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TECNOLOGIA DEL CALORE MANUALE ISTRUZIONI MADE IN ITALY

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T E C N O L O G I A D E L C A L O R E

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MADE IN ITALY

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1. Riempimento e sfiato dei circuiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4

2. Il collaudo in pressione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5

3. Additivo all’acqua d’impianto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 6

4. Messa in funzione dell’impianto - Regolazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 6

5. Alcuni accorgimenti per un efficace contenimento dei consumi . . . . . . . pag. 10

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Una volta ultimata la posa delle tubazioni si può procedereal riempimento dell’impianto attraverso le linee di alimenta-zione del collettore, procedendo in questo modo.

1. Si collega un tubo per lo scarico all’apposito attacco (fig. 1) posto sul collettore di ritorno, in modo da portare l’acquadi scarico a perdere in una posizione opportuna.

2. Si chiudono tutte le valvole, sia sul collettore di mandata che su quello di ritorno, di tutti gli anelli.

3. Si apre l’alimentazione del collettore di mandata e si attende qualche secondo che l’aria contenuta nello stes-so fuoriesca dalla valvola di sfiato. Nel caso in cui la lineadi adduzione al collettore non sia alimentata è possibileportare l’alimentazione attraverso una tubazione ausilia-ria che può essere collegata all’attacco di carico (fig. 1)posta sul collettore di mandata.

4. Si aprono prima la valvola di mandata e poi quella di ritorno del primo circuito e si attende fino a che dal tubodi scarico di cui al punto 1 non esca un flusso di acquacontinuo e privo di aria, a indicare che il primo anello ècompletamente riempito dall’acqua.

5. Si chiude quindi la valvola di ritorno dell’anello appenacaricato, e dopo circa 5 secondi si chiude anche la valvo-la di mandata.

6. Si procede riempiendo uno alla volta tutti i circuiti,seguendo per ciascuno le indicazioni ai punti 4 e 5 comesi è fatto per il primo, fino al completo caricamento dell’impianto.

7. Si disconnettono infine il tubo per lo scarico dal colletto-re di ritorno e l’eventuale tubo ausiliario di cui al punto 3dal collettore di mandata, togliendo i relativi portagomma e consentendo così la chiusura automatica dell’uscita e dell’ingresso ausiliari.

1. RIEMPIMENTO E SFIATO DEI CIRCUITI

fig. 1

ATTACCO AUSILIARIOPER CARICO IMPIANTO

ATTACCO AUSILIARIOPER SCARICO

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Il collaudo va effettuato dopo il completamento dell’im-pianto a pavimento, prima del getto dei massetti. La tra-smissione a Pantherm del verbale di collaudo, redatto suapposito modulo (fig. 2), attestante esito positivo, è condi-zione necessaria al rilascio della garanzia.La prova di collaudo viene fatta a una pressione doppia diquella di esercizio, e comunque non inferiore a 600 kPa, peruna durata non inferiore alle 4 ore consecutive.

La prova di collaudo si può ritenere superata se dopo le4 ore si rileva un abbassamento della pressione nell’im-pianto non superiore a 30 kPa, rispetto a quanto misura-to all’ inizio della prova (se ad esempio la pressione inizia-le è di 800 kPa, la pressione misurata a fine prova dovràessere non inferiore a 770 kPa).Le norme di riferimento per le operazioni di collaudo inpressione degli impianti sono la UNI 5364 e la UNI 9182.

2. IL COLLAUDO IN PRESSIONE

fig. 2

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Per il normale funzionamento è utile che l’impianto sia riempi-to con acqua additivata con l’apposito additivo liquido ad azio-ne bilanciata filmante. Il liquido ad azione bilanciata filmante pre-viene la formazione di alghe nell’impianto e la formazione di gas

di reazione. Inoltre garantisce protezione e durata dell’impian-to grazie alla presenza nella miscela di elementi che formanofilm protettivi sulle superfici e che inibiscono la corrosione.Si consiglia di aggiungere l’additivo una volta all’anno.

3. ADDITIVO ALL’ACQUA DI IMPIANTO

Dopo che è stato posato il pavimento finito può esserenecessario attendere alcuni giorni prima di avviare l’impian-to. Una volta trascorso il tempo necessario, indicato dal for-nitore o dal posatore del rivestimento, è possibile avviarel’impianto a pavimento, portandolo gradualmente in tempe-ratura secondo la procedura descritta al punto precedente.Di seguito diamo le indicazioni per le regolazioni idrauli-che dell’impianto a pannelli radianti a pavimento.Tali rego-lazioni vanno effettuate quando si avvia l’impianto, e poieventualmente corrette dopo un periodo che può essereanche di alcuni mesi, periodo nel quale si sarà completatal’asciugatura del massetto. È solo dopo questa fase infattiche l’impianto avrà raggiunto il regime effettivo di funzio-namento, e che si potranno apprezzare in pieno i vantag-gi dell’impianto a pavimento in termini di consumi (a taleproposito si veda anche il cap. 5).Non vengono qui trattate le impostazioni e le regolazio-ni dei termostati e dei dispositivi elettronici di termore-golazione, per le quali si rimanda alle istruzioni specifichedel costruttore.

4.1 CENTRALINA DI ABBATTIMENTO ERILANCIO A PUNTO FISSO - modello MIX.PF(fig. 3)

a. Il circolatore di zona è dotato superiormente di unselettore di velocità a 3 posizioni. Il selettore deve essere generalmente posizionato sulla posizione III (velocitàmassima). È possibile utilizzare eventualmente la posizio-ne II (velocità intermedia) se il collettore non supera le 4 vie.

b. La valvola by-pass secondario deve essere posizio-nata in posizione completamente aperta (fig. 4).

c. La valvola termostatica a punto fisso va impostata suuna temperatura che è definita da progetto. In generale,con pavi-mentazioni in ceramica,marmo o cotto si imposterà una tempe-ratura di mandata tra i 30 e i 35°C. Se invece si è in presenza diun pavimento in legno (il cui spessore dovrebbe essere inferiorea 1 cm) la temperatura di mandata dovrà essere più alta di circa10°C. Se le temperature corrispondenti alle varie posizioni dellamanopola non sono indicate sulla manopola stessa, occorreràriferirsi alla tabella inserita nelle istruzioni allegate alla centralina.

4. MESSA IN FUNZIONE DELL’IMPIANTO - REGOLAZIONI

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d. La valvola by-pass primario viene generalmenteposizionata in posizione chiusa (fig. 5), e può essere aperta solo parzialmente nel caso in cui a monte vi sia

una pompa di circolazione primaria molto potente e che si voglia evitare una spinta eccessiva sulla valvola termo-statica a punto fisso.

fig. 3

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3

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1. Selettore velocità circolatore di zona2. Valvola by-pass secondario3. Valvola by-pass primario4. Valvola termostatica a punto fisso

5. Valvola di non ritorno6. Mandata circuito primario7. Ritorno circuito primario

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fig. 4 fig. 5- Valvola by-pass secondario in posizione tutto aperto. - Valvola by-pass primario in posizione tutto chiuso.

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4.2 CENTRALINA DI ABBATTIMENTO ERILANCIO A MODULAZIONE DI TEMPERATURA - modello MIX.MD (fig. 6)

a. Il circolatore di zona è dotato superiormente di unselettore di velocità a 3 posizioni. Il selettore deve esseregeneralmente posizionato sulla posizione III (velocitàmassima). È possibile utilizzare eventualmente la posizione II (velocità intermedia) se il collettore non supera le 4 vie.

b. La valvola by-pass secondario deve essere posizio-nata in posizione completamente aperta (fig. 4).

c. La valvola modulante viene comandata dal sistemaelettronico di termoregolazione, per le cui impostazioni sirimanda ai manuali specifici.

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fig. 6

1. Selettore velocità circolatore di zona2. Valvola by-pass secondario3. Valvola modulante

4. Valvola di non ritorno5. Mandata circuito primario6. Ritorno circuito primario

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4.3 I COLLETTORI DI DISTRIBUZIONEIl collettore di mandata (generalmente contraddistinto dalcolore rosso) è dotato su ogni circuito di una valvola di inter-cettazione. Detta valvola serve unicamente nel caso si vogliachiudere il circuito corrispondente, e non per la taratura.Il collettore di ritorno (generalmente contraddistinto dal coloreblu) è invece dotato su ogni circuito di una valvola di regolazionecon visualizzatore istantaneo di portata, per consentire la equilibra-tura dell’impianto.La presenza di dispositivi indipendenti diarresto e di bilanciamento su ogni circuito è una pre-scrizione della EN 1264-4 per tutti gli impianti a pavi-mento.Nelle figure 16 e 17 sono indicate le corrispondenze tra ivalori di portata indicati dal visualizzatore e le portate effettive in l/h.

Un impianto è equilibrato quando i pannelli a pavimentofunzionano portando gradualmente e contemporaneamen-te in temperatura tutti i locali. Questo è il modo di funzio-namento che garantisce massimo comfort, consumi ridotti, euna lunga durata della caldaia (vedere anche al capitoloseguente “l’importanza della taratura”).

La procedura per equilibrare l’impianto è la seguente:

1. Si comincia mettendo in funzione l’impianto con tutte levalvole di mandata e di ritorno completamente aperte.

2. Successivamente, e dopo aver lasciato funzionare l’im-pianto per un certo tempo, si possono apportare dellecorrezioni agendo sulle valvole di regolazione, riducendole portate dei circuiti corrispondenti ai locali più caldi.

3. Dopo che è trascorso un periodo, anche di qualchemese, in cui i massetti vengono completamente asciugati,sarà possibile eventualmente effettuare ulteriori leggerecorrezioni secondo la stessa logica descritta al punto precedente.

L’impianto è a questo punto correttamente regolato edequilibrato, e non sarà più necessario intervenire.Una differenza di temperatura tra mandata e ritorno di parivalore indicato in progetto (generalmente intorno ai 5°C),misurata a regime e con la pompa in movimento sarà indicedi un corretto funzionamento dell’impianto.Occorre infatti fare attenzione a non considerare i valori ditemperatura indicati dal termometro sul collettore di man-data quando il circolatore di zona è fermo, in quanto in que-sto caso l’acqua non sta circolando e il valore misurato nonè indicativo dello stato di funzionamento dell’impianto.

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fig. 7

fig. 8

150

50

l/h

500 e oltre300

210

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Uno dei vantaggi che fanno dell’impianto a pannelli radianti ilmiglior sistema per il riscaldamento ambientale è il bassoconsumo, che si traduce nella pratica in un risparmio sui costidi gestione e in una riduzione delle emissioni inquinanti.Per godere appieno di tale vantaggio è però necessario tene-re presenti alcuni accorgimenti.

L’IMPORTANZA DELLA TARATURANella normale realizzazione di impianti a pannelliradianti a pavimento si utilizzano collettori di dis-tribuzione dotati di valvole termostatiche sullamandata di ogni circuito.Senza un efficace sistema di taratura le valvole ter-mostatiche portano rapidamente in chiusura i cir-cuiti più brevi o corrispondenti ai locali con mino-ri dispersioni, lasciando aperto solo il circuito disviluppo maggiore, o corrispondente al locale conmaggiori dispersioni. Ne consegue che la caldaiafunziona solo per una piccola parte dell’abitazione,con un basso carico e quindi con un funzionamen-to intermittente che è origine di consumi elevati.I collettori FLOORMATIC, FLOORSTAR e MANI-TOP sono dotati di un sistema che, attraverso val-vole di regolazione dei flussi con visualizzazioneistantanea delle portate su ogni circuito consentela taratura e il bilanciamento di circuiti anche dilunghezze molto diverse tra loro, o corrispondentia locali con diverso grado di dispersione, o condiversi tipi di pavimento, compensando anche lavariazione dei vari parametri rispetto a quantoprevisto in fase di progetto.Una efficace taratura dell’impianto a pannelli radian-ti garantisce,oltre a un comfort elevato,un funziona-mento della caldaia con periodi lunghi di accensio-ne/spegnimento, a tutto vantaggio dei consumi, del-l’ambiente e della durata della caldaia stessa.

■ La Caldaia. Una caldaia dimensionata troppo genero-samente, soprattutto se non del tipo modulante, è origi-ne di consumi elevati, e questo vale per gli impianti a pan-nelli radianti come per quelli tradizionali. È da preferire una caldaia della potenzialità corretta, con modulazionesia della fiamma che del ventilatore.

■ Termoarredi. Le centraline MIX possono essere dota-te di un collettore a 2 vie per utenze ad alta temperatu-ra, generalmente utilizzate per i termoarredi nei bagni.Il funzionamento in continuo di una piccola utenza ad alta temperatura porta ad un funzionamento intermittente “a singhiozzo” della caldaia, che perde così di efficienza.È fondamentale quindi che tali utenze ad alta temperatu-ra siano escludibili mediante una elettrovalvola comanda-ta manualmente o mediante termostato. In questo modosi potrà alimentare il termoarredo con acqua ad alta tem-peratura solo nelle poche ore necessarie, evitando dipenalizzare il sistema nel tempo restante.

■ Pavimenti. I pannelli radianti funzionano con tutti i tipidi pavimento, tuttavia l’efficienza può essere limitata darivestimenti con bassa conduttività termica.È bene dunque evitare moquette, linoleum e rivestimen-ti in legno di grosso spessore.Parquet di spessore limitato danno un buon risultato,a patto di correggere di alcuni gradi la temperatura di mandata dell’impianto.Marmo, granito, ceramica e cotto daranno invece il mas-simo della resa, anche con temperature di mandata estre-mamente basse (intorno ai 30-35°C).

5. ALCUNI ACCORGIMENTI PER UN EFFICACE CONTENIMENTO DEI CONSUMI

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NOTE:

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