Marine Militari nel Mondo · carico del tipo LPD, ... universalmente accettata terminologia...

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L a Marina britannica può vantare, già a partire dall’epoca della seconda guerra mondiale, una particolare preminenza e preparazione nello specifi- co campo delle unità anfibie. Difatti, sin dai tempi immediatamente successivi alla caduta della Francia nel giugno 1940, il primo ministro Winston Churchill consi- derò il ritorno alleato nell’Europa occupa- ta un obiettivo di primaria importanza strategica: un obiettivo che poteva essere conseguito solamente programmando un’invasione della Francia via mare, come in effetti avvenne quattro anni più tardi con la ben nota operazione “Overlord”, gli sbarchi in Normandia del giugno 1944. In questo ambito, i progettisti navali ingle- si idearono tutta una serie di unità specia- lizzate che – nella pratica – avrebbero de- terminato le linee di sviluppo del naviglio anfibio sino ai nostri giorni: dalla LST (Lan- ding Ship Tank = nave da sbarco per carri armati) alla LSD (Landing Ship Dock = na- ve da sbarco con bacino allagabile), per arrivare a mezzi più piccoli ma dall’uso ugualmente finalizzato quali gli LCT e gli LCI (mezzi da sbarco, rispettivamente, per carri armati e fanteria). Anche se i piani costruttivi di queste unità, una volta trasferiti alle più ampie capacità industriali d’oltreoceano, consentirono al- l’U.S. Navy di disporre di un’imponente quantitativo di naviglio anfibio nelle fasi fi- nali del conflitto, il “primato” concettuale per la realizzazione di navi da sbarco nel corso della seconda guerra mondiale spet- ta alla Royal Navy che, negli anni del do- poguerra e sin agli anni Cinquanta, im- piegò ancora numerose LST di costruzione 18 Marinai d’Italia nazionale, realizzate tra il 1944 e il 1946, del tutto simili alle coeve unità americane che da esse derivavano. Il ruolo strategico via via più ridotto rico- perto dalla Royal Navy a livello mondiale a partire dalla fine degli anni Cinquanta fu tuttavia sempre controbilanciato da un’e- levata valenza qualitativa delle unità bri- tanniche, comprese quelle per operazioni anfibie. Tra il 1965 e il 1967 entrarono in servizio la Fearless e l’Intrepid (due unità da 17.000 tonn di dislocamento a pieno carico del tipo LPD, ossia un’evoluzione Marinai d’Italia 19 della LSD maggiormente attrezzata per il trasporto di uomini e mezzi), precedute – tra il 1962 e il 1964 – dalle sei LST classe “Sir Lancelot” da quasi 6.000 tonn e in grado di trasportare alcune decine di car- ri armati. Nel contempo, la Royal Navy aveva inizia- to a sviluppare il concetto di portaelicotte- ri da assalto anfibio (LPH, secondo l’ormai universalmente accettata terminologia dell’U.S. Navy), trasformando in tal senso le due portaerei leggere Albion e Bulwark di progettazione bellica. Marine Militari nel Mondo Le unità anfibie della Royal Navy di Maurizio Brescia Segretario Gruppo ANMI “V. Folco” – Savona La LSD Lime Bay a Portland, ad aprile 2009. Questa immagine evidenzia l’assetto appoppato assunto dalle “Largs Bay” quando il bacino poppiero è allagato. A poppa è visibile la “Blue Ensign”, ossia la bandiera adottata da tutte le unità ausiliare della Royal Navy il cui nome, per il loro particolare status, è preceduto dall’acronimo “RFA” (“Royal Fleet Auxiliary”), anziché dal più noto “HMS” (“Her/His Majesty’s Ship”) (Foto MOD, Royal Navy) La portaelicotteri da assalto anfibio HMS Ocean in navigazione, il 5 ottobre 2006 (Foto MOD, Royal Navy) L’HMS Bulwark e l’HMS Ocean nel corso della recentissima esercitazione NATO “Egemen” (maggio 2009), tenutasi in Turchia (Foto MOD, Royal Navy)

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L a Marina britannica può vantare, giàa partire dall’epoca della secondaguerra mondiale, una particolare

preminenza e preparazione nello specifi-co campo delle unità anfibie. Difatti, sindai tempi immediatamente successivi allacaduta della Francia nel giugno 1940, ilprimo ministro Winston Churchill consi-derò il ritorno alleato nell’Europa occupa-ta un obiettivo di primaria importanzastrategica: un obiettivo che poteva essereconseguito solamente programmandoun’invasione della Francia via mare, come

in effetti avvenne quattro anni più tardicon la ben nota operazione “Overlord”, glisbarchi in Normandia del giugno 1944.In questo ambito, i progettisti navali ingle-si idearono tutta una serie di unità specia-lizzate che – nella pratica – avrebbero de-terminato le linee di sviluppo del naviglioanfibio sino ai nostri giorni: dalla LST (Lan-ding Ship Tank = nave da sbarco per carriarmati) alla LSD (Landing Ship Dock = na-ve da sbarco con bacino allagabile), perarrivare a mezzi più piccoli ma dall’usougualmente finalizzato quali gli LCT e gli

LCI (mezzi da sbarco, rispettivamente, percarri armati e fanteria).Anche se i piani costruttivi di queste unità,una volta trasferiti alle più ampie capacitàindustriali d’oltreoceano, consentirono al-l’U.S. Navy di disporre di un’imponentequantitativo di naviglio anfibio nelle fasi fi-nali del conflitto, il “primato” concettualeper la realizzazione di navi da sbarco nelcorso della seconda guerra mondiale spet-ta alla Royal Navy che, negli anni del do-poguerra e sin agli anni Cinquanta, im-piegò ancora numerose LST di costruzione

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nazionale, realizzate tra il 1944 e il 1946, deltutto simili alle coeve unità americane cheda esse derivavano.Il ruolo strategico via via più ridotto rico-perto dalla Royal Navy a livello mondiale apartire dalla fine degli anni Cinquanta fututtavia sempre controbilanciato da un’e-levata valenza qualitativa delle unità bri-tanniche, comprese quelle per operazionianfibie. Tra il 1965 e il 1967 entrarono inservizio la Fearless e l’Intrepid (due unitàda 17.000 tonn di dislocamento a pienocarico del tipo LPD, ossia un’evoluzione

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della LSD maggiormente attrezzata per iltrasporto di uomini e mezzi), precedute –tra il 1962 e il 1964 – dalle sei LST classe“Sir Lancelot” da quasi 6.000 tonn e ingrado di trasportare alcune decine di car-ri armati.Nel contempo, la Royal Navy aveva inizia-to a sviluppare il concetto di portaelicotte-ri da assalto anfibio (LPH, secondo l’ormaiuniversalmente accettata terminologiadell’U.S. Navy), trasformando in tal sensole due portaerei leggere Albion e Bulwarkdi progettazione bellica.

Marine Militari nel Mondo

Le unità anfibiedella Royal Navydi Maurizio Brescia Segretario Gruppo ANMI “V. Folco” – Savona

La LSD Lime Bay a Portland, ad aprile 2009.Questa immagine evidenzia l’assettoappoppato assunto dalle “Largs Bay”quando il bacino poppiero è allagato.A poppa è visibile la “Blue Ensign”,ossia la bandiera adottatada tutte le unità ausiliaredella Royal Navy il cui nome,per il loro particolare status,è preceduto dall’acronimo “RFA”(“Royal Fleet Auxiliary”),anziché dal più noto “HMS”(“Her/His Majesty’s Ship”)

(Foto MOD, Royal Navy)

La portaelicotteri da assalto anfibioHMS Ocean in navigazione, il 5 ottobre 2006

(Foto MOD, Royal Navy)

L’HMS Bulwark e l’HMS Oceannel corso della recentissimaesercitazione NATO “Egemen”(maggio 2009), tenutasi in Turchia

(Foto MOD, Royal Navy)

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Queste due unità, rientrate in servizio inquesto nuovo ruolo tra il 1960 e il 1962 e ri-tirate dalla prima linea – rispettivamente –nel 1972 e nel 1976, permisero alla Marinabritannica di acquisire importanti espe-rienze nell’utilizzo degli elicotteri nell’am-bito di complesse operazioni di sbarco.Adesse fece seguito l’analoga Hermes, mo-dificata nel 1980 con l’installazione di unarampa tipo “sky jump” per consentire l’u-tilizzo di velivoli “Harrier” a decollo corto,radiata nel 1985 e successivamente ven-duta alla Marina indiana che tutt’ora lautilizza con il nome di Viraat.Le “Fearless”, alcune LST tipo “Sir” e laHermes presero parte al conflitto delleFalkland del 1982, dimostrando le notevo-li capacità della Royal Navy nell’operarecon un gruppo navale anfibio a grande di-stanza dalle basi metropolitane. Nel cor-so delle operazioni nelle acque delle Mal-vine il Sir Galahad andò perduto per at-

tacco aereo; fu rimpiazzato, nel 1987, daun’omonima e similare unità (peraltro mi-gliorata nelle capacità belliche e di tra-sporto), rimasta in servizio sino al dicem-bre 2007, quando è stata trasferita allaMarina del Brasile con il nuovo nome diGarcia d’Avila. Recentissimamente (il 21maggio 2009) la Sir Bedivere, ultima “Sir”in servizio con la Royal Navy, è stata an-ch’essa trasferita alla Marina brasiliana,ove ha assunto il nome di Almirante Sa-boia. Tra il 2001 e il 2002 anche Fearless eIntrepid sono state radiate, venendo infi-ne demolite nel 2007-2008.A partire dai primi anni Novanta del se-colo scorso, la Royal Navy ha quindi da-

to avvio al totale rinnovo della sua com-ponente anfibia e, a marzo del 1999, è en-trata in servizio la nuova LPH Ocean (L12); si tratta di una grossa unità con pon-te di volo continuo, lunga 203 m f.t. e conun dislocamento di 21.578 tons a pienocarico.La Ocean può imbarcare più di500 uomini dei “Royal Marines” comple-tamente equipaggiati e, per il loro tra-sporto sull’obiettivo, può operare con di-verse combinazioni di elicotteri (CH-47“Chinook”, “Merlin”, “Lynx”, “Sea King”ecc.) sino a un totale di diciotto macchi-ne; l’unità ha anche in dotazione alcunimezzi da sbarco e, per migliorare le con-dizioni di stabilità durante la messa a ma-

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15). Con un dislocamento che supera le18.500 tons con il bacino poppiero allaga-to e una lunghezza di quasi 180 m, Albione Bulwark possono trasportare 305 uomi-ni (incrementabili a 700 in particolari con-dizioni d’emergenza), nonché mezzi ruota-ti e cingolati. Queste due unità, dal dise-gno moderno e sotto alcuni aspetti avve-niristico, sono dotate di un ponte di voloda cui possono operare contemporanea-mente due elicotteri “Merlin”; inoltre, al-l’interno del bacino allagabile sono ospi-tati quattro mezzi da sbarco per carri ar-mati tipo “LCU Mk 10”, mentre altri quattropiù piccoli LCVP possono venire messi amare con apposite gruette.

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In sostituzione delle navi da sbarco tipo“Sir”, la Marina britannica ha avviato lacostruzione di quattro grosse navi dasbarco con bacino allagabile (LSD) del-la classe “Largs Bay”, il cui progettoprende in parte ispirazione da quellodell’analoga LSD Rotterdam della Mari-na olandese.Le “Largs Bay” (Largs Bay, Lime Bay,Mounts Bay e Cardigan Bay – L3006/3009, entrate in servizio tra il gen-naio 2004 e il marzo 2007) dislocano16.160 tons a pieno carico, superano i170 m di lunghezza e dispongono di unponte di volo poppiero.Le caratteristiche e la capacità di caricoridotta rispetto alle due “Albion” (le“Largs Bay” trasportano circa 350 uomi-ni ciascuna, nel bacino può entrare unsolo LCU, e nelle rimesse possono veni-re imbarcati 36 carri armati tipo “Chal-lenger 2” o sino a un totale di 150 tra au-tocarri e mezzi ruotati), fanno comunquedi queste quattro unità un asset dal note-vole peso strategico che – insieme alledue “Albion” e all’HMS Ocean – pone laRoyal Navy, in questo inizio di XXI° seco-lo come già all’epoca del conflitto 1939-1945, in una posizione di preminenzaqualitativa a livello mondiale anche nellospecifico campo della sua componenteanfibia.

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re, nel 2002 è stata modificata con duecontrocarene a mezzanave, lunghe unacinquantina di metri.Le linee dell’opera viva derivano da quelledegli incrociatori portaeromobili tipo “In-vincible” e, difatti, la Ocean (che non di-spone di un bacino allagabile) ricordamolto nel suo aspetto generale queste ul-time unità: la maggior differenza è riscon-trabile nel singolo fumaiolo squadrato(mentre gli “Invincible” ne hanno duemaggiormente arrotondati) e nell’assenzadella rampa tipo “sky jump” a prora.Tra il 2003 e il 2005, in sostituzione delledue “Fearless”, sono entrate in servizio ledue nuove LPD Albion (L 14) e Bulwark (L

AFOTO AUna nave da sbarco carri armati tipo“LST(3”) della Royal Navy, nel 1945. Dal progetto di queste unità derivòquelle del migliaio di analoghe LSTimmesse in servizio dall’U.S. Navytra il 1943 e il 1945(Foto Imperial War Museum, coll. M. Brescia)

FOTO BIl trasporto d’assalto Glenroy,che prese parteallo sbarco in Normandia,a maggio del 1946. Insieme a unità specializzatee a più piccoli mezzi da sbarco,durante la seconda guerra mondialela Marina britannica immise in servizionumerosi trasporti truppa il cui progetto,anche in questo caso, influenzònotevolmente le analoghe costruzionidell’U.S. Navy(Foto Wright & Logan, coll. M. Brescia)

FOTO CLa portaeromobili da assaltoanfibio HMS Hermes, in entrataa Portsmouth il 21 luglio 1983 alla fine del suo impiego nelle acquedelle Isole Falkland(Coll. L. Van Ginderen, via M. Brescia)

FOTO D28 maggio 2008:la Ocean all’ancora al largo di Plymouth, al rientro da una missione nel Golfo Persico(Foto MOD, Royal Navy)

FOTO EL’Albion all’ormeggioin una base navale britannica, in una recente immagine del marzo 2009(Foto MOD, Royal Navy)

FOTO FL’RFA Mounts Bay a Portland, nel 2009(Foto MOD, Royal Navy)

L’HMS Bulwark durante un’esercitazione di sbarconella primavera del 2008.

Si noti il mezzo da sbarco tipo “LCU Mk10”,mimetizzato, in manovra di uscita dal bacino allagabile

(Foto MOD, Royal Navy)

La Sir Ghalad, carica di aiuti umanitari, avanza verso il porto di Umm Qasr,

preceduta dai cacciamine

(Foto MOD, Royal Navy)

2005: Le due LPD Fearless e Intrepid,probabilmente a Plymouth,in attesa della demolizione

(Foto J. Davies, da www.primeportal.net)

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