Manuale Nodi principali-rev-1 - Evangelici San...

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MANUALE NODI Scout Evangelici di San Bonifacio (VR) Rev. 0 Aprile 2014 aut.:GB QUALCHE NOTIZIA SULLE CORDE Corda ritorta È quella costituita da 3 4 legnuoli ritorti fra di loro: i legnuoli a loro volta sono costituiti dall’intreccio di più trefoli detti anche filati formati ciascuno da un fascio di fibre ritorte. Le corde ritorte sono assai rigide, resistenti, adatte a fare nodi; inoltre è sempre possibile ispezionarle a vista, per evidenziare difetti che possono ridurre la resistenza. Corda trecciata È quella costituita da un’anima di vari fili paralleli, ricoperta da una calza fatta a sua volta da fili intrecciati. Le corde trecciate sono più morbide, resistenti, finché non è intaccata l’anima; alcuni nodi si sciolgono facilmente. Sotto la calza può essere presente qualche difetto nascosto. ALCUNI CONSIGLI DI B.P. Che pasticcioni sono quei ragazzi, non lupetti o scout, che fanno un groviglio di corda o di spago che probabilmente non saranno più in grado di disfare, ma nel momento in cui questo cosiddetto nodo è sottoposto ad uno sforzo, qualcosa scivola via ed il nodo si scioglie, quando proprio si sarebbe desiderato tenesse! I nodi sono facili ad imparare ed appena li sapete fare, potete insegnarli ad altri ragazzi. Usate corde vere nell’imparare a fare i nodi, e non spago; appena vi sentirete un cannone, in fatto di nodi, provate ad eseguirli all’oscuro oppure con occhi bendati: forse allora scoprirete che non siete poi così bravi come vi sembrava. Un nodo fatto bene è quello che resiste facilmente a qualsiasi tensione e che, volendo, si può sciogliere. Un nodo fatto male è quello che si scioglie subito tirando un poco o che si stringe tanto che poi non si può più sciogliere quando si vuole. Accade spesso che le vite umane dipendano da un nodo fatto bene. BadenPowell

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MANUALE NODI   

Scout Evangelici di San Bonifacio (VR)  

Rev. 0  Aprile 2014                                                                                               aut.:GB 

  QUALCHE NOTIZIA SULLE CORDE 

  Corda ritorta È quella costituita da 3 ‐ 4 legnuoli ritorti fra di loro: i legnuoli a loro volta sono costituiti dall’intreccio di più trefoli detti anche filati formati ciascuno da un fascio di fibre ritorte. Le corde ritorte sono assai rigide, resistenti, adatte a fare nodi; inoltre è sempre possibile ispezionarle a vista, per evidenziare difetti che possono ridurre la resistenza.   Corda trecciata È quella costituita da un’anima di vari fili paralleli, ricoperta da una calza fatta a sua volta da fili intrecciati. Le corde trecciate sono più morbide, resistenti, finché non è intaccata l’anima; alcuni nodi si sciolgono facilmente. Sotto la calza può essere presente qualche difetto nascosto.   

  

  

 ALCUNI CONSIGLI DI B.‐P. 

  Che pasticcioni sono quei ragazzi, non lupetti o scout, che fanno un groviglio di corda o di spago che probabilmente non saranno più in grado di disfare, ma nel momento in cui questo cosiddetto nodo è sottoposto ad uno sforzo, qualcosa scivola via ed il nodo si scioglie, quando proprio si sarebbe desiderato tenesse! I nodi sono facili ad imparare ed appena li sapete fare, potete insegnarli ad altri ragazzi. Usate corde vere nell’imparare a fare i nodi, e non spago; appena vi sentirete un cannone, in fatto di nodi, provate ad eseguirli all’oscuro oppure con occhi bendati: forse allora scoprirete che non siete poi così bravi come vi sembrava.  Un nodo fatto bene è quello che resiste facilmente a qualsiasi tensione e che, volendo, si può sciogliere. Un nodo fatto male è quello che si scioglie subito tirando un poco o che si stringe tanto che poi non si può più sciogliere quando si vuole. Accade spesso che le vite umane dipendano da un nodo fatto bene.                                                              Baden‐Powell     

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NOTIZIE TECNICHE SULLE CORDE  

Quando le corde non sono usate, tenerle convenientemente ripiegate o arrotolate.  

Per una migliore conservazione tenerle ingrassate leggermente.  

Le estremità o capi, siano sempre rinforzate per prevenire lo sfilaccicamento.  

Diamo ora  il significato dei nomi che nell'arte del cordaio si attribuiscono alle principali qualità di corde e  funi. FILI  ‐ solidi ottenuti col torcere tra loro parecchie fibre di canapa, lino ecc.  

BROCCO ‐ due fili sottili di canapa attorcigliati (diametro inferiore a 0.5 mm).  

SPAGO ‐ due fili di canapa attorcigliati (diametro 1 mm).  

LUSINO ‐ due fili di canapa attorcigliati (diametro 2 mm).  

TERRANINA ‐ tre fili di canapa attorcigliati (diametro 2 mm).  

MERLINO ‐ tre fili di canapa attorcigliati (diametro da 3 a 8 mm).  

LEGNUIOLI ‐ funicelle formate da tre o quattro fili ritorti e che riuniti insieme in numero di tre o quattro ed assieme attorcigliate costituiscono le FUNI.  

Nelle grosse  funi, quando  il numero delle  funicelle è maggiore a  tre, si dispone  internamente un'anima costituita da  fili di canapa non ritorti  per  riempire  i  vani  che  risultano  all'interno  e  perché  le  funicelle  risultino  più  regolarmente  riunite  attorno  all'asse.  Si fabbricano contro l'umidità funi con funicelle catramate. Le funicelle si immergono nel catrame alla temperatura di 70°; tali funi, però, perdono  in  resistenza  perché  una  certa  parte  della  sezione  sarà  occupata  dal  catrame  che  non  offre  alcuna  resistenza  alla  trazione.  Una  fune  sottoposta  a  sforzo  crescente,  gradatamente  si  allunga,  e  l'allungamento  è da 1/10  a 1/12 della  lunghezza primitiva;  la  sua circonferenza diminuisce da 1/20 a 1/24.  

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LEGATURA QUADRATA  

Come già visto, si può iniziare senza nodo. Si blocca il capo della corda (fig. 1), si esegue la legatura con tre giri di corda che prendano i due pali e prima di eseguire la strozzatura si libera il capo bloccato (fig. 2); si procede quindi con la strozzatura e si termina congiungendo i due 

capi della corda con un nodo piano (fig. 3)  

Altro  sistema  è  di  iniziare  con  un  nodo  da  boscaiolo sotto  l'incrocio  dei  pali,  rinforzare  con  un  altro  giro ritornato. Avvolgere i pali con tre giri di corda, stringere con alcuni giri di strozzatura ben tirati e terminare con un nodo picchetto (parlato).  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LEGATURA DIAGONALE O A CROCE  

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Serve alla connessione ad angolo retto di due pali tondi. 

Si inizia con un nodo del boscaiolo su un palo (1) e si rinforza con un altro nodo (2). Fare quindi un giro di corda dall'altra parte del palo (3). Avvolgere con tre giri diagonali i due pali (4). Fare una seconda serie di avvolgimenti seguendo l'altra diagonale (5). Strozzare con alcuni giri i due avvolgimenti diagonali (6).  

La strozzatura avviene solo sulla corda, trovandosi sul piano di separazione dei due pali, e deve essere eseguita con una tensione energica in ogni suo mezzo giro, affinché possa stringere  le eventuali allentature degli avvolgimenti diagonali. Terminare con un nodo parlato (7).  N.B. L'inizio di questo nodo si deve trovare tra i due pali, perché se fosse fatto nell'altro senso di rotazione, attorno al palo, si scioglierebbe alle prime sollecitazioni.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LEGATURA "TESTA DI CAPRA" 

Si  inizia  con  un  nodo  parlato  nel  palo  centrale,  quindi  si  avvolgono  i  tre  pali  con alcuni  giri  di  corda  alternati  ad  otto  tra  i  pali  stessi;  si  ritorna  la  corda  fra  i  giri affettuati tra due pali e si termina legando le due estremità con un nodo piano.  

 

 

 

 

METODO SEMPLICE 

Si inizia con un nodo parlato, si prosegue con tre semplici giri di corda, attorno ai pali, un po' lenti e si termina con un altro nodo parlato.  

 

 

 

 

 

LEGATURA A BAIONETTA (IMPIOMBATURA)  

Serve per unire due pali alla loro estremità, al fine di formare un palo di lunghezza maggiore.  

ESECUZIONE:  Disporre fra l'unione dei due pali un gancio attorcigliato due o tre  volte.  Avvolgervi  sopra  dei  giri  di  corda  (B)  ben  tesi. Arrivati quasi sopra il gancio , farvi passare dentro, l'estremità della  corda,  tirare  quindi  il  capo  a  e  legare  insieme  le  due estremità, sopra i giri di corda, con un nodo piano. Perché questa legatura resista meglio allo scorrimento e alla flessione della connessione dei pali, è consigliabile inserire un piccolo cuneo per ottenere un punto di leva per la seconda legatura da eseguire dall'altra parte. Si può iniziare  la  legatura  procedendo  come  per  cimare  una  corda  congiungendo  poi  i  due  capi  tra  loro  con  un  nodo  piano. 

 

 

 

 

 

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NODO DELLA RETE, O NODO INCROCIATO O NODO DI BANDIERA O DI SCOTTA Per unire due corde, anche di spessore differente, adatto anche per forti pesi. Per fabbricare 

una rete (da cui prende il nome). Nel caso di corde di spessore differente, è la corda più 

piccola che va incrociata perché la trazione la fa immobilizzare contro la corda grossa. Con due 

corde dello stesso spessore il nodo della rete è più sicuro del nodo piano.  

 

 

NODO DELLA RETE DOPPIO O DI BANDIERA DOPPIO 

E' il nodo migliore per unire due corde di spessore differente.  

 

 

NODO DEL CHIRURGO Per unire due estremità di funi di uguale spessore, in particolare se sono sfrangiate. Utile per 

i lacci emostatici. Non utilizzare per pacchi.  

 

NODO DI ROSETTA E' un caso particolare di nodo piano. Si disfa facilmente tirando i capi liberi della corda.  

 

 

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NODI DI ANCORAGGIO  

NODO GALERA Nodo scorrevole. E' utile per costruire una scala a pioli, per fare un pacchetto, per impedire al tappo di 

uscire dal collo di una bottiglia (l'ansa passa al disopra del turacciolo, i due capi della corda si uniscono poi, 

sul tappo, con un nodo piano). Usato anche per fissare dei bastoni o dei picchetti ad una corda (ai 

terminali fare un nodo parlato).  

 

NODO A MEZZA CHIAVE Per fissare un tirante a un picchetto, o per ancorare una corda a un'altra già tesa, o 

a un palo.  

NODO PALETTO, O NODO DEL MURATORE, O NODO A LEGNO O NODO D'ANGUILLA Serve per ancorare un oggetto, per iniziare una legatura, per legare un carico da 

trascinare o da issare, ad esempio una fascina di legna. 

  

    

Le impiombature sono un pratico sistema per “trattare” le corde ritorte sfilacciate. L’impiombatura più utilizzata è sicuramente quella d’arresto, che 

serve ad evitare un ulteriore sfilacciamento della corda. Esistono comunque altri tipi di impiombature impiegati per unire due corde o formare un occhiello alla fine di un capo, passiamo quindi ad elencarle:   ∙ Impiombatura d’arresto  Serve per fermare un ulteriore sfilacciamento della corda. Per eseguirla occorre per prima cosa bloccare i legnuoli, per farlo si utilizza un nodo a corona arrivando ad avere la corda come in figura 3. A questo punto i 

passaggi si eseguono sulla corda stessa: Si prende uno qualsiasi dei 3 legnuoli (a) e lo si fa passare sopra il primo e sotto il secondo dei legnuoli ritorti sotto di esso come indicato in figura 4. A questo punto si ruota di poco la corda verso destra, si prende il legnuolo libero subito dopo (b) e gli si fa fare lo stesso passaggio, passerete sopra il primo legnuolo ritorto e sotto il secondo sotto di esso, come in figura 5. Ruotando la corda dovrete fare lo stesso passaggio anche con l'ultimo legnuolo (c) e ripetere i passaggi sopraelencati finchè non avrete un'impiombatura grande almeno come quella in figura 6.   ∙ Impiombatura di giunzione  Serve a congiungere due corde ritorte. Stavolta non serve bloccare i legnuoli, le corde vanno disposte una di fronte all'altra con i legnuoli alternati tra loro come in figura 1. Accostate bene le due corde e bloccate sulla prima corda tutti i legnuoli della seconda con un cordino o un elastico, come in figura 2. A questo punto dovrete impiombare i legnuoli della prima corda sulla seconda come se steste facendo un'impiombatura d'arresto, ricordatevi di tirare i legnuoli di tutte e 2 le corde alla fine di ogni giro oppure dovrete usare dei cavicchi come nelle figure 3 e 4 per evitare di muovere i legnuoli che non state usando (quelli legati temporaneamente). Una volta impiombati i legnuoli di una corda, usate lo stesso procedimento dalla parte opposta come in figura 5.  

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 ∙ Impiombatura ad anello Serve per fare un anello all'estremità di una corda. Anche questa volta non serve bloccare lo sfilacciamento dei legnuoli con un nodo: è sufficiente torcere la corda, per allentare le sue spire, nel punto dove volete che inizi l'anello, a questo punto potre iniziare la vostra impiombatura come in figura 2. State attenti ad impiombare i legnuoli sulla corda e non sull'anello. Anche stavolta bisogna ripetere i passaggi dell'impiombatura d'arresto finchè l'impiombatura non sarà grande almeno quanto quella in figura 4.  

 ∙ Impiombatura lunga Serve per congiungere due corde in modo tale da non allargare il diametro della corda. 

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Diversamente dalle impiombature finora viste l'impiombatura lunga non si esegue con i passaggi dell'impiombatura d'arresto, ma così: Si mettono le corde una di fronte all'altra seguendo l'incrocio riportato in figura 1. A questo punto dovrete fissare temporaneamente 2 coppie di legnuoli costituite da un legnuolo per corda nel punto X. Fatto questo il legnuolo libero della seconda corda dovrà essere sfilacciato fino al punto Z, mentre il legnuolo libero della prima corda dovrà andare ad arrotolarsi seguendo il percorso del legnuolo che avete appena srotolato come indicato in figura 2. Finito questo passaggio fissate questa coppia di legnuoli nel punto Z e liberate una delle due coppie di legnuoli al centro e fatele fare lo stesso passaggio dall'altro lato fino al punto Y come in figura 3. A questo punto dovrete incrociare le coppie di legnuoli, rispettivamente nei punti X, Y e Z in modo da bloccarli e passare i singoli legnuoli all'interno della corda per quasi tutta la loro lunghezza come in figura 5. Con qualche martellata e se fatta bene l'impiombatura non si noterà neanche.  

 

 Nodi Scorsoi Questi nodi sono chiamati anche cappi o lacci. La loro caratteristica è quella di stringersi attorno agli oggetti sui quali sono fatti: quanto più forte è la tradizione esercitata sul corrente tanto più forte il nodo scorsoio stringe l'oggetto attorno al quale è avvolto. Il fatto che la presa dei nodi scorsoi sia direttamente proporzionale alla tensione del cavo costituisce più un difetto che un pregio. Questa caratteristica, infatti, limita il loro impiego a quei casi in cui si è ben certi che la tensione del cavo è costante; all'inverso, l'allentarsi della tensione del cavo rende i nodi scorsoi estremamente insicuri. In conclusione, a parte impieghi ben definiti, è consigliabile evitare l'uso dei nodi scorsoi. Si preferiscano ad essi i più sicuri nodi a occhio dai quali in definitiva derivano. 

Nodo scorsoio semplice. Il più semplice dei nodi scorsoi. Gassa d'amante scorsoia. Adatta per forti tensioni (sempre in relazione alla corda usata).

RESISTENZA DEI CORDAMI

Funi a tre o quattro funicelle

Circonferenza fune in Millimetri

Diametro fune 

in Millimetri  Carico di rottura in Chilogrammi

Carico di sicurezza in Chilogrammi

10    3.2   74   11  

12    3.8   101   15  

14    4.4   130   20  

20    6.3   210   32  

25    8.0   328   49  

30    9.6   457   70  

35    11.1   627   94  

40    12.7   821   123  

45    14.3   1031   157  

50    15.9   1257   182