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Dopo due esperienze negli Stati Uniti, San Francisco e Los Angeles, luoghi simbolo di una cultura occidentale fortemente globalizzata, da cui l’opera stessa trae ispirazione, l’esperienza UOMINIUOMINI si trasferisce in quella che da sempre è definita la porta tra oriente ed occidente, nel tentativo di generarne una più profonda connessione. In occasione dei prossimi eventi autunnali, ART CITY e DESIGN WEEK , Istanbul diventa il palcoscenico ideale dove met-tere in scena lo “spettacolo” UOMINIUOMINI ARTECTURE, un manifesto i cui dichiarati intenti sono rappresentati dalla volontà di coniugare la creatività ita-liana con il know how locale (lavorazione della maiolica/porcellana), ingredienti questi di un eventuale progetto commerciale i cui attori potrebbero essere Marco Morosini ed eventuali industrie ceramiche locali.

After two experiences in the USA, San Francisco and Los Angeles, symbolic places of a globalized western culture and from whome Marco Morosini draws inspiration, the UOMINIUOMINI experience moves to the door between East and West where it will try to generate a profound connection. At the next au-tumn events ART CITY and DESIGN WEEK, Istanbul becomes the ideal stage to introduce the UOMINIUOMINI ARTECTURE “Show”, whose declared inten-tions are represented by a desire to combine the italian creativity with the local know-how (processing of majolica/porcelain). These are the ingredients for a possible commercial project whose authors could be Marco Morosini and some local ceramics industries.

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UOMINIUOMINI ARTECTUREPROJECT IN TÜRKIYE 2008BY MARCO MOROSINI

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In una società tecnocratica, la cui espressione architettonica più tipica è rappresentata dal fare “high tech”, l’espressione artistica si lega sempre meno al concetto architettonico, UOMINI UOMINI ARTECTURE cerca di recuperare questo rapporto, tipico del fare “classico”. Se l’opera contenuta è l’apice del percorso personale di Marco Morosini, la sua evoluzione architettonica, ne diviene il vertice. Da opera d’arte, UOMINIUOMINI, diviene spazio, volume contenitore a scala urbana, attraverso un processo di espansione, mutandone quindi le sue relazioni, dal rap-porto diretto con l’individuo fruitore, alla relazione con la comunità.

Se nella singola esperienza tale intervento (UOMINIUOMINI ARTECTURE) può assumere i con-notati dell’istallazione artistica, è nella proliferazione, nel riprodursi “in serie/unica” che diventa architettura, spazio vissuto, dichiarando apertamente i suoi intenti, portando in superficie i suoi significati più profondi. Un’architettura il cui strato più superficiale che rappresenta la separa-zione tra l’individuo e l’ambiente che lo circonda, per definizione ostile, si carica di significati che possono di volta in volta mutare. Marco Morosini prefigura con il suo intervento di land art urbana, scenari fortemente antropiz-zati, città i cui edifici interamente rivestiti di UOMINIUOMINI possano riflettersi sulle anonime superfici di cristallo specchiante di cui sono piene le città. Tutto questo lo si realizzerebbe at-traverso l’applicazione di moduli in gres o similari appositamente realizzati con motivi UOMINI UOMINI.

In a technocratic society whose the most typical architectural expression is represented by the “high tech” production, the artistic expression is less bound to the architectural concept, so UOMINIUOMINI ARTECTURE tries to recover this relation, typical of the “Classic” architecture. If the current art works are at the apex of Marco Morosini’s personal way, his architectural evo-lution becomes the height. From art work, UOMINI UOMINI, becomes space, volume a large scale throught a process of expansion and changing own relationship with the individual user and the community.

In the single experience, UOMINIUOMINI ARTECTURE can take characteristic of artistic instal-lation but in the mass reproduction it becomes architecture, declaring its intentions and brining on the surface its deeper meanings. It is an architecture whose superficial layer, that represents the division between individual and the environment that collects oneself of meanings that can change continually.

Marco Morosini prefigures with his intervention of urban Land Art, crowded sceneries, towns whose buildings, completely covered of UOMINIUOMINI, can be reflected on the anonymous surfaces in glass of whose towns are full. It will be realized throught application of modules in stoneware or similar materials expressly made in UOMINI UOMINI pattern.

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AIl progetto A, trae ispirazione, mettendoli insieme, da alcuni degli elementi simbolo della cultura araba: un tappeto dalle morbide fattezze, sollevato da una forza invisibile (le opere contenute), realizzato con il materia-le della tradizione (ceramica o similari), sulla cui super-ficie è rappresentata la contrapposizione tra la troppo inquadrata società occidentale e la più disordinata so-cietà orientale, tenute divise da una linea blu centrale che in questo caso sta a simboleggiare la presenza del fiume che attraversa la città di Istanbul.

The Project A draws inspiration from some symbolic elements of Arabian culture: a carpet raised by an in-visible strenght (contained art works) made with tra-dional materials (ceramics or similar) where it is rep-resented on its surface the contrast between western society and eastern society divided by a central blue line that represents presence of the river that crosses Istanbul city.

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20 mt

OUTSIDE EXHIBITIONno. tiles: 1100size: 60 x 60 cmmaterial: Ceramics or similar

INSIDE EXHIBITIONno. 20 art worksno. 1 mixing tableno. 3 ceramics

gold tiles

standard tiles

ART WORK REALIZED USING 1100 TILES 60X60 cm

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Il progetto B, rappresenta una variazione for-male degli stessi concetti espressi nella ipo-tesi precedente, l’unica variazione, sta nella posizione della superficie, dell’ideale tappe-to che qui è posto in verticale, realizzando uno spazio architettonico verticale verso il quale un indefinito esercito di UOMINI sta andando.

The project B represents a formal variation of expressed concepts in the previous hypoth-esis (Project A). The only variation is the posi-tion of the carpet’s surface that in this case will be placed apeak, creating a vertical architec-tural space towards an army of UOMINI (men) is going on.

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ART WORK REALIZED USING 870 TILES 60X60 cm9

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35 mtOUTSIDE EXHIBITIONno. tiles: 870size: 60 x 60 cmmaterial: Ceramics or similar

INSIDE EXHIBITIONno. 20 art worksno. 1 mixing tableno. 3 ceramics

silver tiles

standard tiles

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Different modul tiles

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Mixing table

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To realize the architectural

UOMINIUOMINI ARTECTURE project is needed a support of industry that per-ceives its potentials and share its intentions. A plant could be the ideal area to test some ceramics modules expressly designed and applied to the creation of a architectural container. A pavilion where some art works UOMINI UOMINI can be positioned, becoming a container of own meanings.

Perché il progetto architettonico

UOMINIUOMINI ARTECTUREpossa realizzarsi, è necessario che questo venga sup-portato da un’industria che ne percepisca le potenzialità e ne condivida gli intenti. Questa istallazione potrebbe, a tal proposito, costituire l’ideale ambito di sperimen-tazione, per la realizzazione di moduli ceramici apposi-tamente concepiti e immediatamente applicati per la costituzione di un contenitore architettonico, in cui col-locare alcune delle opere UOMINIUOMINI citate nel documento, divenendo così contenitore di se stesso (contenitore dei propri significati).

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UOMINIUOMINI HYSTORY1998-2008BY MARCO MOROSINI

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UOMINIUOMINI ARTECTUREPROJECT IN TÜRKIYE 2008

Art direction: Marco Morosini

Project manager:Matteo Sormani

Project design:Marco Morosini StudioPierpaolo FilipponiMatteo MezzanottiLuca Vagnini

villa fastiggi, strada della fabbreccia n.40 61100 pesaro italia tel. +39 0721 283588 www.marcomorosini.com [email protected]

Free thinker. Marco Morosini was born in Pesaro, Italy on November 29th 1972. He studied at the College for Artistic Industries of Urbino and at the Fachhochschule of Augsburg (Germany). In 1997 he started working for No Frontiere Design in Vienna and then in Fabrica at the research centre of communication promoted by Benetton directed by “Maestro” of image Oliviero Toscani. In times of war, he bore witness by means of his photographs to the refugees in the camps in Macedonia and Albania and created a book of faces, KOSOVARS Camp Hope, published by Leonardo Arte Mondadori. Living as a New Yorker for an entire winter, he was responsible for the graphic layout of Talk Magazine edited by Miramax and then moved back home as artistic director for Oliviero Toscani studio. He collaborates with Alberta Ferretti, Pollini, Authier, Iceberg, Imatra, Liv’it, Pitti Immagine - Florence and Ferrari, Macerati. From 2001 to 2007, he was lecturer in Theory and Techniques of Image Processing at the University of Urbino “Carlo Bo”. Vicenza, San Francisco and Los Angeles hosted his personal exhibitions from the “uominiuomini” series. In Paris he was the artistic director of the French newspaper Liberation for the realization of the new book 30 Ans de Liberation. In 2004 Electa Mondadori published Marco Morosini’s two new photographic books: Dividirimini, an extremely original portrait gallery which describes the lives of lifeguards through their faces, and No Copyright, 252 royalty free pictures made over years of research and available to anyone who wishesto use them. For Ferrari, he designs and follows the communication campaign for the new cars 612 Scaglietti, F430, F430 Spider, F599 GTB Fiorano, F430 Scuderia. From 2005, he is the architectonic planner of Ferrari and Maserati exhibit stands at the International motorshows and numerous other projects. For the summer, Marco Morosini has created the “Brandina” brand, a new catch-all full of passions, joy and care-freeness, a line of super-coloured bags, sun-glasses and shoes, modelled on the sun loungers of the Adriatic coast. After the artists Milo Manara, Gianluigi Toccafondo, Paolo Echaurren, Renè Gruau, Jovanotti, is Marco Morosini to design the new turistic poster for Rimini city and he plans the brand images. With DOG IS A GOD, he makes every dog’s dream come true: six exclusive design dog houses for just as exclusive dogs. At the moment, he is working on the design of official museum “Galleria Ferrari” and architectonic plannings of the new showroom Ferrari in Maranello.

Marco MorosiniLibero pensatore. Nasce a Pesaro il 29.11.1972, studia presso l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino e alla Fachhochschule di Augsburg in Germania, dal 1997 in poi si trova prima a Vienna, a No Frontiere design, poi a Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione promosso da Benetton diretta dal maestro dell’immagine Oliviero Toscani. In tempi di guerra testimonia fotograficamente i rifugiati dei campi di Macedonia e Albania, ne crea un libro di volti “KOSOVARS Camp Hope”, pubblicato da Leonardo arte Mondadori. Newyorkese, per un intero inverno, cura la nuova veste grafica di Talk Magazine, rivista edita da Miramax, torna oltre oceano per essere direttore artistico presso l’OlivieroToscani studio. Collabora con Alberta Ferretti, Pollini, Authier, Iceberg, Imatra, Liv’it, Pitti Immagine - Firenze, Ferrari e Maserati. Dal 2001 al 2007 è stato docente di “Teoria e Tecniche di Elaborazione dell’Immagine” presso l’Università degli Studi di Urbino – “Carlo Bo”. Vicenza, San Francisco e Los Angeles ospitano le sue prime mostre personali della serie “uominiuomini”. A Parigi è direttore artistico al quotidiano francese Liberation, per la realizzazione del nuovo libro “30 Ans de Liberation”. Nel 2004 Electa Mondadori pubblica i suoi due nuovi libri fotografici, Dividirimini, un’originalissima galleria di ritratti che racconta i bagnini attraverso i loro volti, e No Copyright, 252 royalty free pictures, foto d’autore realizzate in anni di ricerca, a disposizione di chiunque le voglia utilizzare. Cura per la Ferrari le pubblicazioni delle nuove vetture 612 Scaglietti, F430, F430 spider, F599 GTB Fiorano, F430 Scuderia. Dal 2005 è il progettista architettonico dei saloni internazionali dell’auto Ferrari e Maserati e numerosi altri progetti. Per l’estate, Marco Morosini crea il marchio Brandina, nuovo contenitore di passioni, gioia e spensieratezza, una linea di borse, occhiali e calzature coloratissime ispirate ai lettini da mare della riviera Italiana. Dopo gli artisti, Milo Manara, Gianluigi Toccafondo, Paolo Echaurren, Renè Gruau, Jovanotti, è Marco Morosini a firmare il nuovo manifesto balneare 2008 della città di Rimini e progetta anche il nuovo marchio turistico. Con DOG IS A GOD, realizza il sogno di ogni cane, sei cucce di design esclusivo per padroni altrettanto esclusivi. Al momento sta lavorando al design del Museo Ufficiale “Galleria Ferrari”e alla progettazione architettonica del nuovo show room Ferrari di Maranello.

aggiornato al 26 maggio 2008 \ updated on 26 maggio 2008

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