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1 2 3 4 5 Idee per il tuo futuro
Matematica.verdecon Maths in English
Massimo Bergamini Anna Trifone Graziella Barozzi
4
DERIVATE
Le derivate
Potenze di x Funzioni goniometriche
D k 0 D sen x cos x
D x a ax a 1, a ! 180sen cosx xD oo
or
D x 1 D cos x sen x
xx2
1D , 0x 2 180cos senx xD oo
or
xn x
1D nnn 1
, N0,x n2 ! 1cosx x x1D tg tg22
x x1 1D 2 ( )senx x x1 1Dcotg cotg2
2
Funzioni logaritmiche ed esponenziali Inverse delle funzioni goniometriche
D ax ax ln a, a 2 0 x x11Darctg 2
D ex ex 1x x
1Darccotg 2
,log logx x e1D a a 0x 2 1
xx
1Darcsen 2
ln x x1D , 0x 2
1x
x1Darccos 2
Le regole di derivazione
D[k $ f(x)] k $ f (x)
D[ f(x) g(x)] f (x) g (x)
D[ f(x) $ g(x)] f (x) $ g(x) f(x) $ g (x)
D[ f(x) $ g(x) $ z(x)] f (x) $ g(x) $ z(x) f(x) $ g (x) $ z(x) f(x) $ g(x) $ z (x)
D[ f(x)]a a[ f(x)]a 1 $ f (x), a ! R
( ) ( )( )
f x f xf x1D 2; E
( )( )
( )( ) ( ) ( ) ( )
g xf x
g xf x g x f x g xD 2
$ $< FD[ f(g(x))] f (z) $ g (x), con z g(x)
D[ f(g(z(x)))] f (u) $ g (t) $ z (x), con t z(x), u g(t)
[ ( )] [ ( )] ( ) ( ) ( )( ) ( )lnf x f x g x f x f x
g x f xD ( ) ( )g x g x $< F[ ( )] ( ) , ( )f x f x x f y1D con1 1
R
4
Massimo BergaminiAnna Trifone Graziella Barozzi
Matematica.verdecon Maths in English
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Realizzazione editoriale:– Coordinamento redazionale: Marinella Lombardi– Redazione: Isabella Malacari, Elena Meucci– Collaborazione redazionale: Massimo Armenzoni, Parma– Segreteria di redazione: Deborah Lorenzini– Progetto grafico: Byblos, Faenza– Progetto grafico delle pagine XI-XVI: Roberto Marchetti– Composizione e impaginazione: Litoincisa, Bologna– Ricerca iconografica e realizzazione delle aperture di capitolo, di Realtà e modelli e di Maths in English: Byblos, Faenza– Disegni: Graffito, Cusano Milanino– Correzione di bozze: T2, Bologna
Contributi:– Stesura delle aperture: Daniela Cipolloni (Il prezzo giusto, Un’onda anomala,
Il percorso più breve), Daniele Gouthier (Non può fare più freddo di così!, Dall’alba al tramonto, I risultati dei sondaggi sono attendibili? Una scatola in cartone), Andrea Betti (L’inflazione)
– Stesura delle schede di Esplorazione: Fulvia Baccarani (Uno, cento, mille racconti), Chiara Ballarotti (Un limite da disastro), Chiara Manzini (La topologia dei nodi, Frattali), Elisa Menozzi (Chi è il padre del calcolo?), Stefania Varano (I chicchi e la scacchiera)
– Stesura dei testi: Daniele Cialdella (Statistica, efficacia, efficienza, qualità)– Stesura dei testi e degli esercizi del Laboratorio di matematica: Antonio Rotteglia – Stesura e revisione degli esercizi in lingua inglese: Andrea Betti– Revisioni dei testi e degli esercizi: Chiara Ballarotti, Silvana Calabria, Francesca Ferlin, Luca Malagoli, Elisa Menozzi, Monica Prandini– Rilettura dei testi: Marco Giusiano, Emilia Liviotti, Luca Malagoli, Francesca Anna Riccio– Risoluzione degli esercizi: Silvano Baggio, Francesco Benvenuti, Davide Bergamini, Angela Capucci, Elisa Capucci, Lisa Cecconi, Elisa Garagnani, Daniela Giorgi, Erika Giorgi, Cristina Imperato, Francesca Incensi, Chiara Lugli, Francesca Lugli, Elisa Menozzi, Monica Prandini, Francesca Anna Riccio, Daniele Ritelli, Elisa Targa, Ambra Tinti– Stesura degli esercizi: Graziella Barozzi, Anna Maria Bartolucci, Davide Bergamini, Cristina Bignardi, Francesco Biondi, Silvana Calabria, Lisa Cecconi, Daniele Cialdella, Chiara Cinti, Paolo Maurizio Dieghi, Daniela Favaretto, Francesca Ferlin, Rita Fortuzzi, Ilaria Fragni, Lorenzo Ghezzi, Chiara Lucchi, Mario Luciani, Chiara Lugli, Francesca Lugli, Armando Magnavacca, Elisa Menozzi, Luisa Morini, Monica Prandini, Tiziana Raparelli, Laura Recine, Daniele Ritelli, Antonio Rotteglia, Giuseppe Sturiale, Renata Tolino, Maria Angela Vitali, Alessandro Zagnoli, Alessandro Zago, Lorenzo Zordan – Stesura dei problemi di Realtà e modelli: Daniela Boni, Maria Falivene, Nadia Moretti
Derive è un marchio registrato della Soft Warehouse Inc.Excel è un marchio registrato della Microsoft CorpCabrì-Géomètre è un marchio registrato della Texas Instruments
L’intera opera è frutto del lavoro comune di Massimo Bergamini e Anna Trifone.Hanno collaborato alla realizzazione di questo volume Davide Bergamini,Enrico Bergamini e Lisa Cecconi.
Realizzazione eBook:
Coordinamento editoriale: Giulia LaffiRedazione: Valentina Franceschi, Isabella Malacari, Elena MeucciCoordinamento: Maria Chiara Montani (chiara comunicazione, Parma)Realizzazione: bSmart srlRevisione: Giulia TosettiStesura e revisione Prove di verifica: Luca MalagoliRealizzazione lezioni in Power Point: Piero Chessa
ZTE
Stesura dei feedback e inserimento: Claudia PiescoCorrezione: Francesca Incensi, Francesca Anna Riccio, Claudia PiescoRevisione: Giulia Tosetti
Videolezioni In pratica
Progettazione: Christian Biasco, Piero ChessaStesura dei testi: Anna Baccaglini-Frank, Isabella Buono, Matteo Dalle Luche, Valentina Franceschi, Dany Maknouz, Irene Matuonto, Elena Meucci, Erika Meucci, Ivano MoschettiInterpretazione: Anna Baccaglini-Frank, Enrico Bergianti, Isabella Buono, Matteo Dalle Luche, Erika Meucci, Ivano MoschettiRevisione: Piero Chessa, Roberta Fulci, Erika MeucciRealizzazione: formicablu srl, Bologna
Videolezioni Classroom Language
Interpretazione: Jacopo CastellettiRegia: Francesco AgostiniTesti: Francesco Agostini, Eleonora AnzolaRegistrazione: studio Corrado Frignani, Parma
Maths in English e Maths TalkStesura testi, revisione e recitazione audio: Anna Baccaglini-FrankRealizzazione audio: Marco Boscolo
Copertina:– Progetto grafico: Miguel Sal & C., Bologna– Realizzazione: Roberto Marchetti– Immagine di copertina: Artwork Miguel Sal & C., Bologna
Prima edizione: gennaio 2013
L’impegno a mantenere invariato il contenuto di questo volume per un quinquennio (art. 5 legge n. 169/2008) è comunicato nel catalogo Zanichelli, disponibile anche online sul sito www.zanichelli.it, ai sensi del DM 41 dell’8 aprile 2009, All. 1/B.
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III
SOMMARIO
Problemi e modelli della probabilità XI
La matematica indispensabile XV
CAPITOLO 11LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀ1. Le funzioni reali di variabile reale 738 767
ESPLORAZIONE Logaritmi e decibel 743
2. Le proprietà delle funzioni e la loro composizione 744 777
3. Le successioni numeriche 752 786
4. Alcuni tipi di successioni 753 787
5. Le progressioni aritmetiche 755 788
6. Le progressioni geometriche 758 791
ESPLORAZIONE I chicchi e la scacchiera 761
LABORATORIO DI MATEMATICA Le funzioni e le loro proprietà 763
■ Realtà e modelli 794
■ Verso le competenze 795
■ Didattica su misura 799
CAPITOLO 12I LIMITI1. La topologia della retta 802 840
ESPLORAZIONE La topologia dei nodi 806
2. La definizione di ( )lim f x lx x0
="
807 843
3. La definizione di ( )lim f xx x0
3="
815 847
4. La definizione di ( )lim f x lx
="3
820 849
5. La definizione di ( )lim f xx
3="3
823 852
6. Primi teoremi sui limiti 825 857
7. Il limite di una successione 829 858
8. I teoremi sui limiti delle successioni 831 860
LABORATORIO DI MATEMATICA I limiti delle funzioni 834
■ Verso le competenze 861
■ Didattica su misura 865
SOMMARIO
TEORIA ESERCIZI
Chi stabilisce qual è il prezzo «giusto»?
� La risposta a pag. 762
Perché il termometro non può scendere sotto lo zero assoluto?
� La risposta a pag. 833
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SOMMARIO
IV
TEORIA ESERCIZI
CAPITOLO 13LE FUNZIONI CONTINUE E IL CALCOLO DEI LIMITI1. Le operazioni sui limiti 870 903
2. Le forme indeterminate 876 909
3. I limiti notevoli 881 915
4. Gli infinitesimi, gli infiniti e il loro confronto 883 923
5. Le funzioni continue 886 924
6. I punti di discontinuità di una funzione 889 927
ESPLORAZIONE Un limite da disastro 892
7. Gli asintoti 893 931
8. Il grafico probabile di una funzione 896 935
LABORATORIO DI MATEMATICA Le funzioni continue 898
■ Realtà e modelli 938
■ Verso le competenze 939
■ Didattica su misura 942
CAPITOLO 14LA DERIVATA DI UNA FUNZIONE E I TEOREMI DEL CALCOLO DIFFERENZIALE1. La derivata di una funzione 946 987
2. La retta tangente al grafico di una funzione 951 994
3. La continuità e la derivabilità 954 998
ESPLORAZIONE Frattali 956
4. Le derivate fondamentali 957 999
5. I teoremi sul calcolo delle derivate 959 1000
6. La derivata di una funzione composta 964 1007
7. La derivata di [f(x)]g(x) 966 1011
8. La derivata della funzione inversa 968 1012
Applicazioni delle derivate alla geometria analitica 1021
9. Le derivate di ordine superiore al primo 969 1027
10. Il differenziale di una funzione 969 1028
11. I teoremi sulle funzioni derivabili 972 1031
12. Le applicazioni delle derivate alla fisica 977 1042
LABORATORIO DI MATEMATICA Le derivate 981
■ Realtà e modelli 1044
■ Verso le competenze 1045
■ Didattica su misura 1049
Come si stabilisce la potenza di un sisma?
� La risposta a pag. 897
Se l’inflazione diminuisce vuol dire che i prezzi calano?
� La risposta a pag. 980
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V
SOMMARIO
TEORIA ESERCIZI
CAPITOLO 15LO STUDIO DELLE FUNZIONI1. Le funzioni crescenti e decrescenti e le derivate 1052 1086
2. I massimi, i minimi e i flessi 1053 1090
3. Massimi, minimi, flessi orizzontali e derivata prima 1058 1092
4. Flessi e derivata seconda 1063 1102
5. Massimi, minimi, flessi e derivate successive 1066 1106
6. I problemi di massimo e di minimo 1069 1113
7. Lo studio di una funzione 1072 1126
ESPLORAZIONE Chi è il padre del calcolo? 1079
LABORATORIO DI MATEMATICA Lo studio delle funzioni 1081
■ Realtà e modelli 1155
■ Verso le competenze 1156
■ Didattica su misura 1159
CAPITOLO 16LE FUNZIONI DI DUE VARIABILI1. Le disequazioni in due incognite e i loro sistemi 1162 1200
2. La geometria cartesiana nello spazio 1167 1204
3. Le funzioni di due variabili 1175 1214
4. Le derivate parziali 1181 1218
5. Il differenziale 1185 1221
6. I massimi e i minimi 1187 1223
7. I massimi e i minimi vincolati 1193 1225
LABORATORIO DI MATEMATICA La geometria analitica dello spazio
con Wiris 1196
■ Verso le competenze 1228
■ Didattica su misura 1231
CAPITOLO 17LA STATISTICA1. I dati statistici 1234 1263
2. Gli indici di posizione centrale 1238 1264
3. Gli indici di variabilità 1242 1268
4. I rapporti statistici 1247 1271
5. L’interpolazione statistica 1249 1276
6. La dipendenza, la regressione, la correlazione 1250 1278
LABORATORIO DI MATEMATICA La regressione 1259
■ Realtà e modelli 1283
■ Verso le competenze 1284
■ Didattica su misura 1287
Come bisogna tagliare un qua-drato di cartone per avere il contenitore più capiente di tutti?
� La risposta a pag. 1080
Quante ore di luce abbiamo oggi?
� La risposta a pag. 1195
Quanto sono attendibili i risul-tati dei sondaggi?
� La risposta a pag. 1258
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SOMMARIO
VI
TEORIA ESERCIZI
CAPITOLO 18IL CALCOLO COMBINATORIO E LA PROBABILITÀ1. I raggruppamenti 1290 1321
2. Le disposizioni semplici 1291 1322
3. Le disposizioni con ripetizione 1293 1324
4. Le permutazioni semplici 1294 1325
5. Le permutazioni con ripetizione 1296 1327
6. La funzione n! 1297 1328
ESPLORAZIONE Uno, cento, mille racconti 1299
7. Le combinazioni semplici 1300 1329
8. Le combinazioni con ripetizione 1301 1331
9. I coefficienti binomiali 1302 1332
10. Gli eventi 1305 1338
11. La concezione classica della probabilità 1306 1338
12. La concezione statistica della probabilità 1309 1342
13. La concezione soggettiva della probabilità 1311 1342
14. L’impostazione assiomatica della probabilità 1312 1343
LABORATORIO DI MATEMATICA Il calcolo combinatorio 1316
■ Realtà e modelli 1345
■ Verso le competenze 1346
■ Didattica su misura 1350
CAPITOLO C2COLLEGAMENTI■ LA LOGICA1. I connettivi logici C41 C49
2. Dimostrazioni e schemi di ragionamento C43 C54
3. Variabili e quantificatori C47 C56
■ L’APPROSSIMAZIONE DI UNA FUNZIONE MEDIANTE POLINOMI
1. Le formule di Taylor e Maclaurin C57 C62
2. Le serie di Taylor e Maclaurin C60 C63
■ STATISTICA, EFFICACIA, EFFICIENZA, QUALITÀ1. Il controllo della gestione di prodotti e servizi C65 C70
2. Indicatori di efficacia, efficienza e qualità C67 C71
■ LE MATRICI E I DETERMINANTI1. Le matrici C73 C82
2. Operazioni con le matrici C75 C83
3. I determinanti C79 C87
ESPLORAZIONE Il ranking di Google C81
Come fa un commesso viaggia-tore a stabilire il percorso più breve per raggiungere i suoi clienti?
� La risposta a pag. 1315
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VII
SOMMARIO
TEORIA ESERCIZI
MATHS IN ENGLISH1. Flatland - A Romance of Many Dimensions E2 E3
2. Great Mistakes E4 E5
3. Probability Tree Diagrams E6 E7
MATHS TALK Let’s read the equations E8
XI: fantasista/Shutterstock;
XII: Oleksiy_Mark/Shutterstock;
XIII (a): Alhovik/Shutterstock;
XIV (b): TyBy /Shutterstock;
XIV: IMaster/Shutterstock;
737 (a), 762: Francesco Ridolfi /Shutterstock;
737 (b): Artem Samokhvalov/Shutterstock;
743: Alex Nikada/iStockphoto;
794 (a): Joat/Shutterstock;
794 (b): André Klaassen/Shutterstock;
801, 833 (a): Le Loft 1911/Shutterstock;
806: Mau Horng/Shutterstock;
833 (b): Armin Rose/Shutterstock;
869, 897 (a): Carolina K. Smith, M.D. /Shutterstock; Christopher
Waters/Shutterstock;
892: Anton Bocaling, 2000;
897 (b): A.S. Zain/Shutterstock;
897 (c): Charles Richter analizza un sismogramma a Los Angeles,
1964, California. Los Angeles Times photographic archivi,
UCLA Library. Copyright Regents of the University of
California, UCLA Library;
945, 980: Zimmytws/Shutterstock; Tim Scott/Shutterstock;
956 (a): Mircea Bezergheanu/Shutterstock;
956 (b): Alexis Monnerot-Dumaine, 2007;
1044 (a): Barrawel/Shutterstock;
1044 (b): Lepas /Shutterstock;
1051, 1080 (a): GoodMood Photo/Shutterstock;
1080 (b): Daniele Weber, 2007;
1079 (c): Jamazol/Shutterstock;
1155 (a): Alexander Raths/Shutterstock;
1155 (b): Yuriy Ponomarev/Shutterstock;
1155 (c): Bereda Miroslav/Shutterstock;
1161, 1195 (a): Vasyl Helevachuk/Shutterstock, Andrei Nekrassov/Shutterstock;
1195 (b): disegno di Th omas Trojer, 2004;
1233, 1258 (a): Denis Vrublevski/Shutterstock;
1258 (b): Jose Valdislav/Shutterstock;
1258 (c): James Group Studios/iStockphoto;
1283 (a): Andresr/Shutterstock;
1283 (b): Marcel Jancovic/Shutterstock;
1283 (c): Colour/Shutterstock;
1289, 1315 (a): Bill Lawson/Shutterstock;
1299: Jerry Bauer;
1315 (b): Martin Groetschel, 1977;
1315 (c): Manfred W. Padberg e Giovanni Rinaldi, 1987;
1345 (a): Poznyakov/Shutterstock;
1345 (b): Th umb/Shutterstock;
1345 (c): Perrush/Shutterstock;
1345 (d): Rob Pitman/Shutterstock;
E1: Armagh Observatory, College Hill, Armagh, UK.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Bergamini, Trifone, Barozzi MATEMATICA.VERDE - Volume 4 © Zanichelli 2013 con Maths in English
VIII
COMPLEMENTI DI MATEMATICAQuesta tabella riassume gli argomenti che le Linee guida propongono di trattare nei diversi indirizzi.
Indichiamo con ✓ gli argomenti che sono nei volumi; con gli argomenti che sono sul sito www.online.zanichelli.it/bergaminiverde
Indirizzo
Argomento
Meccanica,
Mecca-
tronica
ed Energia
Trasporti
e Logistica
Elettronica
ed Elettro-
tecnica
Informatica
e Telecomu-
nicazioni
Grafica
e Comu-
nicazione
Chimica,
Materiali
e Biotecno-
logie
Sistema
Moda
Agraria,
Agro-
alimentare
e Agro-
industria
Costruzioni,
Ambiente
e Territorio
Numeri complessi
� Volume 3, pag. 684✓ ✓ ✓ ✓
Potenze con esponente reale
Logaritmi in base e
� Volume 3, pag. 94✓ ✓ ✓
Derivate parziali
� Volume 4, pag. 1181
� Volume 4S, pag. 1173✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓
Equazioni differenziali
� Volume 5, pag. 1466
� Volume 5S, pag. 1553✓ ✓ ✓ ✓
Integrazione definita
in applicazioni della meccanica
Integrali curvilinei
Analisi di Fourier
� Volumetto ε.verde, pag. f138✓ ✓ ✓ ✓
Metodo dei minimi quadrati
� Volume 4, pag. 1251✓ ✓
Curve utilizzate in cinematica
Coordinate logaritmiche
Coordinate polari
� Volume 3, pag. C33✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓
Luoghi geometrici e loro
equazioni in coordinate
cartesiane, polari e in forma
parametrica
� Volume 3, pagg. 234, 300, 368,
382, C34
✓ ✓
Rappresentazioni grafiche
nello spazio
� Volume 4, pag. 1167
� Volume 4S, pag. 1167
✓ ✓ ✓ ✓
Trigonometria sferica
Vettori, operazioni
e trasformazioni vettoriali
Costruzione grafica
delle coniche
VIII_X_VER_v4_3572.indd VIII 20-02-2012 17:14:30
Bergamini, Trifone, Barozzi MATEMATICA.VERDE - Volume 4 © Zanichelli 2013 con Maths in English
IX
Indirizzo
Argomento
Meccanica,
Mecca-
tronica
ed Energia
Trasporti
e Logistica
Elettronica
ed Elettro-
tecnica
Informatica
e Telecomu-
nicazioni
Grafica
e Comu-
nicazione
Chimica,
Materiali
e Biotecno-
logie
Sistema
Moda
Agraria,
Agro-
alimentare
e Agro-
industria
Costruzioni,
Ambiente
e Territorio
Proprietà invarianti
per trasformazioni di figure
nel piano
Scelta in condizioni di certezza
o incertezza
Scorte
Programmazione lineare
PERT
� Volumetto X+Y.rosso,
pagg. 1178, 1195, 1242, 1349,
C33
✓
Capitalizzazione
� Volumetto R.rosso, pag. 386✓
Rendite e ammortamenti
� Volumetto R.rosso, pag. 430✓
Propagazione degli errori
di misura
� Volume 3, pag. C19✓ ✓
Poliedri
Solidi di rotazione
� Volume 5, pag. 1662
� Volume 5S, pag. 1654
✓
Geometria analitica nello spazio
� Volume 4, pag. 1167
� Volume 4S, pag. 1167✓
Formalizzazione di problemi
mediante modelli
� Aperture di capitolo
� Realtà e modelli
✓ ✓
Modelli e metodi matematici
discreti
� Aperture di capitolo
� Realtà e modelli
✓
Popolazione e campione
Statistiche, distribuzioni
campionarie e stimatori
� Volume 5, pag. 1698
� Volume 4S, pag. 1274
✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓
Verifica di ipotesi
� Volume 5, pag. 1725
� Volume 5S, pag. 1704✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓
Efficacia di un prodotto
o di un servizio
Controllo di qualità
� Volume 4, pag. C65
� Volume 4S, pag. 1261
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Bergamini, Trifone, Barozzi MATEMATICA.VERDE - Volume 4 © Zanichelli 2013 con Maths in English
X
ICONE DELLE COMPETENZE
METODI
Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente
informazioni qualitative e quantitative.
PROBLEMI
Utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni
problematiche, elaborando opportune soluzioni.
MODELLI
Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per
interpretare dati.
STRUMENTI
Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare.
STORIA
Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli
specifici campi professionali di riferimento.
Le Linee guida per gli Istituti Tecnici e Professionali sottolineano alcune competenze importanti al cui
raggiungimento concorre la matematica.
Nel libro, abbiamo indicato con icone alcune sezioni che possono essere utilizzate per il raggiungimento di tali
competenze. Di seguito indichiamo, per ogni icona, la competenza associata.
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?
XI
Partendo dalle scommesse
@@@IMMAGINE ALLEGATA@@@
Ecco alcuni problemi legati al gioco da cui iniziò l’interesse dei matematici per lo
studio di fenomeni casuali.
I dadi di Firenze Perché nel lancio di tre dadi è più vantaggioso puntare sull’usci-
ta di un 10 invece che sull’uscita di un 9?
Il fenomeno era stato osservato da scommettitori fiorentini e fu spiegato da Ga-
lileo.
Il problema del Cavaliere di Méré Perché se si lanciano 24 volte due dadi per ot-
tenere almeno un 12 (ossia due 6) si ha una probabilità di vincere che è minore
di quella che si ha quando si lancia 4 volte un dado per ottenere almeno un 6?
Basandosi sulle sue osservazioni, il Cavaliere di Méré, accanito giocatore, pose il
problema a Pascal. Nel 1657 Christiaan Huygens, nel suo De ratiociniis in ludo
aleae (Sui ragionamenti nel gioco dei dadi), ispirandosi alla corrispondenza che
Pascal ebbe con Fermat per risolvere il problema, calcolò che la probabilità di
vincere puntando sull’uscita di almeno un 6 su 4 lanci di un dado è leggermente
maggiore di 21
, mentre con 24 lanci di due dadi è di poco minore di 21.
Problemi e modelli della probabilità
Il calcolo della probabilità: una matematica nata dai giochi d’azzardo. Ma la Natura gioca a dadi?
Tentare la fortuna
È attribuita a Tacito la frase:
«La speranza di diventare ricchi è una delle più diffuse cau-se di povertà».
Il calcolo della probabilità nacque da alcuni problemi che i giocatori d’az-zardo posero ai matematici, nella speranza di trarne vantaggio; oggi può farci capire, in modo razionale, che con il gioco accanito non ci si arricchi-sce, ma piuttosto si può cadere in disgrazia.
Per esempio, nel gioco del lotto non ha senso puntare somme sempre più ingenti su numeri «ritardatari», perché ogni estrazione non dipende dalle precedenti. Il matematico Vinicio Villani ha persino proposto che si affi g-gano in tutte le ricevitorie del lotto avvertenze del tipo:
«Diffi date da chiunque vi proponga un metodo sicuro per vincere al lotto».
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Problemi e modelli della probabilità
XII
● Fra probabilità e statisticaIl Cavaliere di Méré e i giocatori fiorentini avevano basato le loro domande
sull’esperienza, osservando la frequenza delle uscite di particolari eventi. Era un
approccio alla probabilità che in seguito si rivelò decisamente fertile.
Il primo matematico a occuparsene è stato Jakob Bernoulli, il cui manuale, Ars
conjectandi, pubblicato nel 1713, può essere considerato come il primo trattato
di probabilità veramente importante.
L’approccio frequentista è poi diventato fondamentale nelle attività legate alle as-
sicurazioni, in particolare quelle per calcolare le polizze assicurative che stanno
alla base, per esempio, dei sistemi pensionistici e per le quali è necessario cono-
scere l’aspettativa di vita al variare dell’età. John Graunt fornì nel 1662 le prime
tavole di speranza di vita, calcolate a partire da dati provenienti dal registro delle
morti che venne pubblicato a Londra a partire dal 1603.
Oggi ci sono polizze che assicurano contro eventi di svariati tipi (morte, inciden-
ti d’auto, grandine, perdita di bagagli, …): si basano proprio su indagini statisti-
che e sul calcolo della probabilità.
● Applicazioni socialiNel mondo moderno le applicazioni del calcolo delle probabilità sono presenti in
ogni campo della scienza, dall’economia, alla fisica, alla biologia, alla tecnologia.
Per fare un esempio, ecco un problema in campo medico.
Attività Positivo al test! Per avere informazioni sulla diffusione di una malattia, si fanno test diagnostici non invasivi e poco costosi, ottenendo una prima informazione, da sottoporre a verifi che più approfondite nei casi di esito positivo.Supponiamo che si sappia che la probabilità che il test funzioni correttamente nel caso di indi-vidui malati (ossia risulti positivo) sia del 99%, mentre quella che il test funzioni correttamente nel caso di individui sani (ossia risulti negativo) sia del 99,5%. Se si sa anche che la probabilità di avere quella malattia è dello 0,5%, qual è la probabilità che un individuo positivo al test sia davvero malato?
Un modello probabilistico
Una questione di tempi
Il decadimento radioattivo è il fenomeno in cui i nuclei instabili di alcuni elementi chimici si trasformano, mediante emissione di particelle e radiazio-ni, in altri nuclei che a loro volta possono essere stabili o radioattivi.
Il decadimento avviene spesso in tempi molto lunghi. Per descriverne la durata si utilizza il tempo di dimezzamento, ossia il tempo necessario affi nché decada la metà degli atomi di un campione radioattivo. Le scorie radioattive, generate come scarti da un reattore nucleare a fi ssione, con-tengono vari tipi di nuclei che hanno tempi di dimezzamento lunghissimi e sono altamente pericolose per l’uomo. Per questo è necessario metterle in sicurezza in particolari siti e il tempo di stoccaggio da prevedere può arrivare fi no ad alcune centinaia di migliaia di anni.
n-o altamente siti e il tempo di stoccaggio
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Bergamini, Trifone, Barozzi MATEMATICA.VERDE - Volume 4 © Zanichelli 2013 con Maths in English
XIII
● Nuclei e dadi Consideriamo un numero n molto grande di nuclei di una sostanza radioattiva.
Vogliamo studiare mediante un modello come varia tale numero nel tempo.
Il fenomeno può essere simulato pensando di associare a ogni nucleo un dado e
stabilendo che, dopo ogni lancio simultaneo di n dadi (che rappresentano il nu-
mero di nuclei della sostanza radioattiva), vengano eliminati tutti quelli che pre-
sentano una determinata faccia, per esempio la faccia contrasse-
gnata con il numero 1.
La probabilità che ha un dado di essere eliminato dipende dal
numero di facce del dado stesso: nel caso di dado a sei facce è 16.
Ogni lancio rappresenta un intervallo di tempo di ampiezza Dt. Il
decadimento dei nuclei della sostanza radioattiva in ogni interval-
lo di tempo Dt viene quindi simulato dall’eliminazione, dopo ogni
lancio, dei dadi contrassegnati con la faccia 1.
È possibile allora compilare una tabella che dopo ogni lancio in-
dichi il numero di dadi rimasti, ossia che indichi il numero di
atomi rimasti al variare del tempo.
Attività Per costruire un foglio elettronico che esegua la simulazione descritta sopra puoi considerare uguale a 600 il numero di dadi iniziali e andare avanti fi no a che il numero di dadi rimasti sia minore di 50. Ecco alcune indicazioni per la realizzazione.
● Se usi Excel, l’istruzione che consente di generare un numero intero casuale da 1 a 6 è:
=INT(CASUALE()*6+1).
CASUALE() genera un numero casuale nell’intervallo [0; 1[ ; prendendo la parte intera della somma tra 1 e il prodotto per 6 di tale numero si ottiene un numero intero maggiore o uguale a 1 e minore o uguale a 6.
● Copiando la formula fi no alla cella A600 si hanno i 600 numeri casuali desiderati.● C’è però un problema: una qualunque azione effettuata in Excel provoca un aggiornamen-
to della funzione casuale che porta a un cambiamento della lista dei 600 numeri casuali generati, come se avvenisse un nuovo lancio dei 600 dadi. Allo scopo di evitare questo in-conveniente si può selezionare la colonna dove si trovano i numeri casuali (in questo caso la colonna A), copiarla e, posizionandosi nella cella B1, incollarla con la funzione INCOLLA SPECIALE avendo l’attenzione di spuntare la voce Valori e poi dare OK. In questo modo la lista dei 600 numeri non cambia più (e a questo punto è possibile eliminare la colonna A ormai inutile).
● Per simulare il decadimento radioattivo, si tratta di far contare al foglio elettronico i numeri uguali a 1. Questo può essere fatto con la funzione CONTA.SE, precisando nel primo argo-mento la zona di foglio da prendere in considerazione (nel nostro caso da A1 ad A600) e nel secondo argomento il numero di cui calcolare la frequenza assoluta (nel nostro caso 1):
=CONTA.SE(A1:A600;1).
La funzione restituisce quanti 1 sono presenti e quindi fornisce il numero Dn di nuclei deca-duti.
● Ora devi proseguire simulando il lancio di (600 - Dn) dadi, con lo stesso procedimento di prima, e continuare poi allo stesso modo fi no a ottenere un numero di dadi inferiore a 50.
● Infi ne riporta in una tabella il numero del lancio t, il numero Dn di dadi decaduti e il numero n di dadi rimasti e fai disegnare a Excel il grafi co della funzione n(t).
� Tabella 1 Una tabella ot-tenuta con la simulazione del lancio di 600 dadi.
t �n n
0 0 600
1 94 506
2 80 426
3 76 350
4 59 291
5 45 246
6 47 199
7 29 170
8 36 134
9 22 112
10 15 97
11 8 89
12 17 72
13 17 55
14 11 44
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Problemi e modelli della probabilità
XIV
AttivitàLa nascita del concetto di probabilità. Approfondisci questo tema e sintetizza i risultati della tua ricerca in una presentazione multimediale.
Da leggere:
● Keith Devlin , La lettera di Pascal. Storia dell’equazione che ha fondato la teoria della probabili-tà, Rizzoli, 2008;
● Carla Rossi, La matematica dell’incertezza, Zanichelli, 1999.
Cerca nel Web:
probabilità storia, Aristotele, dadi astragali giochi aleatori, gioco zara
Probabilità e particelle
Nel 1820 Pierre Simon de Laplace, nel suo Théorie analytique des probabilités, scri-veva:
«Noi dobbiamo dunque considerare lo stato presente dell’universo come effetto del suo stato anteriore e come causa del suo stato fu-turo. Un’intelligenza che, per un dato istante, conoscesse tutte le forze di cui è animata la na-tura […] abbraccerebbe nella stessa formula i movimenti dei più grandi corpi dell’universo e dell’atomo più leggero: nulla sarebbe incerto per essa e l’avvenire, come il passato, sarebbe presente ai suoi occhi».
Laplace riteneva che il calcolo delle probabilità fosse utile in tutte quelle situazioni in cui è difficile ottenere informazioni molto precise sulle grandez-ze in gioco, ma che sarebbe possibile conoscere con esattezza posizione e velocità di ogni singola particella dell’universo. Nel 1927 Werner Heisenberg enunciava il principio di indeterminazione, affermando che il prodotto delle in-certezze di due grandezze coniugate (per esempio, posizione e quantità di moto) non può essere minore del rapporto fra la costante di Planck e 2r. Nel mondo macroscopico gli effetti di questo principio sono irrilevanti, perché la costante di Planck è molto piccola. Nel mondo atomico e subatomico, invece, le conseguenze sono significative e sorprendenti. Per esem-pio, affermare che non è possibile conoscere con la precisione voluta sia la quantità di moto sia la posizione di una particella, implica che perde significato il concetto di traiettoria. Non ha quindi senso parlare di traiettoria di un elettrone, ma solo di probabilità di trovare l’elettrone in una determinata posizione. A differenza di ciò che affermava Laplace, l’approccio probabilistico non è allora un utile stratagemma per ovviare alla nostra ignoranza, ma una necessità per comprendere la natura del mondo.
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TESTLA MATEMATICA INDISPENSABILE
XV
LA MATEMATICA INDISPENSABILEanche per entrare all’Università
La compagnia telefonica A calcola il prezzo di ogni telefonata sommando a una quota fissa (scatto alla risposta) di euro 0,15 una tariffazio-ne di 1/4 di centesimo al secondo. La compa-gnia B, invece, fa pagare una quota fissa (scatto alla risposta) pari a euro 0,25 e poi 1/5 di cente-simo al secondo. Qual è la massima durata al di sotto della quale una telefonata risulta meno costosa se effettuata con la compagnia A?
A 3 minuti e 20 secondi
B 3 minuti e 30 secondi
C 2 minuti e 20 secondi
D 2 minuti e 40 secondi
E 3 minuti esatti
(Test di Ingresso, Facoltà di Architettura, MIUR 2008)
Tutte le soluzioni della disequazione xx
32 7
21-+
sono date dall’intervallo:
A 3x 1 . D x25
25
1 1- .
B 3x251 1- . E x
25
1 .
C 3x # .
(Test di Ingresso, Facoltà di Architettura, MIUR 2007)
La sommità di un palo verticale rettilineo di altezza 6 m è collegata con un punto del terreno per mezzo di una fune tesa, in modo che questa formi con la direzione orizzontale un angolo di 30o . Qual è la lunghezza della fune?
A 12 m D 6 2 m
B 18 m E 6 3 m
C 15 m
(Test di Ingresso, Facoltà di Architettura, MIUR 2007)
Sia x un numero reale positivo. Allora 5 log x103
è uguale a:
A 3 log x105 . D 5( 3)log x10 + .
B 5( )log x103. E 8 log x10 .
C 5 log x310 .
(Test di Ingresso, Facoltà di Architettura, MIUR 2007)
1
2
3
4
L’ombra di un campanile è lunga la metà della sua altezza. Detta a la misura dell’angolo for-mato dal Sole sull’orizzonte in quel momento, si può dire che:
A 45 60o o1# a D è notte.
B 60o # a E 03 45o o1# a
C 03 o1a
(Test di Ingresso, Facoltà di Ingegneria, CISIA 2006)
Fissato nel piano un sistema di assi cartesiani ortogonali Oxy, consideriamo le circonferenze c di centro ( );O 0 0= e raggio 2, e cl di centro Ol e raggio 3. Le circonferenze c e cl si interse-cano in due punti. Tra i seguenti punti, quale può essere Ol?
A ( );4 4- - D ;3
113
11b l B (3; 4) E ( );5 2-
C ;129b l
(Test di Ingresso, Facoltà di Ingegneria, CISIA 2006)
Lanciando tre volte una moneta non truccata, qual è la probabilità che escano tre croci?
A 0 B 0,3 C 83
D 81
E 38
(Test di Ingresso, Facoltà di Veterinaria, MIUR 2000)
Si considerino le seguenti tre espressioni nume-riche:
1) [ ( )]log s ne 262 r ;
2) [ (26 )]log cos2 r ;
3) [ (26 )]log tg2 r .
Allora:
A la 1) ha significato e la 2) non ha signi-ficato.
B la 1) ha significato e la 3) non ha signi-ficato.
C la 1) e la 2) sono entrambe prive di signi-ficato.
D la 1) non ha significato e la 2) ha signi-ficato.
E la 1) e la 2) hanno entrambe significato.
(Test di Ingresso, Facoltà di Ingegneria, CISIA 2001)
5
6
7
8
Dati, informazioni e consigli sull’Università e il mondo del lavoro nel sito: www.ideeperiltuofuturo.it
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LA MATEMATICA INDISPENSABILE
XVI
TEST
La condizione cui deve soddisfare il parametro k affinché l’equazione s ne x k4 3= abbia solu-zione è:
A k34
$-
B k34
34
# #- .
C k34
!= .
(Test di Ingresso, Facoltà di Ingegneria, CISIA 2001)
La disequazione x x3 4# è verificata se e solo se:
A x 0# oppure x 1$ .
B x 1$ .
C x 1#- oppure x 1$ .
D x 0$ .
E x è un numero reale qualunque.
(Test di Ingresso, Facoltà di Ingegneria, CISIA 2001)
Quale dei seguenti numeri ha logaritmo in base 10 strettamente compreso fra 5 e 7?
A 10 102 4+ D 10 107 4-
B 10 6- - E 10 6-
C 12 345
(Test di Ingresso, Facoltà di Ingegneria, CISIA 2001)
A parità di perimetro, quale dei seguenti poligo-ni ha l’area massima?
A Un rettangolo con un lato quadruplo del-l’altro.
B Un triangolo equilatero.
C Un esagono regolare.
D Un quadrato.
E Un ottagono regolare.
(Test di Ingresso, Facoltà di Ingegneria, CISIA 2001)
Fissato nel piano un sistema di assi cartesiani ortogonali Oxy, il luogo dei punti le cui coordi-nate (x; y) soddisfano l’equazione
x y 12 2- =
è costituito da:
A un’iperbole.
B una coppia di iperboli.
C una coppia di circonferenze.
D una circonferenza.
E una coppia di rette.
(Test di Ingresso, Facoltà di Ingegneria, CISIA 2001)
9
10
11
12
13
Indicare tutti e soli i valori del parametro reale a per i quali il seguente sistema ammette solu-zioni reali nelle incognite x e y.
2 3 a
2 3 1
x y
x y
+ =
- =)
A a 12 D a 1$-
B a 1$ E Ogni valore di a.
C a 12-
(Test di Ingresso, Facoltà di Medicina e Chirurgia,
MIUR 2008)
È data l’equazione 3 81x2= . L’insieme di tutte
le sue soluzioni reali è:
A {2}.
B ,2 2- +! +. C ,log log27 273 3- +" ,. D log 273+" ,. E ,ln ln
21
2721
27- +& 0.(Test di Ingresso, Facoltà di Medicina e Chirurgia,
MIUR 2007)
Determinare i valori del parametro reale a (se esistono) per i quali le seguenti rette r e s risul-tano perpendicolari:
( ):r a x a y a4 2 02 + - + + = ,
:s x y a2 3 9 0- + = .
A Per nessun valore di a.
B Per a 1= .
C Per a 1= .
D Per ogni valore di a diverso sia da 0 che da 4.
E Per 3 a 21 1- .
(Test di Ingresso, Facoltà di Medicina e Chirurgia,
MIUR 2006)
La curva di equazione x y 03 32 =+ - :
A È una parabola con il vertice nel punto ( );3 0 .
B È una parabola con il vertice nel punto ( );0 3 .
C Non interseca la curva x y 3 02 2+ - = .
D Interseca la retta y x 3= - in due punti.
E È una circonferenza con centro sull’asse delle ordinate.
(Test di Ingresso, Facoltà di Medicina e Chirurgia,
MIUR 2004)
14
15
16
17
. D k34
# .
E non c’è nessuna limi-tazione ai valori di k.
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LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀ
IL PREZZO GIUSTO Ogni volta che acquistiamo un prodotto o un servizio, paghiamo
in cambio una certa cifra di denaro.
Chi stabilisce qual è il prezzo «giusto»?
La risposta a pag. 762
MODELLI
11CAPI
TOLO
[numerazione cinese][numerazione devanagari][numerazione araba]
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CAPITOLO 11. LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀTEORIA
738
1. LE FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE
Che cosa sono le funzioni
DEFINIZIONE
Funzione
Dati due sottoinsiemi A e B (non vuoti) di R, una funzione da A a B è una
relazione che associa a ogni numero reale di A uno e un solo numero reale
di B.
Indichiamo una funzione con una lettera minuscola (per esempio f ) e con la
seguente notazione:
:f A B" ,
che si legge: «f è una funzione da A a B».
Se a x A! la funzione f associa By ! , diciamo che y è immagine di x mediante
f e scriviamo:
7: yf x oppure ( )f xy = ,
che si legge «y uguale a f di x».
A viene detto dominio della funzione, e lo indicheremo anche con D, mentre il
sottoinsieme C di B formato dalle immagini degli elementi di A è detto codomi-
nio.
ESEMPIO
La funzione f� R " R, descritta dalla legge matematica
7x x23
3- + oppure xy23
3=- + ,
associa a ogni valore di x uno e un solo valore di y. Per esempio, per x 4= si ha
y23
3 34$=- + =- .
x è detta variabile indipendente, y variabile dipendente. Spesso, come nell’esem-
pio, una funzione è assegnata mediante un’espressione ana litica, ossia mediante
una formula matematica.
Una funzione può essere anche indicata con un’espressione del tipo f (x; y) = 0, detta forma implicita, mentre y = f (x) è detta forma esplicita. Per esempio, la fun-
zione 3x + 2y - 6 = 0 è la forma implicita di y x23
3=- + .
Esistono funzioni, dette funzioni definite per casi, date da espressioni analitiche
diverse a seconda dei valori attribuiti alla variabile indipendente.
● Richiamiamo il concetto di funzione limitandoci a considerare le funzioni reali di variabile reale.
● A viene anche detto insieme di partenza e B insieme di arrivo.
● Quando non precise-remo il dominio di una fun-zione, lo considereremo coincidente con R.
● In una funzioney = f (x), x è detta controimmagine di y.
● Queste funzioni vengono anche dette funzioni defi-nite a tratti.
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TEORIA
739
ESEMPIO
La funzione valore assoluto è definita nel seguente modo:
y xx x
x x
0
0
se
se 1
$= =
-'
Di una funzione f possiamo disegnare il grafico, cioè l’insieme dei punti
P(x ; y) del piano cartesiano tali che y è immagine di x mediante f, ossia dei punti
del tipo P(x ; f (x)). Del grafico possiamo cercare le intersezioni con gli assi, che si
determinano mettendo a sistema l’equazione della funzione con y = 0 (equazione
dell’asse x) o con x = 0 (equazione dell’asse y).
La classificazione delle funzioniLe funzioni esprimibili analiticamente possono essere distinte in funzioni algebri-
che e funzioni trascendenti.
La funzione è algebrica se l’espressione analitica y = f (x) che la descrive contiene
soltanto, nella variabile x, operazioni di addizione, sottrazione, moltiplicazione,
divisione, elevamento a potenza o estrazione di radice.
Una funzione algebrica può essere:
• razionale intera (o polinomiale) se è espressa mediante un polinomio; in par-
ticolare se il polinomio è di primo grado rispetto alla variabile x, la funzione si
dice lineare; se il polinomio in x è di secondo grado, la funzione è detta qua-
dratica;
• razionale fratta se è espressa me-
diante quozienti di polinomi;
• irrazionale se la variabile indipenden-
te x compare sotto il segno di radice.
Se una funzione non è algebrica, si dice
trascendente.
Per una funzione algebrica viene definito il grado della funzione, che è il grado del
polinomio P(x; y), in x e y, che compare nell’espressione analitica in forma impli-
cita della funzione P(x; y) = 0.
● Il grafico di una funzione lineare è una retta, mentre quello di una funzione qua-dratica è una parabola.
� Figura 1
� Figura 2 La classificazione
delle funzioni reali di varia-
bile reale della forma y= f (x)
e alcuni esempi.
y = 5x − 7
algebrichey = ex, y = sen x
y = √⎯⎯⎯⎯ x + 1
FUNZIONI
trascendenti
irrazionalirazionali
fratteintere2x − 1y = ———3x + 2
a. Il grafico di y = – — x + 3.32
y = – —x + 332
O
y
x
y = |x|
y = { x se x ≥ 0–x se x < 0
b. La funzione valore assoluto.
y
xO 1 2
3
2
1
PARAGRAFO 1. LE FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE
Bergamini, Trifone, Barozzi MATEMATICA.VERDE - Volume 4 © Zanichelli 2013 con Maths in English
CAPITOLO 11. LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀTEORIA
740
ESEMPIO
La funzione yx
x 12=
- in forma implicita diventa
x y x 1 02 - + = ,
quindi il suo grado è 3.
Il dominio di una funzionee lo studio del segno
Spesso di una funzione si considera come dominio il sottoinsieme più ampio di R
in cui la funzione può essere definita. In questo caso si parla di dominio naturale
o campo di esistenza della funzione.
ESEMPIO
La funzione
4y x2= -
ha come dominio naturale l’insieme dei valori x per i quali il radicando del-
l’espressione a secondo membro è positivo o nullo, ossia x # - 2 0 x $ 2.
Scriviamo sinteticamente:
x xD 2 2: 0# $- .
Domini delle principali funzioni
Funzione Dominio naturale
Funzioni razionali intere:
y a x a x an nn0 1
1 f= + + +- R
Funzioni razionali fratte:
( )( )
( )yQ xP x
P Qe polinomi= R esclusi i valori che annullano Q(x)
Funzioni irrazionali:
( )y f xn=( ) ,x f x 0R! $# - se n è pari
dominio di f(x), se n è dispari
Funzioni logaritmiche:
( ) ,logy f x a a0 1a 2 != ( ) 0x f xR 2!# -Funzioni esponenziali:
,y a a a0 1( )f x 2 != dominio di f(x)
Funzioni goniometriche:
,sen cosy x y x= =
y xtg=
y xcotg=
, arccosy x y xarcsen= =
,y x y xarctg arccotg= =
R
k2
Rr
r- +& 0kR r- ! +
[ ; ]1 1-
R
● Abitualmente il termine dominio viene anche usato come sinonimo di dominio naturale, in quanto è usuale considerare il dominio naturale come dominio per una funzione.
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TEORIA
741
È possibile anche studiare il segno di una funzione y = f (x), ossia cercare per
quali valori di x appartenenti al dominio il valore di y è positivo, per quali è nega-
tivo, per quali è nullo.
● I grafici di alcune funzioni
La funzione lineare La funzione quadratica
m = tgα
α
y = mx + q
O
q
y
x
y = ax2 + bx + c
O
y
x
V (– —; – ————)b2a
b2 – 4ac4a
c
La funzione esponenziale La funzione logaritmica
x
y
O
1y = ax
(a > 1)
x
y
O
1
y = ax
(0 < a < 1)
x
y
O 1
y = logax (a > 1)
x
y
O 1
y = logax (0 < a < 1)
La funzione seno La funzione coseno
y = sen x
xO
y
2π
1
1
2πO
y
x
y = cos x
La funzione tangente La funzione cotangente
2π
y = tg x
O x
y
π2— π 3
2—ππ
2– —
O x
y
π2— π 3
2—π 2π
y = cotg x
PARAGRAFO 1. LE FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE
● Per esempio, la funzione y = 2x - 6 risulta positiva per x 2 3, nulla per x = 3, negativa per x 1 3.
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CAPITOLO 11. LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀTEORIA
742
● I grafici delle funzioni e le trasformazioni geometriche
Le traslazioni
y = f(x − a) + b
y
x
y = f(x)
a
b
O
c. Traslazione di vettore (a; b).a. Traslazione di vettore paralleloall’asse x.
b. Traslazione di vettore paralleloall’asse y.
y
xO
a
y = f(x − a)
y = f(x)
P P'
y
xO
b
y = f(x) + b
y = f(x)
P
P'v"
v"
Le simmetrie
a. Simmetria rispetto all’asse x. b. Simmetria rispetto all’asse y. c. Simmetria centrale rispetto a O.
y = − f(x)
y
x
P
P'
y = f(x)
O
y = f(−x)
y
xO
P' P
y = f(x)
y = − f(−x)
y
x
P'
O
P
y = f(x)
x
y = f(⏐x⏐)
y = f(x)
y
OxO
y
y = ⏐f(x)⏐
y = f(x)
d. Simmetria rispetto all’asse x delle parti del grafico diy = f(x), con y < 0.
e. Per x ≥ 0 il grafico è lo stesso di y = f(x), per x < 0 ilgrafico è il simmetrico rispetto all’asse y di quello chey = f(x) ha per x > 0.
Le dilatazioni
n < 1
a. Dilatazione orizzontale. b. Contrazione orizzontale.
y
xO
y
xO
y
xO
y = nf(x)
y = f(x)
y
xOy = nf(x)
y = f(x)
y = f(x)
y = f�—�xm
m > 1
y = f(x)
m < 1 n > 1
c. Dilatazione verticale. d. Contrazione verticale.
y = f�—�xm
IN PRATICA� Videolezione 39
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TEORIA
743
Le scale logaritmicheSono utili per misurare grandezze che variano molto rapidamente, perché permettono di «comprimere» su un intervallo più piccolo i possibili valori di una grandezza (per esempio l’intensità di un suono), ren-dendoli più facili da trattare.
Inoltre, usando i logaritmi, riusciamo a trasformare una dipendenza non lineare in una lineare. Suppo-niamo che una grandezza y dipenda da una grandez-za x secondo la legge
y = ax2,
dove a è una costante positiva. Il grafico di questa leg-ge è una parabola. Passando ai logaritmi e applicando le loro proprietà, otteniamo:
log y = log (ax2) " log y = log a + 2 log x.
Il grafico di questa legge (se consideriamo log x e log y come nuove variabili) è una retta: le due quan-tità dipendono l’una dall’altra in modo lineare.
I decibelIl timpano è una membrana che reagisce a variazioni di pressione. Il suono è un’onda che propagandosi nell’aria produce queste variazioni. L’intensità effet-tiva di un suono è l’energia associata all’onda sono-ra che attraversa un’unità di superficie nell’unità di tempo e si esprime in watt/metro2 (W/m2). Il campo di udibilità è un intervallo di intensità sonore il cui
Cerca nel Web:
logaritmi applicazioni, pH definizione, scala Richter, magnitudo
0 1 2 3 4 5
01 10
log x
x
ESPLORAZIONE
Logaritmi e decibel
ESPLORAZIONE LOGARITMI E DECIBEL
Attività● Fai una ricerca su altre applicazioni della funzione logaritmo.
limite inferiore, o soglia del silenzio, vale 10-12 W/m2 e corrisponde all’incirca al rumore provocato da una zanzara a 3 metri di distanza. La soglia del dolore è invece il limite superiore dell’intervallo. Vale 1 W/m2 ed è la massima intensità sonora che siamo in grado di sopportare: andando oltre, al suono si sostituisce una sensazione di dolore.Il campo di udibilità occupa 12 ordini di grandezza, quindi è comodo rappresentarlo con una scala loga-ritmica. In questa scala l’unità di misura è il decibel (dB). Il livello di intensità percepita IdB misuratoin dB è legato all’intensità effettiva I di un suono in W/m2 da una relazione logaritmica:
logIII
100
dB = ,
dove I0 è la soglia del silenzio (presa come riferimen-to) a cui è attribuito il valore di 0 dB. Questo implica che a una piccola differenza (per esempio 10 dB) tra il livello di intensità di due suoni percepiti, come il fruscio del vento tra le foglie e un mormorio, corri-sponda una grande differenza (di un fattore 10) tra le intensità effettive.
MODELLI
STRUMENTI
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CAPITOLO 11. LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀTEORIA
744
2. LE PROPRIETÀ DELLE FUNZIONIE LA LORO COMPOSIZIONE
Le funzioni iniettive, suriettive e biiettive DEFINIZIONE
Funzione iniettiva, funzione suriettiva, funzione biiettiva (o biunivoca)
Una funzione da A a B si dice:
• iniettiva se ogni elemento di B è immagine di al più un elemento di A;
• suriettiva se ogni elemento di B è immagine di almeno un elemento di A;
• biiettiva (o biunivoca) se è sia iniettiva sia suriettiva.
ESEMPIO
+1
3
–1
4
y
xO 2
3
y
xOy = – x2 + 4
a. La funzione y = 2x – 1 è sia iniettivasia suriettiva perché a ogni valorescelto sull’asse y corrisponde un valore(suriettiva) e un solo (iniettiva) valoresull’asse x. La funzione è quindibiiettiva.
b. La funzione y = – x2 + 4 è suriettivase si considera come insieme Bquello degli y tali che y ≤ 4, ma non èiniettiva perché, scelto nel codominioun y diverso da 4, esso è l’immaginedi due valori distinti di x.
–112—
y = 2x – 1
Le funzioni crescenti, le funzioni decrescenti, le funzioni monotòne
DEFINIZIONE
Funzione crescente
Una funzione y = f (x) di dominio
D 3 R si dice crescente in senso
stretto in un intervallo I, sottoinsie-
me di D, se comunque scelti x1 e x2
appartenenti a I, con x1 1 x2, risulta
f (x1) 1 f (x2).
y
xDx1 x2
f(x2)f(x1)
I
f(x1) < f(x2)
f: D " � D ⊆ �
⇒I ⊆ D
x1 < x2∀ x1, x2 ∈ I,
● In modo equivalente, possiamo dire che una fun-zione è iniettiva se a ele-menti distinti di A corri-spondono elementi distinti di B, ossia
x1 ! x2 & f (x1) ! f (x2).
� Figura 3
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TEORIA
745
ESEMPIO
La funzione y = x 2 - 4 è crescente nell’intervallo I = [0; + �[ .
Se nella definizione precedente sostituiamo la relazione f (x 1) 1 f (x 2) con
f (x 1) # f (x 2), otteniamo la definizione di funzione crescente in senso lato, o
anche non decrescente.
ESEMPIO
La funzione
( )y f x
x x
x
x x
1
1 1
2 3
3
se
se
se
1 1
#
$
= =
-
*è crescente in senso lato in R (figura 5).
DEFINIZIONE
Funzione decrescente
Una funzione y = f (x) di dominio
D 3 R si dice decrescente in senso
stretto in un intervallo I, sottoinsie-
me di D, se comunque scelti x1 e x2
appartenenti a I, con x1 1 x2, risulta
f (x1) 2 f (x2).
Se nella definizione precedente sostituiamo la relazione f (x 1) 2 f (x 2) con
f (x 1) $ f (x 2), otteniamo la definizione di funzione decrescente in senso lato, o
anche non crescente.
In seguito, se diremo che una funzione è crescente (o decrescente), senza aggiun-
gere altro, sarà sottinteso che lo è in senso stretto.
DEFINIZIONE
Funzione monotòna
Una funzione di dominio D 3 R
si dice monotòna in senso stretto
in un intervallo I, sottoinsieme di
D, se in quell’intervallo è sempre
crescente o sempre decrescente in
senso stretto.
y
xDx1 x2
f(x2)
f(x1)
I
f(x1) > f(x2)
f: D " � D ⊆ �
⇒I ⊆ D
x1 < x2∀ x1, x2 ∈ I,
FUNZIONECRESCENTE
FUNZIONE MONOTÒNA
FUNZIONEDECRESCENTE
● Si può anche dire che la funzione è debolmente cre-scente.
● In questo caso la funzione si può anche dire debol-mente decrescente.
● Analoga definizione può essere data per una funzione monotòna in senso lato.
� Figura 5 Un esempio di
funzione crescente in senso
lato in R.
� Figura 4 Un esempio di funzione crescente
per x $ 0.
PARAGRAFO 2. LE PROPRIETÀ DELLE FUNZIONI E LA LORO COMPOSIZIONE
y
O x
−4
2−2
y = x2 − 4
I = [0; +�[
y
xy = x
31
1y = 1
I = ] −�; +� [ = �
y = x − 2
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CAPITOLO 11. LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀTEORIA
746
Una funzione f monotòna in senso stretto è sempre iniettiva. Infatti, se f è
monotòna in senso stretto, allora per ogni x1 ! x2 si ha f (x1) 1 f (x2) oppuref (x1) 2 f (x2); quindi risulta f (x1) ! f (x2), cioè f è iniettiva.
ESEMPIO
La funzione seny x= è monotòna in senso stretto nell’intervallo 2
;2
r r-; E
e in tale intervallo è iniettiva. Invece, la stessa funzione non è monotòna in
0; r6 @, dove non è iniettiva.
Le funzioni periodiche DEFINIZIONE
Funzione periodica
Una funzione y = f (x) si dice pe-
riodica di periodo T, con T 2 0, se, per qualsiasi numero k intero,
si ha:
f (x) = f (x + kT).
In una funzione periodica il grafico si ripete di periodo in periodo.
ESEMPIO
y = sen x e y = cos x sono funzioni periodiche di periodo 2r .
y = tg x e y = cotg x sono funzioni periodiche di periodo r.
Le funzioni pari e le funzioni dispari DEFINIZIONE
Funzione pari
Indichiamo con D un sottoinsie-
me di R tale che, se x ! D, allora
- x ! D. Una funzione y = f (x) si
dice pari in D se f (- x) = f (x) per qualunque x appartenente a D.
ESEMPIO
La funzione y = f (x) = 2x 4 - 1 è pari perché, sostituendo a x il suo opposto
- x , si ottiene ancora f (x):
f (- x) = 2(- x)4 - 1 = 2x 4 - 1 = f (x).
In generale, se una funzione polinomiale ha espressione analitica contenente sol-
tanto potenze della x con esponente pari, allora è pari.
Verifica invece che la funzione y = f (x) = 2x 4 - x non è pari perché, sostituendo
a x il suo opposto - x, non si ottiene f (x).
f(x)x
y
f(x) = f(x + kT), ∀ k ∈ �
xT
x + Tf(x + T)
f(−x) = f(x)
f: D " � D ⊆ �
∀ x, −x ∈ D ⇒
● Se f è periodica di periodo T, allora non è iniettiva, perché x ex + kT hanno la stessa immagine.
● Se una funzione è perio-dica di periodo T, essa lo è anche di periodo 2T, 3T, 4T, … Il periodo minore è anche detto periodo principale ed è quello che di solito è con-siderato come periodo della funzione.
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TEORIA
747
Se una funzione è pari, il suo grafico
è simmetrico rispetto all’asse y . Infat-
ti, se il punto P(x ; y) appartiene al
grafico, vi appartiene anche il punto
P l(- x ; y). Pertanto, le coordinate di
P l, pensate come (x l; y l), soddisfano
le equazioni della simmetria rispetto
all’asse y :
x x
y y
=-
=
l
l)
DEFINIZIONE
Funzione dispari
Indichiamo con D un sottoinsie-
me di R tale che, se x ! D, anche
- x ! D. Una funzione y = f (x) si
dice dispari in D se f(- x) = - f(x)per qualunque x appartenente a D .
ESEMPIO
La funzione y = f (x) = x 3 + x è dispari perché, sostituendo a x il suo oppo-
sto - x, si ottiene - f (x):
f (- x ) = (- x)3 + (- x) = - x 3 - x = - (x 3 + x) = - f (x).
Una funzione polinomiale con espressione analitica contenente solo potenze della
x con esponente dispari è una funzione dispari.
Se una funzione è dispari, il suo grafico è simmetrico rispetto all’origine degli
assi. Infatti, se il punto P(x ; y) appartiene al grafico, vi appartiene anche il punto
P l(- x ; - y).
Pertanto le coordinate di P l, pensate come (x l; y l), soddisfano le equazioni della
simmetria centrale avente come centro l’origine:
x x
y y
=-
=-
l
l)
● Una funzione che non sia pari non è necessariamente dispari (e viceversa).Per esempio, la funzione y = f (x) = x 2 + x non è né pari né dispari. Infatti:
f (- x) = (- x)2 + (- x) = x 2 - x ! - f (x) / ! f (x).
f(−x) = −f(x)
f: D " � D ⊆ �
∀ x, −x ∈ D ⇒
x
y
O a− a
f(a)f(− a)
∀a ∈ D, f(a) = f(−a)
y = f(x)
y
O xa−a f(a)
f(−a)
∀a ∈ D, f(a)=−f(−a)
● Verifica che la funzione y = f (x) = x 3 + 1 non è dispari perché sostituendo a x il suo opposto - x non si ottiene - f (x).
� Figura 6 Il grafico di una
funzione pari è simmetrico
rispetto all’asse y.
� Figura 7 Il grafico di una funzione dispari è
simmetrico rispetto all’origine.
PARAGRAFO 2. LE PROPRIETÀ DELLE FUNZIONI E LA LORO COMPOSIZIONE
● -f (x) = - x 2 - x .
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