MartesanaDUE #105 febbraio 09:MartesanaDUE

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Ritiriamo libri di saggistica, storia, filosofia, letteratura, narrativa... Telefonaci al 022822415 - 3398245558 o portali in via delle leghe 5 MENSILE DI INFORMAZIONE, CULTURA E ANNUNCI DA E PER LA ZONA 2 (VIALE ZARA–STAZIONE CENTRALE–GRECO–VIALE MONZA–VIA PADOVA) ANNO 12 – N.105 – FEBBRAIO 2009 • DIFFUSO GRATUITAMENTE IN 18.000 COPIE TRAMITE EDICOLE O DIRETTAMENTE NELLE ABITAZIONI Redazione, Pubblicità, Amministrazione: via delle Leghe 5 – Milano • Tel. 02.28.22.415 – Fax 02.28.22.423 • www.ilponte.it – e-mail: [email protected] ilponte.it saggistica e narrativa, fuori catalogo usati e nuovi Scontati e a metà prezzo via delle Leghe 5 MM1 Pasteur d d u u e e Martesana Continua a pagina 2 ELETTRAUTO LAPORTA AUTOFFICINA REVISIONI RECUPERO AUTO SERVIZIO GOMME CARICA CONDIZIONATORI Car - Hi - Fi Via delle Leghe, 12 - Milano Tel. 02 26.14.42.14 C osì recita il comunicato dell’Atm “da sabato 17 gennaio, con l’entrata in servizio della nuova linea 31, la metrotranvia che collega Milano a Cinisello, cambia l’assetto della rete Atm nella zona nord della città. Dodici linee cambiano il loro per- corso, mentre “nascono” 4 nuove linee di autobus. Lunga 8,5 chilometri, la metrotranvia percorre viale Zara e rag- giunge, attraverso viale Fulvio Testi e via Gorki, l’asse storico e commerciale di Cinisello Balsamo. Un’opera che avrà riflessi positivi sulla mobilità lungo l’asse Testi-Zara: la me- trotranvia infatti assicura ai cit- tadini un viaggio confortevole sui tram di ultima generazione e spostamenti in sede riser- vata. Di conseguenza, i per- La beffa della Mm5: tanti soldi ai privati che gestiranno una nuova tratta totalmente inutile corsi di alcune linee urbane e di collegamento tra la zona nord di Milano e i comuni limi- trofi sono stati modificati per aumentarne la regolarità e per eliminare le sovrapposizioni. Il cambiamento sarà all’insegna di un miglioramento del servi- zio anche per i cittadini che uti- lizzano le linee di collegamento con i Comuni di prima fascia, grazie ad un in- cremento delle frequenze, so- prattutto nelle ore non di punta e in quelle serali”. E così recita il commento del- l’assessore Edoardo Croci "con la nuova metrotranvia Mi- lano- Cinisello aggiungiamo un altro importante servizio al trasporto pubblico milanese migliorando così i collega- menti con la zona nord della città; il servizio inoltre permet- Continua a pagina 7 Con la metrotranvia "Milano-Cinisello" nuovi assetti per il nord della citta' se non ricevi o non trovi Martesana d d u u e e ora lo puoi leggere interamente sul nostro sito www.ilponte.it C.F.U.P. Circolo Familiare Unità Proletaria Viale Monza 140 (1° piano) Milano (Sopra teatro Zelig) corso di TANGO ARGENTINO Lezioni private ed esibizioni su richiesta lezione di prova gratuita ************************************************** palestra Leonidas via Apelle 38 - Mm1 Gorla mini corso di BOOGIE WOOGIE Livello Principianti N.4 lezioni di 2 ore nei seguenti giorni: Giovedì 12-19-26 febbraio - Giovedì 5 marzo poi, per chi vuole, si prosegue, nei giovedì succes- sivi, con 4 lezioni x livello intermedi-avanzati Per informazioni/iscrizioni contattare: ANTONIO 349/5711760 [email protected] L a frase sopra riportata è quella più ricorrente tra i residenti in questo pic- colo angolo di territorio, dove la vicenda degli orti è stata vis- suta con passione, tensioni e lacerazioni. IL regolamento approvato dal Consiglio di Zona, che fissa i criteri di assegnazione degli orti, ha favorito, attraverso de- roghe, gli ortisti uscenti, ac- cendendo ancora di più gli animi. Degli orti di via Nuoro se ne discute fin dal lontano 2001. Decine di riunioni del Consi- glio di Zona e della Commis- sione Ambiente, con costi rilevanti per i contribuenti. Ad essi ora vanno aggiunti i 750.000 euro spesi per l’alle- stimento dei nuovi orti. Quando il Presidente Luca Lepore ha insistito ad intro- durre con l’articolo 11 una norma transitoria, in deroga al regolamento, con la motiva- zione che occorreva cogliere nei criteri di assegnazione le varie specificità presenti nel territorio, si è pensato che l’obiettivo fosse quello di san- zionare, in coerenza con le norme regolamentari, chi aveva precedenti di abusivi- smo e/o si era reso responsa- bile dell’inquinamento e del degrado dell’area. Invece no. A sorpresa, è emerso subito che l’obiettivo era l’opposto: premiare chi fino al 2003 aveva occupato illegalmente quel terreno, senza versare un soldo d’affitto e senza che gli venissero addebitati i costi per la bonifica di baracche e amianto. Una storia di appropriazione di suolo pubblico con dispendio di denaro dei contribuenti con un bando manipolato Orti di via Nuoro Le proposte finali del presi- dente e del consigliere Basso del partito Democratico, ap- provate dalla zona in deroga al regolamento, permettono di chiudere questa poco edifi- cante vicenda, con un’asse- gnazione in cui verrà riservato fino al 50% degli orti agli ortisti. Ancora più stupefacente è la motivazione. Essa recita: ”Considerato che la localizza- zione di via Nuoro, al mo- mento l’unica di orti urbani della Zona Due, e stante il nu- mero limitato di particelle or- tive a nostra disposizione, rispetto ad una aspettativa de- cisamente superiore, si pro- pongono dei requisiti generali restrittivi rispetto ai criteri del regolamento zonale”. Tutti pensavano che tali provvedi- menti riguardassero gli ortisti uscenti in base al principio della rotazione, avendo essi goduto per anni dell’uso degli orti. Invece, al contrario, erano ri- volti ai nuovi richiedenti. Viene contraddetto così il nuovo regolamento che pre- vede che il bando sia rinno- vato ogni tre anni, che la concessione non sia consen- tita per più di due volte e che gli ortisti uscenti partecipino alle stesso condizioni degli altri. Consapevoli di esporsi all’ac- cusa di favoritismo, si è cer- cato di sostenere che gli ortisti potessero accampare il diritto di prelazione a seguito di pro- messe fatte in precedenza e del versamento di un contri- buto simbolico effettuato fino al 2007, pur non avendo nes- Una finestra aperta sul futuro, una risorsa per il quartiere e la città Vieni in via Padova: conoscerai l'Italia, girerai il mondo Continua a pagina 4 * Via Padova è stata finora per molti un territorio di sfrut- tamento: da parte di diversi giornali che se ne sono ser- viti per farne articoli di denuncia di degrado e di disagio sociale determinato dalla presenza degli immigrati; da parte delle forze politiche che attualmente sono al go- verno della Città e del Consiglio di Zona che hanno evi- denziato soprattutto l’esigenza di interventi di polizia e di controllo, fomentando la paura per il diverso e lo scontro di civiltà, trascurando invece la messa in atto di progetti di risanamento e di riqualificazione complessiva del ter- ritorio. E così tutti i problemi sociali sono rimasti aperti. Inesi- stente è stata la valorizzazione delle tante risorse pub- bliche e private presenti. Il comitato Vivere in zona 2 in collaborazione con il nostro giornale hanno da mesi iniziato un lavoro di ricerca, co- ilponte.it libri e altro

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Così recita il comunicatodell’Atm “da sabato 17gennaio, con l’entrata in

servizio della nuova linea 31,la metrotranvia che collegaMilano a Cinisello, cambial’assetto della rete Atm nellazona nord della città. Dodicilinee cambiano il loro per-corso, mentre “nascono” 4nuove linee di autobus. Lunga8,5 chilometri, la metrotranviapercorre viale Zara e rag-giunge, attraverso viale FulvioTesti e via Gorki, l’asse storicoe commerciale di CiniselloBalsamo. Un’opera che avràriflessi positivi sulla mobilitàlungo l’asse Testi-Zara: la me-trotranvia infatti assicura ai cit-tadini un viaggio confortevolesui tram di ultima generazionee spostamenti in sede riser-vata. Di conseguenza, i per-

La beffa della Mm5: tanti soldi aiprivati che gestiranno una

nuova tratta totalmente inutile corsi di alcune linee urbane edi collegamento tra la zonanord di Milano e i comuni limi-trofi sono stati modificati peraumentarne la regolarità e pereliminare le sovrapposizioni. Ilcambiamento sarà all’insegnadi un miglioramento del servi-zio anche per i cittadini che uti-lizzano le linee dicollegamento con i Comuni diprima fascia, grazie ad un in-cremento delle frequenze, so-prattutto nelle ore non di puntae in quelle serali”.E così recita il commento del-l’assessore Edoardo Croci"con la nuova metrotranvia Mi-lano- Cinisello aggiungiamoun altro importante servizio altrasporto pubblico milanesemigliorando così i collega-menti con la zona nord dellacittà; il servizio inoltre permet-

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Con la metrotranvia "Milano-Cinisello" nuovi assetti per il nord della citta'

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N.4 lezioni di 2 ore nei seguenti giorni:

Giovedì 12-19-26 febbraio - Giovedì 5 marzo

poi, per chi vuole, si prosegue, nei giovedì succes-

sivi, con 4 lezioni x livello intermedi-avanzati

Per informazioni/iscrizioni contattare:ANTONIO 349/5711760

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La frase sopra riportata èquella più ricorrente tra iresidenti in questo pic-

colo angolo di territorio, dovela vicenda degli orti è stata vis-suta con passione, tensioni elacerazioni.IL regolamento approvato dalConsiglio di Zona, che fissa icriteri di assegnazione degliorti, ha favorito, attraverso de-roghe, gli ortisti uscenti, ac-cendendo ancora di più glianimi.Degli orti di via Nuoro se nediscute fin dal lontano 2001.Decine di riunioni del Consi-glio di Zona e della Commis-sione Ambiente, con costirilevanti per i contribuenti. Adessi ora vanno aggiunti i750.000 euro spesi per l’alle-stimento dei nuovi orti.Quando il Presidente LucaLepore ha insistito ad intro-durre con l’articolo 11 unanorma transitoria, in deroga alregolamento, con la motiva-zione che occorreva coglierenei criteri di assegnazione levarie specificità presenti nelterritorio, si è pensato chel’obiettivo fosse quello di san-zionare, in coerenza con lenorme regolamentari, chiaveva precedenti di abusivi-smo e/o si era reso responsa-bile dell’inquinamento e deldegrado dell’area. Invece no. A sorpresa, è emerso subitoche l’obiettivo era l’opposto:premiare chi fino al 2003aveva occupato illegalmentequel terreno, senza versareun soldo d’affitto e senza chegli venissero addebitati i costiper la bonifica di baracche eamianto.

Una storia di appropriazione di suolopubblico con dispendio di denaro deicontribuenti con un bando manipolato

Orti di via Nuoro

Le proposte finali del presi-dente e del consigliere Bassodel partito Democratico, ap-provate dalla zona in derogaal regolamento, permettono dichiudere questa poco edifi-cante vicenda, con un’asse-gnazione in cui verrà riservatofino al 50% degli orti agli ortisti.Ancora più stupefacente è lamotivazione. Essa recita:”Considerato che la localizza-zione di via Nuoro, al mo-mento l’unica di orti urbanidella Zona Due, e stante il nu-mero limitato di particelle or-tive a nostra disposizione,rispetto ad una aspettativa de-cisamente superiore, si pro-pongono dei requisiti generalirestrittivi rispetto ai criteri delregolamento zonale”. Tuttipensavano che tali provvedi-menti riguardassero gli ortistiuscenti in base al principiodella rotazione, avendo essigoduto per anni dell’uso degliorti. Invece, al contrario, erano ri-volti ai nuovi richiedenti.Viene contraddetto così ilnuovo regolamento che pre-vede che il bando sia rinno-vato ogni tre anni, che laconcessione non sia consen-tita per più di due volte e chegli ortisti uscenti partecipinoalle stesso condizioni deglialtri.Consapevoli di esporsi all’ac-cusa di favoritismo, si è cer-cato di sostenere che gli ortistipotessero accampare il dirittodi prelazione a seguito di pro-messe fatte in precedenza edel versamento di un contri-buto simbolico effettuato finoal 2007, pur non avendo nes-

Una finestra aperta sul futuro,una risorsa per il quartiere e la città

Vieni in via Padova:conoscerai l'Italia, girerai il mondo

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*Via Padova è stata finora per molti un territorio di sfrut-tamento: da parte di diversi giornali che se ne sono ser-viti per farne articoli di denuncia di degrado e di disagiosociale determinato dalla presenza degli immigrati; daparte delle forze politiche che attualmente sono al go-verno della Città e del Consiglio di Zona che hanno evi-denziato soprattutto l’esigenza di interventi di polizia e dicontrollo, fomentando la paura per il diverso e lo scontrodi civiltà, trascurando invece la messa in atto di progettidi risanamento e di riqualificazione complessiva del ter-ritorio.E così tutti i problemi sociali sono rimasti aperti. Inesi-stente è stata la valorizzazione delle tante risorse pub-bliche e private presenti.Il comitato Vivere in zona 2 in collaborazione con il nostrogiornale hanno da mesi iniziato un lavoro di ricerca, co-

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EditoreComEdit 2000

Direttore Paolo Pinardi

Coordinatricedi RedazionePaola D'Alessandro

Redazione:Carlo Bonaconsa, RobertoBonsi, Elena Capisani, Vincenzo Conese,Paola D’Alessandro, Adele Delponte, AntonioGradia, Cristina Pellecchia

Redazione, pubblicità e amministrazione

Via delle Leghe 5 - MilanoTel. 02.28.22.415Fax [email protected]

Reg. Trib. Milanon. 616 Settembre 1999

Tipografia TIPOGRAFICA SOCIALE,Monza (MI)

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N° 105 • FEBBRAIO 20092 Martesanadue

�� Brevi dal Consiglio di zona ��

Prolungamento tram da Anassagora aCascina Gobba

Mozione approvata dal Consiglio di Zona 2 il giorno9 gennaio 2009 (29 voti favorevoli, tre astenuti,nessun contrario).La delibera si propone due scopi :1° evitare un ulteriore capolinea inutile, rumorosoe troppo caro (5.000.000 Euro !!!)2° promuovere il completamento del progetto origi-nale della tramvia con il naturale sbocco a GobbaMM2, il collegamento con MM 1 a Precotto e oracon MM 5, in Testi- Zara.Sembra semplice e logico, e invece il progetto sista “smarrendo” nelle nebbie della nuova organiz-zazione comunale di morattiana impronta, che nonconclude mai nulla, se di “interesse pubblico”�;occorre costantemente sollecitare.

Gianluca PirovanoConsigliere di Zona 2

Testo:Consideratoche ATM ha comunicato l’intenzione di completareil capolinea Anassagora per una spesa di comples-sivi 5.000.000 di Euro;che la costruzione di detto capolinea non migliorala fruibilità per gli utenti della rete di trasporto pub-blico interessata;che la costruzione del nuovo capolinea Anassagorasi configura, per ammissione di ATM stessa, comeun ulteriore punto di generazione di rumore adanno dei cittadini e dei residenti, dati gli spazi nonatti a garantire un raggio di curvatura efficace ri-spetto alle necessità dei tram SIRIO;Acclamatala necessità di potenziare la rete di trasporto pub-blico su rotaia e a trazione elettrica come soluzionesia trasportistica sia ambientale efficace, efficientee sostenibile;la grande opportunità di realizzare un collegamentotramviario da tempo progettato tra la fermata MM 2di Cascina Gobba e la fermata MM 1 di Precotto;la necessità di far fronte all’aumentata richiesta ditrasporto pubblico NON INQUINANTE, che conse-gue all’entrata a regime degli insediamenti sullearee dei piani integrati di intervento Adriano Marellie Adriano san Giuseppe prevista entro il 2009.Appuratoche tra le opere di competenza degli operatori pri-vati sono previste la realizzazione di una strada dicollegamento tra le esistenti Via Roberto Tremel-loni e Via Adriano;che la Via Adriano sarà rimodellata ed adattata tra-mite ampliamento della attuale sede stradale e lacostruzione di un parterre centrale dedicato, in pro-getto, alla tramvia;che il tracciato della prevista tramvia coincide con itracciati delle strade in costruzione e da modificaree che la realizzazione in contemporanea dell’arma-mento tramviario permette considerevoli risparmi enotevoli sinergie cantieristiche;che la realizzazione posticipata della tramvia com-porterebbe inutili ed elevati costi di cantierizzazionenecessari alla demolizione e rifacimento delle sedistradali appena realizzate con le previsioni dei P. I.I. Adriano Marelli e Adriano San Giuseppe;il Consiglio di Zona 2 chiede all’Amministrazione centrale e impegna ilPresidente CdZ 2 a sollecitare ed ottenere:1. L’annullamento della realizzazione del capolineaAnassagora e la destinazione dell’importo alla posain opera dell’armamento tramviario in concomi-tanza con le opere di sistemazione e costruzionestradale previste in Via Adriano e sulla nuovastrada di collegamento tra Via Adriano e via Tre-melloni. 2. L’esecuzione del ripristino delle aree occupatedal cantiere abbandonato da MM, in Via Anassa-gora, compresa la bonifica del terreno.3. Il completamento della costruzione della tramviasino a Cascina Gobba tramite l’utilizzo dei fondi ascomputo oneri dovuti dagli operatori privati del PIIAdriano Marelli e Adriano San Giuseppe.

Da mercoledì 21dicembre sono in-cominciati i primi

incontri dell’AlzheimerCafè di Zona 2. Nellasede dell’AssociazioneDAMES, un luogo pic-colo, caldo ed acco-gliente, i malati e i loroparenti potranno incon-trarsi e passare deltempo assieme perrapportarsi e viverenuove esperienze. «Il progetto dell’Alzhei-mer Café vuole favorirel’interazione tra il ma-lato e i familiari ed evi-tare l’isolamentosociale del primo chespesso non esce per-ché si vergogna, cosìcome i parenti - af-ferma la dottoressa Ila-ria Maccalli, psicologadel progetto, che conti-nua - Il primo Alzhei-mer Café è nato inOlanda nel 1997 ed haavuto un enorme suc-cesso. Speriamo chese ne creino tanti altrianche in Italia e soprat-tutto a Milano». L’idea dell’AlzheimerCafè in zona 2 è nata,invece, su iniziativadella lega dei sindacatiCGIL, CISL e UIL chevenuti a conoscenzadei dati del numero dianziani della nostrazona (che presenta lamaggior concentra-zione di persone al disopra dei 60 anni ditutta Milano) ha pen-sato che servisse unservizio come questo.Contattata l’AIMA (As-sociazione Italiana Ma-lati di Alzheimer) eottenuto il consensodel Consiglio di Zona, ilpasso è stato breve.«Quella dell’AlzheimerCafé un’esperienza

Riportiamo qui di seguito gli argomenti e ipunti all’ordine del giorno che le commis-sioni e il consiglio di zona 2 hanno di-scusso o approvato nelle settimane scorse

Inaugurazionedell’Alzheimer Café, un nuovomodo di concepire il malato

continua da pagina 1La beffa della Mm5...

unica» afferma AdrianaZilocchi collaboratricedell’AIMA, «quando sisvolgono gli incontrinon si distingue più ilmalato dall’accompa-gnatore. Tutti ridono esi divertono dimenti-cando i loro problemi». A Milano il “Café” esi-ste già da tre anni vi-cino alla sededell’AIMA, ed ha ri-scosso un enorme suc-cesso: «E’ per questomotivo che abbiamoaccettato subito diaprire un nuovo café –conferma il presidentedell’AIMA, FernandoGerenzani -Ci è statadata una grande oppor-tunità e noi l’abbiamocolta al balzo».Gli incontri si svolgonodue volte al mese nelpomeriggio, presso lasede dell’AssociazioneDAMES in viale Monza142 e prevedono atti-vità di svago per i ma-lati come pittura, balloliscio e molto altro, maanche attività con lopsicologo per gli ac-compagnatori.La partecipazione ègratuita, richiede unaprescrizione alla segre-teria AIMA al n° 0289406254 dalle ore 10alle 13, linea verde800371332.

Eleonora Zaghis

Considerazioni di unconsigliere cacciato dalla Lega

Riportiamo qui di seguito gli argomenti e i punti all’ordinedel giorno che le commissioni e il consiglio di zona 2hanno discusso o approvato nelle settimane scorse. Sul sito della Zona 2 www.comune.milano.it sono sca-denziate le riunioni in programma in questo mese.Chi volesse maggiori informazioni sugli argomenti trat-tati può richiederle al nostro direttore [email protected] impegnato direttamente nel consiglio di zona ecomunque sarà sua cura far rispondere a qualsiasi do-manda.

- Aggiornamento progetto Cascina Conti. Presentel'Arch. Marco Porta, Comune di Milano, responsa-bile del Procedimento - Sopralluogo presso l'Associazione Sportiva A.C.Crescenzago - Parere sull'apertura di una sala giochi nei lo calisiti in via Marco Aurelio 42.- Riqualificazione aree v.le Rimembranze diGreco/Martesana: presentazione del progetto vin-citore al concorso "Arcate di Greco".- Parere sull’apertura di una sala giochi nei localisiti in via Padova n. 167; parere sull’apertura diuna sala giochi nei locali siti in via Palmanova n.91– riesame; parere sull’apertura di una sala giochinei locali siti in via Chavez n. 18. - Definizione iniziative per il “Giorno del Ricordo”10 Febbraio 2009; prevista la presenza dei rap-presentanti della Associazione Culturale CACTUSe della Associazione Nazionale Venezia Giulia eDalmazia. - Donna extracomunitaria e salute nellaCittà di Milano. “Presentazione Progetto Donna”Relatrice: Dott.ssa Suor Annamaria Villa - Re-sponsabile Poliambulatorio Bixio Opera S. Fran-cesco.- Criteri per l’individuazione candidati nei consigli

di scuola delle scuole dell’infanzia. Individuazionecandidati nei consigli di scuola delle scuole del-l’infanzia. - Sopralluogo riguardo le opere di ri-strutturazione della Piscina Cozzi. Sarà presenteil Presidente di MILANO SPORT, Mirko Paletti - Criteri per l’assegnazione degli orti di viaNuoro/Alghero. - Parco Adriano: abusivismo e piste ciclabili.Come migliorare l’ambiente.- Parere sulla modifica del Regolamento Edilizioa seguito della delibera della G.C. del 5/12/2008n. 62 "Istituzione della Commissione Comunaleper il paesaggio, ai sensi dell'art. 148 del D.Lgs.del 22/1/2004 n. 42, dell'art. 81 della L.R.11/3/2005 n. 12 e approvazione delle modalità difunzionamento della predetta Commissione".- Parere sulla locazione di area comunale sita invia Fortezza 7 di superficie mq. 590 ca. identifi-cata al foglio 83 mappale 290 - cod. inv. 1895.- Relazione pista ciclabile S. Giovanni-Precotto-Gorla intersezione con la pista ciclabile Martesana.

terà di implementare il colle-gamento con la zona Ni-guarda e potenzierà iltrasporto pubblico lungol'asse Testi - Zara contri-buendo anche a ridurre gliingressi a Milano tramite leauto private".Peccato che nel frattemposui due viali (Zara e Testi)da quasi un anno e per altridue ancora siano in corsolavori per costruire un dop-pione totalmente inutile insotterraneo della Mm5come traspare sempre piùanche dai commenti degliesperti che giudicano un’ot-tima soluzione le due metro-tranvie in superficie.Complessivamente questatratta Mm5 Bignami-Gari-baldi costerà 557 milioni dieuro, con un finanziamentopubblico di 326 milioni dieuro; il resto dai privati dellaMetro 5 spa (Astaldi, Tornoe i soliti altri) che incasse-ranno i profitti per 31 annigestendo la linea.Forse questa enormità diquattrini era meglio spen-derli in altro modo, anzichécausare danni ad abitanti ecommercianti dei viali; forseerano più utili per risolverele esondazioni del Seveso,per portare la metrotranvia 7fino a Cascina Gobba o perterminare finalmente il trattodi Mm3 da Maciachini allaBovisa; qui non c’è una so-cietà privata ma una scalci-nata Atm (con presidenteperò lautamente pagato);quindi la periferia può aspet-tare perché è più importantevalorizzare la città dellamoda e la mega cementifi-cazione dell’Isola – Gari-baldi.

Paolo Pinardi

Le elezioni politiche hanno dato un nuovo governo alpaese con Pdl e Lega Nord. La Lega ha avuto ungrande consenso, ciò nonostante Milano capitale eco-nomica resterà senza una rappresentanza leghista. Ilcapogruppo ed unico consigliere leghista al Comune,Salvini, non potrà essere presente in entrambe le Istitu-zioni. Cosa ne penserebbero i candidati leghisti noneletti, rimasti a bocca asciutta, mentre i più furbi frui-ranno di due grasse retribuzioni? Magari con il bene-stare del segretario della Lega Bossi. Prima delleelezioni si predicava che bisogna eliminare i privilegi ecombattere la casta.Ma, chissà perché, quando si raggiungono certi privi-legi si smette di predicare bene.Io invece continuo a pensare che bisogna ridurre del50% lo stipendio dei parlamentari e dei direttori gene-rali, e vietare doppi impegni (e doppie retribuzioni e pri-vilegi) nelle istituzioni e nella pubblica amministrazione.- La crisi finanziaria è scoppiata, sembra sia stata unabrutta e inaspettata sorpresa per tutti. Ma coloro cheacquistano titoli di stato contribuiscono in buona fedead aumentare il debito pubblico e non all’incentivazionedelle attività produttive.- Un cittadino in data 3 giugno 2008 informò il consigliodi zona della presenza di amianto nei parcheggi sottole arcate della ferrovia tra viale Monza e via Merano 8.La guardia ecologica e consigliere Bonora (ex lista DiPietro), socio e vicepresidente della cooperativa deiparcheggi in questione, accolto nel gruppo Lega Norddal capogruppo Ruggeri, è così sprovveduto comeguardia becologica oppure c’è conflitto ideologico nelnon intervenire come sarebbe stato suo dovere a far ri-muovere l’amianto?Auguri Lega nord per questo nuovo militante.

Emilio Degradi

cultureN° 105 • FEBBRAIO 2009 Martesanadue 3

***Spudaci***“Spudaci! con rispetto parlando”,così avrebbe detto, sacramen-tando, mia nonna, quella istriana, nell’identificare quegli ex-pectore che da buoni slalomisti evitiamo di calpestare walkingon i marciapiedi del nostro quartiere. Lo so, lo so…scusate tantoma dobbiamo parlarne, urge l’igggiene! sia detto con lieve ac-cento napoletano che, come è noto universalmente, smussa e le-nisce ogni asperità della vita. Anche all’epoca di mia nonna ilproblemino c’era, eccome se c’era! Anche nella nostra civilissimaMilano! Tante è vero che ad un osservatore così acuto, come l‘Ingegner Gadda Dottor Carlo Emilio la magagna spudaci nonera sfuggita: ne troviamo tracce, con rispetto scrivendo,in pa-recchi suoi scritti, che caldamente raccomandiamo. Proponeva,L’Ingegnere, di munirsi tutti quanti di una sputacchiera porta-tile da applicarsi sul bavero della giacca o in qualunque altraparte del vestiario comunque a tiro di sputo,una specie di fintoorologino da aprirsi alla bisogna e da richiudere subito dopo conritegno e circospezione. Buona l’idea ma un po’ ingombrante,lasciando perdere poi il problema di un eventuale ignominiososcippo. Ma comunque pensiamoci su, può essere una soluzione,in periodo di crisi mondiale,per sviluppare una nuova forma diartigianato.Ecco un’altra idea! John Ford! Ma si il grande registanordamericano! Nei suoi western c’era sempre un nonnetto chesi peritava di calcolare a perfezione la traiettoria a parabola delsuo tabacco da masticare. Brandeggio!Alzo!fuoco e sding pre-ciso nella sputacchiera di metallo,risate e applausi e un altrowhisky per tutti !pago io! Ecco forse bisognerebbe mettere unasputacchiera in ogni angolo di strada…no è meglio di no…la-sciamo perdere, ci sentiamo la prossima volta,parleremo dellacacca dei cani.

Teddy Cormons

VERSO UNA REALE INTEGRAZIONE:CICLO DI OTTO CONFERENZE SULLE NORME

CHE REGOLANO LA PERMANENZA DEGLISTRANIERI IN ITALIA E LA CONVIVENZA CON

GLI ITALIANI E LA LORO CULTURA

_29 Gennaio 2009DECRETO LEGISLATIVO 25 LUGLIO 1998 n. 286“Testo Unico Sull’immigrazione” nella versione mo-dificata dalla Legge Bossi Fini e dai successiviprovvedimenti legislativi: le condizioni di ingresso esoggiorno nel territorio italiano – i diversi tipi di sog-giorno – il rinnovo dei permessi di soggiorno –Rela-trice CARLOTTA SERRA (Consulente formativa). _5 FebbraioLegge 28 febbraio 1990 n. 39, modificata dallaLegge 30 luglio 2002 n. 189 (Bossi Fini), DecretoLegislativo 19 novembre 2007 n. 251: le disposi-zioni in materia di stranieri richiedenti lo status di ri-fugiato e l’asilo politico – Relatore: Smail Djennadi(Mediatore Culturale – Sportello legale migranti)_19 FebbraioDECRETO LEGISLATIVO 25 LUGLIO 1998 n. 286“Testo Unico Sull’immigrazione” nella versione mo-dificata dalla Legge Bossi Fini e dai successiviprovvedimenti legislativi: la tutela del diritto all’unitàfamiliare – la disciplina del ricongiungimento fami-liare – Relatrice: Avv. Giorgia Cazzin (Giuslavori-sta, collaboratrice Ufficio Immigrazione Camera delLavoro di Mestre)_26 FebbraioSANITA’: sistema Sanitario Nazionale. L’accessoalle prestazioni - i documenti necessari - relatrice:Dott.ssa CHIARA ERBA , medico volontario NAGA,(infettivologa presso il carcere di Busto Arsizio)_26 MarzoL’ABITARE : Il contratto di Locazione nei rapporticon i privati ed enti pubblici. Vivere in condominio :il rispetto delle regole – mutui bancari : modalità diaccesso. Relatore Avv. Augusto Cirla consulenteper il Sole 24 Ore in materia di Diritto Immobiliare :Condominio e Locazione_23 AprileIL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO: organizza-zione e legislazione della scuola italiana – I CTP,una opportunità per tutti. Relatrice : RENATAAVERNA. (Insegnante di Scuola Superiore : ITSMolinari e IPS Caterina da Siena di Milano)._28 MaggioLAVORO – Il Diritto del lavoro – il rapporto di la-voro individuale e le norme che disciplinano i rap-porti fra lavoratore e datore di lavoro - RelatoreAvv. Giorgia Cazzin (Giuslavorista, collaboratriceUfficio Immigrazione Camera del Lavoro di Mestre)._18 GiugnoLAVORO : Strutture, metodologia, burocrazia – Re-latrice: Emi Ravagnani (Mediatrice Socio/Lavora-tiva).

Tutte le conferenze si terranno alle ore 19.00presso l’Associazione Villa Pallavicini, via Meucci,3, Milano.

Ingresso libero

VILLA PALLAVICINIASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

VIA MEUCCI 3 – 20128 MILANOTEL E FAX 02.256.57.52

WWW.villapallavicini.org

Venerdì 13 Febbraio 2009 ore 21Sabato 14 Febbraio 2009 ore 21

Domenica 15 Febbraio 2009 ore 16

Debutto nazionale

LA LUNA DAL TOMBINOL’infanzia nel sottosuolo di Bucarest

Adattamento teatrale da “Randagi” di P. Mordiglia

“Ti piace la luna?” “Quando è tonda, se la guardi bene,sembra il coperchio di un tombino� sembra l’ingressodi un canale”. Ispirato al testo “Randagi” di Paola Mor-diglia, La luna dal tombino è la storia dell’incontro trail clown francese Miloud e i bambini di Bucarest chevivono sottoterra, nei canali. “Sono andato in Roma-nia per starci un mese e mezzo e ci sono rimasto setteanni”. Miloud ha vissuto con loro e come loro, abitandogli spazi nel sottosuolo in un contesto di diritti negati,di bambini già adulti, dove la violenza sembra esserel’unica forma di relazione possibile, anche nel gioco. Ilclown è entrato in questo mondo parallelo con i tram-poli, la fisarmonica, il naso rosso e il sorriso. E i bam-bini hanno riscoperto la possibilità di giocare davvero,diventando clown, acrobati e giocolieri e portando i lorospettacoli in giro per il mondo con la Fondazione Pa-rada, costituita da Miloud. La luna dal tombino rac-conta di questo incontro e di questo successo, maanche di quei ragazzini che, come Elenuza, scelgonodi non seguirlo perché il clown risveglia in loro emo-zioni che per continuare a vivere e dimenticare il pas-sato si sono obbligati a reprimere. Tutta la vicenda èinserita in un teatrino attorno al quale si muovono,come burattini, i rappresentanti del mondo istituzionalecon i quali Miloud, suo malgrado, si è dovuto rappor-tare: e si scopre che a volte le relazioni formali sonopiù bizzarre delle storie di clown. Sullo sfondo gli echi dei danni procurati dalla dittaturacomunista di Ceausescu, dalla sua dissoluzione e, inultimo, dall’introduzione forzata di un sistema econo-mico capitalista selvaggio.

con Lucia Malcovati, Sacha Oliviero e Irene Quartana;Scenografia di Carla Cipolla e Gianluca Martinelli; Co-stumi di Carla Cipolla; Collaborazione di Enzo Bi-scardi, Sara Tesco, Daniele ArzuffiRegia di Sacha Oliviero

Ingresso unico 10 Euro

Durata un’ora circa

Teatro OfficinaVia S. Elembardo, 2 - MM1 GORLA oppure Bus 44

Per informazioni e prenotazioni:Tel 022553200 - Fax 0227000858

[email protected] - www.teatroofficina.it

Arte, cultura, teatro, concerti... gli appuntamenti in zona 2

ASSOCIAZIONE CULTURALE JUMPIN' JAZZVIALE MONZA 140 - 20127 MILANO - TEL [email protected]; www.jumpinjazz.it

sabato 14 febbraio ore 22.00LAURA FEDELE QUARTETMe lo hanno chiesto intanti quando Laura sarebbe tor-nata di nuovo al Jumpin'. Beh, eccola qua, alla testa delsuo quartetto con Carlo Uboldi al piano, Giò Rossi allabatteria e Alex Carreri al basso per una serata a goderedella sua bella voce, del suo charme e delle sue qualitàvocali. Noi ci divertiamo sempre ad ascoltarla e lei nondisdegna qualche invito a ballare durante le pause. Percui cavalieri fatevi sotto, perchè Laura oltre che ottimacantante è anche un ottima ballerina. sabato 21 febbraio ore 22.00KHALIF WAILIN WALTER 550 Di passaggio a Milano per il suo tour italiano che iniziaproprio da Jumpin' Jazz, il chitarrista e bluesman ameri-cano Khalif Wailin Walter si presenta accompagnato daOmar Lucio Falco al basso, Gianluca Sambataro al pia-noforte e Walter Ganda alla batteria. Chitarrista, can-tante, compositore e conferenziere è rinomato in USAper le sue conferenze sul popolo afro-americano e per ilsuo stile unico di boogie-blues. Non rimane che affilarele scarpe e scendere in pista a divertirsi.

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Teatro BluVia Cagliero Giovanni, 26 [email protected]

Rassegna I classici10 -15 febbraio“La Bisbetica Domata” di W. ShakespeareRegia di Silvano Ilardo - Compagnia Elefante Bianco24 febbraio - 1° marzo“Re Lear” dii W. ShakespeareRegia di Gustavo La Volpe

INIZIO SPETTACOLI ORE 21

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associazione La ContaStorie e culture di genti del mondo

RASSEGNA DI FILM"MINA, MINIERA e minatori" Ingresso gratuito con tessera ARCI

Lunedì 16 FEBBRAIO 2009"ACTAS DE MARUSIA "di MIGUEL LITTIN - MESSICO - 1976Presenta: EDUARDO SALUM - SOCIOLOGOLunedì 16 MARZO 2009"IL SALE DELLA TERRA"di HERBERT J. BERMAN - USA - 1953Presenta: BRUNO CARTOSIO - Americanista -Docente universitario

Alle ore 21,00 c/o ARCI Martiri di TurroVia Rovetta, 14 Milano

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QUELLI DI GROCK - TEATRO LEONARDO DA VINCIvia Emanuele Muzio, 3 - 20124 Milanotel. 02.66.98.89.93 - fax 02.700.57.316 - 02.66.90.173www.quellidigrock.it

La Compagnia Teatrale Quelli di Grock presenta al TeatroLeonardo da Vinci di Milano Io me ne frego! uno spet-tacolo sul bullismo. Lo spettacolo, che ha debuttato loscorso gennaio, torna a Milano dopo una lunga tournéein tutta Italia dove è stato visto da un pubblico di dicias-settemila persone tra studenti, insegnanti, associazioni eoperatori del settore.Io me ne frego! sarà in scena al Teatro Leonardo daVinci dal 10 al 20 febbraio tutte le mattine alle 10.00 perle scuole. Venerdì 13, sabato 14 alle ore 20.45 e dome-nica 15 alle ore 16.00 sono previste repliche aperteanche al pubblico non scolastico.

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Teatro Villa - Via Fortezza 28, MilanoMM1 Villa S. Giovanni o Sesto Marelli; autobus 81e [email protected]

Sabato 14 febbraio 2008 – h.21.00(Evento San Valentino)DEMOCOMICAPROCESSORI COMICI SU SCHEDA MADRE SCONOSCIUTAcon Rafael Didoni, Germano Lanzoni, Walter Maffei, Fla-vio Pirini, Cinzia Marseglia, Enrico Veronica, MartelliFrax, Robin Scheller

Sabato 21 febbraio 2009 – h.21.00Teatro d'EmergenzaLE AVVENTURE DI PINOCCHIO di Carlo Collodiregia di Luca Spadarocon Francesca Esposito, MonicaMartini, Davide Picciocchi, Alessandro Prioletti, MartinaRossi, Valentina Sala, Andrea Tibaldi, Lydia Zappa

intero:10 € - ridotto (under 26 – over 60): 8 €

via Padova... N° 105 • FEBBRAIO 200984 Martesanadue

noscenza e proposte riguardanti l'arteria più lunga e piùetnica della nostra città.Il Comitato ha elaborato un piano che prevede tre diret-trici di lavoro: a) un forte impegno di conoscenza e di approfondimentodelle caratteristiche fisiche, socio-economiche e culturalidella zona; b) l’attuazione di iniziative che favoriscano lamessa in rete di quanti intervengono sulla realtà socialee culturale del territorio; c) la promozione di iniziativeconcrete di denuncia e di proposta.Si è dato tre obiettivi concreti: 1) l’organizzazione di unconvegno centrato su Via Padova, come prima tappa diun lavoro concertato con altre realtà territoriali che in-tendano condividere un impegno progettuale; 2) l’at-tuazione di una strategia di informazione sulla realtà delterritorio;3) la promozione di iniziative concrete su singole situa-zioni che richiedano ferme denunce per lo stato di de-grado in cui versano o forti sostegni per la lorovalorizzazione.A tutt’oggi ha realizzato i seguenti lavori: a) una ricercasugli alunni stranieri che frequentano le scuole del terri-torio; b) una ricerca sugli esercizi commerciali che si af-facciano sulla Via Padova;c) la costruzione del sito vivereinzona2.it d) la raccolta didocumentazione concernente la via, e le prime intervistea testimoni privilegiati, istituzioni o singoli cittadini.Martesanadue, avendo sempre guardato con attenzionealla realtà di questa via, riserva una pagina per ospitarearticoli o interventi che riguardino la realtà di via Padova:una pagina che dovrà diventare una grande occasione diprogettazione di un modo di pensare e di vivere un ter-ritorio che col tempo acquisirà personalità e attrattiva,multiculturale, esteticamente bello e colorato, operoso digiorno e di notte, giovane, rivolto al futuro e innovativo,capace di preservare e valorizzare le diversità, di pro-muovere presenze produttive e di valorizzare servizi einvestimenti, insomma un quartiere dell’altra globalizza-zione e del futuro.

Quanti fossero interessati a partecipare a questo lavoroimpegnativo possono segnalare la loro disponibilità [email protected] , 3383608072, in via delle leghe 5al 022822415 e in via Iglesias. Particolarmente accetti saranno articoli o segnalazioniche riguardino il territorio.

Sono da poco tornatodalla mia sesta vi-sita in Via Padova:

tre ore di annotazioni, dirapide interviste, di osser-vazioni visive. In queste settimane hopercorso i marciapiedi disinistra e di destra dellavia, da Loreto a PiazzaCostantino, per più diquindici ore. Lungo oltre3 km. ho incrociato per-sone di ogni provenienza,preso nota del numero difamiglie di ogni palazzo,della presenza di condo-mini dal nome straniero,delle attività svolte dacommercianti e artigiani.Qualche minaccia. Diversicommercianti, insospettitiper quel mio annotare, mene chiedevano la ragione.Ho preso nota dell’aspettodegli edifici, della pre-senza dei custodi, dei luo-ghi che possono essereritenuti risorse per la citta-dinanza e delle situazionidi degrado.Sono entrato in molti cortiliinterni, alcuni pieni di bici-clette e di immondizie, altriben curati e ricchi diverde. Ho visto balconi conun’infinità di panni stesi, in-gressi malconci, cassettedelle lettere stracolme dibuste non ritirate� Ho parlato con cittadini,con qualche commer-ciante, con alcuni immi-grati. Ho osservato la diversitàurbanistica dei vari trattiin cui la via può esseresuddivisa. Via Padova è un paese,una cittadina, una perife-ria, una città della globaliz-zazione. Le sue casetestimoniano una storiaantica e complessa e unfuturo ormai presente.La sua urbanistica è estre-mamente disomogenea.Nel primo tratto, fino aiponti della ferrovia, preval-gono edifici di quattro ocinque piani, solidi e squa-drati anche se a volte mal-conci. Dopo i ponti sipresenta un’altra Via Pa-dova in cui si alternanoedifici recenti e antiche vil-lette a uno o a due piani,immobili con pretese si-gnorili e caseggiati popo-lari, ingressi curati eprotetti accanto a portoniaperti e androni trascurati.Verso la fine della via le ul-time testimonianze dellaCrescenzago rurale di untempo.Ma non è su questo chevoglio soffermarmi. Lo faròin altre occasioni.Voglio raccontarvi quelloche ho visto questa mat-tina mercoledì 3 dicembre. Durante le mie camminatemi ero abituato ad un alter-narsi di cose belle ebrutte. Quello che ho vistooggi mi ha però sconcer-tato: una città come Milanonon può consentire che al-cuni uomini possano vi-vere in un contestoabitativo così degradato,deve provarne profondavergogna, deve ritrovare lasua umanità. Quasi in fondo alla via c’èun edificio che porta il nu-mero civico 275. Una fac-ciata che si allunga sullavia, un po’ scrostata e gri-gia, subito dopo un nidoprivato, luminoso e colo-rato e una bella villa. Ilcontrasto è evidente.Un portone aperto (ho im-parato che è un segno diuna presenza umana di-

versa); un portico con ac-ciottolato ti conduce ad uncortile rettangolare.Il cortile è sconnesso, nu-merose sono le pozzan-ghere, materiali edili sonosparsi dovunque, sacchidelle immondizie accata-stati alla rinfusa. Il freddo el’umido ti penetrano nelleossa, ti avvolgono.Di fronte all’ingresso casedi ringhiera diroccate, dalleporte malmesse e scro-state, senza servizi esenza riscaldamento, ungabinetto con la porta dis-sestata all’esterno, unaporta aperta con sopra lascritta in pennarello " Por-tineria”, dentro alcuni im-migrati, forse un portinaioad ore.Di tanto in tanto entranoed escono giovani immi-grati infreddoliti, incupiti,male e poco vestiti, silen-ziosi. Attraversano veloci ilcortile per sparire dentro iloro tuguri. Da una pareteesce il fumo di una stufa. Sul lato destro noto unamacchina targata “Milano”e un signore che scaricaattrezzi. Sono un po’ im-paurito. Mi inoltro nel cortile, mi av-vicino e con molta esita-zione gli chiedo se percaso abiti in quel posto di-menticato da Dio. Mi ri-sponde che vi è statochiamato da un italiano perfare un lavoro di idraulica.Parla sottovoce e siguarda attorno con circo-spezione. Esita. Raccontache ha dovuto picchiarecon un bastone a una diquelle porte e finalmente èuscito un ”nero” alto e in-sonnolito. “Non ho maivisto una cosa del genere”,mi confida. Lo saluto e,mentre mi volto, vedo unitaliano, magro, con unbraccio ingessato, accom-pagnato da un immigrato,e una signora. Stannoscattando delle foto. Perfarsi fotografare, si arram-pica con estrema fatica,appoggiandosi ad unastampella lungo una scalaesterna ripidissima cheporta a una casetta malri-dotta sul lato sinistro. Nonposso non aiutarlo, ètroppo malfermo sullegambe, corre il rischio diprecipitare. E incomin-ciamo a parlare. Mi diceche sta fotografando lascala da dove alcuni giornifa è caduto, rompendosiun braccio e procurandosiferite profonde. “Basta”,dice, “ così non si può piùcontinuare”. Denuncia che da anni nonviene fatta alcuna manu-tenzione per mettere in si-curezza la casa e fornire iservizi minimi che nonpossono essere negati adei cittadini: bagni, im-pianti luce, tetti e pavi-menti sicuri. Abita inquesta casa da 13 anni.Lo ascolto. Restiamo d’accordo chesarei tornato il giorno suc-cessivo per fare delle fotoalla sua casa e per farmiraccontare la sua storia, lastoria di quella casa, “Lacorte d’America”, e forsealcune vicende doloroseche riguardano quellaumanità dolente. Esco, proseguo versoPiazza Costantino. Più inlà, mosso da un irresisti-bile bisogno di saperne dipiù, mi rivolgo ad alcuniitaliani, seduti davanti adun bar, per sapere se co-

tano le norme minime di si-curezza e di igiene, e dovealcuni non traggono pro-fitto per affitti in nero?Volevo chiudere l’articolocon questa frase, ma nonposso nascondermi che undubbio penoso mi ha ac-compagnato durante lastesura di questo scritto.Qual‘ è il messaggio chesarà raccolto? L’ho scrittoper testimoniare lo stato didisagio in cui sono costrettia vivere moltissimi immi-grati, ma temo che possaaccadere qualcosa di di-verso. Forse non accadràniente, forse qualche de-nuncia, forse si approfit-terà per sgomberare gliimmigrati (i danneggiatidella situazione) , forse sicreerà un nuovo caso dadare in pasto alla paura ealla rabbia della gente. E se pensassimo invecead un intervento di riquali-ficazione? Ad un accom-pagnamento dellesituazioni disagiate lì ospi-tate.Vigileremo perché questonon accada e perché il Co-mune si attivi, anche inprevisione dell’EXPO, amettere in campo un pro-getto che faccia diventareVia Padova tutta un luogodi incontro, di accoglienzae di condivisione delle ri-sorse che la diversitàmette a disposizione di noitutti.

Carlo Bonaconsa

noscono quella situazione.Altro che, se la cono-scono!4 dicembre. Sono tornatoad incontrare il signore. Miha ospitato in “casa sua”:tre sedie, una stufetta, untavolino, un fornello, un la-vabo, un letto, una vecchiatelevisione appoggiata suuna sedia, un caminochiuso, vestiti appesi allaparete, un tendone che se-para da un locale che nonusa per il troppo freddo eper risparmiare sul riscal-damento. Si tratta di un di-sabile al 100%, come diceil certificato medico che mimostra, che fa preciso rife-rimento alla legge 104. Termino qui. Le cose chemi ha raccontato penso diutilizzarle per presentarealcune denunce.Pongo, però, a me e a chimi legge alcune domande.Il civico 275 vede periodicicontrolli della polizia e sitrova a 100 metri da unastazione dei carabinieri. Alcuni giorni fa sono inter-venuti vigili, carabinieri,polizia, autoambulanzeper un incendio che si erasviluppato sul tetto di unodi quei fatiscenti apparta-menti. Non sanno? Nonhanno notato nulla? Qualche anno fa vi è stataaccoltellata e violentata laportinaia. Il cesso, pieno di escre-menti, ha la porta scardi-nata, le immondizie sonoaccatastate dovunque, ilselciato è dis-sestato, il de-grado èdovunque: peril cortile, so-p r a t t u t t od’estate, vi gi-rano topigrossi comegatti. L’ASLnon ne sanulla? Mi è stato rife-rito che quellestanze ven-gono affittatea italiani e stra-nieri, i quali poile subaffittanoanche a 1000euro al mese afamiglie e gio-vani immigratiche vi si am-m a s s a n oanche in sei osette perstanza. Esisteun amministra-tore dello sta-bile?La scala sullaquale è cadutoil signore man-cava di ungradino che èstato riparatosubito dopol’incidente. Esi-ste un certifi-cato diabitabilità? Proprio in que-sti giorni holetto sul “Cor-riere dellaSera” un arti-colo sulla de-linquenza inVia Clitumno. Quando leg-gerò che la no-stra città sip r e o c c u p aanche delle si-tuazioni in cuiun’umanità do-lente vive inedifici fati-scenti, dovenon si rispet-

La corte d’Americacontinua da pagina 1 - Una finestra aperta...

via Padova...N° 105 • FEBBRAIO 2009 Martesanadue 5Parco Trotter: manutenzione e

riqualificazione per la città dell’infanzia,

anziché la cementificazione dell’Expo

Il Comune di Milano nonha ancora rinnovato l’ap-palto per le manuten-

zioni ordinarie delle scuole,da quasi un anno è attivasolo una squadra checopre solo le emergenze,laddove si ritengano tali glisfaceli in cui versano lescuole milanesi.Come si articola una ri-chiesta di intervento di ma-nutenzione? La segreteriadella scuola redige una ri-chiesta scritta che spedi-sce via fax al numero di uncall center, il quale do-vrebbe premurarsi di reca-pitare alle societàinteressate la domanda diintervento. Parliamo del Parco Trotter,allora, delle scuole presentiin esso e quindi delle ina-dempienze della nostraamministrazione comu-nale.

IL TROTTER è un grandeparco scolastico dove ri-siede la “Casa del Sole”,scuola dell’infanzia, ele-mentare e media con circamille alunni; un luogo fre-quentato da generazioni dicittadini milanesi, nato nel1922 come “scuola al-l’aperto”, con una sua ar-chitettura originalissima esulla base di avanzatis-sime idee pedagogiche, di-venute modelli a livelloeuropeo. Da allora costitui-sce uno dei luoghi di eccel-lenza della scuolamilanese e ad esso sonoaffettivamente legati mi-gliaia di bambini ed exbambini milanesi.Gli edifici scolastici ed ilparco, sono vincolati dal1986 dal Ministero BeniCulturali come ComplessoMonumentale. E’ un postodove accadono tantissimecose: le attività degli al-lievi e dei loro insegnanti, icorsi sportivi, le rassegnedi teatro per ragazzi e peradulti, i corsi di lingua stra-niera e i doposcuola popo-lari. E’ un grande universodi socialità che è una cosarara a vedersi in una cittàcome Milano e soprattuttosi trova nella zona molto ci-tata per problemi di de-grado, tra Via Padova eViale Monza.In questo momento lestrutture del Trotter sonoallo stremo e tutti noi siamofortemente preoccupati. Si configura una situazioneai limiti delle più semplicinorme igieniche, quandovediamo i bagni dei padi-glioni inutilizzabili per i piùsvariati motivi: dalla man-canza dell’illuminazionealle infiltrazioni d’acquaprovenienti dal tetto, dallamancanza di acqua caldache serve, tra l’altro, per lapulizia dei bambini disabilicostretti ad essere lavaticon l’acqua fredda alleporte rotte, alla rubinetterianon funzionante, fino adarrivare agli orinatoi difet-tosi a seguito di rotture,che lasciano cadere l’orinaper terra, con il conse-guente cattivo odore chepervade il bagno. Sono let-tera morta i vari sollecitiche la segreteria dellascuola ha inviato a più ri-prese al call center.Sappiamo che anchemolte altre scuole milanesiversano in condizioni ana-loghe, ma non ci spie-ghiamo come sia possibile

una così grave incuria e di-sattenzione nei confrontidei bambini e dei lavoratoridella scuola. Qualcuno,pochi giorni fa, dichiaravain un programma televi-sivo, che un sindaco chesia in grado di garantirel’efficienza delle strutturedelle sue scuole, ha giàguadagnato la possibilità diaccedere a un nuovo man-dato. Siamo certi cheanche la sig.ra Moratti,gradirebbe un secondomandato, perché non co-minciare ad assicurarseloin questo modo? Fino ad oggi, ci sembrache le sue attenzioni sianostate rivolte a ben altritemi, certo molto importantiper la città, ma senza ri-portare risultati palpabili,almeno fino ad ora. Allorale consigliamo di dedicareparte del suo tempo ai pro-blemi degli edifici scola-stici, che non avranno lostesso peso mediatico del-l’Expo, di Linate/Malpensa,dei “buchi” provenienti daiderivati, ma sicuramentesoddisferebbero esigenzeprimarie dei suoi cittadini,che hanno un peso non in-differente. Ci preme segnalare alcunealtre incongruità che toc-cano il vivo del problema:l’ex convitto, la piscina e lafattoria, edifici storici diquesto complesso, sonoabbandonati da tempo e sitrovano ormai in stato diavanzatissimo degrado.Il comune di Milano avevacommissionato un piano diriqualificazione al Labora-torio Abita del Politecnicodi Milano, costato circa 200milioni delle vecchie lire, incui, tra l’altro, si prevedevadi destinare all’ex convittola scuola media, ora ospi-tata in padiglioni costruitinegli anni ‘70 per durare 5anni. Il progetto chiamato“La città dell’infanzia”- Pro-getto Abita del Politecnicodi Milano”, era stato appro-vato all’unanimità dal Con-siglio Comunale nel 2003,ma mai attuato. Circa 2 anni fa, il FAI,Fondo per l’Ambiente Ita-lia, riconosce il valore sto-rico, architettonico eculturale di questo luogo e,dopo aver fatto rientrare ilParco Trotter e le suescuole nelle sue GiornateAperte di Primavera e avervisto la presenza di circa2500 visitatori estasiatidalla bellezza e dalla storiadi questo luogo, decide dipresentare un progetto diriqualificazione conserva-tiva al Comune di Milano esi impegna anche nellaconservazione futura del-l’intera struttura, in linea ein accordo con la scuola econ l’associazione che al-l’interno del Parco pro-muove attività in difesa evalorizzazione dellostesso, nell’intento di co-struire una Città dell’Infan-zia a Milano. Tutto questo si potrebberealizzare se il Comune diMilano stanziasse una pic-cola parte dei Fondi EXPO,dando quindi un connotatodi attenzione alle politichedell’infanzia e non solo aquelle della cementifica-zione e considerando chesono già a bilancio i fondispecificati di seguito:

1) per la ex- fattoria :

269.000 Euro derivati dagli“oneri di urbanizzazione”che la proprietà dell’edificioin costruzione in via Pa-dova 55 ha già versatonelle casse comunali (deli-bera n° 53del 3/4/06 delConsiglio Comunale di Mi-lano). La scuola ha già incantiere progetti di uso di-dattico di questa strutturache ne renderebbero piùefficace e accattivanti l’in-tervento formativo anchecon la presenza di animalie con la ricostruzione dipiccoli cicli biologici, da of-frire a tutta la città

2) per l’ex-Convitto : 8 mi-lioni di euro, dal 2003 in-seriti nel bilancio comunaletriennale di spesa e maiutilizzati. Ribadiamo che laristrutturazione del convittosvolge un ruolo prioritario,in quanto volano della ri-qualificazione globale,perché in esso troverebbela sua nuova sede lascuola media Casa delSole-Rinaldi, liberando lestrutture che attualmente leclassi occupano, che ver-rebbero a loro volta utiliz-zate per servizi rivolti aibambini non solo del quar-tiere, ma di tutta la città(biblioteca dei ragazzi, la-boratori,centro giovani eanziani).

E’ evidente che questi dueaspetti, riqualificazione to-tale e manutenzione, sonoper molti versi correlati traloro, non fosse altro cheper la rilevanza cittadinadel Parco Trotter, per lasua storia di scuola fre-quentata dai milanesi pro-venienti anche da altriquartieri , anche i più lon-tani, lasciata all’incuria diun’amministrazione cieca esorda, che non attua politi-che legate alla cultura, in-tesa nel suo senso piùampio, a partire dal decorodegli edifici scolastici, perarrivare alla valorizzazionedella sua storia cittadina.E’ interesse di tutti , di co-loro che frequentano lescuole del parco, dei citta-dini della zona, di tutta lacittà, che la “Casa delSole” ritorni ad essere fioreall’occhiello della politicascolastica milanese e na-zionale ed il parco Trotter ilvolano di una migliore qua-lità della vita per il quar-tiere Monza – Padova eper i bambini milanesi.

In tutto questo contesto, lapiazzola davanti all’in-gresso di Via Giacosa è in-teressata da lavori diriqualificazione, tra cui lacostruzione di una fontana,per un preventivo di spesadi circa 1.200.000 euro,che, sinceramenteavremmo preferito fosserodestinati a ben altri inter-venti, all’interno del Parco,utili a tutta l’utenza.

Giorgio PeregoPresidente Consiglio diIstituto “Casa del Sole”

Lella TrapellaPresidente Associazione“La Città del Sole-Amici

del Parco Trotter”

[email protected] - tel. 339 2352132

[email protected] tel. 338 2444900

Via Padova:una grande risorsa per la città,

una finestra sul mondo

Ho concluso la primaparte della mia ri-cerca su Via Padova

che, peraltro, si è limitata arilevare alcuni aspetti: lecaratteristiche esternedegli edifici, gli elementi dimaggiore degrado e diqualità della via, qualcheelemento che caratterizzala realtà interna dei cortili,ma soprattutto le attivitàcommerciali. Non sono stato in grado diregistrare le attività produt-tive dei laboratori e dellepiccole aziende artigianaliattivi negli scantinati e al-l’interno dei cortili. Ho regi-strato quello che appare,percorrendo entrambi imarciapiedi, da Loreto aLa Gobba, per quasi 4 chi-lometri.

Aspetti urbanisticiGli edifici che prospettanosulla via testimoniano daun lato una storia antica ecomplessa e dall’altro unfuturo ormai presente. Perquesto la sua urbanistica ècosì disomogenea. Nelprimo tratto, fino ai pontidella ferrovia, prevalgonoedifici di quattro o cinquepiani, solidi e squadrati,anche se a volte malan-dati. Dopo i ponti si pre-senta un’altra Via Padova:vi si alternano edifici re-centi ad antiche villette adue piani, case con pre-tese signorili e caseggiatipopolari, ingressi curati eprotetti accanto a portoniaperti e androni trascurati.Verso la fine della via le ul-time testimonianze dellaCrescenzago rurale di untempo.

La realtà commerciale.Via Padova è un polo eco-nomico di grande impor-tanza. Ben 436 sono leattività commerciali che sisviluppano lungo la via:337 gestite da italiani e 99da immigrati. Per comodità di indagine eper alcune differenziazionimorfologiche ho suddivisola via in quattro tratti, comedicevo sopra.Il primo tratto, che arrivafino ai ponti della ferrovia,comprende 160 esercizi;propone attività che non sirivolgono solo alle popola-zioni residenti garantendola fornitura di beni e servizinecessari per la sopravvi-venza, ma con le sue ban-che, i suoi ristoranti, i suoiservizi di comunicazioneinternazionale e di trasferi-mento di risorse finanzia-rie, si indirizzano verso lacittà tutta, di milanesi e diimmigrati. Dopo i ponti le attività, so-prattutto dopo il terzotratto, si fanno meno nu-merose e si rivolgono pre-valentemente allepopolazioni immigrate iviresidenti: market, macelle-rie, kebap, parrucchieri.Leggendo diversi articoliapparsi sui giornali negli ul-timi 10 anni e alcune inda-gini mi pare debbanoessere rettificate alcuneasserzioni che con il temposi sono radicate nei con-vincimenti della gente.Innanzitutto non si può af-fermare che esista una co-lonizzazione commercialestraniera della via. Nel primo tratto abbiamo104 attività gestite da ita-liani e 56 gestite da stra-

nieri ( le 56 attività gestitedagli immigrati rappresen-tano quasi la metà delle at-tività gestite dagli immigratiin tutta via Padova), nel se-condo tratto 123 sono le at-tività italiane e 24 quellestraniere, nel terzo 96 atti-vità sono italiane e 19 stra-niere, nell’ultimo tratto cisono solo 14 attività ita-liane. Il rapporto medio è di3,4 attività italiane contro1di immigrati. Gli italianigestiscono completamentele banche, i servizi di mutuie di finanziamenti, leaziende, i panifici e le pa-sticcerie, le agenzie immo-biliari, i negozi diarredamento, di ferra-menta, le tintorie, le tabac-cherie, le farmacie, leofficine meccaniche, le sta-zioni di rifornimento dellabenzina, le gelaterie. Inprevalenza bar, i negozi difrutta, agenzie turistiche.Gli immigrati gestisconosoprattutto piccoli market,kebap, macellerie, phonecenter, money transfert, lamanutenzione dei cellularie la vendita di componentidei computer. Sono benrappresentanti nei negozidi abbigliamento e di par-rucchiere, nei ristoranti enei bar. Tutte le attività piùspecialistiche e artigianali(calzolai, edilizia, idraulici,cornici�), ben 132, sonoin mano agli italiani.Come risulta, le uniche at-tività gestite da immigrati,espressamente rivolte aduna utenza non etnica,sono le quelle gestite pre-valentemente da cinesi:abbigliamento e calzature,cellulari e computer, par-rucchieri, ristoranti.In secondo luogo si con-stata una certa stabilità delnumero delle attività svoltedagli immigrati: restanosempre al di sotto del cen-tinaio.Riferendoci ai dati riportati,ad esempio, dalla ricercadi Serena Previ apparsasu..., sembra però di assi-stere ad un progressivo in-cremento dei negozi gestitida cinesi con una consi-stente contrazione dei ne-gozi gestiti da africani e dasudamericani. I cinesiormai rappresentano piùdel 50%delle attività ge-stite da immigrati nella via.Sono diminuite le attività diristorazione e distribuzionedei generi alimentari, di co-municazione con i paesi diorigine ( i phone centersono passati da 35 a 11unità), le agenzie turistichee immobiliari (attivitàprima prevalentemente ge-stite da africani e sudame-ricani), mentre sonoaumentati i negozi di par-rucchiere, di manutenzionee vendita dei cellulari e inegozi di abbigliamento.Tutte attività gestite da ci-nesi.E’ cambiata inoltre la tipo-logia delle attività gestitedalle diverse popolazioni:

segno di un progressivo ra-dicamento produttivo dellacomunità cinese e di unadeguamento nei costumialimentari di molti immigratiai prodotti italiani?Non sono molte le sco-perte di questa piccola in-dagine, ma, a parer mio,sufficienti a darci un’ideadella realtà economica edelle funzioni sociali svoltein Via Padova.I dati sopra richiamati ci di-cono che Via Padova co-stituisce una grande, epurtroppo inesplorata, ri-sorsa per la città e il quar-tiere; un habitat particolarein tutta Milano, un casounico di convivenza di po-polazioni diverse che viabitano, vi lavorano e si re-lazionano. Sono state lesue caratteristiche stori-che, sociali, economiche afavorirne una configura-zione così ricca di pre-senze culturali.Via Padova è un paese,una cittadina, una periferia,una città della globalizza-zione. Rappresenta quindiper Milano un luogo che,prefigurando il futuro, po-trebbe essere assuntocome un possibile modellodi convivenza e di integra-zione economica, sociale eculturale. La diversità in-tesa come risorsa e nuovopatrimonio culturale.Purtroppo niente di tuttoquesto appare sullastampa né è presente nellepreoccupazioni dell’auto-rità comunale La via arrivasulle pagine dei giornalisolo per alcuni, limitati ele-menti di degrado abitativoe sociale. E’ una risorsautilizzata soprattutto da al-cune forze politiche e uo-mini della destra perpromuovere paura e riven-dicazione identitaria. Tele-camere, pattuglie di militariche passeggiano lungo lavia, volantini di protesta inoccasione di qualche ele-zione, qualche assemblea,ma della qualità vera dellavita il Comune non se neoccupa. Mancano centri culturali,spazi pubblici di incontro,una politica di sostegno aicontesti abitativi e alle si-tuazioni di disagio, la pro-mozione di corsi di linguaper l’integrazione. Tuttoquesto è lasciato alla liberadisponibilità di associazionie di istituzioni religiose. Ilsociale ormai è stato dele-gato al privato e i dirittisono diventati opzioni cari-tatevoli.Al pubblico, in questo casoal Comune di Milano, la ge-stione fobica della pre-senza del diverso. A noicittadini spetta il compito dibatterci perché un grandeprogetto possa fare diven-tare Via Padova e dintorniun polo di ricchezza cultu-rale, economica e di cul-tura multietnica.

C.B.

Le tabelle riguardanti la ricercaeffettuata sulle realtà commer-ciali e artigiane di via Padova

sono consultabili sul nostro sito

www.ilponte.it

istituzioni società e territorio N° 105 • FEBBRAIO 20096 Martesanadue

�� Dal Pirellone ��a cura di Mario Agostinelli - www.marioagostinelli.it

Dopo la desertificazione dell’alfa, un altro grande fal-limento per formigoni: per malpensa, un disastro an-nunciatoLa vicenda di Cai segna il secondo grande fallimento perFormigoni dopo la desertificazione dell’Alfa di Arese conl’affossamento del polo per la mobilità sostenibile.Gli ac-cordi con Air France escludono di fatto Malpensa dal pro-getto di rilancio della compagnia, compromettendo così gliequilibri economici e sociali della nostra regione.Si tratta di un disastro annunciato, da imputare a scelteche hanno privilegiato interessi politici di parte, prive diqualunque verità industriale ma sempre infarcite di unasterile propaganda confezionata a cena nelle residenzeprivate del premier. Un risultato a cui si perviene nelle peg-giori condizioni oggettive: ai tempi di Prodi, Air Franceavrebbe messo 1,85 miliardi di euro per risanare e inve-stire, dando in cambio titoli Air France allo Stato; oggi lacordata dei “venti patrioti” di Cai ha pagato 427 milioni, fa-cendo gravare sui cittadini italiani il debito rilevante; perl’occupazione, rispetto all’ipotesi di Prodi, si passa da 2120esuberi a oltre 4000; per la flotta, Cai mantiene 148 aereima tra essi si assumono in leasing i velivoli di Air One de-terminando un costo aggiuntivo; i voli intercontinentali dal-l’Italia passano da 20 a 16, cioè 13 da Fiumincino e solo 3da Malpensa; i voli Alitalia da Malpensa erano 170, ne ri-mangono 16. In Aula abbiamo presentato un ordine delgiorno per chiedere un impegno della Giunta a modificareradicalmente la linea disastrosa tenuta finora, a preparareun progetto di riforma dell’intero sistema aeroportuale dellaLombardia e del Nord Italia, che salvaguardi la vocazioneinternazionale di Malpensa e i livelli occupazionali di tutti gliscali, compreso Linate, da discutere preventivamente inun’apposita seduta del Consiglio regionale; e infine a in-tervenire nelle sedi opportune perché sia superato il mo-nopolio consegnato a Cai sull’assegnazione delle tratte piùremunerative, promuovendo nei confronti del Governoun’azione efficace, in considerazione delle gravissime con-seguenze che travolgerebbero la Lombardia. Da oggi ap-paiono del tutto evidenti di fronte a cittadini ed elettori leresponsabilità di coloro che, dentro le istituzioni lombardee dentro il Governo nazionale, hanno distrutto un’ipotesiplausibile di politica industriale, seppellendo qualsiasi pro-spettiva occupazionale adeguata per Malpensa e persinomettendo in discussione il futuro di altri scali”.

Centrodestra sconcertante e disgutoso. Bocciata mo-zione contro omofobia e in aula volano insulti ai gayChe il degrado morale della politica italiana abbia rag-giunto livelli di guardia lo sapevamo, ma quanto accadutomartedì scorso in Consiglio regionale, con la bocciaturadella mozione-www.gruppoprclombardia.it/filenews/news30/MOZ50_omofobia.pdf-contro l'omofobia, riesce a superare anche le piùfosche previsioni: è sconcertante e disgustoso, un vero ol-traggio ai lombardi e all'istituzione. Non solo la mozione,presentata da dieci consiglieri dell'opposizione (Muhlba-uer, Squassina O., Agostinelli, Civati, Valmaggi, Oriani,Storti, Monguzzi, Concordati, Sarfatti), è rimasta nel cas-setto per oltre tre anni prima di giungere in Aula, ma - unavolta arrivataci, martedì 13 gennaio - la maggioranza haaccompagnato il suo voto negativo con l'insulto contro i cit-tadini e le cittadine non eterosessuali. E così, il capo-gruppo della Lega ha definito la mozione un "colpo di culo",dopo aver dichiarato che lui era contrario "a celebrarel'omosessualità come una non-malattia mentale", mentre ilcapogruppo del Pdl ha chiarito come la nostra disponibilitàa modificare il testo fosse inutile, poiché comunque avreb-bero votato contro. Eppure la mozione chiedeva soltantoche Regione Lombardia aderisse alla Giornata internazio-nale contro l'omofobia del 17 maggio e che chiedesse alParlamento italiano di fare altrettanto, come segno con-creto e tangibile dell'impegno istituzionale contro ogni di-scriminazione sulla base dell'orientamento sessuale. Cioè,si chiedeva al Consiglio regionale di fare né più né menodi quanto già fatto dal Parlamento europeo, da decine diPaesi e da diverse Regioni e Comuni italiani.

INNSE: disponibilità della Regione per evitare la spe-culazione sull’area? Si è tenuto in Regione l'incontro sulla vertenza InnsePresse, convocato il 14 gennaio dagli Assessori regionalial lavoro e alle attività produttive, Rossoni e La Russa, pre-senti con la Provincia di Milano (Casati), un rappresentantedel Comune di Milano, la Prefettura (dott. Tortora), i lavo-ratori della Rsu dell'Innse, la Fiom di Milano, la proprietà eil Gruppo consiliare regionale del Prc, che aveva sollecitatouna riunione per conto dei lavoratori Innse sin dal 13 gen-naio scorso. La storia è nota: un imprenditore senza scru-poli persiste nel voler smantellare la propria fabbrica, chegode di ottima salute, in nome del proprio personale tor-naconto economico da realizzarsi sulla vendita dei mac-chinari e sull'area immobiliare, nonostante una società, labresciana Ormis, si sia dichiarata disposta a rilevare il sitoe a continuare la produzione. Motivo per cui i lavoratori dalunghi mesi si stanno spendendo in una lotta generosa estraordinaria. Ovviamente, considerato lo stato della ver-tenza, nessuno si aspettava che il tavolo in Regione po-tesse essere risolutivo di alcunché, ma è altamentesignificativa della situazione l'estrema difficoltà di ottenereda parte di Genta (la proprietà di Innse) anche soltanto una"tregua". Che alla fine, grazie al lavoro in quella sede delleistituzioni regionali, provinciali e comunali, è arrivata, conl'impegno da parte della proprietà di non chiedere l'inter-vento della forza pubblica per un lasso di tempo limitato ededicato alla ricerca di soluzioni negoziali, astenendosi dainiziative unilaterali fino al 31 gennaio, data entro la qualela Regione convocherà un secondo incontro. L'incontro haconcesso così una decina di giorni per tentare di aprire ca-nali reali per una soluzione. Ma il percorso sarà ancora

�� Da Palazzo Marino ��a cura di Francesco Rizzati Capogruppo dei Comunisti Italiani

lungo e tante le difficoltà, a partire dagli interessi della pro-prietà della fabbrica e di quella dell'area. La prima avevaacquistato il sito produttivo a prezzo di favore, cioè pocopiù di 700mila euro, e probabilmente si immagina di in-cassare l'affarone vendendo i macchinari sul mercato, datoche il loro valore viene stimato in alcuni milioni di euro. Laseconda è interessata soprattutto al business immobiliare.Ora è particolarmente importante che la Regione si sia im-pegnata a riverificare la disponibilità della Ormis e a indi-viduare un percorso possibile verso una soluzionecondivisa che assicuri un futuro, in questo momento di crisiterribile, a un'azienda sana, in grado di acquisire com-messe per anni, e ai suoi lavoratori. E, intanto, in vista diun nuovo incontro in Regione previsto per la fine del mese,giovedì prossimo l'Innse, con i rappresentanti delle Rsu,sarà audita in IV Commissione. Da parte di chi in questacittà mantiene un po' di buonsenso e di voglia di non ar-rendersi occorrono adesso la massima attenzione e di-sponibilità a mobilitarsi ancora. Anche perché èinammissibile e inaccettabile che a Milano si licenzino 50operai e che si chiuda una fabbrica produttiva soltanto per-ché due soggetti devono fare i loro personalissimi affari!

Cox, il Vicesindaco De Corato non ha il coraggio di as-sumersi le sue responsabilità Secondo l’ineffabile Vicesindaco, sarebbe la sinistra a fareconfusione, non è sua la responsabilità dello sgombero diCox 18, sono Prefetto e Questore ad essere eccessiva-mente solerti. Scusi, De Corato, non è stato lei ad affer-mare in Parlamento non più tardi di ieri, che i Centri Socialisono .potenziali centri di reclutamento del terrorismo. e diaverne chiesto l’immediato sgombero? Ed ora si stupiscese il sollecito Ministro degli Interni Maroni ha dato imme-diatamente il via, almeno nel caso del Cox 18? Vicesin-daco, si assuma in pieno le sue responsabilità, non neghiche nel caso di Cox 18 ci sia in corso una causa legale ba-sata sul principio di usucapione, non neghi che lei si op-pone, oramai praticamente da solo, alla soluzione dellavicenda Leoncavallo. Impensabile che questo continuo ali-mentare tensioni sfoci in una candidatura per le elezioniprovinciali, per il PdL sarebbe grave e perdente sostenerel’ultimo giapponese. Qualcuno lo informi che la guerra èfinita, da tempo.Il mondo ci riserva sempre sorprese e meraviglie. Adesempio, il giornalista iracheno maldestro lanciatore discarpe (intanto che ci sei, almeno piglialo!!) Muntazer Al-Zaidi ci ha dimostrato con un gesto surreale e bellissimoche non è necessario uccidere un avversario per demo-lirlo, umanamente e politicamente. Onore e gloria a Mun-tazer Al-Zaidi che, senza sparare a nessuno, ha fatto piùdanni a Bush di quanti ne abbiano fatti migliaia di terroristifanatizzati.

Aumentano del 35% gli indici di edificazionesi potrà costruire sul verde agricolo in prossimità delle ca-scine, sulle aree che dovevano essere destinate a verde oa servizi pubblici, insomma, arriverà una colata di ce-mento.A cura di Maurizio baruffi - http://www.ilbaruffi.it

Seguo le attività dellaCommissione “Dirittoallo studio” di Zona 2

dal 2002, perché sono for-temente interessato almondo della scuola da cuiprovengo e di cui sentosempre di più la mancanza.Pensavo di poter dare uncontributo, ma aumenta losconcerto sull’incapacità diquesto organismo di arri-vare a definire una propo-sta complessiva,rispondente ai bisogni deglialunni per i quali la leggen.30 del 1981 destina i co-siddetti fondi per il dirittoallo studio. Da un lato unorganismo autoreferenzialeche non ha nessun rap-porto istituzionale e colla-borativo con le scuole, chespende circa 10.000 euroall’anno per pagare i gettonidi presenza ai consiglieri (in sei anni sono 60.000euro), la cui consapevo-lezza rispetto alle finalitàdella legge è a dir poco “ap-prossimativa”, senza chiariobiettivi da perseguire, cheignora gli esiti delle deci-sioni assunte; dall’altro, lescuole del territorio, biso-gnose di fondi, resistentialle interferenze di enti“esterni”, isolate nella loroautonomia, deluse forse daun rapporto con il CdZ cheritengono improduttivo.

Un rapporto esigito dallalegge, condizione indi-spensabile per migliorarela situazione scolasticadegli alunni e il livello dellecompetenze cognitive degliadulti della Zona. Pensavo fosse conclusa lamia esperienza partecipa-tiva, ma un mese fa è arri-vata la comunicazione chela commissione si sarebbefinalmente riunita e alla fineho deciso di partecipare edi stare ad ascoltare, anchese non si può arrivare a no-vembre a parlare di fondiche dovrebbero essere uti-lizzati dalle scuole nell’annoin corso. Si è capito che il ri-tardo era dovuto al fattoche nei mesi precedenti ilDirettore Amministrativoaveva mosso osservazionidi una certa rilevanza alleprocedure seguite dal Con-siglio di Zona in questi anniper l’assegnazione deifondi. A voi, organo politico,dice il Direttore, spetta ilcompito di definire l’indi-rizzo della politica scola-stica e in particolare i criteriper l’assegnazione deifondi. A noi, organo ammi-nistrativo, spetta il compitodi applicarli, seguendo re-gole di trasparenza e di cor-rettezza amministrativa.Bene, direte voi, e con que-sto? Beh, non è una piccola

cosa in una struttura chefino ad oggi ha operato inmodo “casereccio”. Signi-fica che non si andrà più aspanne nella valutazionedei progetti, che i criteri sa-ranno generali e non “cali-brati” sulle singole richieste,che non si potrà più “se-guire” il proprio caso, lascuola cioè che in qualchemodo fa riferimento a unsingolo consigliere o a com-ponenti politiche del Consi-glio stesso. Una bellaperdita di potere, non vipare? Costringe il Consiglioa uscire dalle genericità e afare i conti con il propriomandato, a seguire unabuona volta le finalità che lalegge si propone. Un usolegittimo dei fondi presup-pone infatti che gli stessisiano finalizzati al soddisfa-cimento del diritto allo stu-dio di tutti e quindi, inparticolare, di chi incontradifficoltà nello studio e nel-l’acquisizione delle compe-tenze di base che unascuola pubblica è tenuta agarantire ai cittadini ( piùprecisamente degli alunnirespinti, dei disabili, di quelliin situazione di disagio rela-zionale, che non hannopieno e funzionale pos-sesso delle abilità linguisti-che, logico-matematiche,scientifiche) e a far sì che iprogetti delle scuole sianorigorosi, coerenti con le fi-nalità della legge e con lepriorità definite, sperabil-mente, in condivisione conle scuole del territorio.Almeno su questa que-stione non ci dovrebberopiù essere incertezze. Re-stano solo alcune chiarezzeda fare circa il ruolo e lacomposizione della Com-missione Tecnica propostadel Direttore Amministra-tivo, per esempio.Non dovrebbe essere diffi-cile ora impostare un pianopluriennale, condiviso e ra-zionale, orientato all’effi-cienza e all’efficacia degliinterventi. Un piano per a) dotarsi di un archivio,che comprenda i dati rela-tivi alle scuole ( bisogni e ri-sorse), alle esigenzeformative degli alunni, allecaratteristiche del disagioscolastico;b) mettere in cantiere unaconferenza annuale dellascuola in cui le istituzioniscolastiche e quanti si oc-cupano di apprendimentofanno il punto rispetto aipunti di forza e di debo-lezza delle stesse;b) promuovere rapporti conle scuole per condividere leesigenze educative priorita-rie, le modalità di valuta-zione dei progetti (criteri eindicatori di valutazione) edi capitalizzazione degliesiti positivi determinati, disocializzazione e di verificadelle ricadute degli stessinella progettualità comples-siva delle scuole.Sentendomi nuovamentecoinvolto, mi permetto diunire alle osservazioni criti-che anche una sinteticaproposta: Ripresa, nei tempi più rapidie nei modi più efficaci, diun raccordo con il mondodella scuola. I contenuti po-tranno essere quelli sopraindicati. La sincera volontàdi entrare in comunicazionee la consapevolezza che ilpassato logoramento deirapporti aiuterà nella ricercadelle modalità più rispet-tose della parità dei ruoli edella diversità delle compe-tenze.

Promozione di alcuni incon-tri con i dirigenti scolastici oloro rappresentanti per laindividuazione di prioritàeducative, coerenti conquelle stabilite dalla legge ecioè le abilità cognitive emotivazionali da recupe-rare. I contenuti program-matici, vedi un corsosull’astronomia o sulla poe-sia, costituiscono obiettivisecondari e strumentali del-l’apprendimento.Utilizzazione di una parteridotta dei fondi ( 30%) persostenere progetti di speri-mentazione mirati a pro-muovere le abilità cognitive,operative e progettuali pro-prie della ricerca scientifica,e a potenziare la dotazionelaboratoriale delle scuole.Si contrasteranno così mo-delli di insegnamento an-cora troppo frequentinell’insegnamento delle scienze che trovano nellalezione frontale, nell’ap-prendimento libresco, nellalavagna le modalità didatti-che prevalenti. L’alunnopotrà così accostarsi al sa-pere scientifico con le mo-dalità di apprendimento piùconsone alla sua età (un apprendimento più at-tivo, motivato e solidale), eal procedere speci-fico della ricerca scientifica.Quanto ad alcuni aspettitecnici della proposta dellaPresidente esprimo solo al-cune delle osservazionipossibili:a) non c’è motivo perché ilvalore alunno delle maternesia più elevato: è impor-tante il momento per l’apprendimento (età), maaltrettanto i problemi del di-sagio e dell’apprendimentonella scuola d e l l ’ o b -bligo;b) nella ripartizione deifondi si deve tener contodel numero complessivodegli alunni frequentanti i diversi ordini scolastici; lepercentuali di ripartizionepotrebbero essere allora leseguenti: 20 (scuole dell’infanzia), 40(scuole primarie), 30(scuole secondarie di primogrado), 10 ( biennio superiori);c) considerate le finalitàdella legge, per le superioriconsidererei solo il numerodegli alunni del b ienn io ,con particolare attenzioneagli Istituti Professionali,agli alunni in ritardo scola-stico, in situazioni di disa-gio, agli stranieri;d) perché valutare la parte-cipazione degli alunni al-l’ascolto se si voglionovalorizzare le abilità produttive?e) il contributo degli espertiva valutato solo se pro-grammaticamente orientatoa trasferire c o n o -scenze e competenze agliinsegnanti; così una scuolacapitalizza sapere e com-petenze professio-nali;f) la produzione di materialecartaceo va riconosciuta serappresenta un aspetto diun progetto didatticopiù complesso ( un giorna-lino, una ricerca sulcampo�);g) le visite di istruzione pos-sono rappresentare unagrande risorsa, purché pen-sate come effettivo pro-getto di apprendimento,altrimenti prevalgono esclu-sivamente gli aspetti ricrea-tivi e i costi diventanoeccessivi.

C.B.

Diritto allo studio nel nostro territorio:un fallimento continuo

N° 105 • FEBBRAIO 2009 Martesanadue 7annunci e rubriche

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Il TANGO ARGENTINO questa danza popolare così affa-scinante, così coreograficamente bella ma soprattutto cosìemozionante! Sì perché quello che realmente rende at-traente questa danza sia agli occhi di uno spettatore, unallievo o un ballerino provetto è l’emozione! Questa danzanasce alla fine dell’ 800 sulle rive del Rio della Plata fraBuenos Aires e Montevideo, in seguito alla forte immigra-zione, soprattutto europea, che portò Buenos Aires a de-cuplicare la sua popolazione nell’arco di appena 10 anni!Questa immigrazione non si è fermata fino agli anni 50-60del 900 pensate ai nostri connazionali in cerca di una vitamigliore, agli ebrei in fuga dalle persecuzioni nel periodobellico etc..! Immaginate questa massa di persone dirazze diverse : Italiani, spagnoli, ebrei, francesi, austriacima anche afro cubani etc�..cosa li univa se non la spe-ranza di una vita migliore visto le condizioni delle rispettivepatrie? Nella ricerca di una identità nazionale nasce iltango come filo conduttore ed orgoglio nazionale e con luile figure quasi mitologiche del Compadre e del compadritoveri e propri guappi di quartiere che oltre a dimostrare co-raggio nei duelli con avversari armati di coltello, d’esserun vero uomo nelle conquiste d’amore e l’abilità nel ballo.Queste figure le troverete nei libri, negli spettacoli edanche nella tecnica di ballo e per di più all’interno dei testidelle canzoni di tango. Le milongas (sale da ballo) diven-tavano quindi teatro di sfida,di dimostrazione del propriovalore come ballerino e come uomo, come spazio in cui vi-vere le proprie emozioni e sentimenti. Ecco perché nelcorso degli anni gli argentini tengono in modo particolarea questa danza, ai suoi luoghi ed ai suoi eroi! E le donne?Sembra quasi le abbia dimenticate! Bisogna per primacosa sconfessare il luogo comune che il tango sia unadanza maschilista! Nel tango le donne occupano un ruoloimportante quanto l’uomo, i due ruoli sono complemen-tari! Proprio come nella vita!� Un grande vantaggio psi-cologico ed emotivo che troveranno tutti quelli chepraticheranno questa danza è , per gli uomini, un riappro-priarsi di un ruolo quasi o del tutto perduto, tirar fuori grintae sicurezza mentre per le donne esibire la propria femmi-nilità, tirar fuori la capacità di eseguire dei movimenti ar-monici, trovare la soddisfazione non solo estetica dellagrazia dei movimenti e del portamento. Pensate che in Ar-gentina viene ritenuta quasi una filosofia di vita, c’è genteche passa gran parte della giornata in milonga! La milongaè nata prima del tango e dà il nome alla sala da ballo, ècaratterizzata da più ritmo incalzante ed una natura piùallegra.

Da lunedi 2 febbraio il servizio serale di sala studioè ripristinato nelle sedi:

Affori, Baggio, Crescenzago, Gallaratese, Tibaldi.

La più grande stazione ferroviaria italiana esce completa-mente rinnovata grazie ad un profondo e costoso inter-vento di ristrutturazione che ne ha ridisegnato anchemolte funzioni per renderla accogliente, moderna e orien-tata al futuro. E all’alta velocità, come nuovo imperativoetico della mobilità (che però secondo noi non può esserel’unico parametro di efficienza). Ma se, in tutta Europa, inoccasione di interventi di tale importanza si cerca – sindalla fase progettuale – di favorire in ogni modo la mobi-lità sostenibile, con una solida alleanza tra bici e mezzipubblici, qui ancora una volta la si è dimenticata. Perchési è persa questa opportunità per inserire una Bicistazione(punto di noleggio, deposito, riparazione, assistenza allebici e ai ciclisti), rendendo finalmente agevole lo scambiomodale tra treno e bici? Chi accede alla Stazione Centraledi Milano in bicicletta che tipo di accoglienza trova? Nes-sun parcheggio coperto, ascensori vietati, nessuna cana-lina per agevolare la salita lungo le scale fisse, tapisroulant di difficile accessibilità specie per le bici carichedei cicloturisti (ma in qualche caso anche per altri utenti),treni a lunga percorrenza inavvicinabili. Come si possonocontinuare ad ignorare le istanze a favore della integra-zione tra bici e trasporti pubblici? Perché le società delGruppo Ferrovie dello Stato e le Istituzioni (a partire dallaRegione Lombardia) continuano su questi temi a fare“orecchie da mercante”?

Eugenio Galli(Coordinatore regionale FIAB Lombardia)

Nuova stazione, vecchi problemiMilioni di euro di spesa, ma per

la bici neanche le briciole

continua da pagina 1 - Una storia di appropriazione..

sun contratto in essere. Si passava così sopra al-l’abusivismo che aveva moti-vato la stipulazione dellaconvenzione del 2003.Leggendo i verbali del CdZ diquei tempi, i documenti delDemanio dei settori comunaliaddetti alla pianificazione eprogettazione urbane e delSettore Parchi e Giardini,viene fuori chiaramente che ladurata della convenzione erasolo di due anni, non era rin-novabile, anzi era revocabilein qualsiasi momento e che lastessa veniva stipulata perevitare che agli occupanti abu-sivi venisse riconosciuta laproprietà uso-capione.Inoltre è opportuno ricordareche la Commissione Am-biente del CdZ del 13.3.2002aveva espresso parere nega-tivo alla stipula della conven-zione, chiedendo che l’areavenisse riportata alla sua ini-ziale destinazione a verde!Erachiaro l’abusivismo com-messo così come l’assenza didiritti acquisiti.Purtroppo nell’Italia dei con-doni, delle sanatorie, dei pat-teggiamenti e delle protezionipolitiche, comportamenti illecitiverso il patrimonio pubblicosono considerati da molti furbiuna normalità.

Una brutta vicenda, dunque,dove alla rabbia dei 620 firma-tari della petizione che chie-devano la destinazionedell’area a parco attrezzato ecustodito si aggiunge la beffadi vedere premiati chi si è op-posto a tale progetto. A tuttiquesti, nelle prossime setti-mane, si aggiungeranno i re-sidenti partecipanti al bando eche si vedranno scavalcati,pur avendo parità di requisiti,dagli ortisti uscenti. Chiara lapercezione di aver partecipatoa un bando ingiusto e mani-polato.Un risultato non lusinghieroper il CdZ al cui interno sonoemersi tutti i vizi di chi fa poli-tica nelle amministrazioni lo-cali, spesso più attenti alleclientele elettorali che ai biso-gni della collettività.A nulla è valso il ruolo impor-tante svolto dai due consiglieriGiancarlo Aprea e Paolo Pi-nardi nel cercare di evitareche si arrivasse a queste con-clusioni Ci sembra che, anche in que-sta piccola vicenda, Napolinon sia poi così lontana e cheavere un codice etico non siasolo un’esigenza di chi operain quei contesti.

Cesare Moreschi

CipesCentro di iniziativa Politica e Sociale

Centro di documentazione Carlo Cuomo

Presentano La Casa del Novecento

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Al fast food

Oggi è una giornata molto fredda. La notte ha portato laneve, imbiancato i tetti e a tutti sembra così bella. L’ariaè tagliente, i passanti si chiudono nei loro cappotti e icappelli sono tirati giù a coprire le orecchie. Un clochardè entrato nel fast food vicino alla stazione centrale. Èquasi riuscito ad arrivare fino al bancone dove distribui-scono i panini quando due uomini della sicurezzal’hanno bloccato. Lui cerca di reagire senza convinzione,viene accompagnato di forza fuori dal locale. Gli avven-tori, per la maggior parte stranieri, hanno un veloce fre-mito di stupore nei loro giacconi da pochi euro.Allontanandosi scrolla le spalle e borbotta come parlassea se stesso:- Cosa credete? �Milano� sono io! � sono io!La metropolitana sta chiudendo, un uomo si è addor-mentato in un anfratto della galleria. È stato accompa-gnato fuori. Un gelido mattino. Un uomo senza dimora èstato trovato sotto il rudere di un porticato, sdraiato sopraun grande foglio di cartone. Ha le gambe e il corpo fa-sciati di stracci. Il suo cappottone e le coperte non sonobastate a temperare la serenità e il gelo della notte.

Antonio Gradia

�� Frammenti di umanità suburbana��

dà solo una cifra che esi-ste solo sul pezzo di cartasu cui è scritta.Ma provatea non restituire il vostrodebito alla banca, questavi pignora le vostre pro-prietà e ve le porta via,quindi si arricchisce dibeni reali in cambio deiquali vi ha datoniente.L'obbiettivo dellebanche è quello di diven-tare proprietarie di tuttoquello che esiste in un na-zione, aziende e beni ma-teriali, ed in questo

in collaborazione con il portale delMondo biologico italiano

Biologico in Martesana�� informazioni approfondimenti e gruppo d’acquisto ��

La Moneta Localea Milano:la questione monetaria

continua dal mese pre-cedente...

Quando voi chiedete unprestito, la banca scrivesul vostro C/C la cifra chechiedete e per la qualedovrete pagare degli inte-ressi, poi voi non ritirate incontanti quella somma,ma effettuerete i paga-menti con assegni, boni-fici, carte di credito,bancomat, molto menodel 2% utilizzano cartamoneta, per questo labanca può fare questogioco.Per questo motivole banche incentivanosempre di più l'utilizzodelle carte di credito escoraggiano la carta mo-neta, per questo motivorecentemente ci sonostate le nuove disposizioniper i pagamenti (la deci-sione è stata delle banchenon del governo, il go-

verno ha solo ubbidito,non sono i governi che co-mandano, comandano lebanche centrali nazionalie mondiali, i governi ubbi-discono soltanto, anchequando decidono le politi-che economiche della na-zione, perchè tutti igoverni sono super inde-bitati con le loro banche equindi non sono liberi).Lebanche prestano denaroche non hanno, ma incambio chiedono interessisu qualcosa che real-mente non vi hanno dato,le banche non perdonomai, anche quando voinon restituite il prestitoloro ci guadagnano, per-chè è sufficiente che pa-ghiate una piccola partedegli interessi perchè loroabbiano già guada-gnato.Ma i soldi che voirestituite alla banca sonoveri, perchè sono il fruttodi un lavoro, di merce pro-dotta, di servizi erogati,quindi la banca si arricchi-sce veramente, ma a voi

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abbiamo già da tempo iniziato a collaborare www.mondobiologicoitaliano.it

periodo sta raggiungendodei livelli davvero preoc-cupanti, per questo nelmondo occidentale tutti sistanno impoverendo sem-pre di più a vantaggiodelle banche.Tutto questosuccede perchè è mate-maticamente impossibilepagare gli interessi, pertanti che riescono adestinguere il proprio de-bito obbligatoriamente nedevono esistere tanti chenon ci riescono e falli-scono e le banche si im-

Abbiamo creato il gruppo d'acquisto Mondo Bio-logico Italiano, acquistiamo solo prodotti biologici,ecologici e naturali dalle aziende presenti nel nostroPortale www.mondobiologicoitaliano.it.Il nostro obbiettivo, già raggiunto, è di fare la spesabiologica allo stesso prezzo di quella non biolo-gica. Siamo già più di 100 famiglie, chi non può ve-nire a ritirare la sua spesa nel nostro magazzinogliela consegniamo a domicilio (solo in Milano città).La nostra spesa è assolutamente completa:frutta, verdura, pane, latte, burro, yogurt, formaggi,olio, vino, carne bovina e suina, polli, conigli, tac-chini, pesce fresco pescato, pasta, pasticceria, de-tersivi, cosmetici, ecc... Vuoi unirti a noi?

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possessano dei loro beni,è tutto matematico. Sequalcuno vuole saperne dipiù, me lo chieda perso-nalmente.Qualcuno peròdirà che molte banchesono fallite, ma è solo l'il-lusione che viene data allagente, pechè non falli-scono per mancanza didenaro, falliscono perchèhanno veramente imbro-gliato i risparmiatori (quindihanno commesso un cri-mine) e perchè non vo-gliono restituire il denaroillecitamente guadagnatoe che in realtà hanno. Dalmomento che sono loro acomandare su governi emagistratura la farannofranca.Perchè è "IMPOS-SIBILE" pagare gli inte-ressi?Perchè i soldi degliinteressi non esistono,nessuno li ha nè stampatinè scritti. Mi spiego con unesempio: supponiamo checi siano 10 naufraghi cheapprodano su un isola de-serta (ricordate che unanazione può essere consi-derata un'area circoscritta,chiusa, come un'isola de-serta), per sopravvivereognuno si dedica ad un'at-tività che conosce bene,uno coltiva i campi, uno al-leva bestiame, uno tagliale piante, uno costruiscemobili, uno costruiscecase, e così via. Tutti lavo-rano, producono, si scam-biano merci e servizi e tuttiprosperano e stanno bene.

Dopo un po' qualcunosi lamenta, perchè quandovende qualcosa deveaspettare che un altro pro-duca i suoi beni per esserepagato, qualcuno dice:"Che bello se avessimodel denaro e ci fosse unabanca, tutto sarebbe piùsemplice". Di lì a poco ap-proda sull'isola un altronaufrago, che per combi-nazione è proprio un ban-chiere che, guarda caso,ha con sè gli strumenti perstampare il denaro.

Il banchiere si metted'accordo con i 10 naufra-ghi e stampa 10.000 euroe da euro 1000 ad ognunoe dice loro che dopo un

anno dovranno pagare uninteresse solo del 5% e re-stituire euro 1050 ca-dauno. Tutti contentitornano al proprio lavoro,producono, vendono e sipagano immediatamentele loro prestazioni. Dopoun anno si incontrano colbanchiere, tutti hanno la-vorato e prosperato esat-tamente come prima chearrivasse il banchiere,ognuno dovrebbe restituireeuro 1050, ma si accor-gono che gli euro 1000 lihanno, ma gli euro 50degli interessi non lihanno. Ragionano, discu-tono e poi si accorgonoche il banchiere avevastampato solo euro 10.000e non gli euro 500 degli in-teressi che avrebbero do-vuto pagare, ma ilbanchiere ha il coltello peril manico, perchè tutti ave-vano firmato un contrattoche prevedeva il paga-mento degli interessi,quindi o pagano o lui pi-gnora i loro beni. Ma ilbanchiere dice: "Signori, iosono buono e non vogliorovinarvi, pagatemi solo gliinteressi e non restituitemiil capitale, poi, visto cheavete prodotto nuovi beni,vi faccio un altro prestito,così potrete comprare epagare tra di voi i beni pro-dotti." Così fa un nuovoprestito ad ognuno di loro.La storia continua, i soldidegli interessi non li avrànessuno di loro e do-vranno accedere sempre anuovi prestiti, l'unico che ciguadagnerà sarà sempree solo il banchiere. Lastoria finisce che i 10 nau-fraghi si coalizzano, cac-ciano dall'isola il banchieree continueranno a lavoraree prosperare come primadell'arrivo del banchiere.

continua...

Casimiro Fumagalli

tel. 02/80582081 -8051896 cell.338/4556883e-mail: [email protected]

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La Lombardia è dissemi-nata di aree verdi pro-tette. Protette dallaspeculazione edilizia.Milano è piena di aree

cosiddette standard, cioèquelle che in base al vec-chio piano regolatoreerano destinate al verdeo alla costruzione di ser-vizi sociali. A terminescaduto, i Comuni po-tranno farne ciò che vo-gliono: questo è il succodell’incontro tra i costrut-tori e l’assessore Masse-roli tenutosi mercoledì 28 gen-naio.Il fatto è che questovincolo è decaduto per-ché l’amministrazionenon si è mossa per farlorispettare, e in cinqueanni non ha realizzato lefunzioni per cui i suddettiterreni erano preposti.Distrazione? Facendodue conti, è difficile cre-derlo.Innanzitutto l’ideache sta alla base del-l’operato di Masseroli èche il piano regolatorevada eliminato, in quantostrumento antiquato nonfunzionale allo sviluppodi una città “che neces-sita una svolta”. E’ il pri-vato, nella visionedell’Assessore all’Urba-nistica, che deve svilup-pare l’urbanizzazionecittadina nel solco di unquadro strategico trac-ciato dalla pubblica am-ministrazione: il che sitraduce sostanzialmentein una drastica riduzionedei vincoli al fine di in-crementare lo sviluppodella città.Tutto va nella direzionedi una politica che si alli-nea e favorisce netta-mente il partito delcemento: continuiamo ascriverlo, nonostantel’assessore proprio in oc-casione dell’incontro coni costruttori abbia preci-sato che “tutti hannorotto le palle a caso perla questione dell’innalza-mento degli indici di edi-ficabilità da 0,65 a 1 enessuno di quelli che

hanno scritto sui giornalisa niente”.Beata igno-ranza, la nostra, che an-cora non abbiamo capitoche “il cemento è un ar-gomento vecchio, un ar-gomento degli anni ’60,che serve solo a spaven-tare la gente” . Ma anchei “rompipalle ignoranti”arrivano a capire chel’aumento degli indici diedificabilità costituisceun regalo a costruttori eimmobiliaristi, piuttostoche ad una città cheavrebbe sì bisogno di in-terventi urbanistici, masul versante dell’ediliziaresidenziale pubblica.Proprio non abbiamo ca-pito che questa colata dicemento servirà a dareun alloggio a 700milanuovi milanesi, comevorrebbe l’Assessore.Non importa se le attualiproiezioni demografichetracciano un quadro piut-tosto fosco a riguardo. Ameno di non deportaremezzo milione di Brian-zoli sotto la Madonnina.E poi in queste aree avincolo decaduto si potràcostruire a patto di utiliz-zarle per l’edilizia con-venzionata e l’housingsociale, quelle cose dicui si parla in continua-zione ma che ancora difatto non si son viste. Vialibera, quindi, in nomedella nobile causadell’housing sociale, ditutti i poveri, i giovani, glianziani che non possonopermettersi una casa eche si ritroveranno in-sieme ai più fortunati neltanto decantato mix abi-tativo, via libera al ce-mento, vecchiospauracchio in età dapensione, via libera alcemento e alla svoltadella situazione abitativadella città.E poi, in-somma, l’Assessore haragione: anche le reda-zioni dei giornali sonofatte di cemento.

Antiniska Pozzi(Chiamamilano)

Voglia di cemento

La legge regionale sulle aree a vincolo decadutoapre la strada al cemento sulle aree verdi

Una buona notizia vienedal Sud: in Puglia, la Re-gione ha stilato un ac-cordo con i medici dibase che li vincola a ga-rantire le cure a tutti gliimmigrati, senza discrimi-nazioni e delazione adanno dei clandestini.InLombardia, Formigoni af-ferma che "non è possi-bile sia lasciatoperpetuare nel nostroPaese un atto di barbarieassolutamente contrarioalla nostra tradizione giu-ridica, legislativa e cultu-rale".Purtroppo non si riferisceall'odioso provvedimentodeciso dal Governo con-tro gli immigrati, ma aldrammatico caso diEluana, ancora scaglian-dosi contro una legittimasentenza della magistra-tura e applaudendo -dopo averlo auspicato - aun intervento da parte delGoverno che non ha pre-

Formigoni come Vendola di-fenda il diritto alla salute degliimmigrati anziché sostenere ilvergognoso decreto su Eluana

cedenti, un decreto d'ur-genza senza fondamentogiuridico sul quale ancheil Presidente della Repub-blica ha espresso tutta lasua contrarietà.A Formigoni chiediamoquindi di interrompere unaccanimento integralistache sta producendo solodiscredito delle istituzionie ulteriori sofferenze allafamiglia di Eluana e di im-pegnarsi piuttosto con unatto di civiltà a difesa deldiritto di tutti e ciascunoalla salute: faccia come ilpresidente Nichi Vendola,riunisca le organizzazioniconfederali e le associa-zioni sindacali dei medicie definisca un percorsotale da garantire, non inbase alla coscienza deisingoli, il diritto universalealla cura e una disponibi-lità all'accoglienza, questisì rientranti nella tradi-zione culturale e socialedella Lombardia.