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Supplemento a “Tecnica ed Informazioni dalle Aziende” Anno 19 N. 6 Giugno 2011 - Copia omaggio (euro 1,80)

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Anno 19 N. 6 Giugno 2011 - Copia omaggio (euro 1,80) Supplemento a “Tecnica ed Informazioni dalle Aziende” Filmati e immagini, alla scoperta della storia e delle opere d’arte del Verano ESTERI

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Un po’ di Italia nelle nuove Torri GemelleOne World Trade Center o Freedom

Tower (torre della libertà) è la nuova

opera che, entro il 2013, sostituirà nel

cuore di New York le Torri Gemelle

distrutte durante gli attentati dell’11

settembre 2001.

Per rivestire gli interni di questa

importante opera è stato scelto il marmo

di Carrara, per la precisione lo statuario

venato, noto in tutto il mondo per la

bellezza e l’unicità del colore e delle

sfumature.

La commessa da 5 milioni di euro è stata

vinta dall’azienda italiana Savema di Pietrasanta, in provincia di Lucca – socio della Società Apuana Marmi – che per l’occasione lavora il

marmo estratto dalla cava Bettogli. La torre di 108 piani sarà alta 541 metri, pari a 1776 piedi: un numero non casuale ma simbolico in

quanto rappresenta l’anno dell’indipendenza degli Stati Uniti d’America. Il progetto di ricostruzione dell’area prevede anche la costru -

zione di altre tre torri, una resi den ziale e un museo.

ESTE

RI

Filmati e immagini, alla scoperta della storia e delle opere d’arte del VeranoRicco di opere d’arte e monumenti di forme, stili e tecniche differenti eseguiti dai più rappresentativi artisti operativi nel periodo

compreso tra la metà dell’Ottocento e tutto il Novecento, il Cimitero del Verano a Roma è considerato un vero e proprio museo

a cielo aperto. Collocato vicino alla Basilica di San Lorenzo – la costruzione medievale centrata da una bomba, demolita in

varie parti e ricostruita, anche con l’utilizzo del materiale recuperato, subito dopo il bombardamento – nel corso della seconda

guerra mondiale il cimitero fu colpito in vari punti da ordigni da 500 libbre.

Duranti i cinque bombardamenti – 19 luglio e 13 agosto 1943 e 3, 8, e 14 marzo 1944 – subì gravi danni in tutte le sezioni,

in particolare all’ingresso principale dove, nel viale d’accesso al quadriportico, le voragini ingoiarono cappelle e monumenti.

Oggi è possibile approfondire questa importante pagina di storia del nostro Paese grazie a varie iniziative promosse dalla

Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma e alla costituzione di un centro di documentazione dei cimiteri storici.

Aperto su richiesta e in occasione di ricor-

renze (come l’anniversario del bombarda-

mento di San Lorenzo) o iniziative (la set-

timana dei cimiteri storici), i l centro di

documentazione lo scorso mese di aprile

ha organizzato un weekend di visite con

l’esposizione di filmati sui bombardamenti

a Roma. In particolare, i visitatori hanno

potuto visionare filmati (concessi dall’ar-

chivio storico dell’istituto Luce) che docu-

mentano alcuni momenti salienti della storia

del Verano tra il 1931 e gli anni Sessanta,

compreso il tragico evento del bombarda-

mento del 1943, e un filmato dell’archivio

Rai Teche con le testimonianze sul bombar-

damento da parte degli abitanti del quar-

tiere San Lorenzo.

Ai filmati si sono aggiunte le proiezioni

delle immagini di tombe distrutte dai bom-

bardamenti e di articoli di giornale dell’epo-

ca riguardanti l’attacco del 19 luglio 1943.

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Anno 19 - n. 6 Giugno 2011

TECNICAED INFORMAZIONI DALLE AZIENDE

FUNÉREVUE EUROPE

FUNÉREVUE ESPAÑA

PUNTI D’INCONTRO®

POINTS DE RENCONTRE®

PUNTI DI SALDATURA

SONO MARCHI DI PROPRIETÀ

DI TECNICA EDITORIALE S.R.L.

DIRETTORE RESPONSABILETiziano [email protected]

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REDAZIONE TESTIClaudia Baroncini [email protected]

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Chiuso in redazione il 23-5-2011

RICEVERE GRATUITAMENTE LE NOSTRE RIVISTE

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Tra le bellezze naturalidella ValtellinaGUIDATA DALLA PASSIONE EDALL’ESPERIENZA QUASI CENTENARIA, DA ORMAI CINQUE GENERAZIONI LAFAMIGLIA MAGNI RIESCE AD ACCONTENTARELE RICHIESTE DI VARIE TIPOLOGIE DI CLIENTI,DALLE IMPRESE DI COSTRUZIONI AI PRIVATI,CON UN LAVORO RIGOROSAMENTEARTIGIANALE COADIUVATO DA MACCHINARIALL’AVANGUARDIA.

Appena lasciato alle spalle il lago di Comosi apre di fronte a noi uno scenario spetta-colare: un fondovalle al quale fanno da con-torno le importanti cime delle Alpi Retichee delle Orobie. Siamo in Valtellina, in pro-

vincia di Sondrio, un territorio in grado dioffrire numerose opportunità per godersie ammirare la natura. Dalle palestre di roccia agli itinerari da per-correre a piedi o in bicicletta attraverso

luoghi di interesse storico, culturale edescursionistico, dalle numerose piste dasci ai sentieri innevati che si prestano a sug-gestive passeggiate o ciaspolate fino aglistabilimenti termali dedicati al benessere

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Lo staff della Magni Graniti di Cosio Valtellino, in pro-vincia di Sondrio.

La Magni Graniti dispone di un grande laboratorio, che si svi-luppa su una superficie di circa 7mila metri quadrati coperti, e diun’ampia area dedicata all’esposizione di monumenti funerari.

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e al relax. Meta del nostro viaggio è la cit-tadina di Cosio Valtellino, dove andiamo avisitare la Magni Graniti, un’azienda chepuò vantare quasi 100 anni di attività nelsettore della lavorazione del marmo e delgranito. Sono i primi del Novecento quando EnricoMagni comincia l’attività di scalpellino.Intorno agli anni Trenta anche il figlioAndrea, che durante il periodo estivo sioccupa della vendita dei gelati, in invernoaiuta il padre Enrico nella piccola attivitàdi famiglia e negli anni Quaranta, dopo averabbandonato l’attività di gelataio, si appas-

siona all’arte della pietra dura e si dedicatotalmente a questa professione, riuscendopoi negli anni a trasmettere l’arte e l’espe-rienza ai propri figli – Franco, Enrico e Ric-cardo – e successivamente ai nipoti Walter,Giorgio e Andrea, oggi alla guida dell’azien-da. Ma già si affaccia la quinta generazione,con Gianfranco ed Enrico impegnati nel-l’attività di famiglia. Accompagnati da Walter, iniziamo il nostrotour all’interno della Magni Graniti e, dopo

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plementi di arredo per bagno e per cucina. Tutto questo partendo da una lavorazioneche, in accordo con la clientela, cerca dirispondere alle richieste più svariate in tuttele varie fasi, dalla progettazione fino allarealizzazione del prodotto e della messain posa. Il nostro impegno è comunque quel-lo di continuare a potenziare soprattuttoil settore dell’arte funeraria». La gamma di materiali offerti dalla MagniGraniti è molto vasta e comprende varietipologie di marmi e graniti sia nazionalisia internazionali, con una particolare spe-cializzazione nella fornitura di graniti, serizi

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aver visitato gli uffici amministrativi, raggiun-giamo il laboratorio, che si sviluppa su unasuperficie di circa 7mila metri quadrati coperti,e l’ampia area esterna destinata all’esposizionedi monumenti funerari. «Gran parte dellanostra produzione, circa il 90%, si rivolgeall’edilizia», ci spiega Walter. «Realizziamo pavimenti, rivestimenti di palazzie facciate, scale, davanzali, ma anche com-

«Gran parte della nostra produzione, circa il 90%, si rivolge all’edilizia: dai pavimenti ai rivestimenti di palazzi e facciate fino a scale e davanzali. Ma ilnostro obiettivo è anche quello di continuare a potenziare il settore dell’arte funeraria».

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e beole. L’azienda valtellinese acquista e lavora blocchie lastre provenienti da ogni parte del mondo, avvalendosidi macchinari sempre all’avanguardia e impianti moderni. «La nostra grande esperienza in questo settore», concludeWalter, «ci consente di servire un’ampia clientela, dallegrandi imprese di costruzioni fino al privato, che ci rico-nosce non solo la velocità e la precisione ma anche laqualità del prodotto finito, frutto di accurati progettipersonalizzati e di una lavorazione sempre attenta avalorizzare le caratteristiche dei diversi materiali uti-lizzati».

Magni Graniti Tel. 0342 635029 Fax 0342 [email protected]

INFORMAZIONI

Andrea Magni, dopo aver affiancato il padreEnrico, si è dedicato totalmente a questa pro-fessione tramandando a figli e nipoti la pas-sione e l’impegno. Oggi la Magni Graniti ègestita dai nipoti Walter, Giorgio e Andrea, giàaffiancati dalla quinta generazione.

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i prodotti di

Via Don Internet bellinzoni

SINCE 1937

i prodotti di Be l l i n z on iEUREKA

DescrizioneEureka è il nuovo gel lucidante appositamente studiato per luci-dare sia pavimenti in granito e gres sia pavimenti in marmo. La sua formula consente inoltre di rilucidare pavimenti che con iltempo e l’usura hanno perso colore e brillantezza.

UtilizzoDopo aver applicato una piccola quantità di gel lucidante Eureka(circa 30 grammi) sul pavimento e aver aggiunto dell’acquanebulizzata, si può procedere su una superficie di circa 1-2 metriquadrati con una monospazzola o una levigatrice fino alla com-pleta asciugatura del gel.

ConsigliPrima dell’utilizzo si raccomanda una buona pulizia del pavimen-to. Nel caso di materiali molto porosi potrebbe essere necessarioripetere l’operazione. Se la lavorazione con la macchina risulta difficoltosa, a causadell’attrito e del relativo surriscaldamento del pavimento, è suffi-ciente utilizzare acqua nebulizzata.

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i prodotti di Be l l i n z on i

Via Don Gnocchi, 4 - 20016 Pero (MI) - Italy - Tel. 02 33 91 21 33 - Fax 02 33 91 52 24Internet: http://www.bellinzoni.com - E-mail: [email protected]

i prodotti di Be l l i n z on i

per marmo

per granito

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Conferme per il prodotto italianoDAI MATERIALI GREZZI A QUELLI LAVORATI, IL SETTORE ITALIANO NEL 2010 HA MOSTRATO UN TREND POSITIVO IN QUASI TUTTE LE VOCI.SECONDO I DATI RESI NOTI DALL’INTERNAZIONALE MARMI EMACCHINE DI CARRARA, L’EXPORT HA RAGGIUNTO 1,581MILIARDI DIEURO E SUPERATO I 4 MILIONI DI TONNELLATE, CON UN INCREMENTORISPETTIVAMENTE DEL 9,5% E DEL 14,9%.

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«Un risultato complessivamente soddisfa-cente quello dell’export di settore a livellonazionale, che comunque deve essere con-solidato e che, per alcune voci, dovrà scon-tare i riflessi delle ultime turbolenze comequelle del mercato nord africano», affermaGiorgio Bianchini, il presidente dell’Inter-nazionale Marmi e Macchine di Carrara,presentando i risultati del consueto lavorodi analisi dell’andamento della pietra natu-rale. «Esaminando le singole voci emergeche la positività del risultato è dovuta inparte considerevole ai marmi, sia grezzisia lavorati, risorsa nazionale che si fondasu materiali ben conosciuti e apprezzatiall’estero mentre per i graniti si deve riscon-trare ancora una flessione sui valori medidell’export. Tutto questo senza considerare i riflessiche potranno avere gli eventi del Giapponee quelli in atto nel Nord Africa per i quali ciauguriamo una rapida conclusione, soprat-tutto per le popolazioni interessate».

Al 31 dicembre 2010 le esportazioni italianedi marmi, graniti, pietre e travertini, grezzie lavorati, hanno raggiunto i 4,144 milionidi tonnellate, con un incremento del 14,9%.Aumenta di 9,5 punti percentuali anche ilgiro d’affari che supera 1,580 miliardi dieuro. Un confronto con gli anni passati dimostrache, per quanto riguarda le quantità espor-tate, sono stati raggiunti i livelli del 2008anche se, in riferimento esclusivamente aquesti ultimi dodici mesi, l’incremento nonha riguardato tutte le voci ma soprattuttomateriali grezzi e semigrezzi. L’Unione Europea si conferma la principalearea di sbocco per le esportazioni italiane,che a valore sfiorano i 468 milioni di euro,e il partner più importante resta la Germaniagrazie a granito (voce di maggior valore) emarmo lavorato che registrano segnali diripresa sia nei volumi sia nei valori. Crescono le esportazioni anche verso altriPaesi dell’Unione, tra i quali Austria, Francia,

Polonia e Belgio. Volgendo lo sguardo aglialtri continenti, vediamo l’Estremo Orienteche, più dinamico nell’import di marmi,sorpassa a valore Usa e Canada. Discorso a parte per la Cina che segna lacrescita di marmi grezzi (poco meno di 83milioni di euro) ma anche di lavorati di mar-mo e di granito. Spostandoci in America Latina, il trendpositivo registrato dal Messico gli consentedi raggiungere il Brasile. E le importazioni?In Italia nel 2010 hanno abbondantementesuperato 1,8 milioni di tonnellate, con unleggero calo dovuto a granulati e polveridi marmo, per un valore di 438 milioni dieuro. Con 223mila tonnellate di blocchi l’In-dia è la maggiore fornitrice, anche se ilmateriale di maggior valore negli ultimidodici mesi è giunto dal Brasile. Questi due Paesi, insieme al Sudafrica, rico-prono complessivamente il 60% dell’importsia a valore sia a volume.

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Ho trovato!14

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DISPONIBILE IN DUE VERSIONI, PER MARMO E PER GRANITO, IL NUOVO GEL PER LUCIDARE PAVIMENTI IN MODO SEMPLICE E VELOCE È DAVVERO UNA GRANDE SCOPERTA. ECCO PERCHÉ LA BELLINZONI HA DECISO DI CHIAMARLO EUREKA, NOME CHE RICORDA LA FAMOSAESCLAMAZIONE GRECA PRONUNCIATA DA ARCHIMEDE DOPO UNA DELLE SUE PIÙ IMPORTANTI SCOPERTE.

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Geniale inventore e grande matematicodell’antichità, secondo la tradizione Archi-mede, colpito da un’intuizione mentrefaceva il bagno, esultò a una delle sue piùimportanti scoperte esclamando Eureka!(Ho trovato!) e correndo per le strade dellacittà. Proprio l’esclamazione greca è statascelta dalla Bellinzoni come nome per l’in-novativo prodotto: un gel in due versioni,per marmo e per granito, appositamentestudiato per lucidare ma utile anche perrilucidare pavimenti che hanno perso labrillantezza e il colore a causa dell’usura.Il procedimento è molto semplice e velocee va effettuato dopo un’accurata puliziadel pavimento – con la monospazzola el’appropriato disco, in modo da eliminarelo sporco ed eventuali residui di cere e trat-tamenti –, un abbondante risciacquo el’asciugatura con un aspiraliquidi.

Lucido in poche mosseDisponibile in due versioni, per marmo eper granito, il gel lucidante Eureka deveessere distribuito direttamente sul pavi-mento accuratamente pulito. Bisogna prelevare una piccola quantità diprodotto (circa 30 grammi) e posizionarlasotto il disco, inumidire leggermente conacqua e lavorare su una superficie di uno

o due metri quadrati circa con una monospazzola (da150-400 giri al minuto e minimo 30 kg di peso) o una levi-gatrice fino alla completa asciugatura del gel, ottenendoin questo modo la lucentezza desiderata. Se la lavorazionecon la macchina risulta difficoltosa, a causa dell’attritoe del relativo surriscaldamento del pavimento, èsufficiente utilizzare acqua nebulizzata. Nel caso invece di materiali molto porosi potrebbe esserenecessario ripetere il trattamento. Alla fine, per eliminare l’eventuale prodotto rimasto eneutralizzare l’acidità residua, procedere con il lavaggioe il risciacquo con acqua e una sostanza alcalina, comesoda, bicarbonato o il detergente Ultrastripper, sempreprodotto dalla Bellinzoni.

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BellinzoniTel. 02 33912133 Fax 02 [email protected]

INFORMAZIONI

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Nuova base in marmoper i Bronzi di RiacePROGETTATE E FATTE REALIZZARE DALL’ENEA, LE NUOVE BASI SU CUI POGGIANO I BRONZI DI RIACE SONO IN MARMO DI CARRARA E ASSICURANO MAGGIORE SICUREZZA IN CASO DI OSCILLAZIONI DOVUTE AI TERREMOTI.

Assicurare il massimo isolamento delle sta-tue nei confronti delle sollecitazioni deiterremoti nelle direzioni orizzontale e ver-ticale. È con questo obiettivo che sono stateprogettate e fatte realizzare dall’Enea –l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie,l’energia e lo sviluppo economico sostenibile– le innovative basi antisismiche su cui pog-giano i Bronzi di Riace. «Il patrimonio culturale di cui dispone ilnostro Paese rappresenta un’enorme ric-chezza che va preservata con il massimoimpegno e con le migliori competenze»,ha commentato Gio-vanni Lelli, commis-sario dell’Enea, duran-te la conferenzastam pa di presenta-zione della basi anti-sismiche. «In questo ambitol’Enea è impegnata asviluppare ampie si -ner gie tra il mondodella ricerca e il setto-re dei beni culturali,mettendo a disposi-zione del nostro patri-monio storico e arti-stico tutte le miglioritecnologie realizzatenei nostri laboratori.L’ampio panorama dicompetenze profes-sionali dell’Enea rendepossibile un efficaceapproccio interdisci-plinare, con attivitàche si svolgono sia nei

laboratori sia direttamente sul campo, coninterventi di indagine e conservazione delpatrimonio culturale». Ogni base è composta da due blocchi dimarmo sovrapposti all’interno dei quali sitrovano quattro calotte concave contenentiquattro sfere, sempre di marmo. Sono proprio le calotte e le sfere a svolgerela funzione antisismica, coadiuvate da altrielementi dissipativi in acciaio inox installatifra i due blocchi che, in caso di terremoto,rendono minime le oscillazioni nella dire-zione verticale.

I Bronzi di Riace

Preziosa testimonianza della scul-

tura greca classica e databili al V

secolo a.C., i Bronzi di Riace sono

stati ritrovati il 16 agosto 1972 a

Riace Marina (RC). Affondati duran-

te il naufragio di una nave che dalla

Grecia li stava trasportando proba-

bilmente a Roma, rappresentano

due guerrieri eroi e sono stati rea-

lizzati con la tecnica della fusione

a cera persa.

Dal 1981 si trovano al Museo Nazio-

nale di Reggio Calabria, dopo

essere stati sottoposti a lavori di

restauro – prima a Reggio Calabria

e successivamente a Firenze – ed

essere stati esposti a Firenze e a

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Esposta quotidianamente ad aggressioniesterne, tra cui polveri, smog e vento, lapelle del nostro viso ha costantementebisogno di cure. Appositi trattamenti quali scrub, peelingo gommage possono essere consideratiil primo passo per renderla sana, liscia eluminosa e dovrebbero diventare unabuona e costante abitudine. In pratica,attraverso l’applicazione di apposite cre-me si procede con la rimozione dellostrato superficiale delle cellule morte el’eliminazione di tutte le impurità. Un’operazione molto importante – pertutti i tipi di pelle ma soprattutto nel casodi pelli mature, spesse o con cicatrici eimperfezioni causate dall’acne – che nutree contemporaneamente prepara la pellead altri trattamenti e a ricevere tutti ibenefici delle creme applicate successi-vamente. Per un’esfoliazione del viso delicata e altempo stesso molto efficace, l’aziendasvizzera Karin Herzog propone la crema

Mild Scrub con particelle di marmo micro-nizzate. Uniche in quanto perfettamentesferiche, queste particelle di marmo con-tribuiscono a rinnovare le cellule e a liberarei pori dalle impurità, migliorando quindil’assorbimento delle creme applicate suc-cessivamente.Adatta a tutti i tipi di pelle, tranne natural-mente quelle molto sensibili o con coupe-rose, Mild Scrub con l’arrivo della bella sta-gione si rivela anche un’ottima alleata perl’abbronzatura in quanto prepara viso ecollo a rispondere al meglio agli stimoli delsole o delle lampade. L’innovativa formula con particelle dimarmo micronizzate è volutamenteasciutta per limitare l’uso dell’acqua e quindidei conservanti. Per quanto riguarda il suoutilizzo, Mild Scrub può essere applicatada una a quattro volte alla settimana. Dopo aver pulito la pelle del viso e del colloè sufficiente stendere uno strato sottile,massaggiare con movimenti circolari peralcuni secondi e risciacquare.

marmo & bellezzaTRATTAMENTI COSTANTI COME L’ESFOLIAZIONECONTRIBUISCONO A PURIFICAREE NUTRIRE LA NOSTRA PELLE,SPRIGIONANDO TUTTA LA SUA NATURALE LUMINOSITÀ E BELLEZZA. TRA I NUMEROSIPRODOTTI IN COMMERCIO, LA CREMA VISO ESFOLIANTEMILD SCRUB DELLA LINEACOSMETICA SVIZZERA KARINHERZOG SI DISTINGUE PER IL PRINCIPIO ATTIVOUTILIZZATO: PARTICELLE DI MARMO MICRONIZZATEPERFETTAMENTE SFERICHE.

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Un trio concreto e innovativo18

È QUELLO FORMATO DAI FRATELLI EMILIANO, EMANUELE E OMAR CASAGRANDECHE GESTISCONO INSIEME LA IDEALMARMI CON SEDE A SANT’ALBERTO DI ZEROBRANCO, IN PROVINCIA DI TREVISO. UNA PASSIONE, QUELLA PER LALAVORAZIONE DEI MARMI E DEI GRANITI, TRASMESSA DAL PADRE NATALINOCHE DOPO VARIE ESPERIENZE NEL SETTORE HA DECISO DI FONDARE CONSUCCESSO UNA PROPRIA ATTIVITÀ.

L’esterno della IdealMarmi di Sant’Alberto di Zero Branco, in provincia diTreviso, l’azienda di famiglia gestita dai fratelli Emiliano, Emanuele e OmarCasagrande. A destra, alcuni momenti di attività all’interno del laboratorio.

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porfidi, agglomerati di quarzo) da ormaidiversi decenni e gestita da due generazionidalla famiglia Casagrande. I tre fratelli Emi-liano, Emanuele e Omar collaborano inten-samente in questa attività con l’obiettivodi apportare continui miglioramenti esoprattutto aggiornamenti a tutto ciò cheil padre Natalino ha creato diversi anni fa. Dopo le prime esperienze come scalpellino– professione che gli ha permesso di impa-rare pian piano non solo a distinguere maanche a conoscere le pietre dure e quindia specializzarsi sulle tecniche e i modi piùappropriati per tagliarle e lavorarle – Nata-lino ha maturato diversi anni di esperienzain piccoli laboratori artigianali e in aziendeun po’ più grandi prima di decidere di met-tersi in proprio. «Quella di mio padre per questa professioneè stata da sempre una vera passione che èpoi riuscito a trasmetterci», ci raccontaOmar. «Il nostro impegno oggi è quello dicontinuare a portare avanti questa tradi-zione di famiglia con grande tenacia e deter-

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Prima dell’istituzione dei Comuni alcunelocalità del territorio veneto, non riuscendoa organizzarsi autonomamente, dipende-vano da centri più grandi e importanti evenivano chiamati colmelli, oggi identifi-cabili con i nostri quartieri. Il nostro viaggioalla scoperta dei marmisti italiani ci ha por-tato nella frazione di Sant’Alberto, un temponota come uno dei colmelli di Zero Branco,un Comune situato al confine meridionaledella provincia di Treviso su un territoriopianeggiante e ricco di corsi d’acqua, tracui il fiume Zero che attraversa proprio lapiazza principale. A Sant’Alberto si trova la sede della Ideal-

Marmi, un’azienda operante nel settoredelle pietre naturali e artificiali

(marmi, graniti, ardesie,

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minazione per migliorare e potenziare ulte-riormente questa attività. La nostra specializzazione spazia dal -l’edilizia generale, come per esempio scale,pavimentazioni o rivestimenti di facciate,fino all’arredamento interno con camini opiani per cucine e bagni. Un ruolo importante è naturalmente svoltoanche dal settore funerario, con la realiz-

zazione di numerosi monumenti». Disposto su una superficie di oltre 800 metriquadrati (con un ampliamento fino a 1.000mq già previsto), il capannone destinatoalla lavorazione dei vari materiali com -prende diversi macchinari innovativi e dialtissima precisione. Ai locali destinati agli uffici tecnico e ammi-nistrativo si aggiunge la sala mostra dove

il cliente ha la possibilità di poter visionareun’ampia gamma di materiali e colori edessere guidato nella scelta della tipologiapiù adatta a realizzare il proprio progetto. Non mancano vari esempi sia di prodottifiniti sia di immagini che rappresentanoimportanti lavori commissionati da altriclienti e dai quali poter prendere spuntoper ciò che si desidera realizzare.

La stretta collaborazione dei tre titolari consente alla Ideal-Marmi di apportare continui miglioramenti e aggiornamentia tutto ciò che il padre Natalino ha creato diversi anni fa.

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«La nostra attività si r ivolge a privati,commercianti dell’arredo in genere e gros-se imprese», conclude Omar, «che seguia-mo accuratamente passo dopo passo,dallo studio tecnico iniziale che vede coin-

volti abili professionisti fino all’eventualeposa in opera o finitura, passando per lascelta del prodotto più idoeneo fino allacompleta assistenza nel cantiere coinvoltonel lavoro».

I fratelli Casagrande ripresicon lo staff della IdealMarmi.

IdealMarmi Tel. 0422 345398 Fax 0422 [email protected]

INFORMAZIONI

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Uno scorcio da via San Barnaba delTribunale di Milano, di epoca fascista.

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Nel Ventennio fascista Milano ha visto lanascita di diversi edifici che ancora oggitestimoniano la volontà del regime di dimo-strare e confermare la propria grandezzae potenza attraverso la realizzazione diopere imponenti e monumentali, strutturesolide realizzate con materiali quali marmo,pietre e cemento. Non a caso l’associazione Neiade Immagi-

nare Arte ha scelto Architettura e Regimecome titolo per l’itinerario recentementeproposto nell’ambito del ciclo di incontriculturali A Spasso con Milano. Punto di partenza è stato il Palazzo dell’In-formazione o, come venne chiamato al tem-po della sua costruzione (1938–1942),Palazzo del Popolo d’Italia in Piazza Cavour.Commissionato dallo stesso Mussolini all’ar-chitetto Giovanni Muzio, questo austero e

monumentale edificio pensato per ospitarele agenzie di stampa e le testate giornali-stiche si affaccia sulla piazza con unafacciata di sei piani in cui trovano posto unporticato architravato alla base e una seriedi tagli verticali che corrispondono alla fine-stratura dei piani. Al centro, simbolo delpalazzo, il balcone scolpito in porfido e ilgrande bassorilievo in marmo di Carrara. Proseguendo verso il centro della città siraggiunge prima il Palazzo dell’Ina in PiazzaDiaz – caratterizzato da facciate rivestiteda differenti materiali lapidei come granitie serizzi dalle tonalità scure ma anchemarmi bianchi e rosati – e successivamentel’Arengario di Piazza Duomo, dove attual-mente è allestito il Museo del Novecento,costituito da due edifici con facciaterivestite di marmo di Candoglia e caratte-rizzate da una doppia serie di arcate a tuttosesto e, alla base, portali rettangolari concornici. Non manca l’occasione per parlare delPalazzo di Giustizia, situato lungo corso diPorta Vittoria su un’area di circa 30milametri quadrati. A forma di trapezio, conotto cortili di differente grandezza e unatorre di 61 metri di altezza, il palazzo èdiviso in tre sezioni – la Corte d’Appello, ilTribunale e la Pretura – con facciate mar-moree che vedono un susseguirsi di finestree portali, quattro ingressi principali alcuniingressi minori. Entrando, la severa architettura lasciaspazio ad ambienti ricchi di opere artistichecome, per esempio, l’aula della Corte d’Ap-pello civile dove si possono ammirare levarie tonalità di colore dei marmi, dellepietre di rivestimento e delle vetrateaccanto a tre bassorilievi che danno vita aun imponente trittico.

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A spasso con MilanoÈ QUESTO IL NOME DEL CICLO DI PERCORSI CULTURALI CURATIDALL’ASSOCIAZIONE NEIADE IMMAGINARE ARTE PER RACCONTARE MILANOE LA SUA STORIA ATTRAVERSO L’ARTE E L’ARCHITETTURA. UNO DEI VARI PERCORSI PROPOSTI QUEST’ANNO, ARCHITETTURA E REGIME,HA PERMESSO DI AMMIRARE E CONOSCERE PIÙ A FONDO ALCUNE DELLEIMPONENTI OPERE REALIZZATE NEL CAPOLUOGO LOMBARDO DURANTE IL REGIME FASCISTA.

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Itinerari insoliti in città

Un’offerta ricca e innovativa dal punto di vista culturale eartistico caratterizza le proposte dall’associazione milaneseNeiade Organizzare Arte: visite guidate a Milano e fuoricittà, eventi e progetti culturali, organizzazione diconferenze e convegni. A spasso con Milano è il titolo delciclo di itinerari culturali che, giunto alla sua settimaedizione, vuole raccontare a turisti e cittadini la città diMilano e la sua storia attraverso l’arte e l’architettura. «Sitratta di visite e percorsi insoliti che ampliano l’offerta cul-turale e turistica della nostra città divulgando i tesori artistici,la storia e le curiosità che Milano ha in serbo per i suoistessi cittadini e per i tanti turisti», afferma AlessandroMorelli, assessore al turismo, marketing territoriale, identitàdel Comune di Milano. «L’assessorato al turismo ancorauna volta è lieto di sostenere con il proprio contributoquesta iniziativa. Percorreremo insieme le vie della nostracittà, ci muoveremo nelle sue piazze e godremo della bel-lezza dei suoi gioielli storico-artistici e ambientali. Il percorsodi quest’anno riprenderà dal secolo XIX: seguendo le rivo-luzioni urbanistiche che hanno coinvolto la nostra cittàdall’era napoleonica all’Expo 1906, visitando i luoghiverdiani di Milano e camminando tra gallerie e passaggisegreti, per poi affacciarci al Novecento».

Per informazioni www.neiade.com

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Guardare e spiegare il marmoda due diversi punti di vista,quello del sogno e quello dellarealtà, che si incontrano in unemozionante racconto di sto-rie sognate e di vicende vis-sute. «… la realtà ha senso seè la tensione costante versola realizzazione del sogno…il sogno non è illusione, eva-sione del chimerico, cedimen-to alla fantasmatica allucina-zione, fuga onirica, mapro getto, pianificazione stra-tegica di un percorso teso alraggiungimento di un obiet-tivo e alla realizzazione di undesiderio… il sogno, secondola sua prospettiva, investe larealtà e la piega, la condizio-na, la modifica, la migliora;la realtà si impadronisce delsogno, lo trasforma in pro-getto e lo realizza…». Da questo breve estrattodella prefazione emerge chia-ramente il concetto di dupli-cità espresso continuamentenell’opera di Mariella Pasini.Singolare anche nella forma,il libro double face può essereiniziato in modo indifferenteda una parte o dall’altra, hauna doppia copertina, duetitoli – ”La morbidezza delmarmo” e “Sulla via del mar-mo” –, due diversi caratteridi scrittura, due percorsi daleggere e guardare che siincontrano al centro del volu-me.

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È QUELLO CHE L’AUTRICE MARIELLA PASINI CI INVITA A FARE SFOGLIANDOLE PAGINE DEL SUO DOPPIO LIBRO ”LA MORBIDEZZA DEL MARMO“ E “SULLA VIA DEL MARMO”, DOVE LA PASSIONE E LA VOGLIA DI SCOPRIRECOINVOLGONO IL LETTORE SPINGENDOLO A RICERCARE LE STESSESENSAZIONI E A VIVERE LE STESSE EMOZIONI.

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Un lungo viagg i

Una suggestiva immagine delle cave, cuore dell’operae punto di incontro delle due parti del libro. A destra, le due copertine del libro dal doppio titolo“La morbidezza del marmo” e “Sulla via del marmo”.

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Alla scoperta di un nuovo ambienteQuesto doppio libro si pre-senta come un lungo viaggioemozionale che porta allascoperta del mondo del mar-mo, della durezza che carat-terizza il lavoro di cavatori omarmisti e della morbidezzaintesa non solo come capacitàdella pietra di modellarsi nellemani dell’uomo, ma anchesotto molti altri aspetti. Il viaggio di Mariella Pasini –

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g io emozionaleMariella Pasini,

l’autrice del libro. Per maggiori informa-

zioni, contattare l’autrice al numero3338804118 oppure

via e-mail all’[email protected]

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che la porterà a indagare ed esplorare qual-siasi traccia del marmo nelle espressionid’arte e nelle attività economiche – prendeil via da un primo contatto avvenuto dueanni fa quasi per caso, quando decide dipartecipare a un concerto di Fausto Lealiorganizzato proprio nelle cave di Botticino.Colpita e impressionata dalla grandezza,dalle forme, dai colori, dalle suggestioni,Mariella Pasini si ritrova improvvisamentea guardare con occhi diversi le cave. «… quella sera mi sono resa conto di tro-varmi in un posto speciale… l’idea di cavacominciava a scavare dentro di me…». Viste sempre da lontano – dapiccola come luoghi un po’inquietanti e, con il pas-sare del tempo, puntodi riferimento geogra-fico per ritrovare lastrada di casa – daquesto momento lecave di Botticinorappre sentano unnuovo ambiente,speciale e spettaco-lare. «… supero prestola diffidenza per questoambiente che non mi avevamai convinta del tutto… da allora hasempre bussato la voglia di ritornarci, pos-sibilmente con la luna piena, che con i suoi

tagli di luce disegna la maestosità dellepareti e lo schema di lavoro, rischiara gliangoli più bui, riflette il candore dei blocchie illumina l’immobile vitalità della mon -tagna fino a farla brillare…».

Immagini che accompagnano e completano il testoDopo il primo incontro casuale le caveappassionano Mariella Pasini, che cercacosì di approfondire il più possibile questotema anche visitando i luoghi che sono statiin grado non solo di emozionarla ma anche

di spingerla a riproporre queste sen-sazioni usando parole e imma-

gini. I l testo è infattiaccompagnato e spesso

completato da circa 500immagini, selezionate

fra più di 7mila scat-tate dall’autrice, chepresentano il parti-colare universo delmarmo focalizzan-dosi su una moltepli-

cità di soggetti. Si passa dalle cave vere

e proprie – che documen-tano la durezza di questa atti-

vità portata avanti da generazioni dicavatori e marmisti – ai laboratori dove ilmarmo prende forma dalle abili mani di

professionisti e artisti, dalle costruzioni(piazze, chiese, monumenti ecc.) che impre-ziosiscono le nostre città, testimoniandol’importanza storica di questo materiale edella sua arte, fino alle soluzioni più inno-vative e moderne. Visitare le fiere del settore si rivela un ulte-riore stimolo per l’autrice che, girando pergli stand, sente quanto le meraviglie chesta ammirando la arricchiscano sempre più.«… ho letto tre belle parole che definisconoil marmo: forza, passione, arte, e altre chelo contraddistinguono: costanza, pazienza,creatività, bellezza, armonia… morbidezza,leggerezza, colore, calore, trasparenza…». A lei la pietra trasmette sicurezza, calore,potenza, energia; per lei la pietra amplificae rende tutto più suggestivo. Dove c’è la pietra, dove brilla il marmo,respira il fascino del mistero, della storia,dell’antico, dell’archeologia. Queste carat-teristiche ispirano l’autrice a descrivereanche incontri con l’arcobaleno, con i gatti,con la luna. Tutto parte e riporta sempre almarmo. Le cave diventano la ragione del libro maanche il pretesto per entrare nelle nostrecave e vengono viste e intese anche comeinteriorità, come memoria, come scavo,come scalata. «… i blocchi di marmo sem-brano pagine di un grande libro aperto…gli scavi scrivono sulle loro pagine la storia

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«… sono seduta su una spiaggia e in religiososilenzio ammiro l’oceano. Gli rendo omaggioascoltandolo e il suo respiro profondo si fondecon il mio. Alla mia sinistra intravedo dei ri-lievi scuri. Guardo meglio: vedo una cava mar-mifera e mi perdo a osservarla: i suoi riflessiprima si riflettono, poi si scompongono…»

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della Terra… le gradinate invitano ad andarein alto… mi sento davanti a opere incom-piute, a sculture non definite… ho la sen-sazione di trovarmi in un luogo sacro…l’Umanità è stata scritta sulla pietra…». E ancora, «… vedere la montagna a nudo,che mette in mostra le sue parti più intime,mi dà l’impressione che fra il cielo e la terraci sia come una linea di confine segnatadalle bancate, uno spazio di divisione frainterno ed esterno, una linea che dividequello che c’è sopra da quello che c’è sotto,ma che nello stesso tempo unisce, mostran-done le bellezze senza coperture… ».Mariella Pasini paragona anche il marmoalle persone, alle molte espressioni e carat-teristiche che si rispecchiano nell’uomo ealla testa che, come il marmo, ha bisognodi essere scoperta, scavata, rinnovata perdare il meglio di sé. Dalla testa alla conoscenza il passaggio èautomatico e di riflesso arriva alla coscienzache pensa trovarsi nelle parti più profonde.Tornano quindi in gioco le cave, associatealle nostre cavità dove, per vedere e capirecosa c’è, cosa succede e cosa si può estrarre,bisogna scavare.

I vari modi di vedere e comprendere il marmoMariella ha saputo guardare quindi il marmo

anche con occhi diversi: nella realtà e nelsogno, alla luce del sole e nel buio deglianfratti, nelle nuvole e nelle pozzanghere,immedesimandosi perfino nelle colonne enelle macchine, nella colomba e nell’uovoche si dischiude. La capacità di vedere lecave e di “penetrare” le ha consentito sco-perte sorprendenti. Questo doppio libro provoca molteemozioni e riflessioni in chi lo legge: neidestinatari che si rapportano con il mondo

del marmo e in quelli che voglionoconoscere realtà nuove e scoprire se stessi,che desiderano muoversi e realizzare ipropri sogni, che capiscono l’importanzadi cambiare schema, che apprezzano il valo-re dell’emozione, che riescono a conciliarela materia con lo spirito e ad abbandonarela superficie per immergersi nel profondo,estraendo fuori e dentro di sé il meglio chesi può, proprio come nelle cave.

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DA OLTRE 170ANNI LE TERME DI CASTROCARO, IN PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA, SONO NOTE PER LE PROPRIETÀ BENEFICHE DELLE PROPRIE ACQUE SALSOBROMOIODICHE E SULFUREE E PER I FANGHI A MATURAZIONENATURALE. IMMERSO IN UN PARCO DI ALBERI SECOLARI, IL CENTROTERMALE OFFRE PIACEVOLI MOMENTI DI RELAX PER RITROVARE LA PERFETTA ARMONIA DI CORPO E MENTE.

Uno splendido giardino del Novecento –otto ettari di parco con sedici chilometri dipercorso tra piante secolari e fiori, labirintiincantevoli, una piscina d’acqua dolce e uncampo da minigolf – conduce e fa da sfondoalle Terme di Castrocaro, in provincia diForlì–Cesena. Le proprietà delle acque minerali di Castro-caro, anche se già conosciute in epocaromana, divennero note nel 1838 quando

Gli imponenti lavori di ampliamento volutida Mussolini portarono infine all’inaugu-razione nel 1938 del complesso che coprivauna superficie di oltre 2.400 metri quadratied era originariamente composto da trestrutture: lo stabilimento dei bagni, oggicentro benessere, il grand hotel terme e ilpadiglione delle feste. Oggi presso il centro termale di Castrocarosi può trovare un’ampia offerta di cure e

un medico del posto le utilizzò a scopo tera-peutico per la guarigione di una grave ulceraalla mano di una donna. La notizia si diffuse rapidamente e il grandeafflusso di gente portò, qualche anno dopo,alla realizzazione di un piccolo centro ter-male. Agli inizi del Novecento vennero sco-perti nuovi pozzi di acqua sulfurea e si diedeil via anche alla produzione di fanghi a matu-razione naturale.

Benessere e tradizione28

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La miscela di fanghi e acqua viene messaa riposare, per un periodo che va dai sei ainove mesi, in apposite vasche all’internodella storica “fabbrica del fango”, un edificioindustriale risalente ai primi del Novecento.Oltre a donare un nuovo splendore allapelle, i fanghi hanno effetti benefici suartriti, artrosi, reumatismi, sciatiche epostumi traumatici.

trattamenti che spaziano da fanghi, bagnie massaggi per i casi di artrosi o reumatismiai bagni sulfurei e salsoiodici per malattiecutanee, acne e dermatiti varie. Il centro benessere consente inoltre di rita-gliarsi speciali momenti di completo relaxscegliendo tra massaggi (in tutte le suevarianti, ayurvedici, shiatsu, estetici), bagnoturco con cromoterapia, sauna, bagno divapore termale in grotta a 42 gradi di tem-peratura e umidità al 98%, piscina con idro-massaggio e molto altro ancora. Non mancano infine trattamenti dedicatialla cura del corpo e del viso, come peresempio l’esfoliazione, le maschere di fangoo i trattamenti antirughe e antinvecchia-mento.

Acqua e fanghiGrazie all’ottimale composizione chimica,le acque salsobromoiodiche (fortementesaline) e sulfuree (dal caratteristico odoredi uova marce dovuto alla presenza di idro-geno solforato) che confluiscono negli sta-bilimenti termali di Castrocaro nellamaggior parte dei casi possono essere uti-lizzate senza diluizioni o particolari prepa-razioni. Non meno note solo le proprietà dei fanghi,

definiti di velluto per la finezza dell’argillautilizzata. Dopo l’estrazione dalle cavesituate sulle colline intorno al centro ter-male, l’argilla viene miscelata con l’acquasalsobromoiodica proveniente da depositidi acqua marina risalenti a diversi milionidi anni fa e portata alla luce attraversoappositi pozzi per poi essere depositata insei laghetti di raccolta.

TERME DI CASTROCAROVia Marconi, 15/1647011 Castrocaro Terme (FC)tel 0543 [email protected]

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