[Maratona Lombardia] Finanza locale: patti di stabilità e federalismo
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LA FINANZA LOCALE:I BILANCI DEI COMUNI
LOMBARDI
Caterina FerrarioUniversità di Ferrara e Econpubblica-Università Bocconi
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I Bilanci dei Comuni lombardi• Dati Ministero dell’Interno - Dipartimento per gli
Affari interni e territoriali (http://finanzalocale.interno.it)
• Dati Ancitel – Le Misure dei Comuni (http://www.ancitel.it/miscom/misure.cfm)
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I Comuni lombardi• una realtà
amministrativa costituita da oltre 1500 entità
• dai numerosi “micro-comuni” di montagna alla metropoli milanese
• con una presenza significativa di comuni di piccole e piccolissime dimensioni
Classe demografica Numerosità Popolazione
< 500 147 43.820
500 - 1.000 193 148.200
1.000 - 2.000 315 464.232
2.000 - 3.000 204 509.952
3.000 - 5.000 259 1.039.509
5.000 - 10.000 244 1.726.267
10.000 - 20.000 109 1.500.405
20.000 - 50.000 51 1.548.630
50.000 - 100.000 10 712.025
100.000 - 300.000 3 429.217
> 300.000 1 1.308.735
Totale Lombardia 1.536 9.430.992Fonte: Conti Consuntivi dei Comuni italiani, Ministero dell’Interno e Istat.
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< 500 500 - 1.000
1.000 - 2.000 2.000 - 3.000
3.000 - 5.000 5.000 - 10.000
10.000 - 20.000 20.000 - 50.000
50.000 - 100.000 100.000 - 300.000
> 300.000
Ripartizione dei comuni per classe dimensionale (2004)
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Totale entrate 2004 Totale spese 2004
< 500 500 - 1.000
1.000 - 2.000 2.000 - 3.000
3.000 - 5.000 5.000 - 10.000
10.000 - 20.000 20.000 - 50.000
50.000 - 100.000 100.000 - 300.000
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2.000
2.500
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3.500
< 0.5 0.5 - 1 1 - 2 2 - 3 3 - 5 5- 10 10 - 20 20 - 50 50 -100
100 -300
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Classe dimensionale (migliaia)
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Entrate pro-capite medie 2004 Spese pro-capite medie 2004
Entrate pro-capite medie comuni lombardi
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Le risorse• Risorse pro-capite:
– I comuni piccolissimi mostrano elevati valori– Al crescere della dimensione demografica, le entrate totali in
rapporto alla popolazione residente, così come i singoli titoli di entrata, mostrano una forma ad “U” (salvo eccezioni prevalentemente nella classe 2.000-3.000 ab.)
– Il valore di minimo di entrate totali si realizza nei comuni di 5.000-10.000 ab.
– MA: correlazione diretta tra risorse complessive e classe dimensionale degli enti. I comuni più piccoli hanno dotazioni minori. I comuni più grandi (> 10.000 ab.) registrano con regolarità valori superiori alla media dei Comuni lombardi.
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< 0.5 0.5 - 1 1 - 2 2 - 3 3 - 5 5- 10 10 - 20 20 - 50 50 - 100 100 - 300 > 300
Classe dimensionale (migliaia di abitanti)
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Entrate tributarie Entrate da contributi e traferimenti correnti Entrate extratributarie
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Caratteristiche delle entrate (tit. I-II-III)• Entrate correnti:
– 50%-70% del totale– contributo alle entrate totali cresce al crescere della classe dimensionale
• Entrate tributarie:– voce più significativa delle entrate correnti (per tutte le classi dimensionali)
ed il loro contributo è crescente al crescere della classe dimensionale– maggiore difficoltà ad attivare base imponibile nei comuni piccoli
• Entrate extra-tributarie:– Andamento simile– riflettono la diversa capacità degli enti di offrire beni e servizi e di raccogliere
le relative entrate• Entrate da trasferimenti:
– percentuale contenuta delle entrate totali– andamento opposto: maggiori per gli enti di minore dimensione, a
compensazione delle maggiori difficoltà a raccogliere entrate tributarie ed extratributarie, e minori per gli enti maggiori.
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< 0.5 0.5 - 1 1 - 2 2 - 3 3 - 5 5- 10 10 - 20 20 - 50 50 - 100 100 -300
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Classe dimensionale (migliaia di abitanti)
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Spese pro-capite in conto corrente 2004 Spese pro-capite in conto capitale 2004
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Gli impieghi• Spese complessive pro-capite (slide 5):
– riproducono la forma ad “U” delle entrate, anche in questo caso con l’eccezione dei comuni di 2.000-3.000 ab., con spese più elevate
– I comuni più piccoli (< 500 ab.) spendono 1.350 euro pro-capite, valore che si riduce al crescere della classe dimensionale, fino ai 595 euro pro-capite dei comuni tra i 5.000 e i 10.000 ab. Superata tale soglia, le spese correnti riprendono a crescere
– Spese inizialmente decrescono: economie di scala nella produzione di beni e servizi
– Economie di scala si esauriscono o addirittura si trasformano in diseconomie di scala nei comuni di dimensioni maggiori
– Questi ultimi risentono probabilmente anche dell’incremento quali-quantitativo dei servizi cui devono fare fronte
• Spese correnti:– Andamento ad “U”: spazio per miglioramento di efficienza
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• Spese correnti ad “U”: spese generali, per viabilità e trasporti, per ambiente, per sviluppo economico
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< 0.5 0.5 - 1 1 - 2 2 - 3 3 - 5 5- 10 10 - 20 20 - 50 50 - 100 100 -300
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Spese generali Spese per viabilità e trasporti
Spese per gestione territorio e ambiente Spese per sviluppo economico
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• Spese correnti crescenti oltre una soglia massima: per giustizia, polizia locale, istruzione, cultura, servizi sociali
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< 0.5 0.5 - 1 1 - 2 2 - 3 3 - 5 5- 10 10 - 20 20 - 50 50 - 100 100 -300
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Spese relative alla giustizia Spese di polizia locale Spese di istruzione pubblica
Spese per cultura e beni culturali Spese per il settore sociale
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• Spese correnti con andamento altalenante: settore produttivo, settore sportivo e ricreativo
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< 0.5 0.5 - 1 1 - 2 2 - 3 3 - 5 5- 10 10 - 20 20 - 50 50 - 100 100 -300
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Spese del settore sportivo e ricreativo Spese per settori produttivi
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< 0.5 0.5 - 1 1 - 2 2 - 3 3 - 5 5- 10 10 - 20 20 - 50 50 - 100 100 -300
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Classe dimensionale (migliaia di abitanti)
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Spese pro-capite in conto corrente 2004 Spese pro-capite in conto capitale 2004
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Extra-costi da sottodimensionamento e forme di associazione tra enti locali• Andamento ad “U” e andamento crescente
sembrano indicare una dimensione minima ottimale intorno ai 5.000 abitanti
• Frammentazione amministrativa rappresenta una debolezza
– avvicina il caso lombardo a quello francese
• Necessità di interventi volti a rafforzare la “adeguatezza” delle amministrazioni locali
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Capacità di investimento• Spese in conto capitale: segnalano la diversa capacità di
investimento (e quindi di incremento delle dotazioni di capitale locale) degli enti di diverse dimensioni
• Ad eccezione della prima e dell’ultima classe dimensionale, le spese in conto capitale si attestano tra i 300-470 euro pro-capite, con valori lievemente superiori nei comuni più piccoli– Circa un terzo del totale delle spese pro-capite (29%-33%)
• Ammontare pro-capite non correlato a dimensione demografica del comune– I comuni più piccoli hanno spese in conto capitale totali
significativamente minori dei Comuni maggiori
• Sofferenza dei Comuni più piccoli nell’effettuare significative spese di investimento
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Conclusioni e prospettive• Elevata concentrazione di unità amministrative di
piccole dimensioni determina:– Extra-costi– Limitata capacità di investimento
• Forme associative possono contribuire a superare questi limiti
• Sussidiarietà orizzontale e collaborazione interistituzionale è un ulteriore fattore critico