MANUALE DI PREGHIERE - fare comunione · 2018. 4. 28. · (1) Indulgenza di 3 anni; plenaria una...

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MARIA SS. DEL ROSARIO DI POMPEI che si venera nella Chiesa Parrocchiale dei P. P. Cappuccini in MESSINA MANUALE DI PREGHIERE PER I DEVOTI DELLA MADONNA DI POMPEI con l’ aggiunta di altre pie pratiche in uso nella Chiesa Parrocchiale dei Frati Minori Cappuccini in MESSINA V. edizione accresciuta e corretta

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MARIA SS. DEL ROSARIO DI POMPEI

che si venera nella Chiesa Parrocchiale dei P. P.

Cappuccini in MESSINA

MANUALE DI PREGHIEREPER I DEVOTI DELLA

MADONNA DI POMPEIcon l’ a g g i u n ta di a l t r e pie p ra t ic h e in uso nella

Chiesa P a rro c c h ia le dei Fra t i M in o r i C appuccini

in M E S S I N A

V . edizione accresciuta e corretta

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eus, — Spiritili Sancto — Tribus honor unus. Amen. (1)

Cristo e allo Spirito S anto: una medesima gloria alle Tre Divine Persone. Così sia.

NOVENAALLA SS. V E R GIN E DEL ROSARIO DI P O M P E I

il

(1) Indulgenza di 3 anni; plenaria una volta al m«ie al­le aolite condizioni.

Preghiera a S. Caterina da Sienaprim a di com inciare la N ovena

O santa Caterina da Siena, mia pro­tettrice e maestra, tu che assisti dal cielo i tuoi devoti quando recitano il Rosario di Maria, assistimi in questo momento, e degnati di recitare insieme con me la novena alla Regina del Rosario che ha posto il trono delle sue grazie nella Valle di Pompei, affinchè per tua intercessione io ottenga la desiderata grazia. Così sia.

Deus, in adiutorium, etc.Gloria Patri, etc.I. — O Vergine Immacolata e Regina

del santo Rosario, tu in questi tempi di morta lede e di empietà trionfante,

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hai voluto impiantare il tuo seggio di Regina e di Madre sull’antica terra di Pom pei, soggiorno di morti Pagani. E da quel luogo dov’ erano adorati gli idoli e i demoni tu oggi, com e Madre della divina grazia, spargi da per tuttoi tesori delle celesti misericordie. Deh ! da quel trono ove regni pietosa rivolgi,o Maria, anche sopra di me gli occhi tuoi benigni, ed abbi pietà di me che ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mostrati anche a me, com e a tanti altri ti sei dimostrata, vera Madre di Mise­ricordia : Monstra te esse Matrem, men­tre io con tutto il cuore ti saluto e ti invoco mia Sovrana e Regina del san­tissimo Rosario. — Salve Regina.

A due pietose anime, madre, ispirar ti piacque che un tempio t’ innalzassero colà dove si giacque, sotto l’ ignito turbine,Pom pei distrutta un dì.

II. — Prostrata ai piedi del tuo trono, o grande e gloriosa Signora, l ’anima mia ti venera tra gemiti ed af­fanni ond’è oppressa oltre misura. In queste angustie ed agitazioni in cui mi* trovo io alzo confidente gli occhi a te,

che ti sei degnata di eleggere per tua dimora le campagne di poveri ed ab­bandonati contadini. E là, dirimpetto alla città ed all’ anfiteatro dei gentile­schi piaceri, ove regna silenzio e ruina, tu, com e Regina delle Vittorie, hai levato la tua voce potente per chiamare d ’ogni parte d’Italia e del m ondo cat­tolico i devoti tuoi figli ad erigerti un tempio. Deh ! ti muovi infine a pietà di quest’ anima mia che giace avvilita nel fango. Miserere di me, o Signora, miserere di me che sono oltremodo ripieno di miserie e di umilazioni. Tu, che sei lo sterminio dei demoni, difen­dimi da questi nemici che mi assediano. Tu, che sei VAiuto dei Cristiani, traimi da queste tribolazioni in cui verso miserevolmente. Tu, che sei la Vita nostra, trionfa della morte che minac­cia l’anima mia in questi pericoli a cui si trova esposta ; ridonami la pace, la tranquillità, l ’ amore, la salute. Così sia. — Salve Regina.

Dalla tua santa Immagine in valle di Pom pei a tutti sei benefica, pioggia di grazie sei.Tutta la terra attonita ammira il tuo poter !

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III. — Ah ! il sentire che tanti sono stati da te beneficati, sol perchè sono ricorsi a te con fede, m’infonde novel­la lena e coraggio d ’ invocarti a mio soccorso. Tu già promettesti a S. D o­menico che chi vuol grazie co l tuo Rosario le ottiene; ed io, col tuo Rosa­rio in mano, ti chiamo, o Madre, al­l’ osservanza delle tue materne promes­se. Anzi tu stessa ai nostri tempi hai operato continui prodigi per spingere i tuoi figli a edificarti un tempio a Messina. Tu dunque vuoi tergere le nostre la­grime, vuoi lenire i nostri affanni! Eio co l cuore sulle labbra, con viva fede ti chiamo e t’ in voco : Madre m i a ! . . . Madre cara ! . . . Madre bella ! . . . Madre dolcissima, aiutami ! Madre e Regina del santo Rosario, non più tardare a stendermi la tua mano potente per salvarmi : chè il ritardo, com e vedi, mi porterebbe alla rovina. — Salve Regina.

Presso gli antichi ruderi della città pagana piantar volesti, o Vergine, la sede tua sovrana, per dispensar le grazie all’ egra umanità.

IV. — E a chi altri mai ho da ricor­

rere, se non a te, che sei il Sollievo dei misèrabili, il Conforto degli ab­bandonati, la Consolazione degli af­f li t t i? Oh, io te lo confesso, l’ anima mia è miserabile-; gravata da enormi colpe, merita di ardere nell’ inferno, in­degna di ricevere grazie ! Ma non sei tu la Speranza di chi dispera, la grande Mediatrice tra 1’ uomo e Dio, la potente nostra Avvocata presso il trono del­l ’Altissimo, il Rifugio dei peccatori ? Deh, solo che tu dici una parola in m io favore al tuo Figliuolo, ed egli ti esaudirà. Chiedigli dunque, 0 Madre, questa grazia di che ho tanto bisogno. (Si domanda la grazia che si vuole). Tu sola puoi ottenermela; tu, che sei l ’unica speranza mia, la mia consola­zione, la mia dolcezza, tutta la mia vita. Così spero e così sia, — Salve Regina.

Tu Figlia dell’Altissim o, o Madre benedetta, cento orfanelle tenere, quasi famiglia eletta,

i e ^pure e caste verginit stringer volesti a te.

V. — O Vergine e Regina del Santo Rosario, tu che sei la Figlia del Padre

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celeste, la Madre del Figliuolo Divino, la Sposa dello Spirito Settiforme ; tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, devi impetrarmi questa grazia tanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza ' eterna. (Si espone la grazia che si desidera). Te la domando per la tua immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudii, per i tuoi dolori, peri tuoi trionfi. Te la domando per il Cuore del tuo amoroso Gesù, per gli stenti della sua vita, per l ’acerba sua Passione, per la sua Morte di croce, per il nome suo santissimo, per il suo preziosissimo Sangue. Te la domando infine per il Cuore tuo dolcissimo, nel nome tuo glorioso, o Maria, che sei Stella del mare, Signora potente, Porta del Paradiso e Madre d ’ ogni grazia. In te confido, da te tuttto spero. Tu mi hai da salvare. Così sia. — Salve Regina.

Più volte la tua splendida celestial sembianza mostrasti agli egri, o Vergine, e sorse ogni speranza : ti videro e t ’ intesero,Tornaro a sanità.

f . Dignare me, laudare te, Virgo sacrata.

fi|. Da mihi virtutem con tra . hostes tuos.

ty. Ora pro nobis, Regina sacratissimi Rosarii.

ß). Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

O R E M U S

Deus, cuius Unigenitus, etc. (vedi pag. 201)

Orazione a S. Domenico e a S. Caterina

p er ottenere le grazie dalla santissima Vergine del Rosario

O santo sacerdote di D io e glorioso Patriarca S. Dom enico, che foste l ’ amico il figliuolo diletto e il confidente della celeste Regina e tanti prodigi operaste per virtù del santo Rosario ; e voi S. Caterina da Siena, figliuola primaria di quest’Ordine del Rosario e potente mediatrice presso il trono di Maria e presso il Cuore di Gesù, da cui aveste scambiato il cuore : voi Santi miei cari, guardate le mie necessità e abbiate pietà dello stato in cui mi trovo. V oi aveste in terra il cuore aperto ad ogni

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waltrui miseria, e la mano potente a sovvenirla ; ora in cielo non è venuta meno nè la vostra carità nè la vostra potenza. Pregate, deh ! pregate per me la Madre del Rosario e il Figliuolo divino, giacché ho gran fiducia che, per mezzo vostro, ho da conseguire la grazia che tanto desiderio. Così sia.

Tre Gloria Patri.In onore di S. Vincenzo Ferreri : Gloria.In onore di S. Tomm aso d ’A quino : Gloria. (1)

NOVENA DI RINGRAZIAMENTOA L L A

SS. I/ERGINE DEL ROSARIO DI POM PEI

Deus, in adiutorium, etc.Gloria Patri, etc.I. — Eccom i ai tuoi ginocchi, o Ma­

dre Immacolata di Gesù, che godi di essere invocata Regina del Rosario del­la Valle di Pompei. Con la letizia nel cuore, con l ’ animo compreso dalla più viva gratitudine io ritorno a te, mia generosa Benefattrice, mia dolce Signo­ra, Sovrana del mio cuore, a te, che ti sei dimostrata veramente la Madre mia, la Madre che assai mi ama. Io ero ge­mebondo, e' tu mi hai ascoltato; io ero afflitto e tu,, m i hai consolato; io ero nelle angustie, e tu mi hai ridonato la pace. Dolori e pene di morte assedia­rono, il mio cuore, e tu, o Madre, dal

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tuo trono di Pompei con uno sguardo pietoso mi hai rasserenato. Chi mai si volse a te con fiducia e non venne esau­dito? Oh, se tutto il mondo conosces­se quanto sei buona, quanto sei com ­passionevole con chi soffre, oh, come tutte le creature farebbero a te ricor­so! Che sii tu sempre benedetta, o Ver­gine sovrana di Pompei, da me e da tutti, dagli uomini e dagli Angeli, dal­la terra e dal cielo. Così sia. — Glo­ria, Salve Regina.

II. — Grazie io rendo a Dio e gra­zie a te, Madre divina, dei nuovi be­nefici che per la pietà e misericordia tua, mi sono stati compartiti. Che sa­rebbe stato di me, se tu avessi respin­to i miei sospiri, le lagrime m ie? Per me ti ringrazino gli Angeli del Para­diso, e i cori degli Apostoli, dei Mar­tiri, delle Vergini, dei Confessori. Per me ti ringrazino tante anime di pec­catori da te salvate, che ora godono in cielo la visione della tua immortale bellezza. Vorrei che insieme con me tutte le creature ti amassero, e che il mondo tutto ripetesse l’eco dei miei ringraziamenti. Che potrò io rendere 3 te, o Regina, ricca di pietà e di ma­

gnificenza? La vita che mi resta io con­sacro a te ed a propagare ovunque il tuo culto, o Vergine del Rosario di Pom pei, alla cui Avocazione la grazia del Signore mi ha visitato. Promuove­re» la devozione del tuo Rosario, nar­rerò a tutti la misericordia che mi im ­petrasti; predicherò sempre quanto fo ­sti buona con me, affinchè anche gli indegni, com e me, e i peccatori a te si rivolgano con fiducia. — Gloria, Sal­ve Regina.

III. — Con quali nomi ti chiamerò io, o candida colomba di pace? Con quali titoli invocherò te, che i santi Dottori chiamarono Signora del creato, Porta della vita, Tem pio di D io,. Reg­gia di luce, Gloria dei cieli, Santa trai santi, Miracolo dei miracoli, Paradi­so dell’Altissimo? Tu sei la Tesoriera delle grazie, la Onnipotenza suppliche­vole, anzi la stessa Misericordia di Dio che discende sugli infelici. Ma so pu­re che ti è dolce l ’essere invocata R e­gina del Rosario della Valle di Pom­pei. E così chiamandoti, sento la dol­cezza del tuo mistico nome, o Rosa del Paradiso, trapiantata nella valle del pianto, per addolcire gli affanni di poi

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esuli figli di Èva; Rosa rubiconda di carità, più fragrante di tutti gli aromi del Libano, che col profumo della tua celestiale soavità attiri nella tua Valleil cuore dei peccatori al Cuore di Dio. Tu sei la Rosa di eterna freschezza, che, innaffiata dai rivoli delle acque celesti, gettasti le tue radici sulla terra inaridita da una pioggia di fuoco; R o­sa d’intemerata bellezza, che nel luogo della desolazione piantasti l ’ Orto delle delizie del Signore. Sia esaltato Dio, che rese il tuo nome così ammirabile. Benedite, o popoli, benedite il nome della Vergine di Pompei, poiché tutta la terra è piena della sua misericor­dia. — Gloria, Salve Regina.

IV. — Tra le tempeste che mi ave­vano sommerso levai gli occhi miei a te, nuova stella di speranza, apparsa ai dì nostri sulla valle delle rovine. Dal profondo delle amarezze alzai la mia voce a te, Regina del Rosario di Pom ­pei, e sperimentai la potenza di questo titolo a te sì caro. Salve, io griderò sempre, salve, o Madre di pietà, mare immenso di grazie, oceano di bontà e di compassione! Le glorie novelle del tuo Rosario, le fresche vittorie della

tua Corona, chi le canterà degnamen­te? Tu al m ondo, che si svincola dalle braccia di Gesù per darsi a quelle di Satana, appresti salute in quella valle dove Satana divorava le anime. Tu cal­casti, trionfatrice, i ruderi dei templi pagani: e sulle rovine dell’idolatria po­nesti lo sgabello della tua dominazio­ne. Tu mutasti la spiaggia della morte in valle di risorgimento e di vita; e sulla terra dominata dal tuo nemico impiantasti la città del rifugio, ove ac­cogli i popoli a salvamento. I figli tuoi sparsi nel mondo ivi t’innalzarono un trono,' come segnacolo dei tuoi porten­ti, com e trofeo delle tue misericordie. Tu da quel trono chiamasti anche me tra i figli della tua predilezione: su di me peccatore si posò lo sguardo della tua misericordia. Siano benedette in eterno le opere tue, o Signora; e be­nedetti siano i prodigi da te operati nella valle della desolazione e dello sterminio. — Gloria, Salve Regina.

V. — Risuoni per ogni lingua la tua gloria, o Signora; e il vespro tramandi al domani il concento delle nostre be­nedizioni. Tutte le genti ti chiamano beata; e te beata ripetano tutti i lidi

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della terra e le mansioni dei cieli. Tre volte beata con le angeliche Potestà, con le Virtù dei cieli, con le Domina­zioni superne. Beatissima ti predicherò coi Troni, co i Cherubini e coi Serafi­ni. O Sovrana mia salvatrice, non la­sciar di piegare i tuoi occhi misericor­diosi su questa famiglia, su questa na­zione, su tutta la Chiesa. Sopra tutto non mi negare la maggiore delle gra­zie: cioè che la fragilità non mi distac­chi mai da te. In quella fede e in quel­l ’amore di cui arde in questo istante l ’anima mia, deh! fa che perseveri sino all’ ultimo respiro.

O Corona del Rosario della Madre mia, ti stringo al petto e ti bacio con venerazione. (Qui si bacia la propria corona) . Tu sei la via per raggiungere ogni virtù, il tesoro dei meriti del Pa­radiso, il pegno della mia pEedestina- zione, la catena forte che stringe il ne­mico, la sorgente di pace a chi ti ono­ra in vita, l’ auspicio di vittoria a chi ti bacia in morte. In quell’ ora estremaio ti aspetto, o Madre; il tuo apparire sarà il segnale della mia salvezza; il tuo Rosario mi aprirà le porte del cie­lo. Così sia — Gloria, Sàlve Regina.

Prega per noi, o Regina del San­tissimo Rosario.

r). Affinchè siamo fatti degni delle promesse di Gesù Cristo.

Orazione

Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci hai insegnato a ricorre­re a te con fiducia e chiamarti: Padre nostro che sei nei cieli; deh! Signore buono, cui è proprio l’usar sempre mi­sericordia ed il perdonare, per inter­cessione della Immacolata Vergine Ma­ria esaudisci noi che ci gloriamo del titolo di fig li del Rosario; gradisci le nostre umili azioni di grazie pei doni ricevuti; e rendi sempre più gloriosoil trono che le innalzasti nel santuario di Pompei, per i meriti di Gesù Cristo Signor nostro. Così sia.

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SUPPLICAalla S S . V e r g i n e di P o m p e i

I. — 0 augusta Regina delle Vitto­rie, o Vergine Sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Re­gina gloriosa del santissimo Rosario, noi tutti avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo se­colo ad innalzarvi un tempio in Pom ­pei, prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei vo­stri trionfi sulla terra degl’idoli e dei demoni, effondiamo con lagrime gli af­fetti del nostro cuore, e con confiden­za di figli vi esponiamo le nostre mi­serie.

Deh! da cotesto trono di clemenza,

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le nostre famiglie, sull’ Italia, sull’Eu­ropa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui siamo e dei travagli che ci amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo ci circondano : quante calamità e afflizioni ci costringo­no ! O Madre, trattenete il braccio del­la giustizia del vostro Figliuolo sdegnato, e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori : sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costano sangue al dolce Gesù e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a, tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono. — Salve Regina.

II. — E ’ vero, è vero, che noi pei primi, benché vostri figliuoli, coi pec­cati tornando a crocifiggere Gesù, tra­figgiamo nuovamente il vostro Cuore.0 Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma voi ricordate che sulle vette del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel Sangue divino e l?ultimo testamento del Redentore mori­bondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un U om o—-Dio, vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori.

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V oi dunque, com e nostra Madre, sie­te la nostra Avvocata, la nostra Spe­ranza. E noi gementi stendiamo a voi le mani supplichevoli, gridando miseri­cordia !

Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e sopratutto dei nostri nemici, e di tanti che pur si dicono cristiani, e pur dilacerano il cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh ! pietà oggi im­ploriam o per le nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, che ritorni pentito al Cuore vostro. Miseri­cordia per tutti, o Madre di miseri­cordia. — Salve Regina.

III. — Che vi costa, o Maria, l ’esau- » d irci? Che vi costa il salvarci? Non

ha Gesù riposto nelle vostre mani tutttii tesori delle sue grazie e delle sue m isericordie?

V oi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, redimita di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. V oi stendete il vostro dom inio per quan­to son estesi i cieli, ed a voi la terra e le creature tutte che in essa abitano'

sono soggette. Il vostro dom inio si stende sino all’ inferno, e voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.

, Voi siete l’onnipotente per grazia, voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare perchè figli ingrati e immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiam o ricorrere per essere liberati da tanti flagelli. Ah, no il vostro Cuore di Madre, non patirà di vedere noi, vostri figli, perduti! Il Bambino che vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica C o­rona che miriamo nella vostra mano, ci ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da voi aspettia­mo le sospirate grazie. — Salve Regina.

Chiediamo la benedizione a Maria

Un’ultima grazia noi ora vi chiedia­mo, o Regina, che non potete negarci

* in questo giorno solennissimo. Conce- dete a tutti noi l’amore vostro costante e in m odo speciale la materna benedir ssione. No, non ci leveremo oggi dai

».

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vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia finché non ci avrete benedetti. — Benedite, o Maria, in questo momento il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle Vit­torie, deh ! aggiungete ancor questo, o Madre : concedete il trionfo alla Religio­ne e la pace all’umana società.

Benedite il nostro vescovo, i sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zela­no l’ onore del vostro santuario. Bene­dite infine tutti gli associati al vostro novello tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro santissimo Rosario.

O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio* vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti d’ inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai con­forto nell’ ora dell’agonia : a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, o Regina del Rosario del­la Valle di Pompei, o Madre nostra para, o unico Rifugio dei peccatori, o

— 230 —Sovrana Consolatrice dei ovunque benedetta, oggi terra e in cielo. Cosi sia Regina.

— 231 —

mesti. Siate e sempre • (1)

inSalve

(1) Indulgenza di 7 anni ; plenaria alle solite condizioni.