Marchedomani_febbraio2012

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domani ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVII - N. 1 - FEBBRAIO 2012 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: [email protected] I GIOVEDI DI TV CENTRO MARCHE ore 20.20: Gli Incontri di Alceo Moretti I GIOVEDI DI TV CENTRO MARCHE ore 21.00: Servizio Pubblico di Michele Santoro Pensione, impresa ardua Sono intervenuti: GIAN MARIO SPACCA, ROBERTO GHISELLI, STEFANO MASTROVINCENZO, GRAZIANO FIORETTI, ADRIANO FEDERICI, ALBERTO NICCOLI, LORENZO CENTURELLI, LORENZO CAPICI GIAN MARIO SPACCA SARA GIANNINI MARCO PACETTI GLI INCONTRI DI ALCEO MORETTI La parola a: STEFANO DELLABELLA, ENZO GIANCARLI, DINO LATINI, PALMIRO UCCHIELLI, GIOVANNI ZINNI Politica E’ entrata in vigore con l’inizio del 2012 e in un coro di controversi pareri. Riforma delle pensioni, argomento dalle molteplici implicazioni: quella redatta dal governo tecnico del professor Monti modifica in profondità il sistema. Quale sarà l’effetto delle nuove misure previdenziali per una regione come le Marche che ha popolazione tra le più longeve d’Europa? Ci sono punti che andrebbero modificati per evitare disuguaglianze, eccessivi appesantimenti e sacrifici? La nostra testata ha invitato a partecipare il mondo degli addetti ai lavori e ha raccolto pareri tra la gente per un focus su un tema dai forti connotati sociali Sport Le interviste: Fabio Sturani, presidente Coni Marche e Davide Paolini, presidente Fip Marche Cultura La città ideale: l'utopia del Rinascimento nella grande mostra di Urbino A scuola di visioni: percorsi attraverso i linguaggi del contemporaneo “Nuova natura al Festival”: il progetto di Francesco Micheli, direttore artistico dello Sferisterio

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il mensile di attualità, economia, politica sport e cultura delle Marche

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domaniALCEO MORETTI DIRETTOREPeriodico di Cultura - EconomiaInformazione - Politica - SportAnno XXVII - N. 1 - FEBBRAIO 2012Spedizione in A.P. 70%Filiale di AnconaPubblicità non superiore al 50%Distribuzione gratuitaE-mail: [email protected]

I GIOVEDI DITV CENTRO

MARCHEore 20.20:

Gli Incontri diAlceo Moretti

I GIOVEDI DITV CENTRO

MARCHEore 21.00:

Servizio Pubblicodi Michele Santoro

Pensione, impresa arduaSono intervenuti: GIAN MARIO SPACCA, ROBERTO GHISELLI,

STEFANO MASTROVINCENZO, GRAZIANO FIORETTI, ADRIANO FEDERICI,ALBERTO NICCOLI, LORENZO CENTURELLI, LORENZO CAPICI

GIANMARIO

SPACCA

SARAGIANNINI

MARCOPACETTI

GLI INCONTRI DIALCEO MORETTI

La parola a:STEFANODELLABELLA,

ENZOGIANCARLI,

DINO LATINI,

PALMIROUCCHIELLI,

GIOVANNIZINNI

Politica

E’ entrata in vigore con l’inizio del 2012 e in un coro dicontroversi pareri. Riforma delle pensioni, argomento dallemolteplici implicazioni: quella redatta dal governo tecnico delprofessor Monti modifica in profondità il sistema. Quale saràl’effetto delle nuove misure previdenziali per una regione come leMarche che ha popolazione tra le più longeve d’Europa? Ci sonopunti che andrebbero modificati per evitare disuguaglianze, eccessiviappesantimenti e sacrifici? La nostra testata ha invitato apartecipare il mondo degli addetti ai lavori e ha raccolto pareri trala gente per un focus su un tema dai forti connotati sociali

Sport

Le interviste:

FabioSturani,presidenteConi MarcheeDavidePaolini,presidenteFip Marche

Cultura

����� La città ideale: l'utopia delRinascimento nella grandemostra di Urbino

����� A scuola di visioni:percorsi attraverso i linguaggidel contemporaneo

����� “Nuova natura alFestival”: il progetto diFrancesco Micheli, direttoreartistico dello Sferisterio

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MARCHEdomani FEBBRAIO 2012PAGINA 2

GOVERNATORE GIAN MARIO SPACCA

“Guardiamo alleopportunità

del mondo che cresce”

Nonostante i tagli, il nostrobilancio per il 2012 mette adisposizione della comunità

regionale le stesse risorse, anziqualcosa di più, del 2011. Ilprimo impegno è quello di

tutelare il lavoro

MORETTI – Buonaseracari amici, l’ospite di questatrasmissione è il Governato-re Gian Mario Spacca e vo-glio iniziare raccontando laserie di traversie che abbia-mo dovuto percorrere perpoterlo avere qui, perchéveramente Spacca è unamacchina volante: (in tonoscherzoso) ci sono film in cuisi vedono delle strane mac-chine volare da una parte al-l’altra, così fa il nostro Go-vernatore. Chiamo una vol-ta ed è a Barcellona, un’al-tra volta è a Pechino, un’al-tra ancora non lo si può di-sturbare perché il Comitatocentrale del Partito comuni-sta cinese lo riceve in visitaufficiale, ed è la prima voltache succede ad un presidentedi Regione. Per fortuna, però,questa sera riusciamo ad

averlo qui con noi. GianMario, viviamo un momentomolto difficile, no? Stamatti-na sono venuti a trovarmidue direttori di banca che sisostituiscono; facendo gliauguri al nuovo direttore perla sua attività, mi sono senti-to rispondere: “Dovrebbepiuttosto farmi le condoglian-ze, perché vado ad assumeredegli incarichi veramente...”.Insomma, com’è la situazio-ne nella nostra regione?

SPACCA – Buonasera,Alceo. Effettivamente se iofossi nei panni di un direttoredi banca sarei preoccupato,molto preoccupato per l’annoche arriva; mi riferisco al pesoche graverà sulle strutture fi-nanziarie, sui loro profili diliquidità, e di conseguenzasulle imprese che sono chia-mate a tenere il reddito e l’oc-cupazione anche nella nostraregione. E la nostra preoccu-pazione è soprattutto da que-sto punto di vista: quello del-la liquidità necessaria alleimprese per sostenere i loroprogrammi, che non sono sol-tanto, e magari lo fossero, pro-grammi di investimento, masono anche le attività correnti.Indubbiamente la politica chesi sta facendo in Europa nonfavorisce una ripresa delle at-tività: è una politica moltoorientata alla salvaguardia delvalore dell’euro, della monetaeuropea, e così facendo sipenalizza la possibilità dellacrescita dell’economia euro-pea a tutto vantaggio degli

altri continenti.MORETTI – Questo tuo

dire fotografa una situazioneche ormai tutti conoscono: leaziende sono in difficoltà, lebanche non ne parliamo.Allora mi viene spontaneauna domanda: come fai areggere tu la ‘baracca’?

SPACCA – Le difficoltàci sono e sono molto forti;certo, la nostra è una comuni-tà regionale particolarmentetenace, particolarmente solida;abbiamo una struttura impren-ditoriale legata alla famiglia,al capitalismo familiare chenon è quello finanziario, quin-di in grado di reggere megliole difficoltà.

MORETTI – Piccolo in-ciso: siamo la regione piùimprenditoriale d’Italia, bat-tiamo la Lombardia che è alsesto posto.

SPACCA – Una cosa posi-tiva è che siamo saliti nellaclassifica europea: nella clas-sifica delle regioni manifattu-riere, proprio a causa dellacrisi, le Marche, che erano alquindicesimo posto, sono sa-lite al dodicesimo tra le 260regioni d’Europa, quindi sca-liamo posizione. Indubbia-mente, però, il nostro sistemamanifatturiero complessiva-mente soffre e noi cerchiamoquindi di rafforzare la coesio-ne della nostra società, sia

sotto il profilo economico, siasotto il profilo più squisita-mente sociale. Il primo impe-gno è quello di tutelare il la-voro -i lavoratori, le famigliedei lavoratori- di fronte alledifficoltà, e ci rende partico-larmente orgogliosi il fattoche, pur essendo ormai alquarto anno di crisi, il numerodei lavoratori nelle Marche siarimasto costante: erano 657mila prima della crisi, sono657 mila oggi, anche se biso-gna dire che in questo numerosono ricompresi i 40 mila pro-tetti dagli ammortizzatori so-ciali messi in campo anchedalla Regione Marche, inmodo particolare per le microe piccole imprese e che sonogli ammortizzatori sociali inderoga.

MORETTI – Come avetefatto a proteggerli?

SPACCA – Abbiamo uti-lizzato soprattutto le risorsedell’Europa, quelle ordinarie,che sono legate al Fondo so-ciale europeo, ma anche quel-le del Fondo per la globaliz-zazione, e questo ci ha con-sentito di praticare una politi-ca di protezione e di resisten-za di fronte alla crisi. Politicache ha impegnato moltissimerisorse: in questi 3 anni sonostati impiegati 282 milioni dieuro per proteggere quelli chesono tra i 40/45 mila lavora-tori ogni anno. Quindi c’è sta-to un grande aiuto da partedell’Unione europea, bisognariconoscerlo, anche se chiara-mente questa politica non

basta, non è sufficiente: biso-gna anche creare lavoro, per-ché poi questi ammortizzatorifiniranno e questo sarà quindil’impegno…

MORETTI – (scherzan-do) …ma tu da ragazzo face-vi il boy scout?

SPACCA – No, ero aspi-rante…

MORETTI – …perché seidi un’abilità incredibile nel-la ricerca...

SPACCA – …montanaro,boscaiolo, quindi la ricerca eraquella: i funghi, gli asparagi,i tartufi (scherza, ridono).

MORETTI – L’ho dettoanche in un’altra trasmissio-ne: mio cognato, che è dellaComunità europea, dice chesei di un’abilità incredibile:hai trovato finanziamentidormienti, che nessuno ave-va cercato…

SPACCA – …quelli dor-mienti sono quelli piccoli, concui, ad esempio, abbiamo fi-nanziato l’Iniziativa adriaticoionica; era un’economia nelbilancio dell’Unione europea.Grandi sono come quello del-la Banca europea degli inve-stimenti: 200 milioni che cihanno consentito l’equilibrionel bilancio regionale anchenel 2012, finanziamenti chesiamo riusciti a trovare graziealla fiducia che la RegioneMarche ha saputo conquistar-

si e che non è una fiducia nelsuo presidente, ma è una fidu-cia in tutta la comunità regio-nale che ha impegnato nelcorso del tempo milioni dirisorse e lo ha fatto con gran-de correttezza e serietà, senzamalversazioni, senza degene-razioni anche di tipo crimina-

le. Questo ci ha consentito dipresentarci alla Banca euro-pea degli investimenti con deititoli, con una credibilità cheanno su anno …

MORETTI – ….dunqueuna provvista finanzia perulteriori 200 milioni dieuro…

SPACCA – …e questi ul-timi 200 milioni saranno par-ticolarmente utili per far fron-te ai problemi di liquidità delleimprese, ne parlavamo proprioall’inizio, e ai problemi del-l’economia regionale nel suocomplesso.

MORETTI – Nella con-ferenza stampa di stamatti-na ha parlato di tre priorità:“Marche 2020”, domotica ecattura di risorse libere inItalia e in Europa...

SPACCA – …queste era-no le priorità che ci eravamodati per il 2011 e rispetto allequali possiamo presentare unbilancio che ritengo sia posi-tivo. Abbiamo parlato dellacattura delle risorse, soprattut-to in campo europeo, che ciha consentito di compensare itagli del Governo nazionale:il nostro bilancio per il 2012complessivamente mette a di-sposizione della comunità re-gionale le stesse risorse, anzi

qualcosa di più, del 2011, no-nostante i fortissimi tagli pro-dotti nei trasferimenti delloStato, e questo si è potutoottenere grazie appunto al-l’Europa, ma anche grazie al-l’azione di risparmio che laRegione ha introdotto nellasua attività. Ad esempio, c’è

stato un notevole risparmio suicosti del personale, e il costodel personale della RegioneMarche è ormai un record alivello italiano: secondo unalegge fatta dall’attuale Gover-no, le Regioni non possonospendere per il loro personalepiù del 40 per cento dellespese correnti; ebbene, noisiamo al 13 per cento, quandoci sono molte regioni d’Italiache sono bel al di sopra deilimiti di legge. Quindi noisiamo veramente virtuosi, se-guendo lo spirito marchigia-no orientato alla parsimonia ealla consapevolezza.

MORETTI – Immaginoquando alla prossima riunio-ne dei tuoi colleghi presiden-ti di Regione incontreraiquelli che spendono il 40 per

cento...SPACCA – …sì, ma loro

non si preoccupano; stamatti-na ho letto una notizia che miha lasciato esterrefatto, e cioèche dei dipendenti della Sici-lia stanno correndo al raggiun-gimento, al conseguimentodelle pensioni baby prima cheentri in vigore la nuova nor-mativa. Si tratta di irrespon-sabilità, e non so quanto siagiusto che noi marchigiani ciassumiamo questo grande sen-

so di responsabilità per noi eper il resto del paese, dellacomunità nazionale, quandoci sono altri che adottano que-sti comportamenti…

MORETTI – …però èsempre bello poter dire que-ste cose.

SPACCA – E’ bello poterdire queste cose, ma è belloanche pensare che gli altriprima o poi si adeguino aquesta logica di virtù.

MORETTI – Spero chetu faccia una smentita al Sole24 Ore che è uscito con lanotizia che tu hai pagatoDustin Hoffman 16 milionidi euro…

SPACCA – …se dovessi-mo smentire tutte le notizienon corrispondenti all’esattez-za, diciamo così, la nostra at-tività sarebbe ogni giornoconcentrata sulle smentite.Però questa del Sole 24 Ore èparticolarmente grave, perchéci ha addebitato un costo del-l’operazione di Dustin Hoff-man che non corrisponde mi-nimamente alla realtà. L’ab-biamo detto tante volte: Du-stin Hoffman, la sua perfor-mance, la produzione del vi-deo, la distribuzione, è un’ope-razione che complessivamen-te è costata alla nostra regioneun milione e 600 mila euro dirisorse europee, risorse che senon avessimo utilizzato noisarebbero state utilizzate daqualche concorrente del no-stro paese, magari la Croazia,per incentivare la propria atti-vità turistica.

MORETTI – Ecco cheviene fuori ancora una voltail rabdomante dei finanzia-menti…

SPACCA – …sorprende,comunque, che ci sia unapolemica su questa cosa, per-ché considerato l’effetto Du-stin Hoffman sulla crescita delturismo internazionale nellanostra regione, dato anche ilcosto, veramente si può parla-re di un’operazione mirabile.

MORETTI – E’ vero, ha

dato grandi risultati: il turi-smo è aumentato…

SPACCA – …è aumenta-to, soprattutto quello di pro-venienza anglosassone, tant’èche le do un’anticipazione:con Dustin Hoffman rinnovia-mo il contratto anche per ilprossimo anno e probabilmen-te lavoreremo in primaveranella nostra regione.

MORETTI – Troveraiancora una legge dormienteeuropea…

SPACCA – …sicuramentefaremo riferimento alle risorseeuropee, perché quelle dellanostra regione le dobbiamospendere soprattutto per il la-voro.

MORETTI – A propositodi lavoro, tu, con la tua for-midabile squadra di assesso-ri e con tutti gli altri tuoicollaboratori che ormai co-noscono bene le redini delpresidente, ti sei fortementeimpegnato per la tutela dellostesso. Mi spieghi bene checosa avete fatto, cosa statefacendo e che cosa farete?

SPACCA – E’ stato adot-tato un ventaglio di misure:quelle che abbiamo citato pri-ma, cioè gli ammortizzatorisociali per i lavoratori chevivono situazioni di crisi,mettendo a disposizione for-me di cassa integrazione, oltreche ordinaria e straordinaria,in deroga, e ciò con riferimen-to alle micro e piccole impre-se e a diversi settori di attivi-tà, non solo l’industria maanche l’artigianato, il commer-

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Spingere verso i mercati in espansione. Per cogliere leoccasioni legate a realtà che conoscono un forte sviluppo.

Sotto i riflettori degli “Incontri” di Alceo Morettil’esortazione del Governatore delle Marche, Gian MarioSpacca. Con un inciso: “Io sono andato in Cina, paese

che vorrebbe rappresentare un partner affidabile per noi.La cancelliera Merkel, a differenza del nostro premier,

andava a fare accordi commerciali in prima persona. E’uno dei motivi per cui la Germania sta andando così

bene”. Sostegno ancora più decisoall’internazionalizzazione: è uno dei punti progettuali peril 2012. In stretto binomio con l’innovazione: la priorità

nella realizzazione di infrastrutture immateriali,su cui siamo in ritardo

Direttore responsabile Alceo Moretti

Marche domani - Anno XXVII Numero 1 - Febbraio 2011

Trasmissione del 22 dicembre 2011www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

Gestione editorialeGruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l.

C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082E-mail: [email protected]

Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti

Consiglio: Sergio Moretti

StampaRotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN)

Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: [email protected] in tipografia il 24 gennaio 2012

PrestampaEdiga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN)

Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodicaSpedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50%

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cio, il turismo, l’agricoltura ecosì via. Oltre a questo, abbia-mo preso delle misure specifi-che che riguardassero i fami-liari del lavoratore in condi-zioni di difficoltà, ad esempiosostenendo con borse di stu-dio l’attività dei figli, perchèil percorso di studio intrapre-so non venisse interrotto. Ab-biamo adottato misure in di-verse aree finalizzate a tenerecoeso il rapporto tra l’impren-ditore e il lavoratore, in modo

tale che non si disperdesse ilcapitale sociale costruito nelcorso del tempo, ma ancheaffinché la famiglia del lavo-ratore fosse protetta e quindiil lavoratore fosse, in un mo-mento psicologicamente diffi-cile, sostenuto nell’alveo del-la propria famiglia.

MORETTI – (Rivolto aitelespettatori) Una cosa chedi Spacca mi è sempre pia-ciuta molto è l’impegno sulfronte dell’internazionalizza-zione, una camicia che indos-sa da oltre 20 anni. Impegnoquanto mai necessario oggi,perché, tasto su cui giusta-mente il nostro Governatoreribatte, è vero che noi siamoin crisi, ma è anche vero chenel mondo ci sono paesi chevanno con il vento in poppa,allora ecco che bisogna an-dare a trovare contatti nellearee in espansione, cercan-do di penetrare nei mercatiin sviluppo.

SPACCA – Questa è unalezione che ci viene dallenostre stesse imprese, perchéle imprese che hanno interna-zionalizzato, che sono anda-te sui mercati in espansionenonostante la crisi, vannobene, guadagnano, e i loroflussi di cassa, cioè le risorseche guadagnano sui mercatiinternazionali, li riportanonelle Marche per migliorareil nostro reddito e la nostraoccupazione. Non siamo piùnelle condizioni del 2009,quando il commercio mon-diale è caduto del 12% percento; nel 2011 il commerciomondiale crescerà del 5% percento e altrettanto avverrà nel2012, probabilmente anzi lecose miglioreranno. Quindi èvero che l’Italia è in una si-tuazione di recessione -che lacrescita non ci sarà, anzi avre-mo una diminuzione chemolti pensano essere intornoal mezzo punto percentuale-e così pure l’Europa, ma cisono altre realtà nel mondoche crescono moltissimo e suquelle noi dobbiamo andarea lavorare, integrandoci conle loro economie per cercaredi cogliere l’opportunità del-la loro crescita, che assomi-glia tanto a quella dell’Italiadegli anni Settanta. Ecco al-lora che stiamo spingendo so-prattutto le piccole impreseorganizzate in sistemi, innetwork, ad andare su queimercati in modo da potergodere delle opportunità chequesti offrono e che sonosoprattutto quelli asiatici e

brasiliani.MORETTI – Ricordo

quando cominciasti, ai tem-pi in cui eri assessore all’In-dustria, portando in Cinauna ventina di industrialiche ti diedero retta…

SPACCA – …ma lo saiqual è il segreto della Germa-nia? Perché la Germania staandando così bene rispettoagli altri paesi europei? In-nanzitutto perché è un paesemanifatturiero come manifat-

turiere sono le Marche, poiperché la cancelliera Merkel,a differenza del nostro pre-mier, andava a fare accordicommerciali direttamente conla Cina, quindi l’economia te-desca, economia manifatturie-ra di alta qualità e di forteinnovazione, è direttamenteintrecciata con l’economiacinese e sta godendo dellafortissima crescita di quest’ul-tima. Cosa che non succedeall’Italia perché il nostro pre-mier, o meglio i nostri pre-mier, non sono mai andati inCina durante la loro …

MORETTI – …era sco-modo, eh…

SPACCA – …era scomo-do, però c’era un atteggiamen-to nei confronti della Cinache tu tante volte in questetrasmissioni hai ricordato eche a me è stato ricordatoanche quando sono stato ri-cevuto al Comitato centraledel Partito comunista cinese–prima volta, l’hai detto tuall’inizio, che un presidentedi Regione veniva invitato-,che è praticamente l’espres-sione più forte del governodi quel paese, dove vengonodecise le strategie. C’è statodetto questo: che noi nonvogliamo gli investimenticinesi in Italia, non vogliamoil sostegno della finanza ci-nese al nostro debito pubbli-co, che noi dipingiamo quelpaese come in realtà non è,quando vorrebbe essere unpartner affidabile per noi, percostruire quelle linee strate-giche che sono state fatte inGermania dalla Merkel.

MORETTI – Spero chetu abbia smentito.

SPACCA – Io ho detto chenoi siamo pronti a riceverecapitali nella nostra regionee mi è stato risposto che perla verità la nostra regione nonè immune da questo vizio: cisono cose che noi avremmovoluto fare nelle Marche e nonabbiamo potuto fare perchèci sono state delle resistenzee non vado più avanti.

MORETTI – (Spiega, ri-volto ai telespettatori) Era-no venuti per salvare qual-che industria nostra. Ricor-do che uno degli imprendi-tori del gruppo che tu, daassessore all’Industria, por-tasti per la prima volta inCina mise per scherzo dellescarpe in vendita in un su-permercato a 1.000 quandoin Italia si vendevano a 200;non scherzava più quando ilgiorno dopo aveva visto che

erano state tutte vendute…SPACCA – …e in questo

momento la Cina sta diven-tando un mercato di grandeimportanza per i calzaturieridella nostra regione; lo è sta-ta la Russia negli anni No-vanta.

MORETTI – Diamo su-bito una notizia: è stato esa-minato il primo semestre diesportazioni delle Marche inCina, abbiamo avuto unosviluppo del 43%.

SPACCA – E’ per questoche abbiamo messo il vasocinese alle nostre spalle.

MORETTI – (Ride) Bel-la questa! (Spiega, riferendosial vaso che si vede alle spal-le di Spacca) Mio papà miha lasciato in eredità quelvaso cinese, che appartienealla famiglia Moretti credoda un paio di cento anni. Unamico di Spacca pensavache, dati i rapporti del Go-vernatore con la Cina, loavesse portato lui in trasmis-sione. Gian Mario, tra le al-tre cose, tu sei molto batta-gliero per l’innovazione: faidi tutto per sviluppare que-sto concetto, ci riesci?

SPACCA – Questo è ilpunto dolente della nostra re-gione, che ha tanti primati maè un po’ indietro invece suquesto aspetto, sia nelle de-clinazioni classiche dell’inno-vazione, che riguarda soprat-tutto l’impresa -almeno secon-do le statistiche ufficiali chevengono diramate dal Mini-stero della Ricerca e dell’In-novazione ed anche dall’Eu-rostat a livello europeo-, maanche e soprattutto riguardoalle tecnologie di carattere piùinnovativo, informatico, e alletelecomunicazioni. Quindil’obiettivo che ci siamo datiper il 2012 è lavorare su que-sto aspetto; abbiamo fatto unprogetto particolare che sichiama ‘Web 2’: è un’area checi consentirà, se riusciremo asvilupparla e a sostenerla conadeguati finanziamenti, di re-cuperare i ritardi che fin quiabbiamo accumulato, anzi disopravanzare per offrire allanostra comunità una rete sucui agganciare una velocitàdi comunicazione particolar-mente alta.

MORETTI – I marchi-giani sono stati molto forti,presenti nel mondo, con al-cune iniziative: penso adesempio al Congresso euca-ristico, che ha avuto una ri-sonanza mondiale.

SPACCA – Quella dellavisita del Santo Padre è statauna delle cose più belle chesiano accadute nel 2011…

MORETTI – … un av-venimento riportato dalle te-levisioni mondiali...

SPACCA – …non solo; èstato motivo di rafforzamen-to spirituale, quindi credo chequei giorni di riflessione ab-biano consolidato anche lospirito della comunità regio-nale.

MORETTI – Senti, come

va la Macroregione?SPACCA – Ormai tutto

quello che noi potevano farelo abbiamo fatto: la Macro-regione è messa nelle manidel Governo italiano, perché,quando prenderà la presiden-za dell’Unione europea, nel2014, ci sia la conclusione diquesto processo di autorizza-zione. E’ molto importanteche questo processo avanzi:ho sentito le prime dichiara-zioni del nuovo Ministrodegli Affari esteri, che conti-nua a sostenere questo pro-getto come il suo predecesso-re. Speriamo quindi che que-sto percorso possa completar-si, anche perché la vicendadel Corridoio baltico adriati-co testimonia che abbiamo bi-sogno di un’unità di indiriz-zo programmatico che riguar-da tutto il mare Adriatico.

MORETTI – Un settoremolto importante è quellodella sanità; ho visto cheavete approvato un pianosanitario…

SPACCA – …sì, è l’ulti-mo anello di un percorso diprogrammazione che riguar-da la legge sull’organizzazio-ne, il piano socio sanitario eil piano degli investimenti equesto ci consente di affron-tare un anno in cui dovremomigliorare la produttività delnostro sistema sanitario a fron-te di tagli che sono stati fattidal precedente Governo, cosìda garantire gli stessi servizi,anzi migliorare i servizi ainostri cittadini. E’ un’impre-sa molto complessa: speria-mo di riuscirci anche grazie aquesto nuovo modello orga-nizzativo che supera le logi-che campanilistiche dei terri-tori: la programmazione nonnasce più dalla sommatoriadelle soluzioni che apparten-gono ad ogni territorio, adogni città, ma nasce da unavisione regionale nel suocomplesso, considerando ap-punto le Marche come unasorta di città-regione all’in-terno della quale è possibilefar emergere le specializzazio-ni, le competenze e quindioffrire ai cittadini i servizimigliori.

MORETTI – Un tema dicui si discute sempre moltoe su cui c’è forte attenzioneè quello delle infrastrutture;come stiamo adesso nellaregione? Tenendo presenteche ci sono alcuni miliardidi lavori in corso…

SPACCA – …ci sono 5miliardi di opere in corso direalizzazione, alcune in unostato molto alto di avanza-mento, come la terza corsiadella A14, che ha superato il50% per cento in quanto arealizzazione: su 120 chilo-metri ne sono già stati realiz-zati 60. Altre stanno avan-zando più lentamente per ledifficoltà che nascono dalleimprese che realizzano l’ope-ra, penso al Quadrilatero, masperiamo di superare anchequeste con un pressing che èquotidiano. Stiamo inoltre la-vorando sulla direttrice Fano–Grosseto con le altre due Re-gioni, Umbria e Toscana, perfare una società che metta inpratica un contratto di dispo-nibilità, l’unico strumento cheal momento abbiamo a dispo-sizione per realizzare que-st’opera che è attesa da mol-tissimi anni. Stessa cosa stia-mo facendo nel sud delleMarche per cercare di creareuna piattaforma logistica chesia la seconda piattaforma lo-gistica della regione per ri-sorse europee, ma questo pro-getto di seconda piattaformalogistica nell’area di San Be-nedetto del Tronto molto di-penderà proprio dall’avanza-mento della Macroregioneadriatica, perché si inseriscein quella direttrice.

MORETTI – Una cosache mi ha colpito: ho vistoche hai premiato il Ministro

degli Emirati Arabi Uniti el’Ambasciatore della Repub-blica di Corea; ci sono col-legamenti con qualche pro-getto?

SPACCA – Questi sonoamici delle Marche da tantianni, sia Sultan Al Mansouri,che è il Ministro dell’Econo-mia degli Emirati Arabi Uni-ti, sia Thomas Han: sono per-sone che frequentano la no-stra regione da circa 20 anni.Il Ministro dell’Economia èun imprenditore che veniva acomprare mobili nelle Mar-che, poi ha fatto una grandecarriera; con lui è nato unsolido rapporto di amicizia,così come con Thomas Han:abbiamo voluto premiare loronella Giornata delle Marchedi quest’anno, per sottolinea-re l’apertura internazionaledella nostra regione. L’inter-nazionalizzazione si fa co-struendo rapporti di amicizia,relazioni forti con delle per-sone, non si fa soltanto conlo scambio fisico delle merci,ed è questo il messaggio cheabbiamo voluto dare alle Mar-che: nel mondo ci sono tantiamici che sono disponibili acostruire con noi un percorsodi crescita che è utile a tutti,perché nessuno in questa faseè a riparo della crisi. Tuttivogliono stabilire dei rappor-ti e integrare l’economia peraffrontare la crisi in una logi-ca di sviluppo qualitativo.Quindi nel mondo ci sonotanti amici che aspettano imarchigiani per costruire in-sieme dei progetti di crescitaeconomica.

MORETTI – A proposi-to di rapporti internaziona-li, ho visto che ti sei preoc-cupato, con la FondazioneMarche, di mandare 20 stu-denti marchigiani in Ameri-ca.

SPACCA – Questo è ilprimo step del progetto‘2020’, ovvero guardare allanostra regione non soltantonella congiuntura, ma in unalogica di lungo periodo. Ventiragazzi vengono mandati nel-le università americane piùimportanti a studiare le nuo-ve frontiere della medicinaper rafforzare il nostro siste-ma sanitario: in America stan-no due anni, a spese della co-munità regionale, ma poiquando tornano, e questo èl’impegno, devono rimanerenei nostri ospedali per farlicrescere e dare servizi miglio-ri ai nostri cittadini.

MORETTI – Senti, checos’è il web computing?

SPACCA – Fa riferimentoal progetto di cui parlavo pri-ma e che appunto mira al raf-forzamento della rete infra-strutturale dei servizi infor-matici e delle telecomunica-zioni nella nostra regione, percercare di coprire il deficit di-gitale che in questo momen-

to abbiamo.MORETTI – Tu hai

sempre avuto un caratterebattagliero e hai semprecercato di prevenire le si-tuazioni, perchè arrivassimoprimi. Vedo con molto pia-cere che tutte queste difficol-tà che ti circondano dallamattina alla sera e che forseti causano qualche notte in-sonne non ti scoraggiano inquesta tua filosofia del com-battere, del non arrendersi,di cercare di arrivare pri-mi.

SPACCA – Noi siamomarchigiani, quindi veniamorafforzati dalle difficoltà ecerchiamo di affrontarle uni-ti. Questo 2012, credo sia im-portante sottolinearlo, lo af-frontiamo con l’unità delleforze sociali, delle categorieproduttive; sul nostro bilan-cio di previsione è arrivatol’accordo di tutti e siamo fi-duciosi anche per il prossimoanno, perché, come si è dettoall’inizio, mettiamo a dispo-sizione della comunità regio-nale, nonostante i tagli delGoverno, le stesse risorse, anziqualcosa di più dell’annoprecedente. Quindi credo chepossiamo passare un Nataletranquillo e io vorrei augura-re ai nostri telespettatori ditrascorrere davvero un buonNatale: che sia un Natale se-reno nei loro cuori, perchétrovando la serenità del cuo-re poi si risolvono tutti i pro-blemi che sono all’esterno.

MORETTI – Natural-mente mi unisco a questo au-gurio, aggiungendo una pic-cola ma positiva notizia: inottobre i fatturati sono au-mentati.

SPACCA – Questo è unulteriore segno di speranza.

MORETTI – GrazieGian Mario; (ai telespetta-tori) non vi racconto le acro-bazie che ha dovuto fare perarrivare qui, tra l’altro col-go l’occasione per ringrazia-re i tecnici televisivi che han-no accettato di fare la tra-smissione in un orario cheadesso li obbliga ad un tourde force per andare in ondastasera alle 8 e 20.

SPACCA – Auguriamobuon Natale anche a loro.

MORETTI – Grazie,grazie ai telespettatori e ar-rivederci all’anno nuovo.

Page 4: Marchedomani_febbraio2012

4PAGINA FEBBRAIO 2011MARCHEdomani

Corridoio Baltico-Adriatico –Spacca: “Tenere ancora alta

l’attenzione”Il presidente della Re-

gione Marche, Gian Ma-rio Spacca, esprime “ap-prezzamento per l’inizia-tiva dei parlamentari chedi recente alla Cameradei deputati hanno pre-sentato una mozione sul-l’estensione del Corrido-io Baltico-Adriatico an-

che a Marche, Abruzzo,Molise e Puglia. “Va regi-strato con grande favore –sostiene Spacca- il sì pres-soché unanime della Ca-mera alla mozione su untema di grande rilevanzacome quello del CorridoioBaltico-Adriatico”. “Untema –conclude Spacca–

sul quale bisognerà tene-re ancora alta l’attenzio-ne e su cui sarà necessa-rio insistere molto, so-prattutto perché esisteun fronte molto forte chepunta ad ostacolare ilprogetto del Corridoio atutto vantaggio dei portidel Nord Europa”.

Linea ferroviariaadriatica: rilancio

per lo sviluppo

Dal 28 marzo attivo ilvolo Ancona-Stoccolma

Dal 28 marzo sarà attivo il collegamento aereo daAncona con Stoccolma –capitale della Svezia- attra-verso la compagnia low-cost Ryanair. “La rotta –af-ferma Melisa Corrigan, Sales and Marketing Mana-ger di Ryanair per l’Italia-avrà doppia frequenza set-timanale e grazie a questo volo contiamo di movi-mentare circa 30 mila passeggeri nel primo anno dioperatività”.

Marche e Abruzzo insie-me per attivare “un’azione for-te” nei confronti del Governonazionale. L’obiettivo è rilan-ciare la linea adriatica, penaliz-zata dalla riduzione dei servizie dei collegamenti ferroviari.Gli assessori ai Trasporti delleMarche, Luigi Viventi, e del-l’Abruzzo, Giandonato Mor-ra, si sono incontrati ad An-cona per definire una strategiacomune. Con il nuovo orarioinvernale, i collegamenti sullalunga percorrenza hanno subi-to una diminuzione delle fer-mate. A seguito delle protestedelle Regioni sui cui territoritransitavano questi treni, sonostate ripristinate numerose fer-mate nell’Emilia Romagna, manon nelle Marche e in Abruz-zo. I Frecciabianca (ex Euro-star City) sostano solo ad An-cona, saltando Pesaro e SanBenedetto del Tronto, mentrein Abruzzo non si fermano aPescara, Giulianova e Vasto.Gli InterCity hanno poi ridot-to due corse e nella fascia not-turna non fermano più nelleMarche e in Abruzzo, dandovita a un paradosso, sottoline-ato dai due assessori: “NelleMarche transitano e non si fer-mano, a Pescara si fermanoma non fanno salire i passeg-

geri”. Commenta Viventi:“Dopo aver risolto il proble-ma del trasporto pubblico suferro delle linee regionali, conun ripristino consistente deitrasferimenti statali (1,6 miliar-di sui 2 necessari), ora dob-biamo affrontare il potenzia-mento dell’Adriatica. Senza lefermate cancellate, è una lineamonca, che non serve al terri-torio e allo sviluppo economi-co del Paese”.

Nel corso dell’incontro,Viventi ha affrontato anche lequestioni legate alla “direttriceromana”. I collegamenti con lacapitale hanno visto la sop-pressione di una coppia di Eu-rostar (partenza da Ancona alle11.13, rientro da Roma alle19.32), che le Marche chiedo-no invece di ripristinare.

Sul fronte della Quadrila-tero, recente incontro di GianMario Spacca con GaetanoGalia, presidente di Quadrila-tero, per fare il punto, a diver-se settimane dal subentro diImpresa spa alla Btp nella re-alizzazione delle opere. “Pur-troppo –ha evidenziato il Go-vernatore– i lavori non stannoprocedendo come dovrebbero.E’ assolutamente necessarioche anche quest’impasse siasuperata al più presto”.

Proposta di leggeRegione,riduzioneassessori econsiglieri

La Giunta regionale, suproposta del presidente GianMario Spacca, ha approvatola proposta di legge di modi-fica dello Statuto che dispo-ne la riduzione del numerodegli assessori, la riduzionedel numero dei consiglieri re-gionali, il taglio degli asses-sori esterni. “La proposta dilegge statutaria che sottopo-niamo all’attenzione dell’As-semblea legislativa -dichiaraSpacca– semplifica la gover-nance regionale, consolida lapriorità centrale della ridu-zione dei costi della politicacon atti e fatti concreti, con-sente alla Regione Marchedi rafforzare il suo profilo disobrietà e virtuosità in ter-mini di risparmi. In questomomento di grandi sacrificiper i cittadini le istituzioniper prime devono dare ilbuon esempio tagliando icosti di funzionamento degliapparati. Proseguiamo così ilpercorso di rigore e semplifi-cazione istituzionale intra-preso da tempo che ha giàconsentito alle Marche diraggiungere risultati di ec-cellenza a livello naziona-le”. La proposta di leggeapprovata dalla Giunta regio-nale prevede la riduzione delnumero degli assessori da 10a 6, la riduzione del numerodei consiglieri regionali da42 a 30, il taglio degli asses-sori esterni (con la possibili-tà di mantenerne massimo 1),il vincolo di scelta del vice-presidente tra i consiglieri re-gionali eletti. Le previsionidella proposta di legge po-tranno avere la loro effica-cia a partire dalla prossimalegislatura.

Sostenibilità, appropria-tezza e innovazione sono leparole-chiave del Piano so-cio-sanitario 2012-2014che, per la prima volta, inte-gra le scelte sanitarie conquelle di politica sociale. Sitratta di una strategia benprecisa, adottata dalla Re-gione sia per far fronte al-l’azzeramento del Fondo peril sociale da parte del go-verno nazionale, sia per ade-guare i servizi ai bisogni diuna società dove le aspetta-tive di vita si allungano e lenecessità legate alla terzaetà aumentano. In questocontesto, gli obiettivi prin-cipali, proposti dalla Giuntae approvati dal Consiglioregionale attraverso il Pianosocio-sanitario, sono il po-tenziamento delle strutturesocio-sanitarie, il sostegnoalla domiciliarietà e l’appro-priatezza delle cure. “I ser-vizi sociali –ha detto il pre-sidente della Regione, GianMario Spacca- sono unaspetto fondamentale e unapriorità per il bilancio re-gionale 2012. In questomomento di difficoltà pun-tiamo, infatti, a difendere erafforzare la coesione socia-le della nostra comunità at-traverso la protezione dellefragilità. Nonostante si siaregistrato quest’anno un ta-glio drammatico dei fondida parte dello Stato, che finoallo scorso anno partecipa-va al 50% mentre ora non

raggiunge neanche il 10%,la Regione ha riconfermatoe in alcuni casi, come per ilfondo per la non autosuffi-cienza, aumentato le risorse.Su 113,7 milioni di eurosolo 9 sono riconducibiliallo Stato, tutto il resto èfrutto degli stanziamenti edei risparmi effettuati dal-l’Amministrazione regiona-le”. “Il fondo per la nonautosufficienza –ha eviden-ziato l’assessore regionale aiServizi sociali, Luca Mar-coni– viene ricostituito e,anzi, aumentato, passando da8 a 9 milioni di euro. E’questo un segnale moltoimportante che testimonial’impegno e l’attenzione del-la Regione per il sociale chenon viene smantellato, bensìrafforzato. In particolare l’au-mento di un milione, desti-nato all’assegno di cura dautilizzare da parte degliAmbiti territoriali sociali, vaincontro all’obiettivo di fa-vorire la domiciliarietà so-ciale e di sostenere le fami-glie che svolgono attività dicura in casa”. Marconi haricordato i progetti avviati,quali la scuola per genitori el’inclusione lavorativa e so-ciale per i detenuti, e quelliper il 2012: la scuola di di-ritto e cittadinanza per i cit-tadini immigrati e l’istituzio-ne del servizio civile regio-nale, fino alla Festa del la-voro disabile in programmaa maggio a Loreto.

Servizi sociali: ilPiano adottato dalla Regione

La strategiaper il 2012

Uscita adOvest:offerte

entro il 10febbraioDopo la pubblicazione

in Gazzetta Ufficiale dell’ap-provazione dello schema diconvenzione relativo allagara d’appalto per l’UscitaOvest (che collegherà il por-to di Ancona con la grandeviabilità) è stata trasmessa,da parte della Direzione ge-nerale dell’Anas, la lettera diinvito ai sei concorrenti pre-cedentemente prequalificati.Il termine ultimo per la pre-sentazione delle offerte è il10 febbraio. Dopo questadata sarà istituita dall’Anasla commissione di gara.“Speriamo a questo punto –afferma l’assessore regiona-le alle Infrastrutture, LuigiViventi- che entro luglio sipossa scegliere l’impresa e,quindi, affidare i lavori”. Ilcosto complessivo dell’inter-vento è pari a circa 480milioni di euro, al nettodell’Iva, di cui circa 353milioni per lavori, 13 peroneri di sicurezza e 114 persomme a disposizione.

Eco-risate al cinema: la mobilità a zero emissioni targata Energy Resources

“Benvenuti al nord”, legamea doppio filo con le Marche

Piobbico tra le location. E spazio per la sensibilizzazionesui temi dell’ambiente grazie ad una realtà di spicco del

nostro territorio: ER ha scelto la commedia più attesadell’anno per lanciare il suo messaggio

In “Benvenuti al nord”, lacommedia più attesa del-l’anno in questi giorni

nelle sale italiane, diretta daLuca Miniero e prodotta daMedusa Film in collaborazio-ne con Cattleya, non sonosolo i luoghiad avere unlegame conle Marche.Nel film, ol-tre a Piobbi-co come lo-cation di al-cune scene,c’è spazioper la sensibilizzazione suitemi dell’ambiente grazie adun gruppo marchigiano: Ener-gy Resources, realtà di spic-co nel settore delle energierinnovabili e della sostenibi-lità a 360 gradi. ER ha sceltoil cinema per lanciare al gran-de pubblico il messaggio diuna mobilità a zero emissio-ni: nel sequel dell’esilarante‘Benvenuti al sud’ campionedi incassi, a ricaricare i veico-

li elettrici dei protagonisti cisono le colonnine Energy Re-sources, ben visibili in alcu-

ne delle scene più divertenti.Un’operazione che rientra inuna strategia più ampia dellaHolding, mirata a diffonderei principi dello sviluppo so-

stenibile. “Lenostre cittàsono afflitte da

tassi di smog sempre più pre-occupanti –commenta Enri-co Cappanera, amministra-

tore delegato di Energy Re-sources– ed è ormai chiaroche blocchi del traffico e mi-

sure estemporanee non risol-veranno il problema. Una mo-bilità diversa, rispettosa del-l’ambiente e della nostra sa-lute, è già possibile, impie-gando veicoli elettrici che siricaricano con apposite co-lonnine al posto del vecchio

distributore di benzina. Maquesto non basta, perché sel’energia elettrica viene pro-

dotta con sistemi tradiziona-li non si fa altro che ‘sposta-re’ altrove l’origine dell’in-

In “Benvenuti al nord”, a ricaricare i veicoli elettrici dei protagonisti ci sono le colonnineEnergy Resources, ben visibili in alcune delle scene più divertenti del film

quinamento: la soluzione stain sistemi di ricarica integra-ti ad impianti fotovoltaici,che, oltre a fornire energiapulita, sostengono economi-camente gli interventi grazieagli incentivi, con risparminotevoli”.

Anche attraverso iniziati-ve come questa, realizzatagrazie alla collaborazionecon Pch Media di Chiara Te-larucci, Energy Resourcespunta ad aumentare l’atten-zione intorno a queste tema-tiche, rendendo familiarimomenti quotidiani di unacittà nuova, dove il postinoarriva sul mezzo elettrico,dove si lascia l’auto in rica-rica mentre si fa shopping, odove si aspetta il bus ecolo-gico sotto le pensiline foto-voltaiche.

Is. T.

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5PAGINAFEBBRAIO 2012 MARCHEdomani

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EnzoGiancarliConsigliereregionalePartito democratico

“Interventi per unsostegno alla ripresa”

DinoLatini

Consigliereregionale

Alleanza per l’Italia

“Così si pregiudicala crescita del lavoro”

Interviste del9 gennaio 2012

1 – “Una manovra chepu r t roppo inc ide so losul piano delle tasse inmodo molto generalizza-to e sui ceti che già era-no colpiti dalle imposte.Così si ottiene la reces-sione e non la crescita ed

equ i t à . Ne l l e Marchel’effetto è uguale al re-sto dell’Italia”.

2 – “Come li valuta ilc i t tadino medio e c ioèche sono insopportabilie che nel medio periodotaglieranno ogni ipotesi

di crescita del lavoro”.3 – “Non lo so. Non

dipende dall’Italia soltan-to ma dai mercati finan-ziari internazionali chenon smetteranno di spe-culare finché non otterran-no un’ambita preda”.

1 – “Si tratta sicuramentedi una manovra pesante e gra-vosa. Alcuni dei provvedimenticontenuti, come l’Imu, erano giàprevisti nei decreti di attuazio-ne del federalismo fiscale e sonostati soltanto anticipati. Allostesso modo era prevista la rein-troduzione di un’imposta anchesulla prima casa sotto forma diimposta comunale sui servizi.Nel territorio marchigiano, gra-zie all’azione della Regione,sono stati notevolmente attenua-ti i tagli previsti da questa edalle manovre precedenti. Sia-mo riusciti pressoché a mante-nere gli interventi nel sociale,come le protezioni al lavoro ealcuni incentivi alla ripresa. Ri-spetto poi alla manovra prece-dente, quella del Governo Montigarantisce, anche se senza la co-pertura dell’inflazione, la spesasanitaria; mentre, e questo è un

dato molto positivo, sono stateripristinate quasi per intero lerisorse per il trasporto pubblicolocale, sia su gomma che suferro”.

2 – “Bisogna ricordare chequesta manovra, dura e doloro-sa ma seria e profonda, ha evi-tato che scattasse in automaticola ‘clausola di salvaguardia’ pre-vista nelle manovre di luglio,che avrebbe gravemente dan-neggiato famiglie con redditibassi e medio-bassi, soprattuttocolpendo le detrazioni Irpef sulavoro e carichi familiari. Anzi,vi sono detrazioni per quantoriguarda l’Imu per tutelare le fa-miglie con figli a carico e quel-le più numerose. Per gli stessiscopi sono state modificate lemodalità di calcolo dell’Isee (in-dicatore situazione economicaequivalente), sempre tenendoconto dei carichi familiari, ma

anche delle condizioni di salu-te”.

3 – “La manovra è senz’al-tro strutturale e vi sono misuredi sostegno alla crescita, coninterventi a favore delle impre-se che danno la possibilità didedurre completamente l’impo-sta sui redditi riferita al costodel lavoro. Viene introdotto ilmeccanismo cosiddetto Ace(aiuto alla crescita economica)che premia le imprese virtuoseriducendo le imposte sugli utiliin base al rendimento del capi-tale reinvestito; viene rifinan-ziato il fondo di garanzia per lepiccole e medie imprese. Visono, poi, dei provvedimenti chedanno valore e concreta possi-bilità di attuazione anche a dueleggi recenti della Regione Mar-che, come il secondo Piano casae la legge di riqualificazioneurbana”.

Agricoltura: Marche prima regionenello sviluppo rurale

La Regione Marche confer-ma la prima posizione nella clas-sifica delle Regioni a statuto or-dinario nella performance di rea-lizzazione del Programma di svi-luppo rurale-Psr. Con il 43 percento di spesa realizzata, le Mar-che precedono l’Emilia Romagna(39,8 per cento) e la Lombardia(39,7 per cento), ben al di sopradella media nazionale, che si atte-

sta al 37 per cento. Nel triennio2009-2011 -posto che il Psr è sta-to approvato dalla CommissioneUe nel 2008– è stato speso il 43per cento dell’intero budget asse-gnato. “Il dato –commenta il vice-presidente e assessore regionale al-l’Agricoltura, Paolo Petrini– è par-ticolarmente importante, perché pre-senta un settore pronto per affron-tare al meglio il prossimo negozia-

to sulle prospettive finanziarie co-munitarie e sulla riforma dellaPolitica agricola comune. Senzacontare gli anticipi, al 31 dicem-bre 2011 abbiamo erogato quasi213 milioni di euro su un totaledi circa 485 milioni complessivi.Il mondo rurale marchigiano di-mostra di saper utilizzare efficien-temente le risorse finanziarie a di-sposizione del settore”.

MARCHEdomani FEBBRAIO 20126PAGINA

Le domande 1 - Un giudizio sulla manovra attivata dal Governo Monti; qualiricadute sulla nostra regione?

2 - Come valuta i vari aumenti che andranno a incidere in modo consistente sui bilanci delle famiglie?3 - Siamo sulla strada giusta per uscire dalla crisi economica?

I pareri politiciI pareri politiciI pareri politiciI pareri politiciI pareri politici

Pagine a cura di Roberto I. Rossi

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I pareri politiciI pareri politiciI pareri politiciI pareri politiciI pareri politici 7PAGINAFEBBRAIO 2012 MARCHEdomani

GiovanniZinniConsigliereregionalePopolo della libertà

PalmiroUcchielli

Segretarioregionale

Partito democratico

“La politica devetornare in pista”

“Una piattaformaunitaria per l’Europa”

Interviste del9 gennaio 2012

1 - “La r icaduta èsenz’altro negativa perchénon ci sono risorse in piùrispetto all’ultimo Gover-no Berlusconi come pen-sava qualcuno del centro-sinistra. Complessivamen-te fra le manovre Tremon-ti e quella di Monti il ri-sultato vero è il seguente:sulla sanità aumentano itrasferimenti, per l’aumen-to dell’addizionale regio-nale Irpef, ma meno diquello preventivato nellaprogrammazione naziona-le rispetto al fabbisognocalcolato dalle Regioni.Essendo cambiati i metodidi calcolo, con il passag-gio dalla spesa storica alcosto standard, non è an-cora chiaro se nel tempomigliorerà o peggiorerà la

si tuazione complessivanelle Marche. Sulle altrematerie invece c’è stato unpesante ridimensionamen-to delle Regioni, criticatoanche da quelle governatedal centrodestra. Oggi visono timidi segnali di mi-glioramento solo sul fron-te del trasporto pubblicolocale. Comunque, la Re-gione Marche sulla sanitàdovrà risparmiare di piùper mantenere la virtuosi-tà, è finita l’epoca dellevacche grasse”.

2- “Anche se il Gover-no Monti ha affrontato se-riamente la sf ida dellacompressione del debitopubblico, senza un ade-guato intervento a soste-gno dello sviluppo delleimprese c’è il concreto ri-

schio che questi sforzi perrisanare i conti pubblicinon servano a niente. O leimprese ricominciano adassumere e i consumi siriprendono, o chi pensache i problemi siano soloil debito pubblico e lospread non comprendel’Italia”.

3 – “Senza un provve-dimento forte sullo svilup-po, la flessibilità nel lavo-ro è solo una triste preca-rietà. Senza una ripresa deiconsumi, il Pil si dovràreggere solo sulle esporta-zioni. Senza un’Unioneeuropea forte non si va danessuna parte. Altro chegoverno dei tecnici , lapolitica deve tornare infretta in pista e meglio diprima”.

1 – “Si è trattato di unamanovra commisurata alladrammaticità del momento.Il Paese era prossimo al pre-cipizio per cui occorrevaagire subito e con corag-gio perché ogni ora trascor-sa avrebbe reso sempre piùamara la cura necessaria. Il2012 sarà un anno moltodifficile e il bilancio regio-nale è condizionato daglieffetti di questa situazio-ne. E’ sempre più necessa-rio calibrare la programma-zione e l’individuazionedelle misure, razionalizzan-do e sperimentando la stra-da della sussidiarietà, an-che nell’espletamento diservizi essenziali”.

2 – “Di fronte ad unasituazione senza preceden-ti tutti siamo chiamati a

fare la nostra parte. I sacri-fici sono necessari, ma peressere credibili hanno bi-sogno di essere equi, altri-menti si rischia l’esaspera-zione sociale. Come Pdabbiamo cercato di correg-gere il primo impianto del-la manovra e siamo riuscitia renderla più equa. Sugliscudati, sull’asta delle fre-quenze tv, sull’indicizza-zione delle pensioni siamoriusciti a evitare veri e pro-pri paradossi. Avremmopreferito una maggiore in-cisività sull’evasione fisca-le e sulle liberalizzazioni.Sulle pensioni la riforma èstata dura e pensiamo cheessa vada rimodulata insenso più gradualista”.

3 – “Uscire dalla crisinon dipenderà solo da noi.

La crisi dell’Eurozona habisogno che ognuno deiPaesi faccia la sua parte eche s’inverta una logicamonetarista, che guardasoltanto all’austerità e alrigore ragionieristico, di-menticando la crescita ele politiche di sviluppo.In questo senso guardia-mo con fiducia alla pos-sibilità che i progressistieuropei possano tornare aguidare i Paesi europeipiù importanti, Francia eGermania in testa, fin dal-le prossime elezioni. Perquesto il Pd è impegnatonella costruzione di unapiattaforma unitaria cherilanci la costruzione del-l’Europa attraverso istitu-zioni comuni , r igore esviluppo”.

Le domande 1 - Un giudizio sulla manovra attivata dal Governo Monti; qualiricadute sulla nostra regione?

2 - Come valuta i vari aumenti che andranno a incidere in modo consistente sui bilanci delle famiglie?3 - Siamo sulla strada giusta per uscire dalla crisi economica?

“La politica come doveree impegno civico, come amo-re per la nostra città e volon-tà di dar voce ai suoi abitan-ti. E’ questa la filosofia cheguida l’impegno dell’Unio-ne di Centro di Ancona, at-tiva per dare immediata ri-sposta alle urgenze che coin-volgono non solo il capo-luogo, ma anche tutto il com-prensorio, ponendo fine adoltre un anno di discussionimeramente incentrate sulladisputa politica interna allamaggioranza, senza vicinan-za ai reali problemi della col-lettività. Crediamo, infatti,che Ancona debba riappro-priarsi del suo ruolo ricercan-do l’intesa con i Comuni li-mitrofi, con cui si dovrà co-struire una sinergia che con-sentirà di sviluppare un mag-giore ed omogeneo dialogonei confronti delle Istituzio-ni sovra locali. In questodifficile momento di crisi ge-neralizzata che non ha rispar-miato nemmeno la Dorica, lacittà è chiamata ad agire, orapiù che mai, non solo inmerito a questioni e compe-tenze di sua stretta pertinen-za, ma anche in forte rappor-to con le realtà politiche,sociali ed economiche pre-senti sul proprio territorio eche ne condizionano il ruo-lo e lo sviluppo. La politicadei campanilismi è superata,e la strategia vincente peruno sviluppo corretto e glo-bale passa necessariamenteper una struttura di ampiorespiro che sappia guardare,in un’ottica di sistema, adun panorama più esteso. Datroppi anni Ancona vive inun quadro di costante emer-

L’Unione di Centro in campo per risollevare Ancona* STEFANODELLABELLA

genza politica, aggravatodalla contingenza economi-ca nazionale. Ciò ha contri-buito a creare ricadute nega-tive sul tessuto sociale eaggregativi della città, concrescenti fenomeni di delu-sione, rassegnazione e con-seguente disimpegno che ser-peggiano tra i cittadini. Unaseria azione di governo deve,dunque, prefiggersi di argi-nare questo quadro, offrendouna concreta opportunità diimpegno e di partecipazioneper quanti, seppur delusi eamareggiati, hanno ancora lavolontà di mettere a disposi-zione della città la propriaesperienza e le proprie com-petenze. E proprio questo èl’obiettivo dell’Unione diCentro, pronta ad interveni-re per il rilancio della città,a condizione che esso passiimprescindibilmente perazioni mirate e di forte va-lenza qualitativa. Sei, in par-ticolare, sono i punti chenecessitano di attenta foca-lizzazione ed intervento.

Ancona capitale. Già daalcuni anni sede strategicadella cosiddetta Regione Eu-roadriatica e del SegretariatoPermanente dell’Iniziativaadriatico-ionica, Anconadeve riappropriarsi del suoruolo di fulcro geografico ed

amministrativo per tutto ilcomprensorio. Centro di pre-stigio dove convergono im-portanti attività imprendito-riali e fonte di numeroseopportunità lavorative, ilcapoluogo dovrà operarecongiuntamente con i Comu-ni dell’area metropolitana. Atal fine sarà importante larealizzazione di una Consul-ta permanente che coinvol-ga anche i Comuni di Agu-gliano, Camerano, Castelfi-dardo, Chiaravalle, Falcona-ra, Loreto, Numana, Osimo,Polverigi e Sirolo, raggrup-pando così un totale di oltre230 mila abitanti.

Grandi infrastrutture. Ilcomprensorio di Ancona puòvantare una grande opera in-frastrutturale che comprendeporto/aeroporto/interporto,fondamentale a fini econo-mici, di collegamento e discambio. Tale risorsa va va-lorizzata e sfruttata al massi-mo, risolvendo le annose pro-blematiche legate al suo svi-luppo e pieno utilizzo. Inparticolare, è prioritario rea-lizzare le opere di infrastrut-tura del nuovo porto com-merciale, restituire ai cittadi-ni gli spazi della passeggiatalungo le banchine, ridisegna-re la fisionomia della cittàrealizzando il cosiddettoWater Front, creare un colle-gamento visivo tra porto ecentro cittadino, dare un veroinizio all’intermodalità gom-ma/ferrovia. Il lavoro di valo-rizzazione delle grandi opere,tuttavia, non dovrà mai farcalare l’attenzione e l’inter-vento sulle realtà più piccolema pulsanti come le frazionied i quartieri cittadini, datempo purtroppo vittime diun drastico abbandono.

Polo fieristico. L’attualetendenza a spostare il fulcroeconomico e amministrativo

al Nord ha fatto perdere unagrande occasione per la co-stituzione del polo fieristicounico marchigiano, di cuiAncona avrebbe dovuto esse-re la naturale sede istituzio-nale e amministrativa. Il ca-poluogo deve attivarsi fatti-vamente per sfruttare le risor-se di cui dispone: solo cosìpotrà evitare di vedere sfu-mare importanti occasioni che

contribuirebbero alla sua ri-qualificazione.

Sistema dei parcheggi.Gli interventi per la sostavanno affiancati ad operazio-ni volte a far confluire lepersone verso il centro citta-dino. I parcheggi vanno co-struiti in un’ottica di valuta-zione complessiva di oppor-tunità e di riqualificazionedelle aree interessate. Esem-plare il caso piazza Pertini: lanostra idea è quella di spo-stare in questa zona le banca-relle attualmente in piazzaRoma e corso Mazzini, arre-dando l’area con uno svilup-po su più piani, che consen-tirebbe agli ambulanti di di-sporre di un box magazzinoal primo piano coinvolgendoanche la società che control-la il parcheggio della piazza,

si potrebbe pensare di ricali-brare le relative tariffe di so-sta in un quadro di collabora-zione.

Sanità e sicurezza. Il si-stema sanitario regionale, fio-re all’occhiello delle Marche,necessita di una revisionegenerale, su cui anche Anco-na può avere voce, avendo ilsindaco, come prima autoritàsanitaria della città, un im-

portante ruolo di indirizzo edi controllo. Un corretto edefficiente sistema sanitariodeve essere pensato metten-do in rete tutte le diversecompetenze dei numerosi pre-sidi ospedalieri del compren-sorio. Massima attenzionedeve essere rivolta alla rior-ganizzazione del Presidioospedaliero di Torrette, chenecessita urgentemente dellanomina di un nuovo direttoregenerale. Al contempo l’isti-tuto Inrca, di rilievo naziona-le grazie all’Agenzia dellaTerza Età, dovrebbe dotarsidi personale altamente spe-cializzato che possa effettua-re sperimentazioni e nuoveproposte a beneficio dell’in-tera collettività nazionale. Altema salute si accosta quellodella sicurezza, che il Comu-

ne dovrebbe considerarecome indice della qualitàdella vita e per cui dovràprevedere una costante sor-veglianza.

Cultura e turismo. Riap-propriatasi di importanti spa-zi della cultura, Ancona do-vrà ora riempirli di contenutie proposte di qualità, chesappiano rendere ragione ditutte le diversità ospitate dalcapoluogo. A tal fine si do-vranno attuare importanti pro-getti in collaborazione con lenumerose eccellenze regiona-li nel campo artistico (peresempio, i progetti ‘Anconacapoluogo per il teatro’,‘Casa delle culture’, ‘Parcodel Cardeto’, ‘La Mole delMediterraneo’, e ‘Ancona cit-tà Campus’, pensato per gliuniversitari). Al contempoandrà posto un forte accentosulle opportunità offerte dalturismo, sia in termini econo-mici che occupazionali, svi-luppando le sue moltepliciapplicazioni, a partire dalsettore sociale, a quelli con-gressuale, nautico, sportivo eculturale. In una visione dicollaborazione e di coopera-zione per il rilancio, la valo-rizzazione e la ripresa econo-mica della città, dando prio-rità alle tematiche sopra illu-strate, l’Unione di Centro èdisponibile a valutare la co-stituzione di una compaginedi governo meno auto-riferitae più attenta alle problemati-che reali con un governodella città in sintonia con lacoalizione di governo delleMarche, come più volte riba-dito e con una nuova squadradi Giunta rinnovata e deter-minata ad attuare la svolta re-alizzando anche gli interven-ti di ordinaria amministrazio-ne già individuati”.

* Segretario comunaleUdC

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FEBBRAIO 20128PAGINA MARCHEdomani

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* GIAN MARIO SPACCA

“Riequilibrare il sistema, ma attenti ai vizi di equità”

La riforma delle pensionivarata dal Governo Monti rap-presenta una misura di forteimpatto sociale ed economicoper il nostro Paese. Una rifor-ma che ha suscitato reazionidiscordanti e forti polemiche,ma che poggia su una necessi-tà, a mio parere, stringente eindiscutibile: ristabilire un pat-to generazionale tra lavoratorie pensionati in modo da rie-quilibrare il sistema previden-ziale italiano, sia dal punto di

vista della sostenibilità finan-ziaria sia da quello del paritrattamento tra coloro che sonogià in pensione e le generazio-ni future. Una riforma che in-cidesse profondamente su que-sti elementi, quindi, era asso-lutamente necessaria e va rico-nosciuto al Governo Monti ilcoraggio e il senso di respon-sabilità di aver assunto deci-sioni anche impopolari ma fon-damentali in una fase comequella che stiamo vivendo. Perun Paese come l’Italia, chevanta una delle aspettative divita più alte al mondo e quindiuna popolazione sempre piùanziana, il tema di una incisi-

va riforma della previdenza nonera più rinviabile. Un sistemacomposto da una popolazionedi pensionati sempre più nu-merosa sostenuta dai redditi diuna popolazione di lavoratorisempre più ristretta non puòreggersi a lungo e rischia ilcollasso. Bene, dunque, averaffrontato di petto la questioneed aver introdotto importantinovità. Ciò non toglie che lariforma delle pensioni varatadal Governo Monti presentielementi di debolezza e critici-tà: penso alla necessità che lenuove misure fossero maggior-mente condivise con le forzesociali, pur nella ristrettezza

dei tempi a disposizione e nel-l’urgenza di varare la mano-vra; penso all’esigenza, nonsufficientemente affrontata dal-

la riforma, di trovare risposteper coloro, e sono tanti, cheoggi non hanno pensione nélavoro e ai moltissimi precaritra i quali, purtroppo, non figu-rano solo i giovani. Per loro iltraguardo della pensione è sem-pre più un miraggio e su que-sto versante si dovrà interveni-re al più presto. Penso poi acerti ‘vizi’ di equità e alla ‘du-rezza’ della riforma, a causadell’innalzamento dell’età pen-sionabile e del calcolo contri-butivo pro rata, per coloro cheerano ormai prossimi alla pen-sione. Adeguarci agli standardeuropei, se in Europa vogliamostare, è però necessario, che si

tratti di sistema pensionistico odi liberalizzazioni. Così come èfondamentale adattarsi alle evo-luzioni sociali e ‘biologiche’della popolazione: oggi si vivedi più e si vive meglio nell’etàanziana. Le Marche, regionecon la più alta aspettativa inEuropa e tra le più alte almondo, lo sanno bene. L’una el’altra condizione implicanocerto grandi sacrifici. Quelloche mi auguro è che tali sacri-fici siano richiesti in misuramaggiore di quanto non siaavvenuto con la manovra didicembre ai redditi più elevati.

* PresidenteRegione Marche

Pensione,impresa ardua

E’ entrata in vigore con l’inizio dell’anno nuovo e in un coro di controversi pareri. Riforma delle pensioni, argomentodalle molteplici implicazioni. Quella redatta dal governo tecnico del professor Monti modifica in profondità il sistema:

pensioni di vecchiaia con requisiti più elevati, assegni determinati con il contributivo anche per coloro che avevanoconservato il più vantaggioso metodo retributivo, sostanziale cancellazione per le pensioni di anzianità. Quale sarà

l’effetto delle misure previdenziali contenute nella manovra per una regione come le Marche che ha popolazione tra lepiù longeve d’Europa? Ci sono punti che andrebbero modificati per evitare disuguaglianze, eccessivi appesantimenti esacrifici? Sul filo delle novità introdotte, la nostra testata ha chiamato a raccolta il mondo degli addetti ai lavori per

chiarire, commentare, dibattere un tema dai forti connotati sociali

9PAGINAFEBBRAIO 2012 MARCHEdomani

Speciale a cura di:Silvana Coricelli

e Roberto I. Rossi

Page 10: Marchedomani_febbraio2012

Pensione, impresa ardua

10PAGINA FEBBRAIO 2012MARCHEdomani

“Le misure recente-mente adottate in materiapensionistica colpisconopesantemente molti lavo-ra tor i ed in te rvengonodopo una serie di altremisure, decise dal prece-dente governo, che ave-vano già modificato pe-santemente il regime pre-v idenz ia le . L’ inna lza -mento forzoso del l ’e tàpensionabile, che in mol-ti casi ricade su personecon p iù d i 40 anni d iservizio che hanno inizia-to a lavorare molto gio-vani, ancora una volta èstato deciso non per met-

tere in equilibrio il siste-ma, che già lo era con lariforma Dini del ’95, ma

per fare cassa a frontedelle innegabili esigenzedi bilancio. Una sceltasbagliata ed iniqua chenon potrà realizzare ne-anche un altro obiettivodichiarato, quello di daremaggiori garanzie previ-denziali ai giovani, cosadi cui non vi è traccia neiprovvedimenti adottat i .Dall’oggi al domani si po-sticipa l’età di pensione dimolti anni, per alcuni an-che di 6, senza tenere con-to del tipo di lavoro chesi è fatto, di quando si èiniziato a lavorare, del la-voro di cura cui ci si è

dedicati nel corso dellavita. Vi sono dei casi incui, per ottenere la pen-sione senza alcuna pena-lizzazione, il lavoratoredovrà versare 47 anni dicontributi. In particolareper le donne questa acce-lerazione è dirompente eprodurrà gravi conseguen-ze anche sulla coesionesociale e degli equilibrifamiliari. Per non parlaredei lavoratori che si tro-veranno, in età avanzata esenza lavoro, nella tragicasituazione di non poter piùagganciarsi alla pensionerimanendo senza alcun

reddito. Le conseguenzedi queste misure sono par-ticolarmente gravi in unaregione come le Marchedove l’età media è più altache a livello nazionale,dove la crisi sta colpendoduramente soprattutto leattività manifatturiere conmolti lavoratori licenziatio in cassa integrazione,con una prospettiva pro-duttiva ed occupazionaleper i prossimi anni ancorapeggiore. Una regione,inoltre, dove sono moltele donne che lavorano neiservizi ma anche nelle fab-briche e che verranno coin-volte dal drastico innalza-mento dell’età pensionabi-le, costrette a lavorare finoa 66 anni in attività pe-santi, ripetitive e dovendoal contempo farsi caricodell’attività di cura in fa-miglia. Problemi, questi,che dovrebbero far riflet-tere anche le nostre impre-

se. In una regione come leMarche si troveranno inmolti , a 55 o 60 anniespulsi dal lavoro, nell’im-possibil i tà di t rovareun’altra occupazione e dipoter andare in pensione,soprattutto perché vi sonotante piccole e piccolissi-me aziende in cui anchegli strumenti di sostegnoal reddito sono pochi. Perquesti motivi, anche dauna regione come la no-stra, deve venire una ri-chiesta precisa affinché siintervenga per correggerequeste misure, renderlemeno ‘draconiane’, favo-rendo l’innalzamento del-l’età pensionabile attraver-so un sistema di incentivima lasciando alle personela libertà di decidere, an-che in base alla loro con-dizione familiare, di salu-te ed occupazionale, quan-do e a quali condizioni an-dare in pensione”.

Roberto Ghiselli, segretario regionale Cgil Marche

Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche “La manovra Monti dicorrezione dei conti pub-blici è pesante e squilibra-ta a danno di lavoratori di-pendenti , pensionati egiovani in cerca di occu-pazione; gli interventi sul-le pensioni agiscono su unsistema previdenziale cheera già uno dei più soste-nibil i d’Europa, graziealle precedenti riforme at-tuate sin dai primi anni‘90. Molto pesante è il pre-visto allungamento del-l’età pensionabile per mi-gliaia di lavoratori preco-ci nell’accesso al lavoro egià vicini al pensionamen-to. Insufficiente è l’aumen-to dei contributi a caricodel lavoro autonomo, chesarà realizzato nel tempoe comunque porterà l’ali-quota al 24%, contro il33% del lavoro dipenden-te. Anche nella nostra re-gione, considerato il tasso

“Innalzamento età pensionabile,una scelta per fare cassa”

Graziano Fioretti, segretario generale Uil Marche

di invecchiamento e dilongevità, la riforma Montiporterà un impoverimentodegli assegni pensionisti-ci, sia per l’introduzionedel contributivo pro-rata,sia per la mancata perequa-zione di una parte dellepensioni, anche se graziealle proteste è stata man-tenuta nella versione fina-le l’adeguamento dellepensioni di entità fino adue volte il minimo. Sulpiano sociale, in assenzadi un miglioramento dellivello di servizi a soste-gno delle maternità e del-la famiglia, l’unificazionedell’età di uscita dal lavo-ro per uomini e donne a66 anni e poi a 67 a par-tire dal 2018, rappresentauna penalizzazione signi-ficativa per le donne, chemediamente hanno carrie-re lavorative più disconti-nue e problematiche. Re-

sta, inoltre, insoluto il pro-blema della separazionedella previdenza dall’assi-

stenza, che andrebbe fi-nanziata dalla fiscalità ge-nerale. C’è, poi, da consi-derare che, in una fase dicrisi in cui molti lavorato-ri vengono espulsi dal la-voro, l’allungamento del-l’età pensionabile può ren-dere più complessa la ge-stione contrattata di crisiaziendali; ci sono già oradecine di migliaia di la-voratori, in attesa dellapensione con le vecchieregole e inseriti nei per-corsi di Cig/mobilità o indimissioni volontarie, chesono a rischio di rimaneresenza lavoro, senza pen-

sione, senza ammortizzato-re; per loro dovrà esseretrovata risposta nel decre-to ministeriale in via diemanazione. Sono convin-to che sia necessario, con-siderando le fosche previ-sioni per il 2012, apporta-re modifiche alle normeappena approvate, preve-dendo il differimento al2013 dell’entrata in vigo-re delle nuove regole pre-videnziali per i lavoratoricoinvolti dalle Cig lunghee dalla mobilità, una mag-giore gradualizzazione deinuovi requisiti di accessoalla pensione, l’elimina-

zione della penalizzazio-ne per le pensioni d’anzia-nità per evitare il bloccodelle uscite per i prossimianni e l’acuirsi delle diffi-coltà nell’accesso al lavo-ro dei giovani. Va raffor-zata la lotta all’evasionecontributiva e va incenti-vata l’adesione alla previ-denza complementare daparte di tutti i lavoratori,prevedendo maggiori in-centivi fiscali per chi ade-risce ed operando per l’ac-corpamento dei fondicomplementari chiusi perrafforzarne il potere con-trattuale”.

“Mancano politiche incisiveper le nuove generazioni”

“Recupera risorse daipensionati e dai lavoratoriche contribuiscono, senzaprevedere forme di redi-stribuzione inter ed infragenerazionale. La riformasulle pensioni, così comela manovra economica delGoverno Monti, contienediversi aspetti che, a no-stro avviso, non rispondo-no a quei criteri di equitàe di maggiore diffusionedella ricchezza che le par-ti sociali avevano chiesto,ritenendoli indispensabiliper una ripresa strutturaledel nostro paese. Un paesedove i prezzi dei beni di

prima necessità da cinqueanni aumentano più del-l’inflazione, dove l’infla-

zione stessa sta tornandoa crescere in maniera sen-sibile e dove pensioni esalari continuano a perde-re potere d’acquisto, ancheper effetto delle nuoveimposizioni fiscali. La Uilnon condivide, innanzitut-to, le scelte drastiche com-piute in tema di pensiona-mento di anzianità e, so-prattutto, non condividel’ennesimo intervento fina-lizzato a bloccare il siste-ma di adeguamento deitrattamenti, sul quale al-meno, grazie anche al-l’azione forte della Uil edella Uil Pensionati, si è

riusciti a ridurre l’impattodel provvedimento. Rite-niamo che questi provve-dimenti siano chiaramentemirati a fare cassa, utiliz-zando le pensioni e i con-tributi dei lavoratori perla copertura di spese e divoci che nulla hanno a chevedere con la previdenza.Anche perché, come ormaiè ben noto ed è anche te-stimoniato da istituzioninazionali, europee ed in-ternazionali, il nostro si-stema previdenziale haraggiunto il pieno equili-brio finanziario. Mancano,poi, anche politiche pre-

videnziali incisive per lenuove generazioni: spiccal’assenza di interventi re-

“Necessarie modifiche allenorme appena approvate”

“Spiccal’assenza di

interventi realisulla

previdenzacomplementare,

una questionedi assoluta

priorità

ali sulla previdenza com-plementare, ormai da con-siderarsi non un elementoaccessorio del s istemapubblico, ma una parte de-terminante per il suo stes-so completamento. Un raf-forzamento della previden-

za complementare diventauna questione di assolutanecessità e priorità per igiovani lavoratori, attra-verso interventi mirati adeliminare quegli ostacoliche in alcuni settori, zonedel paese e fasce di popo-lazione o reddito ne han-no frenato la diffusione. È,però, anche importantesottolineare che la riformaprevede la facoltà di cu-mulare i periodi di contri-buzione previdenziale indiverse gestioni e quindinon coincidenti senza al-cun limite di durata, men-tre fino ad oggi erano ne-cessari almeno tre anni peril riconoscimento del ra-teo. Una misura coerentecon il principio stesso delsistema contributivo, chela Uil chiedeva da tempoper consentire ai lavorato-ri di vedersi riconosciutitutti i contributi versati”.

Adriano Federici, presidente Camera di commercio Ascoli Piceno

“Servono misure tempestivee significative per lo sviluppo”

“Per rispondere alle do-mande che Marche domanici pone, con le abituali tem-pestività e proprietà, è ne-cessario partire da un datodi base, che i testi di econo-mia ci ricordano sempre, mache per troppo tempo è sta-to colpevolmente trascura-to: le risorse sono ‘scarse’,in altre parole non sono il-limitate, vanno responsabil-mente gestite e destinate. Inuno Stato –lo dico voluta-mente in parole semplici– sideve decidere dove e da chiprelevare tali risorse, poi achi e come darle. Le pensio-ni devono servire ad assicu-rare mezzi di sussistenza,quanto più dignitosi è pos-sibile, a chi non è più incondizioni di lavorare, o peretà o per problemi di salute.

Per nobili fini di solidarie-tà, le risorse necessarie de-vono essere versante dallerealtà produttive (imprese elavoratori) ed eventualmen-te dalla collettività. Ebbe-ne, fino a poco tempo fa nonè stato assolutamente così.In una società nella quale lamedicina e il welfare hannoallungato sia la vita sia laqualità della vita, si consen-tiva inspiegabilmente a unnumero elevatissimo di cin-quantenni di uscire dal cir-cuito del lavoro e della pro-duzione, per entrare in quel-lo della pensione. Si potevacontinuare a drenare risorsedal sistema produttivo inquesto modo barbaro? Lapressione dei mercati finan-ziari di fine 2011 ci ha messocon le spalle al muro, co-

stringendoci a scegliere l’es-senziale, cioè la difesa delnostro sistema economico eproduttivo: significativo èstato il nome assegnato alprovvedimento del Governo,decreto ‘Salva Italia’. Nelformulare le sue domande,Marche domani giustamen-te ricorda che la riforma dellepensioni ha suscitato ‘uncoro di controversi pareri’.Posso convenire che alcunecomponenti della manovrapotevano essere fatte meglio

o diversamente: per esem-pio, fin dall’inizio non hocondiviso la sospensionedell’indicizzazione per lepensioni di importo medioe medio-basso. Ciò detto,per tutto il resto si potevafare diversamente? Potevamorischiare una soluzione ‘allagreca’? E anche se lo scena-rio non fosse stato così dram-matico, potevamo continuarea chiedere imposte e tasse perpagare pensioni a personenelle fasce di età più produt-

tive anziché per finanziareinfrastrutture, insediamentiproduttivi, posto di lavoro peri giovani? Le categorie pro-duttive hanno condiviso losforzo del Governo per risa-nare i conti pubblici, ma han-no anche chiesto interventitempestivi e significativi perlo sviluppo. Come presiden-te della Camera di commer-cio mi sento di condividerein pieno questo appello, cheriporterò alle istituzioni re-gionali e locali”.

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“La riforma ha reso il sistemapiù equo e sostenibile”

Alberto Niccoli, esperto di Economia e Politica monetaria europea

“L’ultima riforma perle pensioni? Partiamo dadue punti: il primo è quel-lo che la spesa per le pen-sioni in Italia è nettamen-te più elevata rispetto adaltri paesi, europei e non;vari elementi concorronoin questa direzione: l’ele-vata speranza di vita degliitaliani; la bassa natalità;infine, l’elevato rapportofra pensione e reddito dalavoro per chiunque abbiaavuto un’occupazione re-golare nel tempo. Il secon-do fatto è costituito dal-l’enorme farraginosità edeterogeneità della norma-tiva, per cui il settore pen-sionistico, nonostante leimportanti riforme Amatoe Dini risalenti agli anni’90 del secolo scorso, con-tinua ad essere caratteriz-zato da un estremo livellodi iniquità: vi sono perso-ne che ottengono ancorapensioni molto elevate ri-spetto ai contributi chehanno versato, nonostantele loro famiglie non sianoin condizioni di povertà,e altre per le quali è verol’opposto. La riforma For-nero vuole in primo luogorisolvere, sia pur gradual-mente, questo problema at-traverso l’applicazione,dapprima parziale e poiesclusiva, del principio‘contributivo’ al posto diquello ‘retributivo’; ovve-ro, la pensione è legata ai

contributi versati e nonalla retribuzione percepi-ta. Se si escludono le pen-sioni di natura non previ-denziale, come quella so-ciale, quella integrata alminimo, ecc., la prosecu-zione dell’attività lavora-tiva e ulteriori annualitàdi contribuzione garanti-scono comunque un au-mento dell’assegno pen-sionistico, anche per chine ha più di 40. In secon-

do luogo, viene aumenta-ta progressivamente l’etàminima prevista per il pen-sionamento, e ciò soprat-tutto avviene in manieramolto più rapida rispettoalla normativa precedente:per le donne, tale età è giàsalita da 60 a 62 anni dal-l’inizio del 2012 e rag-giungerà i 66 nel 2018; inprecedenza quest’ultimasoglia sarebbe stata rag-giunta solo nel 2026. Per

gli uomini essa, attraversoil sistema delle finestre edelle quote, era già pari a66. L’obiettivo di questanormativa è quello di ren-dere coerente l’età delpensionamento con la du-rata della vita delle perso-ne, la quale sta aumentan-do di poco più di due anniogni decennio per i maschi,e poco meno per le donne.In terzo luogo, è introdot-to un principio di flessibi-lità che permette alle don-ne un’età di pensionamen-to compresa fra quella mi-nima e i 70 anni e agliuomini un intervallo discelta compresa fra i 66 e i70. A seconda dell’età dipensionamento effettivo,chiamato ‘anticipato’ se lo

stesso avviene prima dellapensione di ‘vecchiaia’,l’importo della stessa vie-ne ridotto rispetto a quellonormale. Le norme conte-nute nella riforma sonomolto più numerose rispet-to a quelle che abbiamopotuto ricordare in questobreve articolo, dove abbia-mo esaminato l’evenienzapiù frequente, e cioè quel-la dei lavoratori dipenden-ti. In ogni caso, desiderochiuderlo con un giudiziopositivo sulla riforma che,nonostante stia creandoproblemi a tanti, ha certa-mente reso più equo e so-stenibile il sistema pensio-nistico italiano e, proprioper questo, rimarrà in vigo-re per moltissimo tempo”.

Come operatori specia-lizzati nella previdenzacomplementare, qual è ilvostro punto di vista suldecreto 201/2011?

“Si tratta di una mano-vra definitiva: riporta l’Ita-lia ai vertici della moderni-tà in tema di previdenza pub-blica, stabilendo principi eregole che garantiranno ilfunzionamento del sistemateoricamente senza ulterioriinterventi. I punti principalisono l’età di pensionamen-to, che verrà agganciata al-l’evoluzione demografica el’applicazione del metodocontributivo. In pratica cisarà la garanzia che le risor-se accantonate da ciascunocon i contributi versati sa-ranno sufficienti a erogarela loro pensione pubblica.In più il contributivo appli-cato su tutti gli anni di la-voro dal 1/1/2012 porterà aduna maggiore equità gene-

“Italia ai vertici della modernità,ma bisognerà riorganizzarsi”

razionale sul tema pensio-ne, togliendo gli ultimi re-sidui del sistema retributi-vo”.

Quali impatti si avran-no a livello sociale e sulleabitudini?

“E’ difficile stimare l’im-patto finale, ma di certo nel-l’immediato sarà obbligato-rio riorganizzarsi. Le pensio-ni subiranno decurtazioni,calcolate su una speranza divita maggiore, e questo ren-derà indispensabile perognuno rivedere la destina-zione delle proprie risorsefinanziarie. Da fonti Inps/Sole 24 Ore la generazione

dei quarantenni avrà unapensione massima del 58%del reddito: il Tfr dovrà es-sere visto come pilastro irri-nunciabile della pensionecomplementare, alla qualedestinare anche ulteriori ri-sorse per potersi garantire untenore di vita adeguato sen-za dover necessariamentelavorare fino a 70 anni”.

Quali gli interventi permigliorare la riforma sen-za snaturarla?

“Per rendere ancora piùeffettivo il criterio dell’equi-tà, sarebbe utile agganciarei trattamenti pensionisticinon tanto alla speranza di

vita generale, quanto a quel-la di ogni particolare cate-goria lavorativa, per elimi-nare indebiti trasferimenti diricchezza a discapito di chiha avuto una vita lavorativapiù usurante. Un altro aspet-to da poter rivedere è ilmetodo di rivalutazione del-le contribuzioni: oggi è le-gato all’andamento del Pil,parametro che di per sé nondà una garanzia di tutela delpotere di acquisto dei con-tributi e quindi delle pensio-ni”.

Qual sarà il ruolo diAlleanza come azienda ‘spe-cialist’ nella previdenza

complementare?“Il nostro principale com-

pito, e se vogliamo anchedovere sociale, è di contri-buire alla sensibilizzazionesul tema pensioni. E’ un’at-tività in cui abbiamo semprecreduto e investito molto: inquesto momento storico conancora più slancio, tanto chestiamo potenziando la retedei nostri intermediari assi-curativi per far fronte allacrescente domanda di cono-scenza e di soluzioni ade-guate alla soddisfazione del-l’aspirazione di tutti i lavo-ratori ad un futuro sereno esenza brutte sorprese”.

Lorenzo Centurelli, responsabile di agenzia Alleanza

Pensione, impresa arduaMARCHEdomaniFEBBRAIO 2012 11PAGINA

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Pensione, impresa ardua

12PAGINA FEBBRAIO 2012MARCHEdomani

Lorenzo Capici, consulente del lavoro

“Obiettivo: eliminare i privilegiesistenti nel vecchio apparato normativo”

“Come una saetta nelbuio di una notte senzaluna, la riforma delle pen-sioni ha fatto il suo ingres-so nel desolato panoramaprevidenziale. Perché deso-lato? Perché fino ad oggiparlare di riforma previden-ziale era tabù: dal 1995,quando il regime contribu-tivo prese il posto di quel-lo retributivo, la cauteladella transizione ha reso ilpassaggio troppo lento.Paradossalmente dovrem-mo ringraziare la crisi fi-nanziaria –di livello mon-diale– che ha costretto ariprendere seriamente in

mano tutte le riforme delwelfare. Fingere che tuttoandasse bene, rimandare adun futuro prossimo, evitare

di scontentare l’elettoratoci ha fatto seriamente ri-schiare di caricare smisura-

tamente sulle spalle deigiovani lavoratori e dei la-voratori futuri il peso deiprivilegi, dei favori, nel no-

stro presente. La riforma èispirata ai principi di equi-tà e di convergenza tra legenerazioni e all’internodelle stesse, con l’obietti-vo dichiarato di eliminarei privilegi esistenti nelvecchio apparato normati-vo. In questa logica, nel ri-spetto degli impegni inter-nazionali, dei vincoli di bi-lancio e della sostenibilitàdi lungo periodo del siste-ma previdenziale, sono pre-visti momenti di flessibili-tà in accesso ai trattamentipensionistici ed incentivinella prosecuzione dellavita lavorativa, nonché

adeguamenti sia allavariazione legata al-l’allungamento delleprospettive di vitache alla armonizza-zione delle diversegestioni previdenzia-li.

Tutto ciò compor-ta e comporterà qual-che disagio: signifi-cherà abbandonaredefinitivamente lalussuosa idea di la-vorare poco e vivere–molto– a spese del-la collettività. Permolti significheràdover rimandarel’agognato riposo diqualche tempo ma

tutto ciò non deve esserevissuto come un drammama come impegno per latranquillità personale e fa-

miliare e per il benesseredi chi verrà.

Per poter funzionare, ilnuovo impianto necessita

di due condizioni fonda-mentali: diffusione di nuo-va cultura di contrasto to-tale ad ogni forma di lavo-ro nero, non solo perché il-legale, ma soprattutto per-ché sottrae risorse al futuro

previdenziale; stabilità,norme certe, appetibi-lità, sana concor-renza nel rispet-to delle regoletra le impreseper permette-re nuovi in-v e s t i m e n t ifinalizzati arecuperare itroppi postidi lavoroperduti e ri-portare in Ita-lia le troppeeccellenze cheper ‘necessità’hanno trovatoasilo nei paesi apiù alto tasso disviluppo.

Quanto alle Mar-che, non è tanto la ri-caduta degli effetti del-la riforma a preoccupare,ma la difficoltà di proget-tare un futuro dalle con-notazioni forti. Questa no-stra regione fisicamenteconfinante col Lazio, etuttavia distante e mal rap-presentata a Roma, ha, neltempo, visto crescere otti-mi lavoratori e grandi tec-nici ma dalle connotazio-ni scarsamente imprendito-riali per i quali, sovente,la formazione è perdita ditempo e la ricerca dellerisorse umane rappresentala fantascienza.

La sfida della nostra re-gione, in questi tempi,

“Per poter funzionare, il nuovo impiantonecessita di due condizionifondamentali: diffusione di una culturadi contrasto totale ad ogni forma dilavoro nero; stabilità, appetibilità, sanaconcorrenza nel rispetto delle regole trale imprese per permettere investimentifinalizzati a recuperare i troppi postiperduti e riportare in Italia le troppeeccellenze che hanno trovato asilo neipaesi a più alto tasso di sviluppo”

“Fingere chetutto andasse

bene,rimandare ad

un futuroprossimo,evitare di

scontentarel’elettorato ci

ha fattoseriamente

rischiare dicaricare

smisuratamentesulle spalle deigiovani il peso

dei favori nelnostro

presente”

deve essere giocata sulleinnovazioni at traversoscelte di programmi chiaree definite da parte dellaclasse politica. Rinnova-mento e forte formazionedella classe imprenditoria-le, curiosità, fantasia, unpo’ di coraggio sono gli in-gredienti base per sfuggireai tentacoli delle recessio-ne. Solo così si potrà darvigore all’occupazione,solo così si potrà dar vigo-re ai meccanismi che go-verneranno, da oggi, lanuova previdenza”.

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Pensione, impresa ardua

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MARCHEdomaniFEBBRAIO 2012 13PAGINA

Alessio Ancarani, 35anni, ambulante

“E’ molto dura per chi,come me, ha una decina dianni di contributi. Non vedoprospettive positive per noigiovani, perché non vedo

futuro. Ritengo che la rifor-ma non sia equa: sono sem-pre i soliti noti a doversi sa-crificare per chi ha di più.Sarebbe meglio un sistemaall’americana: chi un doma-ni vorrà ottenere qualcosa,se lo paga da solo”.

Biku Osmani, 19anni, disoccupato

“Sono originario dell’Alba-nia, da otto anni vivo in Ita-lia. Ho lavorato per un po’,ma adesso sono disoccupa-to. Per me l’idea della pen-sione è certamente ancoralontana, ma ritengo che lariforma colpisca i più pove-ri. Dovremo lavorare unavita intera, senza nemme-no avere la certezza cheriusciremo goderci poi qual-che anno di vita che resta”.

Salvatore D’Urso, 72anni, insegnante in

pensione

“La riforma si inserisce in uncorretto sistema di adegua-mento all’Europa ed è coe-rente con l’aumentataaspettativa di vita. Tuttavia,così riformate, le pensioninon sono adeguate al costodella vita, sempre crescen-te. Da questo punto di vistatrovo che la riforma sia ini-qua, perché chi ha menosoffrirà di più”.

Federica Gara, 28anni, impiegata in

mobilità

“Forse l’innalzamento del-l’età pensionabile argineràil problema del lavoro nerocui facevano riferimentomolte persone andate inpensione ancora in giovaneetà. E’ anche vero, però, checon questi criteri ci saràsempre meno ricambio ge-

nerazionale, e noi giovanifaremo sempre più fatica atrovare un posto di lavoro”.

Mirco Gigli, 30 anni,ingegnere

“Come può sperare chi hala mia etàdi percepi-re un do-mani lapensione?Siamo pre-cari in tut-to: oggi la-v o r i a m oma nona b b i a m on e s s u n ac e r t e z z aper il futu-ro. Forsemoriremoprima diritirarci dallavoro eq u e s t op e r c h éstiamo pa-gando aduro prez-zo gli erro-ri fatti dal-la politicanel corso di tanti anni”.

Valeria Mancini, 35anni, impiegata part-

time

“I nostri genitori potevanolavorare pensando alla lorofutura vecchiaia con una

certa tranquillità, noi inve-ce ci vediamo cambiare ilmondo attorno continua-mente: non abbiamo sicu-rezze e pensando al mo-mento della pensione ve-diamo soltanto un grossopunto interrogativo. Since-ramente, io mi sento comese la terra sotto i miei piedipotesse crollare da un mo-mento all’altro”.

Fabio Cavalletti, 48anni, operaio in

cassa integrazione

“La riforma delle pensioni èdrammatica. Eri convintoche ad una certa età ti sare-sti ritirato dal lavoro e poi

ad un tratto non è più così.Devi continuare ancora,anche se ormai le tue fa-coltà e i tuoi riflessi nonsono più come un tempo,anche se per lavorare tu la-sci a casa tanti giovani. Maguai a parlare di riforme peri politici, che continuano avivere nelle loro gabbie

dorate”.

Matteo Romagnoli,27 anni, impiegato

“Sinceramente non mi sonoinformato molto sulle con-seguenze della riforma: hodavanti a me ancora cosìtanti anni di lavoro che nelfrattempo i criteri potreb-bero cambiare ancora mol-

te volte. E poi come po-tremmo intervenire noi la-voratori? Con questa crisi ègià tanto se riusciamo amantenerci il nostro impie-go”.

Doriana Santarelli,47 anni, operaia

“Siamo di fronte all’ennesi-ma riforma che colpisce isoliti bersagli. Ma si è pen-sato a che cosa significhilavorare in catena di mon-taggio senza avere nemme-no il tempo di alzare lo

sguardo? Davvero si credeche per noi operai lavorarefino a 70 anni possa essereappagante come per chisvolge una libera professio-ne in condizioni ben diver-se dalle nostre?”.

Gianfranco Schiaffi,

Siamo andati tra la gente. Abbiamo raccolto pareri e sondato gli umori sul tracciato di storie e percorsi individuali perrestituire uno spaccato delle ricadute della riforma. Diffusa l’opinione sulla necessità di un intervento d’adeguamento,altrettanto condiviso il sentimento di incertezza per il futuro. Per alcuni il prezzo da pagare dopo anni di errori politici

Medicina amara in un paese per vecchi

“I nostri genitoripotevano lavorarepensando alla lorovecchiaia con unacerta tranquillità;noi giovani, invece,vediamo cambiare ilmondo attornocontinuamente: non abbiamo sicurezze epensando al momento della pensione vediamosoltanto un grosso punto interrogativo”

62 anni, farmacista

“Fra 3 anni io sarei dovutoandare in pensione, maquesta riforma ha spostatoil momento del mio ritiradal lavoro a 67 anni, sem-pre che tutto rimanga così.A quell’età, dopo 40 annipassati al lavoro, non sonemmeno se ce la farò piùa stare in piedi. Il mio pen-siero va anche ai tanti neo

l a u r e a t i :quando tro-veranno maiun posto dilavoro se noiandremo inp e n s i o n esempre piùtardi?”.

ManuelePacenti,32 anni,commer-

cialista

“Con il nuo-vo metodocontributivosaremo tuttispinti a lavo-rare il più

possibile, per poter poi per-cepire una pensione più so-stanziosa. Ma così facendobloccheremo il ricambiogenerazionale, rendendol’accesso al lavoro per i piùgiovani sempre più difficol-toso e tardivo. Ciò innesche-rà un meccanismo a catenache non ritengo per nullapositivo”.

Fabio Masini, 53anni, libero profes-

sionista

“Era praticamente obbliga-

torio fare questa riforma, an-che se non tutti ne sonotoccati in modo uguale. Adessere stati più colpiti sonocoloro che stavano per arri-vare al pensionamento eche adesso se lo sono vistisfumare davanti agli occhi”.

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“Già con gli stipendimolti italiani faticano

ad arrivare a finemese, figuriamoci

con le pensioni, perdi più se percepite informa ridotta. Credo

che aumenterà il divario tra chi ha di più e chiinvece soffre”

Paola Marasca, 59anni, impiegataufficio pubblico

“Personalmente faccio par-te del gruppo più toccatodalla riforma pensionistica:sarei dovuta andare in pen-sione tra poco più di unanno, e invece mi sono vi-sta lievitare di parecchio glianni in cui dovrò ancora ri-manere al lavoro. Ci ade-guiamo all’Europa, ma sti-pendi e pensioni rimango-no sempre gli stessi”.

Elisabetta Vitali, 40anni, pensionata con

invalidità civile

“Credo sia sbagliato un cosìconsistente innalzamentodell’età pensionabile. Perandare in pensione dovreb-bero essere sufficienti 60anni, perché a 70 non si puòpiù nemmeno godere deisoldi percepiti”.

Daniela Volponi, 47anni, impiegata in

azienda privata

“Giudico negativamentequesta riforma. E’ impensa-bile che prima o poi tutti ipaesi dell’Europa diventinouguali. Ognuno ha le sue ca-ratteristiche ed è a sé stan-te, non ci si può adeguare astandard di altri. In questosenso l’uguaglianza è purautopia”.

Stefano David, 25anni, studente uni-

versitario

“Capisco l’adeguamentoagli standard europei, maallora questo adeguamentoci deve essere in tutto: giàcon gli stipendi molti italia-ni faticano ad arrivare a finemese, figuriamoci con lepensioni, per di più se per-cepite in forma ridotta. Cre-do che aumenterà il divariotra chi ha di più e chi inve-ce soffre”.

Fabiola Bonci, 41anni, avvocato

“La riforma era una misuradovuta, visto il passato delnostro paese. E la questio-ne pensioni è per noi prio-ritaria. Questo è il prezzoche dobbiamo pagare peruniformarci ai canoni euro-pei”.

Loredana Caldarelli,50 anni, pensionata

“Io facevo la badante, sobene cosa significa arrivaread una certa età con diffi-coltà e poca lucidità. Pen-sare di far lavorare le perso-ne fino a 70 anni è franca-mente terribile”.

ROSEMARY MARTARELLIi nterviste di

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MARCHEdomani FEBBRAIO 2012PAGINA 14

SARA GIANNINI

“Il 2012 sarà l’annoeuropeo

dell’innovazione”

Non darsi obiettivi, nonavere prospettive, significa

condannarsi ad unasituazione d’insoddisfazione e di

ansia. Ad un giovane direi: coltiva iltuo sogno e trova qualcuno che non

lo consideri né un’utopia, néuna esaltazione, ma che anzi

ti aiuti a realizzarlo

MORETTI – Oggi hoospite una delle miglioriespressioni della nostra re-gione, Sara Giannini. SaraGiannini ha iniziato da gio-vane ad interessarsi di poli-tica: a 25 anni, nel 1992, èstata eletta sindaco al Co-mune di Morrovalle, risul-tando il sindaco più giova-ne d’Italia. Ti hanno votatocosì giovane perché eri unabella ragazza o perché eribrava?

GIANNINI – Probabil-mente, è stato il senso delrischio che hanno i miei

te.MORETTI – Peggio

della moltiplicazione deipani e dei pesci...

GIANNINI – …adessodovrò aprire un’altra paginaperché ho delle amicizie inattesa che non riesco a sod-disfare, considerato che illimite massimo è di cinque-mila, è un sistema, il socialnetwork, abbastanza innova-tivo.

MORETTI – Inoltre, tuhai sempre tenuto contatticon tutti…

GIANNINI – …sì, io cer-co di essere abbastanza di-sponibile, ovviamente con ilimiti delle ventiquattro oregiornaliere.

MORETTI – (Ironizza)Una cosa che mi sta qui, conil tuo carattere che non sipuò dire che sia quieto, tran-quillo, non ho capito perchécon tutti gli sgarbi, i ferocitagli del Governo centralenon ti sei trasferita in unaltro Paese straniero.

GIANNINI – Perché que-sto è il mio Paese.

all’innovazione. Di recente,ho letto una dichiarazionedel presidente della Repub-blica, Giorgio Napolitano,imperniata sull’innovazionenel nostro Paese “che è alcentro del tessuto unitario”.

GIANNINI – Esatto, èvero.

MORETTI – Dimmi unacosa, che cosa stai facendoper questo settore e che cosahai fatto?

GIANNINI – Intanto, vi-sta la tua presentazione mol-to carina ti ringrazio e invioun saluto a tutti coloro checi stanno ascoltando. Questoè un momento difficile, mol-to complicato, nel quale,come Regione Marche, stia-mo cercando di risponderealla crisi, creando le condi-zioni per proseguire un’azio-ne economica di sostegnoalle imprese ed alla produ-zione.

MORETTI – E devodare atto, pubblicamente, aSpacca e ai suoi ‘ministri’,tra i quali ci sei tu, cheveramente fate molto in

stato fatto: la sinergia chec’è tra i vari assessori, que-sta è una bellissima cosa.

GIANNINI – Sì, è moltointeressante; la riduzionedrastica delle risorse ci ob-bliga non più a lavorare acompartimenti stagni, ma adintrecciare le nostre compe-tenze e risorse, mettendo afattor comune tutte le oppor-tunità. Questo era un lavoroche già nelle Marche erainiziato: un lavoro d’integra-zione anche tra gli assesso-rati che abbiamo accentuatocon l’intervento della crisi.Per ritornare alle risorse fi-nanziarie, tutti quanti abbia-mo grandi idee e la Giuntaregionale delle Marche nonfa difetto su questo, dobbia-mo fare i conti con le nostrecapacità e possibilità econo-miche. In questo momentonoi abbiamo verificato chetra la finanza derivata, cioèquella che lo Stato ricono-sceva alle Regioni per lecompetenze che aveva trasfe-rito alle Regioni stesse, e ladiminuzione del riconosci-

dulazione dovremmo farlaentro il 15 di dicembre e nonabbiamo ancora avuto le ri-sorse, perché credo che pro-prio in questi giorni il nuo-vo ministro dello Sviluppoeconomico e delle Infrastrut-ture stia decidendo di sbloc-care la prima trance del Fasche era rimasta bloccata.

MORETTI – Dopo que-sta tua esposizione speroche tra i nostri telespettato-ri non ci sia nessun pessimi-sta, perché qualcuno potreb-be aprire la finestra e but-tarsi giù…

GIANNINI – …buttarsidi sotto, non ci siamo buttatinoi, non ci si butteranno imarchigiani, noi abbiamolavorato con intensità.

MORETTI – Ecco, doveavete trovato la forza, leidee, la capacità, dove ave-te reperito i mezzi per po-ter sostenere questa barac-ca?

GIANNINI – Noi li ab-biamo reperiti facendoun’operazione di messa azero del bilancio regionale,ricostruendo il bilancio conuna verifica accurata, spesaper spesa, investimento perinvestimento sul bilanciocorrente, trovando delle ri-sorse che, ovviamente, nonsono replicabili anno peranno. Il presidente Spacca,nella conferenza stampa nel-la quale abbiamo presentatole linee di bilancio, ha chia-rito che nelle Marche noiabbiamo affrontato la crisiprima degli altri, investendomolte risorse attraverso ilFondo sociale europeo pergli ammortizzatori sociali inderoga, oltre a investimenti

per finanziare iniziative sul-le imprese, all’internaziona-lizzazione, alla strutturazio-ne di una politica culturale eturistica integrata e così via,cercando di dare risposte diattacco e di resistenza, spe-rando che la crisi, poi, dimi-nuisca la sua intensità; inve-ce, abbiamo verificato chequesto non è. Proprio venen-do qui, ascoltavo l’ultimanotizia sull’asta dei Btp, sonostati piazzati tutti e questagià è una buona notizia, mail tasso d’interesse del 7–9per cento significa che pa-gheremo cari gli interessi acoloro che hanno comprato inostri buoni pluriennali;inoltre, lo spread tra il no-stro tasso e quello dei bondtedeschi è sopra cinquecen-to, credo perché i mercatiaspettano la manovra, con ildecreto sullo sviluppo e sul-le riforme del 5 dicembre an-nunciato dal presidente delConsiglio.

MORETTI – Per fortu-na, in questi giorni con ilcambio del Governo abbia-mo riacquistato prestigio estima in campo mondiale,questo è molto importante,con Monti che ha attivatoun buon Governo, accoltomolto bene dalle autoritàd’Europa e americane. Tral’altro, Spacca, per conti-nuare a cercare mezzi, ac-cordi ed investimenti l’al-tro giorno è partito per laCina con una… piccolasquadra di 100 rappresen-tanti di aziende.

GIANNINI – Sì, devodire che questa è un’azionemolto importante, perché l’in-ternazionalizzazione, che

concittadini, sono giocatorinati, hanno voluto investiresu una risorsa nuova, su unapersona nuova.

MORETTI – Inoltre, seidiventata anche segretariaregionale del Partito demo-cratico per oltre tre anniprima di passare il testimo-ne ad Ucchielli.

GIANNINI – Sì, a Palmi-ro.

MORETTI – E poi, at-traverso varie cose, semprepositive, non so perché…

GIANNINI – (Sorride)…sarò una donna fortuna-ta…

MORETTI – (Rivolto ait e l e s p e t t a t o r i ,scherzando)…non posso direperché guai a dargli con-tro, perché sarebbeun’esplosione continua...Tra l’altro, ne sa qualchecosa il presidente degli in-dustriali, Paolo Andreani,però ho visto che avete fat-to pace…

GIANNINI – …sì, abbia-mo fatto un incontro e cisiamo chiariti. Mi pare cheAndreani, attraverso le suedichiarazioni, abbia compre-so come abbiamo fatto unimportante sforzo.

MORETTI – (Rivolto aitelespettatori) Nelle elezioniregionali è stata la più vo-tata del centrosinistra, haavuto 7.500 voti a favore.

GIANNINI – Sì, preferen-ze.

MORETTI – A proposi-to delle simpatie che stairaccogliendo, su Facebookall’inizio avevi 1.300 ami-ci, quanti ne hai oggi?

GIANNINI – Cinquemi-la. Abbiamo superato il limi-

MORETTI – E sei rima-sta qui a fare la battaglia?

GIANNINI – Questo è ilmio Paese e quando il Paesesta in difficoltà chiunque dinoi ha una responsabilità,rimanendo sul campo, poi èun mio sogno che lo coltive-rò in vecchiaia, spero di ar-rivarci.

MORETTI – Senti unacosa, ad un dato punto Spac-ca -che è sempre attento atutto, non si lascia sfuggireniente, le migliori occasio-ni, persone, eccetera- ti haaffidato un assessorato. Tusei assessore, principalmen-te, all’Industria…

GIANNINI – …alle Atti-vità produttive industriali eartigianali.

MORETTI – Tra l’al-tro, hai un settore nel qualedevi andare per forza d’ac-cordo con tutti, la pesca…

GIANNINI – …assoluta-mente.

MORETTI – Perchépenso che sia difficile…

GIANNINI – …gli uomi-ni di mare sono abbastanzafrizzanti, sono molto iodati.

MORETTI – Allora,come deleghe hai industria,artigianato, ricerca scienti-fica e tecnologica, l’innova-zione per i settori produtti-vi, pesca marittima interna,cave e miniere. Cave e mi-niere: perché vai, magari,a nasconderti se le cosevanno male?

GIANNINI – (Sorride) Seserve abbiamo un rifugioatomico.

MORETTI – Senti unacosa, hai delle deleghe ve-ramente vitali e importan-ti, so che ti dedichi molto

condizioni particolari, con-siderato il taglio del 91 percento delle risorse alla Re-gione Marche da parte del-l’ex-Governo centrale…

GIANNINI – …che equi-vale nei tre anni…

MORETTI – …mi devispiegare come avete fatto aresistere…

GIANNINI – …questo lodice il mago della finanza,che è Marcolini, che tienesaldamente i cordoni della

borsa.MORETTI – Marcolini

è proprio bravo…GIANNINI – …sì, Pietro

è molto bravo, come tutti imiei colleghi. Noi abbiamocominciato a reagire in modocollegiale, nel senso che lediscussioni in Giunta avven-gono sulle linee strategiche,mettendo insieme tutte leopinioni e le idee, in modoche ci sia anche una condi-visione non solo dei proble-mi, ma anche delle soluzio-ni…

MORETTI – …infatti,scusa se ti interrompo, unacosa che è emersa poco tem-po fa in uno studio che è

mento dell’aumento del tas-so dell’inflazione sulla sani-tà, per i prossimi tre anniavremmo da 1.122 a 1.180milioni di euro in meno dirisorse economiche. Conside-rate questo: tutti i fondi spe-ciali che venivano affidatidallo Stato ai vari assessora-ti, attraverso le deleghe datedal Governo, sono stati tuttiridotti a zero, non c’è il piùfondo delle attività produtti-ve, che contava 28 milioni

di euro, non c’è più il fondoper l’agricoltura, non c’è piùil fondo per il sociale, non cisono più i fondi strutturaliper il turismo, diminuisce ilfondo per il non riconosci-mento dell’aumento dell’in-flazione per la sanità, di cir-ca 200 milioni di euro in treanni, e potrei continuare. E’stato ridotto del dieci piùdieci il Fas, il Fondo areesottosviluppate, sono deisoldi che il Governo destinaalle Regioni attraverso deiprogetti. Le Marche hannolavorato molto sulle infra-strutture, il Fas valeva circa240 milioni di euro, adessosiamo a 200; l’ultima rimo-

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MARCHEdomaniFEBBRAIO 2012 15PAGINA

Intervista del 1° dicembre 2011www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

“Questo è un momento molto complesso: il nostroimpegno è nel creare le condizioni perché si possa

proseguire un’azione di sostegno all’economia. Attenzionesarà riservata a progetti innovativi, con particolare

riferimento alla domotica, cioè alla costruzione della casaintelligente”. E’ l’inciso di Sara Giannini, assessoreregionale all’Industria e Artigianato, nel corso degli“Incontri” di Alceo Moretti. L’ingresso nel mondopolitico è datato 1992, quando venne eletta primocittadino al Comune di Morrovalle, in provincia di

Macerata, all’epoca il sindaco più giovane d’Italia. Poi,da segretaria del Partito democratico delle Marche ha

passato il testimone a Palmiro Ucchielli per entrare nellasquadra del Governatore Gian Mario Spacca. “La

riduzione drastica dei finanziamenti -sostiene la Giannini-ci obbliga ad intrecciare competenze e risorse, superando

un lavoro a compartimenti stagni per mettere a fattorcomune tutte le opportunità”

tutte le imprese chiedono agran voce considerato chechi vive di manifattura, dimade in Italy come noi, èuna propensione alla conqui-sta di mercati stranieri chesono per noi molto appetibi-li. La Cina…

MORETTI – …sia per iconsumi che per gli investi-menti…

GIANNINI – …esatta-mente. Il nostro Governato-re, che gestisce direttamentela delega all’internazionaliz-zazione, sta lavorando conintensità. Tra le priorità dibilancio che verranno sostan-ziate con risorse di rilievo,

in quanto abbiamo deciso ilrecupero di risorse raschian-do il barile del bilancio re-gionale, indirizzando talerecupero verso alcuni speci-fici obiettivi: la difesa attivadel lavoro, nel quale ci sonole misure che noi abbiamomesso in campo con sinda-cato e imprese al momentoin cui si è avviata la crisi; ilfondo di garanzia, le misureper il sostegno a coloro cheescono dal lavoro; le borsedi studio per i ragazzi figlidi disoccupati; una serie diazioni di sistema che servo-no a tenere la coesione so-ciale.

MORETTI – E aveteancora mezzi per resisterein queste iniziative?

GIANNINI – Noi abbia-mo destinato quest’annosolo a questo tipo di misurache è straordinaria 23 milio-ni di euro, poi, altri li abbia-mo destinati alla Ict (le tec-nologie dell’informazione edella comunicazione, acroni-mo Tic, in inglese Informa-tion and communication te-chnology, il cui acronimo èIct, ndr.), all’innovazione eall’activaging, perché noiabbiamo il progetto sulladomotica, sulla costruzionedella casa intelligente, lega-ta anche al progetto dell’In-rca; inoltre, abbiamo decisodi investire nell’innovazio-ne, perché il 2012 sarà l’an-no europeo dell’innovazio-ne. I regolamenti per la ri-partizione delle risorse sonogià all’esame dei tecnici enoi dovremmo affrontareanche il tema della costru-zione, della realizzazione edell’approvazione del pianodell’innovazione, cioè unaprogrammazione sui temidell’innovazione.

MORETTI – Chi non viconosce bene potrebbe pren-dervi per visionari, perchéin un momento come questopensare a tante cose attiveda mettere in funzione…

GIANNINI – …certo, in-vece è il momento giusto…

MORETTI – …è il mo-

mento giusto e gli elementigiusti…

GIANNINI – …sì, gra-zie…

MORETTI – …fortuna-tamente per i marchigianiche abbiamo.

GIANNINI – A comincia-re dal presidente a cui riferi-rò questo complimento.

MORETTI – Senti, tusei veramente innamoratadelle innovazioni, ti daimolto da fare, la ricerca èuno dei tuoi cavalli di bat-taglia…

GIANNINI – …innanzi-tutto, noi quest’anno abbia-mo chiuso due bandi da 8 e

6 milioni di euro, uno sul-l’innovazione e l’altro sullaricerca, i quali sono arrivaticon gli ultimi recuperi dirisorse che siamo riusciti afare a 14 e 15 milioni.

MORETTI – Hai vintoqualche lotteria?

GIANNINI – No, sono lerisorse comunitarie che ab-biamo recuperato, verificato,riutilizzato in modo appro-priato.

MORETTI – E utilizza-te in un momento giusto.

GIANNINI – Sì, credoproprio che questo sia statoil momento giusto, perché,tra l’altro, sono stati presen-tati e poi emessi molti pro-getti interessanti costruiti daaziende e da molte aziendeche si sono costruite in rete;per cui, noi complessivamen-te abbiamo messo a disposi-zione 29 milioni di euro perricerca e innovazione suibandi che sono stati appro-vati e chiusi ad aprile. Inol-tre, ho già detto che conti-nueremo a ricercare le risorsesul Por, il documento di Pro-grammazione regionale euro-pea, proprio perché voglia-mo utilizzare il più possibilequeste risorse e scorrere que-sti bandi.

MORETTI – In questigiorni ho avuto ospite miocognato, che adesso è inpensione, ma è stato un di-rigente della Cee. Lui unasera mi ha detto: “Io noncapisco più niente, perché aBruxelles arriva solo genteche si lamenta, questi inve-ce fanno, operano e trova-no”. In un momento comequesto una delle cose piùdifficili è trovare i mezzi.

GIANNINI – Sì, stiamofacendo questa operazione diutilizzo di tutte le risorsedisponibili e, soprattutto, diriorientamento delle risorse,perché piuttosto che investir-le in alcuni rivoli che pote-vamo permetterci nel mo-mento in cui non c’era lacrisi, oggi abbiamo deciso dimassimizzare tutto e finchésarà possibile, senza aumen-

tare, tra l’altro, la tassazione,perché questo è un altro datorilevantissimo, noi abbiamodeciso di non utilizzare l’au-mento delle addizionali eabbiamo utilizzato solo, equesto ci tengo a dirlo, unpiccolo aumento di accisesulla benzina perché abbia-mo avuto la richiesta pres-sante delle Province e deiComuni colpiti dall’alluvio-ne che non avevano risorseper poter finanziare e pagarei lavori urgenti, fatti proprionei giorni a ridosso dell’al-luvione; perché a differenzadelle regioni che, tra l’altro,guarda caso, sono tutte re-

gioni del centrodestra, tran-ne la Basilicata, e quindi ilVeneto, il Piemonte, il Lazioe anche la Liguria mi risulta,non abbiamo avuto dal Go-verno nessun tipo di soste-gno, ancora, per i danni su-bìti dalle alluvioni. Attraver-so questa operazione abbia-mo recuperato circa 15 mi-lioni di euro che abbiamomesso a disposizione di Pro-vince e Comuni colpiti, e, inpiù, abbiamo predisposto 5milioni di euro di fondo perl’alluvione, con l’obiettivodi garantire i prestiti e i fi-nanziamenti che le impresechiedono per far fronte aidanni subìti.

MORETTI – Senti, intutto questo mondo, a parteil fatto che se ci fosse anco-ra mio cognato direbbe cheè capitato in un mondo dimatti…

GIANNINI – …diamoquesta impressione…

MORETTI – …adessocom’è la situazione nellaregione? C’è qualche spira-glio di ripresa? Qualcosa dipositivo?

GIANNINI – Allora, noistiamo vedendo che c’è unsettore, il calzaturiero, che dàsegni interessati di ripresa,anche se, ovviamente, nonsta alle percentuali di pre-crisi, però dà segni di ripre-sa, soprattutto nella qualitàmedio-alta delle produzioni.Questo significa che sonoriusciti ad entrare in mercati,anche internazionali, che cre-scendo, a differenza nostra,dal 3 al 4 per cento all’annohanno fasce larghe di popo-lazione che si possono per-mettere l’acquisto di beni divalore. Siamo invece un po’più preoccupati per le attivi-tà di mercato interno che ri-guardano l’agroalimentare, lecostruzioni, perché eviden-temente, essendo l’Italia unpaese in cui si cresce zero,questa è l’aspettativa di cre-scita dell’anno prossimo, èevidente che anche avendodelle risorse i cittadini sonorestii ad investirle. Noi ab-

biamo avuto alcuni incontricon le associazioni di cate-goria generalmente rappre-sentative, e l’Anci, appunto,dichiarava che c’erano fortidifficoltà a gestire il mante-nimento e la forza lavoro,che già ha subìto un depau-peramento dai primi di que-st’anno. Credo che dovrem-mo urgentemente mettere incampo tutte queste azionipreviste sul bilancio, perchéquesto ci consente di avererisorse da indirizzare, nonsolo a sostenere i settori tra-dizionali, che ovviamentenon possiamo abbandonare,ma anche a capire la futuradeclinazione delle Marche.

MORETTI – Comesono il rapporto e l’atmo-sfera nei rapporti con lebanche?

GIANNINI – Noi, comesapete, abbiamo un tavolodi concertazione regionale,il quale sovrintende a tuttele operazioni che riguarda-no l’industria, l’artigianatoe le altre iniziative im-prenditoriali, nel quale sie-dono sia i rappresentantidelle parti sociali che delleassociazioni di categoria, e,pur non essendo previstodalla legge, abbiamo decisoall’inizio della legislatura,quando sono diventata as-sessore, di invitare anche unrappresentante dell’Abi,l’Associazione bancaria ita-liana regionale, proprio per-ché pur non facendone par-te, quindi non potendo vo-tare, ha potuto assistere edialogare nel momento incui abbiamo individuato lelinee d’intervento, stabilitole procedure, definito il per-corso dei bandi, individua-

to le risorse, un tavolo checonsente di poter stringereun accordo intenso e profi-cuo. Con l’Abi abbiamo fir-mato un accordo, che scadeal 31 di dicembre, che stia-mo già tentando di rinnova-re per l’anno prossimo, ilquale, oltre che l’anticipa-zione sulle fatture per i la-vori fatti alle pubbliche am-ministrazioni, offre la possi-bilità della cessione del cre-dito, che serve agli impren-ditori per ottenere liquidità,e quindi rifinanziare la ban-ca il rapporto con l’Ammi-nistrazione che liquiderà ilsaldo, perché, purtroppo, noistiamo facendo un lavoromolto intenso sul pagamen-to delle nostre spettanze,siamo in una media di circasessanta giorni a data dellafattura, con alcuni picchi piùpositivi, altri, invece, menopositivi per quanto riguar-da…

MORETTI – …io sonotra i picchi negativi…

GIANNINI – …e vabene, qualche picco negati-vo ci deve stare (sorride)…

MORETTI – …so che ilmio gruppo aspetta un po’più di tempo.

GIANNINI – Allora,adesso dirò a Marcolini chebisogna sveltire un po’.

MORETTI – Senti,dimmi una cosa, la Macro-regione adriatica-ionica,

che adesso ha avuto vialibera dall’Europa, che ri-percussioni può avere per inostri imprenditori, per lanostra regione?

GIANNINI – Credo chesia strategica, perché noi in-tanto diventiamo punto diriferimento delle regioni del-la costa adriatica e lo diven-tiamo sia nei confronti del-l’Europa che di tutto quelmondo che va dal Balticoin Russia sulla costa jugo-slava, che ci consente didialogare con i Paesi cheentrano adesso nel percorsoeuropeo e che sono oppor-tunità di investimento e diproduzione molto forte. Tral’altro, il fatto di aver indi-viduato la regione ci con-sente di poter poi candidar-ci all’utilizzazione di risor-se progettuali specifiche chel’Europa metterà in campo.

MORETTI – Senti unacosa, voglio toccare unpunto che so ti sta molto acuore. Tu segui con parti-colare attenzione l’artigia-nato, in particolare l’arti-gianato artistico, perché?

GIANNINI – In realtà,ognuno di noi ha delle pas-sioni, anch’io ho delle pas-sioni. La mia passione per-sonale è legata alle produ-zioni realizzate con la curadell’artista, ma in realtà, lorosi definiscono artisti, noinelle Marche abbiamo dellepersone straordinarie con deitalenti incredibili, che sonoriconosciute nel mondo inmercati a noi del tutto igno-ti e che sono consideratequasi delle star e che noi,invece, consideriamo sem-plici artigiani. Prima sononati gli artigiani che poi

sono diventati industriali,alcuni grandi.

MORETTI – Ad undato punto non devo dimen-ticarmi che tu avevi qual-che tempo fa, non so sel’hai ancora, una passioneper il nuoto artistico…

GIANNINI – Il nuotosincronizzato.

MORETTI – Vedi, miricordo tutto di te.

GIANNINI – E’ quasicommovente questa cosa. Lamia passione, non riesco piùa seguirlo perché non ho piùil tempo materiale, ne ave-vo poco prima, adesso quasiniente, però è la mia passio-ne perché tali nuotatricisono così belle, aggraziate,sembra che veramente viva-no in un’altra dimensionequando vanno fuori e den-tro dall’acqua e quindi que-sto senso di leggerezza, diforza insieme sono veramen-te belle.

MORETTI – Senti, pur-troppo il tempo è finito, mati devo fare un’altra do-manda, impegnativa neltuo ruolo. Considerato chenelle Marche ci sono tantigiovani che hanno vogliadi fare, di creare, di realiz-

zare, che cosa ti sentirestidi dire ad un giovane chevoglia mettere su un’impre-sa oggi…

GIANNINI – …so che èdura, so che ci si scontra difronte ad un percorso imper-vio, però penso che ognunodi noi deve coltivare i pro-pri sogni, e, se possibile, im-pegnare la propria vita a re-alizzarne qualcuno, per cuinon bisogna rinunciarci, so-prattutto in un momento digrave difficoltà come que-sto, perché avere un obietti-vo che anche ci sembra am-bizioso e irraggiungibile in-tanto ci fa guardare conminore ansia e preoccupa-zione le cose purtroppo ne-gative che abbiamo intorno,ma ci dà anche la forza disuperarle, perché noi abbia-mo una prospettiva davanti.Non avere obiettivi, nonavere sogni, non avere pro-spettive significa condanna-re tutti ad una situazioned’insoddisfazione e di an-sia. Ad un giovane direi: col-tiva il tuo sogno e trovaqualcuno che per quello chepuò non lo considera néun’utopia, né una esaltazio-ne, ma ti aiuta a sostenerloe a realizzarlo. Noi abbiamotanti strumenti, quindi ioconsiglierei di non rinuncia-re mai.

MORETTI – L’ultimadomanda, ci sono marchi-giani che sono veramente,lo dico sempre, il migliorprodotto della regione;purtroppo, ci sono ancoradei marchigiani che hannograndi preoccupazioni, so-prattutto quelli che hannopiccole imprese artigiane,c’è ancora la possibilità didar loro una mano?

GIANNINI – Sì, noi stia-mo lavorando con intensità,quest’anno abbiamo avvia-to delle iniziative importan-ti, oltre a rifinanziare misu-re della crisi, come l’inno-vazione che interessa moltole piccole e piccolissime im-prese, perché l’innovazioneloro tante volte la fannosenza saperlo, quando pren-dono in mano il loro pro-dotto lo guardano, lo cam-biano, lo studiano e quellaè innovazione, innovazionedel prodotto.

MORETTI – Ovvia-mente.

GIANNINI – E loro nonse ne rendono conto; poi,magari, viene qualcuno dafuori e gli dice: “Ma guardache questa è una cosa inno-vativa”, e quindi gli fannoun progetto che può inter-cettare delle risorse e che liaiuta a continuare a lavora-re e a migliorare. L’innova-zione serve a questo, perquesto abbiamo investitomolto; inoltre, la ricerca èsempre stata considerata unappannaggio delle grandi in-dustrie, quest’anno nel ban-do che abbiamo pubblicatoabbiamo inserito una riser-va del 10 per cento per leaziende artigianali sulla ri-cerca.

MORETTI – GrazieSara, grazie ai telespetta-tori e arrivederci alla pros-sima settimana.

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FEBBRAIO 201216PAGINA MARCHEdomani

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FEBBRAIO 2012 MARCHEdomani

Fondazione Marche– Finanziamenti per la diversificazione aziendale,lo sviluppo dei brevetti e gli studi dei ricercatori in America

Risorse per la crescita

Il presidenteFrancescoMerloni:“Individuaregli strumentipiù idonei perrilanciare ilnostro tessutoproduttivo”

Da sinistra: Marco Pacetti, Francesco Merloni e Mario Pesaresi

Settecentomila euro in ca-pitali e finanziamenti perla diversificazione azien-

dale e la valorizzazione deibrevetti e un milione di euroin borse di studio nel settoredella medicina molecolare.Queste le risorse che Fonda-zione Marche, fondazioneprivata senza scopo di lucro,mette in campo per le impresee i ricercatori delle Marche.Francesco Merloni, presiden-te Fondazione Marche, ha il-lustrato, assieme ai vicepresi-denti della Fondazione Mar-che, Mario Pesaresi e MarcoPacetti, le tre nuove misure difinanziamento. “Questi inter-

venti, che abbiamo recente-mente approntato –ha dettoMerloni-, nascono da un con-fronto con le imprese, per in-dividuare gli strumenti piùidonei per rilanciare il tessutoproduttivo regionale che è lanostra missione. Con queste

misure intendiamo favorire ini-ziative imprenditoriali in nuo-vi ed avanzati settori di attivi-tà industriale con alto poten-ziale di sviluppo futuro”. “Inostri obiettivi –ha affermatoPesaresi- sono concentrati nel-la creazione e nello sviluppodelle imprese, le sole in gradodi creare ricchezze. Le mag-giori difficoltà si stanno ri-scontrando nel settore dellerisorse umane che noi voglia-mo aiutare. Dobbiamo faremergere chi ha talento e vuo-le accettare le sfide, anche sequeste si presentano semprepiù complesse”. “La compo-nente innovazione –ha ag-giunto Pacetti- è fondamenta-le per il successo delle inizia-tive in un contesto sempre più

difficile e competitivo. Aiuta-re chi vuole percorrere questastrada, che appartenga al mon-do universitario e no, è cen-trale per tutti noi”. Questenuove opportunità di suppor-to alle imprese ed imprendito-ri impegnati nello sviluppo enella crescita delle aziende siaggiungono alle precedentiiniziative a favore delle startup e spin off, i cui risultati sisono già concretizzati in nuo-ve imprese innovative. Nel set-tore delle start up universita-rie, finanziate nell’ambito delconcorso Ecapital, sono staterealizzate 5 aziende (K-SportSas di Mirko Marcolini, Ci-matic Srl, Nano-Tech srl, 3D –Svs Società cooperativa e Gre-entech di Santori & Moglie

Snc) a due delle quali sonostati assegnati premi per 50mila euro e tre da 20 mila euro.Nell’ambito delle tre iniziati-ve sulle start up e aziende chesono nate a fronte di situazio-ni di crisi, è stata fornita as-sistenza e valutazione del-l’Istao a 20 soggetti, solo tredei quali si sono concretizzatidopo i necessari approfondi-menti sulla reale fattibilità. Letre operazioni di capitalizza-zione approvate riguardanoHp Composites, Così Srl eStilox Srl; di queste la primedue hanno già perfezionato leoperazioni. Il tema che la Fon-dazione si è posto con le nuo-ve misure è di allargare le ope-razioni finanziarie anche adaltre opportunità.

La Facoltà dorica di Economiainsieme al Gruppo Loccioni

Progetto Gol perstudenti meritevoli

La Facoltà di Economia“Giorgio Fuà ” insieme alGruppo Loccioni offre, per laprima volta in Italia, un’in-novativa modalità di forma-zione ed orientamento ai pro-pri studenti. Si tratta del Pro-getto Gol - Grow On Loc-cioni, un percorso che coin-volge 12 fra i 303 iscritti alsecondo anno della laureamagistrale, selezionati dauniversità ed impresa. Il pro-getto, che ha l’obiettivo dipreparare i giovani laureandiad un ingresso veloce ed ef-ficace nel mondo del lavoro,si divide in tre macro attività:formativa, project work e tu-toraggio individuale. La pri-ma prevede incontri formati-vi (fino al prossimo mese dimaggio) con responsabili del-l’impresa, consulenti e pro-fessionisti su tematiche chevanno dall’organizzazioneaziendale al design. Il projectwork li vedrà protagonisti inun caso reale, dove dovrannopartecipare allo studio e allosviluppo di una delle busi-ness unit dell’impresa.

Oltre a pagare a tutti e 12gli studenti le tasse universi-tarie, il Gruppo si impegna amettere a disposizione diognuno un tutor per orientarel’ultimo anno di specializza-zione e definire gli step ne-cessari per arricchire adegua-tamente il curriculum ed in-dirizzare il futuro.“L ’emplo-yability dei laureati è da sem-pre l’asse portante delle no-

stre strategie ”, aveva sottoli-neato il Rettore dell’Univer-sità Politecnica delle Marche,Marco Pacetti, durante lapresentazione del progetto.L’inciso di Enrico Loccioni,presidente del Gruppo Loc-cioni, su quello che è lo “sco-po più importante del me-stiere stesso di imprendito-re: creare lavoro e, attraver-so questo, offrire ai giovanila possibilità di svilupparela propria identità personalee professionale. Mettere alcentro dell’attenzione lavo-ro, mercato e persone signi-fica vivere l’impresa comebene comune e non solocome bene privato. ‘GrowOn Loccioni’ è un’occasio-ne preziosa per portare avan-ti questa visione: crescitadei talenti, sviluppo delmodello d’impresa, arricchi-mento del territorio”. Il pro-getto nasce all’interno dellaboratorio di BusinessMarketing, creato nel 2005dalla collaborazione tra laFacoltà di Economia ed ilGruppo Loccioni per offrireagli studenti altre opportu-nità formative tra cui projectwork, corsi di studio sulmarketing B2B, progetti ditesi e dottorati di ricerca.Secondo Gian Luca Grego-ri, preside della Facoltà diEconomia, tale progetto“rappresenta una modalitàinnovativa per integrare co-noscenza e ricerca con e peril territorio”.

Banca dell’Adriatico e Confindustria PU:rinnovato l’accordo in favore delle Pmi

Plafond di 600 mln

Da sinistra Dario Pilla e Claudio Pagliano

Tre i puntiinnovativi

dell’intesa:valorizzazione

del capitaleumano,

interventi difinanza

straordinaria erazionalizzazione

organizzativa,misure per una

maggioreefficienza

energetica edeco-

sostenibilitàdell’impresa

L’obiettivocomune è ilcontinuo soste-gno allo svi-luppo delle pic-cole e medieimprese cherappresentanola struttura por-tante del siste-ma produttivomarchigiano. Sirafforza la col-laborazione traConfindustr iaPesaro Urbino eBanca dell’Adriatico, firma-tari di un accordo che guar-da ad ogni possibile pro-spettiva di sviluppo per lePmi della regione e che aquesto scopo prevede unplafond di 600 milioni dieuro. L’accordo è stato pre-sentato e siglato a Pesaroda Claudio Pagliano, pre-sidente di Confindustria Pe-saro Urbino, e da Dario Pil-la, direttore generale diBanca dell’Adriatico. I pun-ti innovativi dell’accordosono tre: la valorizzazionedelle persone che lavoranoin azienda con il sostegnoalla formazione dei dipen-denti e allo sviluppo occu-pazionale, gli interventi difinanza straordinaria e ra-zionalizzazione organizza-tiva (Lean Management), ifinanziamenti e la consulen-za per una maggiore effi-cienza energetica ed eco-so-stenibilità dell’azienda. “Inquesto momento il creditorappresenta l’emergenza ela priorità più importante daaffrontare nell’immediato.L’accordo siglato –ha affer-mato Pagliano- va in que-

sta direzione: rinnova unrapporto di partnership giàavviato, ma rafforza gli in-terventi per la crescita, pun-tando su soluzioni in gradodi supportare le imprese efavorirne investimenti, cre-scita, patrimonializzazionee sviluppo”. “Siamo al ter-zo rinnovo di un accordo –ha commentato Pilla– cheha dato risultati non facil-mente immaginabili all’ini-zio di questo percorso co-mune. Con ConfindustriaPesaro Urbino oggi siamouna squadra che ha trasfor-mato l’emergenza in occa-sione di crescita. Se guar-diamo alla realtà di ognisingola azienda, possonoemergere opportunità dicrescita inesplorate, nuovimercati su cui affacciarsi,progetti da realizzare, pos-sibili alleanze. Un puntoimportante dell’accordo èl’impegno per la formazio-ne e quindi per l’occupa-zione. Il momento è diffi-cile ma le nostre impresehanno qualità e capacitàimprenditoriale indiscussee intatte e noi faremo fino

in fondo la nostra parte,mettendo loro a disposi-zione credito, conoscenzae vicinanza”.

La creazione Giampaoli scelta dal Corriere dellaSera tra le migliori prelibatezze italiane

Ciambellona nell’olimpo

Un’eccellenzatutta

marchigiananella classifica

dei saporistilata dal

giornale di viaSolferino: un

dolce deliziosoal punto da

provocare“turbamenti”

Giampaolo Giampaoli, alato la Ciambellona

Cambia l’anno ed è tempodi bilanci, anche in fatto di sa-pori. Ecco allora che, tra le tanteclassifiche che imperversano, c’èquella delC o r r i e r edella Serastilata pereleggere leundici eccel-lenze italianein campo ali-mentare edenogastrono-mico. Tradi-zione e qua-lità premia-no: c’è infat-ti anche laGiampaoli,storica azien-da dolciariaanconetana,nella rosa deim i g l i o r i ,unica realtàmarchigianapresente nel-la mappa delgusto secon-do il giornale di via Solferino.Nella rubrica gourmet “Scorri-bande”, curata dal giornalistaRoberto Perrone, tra i ricono-scimenti ai migliori prodotti,cuochi, piatti, alberghi e negozidel 2011, alla Giampaoli vieneattribuito l’oscar del gusto come“sfizio dell’anno”, guadagnatograzie ad una sua creazione ge-nuina e d’effetto: la Ciambello-na. Fatta con farina, zucchero,uvetta, lievito, burro e solo tuor-lo d’uovo, la Ciambellona ha isapori tipici della tradizione mar-chigiana, segno distintivo del-l’azienda dorica. E l’aspetto èall’altezza del gusto: il dolce pro-dotto si presenta infatti come unascenografica ciambella di tre chi-

logrammi, ben lievitata e riccadi uvetta, ed anche la confezio-ne è accattivante, rimandando aicolori rustici della produzione

casereccia regionale. Una deli-zia in grado di “provocare tur-bamenti”, secondo Perrone, cheparla anche di “un tributo, ungiusto riconoscimento a Giam-paolo Giampaoli, alla guida del-l’azienda dolciaria di famiglianata nel 1900”. Morbidissima eprodotta con ingredienti di altaqualità, la Ciambellona, idealecome regalo in occasione di fe-stività natalizie e pasquali, fa-cendo una figura di sicuro effet-to sulle tavole imbandite, è buo-na da gustare sempre, vendutatutto l’anno. Fedele al credo chesia necessario soddisfare tutte leesigenze, la Giampaoli ha ideatopiù versioni anche di questo pro-dotto, proposto sia in forma in-tera (ciambella da tre chilogram-mi), sia in tranci. Si trovano cosìin commercio la Ciambellonaclassica con uvetta, quella conl’aggiunta di gocce di cioccolatoe quella della linea “zuccheroze-ro” con uvetta, in cui lo zucche-ro è sostituito dal smaltitolo: unacreazione, quest’ultima, pensataper chi ha problemi di glicemiae diabete.

Rosemary Martarelli

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MARCHEdomani FEBBRAIO 2012PAGINA18

RETTORE MARCO PACETTI

“Strategia delletre T contro la crisi”

L’innovazione viaggia con iltalento dei giovani,

soprattutto di quelli chehanno seguito un percorso di studiimportante. Andare all’università,

specie oggi, richiede certo sacrifici,ma rappresenta ancora

l’investimento più importanteche un diciottenne possa fare

MORETTI – Buonaseracari amici, l’ospite di questatrasmissione è veramente unaricchezza per la nostra re-

gione: parlo di Marco Pacet-ti, il prestigioso Rettore del-l’Università Politecnica delleMarche. Il professor Pacettiregge questo interessante, im-portante ateneo da 15 anni osbaglio?

PACETTI – Non sbaglia,è giusto.

MORETTI – (Rivolto aitelespettatori, scherzando)Quindici anni! Non riesconoa farlo fuori, eh!

PACETTI – In senso ac-cademico, si intende! (ridono)

MORETTI – Indubbia-mente. Senta, com’è andatal’ultima campagna iscrizio-ni?

PACETTI – La campagnaiscrizioni restituirà dati piùprecisi i primi mesi del nuovoanno, perché ci sono varieoperazioni in corso, trasferi-menti, eccetera. Noi stimiamodi superare ancora una volta illivello di 4 mila nuove iscri-zioni, 4 mila matricole conleggera, immaginiamo, flessio-ne, non equamente distribuitanelle facoltà, di un 2 per cen-to o poco più.

MORETTI – Con unapopolazione complessivadi…

PACETTI – …la popola-zione complessiva supererà i17 mila iscritti, quindi più cheun paio di divisioni da unpunto di vista militare. Credoche questo sia un dato ancorabuono, anche se forse è laprima volta negli ultimi anniche in termini assoluti regi-striamo una leggera flessione,

ma la flessione di cui sentia-mo parlare a livello nazionaleè molto più ampia.

MORETTI – Siamo unpaese che deve fronteggiareuna grave crisi: come mai cisono giovani che ancora siiscrivono per intraprendereun cammino che è lungo al-cuni anni, impegnativo, co-stoso?

PACETTI – Io direi chepurtroppo non ce ne sonoancora abbastanza; certo chefare un discorso di questo tipoin un periodo di crisi comequello che stiamo vivendo puòsembrare in grave controten-denza, però il nostro paese,

nello scenario europeo nelquale siamo immersi -or-mai la nostra vita siregola forse più a Bru-xelles, a Francoforte,

che non a Roma-, sicaratterizza per un

numero di laure-ati straordina-

r i a m e n t ebasso. Vi è

una sor-ta di

l e g -gen-d a

metropolitana che ogni tantoriprende a circolare e secondola quale in Italia sarebbero fintroppi i laureati; in realtà èvero il contrario: noi abbiamouna dotazione di laureati cheè la metà della media dei pa-esi Ocse, cioè dei paesi piùsviluppati.

MORETTI – Perché al-lora siamo conosciuti comeun paese di alta cultura?

PACETTI – Temo chequesto appartenga più all’ere-dità dei secoli passati che nonal presente: la capacità delnostro paese di incidere sullealte professioni intellettuali nelpanorama mondiale si è forte-mente ridotta proprio a causadel fatto che abbiamo un nu-mero di laureati decisamenteinferiore a quello degli altripaesi. Questo è gravissimo nelpresente, ancor più in terminidi prospettiva, perché signifi-ca restar fuori dal circuito del-l’economia delle conoscenze,cioè dell’economia che sem-

pre meno si baserà sul mani-fatturiero, su fattori tangibili,e sempre più invece vedrà ar-ricchirsi quei popoli, queipaesi, quelle imprese capacidi immettere nei propri pro-dotti e nei propri servizi mol-ta intelligenza, dunque inno-vazione. E l’innovazione viag-gia con il talento dei giovani,soprattutto di quelli che han-no seguito un percorso profes-sionale strutturato importante,cioè che hanno fatto degli stu-di di livello universitario. Ilnostro paese non ha solo lamina pensionistica di cui inquesti giorni tutti ci stiamooccupando: questa di cui hodetto è una mina ancora piùgrave, una problematica chenon viene forse percepita finoin fondo, ma veramente è dafare un appello alle famiglie,ai giovani, perché andare al-l’università, specie oggi, ri-chiede certo sacrifici, ma rap-presenta ancora l’investimen-to più importante che un gio-vane diciottenne possa fare.E’ chiaro che anche la fami-glia che investe deve essereconsapevole che senza unaformazione di livello univer-sitario sarà difficile per il pro-prio figlio accedere ai livellipiù alti della società dellaconoscenza.

MORETTI – Un anno fa,di questi tempi, dopo un lun-go e travagliato percorsoparlamentare, veniva appro-vata la riforma cosiddettaGelmini; che cos’è successoda allora?

PACETTI – Lei dice bene,cosiddetta Gelmini; io direicosiddetta riforma, perché inrealtà, almeno dal mio puntodi vista, e non ho mai manca-to di sottolinearlo, non è indiritto di chiamarsi tale. Io houn’idea delle riforme ben piùalta; questa è un grande e com-

plicato affastellamento di nor-me che hanno il risultato pra-tico di bloccare per alcuni annil’università nel fare regola-menti, leggi, leggine e di riac-centrare tutto il potere, quelpoco che era stato decentratoall’autonomia degli atenei,verso il ministero. Quindi unmodello straordinariamente inantitesi rispetto al modello ge-nerale di delega di funzioni,di federalismo di cui stiamotutti vedendo l’applicazionein questi periodi. Dal miopunto di vista, non ha dunquela dignità di chiamarsi rifor-ma. Ad un anno di distanza,poco si è visto, molto si èdetto; ci sono state tante ma-

nifestazioni, ma quasi nientedi ciò che quella norma pre-vedeva si vede avanzare. Si èfatto un gran parlare di meri-to, una parola bistrattata per-ché viene pronunciata a pienabocca, ma mai applicata: nonl’ha applicata la Gelmini -an-che se ne ha fatto uno slogan-, perchè è stata partecipe deifamigerati tagli lineari del mi-nistro Tremonti, il quale hatagliato dovendo tagliare, pro-babilmente in modo inevita-bile, ma ha tagliato a tutti inegual modo, buoni e cattivi,andando in direzione esatta-mente opposta rispetto all’af-fermazione del principio delmerito.

MORETTI – Possiamoriporre qualche speranza nelfatto che il nuovo ministroProfumo, che è stato Rettoredel Politecnico di Torino, hauna conoscenza profondadella materia che gli è stataaffidata?

PACETTI – FrancescoProfumo è un amico da tempomemorabile ed io ho una gran-de stima delle sue capacità,delle sue conoscenze, dellesue capacità gestionali, perchéha gestito al meglio un ateneoimportante come il Politecni-co di Torino. Temo che nonriuscirà a superare i vincolieconomici che il paese affron-ta, però ho speranza che, pro-prio perché non c’è, come dire,una lira in cassa, possa dedi-carsi con profitto alla sistema-zione di alcuni procedimentie ad attenuare quel soffocante

centralismo che caratterizza lacosiddetta riforma Gelmini.

MORETTI – Io ho esa-minato con attenzione, come

faccio sempre quando ho ilpiacere di averla ospite intrasmissione, l’attività, le ini-ziative, i progetti e le realiz-zazioni della Politecnica del-le Marche. Le pongo una do-manda: come fa, consideratala situazione di crisi in cuiversa il paese, a tenere lei in

piedi tutta questa, scusi l’irri-verenza del termine, ‘barac-ca’?

PACETTI – Intanto vadetto che le singole ammini-strazioni raccolgono anche ifrutti di quello che hanno se-minato: se nel passato hannoavuto dei comportamenti fi-nanziariamente poco attenti odissennati, in un momento dicrisi della finanza pubblicavivono una crisi ancora supe-riore, unendo alle difficoltà delpaese le proprie. Non è questoil nostro caso: grazie ad unacondotta accorta, dal punto divista della gestione economi-ca e finanziaria, negli annipassati, noi siamo oggi in gra-do di affrontare la crisi nondico ridendo, ma certamentecon minore preoccupazione ri-spetto a tanti altri nostri colle-ghi. Tant’è vero che anche inqueste condizioni di tagli con-sistenti –e tagli uguali per tutti,quindi in senso contrario almerito tanto declamato- noiriusciamo a fare investimenti,il che per noi significa punta-re sulla ricerca. E la ricerca sifa in due modi: con i giovani–ne abbiamo assunti proprioin queste ore e assumeremoaltri ricercatori- e attrezzandoal meglio i nostri laboratori;la settimana scorsa abbiamovarato un ulteriore piano diinvestimenti per il rinnovodegli apparati di laboratorio,perché ci vogliono buone idee,certo, ma servono anche de-gli strumenti, specie nella ri-cerca scientifica avanzata,

molto buoni.MORETTI – All’Univer-

sità Politecnica delle Marcheavete in questo momento ol-

tre 50 corsi attivi; quantidocenti avete?

PACETTI – In una cin-quantina di corsi dei vari li-velli che sono attivi nellenostre sedi lavorano struttura-ti, parlo cioè di personale diruolo, quasi 600 tra professorie ricercatori; ci sono poi ap-

porti esterni di personale as-sunto con dei contratti annua-li su temi specifici, ed è unabuona massa.

MORETTI – E’ un eser-cito della cultura, questo!

PACETTI – E’ certamen-te una quantità impressionan-te di intelligenze che possonoessere messe al servizio nonsolo della preparazione deinostri studenti, ma anche a di-sposizione dello sviluppo ditutto il territorio, delle alte isti-tuzioni pubbliche, delle im-prese, dei cittadini su aspettispecifici, perché il nostro com-pito non è solo quello di svi-luppare ricerca e poi trasmet-tere i risultati della stessa, maanche di svolgere quella cheormai si chiama la terza mis-sione: la prima è la ricerca, laseconda è la didattica, la terzaè mettere i nuovi sapere chesviluppiamo nei nostri labora-tori a disposizione per lo svi-luppo economico del nostroterritorio, anche partecipandodirettamente alle imprese.

MORETTI – Che speran-ze ci sono che la sapienzaacquisita dai giovani cheescono dalla Politecnica tro-vi accoglienza nelle varieindustrie, negli enti, in sostan-za nell’economia?

PACETTI – Io, forse an-che in controtendenza, possodare dei segnali di fiducia daquesto punto di vista: siamoreduci da un paio di giorni dauna presentazione pubblica,fatta insieme alla Camera dicommercio di Ancona e ad

Ubi-Banca Popolare di Anco-na, di un programma che sichiama ‘Campus World’ e cheprevede stage in tutto il mon-do per i nostri studenti. Ab-biamo avuto un successo stra-ordinario, ma lo straordinariodi questa operazione è che laqualità dei nostri studenti ètale che una buona parte diessi trova lavoro direttamenteall’estero. E’ una buona espor-tazione di capitali intellettua-li, perché poi molti di questigiovani radicano le nostreimprese all’estero. Altrettantirientrano e mi ha impressiona-to, proprio in sede di presen-tazione, il racconto di un no-stro laureato in ingegneria che,fatta la sua esperienza ad HongKong, già nella prima settima-na dal rientro ha avuto tre pro-poste di lavoro a tempo inde-terminato, doveva solo deci-dere quale accettare. Immagi-no che non sia per tutti così,e questi segnali sono veramen-te confortanti per due aspetti:innanzitutto fa piacere che cisiano giovani talentuosi con-sapevoli che l’orizzonte èquello del mondo -e a questoproposito li favoriamo, perchénei tirocini all’estero noi li so-steniamo finanziariamente-; ilsecondo è che le imprese ca-piscono che questi talenti nonbisogna farseli scappare equando li trovano se li tengo-no.

MORETTI – Ha parlatodi imprese: in questo momen-to di difficoltà, si rendonoconto dell’opportunità di in-

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“In un periodo di gravi difficoltà bisogna concentrare imigliori talenti, investire nelle migliori tecnologie, ma

stando tutti unitinel territorio”.

Così, agli“Incontri” di

Alceo Moretti, ilRettore della

Politecnica delleMarche, Marco

Pacetti. Chesottolinea: “Lavicinanza alleimprese e alleistituzioni per

mettere adisposizione i

nostri saperi valeper noi adessoancora più di

ieri”

Trasmissione del 15 dicembre 2011www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

vestire in questi giovani?PACETTI – Direi di sì,

complessivamente; poi ci sonoimprese che hanno la capaci-tà, oltre che la consapevolez-za della necessità, di farlo, ece ne sono molte, anche nelnostro territorio: non solo lerealtà più grandi, ma anchequelle di medie dimensioni,che continuano ad investire.Le più piccole hanno difficol-tà, però ho la percezione checomincino a capire che picco-li e da soli non si va da nes-suna parte; se invece si creanodelle reti, dei consorzi, se sifanno delle operazioni insie-me, soprattutto per quello cheriguarda le proiezioni interna-zionali, c’è spazio. Così comece n’è per i giovani più apertie disposti a cimentarsi sul mer-cato internazionale e non adaddormentarsi tra le comodebraccia di mamma nell’azien-da sotto casa o a pretendereun posto pubblico.

MORETTI – Il vostrorapporto con la Ferrari esi-ste sempre? Collaborate an-cora?

PACETTI – Con la Ferra-ri c’è una collaborazione or-mai storica, sia attraverso al-cune consulenze puntuali, siacon dei tirocini, sia per il tra-mite dei nostri giovani -nelfrattempo magari diventatiadulti- che sono stati assunti eoperano presso la Ferrari. Masono tante le realtà multina-zionali, italiane o estere, di cuiposso parlare; io ogni tantomi ritrovo a capo, diciamocosì, di imprese internaziona-li. E impresa internazionale èla Sirti, che si occupa dellaposa di fibre ottiche -quindisiamo ai livelli più alti delletecnologie-, il cui amministra-tore delegato nominato di re-cente è un nostro laureato diIngegneria. Ma è solo l’ulti-mo dei tanti casi: abbiamo unnostro laureato di Economiache è il capo area per l’interaAmerica latina di un gruppoimportante come Banca Inte-sa.

MORETTI – Io la seguoda tanti anni e devo dire chelei mi riserva sempre dellebelle sorprese. Una cosa chemi sorprende, il numero dicorsi che avete alla Politec-nica; come fate a sostenerequeste spese in tempi in cuitutti si lamentano per le dif-ficoltà della crisi?

PACETTI – Delle diffi-coltà della finanza pubblica edei tagli abbiamo già discus-so: ci sono ed è una realtà concui bisogna confrontarsi. Ionon ho un segreto, però il si-stema è molto semplice: nonbisogna spendere quello cheuno non ha. Non è necessarioaver fatto la School of Mana-gement di Harvard per capirequesto: se lo Stato avesse sem-pre fatto così, forse oggi citroveremmo in minori difficol-tà.

MORETTI – E’ per que-sto o anche per altri motiviche la Politecnica è conosciu-ta come università virtuosa?

PACETTI – Dal punto divista della sostenibilità finan-ziaria è questo il motivo, per-ché noi non abbiamo debitipregressi, non abbiamo nean-che un euro di mutuo, anche

se i mutui non sarebbero tec-nicamente da definirsi debiti.Abbiamo dunque una capaci-tà di investimenti non esplo-rata attraverso i mutui ancoraimportante -che pensiamo dimobilizzare a breve-, inoltrenon abbiamo scheletri nell’ar-madio. Quindi non abbiamo

fatto niente di speciale: sem-plicemente, da buoni marchi-giani, non abbiamo fatto ilpasso più lungo della gamba.

MORETTI – Il governoche è decaduto da poco -dicoio per fortuna- vi ha sostenu-to oppure no?

PACETTI – Dal punto divista finanziario certamenteno: il sistema universitario ita-liano ha subìto dei tagli pe-santissimi, nell’assunto che isoldi spesi nell’università fos-sero soldi sprecati, e questo èun assunto straordinariamentebecero, straordinariamente in-consapevole dell’avvenire.Peggio ancora, poi, si è taglia-to in egual misura senza tenerconto di chi aveva meritato edi chi invece aveva sperpera-to, lungi dal fare, come dice-vamo prima, i passi commisu-rati alla gamba, ma facendolitre volte più lunghi della gam-ba. Invece di dare il buonesempio, di tagliare più fondia questi ultimi, si sono taglia-te le risorse in egual misurarispetto a chi aveva sempreben meritato. Se questo è ilmerito tanto declamato…

MORETTI – …mi scusi,quante sono le università inItalia?

PACETTI – Fra pubbli-che e private, una novantina,un po’ meno.

MORETTI – La Politec-nica delle Marche è tra leuniversità leader, no?

PACETTI – Noi, in tutti itipi di graduatorie, siamo sem-pre nei primi 10 posti; certo,poi una volta uno è secondo,una volta primo, una volta

terzo, però non siamo mai sta-ti sotto questo livello. E sa-remmo ancora più in alto sefra i criteri di merito fosse con-siderato quello della sosteni-bilità economica, ciò che qua-si mai avviene, anche se que-sto è determinante per le pro-spettive future: ad iscriversi ad

un ateneo con i conti trabal-lanti, con l’aria che tira, po-trebbe anche succedere che poiuno si ritrova al secondo, alterzo anno, in un’universitàche non c’è più, che non ero-ga lezioni, che ha chiuso ilaboratori, che chiude la bi-blioteca. E sarebbe opportu-no che una vera informazionesu questi aspetti che toccanola vita quotidiana degli stu-denti i media la facessero.

MORETTI – Una do-manda che mi fanno spesso ealla quale lei già molte volteha risposto: per quale moti-vo i giovani dovrebbe iscri-versi alla Politecnica delleMarche? Altra domanda chemi viene rivolta frequente-mente: perché i giovani cheescono dalla Politecnica han-no garanzia di risultato?

PACETTI – Parto dallaseconda, perché è già un po’rispondere anche alla prima:hanno garanzie di risultato sulmercato del lavoro migliori dialtri perché la nostra è un’uni-versità che ha concentrato lesue vocazioni, i suoi investi-menti, nei settori delle laureetecnico-scientifiche, e sonoquelli che nell’era della tec-nologia imperante e che acce-lera in continuazione vengo-no più richiesti sul mercatodel lavoro. Per i laureati iningegneria, in economia, inbiologia o in medicina ci sonorichieste più alte rispetto ailaureati in lettere antiche, fac-cio un esempio, o in giuri-sprudenza. I giovani intenzio-nati ad intraprendere questipercorsi che trovano più faci-

le sbocco nel mercato del la-voro trovano nella nostra real-tà, rispetto ad altre, una quali-tà delle strutture e complessi-vamente dei servizi molto mi-gliore, come ci viene ricono-sciuto. E con questo completola risposta alla sua prima do-manda.

MORETTI – Lei e Fran-cesco Merloni siete ai verticidella Fondazione Marche:Francesco è presidente, lei èvicepresidente; ho letto cheavete studiato dei provvedi-menti economici a favoredelle aziende.

PACETTI – Alla Fonda-zione Marche –l’altro vicepre-sidente è Mario Pesaresi- ab-biamo avviato da alcuni anniun percorso di sostegno allacreazione di nuove impreseperché è tra gli scopi dellaFondazione favorire la nascitadi imprenditorialità: impreseche operino o ai fini di unaristrutturazione all’interno del-le aree di maggior crisi indu-striale della nostra regione oaddirittura in settori nuovi,quelli delle biotecnologie,delle Information and Com-munication Technology. Neigiorni prossimi faremo un ul-teriore salto perché, insiemealla Regione e ad un’impor-tante fondazione di scienziatiitaliani che operano in Ameri-ca, firmeremo un accordo performare nostri nuovi giovanitalenti in quella che sarà unadelle frontiere della medicinadegli anni a venire: la medici-na molecolare, che appunto alivello molecolare studieràtanto le malattie quanto le cure.

MORETTI – Lei ebbe adun certo punto l’idea di apri-re sedi distaccate della suauniversità in varie localitàdelle Marche; soddisfatto diquesta idea?

PACETTI – Siamo soddi-sfatti per una serie di risultatiche abbiamo ottenuto: risulta-

ti che sono stati analizzatiattentamente, anche alla lucedelle restrizioni, sia finanzia-rie che di altro tipo, che cisono state imposte dal gover-no centrale. Abbiamo dovutochiudere alcune di queste espe-rienze dolorosamente, perchési trattava di esperienze posi-tive: i giovani venivano, an-che se in numeri non enormi,e trovavano poi facilmente la-voro, mi riferisco a Fabriano ea Pesaro in particolare. Restia-mo comunque aperti in altrelocalità: a Fermo continuiamoad avere un ottimo corso diIngegneria gestionale, a SanBenedetto un corso di Eco-nomia e commercio che vabenissimo e che da anni ri-consegna risultati molto al disopra delle più rosee aspetta-tive che in esso avevamoposto. Poi continuiamo, ov-viamente, in tutte le sedi dicapoluogo di provincia, quin-di Pesaro, Ancona, ma ancheMacerata, Fermo ed AscoliPiceno: abbiamo dei corsidella facoltà di Medicina,corsi di Scienze infermieristi-che che sono richiestissime esono una di quelle lauree, diquelle professioni che hanno

un tasso di occupabilità altis-simo, praticamente il centoper cento.

MORETTI – Lei dicecose talmente interessantiche continuo a rubare tem-po alla regia. Ha citato SanBenedetto, mi viene in men-te una notizia che è uscitasui giornali: per salvare lepalme della Riviera è accor-sa in aiuto l’Università Poli-tecnica…

PACETTI – …sì, perchési tratta di un problema gra-ve: l’insetto conosciuto comepunteruolo rosso è diventatoil killer delle palme, e in tut-to il Mediterraneo, non soloa San Benedetto. Ma San Be-nedetto, appunto Riviera del-le Palme, se perde le migliaiadi palme che ha addiritturadovrebbe trovare un altronome…

MORETTI – …qual è lafacoltà coinvolta?

PACETTI – La facoltà diAgraria, che è al centro di unprogetto internazionale, unprogetto finanziato dall’Unio-ne europea per studiare ap-punto i sistemi che rimedinoai danni di questo insetto ter-ribile che si nutre in praticadel cuore delle palme. Anco-ra non sono stati trovati deisistemi efficaci e definitivi,perché gli unici che si po-trebbero usare, che in labora-torio sono già stati testati,sono dei sistemi chimici trop-

po pesanti, che teoricamenteavrebbero delle conseguenzeanche sulla popolazione.

MORETTI – Avete giàmesso in campo un interven-to?

PACETTI – Abbiamofatto alcuni studi, abbiamo al-cune idee su cui lavorare.Quella di cui parliamo è unaricerca molto importante chesi svolge a livello internazio-nale: noi contiamo di averequalche buona via da conse-gnare agli interessati in unarco di 18-24 mesi.

MORETTI – Ultimissi-ma domanda: la famosastrategia delle tre ‘T’ -Ta-lenti, Tecnologie, Territorio-in questo periodo è ancoravalida?

PACETTI – Lo è più chemai, perché è evidente che inun periodo di grave crisi bi-sogna concentrare i miglioritalenti, investire nelle miglioritecnologie, ma stando tuttiuniti nel territorio. Oggi bi-sogna essere consapevoli del-l’importanza di un territoriocoeso, perchè è difficile chequalcuno possa salvarsi in unterritorio disastrato. Quindi laproiezione territoriale, la vi-cinanza alle imprese del terri-torio, alle istituzioni del ter-ritorio per mettere a disposi-zione i nostri saperi, vale pernoi oggi, in un periodo dicrisi, ancora più di ieri.

MORETTI – Ecco, il ter-ritorio: gli argomenti che hausato sono felicissimi e im-portantissimi. Ma com’è nelterritorio il rapporto tra lealtre università e la Politec-nica?

PACETTI – A parte alcu-ni settori di sana competizio-ne, che per noi riguardanosolo poche cose –c’è più com-petizione, sovrapposizione, inalcuni degli altri atenei mar-chigiani- i rapporti sono buo-ni: stiamo studiando forme dicollaborazione nella convin-zione che il territorio va dife-so con l’apporto di tutti, fa-cendo squadra, come si usadire adesso. E’ una consape-volezza che si sta diffonden-do.

MORETTI – Questo èimportante; vedo che anchenell’imprenditoria si sta svi-luppando questo concetto…

PACETTI – …direi cheè una premessa indispensabi-le: i campanilismi tipici dellanostra regione devono essereaccantonati soprattutto inquesto momento di crisi, per-ché godere del fatto che ilcampanile vicino crolla nonci porta da nessuna parte.

MORETTI – Diciassette-mila iscritti alla Politecni-ca: la città ne beneficia, na-turalmente. Secondo lei èconsapevole di questo?

PACETTI – Io credo disì: è una consapevolezza chesi è venuta creando e conso-lidando nel tempo ed io ri-tengo che possiamo oggi es-sere soddisfatti di questa vi-cinanza, di questa connessio-ne tra città e università.

MORETTI – Rettore,complimenti e grazie perquello che fa insieme al suoesercito di docenti. Grazieai telespettatori e arriveder-ci alla prossima settimana.

Bilancio 2011 in attivoed un 2012 che si apre conbuone prospettive, vedendoaumentare gli investimenti inricerca soprattutto per i gio-vani. Hanno “caratteristichedi unicità, o comunque di sin-golarità”, per dirla con ilRettore Marco Pacetti, i datiche l’Università Politecnicadelle Marche presenta, ricon-segnando il profilo di un ate-neo capace di risultati decisa-mente in controtendenza ri-

spetto al panorama nazionale.Con avanzo nell’ordine di 5/6 milioni di euro chiuderà ilbilancio 2011, grazie alla quo-ta premiale che la Politecnica–unico ateneo marchigiano-ha ottenuto per la qualità di-dattica (3.8 milioni) e per laqualità scientifica (5.4 milio-ni). Previsto in attivo per circa2 milioni il bilancio 2012:l’inciso di Pacetti sull’indicedi rigidità uscite (rapporto tracosto personale di ruolo e fon-

do ministeriale), inferiore allamedia nazionale ed entro ilimiti di legge; “L’alta soste-nibilità finanziaria nel lungoperiodo è di fatto un nuovoparametro di virtuosità”. Arti-colato il piano di investimen-ti in ricerca (aumento borse didottorato, almeno 50, e degliassegni di ricerca, fondi spe-ciali per mobilità dottorandi,incrementati di circa il 9% ifondi per la ricerca libera aiDipartimenti, internazionaliz-

zazione, dotazioni per ricer-catori neo-assunti), mentre ilpiano straordinario di assun-zioni di professori associatiprevede di reclutare una quin-dicina di unità già nei pros-simi 2-3 mesi; per nuovi ap-parati di laboratorio, investi-menti per circa 1.5 milioni.Restano intanto bloccate letasse universitarie -anche segli importi sono tra i piùcontenuti del paese-, ciò chenon andrà a detrimento dinuovi investimenti per atti-vità e servizi rivolti allo stu-dente.

Sil. Cor.

Politecnica la virtuosa: bilanciopremiato e nuovi investimenti in ricerca

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cultura MARCHEdomani FEBBRAIO 201220PAGINA

Sarà inaugurata il prossi-mo 6 aprile ad Urbinol’importante mostra sul temadella città ideale partendo daldipinto urbinate che costituisceuno dei più affascinantienigmi del Rinascimentoitaliano. A cura di LorenzaMochi Onori e di VittoriaGaribaldi, la mostra sipropone di dimostrare come la

L’utopia del Rinascimento: è Urbino la città idealetavola dipinta, conosciuta comeCittà ideale, conservata nellaGalleria Nazionale delleMarche della città feltresca,rappresenti, insieme con idipinti gemelli –col medesimosoggetto- di Berlino e Baltimo-ra, il compendio della civiltàrinascimentale fiorita ad Urbinoe nel Montefeltro, nellaseconda metà del Quattrocento,

ad opera di Federico daMontefeltro, Duca di Urbino,il più dotto ed illuminato fra isignori del suo tempo.

“La Città ideale –L’utopiadel Rinascimento a Urbino traPiero della Francesca eRaffaello” titolo dell’esposizio-ne che alla Galleria Nazionaledelle Marche sarà visitabilefino all’8 luglio; di un progetto

ambizioso parla la Garibaldi,sottolineando la possibilità pergli studiosi di tutto il mondodi un raffronto diretto tra le tretele riunite, ma soprattutto peruno “sguardo complesso epoliedrico sul Rinascimentoche abbracci aspetti architetto-nici, artistici e urbanistici,intrecciando il dibattito politicoe filosofico sull’epoca rinasci-

mentale”. Lamostra èpromossa dalMinistero per iBeni e leAttivitàculturali, dallaSoprintendenzaper i Beni storici, artistici edetnoantropologici delle Marche,dalla Regione Marche, dallaProvincia di Pesaro e Urbino,dal Comune di Urbino, dallaBanca Marche, dalla Fondazio-

OffiCine Mattòli, fare cinemanelle Marche

Per il secondo anno consecutivo il centro diformazione e produzione cinematografica OffiCineMattòli di Tolentino propone tre corsi (sceneggia-tura, filmmaking, recitazione cinematografica) chesi svilupperanno da gennaio a luglio, durante iweek end. “Siamo partiti da un’idea semplice:mettere in rete le centinaia di aspiranti professio-nisti dell’audiovisivo che vivono in questa regio-ne e non solo”, dice Damiano Giacomelli, respon-sabile di OffiCine Mattoli, un luogo in cui “for-mazione e produzione si fondono, dando vita a uncinema agganciato al territorio”. L’accento dell’as-sessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini su“un vero e proprio corso accademico che portacon sé diversi aspetti positivi: dalla formazioneper i giovani alla valorizzazione dei talenti, allepotenzialità occupazionali”. I corsi –ciascunodella durata di 300 ore e numero chiuso a 14allievi- si avvalgono di prestigiosi docenti: iregisti Daniele Gaglianone, Marco Bechis, Aure-liano Amadei, il produttore Gianluca Arcopinto,lo sceneggiatore Francesco Trento, le castingdirector Stefania De Santis e Jorgelina Depetris el’attore Filippo Timi. Nell’ultimo anno, l’offertadidattica è stata accompagnata da un’intensaattività produttiva, iniziata con la realizzazionedel corto di diploma 2011, coordinato da Gaglia-none. Sono attualmente in produzione 9 cortome-traggi, interamente realizzati dai 35 corsistiiscritti lo scorso anno; i corti migliori sarannopromossi in concorsi nazionali grazie alla collabo-razione con Marche Film Commission e GiomettiCinema. Numerose anche le co-produzioni alivello locale e nazionale per documentari, videoistituzionali e lungometraggi, tra cui Il cuoregrande delle ragazze di Pupi Avati.

Percorso sui linguaggi del contemporaneo: al progetto, finanziato dallaRegione, il sostegno di Confindustria Giovani Ancona e di GGF Group

A scuola di visioni

Alba Rohrwacher in “E’ stato così”

“Operette morali” nella lettura delregista Mario Martone

Il 28 e 29 gennaio lascena è per Art, trasposi-zione del testo di Yasmi-na Reza –autrice contem-

poranea di grande interes-se- interpretato da treattori di talento comeAlessio Boni, AlessandroHaber, Gigio Albertidiretti da GiampieroSolari. Nel calendario2012 della Stagioneteatrale di Recanati altro

Recanati: scelte di prima qualità

È un’inedita Scuola divisioni del contemporaneo quella che si

svolge da gennaio agiugno ad Ancona, Fermoe Macerata grazie alfinanziamento dell’assesso-rato alle Politiche giova-nili della Regione Marchesu un progetto dell’Asso-ciazione CompagniaSineglossa in collaborazio-ne con Teatro Rebis, conil sostegno di Confindu-stria Giovani Ancona e diGGF Group e la partner-ship dei Comuni diAncona, Fermo e Macera-ta, Università degli Studidi Macerata e Amat.“Un’idea illuminata cheabbiamo accolto perché dàvita, attraverso l’arte, allapartecipazione attiva delle

nuove generazioni alla respublica. È la stessa finalitàdella nuova legge regiona-le in materia di politichegiovanili –ha sottolineatol’assessore SerenellaMoroder- e del progetto ‘Igiovani C’entrano’: inten-diamo favorire il percorsodei giovani per renderliprotagonisti e sostenerlinel loro compito di ricercadi autonomia”. La Scuoladi visioni vuole essere unpercorso formativo suilinguaggi del contempora-neo, un laboratorio perragazzi dai 18 ai 29 anniideato e condotto da 6artisti –Federico Bomba,Andrea Fazzini, LucaLuzi, Sabrina Maggiori,Stefano Sasso e AlessiaTripaldi- che incrociano

le proprie competenze -teatro, paesaggio sonoro,scrittura, fotografia, artepubblica, performance- perstimolare i partecipantiverso una nuova praticacreativa. Non si ponel’obiettivo di formarefigure specializzate in undeterminato settore deimestieri dello spettacolo,ma intende sviluppare neipartecipanti uno sguardocritico sui rapidi processidi trasformazione delcontemporaneo, attraversolo studio e la messa inpratica di grammaticheartistiche innovative.

Le più grandi struttureimprenditoriali, infatti,riconoscono il profondocontributo che l’artecontemporanea, in quanto

strumento di critica delnoto, apporta allo svilup-po della ricerca e dell’in-novazione negli ambitipiù disparati: dall’inge-gneria elettronica allabiomedica, dai nuovistrumenti di marketingalla progettazione dinuovi sistemi per laproduzione di energiarinnovabile. Sviluppare losguardo critico significaaumentare l’occupabilitàdei giovani. È proprio perquesta ragione che Con-findustria Giovani Anco-na, presieduta da BeatriceGarofoli, e GGF Group,anch’esso guidata da unamministratore delegatosotto i 35 anni, GuidoGuidi, hanno deciso disostenere economicamenteil progetto, ritenendoloun’azione pilota cheesplora nuove modalità difare formazione e aumentale possibilità di svilupponel settore privato.

Agguati è il tema delprimo anno della Scuoladi visoni, una scuola dipensiero e di azioni, chenasce con l’obiettivo dimettersi in ascolto delproprio tempo creandooccasioni di trasformazio-ne nel rapporto conl’ambiente e con gli altri.Il corso è a numerochiuso.

Info: 327 8223436,www.visionidelcontemporaneo.com.

attesissimo appuntamentoè con Stefano Accorsi,sul palcoscenico delTeatro Persiani il 10 e

l’11 marzo conOrlando furioso.Ballata in arioste-sche rime per uncavalier narranteda LudovicoAriosto nell’adat-tamento teatrale eper la regia diMarco Baliani. Il28 e 29 marzosarà la volta de Ilventaglio, unagrande commediacorale di Goldoniinterpretata da ungruppo di attorigiovani delTeatro Stabile delVeneto diretti daDamiano Michie-letto. RecanatiTorino A/RLeopardi Martonel’Italia è il sugge-stivo titolo deldittico che attra-

versa le due sezioni incui si articola il program-ma del Persiani, prosa econtemporaneo. Il prossi-mo appuntamento coinci-de con la conclusione delcartellone di prosa ed hail sapore dell’eventorivolto ad un vasto

pubblico nazionale: sitratta dell’ospitalità, dal26 al 28 aprile in esclu-siva regionale, di Operettemorali di Leo-pardi nellalettura del registaMario Martone.Lo spettacolo,definito daCurzio Maltese ilpiù bello dell’an-niversario per i150 anni del-l’Unità d’Italia,rappresenta per ilpubblico delPersiani unachicca preziosis-sima anche perl’esclusività dellaproposta che lovede in cartello-ne in pochissimiteatri italiani. Lasezione dedicataal contemporaneo sichiude il 1° aprile con Èstato così, testo di Nata-lia Ginzburg: l’affasci-nante Alba Rohrwacher,di nuovo in teatro direttada Valerio Binasco, portain scena i sentimenti, lepassioni, le speranze diuna donna sola destinataa smarrire inesorabilmentela propria esistenza, eracconta la storia di unamore disperato e geloso,

una confessione dettatadalla dolorosa lucidità diuna moglie che per anniha sopportato la relazione

extraconiugale del marito.Inizio spettacoli:

feriali ore 21, festivi ore17. La stagione è promos-sa dal Comune di Recana-ti e dall’Amat e realizzatacon il contributo dellaRegione Marche e delMinistero per i Beni e leAttività culturali.

Info: Teatro Persianitel.: 071 7579445, Amattel.: 071 2072439

www.amat.marche.it

La mostra che resteràallestita fino al 31gennaio alla MoleVanvitelliana, nei nuovispazi del Museo Omero,è un doveroso omaggioa Roberto Papini e allasua poderosa attività. Sitratta della prima antolo-gica dedicata al novan-tenne artista anconetanoche espone circa 80opere selezionate dallacuratrice MarilenaPasquali per coprire

L’omaggio a Roberto Papinil’intero arco temporaledel suo lavoro, offrendo-ne un ampio spaccato,esplorandone il percorsoespressivo, mettendone afuoco caratteri, sviluppi eapprodi. La mostra,fortemente voluta daRoberto Farroni, primopresidente del MuseoOmero prematuramentescomparso nell’ottobrescorso, consente diconoscere un pittoreappartato ed impegnativo,

attraverso opere moltedelle quali esposte perla prima volta (prestato-ri: Roberto Papini,Museo Tattile StataleOmero, PinacotecaCivica F. Podesti, Colle-zione Grassini Bottego-ni, Collezione SbaffiPancioni). Nitido edessenziale l’allestimentodi Massimo Di Matteo;orario: da martedì adomenica: 16-19, ingres-so libero.

ne Cassa di Risparmio diPesaro e dall’Università degliStudi di Urbino “Carlo Bo”.L’organizzazione è affidata aGebart con la collaborazione diCivita.

La poesia che canta l’amore e travalica i confini del tempo.Sono trascorsi più di sette secoli da quando Dante compose l’operapiù celebre della letteratura, eppure niente è più attuale dei suoi versiforti e struggenti. Amato e citato dagli innamorati, il sommo poetanon poteva che costituire il leit motiv del momento dell’annodedicato alle coppie: San Valentino. Nel mese di febbraio, infatti, trale proposte di viaggio del tour operator marchigiano MaravigliaTravellers’ Company, spicca la due giorni a Gradara, città del-l’amore per antonomasia, dove si è eternato il mito di Paolo eFrancesca, cantati appunto da Dante nell’Inferno. Un soggiorno cheaccosta intimità e cultura e che offre uno spettacolo di rara bellezzaproprio nella notte di San Valentino, quando il castello si illumina diluci rosse e candele e nelle vie del borgo si susseguono spettacoli,danze e musiche medievali. Il pacchetto prevede una cena a lume di

candela, un percorso benessere ed un trattamento ai sali di Cervia,cui è possibile accostare una visita guidata a borgo, rocca e cammi-namenti di ronda al tramonto. Suggestioni medievali anche perl’offerta di due giorni a Mercatello sul Metauro, accolti dallasingolare architettura del Castello della Pieve, che nel 1301 videdecretare l’esilio di Dante. Particolarità del pacchetto, la degustazionein cantina di vino di visciole e cioccolato, con un omaggio deiprodotti. Per gli innamorati curiosi è perfetta la proposta di soggior-no a Villa Lattanzi, luxury refuge a cinque stelle di Torre di Palme,uno dei cento borghi più belli d’Italia, dove si verrà guidati inun’escursione alla Grotta degli Amanti, nascosta nell’incantevoleparco che circonda la villa. Per coloro cui San Valentino fa rimacon coccole e relax, Maraviglia Travellers’ ha ideato una due giorniall’Hotel Excelsior, il cinque stelle di Pesaro, con accesso illimitatoalla Spa della struttura, bagno vapore in hammam, doccia emozionalecon savonnage al sapone nero del Marocco e massaggio finale conolio di Argan.

Rosemary Martarelli

Maraviglia Travellers’:cultura, relax e avventura

San Valentino daGradara a Pesaro

Un'immagine di Gradara

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culturaMARCHEdomaniFEBBRAIO 2012 21PAGINA

Pesaro, protagonisti del ‘900 alCentro Arti Visive Pescheria

Fino al 29 gennaio, al Centro Arti Visive Pesche-ria di Pesaro, i protagonisti del Novecento nelleopere scelte dalla Collezione Montesi: i nomi inmostra, come scrive la curatrice Grazia Calegari“sono quelli ben noti, a partire da Giuseppe Vaccaiche alla data 1867ci dà un’immaginedel porto di Pesarocom’era, nell’enormeluce di una mattinaferiale, e spalanca leporte al secolosuccessivo, a moltealtre vedute di mare.Poi, Achille Wildi,Alessandro Gallucci,Enzo Bonetti,Fernando Mariotti,Nino Caffè, TullioZicari, Aldo Pagliac-ci, Giancarlo Scorza,Cesarina Zanucchi,Nanni Valentini.Non sono tutti masolo alcuni, esoltanto nati aPesaro, e radicatiqui per storia, esperienza, affetti”. Più di trenta leopere in mostra, il Centro Arti Visive Pescheria dàdunque seguito, come sottolinea il direttore artisticoLudovico Pratesi, “alla sua indagine sul collezioni-smo privato a Pesaro, per permettere al pubblico discoprire il gusto e la progettualità di persone chehanno dedicato alla passione dell’arte un’interaesistenza”. Orario: 10-12/17.30-19.30, chiuso lunedì,ingresso gratuito.

I piatti della tradizionemarchigiana interpretati daErrico Recanati. Tradizionedi successo, legata ad unnome che ha fatto con lastoria del locale quella di unluogo che ancora echeggia isuoi trascorsi e di cui haassecondato la vocazioneall’ospitalità. Via Buffolarec-cia, in quel di Loreto:

“L’eredità di mia nonna Andreina”: sapienza culinaria fra tradizione e innovazione“Andreina” è nata lungol’antica strada che risuona delpassar di viandanti e pellegriniverso la Santa Casa. L’acco-glienza cuore pulsante di untempio del mangiar bene. Chesa di casa e di famiglia, ilsapore stesso della cucina diAndreina. La sfida è di quelleche fanno tremare i polsi:raccogliere un’esperienza che si

è fatta arte e miscelarla conl’innovazione. Nipote e nonna:Errico che ad Andreina nelristorante è cresciuto vicino,studiandone la manualità,cogliendo le intuizioni di unacultura autodidatta che non‘grammava’ nulla. Il libro, hadetto la curatrice DanielaLarice durante la presentazio-ne, “rappresenta il recupero di

questa storia” su un doppiobinario di valori, “specchiodi due spazi temporali diversiin cui la sapienza culinaria ela passione costituiscono ilfilo di identificazione dacondividere”. “L’eredità dimia nonna Andreina” (italic):di Andreina -ormai novanten-ne, cinquant’anni di attivitàculinaria alle spalle- e da lei

stessa raccontate una raccoltadi ricette originali; a seguire,una scelta delle ricette diErrico, che, rielaborando lacucina della nonna, è entratonella storia dei diversi piatti edha proposto quelle interpreta-zioni che hanno contributo allasua fama di chef. “Il legamecon il territorio –l’inciso diRecanati- si rafforza se si

rende contemporanea unavicenda che ha radice antichein un luogo, a quest’ultimodando nuova identità tenendosempre saldo il legame con ilpassato. In questo libro e neimiei piatti ci sono i sapori e iprofumi che io sentivo dabambino. Un’eredità cheandava colta, anche perché èAndreina la più contempora-nea di tutti”.

Silvana Coricelli

“Nuova naturaal Festival”

Grandecoinvolgimento

delle forze localie delle giovanigenerazioni: èl’idea di fondodel progetto di

FrancescoMicheli,direttore

artistico delloSferisterio difresca nomina

Velia Papa

Francesco MicheliSi chiama “Museshop”

ma il nome non deve trarrein inganno. Perché ilnuovo spazio che all’inter-no del Massimo dorico si èaperto alla città è sìnegozio dove poter acqui-stare oggettistica e gadgetdel teatro, ma è anchelibreria, posto in cui poternavigare sul web e consul-tare il materiale culturaledelle Muse, arricchito daprodotti audiovisivi dedica-ti alla musica, alla danza ealla letteratura infantile, almondo dell’opera che

affiora anche dal video schermo su cui scorrono leimmagini di rappresentazioni famose. Al centro diAncona, contiguo alla biglietteria delle Muse di viadella Loggia, un luogo attivo, un punto di incontroper chi voglia fare un regalo, concedersi un caffè nelpiccolo bar annesso alla struttura, comprare un bigliet-to di spettacolo trovando uno spazio d’accoglienzache ha tutti i comfort per rendere piacevole un’even-tuale attesa (per agevolare gli spettatori, anche undisplay con il ‘conta-persone’, così da poter aspettareil proprio turno in comodità e al caldo, evitando codeall’esterno). “Uno spazio da vivere”, l’inciso in occa-sione dell’inaugurazione, prima delle festività natalizie,del direttore della Fondazione Muse Velia Papa,ribadendo la sua intenzione di rendere “fruibili allacittà tutti gli spazi utilizzabili del teatro, in un’otticadi razionalizzazione e conseguente abbattimento deicosti”. Un luogo dove muoversi liberamente è “Muse-shop” –allestito grazie alla collaborazione di Nova perl’originale arredamento-, una sorta di “piccola piazza”della cultura proposta in modo semplice. E di “unpiccolo ma grande tassello che va nella direzione dellavalorizzazione di questo luogo straordinario che sonole Muse, incrementandone la funzionalità”, ha parlatol’assessore alla Cultura del Comune di Ancona, An-drea Nobili, intervenendo all’inaugurazione, presenteanche il vicepresidente della Fondazione Muse FrancoPietrucci. L’orario di apertura di “Museshop” è dallunedì al venerdì dalle 9.30 alle 16.30, il sabatopomeriggio dalle 17 alle 19.30 come per la bigliette-ria.

Sil. Cor.

Muse teatro aperto:la “piccola piazza”della cultura contiguaalla biglietteria

Numeri da capogiro per ilbilancio della mostra “Allamensa del Signore, capolavoridell’arte europea da Raffaelloa Tiepolo”, recentementeconclusasi alla Mole diAncona e che ha portato adefinitivo compimento ilCongresso eucaristiconazionale. Un successo duratoquattro mesi, quello dellamostra, che aveva preso il viail 2 settembre 2011 e che haregistrato un totale di oltre 25mila visitatori: 18.159 ipaganti e circa 7 mila gliingressi gratuiti. Ottocento lepersone presenti alla Molenel giorno di maggioraffluenza durante il Congres-so e 600 i visitatori nell’ulti-mo giorno di apertura dellamostra. Le visite guidatehanno raggiunto quota 163,mentre 165 sono state levisite didattiche che hannovisto il coinvolgimento dioltre 4.500 studenti di 70scuole. Sessantacinque leDiocesi che hanno organizza-to pullman per Ancona. Ilbilancio è stato presentato daPaolo Bedeschi, segretariogenerale del Comitatoscientifico della mostra,dall’Arcivescovo di Ancona–Osimo Edoardo Menichelli,da Pietro Marcolini e daCarlo Pesaresi, rispettivamen-te assessore regionale eprovinciale alla Cultura.

Rosemary Martarelli

“Alla mensadel Signore”:oltre 25 milale presenze

Scelta unitaria del cdasulla prossimastagione lirica e sul

futuro dello Sferisteriosecondo un progetto checoniuga sviluppo econo-mico e culturale delterritorio alla promozioneinternazionale dell’arenamaceratese. Ad attuare ilnuovo corso dello Sferiste-rio sarà Francesco Miche-li, nominato all’unanimitàdirettore artistico dellastagione 2012. Traviata,Bohème e Carmen sarannole opere in cartellone. Allabase della scelta delgiovane regista emergentealla direzione artisticadello Sferisterio è l’ideaforte di coniugare latradizione con la valoriz-zazione dei giovani

talenti, il rafforzamentodel legame tra il teatrod’opera e il territoriononché la capacità di fardialogare il melodrammacon altre forme d’arte,indicati dal cda nelle lineeguida. Accanto alladirezione artistica, il cdaha voluto mettere incampo un progetto dipromozione internazionaledello Sferisterio e dell’inte-ro territorio, avvalendosi diGiancarlo del Monaco percurare nei prossimi dueanni le collaborazioni ecoproduzioni con i mag-giori teatri esteri e dellaCina in particolare. Il

Festival 2012, che vivràsotto il nume tutelare delgrande Josef Svoboda neldecennale della morte enel ventennale della suamemorabile Traviata deglispecchi, vedrà anche unaserata speciale dedicata altrentennale della morte diMario del Monaco curatadal figlio Giancarlo.Confermata la collaborazio-ne con Civitanova Danzaper una serata di balletto.Lo Sferisterio si apriràanche a nuovi generi qualiil musical, avvalendosidell’esperienza di SaverioMarconi.

“Nuova natura al

Festival, rinnovato avocazione internazionalema nel contempo moltoattento ai giovani e allerisorse del territorio”: cosìMicheli, intenzionato acoinvolgere forze locali egiovani generazioni,raccogliendone idee edistanze. E proprio daigiovani si parte per dareuna nuova immagine alloSferisterio ed al Festivalattraverso un bandopubblico, riservato agliunder 40, attraverso cuiviene affidata la progetta-zione del nuovo logo edella grafica principaledella prossima stagione”.

Achille Wildi, Autoritratto, 1969

su

NUOVI ORARI NUOVI ORARI NUOVI ORARI NUOVI ORARI NUOVI ORARI per i giovedi di TVCM:Incontri di Alceo Moretti - ore 20.15Incontri di Alceo Moretti - ore 20.15Incontri di Alceo Moretti - ore 20.15Incontri di Alceo Moretti - ore 20.15Incontri di Alceo Moretti - ore 20.15

Servizio PServizio PServizio PServizio PServizio Pubblico di Michele Santoro - ore 21.00ubblico di Michele Santoro - ore 21.00ubblico di Michele Santoro - ore 21.00ubblico di Michele Santoro - ore 21.00ubblico di Michele Santoro - ore 21.00

LUCALORENZI

Responsabile UniCredit Centro Nord(Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria)

34° anno

Giovedi 26 gennaio ore 20.15Giovedi 26 gennaio ore 20.15Giovedi 26 gennaio ore 20.15Giovedi 26 gennaio ore 20.15Giovedi 26 gennaio ore 20.15Domenica 29 gennaio ore 14.00Domenica 29 gennaio ore 14.00Domenica 29 gennaio ore 14.00Domenica 29 gennaio ore 14.00Domenica 29 gennaio ore 14.00

CANALE 10

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ROBERTO I. ROSSI

L’appuntamento più impor-tante del 2012 è il Trofeodelle Regioni, che si svolge-

rà dal 4 al 9 aprile nella provin-cia di Fermo...

“Indubbiamente è l’evento dimaggior rilievo dell’anno. Una ma-nifestazione che coinvolge l’interosettore giovanile a carattere nazio-nale e che per la nostra regione esoprattutto per il nostro movimen-to farà da grande cassa di risonan-za. Stiamo lavorando già da mesiper questo evento, sicuri di pro-porre un prodotto valido e all’al-tezza della sua importanza. Orga-nizzare una manifestazione di talespessore, coinvolgente un interoterritorio, l’Amministrazione pro-vinciale e 5 Amministrazioni co-munali, è la dimostrazione dellagrande passione che la provinciadi Fermo nutre per il basket. Sicu-ramente anche aver trovato due Vil-laggi come Holiday e le Mimose ci

danno una certezza che sicuramen-te siamo sulla buona strada”.

Quali gli obiettivi per il 2012?“Rischio di ripetermi, ma il

Trofeo delle Regioni catalizza laquasi totalità dell’attenzione. An-che se non dobbiamo naturalmentesottovalutare lo sviluppo del no-stro movimento, ponendo partico-lare attenzione sui giovani, cercan-do, inoltre, di potenziare il settorefemminile e valorizzare il settorearbitrale, in notevole crescita negliultimi anni”.

Quello appena iniziato è l’ul-timo anno del mandato della suapresidenza. Un bilancio.

“Non sta a me dirlo, ma credo,senza modestia, di aver eseguitoun buon lavoro. Il movimento mar-chigiano è in grande espansione erispetto ad altre regioni, geografi-camente più importanti, siamomolto più avanti”.

Si ricandiderà?“Ho già dato la mia disponi-

bilità, sempre che tra i miei con-siglieri e i presidenti provincialinessuno abbia voglia di candidar-si, a quel punto non avrei proble-

mi a mettermi da parte. Ma tutto,poi, dipenderà dalle società se ri-terranno che il lavoro da me svol-to abbia soddisfatto le loro aspet-tative”.

Come sta procedendo l’atti-vità cestistica nelle Marche?

“Nonostante qualche difficol-tà legata al momento generale, cisono realtà importanti che conti-nuano a confermarsi e altre ingrado di emergere. Due squadrein Serie A, una in LegaDue, duein Dna, sono solo la punta del-l’iceberg marchigiano. Dispiace,ovviamente, aver perduto una piaz-za importante come Osimo che hapagato delle cattive gestioni, maha tutto per poter tornare quella diun tempo”.

Com’è il rapporto numericotra giocatori, allenatori, dirigen-ti ed arbitri?

“A livello maschile sicuramen-te i numeri sono ottimi, mentre lacarenza e dove dobbiamo lavora-re ancora di più è il settore fem-minile…, li sicuramente qualcheproblemino lo abbiamo di sicuro.Mentre grande soddisfazioni in

questi ultimi anni sono arrivatedal settore arbitrale”.

L’approdo della Sutor Mon-tegranaro ad Ancona sta otte-nendo i risultati attesi?

“Direi di sì. Il pubblico anco-netano si sta affezionando allaSutor. Ci sono numeri importantiper quanto riguarda gli abbona-menti venduti ad Ancona ed an-che le presenze domenicali sonosoddisfacenti. Sicuramente averela Serie A ad Ancona è un buonospot per la pallacanestro nel capo-luogo di regione”.

La Stamura Ancona torneràa recitare i ruoli importanti diqualche anno fa?

“Da anconetano lo spero vi-vamente, anche se tornare in cam-pionati come il Dna richiede sa-crifici da ogni punto di vista. Stonotando che la Società ha intelli-gentemente adottato la politica deipiccoli passi affidando molto alsuo settore giovanile, che negliultimi anni sta producendo atletidi interesse anche a livello nazio-nale”.

Pesaro, Fabriano, Recanati:

come valuta i rispettivi campio-nati di queste storiche squadremarchigiane?

“Pesaro: alti e bassi ma le vit-torie contro Siena, Milano, Cantùe Bologna testimoniano il valoredella squadra di Dal Monte, do-tata di un grande talento, la qua-lificazione alle Final-Eight di Cop-pa Italia ne è una chiara dimostra-zione, ma sono sicuro che allafine potrà recitare un ruolo da pro-tagonista durante i playoff. Fa-briano: importantissimo aver ri-trovato una piazza prestigiosacome quella fabrianese. Quest’an-no è partita male, ma si è ripresacon una serie di risultati che hadato l’inversione di tendenza. Lasalvezza è alla sua portata. Reca-nati: realtà emergente che, grazieal lavoro di uno staff che conoscobenissimo, sta togliendosi soddi-sfazioni. Deve trovare continuitàe sono convinto che possa farebene fino in fondo”.

Il settore femminile come staprocedendo?

“E’ in forte calo a livello na-zionale, e anche il nostro è in

questa linea. Per quanto ci riguar-da stiamo cercando di aumentareil peso del movimento ed è unodei nostri obiettivi principali”.

Impianti sportivi: quelli atti-vi sono sufficienti per l’attivitàin corso?

“A livello generale non pos-siamo lamentarci, anche se le Am-ministrazioni comunali e provin-ciali che gestiscono gli impiantipotrebbero prevedere una miglio-re manutenzione e forse un ade-guamento dei costi degli impianti,tenendo conto che questi sono uti-lizzati da società che disputanoprevalentemente attività giovanile”.

Che cosa suggerirebbe ai gio-vani per praticare il basket?

“Innanzitutto è importante chei giovani pratichino sport. Il basketè semplicemente lo sport più at-traente”.

Il suo sogno sportivo nel cas-setto.

“Vedere la nostra nazionale aivertici del basket mondiale e ri-scuotere un grande successo sottoogni punto di vista nel prossimoTrofeo delle Regioni”.

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BASKETBASKETBASKETBASKETBASKETA lato, il presidentedel Comitato regionale della Federazioneitaliana pallacanestro, Davide Paolini

Intervista con Davide Paolini, presidente del Comitato Marche della Federazione italianapallacanestro. “Sarà una manifestazione di grande spessore per il nostro territorio”

“L’evento? Il Trofeo delle Regioni”“Uno degli obiettivi: incrementare il settore femminile”

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CONI MARCHECONI MARCHECONI MARCHECONI MARCHECONI MARCHE

ROBERTO I. ROSSI

A sinistra,il PalaRossini

di Ancona; a destra,Fabio Sturani

Intervista con il presidente Fabio Sturani – Evidenziato il quadro regionale a fronte della crisi economicae dei tagli che andranno ad incidere sull’attività del nostro territorio. Il punto sulle Olimpiadi 2012

“Londra sarà… marchigiana”“Contiamo di realizzare un’appendice del libro scritto da Andrea Carloni, opera unica in Italia”

Le medaglie olimpiche rappresentano un’eccellenza delle Marche, essendo state conquistate nel corsodelle varie edizioni, a partire da Atene 1896. Una regione, la nostra, che ai prossimi Giochi olimpici di

Londra cercherà di incrementare il numero delle medaglie finora vinteLe medaglie d’oro olim-

piche nel tempo hannoconquistato le Marche,

una regione che dal punto divista sportivo è a grandi livel-li, con una storia da serie A. Ele Marche sono già pronte, conatleti di varie discipline, apuntare sull’acquisizione dinuove ed ulteriori medaglied’oro a cinque cerchi alle pros-sime Olimpiadi che si svolge-ranno nel mese di luglio 2012a Londra. La speranza di noimarchigiani è che la capitaledella Gran Bretagna possa of-frire ulteriori soddisfazioni ainostri colori dopo le diversemedaglie conquistate alle pre-cedenti Olimpiadi di Pechino2008. A credere nell’opportu-nità che i nostri campioni pos-sano tornare a salire sul podioè, tra gli altri, Fabio Sturani,presidente del Coni Marche:“Da sempre come Marche ab-biamo delle grandi possibili-tà, grazie ai nostri qualificatiatleti, di conquistare preziosemegaglie olimpiche e sonoconvinto che anche Londra2012 sarà un’occasione per re-gistrare ulteriori soddisfazionida podio”.

Partiamo affrontando laquestione della crisi econo-mica collegata al mondodello sport ed al Coni. Comesta procedendo tale rappor-to?

“La situazione economicaattuale sta colpendo le fami-glie, con minori risorse agliEnti locali e quindi colpisceanche il mondo dello sport conil rischio di togliere una partesecondaria nei rapporti con icittadini e le famiglie, quindiin questa fase siamo fortemen-te preoccupati, ricordando chelo sport fa parte di quei ser-vizi pubblici che dovrebberoessere sempre garantiti”.

Che tipi di tagli sono pre-visti da parte del Governo

nazionale nei confronti delConi?

“E’ stato previsto l’11 percento dei tagli, a livello di

400 mila euro nazionale, unacifra da recuperare per soste-nere anche il Comitato parao-limpico che, ovviamente, vasostenuto. Per i Coni regiona-li i tagli saranno nell’ordinedel 40 per cento dei finanzia-menti da parte del Coni cen-trale; dunque, minori risorsema vedremo di trovare dei fi-nanziamenti sul nostro territo-rio”.

Recentemente si è parla-to di una possibile soppres-

sione dei Coni provinciali.Com’è la situazione al mo-mento?

“E’ stato approvato il pro-

getto di autoriforma del Coniche prevede il superamentodei Comitati provinciali conla nomina di un delegato pro-vinciale, offrendo maggioricompetenze ai Comitati regio-nali. A me dispiace perchésignifica perdere un rapportostretto con il territorio”.

Ora parliamo delle Mar-che. La legge regionale sulloSport è stata rivista?

“E’ stata approvata nella ICommissione consiliare, l’as-

sessore regionale Allo Sport,Serenella Moroder, ha presen-tato un’ulteriore proposta, sia-mo in attesa, chiediamo una

sintesi unitaria”.Qual è la situazione del-

l’impiantistica sportiva?“Recentemente abbiamo

presentato i risultati dell’ulti-mo censimento, è in linea unabuona dotazione di strutturesportive, 3.100 gli impianticensiti a fronte di 5.213 So-cietà sportive. Il punto piùimportante è di aggiornare edincrementare l’Osservatorio euna seria programmazionesulla manutenzione straordi-

naria degli impianti sportivi,un compito che come Coni,insieme agli Enti locali, ci can-didiamo a realizzare”.

La Scuola regionale del-lo sport del Coni Marche staottenendo risultati attesi a se-guito dei tanti convegni or-ganizzati?

“Sì, la Scuola ha raggiun-to 8 anni di attività, è un puntoimportante di formazione peril mondo dello sport”.

Quali le difficoltà chestanno attecchendo il mondosportivo marchigiano?

“La difficoltà maggiore èlegata alle minori risorse eco-

nomiche. Mantenere viva l’at-tenzione a favore dello sport èun appello che lanciamo, comeConi, alle Società ed alle Fe-derazioni”.

Che progetti sono in can-tiere da parte del Coni Mar-che per il 2012?

“Completare, innanzitutto,quello che abbiamo in corso,terminando il progetto gioco-sport ed alfabetizzazione mo-toria per far praticare sport aigiovani della scuola primariadelle Marche, poi i campi esti-vi”.

Il 2012, un anno partico-lare per le Olimpiadi a Lon-dra...

“Stiamo lavorando sullapreparazione olimpica, allostato attuale già sono sette imarchiani qualificati”.

Che tipo di speranze haper i nostri atleti impegnatialle prossime Olimpiadi?

“E’ meglio non sbilanciar-si, l’impegno che hanno pro-dotto fino ad oggi è stato diun certo rilievo, credo che fa-remo bella figura”.

Nel corso della recenteGiornata delle Marche, svol-tasi al Teatro Persiani di Re-canati il 10 dicembre 2011, èstato presentato il libro, scrit-to da Andrea Carloni, “LeMarche a 5 Cerchi”. Un li-bro unico, il primo in Italiaa raccontare la storia degliatleti della propria regioneda Atene 1896 a Vancouver2010. Un suo giudizio su talepubblicazione.

“Stiamo pensando di pre-sentarlo anche a Londra2012, con l’intenzione di scri-vere anche un’appendice aconclusione delle Olimpiadi.Abbiamo lavorato bene, com-plimenti ad Andrea Carloni.Ringraziamento alla RegioneMarche, all’Ubi-Banca Popo-lare di Ancona e al Creditosportivo che ci hanno datouna mano. Realizzata un’ope-ra unica nelle Marche e inItalia. E’ un pezzo di storiadello sport italiano e marchi-giano”.

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