Marchedomani_5_2012

24
domani ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVII - N. 5 - GIUGNO 2012 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: [email protected] GIAN MARIO SPACCA LUIGI VIVENTI GLI INCONTRI DI ALCEO MORETTI La parola a: GIUSEPPE PEZZANESI, GIANCARLO SAGRAMOLA, ALESSIO TERRENZI Olimpiadi Londra 2012 - Presentati i 15 campioni del territorio Calcio - Intervista con Roberto Mancini Calcio, Giovanissimi - Il titolo regionale all’Ancona 1905 Cultura Archeo.S Festival: 12 serate di spettacolo nel capoluogo e a Sirolo Civitanova danza: a partire dal 7 luglio; ritorno di un’icona come Roberto Bolle Lotto, rientro a Recanati: il Polittico di San Domenico dopo l’intervento di restauro Sport Politica Brasile nuova frontiera Missione Governo – Regioni – Sistema camerale; le Marche coordinatrici dell’iniziativa Coinvolte circa 230 imprese italiane. Relazioni istituzionali, forum economici e 1.600 “b to b” Sono intervenuti: GIAN MARIO SPACCA, GILBERTO SANTINI, VALERIANO TRUBBIANI, MORENO CEDRONI, STEFANO AGUZZI, CORRADO CURTI, LUCA CERISCIOLI, JURY CHECHI, SERGIO PAOLUCCI, GIOVANNI GASPARI, LUIGI MERLI, MORENO MISITI Sul podio blu Sedici le Bandiere conquistate dalla nostra regione, che si posiziona al secondo posto nel Paese. L’occasione per una ricognizione attraverso realtà di pregio. Raccogliendo anche suggestioni legate a ricordi o a fantasia: volti noti, altrettante firme su appunti agli orizzonti del mare

description

il periodico marchigiano di attutalità, economia, politica, cultura e sport

Transcript of Marchedomani_5_2012

Page 1: Marchedomani_5_2012

domaniALCEO MORETTI DIRETTOREPeriodico di Cultura - EconomiaInformazione - Politica - SportAnno XXVII - N. 5 - GIUGNO 2012Spedizione in A.P. 70% Filiale di AnconaPubblicità non superiore al 50%Distribuzione gratuitaE-mail: [email protected]

GIAN MARIO

SPACCA

LUIGI VIVENTI

GLI INCONTRI DI ALCEO MORETTI

La parola a:

GIUSEPPE PEZZANESI,

GIANCARLO SAGRAMOLA,

ALESSIO TERRENZI

Olimpiadi Londra 2012 - Presentati i 15 campioni del territorio Calcio - Intervista con Roberto Mancini Calcio, Giovanissimi - Il titolo regionale all’Ancona 1905

Cultura� Archeo.S Festival:12 serate di spettacolo nel capoluogoe a Sirolo

��Civitanova danza: a partire dal 7 luglio; ritorno di un’icona come Roberto Bolle

��Lotto, rientro a Recanati:il Polittico di San Domenico dopo l’intervento di restauro

SportPolitica

Brasile nuova frontieraMissione Governo – Regioni – Sistema camerale; le Marche coordinatrici dell’iniziativa Coinvolte circa 230 imprese italiane. Relazioni istituzionali, forum economici e 1.600 “b to b”

Sono intervenuti:

GIAN MARIO SPACCA, GILBERTO SANTINI, VALERIANO TRUBBIANI, MORENO CEDRONI, STEFANO AGUZZI, CORRADO CURTI, LUCA CERISCIOLI, JURY CHECHI,

SERGIO PAOLUCCI, GIOVANNI GASPARI, LUIGI MERLI, MORENO MISITI

Sul podio bluSedici le Bandiere conquistate dalla nostra regione, che si posiziona al secondo posto nel Paese. L’occasione per

una ricognizione attraverso realtà di pregio. Raccogliendo anche suggestioni legate a ricordi o a fantasia: volti noti,

altrettante firme su appunti agli orizzonti del mare

Page 2: Marchedomani_5_2012

2PAGINA GIUGNO 2012MARCHEdomani

MORETTI – Buonasera cari amici; in questa trasmis-sione ho l’onore di avere ospite il Governatore delle Marche, Gian Mario Spacca. Abbiamo avuto molte richieste da parte di telespettatori che vorrebbero conoscere un po’ di più il no-stro presidente; naturalmente lui adesso si arrabbierà (in tono scherzoso, con riferimen-to all’ospite), ma io qualche cenno biografico debbo darlo. Dunque, Gian Mario è nato a Fabriano; sposato, due fi-glie, ha cominciato la sua vita professionale come dirigente nell’ambito del gruppo Merloni

(Ufficio Studi della Merloni Finanziaria, ndr.); (rivolgen-dosi al presidente) tra l’altro eri direttore di una rivista giornalistica...

SPACCA – …che ancora esiste, “Economia Marche”: nata nel 1982, è arrivata al trentesimo anno di attività.

MORETTI – Infatti, io che ero tornato dall’America nell’82, in una prima riunione cui partecipai come consulente del gruppo Merloni trovai un giovane dirigente che si muo-veva molto bene e che al mio occhio professionale sembrava una figura molto importante: (rivolto ai telespettatori, in-dicando Spacca) era questo signore. Racconto adesso un episodio personale: in quei tre giorni di riunione dei consulenti del gruppo Merloni, durante una colazione vidi Romano Prodi, allora anche lui consu-lente del gruppo Merloni, che stava dialogando con Spacca. Al mio arrivo, Prodi mi fermò e mi chiese: “Cosa facciamo di questo giovane?”. “Ne faccia-mo il presidente della Regione Marche”, dissi io: trent’anni sono trascorsi e ancora oggi mi chiedo come mai io abbia dato quella risposta; questo episodio è riportato anche nell’ultimo mio libro.

SPACCA – (Scherzando) Questa è pubblicità occulta per le sue doti di preveggen-

te, perché sta invitando gli ascoltatori a rivolgersi a lei per conoscere il loro futuro (ridono).

MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Dopo trent’anni mi dà del ‘lei’, ma me lo dà ufficialmente, quando parliamo in televisione. Allora, Spacca entra nel Consiglio regionale nel 1990; nel 1993 viene no-minato assessore all’Industria -tra le altre deleghe-, ricon-fermato nel 1995 assessore alle Attività produttive. Eletto nelle consultazioni del 2000, è vicepresidente del Governo regionale; dal 2005 è presidente della Regione, ricoprendo dun-que da sette anni questo inca-rico molto importante. Debbo dire, e anche questa volta lui si arrabbierà, che in un momento in cui la politica italiana soffre di un grave distacco rispetto ai cittadini, Spacca, secondo uno studio i cui risultati sono stati diffusi pochi giorni fa, è tra i Governatori più apprezzati in Italia, avanzando alla sesta posizione tra quanti presidenti?

SPACCA – Venti, più due presidenti di Province speciali.

Alceo, adesso vorrei dire una cosa: abbiamo fatto insieme almeno 12 trasmissioni nel corso di questo tempo, e mai si è parlato del mio curricu-lum; questa sera, sottilmente, viene introdotto il profilo del presidente della Regione, sottolineandone i 20 anni di attività politica. Questo può essere un viatico per dire: “Presidente, è tempo che lasci questo incarico e ti dedichi ad altre cose” …(scherza, ride)

MORETTI – …c’è una ragione precisa: noi abbiamo un contatto molto buono con i telespettatori; al mio gruppo arrivano di continuo telefona-te, comunicazioni, eccetera, e noi siamo molto attenti alle opinioni espresse e alle ri-chiesteche vengono avanzate. In questo caso ci ha colpito il fatto che diverse persone volessero saperne un po’ di più del presidente...

SPACCA – …allora così va bene, anche perché io non ho intenzione di smettere.

MORETTI – Proprio in questi giorni sono state asse-gnate le Bandiere blu 2012: l’Emilia Romagna, che è stata sempre la leader del turismo balneare in Italia, ha avuto 8 vessilli, le Marche 16. Come mai?

SPACCA – Da sottoli-neare un dato: tra le perdite che l’Emilia Romagna ha

avuto, c’è la Bandiera blu di Rimini, località che era consi-derata la capitale del turismo dell’Emilia Romagna. Credo sia un dato su cui riflettere: Rimini perde la Bandiera blu, le Marche conservano le 16 dell’anno scorso, con il 97 per cento del territorio coperto dalla qualità certificata dalle Bandiere. Questo significa che il nostro modello turistico è forse più avanzato di quello di Rimini, della Romagna, nel senso che il modello della Romagna, che ha puntato sui bassi costi, sulla massifi-cazione, sul divertimentificio, su livelli di mercato turistico basso e di grande volume, standardizzato e unicamente balneare, sembra non funzio-nare più. Il turismo oggi cerca altre cose, e cerca quello che le Marche offrono con la loro proposta articolata: noi siamo una regione al plurale e quindi tanti sono i tipi di turismo possibile, da quello dei luoghi dello spirito a quello cultu-rale, con le tante occasioni dalla lirica alla prosa, le tante attrattive del nostro patrimo-

nio artistico, paesaggistico e anche della nostra gastro-nomia, senza dimenticare il turismo equestre, con l’emiro di Dubai (“Marche Enduran-ce Lifestyle” alla Riviera del Cònero dal 14 al 17 giugno: la manifestazione frutto di un incontro a Dubai tra Spacca e il Primo ministro degli Emira-ti Arabi Uniti, Al Maktoum, ndr.) che si aggiunge ad altri testimonial, da Giacomo Le-opardi a Dustin Hoffman, con il poeta di Recanati che introduce alla straordinaria bellezza culturale della nostra regione…

MORETTI – …come sponsor anche Padre Matteo Ricci…

SPACCA - … certamen-te; dunque un’offerta molto articolata, che parla ad ogni singola persona che arriva qui, ad ogni singolo turista con un prodotto su misura che viene molto apprezzato e che sempre più lo sarà. Su questa strada dobbiamo proseguire, investendo con ancora maggiore decisione.

MORETTI – La cam-pagna con Dustin Hoffman è riuscita molto bene…

SPACCA – … proprio domani viene rinnovato il contratto con Hoffman…

MORETTI – …il che significa che questa campagna ha avuto risultati positivi...

SPACCA – …il dato parla del 10 per cento in più di turisti stranieri che vengono a visitare le Marche. Noi eravamo una regione condi-zionata dal turismo naziona-le, provenendo dal territorio nazionale tutti i turisti che venivano nella nostra regio-ne: un grande handicap in una fase come l’attuale di profonda crisi, di difficoltà economiche per il nostro Pa-ese, per cui è prevedibile che anche quest’anno il numero dei turisti provenienti dall’I-talia diminuirà, un numero che dovremo compensare con turisti che vengono da altri luoghi. Dustin Hoffman è un testimonial per far conoscere le Marche al turismo interna-zionale, anglosassone; Matteo Ricci è una testimonianza che parla ai turisti cinesi e del Far East, così come Leopardi par-la al turismo culturale, d’élite, e l’emiro Mohammed Bin Rashid Al Maktoum parla al turismo equestre.

MORETTI – Di questo emiro leggo sempre sui giornali continue novità...

SPACCA – … intanto sarà qui a fare l’endurance, questa corsa sul Cònero cui partecipa in prima persona: essendo il Primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, sarà accompagnato anche da un certo numero di investitori internazionali, e questo ci consentirà di far conoscere di più e meglio la nostra re-gione in un’area come quella del Medio Oriente dove non siamo ancora sufficientemente noti, ma soprattutto gli inve-stitori internazionali potranno anche trovare momenti di collaborazione con colleghi marchigiani per sviluppa-re nuove iniziative turistiche nella nostra regione. Qui ver-ranno imprenditori che oggi posseggono la Costa Sme-ralda e gran parte delle aree turistiche dei Caraibi, cioè le oasi turistiche più impor-tanti del mondo, e vengono a vedere il Cònero, vengono a vedere le Marche: possono nascere grandi opportunità per la nostra regione e noi cercheremo di sostenerle.

MORETTI – Quando avviasti questa miriade di con-tatti internazionali, come ti venne l’idea di uscire da un ambiente che era, diciamo, piuttosto casalingo? Avevi at-torno a te imprenditori che non ragionavano oltre la propria area visiva…

SPACCA – …purtroppo ancora molti non ragionano oltre la propria area visiva, perché uno dei ritardi maggio-ri delle imprese della nostra regione riguarda proprio la loro apertura ai mercati in-ternazionali. Gli imprenditori che sono andati sui mercati in-ternazionali, seguendo anche le nostre indicazioni, e si sono portati verso la Cina, l’India, il Far East, stanno ottenendo dei grandissimi successi nono-stante la recessione e la crisi dell’Italia; quelli che non ci sono andati, e purtroppo sono i più, sono quelli che soffrono. C’è un ritardo culturale anche da parte delle associazioni di categoria rispetto a questo tema dell’internazionalizza-zione, in modo particolare di Confindustria che ha compre-so molto tardi le opportunità del mercato internazionale. Le mie esperienze sono nate sulla strada, nel senso lette-rale riguardo al discorso con Dubai, che è nato veramente sulla A14, da un incontro con un imprenditore che veniva nelle Marche 24-25 anni fa

ad acquistare mobili perché faceva l’imprenditore immo-biliare e quindi costruiva case. Ci siamo incontrati, abbiamo cominciato a frequentarci occasionalmente proprio in un autogrill della A14, ci siamo rivisti più volte a Dubai anche durante le missioni che facevamo a sostegno delle nostre imprese. Nel frattempo lui è cresciuto: da imprendi-tore immobiliare è diventato imprenditore di infrastrutture e ha costruito l’aeroporto di Dubai, un’esperienza molto positiva che l’ha portato a fare il ministro dei Trasporti di quella città. Poi da ministro dei Trasporti è diventato mi-nistro delle Infrastrutture di tutti gli Emirati Arabi Uniti e da ministro delle Infrastruttu-re è diventato ministro dell’E-conomia. Questo rapporto si è mantenuto e attraverso lui abbiamo costruito il pro-getto “Marche Endurance Lifestyle”: da sottolineare che nella nostra regione non solo ci sarà questa corsa equestre, con sviluppo di iniziative che riguardano l’endurance e il turismo, ma si terrà anche un forum economico nell’am-bito del quale il Ministero dell’Economia di Dubai or-ganizzerà, con il Ministero dell’Economia del nostro Pae-se, una serie di incontri tra im-prenditori italiani e arabi. Gli

imprenditori italiani saranno rappresentati in molti settori da imprenditori delle Marche, con possibilità di sviluppare forti collaborazioni. Quindi nella vita bisogna essere an-che fortunati e utilizzare le coincidenze...

MORETTI – …fortunati ed anche previdenti; a propo-sito di questo, ricordo la tua prima iniziativa, quando por-tasti un gruppo di industriali in Asia: che anno era?

SPACCA – La prima vol-ta in Asia fu a Singapore, e credo sia stata una delle mie prime esperienze di assessore all’Industria, nel 1993, insie-me con alcuni imprenditori calzaturieri, allora poco noti. Faccio un nome per tutti, quello di un ragazzino che si chiamava Giuseppe Santoni e che oggi rimanda ad una delle aziende più importanti di calzature del nostro Paese in termini qualitativi. A Sin-gapore affittammo il piano di un albergo per incontrare i buyer, gli acquirenti di quel mercato; da lì ci spostammo a Giacarta, poi il tour proseguì

per Kuala Lumpur, arrivando fino a Seul, Shanghai, Tai-pei. Cercavamo dunque di aprire quel mercato, perché intuivamo che sarebbe stato importante.

MORETTI – Sforzi che hanno ottenuto molti risultati...

SPACCA – …dopo 15 anni possiamo dire che oggi il mercato cinese sta diventando uno dei mercati più impor-tanti, insieme a quello russo, per le calzature della nostra regione, quindi dà equilibrio a quel settore.

MORETTI – Io mi ricor-do quest’aria un po’ ironica di alcuni giornalisti quando commentarono il tuo primo viaggio in Cina.

SPACCA – Ancora oggi non si è capito quanto sia importante il mercato cinese e qui stanno i ritardi culturali che ancora persistono nel sistema industriale, ma anche nella comunità regionale. Leg-gevo proprio in questi giorni in un articolo che l’Emilia Romagna sta sviluppando rapporti molto consistenti di collaborazione con la Cina; noi abbiamo un vantaggio enorme dal punto di vista istituzionale, perché ci siamo avviati prima degli altri verso questa realtà e quindi ab-biamo delle opportunità che spesso non vengono utilizzate. Vorrei citare per esempio il

GIAN MARIO SPACCA

“Centralità dell’impresaE traiettorie di sviluppo condivise”

Page 3: Marchedomani_5_2012

3PAGINAGIUGNO 2012 MARCHEdomani

Spingere sull’internazionalizzazione. Superando “resistenze culturali che ancora persistono e che sono

difficili da rimuovere”. Ritardi da recuperare, cogliendo le occasioni legate ai mercati in espansione: “Ormai anche l’attività di esportazione non è più sufficiente.

Bisogna guardare al mondo che cresce ed integrare le economie”. Ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti è il presidente della Regione, Gian Mario Spacca. Che

ribadisce: “Creare lavoro e reddito in un momento in cui ce n’è particolarmente bisogno”. Affiancando all’industria manifatturiera un secondo motore di

crescita: il turismo. “Marche Endurance Lifestyle”, alla Riviera del Cònero dal 14 al 17 giugno, avvenimento dai molteplici risvolti, frutto di un incontro a Dubai tra Spacca e il Primo ministro degli Emirati Arabi

Uniti; “Molti saranno gli investitori al seguito di Al Maktoum: possono nascere grandi opportunità e noi

cercheremo di sostenerle”

Trasmissione del 17 maggio 2012www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

mancato viaggio per assenza di imprese dello scorso anno, essendo stati eletti a regione privilegiata per andare in al-cune realtà cinesi ad acquisire ordini: non c’era nient’altro da fare se non, appunto, ac-quisire ordini. C’è ancora una forte resistenza ad approcciare

un mercato lontano, perché le nostre sono piccole imprese, e nei confronti della Cina c’è diffidenza perché non si capi-sce ancora il profilo di questo Paese, che non è un profilo che opera sul basso costo del lavoro, ma sulla qualità delle produzioni, sull’innovazione tecnologica, quindi parliamo di un partner strategico fon-damentale. Oggi noi siamo distanti dalla Germania, ma il dominio della Germania, la sua prevalenza, da che cosa nasce? Dall’aver capito che la sua economia doveva essere intrecciata con quella cinese e con quella russa: oggi lo sviluppo della Germania non nasce a contatto con l’Euro-pa, non è intrecciato all’eco-nomia europea in ritardo e recessione, bensì all’economia della Russia e della Cina. La Merkel negli ultimi tre anni è andata in Cina a ripetizione a firmare accordi commerciali, mentre il nostro precedente presidente del Consiglio non c’è mai andato; adesso vi si è recato Monti a chiedere aiuto per il debito del nostro Paese e per avere investimenti cinesi in Italia. Da questo punto di vista, direi che uno dei risultati più importanti che abbiamo ottenuto è il fatto che i cinesi abbiano fatto qui, con l’acquisto del gruppo Ferretti, il più grande investimento d’Europa.

MORETTI – Ho parlato l’altro giorno con dirigenti del gruppo Ferretti e veramente sprizzavano gioia da tutti i pori…

SPACCA – …erano sull’orlo del baratro, quindi questo ha significato evitare di precipitarvi: evitare tanti problemi per il lavoro e avere la prospettiva di un rilancio.

MORETTI – Ho chiesto a Tacoli come si trova a lavorare con i cinesi e lui mi ha detto che si trova magnificamente. Ricordo ancora adesso, dopo vent’anni, che un industriale che tu portasti in Cina per scommessa mise delle scarpe sue in vendita in un magazzino a cinque volte il prezzo a cui le vendeva in Italia, e si me-ravigliava… c’è ancora gente che si meraviglia della potenza enorme di questo Paese?

SPACCA – Si meravi-glia della potenza enorme di questo Paese e soprattutto

non crede alla possibilità di sviluppare collaborazioni con questo Paese.

MORETTI – Ma ci sono dimostrazioni continue...

SPACCA – …lo so, ma ci sono anche resistenze cul-turali che sono difficili da rimuovere e che purtroppo

risiedono anche in figure di primo piano, sia a livello im-prenditoriale, sia nei luoghi di rappresentanza dell’economia della nostra regione. Questo ci penalizza enormemente, perché ormai anche l’attività di esportazione non è più sufficiente: bisogna puntare sull’internazionalizzazione, il che significa integrare le economie, fare e ricevere inve-stimenti; significa sviluppare progetti comuni, perché il futuro del nostro Paese è legato all’intreccio delle varie economie e alla possibilità di crescita reciproca. Quindi dobbiamo guardare al mondo cercando amici, non vedendo in esso competitori o avver-sari: amici con cui costruire delle traiettorie di sviluppo condivise.

MORETTI – Un concetto che mi è molto piaciuto è che bisogna riuscire a trasformare uno svantaggio in opportunità.

SPACCA – Questo è un concetto che nasce dagli antichi greci, ma che i ci-nesi hanno recuperato con il loro ideogramma: il loro ideogramma del termine crisi significa proprio svantaggio e opportunità. Crisi significa che devi cambiare, devi gestire il cambiamento perché un sistema non è più valido e ne devi contemporaneamente creare un altro che poggi su un equilibrio differente.

MORETTI – E tu, con il tuo governo, come ti muovi in questa situazione di crisi?

SPACCA – Sicuramente oggi l’internazionalizzazione è il metodo più rapido per cercare di correggere la nostra traiettoria economica, perchè è vero che noi siamo in crisi, che lo sono l’Italia e l’Europa, ma è anche vero che fuori dall’Europa ci sono realtà in fortissimo sviluppo, Paesi che crescono a due cifre e che quindi offrono opportunità di mercato immediate. Dunque si tratta di andare a coglierle, si tratta di avere il coraggio -come del resto è avvenuto nella storia della nostra re-gione rispetto a mercati che allora erano più vicini ma che richiedevano altrettanto animo in quel periodo- di andare e di avviare rapporti di collaborazione che possono incrementare flussi di cassa, quote di mercato e quindi

determinare crescita, reddito e occupazione, a vantaggio sia delle imprese che della comunità.

MORETTI – Il Brasile è uno di questi Paesi che stanno dimostrando una grande poten-zialità: siamo ora al cospetto di una grossa operazione che

vedrà qualche centinaio di in-dustriali italiani in Brasile, una missione che le Marche hanno avuto l’onore di coordinare. Tra l’altro so di un magnifico lavoro che stanno facendo sia Oreficini, capo della Protezione civile delle Marche, sia Bozzi con la Svim: si danno molto da fare e adesso siamo veramente alla vigilia di questa iniziativa, perché sabato tu, gagliardetto in testa, parti all’assalto con questo bell’esercito.

SPACCA – E’ un onore ma anche un onere, perchè questa missione il Governo italiano l’ha affidata alle Re-gioni, e siccome noi siamo la Regione che nell’ambito della Conferenza ha la delega per l’internazionalizzazione, questa responsabilità è sta-ta data a noi. La Regione Marche con il suo dirigente Orsetti ha realizzato un road show nelle regioni italiane che hanno deciso di partecipare alla missione (15 le Regioni, oltre alla Provincia Autonoma di Trento, ndr.). Addirittura all’inizio le imprese che aveva-no aderito erano più di 700, perché il mercato interessa: troppe per il Ministero, che ci ha chiesto di fare una se-lezione fino a portarle a circa 250, cercando degli equilibri tra territori, settori eccetera. Quindi abbiamo avuto anche l’onere, oltre che l’onore, di dover operare questa sgra-devole selezione rispetto alle prime adesioni. Questa mis-sione nasce poi sotto una luce particolare, perché il Brasile è molto interessante, però è an-che un mercato molto difficile, protetto, con dazi doganali molto forti per l’ingresso: il Paese si sta sviluppando in una logica di Mercosur, per cui l’approccio sarà in una dimensione di internaziona-lizzazione vera, ovvero scambi di investimenti più che pos-sibilità reali di esportazione. Riguardo alle difficoltà, anche la Cina vent’anni fa era così, poi si è aperta; è necessario quindi andare per preparare le dinamiche che verranno. Ma dico che la missione na-sce sotto una luce particolare anche riferendomi ad un altro fatto, perchè se decidiamo di fare una missione di sistema come Paese, occorre che tut-ti quanti si giri nello stesso verso, non possono nascere

gelosie tra Confindustria e le Regioni italiane. La missione è stata portata avanti con determinazione dalle Regio-ni italiane, che non hanno avuto un supporto sufficiente dal Governo nazionale: tutti aspettano questa missione in Brasile, ma non ci sarà un ministro a guidarla, ci sarà un sottosegretario. Un paese che fa parte del Bric, quindi di una delle aree più sviluppate del mondo, avrebbe meritato una rappresentanza istituzio-nale ai massimi livelli. Si dice che Confindustria non voglia ci sia un ministro a guidare questa delegazione perché tut-to il lavoro è stato fatto dalle Regioni. Di certo noi non possiamo andare avanti con questa mentalità: se il Paese

è di tutti, tutti quanti insieme dobbiamo tirare dalla stessa parte, senza avere paura che uno sia più bravo dell’altro, perché la bravura poi stimola una competizione verso l’alto che avvantaggia l’Italia. Allora questa è una cosa che a me sinceramente non è piaciuta molto: era un’occasione stra-ordinaria per presentarci in Brasile nella forma più alta, con un rappresentante del Governo italiano, non dico il presidente del Consiglio -se l’avessero organizzata i tedeschi ci sarebbe stata la Merkel, sicuro- ma almeno un ministro. Invece no, ci sarà un sottosegretario.

MORETTI – Per fortu-na, però, l’onore di condurre, di organizzare questa cosa è spettato alla Regione Marche.

SPACCA – Le Regioni faranno la loro parte, con la serietà e il rigore che da sempre le contraddistingue; probabilmente uscirà qualche articolo sulla stampa naziona-le in cui si dirà che i presidenti delle Regioni sono andati in Brasile, che il presidente della Regione Marche è andato in Brasile. Che sarà andato a fare il presidente della Re-gione Marche in Brasile? Il presidente della Regione Mar-che ci va, nonostante alcuni problemi, perché non c’è un rappresentante istituzionale che va a rappresentare questo nostro Paese da quella parte del mondo. I brasiliani se lo aspettano che qualcuno ci sia.

MORETTI – Io non so se il merito sia, in questo mo-mento, dei tuoi dirigenti, di Orsetti o Bozzi o anche dei miei ragazzi che stanno lavo-rando per questa cosa, ma da notizie che ho dal Brasile, dove tu sai che ho vissuto cinque

anni e dove abbiamo ancora buone relazioni, questa è una missione che è molto attesa e gradita; sarete accolti con molto entusiasmo.

SPACCA – I rappresen-tanti brasiliani delle agenzie di sviluppo di tutto il sistema che conta, che concretamente opera per la crescita dell’e-conomia, aspettano questa missione perché abbiamo se-minato per tanti anni. Il Brasi-le scambia con noi un insieme di relazioni che ora aspettano di essere messe a sistema: una missione di questo tipo non a caso proprio nel nome a questo richiama, perché col-lega due Paesi e intreccia un sistema di relazioni, creando una rete forte per lo sviluppo. Allora di fronte ad un modello

di questo tipo non può man-care una rappresentanza alta del Paese. Basta, non voglio fare più polemiche su questo. Ma tutto questo nasce, ripeto, per gli equilibri interni tra i vari sistemi, Confindustria, Regioni, Camere di commer-cio, eccetera, e questo non può essere.

MORETTI – Ho notizie dai miei amici brasiliani, ri-peto, che là vi aspettano con molto piacere; torno allora a ricordare quel concetto che i disagi bisogna trasformarli in cose positive; mi sembra che ci siate riusciti.

SPACCA – Ci siamo ri-usciti, oltre che per i disagi naturali che un’operazione di questo tipo comporta, anche superando i disagi che non sono naturali ma che sono sta-ti introdotti artificiosamente e che rendono ancora più forte e più piacevole, più meritevole questa missione: missione che noi porteremo avanti fino in fondo, cercando di produrre dei vantaggi per le imprese, quelle fatte dagli imprendito-ri della nostra regione e del nostro intero Paese, indipen-dentemente dalle sue orga-nizzazioni di rappresentanza.

MORETTI – Senti, par-lavamo prima del turismo, che tu dici essere il secondo motore della nostra regione; oltre a quelle ricordate, ci sono altre iniziative?

SPACCA – Noi abbiamo tre linee direttrici e le stiamo seguendo tutte e tre: pro-mozione, facendo conoscere le Marche nel mondo con testimonial ed eventi; sostegno

alle imprese, migliorando l’o-spitalità e l’accoglienza nelle Marche anche attraverso le risorse della Banca europea degli investimenti, quindi so-stenendo il rinnovo degli al-berghi, dei campeggi, dei bed & breakfast, degli agriturismo; formazione di nuovi impren-ditori per costruire un fattore organizzativo imprenditoriale anche nel settore turismo. Queste sono le tre sfide che noi ci siamo dati, non per sostituire il motore classico dell’economia marchigiana che è quello manifatturiero, ma per affiancare alla manifat-tura delle Marche -fortissima, rappresentando gran parte del made in Italy- un secondo motore di crescita (siglata dalla Regione un’intesa per il sostegno al sistema turi-stico ricettivo delle Marche; coinvolte le principali banche operanti sul territorio, che metteranno a disposizione delle piccole e medie imprese turistiche un plafond com-plessivo di 270 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti, ndr.). Ne ab-biamo bisogno, perché con la manifattura non riusciamo a dare occupazione a tutti, non riusciamo a creare un reddito sufficiente per lo sviluppo del Pil delle Marche: dobbiamo avere anche un altro motore che ci dia più risorse finan-ziarie, più lavoro e quindi più possibilità di occupazione, e questo secondo motore è il turismo.

MORETTI – Segnali se ne vedono se si pensa che alle Marche è stato assegnato il doppio delle Bandiere blu dell’Emilia Romagna…

SPACCA – ...sì, però noi dobbiamo sviluppare im-prese, dobbiamo recuperare la centralità dell’impresa, anche nelle nostre valuta-zioni: questo è il messaggio finale e anche la missione del Brasile va letta così. Dobbia-mo recuperare la centralità dell’impresa in un momento in cui c’è bisogno di lavoro e reddito, e chi crea lavoro e reddito è l’impresa, che cen-trale deve essere nel pensiero delle banche, delle istituzioni e anche delle associazioni di categoria. L’associazione di categoria non può essere più importante dell’impresa: an-che l’associazione di categoria si deve mettere al servizio dell’impresa e generare le condizioni che ne favoriscono lo sviluppo, non penalizzarla.

MORETTI – La cosa più bella di questa trasmissione è che ti ho visto fortemente creativo, pieno di energia: non molli, si capisce allora la vota-zione dei cittadini marchigiani. Buon lavoro, ti ringrazio per quello che fai, che è veramente tanto. Sei sempre da tutte le parti, non ti stanchi mai; continua così, mi raccomando.

SPACCA – Grazie Alceo, saluto i nostri telespettatori, perchè all’inizio non l’ho fatto.

MORETTI – I marchi-giani vogliono i fatti; tu hai dato i fatti, adesso c’è il sa-luto. Grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.

Lo sceicco Al Maktoum a cavallo

Page 4: Marchedomani_5_2012

4PAGINA GIUGNO 2012MARCHEdomani

Page 5: Marchedomani_5_2012

5PAGINAGIUGNO 2012 MARCHEdomani

“Il 21 maggio 2012 To-lentino ha votato il cambia-mento. Dopo venticinque anni di governo del cen-trosinistra, oggi possiamo dire di aver realizzato una vittoria attesa, le cui basi sono state poste in essere nei tanti anni di partecipa-zione consiliare, tra le fila della minoranza. Numerosi i fattori che hanno contri-buito alla mia nomina a sindaco di Tolentino: in primis, una città stanca di non essere ascoltata, ingrigita per incuria, dove

Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino

chiarezza e trasparenza a volte sono venute meno la-sciando inevase le risposte. La gente deve poter contare su coloro che si trovano al governo della città, deve trovare un interlocutore attento che sappia inter-pretare le esigenze collettive e del singolo individuo qualora le sue necessità lo richiedano.

In tanti anni trascorsi in mezzo al popolo ciò che ho appreso con maggiore evi-denza è la verità della vita quotidiana, la spontaneità dei cittadini, la voglia di vedere che il bene del pa-ese è al primo posto nella graduatoria dei valori della pubblica amministrazione.

Questa la promessa che ho suggellato con i cittadini che hanno creduto nella mia sincera e spontanea volontà di voler perseguire il bene comune, per far sì che Tolentino ritorni a splendere di luce propria, illuminando anche il pa-norama circostante.

Siamo tutti a conoscen-za della crisi che attanaglia la nostra nazione e gli enti locali, come nucleo fonda-mentale dell’ordinamento,

ma noi siamo italiani, po-polo di lavoratori e di gran-di idee, sapremo utilizzare al meglio le risorse ancora a disposizione cercando di ampliare le potenzialità e le capacità di ripresa della nostra magnifica terra, va-lorizzando il patrimonio a nostra disposizione.

Un grazie di cuore a tutti i cittadini di Tolentino che hanno creduto nella bontà della squadra, un gruppo giovane, disinte-ressato e professionalmen-te competente, pronto ad intraprendere un cammino difficile con lo slancio di chi sa cosa deve fare. Una grande risorsa umana che dimostrerà di essere all’al-tezza della situazione, cui andrà il merito di aver avu-to il coraggio di una scelta chiara e ben delineata nei suoi tratti essenziali.

La città avrà bisogno di tutte le forze politiche che il popolo ha scelto di elegge-re, pertanto apro al dialogo la nostra Amministrazio-ne per costruire insieme la Tolentino del futuro e realizzare il sogno di una città a dimensione d’uomo, dove sia possibile lavorare, intraprendere iniziative eco-nomiche, crescere i propri figli e diventare anziani nel rispetto e nella dignità che spetta ad ognuno di noi”.

“Valorizzare il patrimonio del nostro territorio”

“Lavoro. Ecco la pri-orità di questo mandato da sindaco di Fabriano. La città chiama e chiede aiuto in un momento di grande difficoltà e noi dobbiamo rispondere, fa-cendo ognuno la propria parte. Le grandi aziende devono trattare con il territorio le condizioni per mantenere qui il lavoro. Secondo gli ultimi dati del Centro per l’impiego, nell’ultimo anno i disoc-cupati hanno raggiunto un numero esorbitante.

Giancarlo Sagramola, sindaco di Fabriano

“Creare occupazione, la grande priorità”

Non possiamo rimanere a guardare: le istituzioni, Comune, Regione e Pro-vincia, devono affrontare la situazione in un tavolo con le aziende fabrianesi. È per questo che la no-stra coalizione ha fatto dell’occupazione un punto centrale del programma. In questi cinque anni che abbiamo davanti dovremo operare con due mani: una mano aperta al le imprese, grandi, medie e piccole, che hanno bi-sogno di tutto il nostro sostegno; e una mano tesa verso gli ultimi, i più deboli. È in quest’ottica che abbiamo messo in campo una serie di misure applicabili fin da subito. Il primo provvedimento prevederà la possibilità per disoccupati, cassin-tegrati monoreddito ed esodati di poter usufruire di cinquemila giorni di lavoro in Comune per la manutenzione delle strade, del verde e per altri servizi comunali. Inoltre, tre anni di esenzione da Imu e Tar-su per le nuove imprese che assumono dipendenti, aprendo così alla possibi-

lità di investire sul territo-rio. Questi provvedimenti si aggiungono ad altri impegni presi con la città, che riguardano la tassa-zione. Blocco delle tariffe dei servizi a domanda individuale, non verranno toccate né le rette degli asili nidi né quelle delle mense e dei trasporti. Per l’Imu, l’impegno è quello di mantenere al minimo l’aliquota per la prima casa, che sarà quindi del-lo 0,4%. Abbiamo anche dichiarato tolleranza zero verso l’evasione fiscale e annunciamo una dura lotta per combatterla. Avvieremo un piano di contenimento della spesa improduttiva. Nello stesso tempo, dobbiamo creare le condizioni affinché si dia origine all’occupazione in nuovi settori, dall’ambien-te alla cultura, passando per il turismo, lo sport e la salute.  ‘Poiesis’ in questi giorni ha dato di-mostrazione che Fabriano può e sa fare in ambito culturale. Abbiamo un patrimonio invidiabile, dobbiamo solo farlo cono-scere. Percorrendo queste nuove strade e guardando lontano sapremo differen-ziarci e superare questo momento di grande diffi-coltà per la città”.

“Ringrazio la squadra che ha affrontato con me quest’avventura. Amici che hanno creduto nella mia persona e in un progetto importante per la città. Ringrazio la cittadinanza, gli elettori che hanno vo-luto il cambiamento: con Alessio Terrenzi il cambia-mento ci sarà”. Con queste parole il neo sindaco di Sant’Elpidio a Mare ha vo-luto ringraziare tutti coloro che l’hanno sostenuto e gli hanno permesso di indossa-re la fascia tricolore, eleg-gendolo primo cittadino di Sant’Elpidio a Mare. Tren-taquattro anni, un passato nel Pd ed un’esperienza nella giunta dell’ammini-strazione uscente, il sindaco Alessio Terrenzi ha fatto una scelta coraggiosa: ha lasciato il suo ruolo di assessore, ha lasciato il partito, ha fondato una lista civica con la quale, assieme ad altri due alleati,

si è sottoposto al giudizio della città. Una città che gli ha dato ragione.

Il sindaco Terrenzi ha avuto l’appoggio di due liste civiche -Partecipazione democratica e Democratici e Popolari- a cui si è som-mato il movimento civico nazionale dell’Italia dei valori. Un gruppo coeso che ha predisposto e con-diviso un programma di larghe vedute della città. Un programma che punta sulla partecipazione e sulla trasparenza.

Proprio quello della partecipazione è uno degli obiettivi primari del neo-sindaco. “Intendo attuare la democrazia partecipativa con il bilancio partecipato -osserva il primo cittadino nel tirare le fila dei primi impegni da amministrato-re-, pur nella consapevo-lezza che ci saranno dei precisi adempimenti tecnici cui fare fronte. Sono certo che è la strada vincente per riavvicinare i cittadini alle istituzioni e renderli parte-cipi in prima persona delle scelte fatte per loro e con loro. Le priorità a Sant’El-pidio a Mare sono molte ed intendiamo affrontarle favorendo sempre e comun-que il massimo confronto con la città, con i singoli cittadini, le associazioni, le forze vive di questo nostra realtà comunale”.

“Partecipazione tra gli obiettivi”Alessio Terrenzi, sindaco di Sant’Elpidio a Mare

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012: nuovi primi cittadini delle Marche

Presentata ufficialmente nella sede di Confindu-stria la Fondazione Con-family Onlus, un’iniziativa ad elevato valore sociale promossa da Confindustria Ancona in collaborazione con sette aziende del terri-torio: Baldi, Casa Vinicola

Impresa e solidarietà: nasce la Fondazione Confamily Onlus

Gioacchino Garofoli, Cat Impianti, Imesa, Metisoft, Nautes, Spegam. (gruppo Sole e Bontà). Obiettivo della Fondazione è quello di fornire supporto economico alle famiglie dei lavoratori dipendenti di imprese pri-vate della provincia di An-

cona che versano in gravi difficoltà economiche.

“Imprenditori ed asso-ciazione –ha commentato il presidente di Confindustria Ancona, Giuseppe Casali- vivono sulla loro pelle la difficile realtà che il sistema economico-industriale sta

affrontando da ormai quat-tro anni. Confamily rappre-senta una risposta concreta ai problemi di chi, più di altri, si misura con le diffi-coltà attuali: una conferma del senso di responsabilità e attenzione dei nostri colle-ghi imprenditori impegnati a tutto tondo nella difesa del nostro territorio e della nostra comunità”. Nella foto, da sinistra, in prima fila, gli imprenditori che hanno ideato e promosso Confamily Onlus: Luca Ga-streghini (Spegam), Marco Gialletti (Nautes), Vincenzo Galeassi (Metisoft), Mirko Panzarea (Cat Impianti), Emiliano Baldi (Baldi), Claudio Schiavoni (Imesa).Mancava Beatrice Garofoli (Casa Vinicola Garofoli) perchè reduce dai postumi di un incidente d’auto.

Appoggio all’iniziati-va da parte della Banca Popolare di Ancona, che ha messo a disposizione di Confamily due conti correnti.

Il consiglio di ammi-nistrazione di Energy Re-sources, Gruppo marchi-giano con sede a Jesi attivo nel settore delle energie rin-novabili e della sostenibilità ambientale, ha approvato il bilancio consolidato 2011 con ricavi pari a 101 mi-lioni di euro. Un risultato significativo, soprattutto se letto nel quadro di una congiuntura estremamente negativa; l’ultimo anno ha segnato il completamen-to di importanti proget-ti, tra cui l’ampliamento della ‘città fotovoltaica’ a Castelfidardo (An) per il

Energy Resources, ricavi per oltre 100 mlnGruppo Tontarelli, il recu-pero dell’area industriale ex Tubimar al porto di Ancona con bonifica amianto e in-stallazione fotovoltaica, la realizzazione dell’impianto fotovoltaico per l’autodro-mo del Mugello e della palestra a zero emissioni per la Scuderia Ferrari a Maranello e il completa-mento della nuova sede della Rainbow a Loreto (An) con integrazione delle migliori tecnologie green. Il 2011 ha inoltre visto il Gruppo impegnato in azioni di for-mazione e sensibilizzazione, con l’avvio del progetto ER

Academy, serie di incontri con personaggi di spicco del mondo dell’economia, dello sport e dell’attualità, e la collaborazione con la Provincia di Pesaro per por-tare nelle scuole i concetti dello sviluppo sostenibile. “Siamo orgogliosi di questi risultati –commenta l’ammi-nistratore delegato, Enrico Cappanera–, ma esprimiamo grande preoccupazione per l’incertezza che grava sul no-stro settore a causa di scelte politiche miopi fatte nel recente passato. Confidiamo che l’attuale Governo tecni-co possa comprendere che il

futuro del Paese è stretta-mente legato al tema della sostenibilità ambientale”. Il 2012 si è aperto per Energy Resources con due progetti innovativi: l’apertura a Jesi del primo Zew Store, nego-zio di nuova concezione con prodotti e servizi per vivere a zero emissioni, ed il lancio dello Smart Energy System, il sistema che attraverso impianti da fonte rinnova-bile e sistemi di accumulo di energia consente a case e aziende di raggiungere l’indipendenza, senza più alcun vincolo con i gestori di servizi energetici.

Page 6: Marchedomani_5_2012

GIUGNO 20126PAGINA

sul quale si deve dedicare la massima attenzione”. Casali: “Dobbiamo attrar-re turisti improntando il

settore sulle nostre qualità, promuovendo, soprattut-to, il turismo incoming”. Spacca: “Il turismo deve essere il secondo motore di sviluppo dietro al compar-to manifatturiero; stiamo facendo degli investimen-to consistenti per offrire un’opportunità concreta alla nascita di questa for-ma d’imprenditorialità”.

MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

Un miliardo di euro a sostegno delle im-prese locali, fino al

2015, per la ripresa eco-nomica e 350 aziende del territorio accompagnate in un percorso di internazio-nalizzazione. E’ la proposta per le Marche presentata da UniCredit nella sede del Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche, nell’ambito del progetto “UniCredit per le Mar-che”, nello specifico da Luca Lorenzi, responsabile di Territorio Centro Nord dell’istituto e da Giovanni Solaroli, responsabile per il Centro Nord della divisio-ne Corporate di UniCredit. I dettagli del piano sono stati poi discussi in una ta-vola rotonda, condotta da Federico Vitali, presidente del Consiglio di Territorio Marche Unicredit, a cui hanno preso parte Gian Mario Spacca, Governa-tore Regione Marche, Giu-seppe Casali, vicepresidente Confindustria Marche, Re-nato Picciaiola, presidente Cna Marche, e Giorgio Cippitelli, segretario Con-fartigianato Marche. ”La linea di azione di questa iniziativa –afferma Loren-zi- è duplice: supportare con azioni concrete i piani

I punti fondanti: innovazione,

incentivazione dell’export e

politiche per i mercati esteri

di crescita delle imprese e incentivare l’export, nella convinzione che la ricerca di nuovi mercati può esse-re una valida strategia di uscita dalla crisi”. Sola-roli ha poi evidenziato un altro aspetto: “I fondi che metteremo a disposizione verranno destinati al raf-forzamento patrimoniale delle imprese, al supporto diretto all’innovazione e al finanziamento e all’otti-mizzazione del capitale cir-colante, utilizzando anche lo strumento dei Consorzi Fidi. Puntiamo ad accom-pagnare le aziende favoren-do la nascita e lo sviluppo di ‘Reti di impresa’. Inol-tre, ci proponiamo di con-durre le imprese di questo territorio oltre i confini nazionali”. “Il progetto –ha precisato Solaroli- pre-vede 40 miliardi di euro per tutta l’Italia, con 15 mila aziende da accompagnare all’estero; nove miliardi di euro per il Centro-Nord Italia e un miliardo di euro per le Marche. Tre i punti fondanti del pro-getto per quanto riguarda le Marche: 200 milioni di euro per il rafforzamento patrimoniale ed integra-zione; 500 mila euro per liquidità e finanziamento del circolante; 300 mila euro per il supporto all’in-novazione ed alla nuova imprenditoria”. Uno slo-gan lanciato da Solaroli:

“L’Italia ha dato fiducia a UniCredit, UniCredit da’ fiducia all’Italia”. Tavola rotondaNell’avviare il confronto tra i personaggi presen-ti al convegno, Vitali ha evidenziato: “In questo territorio come UniCre-dit stiamo investendo due miliardi di euro in più di quanto UniCredit sta rac-cogliendo e come Banca ci stiamo improntando alla partecipazione per la crescita del territorio”. Spacca: “Queste risorse sono molto importanti in un momento così delicato per la nostra economia. Siamo una regione forte-mente proiettata all’export sul profilo manifatturiero, una regione che si è ra-dicata sui mercati italiani ed europei e che dovrebbe improntarsi sull’operati-vità nei Paesi che stanno registrando una crescita come la Cina, l’India e il Brasile. Spingersi verso le realtà più lontane permette di garantire una perfor-mance di successo. Occorre attivare una strategia più organizzata di marketing internazionale, portando un numero di aziende nei Paesi che ho citato, dove il Pil è in costante aumento. Un’altra misura da atti-vare è l’accelerazione dei pagamenti delle imprese. Fondamentale fare uno sforzo per una selezione

qualitativa delle risorse: la priorità è la centralità delle imprese che produ-cono reddito a favore del-la comunità, questa è la strada maestra”. Casali: “Dobbiamo innovare ed internazionalizzare . E il fatto che oggi nelle Marche si punta sulla demotica è una chiara dimostrazione che come regione siamo già improntati sull’inno-vazione, ma per restare ai massimi livelli per innovare è indispensabile investire necessari capitali. La quota improntata da UniCredit a favore delle imprese è un bel segnale. Al momento, riguardo all’internaziona-lizzazione, stiamo striz-zando l’occhio per i Paesi del Nord Africa. Inoltre è necessario aumentare la capacità nel gestire i Confidi”. Picciaiola: “C’è la necessità di ripartire con azioni concrete per una regione come le Mar-che che è la più artigia-na d’Italia. Nella nostra regione l’economia reale sta scomparendo sempre più, con un aumento dei fallimenti; il credito è stata la nota dolente delle pmi, con l’UniCredit che sta dimostrando di sapersi in-tercalare nelle Marche. Bi-sogna migliorare i rapporti con le imprese, stringendo di più le convenzioni con le Associazioni e i Confi-di”. Cippitelli: “La sfida

economica che stiamo affrontando in questo pe-riodo è nuova, diversa e difficile. Sarà opportuno che la finanza internazio-nale non speculi con l’eco-nomia reale. E’ necessaria la capacità di intercettare le opportunità di sviluppo per le imprese, mettendo, inoltre, a strategia il profilo dell’internazionalizzazio-ne”. Infine, Vitali ha im-prontato gli interventi sul tema del turismo. Piccia-iola: “Le imprese artigiane hanno già fatto moltissimo per il turismo, mantenen-do in ordine le bellezze della nostra regione. E’ importante incrementare la collaborazione tra le associazioni e le Istitu-zioni, mettendo in campo le forze per evidenziare le nostre qualità”. Cippitelli: “Il turismo è un settore

UniCredit: sostegno alle imprese

Il progetto per le Marche: un miliardo di euro per la ripresa economica e 350 aziende del territorio accompagnate in un percorso di internazionalizzazione

Da sinistra: Casali, Spacca, Vitali, Picciaiola, Cippitelli

MARCHEdomani

Page 7: Marchedomani_5_2012

7PAGINAGIUGNO 2012 MARCHEdomani

“Il premio al rispetto del turista”

Gian Mario Spacca, presidente Regione

Le Marche si confer-mano anche per il 2012 tra le regioni

italiane con il mare più bello e pulito, le spiagge più accoglienti. Essere al secondo posto per nume-ro di Bandiere blu in un Paese che vanta così tanti chilometri di spiaggia ed aver quindi sbaragliato la ‘concorrenza’ di numerose regioni è un risultato che ci riempie di orgoglio. Le Marche conquistano anche quest’anno ben 16 Bandiere blu e si posizio-nano così, nuovamente, in vetta alla classifica delle regioni italiane per qua-

lità del mare ed efficienza dei servizi sulle spiagge.

Questo ennesimo ri-conoscimento premia il lavoro della Regione, degli enti locali e degli operato-ri nella tutela dell’ambien-te, nell’offerta di servizi sempre più diversificati e rispondenti alle crescenti esigenze dei turisti, nella valorizzazione di un pa-trimonio di inestimabile valore come le nostre co-ste. Il turismo balneare, che nelle Marche vanta una solida tradizione, rap-presenta una delle punte di diamante dell’offerta complessiva della regione.

Un turismo sempre più qualificato ed ecososte-nibile, come confermano i numerosi vessilli blu as-segnati. Grande soddisfa-zione deriva anche dalla conquista, quest’anno, di un’ulteriore Bandiera blu per gli approdi rispetto al 2011. La nautica da diporto sta conquistando sempre più appassionati e le Marche sono in grado di offrire servizi sempre più al passo con il gradi-mento crescente di questo segmento turistico.

Il riconoscimento che viene assegnato alle no-stre spiagge assume anco-

Gabicce Mare, Pesaro, Fano, Mondolfo-Marotta, Senigallia, Ancona Portonovo,

Sirolo, Numana, Porto Recanati, Potenza Picena - Porto Potenza, Civitanova Marche,

Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Cupra Marittima, Grottammare, San Benedetto del

Tronto. Sedici i vessilli conquistati dalla nostra regione, che si posiziona al secondo posto in

Italia per numero di Bandiere blu. L’occasione per una ricognizione attraverso realtà di pregio. Raccogliendo anche suggestioni legate a ricordi

o a fantasia: volti noti, altrettante firme su appunti agli orizzonti del mare

ra più valore se confron-tato con le performance di regioni storicamente molto ‘forti’ per il seg-mento del turismo bal-neare. Regioni che, nella classifica delle Bandiere blu, si posizionano dopo le Marche. E’ il premio alla qualità e al rispetto del turista, vero faro che guida l’offerta turistica marchigiana. Qualità e rispetto significano non offrire un ‘divertimenti-ficio’ standardizzato, ma proporre la nostra iden-tità, un’ospitalità che si esprime all’interno del nostro modello di vita,

differente da comunità e comunità e da territorio a territorio. Le Marche vogliono sempre di più puntare sul turismo quale nuovo motore di sviluppo che affianchi il settore ma-nifatturiero: un binomio in grado di trainare l’e-conomia marchigiana. E’ una strategia vincente per superare la crisi econo-mica. Vogliamo guardare sempre di più all’estero, puntando non ad un Pa-ese in particolare, ma al mondo, cercando attra-verso il webmarketing segmenti interessanti e di qualità ai quali proporci”.

Le Marche sul podio blu

Pagine a cura di Silvana Coricelli eRoberto I. Rossi

www.carifac.it

Guardiamo lontanoper raccontarvi il futuro

Siamo cresciuti naturalmente,per essere pronti a raccogliere le nuove sfi de.

Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana: il futuro è adesso.

Page 8: Marchedomani_5_2012

8PAGINA GIUGNO 2012MARCHEdomaniMARCHEdomani

*GILBERTO SANTINI

Civitanova Marche è una città da scoprire lentamente. Da subito

rivela il suo aspetto più im-mediato, l’essere un luogo di grande vitalità. Una vitalità che non è solo industria-le ma anche commerciale,

specchio della quale è la vita del corso princi-pale nelle ore di punta, la “movida” che caratteriz-za le spiagge nel periodo estivo con i numerosi bar che dal primo apparire del sole si animano di migliaia di persone. Questo aspetto così visibile ad un primo sguardo sembra essere l’u-nica anima di una città che invece ad una conoscenza

più approfondita si presenta più stratificata. Molti sono i momenti di riflessione, quasi di malinconia, che la città offre e che ne mostrano un ritratto più completo ed affascinante.

Accanto alla vi-vacità contagiosa che

caratterizza la città

bassa affacciata sul mare, emerge un’anima riflessiva collocata “in alto”, qua-si un cervello della città stessa, rappresentata dal borgo antico di Civitanova alta. L’invito ai visitatori è quello di non fermarsi al primo livello ma di salire a conoscere il secondo, quello più segreto e timido, per scoprire le due anime di Civitanova in perenne dialo-

go che si offrono per essere indagate e percorse.

Dopo aver gustato le tante opportunità di diver-timento e di shopping che questo luogo offre, perdersi in passeggiate solitarie nelle vie del borgo antico con le sue numerose chiese – come a testimonianza della natura

di luogo dello spirito e di ri-flessione – è un’opportunità per venire autenticamente a contatto con una città intri-gante che potremmo definire “tra corpo e anima”.

Il suggerimento è quello di percorrere la orizzontali-tà della città bassa, parten-do dal bellissimo lungomare con i suoi tipici ristorantini sulla spiaggia, perdendosi tra i vicoletti del borgo marinaro, recentemente re-staurato, fino a raggiungere i negozi, tra i più belli delle Marche, delle vie princi-

Civitanova Marche, un ritratto dai diversi volti: quello rivierasco e quello più segreto del borgo antico. Il dialogo di un prestigioso festival della danza con queste differenti realtà

“Una città tra anima e corpo”pali e le eleganti palazzine Liberty che conducono fino a Piazza XX Set-tembre, cuore del centro cittadino che con la sua struttura ampia, aperta ed ariosa si fa spec-chio dello spirito della città e dei suoi abitanti. Ottime oc-casioni per visitare la città alta sono invece i numerosi appuntamenti cul-turali che la abi-tano: dalle mostre d’arte alle diverse manifestazioni che vi si svolgono, dal festival Civitanova Danza agli appuntamenti di Pop-sophia. Di particolare sug-gestione ed interesse sono le chiese del centro che il Comune ha sapientemente conservato adibendole a luogo espositivo e di incon-

tro, tra tutte la Chiesa di Sant’Agostino e la Chiesa di San Francesco. La loro stes-sa natura architettonica, la sobrietà ed essenzialità che caratterizza in particolare San Francesco, sembra av-valorare la vocazione della

città alta a l u o go dello spi-rito, luogo de l l ’ an i -ma.

N e i dicianno-ve anni di vita di Ci-v i t a n ova Danza, il festival ha dialogato spesso con questi dif-

ferenti luoghi. Il ricordo corre allo stupore e alla meraviglia di tanti artisti che da tutte le parti del mondo hanno avuto modo di scoprire il fascino non immaginabile e perciò tanto più sorprendente dei luoghi magici che la città alta of-fre. A testimonianza di ciò il recente e bellissimo film A boy inside the boy girato da Saburo Teshigawarae fotografato in maniera su-blime dall’occhio sapiente di Bengt Wanselius, artista di fama mondiale che ha dato forma alle immagini di Ingmar Bergman.

*Direttore artistico festival internazionale

Civitanova Danza

Il ricordo corre allo stupore e alla meraviglia

di tanti artisti che da tutte le parti del mondo hanno avuto modo di scoprire il

fascino non immaginabile e perciò tanto più sorprendente

di luoghi magici

SCALDIAMO L’ACQUACON L’ENERGIA

PIÙ PURA. L’ARIA.

Scegli il design italiano e il comfort

di Nuos Evo Split, nel rispetto

dell’ambiente e delle tue esigenze.

Perché Nuos, per scaldare l’acqua,

utilizza un’energia interamente

rinnovabile: l’aria. nuosariston.it

NUOS EVO SPLIT SCALDACQUA A POMPA DI CALORE

PIÙ PURA. L’ARIA.

Scegli il design italiano e il comfort

NUOS EVO SPLITSCALDACQUA A POMPA DI CALORE

*Risparmio del costo dell’energia elettrica, rispetto a uno scaldacqua elettrico tradizionale, stimato sulla base di un consumo medio annuo di 1.500 kWh, per la produzione di acqua calda a Roma, con una tariffa di 0,21 €/kWh.**Costo della chiamata da telefono fisso rete Telecom: 0,144 €/min. in fascia oraria intera e 0,056 €/min. in fascia oraria ridotta (iva incl.). Per chiamate originate da altro operatore i prezzi sono forniti dall’operatore utilizzato.

ARISTON.COMRISCALDAMENTO | ACQUA CALDA | RINNOVABILI | CLIMATIZZAZIONE

Con Nuos Evo risparmi fino al 70% delle spese annuali per l’acqua calda* e puoi anche detrarre dalla dichiarazione

fiscale il 55% dei costi sostenuti. 199.111.222**

SUPER SILENT

Page 9: Marchedomani_5_2012

GIUGNO 2012

Dal porto osservammo il grande Tempio di Venere Euplea

che ora è assai vicino e volentieri salimmo lungo un impervio sentiero,

sulla cima del monte (…) Un raggio di sole sembra confortare

la statua della Dea mentre tripodi diffondono profumati incensi che certamente provengono dalla

nostra terra d’oriente

combattimenti gladiatorii nell’Anfiteatro.

Non abbiamo osservato che feste, danze, spetta-coli e ascoltato canti e suoni. Laggiù il cantiere è immobile, e il porto tace, senza approdi né partenze. Questa Ankon è veramente una città gaudente dove si festeggia e si ozia, si man-gia, si beve e si prega. E poi l’amore. Ma essendo la città assai sontuosa e bella chi mai avrà pagato la sua costruzione? Forse un dono degli Dei. E poi, quanta gioia di vivere e in quale buona compagnia: ricordate le fanciulle vestali, le altre ditirambiche - con la bella biondina - e le altre ancora nei lupanari? Ma dove sono le milizie, i portuali, gli

VALERIANO TRUBBIANI

MARCHEdomani

Dal porto osservammo il grande Tempio di Venere Euplea che

ora è assai vicino e volentie-ri salimmo lungo un imper-vio sentiero, sulla cima del monte. Il Tempio maestoso e solenne risulta assai severo e privo d’ornamenti tranne ghirlande di floridi racèmi naturali intrecciati da co-lonna a colonna. Esso è un poco tozzo e come gonfio d’orgoglio. Plausibile, poi-ché sembra sfidare il cielo lassù, in alto, baluardo della Dea e rifugio privilegiato di uccelli. Sul tetto del timpa-no vedo un cuculo triste che ripete il suo canto come per salutarci: “cu-cu…cu-cu…cu-cu”, con verso dolente. I sacerdoti baciano la soglia prima di entrare e così, per non contrariarli, facciamo anche noi. L’interno è sobrio e come circonfuso di toc-cante mestizia. Un raggio di sole sembra confortare la statua della Dea mentre tripodi diffondono profu-mati incensi che certamente provengono dalla nostra terra d’oriente. L’edificio è di costruzione solida e pos-sente e rammenta, in ridotte dimensioni, il nostro Parte-none. Possano gli Dei non annientare la fatica degli artefici di questi Templi che rallegrano l’esistenza, anche se le genti di questo mondo

vivono nell’errore della loro immortalità. Ma sappiamo che questo mondo è simile a una grande fabbrica fondata sulle nevi: al primo disgelo, le sue colonne crolleranno e similmente questo mondo sarà distrutto. E così questo possente edificio.

All’esterno un porticato con una ricca quantità di archi, colonne, statue sembra fa-sciare una cavea ricolma di persone assai agitate. Al centro dello spiazzo, anch’esso ovoidale, com-battono uomini giganteschi che si fronteggiano armati di flagellum, tridenti, spa-de, scudi e reti. I duellanti sono protetti da bronzei elmi, schiniere, galerus e gambali. Ora tutto appa-re chiaro. Sono in corso

schiavi, i contadini? Mah, è un mistero! Sarà anche un mistero però vi confesso, cari compagni, che, almeno a me, piacerebbe fermarmi a vivere da queste parti.

Gli edifici si alternavano con altri identici, protetti da robusti cancelli, ove si ammassavano anfore, sacchi, grossi dolii e vasellame di terracotta. Si trattava dei Magazzini Traianei (ma questo Imperatore Traiano, munifico e generoso, sem-bra proprio affezionato a questa città!) ed Empori

commerciali ove si vendono: vino e olio, ceramiche e le-gname, ceci, fave e lupini e poi ambra, cereali e persino preziosa porpora prodotta in questa città lasciando fermentare la secrezione di un mollusco. In un altro Emporio, ben protetto, si commerciano lucerne e raffi-nate terre sigillate nelle quali riconoscemmo l’abile mano dei nostri artisti greci, abili ceramisti e pittori vascolari. Poi ecco apparire piccoli bronzi che figurano Lanari, animali e naturalmente lei, la Dea Venere. Queste scul-

ture metalliche sono state finemente cesellate in Illiria.

Ma ora si sta facendo tardi, i servi iniziano ad accendere le lucernule lungo il clivus ar-gentarius, i fanciulli accom-pagnati dagli schiavi rientra-no nelle loro domus, nel porto rinforzano gli ormeggi alle navi, poi accendono il fuoco in cima al pharus. Transita sussiegosa una ronda di vi-giles con passo cadenzato e lentamente al brusio della folla si sostituisce il progres-sivo silenzio del tramonto prossimo a diventare notte.

Gli occhi di un grande artista contemporaneo sulla città del passato: Ankon nella dimensione visionaria di un racconto prezioso

Fantasia su Ancona traianea

9PAGINAMARCHEdomani

Tra arenili, falesie e borghi, la Riviera del Cònero è da dieci e lodeLe Marche sono la secon-da regione italiana per numero di Bandiere blu, e la riviera del Cònero è un concentrato di questi prestigiosi vessilli: Siro-lo, Numana e Portonovo le perle dell’anconetano. Spiagge da dieci e lode che si inseriscono in un paesaggio dai variegati colori: dal bianco delle falesie a strapiombo sul mare al verde della mac-chia mediterranea e dei rinomati vigneti. Terre che si possono scoprire nella otto gior-ni che il tour operator marchigiano Maraviglia Travellers’ Company ha ideato ad hoc, una sorta di guida tra arenili, bor-ghi e tesori nascosti della Riviera del Conero. Un pacchetto che accosta

il piacere di fermarsi a riposare tra la natura alla curiosità di visitare i luoghi della storia e della tradizione. Ospitati in un lussuoso hotel a quattro stelle nel centro di Sirolo, borgo marinaro scolpito nella bianca pietra, ci si potrà avventurare tra i sentieri che scendono lungo il monte per raggiungere le famose spiagge di San Michele o Urbani, o an-dare all’esplorazione del Parco di Sirolo. Una giornata è senza dubbio da dedicare ad un altro gioiel lo del Cònero: la Baia di Por-tonovo, bianco arenile circondato dalla florida vegetazione del parco. Da qui ci si può spin-gere a visitare la Torre

di Guardia, il Fortino Napoleonico e la chiesa romanica di Santa Maria di Portonovo. Storia, architettura e tradizione enogastro-nomica si intrecciano nella giornata dedicata alla scoperta di Loreto. Qui si potrà passeggiare lungo le Rocchette, i camminamenti di ron-da sovrastanti la città che riaprono al pubblico dopo 500 anni, visitare il famoso Santuario della Santa Casa di Nazareth e il Museo Antico Tesoro presso il Palazzo Apo-stolico, per terminare con una degustazione in cantina di due eccel-lenze vinicole locali: il Verdicchio dei Castelli di Jesi ed il Rosso Conero. Tanti i percorsi possibili

per approfondire la co-noscenza del territorio: da Offagna, caratteri-stico borgo medievale, a Recanati, città natia di Giacomo Leopardi, passando per Numana e il suo Antiquarium sta-tale, le Grotte di Came-rano, immenso labirinto nel sottosuolo dell’intero abitato, e Senigallia con la sua Rocca Roveresca e la storica Rotonda sul Mare. Via libera anche agli amanti dell’avventura, per cui ci sarà la possi-bilità di effettuare escur-sioni a cavallo, voli in parapendio e bike-trek-king per boschi e vigneti. Info: Maraviglia Tra-vellers’ Company, www.maravigliatravel.it

Rosemary Martarelli

Sirolo

Page 10: Marchedomani_5_2012

moderna di ristoranti tipici e locali di divertimento. La piazzetta, paragonata da molti a quella di Capri, offre un panorama unico di una ‘baia verde blu’.

L’entroterra è altret-tanto straordinario. Basti

pensare al castello di Gra-dara, alla città di Urbino, al Montefeltro. Possiamo offrire quella ospitalità organizzata e professionale

di una tradizione ormai consolidata di esperienze famose nel mondo tipiche del turismo romagnolo, ma anche quel ‘nuovo’, quel ‘diverso’, quella ‘ospitalità

la città di Pesaro e il ter-ritorio circostante. Ogni anno accogliamo migliaia di persone provenienti da tutto il mondo per il Rof o la Mostra del Nuovo Cine-ma, per le manifestazioni sportive di livello nazio-

nale e internazionale che si svolgono nello splen-dido Adria-t i c A r e n a o negli al-tri impian-ti sportivi, per meeting, c o n g r e s s i ,

MORENO CEDRONI

10PAGINA GIUGNO 2012MARCHEdomani

Il destino mi stava per far nascere nell’acqua del mare; mia madre, appas-

sionata pescatrice di vongole e cannelli, il 9 luglio del 1964, incurante del suo pancione, aveva avuto il solito richiamo dell’acqua azzurra che come aprivi la finestra della camera si faceva vedere e sembrava volesse entrare dentro. Prima che costruissero i muretti con i relativi marciapiedi, non prima del 1975, ogni tempesta faceva arrivare l’onda ricca di spuma, fino dentro casa, oltre che alle persone che avevano montato la tenda nel prato adiacente la spiaggia,

“Il mare nel mio destino”ancor prima che nascessero i campeggi. Allora le dune di sabbia ed i canneti rendevano il lungomare di una bellezza incontenibile, e poi essendo piccolo tutto mi sembrava così grande. Questo mare

“Anche quest’anno Fano ha raggiunto il gran-de obiettivo della Bandiera blu 2012, frutto di uno sguardo e di un’azione rispettosi nei confronti dell’ambiente, della qualità delle strutture ricettive, del lavoro serio e programmato dei nostri operatori e del lavoro dell’intera Ammi-nistrazione comunale dove gli assessorati e gli uffici al Turismo e all’Ambiente hanno dato un impulso straordinario in collabora-zione con la società Aset.

E’ esattamente dal 2000 che la nostra città ottiene questo importante ricono-scimento e diversamente da quanto avviene per al-tri Comuni il vessillo blu riguarda tutto il litorale

“Quel vessillo sulla città della fortuna”comunale che è composto da ben 22 km di costa. Qualità delle acque, delle depurazioni, ma anche ca-pacità ricettiva, rispetto ed attenzione nei confronti di importanti valori ambien-tali. Come ogni anno, or-ganizziamo una cerimonia di alzabandiera del vessillo blu alla quale partecipano tutti gli operatori del set-tore e quest’anno abbiamo deciso di dedicare la Ban-diera blu ad un albergatore da poco scomparso, Valter Panaroni, conosciuto e sti-mato per il suo impegno profuso al servizio del turi-smo. Perchè Fano è storia, cultura, sport, ma anche e soprattutto turismo, setto-re trainante della nostra economia e con esso pri-

meggiano le qualità della nostra città: l’accoglienza, l’ospitalità e la capacità di essere a portata d’uomo, una città dove è ancora possibile muoversi in bici-cletta, a piedi, godere delle bellezze architettoniche e

mi sta accompagnando da allora, non mi molla di un secondo, ogni cosa che faccio lui vuole esserci, dall’Istituto nautico che ho frequentato al ristorante che ho aperto all’età di ventotto anni, e che ha segnato la mia storia da cuoco permettendomi di riscrivere nuove frontiere della cucina di mare. Eh sì, questo scenario del lungomare tra Senigallia e Marzocca i nostri

figli non lo conoscono, bisogna essere vicini ai cinquanta per saperlo. Dal lungomare non asfaltato alle passeggiate in città in bicicletta, e poi in motorino, e poi in vespa, e poi in macchina, Senigallia ti vede crescere, tu vedi Senigallia che cresce, strada dopo strada, piazza dopo piazza, fiera dopo fiera, piena dopo piena; oggi c’è un luogo, sia a detta di noi indigeni sia a detta dei nostri

Stefano Aguzzi, sindaco di Fano

storiche delle nostre radici e al tempo stesso fare un salto di qualità raggiun-gendo il litorale e godendo dell’ottima cucina: dalla terra al mare... tutto in un solo nome: Fano, la città della fortuna”.

Una firma prestigiosa alle nuove frontiere della cucina: è chef di richiamo, e per noi racconta la sua Senigallia, un luogo “a misura d’uomo, con un’ottima qualità della vita e soprattutto bello”

clienti da tutto il mondo, a misura d’uomo, con un’ottima qualità della vita e soprattutto bello. Dalla Rotonda al molo, dalla piazza delle Erbe alla Rocca roveresca al Palazzo del Duca, biglietti da visita verso l’estero. Città di Papi, di grandi fotografi, di grandi cuochi. Per non parlare da teenager delle ‘vasche per il corso’, quasi a consumarci le scarpe; ora lo rifaccio con mia

figlia quattordicenne che quasi si vergogna di passeggiare con suo padre, e mi sembra come allora: forse per me il corso II Giugno è quello che ha risentito di meno dei cambia-menti che la città ha avuto nel corso degli anni, con il Monco sempre lì in piazza Roma. Per tutte queste ragioni, io la Bandiera blu a Senigallia avrei voluto dargliela da subito, da appena nato!”.

Mia madre, appassionata

pescatrice di vongole e cannelli,

aveva avuto il solito richiamo dell’acqua

azzurra

Gabicce Mare è tu-rismo. In questo primo lembo nord

delle Marche tutti lavorano e vivono di turismo, tutti pensano e credono nel tu-rismo. Il territorio è picco-lissimo, 4.8 kmq, di cui la metà all’interno del Parco natu-rale regionale del San Barto-lo. Quindi il patrimonio immobiliare del centro ma-rino è concentrato in meno di un kmq, eppure vi sono cento hotel, oltre 300 locali commerciali, numerosi ap-partamenti turistici. Nella stagione superiamo 600 mila presenze.

Gli abitanti sono circa 6 mila e sono pressoché impegnati nelle varie atti-vità di servizio al turista, compreso quel piccolo ar-tigianato complementare. Viviamo da sempre la du-plice realtà di un luogo di confine, di cui ha assunto anche le sembianze orogra-fiche e strutturali. La zona a mare è quella aderente alla confinante Romagna e di questa conserva l’a-renile largo, sabbioso, or-ganizzatissimo e attrezzato con gli hotel comodissimi e a diretto contat-to con la spiaggia, i ristoranti, le vie dello shopping.

La zona più alta che sale fino al borgo di Ga-bicce Monte è la costa tipicamente marchigiana con p a n o ra m i ve r -di mozzafiato, il Parco che offre sentieri, passeggiate e una strada panoramica vera emergenza paesaggistica. Nel borgo di Gabicce Mon-te convivono le tracce forti del passato e una offerta

Corrado Curti, sindaco di Gabicce Mare

spontanea e rude’ che si sta affermando come elemento vincente delle Marche.

Abbiamo sempre vissu-to in questo clima privile-giato da cui abbiamo tratto linfa vitale per essere unici e apprezzatissimi nell’intera

Europa. Ab-biamo saputo d i s t inguerc i con compor-

tamenti virtuosi che l’Am-ministrazione comunale ha storicamente voluto con-quistare e mantenere. La costituzione del Parco San Bartolo circa 15 anni fa, la certificazione Iso 14001 nelle attività ambientali dal 2004, la 20a Bandiera blu proprio qualche settimana fa. Sono risultati straordi-nari che presuppongono un impegno costante, vinco-lante e con scelte gravose, soprattutto in tempi grami come quelli attuali. Ma noi crediamo che sia questa la strada maestra per rimanere al passo coi tempi, rinno-vando e diversificando le opportunità di turismo.

La cura e la tutela del paesaggio, pur nella sua costante riqualificazione,

sono catalizzatori fondamentali per un turista moder-no, a cui offriamo specifiche attività aderenti alle carat-teristiche tipologi-che del luogo, con in primo piano la ‘regina’ del nostro territorio: la bici-cletta.

O l t r e a l l a spiaggia attrezzata, al mare blu, tante sono le attività e

le manifestazioni in cui lo sport si esalta. La ricetta è: visione di lungo termine con esaltazione nell’attuale della professionalità nell’o-spitalità degli operatori”.

“Qui come a Capri”

La conferma della Bandiera blu per il litorale di Pesaro

parla di un’azione cin-quantennale per la depu-razione delle acque reflue che nasce da un progetto volto all’elevazione della q u a l i -tà della vita nel-la città per i cittadini, non solo per i turisti.

Per noi le politiche per il turismo non sono disgiunte dalle politiche per la qualificazione ur-bana nel suo complesso. Oggi la domanda turistica è cambiata: non c’è più un turismo delle famiglie fatto di una vacanza di un mese trascorsa tutta in spiaggia e nei locali da ballo la sera, come negli anni sessanta. Ci sono più vacanze, ma più brevi, le-gate al relax ma anche alla conoscenza del territorio e delle sue specificità, con i genitori ed i figli ognuno per conto proprio, con diverse destinazioni e mo-tivazioni.

Quindi il mare pulito ed i servizi di spiaggia sempre più qualificati sono una faccia del no-stro biglietto da visita, ma nell’altra faccia c’è

Luca Ceriscioli, sindaco di Pesaro

“Specchio per la cultura”

concerti e spettacoli con i maggiori artisti nazionali e internazionali. A loro raccontiamo non solo dei chilometri di spiaggia col mare pulito, ma dell’uni-cità di una città di mare racchiusa tra due splen-

didi pro-montori a p icco sul mare

e circondata a 180 gradi da una catena di colline verdeggianti impreziosite da castelli e centri storici di grande pregio. Parliamo di quel Parco San Bartolo che ha stupito i telespettatori durante la quinta tappa dell’ultimo Giro d’Italia, del Parco di 30 ettari nel centro della città, dei 65 km di piste ciclabili che consentono di godere su due ruote di splendidi am-bienti fluviali e di tutto il litorale. Parliamo delle eccellenze culturali e arti-stiche; parliamo del buon vino e dei buoni cibi da gustare nei tanti ristoranti

e trattorie immersi in tutti questi splendidi ambienti. E parliamo del clima di accoglien-za, del senso di sicurez-za, di benessere sociale fatto di solidarietà e di amore per la libertà e per la pace che qui si respira”.

Page 11: Marchedomani_5_2012

sono trovare uno spazio incontaminato, lontano dalla massa e al contempo

vicinissimo al mare. Per poter competere

con le mete più prestigiose del turismo internazionale, Grottammare ha deciso di scommettere sulla propria storia. Dal centro della città si diramano i percorsi

ralistica con percorsi guidati e punti di osservazione men-tre si sta ristrutturando per gli stessi scopi la ‘torre del

porto’, un edificio cinque-centesco che sorge proprio al centro della riserva.

D’altronde, San Benedet-to del Tronto non scommette da oggi sul valore aggiunto

costante di educazione am-bientale, soprattutto nelle scuole, che ha permesso di raggiungere, per esempio, straordinari risultati nella raccolta differenziata dei rifiuti arrivata, su base annua, alla soglia del 75%.

Porto Potenza Picena, con i suoi servizi e le sue infrastrutture, certificate dalla Bandiera blu e dalle tre Vele di Legambiente, è un luogo ideale per una vacanza di qualità”.

Ho conosciuto Porto San Giorgio nel 1982. L’occasione

fu il mio primo allena-mento con la squadra Nazionale giovanile di ginnastica artistica. Ri-masi a Porto San Giorgio per quasi due mesi, luglio e agosto, e anche se sono passati molti anni ricor-do benissimo quell’estate lontana. Sarei stato felice di partecipare a quell’al-lenamento in qualsiasi altra città del mondo, ma adesso, a distanza di anni, credo di essere stato mol-to fortunato di conoscere quel posto e quelle perso-ne. Alloggiavo all’Hotel Il Timone e ricordo che era molto difficile resistere alle tentazioni della sua meravigliosa cucina... ci allenavamo nella palestra Baldassari per circa 6 ore al giorno. Non ebbi molto

11PAGINAGIUGNO 2012 MARCHEdomani

JURY CHECHI

tempo per conoscere il paese, l’unico svago era un poco di mare dopo gli allenamenti e qualche passeggiata serale, ma con il ‘coprifuoco’ alle 22. Sono tornato ad allenar-mi in estate ‘allu Portu’ per altri 16 anni e rac-contare tutte le emozioni, i ricordi, i momenti belli e meno sarebbe un’impre-

sa diffici-le se non impossi-bile. Però a P o r -t o S a n G i o r g i o mi sono innamo-rato per

“Fortunato di averti conosciuta”

Porto San Giorgio, il ricordo del campione olimpico: era il 1982, il suo primo allenamento di ginnastica artistica con la Nazionale giovanile nella località balneare adriatica

la prima volta, ho impa-rato la croce agli anelli, mi sono rotto il tendi-ne d’Achille prima delle Olimpiadi di Barcellona, ma poi mi sono prepara-to sempre lì per vincere, quattro anno dopo, l’oro ad Atlanta e nell’estate 2004 il bronzo ad Atene con cui ho chiuso la mia carriera. In questi 16 anni non c’è stata un’estate in cui io e la mia famiglia non abbiamo trascorso del tempo nelle Marche e qualche giorno a Porto San Giorgio. Credo che questo valga più qualsi-asi parola di apprezza-mento e di affetto per la località. Sono talmente

“E sono cinque. Il Co-mune di Potenza Picena ha ricevuto la sua quinta Bandiera blu consecutiva: si confermano pertanto ancora una volta la qualità ambientale della spiaggia e del mare di Porto Po-tenza Picena, l’eccellenza dei servizi turistici e l’at-tenzione del Comune per la crescita di una cultura dell’accoglienza e della va-lorizzazione del territorio e del paesaggio.

La Bandiera blu per Porto Potenza Picena è il riconoscimento della sua valenza turistica, affer-matasi negli ultimi anni attraverso consistenti in-vestimenti che l’hanno dotata di infrastrutture di prim’ordine, permet-tendo a cittadini e turisti di usufruire di un mare pulito, una spiaggia sab-biosa finissima, un lungo-mare pedonale arredato e attrezzato esteso, da nord

Sergio Paolucci, sindaco di Potenza Picena

a sud, a tutto il centro abi-tato. Porto Potenza Picena è passata in pochi decenni da mille a quasi 10 mila abitanti, ma non ha perso le sue caratteristiche di pa-ese tranquillo, accogliente, organizzato, che consente ad ogni turista di trascor-rere una vacanza di qua-lità, che coniuga i servizi balneari con la possibilità di conoscere e vivere un territorio ricco di storia, di cultura, di monumenti, con le bellezze architettoniche dal centro storico di Po-tenza Picena, un paesaggio agricolo ancora integro e coltivato e da cui ha avuto origine una tradizione eno-gastronomica millenaria oggi più che mai viva e in grado di offrire sapori e prelibatezze uniche nel loro genere e capaci di soddisfare i migliori palati.

A queste qualità si ag-giunge il rispetto per l’am-biente attraverso un’attività

“Mare pulito ma non solo”

Sono talmente legato a questo territorio che

qui sto realizzando una struttura turistico-ricettiva con un’impronta anche sportiva

legato a questo territorio che vicino a Porto San Giorgio sto realizzando una struttura turistico-ricettiva con un’impronta anche sportiva. Questo

perchè credo che questa regione, oltre ad essere tra le più belle del nostro paese, abbia ancora delle prospettive di crescita e di sviluppo. Io ci credo

molto. Ricevere la citta-dinanza onoraria è stato un grande piacere, ma comunque è dal 1982 che mi sento cittadino di Porto San Giorgio”.

Il riconoscimento delle Bandiere blu è occasione privilegiata per ricordare

quanto la città di San Bene-detto del Tronto sia attenta in materia di politiche turistiche e ambientali e quali sono le due maggiori scommesse in questi campi: accogliere il primo esperimento di parco marino in zona antropizzata e dare valore turistico all’u-nica area umida tra l’Emilia e il Gargano, la Sentina, riserva naturale di eccezio-nale rilevanza floristica e biogeografica, preziosissimo punto di sosta per l’avifauna migratoria nella quale la Lipu ha censito la presenza di ben 173 specie diverse di uccelli.

Il Parco marino è un obiettivo inseguito da anni: vi guardano con interesse non soltanto gli enti loca-li della costa marchigiana meridionale ma anche stu-diosi dell’ambiente e delle dinamiche degli stock ittici per capire se è possibile far convivere attività umane, comprese quelle turistiche che qui hanno una rilevanza notevole, con due milioni di presenze annue, e tutela del mare. Tutti i complessi passaggi burocratici sono stati superati, si attende il via libero definitivo a livello ministeriale.

E poi c’è la Sentina, un’a-rea che si affaccia sull’Adria-tico per circa 1,7 km situata a nord della foce del fiume Tronto che divide Marche e Abruzzo e costituita da un cordone sabbioso con dune piatte dietro cui si susseguono piccoli lembi di ambienti umidi salmastri e di praterie salate. Dal 2000 dichiarata Sito di importanza comunitaria, dal 2004 riserva naturale regionale, la Sentina si sta gradualmente aprendo alla fruizione turistico natu-

Giovanni Gaspari, sindaco diSan Benedetto del Tronto

dato dal paesaggio naturale integrato con la realtà urba-na. Deriva, infatti, dalla vi-sione ‘utopica’ di Luigi Ono-

r at i , u n ingegnere operante

negli anni a cavallo tra le due guerre mondiali, quello che è tutt’oggi uno dei più sontuosi ed imponenti viali a mare d’Italia: 30 metri di larghezza che, costeggiando l’arenile e delimitandolo con artistiche balaustre e decora-tivi lampioni, si arricchisco-no della presenza di spazi verdi (pinete soprattutto), impianti sportivi, edifici per la cultura e il divertimento come la mitica Palazzina Azzurra, una grande e ar-tistica fontana al centro in una piazza, subito denomi-nata ‘Rotonda’, a chiudere la maestosa passeggiata. E poi tante palme, quelle che danno il nome alla Riviera di cui San Benedetto è ca-poluogo. Scommesse vinte? A giudicare dal primato marchigiano in fatto di pre-senze turistiche e di qualità della vita, sembrerebbe di sì”.

“Quelle scommesse vinte”Tranquillità della vita,

cura dell’arredo ur-bano, del verde e

delle acque, m i g l i o r a -mento della ricettività e, soprattut-to, accoglienza e corte-sia, sono stati gli ingre-dienti del boom turistico grottammarese, suggel-lato dall’ottenimento di 14 Bandiere blu Fee. Da 15 anni a questa parte, infatti, la città ha raddop-piato i dati e raggiunto il numero invidiabile di mezzo milione di presen-ze turistiche annuali. Il turismo rappresenta oggi, insieme al florovivaismo, la principale attività pro-duttiva della città, che ha saputo organizzarsi anche in funzione dei suoi ospiti: famiglie, che nelle spiagge di sabbia finissima e nella qualità dei servizi trovano elementi adatti ad una va-canza con i loro figli; stra-nieri e turisti più esigenti, che nelle dimore d’epoca del Vecchio Incasato pos-

Luigi Merli, sindaco di Grottammare

per conoscere meglio la storia di Grottammare e dei suoi personaggi illu-

stri (il P a p a S i s t o V, l o sculto-

re Pericle Fazzini), così come un articolato ca-lendario di visite guidate consente di partire alla scoperta dell’entroterra. E’, tuttavia il 2012 an-che l’anno della Sacra, la manifestazione civile e religiosa che ricorda l’ap-prodo di fortuna al porto grottammarese di papa Innocenzo III, nel 1177. La rievocazione si svolge solo quando il 1° luglio è domenica e raccoglie migliaia di spettatori per le vie della città, oltre che più di 500 figuranti.

Fiere e mercatini, inol-tre, propongono le eccel-lenze produttive del Piceno e delle Marche, così come i numerosi eventi organiz-zati tutte le sere offrono al turista l’immagine di una cittadina dinamica e stimolante, capace di divertire ospiti di tutte le fasce di età.

Anche quest’estate, no-nostante i tagli del Gover-no, Grottammare ospiterà grandi eventi come il Fe-stival nazionale dell’umo-rismo Cabaret amoremio! (agosto, Parco delle Ri-membranze) che, giunto alla 28a edizione, rappre-senta una delle più longe-ve kermesse dedicate alla comicità del panorama nazionale. Con il Festiva-Liszt, invece, subito dopo ferragosto le atmosfere si faranno più romantiche tra le mura del Vecchio Incasato, sede di incon-tri dedicati alla poesia e alla letteratura, ed eletto da qualche anno uno dei Borghi più belli d’Italia”.

“Gli ingredienti del boom”

Un tempo il turismo aveva un carattere e l i t a r i o

ed era una prero-gativa per pochi.

Le spiagge di Sirolo erano un’esclusiva di turisti abbienti, per lo più stranieri, dei pescatori e dei ragazzi sirolesi che, come me, scendevano lungo i sentieri e raggiungevano l’arenile per un bagno ed una partita di pallone o di beach volley, per poi correre di nuovo a casa.

Ma i sirolesi hanno sempre frequentato anche il Monte Conero. Io sono nato sul Conero e fin da piccolo ne ho frequentato i boschi ed i sentieri. Ancor oggi il profumo del leccio e

Moreno Misiti, sindaco di Sirolo

del ginepro ed i colori del corbezzolo costituiscono il

ricordo della mia giovinez-za.

Da allora di tempo ne è passato. Il turismo è di-ventato il set-tore trainante dell’economia sirolese.

Sirolo, però, ha sempre mantenuto vive le sue pe-culiarità, salvaguardando il territorio e l’ambiente

che gli hanno permesso oggi di raggiungere i verti-

ci del turismo nazionale.

E’ anche vero che le barche de i p e s c a t o r i hanno lascia-to spazio agli ombrelloni e che ai giovani

sirolesi si sono affiancati i turisti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’este-ro, ma le spiagge di Siro-lo sono diverse e ancora

“Ai vertici del turismo nazionale”

pervase da quello spirito selvaggio che le rende

uniche.Al mare si

arriva sempre dall’alto: dal-

la piazzetta, dal corso, dal Monte Conero. La discesa, prima dolce, si fa sempre più ripida; ma quando si arriva al mare, dopo aver attraversato bo-schi rigogliosi, si scoprono sensazioni dimenticate.

Il mare a Sirolo biso-gna guadagnarselo.

Chi si domanda il perché delle diciannove consecutive Bandiere blu e delle 4 Vele di Legam-biente, troverà la risposta a Sirolo, che è uno scrigno pieno di gioielli naturali”.

Page 12: Marchedomani_5_2012

puntando in maniera decisa sull’export da cui passa in buona misura la ripresa del nostro Paese. Forte dunque il protagonismo dei territo-ri, con 15 Regioni parteci-panti: Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Roma-gna, Liguria, Lombardia, Marche (Regione coordi-natrice), Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto e la Provincia Autonoma di

Trento. A c iascuna Re g i o n e ha fatto capo l’or-g a n i z z a -zione e il coordina-mento del s e t t o r e produtti-vo in cui ognuna di esse detie-ne il pri-mato, in termini di esperienze r a d i c a t e e distretti industriali di riferi-mento. La Missione ha visto il coinvolgi-mento di circa 230 i m p r e s e i t a l i a n e , selezionate tra le 700 che hanno

aderito al progetto, ed ha avuto carattere plurisetto-riale, con focus specifici su Aerospazio, Agroalimentare, Agroindustria, Automotive, Contract, Edilizia, Energia, Housing sociale, Legno – Arredo, Logistica, Meccani-ca, Nautica e Sistema moda, e ha toccato le città di San Paolo, San Josè Dos Cam-pos, Curitiba, Santos e Belo Horizonte, che presentano un’alta specializzazione ter-ritoriale e un forte orien-tamento all’export. Oltre ad approfondimenti con esperti, incontri istituzionali bilaterali, e decine di visite ai poli produttivi territo-riali, al Forum economico

Italia-Brasile sono s tat i f i rmati se i memorandum of understan-ding e intese tecniche in settori crucia-li per l’ulte-riore appro-fondimento della presen-za italiana in Brasile come la nautica, il settore por-tuale e i di-stretti indu-striali delle

Conclusa la Missio-ne Governo, Regioni, Sistema camerale in

Brasile, promossa dal Mi-nistero dello Sviluppo eco-nomico e dal Ministero degli Affari esteri in collabora-zione con le Regioni, con il supporto dell’Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e la parteci-pazione del Sistema came-rale. Oltre 600 gli operatori

commerciali e rappresentanti istituzionali italiani e brasi-liani che hanno preso parte alla Missione, guidata dal sottosegretario del Ministero degli Affari esteri Marta Dassù: l’obiettivo, quello di rafforzare le relazioni economico-commerciali con il Paese sudamericano, fa-vorendo la penetrazione delle imprese italiane in un mercato che è la sesta economia del mondo e la seconda delle Americhe.

La nuova formula della Missione, per la seconda volta allargata anche alle Regioni, ha risposto all’esi-genza di intraprendere un’a-zione istituzionale comune

12PAGINA GIUGNO 2012MARCHEdomani

Marta Dassù, sottosegretario del Ministero degli Affari esteri

pmi. Il principale, quello relativo al settore della nautica, e che, firmato dal Ministero dello Sviluppo economico, l’Unione na-zionale dei cantieri e delle industrie nautiche e affini (Ucina), il Ministero del-lo Sviluppo, Industria e Commercio estero della Repubblica Federativa del Brasile e l’Associazione brasiliana dei Costruttori di barche e suoi componenti (Acobar), mira a favorire la cooperazione bilaterale in un comparto economico ad alto potenziale in Brasile e con ampio sviluppo in Italia. Altre intese raggiunte durante la Missione hanno riguardato i protocolli tra il porto di Santos e l’Associa-zione dei porti liguri, tra il porto di Santos e l’Auto-rità portuale di Venezia, il protocollo nel settore del mobile tra la Regione Mar-che e il Sebrae - Agenzia brasiliana di sostegno alle piccole e medie imprese, l’accordo nel settore dell’a-gribusiness tra la Regione Emilia Romagna e il Sebrae, un ulteriore accordo con la Regione del Paranà in ambito agricolo.

Durante i lavori i rela-tori hanno posto in risalto gli ottimi fondamentali del sistema economico brasilia-no: una crescita stimata del Pil per il 2012 del +3,2 %, la lieve incidenza del debito pubblico sul Pil, che è pas-sata dal 60,4% nel 2002 al 37,2 % nell’aprile 2012, le riserve internazionali che, con oltre 364 miliardi di dollari, consentono a que-sto Paese di essere al sesto posto nel ranking mondiale, la forte attrazione di inve-stimenti esteri diretti che, con circa 66,7 miliardi di dollari, ha posizionato il Brasile al quinto posto nella classifica internazionale, un abbassamento tendenziale dei tassi di interesse reali, che, sebbene rimangano ancora elevati, hanno visto il proprio valore passare dal 16% del 2003 al 3,4 del 2012. Inoltre, il Forum ha presentato agli opera-tori e alle rappresentanze istituzionali una rassegna del contributo che il si-stema economico italiano offre allo sviluppo di questo Paese.

Nell’ambito del Forum è emerso il quadro di una collaborazione già impor-tante tra Italia e Brasile (705 le filiali di aziende italiane presenti nel Paese sudamericano, che occupa-no oltre 130 mila lavoratori diretti e nell’indotto oltre 400 mila). Si tratta di un contributo che lo stesso Ministro segretario generale della Presidenza della Re-pubblica Gilberto Carvalho ha definito più volte straor-

Obiettivo: rafforzare le relazioni con il Paese sudamericano, favorendo la penetrazione in un mercato che è la sesta economia del mondo e la seconda delle Americhe

Toccate le città di San Paolo, San Josè Dos Campos, Curitiba, Santos e Belo

Horizonte, che presentano un’alta specializzazione.

Approfondimenti, incontri istituzionali bilaterali, decine di visite ai poli produttivi; al

Forum Italia-Brasile firmati sei memorandum of understanding e intese tecniche in settori cruciali

Brasile nuova frontiera

Missione Governo – Regioni – Sistema camerale; le Marche coordinatrici dell’iniziativa Coinvolte circa 230 imprese italiane, selezionate tra le 700 che hanno aderito al progetto

dinario. Una collaborazione a cui questa Missione darà nuovo impulso: 1.600 gli incontri business to busi-ness con oltre 600 azien-de brasiliane in occasione della Missione. L’export italiano, che ha fatto regi-strare un +24% nell’ultimo anno, proviene per il 54% da pmi (che rappresenta-no il 98,9% delle impre-se italiane esportatrici). Di particolare interesse per le imprese italiane gli imponenti progetti infra-strutturali del Brasile e il programma da 150 miliardi di dollari per l’accelera-zione della crescita, oltre a piani di sviluppo nei settori trasporti, turismo e aerospazio.

Grande apprezzamen-to infine è stato espres-so non solo dal Ministro brasiliano dello Sviluppo Industria e Commercio Fernando Pimentel e dal Ministro Carvalho, ma anche dallo stesso Pau-lo Skaf, presidente della Fiesp- Federazione delle industrie dello Stato di San Paolo, che nel discorso di conclusione dei lavori del Forum ha parlato di “una delle missioni più quali-ficate e mirate che siano mai state ricevute presso la Fiesp”, impegnandosi a offrire il massimo sup-porto agli imprenditori italiani presenti e a quelli che parteciperanno alle future missioni in Brasile.

Comunicazione della Missione e organizzazione del press tour a cura del Gruppo Alceo Moretti.

Per molti imprenditori marchigiani la Missione in Brasile è appena iniziata: in tanti si sono trattenuti oltre la durata istituzio-nale per mettere a punto accordi di partnership con gli omologhi locali. Circa una ventina le imprese marchigiane che hanno preso parte alla Missione e che si sono dette soddi-sfatte per le relazioni che sono riuscite ad intrecciare nel Paese sudamericano.

E’ già all’opera Federico Vitali, ti-tolare della fermana Faam, industria che opera nel settore delle bat-terie e degli accumulatori, una sorta di “multinazio-nale tascabile” con tre sta-bilimenti italiani, uno in Cina ed uno in Uruguay. “Vogliamo creare uno sta-bilimento in Brasile –ha detto Vitali-, perché se si vuole far parte dell’eco-nomia globale non si può non essere presenti in que-sta che è la sesta potenza mondiale. Inizialmente vogliamo conquistare un 10 per cento del mercato brasiliano, per poi arrivare al 20 per cento, facendo leva sulla forte espansione che sta interessando la

mobilità in questo Paese e quindi sul crescente bisogno di energia”.

Grande fermento an-che per l’osimano Luciano Brandoni, titolare dell’omo-nima azienda produttrice di radiatori per l’arredo, anche lui impegnato nella conclu-

sione di accordi con partner locali. “Dall’accordo per la commercializzazione inten-diamo passare ad una joint venture –ha spiegato Bran-doni-, per poi considerare l’eventualità di aprire uno stabilimento produttivo nel sud del Brasile. L’idea è di partire con i radiatori e in seguito considerare l’oppor-tunità di inserirsi anche con il settore dei pannelli solari, ancora agli esordi in questo Paese”.

Sta programmando l’e-spansione commerciale in Brasile e in generale in America latina anche La Bottega dell’albergo, azien-

da di Ripe di Ancona che produce e commercializza articoli personalizzati per il mondo dell’hotellerie, e licenziataria di alcuni importanti brand italiani e stranieri applicati al setto-re alberghiero. “Guardava-mo già al mercato brasilia-

no –ha commenta-to Paolo Cecchetti, expor t manager dell’azienda- e pre-sto inaugureremo una joint venture con un operatore lo-cale. Il Brasile sarà la nostra porta di ingresso per pene-trare altri mercati sudamericani”.

Molto soddisfatto del-la missione anche Diego Mingarelli, amministratore delegato di Diasen, azien-da di Sassoferrato che opera nel settore dell’edili-zia sostenibile e del rispar-mio energetico. “Abbiamo attivato importanti con-tatti per iniziare con l’e-sportazione in Brasile dei nostri prodotti –ha detto Mingarelli-. In seguito va-luteremo la possibilità di produrre in loco. Di certo il mercato brasiliano offre ampi spazi di manovra per chi opera nel nostro settore”.

Rosemary Martarelli

Partnership già al via

Una ventina le aziende marchigiane chehanno preso parte alla Missione

Page 13: Marchedomani_5_2012

13PAGINAGIUGNO 2012 MARCHEdomani

Gli imprenditori mar-chigiani, si sa, sono lun-gimiranti e non si tirano indietro di fronte alle sfide. Così, nell’anno dell’Italia in Brasile, c’è già chi può raccontare la sua esperienza in Suda-merica, forte di una pre-senza in loco maturata negli anni. Testimonial d’eccellenza dell’impren-ditoria marchigiana in-ternazionalizzata, questi uomini hanno raccon-tato il loro Brasile, tra emozioni, difficoltà e confronto con una cul-tura profondamente di-versa da quella europea.

Dopo oltre 20 anni di rapporti con il mercato brasiliano attraverso un agente sul posto prima e una joint venture poi, Gennaro Pieralisi, titola-re dell’omonimo Gruppo jesino specializzato nelle divisioni olio d’oliva e separation solutions, nel 2000 ha deciso di aprire una propria sede nella

li imprenditori mmar-

Le Marche lungimiranti Testimonial d’eccellenza della nostra imprenditoria internazionalizzata raccontano il Brasile

periferia di San Paolo, più facile da gestire di-rettamente. Qui il Grup-po ha una scarsa concor-renza locale, ma lamenta delle difficoltà dal punto di vista finanziario, dal

momento che non sono presenti banche italia-ne, e dal punto di vista dei dazi doganali, così elevati da disincentivare

Quella che stiamo vi-vendo è una fase difficile dell’econo-

mia mondiale. I problemi dell’Europa possono esten-dersi alle altre aree econo-miche, aumentando ancora di più le difficoltà generali. Da questa situazione si può uscire solo alzando il livello della collaborazione tra le aree dei grandi Paesi del mondo su progetti che non abbiano un profilo finan-ziario, ma che siano soprat-tutto basati sulle imprese e sull’economia reale. Questo significa che le esportazioni non bastano più, ma che è necessario costruire intrecci solidi tra partner diversi su profili di natura globale”. E’ l’inciso di Gian Mario Spacca, presidente delle Marche, la Regione coor-dinatrice della Missione in Brasile: “Un Paese molto complicato per esportare, ma favorevole per i processi di internazionalizzazione strutturata”, iscrivendosi dunque nella prospettiva indicata dal Governato-re. Che sottolinea: “Le Marche hanno fatto da battistrada in questa nuova strategia, avviando pro-getti che non si fondano sull’attività di esportazio-

Pietro Celi, direttore generale

Ministero Sviluppo

economico: “Concentrare

gli sforzi, verificando tutte

le opportunità per operare

con una realtà che presenta

tassi di crescita particolarmente

significativi”

l’importazione, ma che al contempo potrebbero costituire delle barriere di protezione per chi si impianta e produce sul posto. Questioni che vengono poste anche da

Roberto Defendi, titolare dell’omonima azienda di Camerano (Ancona) che produce ed esporta in tutto il mondo compo-

nenti tecnici per impianti e cucine a gas, e che ha iniziato ad esplorare il mercato brasiliano nei primi anni del 2000, per poi costituire la Defendi do Brasil nel 2006. De-fendi parla di protezioni-smo interno molto alto, di forte competizione e di trattative in funzione del “costo basso”, ma anche di ampio spazio di manovra in un merca-to che, rispetto a quello europeo, è più giovane e dunque meno normato e con maggiori opportunità di penetrazione. Con la criticità, però, del sistema bancario, più proiettato verso il privato che ver-so le imprese, con tassi del costo del denaro che arrivano all’1,6% al mese.

A parlare della propria esperienza brasiliana è anche Lamberto Tacoli, presidente di Crn, brand anconetano del Gruppo Ferretti specializzato nella costruzione e commercia-

ne, ma sulla collaborazione strutturale tra istituzioni, territori, banche, universi-tà, finalizzata alla crescita dell’attività imprendito-riale. Esempi di questa metodologia riguardano proprio il Brasile, dove le Marche hanno realizzato importanti progetti ispirati alla massima concretezza che hanno posto la nostra Regione come interlocutore privilegiato delle istituzioni e dei principali stakeholder economici e tecnologici brasiliani, introducendo processi di cooperazione industriale e modelli di

promozione del-lo sviluppo che il Brasile si è dimo-strato interessato a replicare su vasta scala”.

E tra i Paesi del Bric, “il Brasile è per il made in Italy quello prio-ritario, con i suoi tassi di crescita particolarmente significativi”, evi-denzia Pietro Celi, direttore generale Ministero Svilup-po economico: “In considerazio-ne dei precedenti

rapporti con l’Italia dal punto di vista economico e commerciale –spiega- si è determinata una tendenza volta a concentrare ancora di più i nostri sforzi, verifi-cando tutte le opportunità e le possibilità per opera-re con il Brasile. Questo Paese ha sempre attivato una politica protezioni-stica, incentrata su dazi elevati: la materia è ogget-to di continue attenzioni sul piano comunitario, e le implicazioni non sono risolvibili in tempi brevi. Importante è lo sforzo che noi stiamo cercando di fare per tenere continuamente informati i nostri opera-tori sulle problematiche per lavorare e produrre in Brasile. Come Ministe-ro, abbiamo attivato un dialogo costruttivo con le Regioni, valorizzando caratteristiche e capacità di ciascuna. Il tema trova così snodo: creare la corni-ce istituzionale all’interno della quale le Regioni si muovono; per il Ministero funzione da apripista in modo che le Regioni possa-no muoversi in autonomia, in base a quelle che sono le loro principali aspirazioni e proiezioni economiche”.

“Sulle strade della crescita”“Un paese come l’Italia

ha bisogno di un’agenzia di promozione molto forte, in grado di operare sempre meglio in aree emergenti come l’Africa subsaharia-na ed alcune parti dell’A-sia, potenziando la nostra presenza in Sud America e in Cina. Gli Stati Uniti come mercato devono dare ancora molto all’export italiano, quindi dobbiamo avere risorse sufficienti per alimentare questo enorme mercato per i prodotti italiani”. Così Riccardo Maria Monti, presiden-te Ice - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Che aggiunge: “Stiamo attivan-do una nuova governance capace di coinvolgere an-cora più direttamente il sistema di sviluppo eco-nomico e che sta partendo con il piede giusto”. Nei prossimi mesi un piano di rilancio dell’export, articolato in tutte le prin-cipali aree geografiche: “Si punterà molto sul co-finanziamento con altri enti ed altre realtà. Ogni

“Rapporti solidi su profili di natura globale”: le Marche, inciso del Governatore Gian Mario Spacca, battistrada in questa nuova strategia. Collaborazione tra istituzioni: importanti esempi in Brasile

Riccardo Maria Monti, presidente

Ice: “Attrezzarsi per agire sempre meglio nelle aree

emergenti; stiamo attivando una

governance che coinvolga ancor

più direttamente il sistema di

sviluppo”

progetto sarà premiato se condiviso. La chiave di successo è pianificare per tempo. L’Italia in Brasile ha già svolto un buon lavoro sull’export. Il pro-getto –dice il presidente Ice- è di raddoppiare il nostro export nei prossimi tre anni, considerato che l’economia brasiliana è

particolarmente interessan-te, in quanto diversificata”. Le cose da fare: “Spingere sull’agricoltura e sul food; semplificare i processi do-ganali e le procedure di import dal Brasile; aiutare le aziende a superare i ti-mori e le timidezze”.

Silvana CoricelliRoberto I. Rossi

lizzazione di mega yacht. Nel 2010 il Gruppo, a s egu i to d i un accordo con il dea-ler storico, ha aperto a San Paolo un proprio c e n t r o d i riferimento commercia-l e. Ta c o l i p a r l a d e l Brasile come di un paese dal “palato più fine” ri-spetto ad al-tri emergen-ti, un paese che è in gra-do di com-prendere ed apprezzare l a q u a l i t à dei prodot-ti, e in cui ci sono molte possibilità di successo soprattutto nel settore manifattu-riero e nell’industria del design. Senza dubbio, c’è un punto su cui tutti gli imprenditori che da

anni operano in Brasile convergono: questo Pa-ese sudamericano è un territorio allegro e dispo-nibile, dove si respira aria di futuro.

Ros. Ma.

Un’immagine della conferenza stampa che si è tenuta a San Paolo al termine del Forum; sotto alcuni momenti degli incontri “business to business”

Gian Mario Spacca

Page 14: Marchedomani_5_2012

14PAGINA GIUGNO 2012MARCHEdomani

MORETTI – Buona-sera cari amici, in questa trasmissione abbiamo un ospite che mi è molto gra-dito: l’assessore regionale Luigi Viventi, cui il presi-dente Spacca, forse perché lo conosce bene –tra l’altro tutti e due sono di Fabria-no- ha ‘rifilato’ (il tono è scherzoso) una dozzina di deleghe; “Tanto lui è bravo”, mi ha detto un giorno il Go-vernatore, ed io

adesso trasmetto questo suo giudizio ai telespettatori. Gli assessorati di Viventi riguardano alcuni settori chiave come i trasporti, l’urbanistica, la viabilità, i porti e l’aeroporto (il riferi-mento è alle deleghe prima del rimpasto di Giunta, vedi il riquadro); a proposito, come va l’Aeroporto delle Marche?

VIVENTI – L’Aero-porto delle Marche si trova ad affrontare una fase di difficoltà dal punto di vista della liquidità, come tutte le imprese oggi in Italia, di fatto. Per quanto riguarda invece l’andamento, la ge-stione, sia nel settore del cargo, sia nel settore del trasporto passeggeri, direi che il trend è buono.

MORETTI – Ha avuto una bell’annata, mi sembra.

VIVENTI – Sì, ha avu-

to un incremento che sfiora il 20 per cento: direi che di questi tempi è un buon risultato.

MORETTI – Ho letto che un’altra compagnia low cost si è affiancata a Ryanair e che nuovi voli partiranno dall’Aeroporto delle Marche…

VIVENTI – …sì; la questione, tuttavia, adesso più importante, e rispetto alla quale dobbiamo deci-dere nelle prossime setti-mane, è se procedere con una privatizzazione: c’è una società internazionale interessata all’acquisizione di alcune quote azien-dali…

M O R E T T I – …una so-cietà ar-gen-

tina, mi sembra; ci sono possibilità che la facciate entrare?

VIVENTI – Ci sono delle possibilità; dobbiamo valutare bene anche dal punto di vista del pro-getto, del piano d’azione: l’aeroporto ha bisogno di una ricapitalizzazione, ma altrettanto importante è avere un piano di sviluppo dell’attività commerciale.

MORETTI – Passiamo al porto di Ancona: dà molte preoccupazioni?

VIVENTI – E’ questa una fase in cui si stanno realizzando alcuni lavori al porto di Ancona, che continua tuttavia a soffri-re di una strozzatura dal punto di vista infrastrut-turale dovuta al mancato collegamento con l’auto-strada: anni e anni sono stati persi senza prendere

una decisione e dobbiamo recuperare. Riguardo alla famosa Uscita ad ovest, siamo riusciti a sbloccare la situazione al Cipe e adesso attendiamo che venga presentato il pro-getto esecutivo, quindi l’inizio dei lavori.

MORETTI – Il porto ha un’attività intensa, mi sembra, sia come merci che come passeggeri.

VIVENTI – Con i la-vori cui accennavo pri-ma -l’allungamento della banchina, i l

molo sopraflutto- po-trebbe avere anche altre possibilità di espansione e tornare ad essere per la città di Ancona un pol-mone vivo, che produce anche reddito in questo momento di grande dif-ficoltà.

MORETTI – Ho visto che il porto di Fano ha il problema dell’insabbia-mento; so che siete im-pegnati per una soluzione definitiva…

VIVENTI – …direi che tutti i porti hanno questo tipo di problema: molto grave quello del porto di Fano, dove siamo intervenuti in due ripre-se; ultimamente abbiamo autorizzato al prelievo di altri 10 mila metri cubi di sabbia per poter consen-tire alle barche l’accesso.

MORETTI – Un’altra

grana piuttosto importante che voi avete è quella dei treni: (in tono scherzoso) tu ormai alla direzione generale delle Ferrovie sei di casa…

VIVENTI – …tra l’al-tro mio padre faceva il ferroviere…

MORETTI – …a pro-posito, il mio omonimo Moretti (l’amministrato-re delegato di Trenitalia, ndr.) non è mio parente, eh! Com’è la situazione adesso? So che come Re-gione avete una vertenza

con Trenitalia.VIVENTI – Noi

abbiamo con Tre-nitalia due tipi

di problemi da affron-

tare: uno r iguar-

d a i treni a

lunga percorrenza, rispet-to ai quali la nostra regio-ne è stata dimenticata, ma non solo le Marche, tant’è che abbiamo intrapreso con Abruzzo, Puglia e Molise un’iniziativa co-mune per far sì che si possa recuperare questo ritardo nei confronti dei progetti dell’Alta velocità. Le Marche sono state ta-gliate fuori, diciamo così, come un po’ tutta la parte adriatica del Centro Sud.

MORETTI – E’ assur-do che stazioni importanti, soprattutto per il turismo, non abbiano la fermata dei treni!

VIVENTI – Quello dell’Alta velocità è un progetto enorme, rispetto al quale sono state fatte le scelte più vantaggiose, perchè è chiaro che rende di più far salire la gente a Napoli o a Roma che non dalle nostre parti e viag-giare verso Milano. Però noi vogliamo e dobbiamo recuperare questo gap; intanto, considerata anche la lunghezza dei tempi che i progetti dell’Alta velocità hanno, dobbiamo pensare a porre rimedio ad alcune situazioni, come quelle cui lei ha fatto riferimento: non è pensabile, per esem-pio, che per alcuni treni, i cosiddetti Frecciabianca, non siano previste fermate in città importanti come Pesaro, San Benedetto del Tronto, addirittura Pescara in Abruzzo, anche nei periodi estivi in cui questi centri sono parti-colarmente vivi ed attivi. E’ una stonatura anche solo a volerla guardare sotto il profilo dell’aspetto

commerciale (con l’entrata in vigore dell’orario estivo di Trenitalia, le Marche avranno il ripristino delle fermate soppresse sui ser-vizi a lunga percorrenza-Frecciabianca- a Pesaro e a San Benedetto, ndr.).

MORETTI – Perché chi comanda, chi dirige, stabilisce che stazioni im-portanti come quelle citate non debbano avere le fer-mate dei treni, soprattutto nei periodi estivi? In base a che cosa si sceglie?

VIVENTI – Dicevo appunto che secondo un’a-nalisi commerciale non c’è ragione; il problema è che quando ci si trova a fare i conti con la penuria di denaro si attuano dei tagli lineari, un po’ indi-scriminati, senza che ci si cali nello specifico delle singole situazioni. Noi siamo stati anche a Roma per sollecitare il ripristino di quelle fermate e pure di un treno, l’Eurostar per Ancona che dalla capitale

partiva alle 19.05…MORETTI – …una

cosa vitale...VIVENTI – …è chiaro

che se uno deve lavora-re, deve partecipare alle riunioni che si tengono di pomeriggio a Roma, diventa impossibile pren-dere il treno delle 17.25, di fatto l’ultimo per Ancona.

MORETTI – In gene-rale, questa vertenza con Trenitalia ha possibilità di esiti positivi?

VIVENTI – Fino a qui abbiamo sviscerato un aspetto; c’è poi una secon-da parte che ci vede in contrasto con Trenitalia a causa del mancato rispetto del contratto di servizio che questa ha con la Re-gione Marche per quanto riguarda i treni regionali, rispetto a cui noi peraltro partecipiamo...

MORETTI – …mi sembra che versiate 40 milioni di euro l’anno per il servizio ferroviario mar-chigiano...

VIVENTI – …il ser-vizio complessivamente costa circa 40 milioni di euro che la Regione versa a Trenitalia. Gli inve-stimenti che sono stati concordati nel corso degli anni passati nella stipula del contratto, e che si-gnificano nuovi materiali rotabili, restyling di alcune carrozze, ecc., non vengo-no attualmente realizzati o sono stati realizzati nella misura minima di un 15, nemmeno 20 per cento, per cui noi chiediamo il rispetto del contratto fir-mato, altrimenti appliche-remo le penali previste dal contratto stesso. Speriamo

che prevalga il rispetto degli accordi ed anche la buona volontà, che am-bedue i contraenti devo-no mettere in situazioni particolarmente difficili come questa.

MORETTI – La Qua-drilatero vi dà molti pro-blemi?

VIVENTI – Li dà a noi così come alla Regione Umbria...

MORETTI – …tra l’altro ho visto che le Re-gioni Marche e Umbria non hanno partecipato all’ulti-ma riunione, perché?

VIVENTI – Erano as-senti anche la Camera di commercio e la Provin-cia di Macerata, eccetera, quindi abbiamo voluto far capire alla società Qua-drilatero, il cui azionista principale è l’Anas, che pretendiamo un’attenzione maggiore nei confronti dei nostri territori. Lamentia-mo ritardi, per esempio, nell’approvazione dell’iter definitivo della Pedemon-

tana, che dovrebbe ap-punto collegare i due assi viari, la SS76 e la SS77; a distanza di sei-sette anni, manca ancora l’approva-zione: la prossima setti-mana ci sarà una riunione al Cipe e speriamo che sia quella definitiva, perchè veramente siamo molto indietro (nel corso del-la riunione è stato dato il decisivo via libera al progetto definitivo ‘Pe-demontana marchigiana, tratto Fabriano-Matelica’, ndr.). Attenzione riven-dichiamo anche riguardo alle cosiddette aree leader, per esempio quella di Fal-conara, così che i territori possano catturare valore per sostenere gli investi-menti con i quali in parte dovrebbe anche essere fi-nanziata la Quadrilatero, trattandosi di un project financing. Nell’ultima fase c’è stata una decisione che dal punto di vista formale… insomma, se si prevede un canone di concessione di due milioni e mezzo di euro e chi fa l’offerta propone 25 mila euro, la sproporzione è evidente, però da parte di questa società estera cui mi riferisco c’erano anche investimenti per 118 milioni di euro, il che significa un arricchimento in termini di opere, di infrastrutture, per tutta la zona; tra l’altro l’area leader di Falconara è quel-la limitrofa all’aeroporto, quindi molto appetibile. Concludendo, non possia-mo non evidenziare che le valutazioni in questi casi non devono essere solo di natura burocratica, ma

LUIGI VIVENTI

“Le Marche meritano

un’attenzione maggiore”

Firmato dal presidente della Regione Spacca, dopo una discussione collegiale in Giunta, il decreto con l’attribuzione delle nuove deleghe. Il confronto ha riguardato l’attuazione del programma di governo e le relative priorità. Si è anche evidenziata la necessità, di fronte ai nuovi tagli che si prefigurano, di valorizzare le risorse umane e patrimoniali per rafforzare l’azione di in-novazione e riforma organiz-zativa dell’amministrazione regionale, per aumentare la produttività, anche attra-

verso l’utilizzo delle nuove tecnologie, liberando risorse dalla burocrazia: le deleghe collegate a questo presidio fondamentale sono state affidate all’assessore Luigi Viventi, le cui responsabilità salgono in considerazione della collaborazione diretta con il presidente sulla pro-grammazione generale della Regione.

Queste, nel dettaglio, le deleghe di Viventi: trasporti, reti di trasporto, mobilità e logistica integrata, urba-nistica e governo del ter-ritorio, reti Ict e progetto

cloud, in collaborazione con il presidente riguardo alla programmazione e alla politica regionale unitaria e con l’assessore Pietro Mar-colini riguardo al demanio e alla valorizzazione del patrimonio, organizzazione amministrativa e valorizza-zione del personale, decen-tramento amministrativo, territori montani e politiche per la montagna, interventi post - terremoto per la ricostruzione e lo sviluppo.

La delega alle infra-strutture è stata assegnata all’assessore Paolo Eusebi.

Nuove deleghe della Giunta: Viventi ‘super assessore’ collabora con il presidente

Page 15: Marchedomani_5_2012

15PAGINAGIUGNO 2012 MARCHEdomani

Trasmissione del 19 aprile 2012www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

Direttore responsabile Alceo Moretti

Marche domani - Anno XXVII Numero 5 - Giugno 2012

Gestione editorialeGruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l.

C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082E-mail: [email protected]

Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti

Consiglio: Sergio Moretti

StampaRotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN)

Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: [email protected] in tipografia il 12 giugno 2012

PrestampaEdiga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN)

Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodicaSpedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50%

Pubblicità GRUPPO ALCEO MORETTI COMUNICAZIONE

Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail [email protected]

anche sostanziale.MORETTI – Questi

ostacoli burocratici agli investimenti nell’area lea-der di Falconara potrebbero portare parecchi danni?

VIVENTI – Quanto meno un ritardo: fare un nuovo bando, avere la disponibilità di nuove società -e lo auspichia-mo-, tutto questo signifi-ca parlare di un anno, un anno e mezzo di ritardo, e invece non possiamo permetterci questi rinvii, queste mancanze.

MORETTI – Ma que-sto che Paese è?

VIVENTI – Questo purtroppo è un Paese in cui si perde del tempo incredibile; per una pub-blicazione sulla Gazzetta ufficiale riguardo all’U-scita ad ovest abbiamo atteso cinque-sei mesi...

MORETTI – …sei mesi per una pubblica-zione…

VIVENTI – ….questi sono i tempi, e i costi della politica sono questi: i tempi che si perdono, i passaggi, le persone che mettono le mani su un foglio di carta, che sono moltissime e non servo-no. Questi sono i veri, enormi costi: quelli delle procedure, lunghissime. Con riferimento alla Qua-drilatero, va comunque ricordato che siamo ri-usciti a fronteggiare una situazione difficile sulla SS76: i primi di marzo c’è stata una riunione con il Governatore Spacca ed i presidenti Quadrilatero della nuova società che ha in appalto i lavori e si è concordato un crono-programma che dovrebbe portarci entro il 2014 ad aprire un tratto di strada significativo e nel 2015 alla conclusione per il lato SS76. Nel frattem-po è stata terminata una nuova galleria ad Alba-cina di 560 metri; per il resto del cantiere, i lavori stanno andando avanti più speditamente rispetto al dicembre dello scorso anno: non siamo ancora pienamente soddisfatti, però i l miglioramento obiettivamente c’è stato.

MORETTI – Parla-vamo prima del problema dei treni e, nello specifico, della direttrice adriatica, dell’iniziativa comune in-trapresa dalle Marche con Abruzzo, Molise e Puglia, vedendo Spacca chiamare a raccolta tutte le forze in campo nelle quattro regio-ni. Questi interventi, dicia-mo ‘extra’, da parte del nostro Governatore sono per sopperire a qualche deficienza, a dei ritardi…

VIVENTI – …sono per cercare di fare massa critica, soprattutto: visto che come Regioni singole non riusciamo ad essere

incisivi, a contare più di tanto, creando una situa-zione in cui sono quattro le Regioni che si mettono insieme, si spera di po-ter essere più ascoltati a Roma.

MORETTI – Tra le tue deleghe, tutte molte impegnative, c’è anche quella all’Urbanistica...

V I V E N T I – … i n quest’ultimo periodo ab-biamo cercato di muovere

un po’ le acque, che sono stagnanti, pesantemente stagnanti.

MORETTI – Come va nell’edilizia?

VIVENTI – La situa-zione nel settore è estre-mamente critica: ormai da circa due anni c’è uno stallo dell’economia che gira attorno al mattone.

MORETTI – C’è qual-che speranza di migliora-mento?

VIVENTI – Con il nuovo Piano casa e con una legge sul recupero delle aree degradate della città abbiamo provato a dare qualche segnale. Io non vorrei che questi due provvedimenti -l’ho detto fin dalla loro presenta-zione, sia in Giunta che in Consiglio- creassero delle illusioni: possono aiutare una ripresa, ma se l’economia non si rimette in moto, soprattutto se non si ricrea la possibilità di una circolazione della moneta, del credito, con-tinueremo ad avere delle difficoltà.

MORETTI – Che cosa prevede la nuova legge urbanistica per rimettere in moto il settore?

VIVENTI – A parte gli incentivi con riferi-mento a quanto si può ristrutturare o ricostruire (favoriti gli investimen-ti sul costruito, rispetto all’utilizzo di nuove aree, ndr.), nell’ultima legge urbanistica abbiamo pre-visto un meccanismo at-traverso il quale dei piani

Un richiamo alla legge

urbanistica e ai suoi aspetti

innovativi: aiuto ad

una ripresa dell’edilizia,

settore in sofferenza

particolareggiati possono essere approvati diretta-mente dai Comuni senza andare in Provincia, e questo significa una ve-locizzazione dell’iter di almeno un anno e mez-zo, se non due anni. E’ una spinta, però se non si torna ad investire in questo settore perchè non c’è la possibilità di farlo, noi possiamo fare tutte le leggi del mondo, ma

restano ferme.MORETTI – Ho letto

qualcosa che riguarda la riorganizzazione del tra-sporto pubblico locale su gomma…

VIVENTI – …stia-mo preparando su que-sto settore uno studio che dovrebbe portarci ad una riorganizzazione completa del servizio e che l’Amministrazione regionale ha intenzio-ne di portare avanti con decisione nei prossimi mesi: i contratti scadono nella primavera del 2013, e si dovrà procedere ad una riorganizzazione di questi servizi su gomma con una programmazione unica regionale per evita-re doppioni e sprechi che si possono annidare nelle pieghe delle programma-zioni comunali o provin-ciali. Vorremmo quindi arrivare ad una maggiore razionalizzazione del set-tore, che deve dimostrare efficienza, assicurando un servizio pubblico in-dispensabile (la Regione ha intanto avviato il pro-cesso di razionalizzazione del trasporto pubblico su gomma, ndr.).

MORETTI – Tornia-mo all’attività dell’aero-porto; Volotea punta a venire ad Ancona per nuovi voli su Cagliari e Palermo: si tratta, lo ricordavo all’i-nizio, di una compagnia low cost, che si affianca dunque a Ryanair, la quale tra l’altro funziona molto bene. Io ho dei parenti

che lavorano con ruoli di-rigenziali nell’ambito della comunità europea e che da Bruxelles, con nove euro di viaggio della Ryanair, ven-gono ad Ancona. Questo per noi è un vantaggio...

VIVENTI – …è un vantaggio, al tempo stes-so, però, bisogna essere attenti a quello che una compagnia low cost a livello di finanza, di con-tabilità generale, produce,

perché noi possiamo certo incrementare i voli, poi bisogna però vedere se questo incremento produ-ce anche un reddito per l’aeroporto. Tutti siamo disposti a dire che l’ente pubblico deve mettere a disposizione denari, fare investimenti per sostene-re un servizio pubblico; ecco, non bisogna di-menticare che anche il trasporto aereo è un ser-vizio pubblico: non credo ci siano aeroporti in Italia che non godono di aiuti da parte delle Regioni o degli enti pubblici.

MORETTI – Mi ha sorpreso una dichiarazione del presidente della Pro-vincia di Pesaro e Urbino, Ricci, il quale, a dife-sa della scelta della sua Provincia di fare ingresso nell’azionariato di Aera-dria, società che gestisce l’aeroporto di Rimini, so-stiene la tesi che questa è una cosa che va a vantag-gio delle Marche. Io anco-ra non ho capito dove sia il vantaggio: una Provincia delle Marche che compra le azioni dell’aeroporto di Rimini porta vantaggio alle Marche o dirotta pas-seggeri su Rimini?

VIVENTI – Io non so quali possano essere i vantaggi che il presidente Ricci ha individuato in questa operazione; posso però capire che avendo di fatto realizzato delle permute, queste potevano essere appunto realizza-te solo con una socie-

tà o con una realtà più o meno confinante. Io sono comunque dell’av-viso che sarebbe bene che tutti quanti noi, come istituzioni pubbliche delle Marche, facessimo il pos-sibile per dare una mano a quello che è l’aeroporto marchigiano.

MORETTI – Questa mi sembrerebbe la cosa più logica, però ogni tanto si sentono delle tesi stra-ne, che rispetto ma non approvo. Ho letto, con riferimento ai porti, che c’è una normativa europea che impone la riduzione delle emissioni inquinanti delle navi; le Marche si stanno attrezzando?

VIVENTI – Non se-guo direttamente il set-tore, quindi non sono in grado di dare una risposta tecnica a questa doman-da; se c’è una direttiva eu-ropea, con il buon senso posso rispondere che tutti si devono adeguare.

MORETTI – Le Mar-che stanno stringendo un accordo con l’Umbria per mettere in rete infrastrut-ture e strutture logistiche: con quali obiettivi?

VIVENTI – Noi ab-biamo realizzato un’intesa con la Regione Umbria per quanto riguarda l’in-terporto di Jesi, per far sì che anche le aziende con noi confinanti, come quelle umbre, appunto, possano utilizzare questa struttura logistica che avrebbe l’ambizione, al-meno in teoria, di servire tutto il Centro Italia per lo scambio di merci verso il Nord. Quello stretto con l’Umbria è un ac-cordo che va in questa direzione e dà quindi la possibilità all’interporto di Jesi di cominciare a svolgere la sua funzione.

MORETTI – Ritorno un momento sull’Uscita ad ovest e sui passi in avanti che sono stati fatti…

VIVENTI – …noi ab-biamo fatto dei passi in avanti perché abbiamo ottenuto il via libera dal Cipe, quindi, come ri-cordavo prima, adesso si deve procedere con l’esecutivo e l’inizio dei lavori. Abbiamo ottenuto un buon risultato anche per quanto riguarda il nodo di Falconara, per-ché proprio il mese scor-so c’è stato il via libera definitivo da parte del Cipe al progetto; ora Rfi (Rete ferroviaria italiana) può procedere alla stesura dell’esecutivo e all’inizio dei lavori, ciò che potreb-be avvenire entro questa estate. Parliamo di una

cosa importante perché significa poter finalmen-te bypassare la Raffineria Api di Falconara e avere un collegamento della Orte – Falconara con la linea Adriatica, con-sentendo all’interporto di Jesi di approfittare di questa situazione. Si tratta di un investimento importante per la zona -parliamo di 210 milioni di euro- ed anche per tutta la comunità.

MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Proba-bilmente l’esperienza che Viventi ha accumulato in campo direzionale nella sua vita pre-politica ades-so lo aiuterà, comunque io sono sempre impres-sionato dalla mole, dalla quantità dei problemi che deve risolvere: ce n’è uno in questo momento più presente rispetto ad altri?

VIVENTI – Dovremo procedere nell’immediato futuro ad una rialloca-zione delle risorse uma-ne, organizzative della Regione: parliamo di sanità e parliamo di or-ganizzazione regionale anche in vista di quel progetto di legge che pre-vede la ristrutturazione, se non la soppressione, delle Province. Se riu-sciamo ad essere incisivi anche nella riorganiz-zazione di tutti questi servizi, sarà possibile recuperare delle risorse importanti e utilizzarle per investimenti produt-tivi.

MORETTI – E questo entro quale periodo?

V I V E N T I – N o n abbiamo tanto tempo a disposizione, per cui dobbiamo metterci a lavorare da subito per questa prospettiva.

MORETTI – Come cittadino marchigiano sono grato per quello che fai, come amico mi compiaccio perché i pa-reri positivi sull’assessore Viventi sono notevolmen-te ampi; grazie per il tempo che ci hai dedicato, grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.

La questione della direttrice adriatica è stata posta a Trenitalia in termini perentori. Chiamando a raccolta

tutte le forze in campo anche nelle altre realtà coinvolte. Marche, Abruzzo, Molise e Puglia insieme:

“Un’iniziativa comune perché si possa recuperare riguardo ai progetti dell’Alta velocità”. Sotto i riflettori degli “Incontri” di Alceo Moretti è l’assessore regionale

ai Trasporti, Luigi Viventi: ampio excursus, dalle problematiche delle ferrovie ai temi della Quadrilatero –con inciso sull’importanza degli investimenti nell’area

leader di Falconara-, dal progetto Pedemontana al ruolo dell’interporto di Jesi come infrastruttura logistica per

tutto il Centro Italia

Page 16: Marchedomani_5_2012

16PAGINA GIUGNO 2012MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

I terremoti che dal 20 maggio 2012 hanno creato molti problemi

nell’Emilia Romagna, con scosse che recentemente sono state, purtroppo, av-vertite anche nel territorio marchigiano, fanno scatta-re molte domande, svariate

perplessità sul futuro e preoccupazioni su quanto è accaduto. Per cercare di capire come si stanno svolgendo tutti gli aspetti collegati al sisma, abbia-mo incontrato Roberto Oreficini, responsabile del Dipartimento Protezione civile della Regione Mar-che e l’ingegnere Francesco Paolucci, la cui intervista è presente in questa pagina. Partiamo con l’esperto Oreficini.

Le Marche continuano ad aiutare le regioni colpite dai terremoti, dopo il Friuli, l’Abruzzo ed ora l’Emilia Romagna. Una iniziativa di grande pregio nel col-laborare con chi sta ope-rando per dare una mano alle zone del Nord Italia colpite dal sisma. Un so-stegno professionale frutto dell’esperienza maturata nel 1972 ad Ancona e nel 1997 nella zona del Fabrianese e del Maceratese?

“Esiste ormai da qual-che anno un meccanismo di intervento coordinato dalla Protezione civile na-zionale che prevede l’im-piego delle colonne mobili regionali nelle situazioni emergenziali di notevole portata. In questo contesto le Marche hanno sempre costituito la pattuglia di avanguardia, proprio per le competenze acquisite dalle strutture regionali, provinciali e comunali”.

Che tipo di intervento sta attivando la Protezio-ne civile delle Marche per l’Emilia-Romagna?

“Già dal pomeriggio del 20 maggio siamo pre-senti nelle zone terremotate e ci è stata assegnata la località di Massa Fina-lese, che è una popolosa frazione del Comune di Finale Emilia. Nel campo sportivo abbiamo allestito una tendopoli completa-mente autonoma in grado di assistere oltre 500 perso-ne. Inoltre, sono operative anche le squadre di tecnici per la verifica di agibilità degli immobili”.

Come giudica la deci-sione del Governo centrale di attivare l’aumento dei carburanti di 2 centesimi?

“Purtroppo nel nostro Paese ci si accorge delle problematiche finanziarie legate alla Protezione civile

Il terremoto, un fenomeno che sta causando problemi sempre più pesanti in Italia Parla Roberto Oreficini, responsabile Dipartimento Protezione civile Regione Marche

“L’aiuto? La raccolta di fondi”soltanto nelle situazioni emergenziali e, quindi, in questi frangenti si rastrel-lano risorse dove si può. Sarebbe invece importante che con la fiscalità ordina-ria venisse annualmente stabilito un accantona-mento di risorse per le ca-lamità che, nel caso in cui non si dovessero verificare, potrebbero essere impie-gate per la prevenzione”.

Il sisma, dal 20 maggio, è stato sentito anche nelle Marche?

“Purtroppo i terremoti di questo tipo hanno risen-timenti distribuiti in larghe porzioni del territorio”.

Si stanno registrando dei problemi nel nostro territorio?

“Al momento fortu-natamente no, anche se eventuali sollecitazioni si-smiche ripetute potrebbero creare danneggiamenti ne-gli edifici più vulnerabili”.

Le scosse di terremoto rischiano, nelle Marche, di provocare delle frane?

“Sino ad ora per que-sto terremoto il fenomeno non si è verificato, ma nes-suno può escludere che co-munque possa accadere”.

Purtroppo, in questo periodo, tornano ad essere attivi gli sciacalli: come si può combattere tale al-larme?

“In primo luogo me-diante il controllo sociale dei territori, attuato dagli stessi abitanti e poi attra-verso la vigilanza delle forze di polizia”.

Che tipo di aiuto si può offrire agli sfollati?

“Occorre evitare l’invio di vestiario, alimentari, eccetera. E’ invece utile la raccolta di fondi, il so-stegno a specifici progetti mirati e soprattutto la solidarietà nei confron-ti dei sinistrati: messa a disposizione di alloggi, gemellaggi, collaborazione tecnico-scientifica”.

Tecnicamente, le Mar-che rischiano di essere coin-volte da prossimi terremoti, considerato il movimento terrestre tra le diverse fa-glie?

“L’intero territorio del-la nostra Regione è classi-ficato a rischio sismico e pertanto i terremoti sono sempre possibili, indipen-dentemente da quello che accade nelle altre località”.

Come valuta la propo-sta del presidente nazionale dell’Ordine degli Ingegneri, Roberto Renzi, per l’attiva-zione di una carta d’identi-tà per tutti gli edifici?

“Ritengo questa pro-posta sensata ed interes-sante perché consentirebbe di avere a portata di mano la storia ‘vissuta’ di tut-ti gli immobili e quindi consentirebbe anche alla popolazione di fare valuta-zioni comparative non più basate sulla sola estetica ma anche sulla sicurezza”.

I danneggiamenti degli oltre 500 stabilimenti nella zona colpita dal terremo-to in questo periodo –che hanno provocato anche dei decessi di imprenditori ed operai- sono da attribuire alle scosse o a qualche errore commesso nella loro costruzione?

“Le varie commissioni istituite e le indagini svolte dalla magistratura accer-teranno cause e motiva-

zioni. Si può, comunque, dire che è indispensabile ricordarsi che per l’Italia il terremoto è un rischio concreto e quindi le co-struzioni dovrebbero essere progettate e realizzate per sopportare le sollecitazioni sismiche”.

Che tipo di piano per la sicurezza andrebbe attivato in Italia e, nello specifico, nelle Marche?

“È importante che ogni Comune predisponga ed

aggiorni il proprio piano di protezione civile an-che per il rischio sismico. Ma la vera sicurezza si potrebbe ottenere con un programma pluriennale di adeguamento di tutti gli edifici esistenti, par-tendo proprio da quelli strategici -scuole, ospedali, servizi pubblici essenziali, eccetera-. Questo potrebbe essere anche un intervento utile per favorire la ripresa economica”.

Il terremoto che sta colpendo in questo perio-do il Nord Italia è frutto di quale fenomeno?

“Si tratta di vibra-zioni improvvise più o meno potenti della crosta terrestre generate dallo spostamento di ammassi rocciosi nel sottosuolo. Di norma i terremoti si concentrano nelle zone di confine tra una placca tettonica e l’altra, ovvero nella zona di contatto tra due pezzi adiacenti del puzzle di cui è costituita la crosta terrestre, ma non è una regola valida in assoluto. Anche se non ce ne accorgiamo, infatti, la crosta terre-stre è in lento e costante movimento. I terremoti sono fenomeni naturali della vitalità del nostro pianeta”.

I terremoti si possono prevedere?

“No. In realtà alcuni studiosi stanno tentan-do di trovare dei nessi causa-effetto per preve-dere una scossa sismica in un dato luogo, ad esempio, analizzando la concentrazione di gas radon in quel luogo, ma tali ipotesi non sono al momento suffragate dal-la comunità scientifica e, dunque, da ingegnere mi sento di dover rispondere che un terremoto non si può prevedere”.

Gli edifici si danneg-giano e crollano durante il terremoto per errori di progetto?

“Assolutamente no, almeno non in generale. La scelta di considerare o meno i maggiori carichi dovuti al terremoto nel progetto di un edificio non spetta al progettista ma è una scelta norma-tiva, nel senso che è il legislatore che obbliga o meno i progettisti a tener in conto di detti carichi nel progetto attraverso la classificazione sismica dell’intero territorio na-zionale, fattore che rende poi gli edifici adatti o meno a fronteggiare un sisma senza crolli e per-dita di vite umane. Ora, bisogna dire che nella recente storia passata vaste aree della nostra nazione sono state con-siderate non sismiche dal legislatore oppure classi-

Intervista con l’ingegnere dorico Francesco Paolucci. Un quadro delle conseguenze provocate dai movimenti sismici

“Prevenire le emergenze, non fronteggiarle”

ficate sismiche e successi-vamente declassate a non sismiche o con sismicità di grado più basso per varie ragioni. Dunque, possono esserci edifici costruiti con caratteristiche inadatte a fronteggiare un sisma di intensità maggiore rispetto a quello per cui l’edificio stesso è stato pensato”.

E questa è una situa-zione che riguarda solo il passato, dunque gli edifici più vecchi, o continua a permanere anche oggi alla luce dell’entrata in vigore nel 2008 delle nuove norme tecniche per le costruzioni?

“Sino al 2003 il nostro territorio era suddiviso in tre categorie sismiche a diversa intensità. Con vari Decreti ministeriali erano stati però classificati solo

il 45% dei Comuni italiani, cui corrispondeva circa il 40% della popolazione re-sidente. Nel 2003 sono sta-ti emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale; i vari provvedimenti susseguitisi nel tempo dettano i prin-cipi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato aveva delegato l’adozione della classifi-cazione sismica del ter-ritorio, hanno compilato l’elenco dei Comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclas-sificato il 100% del terri-torio nazionale. Di fatto, dunque, dal 2003 sparisce il territorio italiano ‘non classificato’ dal punto di vista sismico. Dal 1 luglio 2009, con l’entrata in vigo-re del Dm Infrastrutture del 14 gennaio 2008 di cui lei parla, che costituisce

attualmente la principale norma di riferimento per la progettazione di edifici in Italia, non è cambiato granché ai fini pratici del nostro discorso. Esso ha sì modificato il ruolo che la classificazione sismica del 2003 aveva ai fini proget-tuali, introducendo, però, un valore di pericolosità si-smica di base, definito per ogni punto del territorio nazionale, su una maglia quadrata di 5 chilometri di lato, indipendentemente dai confini amministrativi comunali, passando quindi da una classificazione co-munale ad una svincolata da confini amministrativi”.

Che cos’è l’isolamento sismico?

“E’ una tecnologia che in linea di massima può

utilizzarsi nelle nuove co-struzioni, così come inte-grarsi in quelle esistenti, ovviamente con tutte le debite eccezioni. Anche qui credo ci sia un proble-ma di mancanza di cultura sismica non perdonabile a tutti noi, che, guarda caso, viviamo in un paese sismi-co. Va sfatata l’opinione comune che se si vive o si lavora in un edificio costruito 20, 100 o 300 anni fa ci si debba affidare solo al destino in caso di terremoto. In realtà, oggi abbiamo a disposizione una serie di strumenti tec-nici e normativi che ci con-sentono, nel caso di edifici esistenti, di determinare il grado di vulnerabilità di tali edifici in caso di sisma e predisporre una serie di interventi tecnici, a volte anche molto semplici e poco costosi; ad esempio, il rinforzo di poche zone particolarmente critiche

per la struttura, con il conseguimento di un grado di sicurezza assai più elevato in caso di terremoto. Purtroppo, sembra che nella cultu-ra nazionale ci sia più l’idea di fronteggiare le emergenze piuttosto che prevenirle”.

Per concludere, visto che lei fa parte dell’Or-dine degli Ingegneri della Marche, le vorrei chiedere se state in qualche modo dando un contributo per fronteggiare l’emergenza dell’Emilia Romagna.

“La Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, in colla-borazione con i Dipar-timenti nazionale e re-gionale della Protezione civile, ha organizzato in questo anno il primo corso nella nostra regio-ne di formazione sulla gestione tecnica dell’e-mergenza sismica, rilievo del danno e valutazione dell’agibilità degli edifici cui ho preso parte. Sia-mo stati già chiamati ad intervenire nelle zone così duramente colpite dal sisma per dare il nostro contributo di conoscenze tecniche e consentire una pronta e corretta risposta all’esigenza di effettuare le verifiche di agibilità degli edifici che è di gran-dissima importanza per il recupero delle normali condizioni di vivibilità delle popolazioni colpite, ma di grande delicatezza e responsabilità. In que-sto senso credo di poter dire che il nostro Ordine regionale ha sicuramente dato e sta dando il suo contributo nell’emergen-za ed al contempo sta maturando quell’utilis-simo bagaglio di espe-rienza che potrà mettere a disposizione in caso di scongiurate situazioni future”.

Rob. I. Ros.

Roberto Oreficini

Page 17: Marchedomani_5_2012

In particolare il polo sanitario si suddivide in cinque settori: medicina anti-aging, medicina na-turale, area metabolico-nutrizionale, trattamenti fisioterapici e servizio di diagnostica.

Il settore anti-aging si

status symbol che li eleva nei confronti della collettività. I cinesi, si sa, sono attirati dalle nostre eccellenze, come hanno dimostrato con la moda, le automobili e la gastronomia”.

L’Italia può quindi rap-presentare la porta d’ingresso della Cina, a patto che ci si faccia trovare pronti alla sfi-

In questa decima edi-zione si è scelto di as-segnare esclusivamente i

premi alla carriera, come tributo a chi ha fatto del web non solo il proprio lavoro, ma anche la pro-pria vita.

Così è per Cone, azien-da dinamica e all’avan-guardia nello sviluppo di

GIUGNO 2012 MARCHEdomani

Prevenzione come prin-cipale strumento per mante-nere la salute e per allungare l’aspettativa di vita Tempe-stività e accessibilità alle strutture sanitarie diventano dunque fatto-ri che posso-no segnare la differenza. Nasce così l’idea di un serviz io di check-up ra-pido, sempli-ce e di qua-lità, proposto dalla Casa di cura Villa dei Pini di Civita-nova Marche, struttura mul-tispecialistica di eccellenza dotata di professionalità di elevato pregio e di macchi-nari ad alta tecnologia.

Il servizio si articola in diverse soluzioni, per offrire un controllo prevenzionale, diagnostico o di check-up del quadro complessivo di salute. Il tutto all’insegna della semplificazione e della personalizzazione: i singoli pazienti, infatti, vengono seguiti da un gruppo di co-ordinamento che analizza la situazione clinica personale e pianifica di conseguen-za il percorso di controllo più adatto. Gli accerta-menti previsti vengono poi effettuati tutti nel corso di un’unica giornata, e al termine non solo vengono

comunicati i risultati, ma viene effettuato anche un consulto con i vari speciali-sti per suggerire stili di vita più consoni ed eventuali terapie da seguire.

“Il ser-vizio si di-stingue per la sua inno-vazione, per l’approccio integrato e per la va-l u t a z i o n e globale del paziente –spiega An-tonio Apri-le, direttore

generale di Villa dei Pini-, e spicca per l’ottimizzazione dei tempi e per le modalità semplici di accesso: basta infatti contattare un opera-tore allo sportello o tramite il numero verde per avviare immediatamente il percor-so di controllo. In questo modo il check-up diventa più semplice e si avvicinano più persone all’indispensa-bile prevenzione”.

Il servizio è accessibile anche dal punto di vista economico: le soluzioni integrate proposte, infatti, consentono di ottimizzare anche i costi, prevedendo inoltre convenzioni e stru-menti di fidelizzazione.

Info: Casa di cura Villa dei Pini, tel. 0733 7861

Ros. Mar.

Prevenzione su… misura

Giornaliero e integrato: il check up a Villa dei Pini

Antonio Aprile, direttore generale Villa dei Pini

Dieci anni e sul la torta, per festeggiare, il “Chino”. Cone, società marchigiana con sede ad A n c o n a e con decenna-le esperienza n e i s e r v i z i per lo svilup-po di impre-sa attraverso il digitale, è stata insigni-ta del Premio al la carrie-ra nel cor-so del Gala del WebFest 2012, il festi-val che cele-bra la conse-gna del pre-stigioso Premio Web Italia (PWI) e che quest’anno si è tenuto all’Aurum di Pescara.

Il PWI, organizzato da Web Italia Onlus e giunto alla sua decima edizione, è uno dei più autorevoli riconoscimenti nel panorama nazionale delle produzioni nel web, e ogni anno premia le mi-gliori professionalità che in assoluto si sono distinte nei vari ambiti delle tec-nologie dell’informazione. Negli anni il “Chino”, la statuetta che simboleggia insieme un lumachino di mare e la chiocciola dell’e-mail, e che rappresenta il traguardo più ambito per chi lavora nel web, è an-dato ad eccellenze come i creatori dei più importanti siti di informazione e delle maggiori aziende italiane.

Esperienza nei servizi per

lo sviluppo di impresa attraverso il digitale;

riconoscimento a Pescara

nelle mani del fondatore

Gianluca Mei

progetti di marketing di-gitale molto attenta anche all’innovazione tecnolo-

gica. Ne è un esempio 3 S p i c e s , una piatta-forma mol-to avanzata per la pre-sentazione attraverso la rete di contenuti, b r a n d e p ro d o t t i , ideale per real izzare s i t i d i e-commerce. Q u e s t a piattafor-ma consen-

te di elaborare i contenuti in modo chiaro e artico-lato, creando un vero e proprio percorso informa-tivo flessibile e mirato che riproduce sul web l’espe-rienza della scelta reale e dell’acquisto di prodotti. Una professionalità che è stata finalmente ufficializ-zata con questo premio e che porta alla ribalta l’eccellenza della nostra regione.

“Apprezziamo molto l’attività del PWI –ha commentato Gianluca Mei, fondatore di Cone– un’attività che ha il merito non solo di premiare i big del web, ma anche di por-tare alla ribalta realtà che, pur lavorando ad ottimi livelli, spesso operando nella provincia tendono ad avere poca visibilità”.

Ro. Ma.

L’azienda con sede ad Ancona festeggia i suoi dieci anni con il prestigioso premio alla carriera

A Cone il Web Italia

Gianluca Mei (a sinistra) riceve il premio Web Italia

E’ un trend in crescita esponenziale quello che vede sempre più cinesi interessarsi agli immobili italiani, alla caccia di strutture di qualità e di prestigio. Una domanda cui Gate Away.com, primo portale web che promuove all’estero gli immobili in ven-dita o in affitto nel nostro Paese, è pronto a rispondere, con la versione cinese del suo sito web.

Unico nel suo genere a vantare la traduzione in que-sta lingua orientale, Gate Away.com ha saputo cogliere in anticipo i cambiamenti di un mercato dove sempre più spiccano i Paesi emergenti. I dati lo dimostrano: dopo la Russia, ora è la Cina ad aumen-tare gli investi-m e n t i n e g l i i m m o -bili ita-liani, potendo contare su una ricchezza in continua crescita: i cinesi, infatti, rappresen-tano la quinta popolazione al mondo per numero di milionari, e le prospettive per i prossimi anni sono di ulte-riore aumento. Lo sguardo orientale in Italia si ferma su dimore di grande pregio, con piscine, comfort e splendide viste. “Per la fascia di cittadi-ni cinesi abbienti –commenta Simone Rossi (nella foto), responsabile commerciale di Gate Away.com- acquistare un immobile nel nostro Paese è senza dubbio una questione di prestigio, oltre che uno

Il portale Gate Away.com vara la versione in lingua: la risposta ad un trend in forte crescita

Immobili, è boom cineseda. Il portale, che vanta una media di 30 mila visitatori unici al mese per 640 mila pagine visualizzate, raggiunge così le 10 versioni linguistiche e si appresta a conquista-re un’importante fetta del mercato che appare proprio essere la più promettente per il futuro. R. M.

Terme e medicina na-turale si uniscono in una sinergia nuova

per un’offerta più ampia e disponibile tutto l’anno. Riaprono con un’importante novità le Terme dell’Aspio, storica struttura di Camerano (Ancona), che la leggenda tra-manda come luogo di ristoro per i crociati.

Dopo una lunga ristrutturazione, i l complesso si presenta con una veste nuova: accanto al tradizionale settore termale, che ripropone le cure ina-latorie e quelle idro-piniche per patologie gastro-intestinali ed epato-biliari, è stato creato un vero e pro-prio polo sanitario, che intende divenire un nuovo punto di riferimento per la medicina naturale e la diagnostica. Le Terme dell’Aspio hanno infatti ottenuto l’autorizzazione medica per la realizzazio-ne di un poliambulatorio che consente l’offerta di numerosi servizi aggiuntivi, potendo contare su uno staff medico qualificato e specializzato.

Ritorno in attività dopo la ristrutturazione, ora c’è anche un polo sanitario: alle cure tradizionali si affianca la medicina naturale

distingue dagli interven-ti prettamente estetici, in quanto offre trattamen-ti che vanno ad agire in modo diretto per mini-mizzare l’invecchiamento e neutralizzare le sue cause: ozonoterapia e terapia di idrocolon per eliminare

le tossine dell’intestino ne sono un esempio. La medicina naturale punta su interventi non invasi-vi e complementari alla medicina classica, come l’agopuntura, l’omeopatia e la naturalterapia per il trattamento del dolore. Un apposito ambulatorio è de-dicato alla nutrizione e alla diabetologia, con la parti-

Nuove Terme dell’Aspiocolarità di un’integrazione dei trattamenti nutrizionali e idropinici, studiati su misura in base alle pato-logie presentate, mentre massaggi shatsu e massote-rapia sono i servizi offerti nel settore fisioterapico. Sono compresi nell’area

diagnostica, invece, gli esami ecografi-ci, l’elettrocardio-gramma e la Moc, per la misurazione della densitometria ossea.

“Vogliamo offri-re un servizio per tutto l’anno e non solo stagionale –commenta Rolando Guidi, direttore sa-nitario delle Ter-me dell’Aspio-, un servizio studiato in base alle esigenze dei singoli pazienti, per i quali vengono scelte le tipologie di acque più adatte. Le nostre Terme dispongono di pre-

giate acque minerali salso bromo iodiche, ma abbia-mo anche una convenzione con Chianciano Terme per l’utilizzo delle loro acque calciche iposodiche”.

Polo della salute e del benessere, dunque, cui fa da cornice lo splendido pa-esaggio del Monte Cònero, terra di relax e suggestivi scorci.

ROSEMARY MARTARELLI

Possibilità di trattamenti anti-aging, omeopatia,

agopuntura, fisioterapia e

diagnostica

COMUNE DI ANCONA

Ancona, 30.05.2012

IL DIRIGENTE SETTORE

POLITICHE SOCIALI E

SERVIZI SCOLASTICI

(Dott.ssa Silvia Tortorelli)

È INDETTA PROCEDURA APERTA PER L’AGGIUDICAZIONE DELLA GESTIONE DELL’ASILO NIDO “SCARABOCCHIO“ PER L’ANNO SCO-LASTICO 2012/2013 . CIG 4267395DBE – LOTTO UNICO IMPORTO COMPLESSIVO PRESUNTO DELL’APPALTO PER L’ANNO SCOLASTICO 2012/2013: €. 234.413,33 I.V.A.INCLUSA. ONERI SICUREZZA PARI A ZERO.IL SERVIZIO VERRÀ AGGIUDICATO CON IL CRITERIO DELL’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIÙ VANTAGGIOSA SECONDO PARAMETRI DETTA-GLIATAMENTE INDICATI NEL DISCIPLINARE DI GARA .LE OFFERTE DEVONO PERVENIRE AL COMUNE DI ANCONA – UFFICIO PROTOCOLLO – P.ZZA XXIV MAGGIO , 1 – 60100 - ANCONA ENTRO E NON OLTRE ORE 12.00 DEL 02/07/2012.I REQUISITI E LE MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE SONO RIPORTATI NEL BANDO DI GARA IN PUBBLICAZIONE SU G.U.U.E., G.U.R.I, ALBO PRETORIO, PROFILI COMMITTENTE WWW.COMUNE.ANCONA.IT E SUL SITO INTERNET DEL MINISTERO INFRASTRUTTURE. IL DISCIPLINARE GARA CONTENENTE NORME INTEGRATIVE DEL BANDO, IL CAPITOLATO SPECIALE E LA MODULISTICA DI GARA SONO DISPONIBILI SUL SITO INTERNET DEL COMUNE DI ANCONA.PER INFORMAZIONI CONTATTARE: SETTORE POLITICHE SOCIALI E SER-VIZI SCOLASTICI TEL. 071.2222128-2222118-2222161-2222156.

Page 18: Marchedomani_5_2012

18PAGINA GIUGNO 2012MARCHEdomani

FIERA DI PESARO

22-30GIUGNO

2012

PESARO 2012GINNASTICA IN FESTA

Comunedi Pesaro

Provinciadi Pesaro e Urbino

�������������� ������������������������ ������� !���"�

Page 19: Marchedomani_5_2012

visto cementarsi la colla-borazione con la Santa Sede per diffondere la cul-tura marchigiana: ospitata al Braccio di Carlo Ma-gno, si ricorda, l’impor-tante esposizione su Padre Matteo Ricci che ha avuto tappe anche in Cina. Dedicata al gesuita la mostra permanente allestita alla Biblioteca comunale di Macerata, “Incontro di civiltà. Padre Matteo Ricci, ambasciatore d’Eu-ropa nella Cina dei Ming”, allestita in concomitanza del 402° anniversario della morte del grande mace-ratese avvenuta a Pechino nel 1610: l’esposizione è il riadattamento, con alcune varianti tematiche, di quella allestita nella sede del Parlamento europeo di Strasburgo nel gennaio 2011 dal Comune di Ma-cerata e dal Comitato per le celebrazioni Ricciane e curata da Filippo Mignini.

19PAGINAGIUGNO 2012 MARCHEdomani

GIANCARLO GALEAZZI

Si è tenuto ad Anco-na nell’ambito della rassegna “Le parole

della filosofia” un incon-tro con Margherita Hack: previsto originariamente come appuntamento live, è stato realizzato in video-conferenza per l’impossi-bilità all’ultimo momento della Hack di muoversi da Trieste. Così, seppure a distanza, si è potuto ascoltare questa studiosa

straordinaria, che sa co-niugare rigore della ricerca e capacità di divulgazione. Qui vogliamo prendere in considerazione il rapporto scienza e fede, su cui la Hack ha insistito anche nel suo ultimo volume, Il mio infinito, per presenta-re e discutere alcune sue tesi. Secondo la famosa astrofisica, “la scienza sviscera le cause piccole e grandi di quello che c’è, non il perché c’è. Non spiega, né potrà mai spie-gare perché c’è l’universo, perché c’è la vita. Ed è qui che subentra la fede per alcuni. Quei perché, per i credenti, trovano una risposta nell’ipotesi che esista un creatore”; invece chi non accetta la fede non ritiene necessaria alcu-na spiegazione. Fin qui la differenza. “Ma -aggiunge la Hack- tanto il credente che il non credente non possono dimostrare scien-tificamente l’esistenza o la non esistenza di Dio. Si tratta in ambedue i casi di fede, di risposta a bisogni personali diversi. In questo senso scienza e fede pos-sono benissimo convivere”: lo scienziato non credente “crede nella materia e nelle sue forze intrinseche, senza altri fini”, mentre lo scienziato credente “crede che quelle forze intrinseche della materia obbediscano a una volontà e a un Bene superiore. Le due ipotesi sono perfettamente equi-valenti, anche se diame-tralmente opposte”, e “la distanza dei due approcci emerge in tutta la sua for-za quando ci si confronta sui temi della nascita della vita e dell’universo”. Al riguardo la Hack ritiene che sia “più gratificante e rassicurante per la nostra coscienza il ‘racconto’ di una creazione che acqui-sta senso perché inserita in un disegno superiore, piuttosto che un immenso ‘organismo’ nato forse da imprevedibili fluttuazioni quantistiche nel vuoto”; la Hack propende per questa seconda imposta-zione, che così riassume: “Dall’energia alla vita, alla mente che si interroga sulla vita”, e ritiene che “ateo e credente possono

anche dialogare, a patto che ambedue siano ‘laici’, nel senso che rispettano le credenze o le fedi dell’altro senza volere imporre le proprie”.

Ebbene, in nome della laicità vorremmo avan-zare delle osservazioni in merito ad alcuni giudizi della Hack. A cominciare da quello di infantilismo ri-volto ai credenti: “Chi non accetta la fede ritiene che il credere in Dio sia un modo infantile di spiegare tutto ciò cui la scienza non è in grado di dare riposte, e nasca dal biso-gno di avere un sostegno, una guida, qualcuno che ci spieghi qual è il senso dell’esistenza”. A riprova di tale infantilismo del credente, la Hack sostiene che “il divino nella vita degli uomini si è andato via via attenuando con l’aumentare della cono-scenza”. Ma non è poco laico un tale atteggiamento nei confronti dei credenti? I quali potrebbero rove-sciare il giudizio, dicendo che il non credere in Dio è un modo infantile di evi-tare di porsi problemi, cui la scienza non è in grado di dare risposte, e nasce dal bisogno di sicurezza, che porta a restringere il campo di interrogazione; a riprova dell’infantili-smo del non credente, si potrebbe ricordare che il divino nella vita degli uomini è una costante, che non scompare con l’au-mentare della conoscenza. Bisognerebbe quindi che l’accusa di infantilismo non fosse rivolta a nessuno, né a chi accetta la fede, né a chi non l’accetta: il proble-ma non sta nel credere o nel non credere, bensì nel modo in cui si crede o non si crede. Un’altra convin-zione discutibile è quella secondo cui lo scenario cosmologico cui aderisce il non credente richiederebbe più coraggio della ragione. Ma, anche in questo caso, non è poco laico definire i non credenti più corag-giosi dei credenti? I quali potrebbero a loro volta sostenere che occorre più coraggio al credente per te-nere la ragione aperta sulla fede che al non credente per tenerla chiusa dentro la sola scienza. Per tutto ciò riteniamo che sia im-portante esercitare la virtù del rispetto, che la stessa Hack considera condizione di dialogo. Per procedere in tale direzione, è indi-spensabile che chi si accosti allo scenario cosmologico e comunque lo concepisca, lo avverta come “affascinan-te”: siamo d’accordo con la Hack nel ritenere che que-sto atteggiamento è comune a credenti e non credenti, e non è maggiore o minore a seconda che si creda o non si creda; dipende piuttosto dalla sensibilità del singo-lo scienziato. Per quanto riguarda la Hack, verrebbe da dire che è una scienziata “affascinante”, perché è “affascinata” dalla realtà: e questo ci pare non solo un atteggiamento scientifico, ma pure un atteggiamento che (al di là delle dichiara-zioni di ateismo, e lontano da ogni confessionalismo) ha una valenza in qualche modo religiosa.

Hack pensiero, alcune laiche osservazioni

Margherita Hack

Un’occasione straordi-naria per far conoscere le Marche e i suoi capolavori pittorici. Opere di Raffael-lo, Crivelli, Lotto, Seba-stiano del Piombo, Guido Reni, Guercino, Maratta, Rubens, Tiziano, Melozzo da Forlì, il Sassoferrato, Mattia Preti. Ed anche di Andrea Lilli, Francesco Podesti, Olivuccio di Cic-carello, Girolamo Denti, Adolfo De Carolis, Simone De Magistris. Pubblico in-ternazionale per la mostra “Meraviglie dalle Marche”, allestita nel prestigioso Braccio di Carlo Magno, in Piazza San Pietro a Roma, dove è stato offerto per oltre un mese uno spaccato del patrimonio artistico della città di Ancona, nel tempo di chiusura della Pinacoteca per lavori di ristruttura-zione, e dell’intera regione. Dopo il Vaticano, dal 5 luglio al 30 settembre, tap-pa al Museo Nacional de Arte Decorativo di Buenos Aires, dove l’esposizione sarà proposta, così come in altre località del Sud America, anche grazie al sostegno di alcuni impren-ditori argentini. Curata da Costanza Costanzi, Giovanni Morello e Ste-fano Papetti, la mostra, nata dalla volontà della Regione Marche e della direzione della Pinacoteca comunale di Ancona, ha

Al Braccio di Carlo Magno

già ospitata la mostra su Padre

Ricci; dedicata al gesuita

un’esposizione permanente a

Macerata

Meraviglie dalle Marche,

dal Vaticano a Buenos Aires

Adriatico mare che unisce. L’Italia e tre Paesi dirimpet-

tai, il flusso della cultura da sponda a sponda. Nello scambio che tesse relazioni di amicizia e dà sostanza ad Archeo.S Festival, momento clou del progetto biennale Archeo.S System of the Archeological Sites of the Adriatic Sea cofinanziato dal Programma di coope-razione transfrontaliera Cross-Border Cooperation IPA-Adriatico vedendo insieme sei partner. Sta-bile delle Marche, Teatro Pubblico Pugliese (Lead Beneficiary), Regione Abruzzo; dall’altro affac-cio sul mare i Comuni di Fier (Albania), di Pazin (Croazia) e di Igoume-nitsa (Grecia). Sei realtà allacciate dall’obiettivo comune di valorizzare il patrimonio archeologico e storico dei propri territori attraverso speciali iniziati-ve e attività di spettacolo dal vivo. Quattordici debutti inter-nazionali tra prosa, dan-za, musica e teatro-circo; ciascun partner la propria stagione, nelle Marche sedi di Archeo.S Festival sono Ancona –Anfiteatro romano e Mole vanvitel-liana- e Sirolo –Area dei Pini- con un cartellone di 12 serate, tutte ad ingres-so libero, dal 28 giugno all’8 luglio.Quattro le produzioni del-lo Stabile, con tre debutti in collaborazione con altri importanti soggetti culturali del territorio: Folk-S will you still love me tomorrow? di Alessan-dro Sciarroni, in pro-gramma il 29 giugno alla Corte della Mole (ore 21.30), L’assemblea da Aristofane, per la regia di Luciano Colavero, il 5 luglio all’Anfiteatro (ore 21.30), La dodicesima notte di Shakespeare per la regia di Valentina Ro-sati, il 6 luglio al Teatro Studio alla Mole (ore 19) con replica il 7 luglio (ore 21.30) e l’8 luglio (ore 19) sempre al Teatro Studio; proposto il 30 giugno alla Corte della Mole (ore 21.30) Sik Sik, l’artefice magico di Eduardo De

Archeo.S Festival: 14 debutti internazionali tra prosa, musica e danza; dal 28 giugno 12 serate di spettacolo ad Ancona e Sirolo

Filippo, per la regia di Carlo Cecchi, anche inter-prete.Apertura del festival (Corte della Mole, ore 21.30) con Il Crazy Pa-radis, Dolce vita, Circo, Jazz, ideazione e regia di Raffaele De Ritis; lo spettacolo è finanziato dalla Regione Abruzzo, così come quello del 1° luglio (Corte della Mole, ore 21.30), Maria de Bue-nos Aires, opera tango: musica di Astor Piazzola, libretto di Horatio Fer-rer, la regia è di Marco Chiarini e la direzione musicale di Mauro De Fe-dericis. Il 2 luglio (Corte della Mole, ore 21.30) il Comune di Igoumenitsa presenta Prometheus Unbound, dramma lirico con la regia di Thomas Liolios. Il 3 luglio doppio appuntamento: all’Anfite-atro, alle ore 21.30, va in scena Anima_Il respiro del Mediterraneo (dance per-formance finanziata dal Teatro Pubblico Pugliese) con coreografie di Elisa Barucchieri e a seguire, alle ore 23, alla Corte della Mole ci sarà il con-certo di world music Veja - ethno group, prodotto dal Comune di Pazin. Il 4 luglio all’Anfiteatro (ore 21.30) la Regione Abruzzo presenta lo spettacolo di teatro-danza Thalassa…Stay human…, drammaturgia e regia di Maria Cristina Giambru-no. Sempre all’Anfiteatro il 6 luglio (ore 21.30) sarà la volta di La parola padre finanziato dal Teatro Pubblico Pugliese, drammaturgia e regia di Gabriele Vacis; il 6 luglio un appuntamento anche all’Area dei Pini di Sirolo (ore 21.30) con Racconto d’oltremare: sostenuto dal Teatro Pubblico Pugliese, è un progetto di Mica-ela Sapienza ed Enrico Messina, con la regia di Micaela Sapienza. A Si-rolo il 7 luglio (ore 21.30) in scena Dekontekst, uno spettacolo al limite tra l’arte performativa e l’arte visuale prodot-to da Robert Rudan e dal Comune di Pazin, e l’8 luglio (ore 21.30) la produzione del Comune di Fier: La leggenda del pianista ispirato al cele-bre film con la regia di Milton Kutaliattore, con

Dritan Borici. “Il coinvol-gimento nel progetto –ha spiegato durante la pre-sentazione ad Ancona il vicedirettore dello Stabile, Marta Morico- apre nuo-ve prospettive al nostro modo di lavorare ed è importante occasione di stimolo”: un progetto che è “simbolicamente di tut-ta la regione, le Marche -inciso di Stefania Benat-ti, consulente della Presi-denza per la cultura- che hanno attività intensa sul fronte della cooperazione internazionale”, in prima linea nella costruzione della Macroregione adria-

Il respiro dell’Adriatico

tico jonica. La vocazione di un territorio che ha storia antica di relazio-ni con i Paesi dell’altra sponda: lo hanno sottoli-neato Fiorello Gramillano e Andrea Nobili, sindaco e assessore di Ancona, città sede dell’Iniziativa adriatico jonica nella cui filosofia, ha detto l’Ambasciatore Iai Fabio Pigliapoco, “perfettamen-te si inserisce” Archeo.S. E di Ancona “luogo ispirante” ha parlato il coordinatore generale del progetto, Lino Manosper-ta. Alla presentazione, anche il sindaco e l’as-sessore manager Archeo.S del Comune di Pazin, Renato Krulcic e Boris Demark; il direttore del Teatro Pubblico Pugliese Sante Levante; il manager del progetto per la Re-gione Abruzzo Paola Di Salvatore e il consulente Antonio Massena; gli as-sessori alla Cultura della Provincia di Ancona e del Comune di Sirolo, Carlo Pesaresi e Fabia Buglioni.Festival dunque al via: l’accento di Nobili sul respiro di un progetto che ad Ancona “si intreccia con la programmazione della città, rilanciandone i luoghi che della stessa fanno una delle capitali culturali dell’Adriatico”. Mole e Anfiteatro anche sedi del Festival adria-tico mediterraneo, per la Dorica già un fiore all’occhiello. Appena conclusasi la sta-gione artistica Archeo.S, a Pazin, nell’arco dell’estate festival anche a Brindi-si, Lanciano, L’Aquila e Igoumenitsa.

“Pro

met

heus

Unb

ound

SILVANA CORICELLI

Page 20: Marchedomani_5_2012

20PAGINA GIUGNO 2012MARCHEdomani

SILVANA CORICELLI

E’ l’autunno del 1506 quando Lorenzo Lotto si

appresta a lavorare alla gran macchina d’altare commissionatagli dai frati del convento di San Domenico in Recanati. Ottocento fiorini il prezzo pattuito, cifra davvero considerevole per i tempi. E Recanati è un centro importantissimo, suscet-tibile di favorire l’ambito approdo a Roma. Il Po-littico è pronto nel 1508: monumentale l’opera, sei tavole composte nell’unità dell’architettura con l’au-silio della luce, di cui il maestro veneto è grande dispensatore. L’insieme ha la forza della sacralità

Lotto, rientro a Recanatiquando se ne è al cospetto: una meraviglia restituita nella sua qualità pittorica stra-ordinaria dopo il complesso intervento che ha fatto seguito alle indagini diagnostiche finanziate dalla Regio-ne Marche in occasione dell’importante retrospettiva su Lotto allestita lo scorso anno alle Scuderie del Quirinale e condotte sulle opere marchi-giane dell’artista. Abbinato e integrato alla mostra, il progetto “Terre di Lotto”, nel cui ambi-

to di attività rientra la promozione del restauro, sostenuto da Enel: 300

giorni di can-tiere, dal ‘vivo’ per l’intera du-rata dell’esposi-zione romana, il Polittico è ritornato a Recanati, nelle auliche stan-ze del Museo civico Villa Colloredo Mels che conserva altri capolavori dello stesso autore, tra cui la celeberrima Annunciazione e la Trasfigu-razione, pure restaurata.

Vasta l’im-presa, stupefa-cente per l’oc-

chio che ne rin-corre le finissime minuzie, la pala di San Domenico riconsegna dettagli che

Le Perfide, duo comico formato da Romina Anto-nelli e Clementina Scudiero, si esibiranno l’11 luglio nel-la terrazza del Bar Duomo ad Ancona. Due amiche: una si confida, l’altra ascol-ta. Una lamenta disavven-ture su tutta la linea, l’altra elargisce consigli e sprona all’azione. Un repertorio di gag aggiornato, rivisto e corretto per la piena estate,

Duo Antonelli Scudiero al Bar Duomola stagione prediletta del duo, che con un suo segui-to di pubblico sempre più numeroso e affezionato si è fatto conoscere in ambito locale con serate e spettaco-li in giro per la provincia. Dopo l’ottima esperienza del laboratorio Zelig a Bologna, le Perfide tornano ad esibirsi al Bar Duomo, dove hanno iniziato tre anni fa, da subito con una

ottima risposta. Entram-be allieve diplomate alla Scuola dello Stabile delle Marche diretta da Giam-piero Solari, Romina e Clementina si sono formate con Paola Galassi, pri-ma con la compagnia del Trabattello, poi con il San Costanzo Show, laboratorio di teatro comico ideato e diretto dalla stessa Galassi. Info tel. 071 2074337.

La mostra, fino al 28 giugno al Palazzo del Duca di Senigallia, nasce come approfon-dimento di un discorso innovativo su Mario Giacomelli, affrontato nel libro “Mario Giacomelli. Sotto la pelle del reale”, co-curato da Katiuscia Biondi Giacomelli, Catia Zucchetti e Marina Itolli, ed. 24OreCultura 2011,

Giacomelli, sotto la pelle del realeprefazione di Achille Bonito Oliva. Quaran-ta le fotografie esposte, fotografie della maturità (anni ‘90), il momento in cui un artista che non ha mai smesso di sperimentare il mezzo fotografico tira le somme di un discorso durato nell’arco di un’intera vita. Fotografie originali provenienti dall’Archi-

vio Mario Giacomelli di Sassoferrato. La mostra ha una seconda sede alla galleria Arearte, in cui in contemporanea vengono esposte altre 20 fotografie del tutto inedite, stampe originali di Giacomelli, facenti parte delle stesse serie presenti nel libro. Alla galleria Arearte esposti anche gli autori-tratti di Giacomelli.

erano stati oscurati dal trascorrere del tempo: il lavoro di cui sono sta-ti capaci gli esperti dei laboratori Coobec di Spoleto viene definito “magistrale”, con risultati sorprendenti circa l’aspet-to cromatico. Gravi le condizioni in cui versava il Polittico: sollevamenti della pellicola pittori-ca, viraggi nel colore e numerosi fori da tarlo. Uno dei massimi capola-vori della storia dell’arte recuperato sul solco del “percorso virtuoso” di cui ha parlato il sindaco di Recanati Francesco Fior-domo salutando il rientro dell’opera nella città in cui ebbe inizio il lungo rapporto che avrebbe vi-sto Lorenzo Lotto legato alle Marche fino alla fine dei suoi giorni: l’inciso sulle “opportunità della

cultura che può mettere insieme tante energie, coinvolgendo sponsor-mecenati”; cultura “fatto-re di sviluppo sociale ed economico”, ha ribadito l’assessore regionale Pie-tro Marcolini, “strada da percorrere specie in una fase di crisi come l’attua-le”. All’incontro, anche l’assessore alla Cultura di Recanati, Andrea Mari-nelli, Gabriele Barucca della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici delle Marche, oltre a Giovanni C.F. Villa, curatore della mostra alle Scuderie e del progetto “Terre di Lotto”. In rappresentanza di Enel Luciano Martelli e dei laboratori Coobec Bruno Roberto Bruni. Il Polittico è illuminato da IGuzzini: all’incontro il responsabile Pier Giovanni Ceregioli.

Il Polittico di San Domenico a Villa Colloredo Mels dopo il complesso intervento di restauro: risultati sorprendenti, una meraviglia restituita nella sua qualità pittorica straordinaria

Il Polittico di San Domenico (foto Rillo)

Page 21: Marchedomani_5_2012

21PAGINAGIUGNO 2012 MARCHEdomani

Diciannovesima edizione del festival internazionale Civi-

tanova danza a partire dal 7 luglio. Frizzante l’inaugu-razione con “Viva l’Italia!”, già un vero e proprio mi-crofestival composto di tre parti diverse: si comincerà con un aperitivo ‘danzato’ cui parteciperanno giovani coreografi e performer tra i più apprezzati della scena contemporanea, per prose-guire al Teatro Rossini con la favola danzata “Alice nel paese del-le meraviglie” della compagnia Ater-balletto; la serata si concluderà al Teatro Annibal Caro dove la compagnia Dewey Dell proporrà, in prima italiana, “Grave”, spettacolo che saprà stupire il pubblico di Civita-nova Marche (parte della presentazione finale, una coreogra-fia di circa 10 minuti cui lavorerà il gruppo di ragaz-zi di Civitanova coinvolto in un workshop precedente la performance).Il 12 luglio secondo ap-puntamento del festival con Spellbound Contem-porary Ballet che pre-senterà in prima italiana “Lost for words” -brano

di danza pura già ama-tissimo in America in forma di studio- seguito da “Downshifting”, lavoro che segna un ritorno all’essen-ziale da parte della com-pagnia diretta da Mauro Astolfi, firma delle due coreografie.Il 14 luglio in Piazza della Libertà, a Civitanova Alta, in prima italiana Blanca Li con “Elektro Kif”: una danza di strada mozzafiato per ritmo e coinvolgimento,

mix di linguaggi che da pochissimo tempo sono diventati nelle banlieu pari-gine un vero e proprio stile, appunto l’elektro style. L’appuntamento è in col-laborazione con Popsophia, così come quello del 21 luglio, quando si esibiranno in esclusiva italiana, sempre in Piazza della Libertà,

“Les Tambours du Burun-di”: di scena una grandiosa arte africana dai ritmi eccentrici. Un’icona della danza mondia l e i l 26 luglio all’Arena S f e r i s t e r i o di Macerata: protagonista di “Danza all’Opera”, proget-to speciale di Civitanova Danza in collaborazione con Macerata Festival, Roberto Bolle, che presente-rà il suo ultimo spettacolo,

“Trittico Novecento”. Un ritorno per Bolle, dopo la memorabile esibizione del 2007 con Alessandra Ferri.In programma il 3 agosto al Teatro Ros-sini il gala “Etoiles de demain”. con i solisti del Ballet de l’Opera National de Paris: una performance incentrata sull’incontro tra tradi-zione e modernità.L’ 8 agosto la con-clusione del festival:

al Teatro Rossini, in prima ed esclusiva ita-liana, “Révolution” della Compagnie Olivier Dubois: uno spettacolo esplosivo, in cui dodici danzatrici ballano incessantemente in una rotazione coreografica continua sul “Boléro” di Ravel. Il festival –progetto artistico di Gilberto Santi-

ni- è promosso dal Comu-ne di Civitanova Marche, dai Teatri di Civitanova, dall’Amat, dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Macerata, dalla Fonda-zione Cassa di Risparmio della provincia di Macera-ta e dalla Camera di com-mercio di Macerata. Info: www.civitanovadanza.it, www.amat.marche.it, inizio spettacoli ore 21.30.

Civitanova, dove il mondo danza

Dall’elektro style ai ritmi africani. Oltre al ritorno di un’icona come Roberto Bolle: frizzante la 19a edizione del festival

Rob

erto

Bol

le (

foto

di L

ucia

no R

oman

o)

“Les Tambours du Burundi”

Quattro i titoli d’opera prodotti dalla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi per il 2012, con la prima esecuzione in epoca moder-na della Fuga in maschera di Spontini per il XII Festival Pergolesi Spontini (31 agosto - 16 settembre), I puritani di Bellini (3, 5 e 7 ottobre), Macbeth di Verdi (7, 9, 11 novembre) e Lucia di Lam-mermoor di Donizetti (23, 24 e 25 no-vembre) per la 45a Sta-gione lirica di tradizione del Teatro Pergo-lesi dedicata a Josef Svoboda nel decimo anni-versario dalla scomparsa (i cartelloni di Stagione e Festival presentati nelle ore in cui andiamo in stam-pa; approfondimento nel prossimo numero, ndr.). Si ricorda che per il progetto delle Celebrazioni pergolesia-ne, iniziato a Jesi nel 2009 e proseguito fino al 2011 con l’esecuzione di tutte le opere teatrali di Giovanni Battista Pergolesi, la Fondazione Pergolesi Spontini ha avuto un importante riconosci-mento: l’intero progetto è stato insignito del XXXI Premio della critica musi-cale “Franco Abbiati” con il Premio speciale (il pre-mio Abbiati quale migliore

Fondazione Pergolesi Spontini, Stagione di nuove produzioni

spettacolo del 2011 è andato al “Mosè in Egitto” messo in scena lo scorso agosto al Rossini Opera Festival di Pesaro).Sette i titoli d’opera prodotti nel 2011 (di cui quattro di Pergolesi), 702 giornate di apertura dei sei teatri storici gestiti nelle Marche, 14 sta-gioni e rassegne organizzate o promosse: più che soddi-

sfacenti i dati che il bilancio sociale 2011 della Fonda-zione Pergo-lesi Spontini –amministra-tore delegato William Gra-ziosi- ricon-segna. Dei titoli d’opera prodotti lo scorso anno,

cinque sono nuovi allesti-menti interamente costruiti nel Laboratorio scenografico della Fondazione, a Jesi. Cinquantasettemilanovecento-trentasette i frequentatori de-gli spettacoli e delle iniziative promosse, 33.965 le giornate lavorative erogate, 630 le maestranze contrattualizzate nelle produzioni liriche: sono alcuni dei dati più significa-tivi del bilancio economico della Fondazione, che dal 2006 si chiude in attivo. Una positività che si conferma nel 2011, anno in cui l’azienda ha gestito risorse economi-che pari a quattro milioni e 300mila euro.

“La serva padrona”, allestita a Jesi per le Celebrazioni pergolesiane

Page 22: Marchedomani_5_2012

22PAGINA GIUGNO 2012MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

O L I M P I A D I Londra 2012

Grande successo per i Campionati nazionali Se-nior di bocce che si sono svolti, di recente, al Pala-Baldinelli di Osimo, con l’assegnazione di 12 titoli in palio delle categorie A, B, C, e D. Successo per l’affluenza del pubblico che ha superato le aspet-tative degli organizzatori e per la coreografica ce-rimonia di apertura e di chiusura con l’intervento della Compagnia dei Folli e della Banda cittadina di Osimo. Ai marchigiani un solo titolo. A conquistar-lo la terna di categoria C composta da Luciano Carboni, Roberto Coila e Franco Poli della Boccio-fila Città di Ascoli, che hanno superato in finale i maceratesi Marco Mari-nangeli, Mauro Orlandi ed Elio Petterini di Corrido-nia. Secondo posto per il team Ancona 2000 -Gio-vanni Iacucci e Federico Patregnani- nell’ambito della finale di categoria A vinta dalla Montecatini Avis di Pistoia, con An-drea Rotundo e Roberto Signorini. Da segnalare, inoltre, uno stuolo di ter-zi e quarti classificati di squadre marchigiane.

Un evento importante per il Comitato provin-ciale della Federbocce di Ancona che l’ha orga-nizzato e per il Comune di Osimo che lo ha ap-poggiato e supportato. Sono stati 1.072 i giocatori arrivati da tutta Italia per cercare di conquistare un titolo nazionale, il sogno di una carriera sportiva. E 27 sono state le Bocciofile della provincia che hanno ospitato le fasi eliminatori disputate sabato 26 mag-

Bocce – Campionati italiani Senior al PalaBaldinelli Osimo

gio, dal mattino sino a tarda notte. Poi, domenica 27 maggio, al PalaBaldi-nelli si sono disputate le 12 finali. Per il Comitato di Ancona e per le bocce marchigiane non è andata troppo bene. Oltre al titolo conquistato, nella terna di categoria C, dalla forma-zione della Bocciofila Cit-tà di Ascoli, al terzo posto si sono piazzati Polverari, Sbriscia, Tinti-Olimpia Marzocca. Nella categoria A, il quarto posto di Bon-figli, Faletra-Corridonia. Nella categoria B, il ter-zo e quarto posto, nella specialità individuale, ri-spettivamente di Alfredo Morbidelli-Olimpia Mar-zocca, e Franco Sanpaolo-Adriatica e il terzo e quar-to posto, nella specialità coppia, rispettivamente di Ascani, Verdinelli-Adriatica e di Stacchiot-ti, Trebbiani-Sambucheto. Nella categoria D, un uni-co piazzamento, quello di Maurizio Centioni-Sfor-zacosta, nella specialità individuale.

“Siamo arrivati molto vicini ai titoli, ma come Marche ne abbiamo con-quistato uno solo -ha detto il presidente del Comitato organizzatore, Gregorio Gregori-; pur-troppo, non si può avere tutto. Abbiamo attivato una bella manifestazione, con un sostanzioso im-pegno da parte di tutti. E allora possiamo dirci soddisfatti, esprimendo un grande ringraziamen-to alle Amministrazioni pubbliche, agli sponsor e al grande gruppo di col-laboratori che non hanno mai mollato”.

Rob. I. Ros.

Unico tricolore marchigiano alla Bocciofila Città di Ascoli

La squadra Giovanis-simi dell’Ancona 1905 è campione regionale. I ra-gazzi di Mauro Bertarelli hanno battuto in finale,

sul sintetico di Castelfi-dardo, la Sambenedettese per 2-1 e si apprestano ad affrontare la fase na-zionale.

Calcio, Giovanissimi All’Ancona 1905 il titolo regionale

MARCHEdomani

Tutti pronti per Lon-dra. A pochi gior-ni dall’inizio delle

Olimpiadi, gli atleti mar-chigiani della squadra az-zurra, che hanno ottenuto il pass per i Giochi a 5 Cerchi, si sono raccolti ed uniti nel corso di una ceri-monia svoltasi, di recente, al Fortino Napoleonico di Portonovo, ad Ancona. A guidare l’incontro nella magnifica cornice del Par-co del Conero, coordina-to dal giornalista Andrea Carloni (autore del libro “Le Marche a 5 Cerchi”), il presidente della Regio-

Il messaggio lanciato da tutti i presenti alla cerimonia svoltasi a Portonovo di Ancona per i partecipanti ai Giochi a 5 cerchi. Quindici i campioni marchigiani che hanno ottenuto il pass

ne Marche, Gian Ma-rio Spacca e i l v ice-presidente d e l C o n i M a r c h e , G e r m a n o Peschini.

Gli at-l e t i m a r-c h i g i a n i , per nascita o adozione, che hanno in tasca il biglietto per Londra sono in tutto 15: 12 per le Olimpiadi e 3 per le Paralimpiadi. Questi gli atleti olimpici: Valenti-na Vezzali –portabandiera della delegazione italiana ai Giochi olimpici di Lon-dra- ed Elisa Di Francisca

(scherma); i pallavolisti Sa-muele Papi, Emanuele Bira-relli e Andrea Bari; Filippo Magnini (nuoto); Michele Regolo e Filippo Maria Baldassari (vela); Paolo Ottavi e Julieta Cantalup-pi (ginnastica); Massimo Fabbrizi (tiro a volo); il

ciclista Michele Scarponi. Gli atleti paralimpici sono: Giorgio Farroni (ciclismo); Andrea Cionna (atletica leggera); Assunta Legnante (atletica leggera-getto del peso). A Londra saran-no, inoltre, presenti: don Mario Lusek, cappellano

della squadra azzurra; il medico della nazionale maschile di volley Pie-ro Benelli; il preparato-re degli arbitri di calcio Carlo Castagna; l’arbitro di lotta Marco Masi; il tecnico di atletica leggera Nicola Silvaggi; il giorna-lista Piergiorio Severini.

”In bocca al lupo ai nostri atleti!”A salutare gli olimpici di Londra sono intervenuti dei grandi campioni del passato, atleti che hanno partecipato alle precedenti edizioni dei Giochi. Tutti insieme per un grande “in bocca al lupo!” ai marchi-giani in partenza per la XXX Olimpiade.

Un momento dell'incontro a Portonovo

Gian Mario Spacca e Valentina Vezzali

Page 23: Marchedomani_5_2012

23PAGINAGIUGNO 2012 MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

CALCIOIntervista con Roberto Mancini, coach Manchester City, squadra che ha vinto la Premier League

“Il calcio inglese è un gioiello”

Al momento, la squa-dra più forte è la Spagna; l’Italia per

provare a vincere gli Eu-ropei deve concentrarsi al massimo giocando il me-glio possibile”. E’ quan-to ha dichiarato Roberto Mancini, coach del Manchester City, squadra che ha vinto, di recente, la Premier League al cospetto di una quasi im-battibile Man-chester Uni-ted, nel corso del l ’ incontro con la squadra Junior Jesina al campo sportivo di Foro Boario. “Il calcio inglese? E’ un gioiello; è particolarmente bello ed affascinante –ha precisato Mancini-; un al-tro aspetto di rilievo è la filosofia sportiva di grande spessore che viene divulga-ta e attivata in tutta l’In-ghilterra. Noi, nel calcio, rispettiamo al massimo i nostri avversari , soprattut-to quando si perde. Da noi c’è meno pressione da parte dei Club nei confronti delle squadre e quindi si lavora meglio e si ottengono più risultati”. E il calcio ita-liano? “Spero e confido che migliori il prima possibile”. Un consiglio: “Per arrivare

ad alti livelli bisogna al-lenarsi molto forte e con costanza; è fondamentale credere in se stessi per cer-care di arrivare in alto”.

Vincere la Premier Lea-gue con il Manchester City Football Club è stato un successo di grande spessore…

“Sì, non si dice tutti i giorni… E’ stato il merito di tutti”.

Qual è il segreto della sua squadra nell’essere ri-uscita a vince-re lo scudetto anglosassone?

“Per due anni abbiamo lavorato bene ed abbiano vinto la Fed Cup e la Pre-mier League e quindi si-gni f ica che le cose sono s t at e f at t e

bene, se lavori bene alla fine raggiungi gli obiettivi conquistando delle preziose soddisfazioni”.

Qual è stata la squadra più forte che avete affronta-to nel corso della Premier League?

“Nella Premier League di squadre forti ce ne sono tante, anche quando non si gioca contro il Manchester United, il Chelsea, il Liver-pool e l’Arsenal, sono sem-pre partite dure e difficili”.

Continuerà ad allenare il Manchester City?

“Ancora non lo so, spero e penso di sì”.

Ora, con il Manchester

City lotterà per la conquista della Champions League nel-la prossima stagione…

“C’è tempo, ora dobbia-mo riposarci”.

Un giudizio su Mario Balotelli.

“E’ un grande gioca-tore”.

Che calciatori spera e

pensa che possano indossare la maglia del Manchester City?

“Ancora è presto nell’ef-fettuare delle scelte e per valutare eventuali arrivi”.

Quali sono le differenze tecniche tra il calcio inglese e quello italiano?

“Sono due calci com-

pletamente diversi, non c’è paragone, il nostro, quello inglese, è il migliore”.

Una particolarità: lei ritiene opportuno modificare alcune regole del calcio per renderlo ancora più inte-ressante?

“Solo il gol non gol sulla linea di porta, sono

contro la moviola in campo e al cambio di giocato-ri in continuazione, come funziona, ad esempio, nel basket”.

Il suo sogno nel cassetto a livello di allenatore.

“Se possibile continua-re a vincere che non è assolutamente facile”.

Giornata all’insegna della scienza del calcio e di uno tra i migliori programmi a livello mondiale per la crescita dei giovani calciatori, quella che si è svolta di recente a Jesi, che ha visto protagonisti l’Academy del Manchester City e la scuola calcio Junior Jesina intitolata a Roberto Mancini e presieduta in via onoraria dal padre Aldo.Mattinata in aula riservata ai tecnici federali, agli allenatori

Convegno dell’Academy del Manchester City a Jesi

della Junior Jesina e delle so-cietà calcistiche marchigiane con scuole calcio riconosciute dalla Figc, con lezioni te-oriche, proiezioni video e sessioni di coinvolgimento tenute da Jason Wilcox, ex giocatore di Premier League (Leeds, Leicester, nonché campione d’Inghilterra nel ’95 con il Blackburn) e 3 volte nazionale inglese, oggi allenatore dell’Under 14 dell’Academy del Manche-

Si è spento, di recente, a Pechino, dove si trovava per lavoro, Vittorio Sargia-como, all’età di 47 anni, il manager pescarese ed ex giocatore di football americano nei Dolphins di Ancona e nei Crabs di Pescara, giocando nel ruolo di center. Il professionista si trovava in Cina per il suo lavoro da dirigente. Sargia-como, sposato con Emanue-la Tiberii, ex giocatrice di

Football americano - Addio a Vittorio Sargiacomo

basket, e padre di due figli, Giulia e Francesco. Il lutto ha scosso il mondo dello sport pescarese ed anco-netano, di cui Sargiacomo è sempre stato protagoni-sta, prima come atleta poi come dirigente. Vittorio Sargiacomo, due lauree e cinque lingue ben parlate, occupava da tempo posti di rilievo in gruppi interna-zionali. Dopo la laurea in giurisprudenza a Teramo,

arrivano subito incarichi di rilievo, fino alla carriera lampo nel Group Happich Ellamp: vicepresidente in 12 mesi. L’esperienza interna-zionale lo porta presto alla Itt MoTech di Francoforte, come international business development manager. Tut-ti lo ricordano come un uomo dal sorriso aperto che viveva con entusiasmo ogni esperienza, dal lavoro allo sport.

ster City. Approfondimenti sulla psicologia del gruppo e dei giovani calciatori sono stati trattati, invece, da Chri-stian Lattanzio, coordinatore tecnico del Manchester City, con esperienze precedenti nel Tottenham, nel West Ham e nella nazionale inglese guidata da Fabio Capello.Pomeriggio con applicazioni pratiche in campo, dimostra-zioni e partitelle tra i giovani calciatori della Junior Jesina.

“Ricevere un campio-ne come Bitossi è stato un grande piacere. Con Franco, nei giorni scorsi, ci siamo scambiati vecchi ricordi im-prontati sulla sua eccellente attività sportiva. E’ da ri-cordare come un campione incredibile”. E’ quanto ha dichiarato Alceo Moretti a seguito dell’inatteso e simpa-tico incontro con il famoso campione delle ‘due ruote’, la cui combattività conti-nua a farlo ricordare come uno degli atleti che hanno reso popolare il ciclismo nel mondo. “Il tempo trascorse velocemente –ha precisato Bitossi- e mi è sembrato doveroso salutare il mio ‘scopritore’ che negli anni Sessanta mi ha fatto correre con la squadra Springoil-Fuchs –vincendo, nello spe-cifico, nel 1964 ben quattro tappe al Giro d’Italia- e con la Filotex”. Franco Bitossi

“L'incontro con il campione toscano”

(Camaioni di Carmignano, 1° settembre 1940), è il cicli-sta che ha vinto il maggior numero di gare: ben 171. So-prannominato “cuore matto” per una fastidiosa aritmia che lo ha spesso costretto a fermarsi in corsa.

Inizia la carriera di cicli-sta nel 1957, riportando ben 10 vittorie nella categoria di allievo. Dal 1959 al 1961 corre come dilettante conqui-stando 21 vittorie. Dal 1961 al 1978 è uno dei maggiori corridori professionisti ita-liani, conseguendo in totale ben 171 vittorie.

Forte e resistente, Bitossi si è dimostrato aggressivo, so-prattutto in salita, dove univa ad uno scatto secco e repen-tino una continuità di ritmo che gli consentiva fughe te-merarie. Buon discesista, era in grado di conservare fino al traguardo il vantaggio accu-mulato in montagna. Bitossi

eccelleva anche allo sprint, conseguendo molte vittorie, nonostante non sia stato un velocista puro.

Le sue volate si basavano soprattutto sulla poten-za, che si manifestava soprattutto negli arrivi in salita o in falsopiano.

La sag-gezza tat-t ica e la serietà nel-la prepara-zione con-sentirono a “cuore mat-to” Bitossi una carriera lunghissima e piena di successi. Mancò al suo palmares il Campionato del Mondo, cui però andò vicino nel 1972, corsa sovente adatta ad un campione delle

sue caratteristiche di potenza, resistenza e scatto. Nel 1972 balza alle cronache di tutto il mondo per lo sfortunato epilogo del campionato mon-

diale a Gap, in Francia. In fuga solitaria negli ultimi c h i l o m e t r i , viene raggiun-to proprio sul traguardo dal gruppo gui-dato dall’az-zurro Marino Basso, che lo supera sulla li-nea lasciando-gli l’amarezza della meda-glia d’argen-

to. Le vicende di quella gior-nata, e il coraggio comunque dimostrato, lo resero ancor più popolare e amato fra gli appassionati di ciclismo.

Roberto I. Rossi

Franco Bitossi con il suo scopritore Alceo Moretti

Da sinistra, Adele Giordano, curatrice del libro "Pregare, pregare, pregare", edito dalla casa editrice Shalom di Camerata Picena, e il mister jesino

MARCHEdomani

Anni '60: Franco Bitossi (a sinistra) con Alceo Moretti

Page 24: Marchedomani_5_2012

24PAGINA GIUGNO 2012MARCHEdomani