Mappe Semantiche Tra Sincronia e Diacronia l’Evoluzione LeF26(2008)MauriManzelli

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  • This paper takes a twofold perspective in examining the semantics of the conjunctiveand adversative markers attested in the Slavic languages. First, it gives a unifiedpicture of the synchronic variation by means of semantic maps that highlight theregularity underlying the attested polysemy patterns. Then, it goes back to data fromOld Church Slavonic, trying to outline the diachronic processes that led to the actualsemantics of the attested markers. The identified semantic changes are not random,but appear to develop along the conceptual space identified on a synchronic basis.Finally, the theoretical implications of the correspondence between synchronic anddiachronic data are discussed.

    1. Perch le lingue slave? Introduzione e metodologia

    1.1. Introduzione

    Lo scopo di questo lavoro triplice. Innanzitutto, verranno indivi-duate le costruzioni usate per la codifica delle relazioni di combinazionee contrasto tra eventi nelle lingue slave moderne, descrivendo per mez-zo di mappe semantiche (e spazi concettuali) il dominio funzionale deiconnettivi congiuntivi e avversativi attestati. I connettivi su cui si con-centrer lanalisi sono i, a, no, ale/ali e e. In secondo luogo, si rico-struiranno i percorsi di mutamento semantico che hanno condotto allestrategie di codifica attuali, prendendo in esame le attestazioni allinter-no dei Vangeli in antico slavo ecclesiastico e nelle versioni successive.

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    1 Questo lavoro stato condotto allinterno del progetto COFIN Livelli di analisi nellevolu-zione delle lingue indoeuropee, coordinato dal Prof. Giorgio Banti. In particolare, gli autori fannoparte dellUnit di Ricerca dellUniversit di Pavia, coordinata dal Prof. Paolo Ramat, il cui temadi ricerca specifico Coordinazione e subordinazione nelle lingue indoeuropee. Il presente studio stato concepito unitariamente in uno spirito di costante confronto tra i due autori. Tuttavia, CM hascritto i paragrafi 2., 2.2., 2.3., 3., 3.1., 3.2., 3.3., 3.4., 4., 4.2., 4.3., 4.4., 4.5.; GM i paragrafi 2.1.,4.1. e le Fonti dei Vangeli. Le sezioni 1. e 5. sono state scritte congiuntamente.

    CATERINA MAURI, GIANGUIDO MANZELLI(Universit di Pavia)

    Mappe semantiche tra sincronia e diacronia: levoluzionedelle strategie congiuntive e avversative nelle lingue slave1

  • Infine, i dati individuati in diacronia verranno confrontati con lo spazioconcettuale combinazione-contrasto individuato in sincronia su un cam-pione di lingue pi vasto (cfr. Mauri, in corso di stampa, e Malchukov2004; vedi anche sezione 2.2. per una discussione dettagliata).

    Le lingue slave si prestano particolarmente bene a un confronto tra lepolisemie attestate in sincronia e i percorsi di mutamento semantico ri-costruiti in diacronia. Diverse lingue slave presentano infatti gli stessiconnettivi congiuntivi e avversativi (cfr. i e a, attestati in russo, polacco,ceco, bulgaro e serbo-croato), ma li adottano in funzioni leggermentedifferenti, permettendo il confronto tra domini semantici contigui. Peresempio, il connettivo a viene usato in ceco per esprimere tutte le rela-zioni di combinazione e contrasto oppositivo (1), ma non pu essere im-piegato per veicolare un contrasto correttivo, come invece accade inbulgaro e russo (2).

    (1) ceco CONTRASTO OPPOSITIVO Mary koupila pohlednici a John plakt. Mary comprare:PART.3SG cartolina e/mentre John poster Maria ha comprato una cartolina e/mentre Giovanni un poster. (Tom Bechner, c.p.)

    (2) bulgaro CONTRASTO CORRETTIVO Petr ne e v stajata si da ui, a Petr NEG in camera.ART POSS:RFL SUB studiare:3SG ma igrae v gradinata. (Kristina Kotcheva, c.p.) giocare:3SG in giardino.ART Petr non in camera sua a studiare, ma sta giocando in giardino.

    Inoltre, alcuni di questi connettivi (i, a, no e e) sono attestati gi neiVangeli in antico slavo ecclesiastico e nelle traduzioni successive in anti-co russo2, antico polacco e antico ceco. Pertanto, la loro semantica puessere indagata non solo in sincronia, ma anche nei processi di evoluzio-

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    2 In realt il Vangelo di Ostromir (1056-1057) in antico slavo ecclesiastico di redazione sla-va orientale (Lo Gatto 1979: 11; Picchio 1991: 22, 124; Schenker 1995: 204) per cui non statoqui utilizzato. Un lavoro di analisi interessante potrebbe essere sviluppato sulla base dei documentisu corteccia di betulla di Novgorod (Zaliznjak 1995), ma un simile obbiettivo travalica i limiti im-posti da questa sede. La Versione Sinodale in russo letterario ottocentesco offre comunque un testoarcaizzante rispetto alla recente versione protestante in russo contemporaneo.

  • ne e mutamento che hanno portato al panorama attuale. Il confronto tra idomini semantici dei connettivi congiuntivi e avversativi delle lingueslave moderne e i domini semantici dei medesimi connettivi nelle fasilinguistiche anteriori sar dunque lobiettivo ultimo di questo lavoro.1.2. Campione di lingue e metodologia

    Ai fini della doppia prospettiva adottata in questa ricerca, due diversicampioni di lingue sono stati analizzati. Le lingue slave moderne che so-no state esaminate in unottica sincronica sono bulgaro, serbo-croato, slo-veno, ceco, polacco e russo. Le lingue per le quali stato possibile appro-fondire anche lo sviluppo diacronico sono lantico slavo ecclesiastico3, ilbulgaro, il ceco, il polacco e il russo (per lo sloveno e il serbo-croato lalacunosit dei dati non ha permesso una ricostruzione attendibile).

    Nellanalisi di entrambi i campioni, sono stati esaminati sia dati diseconda che di prima mano. Per dati di seconda mano intendiamo in-formazioni sulla semantica dei connettivi congiuntivi e avversativi con-tenute in grammatiche descrittive e dizionari. Per dati di prima mano,invece, intendiamo dati comparabili raccolti e analizzati appositamenteper questa ricerca.

    Per le lingue slave moderne, i dati di prima mano sono stati raccoltimediante questionari somministrati a parlanti nativi. Ogni questionariocontiene frasi in inglese (o italiano, a seconda della versione) che realiz-zano le relazioni concettuali di combinazione e contrasto la cui codifica in esame (cfr. sezione 2.), e ad ogni intervistato stato chiesto di tra-durre ogni frase nella propria lingua nativa, indicando tutte le variantipossibili. I dati di prima mano analizzati in diacronia, invece, si basanosulle versioni successive del Vangelo. Sono state selezionate alcune fra-si che esprimono relazioni di combinazione e contrasto tra eventi ed stata poi effettuata unanalisi comparativa tra le successive traduzioni.

    La metodologia di raccolta dati varia ovviamente molto a secondadella prospettiva di analisi; tuttavia, sia per il campione sincronico cheper quello diacronico, stato possibile costruire un piccolo corpus difrasi significative caratterizzate da una forte comparabilit, proprietspesso carente nelle ricerche diacroniche.

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    3 Inteso come antico bulgaro (slavo) in linea di massima, anche se alcuni dei testi canonicipresentano caratteristiche diverse da quelle del bulgaro (occidentale o macedone).

  • 2. Combinazione e contrasto

    Le costruzioni congiuntive e avversative sono normalmente analizzatecome sottotipi semantici di coordinazione (cfr. Scorretti 1988), nozionetradizionalmente definita in base a criteri strutturali quali una sostanzialesimmetria e una non dipendenza sintattica tra gli elementi coordinati(Lehmann 1988: 182; Culicover / Jackendoff 1997: 196-197). Tuttavia, acausa dellestrema variazione nelle propriet strutturali delle lingue delmondo e della problematicit della nozione stessa di dipendenza sintattica(cfr. Cristofaro 2003: 15-18; Mauri, in corso di stampa: cap. 1), in questaricerca si parte da una definizione funzionale di relazione di coordinazio-ne, indipendente dalle propriet morfosintattiche delle lingue in esame.Le relazioni di coordinazione sono quindi definite come relazioni stabilitetra eventi funzionalmente paralleli, ovvero eventi che hanno profili cogni-tivi autonomi (nessuno presentato nella prospettiva dellaltro, cfr. Lan-gacker 1987: 484) e che sono codificati in frasi caratterizzate dalla pre-senza di forza illocutiva (cfr. Verstraete 2005: 613; Cristofaro 2003: 30).

    In particolare, verranno individuati i sottotipi funzionali di due rela-zioni di coordinazione specifiche, quelle di combinazione e contrasto traeventi, e verranno poi analizzate tutte le costruzioni attestate per codifi-care tali sottotipi.

    Una relazione di combinazione stabilita tra eventi funzionalmenteparalleli sulla base di un integratore o topic comune (common integra-tor, cfr. Lang 1984: 69-79), senza ulteriori specifiche sulla natura del-lassociazione (per una discussione pi dettagliata, cfr. Mauri, in corsodi stampa: cap. 3). In base alla collocazione dei due eventi lungo lassetemporale, si possono individuare due sottotipi di combinazione (cfr.Lakoff 1971; Longacre 1985): la combinazione atemporale, nella qualela collocazione degli eventi sullasse temporale non rilevante ai finidella relazione stessa (3), e la combinazione temporale, che a sua voltapu essere simultanea (4) o sequenziale (5), a seconda che i due eventisiano contemporanei o successivi.

    (3) I medici sono ricchi e gli avvocati sposano delle belle donne.(4) Sta ballando e battendo le mani.(5) La polizia entr nella stanza e i ladri scapparono.

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  • Anche una relazione di contrasto stabilita tra eventi funzionalmen-te paralleli sulla base di un integratore comune, ma, a differenza dellacombinazione, in questo caso lassociazione ulteriormente caratteriz-zata come conflittuale. In base allorigine del conflitto, il contrasto puessere correttivo (6), se generato dalla sostituzione di unentit conunaltra (cfr. Rudolph 1996; Lang 1984), controaspettativo (7), se ge-nerato dalla negazione di unaspettativa (cfr. Scorretti 1988; Lang 2000:245), o oppositivo (8), se generato dalla contrapposizione semanticadi due eventi paralleli (cfr. Lakoff 1971: 131-136; Haspelmath 2007).

    (6) Non un libro accessibile a tutti, ma accessibile solo agli esperti nelcampo.

    (7) Paolo molto alto, ma non sa giocare a basket.

    (8) Io ho comprato molti souvenirs mentre mio marito non ha comprato niente.

    Le relazioni di combinazione e contrasto appena individuate sono co-dificate da una variet di strategie morfosintattiche nelle lingue del mon-do. La variet attestata riguarda diversi livelli di codifica: la presenza omeno di marche esplicite che segnalino la relazione; la natura delleven-tuale marca esplicita; il dominio semantico della marca, ovvero linsiemedi relazioni di coordinazione per le quali pu essere usata (cfr. sezione2.3.); il parallelismo sintattico della costruzione (per una discussione det-tagliata su questi parametri, cfr. Mauri, in corso di stampa).

    In questa ricerca, ci concentreremo su un parametro in particolare,ovvero il dominio semantico delle marche attestate nelle lingue slaveper esprimere i vari tipi di combinazione e contrasto descritti in questasezione.

    2.1. Connettivi o congiunzioni?Gli elementi linguistici qui presi in considerazione sono tradizional-

    mente chiamati congiunzioni (coordinative). Il termine connettivo ri-cavato dalla logica simbolica (Casalegno 1996: 169) e sta sostituendonella saggistica degli ultimi anni il tradizionale congiunzione, cfr. Nel-la linguistica pi recente al termine c[ongiunzione] viene spesso preferi-to connettivo, a sottolineare la funzione coesiva svolta da questi elemen-

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  • ti. (Marotta 1996: 166). Anche lultima edizione della grammatica del- litaliano di Luca Serianni (2006) conferma tale tendenza terminologicainnovativa:

    Negli studi linguistici pi recenti, le congiunzioni tendono a confluire nella pivasta categoria dei connettivi, cio di quelle parole che, indipendentemente dallacategoria grammaticale di provenienza, svolgono funzione di raccordo tra le va-rie parti del testo, contribuendo alla pianificazione sintattica del discorso. I con-nettivi sono a loro volta parte dei segnali discorsivi, di cui tratteremo qui ap-presso.(Alberto Castelvecchi in Serianni 2006: 254; cfr. anche Giuseppe Patota in Se-rianni 2006: 518, s.v. connettivi)

    Nella seconda edizione dellEncyclopedia of Language and Lingui-stics (Brown 2006) non compare una voce specificamente dedicata aconjunctions mentre nel terzo volume si trova il lemma Connectives inText che esordisce con Connectives are one-word items or fixed wordcombinations that express the relation between clauses, sentences, or ut-terances in the discourse of a particular speaker e, pi avanti, Com-mon examples of connectives are conjunctions (and, because, so), butin many languages adverbial expressions may also relate sentences,such as hence in English, daarom in Dutch, or darum in German (Pan-der Maat / Sanders 2006: 33).

    Pu essere significativo il fatto che da una parte in una (solo apparen-temente) nuova grammatica di sorabo superiore (alto lusaziano) elementicome alto lusaziano a and e ale but compaiono sotto un paragrafo in-titolato The conjunction (Schuster-ewc 1996: 229-233; cfr. ewc-Schu-ster 1968: 231-232, al paragrafo konjunkcije o wjazawki), mentre, daltraparte, in una effettivamente pi aggiornata grammatica di sloveno ele-menti come sloveno in and e sj but sono trattati nel paragrafo deno-minato Connective or linking particles (Herrity 2000: 325-326). Per quelche riguarda lantico slavo ecclesiastico Gasparov (2001: 185-193) usala definizione interphrasal connectors. Nella tradizione russa natural-mente si parla di sojuzy congiunzioni, pi in particolare di soinitelnyesojuzy congiunzioni coordinative (coordinanti), tra le quali ci interessa-no qui le congiunzioni soedinitelnye copulative (come russo i, da), quiconnettivi congiuntivi, e le protivitelnye avversative (come russo a,no), con ulteriori distinzioni qui non rilevanti (erkasova 1979: 324-35).

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  • Pu essere per interessante ricordare la dizione russa prisoeditelnye so-juzy (cfr. sopra soeditelnye) che possiamo tradurre, restando nel solcodella tradizione italiana, con congiunzioni additive (come russo da i,take, a take, toe, cfr. Rozental / Telenkova 1985: 334).

    2.2. I connettivi congiuntivi e avversativiOgni marca relazionale esplicita (Wlchli 2005: 37) che codifichi una

    relazione di coordinazione o un suo sottotipo verr qui chiamata connet-tivo coordinativo. Il termine congiunzione in questa ricerca viene impie-gato solo in riferimento allespressione delle relazioni di combinazione.

    Tendenzialmente, i connettivi che codificano una o pi relazioni dicombinazione (temporale e non) verranno chiamati connettivi congiun-tivi, mentre i connettivi che codificano una o pi relazioni di contrastosaranno chiamati connettivi avversativi.

    Una tale classificazione semantica pone per due problemi di fondo.Innanzitutto, lattribuzione a un connettivo della funzione congiuntivapiuttosto che quella avversativa presuppone che sia sempre possibile in-dividuare una delle funzioni come primaria e che non esistano casi diconnettivi usati per esprimere ugualmente relazioni di combinazione erelazioni di contrasto. Una tale bipartizione funzionale dei connettivicoordinativi non tuttavia rispecchiata nei dati.

    Prendiamo i due esempi (9) e (10), dove il connettivo russo a espri-me prima una combinazione atemporale (9) e poi un contrasto correttivo(10):

    (9) russo COMBINAZIONE ATEMPORALE Vremja uchodit bystro, a s nim uchodjat tempo passare:3SG velocemente e con esso passare:3PL ljudi. persone Il tempo passa velocemente e con esso passano anche le persone. (Malchukov 2004: 183)

    (10) russo CONTRASTO CORRETTIVO Ego zovut ne Petja, a Vanja. (Malchukov 2004: 192) lui:ACC chiamare:3PL NEG Petja ma Vanja Non si chiama Petja, ma (si chiama) Vanja.

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  • Sulla base dellesempio (9), a andrebbe considerato un connettivocongiuntivo, mentre sulla base di (10) la sua funzione verrebbe classifi-cata come avversativa. La polisemia di questa marca, che si colloca inalcune lingue a cavallo tra combinazione e contrasto, mette in luce i li-miti di una classificazione semantica dei connettivi attestati.

    In secondo luogo, classificare un connettivo come congiuntivo o av-versativo non dice nulla sulle specifiche relazioni di combinazione econtrasto che tale connettivo esprime. Per esempio, in serbo-croato ilcontrasto correttivo espresso dal connettivo ve (11), mentre il contra-sto controaspettativo espresso da ali (12): le due marche non sonofunzionalmente equivalenti e non sono intercambiabili, perch puresprimendo entrambe una relazione di contrasto, esprimono due sottoti-pi di contrasto diversi. Classificare entrambi i connettivi come avversa-tivi renderebbe conto solo della generica nozione di contrasto che espri-mono, ma non darebbe informazioni sulla loro diversit funzionale.

    (11) serbo-croato CONTRASTO CORRETTIVO Petar ne ui u svojoj sobi, ve se Petar NEG studiare:3SG in POSS:RFL camera ma RFL igra u bati. (Momilo orovi, c.p.) divertire:3SG in giardino Petar non sta studiando in camera sua, ma sta giocando in giardino.

    (12) serbo-croato CONTRASTO CONTROASPETTATIVO Jako sam edan, ali ne volim sok od molto essere:1SG assetato ma NEG amare:1SG succo di narande. (Momilo orovi, c.p.) arancia Ho molta sete, ma non mi piace il succo darancia.

    Sulla base di quanto si detto, i termini congiuntivo e avversativoverranno utilizzati in questo lavoro al solo scopo di delimitare il campodi indagine alla codifica delle relazioni di combinazione e contrasto,senza alcuno scopo classificatorio.

    2.3. Il dominio semantico: mappe semantiche e spazio concettualeI connettivi che le lingue slave impiegano nellespressione delle rela-

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  • zioni di combinazione e contrasto verranno analizzati in base al loro do-minio semantico, ovvero in base allinsieme delle relazioni specificheche possono esprimere. I connettivi coordinativi possono essere dedicati,se vengono usati per esprimere una sola relazione di coordinazione (te-desco sondern, serbo-croato nego), oppure generali, se vengono usati peresprimere almeno due relazioni di coordinazione (italiano ma, russo a).

    La nozione di dominio semantico puramente descrittiva e rendeconto della possibile multifunzionalit delle marche attestate senzaprendere posizione nel dibattito tra monosemia e polisemia (cfr. Haspel-math 2003 per una discussione dettagliata). In altre parole, i connettivigenerali attestati vengono analizzati in base alle relazioni che possonoesprimere, senza lambizione di individuare un macro-significato unita-rio comune ai diversi usi, n di escluderne a priori lesistenza.

    Dato un insieme di relazioni di combinazione e contrasto, quali rela-zioni specifiche possono essere espresse per mezzo di uno stesso con-nettivo un aspetto che varia da lingua a lingua e, allinterno di unastessa lingua, da marca a marca. Lo spazio semantico occupato da que-ste relazioni viene in altri termini ritagliato in modo diverso nelle di-verse lingue.

    Negli esempi (1) e (2), abbiamo gi visto come il connettivo genera-le a ritagli relazioni diverse allinterno delle varie lingue slave. In ce-co il dominio semantico di a comprende tutte le relazioni di combina-zione pi il contrasto oppositivo; in bulgaro e russo il dominio semanti-co di questa marca copre le relazioni di combinazione atemporale, con-trasto oppositivo e contrasto correttivo; infine in serbo-croato e polaccoa usato solo per la combinazione atemporale e lopposizione. Inoltre,una relazione che in certe lingue espressa da una data marca generalepu essere espressa in altre lingue da una marca generale caratterizzatada un diverso dominio semantico, oppure da una marca dedicata. Il con-trasto correttivo, per esempio, espresso dal connettivo generale a inrusso e bulgaro, mentre in polacco espresso da ale, marca generaleusata per il contrasto correttivo e controaspettativo, e in serbo-croato dave, vedi esempio (11), che non pu esprimere altre relazioni se nonquella correttiva.

    La variazione dei domini semantici pu essere descritta per mezzo dimappe semantiche, ovvero strumenti che rappresentano per ogni con-nettivo linsieme delle relazioni per le quali pu essere usato.

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  • Le mappe semantiche evidenziano il fatto che una costruzione multi-funzionale non esprime significati casuali, ma questi significati sono or-ganizzati in modo ordinato (cfr. Haspelmath 2003; Croft 2003: 144-52):una costruzione multifunzionale esprimer significati che sono contiguilungo la mappa semantica. In altre parole, data una mappa funzione X funzione Z funzione Y funzione W, se in una lingua una singola co-struzione esprime la funzione X e la funzione W, allora esprimer anchele funzioni Z e Y, intermedie sulla mappa. La terminologia adottata inquesto lavoro si rif a Croft (2003: 144-52), il quale opera una distinzio-ne tra mappa semantica e spazio concettuale: una mappa semanticaidentifica e rappresenta le situazioni concettuali che sono espresse permezzo di una stessa costruzione in una data lingua, mentre uno spazioconcettuale la rappresentazione generale di quali situazioni concettualipossono essere espresse dalla stessa costruzione nelle diverse lingue,costituendo una sorta di sintesi ultima delle mappe semantiche attestate.

    Lo spazio concettuale delle relazioni di combinazione e contrasto rappresentato in Tab. 1, dove vengono forniti anche esempi di marchecon domini semantici diversi in alcune lingue slave, in tedesco e in ita-liano4.

    In una data lingua, se una marca pu esprimere pi relazioni di com-binazione e contrasto, esprimer relazioni contigue sulla mappa: non so-no attestate lingue che usano lo stesso connettivo per due relazioni di-stanti sulla mappa senza poterlo usare anche per le relazioni intermedie.Linterpretazione di uno spazio concettuale si basa sul principio secondocui una ricorrente somiglianza nella forma riflette una somiglianza nelsignificato (Haiman 1985: 26).

    Pertanto, luso ricorrente nelle lingue del mondo di una stessa marcaper due relazioni diverse indica la vicinanza concettuale o pragmatica ditali relazioni5.

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    4 Lo spazio concettuale rappresentato in Tab. 1 si basa su in un campione di 74 lingue adottatoin uno studio pi ampio precedente a questo (cfr. Mauri, in corso di stampa: cap. 6).

    5 Luso di una stessa marca per due relazioni diverse pu dipendere dalla somiglianza pura-mente concettuale esistente tra le due oppure dal fatto che, in contesti locali ma ricorrenti, una delledue relazioni sta alla base di inferenze pragmatiche che generano laltra. Il termine spazio concet-tuale fa quindi riferimento al livello su cui vengono definite le relazioni, che non formale maconcettuale, e non significa invece che la vicinanza rappresentata sia unicamente una vicinanzaconcettuale.

  • Tab. 1 - Spazio concettuale combinazione-contrasto:alcuni esempi delle mappe semantiche attestate

    La continuit semantica descritta nello spazio concettuale pu rivelar-si cruciale non solo nellanalisi sincronica dei connettivi attestati, ma an-che nella ricostruzione dei mutamenti semantici che hanno condotto aidomini semantici attuali. Lipotesi che viene verificata in questo lavoro che anche i mutamenti semantici non avvengano in modo casuale, ma ri-flettano i modelli di multifunzionalit attestati in sincronia (cfr. Croft /Shyldkrot / Kemmer 1987; Auwera / Plungian 1998). In particolare, siipotizza che i mutamenti semantici procedano lungo lo spazio concettualerappresentato in Tab. 1. Pertanto, se un connettivo sviluppa nuove funzio-ni, svilupper funzioni che sono contigue alle precedenti lungo la mappa.

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    C. Mauri, G. Manzelli, Mappe semantiche tra sincronia e diacronia

    SPAZIOCONCETTUALE:

    russo

    serbo-croato

    polacco

    tedesco

    italiano

    i

    i

    i

    undwhrend sondern aber

    mentre bens pere ma

    a

    a ve alipa

    a ale

    no

    combinsequenzale

    combinsimultanea

    combinatemporale

    contrastooppositivo

    contrastocorrettivo

    contrastocontroasp

  • Nelle due sezioni che seguono (sezione 3. e sezione 4.) verranno il-lustrati i dati in sincronia e in diacronia che illustrano levoluzione deidomini semantici nei connettivi congiuntivi e avversativi delle lingueslave. Nella sezione conclusiva infine (sezione 5.), verr discussa laportata teorica di unestensione diacronica dello spazio concettuale.

    3. Connettivi congiuntivi e avversativi nelle lingue slave moderne

    In questa sezione prenderemo in esame i domini semantici dei con-nettivi attestati in almeno due lingue slave. Pertanto, connettivi comenego e ve in serbo-croato o in in sloveno non saranno considerati, poi-ch sono attestati in una sola lingua.

    In particolare, la nostra attenzione si rivolger a i, attestato in russo,bulgaro, serbo-croato, polacco (in ceco non ha la funzione di connettivodi combinazione); a, attestato in russo, bulgaro, serbo-croato, ceco, po-lacco; ale/ali, attestato in serbo-croato (ali), ceco e polacco (ale); no, at-testato in russo e bulgaro (cfr. Sussex / Cubberley 2006).

    3.1. Il caso di a: una grande variazioneIl connettivo coordinativo che presenta maggiore variazione tra le lin-

    gue slave a, i cui domini semantici sono stati gi ampiamente esempli-ficati e descritti nelle sezioni precedenti cfr. esempi (1), (2), (9) e (10).La variazione attestata raffigurata in Tab. 2, dove i domini semanticiche caratterizzano a nelle diverse lingue slave sono messi a confronto.

    Tab. 2 - I domini semantici di a a confronto

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    contrastocontroasp

    contrastocorrettivo

    contrastooppositivo

    combinazatemporale

    combinazsimultanea

    combinazsequenziale

    ceco

    serbo-croato,polacco, sloveno

    bulgaro, russo

    1

    2

    3

  • In tutte le lingue slave esaminate, questo connettivo esprime almenola combinazione atemporale e il contrasto oppositivo. In bulgaro e rus-so, il dominio semantico di a si estende a includere anche il contrastocorrettivo. In ceco, invece, a esprime tutte le relazioni di combinazioneed funzionalmente equivalente a e in italiano, o and in inglese.

    3.2. Il caso di ale, ali: variazione tra lingue slave occidentali e meridionaliTra le lingue slave occidentali e meridionali, polacco, ceco e serbo-

    croato presentano il connettivo avversativo ale (ali in serbo-croato).Tuttavia, mentre in polacco e ceco questa marca funzionalmente equi-valente a ma in italiano e pu quindi esprimere sia il contrasto corretti-vo (13) che quello controaspettativo (14), in serbo-croato ali una mar-ca dedicata e il suo dominio semantico limitato al contrasto controa-spettativo cfr. es. (11) e (12).

    (13) ceco CONTRASTO CORRETTIVO Petr nestuduje ve svm pokoji, ale hraje Pietro NEG:studiare:3SG in POSS:RFL camera ma divertire:3SG si na zahrad. (Tom Bechner, c.p.) RFL in giardino Pietro non sta studiando in camera sua, ma sta giocando in giardino.

    (14) ceco CONTRASTO CONTROASPETTATIVO Mm velkou ze, ale nemm rd pomeranov avere:1SG molta sete ma NEG:avere:1SG volentieri di-arancia dus. (Tom Bechner, c.p.) succo Ho molta sete, ma non mi piace il succo darancia.

    La variazione attestata nei domini semantici di ale/ali rappresenta-ta in Tab. 3.

    Tab. 3 - I domini semantici di ale/ali a confronto

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    C. Mauri, G. Manzelli, Mappe semantiche tra sincronia e diacronia

    contrastocontroasp

    polacco, ceco12 serbo-croato

    contrastocorrettivo

    contrastooppositivo

    combinazatemporale

    combinazsimultanea

    combinazsequenziale

  • 3.3. Il caso di i: una variazione minoreNessuna variazione attestata nel dominio semantico di i, marca ge-

    nerale per le relazioni di combinazione in tutte le lingue slave esamina-te. Lunica lingua che fa eccezione il ceco, dove i ha mantenuto il solovalore di anche e le relazioni di combinazione sono espresse da a (vediTab. 2). Lesempio (15) dal bulgaro illustra luso di i per esprimere unacombinazione sequenziale tra eventi.

    (15) bulgaro COMBINAZIONE SEQUENZIALE uch grmotevica i zavalja dd. sentire:AOR.1SG tuono e cominciare-a-cadere:AOR.3SG pioggia Ho sentito un tuono ed iniziato a piovere. (Kristina Kotcheva, c.p.)

    In Tab. 4 invece rappresentato il dominio semantico di questa mar-ca in serbo-croato, polacco, russo, sloveno e bulgaro: a differenza di ein italiano, i non pu essere impiegato per esprimere il contrasto opposi-tivo. Data una combinazione di eventi, la presenza di a pu rimanereambigua tra una combinazione atemporale e unopposizione (16a) ed spesso il contesto a svolgere una funzione disambiguante. La presenzadi i, invece, esclude la possibilit di una lettura oppositiva (16b), impo-nendo uninterpretazione in termini di continuit.

    Tab. 4 - Il dominio semantico di i: assenza di variazione

    (16a) bulgaro CONTRASTO OPPOSITIVO Az rabotja, a Petr spi. (Kristina Kotcheva, c.p.) io lavorare:1SG e/mentre Petr dormire:3SG Io lavoro mentre Petr dorme.(16b) COMBINAZIONE SIMULTANEA Az rabotja, i Petr spi. (Kristina Kotcheva, c.p.) io lavorare:1SG e (/*mentre) Petr dormire:3SG Io lavoro e Petr dorme.

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    contrastocontroasp

    contrastocorrettivo

    contrastooppositivo

    combinazatemporale

    combinazsimultanea

    combinazsequenziale

    1 serbo-croato, polacco, russo,sloveno, bulgaro

  • 3.4. Il caso di no: marca dedicata al contrasto controaspettativoAnche il dominio semantico del connettivo no non presenta grande

    variazione. A differenza di i, no attestato solo in due lingue, in russo ein bulgaro, ed una marca dedicata allespressione del contrasto con-troaspettativo (cfr. Adamkov 2005). Come mostrato in Tab. 5, in en-trambe le lingue il connettivo pu esprimere una sola relazione.

    Tab. 5 - Il dominio semantico di no: marca dedicata

    (17) bulgaro Mnogo bich iskal da otida na teatr, molto AUX:COND.1SG volere:PART COMP andare:1SG a teatro no doveera trjabva da ostana vkti. ma stasera dovere:1SG COMP stare:1SG a-casa Mi piacerebbe molto venire a teatro, ma stasera devo stare a casa. (Kristina Kotcheva, c.p.)

    Quanto descritto in queste sezioni mostra che la variazione dei dominisemantici attestata nelle lingue slave moderne avviene lungo lo spazioconcettuale descritto in Tab. 1. Alcuni connettivi coordinativi sono carat-terizzati da una maggiore variazione interlinguistica, mentre altri manten-gono lo stesso valore funzionale in tutte le lingue che li presentano. Co-me si pu osservare in Tab. 2, Tab. 3, Tab. 4 e Tab. 5, non sono attestaticonnettivi generali che possono esprimere due relazioni distanti lungo lospazio concettuale senza poter esprimere anche le relazioni intermedie.

    4. I connettivi in diacronia: un confronto basato sui Vangeli

    Come sottolineato nella sezione 1., alcuni dei connettivi in esame (inparticolare i, a e no) erano attestati gi in antico slavo ecclesiastico, co-me si evince da alcuni passi dei Vangeli (cfr. esempi in questa sezione).La disponibilit di dati per le fasi antiche anche di russo (recensione an-

    89

    C. Mauri, G. Manzelli, Mappe semantiche tra sincronia e diacronia

    contrastocontroasp

    russo, bulgaro1

    contrastocorrettivo

    contrastooppositivo

    combinazatemporale

    combinazsimultanea

    combinazsequenziale

  • tico russa dello slavone ecclesiastico), polacco e ceco permette uninda-gine semantica diacronica, che ripercorre i mutamenti che i domini se-mantici dei connettivi congiuntivi e avversativi hanno subito nel tempo.

    Le fonti utilizzate per la parte diacronica di questa ricerca sono leversioni dei Vangeli, che sono stati tradotti in secoli successivi nelle di-verse lingue slave a partire dallantico slavo ecclesiastico. In particola-re, la versione in antico slavo ecclesiastico (IX sec., ma attestato solodal X-XI sec.) stata confrontata con una versione del 1924 in bulgaro,con una versione del 1847 in serbo-croato, con due versioni successivedel 1613 e del 1985 in ceco, con due versioni successive del 1563 e del1965 in polacco, con due versioni successive del 1876 e del 1998 in rus-so, e infine con la versione del 1974 in italiano (cfr. in Bibliografia Fon-ti dei Vangeli).

    Oltre a i, a, e no prenderemo in analisi anche lo sviluppo di e, ilquale, pur comportandosi perlopi da particella nelle lingue slave mo-derne, svolgeva invece la funzione di connettivo coordinativo in anticoslavo ecclesiastico.

    In Tab. 6 sono rappresentati i domini semantici dei suddetti connetti-vi in antico slavo ecclesiastico, ricostruiti sulla base delle analisi con-dotte da Vaillant (1977: 217-231), Cejtlin et al. (1994), Bednarczuk(1971) e Adamkov (2005).

    Tab. 6 - Domini semantici attestati in antico slavo ecclesiastico

    Nelle sezioni che seguono, levoluzione di i, di a, di no e di e sarripercorsa tramite il confronto in parallelo delle versioni dei Vangeliconsultate. Sono stati selezionati alcuni passi che esprimono le relazionidi coordinazione in esame e sono stati quindi evidenziati i connettiviimpiegati nelle diverse lingue e nelle traduzioni successive.

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    combinazsequenziale

    iae

    n

    combinazsimultanea

    combinazatemporale

    contrastooppositivo

    contrastocorrettivo

    contrastocontroaspett

  • 4.1. Lorigine dei connettiviUnindagine approfondita sullorigine dei connettivi qui studiati non

    lo scopo del presente lavoro per cui se ne far soltanto un breve cen-no. Unutile sintesi sulle radici storiche a livello indoeuropeo dei nostriconnettivi data nel manuale ungherese di antico slavo ecclesiastico diBaleczky / Holls (1987: 164-165), mentre Chaburgaev (1986: 234-237)tralascia gli aspetti etimologici per privilegiare quelli funzionali e Trun-te (1992: 109) ne d la classificazione tradizionale nel paragrafo dedica-to alle congiunzioni paratattiche. Naturalmente per ulteriori approfondi-menti si deve ricorrere a note opere di riferimento come il dizionarioetimologico della lingua russa di Max Vasmer (Fasmer 1964-1973) oquello di Pavel Jakovlevi ernych (1993) oppure come il dizionarioetimologico delle lingue slave per quel che riguarda il fondo lessicaleproto-slavo di Oleg Nikolaevi Trubaev, la cui opera ( deceduto nel2002) stata proseguita da Anatolij Fedorovi uravlev (Trubaev1974-2005) etc.. Qui possiamo limitarci a ricordare che lantico slavoecclesiastico (ASE) a e viene dal proto-indoeuropeo (IE) *d, ablativosingolare in rapporto apofonico con il pronome *e-, *ei-, *i-, da cui an-che ASE i e, anche da IE *ei, locativo singolare, cfr. gotico ei affin-ch e greco se. Il serbo-croato ali per corrisponde allASE a + li,particella (interrogativa) e connettivo (come connettivo vale o). Il po-lacco ale ma ha unorigine diversa, dal proto-slavo *a + antico polac-co le soltanto (Bakowski 2000: 8; Bory 2005: 18)6. LASE e maderiva dal proto-slavo *e, questo eventualmente da IE *ghe, cfr. IE*gho che compare nel serbo-croato nego (ne-go) ma (cfr. greco attico -, dorico e beotico -, etc.). LASE n ma viene dallIE *nu, cfr. li-tuano n ora e gotico nu ora e greco (enclitico) quindi.

    4.2. Levoluzione di i

    Come si pu osservare nellesempio (18), in antico slavo ecclesiasti-co i veniva anche impiegato per esprimere il contrasto oppositivo. Inserbo-croato, polacco, russo e bulgaro ha invece poi ridotto il proprio

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    C. Mauri, G. Manzelli, Mappe semantiche tra sincronia e diacronia

    6 Ringraziamo qui Cristina Bragone (Pavia) per laiuto che ci ha fornito nel caso del polaccoale come per altre questioni.

  • dominio funzionale alle sole relazioni di combinazione (cfr. anche Tab.4). In queste lingue, la funzione oppositiva viene mantenuta solo da a.In ceco, i riduce il proprio dominio semantico fino a non svolgere pialcuna funzione di connettivo e si specializza nel significato di anche.

    (18) Matteo 7, 29 CONTRASTO OPPOSITIVO

    .

    ASE b bo u ko vlast my, i ne ko kninici ich (Zogr, Mar, As) b bo u ko vlast my, a ne ko kninici ich (Sav)B zatoto gi poluavae kato edin, kojto ima vlast, a ne kato tchnit

    kniici. (1924)SC Jer ih uae kao onaj koji vlast ima, a ne kao knjievnici. (1847)C Nebo uil je jako moc maje, a ne jako zkonci. (1613)C nebo je uil jako ten, kdo m moc, a ne jako jejich zkonci.

    (1985)P Abowiem je uczy jako ten, ktry mia zwierzchno, a nie jako

    nauczycielowie. (1563)P Uczy ich bowiem jak ten, ktry ma wadz, a nie jak ich uczeni w

    Pimie. (1965)R ibo On uil ich, kak vlast imejuij, a ne kak kniniki i farisei.

    (1876)R potomu to On uil ich kak imejuij vlast, a ne kak obynye uitel-

    ja zakona. (1998)I egli infatti insegnava loro come uno che ha autorit e non come i lo-

    ro scribi. (1974)

    4.3. Levoluzione di aIn antico slavo ecclesiastico, a esprimeva la combinazione atempora-

    le e il contrasto oppositivo, funzioni che sono state mantenute in tutte lelingue slave esaminate. Tuttavia, mentre in serbo-croato e polacco il do-minio semantico di questo connettivo rimasto invariato, in russo e bul-garo si esteso fino a comprendere anche il contrasto correttivo, mentrein ceco si allargato a tutte le relazioni di combinazione.

    In (19) sono esemplificate sia la combinazione sequenziale che lacombinazione atemporale. In particolare, si pu osservare che la combi-nazione sequenziale veicolata in antico slavo ecclesiastico (e in tutte

    Linguistica e Filologia 26 (2008)

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  • le altre lingue slave tranne il ceco) da , mentre la combinazione atem-porale, che unisce gli elementi di un elenco ([] una parte caddeunaltra parte cadde unaltra cadde []) espressa nelle diverselingue slave antiche e moderne da a (antico slavo ecclesiastico, bulgaro,ceco, russo), da i (in serbo-croato) o dalla semplice giustapposizione(polacco, bulgaro, russo e anche nella traduzione italiana).

    (19) Luca 8, 5-8 COMBINAZ SEQUENZIALE E COMBINAZ ATEMPORALE , []

    , . , . , []

    ASE Ovo pade pri pti [] a drugoe pade na kamene, prozb use,za e ne mae blagy, a drugoe pade po srd trn, vzdrastetrne podavi e, a drugoe pade na zemi dobr (Zog. Mar, As, [Savsolo Luca 8, 8])

    B [...] edno padna kraj ptja [...] A drugo padna na kanarata; i tomponikna izschna, zatoto nmae [mjamae] vlaga. Drugo pkpadna sred trnet; i zaedno s nego porastocha trnet ta gozagluicha. A drugo padna na dobrata zemja [...] (1924)

    SC [...] jedno pade kraj puta, [...]. A drugo pade ne kamen, i iznikaviosui se, jer nemae vlage. I drugo pade u trnje, i uzraste trnje, iudavi ga. I drugo pade na zemlju dobru, [...] (1847)

    C [] jedno padlo podle cesty, [] A jin padlo na sklu, a vzeluvadlo, nebo nemlo vlhy. Jin pak padlo mezi trn, a spolu vzro-stl trn udusilo je. A jin padlo v zemi dobrou, [...] (1613)

    C [...] padlo nkter zrno podl cesty, [...] Jin padlo na sklu, vzeloa uschlo, protoe nemlo vlhu. Jin padlo doprosted trn; trnrostlo a udusilo je. A jin padlo do zem dobr, [] (1985)

    P [...] padao jedno podle drogi [...]. Drugie za upado na opok, awszedszy uscho, abowiem nie miao wilgotnoci. Drugie te padomidzy ciernie, a gdy wyroso, ciernie zaguszyo je. Drugie zasipado na ziemi dobr, [...] (1563)

    P [...] jedno pado na drog [...] Inne pado na ska i gdy wzeszo,uscho, bo nie miao wilgoci. Inne znowu pado midzy ciernie, aciernie razem z nim wyrosy i zaguszyy je. Inne w kocu pado naziemi yzn [...] (1965)

    R [...] inoe pri doroge []; a inoe upalo na kamen i, vzojdja, zaso-chlo, potomu to ne imelo vlagi; a inoe upalo medu terniem, i vy-

    93

    C. Mauri, G. Manzelli, Mappe semantiche tra sincronia e diacronia

  • roslo ternie i zagluilo ego; a inoe upalo na dobruju zemlju [](1876)

    R [...] nekotorye iz semjan upali u dorogi [...]. Drugie upali na ka-men, i kak tolko rostki vzoli, oni zasochli ot nedostatka vlagi.Treti upali v ternovnik, i kogda tot razrossja, to zagluil rostki.Proie e upali na chorouju povu. (1998)

    I [] parte cadde lungo la strada []. Unaltra parte cadde sulla pie-tra e appena germogliata inarid per mancanza di umidit. Un`altracadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, lasoffocarono. Un`altra cadde sulla terra buona, [] (1974)

    Lesempio (20) mostra invece un contrasto oppositivo, espresso intutte le lingue slave da a (solo nella versione del 1985 in ceco occorreale e nella versione del 1998 in russo troviamo kogda).

    (20) Matteo 7, 3 CONTRASTO OPPOSITIVO ,

    ;

    ASE to e vidii sc est v oc bratra tvoego, a brvna ee estv oc tvoem ne juei (Zogr, Mar, As, Sav)

    B I zato gleda sicata v okoto na brata si, a ne vinimava nagredata v tvoeto oko? (1924)

    SC A za to vidi trun u oku brata svojega, a brvna u oku svojemu neosjea? (1847)

    C Kterak pak vid mrvu v oku bratra svho, a v oku svm bevnanect? (1613)

    C Jak to, e vid tsku v oku svho bratra, ale trm ve vlastnm okunepozoruje? (1985)

    P Dopu ici wyjm dbo z oka twego, a oto bierzmo jest w okutwoim? (1563)

    P Czemu to widzisz drzazg w oku swego brata, a belki we wasnymoku nie dostrzegasz? (1965)

    R to ty smotri na suok v glaze brata tvoego, a brevna v tvoem gla-ze ne uvstvue? (1876)

    R to ty smotri na sorinku v glazu tvoego brata, kogda v svoemsobstvennom ne zameae brevna? (1998)

    I Perch osservi la pagliuzza nellocchio del tuo fratello, mentre nonti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? (1974)

    Linguistica e Filologia 26 (2008)

    94

  • 4.4. Levoluzione di eCome accennato nellintroduzione alla sezione diacronica, in serbo-

    croato, polacco, bulgaro e ceco si perde completamente la funzione diconnettivo interfrasale che caratterizzava e in antico slavo ecclesiastico.Solo il russo la mantiene, restringendone per il dominio semantico alcontrasto oppositivo e limitandone luso al registro formale. Come si puosservare in (21), in antico slavo ecclesiastico e esprimeva sia la combi-nazione atemporale che il contrasto oppositivo ed era pertanto funzional-mente equivalente ad a. In ceco e nella versione polacca del 1563 incon-triamo il connettivo ale, che tipicamente pu esprimere il contrasto corret-tivo o controaspettativo: non infrequente, neanche in italiano (cfr. la tra-duzione in (21)), che la relazione oppositiva venga reinterpretata comecontroaspettativa, specialmente in contesti che permettono entrambe leletture. In (21), tuttavia, la presenza di nella versione greca e di e nellaversione in antico slavo ecclesiastico fanno propendere per uninterpreta-zione oppositiva originaria (che in italiano verrebbe resa con mentre).

    (21) Matteo 7, 15 CONTRASTO OPPOSITIVO ,

    , .

    ASE vnemte ot lnch prorok, e prichodt k vam vodedach ovach, vntrjdu e st vlci, chytnici (Zogr,Mar, As)

    B Pazete se ot llivit proroci, koito dochodat pri vas s ovidrechi, a otvtre s vlci grabiteli (1924)

    SC Cuvajte se od lanijeh proroka, koji dolaze k vama u odijelu ovije-mu, a unutra su vuci grabljivi. (1847)

    C Piln se pak varujte falench prorok, kte pichzej k vm vroue ovm, ale vnit jsou vlci hltav. (1613)

    C Stezte se livch prorok, kte k vm pichzej v rouchu ovm,ale uvnit jsou drav vlci. (1985)

    P Strzecie si faszywych prorokw, ktrzy do was przychodz wszatach owczych, ale wewntrz s wilki drapieymi. (1563)

    P Strzecie si faszywych prorokw, ktrzy przychodz do was wowczej skrze, a wewntrz s drapienymi wilkami. (1965)

    R Beregites leprorokov, kotorye prichodjat k vam v oveej odede,a vnutri sut volki chinye. (1876)

    95

    C. Mauri, G. Manzelli, Mappe semantiche tra sincronia e diacronia

  • R Beregites leprorokov. Oni prichodjat k vam v oveich kurach,vnutri e oni chinye volki. (1998)

    I Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore,ma dentro son lupi rapaci. (1974)

    4.5. Levoluzione di n/noCome si pu osservare in (22), in antico slavo ecclesiastico n (> no)

    era un connettivo generale, il cui dominio semantico comprendeva sia ilcontrasto correttivo che quello controaspettativo. Russo e bulgaro man-tengono questa marca riducendone il dominio semantico: dai questiona-ri somministrati ai parlanti nativi (cfr. sezione 1.2.), lunica funzione incui no attestato in bulgaro e russo moderni la funzione controaspet-tativa. La presenza di no con funzione correttiva nella traduzione bulga-ra in (22) molto probabilmente dovuta allinfluenza che la versioneoriginale ha esercitato sul traduttore. La presenza di slavonismi, ovverocostruzioni arcaiche che si rifanno alle fasi linguistiche pi antiche, non rara anche nelle versioni pi recenti dei Vangeli.

    In polacco e ceco, n viene sostituito da ale < a + le [= ulteriore espan-sione di a], mantenendo un dominio semantico generale. In serbo-croato,invece, viene sostituito da ali < a + li [= ulteriore espansione di a] e riduceil proprio dominio funzionale alla sola funzione controaspettativa.

    (22) Matteo 26, 39 CONTRASTO CORRETTIVO :

    .

    ASE da mimo det ot mene aa si, obae ne koe az chot, nkoe ty (Zogr, Mar, As, Sav)

    B neka mi otmine taja aa; ne obae kakto az iskam, no kakto tiiska. (1924)

    SC da me mimoidje aa ova; ali opet ne kako ja hou nego kako ti.(1847)

    C nech odejde ode mne kalich tento. Avak ne jak j chci, ale jakty chce. (1613)

    C a mne mine tento kalich; avak ne jak j chci, ale jak ty chce.(1985)

    P niechaj odejdzie ode mnie kubek ten, a wszake nie jako ja chc,ale jako ty. (1563)

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  • P niech Mnie ominie ten kielich! Wszake nie jak Ja chc, ale jak Ty.(1965)

    R minuet Menja aa sija; vproem ne kak Ja chou, no kak Ty. (1876)R to pust minuet Menja eta aa, no pust budet vse ne kak Ja chou,

    a kak Ty choe. (1998)I passi da me questo calice! Per non come voglio io, ma come vuoi

    tu! (1974)

    5. Conclusioni: mutamento semantico e innovazione lungo lo spazio concettuale

    Lunico caso in cui il dominio semantico di un connettivo rimastoinvariato il caso di a, che ha mantenuto lo stesso valore funzionale inpolacco e serbo-croato. In tutti gli altri casi, i connettivi attestati nellefasi pi antiche hanno modificato nel tempo il loro dominio semantico.Si possono individuare quattro ordini di mutamento sostanziali:(i) espansione del dominio semantico: a in russo e bulgaro allarga il

    proprio dominio al contrasto correttivo, mentre in ceco lo allargaalle relazioni di combinazione;

    (ii) riduzione del dominio semantico: no in russo e bulgaro diventauna marca dedicata di contrasto controaspettativo, i in ceco si ridu-ce al valore di anche, e in russo si limita al contrasto oppositivoin contesti formali;

    (iii) perdita della funzione di connettivo: e in tutte le lingue slavemantiene solo il valore di particella (tranne che in russo);

    (iv) innovazione mediante la nascita di nuovi connettivi: in polacco,ceco e serbo-croato a pi le/li d origine al connettivo avversativoale, o ali, in serbo-croato il contrasto correttivo viene espresso danego < ne + -go (= -e) (Vaillant 1977: 221) o da ve < compar.vee (

  • Tab. 7 - Mutamenti semantici lungo lo spazio concettuale

    Lordine in cui le relazioni si susseguono lungo lo spazio concettualeindividuato su base sincronica trova dunque conferma anche nellanalisicondotta su base diacronica, confrontando i differenti domini semanticidei connettivi congiuntivi e avversativi nel corso dei secoli. La corri-spondenza individuata apre dunque una nuova direzione di ricerca, nellaquale lo spazio concettuale, costruito in base ai domini semantici attua-li, pu essere spiegato in termini diacronici, come il risultato dei muta-menti attestati.

    Il particolare contesto di analisi offerto dalle lingue slave ha permes-so pertanto di mostrare ancora una volta la stretta connessione tra le duedimensioni di ricerca linguistica, che trovano spiegazione luna (la sin-cronia) nella variazione regolare dellaltra (la diacronia). Questo lavoro,tuttavia, stato fortemente limitato dallassenza di dati per la maggiorparte delle fasi evolutive e costituisce quindi solo il primo capitolo diuna ricerca pi lunga e pi ampia, nella quale ci proponiamo di riper-correre nel dettaglio i mutamenti attestati e di motivarne la regolarit.

    Abbreviazioni linguistiche

    1, 2, 3 prima, seconda, terzaACC accusativoAOR aoristoART articoloASE antico slavo ecclesiasticoAUX ausiliareB bulgaro

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    combinazsequenziale

    iae

    n

    combinazsimultanea

    combinazatemporale

    contrastooppositivo

    contrastocorrettivo

    contrastocontroaspett

  • C cecoCOMP complementatoreCOND ondizionaleI italianoNEG negativoP polaccoPL pluralePART participioPOSS possessivoR russoRFL riflessivoSC serbo-croatoSG singolareSUB subordinatore

    Abbreviazioni filologicheAs = Codex Assemanianus (glagolitico, Macedonia), inizio XI sec.Mar = Codex Marianus (glagolitico, Macedonia), inizio XI sec.Sav = Savvina Kniga (cirillico, Bulgaria), XI sec.Zogr = Codex Zographensis (glagolitico, Macedonia), X-XI sec.

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