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Il vangelo secondo Matteo Maria una ragazza di periferia 2 3 Incontri sull’Islam in parrocchia Gita abazia di Vezzolano 4 8 dicembre COMUNITÀ PARROCCHIALE IMMACOLATA CONCEZIONE E S. G. BATTISTA via Monte Corno, 36 Torino Tel 011 3171351 stampato e distribuito in proprio DICEMBRE 2016 Maria e i giovani Maria, Madre di Gesù, è stata giovane, è giovane, proprio perché nel tempo della sua giovinezza (sedici anni circa !)ha incontrato il Signore come credente e straordinariamente come madre e don- na. Ha portato in grembo il Figlio di Dio, l'ha atteso intensamente co- me ogni madre attende il suo bambino e l'ha donato al mondo perché l'umanità ricevesse il Salvatore. E' a questa esperienza di profondo incontro con Dio che è esclu- siva di Maria, che ancora oggi gli uomini possono guardare e so- prattutto i giovani, oggi spesso disorientati, ideologicamente mani- polati, spaesati di fronte ad un futuro incerto, sconsolati per la mancanza di un lavoro che aprirebbe loro tante prospettive di vita, delusi dai cattivi esempi degli adulti, ma capaci di generosità e grandi slanci, di intuizioni, di progettualità, di creatività e tanto al- tro. Dobbiamo ringraziare il Signore perché anche nella nostra comu- nità ci sono dei giovani che si spendono per gli altri dedicando tempo e impegno come gli animatori del nostro oratorio, dei nostri gruppi giovanili e gli allenatori del nostro gruppo sportivo. Essi mettono a disposizione capacità e competenze artistiche, sporti- ve, manuali, intellettuali, pratiche, ma soprattutto si dedicano agli altri e così rivivono nel loro servizio disinteressato lo stesso spiri- to che animò Maria quando all'Angelo che, a nome di Dio, Le chiedeva di diventare Madre di Gesù rispose "Sia fatta la Sua vo- lontà". Nell'Avvento e nel tempo del Natale, quindi, incontriamo Ma- ria nelle ricorrenze liturgiche della nostra fede, nella fe- sta dell'Immacolata, patrona della nostra comunità parrocchia- le, del Natale, della Santa Famiglia di Nazareth, della solennità di Maria Madre di Dio il 1° Genna- io, dell'Epifania. In tutte c'è sempre Maria accanto a Gesù. Nelle nostre preghiere affidiamo a Lei i nostri giovani perché li accom- pagni a Gesù, l'unico che può riem- pire il nostro ed il loro cuore del vero amore di Dio. Buona festa patronale e Buon Natale a tutti. Don Fabrizio, Parroco Maria, una ragazza di periferia La festa dell'Immaco- lata, l'8 di- cembre, ci introduce nel mistero di un Dio che si veste di u- manità. Celebriamo, infatti, Maria la donna di Nazareth, la donna delle periferie nata in Palestina, piccolo territo- rio dell'immenso impero romano. Viene dalla regione della Galilea, terra di fron- tiera, quasi Libano, quasi Siria, quasi pa- gana. Donna del villaggio di Nazareth, paese mai nominato nella Bibbia: un pugno di case senza storia, senza ricordi, senza futuro. Maria è in una società in cui le donne hanno pochissimi diritti: è una giovane donna, quasi una bambina, in un tempo nel quale i giovani sono sottomessi agli anziani; forse illetterata, in una religione che ha al proprio centro le Scritture. E' una ragazza che si trova incinta prima di andare a vivere con il marito, mettendo a rischio non solo il matrimonio, ma la sua stessa vita. Ma Dio per entrare nel mondo ha scelto lei e la vita di periferia, partendo dal bas- so, quindi, affinché nessuno si senta e- scluso dal suo abbraccio. E Maria, dalla periferia delle periferie, (Continua a pagina 2)

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Il vangelo secondo Matteo Maria una ragazza di periferia

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Incontri sull’Islam in parrocchia Gita abazia di Vezzolano

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8 dicembre

COMUNITÀ PARROCCHIALE IMMACOLATA CONCEZIONE E S. G. BATTISTA via Monte Corno, 36 Torino Tel 011 3171351 – stampato e distribuito in proprio

DICEMBRE 2016

Maria e i giovani

Maria, Madre di Gesù, è stata giovane, è giovane, proprio perché nel tempo della sua giovinezza (sedici anni circa !)ha incontrato il Signore come credente e straordinariamente come madre e don-na. Ha portato in grembo il Figlio di Dio, l'ha atteso intensamente co-me ogni madre attende il suo bambino e l'ha donato al mondo perché l'umanità ricevesse il Salvatore. E' a questa esperienza di profondo incontro con Dio che è esclu-siva di Maria, che ancora oggi gli uomini possono guardare e so-prattutto i giovani, oggi spesso disorientati, ideologicamente mani-polati, spaesati di fronte ad un futuro incerto, sconsolati per la mancanza di un lavoro che aprirebbe loro tante prospettive di vita, delusi dai cattivi esempi degli adulti, ma capaci di generosità e grandi slanci, di intuizioni, di progettualità, di creatività e tanto al-tro. Dobbiamo ringraziare il Signore perché anche nella nostra comu-nità ci sono dei giovani che si spendono per gli altri dedicando tempo e impegno come gli animatori del nostro oratorio, dei nostri gruppi giovanili e gli allenatori del nostro gruppo sportivo. Essi mettono a disposizione capacità e competenze artistiche, sporti-ve, manuali, intellettuali, pratiche, ma soprattutto si dedicano agli altri e così rivivono nel loro servizio disinteressato lo stesso spiri-to che animò Maria quando all'Angelo che, a nome di Dio, Le chiedeva di diventare Madre di Gesù rispose "Sia fatta la Sua vo-lontà". Nell'Avvento e nel tempo del Natale, quindi, incontriamo Ma-ria nelle ricorrenze liturgiche della nostra fede, nella fe-sta dell'Immacolata, patrona della nostra comunità parrocchia-le, del Natale, della Santa Famiglia di Nazareth, della solennità di

Maria Madre di Dio il 1° Genna-io, dell'Epifania. In tutte c'è sempre Maria accanto a Gesù. Nelle nostre preghiere affidiamo a Lei i nostri giovani perché li accom-pagni a Gesù, l'unico che può riem-pire il nostro ed il loro cuore del vero amore di Dio.

Buona festa patronale e Buon Natale a tutti.

Don Fabrizio, Parroco

Maria, una ragazza di

periferia

La festa dell'Immaco-lata, l'8 di-cembre, ci introduce nel mistero di un Dio che si veste di u-manità.

Celebriamo, infatti, Maria la donna di Nazareth, la donna delle periferie nata in Palestina, piccolo territo-rio dell'immenso impero romano. Viene dalla regione della Galilea, terra di fron-tiera, quasi Libano, quasi Siria, quasi pa-gana.

Donna del villaggio di Nazareth, paese mai nominato nella Bibbia: un pugno di case senza storia, senza ricordi, senza futuro.

Maria è in una società in cui le donne hanno pochissimi diritti: è una giovane donna, quasi una bambina, in un tempo nel quale i giovani sono sottomessi agli anziani; forse illetterata, in una religione che ha al proprio centro le Scritture.

E' una ragazza che si trova incinta prima di andare a vivere con il marito, mettendo a rischio non solo il matrimonio, ma la sua stessa vita.

Ma Dio per entrare nel mondo ha scelto lei e la vita di periferia, partendo dal bas-so, quindi, affinché nessuno si senta e-scluso dal suo abbraccio.

E Maria, dalla periferia delle periferie,

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2 INCAMMINO

Il vangelo secondo Matteo

Le caratteristiche peculiari del primo evangelista Matteo sono almeno due: la prima riguarda la presentazione della figura di Gesù, descritto come un mae-stro che ha molte cose da inse-gnare con la parola e l'esempio; la seconda, invece, riguarda il modo dell'agire di Dio nella sto-ria attraverso le promesse che egli mantiene sempre. Circa la figura di Gesù, si riconoscono in Matteo cinque grandi di-scorsi, i quali, con altissima probabilità, hanno l'intenzione di rappresentare i cinque grandi libri di Mosè, il cosiddetto Pentateuco, che potremmo definire la carta costituzionale di Israele. Il primo grande discorso è quello delle Beatitu-dini (Mt 5 - 7), nel quale Gesù espone il Regno di Dio, promessa di felicità per ogni uomo, specialmente per chi soffre; lì Gesù, insegnando il Padre nostro, ci educa a sentire Dio come un papà che si prende cura di noi e ci ascolta.

Il secondo discorso (Mt 10) riguarda l'invio in missione dei Dodici apostoli e dei discepoli di Gesù: il maestro di Naza-reth non vuole fare tutto da solo, ma fa capire la logica del Regno di Dio che è venuto a coinvolgere gli uomini per renderli protagonisti della sua opera di creazione e di sal-vezza.

Dio non solo è vicino, ma ci vuole suoi collaboratori diretti nel vivere il suo Regno di giustizia e di pace.

Nel capitolo 13, Matteo raccoglie l'insegnamento di Gesù in parabole per indicare lo sguardo che bisogna a-vere nei confronti del Regno di Dio: è come un seme, piccolo e invisibile, spesso sotto terra, ma che ha la forza della vita perché cresce e dà frutto. I cristiani non devono preoccuparsi di essere tanti, ma di avere la forza del seme.

Con il quarto discorso (Mt 18) Gesù fa capire che il Regno ha una dimensione comunitaria essenziale: nulla vale la preghiera o la carità se non sono fatte in spirito di comunione con tutta la chiesa, termine che tra gli evangelisti usa solo Matteo. Nessuno si salva da solo, ma sempre insieme agli altri.

L'ultimo grande discorso di Gesù (Mt 23 - 25) raccoglie per lo più parabole riguardanti la necessità di prepa-rarsi al giudizio divino che certamente arriverà e separerà quelli che hanno fatto il bene da una parte e quelli che non l'hanno fatto in un luogo dove "sarà pianto e stridore di denti".

Gesù insegnando tutte queste cose con le azioni che compie e la passione che subisce, si dimostra perfetta-mente beato, cioè pieno del Regno di Dio.

La seconda caratteristica del vangelo la troviamo all'inizio e alla fine: Dio aveva promesso, attraverso il profe-ta Isaia, che egli sarà l'Emmanuele, il Dio con noi (Mt 1 , 23). Tutto il racconto di Matteo, attraverso le parole e le opere di Gesù, ci di-ce questo: Dio cammina con gli uomini, agisce in loro favore, ope-ra per loro liberazione e salvezza. Lo stesso Emanuele, Gesù ri-sorto, conclude il vangelo con quella frase memorabile che ci assi-cura la sua presenza "fino alla consumazione dei secoli", cioè tutti i giorni della nostra vita (Mt 28 , 20). Matteo così apre e chiude il suo racconto con la promessa di Dio che si è realizzata in Gesù, il quale, pieno della vita stessa di Dio, perché risorto, continua ad essere il Dio presente che accompagna tutti i giorni il cammino dei suoi figli.

G. B

viene a dirci che tutti possiamo riconoscerci in lei, perché nessuno ha meno di lei.

L'angelo la chiama "piena di grazia" non perché ha detto di si a Dio, ma perché Dio ha detto di si a lei, per primo.

La storia di Maria -lo sappiamo bene- non è un racconto a lieto fine, come la fiaba di Cenerento-la che diventa regina, perché rimane tutta la vita nella sua povertà sociale, nel suo ruolo margina-le. L'essere prescelta da Dio non porta fine alla sua povertà, non dispensa fortuna, non è un'as-sicurazione contro le disgrazie.

Ma Dio non fa la sto-ria con i potenti e le loro gesta spettacolari, ma con piccole cose, in questo caso dentro lo spazio sacro della vita: un ventre che lievita e una ragazza che dice sì ai disegni di Dio e non alla logica del mondo.

G. B

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Maria, una ragazza di periferia

3 INCAMMINO

Incontri sull’Islam in parrocchia

La parrocchia ha organizzato, nei mesi di ottobre e no-vembre, quattro incontri sull’Islam. I primi tre momenti di riflessione sono stati guidati dal sa-cerdote Augusto Negri, docente di Storia dell’Islam pres-so la Facoltà teologica e l’ISSR di Torino e l’Università Pontificia Salesiana e cofondatore del “Centro Federico Peirone” per il dialogo cristiano-islamico. Il quarto è stato presentato da Silvia Scaranari, anch’essa cofondatrice del “Centro” e autrice di diversi testi sull’Islam.

Il primo incontro è servito ad introdurre l’argomento at-traverso una breve storia dell’Islam e delle circostanze che hanno indotto Maometto a scrivere il corano (libro dettato al profeta da Dio tramite l’angelo) e poi a divulga-re la dottrina islamica. Dopo la morte del Profeta il mon-do arabo si è diviso in diverse realtà e sono nati tre grup-pi:

Sunniti → maggioranza più del 90% in tutto il mondo

Sciiti → minoranza circa 8% → Iran, Libano

Khārigiti → “puri e duri” → sono quasi scomparsi

Il secondo incontro è stato più specifico: Augusto Negri

ci ha parlato del Corano.

La prima importante puntualizzazione è stata che si deve considerare il Corano un testo che non si può tradurre, perché tale intento non può proporre il significato “vero” del “libro dettato da Dio tramite l’angelo” a Maometto, quindi va sempre recitato in arabo, anche durante le pre-ghiere. Entrando nella specificità del libro:

i capitoli si chiamano “SURE” e sono 114

la prima sura delinea gli attributi di Dio: Dio è guida

è stato “fatto scendere” da Dio il 27 del mese di ramadan (calendario lunare)

è stato dettato, quindi deve rimanere inalterato nei secoli; (La Bibbia è, invece, considerata un testo

ispirato da Dio, quindi si può interpretare)

Nel terzo incontro il relatore ha discusso il tema “Islam

e misericordia”.

Nel Corano si definisce Allah come “compassionevole e misericordioso” (le parole Corano, compassionevole e misericordioso derivano dalla stessa radice). Su 114 Su-re, 113 contengono questo incipit. Nel Corano si afferma che la misericordia di Dio abbraccia tutto il mondo, che Dio è amore e che Maometto è un profeta misericordio-so. Si precisa poi che Maometto è vicino al povero, contrariamente al vangelo ove si afferma che Dio è il po-vero. Per il musulmano la misericordia si applica al vici-no musulmano, il prossimo è il vicino della tua religione, restringe cioè il campo della carità. È proprio su questo punto, secondo il relatore, che si potrà iniziare un cammi-no-confronto con i musulmani, intento esplicitamente e-spresso nei documenti del Concilio Vaticano Secondo.

Il quarto incontro: la Jihād.

La relatrice ha introdotto il significato del termine: “sforzo”, sforzarsi, mettersi d’impegno per entrare in sintonia con Allah, convertirsi. È una specifica attività atta a convertire l’infedele o difendersi dall’infedele. Esistono diverse Jihād: del cuore (sforzo, fatica nella conversione); della parola e della penna (azione missionaria, un dovere per il credente), della spada (convertire, riconquistare il territorio musulmano; può anche significare la conversione di un altro gruppo musulmano). Nell’accezione di “guerra”, si deve identificare con un conflitto religioso che non si pone l’obiettivo di espandere il territorio, ma di convertire la popola-zione (guerra di religione), quindi sono previste delle regole che devono essere rispettate.

Per quanto concerne il “martirio”, bisogna precisa-re che i Sunniti (maggioranza) non ammettevano il suicidio, gli Sciiti invece lo consideravano possi-bile. I Sunniti hanno ammesso il martirio dopo il 1979, quando si sono scontrati con gli invasori russi in Afghanistan.

Anche per i musulmani la vita è sacra e quindi pensano che non sia permesso all’individuo di uc-cidersi, ma è Dio che permette alla persona di far-lo; l’obiettivo del suicidio è quindi la lotta per la conversione dell’infedele, non la propria morte, che viene vissuta come una conseguenza ineludi-bile. Oggi però questo concetto non è sempre ri-spettato dai gruppi estremisti.

G. C.

Gita abazia di

Vezzolano

Il 26 Ottobre, usciti dal-la fitta nebbia di Torino e dintorni, abbiamo iniziato a vedere una magica tavolozza di colori che ci ha accompagnato fino a destinazione. La S. Messa celebrata dal nostro simpatico Don Fabrizio ci ha raccolti in questo gioiello antico che merita di essere visitato. Il pranzo, ricco di leccor-nie piemontesi si è concluso con una bella foto di gruppo. Rientro in perfetto orario

Eliana C.

Età d’Argento

Immacolata Concezione e San Giovanni Battista

Via Monte Corno, 36 Tel. 011.3171351 – Fax 011.6165595 Parroco:

10127 TORINO e-mail: [email protected] Don Fabrizio Fassino

Sito: www.immacolatalingotto.altervista.org

4 INCAMMINO

ORARIO UFFICIO

martedì e giovedì dalle 9.00 alle 11.00

dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 18.30

PRATICHE MATRIMONIALI

primo e terzo martedì del mese ore 18.00-19.30

ORARIO SS. MESSE

FERIALE: • martedì mercoledì venerdì ore 18.00

• giovedì in via Amari ore 8.30

PREFESTIVO: ore 18.00

FESTIVO: ore 10.00

ore 11.15

COLORO CHE DESIDERANO LA BENEDIZIONE DELLA CASA E DELLA FAMIGLIA CONTATTINO IL PARROCO

8 Dicembre

Quest’anno, per la festa dell’Immacolata, il coro dei bambini e degli adulti, vi invitano in chiesa per il Concerto di Natale “La vita di Gesù”.

Un’occasione per lanciare un messaggio di speranza e preparare i cuori alla venuta del Salvatore.

Vi attendiamo numerosi giovedì 8 dicembre ore 15,45 in chiesa.

Durante le messe festive di mercoledì 7 dicembre e di giovedì 8 dicembre, nella saletta al piano terra di via Passo Buole, 74, sarà attivo un banco di beneficienza il cui ricavato andrà ai gruppi della Carità che operano nella nostra parrocchia.

Parrocchia Immacolata Concezione e S. Giovanni Battista – Torino

OFFERTE PRO CAMPETTO

Il candeliere e la cassetta sono stati posti dal Gruppo Bakhita-Follereau ONLUS e sono gestiti dallo stesso tramite il parroco don Fabrizio, vice-presidente dell’Associazione.

CANDELIERE. Le offerte sono divise a metà per i progetti Bakhita e il campetto.

CASSETTA. Le offerte sono destinate al campetto (per progetti Bakhita usare la busta Bakhita).

BOLLETTINO POSTALE n. 17322108 intestato a Gruppo Bakhita-Follereau ON-LUS –Torino (le offerte sono deducibili). Indicare nella causale: Campetto Imma-colata o progetti Bakhita.

Sarete ringraziati con ricevuta.

GRAZIE!