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manuale per l’installatore - 1/3 tipologie d’installazione - 2/3 manuale del software - 3/3 TA010976B - N. 4 del 11.11.2002 M.T.M. s.r.l. Via La Morra, 1 12062 - Cherasco (Cn) - Italy Tel. ++39 0172 48681 Fax ++39 0172 488237

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manuale per l’installatore - 1/3tipologie d’installazione - 2/3

manuale del software - 3/3

TA010976B - N. 4 del 11.11.2002

M.T.M. s.r.l.

Via La Morra, 112062 - Cherasco (Cn) - ItalyTel. ++39 0172 48681Fax ++39 0172 488237

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INDICE

INTRODUZIONE COS’È IL PROGRAMMA PER INSTALLA TORI SEQUENT A CHI È RIVOLTO IL MANUALE

RIFERIMENTI UTILI

1. CHE COSA MI SERVE PER INIZIARE?1.1 IL PERSONAL COMPUTER 1.2 IL CAVO DI COMUNICAZIONE PER IMPIANTI SEQUENT 1.3 SOFTWARE E CHIAVE HARDWARE

2. INSTALLAZIONE DEL SOFTWARE E UTILIZZO DELLA CHIAVEHARDWARE

2.1 INSTALLAZIONE DEL SOFTWARE “SEQUENT” SU PC DA CDROM 2.2 INSTALLAZIONE DEL SOFTWARE “SEQUENT” SU PC DA DISCHETTI

3. AVVIO DEL PROGRAMMA E SUA STRUTTURA3.1 DESCRIZIONE DELLA PAGINA INIZIALE 3.2 I PULSANTI PRINCIPALI 3.2.1 IL PULSANTE “PROGRAMMAZIONE” 3.2.2 IL PULSANTE “MESSA A PUNTO” 3.2.3 IL PULSANTE “DIAGNOSTICA” 3.2.4 IL PULSANTE“UTILIT A’ ”

4. PROGRAMMAZIONE4.1 TIPI DI FILES DI PROGRAMMAZIONE

4.1.1 FILE S19 4.1.2 FILE FSF 4.1.3 FILE AAP

4.2 PROGRAMMAZIONE CENTRALINA4.2.1 PROGRAMMAZIONE PERSONALIZZATA GUIDATA

4.2.1.1 Tipo Impianto 4.2.1.2 Calibrazione impianto e iniettori 4.2.1.3 Calibrazione sensori di temperatura (solo per installazioni metano) 4.2.1.4 Calibrazione giri 4.2.1.5 Calibrazione TPS 4.2.1.6 Calibrazione sonda lambda 4.2.1.7 Salvataggio file FSF

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4.2.1.8 Automappatura 4.2.1.8.1 MAPPATURA A BENZINA

4.2.1.8.2 AUTOMAPPATURA A GAS

4.2.1.9 Invio parametri alla centralina

4.2.2 PROGRAMMAZIONE “D A ARCHIVIO”

5. MESSA A PUNTO 5.1 FUNZIONI GIÀ DESCRITTE IN PRECEDENZA5.2 TIPO IMPIANTO 5.3 CALIBRAZIONE LIVELLO 5.4 P1-MAP

5.4.1 CALIBRAZIONE MAP MEDIANTE P1 5.4.2 CALIBRAZIONE MAP MEDIANTE MANOMETRO ESTERNO

5.5 COMMUTAZIONE 5.6 TRANSITORI E RILASCI 5.7 AUTOADATTATIVITÀ

6. DIAGNOSTICA 6.1 VISUALIZZAZIONE DA TI

6.1.1 PARAMETRI DI MEMORIZZAZIONE

6.1.2 INIZIO/RIPRESA DI REGISTRAZIONE

6.1.3 BLOCCA GRAFICI

6.1.4 IMPOSTAZIONI

6.1.5 USCITA DALLA PAGINA

6.2 TEST ATTUATORI 6.3 VERSIONE CENTRALINA

6.3.1 DESCRIZIONE DEI PARAMETRI

6.3.1.1 Codice centralina 6.3.1.2 Versione caricatore 6.3.1.3 Versione software 6.3.1.4 Versione mappatura 6.3.1.5 Codice veicolo 6.3.1.6 Versione calibrazioni 6.3.1.7 Data di prima programmazione 6.3.1.8 Codice programmatore

7. UTILITÀ 7.1 SCELTA LINGUA7.2 COMUNICAZIONE

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7.3 SCHEMI ELETTRICI 7.4 SALVA CONFIGURAZIONE 7.5 ARCHIVI MAPPATURE 7.6 CREAZIONE DISCHI 7.7 AGGIORNAMENTO DATI

7.7.1 AGGIORNAMENTO DA CDROM 7.7.2 AGGIORNAMENTO DA DISCHETTI

7.7.2.1 Mappature di tutte le autovetture disponibili 7.7.2.2 Software Sequent 7.7.2.3 Aggiornamento Software Sequent 7.7.2.4 Aggiornamento software centralina Fly SF 7.7.2.5 Aggiornamento caricatore centralina Fly SF

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COS’È IL PROGRAMMAPER INSTALLA TORISEQUENT

Se “SEQUENT” è il sistema diiniezione gassosa sequenzialefasata più all’avanguardia ed incontinua evoluzione prodotto dallaBRC, l’interfaccia su PC rappresen-ta il più evoluto strumento di messaa punto e diagnosi di un impianto agas che la BRC abbia mai prodottoe distribuito.

Possiamo pensare alla centrali-na elettronica “FLY SF” come alcervello del sistema “SEQUENT”,che in ogni istante ne ha il pienocontrollo, determinando la carbura-zione, eseguendo i vari calcolibasati sui segnali dei sensori,aggiornando continuamente le suemappe, ecc. Ma per fare questo,essa ha bisogno di essere pro-grammata, tarata, di sapere conquali mappe e con quali parametrigestire il veicolo sulla quale è mon-tata.

Lo strumento per avere il pienocontrollo della centralina, e quindidel sistema SEQUENT, è il pro-gramma per installatori su PC. Inpratica, per arricchire, smagrire,cambiare i parametri della commu-tazione, aumentare o diminuire glianticipi di accensione, tarare il sen-sore di livello gas nel serbatoio,verificare se ci sono errori di mon-taggio dell’impianto elettrico, visua-lizzare i parametri fisici (pressionee temperatura del gas, pressionedel collettore di aspirazione, ecc.) efunzionali (tempi di iniezione e dutycycle iniettori, sonda lambda, cen-tratura mappe, ecc.) non si dovrà

agire su viti, manopole, interruttori“reali”, che si trovano qua e la nel-l’impianto, ma si interverrà sempree solo in modo “virtuale”, tramitel’interfaccia che il programma suPC rappresenta.

A CHI È RIVOLTO ILMANUALE

Il presente manuale è rivolto achi:

• installa o mette a puntoimpianti gas “SEQUENT”,• ha installato il programma perinstallatori “SEQUENT” sul PC,• necessita di una guida di riferi-mento sul programma per PC ,• desidera comprendere oapprofondire i principi di funzio-namento del sistema“SEQUENT”,• necessita di un supporto per lamessa punto e la risoluzione deiproblemi del sistema“SEQUENT”.

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INTRODUZIONE

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Per ulteriori informazioni sulsistema “SEQUENT”, si consiglia diconsultare gli altri manuali e fogliinformativi pubblicati da BRC.

• Manuale per l’installatore. E’ la strada più semplice perottenere informazioni di base,generali e riguardanti l’installa-zione dell’impianto SEQUENT. In esso si possono inoltre repe-rire: • nozioni sul principio di funzio-namento del sistema e sulla suastruttura,• una descrizione dettagliata deicomponenti che lo compongo-no,• indicazioni sul montaggio dellaparte meccanica e sui collega-menti elettrici.

• Tipologie di installazione. Contiene gli schemi elettrici e dimontaggio generici riferiti aglisvariati tipi di installazione che sipossono incontrare. I casi elen-cati sono distinti principalmentesulla base del numero di cilindrie loro disposizione e sullapotenza del veicolo. E’ utilesoprattutto quando l’installatorelavora in assenza di kit dedicati.

• Istruzioni specifiche.Sono le istruzioni meccaniche egli schemi elettrici relativi ad unavettura particolare, vista nei det-tagli presso la sede BRC, di cuivengono indicati con precisionesia i collegamenti elettrici sia ladisposizione meccanica deicomponenti. In questi casi vieneanche fornito un kit dedicato

contenente le staffe costruiteapposta ed eventualmente ilcommutatore personalizzato, daassociare ad un kit base e ad unkit standard, come riportatosulle istruzioni stesse.

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RIFERIMENTI UTILI

Il Common Rail modulare per il gas

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In breve, ecco ciò che serve perpoter dialogare con la centralinadell’impianto SEQUENT:

1. Personal computer portatile.2. Cavo di comunicazioneSEQUENT (codice DE512114)3. Software per PC SEQUENTsu CDROM 4. Chiave hardware SEQUENT

Escludendo i l PC, che puòessere richiesto a parte alla BRC, ilresto del materiale è contenuto nelkit “Software per SEQUENT” codi-ce 90AV99002033.

In figura 1.1 potete vedere uncavo di comunicazione perSEQUENT, mentre in figura 1.2.A e1.2.B si vede come appare unachiave hardware, di tipo per portaparallela nel primo caso e di tipoper porta USB nel secondo. Siricorda che la chiave hardware perSEQUENT si riconosce dalla scritta“SEQUENT” o “SF” stampata acaldo su un lato; altre chiavihardware, anche di altri sistemiBRC non funzioneranno.

Passiamo ora a descrivere bre-vemente le caratteristiche di questomateriale.

1.1 IL PERSONAL COMPU-TER

Il software SEQUENT è statoscritto per poter essere utilizzato supersonal computer con sistemaoperativo Windows® 95 (solo ver-sione 4.00950b o superiore),Windows® 98, Windows® 2000,Windows® ME e Windows® XP.

Di seguito le caratteristicheHardware richieste:

• Caratteristiche Hardware mini -me:

• Microprocessore: Pentium 133 • Memoria RAM :16 MB• Hard Disk: 1 GB• Schermo 800X600• 1 porta seriale

• Caratteristiche Hardware consi -gliate:

• Microprocessore: Pentium II 350 • Memoria RAM :64 MB• Hard Disk: 1 GB• Schermo 800X600• 1 porta seriale

BRC può fornire su richiesta PCportatili adatti allo scopo, la cui fun-zionalità è già stata provata e testa-

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1. CHE COSA MISERVE PERINIZIARE?

Fig. 1.1 - Cavo dicomunicazioneSEQUENT

Fig. 1.2.A - ChiaveHardware per portaparallela

Fig. 1.2.B - ChiaveHardware per portaUSB

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ta e su cui è già stato installato ilsoftware nella versione più recente.

1.2 IL CAVO DI COMUNICA-ZIONE PER IMPIANTISEQUENT

E’ un cavo che contiene un cir-cuito elettronico in grado di tradurrei segnali di comunicazione prove-nienti dalla centralina, che sonoconformi allo standard automobili-stico ISO 9141 e ISO 15031 neisegnali adatti per il PC, cioè secon-do lo standard della comunicazioneseriale RS232. Il cavo non è com -patibile con quelli già usati peraltri sistemi di BRC , come peresempio FLYING INJECTION ,JUST e JUST HEAVY.

Può essere ordinato alla BRCindicando il codice DE512114.

1.3 SOFTWARE E CHIAVEHARDWARE

Il software può essere contenu-to nel CDROM o nei Floppydiskche vengono fornit i con i kit“Software per SEQUENT” codice90AV99002033 (vers. CDROM) ocod. 90AV99002034 (vers.Floppydisk 3,5”).

Gli aggiornamenti con cui pro-grammare la centralina, sono perio-dicamente forniti da BRC alla pro-pria rete di vendita e possonocomunque essere scaricati dal sitoBRC, all’indirizzo www.brc.it.

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L’installazione può avvenire siatramite CDROM, sia tramitedischetti, quest’ultimi anche scari-cabil i da internet all ’ indirizzohttp://www.brc.it.

Allo stesso modo è possibileaggiornare il software su PC ed ifiles di programmazione della cen-tralina (software, caricatore, map-pature e tarature) sia da CDROM,sia da dischetti scaricati da internet.

Per poter programmare unacentralina, oltre al programmaSEQUENT, che consente di con-trollare la centralina e di program-marla, sono necessari anche i filesda trasferire sulla centralina stessa,e in particolare:

• Il programma che fa funziona-re la centralina• Il caricatore, che consente dipassare da un programma giàpresente sulla centralina ad unonuovo• I f i les che contengono lemappe delle vetture già svilup-pate (quelli con nome del tipo.AAP)• I files che contengono le tara-ture delle vetture già sviluppate(quelli con nome del tipo .FSF)

Ma partiamo da zero e suppo-niamo di voler effettuare l’installa-zione. Esaminiamo in dettaglioentrambi i casi di programmazioneda CDROM e da dischetti.

2.1 INSTALLAZIONE DELSOFTWARE “SEQUENT”SU PC DA CDROM

Dopo essersi procurati il PC por-

tatile e il CDROM di installazione,per installare i l software“SEQUENT” bisogna seguire iseguenti passi:

1. Accendere il computer edattendere che si avvii.

2. Inserire il CD-ROM3. Attendere che si avvii auto-

maticamente il programma di instal-lazione (se ciò non avviene proce-dere come indicato nella nota chesegue questa procedura).

4. Nella schermata mostrata infigura 2.1 premere sull ’ iconaSEQUENT.

5. Nella schermata di figura 2.2premere sull’icona SEQUENT se sieffettua l’installazione del program-ma per la prima volta; premere sul-l’icona UPDATE SEQUENT peraggiornare il software già installato.

6. La procedura guidata Vi con-durrà attraverso tutti i passi dell’in-stallazione: ad ogni domandarispondere “Next”, oppure risponde-re affermativamente.

7. Se l’installazione propone discegliere la destinazione per l’in-stallazione, lasciare quella originalee proseguire premendo il tasto“Next”.

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2. INSTALLAZIONEDEL SOFTWARE EUTILIZZO DELLACHIAVE HARDWARE

Fig. 2.1 - Prima schemata d’installazione

Fig. 2.2 - Seconda schermata d’installazione

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8. A questo punto inizia l’in-stallazione del programma (Figura2.3); attendere che la barra a scor-rimento raggiunga il 100%.

9. Nella f inestra“InstallSchieldWizard Complete”(Figura 2.4) premere il tasto Finish.

10. A questo punto il computerpotrebbe chiedere di chiudere eriavviare Windows®: rispondere diSi.

NOTA: l’avvio automaticodell’installazione del programmaSEQUENT all ’ inserimento delCDROM dipende dalle impostazionidel computer in cui il CDROM vieneinserito. Nel caso l’installazione nonsi avvii automaticamente, è neces-sario avviare il programma “Setup”nella cartella principale del CDROM(Premere il pulsante Start > Esegui,scrivere “D:\Setup.exe” e premereOK. “D” rappresenta la lettera concui è identificato il CDROM: se èdiversa sul computer di destinazio-ne occorre inserire la lettera corret-ta).

2.2 INSTALLAZIONE DELSOFTWARE “SEQUENT”SU PC DA DISCHETTI

Se invece si vuole effettuare l’in-stallazione attraverso i dischetti, sidevono seguire i seguenti passi:

1. Accendere il computer edattendere che si avvii.

2. Inserire il dischetto di installa-zione del software SEQUENTnumero uno nel PC.

3. Avviare il programma “Setup”(Premere il pulsante Start > Esegui,scrivere “A:\Setup.exe” e premereOK).

4. Il programma di installazioneguiderà l’operatore nella proceduradi installazione.

5. Ad ogni domanda dell’installa-zione guidata rispondere “Next”,oppure rispondere affermativamen-te.

6. Se l’installazione propone di

scegliere la destinazione per l’in-stallazione, lasciare quella originalee proseguire premendo il tasto“Next”.

7. A questo punto inizia l’in-stallazione del programma (Figura2.3); attendere che la barra a scor-rimento raggiunga il 100%.

8. Nella f inestra“InstallSchiedWizard Complete”(Figura 2.4) premere il tasto Finish.

9. A questo punto il computerpotrebbe chiedere di chiudere eriavviare Windows®: rispondere diSi.

10. Inserire la chiave hardware

nella presa per stampante (o paral-lela), normalmente posta sul retrodel portatile, oppure, nelle nuoveversioni di PC inserire la chiaveUSB nella porta USB.

11. Lanciare i l programma(Pulsante Start > Programmi >Sequent).

Il nuovo programma è ora ingrado di funzionare ma occorreancora installarvi le mappaturedisponibili e gli altri files con cuiprogrammare le centraline, disponi-bili presso il sito www.brc.it o trami-te dischetti e CDROM.

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Fig. 2.3 - Installazione con barra di scorrimento

Fig. 2.4 - Installazione con tasto Finish

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3.1 DESCRIZIONE DELLAPAGINA INIZIALE

Dopo aver effettuato corretta-mente l’installazione, se la chiavehardware è stata inserita nellaporta stampante o USB del portati-le, è possibile avviare ed usare ilprogramma SEQUENT. Per avviareil programma basta effettuare dop-pio click sull’icona SEQUENT pre-sente sullo sfondo del PC, oppuresi può andare a puntare con i lmouse nell’angolo in basso a sini-stra dello schermo e selezionare“Avvio” o ”Start” > Programmi >SEQUENT.

ATTENZIONE!: Per una cor-retta visualizzazione delle paginedel programma, è necessarionascondere la “barra degli strumen-ti” di Windows® (vedi figura 3.1).Per fare ciò è sufficiente posiziona-re il puntatore del mouse sullabarra, in una zona libera da iconedi programmi aperti, premere con ilpulsante destro, selezionare“Proprietà” ed infine selezionare leopzioni “Sempre in primo piano” e“Nascondi automaticamente”, comemostrato in figura 3.1.

All’atto del primo avvio (fig. 3.2),il programma SEQUENT si presen-ta con le scritte in inglese. Per cam-biare lingua è sufficiente, all’internodel programma cliccare su UTI-LITY.

Nel menu che appare cliccaresu “CHANGE LANGUAGE”; sele-zionare la lingua con la quale sivuole utilizzare il programma, quin-di premere su CHOOSE (fig. 3.3).

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3. AVVIO DEL PRO-GRAMMA E SUASTRUTTURA

Fig. 3.1 - Nascondere la barra strumenti di Windows®

Fig. 3.3 - Primo avvio - selezione lingua

Fig. 3.2 - Primo avvio - cambio lingua

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Apparirà un finestra con la scrit-ta “WARNING” che avvisa l’installa-tore che si sta effettuando un cam-bio di lingua. Cliccare quindi su OKed uscire dal programma cliccandosu EXIT.

Riavviando il programma questosi prsenterà nella lingua preceden-temente impostata.

Nella descrizione del presentemanuale è stato ovviamente sceltala lingua italiana.

Ad un nuovo riavvio, la finestradi avvio del programma si presentaora come mostrato in figura 3.4.

Salta subito agli occhi la grossaicona col simbolo SEQUENT; posi-zionandoci il puntatore del mousesopra, esso prenderà la forma di unpunto interrogativo, mentre pre-mendo col sinistro si aprirà unafinestra con alcune informazioni sulsoftware installato, come si vede infigura 3.5.

La versione del software instal-lata su PC si può anche leggere inbasso a destra, senza bisogno dinessuna azione particolare daparte dell’utente.

Nella parte inferiore dello scher-mo sono presenti 4 pulsanti, chechiameremo “pulsanti principali”,sui quali sono disegnate altrettantecartelle; sui pulsanti compaiono lescritte: PROGRAMMAZIONE,MESSA A PUNTO, DIAGNOSTICAE UTILITA’.

Vedremo tra breve a cosa ser-vono e come si usano.

Un po’ più in alto delle cartelleappena descritte c’è un ulteriorepulsante con la scritta “ESCI”.Premendo tale pulsante si abban-dona il programma; se non si sonofatte particolari modifiche o se sisono salvate tutte le modificheeffettuate, il programma si chiuderàimmediatamente. Se invece sonostate effettuate modifiche o opera-zioni che non sono ancora state

salvate o memorizzate sulla centra-lina, il programma, prima di uscire,avviserà l’operatore della situazio-ne e chiederà se si intende salvareil lavoro svolto oppure no.

ATTENZIONE!: rispondendodi non salvare in questo

punto, le modifiche andranno persein modo non recuperabile.

Nella parte al fondo dello scher-mo sono presenti due caselle,basse e lunghe, che si estendonociascuna per metà della larghezzadello schermo. In quella più a sini-

stra compaiono delle scritte cheindicano lo stato attuale dellacomunicazione (Aggancio,Comunicazione OK, ecc..) Lacasella di destra mostra inveceeventuali errori di comunicazione,come per esempio quando avvienel’interruzione della programmazionedella centralina, o altri eventi simili.

3.2 I PULSANTI PRINCIPALI

Come già detto poc’anzi, i pul-santi principali sono 4 e si trovanosul fondo della schermata.

Si noti che le cartelle che ci

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Fig. 3.4: Pagina principale di SEQUENT

Fig. 3.5: Pagina principale di SEQUENT premendo sull’icona

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sono disegnate sopra appaionotutte chiuse (vedi f igura 3.1).Ciascun pulsante riporta una dicitu-ra scritta sotto il disegno della car-tella; da sinistra verso destra trovia-mo rispettivamente:

• PROGRAMMAZIONE• MESSA A PUNTO• DIAGNOSTICA• UTILITA’Si noti la lettera sottolineata.

Il concetto di base da ricordareper usare questo programma è chea ciascun pulsante principale èassociata una funzione principaleche esso svolge. Per meglio com-prendere la filosofia di fondo, si puòimmaginare che ciascun pulsanteprincipale sia un grosso cassettoche contiene tutti gli attrezzi neces-sari per svolgere una determinataoperazione. Quando decido di com-piere tale operazione , apro il cas-setto che mi interessa (cioè premosul pulsante principale che miserve), scelgo lo strumento cheintendo usare, ed eseguo l’opera-zione desiderata.

Così, per tutto ciò che riguardala programmazione della centralinafarò riferimento al pulsante “PRO-GRAMMAZIONE”, mentre per faredella messa a punto su una centra-lina già programmata in preceden-za sceglierò il pulsante “MESSAPUNTO”, per verificare se ci sonoerrori di installazione o per eseguirei test sugli attuatori premerò il pul-sante “DIAGNOSTICA” ed infineper impostare alcune opzioni delprogramma (ad esempio la lingua, iparametri di comunicazione, ecc.)dovrò aprire il “cassetto” delle UTI-LITA’.

Premendo ciascun pulsante, lacartella disegnata su di esso siapre e si vede nell’icona che neviene estratto i l contenuto.Contemporaneamente nella partesinistra dello schermo appaiono deipulsanti, a ciascuno dei quali èassociato un compito specifico; si

tratta degli strumenti di cui abbiamoaccennato.

Ciascun pulsante principale èselezionabile tramite un click delmouse, oppure premendo e mante-nendo premuto il tasto “ALT” sullatastiera e premendo contempora-neamente la lettera sottolineatacorrispondente al pulsante (adesempio ALT+P per PROGRAM-MAZIONE, ALT+M per MESSA APUNTO, ecc.).

E’ anche possibile selezionare ilpulsante usando le frecce versol’alto e verso il basso della tastiera:il pulsante di colore rosso è quelloselezionato. Premendo il tasto diinvio da tastiera si ottiene l’effetto dipremere col mouse sul pulsanteselezionato in rosso.

Segue una breve descrizionedelle funzioni svolte dai pulsantiprincipali; per una descrizione det-tagliata, che comprende le proce-dure complete da usare per ognisingola funzione, si faccia riferi-mento ai capitoli seguenti.

3.2.1 IL PULSANTE

“PROGRAMMAZIONE”

Si tratta del pulsante principalecon il quale si può effettuare la pro-grammazione di una centralina, siaessa vergine o già programmata inprecedenza. E’ possibile sia effet-tuare la programmazione tramitefiles già archiviati in precedenza oforniti dalla BRC (scegliendo il tasto“DA ARCHIVIO” ), sia effettuareun’automappatura (scegliendo iltasto “PERSONALIZZATA GUIDA-TA” ). E’ forse superfluo ricordareche i due tasti citati compaionosulla sinistra dello schermo dopoaver selezionato il tasto principale“PROGRAMMAZIONE”.

3.2.2 IL PULSANTE

“MESSA A PUNTO”

Contiene tutte le funzioni neces-

sarie a modificare mappe, tarature,parametri di commutazione, e tutti iparametri che influenzano il funzio-namento dell’impianto SEQUENT.Utilizzando gli strumenti di MESSAA PUNTO è possibile per esempioritoccare qualsiasi fase della proce-dura guidata separatamente dallealtre, cambiare i parametri di com-mutazione da benzina a gas, cor-reggere le mappe autoadattative,ecc.

3.2.3 IL PULSANTE

“DIAGNOSTICA”

Consente di vedere i vari dati,utili per capire se ci sono eventualiproblemi o errori di installazione, diverificare quale software, caricatoree mappe sono installati sulla cen-tralina, di effettuare i test per verifi-care il corretto funzionamento degliattuatori (iniettori, elettrovalvole,relè, ecc.).

3.2.4 IL PULSANTE

“UTILIT A’ ”

Sono qui raggruppati tutti glistrumenti di utilità generale che nonrientrano nelle categorie preceden-ti, e che consentono di effettuarediverse operazioni utili per aggior-nare il programma su PC o permodificarne alcuni aspetti: si puòcambiare la lingua utilizzata dalprogramma su PC, cambiare iparametri di comunicazione con lacentralina, visualizzare gli schemielettrici, estrarre la mappatura e leimpostazioni da una centralina sal-vandole sul PC, gestire gli archivicon le mappature delle vetture giàviste in passato, creare i dischi perpoter trasportare le mappature daun PC ad un altro, effettuare l’ag-giornamento dei dati sul proprioPC.

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4.1 TIPI DI FILES DI PRO-GRAMMAZIONE

La procedura di programmazio-ne della centralina FLY SF si basasullo scaricamento di tre diversi tipidi files:

1. File .S192. File .FSF3. File .AAP

4.1.1 FILE S19

I files con estensione S19 con-tengono gli algoritmi e le strategieutilizzate dal sistema SEQUENT.Ogni volta che si effettua unanuova programmazione della cen-tralina, è opportuno aggiornare ilsoftware S19 con l'ultima versionepresente sul PC. (Ovviamenteoccorre tenere aggiornato anche ilPC). Questo consente di avere adisposizione tutte le funzionalità estrategie sino a quel momentoimplementate.

Per chiarire meglio la funzionedei files S19, si potrebbe dire che èquello che attraverso i parametricaratteristici della vettura (file FSF),i parametri di mappatura (file AAP)e i dati provenienti dai vari sensoriacquisiti, si occupa di calcolare l'e-satta portata di gas da fornire almotore e di conseguenza pilota gliiniettori.

4.1.2 FILE FSF

Il file FSF contiene i dati caratte-ristici della vettura installata.Contiene ad esempio, il tipo diimpianto (GPL oppure Metano), iltipo di motore (Aspirato oppure

sovralimentato), i parametri di cali-brazione di tutti i segnali provenien-ti dai sensori acquisiti, i parametri dicommutazione, gli eventuali para-metri per le strategie dei transitori, iparametri per la regolazione deglianticipi etc.

4.1.3 FILE AAP

Il file AAP contiene la mappaturadella vettura. In particolare contienela mappatura di riferimento a benzi-na, la mappatura a gas e la mapparelativa allo stato delle celle. Lamappa dello stato celle serve ad

identificare il tipo di funzionamentodella vettura nelle varie zone di fun-zionamento, identificate da coppiegiri motore MAP. Le celle possonoessere di tipo Open-Loop (anelloaperto) oppure Closed-Loop (anellochiuso).

4.2 PROGRAMMAZIONECENTRALINA

Nel caso si desideri effettuareuna programmazione centralinaoccorre selezionare dalla scherma-ta principale i l tastoProgrammazione. Sono disponibili

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Calibrazione sondalambda

(passo 5)

Salvataggio fileFSF

(passo 6)

Automappatura(passo 7)

Selezione del tipo diimpianto(passo 1)

Inizio procedurapersonalizzata

guidata

Calibrazioneimpianto e iniettori

(passo 2)

Calibrazione giri(passo 3)

Calibrazione T.P.S.(passo 4)

Comunicazione difine della procedura

(passo 8)

GPL Metano

Calibrazione sondalambda

(passo 6)

Salvataggio file FSF(passo 7)

Automappatura(passo 8)

Calibrazione giri(passo 4)

Calibrazione T.P.S.(passo)

Comunicazione difine della procedura

(passo 9)

Selezione del tipo diimpianto(passo 1)

Calibrazioneimpianto e iniettori

(passo 2)

Calibrazione sensoridi temperatura

(passo 3)

Inizio procedurapersonalizzata

guidata

4. PROGRAMMAZIO-NE

Fig. 4.1: I passi della procedura personalizzata guidata

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due differenti modalità di program-mazione:

• Personalizzata guidata• Da archivio

4.2.1 PROGRAMMAZIONE

PERSONALIZZATA GUIDATA

Questo tipo di programmazionesi effettua quando, quando si vuoleinstallare una nuova vettura dellaquale non sia disponibile la map-patura. In tal caso si procede allaconfigurazione dei parametri carat-teristici e successivamente all'auto-mappatura vera e propria. La pro-cedura guidata è costituita da 8passi per il GPL, 9 per il metano,come mostrato nella figura 4.1.

A questa procedura si accedeselezionando i l tastoProgrammazione in fondo alloschermo, e quindi i l tastoPersonalizzata guidata, sulla sini-stra. L’installatore viene guidatopasso a passo attraverso tutte levarie fasi della procedura da unascritta rossa a caratteri maiuscoliposta circa al centro dello schermo.E’ possibile percorrere la proceduratornando indietro di uno o più passi,oppure avanzando di uno o piùpassi, utilizzando i pulsanti AVANTIe INDIETRO al fondo dello scher-mo (vedi per esempio figura 4.4b),oppure con i tasti PgUp e PgDwndella tastiera.

Per eseguire correttamente que-sta procedura occorre rispettare lecondizioni indicate nella parte altadella videata (vedi figura 4.2), chead ogni passo indica in che statodeve essere:

• Il motore (acceso o spento)• Il contatto chiave (inserito odisinserito)• Il commutatore (in posizionebenzina o gas)• Il veicolo (fermo o in movimen-to)

Attenzione: eseguendo la proce-dura di calibrazione guidata tutti i

parametri presenti sulla centralinaverranno persi.

Di seguito sono spiegati i passidella procedura Personalizzata gui-data

4.2.1.1 Tipo Impianto

E’ il primo passo della procedu-ra, come si vede in figura 4.3; essoconsente di selezionare il tipo d'im-pianto in relazione a ciò che effetti-vamente si è installato sulla vettura.Si può scegliere tra due tipi d'im-pianto: GPL o METANO.

Nel caso di un normale impianto

a GPL o a Metano, dopo aver sele-zionato la casellina corrispondenteal tipo di impianto è sufficiente pre-mere i l tasto INVIA.Automaticamente verranno inviatiin centralina il software ed unamappatura standard che consenti-ranno di effettuare la calibrazionedella vettura. Al termine dell'inviodati verrà chiesto di disinserire ereinserire successivamente il con-tatto chiave. Fatta quest’operazioneverrà letto il contenuto della centra-lina e si passerà al passo successi-vo, senza ulteriore intervento daparte dell’installatore.

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Fig. 4.2 - Condizioni nella parte alta)

Fig. 4.3 - Procedura guidata – tipo impianto

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NOTA: Appena entrati in questa scher-

mata, prima di effettuare qualsiasioperazione, il programma su PCverifica la versione del caricatorepresente sulla centralina, confron-tandola con l’ultima versione pre-sente su PC. Se la centralina nonha il caricatore aggiornato, compa-rirà un messaggio che avvertirà diprocedere al suo aggiornamento,come mostrato in figura 4.3a; in talcaso non sarà consentito prosegui-re con i passi successivi della pro-cedura guidata finché non si saràeffettuato l’aggiornamento (vedereil paragrafo 4.2.2 in cui è descrittocome fare).

In casi particolari, che verrannoindicati dalla BRC, potrebbe esserenecessario scaricare sulla centrali-na un software diverso da quellonormalmente utilizzato; ciò è possi-bile attraverso i l tasto ALTRO.Premendolo compare la scelta trale seguenti possibilità:

• Standard: corrisponde ai tipidi software normalmente distri-buiti dalla BRC. Senza particola-re autorizzazione dei tecniciBRC dovranno essere selezio-nati solo software di tipo stan-dard• Particolare: corrisponde asoftware per particolari utilizzatiper esigenze di prova e svilup-po. Questi software devonoessere utilizzati solo su precisaindicazione dei tecnici BRC.Dopo aver scelto questa opzio-ne, è necessario selezionare colmouse il software che si intendetrasferire, quindi premere il pul-sante OK nella finestra di sceltadel software (vedi figura 4.4)

4.2.1.2 Calibrazione impianto einiettori

E’ il secondo passo della proce-dura, sia nel caso di impianto GPLche Metano; serve per precisareulteriori informazioni sul tipo diimpianto installato. In particolar

modo consente d'indicare se l'im-pianto è di t ipo Aspirato oSovralimentato (turbo). Come sivede in figura 4.4b, nel riquadroche consente di scegliere tra aspi-rato e sovralimentato è ancorariportata (per comodità dell’installa-tore) la scelta tra GPL e Metanofatta nel passo precedente, ma nonè più possibile cambiarla (la scrittarelativa all'impianto appare grigia).Per farlo occorre premere sul tastoIndietro e ripetere la procedura indi-cata al passo 1.

Da questa schermata sonoanche selezionabili le seguenti

caratteristiche dell'installazione:

• Tipo iniettore: bisogna indica-re che tipo d'iniettore gas si èinstallato, scegliendo nell'elencodi quelli disponibili;

• N. Genius: indicare il numerodi riduttori Genius installati.Nella maggior parte dei casi talenumero è uno, quindi il valorepreimpostato è uno; è necessa-rio modificarlo solo se nell’im-pianto ne sono montati due;

• N. Sensori P1: indicare i l

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Fig. 4.3a - Procedura guidata – tipo impianto, caricatore non aggiornato.

Fig. 4.4 - Procedura guidata – tipo impianto premendo il pulsante “ALTRO”

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numero di sensori di pressioneP1 installati. Il numero preimpo-stato è uno, che va bene per lamaggior parte dei casi.Modificarlo se bisogna installar-ne due (consultare gli schemi diinstallazione per sapere quantice ne vogliono).

• N. Iniettori: indicare il numerocomplessivo di iniettori gasinstallati. Nella maggior partedei casi sono quattro, per cui ilnumero preimpostato è quattro.Un messaggio segnalerà all'in-stallatore il numero di centralineFLY SF da montare, in accordocon il numero di iniettori selezio-nato.

Terminate e verificate le impo-stazioni inserite premere sul tastoAvanti per proseguire nella proce-dura guidata.

Analoga sezione è attivabile,al di fuori della procedura

guidata, dalla schermata principaleselezionando Messa a punto -->Tipo Impianto

NOTA: Premendo sul tastoALTRO nel riquadro relativo all’im-pianto, è possibile impostare deilimiti di funzionamento relativi alsegnale giri motore ed alla pressio-ne al collettore MAP, come visibilein figura 4.4c. Questa operazionenon dovrebbe di norma essereeffettuata, salvo diversa indicazioneda parte dei tecnici BRC. Nel detta-glio è possibile inserire:

• Giri Min: è il minimo valore digiri presente nelle mappe: nor-malmente conviene inserire unvalore di circa 300 giri/min infe-riore al valore del regime delminimo

• Giri Max: è il massimo valoredi giri presente nelle mappe:normalmente conviene inserireun valore di circa 500-

600giri/min inferiore al valore difuori giri della vettura.

• MAP Min: è il minimo valore dipressione assoluta (in mbar) delcollettore di aspirazione presen-te nelle mappe: normalmenteconviene inserire un valore posi-tivo di circa 200-300mbar infe-riore al valore del MAP al mini-mo.• MAP Max: è il massimo valoredi pressione assoluta (in mbar)del collettore di aspirazione pre-sente nelle mappe: inserire ilmassimo valore della pressione

al collettore raggiungibile. Nelcaso di motori aspirati inserire1000, nel caso di motori sovrali-mentati inserire 1700.

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Fig. 4.4b - Procedura guidata – calibrazione impianto e iniettori

Fig. 4.4c - Procedura guidata – calibrazione impianto e iniettori premendo tasto ALTROdella sezione impianto

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Premendo invece sul tastoALTRO nel riquadro relativo agliiniettori ed altri componenti, è pos-sibile visualizzare le caratteristichedi un iniettore. E’ possibile che sidebba leggerle e comunicarleall’assistenza tecnica BRC in casodi problemi.

Analoga sezione è attivabile,al di fuori della procedura

guidata, dalla schermata principaleselezionando Messa a punto -->Tipo Impianto

4.2.1.3 Calibrazione sensori ditemperatura (solo per installazio -ni metano)

E’ il terzo passo della proceduraguidata nel caso di impiantoMetano; non è presente nel caso diimpianto GPL (vedi figura 4.1).Serve per calibrare il sensore ditemperatura dell’acqua di raffredda-mento del motore, in modo chepossa essere letto ed utilizzatodalla centralina

Scegliere sensore disabilitato senon si è collegato il sensore tempe-ratura acqua motore originale ben-zina. Scegliere sensore abilitato sesi è collegato il sensore di tempera-tura acqua motore originale benzi-na (vedi figura 4.5).

Scegliendo questa secondaopzione occorre effettuare una cali-brazione del sensore. Per eseguirela calibrazione è necessario che lamacchina sia fredda. In caso con-trario è possibile scegliere l’opzioneSensore disabil i tato in questasezione, ed eseguire la calibrazio-ne in seguito, al di fuori della proce-dura guidata, tramite l’appositaopzione del menù di Messa aPunto. Per calibrare il sensore,seguire la seguente procedura:

1. Selezionare Sensore Abilitato(vedi figura 4.6).

2. premere sul tastoCalibrazione.

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Fig. 4.4d - Procedura guidata – calibrazione impianto e iniettori premendo tasto ALTROdella sezione iniettori

Fig. 4.5 - Procedura guidata – calibrazione sensori di temperatura

Fig. 4.6 - Procedura guidata – calibrazione sensori di temperatura - acquisizione primovalore

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3. premere sul tasto Acquisisciper memorizzare la temperatura amacchina fredda. Questa operazio-ne richiederà alcuni secondi daparte del PC.

Nota: questa acquisizione vaeffettuata quando la tempe-

ratura dell'acqua motore è sufficien-temente fredda. Ad esempio conl'acqua motore circa a 40°C.

4. Inserire il valore T.Macchinafredda che corrisponde al valore ingradi Celsius della temperatura del-l'acqua motore acquisita a vetturafredda (ad esempio 40°C), comemostrato in figura 4.7, quindi pre-mere il tasto OK.

5. Accendere il motore, attende-re che la temperatura sia sufficien-temente alta ed acquisire, premen-do sul tasto Acquisisci, la tempera-tura a macchina calda (vedi figura4.8). Ad esempio si può attenderel'accensione della ventola di raf-freddamento, che avviene circa a100°C.

6. Inserire il valore T.Macchinacalda che corrisponde al valore ingradi Celsius della temperatura del-l'acqua motore a vettura calda (vedifigura 4.9). Ad esempio 100°C se siera attesa l'accensione della vento-la di raffreddamento per acquisirela temperatura a macchina calda

Terminata questa calibrazione,si prosegue premendo sul tastoAvanti; se la calibrazione è statamodificata verrà richiesto di confer-mare i dati inseriti. Normalmenteoccorre rispondere di si: in tal casoi dati verranno memorizzati (cancel-lando quelli precedenti) e si pas-serà al passo successivo della pro-cedura guidata; rispondendo di noverranno conservati i dati prece-denti e si passerà al passo succes-sivo della procedura guidata, men-tre premendo Annulla si rimarrànella pagina attuale, senza prose-guire col passo successivo dellaprocedura guidata.

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Fig. 4.7 - Procedura guidata – calibrazione sensori di temperatura - inserimento primovalore

Fig. 4.8 - Procedura guidata – calibrazione sensori di temperatura – acquisizione secon-do valore

Fig. 4.9 - Procedura guidata – calibrazione sensori di temperatura – inserimento secon-do valore

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4.2.1.4 Calibrazione giri

E’ il terzo passo della proceduraguidata nel caso di impianto GPLed il quarto nel caso di impiantoMetano (vedi figura 4.1).

Accedendo alla sezione di cali-brazione dei giri, viene visualizzato,alla voce Segnale giri impostato, iltipo di segnale giri così come vieneletto in base alle impostazioniattuali della centralina (vedi figura4.10).

Se i giri non vengono letti corret-tamente è necessario effettuare laprocedura di calibrazione automati-ca attivabile mediante il tasto diModifica Calibrazione.

Premendo tale tasto il program-ma richiederà di mantenere il moto-re acceso al minimo a benzina(vedi figura 4.11).

Rispettando tale richiesta saràsufficiente premere OK per effettua-re la rilevazione automatica del tipodi segnale giri.

A questo punto, se il segnale giriè uno di quelli predefiniti dal siste-ma, ne verrà visualizzato il nomealla voce Tipo di segnale giri rileva-to dalla procedura automatica. Nelcaso in cui il segnale giri utilizzatonon fosse uno di quelli predefiniti,verrà visualizzato il messaggio“Nessuna impostazione predefinita”ed in tal caso occorrerà settaremanualmente i parametri mediantele impostazioni che appaiono pre-mendo il tasto ALTRO (N.B. Perquesta operazione rivolgersi ai tec-nici BRC).

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Fig. 4.10 - Procedura guidata – calibrazione giri

Fig. 4.11 - Procedura guidata – calibrazione giri premendo il tasto Modifica Calibrazione.

Fig. 4.12 - Procedura guidata – calibrazione giri premendo il tasto ALTRO

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Se la procedura automatica hainvece rilevato un segnale giri ditipo conosciuto (è il caso che suc-cede nella norma) è sufficiente pre-mere il tasto Conferma per prose-guire (figura 4.13).

A questo punto conviene verifi-care che i giri siano letti corretta-mente. La verifica può essere effet-tuata al minimo e a 3000 giri/min,ad esempio.

Terminate le impostazioni e veri-ficatane la correttezza, premere suAvanti, rispondere positivamentealla eventuale richiesta di confermae proseguire nella procedura guida-ta.

4.2.1.5 Calibrazione TPS

E’ il quarto passo della procedu-ra guidata nel caso di impianto GPLed il quinto nel caso di impiantoMetano (vedi figura 4.1).

Accedendo alla schermata dicalibrazione del TPS inizia la pro-cedura di calibrazione (figura 4.15).Occorre, innanzitutto, verificare lecondizioni di funzionamento richie-ste (sono scritte in blu in alto sulloschermo). E' necessario posiziona-re la vettura ferma con motoreacceso in funzionamento a benzi-na.

Inizialmente sarà richiesto dimantenere il motore acceso e l'ac-celeratore completamente rilascia-to. Successivamente sarà richiestodi effettuare tre accelerate uniformied a fondo.

Se la calibrazione del TPS nonè stata effettuata correttamente èpossibile modificarla premendo sutasto Modifica calibrazione, visibilenella figura 4.15.

Terminata la calibrazione è suffi-ciente premere sul tasto Avanti,confermare le acquisizioni e prose-guire nella procedura guidata.

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Fig. 4.13 - Procedura guidata – calibrazione giri automatica.

Fig. 4.14 - Procedura guidata – calibrazione TPS

Fig. 4.15 - Procedura guidata – calibrazione TPS terminata

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4.2.1.6 Calibrazione sonda lambda

E’ il quinto passo della procedu-ra guidata nel caso di impianto GPLed il sesto nel caso di impiantoMetano (vedi figura 4.1).

La calibrazione della Sondalambda è molto importante per que-sto sistema in quanto questosegnale viene utilizzato per velociz-zare ed ottimizzare la strategia diautoadattatività.

E’ importante conoscere alcunecaratteristiche della sonda quali adesempio se la sonda è del tipo “InCorrente” oppure una delle piùcomuni “In tensione”, se è “Diritta”oppure “Invertita”.

Vediamo nel dettaglio questaterminologia:

• Sonda diritta: Il livello di ten-sione alto corrisponde ad unasituazione di grasso (Rich) dellamiscela, viceversa, il livello ditensione basso corrisponde aduna situazione di magro (Lean)della miscela. • Sonda invertita: contrario diSonda Diritta.

Nota: Normalmente se la sondaè in corrente, essa risulta essereanche invertita.

Metodo di r iconoscimento:mediante una brusca accelerata dafermo far fare un cut-off (rilascio incui si ha assenza di iniezione) allavettura; se durante il cut-off il livellodella sonda è basso questa èDiritta altrimenti risulta essereInvertita.

La sonda in corrente si distinguedal suo comportamento nettamentedifferente da quello della sonda intensione. Se in condizioni staziona-rie(per esempio al minimo), quandola macchina è in controllo, unasonda in tensione oscilla continua-mente tra il minimo valore di tensio-ne ed il massimo, una sonda in cor-rente rimane su un valore presso-ché costante. Soltanto durante bru-schi transitori o durante una fase di

open-loop, tale valore cambia note-volmente. Si tenga presente che lesonde in corrente sono principal-mente usate da alcune case auto-mobilistiche (come per esempio ilgruppo Volkswagen) e in molti casihanno più di quattro fili.

Impostati e verificati questi para-metri si procede alla calibrazionedel segnale sonda. Dopo aver posi-zionato il motore ad un regime dicirca 3000giri/min ed atteso che lasonda controlli, come visibile infigura 4.16, è sufficiente premeresul tasto Avanti (non quello in fondo

allo schermo, altrimenti si passa alpasso successivo) ed iniziare laprocedura automatica di calibrazio-ne. Mantenere il motore a circa3000 giri/min ed attendere che ilprogramma acquisisca il campo dilavoro della sonda lambda (vedifigura 4.17).

La calibrazione può essere ripe-tuta, in caso di errore, premendo sultasto Calibrazione, riprocedendo conle operazioni sopra elencate. Al ter-mine della calibrazione si può proce-dere premendo sul tasto Avanti, econfermando i dati acquisti.

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Fig. 4.16 - Procedura guidata – calibrazione sonda lambda

Fig. 4.17 - Procedura guidata – calibrazione sonda lambda premendo tasto Avanti.

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4.2.1.7 Salvataggio file FSF

E’ il sesto passo della proceduraguidata nel caso di impianto GPLed il settimo nel caso di impiantoMetano (vedi figura 4.1).

Questa sezione richiede di sele-zionare il file di destinazione dovesalvare le impostazioni fino ad oraconfigurate. Occorre selezionaresotto la cartella principaleUSER_MAPS il tipo impianto, seLPG o CNG e compilare le casellesottostanti, indicando Marca,Modello, Centralina, File nel modopiù dettagliato possibile.

Ad esempio, nel caso di unavettura con le seguenti caratteristi-che:

Impianto: CNGMarca: FordModello: Mondeo 1800i 16v(BWY) Centralina: Visteon LBO-110LevantaFile: AZ982BP

Avremo quanto rappresentato infig. 4.18.

Nota: nella scelta del nomedel file, si può utilizzare un

nome a piacere. Un consiglio sem-pre valido è quello di utilizzarneuno che vi riporti a poter identificarela vettura sulla quale è stato scari-cato (ad esempio il nome potrebbeessere il numero di targa della vet-tura).

Dopo aver posizionato la vetturacon motore spento e contatto chia-ve inserito è possibile premere iltasto Salva che corrisponde a sal-vare le calibrazioni su PC e scari-carle sulla centralina.

Premendo il tasto Esci, senzasalvare, si perderebbero tutte lecalibrazioni fino a quel punto effet-tuate.

Scegliendo di proseguire, termi-nata la programmazione della cen-tralina si dovrà spegnere e riaccen-

dere il quadro e poi premere suAvanti: a questo punto si accedealla parte di automappatura.

4.2.1.8 Automappatura

Il sistema SEQUENT basa il suofunzionamento su opportunemappe contenute nella centralina,che consentono di tradurre i segnalidegli iniettori benzina in comandiper gli iniettori gas; esse sonodiverse da veicolo a veicolo. Scopodell’automappatura è di ottenerele mappe di traduzione attraversosemplici acquisizioni (da effettuarsisu strada) delle condizioni di fun-zionamento del veicolo da “mappa-re”, subito dopo la fase di installa-zione.

E’ anche presente una funzionedi autoadattatività che correggeràeventuali piccoli errori di mappatu-ra, inseguendo le variazioni lentedovute all’invecchiamento del siste-ma, perdita di calibrazione, o allento deterioramento dei compo-nenti sia a gas che a benzina.

Per rendere possibile l’automap-patura e conseguentemente l’au-toadattatività, è necessario acquisi-re e memorizzare due mappe , unarelativa al funzionamento a benzina

ed una relativa al funzionamento agas. La traduzione dalla benzina algas avviene dall’unione e dal con-fronto da parte della centralina diqueste due informazioni.

La procedura di mappatura delveicolo segue le fasi qui riportate :

1.Automappatura a benzina.2.Generazione di una mappagrossolana di funzionamento agas.3.Automappatura a gas.4.Verifica della mappatura e deipieni carichi.

4.2.1.8.1 MAPPATURA A BENZINA

In questa fase l’installatore deveacquisire, tramite PC, diversi puntidi funzionamento, in funzione deigiri motore e della pressione al col-lettore (MAP), durante la normalemarcia a benzina. Il programma suPC ricaverà la mappa completa delfunzionamento a benzina, tramiteopportuni algoritmi di estrapolazio-ne.

La mappatura si basa su unatabella con 16 righe e 16 colonne.In ciascuna riga sono presenti 16punti a giri costanti mentre il MAP(pressione del collettore di aspira-zione) aumenta spostandosi verso

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Fig. 4.18 -Procedura guidata – salvataggio file FSF

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destra. In ogni colonna invece ècostante il valore del MAP, mentre igiri aumentano spostandosi verso ilbasso. Si ricorda che il valore delMAP aumenta (a parità di giri)all’aumentare dell’apertura dellavalvola a farfalla (cioè schiaccian-do di più l’acceleratore); quindi infase di automappatura ci si spostaverso destra sulla mappa accele-rando ed eventualmente inserendomarce più alte e cercando percorsiin salita. Per spostarsi invece versoil basso della cartografia bisognaraggiungere elevati regimi di rota-zione del motore, per esempioaumentando la velocità del veicolo,scalando marcia, ecc. La colonnacon sfondo bianco all’estrema sini-stra della schermata, con valori da300 a 6250, in questo caso, contie-ne i valori dei giri relativi a ciascunariga della tabella. Allo stesso modo,la riga in alto con sfondo biancocon valori da 125 a 965, in questocaso, contiene il valore del MAP inmbar corrispondente a ciascunacolonna della mappa. Inizialmentele celle di questa tabella sono tutterosse e il valore al loro interno èzero “0”.

La cella sulla quale ci si trova,che corrisponde alle attuali condi-zioni di giri motore e MAP rilevatidal sistema, è ingrandita, quandol’acquisizione è in corso, come sivede in figura; contemporaneamen-te vengono evidenziati in blu suibordi della tabella i valori di giri e diMAP corrispondenti al centro dellacella. Nelle caselle sopra, indicatecome GIRI e MAP, sono invecevisualizzati gli effettivi valori in cui sitrova la vettura come si vede infigura 4.20. Nella cella evidenziatacontinua ad esserci il valore “0” fin-ché non inizia l’acquisizione deipunti di funzionamento.L'acquisizione inizia non appenasono verificate le condizioni ottimali(temperatura riduttore, motoreacceso da un tempo sufficiente,commutatore nella posizione benzi-

na, condizioni stabili di funziona-mento, ecc.) ed è stato premuto ilpulsante Start in basso a sinistra. Ilvalore “0” della cella comincia aincrementare, come mostrato infigura 4.20. L'installatore è ulterior-mente avvisato di aver iniziato lafase di mappatura dal messaggioAcquisizione in corso, nella partebassa della schermata

Continuando nella descrizionedella schermata di figura 4.20, oltrealle prime due caselle in alto a sini-stra GIRI e MAP, già descritte, sinotano le seguenti informazioni:

• Duty-cycle inj benzina: indicail valore rilevato dal sistema inquel momento per il Duty Cycledegli iniettori benzina;• Lambda 1: indica il valoreelettrico della sonda lambda;

Si noti anche nella parte altadella schermata di figura 4.20 lapresenza di tre cartelle:

1.Mappa Benzina2.Prima mappa gas3.Seconda mappa gas

Di queste tre cartelle, solo laprima è selezionabile ed attiva

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Fig. 4.19 - Procedura guidata – inizio automappatura benzina

Fig. 4.20 - Procedura guidata – automappatura benzina

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quando si inizia una nuova mappa-tura, mentre le altre due vengonoattivate automaticamente dal pro-gramma. Quando si è terminatal’automappatura benzina e si passaa quella a gas. Tutte e tre le cartellesono selezionabili ed attivabili dal-l’utente quando esso sceglie diriprendere un’automappatura inter-rotta in precedenza, nella quale eragià stata effettuata l’elaborazionedella mappatura benzina.

A mano a mano che vengonoacquisiti dei punti di funzionamentosu una stessa cella, il colore dellastessa cambia, passando da rossoa giallo. Questo indica che quelpunto di funzionamento è statoacquisito con pochi punti, ma è giàutilizzabile dagli algoritmi di estra-polazione che calcoleranno la map-patura completa (vedi figura 4.21).Continuando ad acquisire punti difunzionamento sulla stessa cella, ilcolore della stessa diventa verde,indicando che i punti acquisiti sonosufficienti per una buona mappatu-ra. Quando il numero contenutonella cella raggiunge un limite mas-simo (per esempio 50), i successivipunti acquisiti non vengono memo-rizzati e non saranno utilizzati pereffettuare la mappatura finale;anche il numero nella cella nonincrementa più.

Una buona mappatura si ottieneacquisendo il maggior numero dicelle possibili, evitando di lasciarepriva di acquisizione (rossa) unagrossa zona della mappa (peresempio i pieni carichi o i giri eleva-ti, ecc.). La situazione ideale si hacon una mappa con molti puntiverdi distribuiti per tutti i valori diMAP e giri motore; un esempio èvisibile in figura 4.22

L’acquisizione dei punti puòessere interrotta in qualsiasimomento (per esempio a causa dicondizioni avverse di traffico) pre-mendo il pulsante Stop visibile inbasso a sinistra in figura 4.21, e

ripresa premendo lo stesso pulsan-te, sul quale la scritta sarà cambia-ta in Start, come si vede per esem-pio in figura 4.22.

Quando la tabella contiene unnumero sufficiente di caselle verdie/o gialle ben distribuite, è possibileprocedere all’interpolazione deipunti mancanti (rossi) con la crea-zione della mappatura benzina fina-le. Per fare questo è sufficienteinterrompere l 'acquisizione deipunti premendo sul tasto Stop esuccessivamente premere il pul-sante Elaboro, in basso a destranella schermata di figura 4.22.

Questa operazione inizia, se possi-bile, l’elaborazione dei dati acquisi-ti, crea la mappatura benzina, creauna mappatura iniziale a gas e tra-sferisce il tutto sulla centralina. Aquesto punto la procedura passaalla schermata relativa alla primamappa gas.

4.2.1.8.2 AUTOMAPPATURA A GAS

Terminata la fase di mappaturaa benzina, si può procedere all'ac-quisizione della mappa a gas.L'automappatura a gas è divisa indue parti:

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Fig. 4.21 - Procedura guidata – automappatura benzina con alcuni punti

Fig. 4.22 - Procedura guidata – mappa benzina completa

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1.Prima mappa a gas2.Seconda mappa a gasPer avviare l'acquisizione della

prima mappa gas è sufficiente pre-mere su tasto Start in basso a sini-stra

Apparirà in fondo alla schermatauna scritta in rosso, come mostratoin figura 4.23, che richiede di com-mutare manualmente a gas edattendere che le condizioni sianostabili (stato = 3). Il programmaattende che l’operatore che staeffettuando la mappatura agisca sulcommutatore Gas/Benzina, com-mutando nella posizione di funzio-namento a gas. Solo dopo questacommutazione la vettura inizia adessere alimentata a gas secondo lamappatura iniziale che è stata sca-ricata alla fine della mappaturabenzina, com da figura 4.24.

Questa fase è particolarmentedifficile e delicata, perché la map-patura iniziale a gas, scaricata sullacentralina, potrebbe essere moltodistante da quella corretta. La map-patura iniziale è ottenuta dalla map-patura a benzina tramite il coeffi-ciente moltiplicativo visibile in alto adestra in figura 4.32. Non cono-scendo a priori il valore corretto ditale coefficiente, variabile da veico-lo a veicolo, è possibile che subitodopo la commutazione il motore sispenga. Se questo accade, nessundato viene perso ed è possibileriprendere dal punto in cui l’auto-mappatura era stata lasciata primadello spegnimento del motore.Come consiglio generale per evita-re questo intoppo, si ricorda che sela commutazione avviene tenendoil motore a giri non troppo bassi(per esempio 2000 o 3000 giri),accelerando leggermente, è più dif-ficile che si verifichi uno spegni-mento causato da un difetto di car-burazione. Effettuando la commuta-zione con veicolo in movimento emarcia inserita, uno spegnimentoimmediato è impossibile, in quanto

l’inerzia di moto del veicolo man-terrà, almeno per un certo tempo, ilmotore in rotazione; in questo lassodi tempo è possibile ed agevole perl’operatore intervenire sul commu-tatore tornando al funzionamento abenzina prima che lo spegnimentoavvenga.

Se gli accorgimenti presi nonfossero sufficienti a scongiurare lospegnimento del motore, sarànecessario ripartire dalla schermatadi automappatura a benzina (figura4.32), inserendo valori del coeffi-ciente moltiplicativo diversi e pre-mendo il pulsante Elabora, fino a

trovare il valore che consente almotore di rimanere acceso. Il valo-re del coefficiente moltiplicativo vaaumentato nel caso in cui lo spe-gnimento sia causato da carbura-zione troppo magra, mentre vadiminuito se si ha lo spegnimento inseguito a ingolfamento del motoreo carburazione troppo ricca. Lacausa dello spegnimento può esse-re dedotta dal comportamento dellasonda lambda subito dopo la com-mutazione o appena prima dellospegnimento; l’utilizzo in fase diautomappatura di strumenti ingrado di visualizzare evoluzioni

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Fig. 4.23 - Procedura guidata – inizio prima mappa gas

Fig. 4.24: Procedura guidata – prima mappa gas

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rapide del segnale della sonda,come il “Jolly “insieme al“Diagnostic Box” è fortemente con-sigliato. Si ricorda che un valoretipico da cui partire del coefficientemoltiplicativo è circa 0,80.

Raggiunte le condizioni stazio-narie, il programma inizia a calcola-re la migliore quantità di carburanteda dare nelle condizioni in cui stafunzionando il motore. Durantequesta fase è importante cercare dimantenere il più stabili possibile lecondizioni di funzionamento (acce-leratore fermo e giri costanti). Nellaschermata scompare la scrittarossa e nella casella Errore mappa% compare un valore numerico cheindica l’entità della correzione effet-tuata dal programma in quelmomento per portarsi nelle condi-zioni di carburazione ideali (vedifigura 4.25).

Man mano che il programmaraggiunge una correzione più preci-sa, l’errore mappa diminuisce, fin-ché diventa minore dell’errore mas-simo impostato (l’errore massimo èimpostabile tramite il tasto ALTRO).Quando ciò avviene, la casellaCoefficiente moltiplicativo, cambiacolore passando dal rosso inizialeal verde, e cambiando il valore ini-ziale (vedi figura 4.26, in cui il valo-re passa da 0,80 a 0,79).

E' opportuno attendere ancorapochi secondi per assicurarsi che ilnuovo valore calcolato di coefficien-te moltiplicativo (0,79 nell’esempiodi figura 4.26) sia stabile, dopodi-ché si può premere sul pulsanteStop e procedere scaricando lanuova mappatura ottenuta dallamappatura a benzina ed il nuovocoefficiente moltiplicativo.

Verrà richiesto di ricommutare abenzina (stato = 2 oppure 1):basterà agire sul commutatoreriportandolo in posizione benzinaper rendere possibile lo scarica-mento della mappatura in centrali-

na.Le altre caselle di questa scher-

mata hanno il seguente significato:• Duty-cycle inj benzina: indicail duty cycle rilevato al momentosugli iniettori benzina (tagliati edemulati)• Duty-cycle riferimento: indicail valore di duty cycle benzinaprevisto dalla mappatura in quelpunto• Errore mappa %: indica loscostamento medio tra il duty-cycle a benzina e il duty-cycle diriferimento,: è positivo se il duty-cycle inj benzina è maggiore di

duty-cycle riferimento, che disolito significa che la mappaturaa gas è magra o che quella abenzina ha valori troppo bassi• Lambda1: ha lo stesso signifi-cato già visto per l’automappa-tura a benzina.

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Fig. 4.25 - Procedura guidata – prima mappa gas dopo la commutazione

Fig. 4.26 - Procedura guidata – prima mappa gas finita

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Per rendere più veloce l’acquisi-zione del coefficiente moltiplicativoè possibile aumentare il valore del-l’errore massimo, attraverso il tastoALTRO (vedi figura 4.27) e la barradi scorrimento; si tenga presenteche valori alti di errore massimoportano però ad ottenere mappatu-re più imprecise. Si consiglia di nonsuperare il valore di 10%.

Terminata la programmazionedella prima mappatura a gas, il pro-gramma richiede di commutaremanualmente a gas e attenderecondizioni stabili di funzionamento(stato = 13, visibile premendo iltasto ALTRO), come mostrato infigura 4.28

Dopo la commutazione il pro-gramma entra automaticamentenella schermata della secondamappa gas, come mostra la figura4.29.

Questa schermata, come giàquella incontrata nella mappatura abenzina, presenta una mappa di 16righe per 16 colonne. Le funziona-lità di questa schermata sono deltutto simili a quelle già descrittenella procedura di mappatura abenzina.

La procedura di automappaturaa gas viene abilitata premendo sultasto Start. Il principio su cui sibasa è simile a quello già presenta-

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Fig. 4.27 - Procedura guidata – prima mappa gas premendo il tasto ALTRO.

Fig. 4.28 - Procedura guidata – prima mappa gas finita

Fig. 4.29 - Procedura guidata – inizio seconda mappa gas

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to per la mappatura a benzina. Ladifferenza sostanziale sta nel fattoche, per ogni cella, il sistema cercadi correggere la carburazione primad'iniziare ad acquisire il punto difunzionamento. I punti di funziona-mento, rappresentati dalle celle,non vengono acquisiti fin tanto chel'Errore mappa non è inferiore alvalore impostato come Errore mas-simo (vedi figura 4.30).

La centratura della carburazioneavviene cella per cella e s'interrom-pe ogni volta che si salta su cellenon contigue, inoltre attende chesiano rispettati i limiti dell'erroremassimo e del tempo di attesa. Perquesti motivi risulta essere più lentadi quella a benzina e richiede dimantenere le condizioni stabili più alungo.

La tabella della mappatura è ini-zialmente tutta a zero e le cellesono tutta rosse, come è visibile infigura 4.29. A mano a mano chevengono acquisite il colore dellecelle cambia, passando da rosso agiallo, poi a verde e contempora-neamente viene incrementato ilnumero all'interno delle stesse. Ilcriterio di acquisizione dei punti èuguale a quello già spiegato per lamappatura a benzina. Nella figura4.31 è riportato un esempio di map-patura finita.

Per terminare la fase di acquisi-zione della mappatura a gas è suffi-ciente premere il tasto Stop, inbasso a sinistra. Prima di effettuarel'elaborazione dei dati occorre pas-sare manualmente, agendo sulcommutatore benzina/gas, in fun-zionamento a benzina. Se la com-mutazione non avviene, non saràpossibile procedere all'elaborazionedei dati; questa condizione verràperaltro segnalata con un messag-gio d'errore. Dopo aver corretta-mente commutato, basta premeresul tasto Elaboro, per avviare l’in-terpolazione dei punti mancanti agas ed il trasferimento della map-patura finale sulla centralina.

Note:

• Ci sono alcuni motivi percui l’automappatura benzina

o quella gas possono dare errore enon concludersi correttamente. Ciòpuò avvenire, per esempio se nonci sono sufficienti punti acquisiti, ose le acquisizioni non sono plausi-bili; le condizioni di non funziona-mento verranno rese note visualiz-zando un messaggio di errore. Setutte le condizioni sono corretta-mente verificate viene creata anchela mappatura iniziale del gas sullabase della mappatura benzina.

• La prima mappa a gas vienecreata in base alla mappa benzinaed al coefficiente moltiplicativovisualizzabile premendo sul tastoALTRO, come visibile in figura4.32. Normalmente il valore delcoefficiente è di 0,80. Qualora nonsi riesca a procedere con la map-patura gas, per esempio perché lamappatura iniziale risulta troppomagra e il veicolo si spegne appe-na si commuta a gas, è possibiletornare a questa fase, modificare ilcoefficiente moltiplicativo, ad esem-

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Fig. 4.30 - Procedura guidata – seconda mappa gas con un punto acquisito

Fig. 4.31 - Procedura guidata – seconda mappa gas finita

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pio aumentandolo per ottenere unamappatura iniziale più ricca, e pre-mere nuovamente i l pulsanteElaboro.

• Sempre dopo aver premuto ilpulsante ALTRO viene visualizzatoanche il valore dello Stato ; essoindica la posizione del commutato-re e il tipo di carburante iniettato almomento: durante il normale fun-zionamento a benzina, col commu-tatore nella posizione benzina, latemperatura riduttore sufficiente, lamacchina accesa da un tempo suf-ficiente, in condizioni di non transi-torio, la casella assume il valore 1.In ogni altro caso il valore è diversoda 1 e l’acquisizione non vieneeffettuata. La temperatura del gased il tempo di commutazione sonoanche rappresentate con due barredi scorrimento, come visibile in figu-ra 4.32: se le barre sono completa-mente al fondo (completamentecolorate di blu), sono state raggiun-te le condizioni di acquisizione; incaso contrario occorre aspettare ilraggiungimento della temperatura odel tempo dall’accensione.

• Volendo procedere più accura-tamente nell’automappatura benzi-na o in quella gas, si può controllar-ne la bontà prima di procedere coni passi successivi. Per fare questaverifica è necessario uscire dallaprocedura di automappatura,entrando nella schermata Messa apunto e poi Autoadattatività. In que-sta schermata il valore che indica lacentratura della mappa è contenutonella casella Errore %, in alto asinistra come mostrato nella figura4.33 seguente. Sono accettabilivalori di errore attorno o inferiori al±5%. Oltre il ±10% di errore lamappa è da ritenersi poco centrata.Rimanendo sufficientemente alungo su un punto non ben centra-to, l’autoadattatività della centralinaprovvederà a centrarlo meglio,diminuendo quindi il valore di errorepercentuale. E' così possibile otte-nere mappe a benzina più accurate

e centrate effettuando percorrenzea benzina dopo l’automappatura abenzina, prima di effettuare l’auto-mappatura a gas.

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Fig. 4.32 - Procedura guidata – mappa benzina premendo tasto ALTRO

Fig. 4.33 - Controllo autoadattatività

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• In qualsiasi momento è possi-bile interrompere un acquisizioneper poi riprenderla quando si desi-dera, sia per verificarne la centratu-ra come appena descritto, oppureper qualsiasi altro motivo. Ad esem-pio, dopo aver effettuato una partedell'acquisizione a benzina, cioèprima di aver effettuato il trasferi-mento della mappa sulla centralina,è possibile interrompere il lavoro,spegnere il computer e riprenderesuccessivamente il lavoro, sarà suf-ficiente ricordarsi il nome sceltoall'inizio della mappatura. Ugualediscorso vale se la mappatura ben-zina è stata completata e quindi giàscaricata in centralina. Per ripren-dere il lavoro su una mappatura èsufficiente selezionare dalla scher-mata principale, Messa a punto eAutomappatura, verrà richiesto diselezionare il file della vettura pre-cedentemente salvato, come sivede nella figura 4.34.

Selezionato il file si aprirà laschermata della mappatura, comemostrato in figura 4.35.

Da questa sezione è possibileaccedere e modificare le mappatu-re, sia a benzina che a gas, proce-dendo come specificato nel para-grafo 5.7

4.2.1.9 Invio parametri alla cen -tralina

Con questa ultima sezione siconclude la procedura di calibrazio-ne segnali e automappatura di unanuova vettura. Verrà richiesto didisattivare e riattivare il contattochiave (vedi figura 4.36).

Per ritornare alla videata princi-pale è sufficiente premere sul tastoEsci.

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Fig. 4.34 - Riprendere un’automappatura effettuata parzialmente – scelta del file

Fig. 4.35 - Riprendere un’automappatura effettuata parzialmente

Fig. 4.36 - Videata finale con messaggio in rosso

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4.2.2 PROGRAMMAZIONE “D A

ARCHIVIO”

Selezionando i l tastoProgrammazione >Da Archivio siaccede alla schermata per la pro-grammazione della centralina FLYSF da archivio, cioè utilizzando filesgià disponibili o distribuiti dallaBRC. Per effettuare correttamentela programmazione della centralinaoccorre verificare le condizioni difunzionamento riportate nella partealta della schermata. Non rispettan-do queste condizioni non sarà pos-sibile effettuare una programmazio-ne; tale situazione viene comunquesegnalata dal programma installa-tori.

Per effettuare la programmazio-ne, selezionare nell’archivio il fileda scaricare in base al t ipo diimpianto, marca, modello e centrali-na a benzina della vettura. Se lavettura è distribuita dalla BRC i filessi trovano nella cartellaBRC_MAPS, se la vettura è statasviluppata dall'installatore i files sitrovano nella cartellaUSER_MAPS.

Nell’esempio riportato in figura4.37 si è selezionato:

Mappa: fatta dall’utente(User_Maps)

Impianto: Metano (CNG)Marca: FordModello: Mondeo 1800i 16v(BWY) 92kW EuroIVCentralina: Visteon LBO-110Levanta

Una volta selezionata la siglacentralina della vettura che si vuoleprogrammare, occorre selezionare ifiles da scaricare.

Nell’esempio riportato in figuraper la sigla centralina selezionata èdisponibile un solo file di tipo FSF(AB567CA.FSF) ed un solo file tipoAAP (AB567CA.AAP).

La selezione del file .FSF dascaricare si effettua premendo due

volte sul f i le scelto.Automaticamente viene messo unsegno di spunta accanto alla scrittaParametri Vettura e il nome del fileselezionato appare nella casellasottostante la scritta.

La selezione del software (file.S19) da scaricare viene effettuataautomaticamente quando si sceglieil file parametri vettura (file .FSF).Per effettuare il trasferimento sucentralina di tale file è necessarioche sia selezionata con un segno dispunta la casellina accanto allascritta Software. Si può cambiare il

software prescelto mediante il tastoALTRO, come si vede in figura4.38. Premendo su questo appareun casella contenente le varie ver-sioni di software disponibili. Laselezione del software da scaricareavviene premendo due volte su unodei software in elenco. Si consigliadi effettuare queste operazioni solose consigliato dai tecnici BRC o dapersonale competente.

La selezione del file .AAP dascaricare si effettua premendo duevolte sul f i le scelto.Automaticamente viene messo un

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Fig. 4.37 - Programmazione da archivio

Fig. 4.38 - Programmazione da archivio – selezione del file S19

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segno di spunta accanto alla scrittaMappatura e il nome del file sele-zionato appare nella casella sotto-stante.

Il segno di spunta indica i fileche verranno scaricati contempora-neamente quando si procederà allaprogrammazione della centralina,cioè schiacciando i l tastoProgramma.

Nel caso in Figura 4.39 vengonoscaricati tutti i 3 tipi di files ovveroFSF, S19 e AAP contemporanea-mente .

Sono possibili le seguenti com-binazioni di programmazione, inuna volta sola:

• FSF• AAP• FSF + S19• FSF + S19 + AAP

In alcuni casi potrebbe esserenecessario aggiornare il caricatoresulla centralina. In questo caso,quando si sceglie di effettuare unaprogrammazione personalizzataguidata della centralina, il program-ma avverte automaticamente l’in-stallatore. Per effettuare l’aggiorna-mento del caricatore, premere ilpulsante AGGIORNAMENTOCARICATORE (vedi figura 4.39):verrà aperta una pagina che, aseconda della situazione presentesulla centralina, visualizzerà unascritta rossa con l’indicazione delleoperazioni da eseguire. Premendoil pulsante PROGRAMMA al fondodi questa schermata inizia il trasfe-rimento del caricatore su centralina.Al termine di questa operazioneverrà visualizzata una schermatache avviserà che l’operazione èstata effettuata correttamente e chebisogna disinserire e reinserire ilcontatto chiave (vedi figura 4.40).

NOTA:I casi che possono capitare ten-

tando di aggiornare il caricatore di

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Fig. 4.39 - Programmazione da archivio – selezione di tutti e tre i file contemporanea-mente

Fig. 4.40 - Aggiornamento terminato correttamente

Fig. 4.40a - Aggiornamento del caricatore se su centralina è minore di 106

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un centralina sono i seguenti:

1.Sulla centralina è presente uncaricatore con versione inferiore a106. In tal caso la videata apparecome in figura 4.40a e la scritta alcentro dello schermo avvisa chel’operazione verrà eseguita in duepassi successivi: nel primo si effet-tuerà la programmazione del cari-catore con versione 106 (vedi figu-ra 4.40b) e nel secondo verrà tra-sferito il caricatore più aggiornatopresente sul PC. Alla fine del primopasso viene chiesto di disinserire ereinserire il contatto chiave e pre-mere OK, come mostrato in figura4.40b. A questo punto inizia laseconda programmazione, alla finedella quale viene mostrato un mes-saggio programmazione avvenutacorrettamente, come in figura 4.40.

2.La centralina ha un caricatorecon versione superiore o ugualealla 106, ma inferiore all’ultima ver-sione presente su PC. In tal caso lavideata appare come in f igura4.40c e la scritta al centro delloschermo avvisa che l’aggiornamen-to della centralina è opportuno.

3.La centralina ha già l’ultimaversione di caricatore presente suPC. La schermata è quella in figura4.40d, in cui la scritta al centrodello schermo avvisa che non ènecessario l’aggiornamento dellacentralina.

4.La centralina ha già una ver-sione di caricatore più aggiornata diquella del PC. Questa eventualità sipresenta per esempio se il PC nonè stato aggiornato con le ultimeversioni di caricatore: in tal caso èfortemente consigliato di aggiorna-re il PC. La schermata è quella infigura 4.40e, in cui la scritta al cen-tro dello schermo avvisa che èmeglio non effettuare l’aggiorna-mento della centralina, in quanto lasi renderebbe meno aggiornata diquanto è attualmente. Si raccoman-

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Fig. 4.40b - Aggiornamento del caricatore – primo passo

Fig. 4.40c: Aggiornamento del caricatore se su centralina è maggiore di 106

Fig. 4.40d - Aggiornamento del caricatore se su centralina è uguale al PC

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da di eseguire questa operazionesolo se consigliato dai tecnici BRCo da personale qualificato.

ATTENZIONE!: • Se la programmazione del

caricatore si interrompe appena ini-ziata, si deve disinserire e reinseri-re il contatto chiave e riprovare.

• Può accadere che tentando diaggiornare caricatori partendo daversioni inferiori o pari a 105, laprogrammazione non riesca adessere portata a buon fine, nono-stante i tentativi ripetuti. In tal casoseguire la seguente procedura:

1. Dalla pagina principale sele-zionare PROGRAMMAZIONE > DAARCHIVIO.

2. Selezionare una mappaturadi start dall’archivio BRC_MAPS .

3.Nella finestra PARAMETRIVETTURA selezionare il file FSF inmodo da barrare la corrispondentecasellina

4.Premere il tasto PROGRAM-MA in basso a destra, per avviarela programmazione dell’FSF.

5.Quando compare la barra discorrimento che indica il procederedella programmazione, interrompe-re la comunicazione disinserendo ereinserendo il contatto chiave.

6.Tentare nuovamente l’aggior-namento del caricatore.

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Fig. 4.40e: Aggiornamento del caricatore se su centralina è minore al PC

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Selezionando dalla schermataprincipale Messa a punto è possibi-le accedere ad una serie di sezionidedicate alla verifica e modifica deiparametri della vettura, che con-sentono di affinare o correggere lecalibrazioni di una vettura prece-dentemente programmata (vedifigura 5.0a). Le operazioni possibilisono, nella maggior parte dei casi,equivalenti a quelle presenti nellaprocedura personalizzata guidata,per cui sono già state descritte nelcapito precedente e non verrannoriprese qui; sarà sufficiente unrimando al paragrafo del capitoloprecedente che le tratta. In questocapitolo verranno invece descrittedettagliatamente le sezioni che dif-feriscono in modo sostanziale daquelle già descritte.

Le modifiche introdotte nellesezioni di messa a punto vengonoevidenziate con una X rossa accan-to al tasto della sezione modificata(vedi figura 5.0b).

Uscendo dalla sezione di messaa punto, verrà richiesto di salvaresu file le modifiche effettuate, spe-cificando tipo impianto, marca,modello, centralina e nome del file,come mostrato nella figura 5.0c.

5.1 FUNZIONI GIÀDESCRITTE IN PRECEDEN-ZA

Le funzioni presenti selezionan-do dalla schermata principaleMessa a punto, che sono già statedescritte nel capitolo precedentesono le seguenti:

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5. MESSA A PUNTO

Fig. 5.0a - Messa a punto

Fig. 5.0b - Messa a punto con tasti già selezionati in precedenza

Fig. 5.0c - Messa a punto – salvataggio file FSF

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• Calibrazione sensori di tempe-ratura.

• Calibrazione giri.• Calibrazione TPS.• Calibrazione sonda Lambda.• Automappatura.Nel seguito verranno descritte le

funzioni non ancora considerate inprecedenza.

5.2 TIPO IMPIANTO

Questa sezione consente di pre-cisare le informazioni base dell'im-pianto installato sulla vettura, sce-gliendo tra GPL o Metano ed il tipodi motorizzazione della vettura traAspirato o Sovralimentato.L'avvenuta selezione è evidenziatadalla comparsa di un segno dispunta nel cerchietto accanto allascelta effettuata.

Da questa schermata sono sele-zionabili le seguenti altre caratteri-stiche dell ' installazione, comemostrato in figura 5.1:

• Tipo iniettore: bisogna indicareche tipo d'iniettore gas si è installa-to, scegliendo nell'elenco di quellidisponibili;

• N. Genius: indicare il numerodi riduttori Genius installati. Nellamaggior parte dei casi tale numeroè uno, quindi il valore preimpostatoè uno; è necessario modificarlosolo se nell’impianto ne sono mon-tati due;

• N. Sensori P1: indicare i lnumero di sensori di pressione P1installati. Il numero preimpostato èuno, che va bene per la maggiorparte dei casi. Modificarlo se biso-gna installarne due (consultare glischemi di installazione per saperequanti ce ne vogliono).

• N. Iniettori: indicare il numerocomplessivo di iniettori gas installa-ti. Nella maggior parte dei casisono quattro, per cui il numeropreimpostato è quattro. Un mes-saggio segnalerà all'installatore ilnumero di centraline FLY SF damontare, in accordo con il numerodi iniettori selezionato.

NOTA:Premendo sul tasto ALTRO nel

riquadro relativo all’impianto, è pos-sibile impostare dei limiti di funzio-namento relativi al segnale girimotore ed alla pressione al colletto-re MAP (vedi figura 5.2 a). Questaoperazione non dovrebbe di normaessere effettuata, salvo diversaindicazione da parte dei tecniciBRC. Nel dettaglio è possibile inse-rire:

• Giri Min: è il minimo valore digiri presente nelle mappe: normal-mente conviene inserire un valoredi circa 300 giri/min inferiore al

valore del regime del minimo• Giri Max: è il massimo valore

di giri presente nelle mappe: nor-malmente conviene inserire unvalore di circa 500-600giri/min infe-riore al valore di fuori giri della vet-tura.

• MAP Min: è il minimo valore dipressione assoluta (in mbar) delcollettore di aspirazione presentenelle mappe: normalmente convie-ne inserire un valore positivo dicirca 200-300mbar inferiore al valo-re del MAP al minimo.

• MAP Max: è il massimo valoredi pressione assoluta (in mbar) del

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Fig. 5.1 - Messa a punto – calibrazione impianto e iniettori

Fig. 5.2a - Messa a punto – calibrazione impianto e iniettori premendo il tasto ALTROnella sezione impianto

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collettore di aspirazione presentenelle mappe: inserire il massimovalore della pressione al collettoreraggiungibile. Nel caso di motoriaspirati inserire 1000, nel caso dimotori sovralimentati inserire 1700.

Premendo invece sul tastoALTRO nel riquadro relativo agliiniettori ed altri componenti, è pos-sibile visualizzare le caratteristichedi un iniettore (vedi figura 5.2b). E’possibile che si debba leggerle ecomunicarle all’assistenza tecnicaBRC in caso di problemi.

Terminate e verificate le impo-stazioni inserite, premere sul tastoEsci per proseguire. Le modificheeffettuate dovranno essere confer-mate. E' sufficiente premere sultasto SI quando verrà richiesto sesalvare le modifiche oppure no.

5.3 CALIBRAZIONE LIVEL -LO

Questa sezione consente dieffettuare la calibrazione del senso-re di livello del serbatoio. Una cor-retta calibrazione consente divisualizzare le informazioni relativeal pieno di gas sul commutatorebenzina/gas.

Inizialmente vengono visualizza-ti i valori presenti in centralina, sequesti non sono corretti occorreeffettuare una calibrazione del sen-sore di livello.

Per una corretta calibrazioneoccorre posizionare la vettura conserbatoio vuoto ed acquisire i lsegnale del sensore di livello inqueste condizioni, premendo sultasto Acquisizione serbatoio vuoto;il valore registrato appare nellacasella accanto al tasto(vedi figura5.3). Dopo aver effettuato un pienodi gas è sufficiente premere sultasto Acquisizione serbatoio pieno,il valore registrato appare nellacasella accanto al tasto.

Premendo sul tasto Valori pre-

definiti GPL (o METANO) è possibi-le impostare dei valori standard chenella maggior parte dei casi coinci-dono con una corretta calibrazionedel sensore di livello resistivo BRC.Questi valori sono:

Per il GPL• Serbatoio vuoto = 70mV• Serbatoio pieno = 1100mV

Per il METANO• Serbatoio vuoto = 70mV• Serbatoio pieno = 1050mV

Si possono impostare delle per-

centuali che discriminano il passag-gio tra i vari livelli ed il conseguentecambio d'indicazione sul commuta-tore. Normalmente questi valorisono già impostati in modo daavere una divisione equilibrata deil ivell i . Tuttavia se si desideraaumentare, o diminuire, la perma-nenza in uno dei livelli, per megliotarare l'indicazione, è sufficientemodificare manualmente tali valori.

premendo sul tasto %->Elettricoi valori della schermata vengonoespressi in milliVolt anziché in per-centuale e viceversa, come mostra-to in figura 5.4.

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Fig. 5.2b - Messa a punto – calibrazione impianto e iniettori premendo il tasto ALTROnella sezione iniettori

Fig. 5.3 - Messa a punto – calibrazione livello serbatoio

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Terminata e verificata la calibra-zione, si può proseguire premendosul tasto Esci. Se sono state modifi-cate le tarature, confermarle pre-mendo successivamente su tastoSI, quando viene richiesto.

5.4 P1-MAP

La schermata di calibrazione delsensore P1-MAP consente di sele-zionare il tipo di sensore di pressio-ne installato sulla vettura. Sonovisualizzati i sensori disponibili peril tipo d'installazione SEQUENTselezionata .

Nel caso di vettura Metano oGPL sovralimentato (vedi figura5.5):

• Sens. Press. SEQUENT P1-MAP TURBO/METANOFujikura:• Sens. Press. SEQUENT P1-MAP TURBO/METANOMotorola:

Nel caso di vettura GPL (vedifigura 5.6):

• Sens. Press. SEQUENT P1-MAP GPL Fujikura:• Sens. Press. SEQUENT P1-MAP GPL Motorola:

Su alcune vetture, principalmen-te quelle sviluppate dalla BRC,potrebbe essere stato utilizzato ilsensore di pressione MAP originalevettura. In tal caso è possibile effet-tuare una calibrazione di questosensore, calibrazione effettuabile

39

Fig. 5.4 - Messa a punto – calibrazione livello serbatoio

Fig. 5.5 - Messa a punto – calibrazione P1-M.A.P. per vetture Metano o sovralimentate

Fig. 5.6 - Messa a punto – calibrazione P1-M.A.P. per vetture GPL

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tramite il tasto ALTRO.

Le selezioni possibili sono, nelcaso di impianto Metano o GPLSovralimentato (vedi figura 5.7):

• Sens. Press. SEQUENT P1TURBO/METANO Fuijkura(400kPa):

nel caso di impianto GPL (vedifigura 5.8):

• Sens. Press. SEQUENT P1GPL Fuijkura (250kPa):

• Sens. Press. SEQUENT P1GPL Motorola:

La calibrazione del sensoreMAP si può effettuare in due diversimodi, a seconda degli strumenti deiquali si dispone:

1.Calibrazione mediante mano-metro P1

2.Calibrazione mediante mano-metro esterno

Le condizioni di funzionamentoconsigliate per l’acquisizione :

1.Motore spento e quadro acce-so (pressione 1000 mbar)

2.Motore acceso al minimo.

5.4.1 CALIBRAZIONE MAPMEDIANTE P1

Questa opzione si avvale delfatto che sia già stato tarato il sen-sore di pressione P1 per effettuareanche la calibrazione del MAP. Ilprogramma richiederà di scollegareil tubo della retroazione per i lGenius (in corrispondenza delGenius) e collegarlo all’ingresso delsensore di pressione P1, comemostrato in figura 5.9.

Dopo aver effettuato questaoperazione sarà sufficiente mante-nere il commutatore sul lato benzi-na, premere OK e seguire le istru-zioni indicate dal programma.

La calibrazione consiste nei

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Fig. 5.7 - Messa a punto – calibrazione P1-M.A.P. per vetture Metano o sovralimentatecon M.A.P. originale

Fig. 5.8 - Messa a punto – calibrazione P1-M.A.P. per vetture GPL con M.A.P. originale

Fig. 5.9 - Messa a punto – calibrazione M.A.P. tramite P1

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seguenti passi (vedi figura 5.10):1.Posizionare la vettura con

quadro acceso e motore spento;2.Premere sul tasto Acquisisci:

questa operazione richiede alcunisecondi.

3.Posizionare la vettura conmotore acceso al minimo (vedi figu-ra 5.11)

4.Premere sul tasto Acquisisci:questa operazione richiede alcunisecondi.

A questo punto è sufficienteconfermare la calibrazione premen-do sul tasto OK e successivamenteEsci, verrà richiesto di confermarele tarature effettuate: rispondereaffermativamente.

5.4.2 CALIBRAZIONE MAPMEDIANTE MANOMETRO ESTERNO

Questa opzione è possibile sol-tanto quando si dispone di unmanometro esterno oppure unostrumento di diagnosi (spesso èsufficiente il palmare diagnosticoAEB214); quando è possibile, que-sto metodo risulta essere sicura-mente quello che consente una piùprecisa, facile e veloce calibrazio-ne.

La calibrazione consiste nell’ac-quisizione di due differenti condizio-ni di funzionamento della vettura econseguente estrapolazione dellacaratteristica mediante una sempli-cissima linearizzazione.

Nota: gli strumenti diagnosticispesso forniscono la pressione delcollettore di aspirazione in kPa (KiloPascal) anziché in mbar (millibar)come richiesto dal programma.

La formula di conversione perottenere il valore in kPa, dato quel-lo in mbar, è la seguente:

Valore in mbar = Valore in kPa *10

Ad esempio 42 kPa corrispon-dono a 420 mbar.

La procedura di calibrazioneprevede i seguenti passi (vedi figu-ra 5.12):

41

Fig. 5.10 - Messa a punto – calibrazione M.A.P. tramite P1, acquisizione primo valore

Fig. 5.11 - Messa a punto – calibrazione M.A.P. tramite P1, acquisizione secondo valore

Fig. 5.12 - Messa a punto – inizio calibrazione M.A.P. tramite manometro esterno

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1.Posizionare la vettura conquadro acceso e motore spento

2.Premere il tasto Acquisisci;questa operazione richiede alcunisecondi.

3.Alla voce Fisico 1 inserire ilvalore in mbar letto dal manometro( o dallo strumento diagnostico) uti-lizzato e premere OK (vedi figura5.13).

4.Posizionare la vettura conmotore acceso al minimo (vedi figu-ra 5.14).

5.Premere il tasto Acquisisci:questa operazione richiede alcunisecondi.

6.Alla voce Fisico 2 inserire ilvalore in mbar letto dal manometro( o dallo strumento diagnostico) uti-lizzato e premere OK (vedi figura5.15).

A questo punto è sufficienteconfermare la calibrazione premen-do sul tasto OK e successivamenteEsci, verrà richiesto di confermarele tarature effettuate.

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Fig. 5.13 - Messa a punto – calibrazione M.A.P. tramite manometro esterno, acquisizio-ne primo valore

Fig. 5.14: Messa a punto – calibrazione M.A.P. tramite manometro esterno, acquisizionesecondo valore

Fig. 5.15: Messa a punto – calibrazione M.A.P. tramite manometro esterno, inserimentosecondo valore

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5.5 COMMUTAZIONE

Questa schermata consente dimodificare i parametri per la com-mutazione da benzina a gas. Sonoevidenziate in rosso due sezioni(vedi figura 5.16):

1.Macchina fredda 2.Macchina calda.

La prima per calibrare la com-mutazione benzina/gas che avvie-ne quando la vettura parte da fred-da, ad esempio dopo una lungasosta senza avviare il motore; laseconda per la calibrazione dellacommutazione quando il motore ègià caldo, ad esempio quando si faavviamento dopo una sosta nontroppo prolungata. La temperaturadi riferimento è quella del genius,oppure nel caso in cui si sia colle-gato e calibrato il sensore originaledella vettura, la temperatura del-l’acqua di raffreddamento del moto-re.

Nella sezione Macchina Freddaè possibile inserire i seguenti dati:

• Temperatura commutazionemaggiore di: corrisponde allatemperatura che deve essereraggiunta dopo il tempo impo-stato per abilitare la commuta-zione• Ritardo commutazione: corri-sponde al tempo di attesa primadi verificare la temperatura dicommutazione• Analoghi parametri si trovanonella sezione Macchina Calda

Normalmente conviene imposta-re nella sezione Macchina freddauna temperatura di commutazionebassa ed un ritardo medio lungo,mentre nella sezione Macchinacalda è conveniente impostare unatemperatura di commutazione piùalta ed un ritardo più basso.

Il tasto ALTRO consente di abili-

tare la ricommutazionebenzina/gas, che di solito avvieneper mancanza di gas nel serbatoioo per temperatura troppo bassa delgas, oltre che modificare alcuniparametri. I parametri di questavideata devono essere modificatisolo con il supporto dei tecniciBRC.

I parametri configurabili (fig.5.16a) sono:

• Valore massimo MAP per com-mutazione: corrisponde al valo-re di pressione al collettore al di

sotto del quale è possibilericommutare da gas a benzina.• Valore massimo giri per com-mutazione: corrisponde al valo-re di giri motore al di sotto delquale è possibile ricommutareda gas a benzina.• Temperatura di ricommutazio-ne a benzina: corrisponde allasoglia di temperatura sotto laquale avviene la ricommutazio-ne a benzina. E’ possibile disa-bil i tare tale ricommutazioneinserendo il valore –41 °C inquesta tabella.• DeltaP Minimo: corrisponde al

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Fig. 5.16 - Messa a punto – calibrazione parametri di commutazione

Fig. 5.16a - Messa a punto – calibrazione parametri di ricommutazione a benzina

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valore di DeltaP (differenza trala pressione P1 del gas ed ilMAP) al di sotto del quale siricommuta a benzina.• Duty cycle massimo per com-mutazione:corrisponde allasoglia di duty cycle degli iniettorigas al di sopra della qualeavviene la ricommutazione. • Tempo attesa ricommutazionea gas: indica il tempo che inter-corre tra il riconoscimento dellecondizioni che consentono ilritorno al normale funzionamen-to a gas e la effettiva ricommu-tazione.• Tempo attesa ricommutazionea benzina: indica il tempo cheintercorre tra il riconoscimento diuna possibile causa di ricommu-tazione a benzina e la effettivaricommutazione.• Tempo attesa avviso fine gas:indica il tempo che intercorre trail riconoscimento della fine delgas e la sua effettiva segnala-zione all’utente.• Soglia consumo carburante:tale soglia serve per individuare,in base al tipo impianto ed alnumero iniettori, quando si èconsumato circa 0,5 litri di ben-zina dopo una ricommutazionea benzina.

5.6 TRANSITORI E RILASCI

Le schermate di transitori e deirilasci consentono, quando questoè necessario, di calibrare i parame-tri di messa a punto per migliorarela guidabilità.

Analizziamo la videata dei tran-sitori.

Nella parte alta sono visibili, inrosso, le soglie giri motore in cui iltransitorio è suddiviso. Le casellesottostanti sono impostabili dautente, indicano la soglia d'ingressoin transitorio basata sul segnale delTPS e giri motore. Una frecciarossa indica nell'intorno di qualeregime si trova la vettura e conse-

guentemente le caselle su cui agireper modificare un transitorio. Ilvalore da inserire in queste caselleè sempre positivo ed è intuibile dalvalore letto nella casellaTPSFHPos%. Questa casella indi-ca istante per istante il valore delTPS filtrato, sarà quindi sufficienteleggere il valore all'interno di que-sta, durante un transitorio che sidesidera modificare e replicarlonella cella delle soglie d'ingresso, incorrispondenza del regime di par-tenza del transitorio.

Ad esempio, se si vuole modifi-care un transitorio a 1000 girioccorrerà modificare la 5a e la 6acasella, identificate dai giri 900 e1150, anche se il transitorio si pro-lunga oltre questa soglia giri, inse-rendo come soglia d'ingresso unvalore uguale o simile a quello chesi legge nella casella TPSFHPos%.

Inserendo un valore di sogliaingresso transitori pari a 1000 inuna casella relativa ad un certoregime, i transitori vengono disabili-tati per quel regime.

Le caselle indicate comePortata di transitorio permettono diinserire un valore di portata cheverrà aggiunto alla portata del tran-sitorio. Un valore positivo arricchi-sce il transitorio, un valore negativo

smagrisce il transitorio. Per avereun’idea del valore da inserire èbene riferirsi ai valori di portata visi-bili nella schermata di autoadattati-vità, in prossimità di quel transito-rio.

Gli altri parametri della videatasono:

• Soglia uscita transitori:indica lasoglia sul TPS per l'uscita daltransitorio ed è normalmentenegativa, l'uscita del transitorioavviene solitamente su unadecelerata.• Tempo mantenimento: indica iltempo di durata del transitorio.E' espresso in 1/1000 di secon-do, quindi 1 secondo = 1000.• Tempo dissolvenza: indica iltempo di raccordo per portarsidalla portata del transitorio allaportata normalmente richiestadalla vettura. Tale tempo iniziaal termine del tempo di manteni-mento. Anche questo è espres-so in 1/1000 di secondo.• % transitori benzina: indica inche misura la correzione istanta-nea a benzina entra nel transito-rio a gas. Cioè quanta influenzaha il transitorio effettuato dallacentralina a benzina sul com-portamento a gas; 1000 corri-sponde ad utilizzare tutto il con-

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Fig. 5.17 - Messa a punto – calibrazione transitori

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tributo a benzina, diminuendo ilvalore diminuisce proporzional-mente il contributo.• Stato transitori: indica lo statoin cui si trova la vettura.

Analizziamo la videata dei rilasci(figura 5.18):

Nella parte alta sono visibili, inrosso, le soglie giri motore in cuirilascio è suddiviso. Le caselle sot-tostanti sono impostabili da utente,indicano la soglia d'ingresso in rila-scio basata sul segnale del TPS egiri motore. Una freccia rossa indi-ca nell'intorno di quale regime sitrova la vettura e conseguentemen-te le caselle su cui agire per modifi-care un rilascio. Il valore da inserirein queste caselle è sempre negati-vo ed è intuibile dal valore lettonella casella TPSFHNeg%. Questacasella indica istante per istante ilvalore del TPS filtrato, sarà quindisufficiente leggere il valore all'inter-no di questa, durante un rilascioche si desidera modificare e repli-carlo nella cella delle soglie d'in-gresso, in corrispondenza del regi-me di partenza del rilascio.

Ad esempio, se si vuole modifi-care un rilascio a 1000 giri occor-rerà modificare la 5a e la 6a casel-la, identificate dai giri 900 e 1150,anche se il rilascio si prolunga oltrequesta soglia giri, inserendo comesoglia d'ingresso un valore ugualeo simile a quello che si legge nellacasella TPSFHNeg%.

Inserendo un valore di sogliaingresso rilasci pari a -1000 in unacasella relativa ad un certo regime,i rilasci vengono disabilitati perquel regime.

Le caselle indicate comePortata di rilascio permettono diinserire un valore di portata cheverrà aggiunto alla portata del rila-scio. Un valore positivo arricchisceil rilascio, un valore negativo losmagrisce. Per avere un’idea delvalore da inserire è bene riferirsi ai

valori di portata visibili nella scher-mata di autoadattatività, in prossi-mità di quel rilascio.

Gli altri parametri della videatasono:

• Soglia uscita rilascio:indica lasoglia sul TPS per l'uscita dalrilascio ed è normalmente nega-tiva; l'uscita del rilascio avvienesolitamente su una decelerata • Tempo mantenimento: indica iltempo di durata del rilascio. E'espresso in 1/1000 di secondo,quindi 1 secondo = 1000.• Tempo dissolvenza: indica iltempo di raccordo per portarsidalla portata del rilascio alla por-tata normalmente richiesta dallavettura. Tale tempo inizia al ter-mine del tempo di mantenimen-to. Anche questo è espresso in1/1000 di secondo• % rilasci benzina: indica in chemisura la correzione istantaneaa benzina entra nel rilascio agas. Cioè quanta influenza ha ilrilascio a benzina su quello agas; 1000 corrisponde ad utiliz-zare tutto il contributo a benzi-na; diminuendo il valore diminui-sce il contributo.• Stato Rilasci: indica lo stato incui si trova la vettura.

5.7 AUTOADATTATIVITÀ

In condizioni di funzionamentonormale, dopo la mappatura, lacentralina provvede a correggere inmodo fine le piccole imprecisioni dicalibrazione, e ad inseguire levariazioni lente dovute all’invec-chiamento del sistema, perdita ditaratura o al lento deterioramentodei componenti sia a gas che abenzina. Questa è la funzione diautoadattatività. E’ importante capi-re bene la differenza tra automap-patura ed autoadattatività.L’automappatura viene effettuatauna sola volta in fase di installazio-ne del veicolo; l’autoadattativitàcontinuerà a funzionare durantetutta la vita dell’impianto gas, man-tenendo le condizioni ottimali difunzionamento e di calibrazione.

La videata di autoadattatività èutile per verificare, ed eventual-mente correggere, la centratura diuna mappatura. Sono visibili trecartelle:

• Mappa Benzina• Mappa GAS• Mappa Stato Per passare da una cartella ad

un'altra è sufficiente premere sul-l'indicativo della cartella che si desi-dera visualizzare.

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Fig. 5.18 - Messa a punto – calibrazione rilasci

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Ogni cartella è costituita da unatabella di 16 righe e 16 colonne. Inogni cella è memorizzato un puntodi funzionamento in base ai girimotore e pressione al collettore(MAP). In particolare, nella mappabenzina sono memorizzati i dutycycle degli iniettori a benzina; nellamappa gas sono memorizzate leportate di gas calcolate in base allamappa benzina e agli algoritmi diestrapolazione, mentre nellamappa di stato sono memorizzatigli stati di funzionamento del siste-ma, in base al tipo di controllolambda effettuato a benzina. E'possibile impostare tre differentistati di funzionamento:

• Closed loop = 4, per le zone incui la sonda controlla regolar-mente• Open loop = 5, per le zone incui la sonda non è più in control-lo• indefinite = 7, per le zone di“confine” tra open loop (pienocarico) e closed loop (sondalambda in controllo), cioè quellezone in cui a seconda del caricomotore si può essere nelle con-dizioni di open loop o closedloop In base allo stato selezionato

avremo, nella mappa benzina enella mappa gas, un differentecolore delle celle:

• Verde: se le celle sono closedloop • Rosso: se le celle sono openloop • Giallo: se le celle sono indefini-teLa cella evidenziata in bianco

(vedi figura 5.19) identifica la zonadi funzionamento in cui si trova ilsistema. Per modificare manual-mente il valore di una cella è suffi-ciente selezionarla, cliccandocisopra, premere sulla barra spazia-trice della tastiera, inserire il nuovovalore e premere il tasto invio sullatastiera.

Gli altri parametri della videata

rappresentano:• Giri e MAP: indicano rispettiva-mente il regime di rotazione delmotore e la pressione di aspira-zione al collettore (M.A.P.)• DC inj Benzina: indica il dutycycle degli iniettori benzina rile-vato istantaneamente sugli iniet-tori benzina • DC Riferimento: indica il valoredel duty cycle degli iniettori ben-zina prevista dalla mappaturaper lo specifico punto di funzio-namento in cui si sta lavorando• DC inj GAS: indica il duty cycledegli iniettori gas.• Errore %: indica lo scostamen-to medio tra il duty cycle degliiniettori a benzina ed il dutycycle di riferimento, è positivo seil duty cycle iniettori a benzina èmaggiore del duty cycle di riferi-mento. Questo solitamente vainterpretato come sintomo diuna mappatura a gas magra oche la mappa benzina ha valoritroppo bassi.

E' presente un grafico chemostra l'andamento della sondalambda. Questo grafico è moltoutile per identificare le zone di openloop e closed loop.

Il tasto Annulla ultima digitazio-

ne consente di ripristinare i valoriprecedenti all'ultima modifica.

Nella parte basse della scher-mata sono visibili due sbarre ascorrimento. Sulla sinistra troviamoVel.autoadattatività benzina; sulladestra Vel. autoadattatività gas.Queste consentono di modificare ,rallentando o accelerando, gli algo-ritmi di autoadattatività del sistema.Si possono impostare, per entrambii parametri,.sei possibili velocità:

• Molto veloce• Veloce• Medio• Lento• Molto lento• Bloccato

Verificare la bontà della centra-tura di una mappa, consiste nelposizionarsi in più punti di funziona-mento a giri e MAP constanti e con-trollare l'entità dell'Errore %. Unamappa si considera centrata se haun errore inferiore al 5%. Unamappa o zone di una mappa, noncentrate, possono essere riportatead un buon livello di centratura conun intervento manuale o ripassan-do le celle mantenendo il più possi-bile le condizioni stabili, fino a ripor-tare l'errore % ad un valore inferio-

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Fig. 5.19 - Messa a punto – autoadattatività

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re al 5%.Se sono state introdotte delle

modifiche, uscendo da questaschermata, verrà richiesto di con-fermarle e potranno essere succes-sivamente salvate nell 'archivioUser_Maps ed inviate alla centrali-na.

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6.1 VISUALIZZAZIONE DA TI

Premendo il pulsante DIAGNO-STICA in basso alla schermataprincipale e selezionandoVisualizzazione Dati nei pulsantisulla sinistra, si accede alla paginamostrata in figura 6.1, in cui è pos-sibile visualizzare i vari parametri difunzionamento della centralina, siasotto forma numerica, sia tramitegrafico.

Come si vede dalla figura 6.1, ivalori numerici sono incolonnati asinistra della schermata, mentre igrafici si trovano all’incirca al centrodello schermo. I grafici possonoessere da un minimo di uno ad unmassimo di quattro, oppure anchenessuno, come si vede dalle figure6.1, 6.2, 6.3, 6.4 e 6.5 Per inserireun nuovo grafico o rimuoverne unoè sufficiente premere due volte sulvalore numerico corrispondente.Quando ci sono quattro grafici, perinserire un nuovo grafico è neces-sario rimuoverne almeno uno diquelli mostrati.

Sopra i grafici ed i valori numeri-ci sono presenti sei pulsanti diforma quadrata, ciascuno dei qualisvolge una particolare funzione,che verrà descritta nel seguito.Posizionando i l puntatore del

6. DIAGNOSTICA

Fig. 6.1 - Visualizzazione dati con un grafico

Fig. 6.2 - Visualizzazione dati con due grafici

Fig. 6.3 - Visualizzazione dati con tre grafici

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mouse su ciascuno di essi, vienemostrata per qualche istante unascritta che ne descrive la funzione.Le funzioni svolte consentono dieffettuare acquisizioni su file deidati e dei parametri visualizzabili,cambiare l’elenco dei dati numericiche verranno mostrati sullo scher-mo scegliendo dall’elenco quelliche più interessano, cambiare l’e-lenco dei valori che verranno salva-ti su file, scegliendo dall’elencoquelli che più interessano. Vediamocome si compiono queste operazio-ni.

6.1.1 PARAMETRI DI MEMORIZ-ZAZIONE

Il primo pulsante sulla sinistra, incui è disegnata una cartella, con-sente di cambiare i parametri dimemorizzazione, cioè la posizionein cui verrà salvato il file di acquisi-zione che si può creare in questapagina. Premendo il pulsante, siapre una pagina come quellamostrata in figura 6.6.

Lo stesso effetto si ottiene sele-zionando dalla barra del menù (inalto a sinistra), la voce ”File”, e poi“Parametri di registrazione”

Nella parte centrale alta delloschermo c’è una grossa casella incui vengono mostrate le caratteristi-che delle acquisizioni precedenti.

Subito sotto è presente unatabella dal titolo “Scheda Dati”, incui sono presenti diverse caselle dacompilare: è obbligatorio inserirequalcosa in Marca, Modello, eTarga/Identificativo. Gli altri dati(Anno, Sigla motore, Tipo centrali-na, Potenza, Tipo impianto, Note)sono opzionali e verranno memo-rizzati a titolo di pro-memoria nelfile che verrà acquisito.

Supponendo che si assegni aMarca il valore “Fiat”, a Modello ilvalore “Stilo 1.6i 16V (182B6000)Euro4”, e a Targa/Identificativo ilvalore “AJ280CN” (numero ditarga), allora il file di acquisizioneavrà, per esempio, i l seguente

Fig. 6.4 - Visualizzazione dati con quattro grafici

Fig. 6.5 - Visualizzazione dati con nessun grafico

Fig. 6.6 - Diagnostica > Visualizzazione dati > Memorizzazione dati

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nome e percorso:” C:\Programmi\SEQUENT\ARC

HIVI\DIR_DATI\Fiat\Stilo 1.6i 16V( 1 8 2 B 6 0 0 0 )Euro4\AJ280CN.ACQ”

(la posizione potrebbe variare aseconda delle impostazioni delcomputer usato e della cartella incui viene installato il programmaSEQUENT). Premendo sul tastoMemorizza, creo il file in cui effet-tuerò l’acquisizione dei dati. Seinvece premo il tasto Esci, i datinon verranno memorizzati e si tor-nerà alla pagina precedente.

Si noti che nella casella in altoviene memorizzato il nuovo record,in modo che si possa poi sceglierloagevolmente la prossima volta,senza dover riscrivere tutto.Scegliendolo, nelle caselle sotto-stanti compariranno tutti i dati inse-riti, comprese le note che si sonovolute aggiungere.

6.1.2 INIZIO/RIPRESA DI REGI-STRAZIONE

Il secondo tasto da sinistra, raffi-gurante un triangolino rosso con lapunta rivolta verso destra (come ilpulsante di PLAY di un registrato-re), se premuto inizia l’acquisizionedei dati (vedi paragrafo precedenteper sapere dove vengono memoriz-zati i dati).

Quando l’acquisizione dei dati èattiva, il pulsante cambia aspetto,raffigurando due lineette paralleleverticali (come il tasto di PAUSA diun registratore). Se si preme il tastoin queste condizioni, l’acquisizioneviene sospesa e il pulsante torna araffigurare il triangolino rosso con lapunta rivolta verso destra.Premendolo ancora in queste con-dizioni, l’acquisizione riprenderà,aggiungendo i nuovi dati a quelliprecedenti, senza cancellarli.

Le stesse operazioni si possonoeseguire selezionando dalla barradel menù (in alto a sinistra), la voce”Registrazione”, e poi“Inizio/Ripresa registrazione”, oppu-

re anche premendo i l tasto diMAIUSC+F2, MAIUSC+F5, MAIU-SC+F9, da tastiera.

E’ anche possibile sospenderela registrazione in qualsiasi istanteanche premendo il tastino succes-sivo di STOP, in cui è rappresentatoun quadratino rosso (come neltasto di STOP di un registratore).

Premendo nuovamente il tastodi START o PLAY, l’acquisizioneriprenderà, aggiungendo i nuovidati a quelli precedenti, senza can-cellarli.

6.1.3 BLOCCA GRAFICI

Il quarto tastino da sinistra serveper bloccare i grafici ed i valorinumerici a video. Inizialmente con-tieni la figura di un grafico con unacroce rossa sopra. Premendolo, igrafici rimangono congelati nellacondizione in cui si trovano, ed ivalori numerici smettono di cambia-re; il pulsante raffigurerà il disegnodi un grafico senza la croce rossa.

Premendo nuovamente il pul-sante, i grafici vengono cancellati esi riprende a tracciarli da zero,mentre i numeri riprendono a cam-biare.

6.1.4 IMPOSTAZIONI

Il quinto tasto da sinistra, in altonella pagina della visualizzazionedati serve per scegliere quali datinumerici mostrare a video e qualidati memorizzare durante l’acquisi-zione.

Come si vede nella figura 6.7,vicino ad ogni valore sono presentidue caselle in cui inserire i segni dispunta: la prima si riferisce al valo-re visualizzato, per cui selezionan-do o deselezionando la casella cor-rispondente si aggiunge o si toglie ildato dalla colonna dei dati visualiz-zati. Il minimo numero di dati visua-lizzati che è possibile selezionare èuno, mentre il massimo numero è10. Se ci sono già dieci valorinumerici selezionati, per inserirneun altro sarà necessario rimuover-ne uno di quelli presenti.

Sotto la scritta “Memorizzato” cisono le caselle con le quali si pos-sono selezionare i dati che verran-no acquisiti e salvati sul file .ACQ.Si può salvare un numero di dati apiacere; anche tutti, se si vuole. Sitenga conto che più dati si salvano,più il file di acquisizione diventalungo; allo stesso modo, i l f i le

Fig. 6.7 - Diagnostica > Visualizzazione dati > Impostazione canali

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aumenta di dimensioni in modoproporzionale alla durata dell’acqui-sizione stessa.

6.1.5 USCITA DALLA PAGINA

Il sesto tasto da sinistra, in altonella pagina della visualizzazionedati, produce l’uscita dalla paginastessa.

Lo stesso effetto si può ottenerepremendo i l pulsante ESCI inbasso al centro della pagina, oanche premendo il tasto di invioquando questo pulsante è incorni-ciato da un tratteggio (tecnicamen-te si dice che ha il “fuoco”).

6.2 TEST ATTUATORI

Una volta programmata la cen-tralina con la sua mappatura dibase (sia essa ottenuta mediante laprocedura di automappatura oppu-re fornita dalla BRC) è importanteverificare che ci sia un esatta corri-spondenza tra gli iniettori ovveroche il segnale proveniente dall’iniet-tore 1 a Benzina sia quello che pilo-ta l’iniettore 1 a gas e così via pergli altri iniettori.

Da prove effettuate è risultatoche eventuali errori in questo tipo dicollegamento non comportano, ingenerale, grossi problemi nel fun-zionamento della vettura in regimestabilizzato, ma sono fortementepercepibili in tutte le situazioni ditransitorio e nella fase di commuta-zione.

Nella fase, di commutazione, inparticolare, l’aver invertito due iniet-tori è molto dannoso in quanto perun certo lasso di tempo si avrà uncilindro non alimentato mentre unaltro funzionante contemporanea-mente a benzina e gas.

Nella figura 6.8 è illustrato unesempio di collegamento correttoper gli iniettori, mentre in figura 6.9è ipotizzata una inversione degliiniettori 1 e 2 a gas.

Nel sistema SEQUENT la com-mutazione è gestita in modo da farcommutare un solo iniettore pervolta in modo da rendere più dolceil passaggio da benzina a gas eviceversa. In pratica, in un motore aquattro cilindri, si passa dal funzio-namento a benzina ad un funziona-mento con tre cilindri alimentati abenzina ed uno a gas, poi con duecilindri a benzina e due a gas, quin-di con un solo cilindro alimentato abenzina e tre cilindri a gas, ed infi-ne tutti i cilindri vengono alimentatia gas. Tra la commutazione di uniniettore ed il successivo dovranno

passare un certo numero di ciclimotore (normalmente 3) settabilidal programma installatori.

Nel caso di figura 6.8 alla com-mutazione avviene quanto segue :

• In un certo istante viene taglia-to l’iniettore benzina 1 e viene pilo-tato l’iniettore gas 1

• Dopo 3 iniettate viene tagliatol’iniettore benzina 2 e viene pilotatol’iniettore gas 2

• Dopo altre 3 iniettate vienetagliato l’iniettore benzina 3 e vienepilotato l’iniettore gas 3

• Dopo ancora 3 iniettate viene

Fig. 6.8 - Esempio di corretta installazione

Fig. 6.9 - Esempio errata installazione

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tagliato l’iniettore benzina 4 e vienepilotato l’iniettore gas 4

In questo caso risulta chedurante la commutazione tutti icilindri sono alimentati con conti-nuità e da un solo tipo di carburan-te alla volta.

Nel caso di errata installazionemostrato in figura 6.9, alla commu-tazione avviene quanto segue :

• In un certo istante viene taglia-to l’iniettore benzina 1 e vienepilotato l’iniettore gas 2• Dopo 3 iniettate viene tagliatol’iniettore benzina 2 e viene pilo-tato l’iniettore gas 1• Dopo altre 3 iniettate vienetagliato l’iniettore benzina 3 eviene pilotato l’iniettore gas 3• Dopo ancora 3 iniettate vienetagliato l’iniettore benzina 4 eviene pilotato l’iniettore gas 4

In pratica, durante tutta la primafase si ha che il cilindro 1 non risul-ta essere alimentato mentre il cilin-dro 2 funziona contemporaneamen-te a benzina e a gas.

Per poter trovare agevolmenteeventuali errori nel collegamentoelettrico degli iniettori è stata creatauna schermata da programmadenominata Test Attuatori che sipresenta come in Figura 6.10: que-sta la si può trovare in DiagnosticaTest Attuatori.

All’ingresso di questa schermatail programma va a leggere sullacentralina quanti iniettori sono con-nessi alla stessa (4 nell’esempio) equal è il ritardo in termini di numerodi iniettate tra la commutazione sudi un cilindro e quella sul cilindrosuccessivo (3 nell’esempio).

Togliendo i segni di spunta incorrispondenza dei singoli iniettoriè possibile far sì che i rispettivicilindri passino immediatamente adessere alimentati a benzina anche

con il commutatore su gas ed il ledverde; posso quindi decidere (nelcaso di un quattro cilindri) di farfunzionare il motore con tre cilindria gas e uno a benzina, con due edue, con un cilindro a gas e tre abenzina, o con tutti gli iniettori abenzina. Si noti che in quest’ultimocaso, pur funzionando la macchinacorrettamente a benzina, il led delcommutatore sarà verde e le elet-trovalvole saranno aperte (o si apri-ranno alla commutazione): ciò puòessere ingannevole e generareconfusione. Spostando versodestra la barra a scorrimento èinvece possibile aumentare il ritar-do di commutazione tra due iniettoriconsecutivi.

Procedura per identificare erroridi cablaggio iniettori:

Supponiamo di essere in uncaso come quello di figura 6.9 e divoler verificare se gli iniettori sonocollegati correttamente.

Aumentando il ritardo di com-mutazione, si aumenterà anche iltempo durante il quale la vettura haun cilindro non alimentato (il primo)ed un altro che funziona contempo-raneamente con due carburanti (ilsecondo) quindi si potrà percepire

con maggior facilità il fatto che ilmotore “gira male” oppure, nel peg-giore dei casi, si spegne.

A questo punto sappiamo chec’è stato uno scambio nei collega-menti tra iniettori, ma non sappia-mo ancora tra quali. Per saperlo, laprocedura è di eseguire è laseguente.

Procedura per correggere erroridi cablaggio iniettori:

1. Togliere tutti i segni di spuntadalla casella corrispondente aciascun iniettore. A questo puntoil motore funzionerà completa-mente a benzina.2. Mettere un segno di spuntasulla casella dell’iniettore n°1. 3. Se l’iniettore gas n°1 iniettanel cilindro corretto (cioè quellocorrispondente all’iniettore ben-zina identificato come n°1), ilmotore girerà correttamente. Intal caso ripetere la proceduradal passo 1. con l’iniettore suc-cessivo. Se invece si rilevanoproblemi di funzionamento, pro-cedere col passo 4.4. l’iniettore gas selezionatodeve essere spostato: bastaspostarne il connettore su unaltro iniettore gas, finché non siottiene il corretto funzionamento

Fig. 6.10

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del motore.5. Ripetere la procedura dalpunto 1. , con l’iniettore succes-sivo fin quando non si è trovatala corretta sistemazione di tutti iconnettori degli iniettori gas.

6.3 VERSIONE CENTRALI-NA

Premendo il pulsante DIAGNO-STICA in basso alla schermataprincipale e selezionando VERSIO-NE CENTRALINA nei pulsanti sullasinistra, si accede alla paginamostrata in figura 6.8, in cui sonovisualizzati i parametri che identifi-cano il tipo di software , di dati ealtri parametri relativi alla program-mazione della centralina. Vediamoliad uno ad uno.

6.3.1 DESCRIZIONE DEI PARAME-TRI

6.3.1.1 Codice centralina

Rappresenta il codice del pro-dotto, cioè il codice che identificaquel tipo particolare di centralina.Per esempio quello mostrato infigura è “DE813001-00-00” ed iden-tifica la prima versione della centra-lina FLY SF per quattro iniettori.Come si nota è suddiviso in uncodice principale (DE813001) cheidentifica il tipo di prodotto (centrali-na FLY SF per 4 iniettori), più duesottocampi separati da trattino, cheidentificano rispettivamente la revi-sione hardware principale e quellasecondaria.

6.3.1.2 Versione caricatore

Indica la versione del caricatoreattualmente presente nella memo-ria della centralina. Si presentacome una sequenza di lettere enumeri come la seguente: “KER-FS0113”. Gli ultimi quattro numeri rap-presentano la versione (nel nostrocaso 113). Maggiore è il numerodella versione, più recente e miglio-

rato sarà il caricatore.

6.3.1.3 Versione software

Indica il software vero e proprioche gira sulla centralina. E’ costitui-to da 5 caratteri + 3 numeri + 3numeri. I primi 5 caratteri indicano iltipo particolare di software, i suc-cessivi 3 numeri indicano la effetti-va versione del software (più ilnumero è alto e più recente emigliorato sarà il programma), men-tre gli ultimi 3 numeri indicano laversione hardware a cui è dedica-to.

6.3.1.4 Versione mappatura

Indica la versione della mappa-tura (file .AAP) presente sulla cen-tralina (e non la versione delle cali-brazioni, cioè il file .FSF). Per lemappature BRC è almeno pari ad1; questo numero viene incremen-tato ogni volta che BRC rilascia unanuova versione della mappatura.

Per le mappe realizzate dall’in-stallatore questo numero è sempre0.

6.3.1.5 Codice veicolo

E’ un numero associato da BRC

a ciascun veicolo sviluppato e vali-dato in sede. Assume il valore65535 se la mappatura è stataeffettuata dall’installatore tramite laprocedura personalizzata guidata.Se l’installatore produce una nuovamappatura modificandone una giàfatta da BRC, senza utilizzare laprocedura personalizzata guidata,verrà mantenuto il codice veicolooriginario BRC.

6.3.1.6 Versione calibrazioni

Indica la versione delle calibra-zioni (file .FSF) presente sulla cen-tralina (e non la versione dellamappatura, cioè il file .AAP). Per lemappature BRC è almeno pari ad1; questo numero viene incremen-tato ogni volta che BRC rilascia unanuova versione della calibrazione.

Per le mappe realizzate dall’in-stallatore questo numero è sempre0.

6.3.1.7 Data di prima programma -zione

Indica la data in cui la centralinaè stata programmata per la primavolta dall’installatore. Dopo la primaprogrammazione, questa data noncambierà per tutta la vita della cen-

Fig. 6.11 - Diagnostica – Versione centralina

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tralina.

6.3.1.8 Codice programmatore

Identifica il tipo di programmache si è usato su PC per effettuarel’ultima programmazione della cen-tralina. Normalmente dovrebbevalere “PROG_INS”, ad indicareche è stato utilizzato il programmaper installatori SEQUENT oggettodi questo manuale.

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Le diverse funzioni disponibilisotto il tasto principale UTILITA’consentono di effettuare diverseoperazioni utili per aggiornare ilprogramma su PC o per modificar-ne alcuni aspetti. Tutte queste fun-zioni non richiedono di essere col-legati con una centralina, trannel’opzione “SALVA CONFIGURAZIO-NE”, che consente di aggiornare lemappe e calibrazioni presenti suPC estraendole da una centralinaed aggiungendole all’archivio suPC dell’ installatore. Dopo averselezionato il pulsante principale“UTILITA’”, lo schermo apparecome mostrato in figura 7.1, in cuisulla sinistra si vedono i vari stru-menti. Vediamo nel seguito a cosaserve ciascuno di essi.

7.1 SCELTA LINGUA

Consente di scegliere la linguain cui il programma su PC mostrerài messaggi, le scritte, le didascalieed in genere tutte le informazionitestuali. Il programma è strutturatoin modo da consentire il passaggioa diverse lingue semplicementeinserendo un fi le di l inguaggioappropriato (file di tipo .LNG) nellapropria cartella di installazione (disolito “C:\programmi\SEQUENT).La procedura per scegliere la lin-gua preferita è la seguente:

1. avviare i l programmaSEQUENT,2. dalla pagina principale sele-zionare il tasto principale “UTILI-TA’”,3. premere il tasto “SCELTALINGUA”, sulla sinistra dello

schermo,4. selezionare il file di linguaggionel riquadro “LINGUE DISPONI-BILI” (vedi figura 7.2),5. premere il pulsante “SCEGLI”nella parte bassa dello schermo,6. premere il tasto “ESCI” perritornare alla pagina principale.

Premendo il pulsante “ESCI” opremendo il pulsante di escapedella tastiera (normalmente in altoa sinistra con la scritta “Esc”) siabbandona la pagina di scelta dellalingua senza effettuare modifiche.

7.2 COMUNICAZIONE

Permette di modificare i para-metri della comunicazione cheintercorre tra PC e centralina. E’necessario modificare questeopzioni soprattutto quando si usaun PC non dotato della presa seria-le. In tal caso si deve usare unadattatore USB/Seriale, cheaggiunge una porta virtuale al PC.Nella cartella “Seriale” visibile infigura 7.3 il normale valore “COM1” deve essere sostituito in base alvalore che il sistema operativoimposta per l’adattatore (visibile nel

7. UTILITÀ

Fig. 7.1 - Utilità

Fig. 7.2 - Utilità - scelta lingua

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pannello di controllo di Windows®,sotto l’opzione “Sistema”).

La casella “Baud rate” visibilenella figura 7.3 consente di modifi-care la velocità di trasmissione. Senon ci sono particolari problemi siconsiglia di lasciare la velocitàmassima di 19200 Baud, con laquale si hanno i minimi tempi diprogrammazione della centralina.Le altre velocità di programmazionesono 10400 Baud e 9600 Baud,che sono due velocità standard.

Un altro parametro che puòessere interessante è il “Tempo diattesa tra 2 messaggi successivi”.Diminuendo tale tempo si ottengo-no velocità superiori nella program-mazione della centralina, ma ancheprobabilità maggiori che la comuni-cazione fallisca. Si consiglia il valo-re standard di 150 ms, salvo pro-blemi.

La casellina selezionabile identi-ficata dalla scritta “Aggancio fastinit”, serve per selezionare qualetipo di inizializzazione deve essereusata per avviare la comunicazio-ne tra PC e centralina.Normalmente dovrebbe essereselezionata.

Le opzioni che appaiono pre-mendo il tasto “ALTRO” sono dacambiare solo in caso diproblemi,sotto la guida dell’assi-stenza tecnica BRC o di personaleesperto.

Nel caso si siano modificati iparametri e questo causi l’impossi-bilità di comunicare con la centrali-na, si può procedere al ripristino deivalori standard. Per ogni casella, sipuò conoscere il valore standardposizionandoci sopra il puntatoredel mouse, senza premere nessuntasto: apparirà una casellina consopra riportato il valore standard.La casellina scompare da sola nonappena viene spostato il puntatore.

Per salvare le modifiche e ritor-nare alla pagina principale si devepremere il pulsante “SALVA”, postoin fondo allo schermo. Per uscireda questa schermata senza salvarele modifiche e ritornando alla pagi-na principale, è sufficiente premereil tasto “ESCI”, oppure premere ilpulsante di escape della tastiera(normalmente in alto a sinistra conla scritta “Esc”).

7.3 SCHEMI ELETTRICI

Premendo su questo tasto siaccede all’archivio degli schemielettrici. Lo schema è memorizzatosul computer sotto forma di file informato PDF, che viene aperto uti-l izzando i l programma “AdobeAcrobat® Reader™ ” (1). E’ quindinecessario che tale programma siainstallato sul computer (vedi nota(1)). Per installarlo si può usare ilCDROM di installazione del softwa-re SEQUENT, seguendo la proce-dura di seguito:

1.Accendere i l computer edattendere che si avvii.2.Inserire il CD-ROM3.Attendere che si avvii automa-ticamente il programma di instal-lazione (se ciò non avviene pro-

cedere come indicato nella notache segue questa procedura).4.Premere sulla scritta “InstallAcrobat Reader”5.Seguire la procedura guidatadi installazione

NOTA: l’avvio automatico dell’in-stallazione del programmaSEQUENT all ’ inserimento delCDROM dipende dalle impostazionidel computer in cui il CDROM vieneinserito. Nel caso l’installazione nonsi avvii automaticamente, è neces-sario avviare il programma “Setup”nella cartella principale del CDROM(Premere il pulsante Start > Esegui,scrivere “D:\Setup.exe” e premereOK. “D” rappresenta la lettera concui è identificato il CDROM: se èdiversa sul computer di destinazio-ne occorre inserire la lettera corret-ta).

Attendere che si avvii automati-camente il programma di installa-zione (se ciò non avviene procede-re come indicato nella nota chesegue questa procedura).

La procedura per visualizzareuno schema elettrico è la seguente:

1. Dalla pagina principale sele-

Fig. 7.3 - Utilità – comunicazione

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zionare il tasto principale “UTILI-TA’”,2. premere il tasto “SCHEMIELETTRICI”, sulla sinistra delloschermo,3. effettuare doppio click sullacartella “BRC_MAPS” nella fine-stra dell’archivio (in alto a sini-stra), 4. selezionare “LPG” o CNG”(vedi figura 7.4), 5. sempre nell’archivio sceglierela marca, il modello ed i tipo dicentralina di cui si vuole visua-lizzare lo schema, selezionan-dola col mouse o con le frecce, 6. Nella casella di testo grande,in posizione centrale delloschermo, compare l’elenco deglischemi elettrici presenti. Se lacasella rimane vuota, significache non ci sono schemi visualiz-zabili relativi alla cartella sele-zionata nell’archivio.7. Se è presente almeno unoschema, selezionare lo schemadesiderato con un doppio clickdel mouse: nella casella di testosoprastante, identificata dallascritta “Schemi elettrici” in coloreblu, compare il nome del fileselezionato.8. Premere il pulsante “VISUA-LIZZA” al fondo dello schermo.9. Attendere che si avvii il pro-gramma “Adobe Acrobat®Reader™ ”, che visualizzerà loschema desiderato.10. Quando si è finito di consul-tare lo schema, chiudere il pro-gramma “Adobe Acrobat®Reader™ ” .

Per leggere una guida sull’utiliz-zo del programma “AdobeAcrobat® Reader™ ”, è sufficienteavviare il programma stesso (disolito basta premere il tasto STARTdella barra di Windows®, poi PRO-GRAMMI, poi ACROBAT® REA-DER™), quindi dal menù in altoscegliere “?” e quindi “Guida diReader”.

Per uscire dalla schermata degli

schemi elettrici del programmaSEQUENT, ritornando alla paginaprincipale, è sufficiente premere iltasto “ESCI”, posto in fondo alloschermo, oppure premere il pulsan-te di escape della tastiera (normal-mente in alto a sinistra con la scrit-ta “Esc”).

(1) Il formato PDF (PortableDocument Format) Adobe® rappre-senta lo standard per la distribuzio-ne di documenti elettronici in tutto ilmondo. PDF Adobe è un formato difile universale che mantiene tutti icaratteri, la formattazione, i colori ele immagini di qualsiasi documentodi origine, indipendentemente dal-l'applicazione e dalla piattaformautilizzate per crearlo. I file PDFAdobe sono compatti e possonoessere condivisi, visualizzati, con-sultati e stampati da chiunque gra-zie all 'uti l i ty gratuita AdobeAcrobat® Reader™ che si puòreperire sul sito della Adobe® (sitoin italiano www.adobe.it; sito ininglese www.adobe.com).

7.4 SALVA CONFIGURAZIO-NE

E’ il tasto con il quale è possibileestrarre i dati contenuti in una cen-tralina già programmata in prece-denza e salvarli nel proprio archiviosu PC sotto forma di una nuovamappa. In questo modo è possibilearricchire il proprio repertorio dimacchine installabili anche senzabisogno di creare dischetti diaggiornamento ed è possibile inter-venire su una qualsiasi vetturafacendo modifiche alle mappe oalle calibrazioni, anche se non si haa disposizione la mappatura speci-fica sul PC.

La procedura è la seguente(vedi figura 7.5):

1. Collegare il PC con la centra-lina FLY SF, tramite l’appositocavo di comunicazione.2. Avviare i l programmaSEQUENT3. Accendere il quadro dellamacchina.4. Dalla pagina principale sele-zionare il tasto principale “UTILI-TA’”,5. premere i l tasto “SALVACONFIGURAZIONE”, sulla sini-stra dello schermo.6. Nel caso la comunicazione

Fig. 7.4 - Utilità - SCHEMI ELETTRICI)

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non sia attiva (non compare lascritta “Comunicazione OK” inbasso a sinistra sullo schermo)attendere e riprovare. Se non siattiva verificare il collegamentoed il contatto chiave.7. Selezionare “LPG” o “CNG”dentro la cartella“USER_MAPS”, nella finestradell’archivio posta in alto a sini-stra.8. Selezionare la cartella relati-va alla marca, modello e tipo dicentralina in cui si vuole salvarela nuova mappatura e calibra-zione. Se la cartella non esiste,inserire i l nome di marca,modello o tipo di centralina nellerelative caselle di testo sotto-stanti, per crearne una nuova.9. Nella casella di testo identifi-cata dalla scritta “FILE:” in blu,inserire un nome significativo efacile da ricordare, con cui ver-ranno salvati i files relativi allamappatura e calibrazione estrat-ti dalla centralina nell’archiviodel computer.10. Premere il tasto “SALVA” inbasso a destra.11. Attendere la fine della proce-dura, segnalata dalla scritta“SALVATAGGIO CONFIGURA-ZIONE TERMINATO CORRET-TAMENTE” in caratteri rossi.

Per uscire dalla schermata“SALVA CONFIGURAZIONE”, ritor-nando alla pagina principale, è suf-ficiente premere il tasto “ESCI”,posto in fondo allo schermo, oppu-re premere il pulsante di escapedella tastiera (normalmente in altoa sinistra con la scritta “Esc”).

7.5 ARCHIVI MAPPATURE

Consente di modificare gli archi-vi delle mappature dell’utente, cam-biando di nome le cartelle, spostan-dole, cancellandole e copiandole inaltri posti (fare riferimento alla figu-ra 7.6).

• Per rinominare una cartella(sia relativa alla marca, sia almodello, sia al tipo centralina) èsufficiente seguire la seguente pro-cedura:

1. Dalla pagina principale sele-zionare il tasto principale “UTILI-TA’”,2. premere il tasto “ARCHIVIMAPPATURE”, sulla sinistradello schermo,3. effettuare doppio click sullacartella “USER MAPS”, 4. selezionare “LPG” o CNG”nella finestra dell’archivio, 5. sempre nell’archivio scegliere

la cartella da rinominare, sele-zionandola col mouse o con lefrecce, 6. premere il pulsante “RINOMI-NA” in fondo allo schermo 7. inserire il nuovo nome scri-vendolo con la tastiera, 8. premere il tasto di invio.

• Per cancellare una cartella(sia relativa alla marca, sia almodello, sia al tipo centralina) sisegue questa procedura:

1. Dalla pagina principale sele-zionare il tasto principale “UTILI-TA’”,

Fig. 7.5 - Utilità - salva configurazione

Fig. 7.6 - Utilità - ARCHIVI MAPPATURE

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2. premere il tasto “ARCHIVIMAPPATURE”, sulla sinistradello schermo,3. effettuare doppio click sullacartella “USER MAPS” nellafinestra dell’archivio (in alto asinistra), 4. selezionare “LPG” o CNG”, 5. sempre nell’archivio sceglierela cartella da cancellare, sele-zionandola col mouse o con lefrecce, 6. premere il pulsante “CAN-CELLA” in fondo allo schermo 7. a questo punto apparirà unafinestra di dialogo che chiederàdi confermare la rimozione:rispondendo affermativamentela cartella verrà eliminata dall’ar-chivio, mentre rispondendonegativamente non verrà ese-guita nessuna azione.8. Nel caso sia stata rimossauna cartella, verrà presentatauna nuova finestra di dialogoche notifica che la rimozione èstata effettuata. Premere il pul-sante “OK” al suo interno o iltasto di invio su tastiera per con-tinuare.

ATTENZIONE!: L’operazione dicancellazione di una cartella dell’ar-chivio è molto pericolosa e puòcomportare la perdita di dati impor-tanti contenuti nell’archivio utenti.Si tenga conto che se per esempioviene selezionata una cartella rela-tiva ad una marca (ad esempio“Fiat”) e viene dato il comando dicancellazione, verranno rimossetutte le cartelle corrispondenti a tuttii modelli e tutti i tipi di centraline inessa contenute, cioè in pratica tuttele vetture “Fiat” presenti nell’archi-vio utenti.

• Per creare una nuova cartel -la (sia relativa alla marca, sia almodello, sia al tipo centralina) laprocedura da seguire è la seguen-te:

1. Dalla pagina principale sele-zionare il tasto principale “UTILI-

TA’”,2. premere il tasto “ARCHIVIMAPPATURE”, sulla sinistradello schermo,3. effettuare doppio click sullacartella “USER MAPS” nellafinestra dell’archivio (in alto asinistra), 4. selezionare “LPG” o CNG”, 5. se si vuole creare la cartelladi una nuova marca (cioè di unanuova casa automobilistica, adesempio “LEXUS”), continuarecon il passo 8.6. se si vuole creare la cartelladi un nuovo modello (ad esem-pio si ha già la cartella “Fiat” e alsuo interno si vuole inserire ilmodello “Punto 1200 8V”) salta-re al passo 9.7. se si vuole creare la cartelladi un nuovo tipo di centralina(ad esempio “MagMar49F”)andare al passo 15,8. premere il pulsante “CREANUOVO”. Verrà creata unanuova cartella relativa allamarca con nome“Nuova_marca”,9. scrivere con la tastiera i lnome della marca e poi premereil tasto di invio per cambiare ilnome in quello desiderato,10. saltare al passo 18.11. selezionare col mouse lacartella relativa alla marca (nelnostro caso “Fiat”),12. premere il pulsante “CREANUOVO”. Verrà creata unanuova cartella relativa al model-lo, con nome “Nuovo_modello”.13. scrivere con la tastiera ilnome del modello e poi premereil tasto di invio per cambiare ilnome in quello desiderato,14. saltare al passo 18,15. selezionare col mouse lacartella relativa alla marca (nelnostro caso “Fiat”), poi il model-lo,16. premere il pulsante “CREANUOVO”. Verrà creata unanuova cartella relativa al tipo dicentralina, con nome

“Nuova_Centralina”.17. scrivere con la tastiera ilnome del tipo di centralina e poipremere il tasto di invio percambiare il nome in quello desi-derato,18. la nuova cartella è statacreata, ma risulterà vuota. Perinserire dati al suo interno ènecessario seguire la proceduradi programmazione personaliz-zata guidata o di messa apunto.

• Per copiare una cartella dimodello o tipo di centralina ben -zina in un’altra posizione :

1. dalla pagina principale sele-zionare il tasto principale “UTILI-TA’”,2. premere il tasto “ARCHIVIMAPPATURE”, sulla sinistradello schermo,3. effettuare doppio click sullacartella “USER MAPS” nellafinestra dell’archivio (in alto asinistra), 4. selezionare “LPG” o CNG”, 5. se si vuole trasferire la cartel-la di un’intera marca (ad esem-pio tutte le cartografie di “Fiat”),dall’archivio CNG a quello LPGo viceversa, proseguire con ilpunto 8.,6. se si vuole trasferire la cartel-la di un modello, (con tutte lecartelle di tipo centralina in essocontenute) da una marca adun’altra, proseguire con il punto13.7. se si vuole copiare una cartel-la di tipo di centralina di unacerta marca (LPG > FIAT >PUNTO 1.2 8V > MM49F, fig.7.6) ed inserirla in un’altra posi-zione dell’archivio (LPG > PEU-GEOT > 206 >....) proseguirecon il punto 18.8. selezionare col mouse o conle frecce, la cartella relativa allamarca (esempio: “Fiat”),9. premere il pulsante “COPIA”in basso a destra sullo schermo:

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il pulsante cambia nome diven-tando “INCOLLA”,10. scegliere il nuovo tipo diimpianto in cui si vuole copiarela cartella della marca (adesempio, se si copiava “Fiat” ,che inizialmente era contenutoin “LPG”, ora si selezionerà“CNG”),11. premere il pulsante “INCOL-LA” in basso a destra sulloschermo.12. proseguire con il punto 22.,13. selezionare la cartella delmodello da copiare (per esem-pio selezionare, “LPG”, poi“Fiat”, poi “Punto 1200 8V”),14. premere il pulsante “COPIA”in basso a destra sullo schermo:il pulsante cambia nome diven-tando “INCOLLA”,15. scegliere la cartella dellamarca all’interno della quale sivuole copiare il modello,16. premere il pulsante “INCOL-LA” in basso a destra sulloschermo,17. proseguire con il punto 22.,18. selezionare la cartella deltipo di centralina benzina dacopiare (per esempio seleziona-re, “LPG”, poi “Fiat”, poi “Punto1200 8V”, poi “MM59F”),19. premere il pulsante “COPIA”in basso a destra sullo schermo:il pulsante cambia nome diven-tando “INCOLLA”,20. scegliere la cartella delmodello, sotto la marca all’inter-no della quale lo si vuole copia-re,21. premere il pulsante “INCOL-LA” in basso a destra sulloschermo,22. la nuova cartella è statacreata, con lo stesso nome cheaveva quando è stata seleziona-ta per copiarla, e con gli stessifile all’interno. Per cambiare idati al suo interno o cambiarlenome è necessario seguire leprocedure specifiche già descrit-te in questo manuale.

Per uscire dalla schermata degliarchivi mappature, ritornando allapagina principale, è sufficiente pre-mere il tasto “ESCI”, posto in fondoallo schermo, oppure premere ilpulsante di escape della tastiera(normalmente in alto a sinistra conla scritta “Esc”).

7.6 CREAZIONE DISCHI

Questo tasto permette di crearedei dischetti contenenti mappatureestratte dall’archivio utente presen-te su un computer, in modo dapoterle agevolmente trasferire suun altro. Con questo sistema non èpossibile trasferire le mappe dell’ar-chivio BRC, i software o il caricato-re da un computer ad un altro; peraggiornare i software e il caricatoreè necessario scaricare gli aggiorna-menti dal sito internet della BRC,oppure aggiornare i l PC daCDROM o da dischetti preparati daBRC.

Su ogni dischetto creato dall’u-tente è possibile inserire più map-pature diverse, fino ad esaurimentodello spazio disponibile.

La procedura da seguire per tra-sferire una mappatura su dischettoè la seguente (vedi figura 7.7):

1. Avviare i l programma

SEQUENT dal computer checontiene la mappatura da trasfe-rire.2. Inserire un dischetto vuotonel computer.3. Dalla pagina principale sele-zionare il tasto principale “UTILI-TA’”4. Premere il tasto “CREAZIO-NE DISCHI”5. Nell’ archivio clienti seleziona-re “LPG” se si tratta di una map-patura di una vettura a GPL e“CNG” se si tratta di una mappa-tura di una vettura a metano.6. Selezionare la marca, i lmodello, e il tipo di centralinarelativa alla mappa che si vuoletrasferire.7. Se si vuole approfondireun’automappatura, aggiungendodei punti a quelli già presi, èpossibile selezionare la casella“copia file automappatura”. Sitenga conto che anche nel casonon si sia interessati al prose-guimento di un’automappatura,il salvataggio dei files aggiuntivinon è dannoso, salvo che per ilmaggior spazio occupato sudischetto e su Hard Disk delcomputer di destinazione8. Premere il tasto “SALVA”,posto in fondo allo schermo.

Fig. 7.7 - Utilità - creazione dischi

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9. Quando è finita l’operazionedi copia su dischetto si può ripe-tere l’operazione dal punto 4. inpoi, finché ci sono mappe datrasferire o finché non si esauri-sce lo spazio disponibile sudischetto (in questo caso biso-gna ripetere l’ultima operazioneche non è andata a buon fine,dopo aver sostituito il dischettocon uno vuoto.10. Quando è finita l’ultima ope-razione di copia su dischettoche si voleva effettuare, preme-re il tasto “ESCI” per ritornarealla pagina principale.

Per trasferire una mappatura daldischetto ad un nuovo computerbisogna seguire la procedura diaggiornamento dati da dischetto,descritta nel paragrafo seguente.

7.7 AGGIORNAMENTODATI

Di seguito sono riportate le pro-cedure da seguire per aggiornare idati di un PC, sia da CDROM siada dischetto. I dati aggiornati pos-sono comprendere le mappature, isoftware e il caricatore per la cen-tralina. I CDROM di aggiornamentovengono creati dalla BRC, mentre idischetti di aggiornamento possonoessere creati dagli utenti, sia utiliz-zando la procedura descritta nelparagrafo precedente, sia scarican-do i dati dal sito internet della BRCall’indirizzo http://www.brc.it. Laschermata di aggiornamento dati èmostrata in figura 7.8.

7.7.1 AGGIORNAMENTO DA

CDROM

1. Avviate i l programmaSEQUENT sul computer da aggior-nare (nell’angolo in basso a sinistradello schermo selezionare “Avvio” o”Start” > Programmi > SEQUENT)

2. Inserire il CDROM nel com-puter.

3. Dalla pagina principale sele-

zionare il tasto principale “UTILI-TA’”.

4. Selezionare i l tasto“AGGIORNAMENTO DATI” sullasinistra.

5. Selezionare il CDROM (nor-malmente è l’unità d: ) nella casellaposta in alto, di fianco alla scritta“Aggiornamento dati da:”

6. Selezionare la cartella delCDROM che contiene i f i le diaggiornamento. Per esempio“D:\SEQUENT\aggiornamento”(dove al posto di “D” bisogna sele-zionare il nome del CD-ROM) eprocedere quindi all’aggiornamentopremendo il pulsante “AGGIOR-NA”, in fondo alla finestra del pro-gramma.

7. Quando è finita operazione dicopia su dischetto che si volevaeffettuare, premere il tasto “ESCI”per ritornare alla pagina principale.

7.7.2 AGGIORNAMENTO DA

DISCHETTI

Per creare uno o più dischetti diaggiornamento delle mappatureutente da un altro PC, seguire laprocedura riportata nel paragrafo7.6.

Per creare uno o più dischetti di

aggiornamento delle mappature,del software Sequent, del softwaree del caricatore centralina Fly SFutilizzando il sito internet dellaBRC, proseguire come segue:

Selezionare la sezione Sequentdal sito www.brc.it.

Immetere il proprio ID e PAS-SWORD per accedere alla sezione.

La sezione consente di esegui-re le seguenti operazioni:

1) Scaricare mappature di tuttele autovetture disponibili2) Scaricare il software Sequent3) Scaricare l’aggiornamento delsoftware Sequent4) Scaricare l'aggiornamentosoftware centralina Fly SF5) Scaricare l'aggiornamentocaricatore centralina Fly SF

Le procedure di seguito descrit-te hanno carattere puramente indi-cativo, e si riferiscono a Downloadeffettuati con Microsoft InternetExplorer 6.0. Potrebbero quindisubire lievi differenze in base al tipoed alla versione di browser utilizza-to. Fare riferimento in questi casialle indicazioni specifiche del brow-ser.

Fig. 7.8 - Utilità - aggiornamento dati

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7.7.2.1 Mappature di tutte le auto -vetture disponibili

N.B. Se si desidera avere adisposizione tutte le mappaturedisponibili agli installatori è suffi-ciente selezionare la parola mappa-ture nella dicitura Scarica mappatu-re di tutte le autovetture disponibili.

Selezionare il dischetto deside-rato cliccando sulla corrispondenteparola DOWNLOAD posta alladestra.

Si aprirà una finestra intitolataDOWNLOAD FILE tramite la qualeè possibile scegliere dove salvare ilfile cliccando successivamente suSALVA.

Se necessario, al termine delDOWNLOAD, chiudere la finestradi Download.

Mediante la X posta in alto adestra uscire dall 'applicazioneExplorer.

Cercare nella cartella scelta ilfile FIMP#_xx.exe precedentemen-te scaricato.

Cliccare due volte sopra l'iconadel file per scompattarlo.

E' richiesta l'introduzione di undischetto (precedentemente format-tato) nel drive A: (si consiglia dinumerare i dischetti per evitare diconfonderli).

Alle domande che sarannoposte rispondere nell'ordine OK,UNZIP, OK e CLOSE.

A questo punto il dischetto èpronto per essere utilizzato sul pro-gramma degli installatori, peraggiornare gli archivi delle mappa-ture.

7.7.2.2 Software Sequent

N.B. Il software scaricabile inquesta sezione funziona esclusiva-mente in abbinamento alle appositechiavi Hardware fornite da BRC.

Selezionare “Software Sequent”nella scritta “Scarica SoftwareSequent”.

Cliccare su “Continua”Selezionare i l dischetto

Installazione Software desideratocliccando sulla corrispondenteparola DOWNLOAD posta alladestra.

Si aprirà una finestra intitolatadownload FILE tramite la quale èpossibile scegliere dove salvare ilfile cliccando successivamente suSALVA.

Se necessario, al termine deldownload, chiudere la finestra diDownload.

Mediante la X posta in alto adestra uscire dall 'applicazioneExplorer.

Cercare nella Directory scelta ilfile SQSWPC#_xx.exe precedente-mente scaricato.

Cliccare due volte sopra l'iconadel file per scompattarlo.

E' richiesta l'introduzione di undischetto (precedentemente format-tato) nel drive A: (si consiglia dinumerare i dischetti per evitare diconfonderli).

Alle domande che sarannoposte rispondere nell'ordine OK,UNZIP, OK e CLOSE.

A questo punto il dischetto èpronto per essere utilizzato perinstallare il Software Sequent sulComputer portatile.

7.7.2.3 Aggiornamento SoftwareSequent

N.B. Gli aggiornamenti scarica-bili in questa sezione funzionanoƒesclusivamente in abbinamentoalle apposite chiavi Hardware forni-te da BRC e se già presente sulcomputer BRC il relativo softwareSequent.

Selezionare “Software Sequent”nella scritta “Scarica SoftwareSequent”.

Cliccare su “Continua”Inserire un dischetto (preceden-

temente formattato) nel drive A:Selezionare i l dischetto

Aggiornamento Software desidera-

to cliccando sulla corrispondenteparola DOWNLOAD posta alladestra.

Si aprirà una cartella intitolatadownload FILE tramite la quale èpossibile scegliere dove salvare ilfile cliccando successivamente suSALVA.

Scegliere il drive A: e cliccare suSALVA.

A questo punto il dischetto èpronto per essere utilizzato peraggiornare il Software Sequent sulComputer portatile dell'installatore.

7.7.2.4 Aggiornamento softwarecentralina Fly SF

N.B. Se si desidera avere adisposizione il Software per l'ag-giornamento delle centraline FlySF, è sufficiente selezionare leparole Software Centraline nellascritta Scarica l'aggiornamentosoftware centraline. Questa, permeglio chiarire, è la parte che vienescaricata sulla centralina quando sieffettua l'aggiornamento softwarecentralina.

Selezionare il dischetto deside-rato cliccando sulla corrispondenteparola DOWNLOAD posta alladestra.

Si aprirà una finestra intitolatadownload FILE tramite la quale èpossibile scegliere dove salvare ilfile cliccando successivamente suSALVA.

Se necessario, al termine deldownload, chiudere la finestra diDownload.

Mediante la X posta in alto adestra uscire dall 'applicazioneExplorer.

Cercare nella cartella scelta ilfile SQSWECU#_xx.exe preceden-temente scaricato.

Cliccare due volte sopra l'iconadel file per scompattarlo.

E' richiesta l'introduzione di undischetto (precedentemente format-tato) nel drive A:

Alle domande che saranno

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nare un PC bisogna proseguirecome segue:

1. Avviate i l programmaSEQUENT sul computer da aggior-nare (nell’angolo in basso a sinistradello schermo selezionare “Avvio” o”Start” > Programmi > SEQUENT)

2. Inserire il primo dischetto nelcomputer.

3. Dalla pagina principale sele-zionare il tasto principale “UTILI-TA’”.

4. Selezionare i l tasto“AGGIORNAMENTO DATI” sullasinistra.

5. Selezionare i l lettore didischetti (normalmente è l’unità a: )nella casella posta in alto, di fiancoalla scritta “Aggiornamento dati da:”

6. Quando è finita operazione ditrasferimento dei dati da dischetto,se ci sono altri dischetti da cui effet-tuare l’aggiornamento inserire ildischetto successivo e ripetere ipassi di questa procedura a partiredal 4., altrimenti premere il tasto“ESCI” per ritornare alla paginaprincipale.

Relativamente al paragrafo7.7.2.3, dopo aver creato il dischet-to di aggiornamento, o dopo avernereperito uno preparato da BRC, peraggiornare un PC bisogna prose-guire come segue:

1. Inserire il dischetto nel driveA:\ (floppy da 3,5 pollici) del com-puter;

2. Fare doppio click su “Risorsedel computer”;

3. Selezionare il drive A:\ e faredoppio click sulla corrispondenteicona;

4. All’interno della finestra che siapre fare doppio click sul file “SQSWPC#_xx.exe”, identificato daun’icona raffigurante il marchioSequent;

5. Alle domande che sarannoposte rispondere nell’ordine OK,UNZIP, OK e CLOSE.

Ora i l Software Sequent èaggiornato.

Relativamente al paragrafo

7.7.2.2, dopo aver creato il dischet-to di aggiornamento, o dopo avernereperito uno preparato da BRC, peraggiornare un PC bisogna prose-guire come segue:

1. Inserire il primo dischetto neldrive A:\ (floppy da 3,5 pollici) delcomputer;

2. Fare doppio click su “Risorsedel computer”;

3. Selezionare il drive A:\ e faredoppio click sulla corrispondenteicona;

4. All’interno della finestra che siapre fare doppio cl ick sul f i le“Setup”, identificato da un’icona raf-figurante un computer;

5. Attendere il caricamento delsoftware installazione;

6. All’interno della finestre che siaprono cliccare nell ’ordine suNEXT, YES, NEXT, NEXT e NEXT(all’interno delle terza finestra iltasto “Browse” serve a cambiare ilpercorso di installazione, si consi-glia di non modificarlo, in quantopotrebbe causare problemi nelcaso di futuri aggiornamenti);

7. Inserire i dischetti nellasequenza richiesta, cliccando suOK ad ogni cambio di dischetto;

8. Ad installazione completatacliccare su FINISH, e se richiestoriavviare il computer.

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poste rispondere nell'ordine OK,UNZIP, OK e CLOSE.

A questo punto il dischetto èpronto per essere utilizzato sul pro-gramma degli installatori, peraggiornare gli archivi del Softwarecentraline.

7.7.2.5 Aggiornamento caricatorecentralina Fly SF

N.B. Questo Software si occupadi gestire la riprogrammazione dellacentralina Fly SF. Utilizzare questoSoftware solo su indicazione delservizio di assistenza tecnica BRC.

Selezionare il dischetto deside-rato cliccando sulla corrispondenteparola DOWNLOAD posta alladestra.

Si aprirà una finestra intitolatadownload FILE tramite la quale èpossibile scegliere dove salvare ilfile cliccando successivamente suSALVA.

Se necessario, al termine deldownload, chiudere la finestra diDownload.

Mediante la X posta in alto adestra uscire dall 'applicazioneExplorer.

Cercare nella cartella scelta ilfile SQKERNELECU#_xx.exe pre-cedentemente scaricato.

Cliccare due volte sopra l'iconadel file per scompattarlo.

E' richiesta l'introduzione di undischetto (precedentemente format-tato) nel drive A:

Alle domande che sarannoposte rispondere nell'ordine OK,UNZIP, OK e CLOSE.

A questo punto il dischetto èpronto per essere utilizzato sul pro-gramma degli installatori, peraggiornare gli archivi del CaricatoreCentraline.

Relativamente ai paragrafi7.7.2.1, 7.7.2.4 e 7.7.2.5, dopo avercreato uno o più dischetti di aggior-namento, o dopo averne reperitouno preparato da BRC, per aggior-