Manuale protesico AngleFix - DENTAURUM · La fase di guarigione dura generalmente dai 3 ai 6 mesi...
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IT
Manuale protesico AngleFix
Si ringrazia per la cortese collaborazione:
lavori protesici e immagini: Dr. Sigmar Schnutenhaus ZTM Dirk Bachmann
Indice
Il sistema implantare tioLogic©
Geometria esternaGeometria internaIl concetto S - M - LPanoramica del sistema tioLogic© AngleFix
4568
Diagnosi e pianificazione
IndicazioniControindicazioniPianificazione standard/ Pianificazione per chirurgia guidataModello anatomicoSet-Up / Ceratura diagnostica, guida di posizioneGuida radiologica, dima chirurgicaChirurgia guidataPreparazione alla chirurgia
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Fasi operative
Posizionamento dell’impiantoGuarigioneModellazione gengivale e guarigione transmucosaImprontaTecnica d’impronta “aperta”Tecnica d’impronta “chiusa” Preparazione del modello con impronta „aperta“Preparazione del modello con impronta „chiusa“Riabilitazione con AngleFixImpiego degli abutment AngleFixRealizzazione della riabilitazione protesica
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Chiave dinamometrica
DescrizioneImpiegoPanoramica degli strumenti utilizzabili con chiave dinamometricaTabella del torque con gli impianti
34353637
Strumenti chirurgici riutilizzabili
Chiave dinamometrica 38
Indicazioni di sicurezza
ProduttoreDescrizione breveUlteriori indicazioniImballo e sterilitàStoccaggioUtilizzo, disponibilità, misure precauzionali, documentazioneQualità, garanzia e responsabilità
40404041414243
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Forma dell‘impianto e geometria delle spire ottimizzate al FEM1,2
Il sistema implantare tioLogic©
Geometria esternaLa realizzazione della forma dell‘impianto tioLogic©, del design di filettatu-ra e della geometria delle spire è calcolata e documentata in base ad ana-lisi FEM1. Queste ricerche dimostrano l‘uniformità e l‘esigua sollecitazione ossea per evitare all‘osso stesso dannosi picchi di tensione e sovraccarichi locali.
Gli impianti tioLogic© presentano una geometria esterna cilindrico-conica e un apice arrotondato. La parte cervicale non sabbiata (Platform-Switching integrato) della spalla misura 0,3 mm e rispetta la larghezza biologica. Nel-la zona crestale, l‘impianto presenta una filettatura fine adeguata alla den-sità ossea della corticale. Il progressivo aumento della rugosità nella parte filettata che segue, è adeguato alla densità ossea della sostanza spugnosa e presenta tre scanalature verticali, disposte a stella. La realizzazione dei fianchi delle spire, la profondità e il passo di filettatura sono concepiti per garantire una trasmissione ottimale del carico nell‘osso. A livello osseo, la superficie dell‘impianto è di tipo CBS (Ceramic Blasted Surface).
1 A. Rahimi, F. Heinemann, A. Jäger, C. Bourauel: Biomechanische Untersuchungen des Einflusses von Geometrievarianten des tioLogic© Implantats (Esami biomeccanici di varianti geometriche dell‘impianto tioLogic©); Università di Bonn 2006.
2 Bibliografia Dentaurum Implants (Studi e pubblicazioni), REF 989-767-51, 2011.3 F. O. Kumala: Analyse des tioLogic© Implantats mittels FEM (Analisi dell‘impianto tioLogic©
tramite FEM); CADFEM Stoccarda 2006.4 R. Schäfer, R. Jaeger, D. Ulrich, U. Köster: Bestimmung der Ermüdungsfestigkeit eines
Dental implantats (Prove di fatica di un impianto dentale); Fraunhofer Institut Werkstoffme-chanik di Fribugo 2006.
DIN EN ISO 14801: 2003, Ermüdungsprüfung für enossale dentale Implantate (Prove di fatica per impianti dentali endossei), DIN – Deutsches Institut für Normung, Berlino.
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45°
4
Geometria internaLa realizzazione dei cilindri interni e della geometria interna antirotazione (PentaStop©) degli impianti tioLogic© è stata calcolata e documentata con analisi FEM2 e con esami fisici eseguiti presso l‘Istituto Fraunhofer per la meccanica dei materiali con una prova a fatica continua in conformità con la normativa ISO 148013. La geometria interna costruita seguendo in ma-niera coerente i risultati dell‘analisi FEM nelle rispettive simulazioni FEM, evidenzia un‘elevata resistenza alla torsione e alla flessione, mentre nei test fisici di fatica mostra un‘alta resistenza alla sollecitazione da flessione.
La geometria interna si divide in una zona di contatto cilindrica superiore, la zona antirotazionale PentaStop© e una zona di contatto cilindrica inferio-re.
La zona di contatto cilindrica superiore è corta. Il preciso accoppiamento cilindrico garantisce una centratura ottimale dei componenti di sistema e dirige le forze trasversali verso la geometria interna. La vicina zona antiro-tazionale PentaStop© è stata concepita per ottenere la massima stabilità e per avere un‘ottima flessibilità nel posizionamento dei componenti di siste-ma. Gli elementi della protesi possono essere orientati in maniera ottimale tramite 5 possibilità di posizionamento, rendendo immediatamente rico-noscibili posizioni errate. La zona di contatto cilindrica inferiore è posizio-nata direttamente sotto l‘elemento antirotazionale e possiede una forma allungata. Eventuali momenti di flessione vengono trasmessi senza gioco attraverso questa superficie di contatto. Inoltre, il cilindro offre una guida esatta e rende possibile un orientamento veloce e sicuro lungo l‘asse lon-gitudinale dell‘impianto prima dello scatto di arresto dell‘elemento antiro-tazionale orizzontale PentaStop©.
Geometria interna ottimizzata al FEM3 e test di fatica continua ISO.4
Kra
ft [
N]
Zyklenzahl
500
400
300
200
100
0
100 101 102 103 104 105 106 107 108
Lasteinleitungspunkt
9 mm
3 mm
30°
PentaStop© nell'impianto
PentaStop© sull'abutment
5
Il sistema implantare tioLogic©
Il concetto S - M - L
M L
L
LL
ø 4.8 ø 5.5
3 serie di abutment
5 diametri d'impianto
S
S
S
ø 3.3
M
MM
ø 3.7 ø 4.2
5 diametri 5 lunghezze 3 serie di abutment
Platform-Switching integratoL‘ottimale progressione di diametro e lunghezza, permette sempre l‘impiego dell‘impianto più indicato al caso da trattare. I componenti delle 3 serie di abutment sono stati realizzati in plastica (provvisori), ossido di zirconio, titanio, metallo prezioso, nonché abutment per barre, a sfera, Anglefix, SFI-Bar®, LOCATOR® e magneti. I componenti S vengono impiegati per gli impianti di diametro 3.3 mm, quelli M per gli impianti di diametro 3.7 e 4.2 mm e gli L per gli impianti di diametro 4.8 e 5.5 mm. Per la loro esatta e semplice identificazione vengono marcati al laser con le lettere S, M e L.
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ø 3.3 mm ø 3.7 mm ø 4.2 mm ø 4.8 mm ø 5.5 mm
ST ST ST ST ST
7.0 mm
9.0 mm
11.0 mm
13.0 mm
15.0 mm
17.0 mm*
LMS
5 lunghezze d'impianto. Tutti gli impianti e gli abutment sono in scala 1:1
Vite protesica
5 diametri d'impianto.
3 serie di abutment.
tioLogic© tioLogic© tioLogic© tioLogic© tioLogic©
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Panoramica del sistema tioLogic© AngleFix
La riabilitazione protesica rappresenta un aspetto essenziale per il successo a lunga scadenza dell'impianto. L'intensa comuni-cazione tra il clinico e l'odontotecnico, l'attenta pianificazione preprotesica e la valutazione delle aspettative del paziente sono importanti presupposti per il buon esito del trattamento implantare. La fase di guarigione dura generalmente dai 3 ai 6 mesi ma, in funzione della qualità dell'osso, del suo decorso e dell'anatomia può essere più breve o più lunga. Dopo la guarigione e il rimodellamento gengivale può essere avviata la riabilitazione protesica. Il manuale protesico tioLogic© AngleFix fornisce le linee guida per il trattamento con impianti da collocare in posizioni difficili in osso mascellare edentulo e ridotto con abutment occlusali avvitati e descrive le procedure da seguire in casi particolari. Per ulteriori domande, è a disposizione il Servizio di Assistenza Clienti della Dentaurum Italia S.p.a. con i suoi esperti implanto-logi e odontotecnici, per offrire la massima sicurezza su tutti i temi della chirurgia, dell'implantologia e dell'odontotecnica.
Componenti AngleFix
REF 386-144-00 Abutment AngleFix S GH 1.0 mm, 0°
REF 386-244-00 Abutment AngleFix M GH 1.0 mm, 0°
REF 386-344-00 Abutment AngleFix L GH 1.0 mm, 0°
REF 386-146-00 Abutment AngleFix S, con vite AnoTite GH 2.5 mm, 18°
REF 386-246-00 Abutment AngleFix M, con vite AnoTite GH 2.5 mm, 18°
REF 386-346-00 Abutment AngleFix L, con vite AnoTite GH 2.5 mm, 18°
REF 386-148-00 Abutment AngleFix S, con vite AnoTite GH 2.5 mm, 32°
REF 386-248-00 Abutment AngleFix M, con vite AnoTite GH 2.5 mm, 32°
REF 386-348-00 Abutment AngleFix L, con vite AnoTite GH 2.5 mm, 32°
REF 386-466-18 AngleFix moncone di verifica 18°
REF 386-466-32 AngleFix moncone di verifica 32°
Nella gestione dei componenti tioLogic© AngleFix è necessario adottare le necessarie misure di sicurezza per prevenirne l’inge-stione da parte del paziente. Gli abutment AngleFix non devono essere modificati (ad es. rettifica e sabbiatura della connessione).
Il cono dell’abutment AngleFix è sempre identico (24°), cosicché i transfer, le viti di chiusura ecc. necessari sono di una sola misura.
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Accessori
REF 386-452-00 Transfer AngleFix, per impronta aperta con vite
REF 386-454-00 Transfer AngleFix, per impronta chiusa, con cappetta per impronta, cappetta per registrazione occlusale e vite
REF 386-462-00 Cappette AngleFix per impronta chiusa, 5 pezzi
REF 386-464-00 Cappette AngleFix per registrazione, 5 pezzi
REF 386-450-00 Vite di chiusura AngleFix
REF 386-456-00 Analogo AngleFix
REF 386-468-00 Perno cilindrico AngleFix, per canale vite
REF 386-458-00 Calcinabile AngleFix, con vite AnoTite
REF 386-460-00 Cappetta in titanio AngleFix, con vite AnoTite
REF 386-910-00 Vite AnoTite per abutment M 1.6, L 9.0 mm
REF 386-912-00 Vite AnoTite per cappetta AngleFix M 1.6, L 6.0 mm
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Diagnosi e pianificazione
Per indicazioni con una ridotta larghezza ossea vestibolo-linguale, sono disponibili gli impianti tioLogic© ø 3,3 mm – S. A causa del loro diame-tro inferiore e della loro minore resistenza al ca-rico (se paragonati agli impianti ø 4,2 mm – M tioLogic©), gli impianti S hanno una limitata indi-cazione d‘uso. In un‘arcata edentula devono es-sere inseriti almeno 4 impianti tioLogic© S da ø 3,3 mm bloccati tra loro con una barra. In un‘ar-cata con ridotta presenza di denti residui, le rico-struzioni su impianti devono essere combinate su impianti tioLogic© da ø 4,2 mm e bloccate / fissate in modo permanente. Per le corone sin-gole gli impianti S possono essere usati solamen-te per gli incisivi inferiori o per gli incisivi laterali superiori.
IndicazioniGli impianti tioLogic© possono essere usati per carico immediato sia superiore che inferiore, a carico semi-immediato e a carico ritardato, a una o due fasi. Le indicazioni d‘uso riguardano le pic-cole o grandi zone edentule superiori e inferiori (corone singole, aumento dei monconi pilastro), arcate dentali ridotte ed edentulia completa. Le decisioni devono essere prese tenendo conto dei rischi, dei vantaggi e degli inconvenienti sia della terapia implantare che delle terapie alternative.
Per ogni singolo caso clinico, il diametro e la lun-ghezza degli impianti tioLogic© deve essere pro-porzionato alla riabilitazione protesica.
Le ricostruzioni protesiche che esercitano un ele-vato carico meccanico sugli impianti e sulla so-vrastruttura, devono essere realizzate, se la si-tuazione individuale del paziente lo permette, solamente con impianti di diametro minimo pari a 4,2 mm.
Il capitolo Diagnosi e pianificazione offre una panoramica generale. Per ulteriori approfondimenti, si consiglia lo studio della letteratura specifica attualmente disponibile. Implantologi e odontotecnici con esperienza pluriennale sono a disposizione per rispondere a eventuali domande.
Inoltre, il programma di formazione integrato tioLogic© garantisce un‘ottima preparazione di tutti gli odontoiatri, odontotecnici e assistenti di studio coinvolti nell‘intervento implantare, con l‘aiuto di relatori esperti. La Dentaurum Italia offre numerosi corsi a diversi livelli, specifici per target, stato delle conoscenze e interessi individuali.
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ControindicazioniDevono essere rispettate le controindicazioni ge-nerali per la fase chirurgica. Tra queste ricordia-mo:
ridotta resistenza del sistema immunitario terapia con steroidi disturbi di coagulazione sanguigna malattie endocrine non controllate malattie reumatiche malattie del sistema scheletrico cirrosi epatica abuso di droghe, alcol o tabacco depressione, psicopatie insufficiente collaborazione del paziente malattie infiammatorie croniche
Controindicazioni locali o personali: osteomielite radioterapia del cranio malattie recidive della mucosa orale disturbi all‘articolazione temporo-mandibolare parafunzioni mancanza verticale e orizzontale del tessuto
osseo, difetti mascellari e mandibolari, qualità ossea insufficiente
insufficiente igiene orale
Va considerato che le controindicazioni elencate possono avere lunga o breve durata, secondo la loro intensità e cronicità o secondo la situazione individuale del paziente. Inoltre, in una terapia implantare, vanno sempre presi in considerazione i pareri attuali diffusi dalle associazioni scientifiche riguardanti le indicazioni e controindicazioni oltre che l’aggiornata letteratura scientifica sull’argo-mento.
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Diagnosi e pianificazione
Modulo "Piano implantologico"Nel modulo Piano implantologico (REF 989-966-92) si possono inserire tutti i dati rilevanti ai fini della pianificazione dell’impianto, in modo da consegnarli all’odontotecnico per la sua progetta-zione.
Pianificazione standard / Pianificazione per chirurgia guidataUna precisa programmazione preprotesica è la condizione necessaria per il successo della tera-pia implantare. Lo scopo è quello di posizionare gli impianti in maniera ottimale per la successiva protesizzazione, in modo da raggiungere un buon risultato estetico e funzionale. Per questo sono indispensabili un‘anamnesi specifica dal punto di vista implantologico, una pianificazione clinica e protesica, il controllo sul paziente e la verifica delle aspettative del paziente.
Esempio: considerando le posizioni possibili dell‘impianto e le sollecitazioni che ne consegui-rebbero, la diagnosi porta alla decisione di realiz-zare una protesi mobile al posto di una protesi fissa.
Nei paragrafi seguenti vengono presentati diversi esempi di pianificazione che possono servire da orientamento per i casi individuali, compresa la pianificazione di chirurgia guidata. Nella pianifica-zione preprotesica è possibile seguire anche altri procedimenti.
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piano implantologico tioLogic© it
Dentaurum Italia S.p.a. · Via degli Speziali, 142/144 · Centergross 40050 Funo (Bologna)
Tel.: 051/86.25.80 · Fax 051/86.32.91 · www.dentaurum.it · E-Mail: [email protected]
Data di emissione:
Paziente:
Studio:
Nome:
Cognome:
Data di nascita:
Riabilitazione protesica programmata:cementata / avvitata
rimovibile
Elemento singolo Ponte Attacco a barra Barra fresata Telescopica Abutment a sfera Locator®
Magnete
EP
BF
TS
LM
Sede dell‘impianto programmata / Tipi di impianto:18 17 16 15 14 13 12 11
21 22 23 24 25 26 27 28
ø
L
ø
L
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L
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L Dimensione dell‘impianto1
ø
L
ø
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ø
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L Dimensione dell‘impianto1
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L
ø
L
ø
L
ø
L
ø
L
ø
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ø
L
ø
L
48 47 46 45 44 43 42 41
31 32 33 34 35 36 37 38
1 Dimensioni dell‘impianto / Linea di abutment (concetto S - M - L)
Lunghezza dell‘impianto
9 / 11 / 13 / 15 / 17 mm
Diametro dell‘impianto 3.3 mm
3.7 mm4.2 mm
4.8 mm5.5 mm
Linea di abutmentS
M
L
N.B.: tutti i componenti sono marcati con la relativa linea di abutment S, M o L. Gli impianti da ø 3.3 mm non sono disponibili per la lunghezza da
9.0 mm, mentre gli impianti da ø 5.5 mm non sono disponibili nella lunghezza da 17.0 mm.
Competenze Studio / Laboratorio:Competenze Studio:
Competenze Laboratorio:
Impronte per modelli master
Dima chirurgica
Impronte di posizione
Provvisorio
Fotografi e
Preventivo
Registrazione occlusale
Altro
Colore del dente
Note:
Cucchiaio individuale
Cucchiaio convenzionale Modelli Articolazione Protesi
Articolatore Arco facciale Fotografi e Completamento
SupSup
SupSup
InfInf
InfInfSi richiede il contatto telefonico
Modulo "Piano implantologico"
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Modello anatomicoPer la realizzazione del modello anatomico, si ri-levano le impronte delle arcate e, con una cera occlusale, si montano i modelli in articolatore. Le impronte dovrebbero riprendere in maniera otti-male la situazione dei tessuti duri e molli. Even-tuali deficit di tessuti duri e molli permettono di fare previsioni riguardo all’inclinazione dell’im-pianto o alla necessità di interventi ricostruttivi. Questi fattori vanno presi in considerazione già nella fase di pianificazione.
Nella pianificazione preprotesica, in linea di prin-cipio bisogna distinguere tra protesi fisse, ibride e mobili.
Set-Up / Ceratura diagnostica, guida di posizioneProtesi fissa o avvitataIn previsione del trattamento protesico, si realiz-za un set-up o una ceratura diagnostica sul mo-dello anatomico per configurare la protesi idea-le. Devono essere presi in considerazione i denti residui e l’arcata antagonista. In presenza di denti residui, per esempio, il labbro dovrebbe essere sufficientemente sostenuto, senza inseri-re materiale plastico nel vestibolo e senza mette-re i denti molto in avanti rispetto all’arcata. Le lunghezze dei denti vengono modellate anato-micamente, mentre eventuali papille mancanti non vengono modellate. Si termoforma una dima in resina trasparente sui denti sistemati e/o modellati.
Protesi mobileIn previsione del trattamento protesico, si realiz-za un set-up sul modello anatomico per configu-rare la protesi ideale. Questa potrà essere corret-ta fino a completa soddisfazione del paziente. La disposizione dei denti viene poi modellata per una base protesica e trasferita con una dima in resina trasparente.
2.1 mm
5.0 mm 6.0 mm
10.0 mm
2.1 mm
17.0 mm
21.0 mm
2.0 mm
2.0 mm
22.0 mm
3.5 mm5.0 mm
5.0 mm
Componenti per la pianificazione standard
Sfere di repere radiografico Boccole di fresaggio Frese di preparazione Fresa per guida
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Diagnosi e pianificazione
Ortopantomografia (OPT)Per l‘integrazione delle guide nella dima chirur-gica, si può anche utilizzare un‘analisi su model-lo che, in seguito ad esami preliminari, permet-terà di misurare l‘altezza e la larghezza dei mascellari. Il rapporto con i denti vicini e l‘arcata opposta viene valutato e poi trasferito su un ap-posito modello in gesso. La dima chirurgica vie-ne applicata alle sezioni del modello e viene con-trollata la direzione della posizione dell‘impianto. Se l‘esame sul modello in gesso è positivo, l‘OPT può essere realizzata con la dima radiologica. La posizione, il diametro, la lunghezza degli im-pianti nonché il loro orientamento rispetto ai denti vicini possono essere verificati bidimensio-nalmente.
Guida radiologica, dima chirurgicaPer la preparazione della dima radiologica e della dima chirurgica, si introducono le guide di posi-zione all‘interno della placca in resina, nelle po-sizioni ideali e con l‘orientamento corretto per gli impianti previsti. Le guide di posizione tioLo-gic© sono disponibili nelle lunghezze di 6,0 mm e di 10,0 mm. Utilizzando la punta adatta al loro diametro esterno, le guide possono essere spinte direttamente nella posizione e nella direzione giusta.
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In alternativa alle guide di posizione, si possono polimerizzare nell‘arcata edentula le specifiche sfere di repere radiografico (ø 5,0 mm). Se tali sfere si posizionano direttamente sulla mucosa, se ne può anche calcolare lo spessore.
Sono a disposizione dei selettori radiografici con tutti gli impianti tioLogic© in scala 1:1 e negli in-grandimenti più utilizzati: 1.25:1 e 1.4:1.
L‘OPT permetterà di calcolare l‘effettiva quantità di osso in senso verticale.
Dati conosciuti: reale lunghezza delle guide di posizione
oppure diametro delle sfere di repere radiografico (Dr)
lunghezza OPT delle guide di posizione oppure diametro delle sfere di repere radiografico (Do)
altezza del mascellare nell‘OPT (Mo)
Dati ricercati: reale altezza del mascellare (Mr)
Formula:Mo x Dr
DoMr =
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Diagnosi e pianificazione
Le informazioni risultanti dall’analisi clinica, pro-tesica e radiologica devono essere considerate durante la programmazione per valutare la rea-lizzabilità chirurgica. In determinate situazioni, ciò può portare alla conclusione che nello spazio non è presente sufficiente osso e che, per esem-pio, una protesi fissa non è fattibile senza un’a-deguato e preventivo lavoro ricostruttivo.
Il trattamento implantare pianificato viene di-scusso e concordato con il paziente in base alle sue personali aspettative (dimensioni e costo) ed eventuali modifiche dovranno essere trasferite sulla dima chirurgica.
Prima dell’intervento la dima chirurgica deve es-sere pulita e sterilizzata.
L’uso di una dima chirurgica non esime l’o-dontoiatra dall’obbligo di rispettare le distan-ze di sicurezza, di esporre i forami mentonieri e di verificare la forma dell’osso.
Chirurgia guidataUna valutazione diagnostica tridimensionale precisa dei dati rilevanti è possibile soltanto con l‘aiuto della tomografia computerizzata (TAC) o della tomografia volumetrica digitale (DVT). Con una TAC/DVT e avendo a disposizione i software necessari, si possono calcolare dati come la qua-lità e la quantità ossea e lo spessore della muco-sa. Inoltre si possono selezionare gli impianti tioLogic© dalla biblioteca del software specifico per posizionarli tridimensionalmente nella sede prevista.
Tutte queste informazioni influenzano la pianifi-cazione riguardo al numero, la posizione, il dia-metro, la lunghezza e la direzione degli impianti.
I dati risultanti dalla valutazione diagnostica tri-dimensionale vengono utilizzati per la realizza-zione della guida radiologica e/o della dima chi-rurgica.
Con il tioLogic© pOsition, Dentaurum Implants offre un sistema di guide per una chirurgia im-plantare sicura, precisa e mini invasiva, suppor-tata da un adeguato software di pianificazione e di diagnosi tridimensionale (vedi Manuale chirur-gico pOsition REF 989-999-51).
9.0 mm
15.0 mm
25.0 mm
25.0 mm
2.0 mm
4.2 mm
25.0 mm
3.6 mm
Chirurgia guidata – tioLogic© pOsition.
1. Mucotomo pOsition 2. Fresa pilota pOsition 3. Fresa conica intermedia pOsition
4. Fresa conica finale pOsition 5. Maschiatore pOsition
4.75 mm
4.75 mm
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Preparazione dell’intervento chirurgicoL‘utilizzatore del sistema implantare tioLogic© deve possedere adeguate conoscenze implanto-logiche, odontoiatriche e merceologiche. Inoltre, durante il trattamento implantologico, sono im-portanti alcuni aspetti di garanzia della qualità, come ad esempio:
l‘area di trattamento deve essere suddivisa in una zona sterile e una non sterile
per tutta la durata dell‘intervento è necessario garantire misure igieniche accurate, docu-mentate e validate; si deve altresì preparare il locale, gli strumenti ed il paziente tenendo conto di questi aspetti
tutti gli strumenti chirurgici necessari per l‘in-tervento devono essere controllati relativa-mente alla loro completezza, funzionalità e sterilità. Per migliorare la sicurezza, si consiglia di tenere pronti diversi impianti e strumenti di preparazione.
Il paziente dovrebbe sciacquarsi la bocca con una soluzione disinfettante immediatamente prima dell‘intervento. Inoltre, la zona periorale dovrebbe essere pulita con un‘apposita soluzio-ne disinfettante. L‘inserimento dell‘impianto vie-ne eseguito generalmente in anestesia locale.
Nell‘ambito di un trattamento implantare ven-gono utilizzati, oltre ai prodotti specifici per l‘im-pianto stesso, altri componenti. Per facilitare il lavoro all‘utilizzatore e per ampliare il campo delle indicazioni in maniera compatibile, sono state concepite altre gamme di prodotti specifici per l‘implantologia. Ne fanno parte componenti e strumenti come:
il sostitutivo d’osso (NanoBone®) la membrana in titanio (TIOMESH) gli osteotomi (Tray osteotomi) gli speciali strumenti chirurgici (TIOSET®) i componenti di copertura (Tiodrape)
A tale proposito, sono disponibili ulteriori infor-mazioni nel catalogo prodotti tioLogic© (REF 989-965-51).
Posizionamento 3D dell'impianto Posizionamento dell'impianto
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Fasi operative
Posizionamento dell'impiantoPrima di iniziare il trattamento, è necessario fare una valutazione dell’osso dal punto di vista qua-litativo e quantitativo inteso sia in senso verticale che orizzontale, tenendo ben presente la posi-zione del canale mandibolare, del forame men-toniero nell’arcata inferiore e del seno mascella-re in quella superiore. Da queste critiche strutture anatomiche deve essere rispettata una distanza di almeno 3.0 mm.
Per garantire una sufficiente stabilità, con il siste-ma AngleFix è necessario utilizzare solo i se-guenti impianti tioLogic©:
18
LMS
ø 3.3 mm ø 3.7 mm ø 4.2 mm ø 4.8 mm ø 5.5 mm
13.0 mm
15.0 mm
11.0 mm
13.0 mm
15.0 mm
17.0 mm
Impianti posizionabiliangolati
Impianti posizionabilidiritti
18º 32º
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Fasi operative
Presupposto fondamentale per il successo del sistema AngleFix è la corretta angolazione degli impianti. Quanto più preciso sarà l’angolo, tanto più semplice sarà la riabilitazione protesica, per-ché poggerà su abutment tra loro paralleli.
Per essere sicuri di inserire gli impianti con la giu-sta angolazione, consigliamo l’utilizzo di un siste-ma di chirurgia guidata combinato con il tioLo-gic© pOsition (vedi Manuale chirurgico tioLogic© pOsition REF 989-999-51).
In alternativa o come strumento di controllo sono disponibili due monconi di verifica rispetti-vamente angolati a 18° e 32°, con i quali si po-tranno orientare gli impianti in situ.
5.3 mm 5.3 mm 5.3 mm
1.0 mm
2.5 mm
4.0 mm 4.0 mm
2.5 mm
4.0 mm
24º 24º24º
0º 18º 32º
Abutment AngleFix 0°, 18° e 32°.
Schema di posizionamento in bocca
Per la correzione dell’inclinazione degli impianti, gli abutment AngleFix vengono forniti in 3 diverse an-golazioni: 0°, 18° e 32°. Il cono degli abutment AngleFix è sempre lo stesso (24°), cosicché i tran-sfer, le viti di chiusura ecc. necessari sono di una sola misura. Per motivi biomeccanici, consigliamo di non superare mai le seguenti angolazioni degli impianti:
abutment a 0°: 0° – 12°
abutment a 18°: 6° – 30°
abutment a 32°: 20 – 44°
20
0º18º32º44º 20º 12º -12º
30º 6º
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Fasi operative
L‘impianto nella regione posteriore orientato in senso distale
Per ottenere il preciso allineamento del cono de-gli abutment angolati, gli impianti vengono po-sizionati in modo che distalmente la marcatura sia posizionata simmetrica rispettivamente al transfer o alla chiave di avvitamento.
In primo luogo vengono inseriti i due impianti anteriori, prendendo le aste di parallelismo per il loro corretto orientamento.
Quando si utilizzano gli abutment AngleFix fare molta attenzione a non danneggiare l’avvita-mento occlusale con le pinzette o con altri stru-menti.
Gli abutment angolati AngleFix presentano un diametro superiore rispetto agli impianti. Poiché una parte dell’abutment può stare sotto cresta, è necessario asportare eventualmente dell’osso in questa zona, affinché il moncone chiuda per-fettamente l’impianto.
Dopo il fissaggio degli abutment AngleFix sugli impianti anteriori, si montano sugli abutment posteriori i monconi di verifica rispettando l’an-golazione rispettivamente di 18° o 32° prescelta nella pianificazione. Il perno in essi contenuto funge da guida di parallelismo per la fresa pilota.
distale
Monconi di verifica AngleFix da 18° e 32°
22
GuarigioneA seconda delle specifiche indicazioni, con il concetto protesico AngleFix è possibile caricare immediatamente gli impianti. Nel caso in cui ciò non fosse indicato, per la riabilitazione protesica sono disponibili speciali viti di chiusura e viti di guarigione per la modellazione gengivale.
Guarigione subgengivaleDopo l’inserzione, gli impianti (nella zona fronta-le) possono essere chiusi convenzionalmente con il proprio tappo in dotazione. Questo viene svitato dal portaimpianto con la chiave esagona-le SW 1.3 ed avvitato all’impianto. Le viti di chiu-sura devono appoggiare bene sull’impianto per impedire l’introduzione di tessuto osseo. Le viti di chiusura sono marcate con le lettere S, M o L a seconda della linea di abutment e sono mo-nouso.
Torque di serraggio: tappo di chiusura: manuale oppure 15 Ncm
Modellazione gengivale e guarigione transmucosa Per un ottimale trattamento delle gengive, sono disponibili viti di guarigione oppure, in alternati-va, gli abutment AngleFix. Le prime vengono selezionate in funzione della linea di abutment, l‘altezza gengivale e la profondità di inserimento dell‘impianto. Le viti di guarigione e gli abutment AngleFix sono disponibili con marcatura laser per le linee S, M e L. Durante la fase di guarigio-ne, gli abutment AngleFix vengono coperti con le viti di chiusura AngleFix.
Importante:
le viti di guarigione e gli abutment AngleFix de-vono essere sterilizzate prima dell’uso.
Nel caso di protesi provvisoria, durante la fase di modellazione gengivale è necessario che non vi sia carico sulle viti di guarigione o sugli abutment AngleFix. La presa dell’impronta dovrebbe avve-nire soltanto quando sono scomparse tutte le irritazioni.
Torque di serraggio: vite di guarigione: manuale oppure 15 Ncm abutment AngleFix: 35 Ncm vite di chiusura AngleFix: 15 Ncm
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ordine di lavoro tioLogic© it
Paziente: Data di emissione:
Nome:
Cognome:Data di nascita:
Studio:
Laboratorio:
Odontotecnico:Data di entrata:
Data di uscita:
Data di uscita:
Sede dell‘impianto:18 17 16 15 14 13 12 11
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Dimensione dell‘impianto1
(etichetta)Dopo l‘inserzione dell‘impianto, attaccare l‘etichetta adesiva allegata alla confezione.
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Abutment(per la descrizione, vedi etichetta)
Riabilitazione protesica2
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Abutment(per la descrizione, vedi etichetta)
Riabilitazione protesica2
48 47 46 45 44 43 42 41
31 32 33 34 35 36 37 38
1 Dimensioni dell‘impianto / Linea di abutment (concetto S - M - L):
Lunghezza dell‘impianto
9 / 11 / 13 / 15 / 17 mm
Diametro dell‘impianto 3.3 mm
3.7 mm4.2 mm
4.8 mm5.5 mm
Linea di abutmentS
M
L
N.B.: tutti i componenti sono marcati con la relativa linea di abutment S, M o L. Gli impianti da ø 3.3 mm non sono disponibili per la lunghezza da
9.0 mm, mentre gli impianti da ø 5.5 mm non sono disponibili nella lunghezza da 17.0 mm.
2 Riabilitazione protesica:cementata / avvitata
rimovibile
Elemento singolo Ponte Attacco a barra Barra fresata Telescopica Abutment a sfera Locator®
Magnete
EP
BF
TS
LM
Informazioni sul materiale:Lega:
Collante:
Ceramica:
Saldame:
Resina:
Colore dente:
Ord
ine d
i lavoro
Dentaurum Italia S.p.a. · Via degli Speziali, 142/144 · Centergross 40050 Funo (Bologna)
Tel.: 051/86.25.80 · Fax 051/86.32.91 · www.dentaurum.it · E-Mail: [email protected]
Fasi operative
ImprontaNel sistema AngleFix, per consentire un posizio-namento stabile delle gengive è possibile, oltre all’utilizzo dei transfer tioLogic© classici, adottare la metodica che prevede la presa d’impronta su-gli stessi abutment AngleFix.
Anche in questo caso la presa d‘impronta può essere chiusa o aperta. A tal fine, si dispone di componenti speciali, identici per tutte le serie di abutment S, M e L, da applicare sugli abutment AngleFix.
Per la loro alta precisione e resilienza, si racco-manda l‘uso di materiali a base di silicone o po-lietere.
13.0 mm 16.0 mm
Transfer AngleFix, aperto Analogo AngleFix
Modulo "Ordine di lavoro"Per garantire il corretto flusso di informazioni tra odontoiatra e odontotecnico, è compito dello studio scrivere sull‘apposito modulo (REF 989-966- 93) tutti i dati importanti, come diametro e lunghezza dell‘impianto e protesi prevista. Il mo-dulo accompagnerà il lavoro protesico durante tutta la fase di realizzazione, per essere poi ri-consegnato al dentista insieme alla protesi finita. In esso sono contenute tutte le informazioni im-portanti per l‘integrazione della protesi.
Il modulo "Ordine di lavoro"
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Tecnica d‘impronta chiusaPer la tecnica d’impronta chiusa sono disponibili specifici transfer con vite e cappette.
Dopo aver fissato sugli impianti gli abutment AngleFix, si avvitano su questi ultimi i transfer AngleFix per impronta chiusa. Le cappette d’im-pronta AngleFix devono essere inserite sui tran-sfer facendo attenzione alle scanalature verticali di ritenzione, finché si sente uno scatto acustico e meccanico. La forma delle scanalature di riten-zione permette un posizionamento senza con-tatto con i denti vicini.
L’impronta viene presa secondo i criteri usuali (vedi § Tecnica d’impronta aperta). Dopo l’indu-rimento, il portaimpronte viene rimosso e l’im-pronta viene consegnata al laboratorio assieme ai transfer e le relative viti di fissaggio.
Torque di serraggio: vite zigrinata del transfer: 15 Ncm vite di chiusura sull’abutment AngleFix in
bocca: 15 Ncm
Tecnica d‘impronta apertaDopo aver fissato sugli impianti gli abutment AngleFix, si avvitano su questi ultimi i transfer AngleFix per impronta aperta. Successivamente viene presa l’impronta con un cucchiaio aperto. Dopo l’indurimento del materiale da impronta, si allentano le viti zigrinate, si tirano verso l’alto e si stacca il cucchiaio con i transfer inseriti. Gli abutment AngleFix vengono, poi, sigillati con le viti di chiusura AngleFix. Nel laboratorio, si avvi-tano gli analoghi AngleFix ai transfer nell’im-pronta. La parte superiore dell’analogo è identi-ca a tutti gli abutment AngleFix (ø 5.3 mm).
Torque di serraggio: vite zigrinata del transfer: 15 Ncm vite di chiusura sull’abutment AngleFix in
bocca: 15 Ncm
7.5 mm
5.8 mm
5.8 mm
Transfer AngleFix, chiuso con cappetta da impronta e cappetta per cera occlusale
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Fasi operative
Preparazione del modello con impronta "aperta"Per verificare il corretto alloggiamento dei tran-sfer, si toglie la massa da impronta fino al bordo superiore dei transfer. Prima di applicare l’analo-go AngleFix corrispondente, si spinge verso il basso la vite nel transfer per garantire un’ulterio-re guida nell’applicazione.
Torque di serraggio: vite zigrinata transfer:
su analogo, manuale o 15 Ncm
Realizzazione della mascherina gengivalePer lavori con impianti è consigliato l’utilizzo di una mascherina elastica in quanto questa per-mette una modellazione ottimale del contorno della corona e, una volta tolta, offre la visione del collo implantare. In tal modo è possibile con-trollare l’alloggiamento corretto dell’abutment. La mascherina gengivale elastica si applica all’im-pronta direttamente nella zona implantare.
Attenzione: I siliconi utilizzati possono legarsi in maniera inseparabile, è quindi assolutamente necessario un preventivo isolamento.
Realizzazione del modello masterDopo la polimerizzazione del materiale per la mascherina gengivale, l’impronta viene colata con il gesso. Si procede alla colatura e alla zocco-latura dell’arcata come si è soliti fare. Gli analo-ghi AngleFix devono essere alloggiati nel model-lo evitando assolutamente il loro gioco. Prima di togliere il portaimpronte, è necessario rimuovere le viti.
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Realizzazione della mascherina gengivale La realizzazione della mascherina gengivale e del modello si effettua come descritto precedente-mente, con l’unica eccezione che non è necessa-rio togliere la vite zigrinata: il portaimpronte può essere tolto direttamente dal modello.
Le cappette per impronta e per cera occlusale sono prodotti monouso. Non sono adatte alla sterilizzazione. Un utilizzo ripetuto causa impre-cisioni nel trasferimento. Entrambi i componenti possono essere ordinati separatamente.
Preparazione del modello con impronta "chiusa"Si avvitano gli analoghi AngleFix a ciascun tran-sfer. Successivamente si inserisce il transfer nella cappetta, facendo attenzione alle scanalature di ritenzione verticali, finché si sente chiaramente uno scatto meccanico. L’analogo avvitato sul transfer deve essere ben ancorato nella cappetta transfer e quest’ultima deve essere ben ancorata nel materiale d’impronta.
Torque di serraggio: vite AnoTite transfer nell’analogo:
manuale o 15 Ncm
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Riabilitazione con AngleFixA causa delle forti angolazione, è assolutamente necessario che la protesi sia bloccata.
Impiego degli abutment AngleFixNell’utilizzo degli abutment AngleFix è necessa-rio osservare che questi presentano un diametro superiore rispetto agli impianti. Poiché una parte del moncone può giacere a livello dell’osso, è necessario che in questa zona l’osso venga pos-sibilmente rimosso, in modo da permettere all’a-butment di chiudere perfettamente.
5.3 mm 5.3 mm 5.3 mm
1.0 mm
2.5 mm
4.0 mm 4.0 mm
2.5 mm
4.0 mm
24º 24º24º
0º 18º 32º
Abutment AngleFix M 0° GH 1.0 mm
Abutment AngleFix M 18° GH 2.5 mm
Abutment AngleFix M 32° GH 2.5 mm
Fasi operative
Posizionamento degli impianti in bocca.
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Realizzazione della riabilitazione Gli abutment AngleFix sono disponibili in forma diritta e angolata (18° e 32°) rispettivamente per le serie di abutment S, M e L. Il tipo diritto pre-senta un’altezza gengivale di 1.0 mm mentre quello angolato di 2.5 mm. Sugli impianti in zona frontale vengono utilizzati gli abutment di-ritti mentre nelle zone posteriori gli abutment AngleFix angolati a 18° o 32°. Per la riabilitazio-ne su abutment AngleFix possono essere utiliz-zate cappette in titanio o cappette calcinabili. Le cappette AngleFix si adattano a tutte le tre serie di abutment AngleFix (S - M - L), in quanto la sede d’appoggio ed il cono (24°) di tutti gli abutment AngleFix è identico (ø 5.3 mm). Per il fissaggio sugli abutment AngleFix viene impie-gata la vite AnoTite L 6.0 mm compresa nella confezione della cappetta.
Torque di serraggio:
vite AnoTite abutment AngleFix su modello: manuale
vite AnoTite abutment AngleFix in bocca: 30 Ncm
Nei casi pratici che seguono sono stati impiegati frontalmente degli abutment AngleFix diritti M 0° e posteriormente degli abutment AngleFix angolati a 32°.
Torque di serraggio: cappetta su abutment AngleFix sul modello:
manuale
cappetta su abutment AngleFix in bocca: 25 Ncm
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Fasi operative
Modello con cappette in titanio accorciate su abutment AngleFix, vista lingualeCaso 1: Protesi provvisoria
Per la realizzazione di una protesi provvisoria, si avvi-tano sugli abutment AngleFix le cappette in titanio con le viti AnoTite L 6.0 mm.
Gli spazi vengono controllati anteriormente e poste-riormente con la mascherina in silicone. Nelle situa-zioni più difficili, le cappette in titanio AngleFix pos-sono essere leggermente e semplicemente ridotte.
Durante la preparazione, il titanio non deve essere surriscaldato, in quanto ciò potrebbe provocare l’in-durimento differenziato delle sue superfici (a-case) ostacolando o complicando il lavoro.
Successivamente viene improntata una modellazio-ne in cera che può essere verificata anteriormente e posteriormente con la mascherina in silicone.
Prima della modellazione della protesi provvisoria è necessario assicurarsi di lasciare il dovuto spazio al cemento tra cappetta in titanio AngleFix e provviso-rio; per questo passaggio può risultare utile l’utilizzo di una cera calibrata (ad es.: REF 120-025-00, ditta Dentaurum).
Per la finitura, la rifinitura e la lucidatura, fare riferi-mento alle modalità d’uso rilasciate dal fabbricante della resina utilizzata.
Per lavori che devono essere incollati in laboratorio, sono disponibili perni cilindrici in PTFE che non si le-gano con il collante impedendo a quest’ultimo di colare nel canale della vite.
Modello con cappette in titanio scaricate
Protesi provvisoria con mascherina in silicone
5.6 mm
13.5 mm
Cappetta in titanio AngleFix
3.2 mm
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Caso 2: riabilitazione protesica definitiva con AngleFix Le cappette calcinabili AngleFix vengono fissate sugli abutment AngleFix con la vite AnoTite L 6.0 mm.
Gli spazi vengono controllati anteriormente e posteriormente con la mascherina in silicone. Nelle situazioni più difficili, le cappette calcinabi-li AngleFix possono essere leggermente e sem-plicemente ridotte.
Successivamente, viene creata una struttura base di rinforzo. A questo scopo si procede con la modellazione sempre sotto il control-lo degli spazi anteriori e posteriori con la mascherina in silicone. Questa procedura permette di disporre spazio a sufficienza nei passaggi successivi, mantenendo la pianifi-cazione preprotesica realizzata in preceden-za.
4.5 mm
12.0 mm
3.0 mm
Cappetta calcinabile AngleFix
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Dopo la modellazione, è possibile produrre la struttura base con diverse me-todiche. È possibile utilizzare il sistema CAD/CAM, ma anche la classica fu-sione:
Finitura CAD/CAM, fusione, rifinitura e lucidatura devono essere realizzate secondo le indicazioni rilasciate dal produttore CAD/CAM ovvero della lega fusa.
Sistema di scansione e fresaggio
Sistema di fusione
Ossido di zirconio fresato
Metallo fuso
Metallo fresato
Integrazione della struttura rifinita
Ceramizzazione e finitura
Fasi operative
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Modello con corone in ceramica finite, vista vestibolareLe parti gengivali in ceramica dopo la cottura
Struttura in zirconia fresataDisegno della struttura con software CAD/CAM
Lavoro finito in ceramica su abutment AngleFixIncollaggio della struttura in zirconia sulle cappette AngleFix
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Chiave dinamometrica
DescrizioneLa chiave dinamometrica è uno strumento di precisione smontabile. Per garantire sempre un funzionamento perfetto, il cricchetto deve esse-re smontato, pulito, disinfettato e lubrificato dopo ogni utilizzo e sterilizzato dopo il montag-gio, seguendo le istruzioni d‘uso (vedi§ 4: Prepa-razione degli strumenti).
Prima di ogni utilizzo, è necessario leggere at-tentamente le istruzioni d‘uso ed eseguire un controllo funzionale per garantire la precisione dinamometrica.
Si deve sentire uno scatto regolare e la testa del cricchetto non deve essere bloccata. Dopo l‘uti-lizzo la molla del cricchetto deve essere scaricata allentando l‘apposita vite di registro. Una volta all‘anno il cricchetto va ricalibrato. Precisione del momento torcente del cricchetto secondo il for-nitore: +/- 3 Ncm.
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ImpiegoIl cricchetto dinamometrico può essere utilizzato per il procedimento chirurgico, per l‘inserimento dell‘impianto, per il fissaggio delle viti di chiusura, delle viti di guarigione, dei transfer da impronta nonché per l‘applicazione di protesi provvisorie e definitive. A seconda delle applicazioni, esistono diversi inserti (pag. 36).
Il torque del cricchetto può essere regolato trami-te la vite di registro. Per una regolazione precisa, la vite deve essere girata in senso orario fino alla tacca della coppia desiderata. La tacca sul manico del cricchetto deve formare una linea continua con la tacca sulla vite di registro.
Per passare ad un torque inferiore, bisogna ruo-tare fino a due giri sotto la forza desiderata e tornare poi di nuovo alla tacca desiderata.
Le tacche vanno da 15 a 50 Ncm. Al raggiungi-mento del torque desiderato scatta l‘arresto nel-la testa del cricchetto e lo stesso gira senza resi-
stenza. I torque di serraggio indicati per i singoli componenti non devono essere superati (vedi tabella Torque di serraggio pag. 37).
Durante l‘avvitamento deve essere visibile la scritta „IN“ sulla testa del cricchetto, mentre per lo svitamento si deve leggere „OUT“. Nell‘inseri-mento delle singole chiavi nella testa del cric-chetto, va fatta attenzione alla zona antirotazio-ne. Lo scatto è udibile e percepibile con la mano. Le chiavi possono essere prelevate esercitando una leggera pressione del pollice sulla chiave stessa.
Per l‘inserimento definitivo delle protesi, le ap-posite viti vanno serrate con l‘aiuto del cricchet-to al corretto torque (vedi tabella Torque di ser-raggio pag. 37) e serrate ancora, con lo stesso torque 5 minuti dopo. Va verificato l‘alloggia-mento solidale della chiave di inserimento nella vite protesica. Per l‘inserimento definitivo, si consiglia l‘uso di viti AnoTite nuove.
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Chiave dinamometrica.
Panoramica degli strumenti utilizzabili con la chiave dinamometricaA seconda dei casi, sono disponibili svariati accessori
Chiave esagonale SW 1.3 - cricchetto, L 26.0 mm
Chiave esagonale SW 1.3 - cricchetto, L 16.0 mm
Chiave esagonale SW 2.5 - cricchetto, L 23.0 mm
Chiave esagonale SW 2.5, - cricchetto, L 13.0 mm
Chiave esagonale SW 2.5 - cricchetto, L 8.0 mm
Chiave per abutment a sfera, L 15.0 mm.
Chiave per abutment LOCATOR®, L 15.0 mm.
Chiave per Titanmagnetics®,
L 15.0 mm.Chiave per barra/AngleFix L 16.0 mm.
Adattatore mandrino ISO Hexagon / cricchetto.
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Tabella del torque con impianti*La chiave dinamometrica ha un uso esclusivamente clinico. In laboratorio le viti protesiche vengono strette direttamente a mano dall'odontotecnico.
Impianto (in funzione della densità ossea) max. 45 Ncm
Tappi di chiusura impianti
15 Ncm, o dosato manualmente
Vite di chiusura abutment per barra
15 Ncm, o dosato manualmente
Vite di chiusura abutment AngleFix
15 Ncm, o dosato manualmente
Viti di guarigione 15 Ncm, o dosato manualmente
Adattatore - mandrino ISO - Hexagon / cricchetto
max. 45 Ncm
Viti per transfer d'impronta
15 Ncm, o dosato manualmente
Viti per abutment provvisorio
15 Ncm, o dosato manualmente
Vite AnoTite L 9.0 mm
30 Ncm
Abutment per barra 35 Ncm
Abutment AngleFix 0º GH 1.0 mm
35 Ncm
Vite AnoTite L 6.0 mm
25 Ncm
Abutment a sfera 35 Ncm
Abutment LOCATOR® 30 Ncm
Titanmagnetics® Insert x-Line
30 Ncm
Adattatori per SFI-Bar®
35 Ncm
* con stabilità primaria e osteointegrazione
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Chiave dinamometricaSmontaggioLa vite di registro per la regolazione della coppia viene svitata completamente dal manico della chiave dinamometrica, per consentire il prelievo della molla. Il fine corsa rimane sulla molla.
La vite sulla testa del cricchetto viene allentata esercitando una leggera pressione con la chiave esagonale contenuta nella vite di registro.
Si toglie il coperchio dalla testa del cricchetto e se ne prelevano il cuore e la rondella zigrinata.
La testa e il manico del cricchetto sono attaccati tra loro, la vite è fissata nella testa e può essere prelevata al bisogno.
Le frese possono essere riutilizzate in osso duro fino a 30 - 40 volte, sempreché lavorino ancora con precisione, non siano rovi-nate o sporche. La responsabilità di ogni loro ulteriore impiego nonché di ogni uso di strumenti danneggiati o sporchi, rimane ad esclusivo carico dell‘utilizzatore. Nel caso di mancata ottemperanza a tali avvertenze, decade automaticamente ogni forma di garanzia da parte del produttore.
Svitare la vite di registro
Aprire la testa della chiave
Asportare il coperchio
Rondella zigrinata
Rondella zigrinata e cuore del cricchetto
Strumenti chirurgici riutilizzabili
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ve esagonale serrare la vite, in modo da fissare il coperchio.
Inserire la molla nel manico con il fine corsa blu in avanti e serrare leggermente la vite di registro.
Dopo il montaggio, eseguire un controllo fun-zionale.
SterilizzazionePer la sterilizzazione il cricchetto deve essere completamente montato.
In caso di tracce di corrosione, i componenti de-vono essere trattati con una soluzione di nitrito di sodio (0,1%). Non è ammessa la sterilizzazio-ne ad aria calda perché può accelerare l‘usura della molla e modificarne la coppia.
AssemblaggioPer garantire l‘ottimale funzionamento del cric-chetto dinamometrico, nell‘assemblaggio deve essere rispettato l'ordine seguente.
Inserire innanzitutto la rondella nella testa aper-ta. Alloggiarla con cura nella sede rotonda ed eventualmente girarla di 180º.
Inserire poi il cuore del cricchetto. Anche il cuore ha una posizione predefinita: il dente deve esse-re posizionato tra i denti della rondella zigrinata. Le zone di contatto tra i denti della rondella e il cuore del cricchetto vanno leggermente lubrifi-cate. A questo scopo utilizzare esclusivamente il lubrificante per strumenti „Instrument Lubri-cant“ (autorizzato USDA H1), fornito insieme al cricchetto. Eventuali tracce di lubrificante all‘e-sterno del cricchetto dovranno essere adeguata-mente rimosse.
Terminato l‘inserimento dei componenti, allog-giare il coperchio sulla testa e tenerlo in posizio-ne mentre si capovolge il cricchetto. Con la chia-
39
Subhead innen.
Un numero insufficiente di impianti, la loro lun-ghezza e diametro, un posizionamento sfavore-vole degli stessi, come pure una ricostruzione protesica con una statica non corretta, può pro-vocare, sotto un carico biomeccanico, la rottura per affaticamento del materiale, degli impianti, dei monconi e delle viti protesiche. Il posiziona-mento degli impianti e la realizzazione della pro-tesi dentale devono avvenire rispettando la situa-zione individuale del paziente, per evitare un sovraccarico meccanico dei componenti utilizza-ti.
Anche l‘utilizzo di componenti del sistema im-plantologico tioLogic© che, secondo le indicazioni contenute nei manuali d‘uso, non sono espressa-mente definiti combinabili tra loro, può provoca-re una rottura meccanica, un danno ai tessuti o un risultato estetico insoddisfacente.
Effetti collaterali od interattivi degli impianti tio-Logic© sono sconosciuti. Non è comunque esclu-so che, in rari casi eccezionali, si possano verifica-re allergie contro i componenti dei materiali utilizzati nel sistema implantologico tioLogic© o eventuali sensazioni elettrochimiche sgradevoli, specie se in bocca sono presenti metalli diversi ed il paziente ha una dieta composta da alimenti particolarmente acidi e/o problemi di reflusso esofageo.
Indicazioni di sicurezza
Descrizione breveGli impianti tioLogic© sono concepiti per l‘inseri-mento endosseo nel mascellare superiore o infe-riore. A seconda delle indicazioni, su di essi ven-gono fissate delle sovrastrutture transgengivali, alle quali vengono fissate le riabilitazioni protesi-che.
Per l’inserzione e la successiva protesizzazione, gli impianti del sistema tioLogic© sono corredati da appositi strumenti, componenti per le sovrastrut-ture ed accessori. Si possono utilizzare esclusiva-mente i componenti originali del sistema implan-tologico tioLogic© in conformità alle specifiche istruzioni descritte nei relativi manuali.
Ulteriori indicazioniGli impianti dentali vengono inseriti con un‘alta percentuale di successo ed hanno una lunga du-rata. Ciò nonostante il successo del trattamento non può essere garantito. L‘utilizzatore deve ri-conoscere e documentare questi casi e renderli noti alla Dentaurum Implants.
ProduttoreDentaurum Implants GmbH I Turnstraße 31 75228 Ispringen I Germania
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Imballo e sterilitàTutti gli impianti tioLogic© vengono forniti singo-larmente con la relativa vite di chiusura in una doppia confezione sterilizzata a raggi gamma. Sono esclusivamente monouso. La doppia con-fezione (cellophane e blister) protegge il conte-nitore interno - con l‘impianto sterile e la vite di chiusura - contro il rischio di contaminazioni. Il contenuto è da considerarsi sterile solo se la con-fezione è integra. Se la doppia confezione è dan-neggiata, il prodotto non deve essere utilizzato. La doppia confezione (contenitore e blister) è protetta ulteriormente da una confezione ester-na.
Tutti gli strumenti devono essere puliti, disin-fettati e sterilizzati prima di ogni utilizzo. Questo vale in particolare per il primo utiliz-zo perché gli strumenti (con l'esclusione di quelli monouso) vengono forniti non sterili. Ulteriori informazioni sono contenute nel Manuale chirurgico.
StoccaggioGli impianti tioLogic© devono essere conservati esclusivamente nella loro confezione originale in luogo asciutto, buio e a temperatura ambiente. Raggiunta la data di scadenza riportata sull'eti-chetta, gli impianti non devono essere più usati.
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Subhead innen.
Riguardo le misure precauzionali e la scelta dei componenti per la procedura protesica, si consiglia di consultare il catalogo dei prodotti ed il „Manuale protesico“.
È obbligo dell‘utilizzatore, prima dell‘uso di questo prodotto, visitare ed informare accu-ratamente il paziente. La Dentaurum Im-plants GmbH consiglia di realizzare una com-pleta documentazione clinica, radiologica, fotografica e statistica.
I componenti del sistema implantologico tio-Logic© possono essere documentati grazie alle etichette supplementari, per esempio nella cartella clinica o nel „Passaporto del pa-ziente“ (REF 989-961-51).
Nell‘uso intraorale, l‘operatore deve proteg-gere i prodotti contro l‘aspirazione.
Non tutti i componenti sono disponibili in tutti i Paesi.
Indicazioni di sicurezza
Utilizzo, disponibilità, misure precauzionali, documentazioneI prodotti tioLogic© sono destinati solo a medici, odontoiatri ed odontotecnici e tra questi possono essere usati solamente da coloro che abbiano esperienza nell‘implantologia dentale, inclusa la diagnosi, la pianificazione preoperatoria, la pro-cedura chirurgica e la ricostruzione protesica.
Prima dell‘uso, l‘utilizzatore deve aver accurata-mente letto e capito tutte le istruzioni contenute nei manuali tioLogic©. Sempre prima dell‘uso, si consiglia vivamente all‘utilizzatore di seguire uno dei corsi di formazione promossi dalla Dentaurum Italia riguardanti il sistema implantare tioLogic©, per imparare le procedure di tecniche adeguate. Le istruzioni d‘uso contenute nei manuali non possono infatti coprire tutte le situazioni per l‘im-piego immediato.
Riguardo le misure precauzionali e la scelta dei componenti per la procedura chirurgica, si consiglia di consultare il catalogo dei prodotti ed il presente manuale.
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Qualità, garanzia e responsabilità, sviluppo Lo sviluppo, gli studi clinici, la produzione ed il controllo di qualità dei prodotti tioLogic© sono realizzati secondo la direttiva 93/42/CEE per i pro-dotti medicali.
La garanzia e la responsabilità decadono in caso di un uso non corretto dei prodotti da parte dell‘utilizzatore o di una terza persona. Ciò vale anche nel caso di combinazione di prodotti del programma tioLogic© con prodotti di altre azien-de, se questo non è stato espressamente consi-gliato dalla Dentaurum Implants.
La lavorazione e l‘uso dei prodotti avvengono al di fuori della possibilità di controllo da parte del-la Dentaurum Implants e sono quindi esclusiva responsabilità dell‘utilizzatore.
La consulenza tecnica (verbale e scritta), è effet-tuata secondo lo stato dell‘arte, della scienza e della tecnologia conosciuta al momento della messa in commercio del prodotto. Essa non eso-nera l‘utilizzatore dal dovere di controllare l‘ade-guatezza del prodotto alle indicazioni e gli usi previsti. Si tratta, in questo caso, esclusivamente di consigli non vincolanti, dai quali non può es-sere dedotta alcuna assicurazione o garanzia.
Tutti i prodotti sottostanno ad un continuo svi-luppo, secondo lo stato attuale delle conoscenze scientifiche. Il produttore si riserva il diritto di ap-portare modifiche alla costruzione, al design ed ai materiali impiegati.
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