Mario Rigoni Stern senatore a vita: un sogno che … epopea degli alpini. Ricordiamo, tra i tan-ti,...

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NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE Periodico trimestrale della Sezione ANA di Belluno • Iscrizione Tribunale di Belluno n. 1 del 6/2/2003 - Presidente Arrigo Cadore • Direttore responsabile Dino Bridda - In redazione: Ilario Tancon Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n.46) art.1, c.2, DCB BL - In caso di mancato recapito rinviare all’Uff. P.T. di BL 32100 detentore del conto per la restituzione al mittente che si impegna a pagare relativa tariffa Anno III • N. 1 • Marzo 2005 Q uando questo giornale sarà arrivato nel- le case dei suoi lettori probabilmente i gio- chi saranno già fatti ed il nome del successo- re di Mario Luzi, quale nuovo senatore a vita, sarà ormai noto. Noi abbiamo una speranza, a tal proposi- to, ovvero quella che una raccolta di firme pre- sentata dal Gruppo Amici della Montagna del Parlamento italiano sia andata a buon fine: la loro iniziativa ha candidato Mario Rigoni Stern. Il noto scrittore è nato ad Asiago (Vicenza) il primo novembre 1921. Trascorse l’infanzia tra i pastori e la gente di montagna dell’Alto- piano di Asiago, appena terminata la Grande guerra. Nel 1938 entrò alla Scuola Militare d’al- pinismo di Aosta e, più tardi, combattè come alpino, nel battaglione “Vestone” in Francia, Grecia, Albania, Russia. Fatto prigioniero dai tedeschi allorché l’Italia firmò l’armistizio (8 settembre 1943), fu trasferito in Prus- sia orientale. Rientrò a casa, a piedi, il 5 maggio 1945. Trovò impiego al catasto co- munale fino al 1970, e poi si dedicò in- teramente al mestiere di scrittore. Nel 1953, Elio Vittorini, dopo averlo definito scrittore non di vocazione, pubblicò per “I Gettoni” di Einaudi il suo primo romanzo “Il sergente nella neve”, che presto diven- tò un classico della letteratu- ra moderna italiana, e che narra, autobiograficamente, la storia di un gruppo di alpini italiani durante la ritirata di Russia. Da allora Mario Rigoni Stern ha dimostrato il proprio genuino talento di narratore dando alle stampe una ventina di libri che hanno come filo conduttore il gran- de amore per la sua terra, per la montagna, per l’antica civiltà contadina, nonché per la gran- de epopea degli alpini. Ricordiamo, tra i tan- ti, “Il bosco degli urogalli”, “La guerra della naia alpina”, “Quota Albania”, “Ritorno sul Don”, “Storia di Tönle”, “L’anno della vittoria”, “Le stagioni di Giaco- mo”, “Sentieri sotto la neve”, “Tra due guerre e altre storie”, “1915-1918 La guer- ra sugli Altipiani. Te- stimonianze di Sol- dati al fronte”. “L’uomo dell’Al- topiano”, così come oggi viene denominato, or- mai si muove poco dal paese natìo, ove risie- de tuttora nella casa da lui stesso costruita. Ma se la volontà del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi portasse alla nomina che molti di noi si attendono, siamo sicuri che egli non saprebbe rispondere di no. Con Mario Rigoni Stern andrebbe a Palaz- zo Madama l’alpinità. Ovvero prenderebbero posto, ove sarebbe un loro diritto, i migliori va- lori dell’uomo legato alla terra di montagna, valori che traspaiono in modo evidente negli scritti di Rigoni Stern e che egli stesso non si stanca di propagandare sui giornali e nelle con- ferenze alle quali è chiamato. In tal senso ricor- diamo un suo splendido intervento a Belluno in occasione del conferimento del Premio in- ternazionale “Sala di cultura De Luca”. Egli ven- ne da Asiago a ricordarci come si deve essere uomini della montagna oggi e la sua lezione fu davvero mirabile e commovente. Speriamo che il nostro sogno di vederlo no- minato senatore a vita possa tradursi presto in realtà e siamo convinti che la sua candidatu- ra è ampiamente condivisa nell’ambiente de- gli alpini. Sarebbe una vittoria di quei valori che spesso vengono sbandierati al giorno d’oggi, ma che difficilmente vengono rispettati e messi in pratica. Speriamo in Mario Rigoni Stern senatore a vita e ci dispiacerebbe vedere, al suo posto, altri personaggi il cui eventuale merito sareb- be di ben altra natura, magari meno pregnan- te per questa nostra società che ha bisogno, in- vece, di punti di riferimento quali l’amato scrittore asiaghese. LA SUA CANDIDATURA HA RACCOLTO AMPI CONSENSI Mario Rigoni Stern senatore a vita: un sogno che potrebbe farsi realtà di Dino Bridda Direttore

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NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE

Periodico trimestrale della Sezione ANA di Belluno • Iscrizione Tribunale di Belluno n. 1 del 6/2/2003 - Presidente Arrigo Cadore • Direttore responsabile Dino Bridda - In redazione: Ilario TanconPoste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n.46) art.1, c.2, DCB BL - In caso di mancato recapito rinviare all’Uff. P.T. di BL 32100 detentore del conto per la restituzione al mittente che si impegna a pagare relativa tariffa

Anno III • N. 1 • Marzo 2005

Quando questo giornale sarà arrivato nel-le case dei suoi lettori probabilmente i gio-

chi saranno già fatti ed il nome del successo-re di Mario Luzi, quale nuovo senatore a vita,sarà ormai noto.

Noi abbiamo una speranza, a tal proposi-

to, ovvero quella che una raccolta di firme pre-sentata dal Gruppo Amici della Montagna delParlamento italiano sia andata a buon fine: laloro iniziativa ha candidato Mario RigoniStern.

Il noto scrittore è nato ad Asiago (Vicenza)il primo novembre 1921. Trascorse l’infanziatra i pastori e la gente di montagna dell’Alto-piano di Asiago, appena terminata la Grandeguerra. Nel 1938 entrò alla Scuola Militare d’al-pinismo di Aosta e, più tardi, combattè comealpino, nel battaglione “Vestone” in Francia,

Grecia, Albania, Russia. Fatto prigioniero daitedeschi allorché l’Italia firmò l’armistizio(8 settembre 1943), fu trasferito in Prus-sia orientale. Rientrò a casa, a piedi, il 5maggio 1945. Trovò impiego al catasto co-munale fino al 1970, e poi si dedicò in-

teramente al mestiere di scrittore.Nel 1953, Elio Vittorini, dopoaverlo definito scrittore non divocazione, pubblicò per “IGettoni” di Einaudi il suoprimo romanzo “Il sergentenella neve”, che presto diven-tò un classico della letteratu-ra moderna italiana, e chenarra, autobiograficamente, lastoria di un gruppo di alpiniitaliani durante la ritirata di

Russia. Da allora Mario Rigoni Stern

ha dimostrato il proprio genuinotalento di narratore dando allestampe una ventina di libri chehanno come filo conduttore il gran-

de amore per la sua terra, per la montagna, perl’antica civiltà contadina, nonché per la gran-de epopea degli alpini. Ricordiamo, tra i tan-ti, “Il bosco degli urogalli”, “La guerra della naiaalpina”, “Quota Albania”, “Ritorno sul Don”,“Storia di Tönle”, “L’anno della vittoria”, “Le

stagioni di Giaco-mo”, “Sentieri sottola neve”, “Tra dueguerre e altre storie”,“1915-1918 La guer-ra sugli Altipiani. Te-stimonianze di Sol-dati al fronte”.

“L’uomo dell’Al-topiano”, così come oggi viene denominato, or-mai si muove poco dal paese natìo, ove risie-de tuttora nella casa da lui stesso costruita. Mase la volontà del presidente della RepubblicaCarlo Azeglio Ciampi portasse alla nomina chemolti di noi si attendono, siamo sicuri che eglinon saprebbe rispondere di no.

Con Mario Rigoni Stern andrebbe a Palaz-zo Madama l’alpinità. Ovvero prenderebberoposto, ove sarebbe un loro diritto, i migliori va-lori dell’uomo legato alla terra di montagna,valori che traspaiono in modo evidente negliscritti di Rigoni Stern e che egli stesso non sistanca di propagandare sui giornali e nelle con-ferenze alle quali è chiamato. In tal senso ricor-diamo un suo splendido intervento a Bellunoin occasione del conferimento del Premio in-ternazionale “Sala di cultura De Luca”. Egli ven-ne da Asiago a ricordarci come si deve essereuomini della montagna oggi e la sua lezionefu davvero mirabile e commovente.

Speriamo che il nostro sogno di vederlo no-minato senatore a vita possa tradursi presto inrealtà e siamo convinti che la sua candidatu-ra è ampiamente condivisa nell’ambiente de-gli alpini. Sarebbe una vittoria di quei valori chespesso vengono sbandierati al giorno d’oggi, mache difficilmente vengono rispettati e messi inpratica.

Speriamo in Mario Rigoni Stern senatorea vita e ci dispiacerebbe vedere, al suo posto,altri personaggi il cui eventuale merito sareb-be di ben altra natura, magari meno pregnan-te per questa nostra società che ha bisogno, in-vece, di punti di riferimento quali l’amatoscrittore asiaghese.

LA SUA CANDIDATURA HA RACCOLTO AMPI CONSENSI

Mario Rigoni Stern senatore a vita:un sogno che potrebbe farsi realtàdi Dino BriddaDirettore

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VITA DELLA SEZIONE

2 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2005

L’organizzazione per la 78ma adunata nazio-nale di Parma è ormai entrata nel vivo del-

le fasi più cruciali ed ogni particolare logisti-co è stato ampiamente definito.

Nelle settimane scorse si sono tenute varieriunioni organizzative dei responsabili delle se-

zioni interessate, indette per definire il program-ma della trasferta, che ormai è diventata unatradizione consolidata da qualche anno, al fi-ne di consentire a molti alpini di raggiungereil luogo dell’adunata nazionale in modo col-lettivo, contribuendo così a cementare ancoradi più i vincoli di amicizia nella condivisione

di un’esperienza in comune. È ancora possibi-le effettuare la prenotazione che, unitamentealle informazioni del caso, può essere perfezio-nata al gruppo Ana di appartenenza o alla se-zione di Belluno (tel. 0437-27645) oppure aRenato Menel (tel. 335-5305952).

Come riferisce lo stes-so Menel, responsabile ditale organizzazione che amarzo ha effettuato un ac-curato sopralluogo con isuoi collaboratori in queldi Parma, è stato stilato unprogramma che prevede

la partenza della tradotta nella tarda serata divenerdì 13 maggio dalle varie stazioni sedi del-le sezioni interessate. Sabato 14 è prevista la co-lazione a Parma, poi per l’intera giornata i par-tecipanti saranno liberi di visitare la città du-cale, mentre gli appuntamenti per il pranzo ela cena sono fissati rispettivamente per le12.30/13 e per le 19/20.

La tradotta sosterà presso lo scalo ferrovia-rio di Parma, ove le cinque sezioni interessa-te del medio ed alto Piave hanno affittatoidonee strutture (capannoni e tettoie) per con-sumare i pasti e riposare. L’area in questione èdotata di entrata indipendente e dà accesso di-rettamente alla città. Si dormirà nelle cuccet-te a bordo del treno, mentre si è provveduto adaffittare un congruo numero di servizi igieni-ci e lavandini che saranno dislocati nei pressidel convoglio. È stata stipulata una convenzio-ne con una prestigiosa azienda di ristorazionecollettiva che fornirà i pasti caldi del sabato edella domenica, mentre durante i viaggi di an-data e di ritorno saranno distribuiti dei cesti-ni da viaggio con panini e bevande. Alla distri-buzione provvederanno appositi addetti del ser-vizio interno delle sezioni. Durante la notte l’in-terno dei treni non sarà illuminato, ma in com-penso lo è il piazzale di sosta, pertanto sarà op-portuno che i partecipanti siano dotati di lam-pade tascabili. La stazione si presta particolar-mente per ospitare il convoglio essendo mol-to spaziosa, pulita e dotata di posti coperti e ser-vizi igienici adeguati. Inoltre l’area ferroviariadi sosta del convoglio si trova a poca distanzadai luoghi della sfilata.

Nella giornata di domenica 15 i partecipan-ti sfileranno raggruppati nel quarto settore e pre-ceduti dalle unità di protezione civile del ter-zo raggruppamento e dalle sezioni del Trenti-no Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia. Indi-cativamente, nell’ordine, le sezioni di Cadore,Belluno, Valdobbiadene, Feltre, Vittorio Vene-to e Conegliano dovrebbero iniziare a sfilareintorno alle 10 del mattino. A conclusione del-la manifestazione la tradotta intraprenderà ilviaggio di ritorno in serata per un arrivo nellevarie sedi previsto all’alba di lunedì 16.

Il primo incontro ufficiale del presidente della Provincia Sergio Reolon coni responsabili della sezione Ana di Belluno è avvenuto il 14 dicembre 2004

nella sede di palazzo Piloni.La nostra delegazione era composta dal presidente Arrigo Cadore,

dai tre vicepresidenti Franco Patriarca, Angelo Dal Borgo e Renato Me-nel, dal coordinatore della protezione civile Ivo Gasperin e dal direttoreresponsabile di “In marcia” Dino Bridda.

Arrigo Cadore ha illustrato al presidente della Provincia le caratteri-stiche, la consistenza e le attività della sezione e dei suoi 44 gruppi spar-si dall’Alpago all’Agordino, da Zoldo al Longaronese sino ai comuni di De-stra e Sinistra Piave in Val Belluna. Tra i problemi principali sottoposti a Reo-lon è figurato quello relativo al museo del 7° Reggimento Alpini per il qua-le lo stesso presidente della Provincia ha assicurato il suo interessamentonelle fasi di prosecuzione dei lavori a villa Patt ove avrà sede l’area mu-seale in questione.

Particolare interesse è stato espresso da Reolon per la proposta, al-l’epoca ancora appena abbozzata, di realizzare nel 2007 “Piave 2”, unagrande esercitazione di protezione civile a livello triveneto. Il presidentedella Provincia si è detto disponibile a convocare, nei tempi debiti, unariunione tecnica fra tutti i soggetti pubblici interessati e l’Ana al fine di or-ganizzare al meglio, tra due anni, l’importante esercitazione che porte-rà alla bonifica del bacino fluviale lungo l’asta mediana del Piave in ValBelluna.

Un importante passo in avanti, in tal senso, è stato fatto successiva-mente dai coordinatori della Protezione Civile del Triveneto che si sono ri-trovati il 22 gennaio scorso a discutere dell’argomento. In tale occasio-ne i convenuti hanno deciso di assegnare alla sezione Ana di Belluno lostudio e l’organizzazione dell’esercitazione “Piave 2” per il 2007. L’even-to, che fa seguito a “Piave ‘97” tenutasi otto anni fa, vedrà all’opera nonmeno di 2.000/2.500 volontari dell’Ana delle sezioni e dei gruppi del Trive-neto e riguarderà la pulizia e la sistemazione dell’alveo del Piave, nelle duesponde, da Longarone/Ponte nelle Alpi a Lentiai/Busche.

Quanto prima, come concordato nella riunione di palazzo Piloni deldicembre scorso, ci sarà l’incontro tra amministrazione provinciale, altri sog-getti pubblici interessati e Ana per cominciare a varare il piano operati-vo dell’importante iniziativa di protezione civile.

L’ADUNATA DI PARMA È ALLE PORTE

Una tradotta dal Piave al TaroSaremo sistemati in zona strategica presso lo scalo ferroviario

Mobilitazione triveneta della nostra protezione civile

Nel 2007 sarà la volta di “Piave 2”Se ne era parlato già nel primo incontro ufficialetra il nuovo presidente della Provincia Sergio Reoloned i vertici della sezione Ana di Belluno

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3IN MARCIA n. 1 - Marzo 2005

L’ASSEMBLEA ANNUALE

Una conferma scontata – la rielezione a pre-sidente di Arrigo Cadore – e l’ufficializza-

zione di voci circolanti da tempo circa lo spo-stamento del 7° Reggimento Alpini da Feltrea Belluno, già in parte iniziato. Su quest’ulti-mo argomento l’assemblea della sezione Ana

di Belluno, riunita domeni-ca 6 marzo al Centro Gio-vanni XXIII, è stata infor-mata da un messaggio in-viato dall’on. Maurizio Pa-niz, assente per impegniistituzionali. Il deputatobellunese ha riferito di unarecente comunicazione,pervenutagli dal presiden-te della commissione dife-sa della Camera on. Ro-berto Lavagnini, secondo laquale si apprende che ilministro Martino ha de-cretato il progressivo e to-tale spostamento di sede ditutti i reparti del 7° entro lafine dell’anno in corso.

Per il resto l’assemblea,presieduta dal gen. Angelo

Baraldo, si è svolta secondo copione ed alla let-tura delle relazioni (morale, finanziaria, pro-tezione civile, attività spor-tiva, organizzazione adu-nata nazionale di Parma edei revisori dei conti) si so-no avvicendati Arrigo Cado-re, Renato Bogo, Ivo Ga-sperin, Franco Patriarca, Re-nato Menel e Giorgio Sarto-ri. Al termine della lettura,e dopo l’approvazione all’u-nanimità di tutte le rela-zioni in votazione, il primorisultato concreto per ilprossimo triennio è statala rielezione quasi plebi-scitaria di Arrigo Cadore apresidente della sezione con334 voti su 358, mentre 24voti sono andati a FrancoPatriarca. “Mi rimetto lo zaino in spalla” – hasubito detto Cadore ringraziando della fiducia– “ma ce ne sarà per tutti, perché il lavoro checi attende per i prossimi tre anni si preannun-cia già sin d’ora molto impegnativo”. Concet-to ribadito in precedenza dallo stesso Cadorenell’ampia relazione morale sullo stato dellasezione che riportiamo in queste stesse paginenei suoi passi più salienti.

I numeri parlano chiaro. La sezione Ana diBelluno può contare su un totale di 8.450 so-ci, dei quali 7.202 alpini e 1.248 aggregati. Èquesta la forza del corpo associativo che Arri-go Cadore, si troverà a gestire nei prossimi treanni. Si tratta di un sodalizio importante, ben

radicato nel territorio, con una consistente at-tività della sezione e dei suoi 44 gruppi in fat-to di protezione civile, sport, cultura e solida-rietà.

Qualche lieve preoccupazione, però, sus-siste per il futuro, ma, soprattutto per quantoriguarda la privazione di linfa vitale derivata dal-la sospensione della leva, il consigliere nazio-nale Antonio Cason ha invitato a non pianger-si addosso: “Stiamo lavorando per assicurareun buon futuro all’Ana. Pensate solo alle ini-ziative di formazione professionale poste in es-sere in collaborazione con Regione Veneto, as-sociazioni di categoria ed enti del settore perquel credito formativo che chi avrà fatto il vo-lontario nelle truppe alpine potrà poi spende-re nella vita civile”. Un problema concretoper la sezione è costituito dal destino del rifu-gio al Col Visentin oggi tenuto aperto dall’ab-negazione dei gestori Giovanni e GraziellaDel Vesco: entro il 31 dicembre 2005 dovrà es-sere a norma pena la chiusura, ma il dialogocon l’autorità militare competente è assai dif-

ficile. Futuro in parte roseo, invece, per il mu-seo del 7° Alpini: i lavori a villa Patt proseguo-no e ci sono buone speranze di riaprire i bat-tenti entro il 2006.

Nel corso dell’assemblea sono stati premia-ti anche otto dirigenti per benemerenze di lun-go corso (Berto Soccal, Renato De Toni, BrunoDe Nard, Renato Ongaro, Adamo Lavina, Clau-dio Deon, Ivo Andrich e Giordano Sorarù) e si

DOPO L’ASSEMBLEA DEL 6 MARZO

Arrigo Cadore, “zaino in spalla” per altri tre anniRiconfermato l’impegno per far progredire una sezione forte di quasi 8.500 soci

Arrigo Cadore.A LATO: una vedutadell’assemblea.SOTTO: Franco Patriarca.

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L’ASSEMBLEA ANNUALE

4 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2005

sono succeduti gli in-terventi di Ermano DeCol, Sergio Reolon,Maurizio Fistarol, delten. col. Giovanni DaPra e del consiglierenazionale Antonio Ca-son.

Tutti hanno con-cordato nel dire chelo spirito alpino è d’e-sempio e che gli stessialpini giustamente siaspettano che le istitu-zioni si comportinocome loro. De Col haricordato il forte lega-me mai venuto menotra la città di Belluno e gli alpini ed ha dato unarrivederci a Parma per un appuntamento alquale è solito non mancare. Reolon, dopoaver ricordato che gli alpini sono una delle piùconcrete “eccellenze” di questa nostra provin-cia, ha raccolto la sfida del 2006 quale anno incui il museo di villa Patt potrà dirsi realizzato.L’on. Fistarol ha rimarcato che gli alpini nonsono un gruppo volontaristico comune, ma unsodalizio che, più di tanti altri, è forte presidiodi quei valori e di quell’identità dei quali l’in-tera comunità nazionale ha bisogno per con-tinuare sulla strada del progresso civile. Il ten.col. Da Pra, nel portare i saluti del comandan-te del 7° col. Maggian impegnato in Bosnia, habrevemente illustrato le trasformazioni in at-to nel suo reggimento verso una nuova strut-tura che dovrà andare a regime nei prossimi me-si. Il consigliere nazionale Cason, nel portarei saluti del presidente Perona, ha posto l’accen-to sul futuro dell’Ana, invitando a lavorare so-prattutto nei confronti dei giovani, coinvolgen-doli maggiormente nelle attività del sodalizio.Infine gli alpini sono stati definiti “autentici ga-lantuomini” dall’ex-presidente nazionale Bep-pe Parazzini che ha concluso la serie di inter-venti ricordando che nell’Ana si è semprepronti a dare una mano alla comunità civile an-cor prima che venga chiesta: “Questo è il no-stro stile che non cambierà mai!”.

A conclusione dei lavori assembleari le ope-razioni di voto hanno detto che, per il triennio2005/2007, il direttivo sezionale sarà compo-sto da: Renato Bogo, Franco Patriarca, GiorgioCassiadoro, Mauro Carlin, Giorgio Tronchin,Cesare Poncato, Domenico De Dea e Bruno DeNard (zona Belluno); Luigino Da Roit, Rinal-do De Rocco, Pier Emilio Parissenti, Ermene-gildo Rova e Sergio Valente (zona Agordino);Loris Bona, Angelo Dal Borgo e Tiziano Costa(zona Alpago); Fortunato Panciera e Carlo Al-berti (zona Longaronese-Zoldo); Renato Me-nel, Renato Ranon e Moreno Sponga (zona Si-nistra Piave).

Per il collegio dei revisori dei conti sono sta-ti eletti: Luigi Da Ronch, Giorgio Sartori, En-rico Reolon, effettivi; Loris Casera e Sebastia-

no Querin, supplenti. Componenti la giunta discrutinio sono: Mario Visini, Ivo Gasperin e Tar-cisio Mognol. Delegati all’assemblea naziona-le sono stati eletti: Cesare Poncato, FrancoPatriarca, Orazio D’Incà, Renato Menel, Luigi-no Da Roit, Renato Bogo, Giorgio Cassiadoro,Rinaldo De Rocco, Umberto Soccal, Angelo DalBorgo, Ivo Gasperin, Tiziano Costa, Fortuna-to Panciera e Giorgio Tronchin.

Il ministro Giovanardiin visita alla nostra sedeIl ministro dei rapporti con il Parlamento on. Carlo Giovanardi ha compiuto una

visita a Belluno per discutere con gli amministratori pubblici locali l’annosa que-stione delle caserme dimesse.

Con l’occasione egli ha voluto rendere omaggio agli amici della sezioneAna visitandone la sede di via Tasso. Nella visita il ministro (secondo da sinistranella foto) era accompagnato dal prefetto dott. Lorenzo Cernetig (primo da si-nistra), dal sindaco di Belluno Ermano De Col e dal questore dott. Francesco Fag-giano (a destra nella foto).

Il ministro Giovanardi si è intrattenuto a cordiale colloquio con il presiden-te Arrigo Cadore ed i suoi collaboratori che da qualche anno incontra abitual-mente in occasione delle adunate nazionali ed ha dato loro appuntamento aParma per il prossimo 15 maggio.

DA SINISTRA: il past presidentnazionale Beppe Parazzini,il coordinatore dellaprotezione civile sezionaleIvo Gasperin ed ilsegretario Renato Bogo.

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5IN MARCIA n. 1 - Marzo 2005

L’ASSEMBLEA ANNUALE

Erano ben tredici, e molto fitte, le cartelle checomponevano la relazione morale letta

dal presidente Arrigo Cadore e che riassume-vano il punto della situazione alla fine del suoprimo mandato triennale. Dopo i saluti ed i rin-graziamenti di rito alle autorità ed alle delega-

zioni presenti, il presidente ha ricordato con af-fetto i presidenti del passato (Rodolfo Mussoie Mario Dell’Eva), il comm. Bruno Zanetti (insala) e l’amico Franco Patriarca, vice presiden-te vicario uscente.

La relazione si è poi svolta in sedici puntiche hanno toccato esaurientemente tutti gliaspetti della vita della sezione. Per quanto ri-guarda la situazione dei soci (in queste stessepagine ne troverete un quadro numerico pre-ciso) Cadore ha ammonito a non lasciarsivincere dalla sfiducia, ma a proseguire nellosforzo di rimpinguare i gruppi con nuovi iscrit-ti che sino ad oggi non hanno avvertito l’esi-genza di iscriversi, così si potrà arginare la man-canza di nuovi alpini dopo la sospensione del-la leva obbligatoria. Il presidente ha poi defi-nito positiva la situazione dei rapporti con lealtre sezioni, ricordando alcune iniziative attua-te in comune, ed ha poi tracciato un bilanciopiù che soddisfacente del secondo radunodella Brigata “Cadore” dello scorso giugno. Nelrammentarne le varie iniziative attuate, egli haringraziato tutti coloro i quali vi hanno contri-buito.

Sull’argomento “adunata nazionale” Arri-go Cadore ha archiviato con successo la trasfer-ta di Trieste 2004 e si è detto fiducioso sulla no-stra presenza a Parma 2005, ma con un moni-to: togliamo di torno i “trabiccoli” – due era-no della nostra sezione ed invasero le strade del-la città giuliana – perché non danno una bel-la immagine dell’autentico spirito alpino.

Sul tema “assemblea nazionale” il presiden-

te ha ricordato il cambio al vertice tra Parazzi-ni e Perona nel segno della continuità, mentrenella relazione sulla protezione civile, letta dalcoordinatore sezionale Ivo Gasperin, si sonoricordate le esercitazioni svolte nell’anno e leattività di prevenzione ed addestramento che

hanno dato come risultato circa 9.000 ore dilavoro da parte dei bravi volontari. Basti soloricordare che per l’emergenza del Sud Est asia-tico erano pronti a partire in poche ore ben 70volontari a dimostrazione dell’efficienza e del-

lo spirito degli interessati.Nella relazione sull’attività sporti-

va, letta da Franco Patriarca, si è sen-tito un lungo elenco di importantipartecipazioni, ma anche di lusinghie-ri successi dei nostri atleti: l’obiettivoè migliorare rispetto al 2004 e già le pri-me gare del 2005 hanno poi dato esi-to più che soddisfacente a tal propo-sito. Anche nello sport a livello nazio-nale la sezione di Belluno può vanta-re delle eccellenze!

Il presidente ha poi riepilogatoalcune manifestazioni importanti: il ra-duno sezionale sul Col Visentin (spe-riamo meglio per il 2005), il saluto al-la bandiera di guerra del 6° Rgt. Arti-glieria da montagna e l’addio al 16°Rgt. Alpini “Belluno”. Il cruccio del pre-

sidente è sempre il solito, ovvero quello di nonpoter essere presente a tutte le iniziative, ma isuoi delegati lo rappresentano al meglio.

Riferito dello stato del rifugio Quinto Ar-tiglieria Alpina e del museo del 7° Alpini a Vil-la Patt (se ne parla anche in altra parte del gior-nale), il presidente ha poi parlato dell’attivitàsociale dei 44 gruppi della sezione elogiando-ne i dirigenti ed i soci e mettendo in evidenzache tutto ciò si svolge sempre in un clima di au-tentica solidarietà e concreto spirito alpino.

Buoni i rapporti con la stampa locale (il“Gazzettino” continua la pubblicazione dellapagina al martedì), giudicato positivo l’anda-mento di questo nostro giornale sezionale(grazie per i complimenti espressi da più par-ti, ndr), congratulazioni ai gruppi che hannofesteggiato importanti anniversari come Salcee Mel ed auguri ad alcuni nuovi capi gruppoeletti di recente.

Nella conclusione il presidente ha ringra-ziato tutti i collaboratori che a vario titolo pre-stano la loro opera con dedizione e competen-za. Infine ha invitato tutti i soci ad essere fede-li ai principi statutari ed ha esortato ad averefiducia nel futuro nella nostra associazione: seabbiamo alle spalle un grande passato, dipen-de da noi far sì che si trasformi anche in un al-trettanto grande futuro.

LA RELAZIONE MORALE DI ARRIGO CADORE

Una sezione ben radicata nel territorio

Al tavolo della presidenzadell’assemblea, da sinistra,Angelo Dal Borgo, FrancoPatriarca, Angelo Baraldo,Arrigo Cadore, AntonioCason, Renato Menel eRenato Bogo.

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L’ASSEMBLEA ANNUALE

6 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2005

n. denominazione del gruppo n. soci capo gruppo

1 AGORDO 260 Severino Luciani

2 ALLEGHE “Monte Civetta” 229 Walter De Nardin

3 BELLUNO CITTÀ 281 Giorgio Tronchin

4 BOLZANO-TISOI “S’ciara” 145 Giorgio Cassiadoro

5 BORSOI D’ALPAGO 73 Franco De March

6 BRIBANO-LONGANO 100 Giorgio Piccoli

7 CANALE D’AGORDO-CAVIOLA 150 Rinaldo De Rocco

8 CASTELLAVAZZO 115 Carlo Alberti

9 CASTIONESE 246 Stefano Cibien

10 CAVARZANO-OLTRARDO 395 Giuseppe Piazza

11 CAVIOLA “Cime d’Auta” 107 Ernesto Fenti

12 CENCENIGHE AGORDINO 93 Marco Minotto

13 CHIES D’ALPAGO 160 Giansilvio Chiesura

14 COLLE S. LUCIA 29 Alberto Agostini

15 CORNEI D’ALPAGO 82 Luigi Costa

16 FALCADE 175 Sisto Costa

17 FARRA D’ALPAGO 136 Fulvio Basso

18 FRASSENÈ AGORDINO 113 Giuseppe Della Lucia

19 GOSALDO 64 Renato Chenet

20 LASTE 47 Cassiano De Cassan

21 LA VALLE AGORDINA 101 Luigino Da Roit

22 LIMANA 244 Gianluca Girardi

23 LIVINALLONGO DEL COL DI LANA 160 Valerio Nagler

24 LONGARONE 205 Giancarlo Vicoli

25 MAS LIBANO “33” 231 Domenico De Dea

26 MEL 443 Michele Venerami

27 OSPITALE DI CADORE 51 Claudio David

28 PIEVE D’ALPAGO 181 Raul Soccal

29 PONTE NELLE ALPI-SOVERZENE 506 Gino Rizzo

30 PUOS D’ALPAGO 97 Rino Zoppè

31 ROCCA PIETORE “Marmolada” 89 Luciano Pezzè

32 SALCE 139 Ezio Caldart

33 S. TOMASO AGORDINO 107 Renato Ongaro

34 SEDICO-BRIBANO-ROE 208 Luigi Scagnet

35 SELVA DI CADORE 81 Vincenzo Cappeller

36 SOIS 96 Generoso Marano

37 SOSPIROLO 256 Bruno Menegolla

38 SPERT-CANSIGLIO 82 Dante Bino

39 TAMBRE 163 Loris Bona

40 TISER 33 Giuliano Renon

41 TRICHIANA 322 Sandro Lavanda

42 VAL DI ZOLDO 268 Stefano Panciera

43 VALLADA AGORDINA 96 Maurizio Nardi

44 VOLTAGO AGORDINO 44 Marino Conedera

LA SITUAZIONEDEI NOSTRI GRUPPIRiportiamo qui a lato la situazione dettaglia-ta dei nostri gruppi così come si presentavaalla data del 31 dicembre 2004.Dalla tabella risulta che, complessivamente,i soci iscritti ai 44 gruppi appartenenti allanostra sezione erano 8.452, dei quali 7.203alpini e 1.249 aggregati.I nominativi dei capi gruppo sono stati aggior-nati tempestivamente sino alla data in cui èandato in macchina questo numero del gior-nale.

IL NUOVO CONSIGLIO SEZIONALE

I quattro vice presidenticoordineranno le varie zone

Aseguito dei risultati dell’assemblea di do-menica 6 marzo si è poi riunito il con-

siglio direttivo sezionale di Belluno per la dis-tribuzione delle cariche sociali per il triennio2005-2007.

Il riconfermato presidente Arrigo Cado-re sarà affiancato da quattro vicepresidenti,ciascuno coordinatore di una zona del terri-torio sezionale: Giorgio Cassiadoro (Ponte nel-le Alpi, Belluno, Destra Piave); Angelo DalBorgo (Alpago, Longaronese, Zoldo); Luigi-no Da Roit (Agordino); Renato Menel (Si-nistra Piave). Al vice presidente vicariouscente Franco Patriarca è andato il plausodell’intero consiglio per il prezioso lavoro svol-to ai vertici della sezione per molti anni.

L’incarico di segretario-tesoriere è statoriconfermato a Renato Bogo, che sarà coadiu-vato da Mario Visini, mentre Ivo Gasperinha mantenuto il coordinamento della prote-zione civile sezionale. Gli addetti alle attivi-tà sportive sono Franco Patriarca, Luigino DaRoit e Pieremilio Parissenti e del sito inter-net si occuperanno Tiziano Costa, Cesare Pon-cato, Ilario Tancon e Renato Ranon. Confer-ma anche per la redazione del periodico tri-mestrale “In marcia” con Dino Bridda diret-tore e Ilario Tancon redattore. La commissio-ne per la modifica del regolamento seziona-le è composta da Arrigo Cadore, Franco Pa-triarca, Cesare Poncato, Renato Bogo, Gior-gio Cassiadoro, Luigino Da Roit e Tiziano Co-sta. Della commissione per la stesura del re-golamento della sezione di protezione civilefanno parte Arrigo Cadore, Ivo Gasperin, Ora-zio D’Incà, Cesare Poncato, Franco Patriar-ca e Giorgio Cassiadoro.

Dell’organizzazione logistica delle ma-nifestazioni è stato incaricato Renato Menel,dei concerti di cori e bande si occuperà An-gelo Dal Borgo, mentre Cesare Poncato eMauro Carlin seguiranno l’attività del rifu-gio al Col Visentin.

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7IN MARCIA n. 1 - Marzo 2005

CURIOSITÀ METEO

GGUUAARRDDAARREE,, AASSCCOOLLTTAARREE,, PPAARRLLAARREE

Isatelliti “polari” e “geostazionari” guardano, ascolta-no e parlano. Com’è possibile?Nella scala gerarchica del gguuaarrddaarree compaiono, in or-

dine crescente di strumenti di osservazione:– il gigante Poliremo (ricordate l’Odissea?) con un oc-chio solo!– noi, con due occhi!! – i satelliti con tre occhi!!!

Infatti guardano il nostro pianeta con l’occhio (det-to “radiometro”) del visibile di giorno, dell’infrarosso dinotte e del vapor d’acqua per esaminare l’interno del-le nubi e dell’atmosfera. Essi effettuano un vero e pro-prio carotaggio dell’atmosfera individuando e control-lando, ad esempio, le zone molto siccitose e molto pio-vose.

I satelliti poi aassccoollttaannoo, cioè ricevono dal loro cen-tro operativo (che per il nostro Meteosat è allocato aDarmstad) informazioni che immagazzinano ed elabo-rano in attesa di ppaarrllaarree, cioè di ritrasmetterle a terra.

Allora con il satellite si vede e si prevede e… tuttofinisce qui! Calma!

L’interpretazione delle immagini da satellite deveavvenire attraverso la conoscenza della situazione inatto.

Pertanto è fondamentale conoscere le rappresen-tazioni delle carte, in gergo dette mmaappppee mmeetteeoo, al suo-lo e nei bassi strati dell’atmosfera. Va ricordato che leimmagini non integrate della situazione meteo portano

ad errate previsioni, perciò solo i dati convenzionali in-tegrati dai satellitari, e viceversa, danno una configura-zione corretta. In sintesi per un previsore i dati satelli-tari sono importantissimi, ma non decisivi.

Una curiosità: satellite in latino significa gguuaarrddiiaa ddeellccoorrppoo e, a pensarci bene, non c’è vocabolo più appro-priato.

PPEERR CCOONNCCLLUUDDEERREEPer quanto riguarda il nostro caro e vecchio Meteo-

sat 7 debbo darvi una triste notizia: tra pochissimo nonci sarà più! Sarà sostituito dal MSG (acronimo che staper Meteosat Seconda Generazione) col quale sta effet-tuando il passaggio di consegne e che gli subentrerà co-me satellite ufficiale.

Il vecchio Meteosat sarà messo in panchina per es-sere reimpiegato, prima della pensione definitiva, in ca-so di avarie del neo-satellite.

Il giovane MSG offrirà maggiori e più dettagliate in-formazioni, per esempio:– un’immagine ogni 15 minuti (anziché ogni 30 attuali)– risoluzione doppia rispetto al suo “anziano”.

C’è però il dubbio (ancora non sciolto) che le nuo-ve immagini siano “criptate”, cioè non più disponibili gra-tuitamente per tutti gli utenti compresi gli amatori. Secosì fosse avrebbero dovuto progettarlo col quarto oc-chio…, quello per piangere!

FFeerrddiinnaannddoo CCoolloommbbaarrii

Quei satelliti che girano sopra la nostra testa... (2)

Satelliti in orbita geostazionaria e polare

Pubblichiamo la seconda parte di un articolo (sintetizzato, riorganizzato ed aggiornato dall’autore) ispirato alla relazio-ne “Scandagliando dall’alto l’atmosfera per migliorare la conoscenza del tempo che fa”, apparsa nella rubrica “Rasse-gna scientifica” della “Rivista di meteorologia aeronautica”- V. LIV. n. 1-2 del 1994 a firma del Magg. Gen. GArf (acro-nimo che sta per Genio Aeronautico Ruolo Fisici), capo del servizio meteorologico dell’Aeronautica di Roma.

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Sois

VITA DEI GRUPPI

8 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2005

Quarto mandato consecutivo per Giorgio Tron-chin. Ltassemblea ordinaria dei soci, convo-

cata presso il Ristorante Nogherazza nel dicembrescorso, lo ha rieletto direttamente capo gruppo peril prossimo triennio.

Eletto anche il nuovo Consiglio Direttivo, cherisulta così composto: Enrico Reolon (vice capogruppo-vicario), Paolo Zaltron (vice capo gruppo),Antonio Tesan (vice capo gruppo-alfiere), Gian-franco Polesso (segretario-tesoriere), Pietro Lot-to (responsabile squadra Protezione Civile), Mar-zio Mosena, Paolo Marcolin, Remo Dalla Torre,Roberto Buttignon, Enrico Lanari, Sandro D’Incàe Gianfranco De Biasi.

Alla presenza del Presidente di Sezione Arri-go Cadore, del comm. Bruno Zanetti, che hapresieduto l’assemblea, del segretario della Sezio-ne Renato Bogo e di numerosi soci, il capo grup-po, in apertura della sua relazione, si è sofferma-to brevemente sulla consistenza del gruppo checonta 281 soci alpini e 34 aggregati. Successivamen-te egli ha illustrato l’attività svolta nell’anno, conparticolare riguardo alle seguenti manifestazioni:gli incontri al rifugio “Contrin”, sull’Ortigara,sul Col di Lana e con i gruppi gemellati a Zevio(Vr); l’adunata nazionale di Trieste, il 2° radunodella Brigata Cadore, il 32° raduno al Passo Ar-cana a Fanano Modenese, il raduno sezionale sulCol Visentin, la Giornata della Colletta Alimen-tare, il servizio di vigilanza alla mostra “A Norddi Venezia” in Crepadona, la gita sociale a Caor-le e Portobuffolè.

Tronchin ha manifestato la sua preoccupazio-ne per il futuro dell’Ana, dopo l’abolizione dellaleva obbligatoria. Ha auspicato una sempre mag-giore partecipazione di iscritti alla vita associati-va del gruppo. Ha ringraziato per la collaborazio-ne il consiglio direttivo, dimissionario per finemandato, ed ha augurato al nuovo consiglio untriennio pieno di soddisfazioni.

In chiusura il capo gruppo ha salutato gli ospi-ti e tutti i soci, augurando di trascorrere serenamen-te le imminenti festività, ed ha concluso con unbeneaugurante “Viva l’Italia, viva gli alpini!”.

Primo appuntamento per il 2005 è stato, a fi-ne febbraio, l’invio ai soci del programma per l’an-no in corso con la raccomandazione di rinnova-re l’iscrizione all’Ana entro il mese di marzo.

Il gruppo Ana di Sois si è riunito in assemblea il 16 gennaio scorso allacasetta Alpina per l’esame delle attività svolte nel 2004 e l’elezione del

capogruppo e del consiglio direttivo per il triennio 2005/2007.La giornata si è

aperta con la S. Messa,celebrata nella chiesaparrocchiale di Antolein memoria dei defun-ti, e con la deposizionedi una corona al monu-mento. Ritornati in se-de i partecipanti hannoascoltato le relazionimorale e finanziariadell’anno 2004 ed han-no proceduto alle ope-razioni di voto. La gior-nata si è conclusa con il

tradizionale momento conviviale al ristorante “La Cucina Casalinga” di Pa-ludi di Pieve d’Alpago.

Nel corso dell’anno 2004 gli alpini del gruppo hanno svolto diverseattività ed hanno iniziato con la Befana Alpina per i 44 bambini dell’asi-lo parrocchiale. La Befana alpina ha fatto la sua comparsa alla scuola ma-terna della popolosa frazione del comune di Belluno, facendosi accompa-gnare dal fedele asinel-lo carico di doni. La Be-fana e gli alpini hannopoi distribuito i regali aibambini che hanno di-mostrato di gradire l’ini-ziativa, ormai diventataun fatto importante amaggior saldatura delvincolo unificante ilgruppo Ana alla comu-nità locale. L’iniziativa èstata ripetuta con egua-le successo anche perl’edizione 2005.

Sempre nel 2004 in aprile si è svolta una gita sociale a Peschiera delGarda con il relativo giro sul lago in battello. L’anno passato ha poi vistola partecipazione all’annuale adunata nazionale di Trieste, nonché la col-laborazione con la Sezione per l’organizzazione del raduno della BrigataAlpina Cadore e predisposizione, presso la Casetta Alpina di Sois, di unafrasca per il confezionamento di oltre 400 pasti. Il 4 e 5 settembre è stataorganizzata l’annuale festa parrocchiale con S. Messa, cena, pranzo e gio-chi vari. Il ricavato della giornata è stato devoluto in parte per la ristruttu-razione della chiesa di Antole, in parte al concittadino padre Raimondo mis-sionario in Africa, in parte ancora all’Associazione Nuovi Traguardi.

In novembre è stata ristrutturata la Casetta degli Alpini, che era statamontata ed inaugurata nel lontano 1989 proveniente da due prefabbrica-ti donati dal comune di Trasaghis dopo il terremoto del Friuli. Sono sta-te rifatte le pareti esterne con nuove perline riverniciate. Anche il parco adia-cente alla Casetta è sempre stato tenuto in ordine con i periodici tagli del-l’erba e delle siepi. Inoltre si è continuato a tenere in ordine le stradine edi viottoli intorno a Sois. Infine gli alpini del gruppo sono stati coinvolti nel-le operazioni di raccolta viveri in occasione della Giornata nazionale del-la colletta alimentare.

Belluno città

Con il vessillo sezionale al rifugioContrin.

NELLE FOTO:– Gli alpini del Gruppo di Sois che hanno collaborato per il rifacimento delle facciate esternedella casetta alpina del gruppo.– Il giorno della befana il gruppo ha festeggiato con i 46 bambini della scuola materna di Sois,portando i doni con l’asinello.

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9IN MARCIA n. 1 - Marzo 2005

VITA DEI GRUPPI

È stato un autunno intenso e ricco di attività quello che, sul finire del2004, ha visto protagonista il gruppo Ana di Bribano-Longano coor-

dinato dal capo gruppo Giorgio Piccoli.Una delegazione del gruppo ha presenziato alla cerimonia del tra-

dizionale raduno sezionale sul Col Visentin che si è tenuta domenica 14settembre nei pressi del rifugio-sacrario dedicato al 5° Reggimento Arti-glieria Alpina della Divisione “Pusteria”.

Sempre nel mese di settembre si è tenuta lacerimonia per la ricorrenza della fondazione delgruppo con la sfilata, la posa di una corona al mo-numento ai fratelli Salce ed alla lapide dei Cadu-ti in guerra. C’è stata una grande partecipazionedi alpini e popolazione nel piazzale della stazio-ne di Bribano ed il tutto è stato accompagnato dalsuono della banda comunale di Sedico.

Una folta rappresentanza, composta da bentrentacinque componenti con il gagliardetto edil capogruppo in testa, ha poi partecipato alla tra-sferta di sabato 2 e domenica 3 ottobre a Caglia-ri assieme, fra gli altri, ad una delegazione delgruppo di Sedico-Bribano-Roe.

Infine va registrato, per completezza d’infor-mazione, che anche alcuni iscritti al gruppo di Bri-bano-Longano hanno prestato il servizio di cu-stodato e vigilanza alla mostra “A nord di Vene-zia” a palazzo Crepadona nel mese di novembre.

Sospirolo

Lo scorso tre dicembre, improvvisamente, ciha lasciato il dott. Luigi Dal Bo Zanon, per

noi “Gigi al farmacista”, da anni titolare del-l’omonima farmacia di Sospirolo.

Appena arrivato nel nostro comune, si è su-bito iscritto al nostro gruppo Ana partecipan-do attivamente a tutte le manifestazioni e so-stenendo finanziariamente le nostre iniziative,fra le quali, ad esempio, la costruzione della se-de sociale.

Uomo di carattere gioviale e sincero, eramolto schietto nell’esprimere le proprie idee:amico serio e disponibile per tutti, era unpunto di riferimento per la nostra comunità.

La sua farmaciaera luogo di preziosiconsigli e suggerimen-ti. Molto attivo nelmondo del volonta-riato, era sempre pron-to, in silenzio, a dare ilproprio sostegno a chisi trovava in difficoltà.

Ai funerali ha par-tecipato l’intera comu-nità di Sospirolo; lalocale chiesa arcipreta-le non è riuscita a contenere tutti quelli che vo-levano dimostrare il loro affetto al dott. Dal Bo.

Dopo la commovente cerimonia funebre,durante la quale il figlio Marco, già corista delCoro della Brigata Alpina “Julia”, ha voluto sa-lutare il suo papà cantandogli per l’ultimavolta l’Ave Maria, uno spontaneo e scroscian-te applauso ha salutato l’uscita del feretro dal-la chiesa, scortato da tanti alpini.

Anche da queste colonne il gruppo Ana diSospirolo porge le più sentite condoglianze al-la moglie Piera ed ai figli Chiara e Marco.

Ciao Gigi, gli alpini di Sospirolo ti ricor-deranno sempre.

Ponte Nelle Alpi - Soverzene

È nato Francesco, figlio di Andrea Casagrande, classe 1973, che pre-stò il servizio militare nel 3° Reggimento Artiglieria da montagna

alla caserma “Cantore” di Tolmezzo (UD) ed ora è iscritto al gruppo Anadi Cozzuolo della sezione di Vittorio Veneto.

Il nonno è l’Aiutante GiovanniDi Fatta, classe 1950, già in forza alBattaglione Logistico Cadore alla ca-serma “Toigo”, attualmente tesorie-re del nostro gruppo Ana.

La nonna Redina Viel è volon-tario attivo del nucleo di protezio-ne civile del gruppo di Ponte nel-le Alpi-Soverzene.

Tutti gli alpini del gruppo siuniscono alla felicità dei familiaridel piccolo Francesco che, è il casodi dirlo, ha respirato aria alpina incasa già dai primi giorni di vita.

Bribano-Longano

BRIBANO – Gruppo congagliardetto a Cagliari.IN ALTO: un momento dellacerimonia a Bribano.

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VITA DEI GRUPPI

10 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2005

La vitalità e l’attivismo del gruppo Ana a Pie-ve d’Alpago sono garanzia di continuità dei

valori alpini: attaccamento alla Patria ed allaBandiera, solidarietà nei confronti di chi ha bi-sogno, amore per la montagna (intesa comeluogo da salvaguardare e nel contempo rende-re vivibile e prospera per chi vi risiede).

In questi anni il gruppo si è distinto in nu-merose iniziative: dalla costruzione della sedericavata da una ex latteria, all’impegno nelle va-rie missioni solidali in varie parti d’Italia e delmondo, dall’allestimento di mostre e organiz-zazione di gite, allo sforzo congiunto con glialtri gruppi dell’Alpago per la costituzione diun efficiente nucleo di protezioné civile ed al-tro ancora.

Questo impegno diretto dall’attivo capo-gruppo Raul Soccal, che si avvale di una par-tecipazione numerosa e disponibile (il gruppoconta 220 soci tra alpini e aggregati) non fa ve-

nir meno la preoccupazione per l’ormai inevi-tabile assenza di continuità dovuta all’elimina-zione del servizio di leva obbligatorio.

Convinti comunque che i valori vadano tra-smessi alle nuove generazioni il gruppo di Pie-ve ha voluto compiere una azione simbolica,che però ha e potrà avere significati profondi.

Domenica 6 febbraio alla presenza delle au-torità civili e religiose, dopo la doverosa depo-sizione della corona a ricordo di tutti i cadutiin guerra, i ragazzi delle elementari di Pieve sisono visti donare dal gruppo Ana la bandieraitaliana; ai ragazzi della 5a elementare è statopoi donato anche il libro di Angelo Baraldo “Al-pini nel Bellunese in tempo di pace”.

L’iniziativa è stata positivamente accolta an-che dal corpo docenti, che siamo certi non man-cherà di “spendere” ulteriore tempo nel far ca-pire ai ragazzi il senso del dono e l’essenza deivalori alpini.

È intenzione del Gruppo di Pieve di ripe-tere l’iniziativa negli anni a venire con la con-segna della bandiera ai ragazzi della 1a elemen-tare e con la consegna di altri libri ai ragazzi del-la classe 5a.

La manifestazione di domenica 6 febbraioha inoltre visto affiancati agli alpini i bambi-ni nati nello scorso anno nel comune di Pie-ve d’Alpago. Questo si ripete oramai da diver-si anni; tutti insieme quindi auspicando che ilnostro spirito alpino unito alle note del “33”

e dell’inno nazionale sia di buon auspicio nelfuturo della loro vita.

La Santa Messa, in una chiesa parrocchia-le gremitissima, è stata celebrata da don LuigiDe Col. Messa di saluto alla nostra comunitàin quanto dopo quasi sette anni destinato adun’altra parrocchia. Ad un Don Luigi emozio-

nato il capogruppo ha espresso i più sinceri rin-graziamenti per la disponibilità dimostratanei confronti del nostro gruppo, per la sua sen-sibilità verso il mondo alpino unitamente agliauguri di un proficuo lavoro presso la nuovaparrocchia.

Pompeo Bona è stato congedato dalla sua co-munità di paese con tutti gli onori che un

alpino merita. Erano anni che alla scorta non sicontavano così tanti cappelli con la penna ne-ra: alla cerimonia funebre sembrava un battaglio-ne. Pompeo non mancava mai ai funerali conil gagliardetto in rappresentanza del gruppo diTambre. Diceva che voleva andare ad accompa-gnare l’alpino scomparso perchè questi nonsarebbe potuto venire a ricambiare, quando sa-rebbe toccato il suo turno.

“Peo boca bela”, questo è il soprannome concui tutti lo hanno conosciuto, in realtà era il geo-metra Pompeo Bona, nato a Tambre il 3 ottobre1930 e scomparso il 22 febbraio scorso. Era no-tissimo in tutto l’Alpago, ma anche in provincia, per aver ricoperto lacarica di vicesindaco di Tambre ed aver esercitato la libera professione,oltre che aver insegnato all’Istituto Tecnico Industriale “G. Segato” di Bel-luno nella sezione per perito edile.

Impegnato nel volontariato da sempre, è stato uno dei fondatori del-lo Sci Club Tambre ed era appassionato del calcio (infatti non manca-va alla partita), mentre da vent’anni cantava nel coro parrocchiale finoa quando la malattia gli ha tolto la voce.

Al termine dell’omelia funebre il parroco ha annunciato che tuttierano invitati al “Focolare Alpino”, la seconda casa di “Peo”, per bereun’ombra e cantare in suo ricordo le canzoni a lui tanto care e in cli-ma di festa. Era un suo desiderio. Ci siamo trovati, quindi, dopo la tu-mulazione della bara tutti a Sant’Anna, numerosissimi come mai e i can-ti sono proseguiti fino a notte fonda.

Ciao vecio “Peo”! Angelo Dal Borgo

Pieve d’Alpago

Tambre

Il capogruppo durante ilsuo intervento.A LATO: Il saluto al parrocodon Luigi De Col.

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11IN MARCIA n. 1 - Marzo 2005

VITA DEI GRUPPI

Borsoi

Il 23 gennaio scorso si è svolta a Borsoi d’Alpa-go l’annuale festa invernale del locale gruppo

alpini. Una festa sicuramente riuscita nel miglio-re dei modi, grazie all’impegno di tutti gli alpi-ni, gli amici degli alpini, le donne degli alpinie tutti i volontari che hanno contribuito alla mi-gliore riuscita dell’avvenimento. Un particolareringraziamento va, come al solito, alla fanfaraalpina di Borsoi che, “giocando” in casa, ha da-to il meglio di se stessa allietando la giornata.

La festa è iniziata al mattino presto con lamerenda a base di “trippa, quatro ciacole e anbicer de vin bon” in sede, poi c’è stata la sfila-ta per le vie del paese seguita dalla S. Messa of-ficiata da don Gino Dal Borgo, sacerdote origi-nario della nostra comunità, anche se ormai daanni esercita il suo apostolato altrove. Il rito re-ligioso è stato celebrato in suffragio dei nostritre alpini che sono andati avanti anche prema-turamente durante l’anno 2004: Marino De

Demo, Romano De Demo e Giordano DeMarch. Dopo la messa è stata depositata una co-rona al monumento ai caduti nella piazza delpaese, seguita dal concerto della fanfara che haallietato i presenti anche durante il pranzosvoltosi nei locali della sede del gruppo, prepa-rato e distribuito sotto la regia dell’alpino Pier-luigi Dal Borgo, responsabile della cucina.

Erano presenti alla festa: per la nostra sezio-ne il vice presidente Angelo Dal Borgo con i con-siglieri Tiziano Costa e Berto Soccal, il vicepresidente della sezione di Feltre Paolo Zanel-la con il segretario Francesco Mungo, i sindacidi Tambre e Chies d’Alpago Corrado Azzalini eLoredana Barattin, il presidente della Comuni-tà Montana dell’Alpago Sandro Bortoluzzi, l’as-sessore provinciale Quinto Piol e il comandan-te della stazione dei carabinieri di Puos d’Alpa-go m.llo Carmine Corcillo. Si sono contati conpiacere tredici gagliardetti alpini, otto dall’Alpa-go e Ponte nelle Alpi, quattro dalla provincia diTreviso e uno dal Friuli, oltre alle rappresentan-ze di bersaglieri, fanti, marinai, finanzieri, avie-ri, carabinieri e donatori del sangue.

Nel salutare e ringraziare per la loro presen-za tutti gli invitati, il capogruppo ha voluto sot-tolineare come nei gruppi alpini più piccoli, co-me quello di Borsoi, sia molto difficile mante-nere il numero già esiguo di associati, visto chepurtroppo anche nell’anno appena trascorso trealpini sono andati avanti e nessuno, come tut-ti sanno, verrà a rinforzare i ranghi. Unica no-ta positiva il rientro di un alpino del luogo pro-veniente da un’altra sezione.

Ribadendo la volontà del gruppo di anda-re avanti finché lo statuto lo consentirà, e cioèfinché resteranno dieci alpini, si è auspicato unfuturo migliore per le penne nere, nonostantele fosche previsioni e certa volontà politica ditogliere definitivamente dalla scena militareitaliana gli alpini.

Purtroppo un altro recente lutto è venuto asegnare la vita del gruppo con la scomparsa, al-l’ospedale civile di Belluno, di Ambrogio DeMarch, già alla guida degli alpini di Borsoi dal14 luglio del 1984 al 28 gennaio del 1988. Egliha condotto il gruppo con dedizione e maestriamettendosi sempre a disposizione di tutti, alpi-ni e comunità locale, con tanto entusiasmo e vo-glia di fare fino a quando decise di ritirarsi. Ul-timamente veniva sempre alle adunate naziona-li con il gruppo e la fanfara alpina mettendosia disposizione per aiutarci nell’accampamentoe negli spostamenti della fanfara. Indimentica-bile è stata la festa con lui all’adunata di Cata-nia. Purtroppo un male incurabile, quanto as-surdamente veloce, lo ha portato via all’affettodi tutti.

Ai figli Denis e Igor, iscritti con noi comeamici, alla moglie Luisa e al fratello Mauro giun-gano le più sentite condoglianze del gruppo al-pini Borsoi e della fanfara alpina.

Franco De March

Domenica 9 gennaio si è tenuta l’assemblea annuale del gruppo che siè aperta alle 10 con la celebrazione della messa a ricordo di chi è “an-

dato avanti”.È seguita la riunione assembleare nel corso della quale il capo grup-

po Renato Chenet, dopo aver chiesto un minuto di raccoglimento in me-moria dei soci scomparsi, ha dato lettura della relazione morale riguardan-te l’attività dell’anno appena conclusosi.

Ai lavori assembleari era presente Luigino Da Roit, consigliere in rap-presentanza della sezione Ana di Belluno.

Al termine dell’incontro, dopo i saluti ed i ringraziamenti di rito, i con-venuti hanno potuto ristorarsi con un provvidenziale e gradito vin brulè.

La giornata è poi proseguita con il pranzo sociale.

Gosaldo

La comunità longaronese ha pianto nel me-se di febbraio la scomparsa dell’alpino Aldo

Cian, 65 anni, da poco in pensione e conosciu-tissimo in tutto il paese. Erano in tanti ai fune-rali celebrati nella chiesa arcipretale. Tra i pre-senti molti alpini con i gonfaloni dei gruppi Anadi Longarone, Castellavazzo, Ospitale, Ponte nel-le Alpi e Val di Zoldo.

Apprezzato operaio alla Veneta Cucine,Cian, che lascia la moglie Maria, si è distinto nel-la sua vita in diverse attività sociali e di volon-tariato, garantendo sempre la sua disponibili-tà e impegno, in particolare all’interno della ProLoco e del locale gruppo degli alpini, per il qua-le era solito portare personalmente il gonfalo-ne sia alle adunate nazionali che alle varie ce-rimonie.

Nel corso del rito funebre Carlo Alberti, rap-presentante della sezione Ana di Belluno, ha vo-luto ricordare la figura di Cian con parole di rin-graziamento ed elogio per quanto ha fatto a fa-vore delle comunità di Castellavazzo e Longa-rone.

Adriano Padrin

Longarone

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VITA DEI GRUPPI

12 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2005

Gli alpini, guidati da Cassiano De Cassan, du-rante l’ultimo anno hanno lavorato sodo

per proporre interessanti attività che hanno co-involto la popolazione locale.

Anche nel 2004 un grande successo per laFesta Alpina, classico appuntamento che si è te-nuto alla Leda nell’ultima domenica di luglioe nella splendida pineta particolarmente adat-ta per i pic-nic. Tra gli altri era presente il pre-sidente sezionale Arrigo Cadore.

Da sottolineare due iniziative partico-larmente utili: la sistemazione del sentieroRonch-Viel, che durante l’autunno scorso, a cau-sa delle abbondanti precipitazioni, era frana-to e non era più percorribile e la pavimentazio-ne e posa in opera del porfido e delle siepi all’e-sterno dell’ambulatorio medico a Laste, sopral’ufficio postale, che versava da anni in condi-zioni precarie. In collaborazione con l’amminis-trazione comunale, che ha provveduto a forni-re il materiale necessario, i lavori sono stati ese-guiti da Mario, Ponci, Giovanni Patona, Iaco,Filippo, Aldo De Lazzer e con l’aiuto di RemoDe Lazzer.

Domenica 31 ottobre significativa inizia-tiva di beneficenza: sono state vendute dellepiantine di erica per sostenere la ricerca sullafibrosi cistica.

Domenica 21 novembre si è tenuta l’annua-le festa del gruppo con la messa, la deposizio-ne di una corona al monumento ai Caduti e lariunione conviviale all’Hotel “Albe” di BoscoVerde.

Segnaliamo poi il vin brulè nella notte diNatale: da alcuni anni al termine della messadella notte di Natale il gruppo prepara nella sa-la dei pompieri vin brulè, the e panettone. È ungradito momento d’incontro per un brindisi eper lo scambio degli auguri natalizi. Le offer-te raccolte nella serata sono state devolute al-la casa di riposo di Taibon Agordino.

Per finire non possiamo dimenticare iltradizionale appuntamento invernale per degu-stare un’ottima trippa: è un momento convi-viale particolarmente apprezzato per spezzarela monotonia del lungo e freddo inverno laste-sano!

Laste

Domenica 1 agosto 2004, come è tradizionedi ogni anno, si è tenuto il raduno estivo

del gruppo “Marmolada” di Rocca Pietore cheha come momento principale la celebrazionedella messa nelle adiacenze della chiesetta co-struita dai nostri alpini in località Bosco Verde.

È una manifestazione molto sentita, sia da-gli alpini del gruppo, sia dai molti turisti pre-senti in Val Pettorina che, poi, tutti insieme siritrovano a passare una bella giornata in sere-nità ed all’aria aperta con musica, piatti tipici ebuon vino!

La vita del gruppo, purtroppo, è fatta di mo-menti lieti, ma anche di circostanze tristi, soprat-tutto quando viene a mancare qualche amicoche, come diciamo noi alpini, non è morto, maè soltanto “andato avanti”.

Da queste colonne vogliamo, pertanto, ri-cordare con affetto due amici che ci hanno la-sciato nel corso dell’anno passato: Domenico DeLazzer, deceduto il 30 marzo 2004, ideatore del-la chiesetta del Bosco Verde e già capo gruppo;

Pietro De Valier, scomparso il 27 dicembre2004, emigrante in Argentina e sempre moltolegato alle sorti del gruppo, al suo paese ed al-la patria italiana.

Rocca Pietore

La Valle Agordina

All’adunata nazionale di Reggio Emilia del 1997 un gruppetto di so-ci del gruppo di La Valle ebbe l’onore ed il piacere di incontrare uno

dei personaggi più amati e noti della nostra associazione, l’avv. Peppi-no Prisco, reduce di Russia, noto legale e per molti anni vice presiden-te della squadra calcistica dell’Internazionale di Milano.

Ottima occasione, pertanto, per immortalare l’incontro, complice,anche, la comune passione calcistica. Nella foto notiamo l’avv. Priscoal centro. Alla sua destra c’è Pino De Cassai, che fu allievo sottufficiale

alla Scuola militare al-pina di Aosta e prestòservizio nel Battaglio-ne “Susa” del 4° Reggi-mento Alpini. Alla si-nistra di Prisco c’è Al-bino Da Roit, che tra-scorse la vita militarenel Gruppo “Lanzo”del 6° Reggimento Ar-tiglieria da montagna.Accosciato: EugenioDa Roit, che apparten-ne al Battaglione “Ao-sta” del 4° Reggimen-to Alpini.

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13IN MARCIA n. 1 - Marzo 2005

VITA DEI GRUPPI

È molto facile, soprattutto di questi tempi,quando si parla di alpini e alpini non si è

(s’intende nel senso militare e non geografico deltermine ...) cadere nella retorica, rimescolandoin maniera oziosa il valore che fu con le sue pa-gine di storia vissuta e ricordata come se fosse l’u-nico modo per tener viva una tradizione. Nulladi più, una tradizione…

Niente di più sbagliato: essere alpini non èuna semplice o complessa, che si voglia, tradizio-ne, non è solo storia passata, non è il valore chefu. È piuttosto e prima di tutto una condizionedello spirito, cioè prima ancora e oltre il serviziomilitare, e probabilmente è proprio questa la chia-ve che aiuta a capire come oggi gli alpini abbia-no ancora molto da dire e da fare, nelle grandie nelle piccole realtà. Forse il semplice, lineare,nitido esempio del modesto gruppo di ValladaAgordina può contribuire a chiarire questa rifles-sione.

Come ogni anno, il gruppo si è riunito do-menica 9 gennaio 2005. Il solito programma: San-

ta Messa, deposizionedella corona d’alloro almonumento ai caduti,assemblea e pranzo.

Innanzitutto, nellachiesa parrocchiale, laSanta Messa degli Al-pini: penne nere alli-neate davanti all’altare,gagliardetti e bandiereattorno al sacerdote, lamusica e il canto a gui-dare il raccoglimento. Achiudere la Messa la

preghiera dell’alpino, una preghiera che, ai no-stri orecchi moderni, può risuonare “superata”,anacronistica, vecchia. Invece, mentre la voce pa-cata d’un alpino leggeva quelle parole più voltesentite, il gelo implacabile, i vortici della tormen-ta, l’impeto della valanga si sono trasformate inimmagini metaforiche dei dolori e delle guerreche attentano oggi ai valori alpini e la preghie-ra è risultata quanto mai adatta ai tempi. Adegua-ta come preghiera personale di ogni alpino e nonsolo in lotta contro dolore e sofferenza fisica epsicologica; appropriata come preghiera coraledi una comunità che sente il bisogno dell’aiutodivino per continuare a difendere valori di soli-darietà e condivisione.

Subito dopo, davanti al ruvido porfido delmonumento ai caduti, il silenzio a ricordare il do-lore di famiglie del passato e la corona d’alloroa rinverdire la volontà di imparare dalla Storia per-ché quel dolore non incupisca il presente.

Infine, all’Albergo Val Biois, prima del pran-zo, il resoconto di quanto fatto nel 2004. Il ca-pogruppo Maurizio Nardi, con un riassunto ra-pido e conciso, fedele al suo modo di essere, haelencato le attività del 2004. Però, una rassegnaschematica ed estremamente sintetica non ren-de merito alla portata di molti di questi interven-

ti sui quali è giusto fare maggiore luce, almenoper la risonanza che hanno avuto nel cuore di chidi essi ha beneficiato. Prima di tutto l’attenzio-ne ai bambini della scuola materna e della scuo-la elementare. I bimbi di Vallada infatti posso-no sempre contare sugli alpini per un sacco di ini-ziative fra cui spiccano la collaborazione nel con-fezionare e nel gestire la vendita di un calenda-rio ogni anno diverso, l’organizzazione della gi-ta, che quest’anno ha avuto come meta il museodei fossili e la cava di Bolca, la castagnata sul piaz-zale della scuola a San Martino e la programma-zione di interventi di esperti in tema di protezio-ne civile (quest’anno con l’ausilio del nucleo sa-nitario della sezione e del nucleo di protezionecivile Ana dell’Alpago); inoltre, gli alpini hannodonato alla biblioteca della scuola la raccolta ditutte le opere di Mario Rigoni Stern, che i picco-li di Vallada hanno avuto modo di incontrare loscorso anno ad Asiago; infine, novità del trascor-so 6 dicembre, a scuola è arrivato un San Nico-lò alpino che, assieme a oggetti per la scuola, nonha portato i soliti dolcetti pubblicizzati a destrae a manca, bensì cioccolato del commercio equoe solidale! Tutto questo per i 23 bambini delleelementari e i 16 bambini della materna non so-no solo momenti in più nel calendario delle at-tività scolastiche, ma occasioni insostituibili diimparare a vivere valori positivi sentendosi coc-colati dalla comunità.

Per gli anziani è un po’ lo stesso: con il pran-zo offerto in occasione della sagra paesana di SanSimon la domenica più vicina al 28 di ottobre ela gara di briscola che a questo fa seguito, gli al-pini creano ogni anno una situazione convivialedi incontro e di festa per tutti i vecchi del paese.

Agli alpini ancora il merito di aver ristruttu-rato la casetta dell’ex vivaio forestale che è cosìdiventata per i giovani (e non solo per i giova-ni) di Vallada un luogo di ritrovo per pranzi, ce-ne, serate in compagnia, un luogo in cui tutti sisentono a casa perché tutti vi hanno messoqualcosa di proprio.

Quindi l’attenzione discreta e a largo spettroa chi è nel bisogno. Riguardo a ciò, oltre alla ven-dita delle colombe dell’ADMO e l’organizzazio-ne del pranzo per un gruppo di non vedenti, vasottolineata la dedizione e la costanza con cui glialpini si sono impegnati in particolare nel porta-re avanti iniziative di solidarietà il cui scopo ul-timo era la raccolta cli fondi per alcune associa-zioni che operano nel Bellunese: l’AssociazioneNuovi Traguardi che si occupa delle malattie delsangue, l’Associazione Mano Amica per l’assi-stenza ai malati terminali e l’oncologia di Feltre.

Infine la presenza attiva in ogni momento co-munitario di lavoro o di festa e la collaborazio-ne con gli altri gruppi comunali.

Di fronte a tutto ciò, è spontanea e ampia lagratitudine di tutti i valladesi, dai bambini aglianziani, e altrettanto spontaneo e... interessatol’invito a continuare su questa strada.

Liana Cavallet

Vallada Agordina

P. Piloni, 11 – 32100 BELLUNOTel. 0437 940184

[email protected]

Questo numero di IN MARCIA è statoimpaginato e stampato in 8.820 copie

presso la

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LETTERATURA ALPINA

14 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2005

1916, MORTE SUL GHIACCIAIOÈ l’ultima fatica letteraria di Alberto Radaelli

Il 30 aprile del 1916, durante la grande “Battagliadei ghiacciai” combattuta sull’Adamello, un bat-

taglione di alpini fu massacrato in un impossibi-le attacco frontale, in pieno giorno, ai Passi di Fol-gorida e delle Tolette, presidiati dagli austrounga-rici, contro i quali si era già dissanguato inutilmen-te un battaglione di sciatori.

L’ordine di attaccare fu dato dal colonnello Car-lo Giordana, poi aspramente criticato, ma decora-to, anche per quell’azione, con la Medaglia d’Oro.

La storia di quella tragedia vie-ne raccontata oggi inun libro intitolato“Morte sul ghiacciaio”che ha per sottotitolo“Adamello 1916. Co-me il colonnello man-dò al massacro gli alpi-ni e gli sciatori”.

Il volume è statopubblicato dal gruppoAna di Borgosatollo (Bre-scia) in occasione del 70°anniversario della fonda-zione.

Il libro è firmato dalloscrittore Alberto Redaelli che ricordiamo essere giàautore di fortunate pubblicazioni, quali la “Picco-la enciclopedia storica degli alpini” e “Cucina, vi-no&alpini. Storia del rancio degli alpini e dei sol-dati italiani” che furono entrambe presentate an-che a Belluno con l’organizzazione della nostra Se-zione.

“Morte sul ghiacciaio” è composto di 208 pa-gine (80 di fotografie), costa 20 euro e può esse-re richiesto nelle librerie specializzate o direttamen-te al gruppo Ana di Borgosatollo (tel e fax 030 -270.20.63).

FRATELLI NELLA NOTTECarlo Balestra fa parlare alcuni anziani reduci

Si tratta di un libro molto corposo, quasi quattrocento pagine,edito di recente dalla sezione di Feltre per i tipi della Tipolito-

grafia DBS di Rasai di Seren del Grappa e con la copertina curatada Roberto Pellegrinet.

È un commosso omaggio a chi, fra i nostri padri, sostenne lecampagne d’Africa dal 1935 al 1941 e quelle della seconda guer-ra mondiale dal 1939 al 1945. Le motivazioni del libro sono con-tenute nel frontespizio ove si legge: “Alcuni anziani reduci raccon-tano la loro avventura in guerra: drammatiche testimonianze delpassato. Oggi, con lo zaino della vita carico di anni, desideranolasciare l’eco delle loro sofferte esperienze alle giovani generazio-

ni, per ricordare che la guerra è sempre unaterribile sventura e che la pace è un be-ne irrinunciabile per tutti i popoli.”.

L’operazione di raccolta delle testi-monianze di questi reduci feltrini fu ini-ziata ancora qualche anno fa da WilliamFaccini che, per sopravvenuti altri im-pegni, dovette lasciare il testimone a Car-lo Balestra, il quale ha curato questa pub-blicazione portandola a termine.

Dopo le presentazioni e le prefazio-ni del ministro on. Carlo Giovanardi, delpresidente nazionale Corrado Perona,del presidente sezionale Renzo Centa edello stesso Balestra, il libro scorre come

un fiume in piena con numerose note storiche ed appropriato cor-redo iconografico.

I protagonisti sono loro, i reduci, giovani privati della loro gio-vinezza, oggi anziani che il ricordo di quei tragici momenti nonha mai abbandonato.

Più che di un libro di memorie, è il caso di parlare di un te-sto didattico. Vi si insegnano tante cose: la dignità umana, l’ono-re, lo spirito di sacrificio. Tutto ciò speso per assicurare a tutti noiun futuro migliore, mentre il buio di quei tempi - ecco il perchédel titolo “Fratelli della notte” - affratellava quei giovani nel silen-zio e nella solitudine, ma anche nella speranza che risorgesse il so-le della libertà.

“Montagna…” a Vittorio Veneto

“Montagna sognata, montagna vissuta, montagna...” è il ti-tolo del concorso letterario lanciato per il 2005 dal settima-

nale della diocesi di Vittorio Veneto “L’Azione” con l’intento di se-lezionare racconti sulla montagna delle Prealpi trevigiane e bellu-nesi. Il concorso è giunto ormai alla quarta edizione e si sta di an-no in anno affermando sempre di più.

Tra i promotori ci sono anche i gruppi Ana di Trichiana, Mel eLentiai, l’associazione culturale Cimbri del Cansiglio ed il ConsorzioPro Loco Sinistra Piave-Valbelluna.

Il concorso è diviso in tre sezioni: bambini di quinta elementa-re e prima media, ragazzi di seconda e terza media, adulti dai 15anni in su.

Gli elaborati, di lunghezza non superiore agli 8000 caratteri spa-zi inclusi, dovranno pervenire a “L’Azione”, via J. Stella 8, 31029 Vit-torio Veneto (email: [email protected]), entro il termine del 16maggio p.v.

“Alpini sempre” a Ponzone

È stato bandito il terzo concorso letterario nazionale di narrativae ricerca scolastica sugli Alpini “Alpini sempre” che vede tra gli

organizzatori il gruppo Ana di Ponzone (Al), il comune di Ponzone,la Comunità montana “Alta Valle Orba, Erro e Bormida di Spigno”con il patrocinio della Regione Piemonte e della provincia di Ales-sandria.

Il concorso è diviso in cinque sezioni: libro edito, racconto ine-dito, poesia inedita, tesi di laurea o di dottorato, ricerca scolastica.

Gli elaborati dovranno riguardare la vita, le attività, la cultu-ra, il ruolo sociale, militare, umanitario svolto dagli Alpini sia in pa-ce sia in guerra, senza limitazioni di luogo e di tempo.

Le opere dovranno pervenire entro il 30 giugno 2005 al Grup-po Alpini Ponzone - Segreteria Premio Alpini Sempre - via Negri diSanfront, 2 - 15010 Ponzone (Al) - tel. 0144-376921 – e-mail: [email protected] – siti internet: www.alpinisempre.it, www.co-muneponzone.it.

LO SCAFFALE DEI LIBRI

CONCORSI LETTERARI

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15IN MARCIA n. 1 - Marzo 2005

VARIE

Dal Comando della Brigata “Julia” è giuntoa tutte le sezioni Ana un appello al fine di

sensibilizzare i giovani circa le nuove opportu-nità offerte dall’Esercito dopo la sospensione del-la leva obbligatoria.

Si pone l’accento sulle caratteristiche del vo-lontario in ferma prefissata di un anno e di quat-tro anni. Il primo dovrà avere un’età compresatra i 18 ed i 25 anni ed il diploma di terza me-dia. Guadagnerà circa 700 euro al mese e, a do-manda, potrà svolgere il servizio nel Corpo de-gli Alpini in una regione scelta tra quelle dispo-nibili al momento dell’arruolamento. In talcaso avrà un incremento stipendiale di 50 eu-ro. Al termine del servizio di un anno saràpossibile scegliere di rimanere in servizio per unaltro anno oppure partecipare alla selezione perla ferma di quattro anni al termine della qualel’interessato potrà automaticamente entrare inservizio permanente nell’Esercito.

Altra possibilità: prendere parte ai concor-si per entrare nell’Arma dei Carabinieri, nel Cor-

po della Guardia di Finanza, nella Polizia di Sta-to, nel Corpo Forestale dello Stato, nel Corpodi Polizia Penitenziaria, nel Corpo Militaredella Croce Rossa, i cui posti saranno riservatitotalmente ai volontari in ferma prefissata di unanno con le modalità stabilite dagli appositi ban-di di concorso.

La sezione Ana di Belluno raccomanda aigiovani interessati di rivolgersi al più vicino di-stretto militare oppure allo 06-47355941. Si puòconsultare anche il sito www.persomil.eser-cito.difesa.it oppure telefonare direttamenteall’Ufficio Personale del Comando Brigata Al-pina “Julia” al numero 0432-584017.

La nostra speranza è che molti giovani bel-lunesi rispondano all’appello e, in futuro, diven-tino i nuovi soci dell’Ana. In tal senso contiamomolto anche sull’opera di sensibilizzazione deicapi gruppo, dei dirigenti di gruppo e di tutti inostri iscritti: diamoci da fare per garantire unfuturo sia ai nostri figli e nipoti, sia alla consi-stenza della nostra Associazione del domani!

La sezione provinciale della Lega italiana per lalotta contro i tumori, presieduta dal dott. Spiri-

dione Della Lucia, ci invia un’interessante segna-lazione che pubblichiamo di buon grado su que-ste colonne nell’intento di offrire un servizio utile ainostri iscritti ed ai loro familiari in tema di preven-zione sanitaria.

La Lilt comunica, infatti, che l’Ulss n. 1 di Bel-luno ha iniziato dall’1 febbraio 2005 una campa-gna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori delcolon-retto rivolta alla popolazione maschile e fem-minile con età compresa tra i 50 ed i 69 anni.

L’iniziativa consiste nella ricerca del sangueocculto nelle feci ed è di facile attuazione: bastasolamente rivolgersi in farmacia per ritirare l’appo-sito contenitore e riconsegnarlo entro 48 ore.

L’importante campagna di prevenzione ègratuita ed ha lo scopo di salvare vite umane: in-fatti, solo un’adeguata e tempestiva informazio-ne, seguita da questo semplice esame delle fe-ci, molto spesso aiuta ad affrontare al primo sta-dio l’insorgere di una grave patologia.

La Lilt si è rivolta alla nostra sezione, poichéè radicata capillarmente sul territorio interessatoe può consentire di avere un elevato numero diadesioni.

Per chi ne vuol sapere di più consigliamo dirivolgersi alla farmacia di fiducia oppure alla stes-sa Lega per la lotta ai tumori, via del Piave 5, 32100Belluno, tel. 0437-944952, fax 0437-958273, e-mail:[email protected].

Importante iniziativa di prevenzione

LL’’UULLSSSS NN.. 11 PPEERR LLAA TTUUAA SSAALLUUTTEELa Lega per la lotta contro i tumori ci segnala

una campagna di prevenzione: aderite!

STORIE DI EMIGRAZIONE E DI ALPINI ZOLDANI

La piazza Benjamin Scussel a Treviso…Ma non è nel Veneto, bensì in BrasileI forti flussi migratori degli ultimi decenni del sec. XIX portarono ne-

gli stati del sud del Brasile migliaia di emigranti provenienti dalla mon-tagna bellunese e da altre provincie del Veneto.

L’amico Silvano Zampolli, del gruppo del-la Val di Zoldo, ci segnala opportunamente al-cuni dati riguardanti una delle innumerevolistorie di emigranti che si sono intrecciate an-che con le vicende belliche che ebbero per pro-tagonisti gli alpini.

Il protagonista in questione si chiama Be-niamino Scussel, figlio di Giovanni e di Lui-sa Lazzaris, nato il 30 maggio 1896 a Rio Jor-dao, Sideropolis, nello stato di Santa Catari-na. Il suo paese natale, come si ricorderà, daqualche anno è gemellato proprio con For-no di Zoldo.

Scoppiata la prima guerra mondialevenne in Italia ove si arruolò nelle truppe al-pine e combattè sulle Dolomiti. Fu anche fe-rito ad una gamba e ad un piede e fu fatto

prigioniero per pochi giorni dagli austriaci, periodo del quale conser-vò sempre un amaro e triste ricordo.

Egli fece ritorno in Brasile nel 1919 e si sposò con Carmelina Do-nada, poi, a partire dal 1930, si stabilì a Rio Pio. Nel 1970 fu insignitodell’onorificenza di cavaliere di Vittorio Veneto, ma anche il Brasile glirese omaggio, così come fece per tanti discendenti di nostri emigranti.Infatti, nel 1972, in occasione del centenario della fondazione delle trup-pe alpine italiane, gli fu intitolata una piazza nella città di Treviso. Ma,si badi bene, non si tratta della Treviso originaria, bensì di una Trevisobrasiliana di circa 3500 abitanti, in gran parte discendenti di emigran-ti veneti, che si trova a 220 chilometri da Florianopolis e a 22 chilome-tri da Criciuma, sedi di forti comunità di nostri conterranei.

UN APPELLO DAL COMANDO DELLA “JULIA”

Ragazzi e ragazze,venite negli Alpini!NOTIZIA UTILEL’alpino Alberto Bal-dovin, da anni nostrosocio attivo nel cam-po della protezionecivile, in special mo-do per quanto riguar-da i collegamenti ra-dio, ci comunica che,in occasione del ra-duno sezionale sulCol Visentin delloscorso 14 settembreè stato ritrovato un te-lefono cellulare.L’interessato può rivol-gersi alla sede dellanostra Sezione in viaTasso a Belluno al finedi fornire precisi detta-gli che gli consenta-no il recupero del-l’oggetto smarrito.

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LO SPORT

16 IN MARCIAn. 1 - Marzo 2005

Un oro, due argenti e due bronzi. Risultati ec-cellenti per i nostri atleti, grandi protago-

nisti anche nella settantesima edizione deiCampionati italiani di sci di fondo, svoltisi il 13febbraio a Capracotta, nell’Alto Molise, in pro-

A Forcella Aurine

“CAVARZANO-OLTRARDO” SULLA NEVE(i.t.) Una bella tradizione lo slalom gigante proposto dal Gruppo Alpini Ca-varzano-Oltrardo. Una tradizione che si rinnova ormai da quindici anni e che,domenica 30 gennaio, ha portato un centinaio di persone sulla neve di For-cella Aurine.

Una giornata di sport (sono stati una cinquantina i concorrenti, di diver-se categorie), ma anche di festa e amicizia che ha unito le penne nere, iragazzi dello Sci club 87 (sodalizio che da moltissimi anni collabora alla ma-nifestazione) e numerosi simpatizzanti.

Nel dettaglio le graduatorie. Baby femminile: 1. Andreina Lotto. Babymaschile: 1. Fabio Zanivan. Ragazze: 1. Giulia Rocco; 2. Anna Marcon. Ra-gazzi: 1. Marco Salvador; 2. Riccardo Foppa; 3. Matteo Pioggia. Allievi: 1.Stefano David; 2. Michele Marcon. Veterane: 1. Barbara Da Ronch; 2. Bea-trice De Bernardis. Cat. E maschile: 1. Renzo Mares; 2. Benito Ragnoli. Cat.D maschile: 1. Mario Roldo; 2. Vittorino Sovilla. Cat. C maschile: 1. Elfi Bortot;2. Luigino Dal Molin; 3. Antonio Viel; 4. Giuliano Pastori; 5. Lino De Prà. Cat.D maschile: 1. Stefano Fregona; 2. Luigi Zanolli; 3. Fabio Reolon; 4. Franco Lot-to; 5. Giorgio Mar-con. Cat. A maschi-le: 1. Christian Nesel-lo; 2. Andrea Salva-dor; 3. AlessandroAzara. Alpini in armi:1. Pietro Fornasier;2. Paolo Sfarra; 3.Cosimo Rocco.

Il miglior tempoin assoluto è statorealizzato dal giova-nissimo Marco Sal-vador.

vincia di Isernia. Sul podio sono saliti Eudio DeCol, Bruno Savio, Ivo Andrich, Costantino Co-stantin e Italo Refosco.

Per il terzo anno consecutivo il lavallese Eu-dio De Col si impone alla grande, conquistan-do l’oro nella seconda categoria, mentre BrunoSavio è argento nella categoria Master A3 e Ita-lo Refosco bronzo tra i Master A1. I due “terri-bili” senatori della Marcialonga, Ivo Andrich eCostantino Costantin, sono, rispettivamente, ar-gento e bronzo nella categoria Master B1.

Buoni anche i risultati degli altri atleti, tracui è da segnalare il quarto posto di Moreno En-tilli tra i Master A4

Le gare si sono svolte allo stadio del fondodi Prato Gentile, dove alcuni anni fa si sono dis-putati i campionati italiani assoluti di sci nor-dico. Il sabato sera, nel caratteristico paese di Ca-pracotta (dove c’erano più di 2 metri di neve!)si è svolta la sfilata degli atleti, al termine del-la quale è stata celebrata la Santa Messa, con lapresenza del presidente nazionale Corrado Pe-rona.

Nonostante il lungo viaggio (ci sono volu-te 11 ore di pullman per raggiungere Capracot-ta), l’esperienza è stata bellissima, caratterizza-ta da un bel clima di serenità e amicizia anchecon gli atleti delle sezioni di Feltre e Valdobbia-dene che insieme a noi hanno affrontato la tra-sferta.

I PIAZZAMENTI DEI NOSTRI ATLETISeniores Prima categoria: 11. Martino Ploner(Belluno) 41’15”6. Seniores Seconda categoria:1. Eudio De Col (Belluno) 39’35”7; 22. Stefa-no Dell’Eva (Belluno) 54’11”7. Master A1: 3. Ita-lo Refosco (Belluno) 26’36”8; 13. Alessandro DeCol (Belluno) 29’48”1; 32. Paolo Buso (Bellu-no) 40’56”7. Master A3: 2. Bruno Savio (Bellu-no) 27’34”8; 23. Livio Follador (Belluno)36’13”4. Master A4: 4. Moreno Entilli (Belluno)29’52”3; 8. Claudio Peloso (Belluno) 31’02”2;32. Ugo Cerentin (Belluno) 46’34”2. Master B1:2. Ivo Andrich (Belluno) 15’43””3; 3. Costan-tino Costantin (Belluno) 15’55”5; 16. Paolo DeVettor (Belluno) 18’48”7. Master B2: 8. Luigi-no Da Roit (Belluno) 20’26”7; 17. Aldo Taufer(Belluno) 25’18”2; 21. Italo Coletti (Belluno)34’54”. Master B3: 10. Vito Della Lucia (Bellu-no) 20’32”.

SEZIONI (classifica per somma dei punti):1. Bergamo punti 5.953; 2. Vicenza 4.450; 3.Trento 4.162; 4. Cadore 3.748; 5. Verona 3.522;6. Belluno 3.387; 9. Feltre 2.275.

Luigino Da Roit

A CAPRACOTTA IN MOLISE

I bellunesi “volano” sugli sci stretti Alla 70ma edizione dei campionati italiani di sci di fondo gli atleti dellanostra sezione hanno portato a casa un ricco bottino di medaglie