Maratona dell'Ascolto Lupi di Toscana e Oltrarno

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Maratona dell’Ascolto LUPI DI TOSCANA E QUADRANTE SUD-OVEST DI FIRENZE 21 febbraio 2015 1

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Report della maratona del 21 febbraio 2015

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Maratona dell’Ascolto

LUPI DI TOSCANA E QUADRANTE SUD-OVEST DI FIRENZE

21 febbraio 2015

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La Maratona sulla ex “Caserma Gonzaga” o “Lupi di Toscana” e sul quadrante sud-ovest di Firenze si è svolta attorno a sei tavoli di discussione ai quali hanno partecipato alcune tra le realtà cittadine più coinvolte della zona (associazioni culturali e sportive, associazioni di cittadini, circoli, cooperative, architetti, urbanisti…semplici cittadini). Ad ogni tavolo erano inoltre presenti un tecnico e un amministratore del Comune di Firenze. Ogni discussione è stata preceduta da una breve introduzione a cura dei referenti comunali e facilitata da personale esperto che ha pilotato la discussione.

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Tavolo REGOLAMENTO URBANISTICO Il primo tavolo era dedicato alla Caserma dei Lupi di Toscana in relazione al regolamento urbanistico. I referenti comunali, Elisabetta Meucci e Domenico Palladino, hanno introdotto l’argomento della discussione facendo presente che la Caserma è stata acquisita dal Comune di Firenze in tempi recenti, a seguito di un accordo con il Ministero della Difesa. Ne fanno parte alcuni edifici dismessi da oltre 10 anni, per lo più degradati e non recuperabili, per una superficie complessiva di circa 33.000 mq di Superficie Utile Lorda che con il nuovo Regolamento urbanistico potrà essere incrementato di ulteriori 20.000 mq. La nuova destinazione d’uso dei volumi dovrà essere per il 60% residenziale. Per valutare la fattibilità di possibili progetti di valorizzazione dell’ex-Caserma Gonzaga, il Comune di Firenze ha emanato un avviso pubblico che promuove un “dialogo tecnico” trasparente con i soggetti economici interessati, i quali sono stati invitati a presentare proposte che destinino almeno il 50% della superficie residenziale all’housing sociale (come da accordo con il Ministero). Tali studi di fattibilità saranno acquisiti gratuitamente dal Comune e potranno essere utilizzati per promuovere la progettazione dell’area mediante un bando di concorso internazionale. Le principali criticità emerse e le relative proposte di soluzione sono state le seguenti: - L’ubicazione dell’area tra due diversi comuni (Firenze e Scandicci) potrebbe avere come conseguenza una

pianificazione non coordinata e un rischio di frammentazione delle funzioni; la soluzione è un accordo tra le due amministrazioni che abbia come fine una progettazione unitaria mediante il concorso internazionale che

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- L’armonizzazione degli interventi dovrebbe tenere conto dei centri minori, come Ponte a Greve, che in seguito agli interventi potrebbe divenire un centro a traffico moderato.

- Le preoccupazioni relative alla carenza di alcuni servizi come scuole, centri per gli anziani, spazi per i bambini e ragazzi, alloggi per i parenti dei ricoverati nelle due strutture ospedaliere possono essere in parte realizzati anche tramite il ricorso a fondi europei. Si potrebbe prevedere una percentuale di auto recupero come forma d’intervento per il social housing (ci sono già progetti pilota sostenuti dalla Regione Toscana).

- Le preoccupazioni relative ad un peggioramento della viabilità devono prevedere un’attenta programmazione degli interventi in modo da non congestionare ulteriormente gli snodi più trafficati. Si auspica al contrario che il transito di veicoli possa essere meglio distribuito per non gravare sempre sulle stesse strade.

- Il problema della sostenibilità ambientale - emerso durante la discussione attraverso la richiesta di più spazi verdi, minor traffico, minore edilizia residenziale, rispetto della trama agraria e efficientamento energetico - è uno degli argomenti che sarà alla base del concorso internazionale, che avrà come fine l’”abitare smart” nel senso più ampio del termine.

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Tavolo SPAZI E INIZIATIVE CULTURALI Il secondo tavolo era dedicato agli spazi e alle iniziative culturali. Tutti i partecipanti sono stati concordi nel rilevare la carenza di questi spazi e uno scarso coordinamento tra le varie associazioni culturali. Gli interventi sulla ex-caserma e sull’area limitrofa possono essere quindi un’occasione per creare nuovi spazi dedicati alla cultura, quali laboratori, spazi espositivi, centri culturali polivalenti e nuove piazze. È stata sottolineata anche l’importanza della cultura scientifica, non opportunamente valorizzata nonostante la presenza sul territorio di realtà importanti. Come soluzione si è ipotizzata une rete museale dei musei scientifici e una Firenze card dedicata solo ai musei scientifici. Per incentivare i giovani e i cittadini ad avvicinarsi alla cultura è stata proposta la realizzazione di voucher formativi e di una banca del tempo. Il referente dell’amministrazione comunale ha fatto presente che presso la scuola Pier della Francesca verrà presto costruito un auditorium che potrà essere utilizzato per eventi culturali e socio-educativi. Il Quartiere 4 sta inoltre lavorando a una Consulta della Cultura che comprenda tutte le associazioni culturali del territorio. Il referente ha inoltre preso nota della proposta di estendere la programmazione estiva del Quartiere 4 anche al Parco dell’Argingrosso.

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Tavolo INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ Il terzo tavolo trattava della questione delle infrastrutture per la mobilità. Anche in questa occasione è emersa la preoccupazione per la forte congestione del traffico nell’area di Ponte a Greve a causa dei numerosi poli attrattivi (viadotto, ospedale, centro commerciale, parcheggio scambiatore). Altri tratti stradali critici segnalati sono quello di via Pisana all’altezza del borgo storico e di via S. Giusto, in particolare per il passaggio delle ambulanze. Per queste problematiche sono state proposte nuove infrastrutture e modifiche alla viabilità da sottoporre agli uffici tecnici. In particolare per facilitare l’accesso al polo ospedaliero con i mezzi pubblici, si è suggerito di realizzare un nuovo ramo della tramvia o un people mover a gestione automatizzata, oppure un servizio di navetta sincronizzato con la tramvia. È emerso inoltre che la tramvia richiama molti pendolari dalle zone adiacenti, i quali utilizzano i parcheggi circostanti come parcheggi scambiatori, creando così disagio ai residenti. Alcuni partecipanti hanno proposto come soluzione la creazione di nuovi parcheggi, eventualmente sopraelevando quelli attuali; sono emersi tuttavia alcuni pareri negativi con la contro-proposta di potenziare il collegamento con il futuro parcheggio scambiatore autostradale ed eventualmente utilizzare l’area ex-INPS di via Foggini. Riguardo alla mobilità ciclabile, occorrerebbero infrastrutture di collegamento in varie direzioni; anche la realizzazione della tramvia sarebbe stata un’occasione sprecata per la creazione di una pista ciclabile su viale

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Nenni. È stato proposto quindi di potenziare le piste ciclabili con l’occasione dei nuovi interventi sull’area della ex-caserma, tenendo tuttavia separate la mobilità ciclabile con quella pedonale e creando una segnaletica più efficace e attraversamenti più sicuri. In particolare risulterebbero pericolosi gli attraversamenti pedonali in corrispondenza delle rotonde lungo la via tramviaria (rotonda Arcipressi), in via della Casella e in alcuni punti del viale Piombino. Per migliorare la viabilità sia pedonale che ciclabile è stato proposto anche di sfruttare meglio le vie interne di collegamento tra i palazzi, interdette al passaggio di veicoli. Di aiuto alla riduzione degli autoveicoli potrebbe essere inoltre l’introduzione del car sharing anche al comune di Scandicci. L’auspicio di una maggiore collaborazione e integrazione degli interventi tra i comuni di Firenze e Scandicci è emerso anche da questo tavolo. Infine è stato suggerito di rivedere alcuni capolinea dell’Ataf che creano disagio ai residenti a causa del rumore e dell’inquinamento.

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Tavolo SPAZI VERDI E AMBIENTE Il quarto tavolo aveva come oggetto di discussione la gestione degli spazi verdi e dell’ambiente. Su questo tema è stato osservato da più interlocutori come il quartiere sia nel complesso ricco di spazi verdi, spesso tuttavia trascurati. Si è fatto riferimento al verde residuale, come aiuole, spartitraffico e fermate della tramvia spesso abbandonati al degrado. In più persone hanno segnalato in particolare la grave situazione di abbandono presso la fermata “Nenni-Torregalli”. Molto sentita anche la questione del verde nell’area della Coop di Ponte a Greve, il cui progetto iniziale sarebbe stato disatteso con la progressiva erosione degli spazi verdi. L’unica area verde rimasta disponibile (quella a lato della Coop) non sarebbe sufficientemente attrezzata. Secondo alcuni rientrerebbe in questa aggressione al verde pubblico la decisione di costruire una chiesa su quell’area: il Comitato Area Verde di S. Lorenzo a Greve ha chiesto che l’amministrazione tenga conto di 300 firme contrarie al progetto. La contrarietà non è per la costruzione della chiesa in sé, ma per il luogo scelto: nessun nuovo edificio andrebbe costruito su un’area destinata al verde pubblico. Il comitato ha presentato una proposta di riprogettazione complessiva dell’area che prevede di mantenere le aree a verde pubblico e fornisce risposte alla previsione di realizzazione di nuovi edifici. Nell’ambito della discussione c’è stato tuttavia chi si è rivelato a favore della costruzione della chiesa in quell’area. Il degrado riguarderebbe anche gli orti sociali, spesso trascurati e mal gestiti. Il comitato “Oltrarno fuori le mura” ha evidenziato inoltre lo stato di abbandono delle colline di Bellosguardo e Monte Uliveto, invase dall’ailanto, una pianta alloctona altamente infestante.

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In più persone hanno rilevato che all’incuria e al degrado degli spazi verdi corrisponde spesso un problema di sicurezza: a questo scopo, la manutenzione del verde (e della sicurezza) potrebbe essere meglio tutelata con la recinzione dei giardini. In risposta alle varie questioni emerse, il referente del Quartiere 4 ha sottolineato l’importanza di partecipare a progetti europei per integrare le insufficienti risorse pubbliche e realizzare in particolare il recupero agricolo dei terreni abbandonati e la valorizzazione del corso dell’Arno come verde pubblico. La Cooperativa di Legnaia si è resa disponibile per partenariati nella gestione degli orti sociali e per la formazione degli agricoltori della zona, oltre che per la valorizzazione delle attività agricole del Parco Agricolo di Mantignano. Una proposta ha riguardato il coinvolgimento dei gestori degli orti sociali in progetti di formazione sull’ agricoltura biologica: potrebbe nascere una filiera locale dalla produzione negli orti ai mercati di zona. Potrebbe inoltre essere positivo coinvolgere bambini e disabili nella cura degli orti e creare iniziative come la premiazione dell’orto più bello. Da più parti è emersa l’importanza del coinvolgimento delle varie associazioni o cooperative sociali per la manutenzione del verde urbano. In relazione al campo da golf dell’Argingrosso, è emersa la richiesta di non ampliarlo ulteriormente, in modo da non snaturare l’intento iniziale di farne un campo a carattere locale e integrato con il verde pubblico limitrofo. È stato proposto inoltre di rendere fruibile il pallaio del “Giardino del Bindolo” che versa attualmente in pessime condizioni. Infine il Comitato Oltrarno propone l’impiego di ruminanti (capre e pecore) per ripulire le colline di Bellosguardo e Monte Uliveto dall’ailanto, pratica già adottata in Francia. In alternativa viene proposto l’impiego dei detenuti di Sollicciano.

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Tavolo SPAZI SOCIALI Il quinto tavolo aveva come argomento gli aspetti sociali da tenere in considerazione negli interventi sulla ex-caserma. Da tutti i partecipanti è emersa l’importanza di programmare bene gli interventi su quest’area che è strategica in quanto posta tra due comuni importanti come Scandicci e Firenze. Da più parti si è parlato della necessità di creare una relazione tra la casa e i bisogni dei cittadini attraverso strutture ecosostenibili che favoriscano l’autonomia dell’immobile. Questi bisogni andrebbero combinati al fine di favorire una mixité grazie alla presenza di ambienti comuni e accessibili a tutti, favorendo lo scambio intergenerazionale e interculturale ed evitando così nuovi ghetti. Si presenterebbe dunque la necessità di pensare ad un nuovo modello abitativo per creare una reale mixité. Una questione delicata sarebbe l’individuazione dei partners economici e il coinvolgimento degli stessi. È stata citata l’esperienza delle Murate come esempio positivo di compartecipazione tra soggetti gestori e soggetti beneficiari, con la creazione di un sistema in grado di autoalimentarsi per creare impresa. Le proposte emerse vertevano quindi su ecosostenibilità e sviluppo del territorio, spazi di cohousing e di condivisione per favorire socializzazione e interscambio; la creazione dunque di un quartiere solidale che includa anziché escludere, attraverso un progetto che abbia un lungo orizzonte temporale.

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Tavolo GIOVANI, SCUOLA, FORMAZIONE, TEMPO LIBERO E SPORT

Il sesto tavolo ha trattato i temi che riguardano i giovani: scuola, formazione, tempo libero e sport Dalla discussione è emersa una carenza nell’area dell’ex-caserma – ma anche di S. Bartolo-Cavallaccio - di spazi aggregativi e di studio per giovani. Questi luoghi dovrebbero essere coperti dalla rete internet, ad oggi carente, con un incremento dei punti “pass”. Importante sarebbe anche formare i ragazzi all’uso dei social e aiutarli a sviluppare un maggior senso critico. Sarebbe opportuno affiancare i ragazzi con adulti che sappiano ascoltarli e indirizzarli durante il periodo che segue quello scolastico. Un genitore e insegnante ha segnalato scarsi servizi offerti dalla scuola media, in particolar modo verso i ragazzi disabili. Si è registrata inoltre la carenza di offerta formativa in relazione all’amore e alla sessualità che comporta problematiche tipiche dell’età come eccessiva timidezza, ossessione per l’aspetto fisico, bullismo, atteggiamenti violenti. Riguardo all’attività sportiva, è stata segnalata un’insufficiente promozione dell’offerta esistente e una mancanza d’integrazione fra le varie società sportive presenti sul territorio. Nell’area di S. Bartolo-Cavallaccio è stata rilevata l’assenza di una piscina, di cui è stato chiesto che si faccia carico il Comune abbandonando l’ipotesi del project. Le conclusioni hanno portato all’unanime auspicio che l’ex-caserma possa offrire

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spazi di aggregazione, formazione e punti di ascolto per tutti i ragazzi, oltre ad una maggiore offerta sportiva che includa maggiormente i giovani disabili. Le attività da svolgere in questi spazi dovrebbero combattere il fenomeno dell’abbandono scolastico, del bullismo, dell’approccio ai social, delle problematiche sessuali. Essenziali sono ugualmente le attività culturali con spazi dedicati a laboratori di teatro e danza. Anche le sponde dell’Arno, opportunamente valorizzate, possono svolgere un ruolo importante. A questo proposito è stata suggerita la costruzione di una vasca tattile per i giovani, sul modello di quella già costruita nel Quartiere 5.