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PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI NUMERO 2 MARZO/APRILE 2017 Poste Italiane SpA Sped. abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L.27/02/2004) art. 1 comma 1 Aut. C/RM/10/2015

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PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERINUMERO 2MARZO/APRILE 2017

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SOMMARIO

CAMPAGNA SOSTENITORI FIAMMA CREMISI 2017(se ogni Sezione adottasse il giornale...)

Come noto, Fiamma Cremisi viene inviato gratuitamente a tutti i Soci e Simpatizzantidell’A.N.B. purché in regola con il pagamento annuale della quota associativa. Aigià elevati costi di stampa del periodico, si aggiungono i rilevanti costi di spedizione.

Nelle more di addivenire a soluzioni che possano contribuire efficacemente a contenerele spese (vds. introiti pubblicitari o altro) e, nel contempo, far crescere la qualità delnostro periodico, la Redazione lancia una Campagna di Sostegno a Fiamma Cremisi 2017mediante una contribuzione volontaria. Coloro che intendono aderire (Sezioni, Soci, Sim-patizzanti, Amici), possono sottoscrivere un Abbonamento Annuale Sostenitore medianteil versamento di una somma non inferiore a 20 euro sul c/c postale n° 34846006 (o,preferibilmente un bonifico di pari importo, codice IBAN: IT97 J033 5901 6001 00000125 459), con la causale “Sostenitore Fiamma Cremisi 2017”, intestato a: ANB – Presidenza Nazionale, Via Anicia 23/A – 00153 Roma

Periodico dell’Associazione Nazionale Bersaglierifondato nel 1951DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONEAssociazione Nazionale Bersaglierivia Anicia 23/A - 00153 Romatel 06.58.03.611fax 06.58.81.040redazionefiammacremisi@gmail.comwww.bersaglieri.netDIRETTORE RESPONSABILEGiuseppe LabiancaREDAZIONEPaolo GirlandoCamillo TondiAlfredo TerroneDIREZIONE AMMINISTRATIVA ANBSilvano FestucciaConcetta MarcelliDISTRIBUZIONECecilia PrissinottiPROGETTO GRAFICORaffoArt communication - [email protected]

GRAFICA E IMPAGINAZIONERaffoArt communication - [email protected]

CONCERSSIONARIA PER LA PUBBLICITÀWIFFtel +39 06-6243599 - [email protected] Giuseppe Mazzini, 11 - 00195 Roma

STAMPAArti Grafiche Boccia SpAvia Tiberio Claudio Felice, 7 - 84100 Salerno

CONDIZIONI DI CESSIONEGratuito per gli iscritti all’ANBAbbonamento annuale: € 15,00Numero arretrato: € 3,00Abbonamento Benemerito:versamento da € 20,00 e oltresul c/c postale n° 34846006intestato a: ANB - Presidenza Nazionalevia Anicia 23/A - 00153 Roma

L’amministrazione non accetta denaro contante

Autorizzazione Tribunale di Roman°5319 del 16/10/1967

Iscrizione R.O.C. n°2606

Associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

Proprietà letteraria, scientifica e artistica riservataArticoli e fotografie, anche se non pubblicati, non verranno restituitiLa Direzione si riserva, a termini di legge, di modificare e ridurre gli articoli quando ciò si renda ne-cessario per esigenze grafiche

3 ASPETTANDO PESCARA 8 LA VOCE DELLA PRESIDENZA10 VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILEA CURA DI GIUSEPPE LOBERTO

12 MUSEO STORICO DEI BERSAGLIERI14 DIFESA E SICUREZZA17 STORIE DELLA GRANDE GUERRA20 STORIA22 RADUNI E CERIMONIE26 OPINIONI/CARICHE SOCIALI29 AMARCORD32 ATTIVITÀ ASSOCIATIVA43 LE NOSTRE GIOIE44 I NOSTRI LUTTI45 SPORT CREMISI/RECENSIONI

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ituato nell’Italia centro-meridionale, l’Abruzzo siestende dal cuore dell’Appennino al mare Adriatico,su un territorio prevalentemente montuoso e sel-vaggio. In alta montagna, tra vette incontaminate epareti rocciose sorgono località turistiche e com-

prensori attrezzati per lo sci e gli sport d’inverno, comePescasseroli, Rivisondoli e Roccaraso. Lo scenario naturaledei picchi elevati e impervi del Gran Sasso, dei Montidella Laga e della Majella degrada poi verso un ampio si-stema collinare, per giungere infine al litorale adriatico. Il percorso dal Gran Sasso al mare attraversa territori ricchidi storia, tradizioni e testimonianze artistiche che non fi-niscono mai di sorprendere i visitatori. Tra le montagne e le colline si incuneano strette valli, per-corsi storici naturali, tra cui la scenografica e suggestivaValle dell’Aterno, costellata di antichi borghi. Numerose sono le riserve naturali come il Parco nazionaled’Abruzzo, il Parco del Gran Sasso e dei Monti della Lagao quello della Majella, che assicurano protezione a specievegetali e animali tipiche dell’area, come l’aquila reale,il lupo e l’orso marsicano. Il litorale abruzzese è caratterizzato da lunghi e sabbiosiarenili nella parte settentrionale, mentre a sud prevalgonole spiagge di ciottoli. Ricchi di fascino sono i piccoli paesinidell’entroterra, i monasteri, i castelli della regione che co-stituiscono tanti diversi percorsi di visita nella regione più

verde d’Italia. Le province sono: L’Aquila (capoluogo),Pescara, Teramo, Chieti.

COSA VEDERELa città artisticamente più rappresentativa della regione èL’Aquila, situata alle pendici del Gran Sasso, caratterizzatada un inestimabile patrimonio artistico: dalla magnificaBasilica di San Bernardino al castello cinquecentesco,dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio alla fontanadelle 99 cannelle, impreziosita da altrettanti mascheroniin pietra. La città della “perdonanza celestiniana” offreinnumerevoli itinerari di storia, di arte e di fede. Purtroppo, il terremoto del 6 aprile 2009 ha duramentecolpito la città e il territorio circostante, causando ingentidanni ai suoi preziosi tesori d’arte. Nell’aquilano sonomolteplici le testimonianze della complessa storia abruz-zese, dal famoso Castello di Celano, oggi sede del museoArcheologico e di Arte Sacra, ai resti dell’antica città ro-mana di Alba Fucens. Sul versante adriatico, caratterizzato da spiagge lunghe esabbiose spicca Pescara, importante centro turistico, cittàche custodisce il ricordo del poeta Gabriele D’Annunzio.Numerose e caratteristiche sono le località turistiche co-stiere: Tortoreto, Giulianova, Silvi Marina, Roseto e, scen-dendo a sud, Ortona, Vasto e San Salvo. Chieti, situata incollina in prossimità della costa, custodisce una meravi-

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gliosa cattedrale dell’XI secolo; di particolare interesse èanche il Museo Archeologico nazionale, ricco di repertipreistorici e testimonianze di civiltà greca e romana. Altra importante città è Teramo, con la sua cattedrale me-dievale e i resti del teatro e dell’anfiteatro di età romana.Innumerevoli sono i vecchi borghi, custodi di una civiltàcontadina che mantiene ancora vive le sue tradizioni at-traverso il folclore e l’artigianato locale. Una delle localitàpiù caratteristiche è Scanno, con le sue strette vie, i portalibarocchi e gli antichi palazzi è un paesino caratteristicodella valle del Sangro, situato in prossimità di un incan-tevole lago. Ricca di storia e tradizioni è Sulmona, patriadel poeta Ovidio, che custodisce preziose testimonianzeartistiche e anche il famoso eremo di Celestino V.

COSA FAREIl variegato panorama dell’Abruzzo offre diversi tipi divacanze, tutte entusiasmanti e ricche di sorprese.Le vette più alte dell’Appennino e le rinomate località tu-ristiche Roccaraso, Rivisondoli, Pescasseroli e CampoImperatore accolgono i visitatori con moderni impianti eun ampio sistema di piste gli appassionati di sci, snowbo-ard, snowrafting, mentre i percorsi per lo sci di fondo siinoltrano nei magnifici paesaggi del Parco Nazionaled’Abruzzo, Lazio e Molise. Numerosi sono gli sport da

praticare a contatto con la natura: passeggiate ed escursionia piedi, in mountain bike o percorsi di trekking all’internodi aree protette o in siti di particolare valore naturalisticocome le splendide Gole del Sagittario, le cascate di Zompolo Schioppo, o i laghi di Penne e Serranello, dove si pos-sono avvistare anche le specie più rare di uccelli.Dal Gran Sasso al Sirente, l’ambiente di alta montagna èparticolarmente adatto all’alpinismo e all’arrampicata. Perchi ama l’equitazione innumerevoli sono le possibilità diescursioni a cavallo, mentre nel Parco del Gran Sasso eMonti della Laga è possibile percorrere una ippovia dicentinaia di chilometri tra contesti naturalistici di singolarevalore. Lungo la costa è possibile dedicarsi a tutti gli sportmarini: vela, canoa, pesca, windsurf, grazie alla presenzadi spiagge attrezzate e di strutture moderne. Ampio spazio anche a itinerari in bicicletta tra pinete efaggete, per poi trascorrere serate all’insegna del diverti-mento tra discoteche, locali e ristoranti delle diverse localitàcostiere. Importanti sono anche le testimonianze archeo-logiche dell’area fucense nella Valle del Fucino. Sede diun lago ormai prosciugato, territorio satellite della Romaimperiale nel quale spiccano le rovine di Alba Fucens,città romana alle falde del Monte Velino a pochi chilometrida Avezzano e i resti di antiche domus romane e necropoliautoctone. Numerosi gli itinerari religiosi verso luoghi di

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devozione immersi in ambienti incontaminati, tra cui ilfamoso Eremo di Celestino V, incastonato in una pareterocciosa o la chiesa romanico-gotica di Santa Maria diPropezzano nella valle del Vomano o ancora la chiesa diSanta Maria in Valle Porclaneta nel comune di Maglianode’ Marsi (AQ).I più golosi possono inoltrarsi tra oliveti e vigneti, dallacosta adriatica verso l’interno fino alla Valle Peligna pervisitare aziende e gustare vini, olio e squisiti prodotti locali.Infine, da non perdere le manifestazioni di folclore, le festereligiose e gli eventi come la famosa “Festa della Perdo-nanza” a L’Aquila, la “Festa dei Serpari” di San Domenicoa Cocullo, il “Presepe vivente” di Rivisondoli, il “Settem-bre lancianese” e le numerose sagre che vedono protago-nisti i piccoli borghi.

COSA ASSAGGIAREL’Abruzzo ha una ricca tradizione gastronomica, con tra-dizioni specifiche, legate alle singole province. Sovraniin tavola sono i “maccheroni alla chitarra”, pasta fatta incasa, tagliata con un telaio dai fili d’acciaio; tipiche delteramano sono le “scrippelle”, sottili sfoglie di pasta inbrodo e tutte le zuppe con i legumi. Sulla costa dominanoi primi piatti a base di pesce, spesso conditi con il pomo-doro per esaltare il gusto del pesce povero che si pesca

nel mare antistante ad antiche località marine. Tra i secondi,tipica ricetta del chietino è lo “scapece”, pesce fritto con-servato nell’aceto. Altrettanto lo è il “guazzetto” o brodettodi pesce che si consuma principalmente nei centri costierie, rivisitato, nelle zone del teramano. A farla da padrone in tavola é però la carne genuina deimonti abruzzesi, soprattutto nel teramano e nell’aquilano,zone tradizionalmente dedicate all’allevamento degli ovini.Tuttavia, ovunque in Abruzzo abbondano i menu a basedi agnello, capretto, pecora. I salumi, come prosciutto,lonza e ventricina, sono il piatto forte delle zone montane.Il tipico pasto abruzzese è innaffiato da una selezione deimigliori vini regionali Doc, e Igt.: Montepulciano d’Abruz-zo, Sangiovese e Trebbiano d’Abruzzo nel tempo hannoconquistato il mercato nazionale e internazionale per lacura della loro produzione e l’ottimo rapporto fra la qualitàe il prezzo. Molte sono le produzioni di vino biologicosoprattutto nel chietino e nel teramano. Tra i dolci, spesso a base di mandorle e miele, spiccano itorroni, famosi quelli dell’Aquila, i confetti, specialità diSulmona, e la cicerchiata, piccole palline di pasta fritta ri-coperte di miele, ma anche i mostaccioli e il rinomato boc-conotto, tipico della zona di Chieti.

Tratto da www.italia.itSito istituzionale del turismo in Italia

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ASPETTANDO PESCARA

MERCOLEDÌ 17 MAGGIO 201710.00 Conferenza Stampa, (Museo Colonna) Presentazione del “Numero Unico”12.00 Alza bandiera (Piazza 1° Maggio)17.00 Inaugurazione Mostra Museo Storico dei Bersaglieri (Museo Colonna)18.00 Esibizione di Fanfara (Piazza della Rinascita)

GIOVEDÌ 18 MAGGIO 201710.00 Sfilata dei Bersaglieri e Autorità da Piazza della Rinascita a piazza Santa Caterina da Siena. Deposizione di Corona al Monumento al Bersagliere18.30 Esibizioni di Fanfare (Piazza Sacro Cuore, Piazza Garibaldi, Piazza Madonna dei Sette Dolori)

VENERDÌ 19 MAGGIO10.00 Arrivo del Medagliere Nazionale (Stazione FF.SS.) Trasferimento al Palazzo di Città10.30 Consegna del Medagliere Nazionale al Sindaco di Pescara (Palazzo di Città) Esibizione Fanfare (Piazza Italia)12.00 Esibizione Fanfare (Piazza Sacro Cuore)14.00 Attivazione Annullo Postale (Museo Colonna)14.30 Attivazione Punti Cremisi17.00 Conferenza del Gen.C.A. Riccardo Marchiò su “Le Missioni di Pace” (Museo Colonna)20.30 Esibizioni di Fanfare (Piazza 1°Maggio Piazza della Marina, Rotonda Paolucci)

65° RADUNO NAZIONALE BERSAGLIERI 2

PALAZZO CITTÀ

TEATRO MASSIMO

CATTEDRALESAN CETTEO

PIAZZADELLA RINASCITA ARRIVO

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PARTENZA

RI 2017 PROGRAMMA DEFINITIVO

SABATO 20 MAGGIO 201710.00 Deposizione Corona al Monumento dei Caduti (Piazza Garibaldi)10.30 S. Messa (Cattedrale di San Cetteo) Esibizione di Fanfare (Piazza Garibaldi)12.00 Esibizione di Fanfare (Piazza Madonna dei Sette Dolori - Piazza della Rinascita)14.00 Attivazione Annullo Postale (Piazza della Rinascita)15.00 Arrivo delle Staffette (Piazza della Rinascita)20.30 Concerto di Fanfare (Piazza della Rinascita)23.00 Esecuzione del Silenzio Fuori Ordinanza e dell’Inno di Mameli (Piazza della Rinascita)

DOMENICA 21 MAGGIO 201707.30 Ammassamento (zona Stadio “Cornacchia”)09.00 Onori alla Massima Autorità (Piazza della Rinascita)09.30 Inizio sfilamento su itinerario Stadio, Viale Marconi, Corso Vittorio Emanuele, Corso Umberto, Piazza della Rinascita12.30 Termine sfilamento (Piazza della Rinascita) Passaggio della Stecca tra i Sindaci di Pescara e San Donà di Piave; Onori Finali (Piazza della Rinascita)18.00 Ammainabandiera (Piazza 1° Maggio)

STADIO CORNACCHIA

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11 e 12 marzo 2016 si è riunitoa Roma, presso la sede dellaPresidenza Nazionale, il Con-siglio Nazionale dell’Associa-zione Nazionale Bersaglieri.

La riunione del Consiglio è stata an-ticipata nella sede di Roma per con-sentire al Gen. D. Marcello Cataldi,dimissionario dalla carica di PresidenteNazionale, di ringraziare e salutare tut-ti i componenti del Consiglio per lacollaborazione a lui assicurata nel cor-so del suo secondo mandato, non por-tato a termine per motivi di salute. Il Presidente Nazionale, Bers. DanieleCarozzi, dopo gli onori di rito resi allaBandiera ed ai Caduti, consegna la sta-tuetta del bersagliere al P.N. uscenteGen. D. Marcello Cataldi e al ViceP.N. Gen. B. Mario Rezzoagli, a ri-cordo del loro operato per il quale l’as-semblea mostra gratitudine. Succes-sivamente viene votata all’unanimità,per il P.N. uscente Cataldi, la carica diPresidente Nazionale Onorario. Dopo aver congedato gli illustri ospiti,il P.N. Carozzi chiarisce la sua posi-zione e ricorda che l’organo sovranoè il Consiglio Nazionale, motivo per

il quale non si può parlare di “caricheanomale” o di “vacatio legis”. Inoltreraccomanda il pagamento dei bollininei tempi previsti, in quanto influisco-no sui numeri dei voti utili per le ele-zioni al Congresso; chiarisce inoltreche i problemi che insorgono devonoessere risolti nei rispettivi livelli dicompetenza; e si raccomanda che ciòvenga ribadito dai dirigenti dei vari li-velli agli organi sottostanti e in tempirapidi; chiarisce infine che le richiestedi contributi militari devono essereinoltrate solo per raduni dal livello diRegionale in su.Dato i numerosi punti all’ordine delgiorno, si riportano le fasi più signifi-cative discusse durante l’assemblea.● Scelta della data per il CongressoNazionale: viene votato all’unanimitàil 13-14-15 ottobre 2017.●Approvazione verbale riunione pre-cedente: Viene approvato, con solo 2astenuti (assenti al precedente C.N.)e nessun contrario.●Approvazione del bilancio consun-tivo 2016: approvato all’unanimità.L’amministratore Bodi evidenziale Regioni in ritardo con il pagamento

dei bollini. ● 65° Raduno Nazionale di Pescara:il Presidente del Comitato organizza-tore, Bers. Giuseppe Perrotta, ha re-lazionato sullo stato di avanzamentodei lavori. In sintesi: sono previste 60Fanfare; ci sarà un’area “food” con iprodotti tipici dell’Abruzzo; i colle-gamenti con le zone limitrofe a Pesca-ra saranno garantite da bus; la tribunasarà di max. 800 posti e non ci sarannoinviti in eccesso; si raccomanda alleregioni partecipanti di comunicare ilnumero dei pullman al fine di ottenerei passi per l’ingresso in Pescara; vienericordato di sfilare con abbigliamentoadeguato, evitando di portare al segui-to borse, zaini o altri accessori nonconsoni al tono della cerimonia. ● 66° Raduno “Piave 2018”: il Presi-dente Regionale del Veneto, Bers. An-tonio Bozzo, ha relazionato sullo statodi avanzamento dei lavori. In sintesi spiega che le motivazionidell’invio della prima circolare sonolegate anche alla promozione dei gad-get e alla prenotazione alberghiera; il-lustra il programma di massima conalcuni dettagli; concludendo anticipa

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Consiglio Nazionale a RomaLA VOCE DELLA PRESIDENZA

Dal 13 al 15 ottobre il Congresso Nazionale per l’elezione dei nuovi Vertici associativi

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che fra gli eventi eclatanti previsti cisaranno: un ponte militare sul Piave,il Tattoo militare con bande delle na-zioni che parteciparono alla GrandeGuerra e una copertura mediatica didimensioni imponenti.● Scelta della città per il Raduno Na-zionale 2019: dopo ampio dibattito,la maggioranza dei Consiglieri riba-disce che per il consueto avvicenda-mento toccherà ad una città del Sud.Con 21 voti favorevoli a Matera, 3astenuti e 6 favorevoli a Gallipoli, vie-ne stabilito che la sede sarà Matera.Sono attesi maggiori dettagli sulla co-pertura finanziaria.●Approvazione proposte di conferi-mento della qualifica di Socio bene-merito e di attribuzione di Attestati dibenemerenza: approvati i nominativiproposti.● Protezione Civile e fondi pro-terre-motati: l’ANB ha complessivamenteraccolto 44 mila euro che verrannodestinati al paese di Visso (MC) perla ristrutturazione di una scuola e peril ripristino di un’area per la socializ-zazione. Viene inoltre annunciata lacostituzione di altri Nuclei di Prote-

zione Civile in ambito ANB, e vi sa-ranno altri eventi in Emilia Romagnaper raccogliere fondi. La raccolta verràchiusa il 15 maggio. ●Varie ed eventuali: - il Bers. Guidolin, Presidente Regio-nale ANB del Trentino A.A., informache la Val di Fiemme è disposta a rac-cogliere legname da inviare alle zoneterremotate; - il Bers. Labianca, Direttore di Fiam-ma Cremisi, aggiorna sulla crescita inqualità della rivista, propone inoltreche i necrologi vengano riportati senzafotografia. Nessuno mostra al momen-to contrarietà, ma la cosa è in discus-sione; - il Bers. Langella, Presidente deigruppi sportivi Fiamme Cremisi, in-forma sugli eccellenti risultati ottenutidai cremisini nello sport. Da più parti (P.N. compreso), gli vienechiesto di meglio evidenziare la pa-ternità Bersaglieri sia nel logo chenell’abbigliamento degli sportivi. All’occasione viene approvato il re-golamento dei Gruppi Sportivi Fiam-me Cremisi;- il Bers. Renzi, Segretario Nazionale

ANB, sottolinea il mancato aggiorna-mento dei dati con i provinciali. Gli indirizzi sbagliati sortiscono il ri-torno al mittente della corrispondenza.Mancano altresì i verbali delle elezionidi alcune dirigenze provinciali che ser-vono per legittimare la posizione deivotanti in occasione del congresso;- il Bers. Mazzola, Consigliere Nazio-nale per il Nord, propone di toglierela benemerenza ad un iscritto, la cuipratica di proposta era viziata dallamancanza delle previste approvazioniin via gerarchica. Il Presidente Nazio-nale rinvia la proposta del Bers. Maz-zola, indicando di far richiesta perchétale mozione venga inserita nell’ordinedel giorno del C.N. previsto a Pescarail sabato mattina.

● Esame delle proposte di varianti alRegolamento per l’Esecuzione delloStatuto (RES): In considerazione delfatto che la sessione del Consiglionon ha concluso per intero l’esamedelle proposte di varianti previste dal-l’ordine del giorno, sulle stesse si re-lazionerà nel prossimo numero diFiamma Cremisi.

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VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE ANB

al 7 all’11 febbraio presso ilteatro dell’Opera del Casinò diSanremo, durante la settimanadal festival della canzone ita-liana, la RAI responsabilità so-

ciale, il Ministero dell’Istruzionedell’Università e della Ricerca, il Co-mune di Sanremo, il Casinò e un’as-sociazione ONLUS, hanno organiz-zato l’evento dal titolo “Guardami ol-tre…!” (Sanremo per il sociale); unarassegna di progetti artistici realizzatiper le categorie sociali fragili scelti trale iniziative di rilievo eseguite sul ter-ritorio nazionale nel 2016. Il progetto,senza alcuna finalità di lucro, prendele mosse dal desiderio di sostenere edare visibilità a quanti in Italia si ado-perano per le categorie sociali fragili,per favorire il proliferarsi di eventi si-mili associati ad un progetto artisticoconnesso al mondo dello spettacolo.“Guardami oltre…!” è un’occasioneper i protagonisti dei progetti artisticiinvitati sul palcoscenico del teatrodell’Opera del Casinò, di condividerel’esperienza artistica per sensibilizzarealla solidarietà, per valicare il murodella solitudine e del silenzio eviden-ziando il diritto alla diversità e alle pariopportunità. Nelle precedenti edizionisi sono scelti progetti artistici che han-no messo in luce argomenti come ildisagio mentale, l’oncologia infantilee adulta, la devianza minorile, la car-dio-protezione, la disabilità fisica, idisturbi dell’alimentazione, il disagiogiovanile, la detenzione carceraria, lasordo-cecità, la disoccupazione, l’im-migrazione, patologie croniche comel’alzheimer, la sindrome di down,

l’Aids, la S.L.A. e i disagi conseguentiad eventi naturali e antropici. Tra lenumerose iniziative sociali-artistichenazionali gli organizzatori hanno scel-to di far partecipare per la serata con-clusiva, concomitante anche con quel-la del festival della canzone, il progettorealizzato dall’ing. Bers. Giuseppe Lo-berto e dall’Associazione NazionaleBersaglieri dal titolo “Non siete soli -I Bersaglieri d’Italia sono con voi”.La Presidenza Nazionale, invitata al-l’evento ha concesso alla RAI l’esibi-zione della Fanfara dei Bersaglieri diLonate Pozzolo (VA) che ha impre-ziosito la serata conclusiva della ma-nifestazione con brani vivaci, moltoapprezzati dal pubblico, dagli artisti edai giornalisti e media presenti. Al-l’evento ha anche partecipato una de-legazione di oltre 30 Bersaglieri liguridella provincia di Savona e Genovacon il Presidente Regionale, Bers. Lo-renzo Campani, chiamato sul palco-

scenico da Loberto, per porgere i salutidella Presidenza Nazionale. Nei cin-que giorni della manifestazione, si so-no avvicendati tanti artisti sostenitoridell’evento tra cui Gianni Morandi,Tullio De Piscopo, Peppe Vessicchio,Vittorio De Scalzi, Patti Pravo, Euge-nio Finardi, Jocelyn, Andrea Mirò,Giovanni Caccamo, Franco Mussida,Adriano Pennino, Gigi e Ross, Mau-rizio Casagrande, Fabrizio Frizzi.L’ing. Loberto, promotore, direttoreartistico e presentatore degli spettacolidi Forlì e Cesena, intervistato dallaconduttrice Patrizia del Vasco, coa-diuvata nella presentazione dell’eventodal comico Maurizio Ferrini, ha illu-strato il palinsesto degli eventi nei tea-tri della Romagna associati al progettoa favore dei bambini delle zone colpitedal sisma attraverso la ristrutturazionedella scuola materna ed elementare diVisso (MC). L’intervistato ha eviden-ziato che nei prestigiosi teatri di Forlìe Cesena si è registrato il tutto esaurito,raccogliendo fondi per circa 25.000euro. La somma raccolta, integratadalle generose donazioni dei Bersa-glieri di tutta Italia, ha superato il bud-get necessario per l’intervento sullascuola di Visso e quindi permetterà dicontribuire alla realizzazione di un al-

DIL PROGETTO ARTISTICO-SOLIDALE DELL’ANB SCELTO DALLA RAI IN OCCASIONE DEL FESTIVAL DI SANREMO “Guardami oltre...!”, Festival per il Sociale

Anche a Pescara la componente dell’Associazione Nazionale Bersaglieridi Volontariato e Protezione Civile, sarà presente alla manifestazione disabato pomeriggio e domenica mattina, partecipando con gli operatori

Bersaglieri e automezzi che chiuderanno la sfilata.

LA PROTEZIONE CIVILE ANB AL RADUNO DI PESCARA

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VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE

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tro progetto incentrato sul sostegno adun centro sociale. Pertanto si è trattatouna raccolta fondi non come una goc-cia nel mare, ma il finanziamento diun progetto che fin dal nascere è statocaratterizzato da una precisa finalità eche verrà seguito nella sua concretarealizzazione da un pool costituito dalPresidente Nazionale ANB, dal sin-daco di Visso, da due Vigili del Fuocoe da due Bersaglieri. Nell’esposizione,il Bers. Loberto, coadiuvato da imma-gini e video clip dei Bersaglieri, haevidenziato che l’ANB non effettuasolo Raduni per rinverdire il senso dipatriottismo e ricordare i caduti: i Ber-saglieri sono presenti nel sociale,esprimendo la loro generosità su tuttoil territorio nazionale attraverso l’operadei Nuclei ANB, appartenenti all’Or-ganizzazione Nazionale di ProtezioneCivile, in micro e macro emergenze,nonché attraverso l’attività di Volon-tariato in numerose iniziative di pro-mozione sociale, anche con il suppor-to delle Fanfare. A conclusione delproprio intervento, in qualità di appar-tenente al Corpo Nazionale dei Vigilidel Fuoco e iscritto all’ordine degli in-gegneri, Loberto ha illustrato lo statusgravoso dei dissesti degli edifici rile-vati nelle zone terremotate, in cui hacoordinato i soccorsi ed ha eseguitonumerosissime verifiche statiched’agibilità. Patrizia Del Vasco, presen-tatrice RAI, prima della conclusionedella manifestazione ha letto la moti-vazione dell’invito alla trasmissionee del premio assegnato: “Iniziativa ar-tistico solidale a favore dei bambini

terremotati di Visso, svolti nei teatridi Forlì e Cesena, che ha saputo sa-pientemente integrare un progetto dialto valore sociale in sinergia con l’artedello spettacolo in un armonico palin-sesto con artisti musicali, di cabaret,soccorritori professionisti e volontari,mettendo in risalto l’opera degli angelidel soccorso, che normalmente lavo-rano nell’ombra con abnegazione epassione sugli scenari dell’emergenzaper aiutare la popolazione”. Comeconcordato con il regista RAI, dott.Gino d’Avena, il palinsesto della tra-smissione si è concluso solennementecon il ricordo delle vittime dell’eventosismico sulle note del suggestivo “Si-lenzio”, eseguito magistralmente dalla

Fanfara e accompagnato dalle imma-gini del filmato dei Vigili del Fuocoche operavano per il recupero dei cor-pi dalle macerie. Il successivo inno diMameli ha chiuso definitivamente lamanifestazione e la trasmissione. Pertutta la settimana il programma è statatrasmesso in diretta streaming e si so-no realizzate riprese televisive RAIche sono state messe in onda nei pa-linsesti di altre reti e programmi tracui RAI NEWS 24. Un grande suc-cesso e visibilità nazionale per l’ANB,ospitata nel teatro dell’Opera del Ca-sinò di Sanremo, palcoscenico su cuisi sono svolte tutte le edizioni del fe-stival fino al 1976, data del trasferi-mento al teatro Ariston.

C resce l’interesse dei Bersaglieri per il Volontariato e Protezione Civile. Numerose sono letelefonate che mi giungono per alcuni chiarimenti al fine della costituzione di un Nucleo. Re-centemente ho inviato la documentazione alle Sezioni di Parma e Firenze; inoltre i volontari di

Protezione Civile di Petacciato (CB), sito ove è presente una Sezione Bersaglieri, hanno deciso di aderire all’organizzazioneufficiale nazionale dell’ANB-V-PC richiedendo lo Statuto ed il Regolamento per l’allineamento degli atti. Il Volontariato,forza organizzata, diversa dal volontarismo, è un modo per valorizzarci, per essere presenti nel tessuto sociale e raccogliereconsensi della società attraverso coloro che, generosi del loro tempo libero, aderiscono all’organizzazione di Volontariatoe di Protezione Civile, indipendentemente dall’età. Ricordiamo che la generosità è nel nostro D.N.A. quindi valorizziamomaggiormente le nostre risorse umane e l’immagine dell’ANB attraverso lo sviluppo d’azioni sociali coordinate attraversonuclei. Contattatemi: [email protected] o telefona 0543.410830 (ufficio) o 3315788188.

COSTITUIRE UN NUCLEO È FACILE... BASTA VOLERLO

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MUSEO STORICO DEI BERSAGLIERI

ntere generazioni di fanti piumatisi sono riconosciute nel Labarodel proprio Reggimento: per essoBersaglieri di quattro generazionihanno combattuto e sofferto, at-

torno ad esso si sono raccolti per l’ul-timo assalto disperato, per trarne co-raggio quando tutto sembrava perdu-to; al suo fianco si sono slanciati fuoridalle trincee, oltre i reticolati, in unacaparbia sfida contro la morte, nel-l'esaltato slancio che trasforma la sto-ria in leggenda e gli uomini in eroi. ILabari hanno rappresentato, per quasiun secolo, il vessillo in uso alle unitàBersaglieri: prima dei battaglioni poi,a partire dal 1871 e fino al 1938, deireggimenti. Ancora oggi le articola-zioni dell’ANB utilizzano tale inse-gna ed orgogliosamente, dietro ad es-sa, bersaglieri di ieri e di oggi sfilano“...rapidi come il vento...”. Per questeragioni ci piace scrivere la parola “La-baro” con la “L” maiuscola: come sefosse il nome di una persona cara odi un luogo della nostra memoria odi un oggetto sacro. Perché in effetti il Labaro è stato lanostra particolare “Bandiera”: sim-bolo identitario che caratterizza ilCorpo, alla pari del cappello piumato,della corsa, della fanfara. Il Museo Storico dei Bersaglieri neconserva tredici, appartenuti ad al-trettanti Reggimenti, alcuni ancorapresenti nei ruoli dell’Esercito, altriche, nell’accavallarsi dei riordina-menti, sono vivi solo nella nostra me-moria. I segni del tempo, purtroppo,hanno duramente messo alla provale sete, i ricami, gli ornamenti di que-sti Labari. Le condizioni di conser-vazione, non sempre ottimali, hannopurtroppo procurato danni evidenti aquesti preziosi oggetti, rendendo ne-cessario un attentissimo lavoro di re-cupero e restauro. Tale recupero è sta-to avviato nel 2014 allorquando, per

iniziativa del Direttore pro-temporedel Museo Storico dei Bersaglieri(Col. Nunzio Paolucci) e grazie a fon-di resi disponibili dallo SME, ne fu-rono restaurati 4 appartenuti al 1°, 2°,5° e 8° Reggimento bersaglieri. L’at-tività si è poi interrotta per alcuni anni,riprendendo poi proprio in questigiorni grazie al generoso contributodella Sezione ANB di Roma Capitale.La Sezione, con una iniziativa con-divisa dai Soci e finora unica nel suogenere, ha voluto rendersi promotricedi una ammirevole opera di sostegnoal Museo e, al contempo, mostrareancora una volta il fortissimo sensodi appartenenza al Corpo finanziandoil restauro di due ulteriori Labari ap-partenuti al 6° ed al 9° Reggimentobersaglieri. Il lavoro è stato affidato, come per ilprecedente intervento, ad un gruppodi lavoro composto dalla Dott.ssa Sil-via Felli, Dott.ssa Luisa Mocci eDott.ssa Nicoletta Vicenzia, specia-lizzate nel restauro di opere d’arte tes-sile. Le bravissime e competenti ope-ratrici per non “traumatizzare” ulte-riormente i cimeli, hanno deciso dieffettuare l’intervento “in loco” im-piantando un vero e proprio labora-torio all’interno dell’edificio di PortaPia dove portano avanti con altissimaprofessionalità e cura certosina il lorocompito. Chi ha concepito questa

“missione” si è reso ben conto che ilMuseo Storico conserva e custodisceuna parte importante della memoriastorica del Corpo. Dipinti, medaglieri,uniformi storiche, fotografie, armid’epoca e documenti d’archivio co-stituiscono l'espressione materiale diuna cultura comune, fatta di valorispirituali che, noti e condivisi, ven-gono trasmessi dalle generazioni pre-senti a quelle future. È sulla memoriaperpetuata che si basa l'identità deiBersaglieri; è da questo patrimoniodi valori comuni che anche l'Asso-ciazione trae la propria ragion d'es-sere. Il Museo appartiene a tutti i Ber-saglieri perché è il luogo fisico ove èconservata tutta la storia, la tradizione,la cultura, l'identità, in una parola,l'anima profonda dell'essere “Bersa-gliere”; ma è anche il luogo in cuiquest'anima si manifesta attraverso“oggetti” visibili e tangibili che tra-sudano storia e che comunicano al-l'esterno l'essenza stessa della nostracomune appartenenza. Un patrimonio che va difeso affinchégiunga intatto ai nostri figli e nipotie, in un momento storico in cui le ri-sorse pubbliche sono carenti ancheper alcuni servizi essenziali, è impor-tante che siano coloro a cui questopatrimonio sta particolarmente a cuo-re farsene in qualche modo carico.

Federico Scolari

Al via il restauro conservativo di altri due vessilli

IUna iniziativa dell’Associazione Nazionale Bersaglieri Sezione di Roma Capitale

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a strategia di comunicazione e l’efficace narrativadell’ISIS hanno certamente contributo a creare edalimentare in Europa e nel Mondo Occidentale la fi-gura, quasi mitica, del foreign fighter, il combattenteche abbandona l’Occidente per unirsi alla causa dello

Stato Islamico, pronto a sacrificarsi in nome del Jihad.Come ogni mitologia, anche il mito dell’eroe/demonio ji-hadista contribuisce a definire l’immaginario collettivo,creando speranze in coloro che in lui si riconoscono epaure in coloro che lo temono. Tuttavia, se ci si sforza di superare sia la retorica propa-gandistica di Abu Bakr al-Baghdadi che le ansie e le paureche essa risveglia in un Occidente attraversato da criticitàsociali, economiche e identitarie, appare lecito interrogarsisul profilo antropologico del combattente straniero e sullesue caratteristiche. Ragionando in quest’ottica, innanzitutto,ci si può chiedere quanti siano i foreign fighters provenientidall’Unione Europea. Paragonando i dati ricavati da diversefonti istituzionali dei Paesi europei a fine 2015, questi mi-liziani sarebbero stati approssimativamente 4.000 soggetti,

raddoppiati rispetti al 2014. Di questi più di mille proven-gono dalla Francia, almeno 700 dalla Gran Bretagna, 760dalla Germania, 470 dal Belgio e 220 dall’Olanda. Ciò che preoccupa maggiormente l’Europa, ovviamente,oltre ad essere il numero di coloro che combattono nelCaliffato, è quello di coloro che potrebbero rientrare inEuropa con un bagaglio di capacità operative e di contattinotevolmente arricchito. Ebbene, secondo l’Europol, i po-tenziali terroristi già rientrati nel 2016 sarebbero tra i 1.500ed i 1.800: in particolare in Gran Bretagna sarebbero rien-trati 350 individui, in Germania 250, in Belgio tra i cin-quanta ed i 100 e in Francia oltre 100. Se questi sono solo alcuni numeri, un approfondimentosociologico restituisce un’immagine un po’ più articolatadei foreign fighters europei. In prima istanza potremmoaffermare che si tratta per lo più giovani di età compresatra i venti e trent’anni, di sesso maschile e di origine nor-dafricana, balcanica o turca. Tuttavia, l’età dei foreign fighters presenta anche notevolioscillazioni. Ad esempio, in Austria, Gran Bretagna e Bel-

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DIFESA&SICUREZZA

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gio si possono registrare casi di militanti diciottenni o ad-dirittura adolescenti. In Finlandia e Svezia, invece, tra gliadulti si possono trovare militanti che superano abbon-dantemente i quarant’anni ed in Belgio che sfiorano ad-dirittura i settant’anni. Se la maggioranza dei combattentistranieri sono maschi, la percentuale delle donne prove-nienti dai Paesi UE che si uniscono alle fila dello StatoIslamico attualmente sembra oscillare attorno a valoricompresi tra il 10 ed il 20% del totale. Inoltre, è anchevero che talora si superano ampiamente questi limiti, comeattestato da un rapporto Europol del 2016. Secondo l’Agenzia europea sarebbero le donne del RegnoUnito, del Belgio e ancora più marcatamente quelle deiPaesi Bassi le più inclini a trasferirsi in Siria e Iraq. Le donne olandesi, in particolare, rappresenterebbero circail 40% di tutti coloro che dall’Olanda abbiano deciso dicombattere il jihad. Prendendo in considerazione semprei Paesi Bassi, l’Europol sottolinea come solo l’11% deirimpatriati siano donne. Il che lascerebbe supporre che ledonne, una volta raggiunto il Califfato, non siano più libere

di lasciare il territorio sotto il suo controllo. A confermadel fatto che le donne costituiscono sempre più un tassellofondamentale nell’ingegneria sociale dello Stato Islamicosi può aggiungere che si tratta soprattutto di donne giovani.Il Califfato ha bisogno di donne giovani perché questepossono fare figli e contribuire, pertanto, alla sua crescitademografica. Sul totale dei foreign fighters che provengonoda Paesi europei come il Belgio, la Danimarca, il Porto-gallo e la Spagna le donne rappresentano circa il 10%,mentre quelle che vengono da Paesi come la Finlandia,la Francia e la Germania raggiungono addirittura il 20%.Ad integrazione di quanto già osservato si può aggiungereche il rapporto Europol evidenzia come, oltre a giovaniuomini e giovani donne, talora verso la Siria viaggianoanche minori, spesso assieme ai loro genitori. Nel progetto dello Stato Islamico l’attenzione per le fa-miglie è cruciale proprio perché sono queste che costitui-scono il pilastro fondamentale di ogni comunità. Le donne che si recano in Siria ed Iraq, oltre a recarsi làper combattere o per raggiungere il loro compagno, talora

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DIFESA&SICUREZZA

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ci vanno proprio per sposare un combattente ed avere deifigli da lui. Il caso della Germania è emblematico in talsenso: circa la metà dei combattenti provenienti da quelPaese sono sposati, e circa il 30% di loro hanno figli. Se leggiamo questi numeri alla luce di quanto affermatodall’Europol, l’ipotesi che in futuro vi possano essere ul-teriori ricongiungimenti familiari nel Califfato non deveessere sottovalutata. Vale anche la pena di prestare atten-zione ai convertiti all’Islam. Tra i combattenti stranieri cene sono diversi. Tra i combattenti provenienti da Portogalloe Slovenia i convertiti sarebbero la addirittura la maggio-ranza, mentre cifre minori si possono registrare tra quelliprovenienti da Francia (23%), Germania (12%) e Belgio(6%). L’Europol fa un esempio: nel 2015, a Barcellona,una cellula terroristica aveva progettato un attentato, poifortunatamente sventato. Nel gruppo, cinque su undicierano convertiti. La maggior parte dei combattenti stranierieuropei sembra poi provenire dalle grandi aree metropo-litane ed in particolare da alcuni sobborghi periferici spe-cifici. I miliziani provenienti dalla Germania, ad esempio,vivevano in grandi città come Berlino ed Amburgo e inregioni come la Renania Settentrionale-Vestfalia e la Ba-viera. Un dato rilevante è che molti foreign fighters pro-vengono dagli stessi quartieri urbani: questo accade, adesempio, ad Aarhus e Copenhagen in Danimarca, a Gö-teborg in Svezia, a Bruxelles ed Anversa in Belgio e aDelft, Zoetermeer, Arnhem e L’Aia in Olanda. Ciò sembra suggerire che alla base dei flussi verso lo SatoIslamico vi siano delle reti locali preesistenti. Si tratterebbedi cerchie di amici o famigliari, piccoli gruppi di conoscentiradicalizzati in contesti condivisi, che decidono di lasciareil proprio luogo di residenza per recarsi nelle zone di con-flitto, ove ricongiungersi ad altri amici e conoscenti arrivatilà prima di loro. L’appartenenza comunitaria su base localesembra, pertanto, giocare un ruolo centrale nella decisonedi partire per raggiungere il Califfato. Se i miliziani provenienti dall’Europa sotto il profilo del-l’età, e tutto sommato anche del genere, sembrano costi-tuire un corpus piuttosto omogeneo, differenze maggiorisi possono registrare per quanto concerne la loro origine.Fermo restando che le maggiori concentrazioni si regi-strano tra i combattenti di origine nordafricana, balcanicae turca, si segnalano tuttavia, anche soggetti la cui originerimanda a contesti culturali differenti: tra i combattentiprovenienti dall’Austria, ad esempio, accanto a quelli diorigine turca e balcanica, vi sono soggetti di origine cau-casica (cecena in particolare) e tra quelli provenienti dallaGran Bretagna prevalgono, invece, combattenti di originepakistana e del sud-est asiatico. Tuttavia, anche all’interno del gruppo proveniente dal Re-gno Unito non mancano miliziani di origine nordafricana,principalmente marocchina, libica e tunisina. Tra i com-battenti provenienti dalla Francia, anche per la sua storia,prevalgono i nordafricani originari dell’Algeria, della Tu-

nisia e del Marocco. Maghrebini sono anche la maggio-ranza dei foreign fighters provenienti dall’Italia e dallaSpagna. Il gruppo proveniente dai Paesi Bassi, invece, sipresenta come una sorta di melting pot al cui interno visono uomini e donne di origine marocchina, somala, turcae curda. Una situazione abbastanza simile è quella vissutadal gruppo svedese, che si presenta anch’esso come de-cisamente transnazionale. Tra coloro che provengono daiPaesi Bassi vi sono molti cittadini olandesi di origine nor-dafricana, mediorientale, balcanica e asiatica.Un ultimo aspetto sul quale vale la pena di soffermarsi èla preparazione militare dei foreign fighters europei. Una considerazione preliminare è che nella maggior partedei casi gli europei non sembrano disporre di una buonaesperienza militare pregressa. Una volta giunti in Siria lamaggior parte di essi sarebbero sottoposti ad una brevefase di addestramento militare di circa 45 giorni. Secondo fonti israeliane gli europei sarebbero meno pre-parati a combattere rispetto ai loro colleghi provenientidai Paesi arabi, dal Caucaso e dall’Asia centrale. In particolare alcuni radicali occidentali sarebbero anchestati respinti proprio perché non sufficientemente idoneia partecipare ai combattimenti. Tuttavia, gli europei, soprattutto quando non hanno unabuona preparazione militare, tendono ad essere utili inaltro modo al Califfato;

*Luca Bregantini - da Newsletter marzo 2017Ce.S.I. - Centro Studi Internazionali

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STORIE DELLA GRANDE GUERRA

l Calendario 2017 dell’Associazione Nazionale Bersaglieri riporta ben 15 nominativi chenel 1917 sono stati decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare. Sono tutti Bersaglieritranne Don Giovanni Mazzoni, Cappellano Militare nella Prima e nella Seconda GuerraMondiale, decorato di M.O.V.M. in entrambi i conflitti, caduto eroicamente sul fronte russoil 26 dicembre 1941 quando era Cappellano volontario nel 3° Reggimento bersaglieri. Nei

numeri di Fiamma Cremisi del corrente anno, la redazione intende far conoscere più da vicinoi 14 Bersaglieri che cento anni or sono con il loro eroismo hanno meritato l’Alto riconoscimentomilitare. Essi sono: Giuseppe Vaccari, Aurelio Robino, Guido Maifreni, Federico Grifei,Raffaele Stasi, Sebastiano Scirè Risichella, Angelo Scandaliato, Francesco Rossi, FrancescoRolando, Emilio Pantanali, Guido Piragino, Giuseppe Mancini, Lamberto De Bernardi,Giacomo Pallotti. Le notizie sono state ricavate dal sito www.combattentiliberazione.it

acque a Torino il 4 aprile 1898e morì in combattimento a Gal-lio il 10 novembre 1917. Di fa-miglia piemontese trasferitasia Milano, conseguita la licenza

nella scuola tecnica Barnaba Oriani,interruppe gli studi per coadiuvare ilpadre ed i fratelli nella loro attività in-dustriale. Il 24 maggio 1915, alla di-chiarazione di guerra all’Austria, spin-to da ardente amor di Patria, tentò conogni mezzo di partire per il fronte in-sieme con i suoi fratelli che caddero,poi, anch’essi valorosamente sul cam-po. Arruolatisi appena diciassettennein un battaglione volontari ciclisti, sol-tanto l’anno dopo, nel giugno 1916,poté soddisfare il suo desiderio di es-sere inviato al fronte con il 5° Reggi-mento bersaglieri, lo stesso reggimentoal quale aveva appartenuto il fratello,Sottotenente Carlo, caduto a Tolminonell’ottobre 1915. Nominato aspiranteUfficiale nel novembre 1916, passò al13° Reggimento bersaglieri, di nuovacostituzione, col quale combatté nelletrincee del Caurol, sulle Dolomiti. Conla promozione a Sottotenente nell’apri-le 1917, ritornò al 5° Reggimento inlinea sull’Altipiano di Asiago e, il 19giugno, sul Monte Zebio, ferito ad unamano da scheggia di bomba, fu deco-

rato di Medaglia di Bronzo al Valore.Non ancora perfettamente guarito, ri-tornò in linea e, sempre sul Monte Ze-bio, nuovamente ferito il 17 settembresuccessivo, ottenne un Encomio So-lenne per il suo comportamento nellabattaglia. Durante il ripiegamentodall’Isonzo al Piave, dopo i tragici av-venimenti di Caporetto, ottenne di es-sere assegnato al XVI Battaglioned’assalto, 3 ̂Compagnia. Il 10 novem-bre, poco prima dell’alba, quando ilbattaglione ebbe l’ordine di rioccupareil posto avanzato di Gallio, sull’Alti-piano di Asiago, di cui il nemico si eraimpadronito dopo una violenta batta-glia, il De Bernardi si lanciò all’assaltoalla testa di un plotone di arditi, ricon-quistò la posizione e ne ricacciò l’in-vasore. Nel turbine della lotta, colpitoripetutamente dal fuoco nemico, caddeeroicamente sul campo, mentre inci-tava i suoi arditi a non dar tregua al-l’avversario in ritirata. Alla memoriadell’eroico Ufficiale, con Regio De-creto del 3 marzo 1918, venne conces-sa la Medaglia d’Oro al Valor Militarecon la seguente motivazione: “Volon-tario fin dall’inizio della guerra, giàdue volte ferito, caduti due suoi fratellisul campo, volle tornare ancora in pri-ma linea. Comandante di un plotone

d’assalto, alla testa dei suoi arditi, af-frontava per primo e respingeva il ne-mico che, forte di numero, tentava diforzare le nostre difese. Ferito, rifiu-tava ogni soccorso e continuava a gui-dare il proprio reparto in ostinati e ri-petuti contrattacchi, finché colpitonuovamente a morte baciava il sacrosuolo della Patria e spirava incitandoancora una volta con la parola e colgesto i suoi soldati che, esaltati dal ful-gido esempio, coronavano l’azionecon la vittoria. – Gallio (Altipiano diAsiago), 10 novembre 1917”.

NS.Ten. Lamberto De Bernardi, classe 1898

I Bersaglieri M.O.V.M. nel 1917

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STORIE DELLA GRANDE GUERRA

LE RICOMPENSE AL VALOR MILITARE NELLA GRANDE GUERRA

Le ricompense al Valor Militare sono istituite per esaltare gli atti di eroismo militare, segnalando come degni di pubblico onore gli autori diessi e suscitando, ad un tempo, lo spirito di emulazione negli appartenenti alle forze militari. Traggono origine dall'Ordine dei Decorati alValor Militare istituito da Vittorio Amedeo III nel 1793. Caduto in disuso durante il periodo della dominazione napoleonica, venne riproposto

nel 1815 da Vittorio Emanuele I. Lo stesso Sovrano ne abrogò l'istituzione pochi mesi dopo sostituendo le Medaglie al Valore con l'Ordine Militaredi Savoia (oggi d'Italia). Nel1833, Carlo Alberto riconosciuto che i titoli richiesti per la concessione dell'Ordine Militare erano troppo severi, ristabilivala possibilità di concedere Medaglie al Valore (Oro e Argento) in premio a generosi atti compiuti in guerra e in pace da militari. Nel 1887, un RegioDecreto convertì tutte le Menzioni onorevoli al Valor Militare concesse tra il 1848 e il 1887 in Medaglie di Bronzo al Valor Militare. Il Regio Decreto1º luglio 1915, n. 1072 stabilì la concessione anche sul campo delle Medaglie d'Argento e di Bronzo al Valor Militare.

ORDINE MILITARE DI SAVOIA

MEDAGLIE AL VALOR MILITARECAVALIERE UFFICIALE COMMENDATORE GRAND'UFFICIALE CAVALIERE DI GRAN CROCE

MEDAGLIA D'ORO MEDAGLIA D'ARGENTO MEDAGLIA DI BRONZO

acque ad Arezzo il 10 febbraio1893 e morì per ferite riportatein combattimento a MonteMiela il 5 dicembre 1917. Conseguita la licenza liceale,

si arruolò come Allievo Ufficiale nel3° Reggimento bersaglieri nel 1913 enel novembre 1914 ottenne le spallinedi Sottotenente. Destinato al 6° Reggimento bersaglieriper il servizio di prima nomina, passò,nel gennaio 1915 al 13° Reggimentocol quale, il 24 maggio, alla dichiara-zione di guerra all'Austria, prese po-sizione sul basso Isonzo, a Castelnuo-vo. Il 28 luglio 1915, gli fu conferitauna Medaglia d'Argento al Valore perla tranquillità e l'energia con le qualicondusse il proprio plotone in com-battimento, persistendo nella lotta no-nostante fosse stato ferito tre volte. Con mirabile senso di altruismo, men-tre veniva trasportato al posto di me-dicazione si accorse che il suo atten-dente giaceva sulla strada gravementeferito e volle cedergli la barella su cuiera adagiato per proseguire a piedi ilcammino. Guarito dopo una lunga de-genza in luoghi di cura, ottenne il pas-saggio in servizio effettivo dal febbraio1916, e la promozione a Tenente nel-l'agosto successivo.

Quando nell'ottobre del 1917 l'offen-siva scatenata dagli austro-tedeschiruppe il fronte a Caporetto, Mancini,che era stato inviato a Brescia per fre-quentare un corso alla Scuola Mitra-glieri, impaziente di tornare al frontechiese e ottenne di essere assegnato al12° Reggimento bersaglieri e, al co-mando della 6a compagnia del XXIIIbattaglione, a metà novembre 1917,raggiunse l'Altipiano di Asiago. La se-ra del 4 dicembre si lanciò decisamen-te all'attacco di Monte Miela e costrin-se i difensori dei piccoli posti a retro-cedere e ad asserragliarsi in rifugio sul-la cima del monte. Spintosi arditamen-te all'assalto con impeto inimitabile,seguito da pochi Bersaglieri, sebbeneferito gravemente da una fucilata al-l'addome, ingaggiò col nemico una lot-ta corpo a corpo, conquistando l'im-provvisato fortilizio. Alla memoria del valoroso Ufficiale,con Regio Decreto del 19 agosto 1921,fu conferita la Medaglia d'Oro al ValorMilitare con la seguente motivazione:"Alla testa del proprio reparto, inci-tando i suoi soldati con la parola e conl'esempio li guidava all'assalto dellalinea sbaragliandone le piccole guar-die, che costringeva ad asserragliarsiin una vicina baita. Cadutigli d'intorno

la maggior parte dei suoi uomini, ri-tornava con rinnovata violenza ed in-domabile tenacia all'assalto dell'im-provvisato fortilizio, venendo a lottaa corpo a corpo. Ferito a bruciapeloda un colpo di fucile all'addome, nonvolle cedere al nemico, che forte di nu-mero, tentava la riscossa ed in un su-premo sforzo, animando con la voce isuperstiti della compagnia, al gridodi "Savoia!" li trascinava a nuovo as-salto, impadronendosi della contesabaita, ed annientandone i difensori.Poco dopo, strappato a forza dai sol-dati dal posto d'onore spirava primadi giungere al posto di medicazione.Fulgido esempio di eroismo e delle piùalte virtù militari – Monte Miela, 4 -5 dicembre 1917."

NTen. Giuseppe Mancini, classe 1893

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STORIE DELLA GRANDE GUERRA

acque a Francofonte di Siracu-sa il 12 ottobre 1890 e morì adAsti il 20 marzo 1981. Poco dopo la sua nascita, la fa-miglia si trasferì a Militello in

provincia di Catania. Chiamato allearmi nel luglio 1911 e arruolato nel 9°Reggimento bersaglieri, partecipò colXXVIII battaglione, dal 3 al 31 luglio1912, alle operazioni di guerra in Tri-politania. Rimpatriato, fu congedatonel gennaio 1913. Richiamato per mo-bilitazione nell’aprile 1915 al 10° Reg-gimento bersaglieri, raggiunse la zonadi operazioni col 16° Reggimento, dinuova formazione, partecipando aicombattimenti su Monte Kuk, quindi,nel settore But – Degano, sul Freikolene Monte Pal Piccolo. Col grado di Ser-gente, Comandante di pattuglia, a Ca-sera Melvio di Sopra, per l’audaciacon la quale nella notte sul 4 agosto1917 si spinse nelle linee nemiche percatturare un posto avanzato, ricevetteun Encomio Solenne da parte del Co-mando Italiano. Dal 25 ottobre al 4 novembre dellostesso anno, coi reparti di retroguardia,durante il ripiegamento dal fronte dellaCarnia verso Longarone e Santa Giu-stina per l’avvenuto sfondamento dellenostre difese di Caporetto, si prodigònella difficile circostanza impegnandocombattimento col nemico per ritar-darne l’avanzata. In una mischia a cor-po a corpo, ferito ad una spalla il 2 no-vembre, dopo sommaria medicazionecontinuò a combattere. Due giorni dopo, con magnifico ardi-

mento si lanciò nella battaglia e, purgravemente ferito, non desisté dalcombattere. Con Regio Decreto 30 novembre1921, gli fu concessa la Medagliad’Oro al Valor Militare con la seguentemotivazione: “Meraviglioso soldato,rifulse per altissime virtù militari du-rante le tragiche vicende del ripiega-mento. Impegnato in aspro combatti-mento corpo a corpo contro forze so-verchianti, si prodigò con slancioesemplare, infondendo fede e valorenei propri dipendenti con l’energia deisuoi atti e l’ascendente morale del suoimpareggiabile coraggio, primo ovun-que accorressero reazioni violente perrintuzzare gli attacchi nemici. Cadutoper gravissima ferita alla carotide, fa-ceva sforzi supremi per continuare nel-la lotta ed incitare i dipendenti gridan-do: Bersaglieri avanti! Viva l’Italia!E nell’impressione di una fine immi-nente gridava: Signor Capitano, muo-io, ma sono contento. – Monte Yof(Carnia), 4 novembre 1917”. Guaritodalla ferita, nel gennaio 1918 ritornòvolontario in zona di operazioni conla 1 ̂Divisione d’Assalto, nella 1170^compagnia mitraglieri e nel combat-timento alla testa di ponte di Moggiodel 27 ottobre fu decorato di Medagliad’Argento. Concluso l’armistizio, fuinviato in Tripolitania con la 2^ Divi-sione d’Assalto dove le truppe italianesi trovavano in difficoltà contro la ri-bellione dei senussi. Rimpatriato nelluglio 1919, venne nuovamente con-gedato, trasferendosi negli Stati Uniti

d'America su pressione di alcuni fa-miliari. In Nord America fu informatodella concessione della Medaglia d'Oroal Valor Militare, che gli fu personal-mente consegnata dall'Ambasciatoreitaliano. Nel 1924 rientrò in Italia supressione del regime fascista, stabilen-dosi a Francofonte, dove divenne Co-mandante della Guardie municipali epoi Ispettore dell'Archivio Comunale. Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, il10 giugno 1940, nel mese di settembredello stesso anno fu promosso al gradodi Sottotenente della riserva, e con l'ini-zio della Campagna di Grecia partì vo-lontario per l'Albania dove prese partealle operazioni belliche. Iscritto nel Ruolo d’Onore, ottenne lesuccessive promozioni a Tenente, nelsettembre 1953, ed a Capitano, nel1960. Si spense ad Asti il 20 marzo1981 e la salma successivamente futumulata nel cimitero di Militello. A suo nome è intitolata la neo costituitaSezione A.N.B. di Militello in Val diCatania.”.

NSergente S. Scirè Risichella, classe 1890

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ucile in canna, pedali a sega etendini d’acciaio: le biciclettemilitari evocano un condensatodi agilità, forza e resistenza. GliItaliani furono tra i primi a in-

tuire le possibilità di questo mezzo an-che in ambito militare e a svilupparlecon lungimiranza; di converso, le no-stre aziende, sollecitate dalle richiestedel Ministero della Guerra, risposeroproducendo innovazioni tecniche checostituiscono, ancor oggi, vere pietremiliari nella storia delle due ruote. Se il primo uso bellico documentatodi una bicicletta risale alla guerra fran-co prussiana (1870) - quando il bri-tannico Rowley Turner fuggì peda-lando da Parigi sotto il fuoco nemico- le biciclette diventarono a tutti gli ef-fetti “militari” intorno al 1875, proprioin Italia, dopo che alcuni Bersaglierimilanesi, avevano preso parte (a titolopersonale) a una corsa su velocipede:si trattava di uno dei primi modelli de-rivati dalla Draisina del 1818 e dal bi-ciclo Michaux del 1855. Erano mezzipesanti (circa 30 kg), di legno e ferro,con le ruote di diametro disuguale,molto instabili e faticosi alla pedalata,considerato che i mozzi – ingrassatifino all’inverosimile - erano privi dicuscinetti. All’epoca, le bici erano con-siderate mezzi poco dignitosi e infattierano vietate a donne, Ufficiali e preti.Presto si comprese che erano ideali,piuttosto, per velocizzare l’opera dellestaffette portaordini. Così, una decina d’anni più tardi, ogniReggimento di bersaglieri si ritrovòad averne in dotazione almeno tre. Lasvolta arrivò, verso la fine del secolo,con il consueto “giovane Ufficiale pie-no di inventiva”, una figura ricorrentefra le nostre Forze Armate. Il Tenente Luigi Camillo Natali, dellefiamme cremisi, visto il successo dellabicicletta pieghevole, da poco inven-tata, pensò di adattarla all’Esercito per

massimizzare quello che per i Bersa-glieri è, ancor oggi, lo strumento tat-tico per eccellenza: il movimento. Natali aggiunse così degli spallacci al-la bici pieghevole in modo che il ber-sagliere potesse trasportare il suo “ca-vallo d’acciaio” sulla schiena, alter-nando lo spostamento a piedi conquello su ruote, a seconda della qualitàdel terreno e delle necessità operative.Nel 1895, ben sedici Bersaglieri ci-clisti, agli ordini di Natali si esibirono,durante le grandi manovre, in variesercizi su salite, fossi e terrapieni.Uno dei più difficili era quello detto“ordine chiuso”: si partiva di corsa,impugnando il manubrio e poi, slan-ciando indietro la gamba destra, conun balzo si inforcava il sellino. Nel 1907 fu così costituito il PrimoBattaglione sperimentale ciclisti: l’ad-destramento era micidiale, mediamen-te composto da tragitti di 120 km algiorno, da compiersi in sette od ottoore, ma, oltre alla fatica, c’erano dasopportare anche le asperità del terreno

di certo non ben assorbite dalle ruotedi gomma piena, antiforatura. I modelli utilizzati erano, all’epoca,quelli delle ditte Bianchi, Carraro, Co-sta, Rossi-Melli. Alcuni miglioramentisignificativi si ebbero con l’adozionedi ruote più grandi, di primi esempiodi cambio automatico (almeno per lebiciclette degli Ufficiali) e, finalmente,di pignoni dotati di cuscinetti a sfere.Fino ad allora erano state adattate, tut-tavia, biciclette di tipo civile che nonpotevano soddisfare completamentele esigenze dei soldati ciclisti; si giunsepertanto all'emissione di un bando perla fornitura di biciclette specificata-mente militari. Il grande banco di pro-va per le aziende produttrici fu il con-corso indetto, nel 1911, dal Ministerodella Guerra per l’adozione di un mo-dello standard militare. Il test, moltoesigente, fu eseguito su 3000 km distrade per gran parte di campagna.Vincitrice della competizione risultòla ditta milanese Bianchi, che si ag-giudicò l’appalto per migliaia di bici-

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STORIA

FSilenziosa e veloce, amatissima dai Bersaglieri che ne hanno fatto uno dei loro simboliAnno 1875: l’Esercito scoprì la bicicletta

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21fiamma cremisi

STORIA

clette destinate a tutti i reparti del Re-gio Esercito. Il modello "1912" Bian-chi era dotato di un telaio pieghevoledel peso di 14 kg con apposite cinghieper il trasporto a spalla; la trasmissioneera a catena e il sistema a ruota fissapermetteva al ciclista di frenare agen-do direttamente sui pedali. Ma la vera novità fu che, per la primavolta in assoluto, nella mod. “Bersa-gliere” la rigidità delle ruote venivacompensata da due ammortizzatori.Nasceva, quindi, la “full sospension”,sistema oggi utilizzato soprattutto perle mountain bike. Incredibile osservarecome, già 100 anni fa, un’azienda ita-liana fosse così all’avanguardia: al-l’anteriore, l’effetto ammortizzanteveniva dato da due piccole sospensionia braccetto oscillante fissate ai lati del-la forcella; all’interno di ciascuna eraposta una molla il cui carico venivaregolato in base alla pressione eserci-tata dalla ruota. Il molleggio posterioreera affidato a una lamina di acciaioche fungeva da balestra e fulcro tramovimento centrale e carro basso po-steriore. Sotto il sellino vi era, inoltre,un vero e proprio ammortizzatore dalmolleggio integrale e ben studiato. La bicicletta militare, affettuosamentechiamata “Carriola” dai Bersaglieri,era prodotta in varie versioni: c’eraquella per fuciliere e quella per porta-munizioni che montava le cassette dicartucce sopra la canna e il manubrio. La bicicletta da Ufficiale era simile aquella da truppa ma era arricchita daalcuni optional: fanale, freno - ancheposteriore - a filo di acciaio, parafan-ghi, campanello, porta-sciabola ante-riore e borsetta porta-attrezzi sotto lasella. La versione per mitragliere po-teva trasportare, divisa in tre parti, lamitragliatrice media Fiat-Revelli Mod.‘14: il treppiede su una bicicletta, l’ar-ma con canna e manicotto di raffred-damento su un’altra, il bidone a pom-pa per l’acqua sulle spalle di un terzobersagliere. Erano quindi particolar-mente importanti, per i ciclisti mitra-glieri, non solo la forza e la resistenzafisiche, ma anche il coordinamento elo spirito di squadra.

Con lo scoppio della Grande Guerra ibattaglioni ciclisti vennero staccati dairispettivi reggimenti e impiegati inunione con la cavalleria, ma più spessocon la fanteria. Si distinsero nelle si-tuazioni più critiche: tanto per citarneuna, vennero inviati in avanscopertaper la conquista di Vittorio Veneto edel Friuli. Al termine della guerra laspecialità dei Bersaglieri ciclisti venneridotta, ma nel 1923, conobbe la suarinascita. Il Regio Esercito richiese an-che un nuovo modello aggiornato dibicicletta alla Bianchi, che produsse imodelli 1924 e 1925 dotati di cambioe di un nuovo snodo della forcella po-steriore. Il modello 1934, poi, si doteràanche di mezzi parafanghi e di una di-versa ruota dei pedali. Il Museo deiBersaglieri di Roma, a Porta Pia, no-nostante la ristrutturazione in corso,ha gentilmente aperto le sue sale a LaStampa per consentirci di fotografarei suoi preziosi cimeli. Oltre all’emo-zionante bicicletta di Enrico Toti (mo-dello civile riadattato dall’eroe per la

sua unica gamba) sono presenti duebici militari con parte dell’affardella-mento che era previsto d’ordinanza:il moschetto Carcano mod. '91 nellesue versioni accorciate (‘91/38 e TS-truppe speciali), uno zainetto triango-lare centrale, una custodia a sacca sulporta-mantellina posteriore, una ga-vetta con coperchio e fodera, un’at-trezzatura da zappatore, un telo da ten-da con relativo bastone. Le biciclettepotevano trasportare anche mascheraantigas, borraccia e borsa tattica a tra-colla o agganciata al manubrio. Uno dei principali vantaggi della bi-cicletta militare, che le moto non fu-rono in grado, poi, di rimpiazzare, fula sua silenziosità. Non a caso, l’innodei Bersaglieri ciclisti si intitola “Si-lente vola, o bicicletta” e recita: “Noisiamo dell’Italia i Bersaglieri, siamoi ciclisti i falchi della guerra, qual fol-gore piombiam tremendi e fieri, deinemici siam l’incubo e il terror!”.

Andrea Cionci, “lastampa.it” del 3 marzo 2017

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22 fiamma cremisi

RADUNI E CERIMONIE

GOITO (MN)l 2 aprile 2017 la Sezione ANB diGoito supportata dalla presidenzaprovinciale e dal Comune di Goito,ha celebrato a Goito il 169° anni-

versario della Battaglia del Ponte dellaGloria e del Battesimo del fuoco deiBersaglieri. Al raduno, che da que-st’anno è inserito nelle manifestazionia rilievo nazionale, hanno partecipatoil Presidente Nazionale, il PresidenteInterregionale Nord, diversi Consi-glieri Nazionali, i Presidenti Regionalidi Campania, Emilia Romagna, FriuliVenezia Giulia, Lombardia, e tantiConsiglieri Regionali del Piemonte,del Trentino Alto Adige e del Venetotutti con i Medaglieri regionali. Intervenuti anche Bersaglieri da Sa-

vona e Porto Sant’Elpidio (Marche).Numerosissimi i Labari delle Provin-cie e delle Sezioni del Nord e CentroItalia. Le Fanfare di Bergamo, Palaz-zolo Sull’Oglio e Viadana con i lorosquilli vibranti hanno dato una caricaemotiva e di entusiasmo che ha fattoritornare tutti ai vent’anni. Una nota di colore è stata fornita dalGruppo Armi e Bandiere di Casal-maggiore (CR) e da alcuni Bersaglierinelle uniformi della Prima e SecondaGuerra Mondiale. La sveglia è statadata dalle Fanfare che alle ore 08.30si sono presentate in Piazza Gramsci(Piazza del Comune) e Piazza Mat-teotti. Presso la sede del municipio ilPresidente Nazionale, con le altre Au-torità ANB presenti, è stato accolto

dal Sindaco ed altre Autorità civili emilitari. Ha conferito ancor maggioresolennità al Raduno la presenza delMedagliere Nazionale. Il corteo delleAutorità con il Medagliere Nazionale,il Gonfalone della città di Goito e ilLabaro della locale Sezione, intitolataad Alessandro La Marmora, si è por-tato sul luogo della cerimonia dove:sono stati a resi gli Onori vari, si èsvolta la cerimonia dell’Alzabandierae deposta una corona al Monumentoai Caduti di Piazza Matteotti. Dopo la Santa Messa, densa di solen-nità e commozione, sono stati tenutigli interventi commemorativi. A sot-tolineare il significato del Battesimodel fuoco dei Bersaglieri le parole delSindaco di Goito: “...rinnoviamo i

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169° Anniversario della battaglia del Ponte della Gloria - Raduno Provinciale di MantovaIl battesimo del fuoco dei Bersaglieri

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sentimenti di gratitudine e di ricono-scenza a coloro che si sono spesi in-teramente per la nostra Patria. Ben diversa è la vostra corsa, Bersa-glieri, metafora di fatica e sacrificio,rispetto a quella dell’epoca modernaincline alla rincorsa del successo ef-fimero e vuoto. Voi Fanti Piumati, ciinsegnate l’amor patrio, da non con-fondere con il nazionalismo...”. Presente il Gen. C.A. Amedeo Spe-rotto, Comandante delle Forze Ope-rative Terrestri di Supporto in rappre-sentanza del Capo di Stato Maggioredella Difesa e del Capo di Stato Mag-giore dell’Esercito; nel suo discorsoha richiamato i valori sempre più at-tuali ai quali si ispirano i Bersaglieri.Infine il Presidente Nazionale, Bers.Daniele Carozzi, dopo aver comme-morato l’eroismo dei Bersaglieri aGoito in quel lontano 8 aprile 1848con la prima Medaglia d’Oro al ValorMilitare concessa al Capitano SaverioGriffini, ha stimolato i Bersaglieri pre-senti a continuare ad essere di esem-pio per le nuove generazioni. “Occor-re spronarle al rispetto per il bene co-mune e instillare in loro il senso civi-co”, citando a tal proposito il conte-nuto dell’elaborato risultato vincitoredel concorso che la Sezione di Goitoha indetto tra gli alunni della scuolamedia. Il Raduno è proseguito con iltradizionale sfilamento per il centrocittadino seguito dall’impetuoso e tra-volgente passo di corsa sul Ponte dellaGloria in un tripudio di Fanfare, follafestante, di bandiere tricolori fino laMonumento al Bersagliere, eretto nel1926, dove sono stati resi gli Onori aiBersaglieri caduti. Infine il rancio cremisi, allietato da cre-scenti virtuosismi delle Fanfare di Ber-gamo e Palazzolo sull’Oglio. Anchequest’anno, la città di Goito è ritornatacapitale del bersaglierismo. Grazie aquanti hanno partecipato anche soloidealmente e arrivederci all’8 aprile2018, quando celebreremo il 170° An-niversario del Battesimo del Fuoco nel-la data esatta.

Bers. Gen. D.(r) Raffaele De Feo,Presidente Provinciale ANB

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RADUNI E CERIMONIE

FRIULI VENEZIA GIULIA argnacco, 12 mar. 2017 - Latradizionale giornata dedicata"ai Bersaglieri caduti e di-spersi in Russia" annualmen-

te promossa dall’ANB Regionale eProvinciale di Udine, ha permesso diribadire, anche nei vari interventi del-le Autorità presenti, quei valori, quelricordo di giovani morti per la Patriae la necessità di "custodire e trasmet-tere la memoria" alle generazioni piùgiovani, affinché quel sacrificio dioltre 100.000 soldati italiani morti odispersi in terra di Russia non vengamai dimenticato e quei fatti continui-no ad essere un alto momento di ri-flessione. Molti i Bersaglieri presentiin quella spedizione: battaglioni di-slocati nelle varie Grandi Unità, edanche un’intera Divisione bersaglieri,la Celere, che inquadrava due gloriosiReggimenti, il 3° e il 6°, che nel di-cembre 1942 si immolarono per fron-teggiare l'offensiva dell'Armata Rossasul Don nella “Battaglia di Natale”.La presenza del Picchetto e della Fan-fara dell’11° Reggimento, che hannoreso tutti gli onori militari, ha impre-ziosito la cerimonia, arricchita anchedalla partecipazione della Fanfara diS. Giorgio di Nogaro e del coro diPertegada che, oltre a dedicare ai ca-duti il canto dei Bersaglieri in Russia“Cuor di Bersagliere”, ha accompa-gnato l’intera funzione religiosa, of-ficiata da S.E. l’Arcivescovo di Udi-ne, Mons. Andrea Bruno Mazzocato.A seguire, l’Arcivescovo, il Vice Pre-sidente della Giunta Regionale e ilrappresentante della Provincia di Udi-ne hanno consegnato alcune medagliecommemorative della Grande Guerraa familiari di caduti di quel conflitto.Successivamente, nella cripta delTempio, è stato reso omaggio a tuttii Caduti che lì riposano e a Don CarloCaneva, già Cappellano Militare in

quella spedizione, che al suo ritornodalla prigionia di Russia volle conti-nuare la propria missione pastorale aPozzuolo del Friuli e senza dimenti-care i suoi soldati morti o dispersi,nella speranza di accogliere le lorosalme fece erigere il Tempio e lorodedicato (vds. F.C. nr.2 -2016). Forte testimonianza di dedizione econdivisione di sentimenti e valori èstata evidenziata, trasmessa e perce-pita con la partecipazione di tanti Ber-saglieri e Labari provenienti dal Ve-

neto, Emilia Romagna, Lombardia,Piemonte, Toscana e Trentino A.A.,che si sono uniti ai cugini Friulani.Altro valore aggiunto, come sempre,la presenza del Labaro del Gruppo6°, che custodisce e tramanda le tra-dizioni di quel Reggimento. Molte le Autorità presenti, tra cui ilVice Presidente della Giunta Regio-nale ed i Sindaci di tanti Comuni conin testa Pozzuolo del Friuli. Dalla relazione del Bers. Pino Iacca,

Presidente Regionale Friuli V.G.

CLa tradizionale giornata dedicata ai Bersaglieri caduti e dispersi in RussiaXXXIII Pellegrinaggio Cremisi

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i piace ritornare sull’argo-mento Simpatizzanti ed illoro ruolo che, a mio pare-re, deve trovare assoluta-mente maggiore spazio in

ambito associativo tenuto conto cheesso è alla base del futuro, neanchetanto lontano, della nostra Associa-zione.Spero che questo nuovo inter-vento susciti ulteriore interesse in tuttii Soci affinché il dibattito si possa am-pliare nell’interno del nostro sodalizioper poter trarre spunti costruttivi sen-za, peraltro, coinvolgere i social il cuiinteresse per la problematica è inesi-stente perché destinato solo “agli ad-detti ai lavori”. I Simpatizzanti, al pari(o quasi) dei Soci Ordinari, sono, amio modo di vedere, suddivisi in tregrandi famiglie:I tiepidi (o freddi), i cui membri si as-sociano per amicizia, simpatia, oquant’altro e che rimangono, comun-que, lontani dalla vita e dalle attivitàdella Sezione d’appartenenza. Questiil Piumetto lo conoscono, ma quasi

mai lo indossano proprio per la mo-tivazione stessa della loro adesione.Comunque, la loro presenza, sia puremeramente cartacea, consente spessodi garantire la presenza dell’ANB suterritori spesso difficilidal punto divista del “reclutamento” dei Soci, laquale, proprio per “merito” loro, puòpresidiarli per consentire una sana econtinua diffusione dei nostri valori;I caldi, cioè quelli che si associanocondividendo non solo le finalità sta-tutarie della nostra Associazione, mache sentono effettivamente forte l’or-goglio dell’appartenenza ad un soda-lizio che ha al suo interno il germefecondo dei principi e dei valori es-senziali dell’esistenza che si ricono-scono nella fedeltà al decalogo delFondatore, la cui adesione coerentee generosa fa di ogni Socio un “buonitaliano”. Questi sono collaboratorientusiasti e particolarmente attivi, ilcui operare è spesso determinante peril dinamismo e la riuscita delle attivitàdelle Sezioni;

Gli interessati, che si iscrivono peravere visibilità locale, per “farsi ve-dere” nelle varie manifestazioni e,quindi, propagandare la loro imma-gine solo a fini quasi esclusivamentepersonali. Molti di loro spesso cono-scono poco le nostre Regole comunied operano quasi in autonomia, cer-cando di adattare l’organo associativoal quale appartengono, alla loro im-magine sociale.Non posso sottacere, così come hogià fatto trasparire nel mio precedentescritto, che in tutte le sopra citate “fa-miglie” vi sono personaggi che ope-rano fuori dalle regole e molte volteritengono la polemica fine a sé stessa(a cui si sentono quasi obbligati),un’arma efficace per evidenziareesclusivamente la propria personanon apportando, per mezzo di essa,alcun contributo di pensiero, non soloall’argomento di cui tratto, ma, in ge-nerale, alla vita associativa. I Simpatizzanti (?) con queste carat-teristiche, sicuramente deleteri anche

Ancora sui Simpatizzanti … ed oltreOPINIONI

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OPINIONI

per il loro modo di intervenire nelle-varie attività che tende ad esprimersispesso sui social con i loro post, do-vrebbero essere non accettati o, co-munque, isolati ed allontanati da qual-siasi livello associativo anche se laloro defezione dovesse comportarela dolorosa chiusura di organi perife-rici. Per tali situazioni, infatti, valesempre la vecchia massima delle no-stre nonne: “Il medico pietoso fa lapiaga verminosa”.Si potrebbe obiettare che la stessa co-sa debba essere fatta anche per i SociOrdinari nella medesima situazione,ma in questo caso, proprio in quantocostoro conoscono o dovrebbero co-noscere più a fondo l’essenza del“Bersaglierismo” avendola vissutadirettamente, per essi dovrebbero es-sere messi in atto mezzi, primapiùconvincentie poi, eventualmente, piùseveri. Ciò detto appare, comunque,oppor-tuno evitare di fare sempre di tutt’erbaun fascio,sia nel bene e sia nel male.Isimpatizzanti, a mio modo di vedere,sono il nerbo dell’Associazione di do-mani stante la carenza di nuove im-missione di Bersaglieri che abbianomilitato nel Corpo.Mi si potrà dire -e giustamente - che un’Associazioned’Arma non ha motivo di esistere senon vi sono al suo interno soci chedall’Arma provengono. Ritengo, peròche oggi, noi anziani Bersaglieri dob-biamo avere a cuore, in una visionenon miope del domani, la possibilità,direi la certezza, di poter perpetuarela nostra straordinaria “Tradizione”ed il “Bersaglierismo” che noi tuttiriteniamo essere un modo di viverecon le sue fondamenta nel Decalogosenza tempo dettato dal Fondatore. Ebbene, se siamo d’accordo su taleassioma - ed è difficile non esserlo -dobbiamo favorire i Simpatizzanticonunaoculata accoglienza, sostenendolinell’abitudine al Bersaglierismo, ren-dendo così meno traumaticala lentae, per me, inesorabile trasformazionedella nostra Associazione (che doma-ni potrà essere fondazione, club oqualcos’altro) in qualsiasi altra orga-

nizzazione che mantenga, comunque,inalterate le finalità stabilite nell’ar-ticolo 1 del nostro Statuto.Se,nella at-tuale situazione dei vari sodalizi,guardo solo un po’ più avanti del mionaso vedo, non molto lontana, unaaggregazione, in unico organismo, ditutte le odierne Associazioni d’Arma- anche tutte le altre hanno i nostristessi problemi di immiserimento de-gli iscritti ordinari – che non potrà as-solutamente perpetuare, come oggiavviene, le singole e magnifiche tra-dizioni delle Armi e dei Corpi dellenostre Forze Armate, ma forse solola Storia Patria e le Sue tappe fonda-mentali per non farle dimenticare dal-le nuove, future generazioni. Dalle Unità, ove non vi sia un decisoed importante cambio di passo, sa-ranno sempre meno coloro che al ter-mine del servizio si accosteranno alleAssociazioni e, comunque, questi po-chi non saranno giovani, come ieri iprovenienti dalla leva obbligatoria,ma persone - volontari in spe - che

hanno già maturato il diritto alla pen-sione. Fatto questo quadro forse mol-to personale (ma non troppo), ritengoche i Simpatizzanti dell’ANB debba-no essere considerati, comunque, unarisorsa per l’Associazione,anche infunzione delle strutture interne inespansione,come Volontariato e Pro-tezione Civile, fermo restando che adessi debba essere precluso,sino aquando la struttura associativa saràquella attuale o similare, l’accesso so-lo ai vertici di tutte gli Organi perife-rici (Presidenti e V. Presidenti di Se-zioni, Province, Regioni), delle Pre-sidenze Interregionali e della Presi-denza Nazionale (Presidente e VicePresidente, Consiglieri Nazionali).Questo modo di vedere, lo so bene,spesso non viene condiviso dalla pe-riferia associativa che avanza l’obie-zione che, specie all’interno dellestrutture più lontane, non vi sono ri-cambi dirigenziali perché non vi sonoBersaglieri che intendono assumersile relative responsabilità. Ma allora

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che Bersaglieri sono costoro? Sonotutti dei “Tiepidi”? Si iscrivono al-l’Associazione Bersaglieri e poi la-sciano che a guidarli possa essere,magari, un Simpatizzante sia pure vo-lenteroso e capace che, però, non hamai servito in armi? Ma che Bersa-glieri sono costoro? Se ci si iscriveall’ANB è perché si condividono lefinalità statutarie che sanno di Storiae di Tradizione del Corpo che si vuolenon siano mai dimenticate e si vuoleoperare in questa direzione. E allora?È possibile che numerosi Bersaglierisiano nella impossibilità di candidarsia governare, rappresentare o almenopartecipare alla direzione del loro or-gano associativo?La mia valutazione sul futuro del-l’ANBsopra espressa, non può pre-scindere dall’indirizzare i Simpatiz-zanti nel solco del nostro essere Ber-saglieri e questo si può realizzare solose i Bersaglieri, Soci Ordinari, aiutanoi Simpatizzanti ad inserirsi nel filonedel nostro operare e li indirizzano alBersaglierismo vero e non di maniera.

Se, invece, i Bersaglieri iscritti nonevidenziano la volontà volente di di-mostrare l’amore per la Specialità,anche con l’assunzione di responsa-bilità, con la generosità del dare e nonl’egoismo del solo ricevere e di in-stradare così, con l’esempio, i Sim-patizzanti, di cosa, poi, possono la-mentarsi quando nell’interno del so-dalizio si instaurano circuiti negativisulla Tradizione, sulla Storia e neicomportamenti? Ed ecco a questopunto il nocciolo della questione. LaDirigenza periferica non può avallaree deve rifiutare questo nascondersidei Soci Ordinari. L’azione dirigen-ziale deve essere rivolta in manieradeterminata a far emergere questi So-ci, motivandoli con iniziative coin-volgenti pur nella carenza di risorse,seguendoli da presso, gratificandolie, quindi, sollecitandoli ad assumereiniziative generose e concrete nel-l’esclusivo interesse etico dell’ANB.L’azione dei Presidenti di Sezione eProvincia, in particolare, deve esseretenace e persistente anche se può co-

stare tempo e sacrificio. Ma se essi sisono offerti e sono stati eletti, devonoanche dedicare all’Associazione partedel loro tempo e sopportare qualche(sopportabile) sacrificio che serve, tral’altro, anche a “preparare” alla guidadei vari Organi, altri Soci. Se ciò nonavviene, l’essere Bersagliere divieneun modo di essere generico, privo delnostro comune sentire che è quelloche sino ad oggi ci ha contraddistintoda tutti gli altri. In sintesi, i Simpatiz-zanti rimangano e siano costantemen-te sostenutidai Soci Ordinari e dai Di-rigenti a qualsiasi livello, per ritardarequanto più è possibilequella inesora-bile trasformazione assolutamenteprevedibile della nostra Associazione.Il tutto in uno conuna tenace azionedi avvicinamento all’ANB dei Ber-saglieri “dormienti” che possono co-stituire ancora vera linfa per la vitalitàdell’Associazione specie in quegli or-gani periferici piccoli, ma essenziali,dove pulsa, sinceramente vero e pa-lese, l’autentico spirito piumato.

Oiram

OPINIONI

ALTO FERRARESE (FE)In data 19 febbraio 2017, il Consiglio Direttivo Se-zionale per il triennio 2017 – 2019 risulta cosìcomposto: Presidente, Bers. Sergio BIANCHI; VicePresidente, Bers. Ugo MANFREDINI; Segretario,Ben. Alessandro BERSELLI; Consiglieri: Bers. Um-berto GIACOMINI, Bers. Giovanni GIORGI, Bers.Sandro PASSARINI; Sindaci Revisori: Bers. GinoGENELLI, Bers. Manuel MONDADORI, Bers. Mas-similiano ZACCARIA.AVEZZANO (AQ)In data 2 febbraio 2017, il Consiglio Direttivo Se-zionale per il triennio 2017 – 2019 della neoco-stituita Sezione di Santeramo in Colle, risulta cosìcomposto: Presidente, Bers. Antonio GEMINI; VicePresidente, Bers. Fernando QUINTIGLIANI; Segre-tario, Bers. Berardino ROSATI; Consiglieri: Bers.Belisario FANTINI, Bers. Michele RESTAINO.BERGAMOIn data 19 marzo 2017, il Consiglio Direttivo Provin-ciale per il triennio 2017-2019, risulta così composto:Presidente Bers. Valentino ROCCHI; Vice PresidenteBers. Gabriele CORTESI; Segretario Bers. Cap. GiorgioCUDIN; Consiglieri: Bers. Giuseppe BRUNETTI, Bers.Virgilio CAVALLERI, Bers. Luigi FACCHINETTI, Bers.Agostino GRANATA, Bers. Giovanni GROSSI, Bers.Romano GUZZI, Bers. Giovanni FACHERIS, Bers. PietroPaolo MILANI, Bers. Ferdinando UBIALI.CAVAGLIÀ (BI)In data 8 gennaio 2017, il Consiglio Direttivo Se-

zionale per il triennio 2017 – 2019 risulta cosìcomposto: Presidente, Renzo NICOLELLO; VicePresidente, Gianni CAFASSO; Segretario, FabioMORANDINI; Consiglieri: Rolando CAVALLARI, Ar-naldo LEONARDON, Vito OLIVA; Sindaci Revisori:Pietro BONO, Giuseppe NICOLELLO, Angelo SCAN-TAMBURLO.FERRARAIn data 19 marzo 2017, il Consiglio Direttivo Pro-vinciale per il triennio 2017 – 2019, risulta cosìcomposto: Presidente Bers. Gabriele STROZZI;Vice Presidente Bers. Stefano LAMA; SegretarioBers. Alessandro BERSELLI; Consiglieri: Bers. Mau-ro ZANELLATI, Bers. Angelino BONAZZA, Bers. Ga-briele BUI, Bers. Enrico GOVONI.MILANOIn data 5 marzo 2017, il Consiglio Direttivo Pro-vinciale per il triennio 2017 – 2019, risulta cosìcomposto: Presidente, Bers. Angelo CRIVELLI; VicePresidente, Bers. Giacinto NATIVI; Segretario, Bers.Francesco GARANZINI; Consiglieri: Bers. GianluigiGARAVAGLIA, Bers. Michele CRESPI, Bers. CarloCOLOMBO, Bers. Enrico LAZZARI, Bers. Sergio ZAN-ZOTTERA, Bers. Adriano DELL’ORO, Bers. Paolo FU-SCO, Bers. Lorenzo LOMBARDO.MONTELEONE SABINO (RI)In data 16 novembre 2016, il Consiglio DirettivoSezionale per il triennio 2017– 2019 della neo-costituita Sezione di Monteleone Sabino, risultacosì composto: Presidente, Bers. Angelo ANGELICI;

Vice Presidente, Bers. Manuele BIANCHI; Segre-tario/Amministratore, Bers. Silvio PIERMARINI;Consiglieri: Bers. Marcello MARELLA, Bers. Fran-cesco BRACONI, Bers. Marco VAGNI.SANTERAMO IN COLLE (BA)In data 5 aprile 2016, il Consiglio Direttivo Sezio-nale per il triennio 2016 – 2018 della neocostituitaSezione di Santeramo in Colle, risulta così com-posto: Presidente, Bers. c.le Antonio MARVULLI;Vice Presidente, Bers. Raffaele PERRONE; Segre-tario, Simp. Maria Antonietta MARVULLI; Consiglieri:Bers. Luca CARLUCCI, Bers. Domenico GIACOMO-BELLO, Bers. Carlo LORUSSO; Sindaci Revisori:Simp. Antonio SIDERI, Simp. Saverio VITI.SICILIAIn data 26 marzo 2017, il Consiglio Direttivo Re-gionale per il triennio 2017 – 2019, risulta cosìcomposto: Presidente Bers. Salvatore TOSTO; VicePresidente Bers. Vincenzo QUARTANA; Consiglieri:Bers. Giuseppe MONACO, Bers. Faro CILLUFFO,Bers. Isidoro GIORDANO.UDINEIn data 18 marzo 2017, il Consiglio Direttivo Se-zionale per il triennio 2017 – 2019 risulta cosìcomposto: Presidente, Bers. Paolo CHIARANDINI;Vice Presidente, Bers. Paolo ZULLO; Segretario,Bers. Sergio BERTINI; Consiglieri: Bers. Pietro RA-NERI, Bers. Paolo ZUMPANO, Bers. Valter STRIN-GARO; Sindaci Revisori: Bers. Umberto CAUTERO,Bers. Sergio BERTINI.

CARICHE SOCIALI

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ROMA ❱venuto a mancare l’ing. SandroDi Russo, membro del CollegioNazionale dei Probiviri. La suascomparsa improvvisa ha crea-

to una forte angoscia ed un dolore in-dicibile in tutti coloro che l’hanno co-nosciuto e apprezzato per l’altissimosenso dello Stato e gli ideali bersaglie-reschi a cui si ispirava. E sono tanti! Tutta l’Associazione par-tecipa all’immenso dolore della fami-glia con le più vivissime e sincere con-doglianze. Sandro non era stato Ber-sagliere ma, quantunque avesse svoltoil servizio di leva in Artiglieria,aveva ereditato lo spirito e l’essenzadel bersaglierismo partecipando findalla tenera età – al seguito del padreRoberto, AUC del glorioso LI Btg.Bersaglieri e combattente nella batta-glia di Montelungo nel 1943 – a mol-teplici celebrazioni e raduni con i Re-duci sopravvissuti. Al riguardo, s’in-vitano gli appartenenti alla neo-com-pagine “Gruppo Unità Montelungo”a continuare la missione fortementesentita e voluta da Sandro, affinchépossano perpetuarsi nel tempo le no-bilissime finalità a cui tende. GrazieSandro! Hai raggiunto Tuo Padre, econ Lui, sarai sempre ricordato.

La Presidenza Nazionale

La comune e spicciola psicologia diceche per giudicare una persona, la primaimpressione è quella che conta. E, in-fatti, quel giorno 12 novembre 2014,presso la sede della Presidenza Nazio-nale, in occasione della prima riunionedei neo eletti membri del Collegio deiProbiviri, ho conosciuto l’ing. dott.Sandro di Russo, pescarese doc; congli abruzzesi mi sono trovato semprebene. Non mi ero sbagliato nel valu-tare, seduta stante, le sue innate qualitàdi proboviro; il Congresso aveva sceltobene! È nata da subito quella cordialità,

trasformatasi di lì a poco in simpatiae stima della sua persona, professionee della comune passione per la orticol-tura, che praticava nel giardino di casa.Come se ci fossimo conosciuti da tem-po lontano abbiamo iniziato a telefo-narci e ad incontrarci quelle volte incui veniva a Roma. Ancor più ho po-tuto ammirare la sua rettitudine, la lo-gicità di pensiero e la determinazionenelle decisioni in occasione delle se-dute del Collegio, riunito al fine diesprimere pareri richiesti dalla Presi-denza Nazionale. Da ottimo ingegneresoleva dire, e ben ricordo, “uno piùuno doveva fare assolutamente due”;e dovrebbe essere sempre così. Non èper mera diplomazia, ma con estremasincerità e a ragione posso dichiarareche Sandro Di Russo è stato e sarà ri-cordato nell’ambito associativo comeun eccellentissimo e validissimo com-ponente del Collegio. Come dicono i“cugini” Alpini “è andato avanti”quando già immaginavo con piaceredi partecipare assieme alle varie ma-nifestazioni programmate per il pros-simo raduno nazionale nella sua cittànatale. Urrà per Sandro! Alla sfilatacorrerai con tutti noi.

Bers. Avv. Antonio AbbadessaPresidente del Collegio dei Probiviri

Roberto, il papà di Sandro, e mio padreerano compagni d’arme avendo fattoparte, come A.U.C, del “LI Btg. Bers.AUC” con sede in Marostica. Con talereparto avevano partecipato, all’indo-mani dell’armistizio, alla liberazionedi Bari avvenuta il 9 settembre 1943e successivamente, essendo stato ilBattaglione inquadrato nel “I Raggrup-pamento Motorizzato”, alla battagliadi Monte Lungo in quel di Mignanodell’8 dicembre 1943. In estate si an-dava a villeggiare nei pressi di Pescarae mio padre ed io con lui, in primis,andava a trovare l’amico Roberto,

quindi ho avuto la fortuna di conoscereSandro fin da piccolo. La nostra co-noscenza ed amicizia è cresciuta neltempo, scomparsi i nostri genitori icompagni d’arme eravamo noi e no-stro era il compito di continuare a ri-cordare, far conoscere e tramandare leGesta del “LI Btg. Bers. AUC” ed iValori di Fratellanza e di Amor Patrioche avevano accomunato tutti i com-ponenti del Reparto. Questo compito Sandro lo ha espletatoin maniera esemplare sia nell’Asso-ciazione dei Reduci del “LI Btg. Bers.AUC Monte Lungo 1943” sia nell’“Associazione Nazionale Bersaglieri”dove ricopriva la carica di “Proboviro”.Alla caparbietà di Sandro si deve lacostituzione in seno all’ ANB delGruppo “Reduci e famigliari del LIBtg. Bers. A.U.C. 1943 Marostica –Bari – Monte Lungo” e far elevareMonte Lungo a ricorrenza annuale deiBersaglieri come Porta Pia e PonteGoito. Mi mancheranno le lunghe pas-seggiate estive che eravamo soliti farequando venivo a Francavilla. Ti ricor-derò sempre con il fez di tuo padre ela sigaretta in mano.

Un Caro Saluto bersaglieresco, iltuo amico Giovanni

È

AMARCORD

Componente del Collegio Nazionale dei ProbiviriL’A.N.B. ricorda l’Ing. Sandro Di Russo

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PREDAPPIO (FC) ❱redappio, gennaio 2017. Sonoil Bers. S.Ten. Boattini Leo, ho95 anni, abito a Predappio esono reduce di guerra.

Da volontario ho combattuto in Africae convalescente da grave ferita, men-tre cercavo di ricongiungermi al fron-te con il mio reparto, mi hanno fattoprigioniero. Sono monocolo ma loavevo nascosto perché sono convintoche tutti i cittadini di un Paese in guer-ra debbano sempre e comunque nonsolo auspicarne la vittoria ma contri-buire, secondo le proprie possibilità,a conquistarla: il mio operato è statosconfessato l’8 settembre.Prigioniero degli americani, per avererifiutato una collaborazione lesivadella dignità di un Ufficiale (in so-stanza il collaboratore sopperiva aduna carenza di mano d’opera in lavoriche loro non volevano fare), sono sta-to processato come traditore da un se-dicente tribunale militare costituitoda 4 Colonnelli nel campo di prigio-nia di Como (Missisipi).Poi, nel campo di Hereford (Texas)ho subito indicibili sofferenze per fa-me e altre angherie per una decina dimesi. Non mi sono preoccupato diappurarlo ma, mi è stato riferito, chegli Ufficiali non collaboratori degliamericani siano stati puniti con 5giorni di arresto domiciliare.Sono stato lontano da casa 5 anni edurante la prigionia non mi è statamai consegnata posta.Nel dopoguerra, per non avere maifatto mistero, né rinnegata questa pre-sa di posizione, la mia vita è stata irtadi ostacoli; non ho pensione di guerra:per orgoglio non la richiesi anche seho sempre vissuto di un modesto sti-pendio; non ho decorazioni: al mioritorno in Patria non mi interessai al-l’esito di una proposta di Medagliad’Argento che sapevo essere stata

inoltrata a Roma perché, secondo me,l’ingerenza della politica aveva stra-volto lo spirito informatore dell’Isti-tuzione e conseguentemente tolto va-lore alle ricompense.Al Raduno di Rimini del 1980 co-nobbi il Signor Amicucci che volleinteressarsi di questa medaglia.Seppi così che il 9 agosto 1943 laCommissione si era espressa in sensodel tutto negativo alla proposta, parereapprovato il 21 agosto 1943 dal Mi-nistro pro-tempore. Per esporre fe-delmente gli avvenimenti e le sensa-zioni provate a caldo, trascriverò, conla sola aggiunta dell’indispensabilealla comprensione, gli appunti chescrivevo ogni sera in un’agenda-dia-rio salvata in prigionia dalle perqui-sizioni dei detentori.Promosso Sottotenente, avevo chiestoil fronte russo ma ero stato assegnatoad un Btg. autonomo di motomitra-glieri in partenza per la Tunisia; rias-sumo:Dal 2 al 15 febbraio 1943:“la miaCompagnia con a fianco un Repartodi fanteria tedesca, schierata a mezzacosta del monte Taurit (q. 854 mt.) èsottoposta a continui e precisi tiri del-l’artiglieria francese posta sulla som-mità del monte; il 17 febbraio sosti-

tuisco il C.te del III Plotone ricove-rato in ospedale, nonostante io sial’ultimo arrivato e il più giovane ditutto il Btg.; sostituisco, infatti un Uf-ficiale stimato e benvoluto; il Plotoneè costituito da motociclisti e mecca-nici esperti, mentre la mia esperienzadi moto si limita a un giro di pista delcampo sportivo di Pola per ottenereil patentino. So di avere tutti gli occhipuntati su di me”;18 febbraio:“informato da 4 arabiche i francesi hanno abbandonato leloro postazioni, senza avvertire il Co-mando, con 14 volontari e 2 fucili mi-tragliatori (ottenuti con una scusa daitedeschi), occupo quota 854. Forsefu insubordinazione ma volevo anti-cipare i tedeschi, comunque fu un belcolpo!”20 febbraio: “mi riferiscono che ilbollettino di guerra ha dato come no-tizia la conquista del monte Taurit:non pensavo che fosse così importan-te! conquista? io la chiamerei occu-pazione.”24 febbraio: “Plotone dislocato comeavamposto a difesa di Ousseltia (siloscon grano). Terreno pianeggiante,brullo. Operazioni allo scoperto sottoil tiro di due mortai posti sul vicino“gebel”. Assimilate le prestazioni dei

PMemorie del Bersagliere Sottotenente Leo BoattiniUna diretta testimonianza

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FRIULI VENEZIA GIULIA ❱abato 11 marzo, nella chiesa delpaese natale, Colloredo di Prato(Udine), con una S. Messa èstato ricordato il Bers. Mario

Galluzzo, classe1892, del 10° Rgt. ber-saglieri, che partì imbarcato a Brindisiper Valona in Albania il 27 dicembre1914, dove operò in quel lontano e di-menticato fronte fino al 4 aprile 1916,giorno in cui fu rimpatriato per malat-tia presso l’ospedale di Palermo, sededel suo reparto.Le cronache del tempo parlano di pe-santi perdite subite dal 10° Rgt., so-pratutto per le malattie contratte daisuoi bersaglieri (malaria e malattie pol-monari) in quei luoghi paludosi e mal-sani e con scarsità di cibo e cure me-diche efficaci.Fu un ricovero lungoche durò circa un anno;le cure medichenon portaronoalcuno beneficio e lì mo-rì il 13 marzo 1917 senza il confortoo la visita di un parente, tutti tanto di-stanti. Il referto medico recitava "bron-chite" e fu sepolto nel cimitero Nuovodei Rotoli di Palermo.Lasciò a Collo-redo la madre Elisabetta già vedova

da alcuni anni, due sorelle Maria dicirca 20 anni e Rosa di 18 anni e duefratelli, al fronte come lui, Antonio emio nonno Venanzio (del mitico15°Rgt. bersaglieri, eroi della trinceadelle frasche sul carso di S.Martino). Quando ero bambino, ricordo la miapro zia Rosa, ormai anziana che miraccontava la storia del giorno in cuimorì suo fratello Mario: sua madre udìun forte e strano rumore in cucina enon riuscendo ad identificarne la causasubito esclamò: è morto un mio figlio-lo al fronte...di lì a pochi giorni, il Par-roco del paese le portò la notizia del

figlio morto a Palermo.Lo zio Marionon ebbe mai la visita di un parentesulla sua tomba, perché troppo lontanae per le ristrettezze economiche dellafamiglia in quel dopoguerra.A margine della funzione religiosa ilnostro Presidente Provinciale, Gen.Bi-din, ha narrato un breve ma significa-tivo profilo del Bersagliere caduto,ascoltato con commozione dai fami-liari e tutti i presenti. Oggi sto cercan-do, con l'aiuto di Onorcaduti, di saperese c'è ancora la tomba del mio avo, at-tendendo risposta con fiducia.Il pronipote, Bers. Daniele Galluzzo

SColloredo di Prato ricorda il Bers. Galluzzo

due mortai in 5 brevi corse e relativipancia a terra, quando scoppiavanole bombe, l’ho raggiunto incolumegrazie al terreno sabbioso che ne li-mitava il potere dirompente. Sono euforico per lo scampato peri-colo ma, in modo particolare, perl’abbraccio e l’applauso festante deimiei bersaglieri.”28 febbraio: “il motocarrello che nel-la notte ci porta il rancio non è arri-vato. Poteva trattarsi di un guasto almezzo e ho mandato, per sincerar-mene, un meccanico. Preoccupatoper il prolungato silenzio, sono partitocon sei uomini. Strada avvallata, adestra un bosco, a sinistra un pasco-lo. Percorso circa un chilometro sonofermato dal gesticolare di un pastoreche mi segnala un pericolo.

Investito da una gragnuola di colpi,la situazione critica: una consistentepattuglia nemica nascosta dalla ve-getazione e noi nella strada con l’ar-ma da montare e da posizionare! In questo scontro ravvicinato riusciia salvarmi...”2 marzo: “apprendo da un bigliettotrovato vicino al motocarrello incen-diato che i francesi ricevono una ri-compensa in denaro per ogni prigio-niero fatto e rapportata al suo grado.Questo spiega il loro comportamentonello scontro di ieri l’altro: voluta-mente mi hanno mancato due volte,volevano catturarci ma la nostra rea-zione li ha sorpresi.”10 marzo: “il Comandante di Btg. midice che ha ricevuto dai tedeschi 3Croci di Ferro a seguito dell’occupa-

zione del Taurit: una l’ha data all’at-tuale Comandante della mia Compa-gnia, una al mio Sergente e aggiungeche, in base alle testimonianze deimiei bersaglieri, mi proporrà per unaMedaglia d’Argento. Non comprendoil criterio di assegnazione delle Croci,comunque il giudizio dei miei uominiè gratificante.”

Queste sono alcune delle pagine scrittesul diario giornaliero del Bers. S. Ten.Leo Boattini di Predappio, iscritto allaSezione A.N.B. di Forlì.In occasionedel Consiglio Regionale, il 20 febbraio2016 nella casa municipale di Predap-pio, gli è stato consegnato un Attestatodi Benemerenza rilasciato dalla Presi-denza Nazionale.

Bers. Ing. Mario Bevilacqua

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ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

EBOLI (SA) a Fanfara di Eboli-Piana del Sele si è esibita il 3 feb-braio u.s. su Rai Uno nel programma Musica Quiz,condotto da Amadeus.

Dopo l’iniziale saluto musicale con l’immortale “flickflock” e il passo di corsa, le piume ebolitane, dirette dalgiovanissimo Capo Fanfara, Emiliano Martino, hannoeseguito famosi brani italiani pop che hanno emozionatoe coinvolto il pubblico in sala e gli spettatori a casa. La presenza su Rai Uno premia il lavoro della Fanfara,costituita nel 2010 e diretta, fino a poco tempo fa, dalmaestro Salvatore Martino, costretto ora a cedere dire-zione e tromba al figlio Massimiliano. I fanti piumati ebolitani sono l’espressione di una Sezioneche ha sempre riscosso consensi e applausi alle AdunateNazionali di Milano, Torino, Salerno, Latina, Asti, Riminie Palermo. Quest’anno renderanno omaggio alle popo-lazioni abruzzesi nel corso del Raduno Nazionale di Pe-scara. Il successo della Fanfara è anche merito dei diri-genti della Sezione che, con passione ed impegno con-tinuo, riescono a trasmettere a questi giovani i sentimentidi Amor Patrio, le tradizioni e le musiche dei Bersaglierid’Italia. Quella di venerdì 3 febbraio, su Rai Uno, è statoil settimo e ultimo appuntamento di Music Quiz, il gameshow musicale condotto da Amadeus dall’AuditoriumRai di Napoli. I vip chiamati a giocare e a sfidarsi, divisiin due squadre, che hanno cercato di indovinare l’inter-prete delle canzoni che venivano fatte ascoltare in studio,

sono stati Romina Power, Serena Rossi, Vladimir Lu-xuria, Giovanna Civitillo, Teo Teocoli, Sergio Assisi,Luca Capuano e Sergio Friscia. Tanti i brani da ricono-scere, di tutti i generi musicali e di tutti i tempi, in altret-tanti giochi in cui la musica è stata protagonista e in cuile cover sono state eseguite spesso in modi originali.L’esibizione della Fanfara ha suscitato un grande entu-siasmo, testimoniato da applausi scroscianti, mandandoin visibilio il foltissimo pubblico dell’auditorium napo-letano della RAI e coinvolgendo, anche, il pubblico dacasa al quale sono stati fatti vivere momenti di commo-zione. I “figli” ebolitani del Generale La Marmora hannorappresentato il momento più atteso della serata.

LLa Fanfara protagonista su RAI 1 al “Music Quiz” di Amadeus

CA

MPA

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PADULA (SA) iornata di festa domenica 19 marzo 2017 a Padula,grazie alla presenza dei Bersaglieri del 67° Btg. Fa-garè. Al mattino la Piazza Umberto I si è svegliata

con l’arrivo dei Bersaglieri giunti a Padula per visitare l’expolveriera di Mandranello, luogo in cui molti di essi vi ave-vano svolto il servizio di guardia. La visita ha avuto inizio verso le 9 e tanta è stata l’emozionedi tutti nel rivedere i luoghi nei quali hanno trascorso unperiodo importante della loro vita. Successivamente allavisita, i Bersaglieri hanno sfilato per le vie cittadine con intesta la Fanfara della Piana del Sele (Eboli) ed hanno depostouna corona di alloro davanti al Monumento in onore deiCaduti di tutte le guerre. Hanno presenziato alla cerimonia il sindaco di Padula, PaoloImparato, l’Assessore alla Cultura, Filomena Chiappardoe il Maresciallo dei Carabinieri, Cono Mea. "Gli amici Ber-saglieri -ha sottolineato il Sindaco Imparato- hanno arricchitocon la loro presenza la comunità di Padula. È stata una gior-nata importante che abbiamo programmato e voluto insieme

e che ci ha entusiasmato molto. Proseguiremo questa frut-tuosa collaborazione anche nel futuro". Quindi i Bersaglieri hanno visitato la Casa Museo di JoePetrosino, dove hanno incontrato il suo pronipote, GiovanniMelito Petrosino, il Presidente dell’Associazione Interna-zionale Joe Petrosino, Vincenzo Lamanna, e i relativi soci.La giornata si è conclusa con la visita alla Certosa di SanLorenzo (Certosa di Padula).

GI Bersaglieri del 67° Btg. “Fagarè” in visita all’ex polveriera di Mandranello

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ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

BOLOGNA abato 1° aprile 2017 alle ore 20.30, presso il TeatroGioacchino di Bologna, si sono ritrovati artisti pro-fessionisti e dilettanti, per raccogliere fondi a favore

dei terremotati. Fortemente voluta dalla Sezione A.N.B. diBologna, dopo i successi ottenuti in terra romagnola pressoi teatri di Forlì e Cesena, la serata è stata particolarmenteapprezzata per la varietà degli artisti: il comico Sgabanaza,il cantante Giannetti e il mago Loria hanno intrattenuto ilpubblico con esilaranti performance, presentati dal nostrospeaker nazionale e Presidente della Regione Veneto, Bers.Cav. Antonio Bozzo. La Fanfara di Scandiano, diretta dalMaestro Antonio Stellini, ha eseguito una parte del suoricco repertorio e due giovani “promesse soliste”, CarlottaMarchesini alla tastiera ed Elena Bozzo alla tromba, si sonocimentate con i loro strumenti, riuscendo a strappare i piùforti applausi. Il Presidente Regionale, Bers. Rocco Paltri-nieri, ha aggiornato i presenti sulle iniziative promossedalla Presidenza Nazionale a favore del Comune di Visso

ed il Presidente della Sezione di Bologna, Bers. Dott. Ga-briele Evangelisti, nel ringraziare il Comune per il patro-cinio, ha sottolineato l’altruismo dei Bersaglieri racchiusonello slogan pubblicizzato “Sempre pronti a dare una ma-no”. Al termine della serata è seguito un rinfresco offertoa tutti i partecipanti.

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NA Serata di beneficenza pro terremotati dell’Italia Centrale

CENTO (FE) omenica 18 dicembre 2016 la Sezione Bersaglieri“Alto Ferrarese”, in collaborazione con la Presi-denza Provinciale A.N.B. di Ferrara e con il pa-

trocinio della Città di Cento e della Regione Emilia-Romagna, ha commemorato la Madonna del Cammino,patrona del Corpo. Con le musiche della Fanfara diScandiano, i Labari ed i Bersaglieri delle Sezioni dellaProvincia hanno reso gli onori ai Gonfaloni ed ai Sin-daci dei Comuni di Cento, Bondeno, Poggio Renatico,Vigarano Mainarda, al Medagliere Provinciale, ai Labaridelle Associazioni Combattentistiche e d’Arma del ter-ritorio ed alle Autorità militari e religiose. Dopo la cerimonia dell’Alzabandiera in Piazza del Ca-stello e le allocuzioni del Presidente di Sezione, Socioben. Alessandro Berselli e del Presidente ProvincialeBers. Cav. Gabriele Strozzi, è intervenuto il Sindacodi Cento dott. Fabrizio Toselli che, assieme alla suaamministrazione, nel voler fortemente voluto la cele-brazione dell’evento, ha affermato: “È un onore poterospitare i Bersaglieri a Cento, che con le loro Fanfaree i loro piumetti tramandano nel territorio i valori sacridella Patria, del bene comune e della solidarietà”. In corteo si è proceduto ad onorare tutti i Caduti che sisono immolati per la Patria, depositando una corona dialloro al Monumento che li accomuna tutti a perennericordo. Dopo la celebrazione della Santa Messa inonore della Santa Patrona, è stato benedetto il nuovoLabaro della Sezione “Alto Ferrarese”, nata dall’uni-

ficazione delle Sezioni di Vigarano Mainarda e Cento. La sfilata per le vie della città, con la resa degli onorial tradizionale passo di corsa alle Autorità, ha chiusola parte ufficiale della giornata. Nel pomeriggio al teatro Borgatti i numerosi cittadinicentesi presenti, hanno assistito al concerto della Fanfaradi Scandiano. La consegna dell’Attestato di Benemerenza concessodalla Presidenza Nazionale al Bers. ultranovantenneEgidio Franceschini, ha concluso l’evento in teatro.Con la cerimonia dell’Ammainabandiera e le note del-l’Inno Nazionale si è chiusa questa splendida giornatabersaglieresca.

DLa Sezione “Alto Ferrarese” commemora la Madonna del Cammino

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ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

CANINO (VT) on un Raduno provinciale esteso anche alle Pro-vince limitrofe, la Sezione di Tuscania ha volutoricordare il fondatore del Corpo nello splendido

scenario di Canino. Da molti anni la provincia bersa-glieresca viterbese celebra in marzo la “Festa del papà”dedicandola a Papà Sandrin, con un pensiero a tutti ipapà Bersaglieri caduti in Operazioni di Guerra e inMissione di Pace. Canino si è presentata nelle due gior-nate di raduno completamente addobbata di tricoloreed ha accolto i fanti piumati in un clima di speciale cor-dialità, testimoniata da applausi ed entusiasmo continui.Il successo della manifestazione è stato dovuto in granparte alla sinergia che creatasi tra il Comune, che hacreduto fermamente nel Raduno, e la dinamicissimaSezione di Tuscania; da una parte il sindaco Lina No-velli e dall’altra il Bers. Umberto Subrizi, Presidentedella Sezione di Tuscania. Insieme hanno saputo trovareuna formula vincente e operativa fra Istituzioni e A.N.B.Il Raduno ha visto la presenza di circa venti Vessilli diSezione, alcuni provenienti anche dalla Toscana e dal-l’Umbria, di cinque Vessilli provinciali, del Medaglieredella Regione, del Gonfalone di Canino e di altri trepaesi limitrofi accompagnati dai Sindaci. Era altresì presente la dirigenza A.N.B. al completo, daquella interregionale a quella regionale e provincialedelle Sezioni del viterbese. Inoltre era presente il Se-

gretario Nazionale, Bers. Gen. Ottavio Renzi ed il Bers.Col. Claudio Brunetto, Vicecomandante della ScuolaAllievi Marescialli dell’Esercito. Il pomeriggio ha preso il via con la deposizione di unacorona d’alloro al Monumento ai Caduti a cui ha fattoseguito la Santa Messa e quindi il bellissimo concertopresso il Teatro comunale eseguito dalla Fanfara diTorre Alfina che, la mattina seguente, insieme alla Fan-fara di Viterbo, ha dato la sveglia alla popolazione diCanino. Il Raduno ha visto anche la partecipazionedell’atleta paraplegico Mauro Cratassa di Vitorchiano,campione di handbike. Due ottimi ristoranti hanno ospitato, infine, i numerosipartecipanti per il tradizionale pranzo cremisi.

CRaduno Provinciale allargato per la “Festa del papà”

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COMACCHIO (FE) ul finire della 2^ Guerra Mondiale e nell’immediatodopoguerra, furono migliaia gli italiani esiliati dalleterre istriane, dalmate e dalla Venezia Giulia e altre mi-

gliaia furono quelli lasciati morire nelle Foibe. Il 13 febbraio2017, per tenere viva la memoria di quelle tragiche paginedella storia del Novecento, si è svolta al Villaggio Raibosolauna cerimonia di commemorazione presso il cippo situatonel Piazzale delle Foibe. Il Giorno del Ricordo ha visto ilsuo momento celebrativo più alto nella deposizione da partedel Sindaco di Comacchio, Marco Fabbri, di una coronad’alloro in memoria di quelle migliaia di vittime innocenti.Organizzato dalla locale Sezione A.N.B. in collaborazionecon l’Istituto comprensivo di Porto Garibaldi e con l’Am-ministrazione Comunale, l’importante evento ha visto lapartecipazione delle Autorità militari del territorio, delle As-sociazioni Combattentistiche e d’Arma, del Consigliere Na-zionale Onorario, Bers. Gen. Vezio Vicini, del PresidenteInterregionale del Nord, Bers. Comm. Camillo Ferroni, delPresidente Provinciale Bers. Cav. Gabriele Strozzi, del Pre-sidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dal-

mazia, Flavio Rabar e del Presidente della Sezione di Co-macchio, Bers. Cav. Tiziano Tonioli; anche l’assessore alTurismo Sergio Provasi si è unito alla cerimonia. Subito do-po, a Palazzo Bellini, gli alunni delle classi seconde e terzedell’Istituto di Istruzione Secondaria di primo grado di PortoGaribaldi e gli attori della compagnia dialettale "La fuesne"hanno portato in scena lo spettacolo “Ricordare per non di-menticare”, durante il quale è stato reso omaggio al grandecantautore Sergio Endrigo, esule istriano.

SCelebrazione della Giornata del ricordo

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PORDENONE o scorso 30 marzo, organizzato dalla 132^ BrigataCorazzata "Ariete", si è celebrato il Precetto PasqualeInterforze presso la Concattedrale S. Marco di Por-

denone. La funzione è stata officiata dal Vescovo dellaDiocesi di Concordia-Pordenone, S.E. Mons. GiuseppePellegrini, e concelebrata da 11 Cappellani militari delFriuli Venezia Giulia, tra cui il veterano Mons. AngeloSantarossa, già Cappellano dell’8^ Brigata Garibaldi e del5° Corpo d’Armata. Erano presenti tutte le Rappresentanzedelle Forze Armate e dei Corpi Armati e non dello Stato,in una chiesa gremita fino all’inverosimile. Tra le Autorità venivano annoverate il Prefetto di Porde-none, dottoressa Maria Rosaria Laganà, il Comandantedell’Ariete con i Comandanti dei dipendenti Reggimenti,il Vice Sindaco di Pordenone, Eligio Grizzo, e tutti i Co-mandanti delle Unità presenti. La funzione religiosa è stata

accompagnata dalla musica dalla Fanfara dell’11° Bersa-glieri e da un Coro composto da personale dell’Esercitoe dell’Aeronautica. Nutrita la partecipazione delle Asso-ciazioni d’Arma e dei Bersaglieri in particolare, accom-pagnati dai Presidenti Regionale e Provinciale; ai Bersa-glieri di Pordenone il privilegio di fornire l’Alfiere e laScorta al Gonfalone della Provincia di Pordenone, decoratodi Medaglia d’Oro al Valor Militare.

LPrecetto Pasquale Interforze

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GUSSAGO (BS)er il 25° anniversario dell’inaugurazione del Mo-numento ai Bersaglieri (completamente restauratoper l’occasione) e il 65° della fondazione della lo-

cale Sezione, si è tenuto a Gussago un grande radunoprovinciale; due giorni di festa che hanno visto impe-gnati a lungo gli organizzatori, sapientemente coordinatidal Bers. Massimo Marelli, ex presidente della Sezione.Gli eventi hanno avuto inizio nel pomeriggio di sabato3 settembre con la deposizione di omaggi floreali aimonumenti delle Associazioni d’Arma e sono proseguitialla sera con una Messa in onore dei defunti e la bene-dizione, alla presenza del Presidente della Sezione, Bers.Giambattista Orizio, di Autorità civili e dell’A.N.B.,del nuovo Labaro della Sezione intitolato al Bers. An-gelo Codenotti, la cui madrina è stata la nipote, Sig.raRoberta Gussago. Alle 21, sul sagrato della chiesa, perl’occasione illuminato con il tricolore, si è esibita laFanfara di Bedizzole, diretta dal Capo fanfara Alex Ber-tocchi. La mattina della domenica quattro Fanfare giunteda Bedizzole, Orzinuovi, Palazzolo e Bergamo, hannosfilato a passo di corsa per le vie del paese, intonandoi motivi più conosciuti del repertorio cremisi. Interes-sante, sotto il profilo storico, la presenza di mezzi storicimilitari dovuta alla sapiente ricerca del Bers. PierangeloZani. Raggiunto il palco posto accanto al Monumento,si sono succeduti, nell’ordine, i discorsi del Sindaco,Prof. Bruno Marchina, del Bers. Massimo Marelli cheha ricordato il “papà dei Bersaglieri gussaghesi”, AngeloCodenotti (1925-1997), fondatore della Sezione, e delPresidente Nazionale Onorario, Gen. C.A. Benito Po-

chesci, il quale ha sottolineato l’importanza del ricordo,dello studio della storia, sottolineando come i nomi diEnrico Toti e La Marmora non devono risuonare solonelle aule scolastiche o in una commemorazione, maessere ricordati come uomini con dei valori che hannoreso questa Italia libera. Al termine dei discorsi, le Fan-fare hanno suonato tutte assieme l’Inno di Mameli. Ilraduno si è concluso con il tradizionale “pranzo cremisi”durante il quale le Fanfare hanno dato vita ad una en-tusiasmante e vivace sfida musicale all’ultima nota.

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IA Raduno Provinciale

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ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

PORDENONE api fila i Bersaglieri della Provincia di Pordenone inuna campagna di solidarietà per raccogliere libri, gio-cattoli e materiali didattici, anche usati, per l’asilo cat-

tolico "Nena Kabrini" di Prizren in Kosovo. La generositàdei pordenonesi ha prodotto un’enorme quantità di materialiche, imballato in circa sessanta scatoloni, il giorno 5 aprilesono stati caricati su un furgone messo a disposizione dallaBrigata Ariete e che il dipendente 32° Reggimento carriprovvederà a portarli a destinazione. Le altre realtà localiche concretamente e con maggior slancio hanno contribuitoal successo dell’iniziativa sono il Rotary Club Sacile Cen-tenario, l’Ass. Naz. Carristi di Treviso e i Gruppi di ScambioSolidale. Il materiale sarà consegnato alle Suore Angelichedi San Paolo che gestiscono la struttura che accoglie circa120 bambini, di età differenziata ed anche con patologie didiversa abilità. L’asilo prescelto è frequentato da bambiniprovenienti da famiglie di etnia e religione diverse e l’obiet-

tivo principale, che le Suore si prefiggono, è appunto quellodi preparare le future classi dirigenti del Paese al rispetto re-ciproco ed alla tolleranza. Parte del materiale raccolto serviràanche per costituire una biblioteca presso l’attigua parrocchia"Madonna Ausiliatrice”, con l’ambizione che diventi rife-rimento culturale per l’intera città; certamente ci riusciranno,e non a caso hanno voluto testi della cultura italiana.

CSolidarietà per un asilo in Kosovo

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ROMA a Sezione A.N.B. di Roma Capitale, da sempre inprima linea per mantenere fede allo spirito di came-ratismo richiamato nel Decalogo di “Papà” La Mar-

mora, grazie al sostegno degli iscritti ha raccolto fondi per1700 € versati alla Presidenza Nazionale quale contributo“Pro terremotati per l’Italia Centrale”. Un risultato di gran-dissimo rilievo che pone in evidenza la straordinaria “ge-nerosità” dei Bersaglieri di Roma. L’importo è il frutto diuna serie di iniziative svolte nei mesi scorsi dalla Sezione,ultima fra tutte la “polentata di Natale”. Tutti i fondi raccoltiin ambito associativo sono stati devoluti per uno specifico

progetto di ristrutturazione ed altri lavori di una scuolaelementare/materna situata nel comune di Visso (MC).

LGrande solidarietà per i terremotati

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BERGAMO omenica 19 marzo la Fanfara “Arturo Scattini” diBergamo, accompagnata dai vertici della locale Se-zione, si è recata presso la Casa di Riposo Fonda-

zione Piccinelli di Scanzorosciate per salutare tutti gliospiti ed in particolare il Bers. del 3° Reggimento RenatoPittà, classe 1936, fra i più anziani tesserati della Sezione. Dopo la Santa Messa i ragazzi del Capo Fanfara VirginioDel Prato hanno intrattenuto gli ospiti e i loro parenti conun breve concerto dove, alle marce tipiche bersaglieresche,si sono uniti pezzi del repertorio canzonettistico e operisticotra le più conosciute. Dopo aver salutato gli ospiti, dai cui volti traspariva l’emo-zione, la Fanfara ha dedicato al bersagliere Renato, in oc-

casione della festa del papà, un ultimo pezzo, “Il Reggi-mento di papà”, che ha chiuso un momento particolareche resterà a lungo nei ricordi dei presenti.

DLa “Scattini” saluta il Bers. Renato Pittà

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ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

LODI ome ogni anno, il 19 gennaio, in occasione della fe-stività di San Bassiano, Patrono di Lodi, la localeSezione A.N.B. ha riproposto la giornata della ricor-

renza che consiste nel confezionamento, con tanta volontàed entusiasmo, di 50 pacchi contenenti generi alimentaridi prima necessità che vengono poi consegnati a famiglieparticolarmente bisognose che, ricambiando il dono conun grazie ed un sorriso, spronano i Bersaglieri a fare sempredi più. L’attuazione di questo progetto è stato reso possibilegrazie all’impegno dei Bersaglieri della Sezione e, soprat-tutto, degli sponsor che hanno voluto contribuire alla rea-lizzazione di tali pacchi alimentari.

CPacchi alimentari di prima necessità per famiglie bisognose

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JESI (AN) er il secondo anno consecutivo, domenica 26 marzogli appartenenti alla Sezione jesina hanno voluto fe-steggiare la “Giornata del Tesseramento” parteci-

pando alla cerimonia religiosa domenicale che si svolgenella parrocchia di Sant’Antonio Abate, nel quartiere Mi-nonna. Già prima dell’inizio del rito religioso, chi si trovavaa transitare in via Piandelmedico ha notato aggirarsi sulsagrato della chiesa decine e decine di uomini - in divisaed in borghese - che calzavano il tipico “Cappello Piuma-to” dei Bersaglieri. Tra quelli che vestivano i panni civili,molti i fanti piumati in congedo, accompagnati dai fami-liari, e i responsabili dell’Associazione guidati dal Gen.D. Antonio Raffaele. E poi c’erano loro, i componenti laFanfara di Jesi e Ostra. All’inizio della celebrazione litur-gica, officiata dal parroco, Mons. Giuseppe Quagliani, laFanfara si è posizionata a lato dell’altare, dalla parte op-posta i due Labari di Ostra e Jesi e nella navata il rimanentedei partecipanti confusi tra i parrocchiani. La Fanfara halasciato ampio spazio al coretto parrocchiale, riservandosii momenti del “Silenzio” ed un brano sul finire del rito.Particolarmente toccante il gesto compiuto da un ex Pre-sidente dei Bersaglieri di Jesi, Omero Bezzeccheri, chenel momento dell’offertorio si è inserito alla fine della

breve fila di bambini e adulti che portava i doni sull’altare;nelle sue mani Bezzeccheri stringeva il tipico copricapodei bersaglieri che ha regalato al sacerdote. Solo al terminedella Messa i presenti hanno conosciuto le ragioni di taleomaggio; il babbo di don Giuseppe, Arduino, era un Ber-sagliere il cui “piumetto” è andato disperso. Il dono hacommosso il sacerdote che, col groppo in gola, ha poi im-partito la benedizione. La Fanfara, dopo l’ultimo branoeseguito in chiesa ne ha fatti ascoltare molti altri sul sagratocon un pubblico entusiasta che ha sottolineato il gradi-mento con scroscianti applausi.

PBersaglieri in festa, il dono del “piumetto” commuove il Parroco

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GROTTAMMARE(AP) Il 25 novembre 2016 i Bersaglieri e i Simpatizzanti dellaSezione A.N.B. di Grottammare, nel centenario dellamorte dell’Eroe della Grande Guerra a cui è intitolata

la loro Sezione, si sono recati in delegazione al CimiteroMonumentale del Verano a Roma per rendere gli onorialla tomba di Enrico Toti.

IVisita alla tomba di Enrico Toti

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ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

CAVALLINO (LE)l giorno 26 febbraio 2017, il Presidente Provinciale,Bers. Col. Romualdo Forcignanò, e il neo eletto Presi-dente di Sezione, Bers. Avv. Luca Centonze, hanno con-

segnato due Attestati di Benemerenza conferiti dalla GiuntaEsecutiva Nazionale ai Soci simpatizzanti Antonio Proto-papa, Segretario della Sezione, e Cesare De Vitis, perchédistintisi sempre per il forte attaccamento al sodalizio cre-misi e per il valido contributo nelle varie attività sociali,organizzate con spirito di servizio e autentica passione ber-saglieresca. Numerosi invitati hanno fatto da cornice ad

una cerimonia semplice, ma significativa. Un pranzo cre-misi, degno delle migliori tradizioni dell’Associazione eun brindisi finale hanno concluso una giornata di festa.

IConsegna Attestati di Benemerenza

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SAN GIOVANNI ROTONDO (FG)omenica 5 febbraio 2017, in occasione della presen-tazione della ricostituita Fanfara della nostra Sezione,i Bersaglieri di San Giovanni Rotondo si sono recati

presso la struttura ospedaliera “Casa Sollievo della Soffe-renza”, nei reparti di Oncologia Pediatrica e Pediatria, perportare doni e un momento di allegria e serenità ai piccoliricoverati al suono trascinante della Fanfara. Successiva-mente si è svolta la cerimonia ufficiale di presentazionedella Fanfara alle Autorità Civili e Militari e alla cittadi-nanza. Il corteo ha percorso le vie principali della città sof-fermandosi nei pressi del Municipio, raggiungendo il Mo-numento ai Caduti dove sono stati resi gli Onori alla Ban-diera e ai Caduti di tutte le guerre e missioni di pace. Hafatto seguito un breve concerto. Erano presenti alla Ceri-monia il Vice Presidente Regionale, Bers. Francesco Abruz-zese, il Presidente Provinciale, Bers Cav. Raffaele Di Corcia,famigliari e Soci della Sezione.

DRicostituita la Fanfara di Sezione

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ACIREALE (CT)l 28 dicembre 2016, alla presenza del Direttivo Provin-ciale e di varie Sezioni della provincia di Catania, è stataricostituita la Sezione A.N.B. “Cap. Francesco Giuseppe

Martinez” di Acireale. Annoverata tra le Sezioni più vecchied’Italia, il suo Labaro, secondo alcune fonti storiche, risultaessere stato benedetto nella Cattedrale di Acireale, nel lon-tano 4 Novembre 1929, in occasione della celebrazionecommemorativa per la vittoria italiana nella Grande Guerra.La Sezione vanta tra i Soci ordinari il Bers. Ten. Saro Fi-chera, custode dello storico Labaro lasciatogli in ereditàdal padre, Bers. Ten.Col. Sebastiano Fichera, ultimo Pre-sidente della Sezione quando, agli inizi degli anni novanta,fu chiusa. Grazie alla perseveranza del Presidente Provin-ciale, Cap. Salvatore Tosto e grazie all’impegno dei Ber-

saglieri Rosario Leonardi, Antonio Sapuppo e Rosario Fi-chera, che si sono adoperati per reclutare un gruppo di amiciBersaglieri, si ha la certezza di riportare la Sezione al ruoloche le compete nel mondo bersaglieresco, coadiuvata dal-l’entusiasmo dimostrato dalla Città di Acireale.

ILa rinascita della Sezione "Cap. Francesco Giuseppe Martinez"

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CARBONIA (CI) l 24 febbraio 2017, nell’Ospedale di Carbonia si è svoltala cerimonia di intitolazione del Centro Trasfusionaleal Bers. Magg. Giuseppe La Rosa, M.O.V.M., caduto

valorosamente in Afghanistan per salvare la vita ai suoiBersaglieri durante un vile atto terroristico. Alla toccantecerimonia hanno partecipato molte Personalità, tra le qualiil Sottosegretario alla Difesa, On. Gen. Domenico Rossi,il Vescovo di Carbonia, il Sindaco di Carbonia con moltiSindaci del Sulcis sardo, il Comandante del 3° Reggimentobersaglieri, Col. Massimo Pecchinotti, il Presidente Inter-regionale A.N.B. dell’Italia Centrale e Sardegna, Bers.Comm. Roberto Giannursini, anche in rappresentanzadella Presidenza Nazionale, il Presidente Regionale, Bers.Giancarlo Scarteddu, e moltissimi Bersaglieri delle Sezionisarde con i loro Labari. È stata scoperta una targa con lafotografia del Magg. La Rosa e la motivazione della Me-daglia d’Oro. Erano presenti inoltre molti Bersaglieri del3° Reggimento che insieme ai loro Ufficiali e Sottufficiali

hanno colto l’occasione per donare il sangue. Donazioneche, a detta del Direttore del Centro Trasfusionale, è di-venuta un’abitudine per i bravi Bersaglieri di stanza aCapo Teulada. Il Sottosegretario Rossi ha messo in evi-denza il sacrificio del Magg. La Rosa ed ha dato il suopieno plauso all’iniziativa di intitolare il Centro Trasfu-sionale al nostro Eroe.

IIl Centro Trasfusionale cittadino intitolato al Magg. La Rosa, M.O.V.M.

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MILITELLO IN VAL DI CATANIA (CT) n una splendida cornice barocca, il 12 giugno 2016 è statainaugurata la Sezione A.N.B. di Militello intitolata allaM.O.V.M. Bers. Scirè Risichella Sebastiano. Il Presidente,

Ten. Salvatore Bonamico, ha accolto il Presidente Regionale,Ten. Salvatore Lesto, il Presidente Provinciale, Cap. SalvatoreTosto, e le rappresentanze delle Sezioni di Catania, Giarre,Belpasso, Raddusa, Palagonia, Niscemi, Nicosia, Caltanissettae Zafferana Etnea. Ad accompagnare l’evento è stata la Fan-fara di Zafferana Etnea che ha saputo coinvolgere la cittadi-nanza in un irrefrenabile spirito bersaglieresco. Fra le Autoritàcivili sono intervenuti il Sindaco Dr. Fucile con la giunta co-munale e, quali ospiti d’onore, gli Onorevoli Burtone e Mu-sumeci, ed Alessia Trombino, nipote della M.O.V.M. Scirè

Risichella. Quella che doveva essere una semplice inaugu-razione è diventato quasi un raduno interprovinciale: maic’era stato a Militello, un afflusso così numeroso di Bersa-glieri. La cittadinanza è rimasta così entusiasta che in tantihanno chiesto altre manifestazioni bersaglieresche.

IInaugurazione della locale Sezione

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AREZZO l giorno 29 marzo 2017, presso la Scuola media "G.Monaco" di Rassina (AR), i Bersaglieri hanno incon-trato gli studenti delle terze classi. Durante l’incontro,

organizzato dal Bers. Pietro Baglioni nell’ambito dellamanifestazione in onore dei Caduti dei due Conflitti Mon-diale, promossa in collaborazione con il comune di CastelFocognano (AR), il Bers. Alfio Coppi, Presidente Regio-nale A.N.B. della Toscana, ha illustrato agli studenti lastoria del Corpo dei Bersaglieri mentre il Prof. ClaudioSartori, con l’ausilio di video e audio originali dell’epoca,

ha approfondito gli aspetti musicali del periodo compresofra le due Guerre. L’incontro ha suscitato grande interesseed entusiasmo fra gli studenti e gli insegnanti.

IIncontro tra Bersaglieri e studenti

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ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

PALERMO aria primaverile e la veduta mozzafiato dell’interogolfo del capoluogo siciliano, da Monte Pellegrinoa Capo Zafferano, che si godeva dalla terrazza al 14°

piano del San Paolo Palace Hotel di Palermo, ha accoltoi Bersaglieri delle Sezioni di Palermo, Misilmeri e Mon-telepre al primo evento cremisi del 2017. Oltre 80 i par-tecipanti alla serata che ha avuto inizio con l’ingresso deiLabari e l’esecuzione dell’Inno Nazionale. L’incontro hapermesso di ricordare, attraverso foto e video, l’esperienzaentusiasmante del 64° Raduno Nazionale Bersaglieri delmaggio 2016 e, tra una degustazione e un bicchiere di vino,consegnare ai numerosi nuovi soci la tessera sociale. Al-l’evento hanno partecipato anche diversi Granatieri che

solo recentemente hanno ricostituito l’Associazione a Pa-lermo ed erano presenti per festeggiare insieme ai Bersa-glieri in considerazione della condivisione di valori e idealicomuni. Particolarmente significativa è stata la partecipa-zione di tanti familiari.

L’Evento Cremisi Palermo e Provincia

SIC

ILIA

PISTOIA l 19 febbraio 2017 si è svolta a Pistoia la 10 ̂Festa Cre-misi, voluta dalla locale Sezione in collaborazione conla Presidenza Provinciale A.N.B.

La Festa è iniziata alle ore 10.00 in Piazza San Francescoalla presenza della Fanfara di Prato, dei Medaglieri Pro-vinciali A.N.B. di Pistoia, Lucca e Prato e dei Labari delleSezioni di Montecatini Terme, Ponte Buggianese, Mon-summano Terme, Pescia, Pistoia, Lamporecchio, Prato,Vernio-Vaiano e Lucca. All’Alzabandiera è seguita la de-posizione delle Corone al Monumento ai Caduti e al Mo-numento al Bersagliere. Dopo la Sfilata a passo di corsa,vi è stato un saluto alla Signora Marcella Romagnoli, figliadella M.O.V.C. Ten.Col. Mario Romagnoli, fondatore delbersaglierismo pistoiese e pluridecorato a cui è intestato

il Medagliere Provinciale di Pistoia. Nell’occasione la Si-gnora è stata omaggiata di un Libro scritto da UmbertoStefani, Presidente della Sezione di Lucca, e di un rico-noscimento da parte del Presidente Provinciale A.N.B.Filippo Lanzarini. Il concerto della Fanfara di Prato hachiuso la manifestazione.

IDecima Festa Cremisi

TOS

CA

NA

BONAVIGO (VR) eceduti il 26 novembre 1976 per la follia omicida diun giovane incosciente. Così iniziava l’articolo del-l’allora vice Presidente Nazionale Corsi nel Fiamma

Cremisi n° 237/238 del 1976, commentando l’incidentestradale avvenuto in Sardegna dove un giovane, uscito distrada per la forte velocità dell’auto che guidava, investivaun plotone del 10° Bersaglieri Bezzecca che, in fila peruno, stava rientrando dall’addestramento. Diciotto i Ber-saglieri che venivano falciati, tredici feriti e cinque deceduti.Di questi cinque due, Ercole Quinto e Giancarlo Pavan,erano di Bonavigo, paese della Provincia di Verona. Il 26novembre del 2016, nel 40° anniversario della loro morte,i Bersaglieri veronesi li hanno voluti ricordare assieme aifamiliari con una Santa Messa al loro paese. Presente il

Medagliere Provinciale con il Presidente, Bers. Marco Ca-vallaro, ed alcuni Bersaglieri della Provincia, tra loro ilBers. Boni Plinio, commilitone di Ercole e Giancarlo.

DVEN

ETO Bonavigo ricorda i suoi due Bersaglieri falciati da un’auto 40 anni fa

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41fiamma cremisi

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

COLLEFERRO (RM) abato 8 aprile, presso la Sala Consiliare del Comunedi Colleferro gremita di Bersaglieri, Autorità militari,civili e di volontariato, la Giunta comunale, i Soci e

la cittadinanza, si è svolta la Cerimonia d’intitolazionedella locale Sezione ANB all’Eroe della Prima GuerraMondiale M.O.V.M. Bers. ciclista Enrico TOTI che pro-prio in questa cittadina, il 2 marzo 1908, perse l’arto in-feriore sinistro in un incidente ferroviario che condizionòil resto della sua vita rendendolo ancor più grande di ciòche già. Il Presidente di Sezione, Bers. Mauro Conti conil Sindaco Pierluigi Sanna hanno accolto il Segretario Ge-nerale dell’ANB, Bers. Gen. Ottavio Renzi; il Direttoredi Fiamma Cremisi, Bers. Gen. Giuseppe Labianca; ilVice Presidente Regionale, Bers. Enrico Celani, il Presi-dente Provinciale, Bers. Lgt. Luigi STAZI, con il Labaro;la Madrina e pronipote dell’Eroe, la Soprano Claudia TotiLombardozzi; i Presidenti con i Labari delle Sezioni ANBdi Alatri, Aprilia, Cassino, Ferentino, Frosinone, Guidonia,Paliano, Pomezia, Roma e Valmontone; il Gonfalone Co-munale e gli Stendardi di altre Associazioni d’Arma edell’ANPI. Dopo gli Onori ai Caduti, il Saluto del Presi-dente di Sezione, lo scoprimento del Labaro Intitolato acura della Madrina, la Benedizione da parte del SacerdoteDon Nando BRUSCA, sono seguite le allocuzioni del

Sindaco, della Pronipote dell’Eroe e del Segretario Ge-nerale, c’è stato lo scambio doni; il tutto ben “guidato”dal cerimoniere, Bers. Col. Anacleto Romani e dallo spea-ker, Bers. Col. Silvio Loreti. I segnali per gli Onori, lemarce, il brano conclusivo della cerimonia “Il Canto degliItaliani” è stato suonato dalla Fanfara di Colleferro e can-tato dalla Soprano Claudia Toti. Infine, i Bersaglieri coni Labari e la Fanfara si sono inquadrati nella piazza anti-stante il Comune dove è stato eseguito un breve concertodi musiche bersaglieresche. La splendida giornata è pro-seguita al ristorante con il conviviale pranzo sociale an-nuale e lo scambio di Auguri per l’imminente Pasqua.

SLa Sezione ed il suo Labaro intitolata a Enrico Toti

LAZI

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POTENZA l Presidente Regionale ANB Basilicata, Bers. Biagio Cil-lo, ed il Presidente della Sezione di Matera, Bers. AntonioEpifania, hanno consegnato ai Soci Virginia Caronna,

Franco Braia e Giovanni Matera gli “Attestati di Beneme-renza”, rilasciati per la loro intensa e costante partecipazionealla vita ed alle attività della Associazione. La consegna èavvenuta nel corso di un Consiglio Direttivo regionale te-nuto a Potenza. Tutti i Bersaglieri della Basilicata si con-gratulano con i premiati per il riconoscimento ottenuto.

IBASILIC

ATA

GORIZIA u richiesta dei Bersaglieri della Provincia e delibera del-l’amministrazione comunale, l’8 aprile, a Gorizia, nelcorso di una sobria cerimonia, è stato intitolato un Viale

alla memoria del Bersagliere Ottone Pecorari, M.O.V.M.,nato a Mariano del Friuli nel 1913 e morto nella battagliadell’Amba Aradam il 15 febbraio 1936. La cerimonia si èsvolta alla presenza del Sindaco della città, delle Autorità mi-litari e dei rappresentanti delle Associazioni d’Arma.

SViale intitolato alla memoria del Bers. M.O.V.M. Ottone Pecorari

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Consegna di Attestati di Benemerenza a tre Soci meritevoli

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42 fiamma cremisi

ATTIVITÀ ASSOCIATIVAATTIVITÀ ASSOCIATIVA

BASILICATA l 27 gennaio 2017, presso la Caserma Trizio ad Altamura(BA) è avvenuto il cambio del comandante del 7° Reg-gimento Bersaglieri. Al Bers. Col. Nicola Salamandra

è subentrato il Bers. Col. Roberto Viglietta. Presente alla cerimonia tutta la A.N.B. Basilicata con ilproprio Labaro, quello delle sue Sezioni ed il Labaro delglorioso 6° Reggimento Bersaglieri. Ai due Comandanti l’augurio di buon lavoro.

IBASILIC

ATA L’A.N.B. Lucana al cambio del Comandante del 7° Bersaglieri

CANCELLARA (PZ) i è svolta, giovedì 10 novembre, la cerimonia com-memorativa dedicata ai “Caduti e Dispersi in guerra”.La manifestazione, articolata in due momenti, ha avu-

to inizio nella mattinata dinanzi al Municipio dove unafolla numerosa di cittadini, alunni e rappresentanze civilie militari, ha assistito alla solenne cerimonia dell’Alza-bandiera, alla presenza di un Picchetto armato del 7° Ber-saglieri e rappresentanza delle Sezioni A.N.B. della pro-vincia di Potenza. In seguito un corteo guidato dalla Fanfara“La Marmora” della Sezione A.N.B. di Cancellara si è di-retto verso la Chiesa dell’Annunziata per partecipare allaS. Messa. La mattinata si è conclusa con l’inaugurazionee la visita presso i locali comunali della mostra itinerante:“Dalla Grande Guerra ad oggi”. La cerimonia si è conclusa nel pomeriggio presso l’ex Tea-trino, con il convegno: "In memoria della Grande Guerra",dove il Sindaco Francesco Genzano ha ringraziato il Bers.

Biagio Cillo, Presidente Regionale A.N.B., l’Avv. RoccoDi Bono, autore del libro “Dal Bradano al Piave”, il Prof.Rocco Galasso, Presidente dell’Istituto Nastro Azzurrononché grande ricercatore storico in campo militare e notoper la sua poliedrica personalità, tutta la cittadinanza cheha partecipato attivamente alla cerimonia.

SBASILIC

ATA Cerimonia dedicata ai Caduti e Dispersi in guerra

ARGENTA (FE)n occasione del pranzo sociale della Sezione è statoconsegnato l’Attestato di Benemerenza al BersagliereOscar Squarzanti.

Il Presidente Provinciale Bers. Cav. Gabriele Strozzi, ilSindaco di Argenta Antonio Fiorentini (Socio della se-zione) ed il Presidente della Sezione Bers. Luca RicciMaccarini, hanno onorato la presenza del giovane Ber-sagliere, classe 1919, che inquadrato nel 9° ReggimentoBersaglieri, ha partecipato alla campagna di Albania nel1939, sul Fronte francese nel 1940, e in Africa setten-trionale nel 1941-42, dove ottiene al Croce al Merito.Successivamente, fatto prigioniero, viene deportato inun campo di concentramento fino all’8 settembre 1943. Ha anche partecipato alla Guerra di Liberazione inqua-drato nella Divisione Legnano. Da sempre iscritto alla ANB continua a portare a cono-

scenza della comunità i principi bersagliereschi con ilsuo spirito e la sua continua presenza alle celebrazioni ecommemorazioni locali.

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NA Attestato di Benemerenza al Bersagliere Squarzanti, classe 1919

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LE NOSTRE GIOIE

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BIELLA (BI) ❱l 4 giugno 2016 il Presidente della se-zione di Biella, Bers. Giuliano Lusiani,

ha festeggiato il 50esimo di matrimoniocon la signora Mireille Poulan. Coppia af-fiatata, sempre disponibile ed esempiodi attaccamento al Corpo, la Sezione tuttaaugura ancora tanti sereni anni insieme.

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CORDENONS (PN) ❱a Simp. Giada Tocchet, figlia del com-pianto Bers. Agostino, ha conseguito

la laurea in Storia dell’Arte e Conservazionedei Beni Culturali con 110 e lode, pressol’università degli studi di Udine. Alla neo-laureata le felicitazioni di tutti i Bersaglierie la gratitudine per la vicinanza alla Sezioneche tutta la famiglia continua a dimostrare.

L FIRENZE ❱ella foto il battesimo di Tommaso,nipote del Bers. Vittorio Corsagni,

Presidente della Sezione di Firenze, nel-la chiesa della caserma dell'Aeronau-tica alle Cascine il 13 agosto 2016, of-ficiante il Cappellano Militare dell’Ae-ronautica Don Antonino Pozzo, già mi-litare di leva nel 7° Rgt bersaglieri.

N

GENZANO DI LUCANIA (PZ) ❱l 22 dicembre 2016, il Bers. Pasquale Ce-ruzzi, Vice Presidente della Sezione, e la

moglie Sig.ra Caterina hanno festeggiato iprimi 50 anni della loro unione. Alla affia-tatissima coppia, gli auguri più fervidi e sen-titi di una serena ed ancora lunga vita co-mune da parte di tutta l'ANB Basilicata.

ITRONZANO VERCELLESE (VC) ❱l 23 luglio 2016, il Bers. Mario Formag-gio, già componente del Direttivo della

Sezione di Cavaglià (BI), sempre presentee organizzatore di molte manifestazionibersaglieresche, ha festeggiato il 50° an-niversaio di matrimonio con la signoraNadia Trombini.

I

PIOVE DI SACCO (PD) ❱a Sezione si congratula con il Bers. enonno Annunzio Belan, ora Sindaco

di Codevigo (PD). Lo vediamo nella fotoassieme alla nipotina Emma. Per tutti isuoi impegni legislativi, tanti tanti auguri.

L

SAN PIETRO VERNOTICO (BR) ❱o scorso 4 marzo, il Socio Enrico Ca-valcante e Signora hanno festeggia-

to il 50° anniversario di matrimonio.Alla coppia gli auguri di tutta la comu-nità cremisi cittadina

LMESTRE (VE) ❱l Bers. Guido Riccato della sezione A.N.B. di Mestre e la signora Zamengo Maria, coni loro sei nipotini hanno festeggiato il 50° Anniversario di matrimonio.I

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I NOSTRI LUTTI

CALCINATO (BS)Il 10 febbraio 2017 è mancata la signora AnnaGroppelli, vedova Pellegrini, classe 1935, madrinadell’Associazione Bersaglieri di Calcinato che laricorda con affetto.

PRAMAGGIORE (VE)Il 13 gennaio 2017 è mancato il Bers. Benito An-toniali, classe 1936. I Bersaglieri della Sez., doveera assiduo partecipante, lo ricordano con affettoe lo hanno accompagnato nell’ultima corsa.

CASERTAIl Bers. Corrado Piccolo, classe1932, è mancatoall’affetto dei suoi cari il 19 gennaio 2017. Già Pre-sidente Provinciale era Socio della Sezione di Ca-serta nella quale ha lasciato un vuoto profondo.

CASERTAL’Avv. Bers. Giovanni Morcone nato l'11 novem-bre1940 è deceduto il 26 gennaio 2017. Socio dellaSezione di Caserta, lascia un profondo vuoto nelcuore dei familiari e di tutti i Bers. della Sezione.

SAN LORENZO ISONTINO (GO)È mancato all’affetto dei suoi cari il Bers. cap. magg.Romeo Quargnali, classe 1936. I Bersaglieri dellaprovincia si sono uniti al dolore della famiglia e lohanno salutato con affetto e simpatia.

ROVOLON (PD)Il 26 febbraio 2017 è mancato all'affetto deisuoi cari il Bers. cap. magg. Adelino Gomiero,classe 1943. I familiari e i Bersaglieri della suaSezione lo ricordano con affetto.

CITTÀ DI CASTELLO (PG)Il 10 febbraio 2017 è mancato il Bers. Cav. EnzoFalcini di anni 84. Già Presidente di Sezione,Provinciale e Regionale, ha lasciato un vuoto nelcuore dei familiari e dei suoi Bersaglieri.

TORREGLIA (PD)Il Bers. Valentino Segato, classe 1943, il 29 gen-naio 2017 ha terminato la sua corsa. Vice Pre-sidente della locale Sezione, i suoi Bersaglieri loricordano con affetto.

COLOGNA VENETA (VR)Il Bers. Luigino Marini, classe 1935, è decedutoil 24 febbraio 2017. Lascia un profondo vuotonel cuore dei familiari e di tutti i Bersaglieri dellaSezione di Cologna Veneta.

CREMEZZANO - SAN PAOLO (BS)Il 13 febbraio 2017 ha terminato la sua corsa ilBers. Siro Ranzenigo. Fondatore della locale Sezione,verrà ricordato con grande affetto da tutti i nostriBersaglieri che si sono uniti al dolore dei familiari.

CREMEZZANO - SAN PAOLO (BS)Il Bers. Luigi Davide è mancato il 12 gennaio2017. Socio fondatore della Sezione locale, verràricordato con grande affetto da tutti i nostri Ber-saglieri che si sono uniti al dolore dei familiari.

LEGNAGO (VR)Il Bers. Renato Frattini, classe 1927, è deceduto il21 febbraio 2017. Consigliere e Socio attivo dellalocale Sezione, ha lasciato un profondo vuoto nelcuore dei familiari e di tutti i Bersaglieri.

MAGENTA (MI)Il 2 marzo 2017 è mancato all’affetto dei suoi cariil Dott. Bers. Germano Betti, classe 1924. I Bersa-glieri magentini lo ricordano commossi e sono vicinialla famiglia per la grave perdita.

URI (SS)Il 26 dicembre 2016 è mancato il Bers. GiovanniBattista Manca, classe 1948. Fondatore e Presi-dente della Sez. di Sassari, lascia un vuoto nei cuoridei suoi Bersaglieri che lo ricordano con affetto.

VERONAIl 17 febbraio 2017 è mancato il Bers. 1° Cap.Adriano Cipolla, classe 1922. Più volte Presidentedella locale Sezione, lascia un grande vuoto nelcuore dei suoi Bersaglieri.

VICENZAIl 6 dicembre 2016 e mancato all’affetto dei suoicari e dei suoi Bersaglieri il Bers. Cav. Antonio Bar-bieri, classe 1938. Uomo genuino e semplice, men-tre altri lo diventano, egli nacque Bersagliere.

PALERMOIl 4 febbraio 2017 è venuto a mancare il Ber-sagliere Salvatore Raineri, classe 1936. Al fune-rale si è stretta accanto alla famiglia l’intera co-munità cremisi palermitana.

VOLPIANO (TO)Il 19 gennaio 2017 è mancata la Socia simpatizzanteGrivetto Vittoria. Tutti i Soci della Sezione porgonosentimenti di profondo cordoglio ai familiari e si uni-scono al loro dolore.

PARMAIl giorno 3 gennaio 2017 è mancato il Bers. SergioPoli, classe 1920. I funerali si sono svolti a SanSecondo alla presenza della Fanfara di Scandianoe di tantissimi Bersaglieri giunti da tutta la provincia.

IESI (AN)Il 5 gennaio 2017 è mancato all’affetto dei suoicari il Bers. Ippolito Cingolani, di anni 87. Socio dellalocale Sez. dal 1974, lascia un profondo vuoto nelcuore dei Bersaglieri che lo ricordano con affetto.

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SPORT CREMISI

stato il Mar. Capo Saverio Giar-diello dell’8° Reggimento “Pa-subio” di Persano in provincia diSalerno ad aggiudicarsi la 5a edi-

zione della “Unesco Cities Marathon”e nel contempo a conquistare il titoloitaliano di categoria Maratona Eser-cito fermando il cronometro a2.35’17”. Ha così dato concretezzaall’iniziativa fortemente voluta dagliorganizzatori della manifestazione edalle Fiamme Cremisi di associaretale Maratona quale prova valida peril Campionato Esercito. Il secondo posto in questa specialegraduatoria del Cap. GiuseppeD’Agostino del 6° Rgt bers. di stanzaa Trapani e cremisino di iscrizione Fi-dal con un tempo significativo(2.50’08”) ed il terzo posto conqui-stato dal Cap. Giuseppe Tarantino(2.59’06”) hanno legittimato e con-sacrato la globalità della partecipa-zione degli atleti con le stellette pro-venienti dal Nord, dal Centro e dalSud Italia: il doppio dello scorso an-no. L’invito del Presidente dell’As-soarma, Gen Mario Buscemi, a tuttele Associazioni d’Arma a partecipareal Campionato legato alle A.S.D. chesi richiamano a tali enti morali ha fat-to “volare”, è il caso di dire, le aquiledelle “Fiamme Cremisi” sul podiopiù alto con l’atleta GiandomenicoSartor con un tempo di 3.08’44”. Al secondo posto l’Arma con il Ca-rabiniere Nicola Michelini (3.20’55”)che l’ha spuntato sul terzo, un inge-gnere di Trapani delle Fiamme Cre-misi 5 Torri (3.21’35”). Nella provadella Julia Augusta ottima la prova

del cremisino Giuseppe Cesco finitosul podio sia come assoluto che nellaclassifica Assoarma al primo posto(1.02’47”). Podio tinto di cremisi: se-condo il sanvitese Gianluca Metz(1.02’47”), terzo Calogero Fabrica(1.12’10”). Ma è nella staffetta che ilPresidente Pio Langella richiama l’at-tenzione sul gradino più alto del podioconquistato dagli ungheresi KrisztianPinter e Erik Birò. gemellati con leFiamme Cremisi Triathlon “Extre-meMan”, coordinate da Fulvio Can-tarutti, che hanno concluso la loroprova in 2.50’46”. Un buon viatico per porre le basi per

il 2018 e per cercare di coinvolgeregli Eserciti che si sono combattuti nel-la Grande Guerra, consacrare l’inter-nazionalità di tale manifestazione e,nel contempo, darle il sigillo di anellodi congiunzione tra guerra e pace.Analoga iniziativa, è Langella ad an-nunciarlo, stanno portando avanti le“Fiamme Cremisi” nell’organizza-zione di una manifestazione di dua-thlon nell’ambito di quello che si pre-annuncia il Grande Raduno dei Ber-saglieri “Piave 2018”, nel quale si cer-cherà di coinvolgere a San Donà diPiave atleti delle Nazioni che hannopartecipato alla Grande Guerra.

ÈUnesco Cities Marathon: exploit Esercito e Bersaglieri Fiamme Cremisi

RISULTATI ESERCITO/ASSOARMACAMPIONATO ITALIANO MARATONA ESERCITO CAMPIONATO ITALIANO MARATONA ASSOARMA JULIA AUGUSTA ASSOARMA1° Classificato Mar. Capo Saverio Giardiello8° Reggimento art. “Pasubio” - Persano (2.35’.17”)2° Classificato Cap. Giuseppe D’Agostino6°Reggimento bers. – Trapani (2.50’.08”)3° Classificato Cap. Giuseppe Tarantino

Brigata cor. “ARIETE” – Pordenone (2.59’06”)

1° Classificato Giandomenico Sartor Fiamme Cremisi San Vito T. (3.08’.44”)

2° Classificato Nicola Michelini Carabinieri (3.20’ 55”)

3° Classificato Giovani Bono Fiamme Cremisi 5 Torri Trapani (3.21’.35”)

1° Classificato Giuseppe Cesco Fiamme Cremisi (1.02’47”)

2° Classificato Gianluca Metz Fiamme Cremisi (1.09’10”)

3° Classificato Calogero Fabrica Fiamme Cremisi (1.12’10”)

fiamma cremisi 45

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ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Fiamme Cremisi “... se ne parla”

RECENSIONI

Toccante autobiografia di Luigi Giudici, già Bersagliere nel II Battaglione“Governolo” a Legnano, commercialista, che dopo aver subito un ictusnel 2011 con grande sforzo di volontà e confidando nell’aiuto della

Fede, della propria famiglia e di esperti medici, si racconta come dalla suaesperienza di vita, con il tempo si può cercare di guarire, con la consapevolezzadi non tornare ad essere mai la persona che era prima; quindi occorre sapersiaccettare in qualsiasi condizione ti trovi. Leggendo questa autobiografia si è portati a riflettere su un celebre aforismache recita: “Il talento da solo non può fare lo scrittore. Ci deve sempre essereun uomo dietro a un libro”. Chi fosse interessato ad avere il libro, può inviare una mail all’autore ([email protected]) che gratuitamente lo farà recapitare.

La voglia di ricominciare a vivere dopo un ictus

fiamma cremisi46

arissimi, dopo l’UNESCO CI-TIES MARATHON dal FriuliVenezia Giulia con i siciliani ingrande spolvero; la gara nazio-

nale del grand Prix di tiro con l’arcopresso il «Campus Gallo Cedrone»,ecco rispondere i pugliesi in terraemiliana. In alto la foto del podio el’ingrandimento del logo “ostentato”

sulla maglietta dal cremisino Marioin campo internazionale. 1 aprile 2017, Riccione“Mario Ciminiello dopo 4 incontrivinti totalizzando 15 punti senzasubire nessun punto perde la finaleper somme di ammonizioni e con-quista una bellissima medagliad’argento specialità Kumite (com-

battimento) in una Gara interna-zionale di alto livello tecnico con45 atleti nella categoria OSS.”Colgo l’occasione per ringraziarequanti hanno ritenuto di "dare unamano " ai genitori di questi splendidiragazzi del Nido Cremisi.

Un caro saluto, Bers. Pio Langella

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