Mario de Bernard i

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Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Mario de Bernardi

Mario De Bernardi.jpg1º luglio 1893 - 8 aprile 1959

Nato a Venosa

Morto a Roma

Cause della morte infarto miocardico

Dati militari

Paese servito bandiera Regno d'Italia

Forza armata Regio Esercito

Regia Aeronautica

Corpo Corpo aeronautico militare

Anni di servizio 1911 - 1930Grado Colonnello

Guerre Guerra Italo-Turca

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Prima guerra mondiale

Decorazioni Medaglia d'argento al valor

militare

Altro lavoro Pilota collaudatore

[senza fonte]

voci di militari presenti su Wikipedia

Mario de Bernardi (Venosa, 1º luglio

1893 – Roma, 8 aprile 1959) fu un

aviatore, colonnello pilota

dell'Aeronautica Militare italiana,

Medaglia d'argento al valor militare.

Indice [nascondi]

1 Biografia1.1 I primi anni

1.2 Prima guerra mondiale

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1.3 La Coppa Schneider

1.4 Gli anni successivi

2 Dediche e riconoscimenti3 Onorificenze

4 Note

5 Voci correlate

6 Collegamenti esterni

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica

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Mario de Bernardi nasce il 1º luglio 1893

a Venosa, cittadina situata al margine

nord-orientale della Basilicata, in

provincia di Potenza, figlio di Cesare eMarietta Maselli.

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Nel 1911, all'età di 18 anni, si arruola

volontario nel Regio Esercito per

partecipare alla Guerra italo-turca e

dopo aver assistito ai primi voli con

finalità belliche decide, una volta tornato

in patria, di conseguire il brevetto di

pilota che ottiene nel 1914 al campo di

volo di Aviano.[1]

Prima guerra mondiale[modifica |

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La 91ª Squadriglia Aeroplani da Caccia,

il tenente Mario de Bernardi è il quarto

da destraAllievo dell'Accademia militare di Modena

nel 1915, divenne sottotenente

nell'Arma del genio il gennaio dell'anno

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successivo e il 20 marzo 1916 ottenne il

brevetto di pilota militare.[1] Nel corso

della prima guerra mondiale fece anche

parte del 2º Reggimento Piemonte Reale

Cavalleria, lo stesso di Francesco

Baracca e del famoso Cavallino

Rampante, ed a lui viene attribuito il

primato di essere stato il primo italianoad abbattere un aereo nemico, nel cielo

di Verona, meritandosi la medaglia di

bronzo al valor militare.[1]

Divenne collaudatore di aerei per la

Pomilio[1] e fu il primo a compiere un

volo di collegamento postale tra Torino e

Roma il 23 maggio 1917, decollando dalcampo Aeritalia.[1]

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Dall'inizio del 1918, fino al termine del

conflitto, fece parte della 91ª Squadriglia

Aeroplani da Caccia comandata da

Baracca insieme con piloti come Fulco

Ruffo di Calabria, Ferruccio Ranza,

Gastone Novelli, Adriano Bacula, Cesare

Magistrini, Franco Osnago, Guido Keller,

Bartolomeo Costantini, Giuliano Parvis,Guido Nardini, Gaetano Aliperta,

abbattendo complessivamente quattro

velivoli della k.u.k. Luftfahrtruppen ed

ottenendo la medaglia d'argento al valormilitare.[1][2]

Nel 1923, con il grado di maggiore, fu

nominato comandante del GruppoSperimentale con base al campo di

Montecelio e dislocato anche sui campi

di Furbara e Vigna di Valle.[1]

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La Coppa Schneider[modifica | modifica

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Il Macchi M.52 di Mario de Bernardi

durante la Coppa Schneider a Venezia

nel 1927Nel 1926 partecipa alla nona edizione

della Coppa Schneider che quell'anno si

svolse a Hampton Roads, in Virginia

(Stati Uniti). Il 13 novembre ai comandidi un idrocorsa Macchi M.39, vince la

competizione percorrendo i 350 km del

circuito alla media di 396,7 km/h e

stabilendo il nuovo record mondiale divelocità per idrovolanti.[3] Pochi giorni

più tardi, sul medesimo aereo, riuscì a

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migliorare ulteriormente il suo stesso

primato.

Nel 1927, difende la coppa nella decima

edizione svolta quell'anno a Venezia. Pur

dovendo abbandonare la competizione

per un problema al motore del suo

idrocorsa Macchi M.52, batte

nuovamente il record di velocità

raggiungendo i 479,290 km/h.

Nel 1928, con un idrocorsa Macchi

M.52R, fu il primo uomo ad oltrepassare,

in volo, la velocità di 500 km/h,

raggiungendo i 512,776 km/h.

Gli anni successivi[modifica | modifica

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Giovanni Battista Caproni mentre saluta

Mario de Bernardi nell'abitacolo del

Campini-Caproni C.C.2 prima del volo

Milano-Roma

A cavallo degli anni trenta de Bernardi si

trasferisce alle officine Caproni di

Taliedo, vicino all'attuale aeroporto di

Linate, ricoprendo nell'azienda lombarda

il ruolo di pilota collaudatore e

consulente tecnico. Nonostante la nuova

attività non abbandona la passione per il

volo e nel 1931 si reca a Cleveland (Stati

Uniti) per partecipare, vincendolo, al

campionato mondiale di acrobazia aerea.

Nel 1932, partecipò al film O la borsa o

la vita, eseguendo alcune acrobazie

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aeree sul cielo di Roma, durante le

riprese della pellicola prodotta dalla

Cines.

Nel 1933, ai comandi di un Caproni

Ca.111, compì il raid Roma-Mosca

percorrendo i 2 600 km che dividono le

due capitali con cinque passeggeri a

bordo.

Dal 1939 si trasferisce definitivamente aRoma.[4]

Dal 1940 partecipò allo sviluppo del

primo Aereo Radio Pilotato. Nel 1941

collaudò il Campini-Caproni C.C.2, un

motoreattore (da non confondere con gli

aerei a reazione) italiano, secondo

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velivolo al mondo ad adottare una simile

motorizzazione dopo il Coandă 1, con un

volo da Milano a Roma.

Il 30 novembre del 1941 con l'aereo a

reazione "Campini-Caproni n° 1", coprì

la tratta Milano-Guidonia in circa due ore

trasportando con sé alcuni aerogrammi

annullati con appositi timbri tondi. Fu il

primo trasporto di posta aerea con

velivo a reazione e l'impresa ebbe uno

scalpore tale che 33 stati si

complimentarono con il governo

italiano[5]. Gli aerogrammi sono tuttora

oggetto di studio per i collezionisti

interessati all'aerofilia.

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Mario de Bernardi viene colpito da un

attacco di cuore l'8 aprile 1959, mentre

si esibisce in un volo acrobatico nei

pressi di Roma, dove si era recato per

assistere alla presentazione di un nuovo

velivolo leggero di fabbricazione tedesca.

Mentre era ancora in volo si accorse dei

sintomi riuscendo ad atterrare permorire qualche minuto più tardi all'età di

sessantacinque anni.[6] La sua salma

riposa presso il Sacrario dell'Aeronautica

Militare presso il cimitero del Verano,Roma.[7]

Dediche e riconoscimenti[modifica |

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Nel 1959 l'aeroporto di Pratica di Mare,

sede del Reparto Sperimentale di Volo

dell'Aeronautica Militare, venne

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ufficialmente intitolato al "Colonnello

Pilota Mario de Bernardi" come attestato

di riconoscimento per le attività svolte

ed il prestigio conferito all'aeronautica

italiana dai risultati da lui conseguiti. Il

portale web dell'Aeronautica Militare ha

proposto una pagina, intitolata "I grandi

aviatori", dove vengono citate lemaggiori personalità storiche

dell'aviazione italiana, ponendo De

Bernardi tra di esse.[8]

A Roma, nel marzo 2006, viene apposta,

alla presenza della figlia Fiorenza, una

targa commemorativa al civico 86 di via

Panama presso l'abitazione dove DeBernardi visse dal suo trasferimento

nella capitale.[4][9]

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Onorificenze[modifica | modifica

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Medaglia d'oro al valore aeronautico -

nastrino per uniforme ordinaria

  Medaglia d'oro al valore aeronautico

«Pilota militare dal 1913, collaudatore

ardito, tecnico a sperimentatore di

elevato capacità, contribuiva

efficacemente al potenziamento

dell'Aeronautica italiana.

Detentore dei primati mondiali divelocità e di alta acrobazia, vincitore

della Coppa Schneider e dei trofeo

internazionale Harmon nel 1927,

concorreva validamente ad elevare

sempre più il prestigio dell'Ala Fascista.

Incaricato di portare in volo un nuovo

tipo dì aeroplano i cui principi di

propulsione erano per la prima volta

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tentati nel mondo, superava le incognite

notevolissime presentate dalle ardue

prove, con tecnica pari all'audacia,

dimostrando sereno sprezzo del pericolo,

dedizione altissima intesa a dotare la

Patria in armi di un nuovo potente

strumento di vittoria»

— Milano, settembre 1940[10]

Targa in memoria di Mario de Bernardi,posta sulla casa in cui visse, in Via

Panama, Roma:

IN QUESTA CASA VISSE

DAL 1934 AL 1959

IL

GRANDE AVIATORE

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MARIO

DE BERNARDI

1893-1959

"CHE

DELL'ALA FA L'EMULA

DELLA FOLGORE"

(1928 G. D'ANNUNZIO)

S.P.Q.R. 2005

Medaglia d'argento al valor militare -

nastrino per uniforme ordinaria

  Medaglia d'argento al valor militare

«Pilota da caccia abilissimo ed audace

compiva numerosi voli, che erano veri

atti di valore. Ripetute volte, in servizio

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di scorta a nuclei da bombardamento,

con zelo ed abilità mirabili li liberava da

situazioni difficili, attaccando intere

pattuglie nemiche. L'11 settembre 1918

nel cielo di S Lucia in Pieve, il 17

settembre 1918 nel cielo di Mandra, il 3

ottobre 1918 nel cielo di Susagana,

attaccava apparecchi nemici, e in strenuiduelli tre ne abbatteva, costringendo il

superstite alla fuga. Nella nostra

offensiva finale si distingueva per

arditissimi mitragliamenti, concorrendoin una speciale circostanza a

distruggere cinque velivoli nemici in

partenza dal campo della Comina. In

un’altra di tali azioni, avuto gravementecolpito il velivolo, non desisteva dal

combattimento, se non quando altre

aggiustate raffiche di mitragliatrici

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antiaeree, avendogli gravemente

danneggiato il serbatoio

dell'apparecchio, lo costringevano a

precipitosa discesa»

— Cielo del Piave e del Tagliamento

ottobre-novembre 1918[10]

Medaglia di bronzo al valor militare -

nastrino per uniforme ordinaria

  Medaglia di bronzo al valor militare

«Per primo, attaccava arditamente a

breve distanza un apparecchio nemicosul cielo di Verona e, colpendolo in varie

parti vitali, lo costringeva ad abbassarsi,

permettendo così ad altri dei nostri di

unirsi al combattimento e determinare

l’abbattimento definitivo

dell'avversario»

— Cielo di Verona, 27 giugno 1916[10]

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Note[modifica | modifica wikitesto]

^ a b c d e f g AMI: Mario de Bernardi,

una vita per il volo, AvioNews. URL

consultato il 22 maggio 2012.

^ Aces OVER THE ISONZO Italian aces

of WWI, jpgleize.perso.neuf.fr. URL

consultato il 22 maggio 2012.

^ (EN) Pierre Pecastaingts, Schneider

Trophy, Norfolk - November 13th, 1926,

su La Coupe Schneider et hyrdavions

ancients, http://www.hydroretro.net.URL consultato il 9 novembre 2008.

^ a b Ufficio Pubblica Informazione A.M.,

ROMA: DEDICATA UNA TARGA ALL’ASSO

DELL’AVIAZIONE MARIO DE BERNARDI,su Aeronautica Militare,

http://www.aeronautica.difesa.it/, 20

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marzo 2006. URL consultato il 9

novembre 2008.

^ Alberto Bolaffi, Forum, prima edizione,

Torino, Giulio Bolaffi editore, 2008 ISBN

978-88-88406-36-7 p. 851

^ (EN) Time, http://www.time.com, 20

aprile 1959,

http://www.time.com/time/magazine/ar

ticle/0,9171,864612,00.html?iid=chix-sp

here . URL consultato il 9 novembre

2008.

^ Il Sacrario dell'Aeronautica Militare, p.

14

^ I grandi aviatori, su

aeronautica.difesa.it. URL consultato il31 maggio 2013.

^ La targa porta comunque la data

"S.P.Q.R. 2005"

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^ a b c Mario de Bernardi, Schede

tecniche aerei militari italiani e storia

degli aviatori