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8 6 Novembre 2012 Martedì 13 novembre 2012, Circolo Unione ore 20,30 Visita al Club del Governatore Rocco Giuliani Martedì 20 novembre 2012, Circolo Unione ore 20,30 Assemblea sociale per l’elezione dei Dirigenti del Club 2015/16

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Martedì 13 novembre 2012, Circolo Unioneore 20,30Visita al Club del Governatore Rocco Giuliani

Martedì 20 novembre 2012, Circolo Unioneore 20,30Assemblea sociale per l’elezione dei Dirigentidel Club 2015/16

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Riunione del 30 Ottobre 2012

“Ricomincio da Sud. Il futuro dell’Italia èqui” - Incontro con Lino Patruno, che hapresentato il suo ultimo libro dallo stessotitolo.

Lino Patruno è personaggio ben noto a Bari, e nonsolo. Già Direttore della “Gazzetta del Mezzogiorno”dal 1995 fino al 2008, da allora svolge il ruolo di Edito-rialista presso lo stesso quotidiano; collabora con variperiodici meridionali; autore di saggi giornalistici conparticolare riferimento alle problematiche meridionali-stiche.Breve la presentazione che il Presidente Piccolo ha fat-

to dell’Ospite, preceduto, secondo prassi, dalle notiziedella Segretaria Valeria.A questo punto è stato avviato un vivace ‘duetto’ tra

lo stesso Carmelo e Patruno; il primo ha man mano po-sto al giornalista alcune domande coerenti con i vari ca-pitoli del libro; il secondo ne ha tratto spunto per for-nire ampi e chiari riscontri.Questi i punti dell’intero ‘colloquio’, di cui siamo sta-

ti in grado di trarre i passaggi più significativi.E’ stato chiesto all’ospite se, compiendo oggi una “vi-

sita guidata” nel Mezzogiorno d’Italia, si sarebbero po-tute avere delle sorprese positive. Patruno non ha tar-dato a rispondere affermativamente; e qui è seguitotutto un rosario di fatti e di eventi che hanno dimo-strato la ‘verità meridionale’. “Ho deciso di effettuarequesto viaggio, convinto com’ero e come sono che ilSud non è stato ancora conosciuto per quello che è.Sono andato in giro per capire se il meridione sia unamalattia o una possibile risorsa. Perché, in effetti biso-gna ricominciare proprio dal Sud, se vogliamo la rina-scita globale del Paese. Occorre togliere quel pesantevelo che grava sulle forze giovani, i talenti che restanonell’oscurità e stentano a far luce intorno a sé”.Poi Carmelo ha osservato come un certo revisionismo

storico, emerso in occasione dei festeggiamenti per il150° anniversario dell’Unità d’Italia, sostenga che il Mez-zogiorno stesse economicamente meglio prima di es-sere annesso allo Stato piemontese. Positiva la rispostadi Patruno: prima dell’unificazione, lo Stato sabaudo erapesantemente indebitato e con l’unificazione ha in buo-na parte scaricato questo debito sul Mezzogiorno, ali-mentando la lievitazione del debito pubblico; nel corsodegli anni, l’Italia è cresciuta e si è economicamente svi-luppata, diventando un Paese benestante tra i primi die-ci nel mondo, ma il Sud ha perduto progressivamenteterreno, ponendosi in crescenti posizioni di sottosvi-luppo ed anzi aumentando il divario rispetto al Nord.C’è stata, comunque, da sempre – e soprattutto in

questi ultimi decenni - una voglia di scrollarsi di dossocerte dicerie: nel Sud ci sono stati e ci sono fermenti dirinascita, non ancora rivelati e valorizzati ma attivi. E quiil Relatore ha detto di aver scoperto, nel suo ‘viaggio’ben 71 ‘eccellenze’; e al riguardo ha citato alcuni forsepoco noti esempi di scoperte e di affermazioni di im-prese meridionali. Ad esempio, il sensore destinato acercare la vita su Marte è frutto della tecnologia pro-

gettuale e costruttiva di una impresa di Modugno; epersi o le fusoliere dell’ultimo Boeing, l’avveniristico“dreamliner”, sono costruite con tecnologie di avan-guardia negli stabilimenti pugliesi dell’Alenia; ancora, èbarese un’azienda che ha escogitato il sistema per la se-parazione dei fluidi, una tecnologia utile per arginare ildisastro ambientale da perdita di petrolio sul fondo ma-rino verificatasi nel Golfo del Messico. Di queste attivi-tà il mondo sa poco o niente; e noi continuiamo a la-vorare e produrre “in handicap”.Alla domanda di Piccolo se il federalismo sarà in gra-

do portare vantaggi al Sud, Patruno ha espresso titu-banza. Il sistema non potrà allignare da noi, soprattut-to perché non siamo in grado di far valere le nostre ca-pacità, non le sappiamo pubblicizzare a dovere, nonsappiamo “far rumore” sulle nostre iniziative a diffe-renza di certe frange imprenditrici del Settentrione. Sia-mo incappati in un “sacco”, che ci tiene stretti, non cifa emergere, ci blocca. E qui altri esempi: perché l’AltaVelocità Ferroviaria ha subito forti limitazioni da noi,mentre di una simile iniziativa si è fatta e si fa largo uti-lizzo da Roma in su? E qui Patruno ha citato altri esem-pi di ‘preferenze’ accordate al solo Nord, a tutto dannodel Mezzogiorno. Uno su tutti: il Ministero dell’Istruzio-ne ha epurato dal programma di letteratura per la ma-turità numerosi illustri letterati di origine meridionale,fra i quali Quasimodo (che fu premio Nobel per la Let-teratura!), Sciascia e Tomasi di Lampedusa.Per rispondere ad altri quesiti, Patruno non ha dis-

degnato di fare riferimento ai difetti della classe me-ridionale, che pure ci sono stati, e notevoli. In primoluogo, la politica e i criteri di selezione dei perso-naggi che hanno fatto politica. Non ha mancato dievocare la Cassa per il Mezzogiorno che, per una dis-torta concezione degli interventi capaci di far svi-luppare le regioni meridionali, insediò qui grossestrutture industriali (acciaierie Italsider, raffinerie pe-trolchimiche, ecc.) di forte impatto ambientale maproduttrici di uno scarso valore aggiunto, perché de-stinate a produrre prodotti semilavorati, poi spesso

Foto: Gianluca Piccolo

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utilizzati nel Nord per realizzare i prodotti finiti.Patruno non ha peraltro risparmiato critiche alla co-

siddetta “mentalità meridionale”, ma ha parzialmentegiustificato questo nostro atteggiamento con le remo-te esigenze della sopravvivenza in una condizione di en-demica miseria; da qui la tendenza all’assistenzialismoimperante e imperversante.La conclusione di Patruno è stata quindi tutta in di-

fesa di Sud, intrisa di un documentato ottimismo. E’ ve-nuta così fuori tutta una serie di “Se non ci fosse ilSud.....” con l’enunciazione di una lunga serie di pro-dotti “made in Sud” che, se non ci fossero, rendereb-bero l’Italia molto più povera (acciaio, plastica, prodot-ti petroliferi, abbigliamento, olio d’oliva, ecc.). ”Se l’Ita-lia non avesse il Sud che offrisse questi e tanti altri pro-dotti al Nord, quel territorio si troverebbe con i pieditagliati”.Allargando lo sguardo al quadro internazionale, l’illu-

stre relatore ha tratto ulteriori argomenti di ottimismodalla posizione geografica del Mezzogiorno: il Sud saràla vera risorsa del Paese, grazie anche alla sua posizionegeo-politica, perché esso si trova al centro di una rivo-luzione di popoli mediterranei che, come la Cina, l’Indiaed altri, vanno acquistando sempre maggiore peso nel-lo sviluppo economico del pianeta. Inoltre, è proprionell’intera area mediterranea (Tunisia, Egitto, Libia, Si-ria) che si palesano fermenti di cambiamento, di svilup-po e di libertà.

Con questi auspici si è conclusa l’interessante disser-tazione di Lino Patruno. Richieste di chiarimenti da par-te di Francesco Giorgino, Adda e Di Lorenzo hanno con-cluso la presenza del noto giornalista tra noi.

PRESENZE E STATISTICHE del 30 Ottobre 2012

Presiede Piccolo; Segretario ViterboSoci: Adda. Baglietto e Sig.ra,Barruffi, Bianchi, Calderazzi,

Cardascio e Sig.ra, De Blessi, De Florio, De Mastro e Sig.ra, DeTommasi, Dell’atti e Sig.ra, De Bwenedetta e Sig.ra, Di Lo-renzo, Di Sciascio e Sig.ra, Di Tonno, Fina, Fino, Forte, Galan-tucci, Ghidini e Sig.ra, F. Giorgino e Sig.ra, Grisafi, Grossi eSig.ra, La Fortezza, Marrone, Martelli, Mele e Sig.ra, A. Mor-fini, Nannavecchia e Sig.ra,F. Pananro e Sig.ra, S. Pananro eSig.ra,Pastore e Sig.ra, Perulli e Sig,ra, Piccolo e Sig.ra, Ran-dolfi e cons., P. Saponaro, Scarascia Mugnozza e Sig.ra, Scia-natico, Simonetti e e Sig.ra, Sollazzo e Sig.ra, Spagnolo, Staia-no e Sig.ra, Virgintino, Viterbo.Recuperano: Borrelli, R. Giorgino, Sassanelli, Scamarcio, M.

Simone: partecipazione al Seminario Distrettuale sulla Lea-dership del 27 ottobre.Statistica: Soci effettivi: 134; Dispensati e in congedo: 11;

Presenti: 43 + 5 = 48 ; Indice di presenza: 39,02 %

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Riunione del 6 Novembre 2012

Il Dr. Giovanni Ajassa, Dirigente presso laSede Centrale della Banca Nazionale delLavoro in Roma, ha presentato un interes-sante e approfondito argomento “Il con-testo economico: qualche numero, unpaio di idee”.

Breve il prologo alla riunione del Presidente CarmeloPiccolo, con poche notizie relative all’attività del Club.Breve anche la presentazione del Relatore di turno,

un alto Funzionario BNL, dedito ai problemi monetarimondiali e alle tante implicazioni ad essi legati.Ecco una sintesi dell’eloquente esposizione.

Crescita, debito e periferiadi Giovanni Ajassa (sintesi)

Un esordio emblematico. Il Presidente Clinton, dopoun’infanzia modesta, dopo studi profondi si

trasferì nella città-cuore degli USA, Washington, cen-tro decisionale popolato dal fior fiore delladirigenza statunitense. Clinton si salvò in quella fo-

resta di uomini potenti con la propria prudentesaggezza, quella di “saper bene che due più due fa

quattro”.Il Mondo continua a crescere. Lo conferma il nuovo

“outlook” del Fondo monetario internazionale. Ma la

marcia rallenta. Al netto di inflazione, il tasso globaledi sviluppo torna ad avvicinarsi a quel tre per cento cherappresenta la media di lungo periodo dalla fine dellaSeconda Guerra Mondiale e che anni fa veniva indica-to come soglia di attenzione al di sotto della quale èbene non andare. Oggi il Fondo monetario avverte cherischi di ulteriore peggioramento – i cosiddetti “down-side risks” – ci sono e sono importanti. C’è una proba-bilità su sei di scendere al di sotto del due per centonella crescita del PIL mondiale in quella che divente-rebbe una sorta di sindrome pre-recessiva a livello pla-netario. Per memoria, e per non indulgere in eccessivopessimismo, andrebbe però ricordato come nel 2009la variazione in volume del prodotto interno lordo glo-bale scese addirittura in territorio negativo con un ca-lo annuo di mezzo punto percentuale. Da quel puntominimo il Mondo si è comunque ripreso.Nel 2008-09 il problema di crescita del Mondo si ra-

dicava nella bolla del debito privato, i mutui sub-prime,tanto per cominciare. Oggi il nodo da sciogliere appa-re quello degli eccessi di debito pubblico. Cambia an-che la geografia della crisi. Se nell’autunno del 2008,con il tracollo di Lehman, il focus era sugli Stati Uniti esulla finanza privata americana, nell’autunno del 2012l’epicentro della crisi si radica in Europa: anzi, nel suddell’Europa, in quella nuova geografia che i rapportiautunnali del Fondo monetario internazionale vannoa introdurre per la prima volta nella loro storia. La geo-grafia di una “periphery”, una periferia europea, che sicontrappone a un “core”, il nucleo dell’area dell’euro.Membri della periferia, nelle tante tabelle e nei molte-plici grafici presentati dal Fondo, sono l’Italia, la Spa-gna, l’Irlanda, il Portogallo, la Grecia, e anche Cipro.Componenti del nucleo sono invece la Germania, la

Francia, i Paesi Bassi, il Belgio, l’Austria, la Finlandia etutti i paesi rimanenti dei diciassette. Malta compresa.Non può esservi moneta senza una saldatura forte tratutte le parti dell’eurozona.Bene, quindi, non drammatizzare la messa in perife-

ria dell’Italia. Anche perché, al di là delle parole, ciò checontano sono i numeri. E i numeri che continuano arendere debole la situazione italiana non sono tantoquelli degli spread, dei rating e dello stesso debito pub-blico. Sono invece i numeri della crescita.Fatto cento il dato del 2007, nel 2012 il PIL italiano si

Foto: Gianluca Piccolo

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attesterà a quota 93, sette punti sot-to. Secondo le previsioni del Fondo,di questi sette punti perduti l’Italia nerecupererà quattro nei prossimi cin-que anni. Nel 2017 il PIL reale dell’I-talia sarà tre punti sotto il volume del2007. Nel 2017 il PIL reale della Ger-mania, ma anche quello del Belgio,saranno dieci punti sopra il dato del2007. Nel medio termine il difetto dicrescita dell’Italia non potrà essereaggravato da eventuali eccessi nellemanovre di compressione dei contipubblici. Importante sarà cercare unpunto di equilibrio. La direzione do-vrà essere quella peraltro indicatadallo stesso Fondo monetario: “(…)economies in the periphery mustcontinue to adjust at a pace they canbear” ovvero “le economie nella pe-riferia devono continuare a risanarei conti pubblici ad un ritmo che essepossano sopportare”. La differenza è fondamentale. Sitratta di perseguire la sostenibilità, che è rigore più cre-scita, e non la sola stabilità.Dove può l’Italia trovare la crescita? Innanzitutto fuo-

ri dai confini dell’area euro, rafforzando i legami con leeconomie “emergenti” che continueranno a crescere.Su questo aspetto le proiezioni del Fondo monetariosono confortanti. La fase di rallentamento del ciclo ci-nese è transitoria. In Cina, in Brasile, in India gli spaziper politiche anticicliche sono ampi. E’ però iniziato unprocesso di transizione del modello di sviluppo, speciedella Cina, con più consumi privati e meno investimen-ti industriali. E’ una crescita che cambia pelle, ma checontinua. Fuori dai confini dell’Eurozona sono ancoratanti e importanti i contesti in cui i segni più prevalgo-no sui meno. Se facciamo cento i valori del 2012, le nuo-ve proiezioni del Fondo monetario internazionale ci di-cono che il PIL della Cina potrebbe salire a 150 entro il2017. India, Indonesia e Vietnam cresceranno di unaquarantina di punti. Brasile e Turchia di oltre venti. Ecosì via.L’Italia è un paese che annualmente vende al Mondo

esportazioni per 630 miliardi di dollari. Certo, sui contidell’export la Germania fa due volte più di noi. Ma do-po i tedeschi, per dimensioni e per dinamica, la capaci-tà esportatrice dell’Italia si colloca ai livelli di protagonistidi assoluto rilievo del “core” europeo quali sono la Fran-cia e i Paesi Bassi. Dalla geografia dell’export e dal ri-lancio della competitività occorre ripartire per fare piùcrescita. Dalla periferia dell’Europa essere più vicini alMondo che cresce.

Non meno interessante, infine, il riferimento all’Italiaed alla Puglia.;Il nostro problema di crescita si può affrontare.La Germania fino a qualche anno fa cresceva meno di

noi.Questo Paese ha messo in azione investimenti mas-sicci. Per l’Italia serve ora un recupero di competitività,cui si aggiunga una seria e coerente politica industria-le. Lavorare poi sul tema del credito, allargare il venta-glio delle fonti di finanziamento delle imprese,

PRESENZE E STATISTICHE del 6 Novembre 2012

Presiede Piccolo; Segretaria Viterbo.Soci presenti: Amirante e Sig.ra, Barruffi e Sig.ra, Bianchi,

Calderazzi, Carbonara, de Giglio, De Serio e cons., Dell’Atti eSig.ra, Di Benedetta e Sig.ra, Di Cagno, Di Ciommo, Ditonno eSig.ra, Forte, Galantucci, Ghidini, Grossi e Sig.ra, Jorio, LorussoA., Macario, Marrone, Marzi,Massaro, Mele e Sig.ra,F. Panaro eSig.ra, Papa, Pastore e Sig.ra, Pettini, Piccolo e Sig.ra, Ranieri,Scarascia Mugnozza e Sig.ra,Sollazzo e Sig.ra, Viterbo.Recuperano per altri impegni rotariani: De Tommasi, R, Gior-

gino e Sassanelli.Statistica: Soci effettivi: 134; Dispensati e in congedo: 10,

Presenti 33 + 3 = 36. Indice di presenza: 29,03%.

Un punto di forza dell’economia italiana resta anco-ra la notevole propensione al risparmio, risora essen-ziale per aiutare la crescita.Un breve accenno alla Puglia, alla sua politica econo-

mica: in particolare alla corrente di export. La Pugliacammina bene.Ripartiamo quindi dalla Puglia, valorizzando qualità

e territorio, affrontando con maggior decisione i pro-blemi del lavoro, della produttività, della disoccupa-zione.

Il Relatore ha chiuso la sua profonda apprezzata ana-lisi, con un ammonimento del Card. Carlo Maria Marti-ni: Siate capaci di vedere la sofferenza e abbiate il co-raggio di intravedere la soluzione, perché non servetanto lamentarsi ma occorre unire insieme capacità esensibilità a costruire una realtà più umana”.

Consensi ampi hanno coronato la dotta esposizionedel Dr. Ajassa.Richieste di approfondimenti da parte degli amici Pa-

pa e Piccolo.

Foto: Gianluca Piccolo

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LE PROSSIME RIUNIONI

RC BariMartedì 13 novembre 2012, Circolo Unione – Ore 20,30Visita al Club del Governatore Rocco Giuliani

Martedì 20 novembre 2012, Circolo Unione – ore 20,30Assemblea sociale per l’elezione dei Dirigenti del Club2015/16

Martedì 27 novembre 2012 – Circolo Unione – ore 20,30“Controstoria della Liberazione. Le stragi ed i crimini di-menticati degli Alleati nell’Italia del Sud” – Incontro conl’autore del libro Gigi Di Fiore .- Interclub organizzatodal R.C. Bari con la partecipazione dei RC cittadini e delRC Bitonto Terre dell’olio. Manifestazione aperta a tut-ti. Aperitivo rinforzato

RC Bari OvestGiovedì 15 novembre – Palace Hotel, ore 20,30Andrea Raniera commemora Francesco TatòSeguirà Assemblea sociale

Domenica 18 novembre – Gita a Gioia del Colle

Giovedì 22 novembre – Istituto Margherita, ore 20,30Pasquale Loizzi ; Cinema e architettura

NOTIZIARIO

Seminario DistrettualeLA ROTARY FOUNDATION VERSO LA VISIONE FU-TURAQuesto il tema dell’incontro che si terrà sabato 24 no-vembre p.v. presso la Sala Congressi della Casa di Spiri-tualità“Sant’Anna” di Matera.Il Seminario Distrettuale ha una particolare importan-za poiché costituirà il momento di avvio della nuova“Visione Futura” e sarà condotto dal PDG Tommaso Be-rardi, dal PDG Carlo Monticelli, dal PDG Alberto Cec-chini e dal PDG Riccardo Giorgino

RC Bari. Martedì 13 novembre, visita delGovernatore Rocco GiulianiMartedì prossimo, dunque, il nostro Club accoglierà ilGovernatore Rocco Giuliani, per la tradizionale visita.Facciamo in modo di confermare all’Ospite il tradizio-nale sentimento dell’accoglienza e della partecipazio-ne, connaturato nella nostra maniera di vivere il Rotary.Appuntamento, quindi, alle 20,30 del 13 novembre, nu-merosi all’Unione.

Giovani emergentiE’ con vivo piacere che diamo notizia dell’importanteaffermazione conseguita dal giovane Medico Odon-toiatra Alberto Armenio, figliolo del nostro caro Con-socio Lucio e della gentile Signora Luisa, Rotariano delRC Bari Mediterraneo.Alberto, dopo attenti studi, è riuscito a creare un sistemache premette ai fili di allineamento di aumentare lo spo-stamento dei denti, grazie alla temperatura corporea,tanto da provocare la defintiva sistemazione dei dentistessi senza interventi invasivi. Il brevetto conseguito dal-l’amico Alberto è stato ceduto a due importati aziendeUSA, leaders mondiali nel settore dell’Ortodonzia. Vivicomplimenti e auguri al giovani amico Rotariano.

RecuperoAlberto Carbonara ha partecipato il 30 ottobre alla ri-unione del RC Milano. Ha consegnato al Pres. Piccolo ilgagliardetto di quel Club.Recupera l’assenza della riunione del 30 ottobre del no-stro Club.

Interessante ConvegnoLa Prof. Floriana Esposito, Presidente del Soroptimist Ba-ri, organizza mercoledì 21 novembre p.v., alle ore 18,presso la sala dell’ex Palazzo delle Poste, Università diBari, Piazza Battisti, un convegno sull’interessante temadella violenza domestica.Relatore il nostro Consocio Dr. Guido Sciascio, che trat-terà il tema: “Violenza domestica: quando la malattiamentale è un effetto non la causa”.Precederà una relazione della Prof.ssa Rosalinda Cassib-ba su “Dinamiche relazionali e violenza psicologica infamiglia”. Siamo invitati a parteciparvi.

ROTARY CLUB BARIAnno rotariano 2012-1379° dalla fondazione

Il Consiglio DirettivoPresidente Carmelo PICCOLOPast Presidente Alberto BARSANTIPresidente 2013/14 Gaetano SCAMARCIOVice Presidente Alberto CARBONARASegretario Valeria VITERBOTesoriere Paolo DITONNOPrefetto Angelo MELEConsiglieri Giuseppe BORRELLI

Alberto DI CAGNOEnrica DI CIOMMO

Luogo delle riunioni: Circolo Unione, BariGiorno di riunione: Ogni martedì - ore 20,30Ufficio di Segreteria: Via Giulio Petroni, 23 - Tel. 080 5242274Orario di Segreteria: dal lunedì al venerdì: ore 9,00 - 13,00

martedì: ore 9,00 - 13,00 e 18,00 - 22,00E-mail: [email protected] web: www.rotarybari.it

Bollettino periodico riservato ai Rotariani

Comitato di RedazionePresidente/Redattore: Alfonso FORTEV. Redattore: Teresa RANIERIComponenti: N. DE GIGLIO, A. GUARDUCCI,

M. SAPONARO, A. SPAGNOLODirettore Responsabile: Silvio PANARO

Stampa: Italgrafica Sud srl - Bari

In copertina:Immagini: Archivio storico AddaGrafica di copertina: Vincenzo Valerio

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