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Manuale degli Esperimenti

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Manuale degli

Esperimenti

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Il super laboratorio dei miei primi

100 ESPERIMENTI Scopri e sperimenta i principi delle scienze!

Alzi la mano chi da grande vuole diventare scienziato! Quanti siete! E tutti impazienti di mettersi alla prova con scoperte e invenzioni tutte da sperimentare. Chi l’ha detto però che bisogna aspettare? La scienza è interessante a ogni età, soprattutto quando è divertente... come un gioco! Il nostro è un gioco davvero speciale e sta per iniziare. Ti accompagnerà in un percorso incredibile in cui potrai sperimentare tanti modi di fare scienza; e quando diciamo “sperimentare” facciamo sul serio: 100 esperimenti possono bastare?

Segui il percorso sul tabelloneOgni casella del tabel-lone corrisponde a un esperimento. Portalo a termine e conquisterai l’adesivo necessario per completarla.

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completarla.completarla.completarla.

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Supera tutti i livelliIn ciascun livello del gioco avrai a che fare con un particolare tipo di scienza: per su-perarlo dovrai portare a termine tutti gli esperimenti che ti proporremo.

Ogni volta che concludi un livello, ritaglia la coccarda corrispondente dalle ultime pagine e incollala nella BACHECA DEI TROFEI che troverai nelle ultime pagine.

ATTENZIONE Alcuni esperimenti ri-chiederanno più tempo degli altri, ma non ti fermare. Lascia in sospeso la casella e prosegui con gli altri. Ri-corda però che per vincere un trofeo, tutte le caselle di quel livello dovran-no essere complete.

L’ultimo livello ti proclamerà PICCOLO GENIO DELLE SCIENZE: siamo certi che sarà presto tuo. Non ti resta che iniziare, allora.

Buona scienza!

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LA BACHECA DEI TROFEI

ASSO DELL’ARIA SPECIALISTADEI FLUIDI

GRAN MAESTRODELLE FORZE

MACCHINISTACAPO

LUMINAREDELL’OTTICA

MAGO DEI COLORI CHIMICO JUNIOR CHIMICO PROVETTO

FENOMENOPLANETARIO

BOTANICO IN ERBA

TROFEO SPECIALEPICCOLO GENIO DELLE SCIENZE

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CONOSCERE L’ARIA

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Cosa c’è nell’aria? Scoprilo...

... con una cannuccia!Cosa ti serve• Una cannuccia• Bacinella

Cosa devi fareRiempi d’acqua la bacinella e soffiaci dentro con la cannuccia. Osserva quante bolle si formano: che cosa contengono secondo te?

OsservaHai visto quante bolle? Sono piene di anidride carbonica, il gas di scarto della respirazione. Viene liberato all’esterno quando espiriamo.

... con uno specchio!Cosa ti serve• Uno specchietto

Cosa devi fareAlita sullo specchietto e guarda il vetro. Che cosa noti?

OsservaLo specchietto si appanna. Questo è dovuto al vapore acqueo contenuto nel nostro fiato, che normalmente è trasparente e non si vede, a eccezione di alcuni casi speciali come questo.

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Per adesivo

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Per adesivo

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CONOSCERE L’ARIA

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L’acqua occupa spazio...

... e prende il posto dell’acqua!Cosa ti serve• Una bottiglia trasparente• Un palloncino

Cosa devi fare• Riempi d’acqua il palloncino• Facendo attenzione a non fare schizzi,

infila il palloncino in cima alla bottiglia• Solleva lentamente il palloncino e lascia

scendere l’acqua nella bottiglia.

OsservaForse ti aspettavi che il palloncino si sgonfiasse, invece è rimasto tale e quale! Questo accade perché la bottiglia, anche se sembrava vuota, conteneva aria. L’acqua, scendendo nella bottiglia, ne ha “sfrattato” una parte, che ha trovato rifugio dentro il palloncino.

... e “viaggia” nella provetta!Cosa ti serve• Una provetta completa di tappo

Cosa devi fare• Riempi d’acqua la provetta,

ma non fino all’orlo• Chiudi bene la provetta con il tappo• Disponila orizzontalmente: vedi la bolla?• Inclina la provetta su e giù: che cosa noti?

OsservaAnche in questo caso, la parte di provetta che sembrava rimasta vuota conteneva in realtà dell’aria. Rovesciando la provetta, l’aria si è raccolta in una bolla, che ondeggia nell’acqua seguendo i suoi movimenti.

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CONOSCERE L’ARIA

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L’aria è forte...

... e ferma il pistone!Cosa ti serve• Siringa senza ago

Cosa devi fare• Prendi la siringa e spingi il pistone

fino in fondo: ci riesci facilmente?• Ora tappa il tubicino in fondo

con il dito e ripeti l’operazione. Cambia qualcosa?

OsservaNel secondo tentativo, giunto a un certo punto, il pistone non va più avanti, fermato da una forza invisibile. È quella dell’aria, che non trovando vie d’uscita resta nella siringa e “difende” con forza il suo spazio.

... e solleva i libriCosa ti serve• Un palloncino

Cosa devi fare• Stendi il palloncino su un tavolo,

in modo che il collo sporga un po’• Copri la parte che non sporge con una pila di libri• Chinati e soffia nel palloncino per gonfiarlo. Che cosa succede?

OsservaIl palloncino, gonfiandosi, diventa “forzuto” e riesce a sollevare i libri con la sua spinta.

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Cerca in casa• Qualche libro

Spingi ilpistone

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Spingi ilpistone

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Spingi ilpistone

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CONOSCERE L’ARIA

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... e respinge la pallina!Cosa ti serve• Una bottiglia

Cosa devi fare• Appallottola la carta e forma una pallina

che possa entrare comodamente nella bottiglia• Disponi la bottiglia orizzontalmente e appoggia

la pallina sull’imboccatura• Chinati e soffia verso la pallina. Riesci a

spingerla dentro la bottiglia?

OsservaIncredibilmente, la pallina schizza fuori anziché entrare nella bottiglia. Questo accade perché l’aria è più forte di quanto pensiamo; quella presente nella bottiglia, in particolare, reagisce al nostro soffio “schiacciandosi” e acquistando la forza necessaria per spingere in fuori tutto ciò che si trova davanti... nel nostro caso, la pallina!

L’aria calda sale in alto

... e fa “parlare” la provettaCosa ti serve• Una provetta• Una moneta da 1 o 2 centesimi

Cosa devi fare• Raffredda la provetta in frigorifero per qualche minuto• Bagna la monetina con acqua fredda• Appoggia la moneta sulla provetta, in modo che aderisca bene• Stringi la provetta con entrambe le mani, guardando attentamente la moneta.

OsservaA un certo punto ti sembrerà che la provetta... apra la bocca, sollevando leggermente la monetina. È il calore trasmesso dalle mani che, riscaldando l’aria fredda nella provetta, la rende più forte; gli scienziati dicono che ne aumenta la pressione. Spingendo verso l’alto, l’aria riscaldata incontra la monetina e, desiderosa di “fuggire”, cerca di rimuovere l’ostacolo facendolo sobbalzare.

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7Cerca in casa• Un pezzetto di carta

Cerca in casa• Acqua fredda

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CONOSCERE L’ARIA

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... e gonfia il palloncinoCosa ti serve• Una bottiglia• Un palloncino• Un assistente adulto che ti aiuti a usare l’acqua calda

Cosa devi fare• Infila il palloncino

sull’imboccatura della bottiglietta• Chiedi al tuo assistente di

reggere la bottiglietta sotto il rubinetto del lavandino e fai scendere acqua calda (fai molta attenzione: scotta!). Che cosa accade al palloncino?

• Ora, fai scendere acqua fredda• Che cosa succede adesso?

OsservaAll’inizio, il getto d’acqua calda ha fatto gonfiare il palloncino; successiva-mente, l’acqua fredda lo ha sgonfiato. Come ormai sappiamo, la bottiglia “vuota” contiene aria, che riscaldandosi diventa più leggera e sale in alto, gonfiando il palloncino. L’acqua fredda, invece, raffredda di nuovo la botti-glia e “richiama” bruscamente l’aria verso il basso; di conseguenza, il pallon-cino si sgonfia.

L’aria ci sorprende... e avvicina i palloncini!Cosa ti serve• Due palloncini• Una cannuccia• Un amico assistente

Cosa devi fare• Gonfia i palloncini e chiedi al tuo

amico di tenerli chiusi con le dita e avvicinarli tra loro

• Con la cannuccia soffia in mezzo ai due palloncini. Cosa ti aspetti che accada? Succede davvero?

OsservaI due palloncini sono separati da un muro invisibile di aria, che li mantiene distanti tra loro. Mettendo in movimento quest’aria, come abbiamo fatto soffiandoci dentro, si “indebolisce” e i due palloncini vengono come “risucchiati” l’uno verso l’altro. Usando il linguaggio della scienza diciamo che tra i due palloncini si è creata una zona di bassa pressione.

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Acqua calda Acqua fredda 9

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Acqua calda Acqua fredda 9

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Acqua calda Acqua fredda 9

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CONOSCERE L’ARIA

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A tu per tu con l’acqua

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Per fare questi esperimenti scegli un ambiente dove si possa usare l’acqua senza paura di fare danni (il bagno, la cucina... ). Prima di iniziare guarda se in freezer ci sono dei cubetti di ghiaccio, altrimenti preparane un po’: ti serviranno più avanti! Nell’acqua si galleggia... oppure no?

L’importanza della formaCosa ti serve• Una bacinella

Cosa devi fare• Riempi d’acqua la bacinella• Strappa due fogli di pellicola in alluminio uguali• Accartoccia il primo e appoggia la pallina che

ricavi sulla superficie dell’acqua. Che cosa succede?• Modella il secondo foglietto a forma di barchetta

e metti in acqua anche quello. Noti delle differenze?

OsservaLa quantità di alluminio dei due oggetti è la stessa, però quello appallottolato affonda, mentre quello a barchetta galleggia. Quando immergiamo un oggetto, il suo peso viene contrastato da una spinta in su pari al peso dell’acqua che sposta. In certi casi vince, e gli oggetti galleggiano, mentre in altri non è abbastanza forte e gli oggetti affondano. Come convincerli a “riemergere”? Cambiargli forma può essere una soluzione; introducendo infatti delle “cavità” piene d’aria al suo interno, lo alleggeriamo aiutandolo a stare a galla. È così che le grandi navi di metallo riescono a galleggiare!

HAI COMPLETATO IL 1° LIVELLO!

Hai attaccato tutti gli adesivi?

Il trofeo ASSO DELL’ARIA è tuo! Corri a incollarlo nella bacheca

Ora passiamo al 2° LIVELLO: A TU PER TU CON L’ACQUA

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Cerca in casa• Pellicola di alluminio da cucina

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A tu per tu con l’acqua

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Una questione di densitàCosa ti serve• Bacinella • Palettina

Cerca in casa• Un acino d’uva o un pomodorino• Sale fino

Cosa devi fare• Riempi d’acqua la bacinella• Aggiungi l’acino d’uva. Noterai

che affonda: significa che pesa più dell’acqua che ha spostato

• Con la palettina aggiungi del sale e continua finché non noterai un curioso effetto: quale?

OsservaAggiungendo sempre più sale, l’acino salirà sempre più di livello fino a gal-leggiare: perché? Il sale disciolto nell’acqua ne ha aumentato la densità: l’ha resa cioè più “pesante”. Di conseguenza, ha spinto con più forza l’acino d’uva verso l’alto, portandolo a galla.

L’acqua possiede una “pelle”Cosa ti serve• Pipetta contagocce • Un bicchierino

Cerca in casa• Una moneta da 5 centesimi

Cosa devi fare• Metti dell’acqua nel bicchierino e

prelevane un po’ con la pipetta• Deposita una gocciolina d’acqua

sulla moneta; ha una forma parti-colare: quale?

• Aggiungi altre goccioline, una dopo l’altra e conta quante ne serviranno prima di far “traboccare” l’acqua dalla monetina

OsservaOgni gocciolina d’acqua sembra una piccola sfera di cristallo. Questo accade perché l’acqua ha una specie di “pelle” che la avvolge e la “modella” in modo da farle occupare il minor spazio possibile. Nel nostro caso, questa forma è sferica. Una goccia dopo l’altra, l’acqua tenderà a formare una cupoletta sulla moneta e ce ne vorrà davvero tanta prima di farla traboccare! La forza che

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A tu per tu con l’acqua

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tiene insieme questa pellicina invisibile si chiama tensione superficiale ed è la stessa che consente a certi insetti di “pattinare” su stagni e laghetti.

… ma può essere bucata!Cosa ti serve• Bacinella

Cerca in casa• Pepe nero in polvere• Detersivo per piatti

Cosa devi fare• Riempi d’acqua la bacinella e cospargi

la superficie di pepe• Versa una goccia di detersivo sul tuo dito indice e

poi tocca l’acqua al centro della bacinella: che cosa succede?

OsservaSpargendo il pepe abbiamo ricoperto la “pelle” dell’acqua tenuta insieme dalla tensione superficiale. Il detersivo per piatti, però, ha la capacità di ridur-la, creando dei veri e propri “buchi nell’acqua”. Tutto intorno, infatti, la ten-sione è maggiore e attira il pepe, trattenendolo ai bordi come una cornice.

L’acqua è curiosa

... e cerca il palloncino – parte 1Cosa ti serve• Un palloncino

Cosa devi fare• Gonfia il palloncino e tienilo chiuso con le dita• Apri un rubinetto e avvicina il palloncino (dal lato della

“pancia”) al getto dell’acqua.

OsservaQuando il palloncino è molto vicino al getto dell’acqua, questo si “distrae” dal suo percorso verticale di caduta e lo avvolge, seguendo la sua superficie. Questa proprietà dell’acqua di aderire alle superfici incurvate, come quella del palloncino gonfio, e seguirne il contorno, si chiama effetto Coanda, in onore dello scienziato che lo notò per primo, Henri Marie Coandâ.

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A tu per tu con l’acqua

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... e cerca il palloncino – parte 2Cosa ti serve• Un palloncino

Cosa devi fare• Gonfia il palloncino e tienilo

chiuso con le dita • Strofinalo energicamente sulla tua testa• Apri il rubinetto e avvicina molto lentamente il palloncino

al flusso d’acqua, senza però toccarlo.

OsservaIl palloncino, durante lo strofinamento, si è elettrizzato; ha strappato, cioè, minuscole e invisibili particelle cariche dai tuoi capelli e ha acquistato un particolare tipo di elettricità, chiamata elettricità statica. In questo modo è diventato capace di attirare a sé piccoli oggetti leggeri e sottili: hai visto i tuoi capelli, come si appiccicavano sul palloncino? La stessa cosa è successa al getto dell’acqua.

L’acqua è anche solida

… e diventa ingombranteCosa ti serve• Un bicchierino con il suo tappo

Cosa devi fare• Riempi d’acqua il bicchierino fino all’orlo• Chiudi il bicchierino con il tappo, met-

tilo in freezer e attendi che l’acqua si trasformi in ghiaccio.

OsservaDopo un paio d’ore, l’acqua dovrebbe essersi congelata completamente… aprendo il tappo! Perché? L’acqua è un liquido dalle proprietà molto particolari: quando si trasfor-ma in ghiaccio occupa un volume maggiore e quindi, se la mettiamo alle strette, si farà largo “a spintoni” per libe-rarsi, nel nostro caso aprendo il tappo. Eppure le particelle non aumentano di numero, si distanziano solamente tra di loro e, quindi, hanno bisogno di più spazio. In altre parole il ghiaccio è meno denso dell’acqua!

Nel frattempo puoi proseguire con gli altri esperimenti, ma non applicare ancora l’adesivo sul tabellone: ti ricorderà che hai un’esperienza da completare!

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A tu per tu con l’acqua

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... e può diventare una trappolaCosa ti serve• Un bicchierino• Acqua

Cerca in casa• Un cubetto di spugna alto circa 2 cm; puoi

ritagliarlo da una spugna da bagno o da cucina

Cosa devi fare• Riempi d’acqua il bicchierino • Appoggia il pezzetto di spugna sulla superficie

dell’acqua. Galleggia, vero?• Metti il bicchierino nel congelatore e attendi

che l’acqua si trasformi in ghiaccio.

OsservaDopo un paio d’ore, l’acqua dovrebbe essersi ghiacciata completamente, ma cosa è successo alla spugna? Prima galleggiava, ma dopo il nostro “trattamento rinfrescan-te” la troveremo (in parte o del tutto) intrappolata nel ghiaccio! La spugna, infatti, assorbe l’acqua appesan-tendosi poco a poco. Nel freezer, la spugna ha avuto il tempo di inzupparsi e scendere sotto il livello dell’acqua: è proprio lì che la ritroviamo dopo il congelamento!

… e galleggia su se stessa!Cosa ti serve• Bacinella• Un cubetto di ghiaccio

Nel frattempo puoi proseguire con gli altri esperimenti, ma non applicare ancora l’adesivo sul tabellone: ti ricorderà che hai un’esperienza da completare!

Cosa devi fare• Metti il cubetto di ghiaccio

nella bacinella e poi riempila d’acqua fino all’orlo: dove va il cubetto?

• Attendi che il cubetto si sciol-ga e, nel frattempo, prova a fare delle previsioni: l’acqua alla fine traboccherà?

OsservaIl cubetto ricoperto dall’acqua sale a galla e sporge fuori dalla superficie, come un piccolo iceberg. Ancora una volta la densità ci ha messo lo zampino! Il ghiaccio, meno denso dell’acqua liquida, galleggia su di essa; quando però si scioglie le cose tor-nano come prima: il cubetto si “sgonfia” e occupa meno spazio. Il livello dell’acqua, quindi, non sale e il bicchiere non trabocca.

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A tu per tu con l’acqua

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… e si fa pescare!Cosa ti serve• Bacinella• Una cannuccia• Un cubetto di ghiaccio

Cerca in casa• Sale fino• Filo di cotone• Forbici e nastro adesivo

Cosa devi fare • Taglia il filo con le forbici e ricava una cordicella lunga circa 20 centimetri• Lega un’estremità del filo alla cannuccia con un doppio nodo e fissalo bene

con il nastro adesivo: la tua canna, anzi… “cannuccia” da pesca, è pronta!• Riempi d’acqua la bacinella e immergi il cubetto: sarà il tuo pesce-ghiacciolo• Cospargi di sale la parte superiore del cubetto e poi cerca di pescarlo. Con

la tipica pazienza dei pescatori esperti, riuscirai a fare una buona pesca!

OsservaTentativo dopo tentativo, dovresti avercela fatta, ma come? Tutto merito del sale, che ha una proprietà molto particolare: a contatto con il ghiaccio ne scioglie una piccola parte, creando un sottile strato d’acqua che si ricongelerà poco dopo. Se il filo che hai gettato si trova immerso in quella pellicola d’ac-qua, resterà “intrappolato” nel ghiaccio che si formerà subito dopo: in questo modo, il pesce-ghiacciolo “abbocca”!

HAI COMPLETATO IL 2° LIVELLO!

Hai attaccato tutti gli adesivi?

Il trofeo SPECIALISTA DEI FLUIDI è tuo! Corri a incollarlo nella bacheca

Ora passiamo al 3° LIVELLO: FORZE, SPINTE E SPINTONI

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A tu per tu con l’acqua

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FORZE, SPINTE E SPINTONI

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Vecchie conoscenze

La strepitosa forza dell’ariaCosa ti serve• Un palloncino• Una cannuccia

Cerca in casa:• Spago• Nastro adesivo

• Una molletta da bucato• Due sedie

Cosa devi fare• Disponi le due sedie a 2-3 metri di distanza con gli schie-

nali rivolti l’uno verso l’altro• Lega un capo dello spago allo schienale di una sedia• Fai passare l’altro capo dentro la cannuccia e poi legalo allo schienale

dell’altra sedia • Gonfia il palloncino e chiudilo con la molletta. Poi, attaccalo alla cannuccia

con il nastro adesivo• Trascina il palloncino a un’estremità dello spago e poi togli la molletta.

OsservaIl palloncino ha messo “il turbo” ed è sfrecciato fino all’altra sedia. Le leggi della fisica dicono che a ogni azione, in questo caso l’aria uscita prepo-tentemente dal palloncino, corrisponde una reazione, cioè una forza che spinge nella direzione opposta. Questa forza l’abbiamo vista bene: è quella che ha accompagnato il palloncino nella sua folle corsa. Anche i motori dei razzi e dei jet funzionano grazie a questo principio.

Sfida tra forze: aria vs. acquaCosa ti serve• Bacinella • Un bicchierino • Colorante alimentare

Cosa devi fare • Riempi d’acqua la bacinella • Riempi d’acqua il bicchierino e aggiungi qualche granello di colorante• Con velocità, capovolgi il bicchierino e immergilo a testa in giù nella bacinella • Tienilo premuto con la mano• Chinati un po’ per vedere meglio l’interno della bacinella• Solleva lentamente il bicchierino dall’acqua e guarda che cosa accade.

OsservaDurante il sollevamento, finché il bicchierino resta immerso, l’acqua che con-tiene non esce. Non appena il bordo del bicchierino esce dall’acqua si sente un rumore come di bottiglia stappata e l’acqua colorata si riversa nella bacinella

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FORZE, SPINTE E SPINTONI

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tutta in una volta. Perché? L’aria che si trova nel bicchierino preme con forza sull’acqua colorata, al punto che riesce a vincere sulla gravità, impedendole di cadere. Quando il bicchierino abbandona la bacinella, invece, i ruoli si inverto-no ed è la gravità ad avere la meglio.

Antipatia elettricaCosa ti serve• Due palloncini

Cosa devi fare • Gonfia i palloncini e

avvicinali tra loro: non succede nulla di particolare• Ora strofina con forza entrambi i palloncini sui tuoi capelli e riprova. Noti

qualcosa di diverso?

Osserva Avevamo già provato a elettrizzare un palloncino, osservando che in questo modo acquistava la capacità di attrarre verso di sé l’acqua. Ora scopriamo un’altra caratteristica della forza elettrica: due oggetti che possiedono lo stesso tipo di carica elettrica si respingono. Ecco perché i due palloncini, elettrizzati nello stesso modo, diventano improvvisamente “nemici”.

La moneta pigraCosa ti serve• Un bicchierino

Cosa devi fare• Copri il bicchierino con la carta da gioco• Mettici sopra la monetina. La posizione deve corrispondere al centro del bicchiere• Con una “schicchera” decisa, colpisci la carta e falla schizzare via, come se

dovessi colpire una biglia. Dove va a finire la moneta?

OsservaForse ti aspettavi che la monetina sarebbe volata via insieme alla carta, invece… sorpresa! Finisce dritta dentro al bicchierino! Secondo una legge della fisica, chiamata principio di inerzia, gli oggetti che sono fermi sono “pigri” e non ne vogliono sapere di mettersi in movimento: più sono massicci e più resistono a chi li va a stuzzicare. Il tuo colpetto ha costretto la carta, suo malgrado, a muoversi, slittando velocemente in avanti. La moneta, invece, che è più “robusta”, è riuscita a restare ferma dov’era; mancandogli improvvisamente l’appoggio, però, è cadu-ta giù lungo la verticale, esattamente dentro al bicchierino.

Cerca in casa:• Una monetina• Una carta da gioco

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FORZE, SPINTE E SPINTONI

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La gocciolina indecisaCosa ti serve• Pipetta• Due bicchierini

Cerca in casa:• Una gomma che cancella sia la matita

che la penna, come quella della figura

Cosa devi fare• Inclina la gomma usando un bicchierino come soste-

gno. La parte che cancella la matita deve puntare in alto• Metti dell’acqua nel secondo bicchierino e prelevane un

po’ con la pipetta• Deposita una bella gocciolona d’acqua in cima alla gom-

ma e guardala con molta attenzione mentre scende.

OsservaLa goccia procede lentamente nella sua discesa, ma quando arriva alla parte di gomma che cancella la penna, rallenta ancora di più. Questa parte, infatti, è più ruvida e dura, quindi si oppone con maggior forza al cammino della goccia. Usando le parole della scienza, diciamo che fa più attrito.

Attento che cadi!Ogni cosa possiede al suo interno un punto speciale, il centro di gravità, o baricentro. Per chi progetta edifici, ponti e altre opere edilizie è importantis-simo individuarlo, perché è come se tutto il peso della struttura si concen-trasse in quel punto, determinandone la stabilità. Ma come si fa a trovarlo? Scopriamolo con i prossimi due esperimenti.

Gravità al punto giustoCosa ti serve• Sostegno verticale in cartone con relativo cardstand• La figura dalla forma irregolare che hai trovato nella scatola• Una vite

Cosa devi fare• Appendi la figura al sostegno verticale facendo pas-

sare una delle due viti attraverso il foro della figura. Non fissare la vite sul retro

• Lascia che la figura raggiunga una posizione stabile e, con righello e matita, prolunga la linea tratteggiata sullo sfondo tracciandola sopra

• Appendi di nuovo la figura ma facendo passare la

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FORZE, SPINTE E SPINTONI

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vite dal secondo foro. Ripeti la stessa operazione di prima

Osserva L’incrocio delle due linee che hai tracciato corrisponde al baricentro della figura. Do-vresti averlo trovato nel punto indicato nella figura. Nelle figure regolari, il baricentro coincide general-mente con il centro geometrico. In quelle irregolari, come la nostra, occorre individuarlo con un metodo alternativo, come abbiamo fatto noi.

Sperimenta ancoraOra che hai capito il metodo, puoi cercare il bari-centro in tutte le figure che vuoi. Basterà ritagliar-ne la sagoma in un cartoncino e forarlo in due punti a caso, dopodiché potrai procedere nello stesso modo.

L’equilibristaCosa ti serve• Sostegno verticale in cartone con

relativo cardstand• L’omino e l’archetto in cartonci-

no che hai trovato nella scatola

Cosa devi fare• Posiziona l’omino sopra al sostegno di cartone, come mostra la figura. Riesci a farlo stare in equilibrio?• Appoggia l’archetto sulla parte sporgente. Cambia qualcosa?

Osserva • Il primo tentativo è fallito, vero? Dipende proprio dalla posizione del baricentro, che si trova troppo in alto rispetto al punto di appoggio. In questo caso si dice che l’equili-brio è instabile, quindi è destinato a cadere. Aggiungendo l’archetto invece, l’abbiamo… spostato!

Non sempre il baricentro fa parte del corpo. Impossi-bile? Succede più spesso di quanto

si possa pensare. In una ciambella, per esempio, si trova… nel buco!

Anche sollevare le mani quando si cam-mina su un muretto è un modo di spostare il baricentro verso un punto più favorevole per mantenere l’equi-librio. È un gesto che viene spontaneo, ci hai mai fatto caso?

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FORZE, SPINTE E SPINTONI

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Chi vince contro la gravità?

Gravità vs. forza dell’ariaCosa ti serve• Un bicchierino• Bacinella

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Cerca in casa:• Un cartoncino grande

quanto una carta da gioco

Cosa devi fare • Riempi il bicchierino d’acqua fino all’orlo• Copri il bicchierino con il cartoncino facendolo ade-

rire bene• Stando sopra la bacinella, copri il cartoncino con la

mano e capovolgi velocemente il bicchierino• Togli la mano

Osserva • Forse ti aspettavi un colossale “splash”, invece l’acqua non è caduta e

il cartoncino è rimasto “incollato” al bicchierino. La “colla” è una forza che preme sul cartoncino dal basso verso l’alto e si oppone alla gravità, che tenta di far cadere giù l’acqua: è la pressione atmosferica, la forza con cui l’aria “spinge” continuamente su di noi, da tutte le direzioni.

Il forte aiuto dell’acquaCosa ti serve• Due bicchierini• Bacinella

Cerca in casa:• Un cartoncino (asciutto) grande

quanto una carta da gioco

Cosa devi fare• Riempi d’acqua la bacinella• Immergi i bicchierini e lascia che si riempiano d’ac-

qua. Mentre sono immersi, avvicinali l’uno verso l’altro facendone aderire le imboccature

• Mantenendoli in questa posizione, tirali fuori dalla bacinella e appoggiali su un piano

• Ora servirà tutta la tua abilità per infilare il cartoncino tra un bicchierino e l’altro; facendo slittare di pochi mil-limetri il bicchiere superiore, dovresti riuscire ad aprirti un varco senza provocare “inondazioni”.

OsservaForse ci sarà voluto qualche tentativo, ma siamo certi che la missione è stata compiuta! L’aiuto fondamentale è stato quello dell’acqua, che grazie alla

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FORZE, SPINTE E SPINTONI

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tensione superficiale, ha creato una “pellicola” invisibile in grado di trattene-re l’acqua mentre inserivi il cartoncino.

Sperimenta ancoraSollevando con attenzione il bicchierino superiore, dovresti riuscire a ricreare la situazione dell’esperimento precedente. Prova!

Un avversario “rotante”Cosa ti serve• Una bottiglia

Cerca in casa:• Una monetina o una pallina che possa

entrare comodamente nella bottiglia

Cosa devi fare • Metti la moneta nella bottiglia• Afferra la bottiglia per il collo e inizia a rotearla

velocemente, portandola gradualmente “a testa in giù”. La moneta cadrà?

Osserva Finché continuerai a roteare la bottiglia, la moneta resterà al suo interno, grazie a una forza “misteriosa” che la spinge verso l’esterno e la mantiene in movimento lungo le pareti della bottiglia! È la forza centrifuga, abbastanza potente da vincere la gravità. Non appena la bottiglia sarà ferma, quest’ultima si prenderà la sua rivincita e la moneta, finalmente, cadrà.

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HAI COMPLETATO IL 3° LIVELLO!

Hai attaccato tutti gli adesivi?

Il trofeo GRAN MAESTRO DELLE FORZE è tuo!

Corri a incollarlo nella bacheca

Ora passiamo al 3° LIVELLO FORZE IN AZIONE: LE MACCHINE

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FORZE, SPINTE E SPINTONI

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FORZE IN AZIONE: LE MACCHINE

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Leve dappertutto

… e il vantaggio si vede!Cosa ti serve• Due bicchierini• Una cannuccia

Cosa devi fare• Fissa la cannuccia al piano di lavoro con del nastro adesivo• Appoggiaci sopra il righello• Metti un bicchierino a ogni estremo del righello• Metti 5 monetine in uno dei bicchierini: lo vedrai “sbilanciare” il righello• Inserendo una monetina alla volta nell’altro bicchierino, cerca di bilancia-

re il peso dell’altro con meno di 5 monetine.

OsservaSe la cannuccia si trovasse esattamente sotto il centro del righello, ti ser-virebbero altre 5 monetine per bilanciare il peso del primo bicchierino. Se però sposti il punto di contatto tra righello e cannuccia più vicino al peso da “vincere”, vedrai che te ne serviranno di meno: hai infatti costruito una leva vantaggiosa, che consente di sollevare dei pesi con poca fatica. “Datemi un punto d’appoggio e solleverò la Terra”, disse lo scienziato Archimede riferendosi alla leva. Il nostro punto di appoggio (o fulcro) è stata la can-nuccia e ci ha consentito di sollevare un peso (la resistenza) compiendo un piccolo sforzo (la potenza).

… e che fa l’indifferenteCosa ti serve• Gli stessi materiali dell’esperimento precedente

Cosa devi fare• Metti 5 monetine in entrambi i bicchierini

e disponili ai due capi del righello, come prima.• Sposta il righello sulla cannuccia finché non lo vedrai restare equilibrio.

OsservaAnche questa leva è dello stesso tipo di quella di prima; per usare le parole della scienza, diciamo che è una leva di primo genere, in cui il punto di appoggio si trova sempre fra il carico e il punto in cui si applica la potenza. Tanto più il carico è vicino al punto di appoggio e più questa leva è van-

Cerca in casa:• Un piccolo righello• Nastro adesivo

• Tante monetine uguali

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FORZE IN AZIONE: LE MACCHINE

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taggiosa, ma se il punto di appoggio si trova esattamente al centro, la leva diventa indifferente: non ci aiuta cioè a fare meno fatica, ma si trasforma in una specie di bilancia, in cui lo sforzo pareggia esattamente il peso dell’og-getto da sollevare, un po’ come quando si va in altalena con un amico che pesa più o meno come noi.

… ma a volte la fatica aumenta!Cosa ti serve• Gli stessi materiali dell’esperimento precedente

Cosa devi fare• Sposta il righello sulla cannuccia, allontanando molto

dal bicchierino che contiene le 5 monetine.• Metti una monetina alla

volta nel secondo bicchierino. Quante te ne serviranno per sollevare il primo?

OsservaAbbiamo visto come una leva di primo genere possa essere vantaggiosa e, talvolta, indifferente; con questo esperimento, invece, abbiamo visto un evidente caso di leva svantaggiosa. Per sollevare 5 monetine, infatti, ne hai dovute usare molte di più, che signi-fica molta fatica... inutile! Succede questo quando il punto di appoggio è più vicino alla potenza che alla resistenza: più si “fa leva” lontano dal carico è maggiore sarà lo sforzo.

Leve di primo genereIn queste leve, il punto di appog-gio si trova sempre fra il carico e il punto in cui si applica la potenza. Tanto più il carico è vicino al punto di appoggio e più la nostra leva sarà vantaggiosa!

Leve di secondo genereIn queste leve, il punto di appoggio si trova a un’estremità della leva; la potenza viene esercitata all’altra estremità, mentre il carico si trova tra questi due punti. Queste leve sono sempre vantaggiose!

Una ”leva” che ”solleva”Sono tantissime le situazioni quotidiane in cui ricorriamo a delle leve, spesso senza rendercene neanche conto: ritagliare la carta, schiacciare una noce, pesare qualcosa… Tutte, però, si possono ricondurre a tre tipi:

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La caratteristica principale di queste leve sembra quasi una contraddizio-ne: sono sempre svantaggiose! Ma allora perché si usano? In certi casi non se ne può davvero fare a meno, per esempio quando è più importante aumentare la precisione del movimento piuttosto che ridurre la fatica. A fianco puoi vedere alcu-ne situazioni in cui una leva di terzo genere fa proprio comodo.

Leve di terzo genereIn una leva di terzo genere, la potenza viene esercitata tra il punto di appoggio e il carico. Questo significa che la forza necessaria per riuscire a usarla è sempre superiore al peso dell’oggetto su cui agisce.

Un ulteriore esempio è quello che vedremo nel prossimo esperimento.

Uno strano tipo di levaCosa ti serve• Un bicchierino

Cosa devi fare• Ritaglia dei pezzetti di carta, più piccoli che puoi• Prova a prenderne qualcuno (uno a uno) con le dita e a trasferirlo nel

bicchierino: è facile o difficile?• Ora riprova usando le pinzette: le cose si semplificano o si complicano?

OsservaSicuramente le pinzette hanno semplificato molto le operazioni. Anche questo strumento è una leva di terzo genere, utilissima per raccogliere e spostare piccoli oggetti con precisione. Una leva svantaggiosa... ma non troppo!

Cerca in casa• Un pezzetto di carta• Pinzette da sopracciglia• Forbici

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FORZE IN AZIONE: LE MACCHINE

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Le leve dentro di noiCosa ti serve• Per questa attività non avrai bisogno

di strumenti

Cosa devi fare• Sollevati sulle punte dei piedi. Senza saperlo

stai utilizzando una leva “umana” molto vantaggiosa. Indovini di che cosa si tratta? A quale genere potrebbe appartenere?

Osserva

Con questo movimento hai messo in azione una leva di secondo genere, in cui:• il punto di appoggio è il metatarso, cioè l’insieme

degli ossicini del piede su cui ti sei appoggiato• la resistenza, cioè la forza da vincere è il peso

del tuo corpo, che spinge sulla caviglia, cercando di riportare tutto il piede a terra

• la potenza è fornita dai muscoli del tricipite della gamba, che sono così forti da mantenerti in punta di piedi.

Ruote da girare, ruote da ingranareRuota e asseCosa ti serve• Sostegno verticale in

cartone con relativo cardstand• Una ruota dentata

Cosa devi fare• Monta il sostegno verticale inseren-

dolo nell’apposito cardstand• Infila la punta della matita nella ruota

dentata e spingila delicatamente fin-ché non si incastra nella ruota

• Inserisci la matita in uno dei fori del sostegno verticale e girala in senso orario.

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metatarso

tricipite

Cerca in casa• Una matita

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FORZE IN AZIONE: LE MACCHINE

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OsservaMentre giri la matita, la ruota gira insieme a lei alla sua stessa velocità. Tutto qua? Ebbene sì, sembra banale, ma la grande capacità della ruota è proprio questa: gira!Più precisamente, quando viene fissata intorno a un asse, come la matita in cui abbiamo infilato la ruota, diventa un tutt’uno con esso e forma una macchina. Quando gira l’asse, gira anche la ruota e viceversa; questa rotazione, a sua volta, può mettere in movimento altri oggetti, producendo moltissimi effetti utili.

Un semplice ingranaggioCosa ti serve• Sostegno verticale in cartone

con relativo cardstand• Le ruote dentate• Le due viti e gli spessori

Cosa devi fare• Monta il sostegno verticale inserendo la parete

di cartone nell’apposito cardstand• Fissa le ruote nei due fori del sostegno usando

le viti e ponendo gli spessori sul retro• Fai girare la ruota piccola e osserva come si comporta l’altra.

Osserva• Incastrando due ruote dentate e facendone girare una, anche l’altra

inizierà a girare, ma in senso opposto. Si tratta di un ingranaggio, cioè una macchina che serve proprio per trasmettere il movimento da un elemento a ll’altro e al tempo stesso di trasformarlo, regolandone la velo-cità e l’energia. Nel prossimo esperimento vedremo come.

Su di giri, giù di giriCosa ti serve• Gli stessi materiali dell’esperimento precedente

Cosa devi fare• Fissa di nuovo le ruote sul sostegno, questa volta in

modo che si incastrino in corrispondenza della stellina, come mostra la figura

• Fai girare la ruota piccola: quando la sua stellina tornerà nella posizione ini-ziale avrà fatto un giro completo; nel frattempo quanti ne avrà fatti la ruota

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FRONTE

RETRO

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FORZE IN AZIONE: LE MACCHINE

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Dopo un giro della ruota piccola, la ruota grande ne ha compiuti ...............

Dopo un giro della ruota grande, la ruota piccola ne ha compiuti ...............

L’ingranaggio in cui la ruota piccola aziona quella grande è il meccanismo di base che fa girare le lancette dei vecchi orologi. La lancetta dei minuti scorre alla velocità della ruota piccola, mentre quella delle ore, più lenta, si muove alla velocità della ruota grande.

grande? Annota qui sotto i risultati:

• Ora inverti i ruoli e fai girare la ruota grande: quando la sua stellina tor-nerà nella posizione iniziale avrà fatto un giro completo; nel frattempo quanti ne avrà fatti la ruota piccola? Annota qua sotto i risultati:

OsservaNel primo caso, la ruota piccola aziona quella grande ma la fa muovere meno velocemente. Nel tempo che impiega a compiere un giro completo, la ruota grande ne compie circa mezzo, muovendosi però con più energia. Nel secondo caso è la ruota grande ad azionare quella piccola, trasmettendole un movimento più veloce. Nel tempo che impiega a compiere un giro completo, la ruota piccola ne compie circa uno e mezzo, ma gira con meno energia.

L’ingranaggio in cui la ruota piccola aziona quella grande è il meccanismo

la ruota piccola ne compie circa uno e mezzo, ma gira con meno energia.

Macchine che volano

Aereo a cannucciaCosa ti serve• Una cannuccia

Cosa devi fare• Misura due strisce di carta

larghe 2 centimetri e lunghe rispettivamente 10 e 13 centimetri

• Ritagliale e chiudile ad anello con del nastro adesivo• Ora fissa i due anelli alla cannuccia, come mostra la figura• Il tuo piccolo aereo è pronto: sorreggi la cannuccia con il pollice e

l’indice e fallo volare con un bel lancio deciso in direzione orizzontale. Forse servirà qualche tentativo per trovare la giusta spinta, ma il risultato non tarderà a mostrarsi.

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Cerca in casa• Carta e righello• Forbici e nastro adesivo

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FORZE IN AZIONE: LE MACCHINE

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La cannuccia spara razziCosa ti serve• Una cannuccia

Cosa devi fare• Arrotola il foglietto intorno alla cannuccia per

dargli la forma di un tubicino• Chiudi il tubicino di carta con il tappo della penna• Infila il tubicino nella cannuccia e soffia. È avvenuto il “decollo”?

OsservaAnche in questo caso abbiamo costruito una macchina volante, ma invece di fornirgli la spinta con la nostra forza muscolare, l’abbiamo “soffiata” all’interno della cannuccia.

Sperimenta ancoraAggiungi degli alettoni di carta al tuo razzo: gli fornirai più portanza, cioè la possibilità di mantenersi meglio in volo.

OsservaHai costruito un modellino molto semplice di aereo, la macchina vo-lante per eccellenza! Per volare ogni aereo ha bisogno di ricevere una spinta che lo sollevi in aria e lo diriga in avanti e di una forza chiamata portanza che li mantenga in volo sconfiggendo la gravità. Nel nostro modellino, la spinta è data dal nostro lancio, mentre la portanza viene fornita dall’aria che scorre attraverso gli anelli. Nei veri aerei, queste importanti funzioni sono svolte rispettivamente dai motori e dall’aria che scorre lungo le ali, che hanno una forma pensata apposta per questo scopo (non a caso assomigliano alle ali degli uccelli).

40Cerca in casa• Un foglietto di carta 10x8 cm• Il tappo di una penna

HAI COMPLETATO IL 4° LIVELLO!

Hai attaccato tutti gli adesivi?

Il trofeo MACCHINISTA CAPO è tuo! Corri a incollarlo nella bacheca

Ora passiamo al 4° LIVELLO: ILLUMINATI DALL’OTTICA

soffia qui

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ILLUMINATI DALL’OTTICA

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Vedo e stravedo con le lenti...

... che ingrandisconoCosa ti serve• Pipetta• Un bicchierino

Cerca in casa• Un foglio di giornale• Una busta di plastica trasparente

Cosa devi fare• Inserisci il foglio nella busta trasparente• Riempi d’acqua il bicchierino• Prelevane un po’ con la pipetta e depositala sulla busta• Fai scorrere la goccia sulle scritte del foglio. Come le vedi?

OsservaHai creato una lente di ingrandimento! La particolare forma a cupoletta della goccia ha proprio questo effetto: devia la luce in modo tale che le immagini risultino ingrandite!

... che stiracchianoCosa ti serve• Una provetta

completa di tappo

Cerca in casa• Un foglio di giornale• Una busta di

plastica trasparente

Cosa devi fare• Inserisci il foglio nella busta trasparente• Riempi d’acqua la provetta fino all’orlo e,

restando sopra il lavandino, chiudila con il tappo (farà un po’ di schizzi)

• Fai rotolare la provetta sulle scritte del foglio. Come le vedi?

OsservaHai creato una lente cilindrica! La provetta, infatti, ha proprio quella forma e ha un effetto piuttosto bizzarro: non ingrandisce soltanto le scritte, ma le “deforma” anche un po’.

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ILLUMINATI DALL’OTTICA

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... che trasformanoCosa ti serve• Due bottiglie

trasparenti

Cosa devi fare• Disegna sul foglio un motivo

a strisce come quello della figura• Disponi il foglio in verticale

dietro a una delle bottiglie• Riempi d’acqua la seconda bottiglia• Abbassati un po’: dovrai avere

il foglietto a righe proprio davanti agli occhi• Versa l’acqua della bottiglia piena in quella vuota

e osserva che cosa succede alle righe del disegno.

OsservaLa bottiglia, una volta riempita d’acqua, si è comportata come una lente! Per la precisione si tratta di una lente convessa, simile a quelle usate per fabbricare gli occhiali da vista. Il suo effetto “magico” (magie scientifiche, naturalmente) ha trasformato le righe oblique del disegno in eleganti onde!

La luce può essere deviata

... e fa sparire la monetaCosa ti serve• Bacinella

Cosa devi fare• Metti la moneta sotto

la bacinella e abbassati un poco: dovrai guardarla di fronte

• Versa dell’acqua nella bacinella senza distogliere lo sguardo

OsservaLa moneta scompare! Magia? No... è uno scherzetto della rifrazione, cioè la deviazione che subisce la luce quando passa da un mezzo all’altro. Aggiungendo acqua nella bacinella, i raggi di luce che illuminano la moneta vengono deviati così tanto che non riescono più a raggiungere direttamente i nostri occhi. In questo modo, la moneta... sparisce!

43Cerca in casa• Un foglio di carta bianca• Un pennarello colorato

Cerca in casa• Una moneta

Sperimenta ancora!Ruota lentamente il bicchiere: vedrai le onde... fluttuare!

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ILLUMINATI DALL’OTTICA

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La luce si diffonde

... e ricrea il cieloCosa ti serve• Bacinella e pipetta• Un bicchierino

Cosa devi fare• Riempi d’acqua la bacinella• Versa del latte nel bicchierino (ne basta poco)• Prelevane un po’ con la pipetta e fanne

cadere qualche goccia nella bacinella• Spegni la luce, accendi la torcia e llumina la bacinella

da diverse angolazioni, guardandola sempre frontalmente

OsservaIlluminando la bacinella dall’alto vedrai l’acqua azzurra, come se stessi osservando il cielo durante il giorno. Illuminandola lateralmente, invece, l’acqua diventa rossastra, come accade al cielo quando il sole sta per sorgere o tramontare. Versando il latte nell’acqua, che rappresenta il cielo, abbiamo creato una piccola “atmosfera”, capace di diffondere la luce della torcia (il nostro “sole”) nello stesso modo.

La luce si riflette

... e cosi puoi vedere il tuo visoCosa ti serve• Due specchietti

Cosa devi fare• Reggi con la mano

sinistra uno dei due specchi e guarda il tuo viso riflesso

• Prendi l’altro specchio con la mano destra e accostalo al primo finché non vedrai il tuo viso anche in quello

• Strizza un occhio!

OsservaSe hai strizzato l’occhio sinistro, vedrai il tuo “gemello” nel primo specchio strizzare l’occhio destro. Per riportare le cose alla normalità serve un’altra riflessione, quella del secondo specchio. L’immagine che riflette è la stessa che vedono le altre persone quando ti guardano, in altre parole... il tuo vero tu!

Cerca in casa• Latte• Una torcia elettrica

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ILLUMINATI DALL’OTTICA

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... e sfida la tua abilitàCosa ti serve• Uno specchietto• Cardstand per

sorreggere lo specchio

Cosa devi fare• Metti lo specchio davanti

al foglio: dovrai vederlo riflesso• Ora prova a scrivere il tuo nome, ma in modo che si possa leggere

solo guardando allo specchio. Ce la fai?

OsservaSe hai superato la sfida, hai dovuto ragionare come uno specchio, “invertendo” i tuoi normali movimenti di scrittura. Osserva ciò che hai scritto sul foglio; se il tuo nome contiene lettere “speciali”, come la C o la O, ma anche la D o la I (e ce ne sono ancora), riuscirai a leggerle normalmente. Sono lettere simmetriche: lo specchio non le modifica!

... e moltiplica gli oggettiCosa ti serve• Due specchietti• Cardstand per sorreggere gli specchi

Cosa devi fare• Disponi i due specchi a libro, come mostra la figura• Metti l’oggetto davanti ai due specchi, esattamente al centro tra i due• Prova a variare l’angolo tra i due specchi. Quante immagini dell’oggetto

riesci a vedere?

OsservaL’oggetto si è moltiplicato... o per meglio dire, lo hanno fatto le sue immagini riflesse. Stringendo l’angolo tra i due specchi, le immagini aumenteranno sempre più. Questo accade perché la luce che illumina l’oggetto, prima di arrivare ai nostri occhi, “rimbalza” da uno specchio all’altro; ogni rimbalzo produce un’immagine. Minore è l’angolo e più rimbalzi dovrà fare la luce per riuscire a “fuggire”.

Cerca in casa• Carta• Una penna

Cerca in casa• Un piccolo oggetto (per esempio, un pupazzetto)

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ILLUMINATI DALL’OTTICA

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... e continua a moltiplicare all’infinitoCosa ti serve• Gli stessi materiali dell’esperimento precedente

Cosa devi fare• Disponi i due specchi uno davanti all’altro;

devono essere paralleli tra loro• Metti l’oggetto in mezzo ai due specchi. Quante immagini vedi ora?

OsservaLe immagini ora sono davvero tante. Ne vediamo una grande davanti e poi tantissime dietro, sempre più piccine. È difficile contarle, perché sono... un’infinità! E non è un modo di dire: tra due specchi paralleli, la luce continua a rimbalzare avanti e indietro, all’infinito.

... e completa i tuoi disegniCosa ti serve• Due specchietti

Cosa devi fare• Disegna con i pennarelli uno spicchio di

limone visto in sezione, come quello della figura• Disponi i due specchi ad angolo e regola l’apertura

in modo che combaci con le estremità del tuo disegno.

OsservaNon hai più uno spicchio, ma l’intera fetta! Il disegno che hai “completato” con gli specchi gode, infatti, della cosiddetta simmetria radiale. Questo significa che, osservandolo da punti diversi o facendolo ruotare, il suo aspetto resta sempre lo stesso. Conosci altri oggetti di questo tipo?

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Specchio 1

Specchio 2

Pupazzetto

Cerca in casa• Carta, matita e colori

HAI COMPLETATO IL 5° LIVELLO! Hai attaccato tutti gli adesivi?

Il trofeo LUMINARE DELL’OTTICA è tuo! Corri a incollarlo nella bacheca

Ora passiamo al 6° LIVELLO: ESPERIMENTI DI TUTTI I COLORI

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Specchio 1

Specchio 2

Pupazzetto

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Specchio 1

Specchio 2

Pupazzetto

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ILLUMINATI DALL’OTTICA

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ESPERIMENTI DI TUTTI I COLORI

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I colori possono ingannare

Sono tanti o è uno solo? Parte 1Cosa ti serve• Spinner• Il disco dell’illusione ottica che vedi a fianco. Ritaglialo

dal sottovuoto seguendo le linee tratteggiate.

Cosa devi fare• Monta il disco sullo spinner e fallo girare più veloce che puoi!

OsservaGli spicchi colorati si fondono tra di loro e ti sembrerà di vedere un solo colore che ricopre tutto il disco. In queste condizioni, infatti, il nostro oc-chio non riesce a mantenere distinti i colori e li sovrappone l’uno all’altro, dandoci l’impressione di vederne uno solo.

Sono tanti o è uno solo? Parte 2Cosa ti serve• Spinner• I dischi delle illusioni ottiche. Per questo esperimento ti

servirà il disco di Newton, che vedi nell’immagine.

Cosa devi fare• Ripeti l’esperimento precedente con il nuovo disco

OsservaAncora una volta i colori si fondono tra loro e abbiamo l’impressione di vederne uno solo molto vicino al bianco. Il disco, infatti, è formato da tutti i colori dell’arcobaleno, che sono anche i componenti della luce bianca. Il Disco di Newton prende il nome dal grande scienziato Isaac Newton, che fu il primo a costruirlo.

Certi colori amano nascondersi... e bisogna scovarliCosa ti serve• Spinner• I dischi delle illusioni ottiche. Per questo esperimento

ti servirà il disco di Benham, che vedi nell’immagine.

Cosa devi fare• Ripeti l’esperimento precedente con il nuovo disco

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Esperienti di tuttii colori

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OsservaMeraviglia! Il rapido movimento dell’immagine gioca un nuovo scherzetto alla nostra vista e, incredibilmente, il bianco e il nero si trasformano in tanti cerchietti concentrici colorati. Gli scienziati sono ancora sconcertati di fronte a questo fenomeno, che manda in confusione i piccoli organelli sensoriali dell’occhio umano, responsabili della percezione dei colori.

... e si mimetizzanoCosa ti serve• Solo la tua vista

ROSSO NERO

GIALLO VERDE

BLU MAGENTA

ARANCIONE AZZURRO MARRONE VIOLA BIANCO GRIGIO

OsservaCome avrai notato, tutte le parole sono nomi di colori, ma sono scritte con un colore diverso da quello che descrivono. Durante la lettura i due emisferi cerebrali, le parti in cui è diviso il nostro cervello, entrano in competizione: l’emisfero sinistro prova a leggere ciò che è scritto, ma quello destro lo “distrae” spostando l’attenzione sul colore delle scritte. L’effetto finale... l’hai scoperto durante l’esperimento!

Altri si “smontano”

... e il nero non è più neroCosa ti serve• Bacinella

Cosa devi fare• Ritaglia una strisciolina di carta assorbente• Traccia una riga con il pennarello vicino al fondo• Metti poca acqua nella bacinella. Poi, stendi la striscia

sulla parete, in modo che l’estremità inferiore termini dentro la bacinella, sfiorando appena l’acqua (la striscia nera non deve essere immersa).

OsservaNon appena l’acqua entra a contatto con la carta, inizia a impregnarla raggiungendo rapidamente la parte colorata. Questa inizia a espandersi

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Cerca in casa• Carta assorbente da cucina• Un pennarello nero

Cosa devi fare• Prova a leggere a voce alta

e velocemente le parole scritte a lato. Ci riesci senza fare neanche un errore?

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esperimenti di tutti i colori

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e si “scompone”, svelando nuove tinte. Questo accade perché l’inchiostro dei pennarelli si realizza mescolando tanti pigmenti, cioè sostanze naturali o artificiali in grado di modificare le tinte dei materiali. Ognuno di essi viene assorbito dalla carta in modo differente e, per questo motivo, “fugge” dal colore iniziale con una velocità diversa rispetto agli altri. Il nero, in particolare, è costituito da tanti pigmenti e dà luogo a macchie molto variegate!

... e poi si ricompongono come gli pareCosa ti serve• Pipetta• bicchierino

Cosa devi fare• Ritaglia una strisciolina di cartoncino• Disegna una fila di macchioline colorate, una sotto l’altra,

ognuna di un colore diverso• Versa poca acqua nel bicchierino e, con la pipetta, depositane

delicatamente una goccia in cima alla strisciolina• Inclina la striscia, in modo che la gocciolina d’acqua

“rotoli” giù toccando tutte le macchioline. NB: Tieni sotto il bicchierino, in termini la discesa al suo interno.

OsservaI colori nascosti negli inchiostri dei pennarelli ci mostrano altre sorprese “artistiche”! Questa volta, la goccia d’acqua ne ha “rubati” un po’ da ogni macchia e, alla fine della sua corsa, ci ha regalato un colore tutto nuovo. Riprova ancora cambiando i pennarelli: ogni volta otterrai un risultato diverso.

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Cerca in casa• Cartoncino bianco

ruvido da disegno• Pennarelli colorati

Come fa l’acqua ad “arrampicarsi” lungo la carta assorbente? Sfrutta la capillarità, cioè la proprietà dei liquidi di risalire lungo tubicini molto sottili, un po’ come fa la linfa quando scorre nelle piante raggiungendo anche i rami più alti. La carta assorbente è costituita da tantissimi tubicini sottilissimi lungo cui l’acqua riesce ad arrampicarsi.FO

CU

S

Strani colori

... che riscaldanoCosa ti serve• Due bicchierini

Cerca in casa:• Cartoncino bianco e nero• Lampada da tavolo (non necessaria se è una calda giornata di sole)

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Esperienti di tuttii colori

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Cosa devi fare• Ritaglia un un cerchietto di cartoncino nero che copra interamente il

bicchierino• Ritagliane uno uguale di cartoncino bianco• Riempi d’acqua fresca i bicchierini e appoggia un cartoncino su ciascuno• Esponili alla luce della lampada (o all’aperto se c’è il sole) e, a intervalli di 15

minuti circa, senti con un dito come è cambiata la temperatura dell’acqua.

OsservaControllando i bicchieri ti sarai accorto che l’acqua coperta dal cartoncino nero si è riscaldata più velocemente dell’altra. I colori, infatti, assorbono la luce in modo differente, sviluppando calore di conseguenza. Il nero, in particolare, assorbe quasi del tutto la luce che lo colpisce e produce più calore, accelerando il riscaldamento dell’acqua. Il bianco, invece, la respinge e si riscalda di meno. In generale, più il colore e scuro e più riscalda. Ecco perché, quando il sole batte forte, è meglio indossare abiti chiari... senza preoccuparci troppo della moda!

... che esplodonoCosa ti serve• Bacinella e pipetta• Un bicchierino• Colorante alimentare rosso

Cosa devi fare• Versa del latte nella bacinella• Nel bicchierino, diluisci qualche granello di colorante rosso

in un po’ d’acqua • Preleva l’acqua colorata con la pipetta e deposita

delicatamente delle macchie rosse sul latte• Versati un po’ di detersivo per piatti

sul dito e intingilo nel latte, al centro della superficie.

OsservaLe macchie colorate iniziano a “esplodere” e si fondono una nell’altra disegnando spettacolari arabeschi rossi. Picchiettando il dito in vari punti, l’intreccio di colori si sbizzarrirà ulteriormente. Anche il latte, come l’acqua, possiede una “pelle invisibile” dovuta alla tensione superficiale, che abbiamo già visto in azione. Anche in questo caso, il detersivo è riuscito a spezzarla, lasciando libere le molecole di acqua di muoversi dove vogliono, tracciando scie colorate lungo i loro fantasiosi percorsi.

Cerca in casa• Latte• Detersivo per piatti

LATTE

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esperimenti di tutti i colori

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HAI COMPLETATO IL 6° LIVELLO! Hai attaccato tutti gli adesivi?

Il trofeo MAGO DEI COLORI è tuo! Corri a incollarlo nella bacheca

Ora passiamo al 7° LIVELLO: CHIMICA IN CASA

... che viaggianoCosa ti serve• Due bicchierini e palettina• Colorante alimentare

Cosa devi fare• Riempi d’acqua uno dei

due bicchierini e aggiungi qualche granello di colorante

• Mescola con la palettina per colorare l’acqua• Arrotola un foglio di carta da cucina e usalo come “ponte” tra il primo e il

secondo bicchierino. Poi attendi qualche minuto e osserva quello che accade.

OsservaIl ponticello inizia presto a impregnarsi di acqua colorata e, guardando bene, potrai osservare ogni “passo” del suo cammino verso il secondo bicchierino. Goccia dopo goccia, l’acqua si sposterà dal primo al secondo bicchiere e, al termine dell’esperimento, entrambi conterranno la stessa quantità d’acqua.

... che scavanoCosa ti serve• Un bicchierino, palettina e pipetta• Colorante rosso, un cubetto di ghiaccio

Cosa devi fare• Versa poca acqua nel bicchierino e, mescolando bene con

la palettina, falla diventare rossa con un po’ di colorante• Appoggia il cubetto sul piattino e cospargilo di sale• Preleva un po’ di acqua colorata con la pipetta e

deposita qualche goccia sul cubetto. Che cosa succede?

OsservaIl sale ha uno speciale potere “scongelante” e noi lo abbiamo messo di nuovo alla prova. In questo caso è riuscito ad aprire dei piccoli tunnel nel ghiaccio alle goccioline d’acqua rossa. Puoi vedere la scia colorata del loro passaggio attraverso il cubetto, in trasparenza.

Cerca in casa• Carta da cucina

Cerca in casa• Sale fino• Un piattino

da caffè

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CHIMICA IN CASA

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Questi esperimenti sono un po’ come le ricette di cucina: occorre essere precisi con gli “ingredienti”, altrimenti si rischia di combinare dei pasticci. La pipetta ti aiuterà a dosare bene i liquidi; osserva le tacche: una pipetta piena corrisponde a 3 millilitri di liquido.

Si mischiano o no?

In cerca di soluzioniCosa ti serve• Due provette• Palettina

Cosa devi fare:• Riempi d’acqua a metà la prima provetta• Finisci di riempirla con l’aceto• Riempi d’acqua la seconda provetta e versa una

palettina rasa di farina

OsservaMischiando alcune sostanze tra di loro possiamo notare che alcune si mescolano perfettamente e formano una soluzione, come l’acqua e l’aceto. Altre, invece, restano ben distinte e formano dei miscugli, come l’acqua e la farina.

Un miscuglio particolareCosa ti serve• Una provetta

Cerca in casa• Olio

Cosa devi fare:• Riempi d’acqua a metà la provetta• Finisci di riempirla con l’olio

OsservaAcqua e olio formano un miscuglio e hanno un modo del tutto particolare per restarsene ognuno per i fatti propri: formano strati ben distinti. Questo accade perché l’olio ha una densità minore di quella dell’acqua e quindi galleggia su di essa.

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Cerca in casa• Aceto • Farina

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CHIMICA IN CASA

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Disturbare l’equilibrioCosa ti serve• Due provette complete di tappo• Un bicchierino• Palettina

Cosa devi fare:• Versa il tuorlo dell’uovo nel bicchierino

e “sbattilo” con il manico della palettina• Riempi d’acqua a metà le due provette• Nella seconda provetta aggiungi un po’ di

tuorlo sbattuto• Finisci di riempire le due provette con

l’olio e chiudile con il tappo• Agita energicamente le provette e “costringi” i liquidi a mischiarsi bene

OsservaAcqua e olio hanno vinto la loro reciproca “antipatia”. Non formano più due strati distinti, ma si vedono piccole goccioline d’olio sospese nell’acqua: hai ottenuto un’emulsione! Dopo qualche minuto... Nella prima provetta i due liquidi tornano a separarsi. Nella seconda, invece, restano uniti, grazie alle proprietà “leganti” del tuorlo dell’uovo, che è un emulsionante naturale. Hai creato un’emulsione stabile.

Saturare una soluzioneCosa ti serve• Una provetta• Bicchierino con beccuccio• Palettina e pipetta

Cosa devi fare• Riempi d’acqua la provetta per tre quarti circa• Aggiungi una palettina di sale e mescola con la pipetta

per farlo sciogliere. Continua così, una palettina alla volta, finché il sale non inizierà a depositarsi sul fondo.

OsservaAnche se il sale è una sostanza solubile, raggiunta una certa quantità in soluzione, non riuscirà più a sciogliersi. È ciò che succede quando una soluzione diventa satura.

Tuorlo d’uovo

Saledepositato

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Cerca in casa• Olio• Tuorlo d’uovo

(chiedi aiuto per separarlo dall’albume)

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CHIMICA IN CASA

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Reazioni effervescenti

BollicineCosa ti serve• Una provetta• Pipetta e palettina• Un bicchierino• Un palloncino• Idrogenocarbonato di sodio

Cosa devi fare:• Versa dell’aceto nel bicchierino e, con la

pipetta, prelevane 5 ml; versalo nella provetta• Riempi la pipetta d’aceto• Inserisci due palettine di idrogenocarbonato di sodio nel palloncino• Infila il palloncino in cima alla provetta e, tenendolo fermo con

le dita, sollevalo, in modo che la sostanza scenda nella provetta

Osserva:Si scatena una reazione effervescente ricca di bollicine che gonfia il palloncino! Questo avviene perché la reazione tra l’aceto (che è un acido) e l’idrogenocarbonato di sodio (una base) produce anidride carbonica.A proposito di idrogenocarbonato di sodio... guarda bene in cucina, forse ne hai una scatola in dispensa. Non è infatti che il comune bicarbonato che si usa in casa!

Il sale... che sale!Cosa ti serve• Una provetta• Palettina

Cosa devi fare• Riempi d’acqua la provetta per due terzi• Finisci di riempire la provetta con l’olio (non fino all’orlo)• Con la palettina, versa del sale fino nella provetta

Osserva:Il sale disturba l’equilibrio tra l’acqua e l’olio e crea un curioso effetto “sali e scendi” con simpatiche bolle d’olio... ripiene di sale! Le bolle scendono, trascinate dal sale ma, una volta tornate “libere”, risalgono in cima, raggiungendo il resto dell’olio. Versa altro sale e l’effetto ricomincerà.

Cerca in casa:• Aceto

Cerca in casa:• Olio e sale fino

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Idrogenocarbonatodi sodio

Aceto

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CHIMICA IN CASA

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Acidi e basi allo scopertoAlcune sostanze naturali sono in grado di riconoscere gli acidi e le basi. I chimici le chiamano indicatori di pH, una grandezza che misura il grado di acidità di ciò che “tocca”.

Un indicatore... del cavolo!Cerca in casa• Un assistente adulto• Forbici• Una pentola• Un colino• Una ciotola da insalata

Cosa devi fare:• Stacca 10 foglie di cavolo rosso e sminuzzale con le forbici• Metti i pezzettini nella pentola e chiedi al tuo assistente adulto di coprirli con acqua e riscaldare il tutto, come se dovesse preparare un the... al gusto di cavolo! L’acqua si colorerà presto di viola.• Lascia raffreddare e poi travasa il tutto nella ciotola (usa il colino)• Il tuo indicatore è pronto! Sei pronto per usarlo nel prossimo esperimento?

Acido o base? Si vede dal colore!Cerca in casa• Due provette• Pipetta e palettina• Il liquido indicatore che hai

preparato nell’esperimento precedente

Cosa devi fare:• Versa 3 ml di acqua in ogni provetta• Prepara due soluzioni aggiungendo qualche gra-

nello di acido citrico nella prima e idrogenocarbo-nato di sodio nella secondaAggiungi tre gocce di succo di cavolo a ogni provetta.

OsservaLa soluzione di acido citrito si è colorata di rosso, mentre quella di idrogenocarbonato, che è una base, è diventata blu.

• Acido citrico• Idrogenocarbonato

di sodio

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... e dal fruttivendolo• Un cavolo cappuccio rosso

(Se non trovi il cavolo rosso, puoi sostituirlo con frutti di bosco (anche in tisana), radicchio rosso, petali di geranio rosso o di violetta.

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CHIMICA IN CASA

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Prova a fare il “test del cavolo” con altre sostanze. Ti suggeriamo, per esempio, succo d’arancia, latte, aceto, sapone liquido e detersivi. Per classificarle e riconoscerne la “forza”, puoi usare questa scala:

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SOSTANZENEUTRE più basichepiù acide

ACIDI BASI NB: cambiando tipo di indicatore, la scala di colori può cambiare.

A caccia di...

AmidiCosa ti serve• Un bicchierino• Pipetta e palettina

Cosa devi fare:• Riempi a metà il bicchierino con acqua• Chiedi al tuo assistente di aggiungere qualche goccia di tintura di iodio

e mescola con la palettina: otterrai una soluzione giallina• Disponi i pezzetti di alimenti sul piattino e, con la pipetta,

aggiungi due gocce di soluzione di iodio a ogni alimento.

Osserva:Alcuni alimenti si sono macchiati di giallo (il colore della soluzione), mentre su altri si sono formate delle macchie blu-violacee. Perché? La soluzione che abbiamo usato è in grado di riconoscere la presenza di amido e, quando lo trova (per esempio nel pane o nella pasta), lo segnala con un vistoso cambiamento di colore.

Enzimi velocizzantiCosa ti serve • Una provetta

Cosa devi fare:• Versa dell’acqua ossigenata nella provetta e riempila per metà. Osserva: non

succede nulla. Chiedi al tuo assistente di tagliare un piccolo pezzetto di patata• Getta il pezzetto di patata nella provetta.

Osserva: L’acqua ossigenata diventa “frizzante” e si sviluppano tante bollici-ne: è ossigeno. Questo accade perché la patata contiene speciali molecole biologiche, chiamate enzimi, capaci di scomporre in un batter d’occhio l’acqua ossigenata in acqua e ossigeno. Questa reazione, che in condizioni normali è molto lenta, con l’aiuto degli enzimi diventa velocissima!

Cerca in casa:• Un assistente adulto• Pezzetti di alimenti di colore chia-

ro: pane, pasta, mela, banana, cipolla... e un piatto usa e getta

• Tintura di iodio (è un disinfettante)

Cerca in casa:• Un assistente adulto• Una patata cruda (ne basta

un pezzetto) e acqua ossige-nata (è un disinfettante)

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CHIMICA IN CASA

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CHIMICA IN LABORATORIO

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Prendere le misure

Quanto misura una goccia?Cosa ti serve• Due bicchierini• Pipetta

Cosa devi fare:• Riempi d’acqua un bicchierino. Aspira un po’ d’acqua con la pipetta,

in modo che l’acqua raggiunga la prima tacca (0,5 ml)• Sgocciola il contenuto della pipetta fino a svuotarla nel secondo bic-

chierino e conta quante gocce scendono.

Osserva:Dovresti aver contato una decina di gocce. Questo significa che ogni goccia misura 0,05 millilitri e, per fare un millilitro, serviranno 20 gocce. Spesso, per misurare volumi così piccoli si usano unità di misura più pratiche, che consentano di scrivere i risultati con meno cifre decimali. Una di queste è il decimillilitro, che è la decima parte di un ml, ma ce n’è una ancora più piccola: il centimillilitro, la centesima parte del millilitro. Possiamo quindi dire che una goccia misura mezzo decimilliltro oppure 5 centimillilitri.

E un bicchierino?Cosa ti serve• Due bicchierini• Pipetta

Cosa devi fare:• Riempi d’acqua un bicchierino• Sapendo che una pipetta piena corrisponde a 3 millilitri, conta quante

ce ne vogliono per riempire il secondo bicchierino. Scrivi qua il risultato:

Un bicchierino pieno corrisponde a .................. pipette. Quindi può contenere ............... millilitri d’acqua.

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HAI COMPLETATO IL 7° LIVELLO! Hai attaccato tutti gli adesivi?

Il trofeo CHIMICO JUNIOR è tuo! Corri a incollarlo nella bacheca

Ora passiamo al 8° LIVELLO: CHIMICA IN LABORATORIO

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0,5 ml

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0,5 ml

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CHIMICA IN laboratorio

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Ancora soluzioni

Soluzioni più o meno concentrateCosa ti serve• Due provette• Solfato di rame

Cosa devi fare:• Versa due pipette piene d’acqua in ciascuna provetta, poi aggiungi:

qualche granello di solfato di rame nella prima provetta una palettina piena di solfato di rame nella seconda

• Chiudi le provette con il tappo e agita bene per ottenere un liquido omogeneo.

Osserva:Hai preparato due soluzioni con diverse concentrazioni di solfato di rame. La seconda è quella la più concentrata, perché contiene la dose maggiore di sostanza; tra le due è quella che ha il colore più intenso.

L’acqua di calceCosa ti serve• Una provetta• Pipetta• Palettina

Cosa devi fare:• Riempi d’acqua il bicchiere• Aggiungi idrossido di calcio e mescola, finché la soluzione non sarà

satura (se non ricordi che cos’è una soluzione satura, torna a dare un’occhiata all’esperimento n.64)

• Attendi almeno 30 minuti: lentamente tutta la polvere sospesa si depositerà sul fondo, lasciando l’acqua trasparente

• Con la pipetta preleva l’acqua in superficie e riempi la provetta per tre quarti circa.

Osserva:Hai preparato l’acqua di calce, una soluzione molto usata in edilizia e anche nel settore farmaceutico. Noi non la useremo per costruire edifici, ma per compiere una particolare reazione chimica. Prosegui con gli esperimenti e ne saprai di più.

• Palettina• Pipetta

• Idrossido di calcio• Un bicchiere trasparente usa e getta

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Acqua di calce

Idrossido di calciodepositato

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CHIMICA IN laboratorio

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L’effetto dell’anidride carbonica Cosa ti serve• La provetta di acqua

di calce preparata nell’esperimento precedente

• Pipetta• Palettina

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Cerca in casa• Acqua frizzante

Che cosa devi fare• Con il bicchierino, aggiungi

lentamente dell’acqua friz-zante all’acqua di calce nella provetta, fino a riempirla.

OsservaL’anidride carbonica presente nell’acqua frizzante ha reagito con l’acqua di calce producendo una polvere bianca che ha intorbidito la soluzione: è carbonato di calcio, una sostanza molto diffusa in natura. È presente in molti tipi di rocce, come il marmo e il travertino; inoltre è responsabile della “durezza” dell’acqua, poiché è il maggiore costituente del calcare.

Vecchie e nuove reazioniCosa ti serve• Una provetta• Pipetta• Un bicchierino• Palettina

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carbonato di calcio

• Un palloncino• Acido citrico• Carbonato di sodio

Che cosa devi fare• Ripeti il procedimento descritto nell’espe-

rimento 65, sostituendo l’aceto con una palettina di acido citrico e l’idrogenocar-bonato di sodio con il carbonato di sodio

OsservaChi si rivede! Abbiamo scoperto altre due sostanze che reagiscono fra loro producen-do bollicine di anidride carbonica capaci di gonfiare il palloncino. Anche in questo caso si tratta di un acido (quello citrico) e di una base (il carbonato di sodio)

acido citrico

carbonatodi sodio

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CHIMICA IN laboratorio

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Una moneta da ripulireCosa ti serve• Un bicchierino• Pipetta• Palettina• Acido citrico

Cerca in casa:• Una moneta da

5 centesimi opaca

Cosa devi fare • Prepara una soluzione nel bicchierino versando tre pipette piene

d’acqua e aggiungendo una palettina di acido citrico• Immergi la moneta nel bicchierino e attendi un quarto d’ora circa• Estrai la moneta: è ancora opaca?

Osserva La reazione chimica che abbiamo sperimentato probabilmente è conosciuta da mamme e nonne, perché sfrutta il potere “lucidante” degli acidi sui me-talli. Le monetine di rame, a contatto con l’aria si ossidano e, con il tempo, diventano opache. Gli acidi, però, reagiscono con le sostanze che formano quella patina opaca e la sciolgono, così la moneta ritorna a brillare come nuova. Funziona anche con l’aceto e il succo di limone, una fonte naturale di acido citrico.

Liquido + liquido = solido + gas!Cosa ti serve• Due provette• Pipetta• PalettinaCosa devi fare • Versa 5 ml di acqua in ogni provetta• Versa qualche granello di solfato di rame nella prima provetta.

Chiudila e agita per formare la soluzione• Versa mezza palettina rasa di carbonato di sodio nella seconda

provetta, chiudila e agita per formare la soluzione• Versa lentamente il contenuto della seconda provetta nella prima• Chiudi la provetta e agita per mischiare le due sostanze.

Osserva Si sviluppano tante bollicine di gas (è anidride carbonica) e, sul fondo, si forma una sostanza solida di colore blu-verdognolo: è il carbonato di rame. In natura si trova spesso sotto forma di minerale in rocce come la malachite (nella foto) e l’azzurrite.

• Carbonato di sodio• Solfato di rame

78carbonato di sodio

solfato di rame

anidridecarbonica

(gas)

carbonatodi rame(sodio)

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77 78

Soluzione dicarbonato di sodio

Soluzione disolfato di rame

Anidridecarbonica (gas)

Carbonatodi rame (solido)

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CHIMICA IN laboratorio

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Il ferro e il rameCosa ti serve• Una provetta • Solfato di rame• Pipetta• Bicchierino graduato

Cerca in casa• Una graffetta di ferro

• Filo da cucito

Cosa devi fare • Prepara una soluzione

versando nella provetta 9 millilitri di acqua e qualche granello di solfato di rame

• Chiudi la provetta e agita bene fino a ottenere un liqui-do azzurro omogeneo

• Lega il filo alla graffetta, immergila nella provetta e attendi 30 minuti circa

• Vuota la provetta nel bicchierino ed estrai la graffetta tirando il filo: che cosa vedi?

Osserva Sulla graffetta è comparsa un’incrostazione rossiccia: è rame! Nella provetta è avvenuta una reazione di scambio tra il rame presente in soluzione e il ferro della graffetta.

Placcare l’alluminio Cosa ti serve• Due provette• Bicchierino graduato• Palettina• Solfato di rame• Un assistente adulto

Cosa devi fare

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• Nella prima provetta, prepara una soluzione mischian-do 5 ml di acqua e mezza palettina di solfato di rame

• Nella seconda provetta, prepara una soluzione mi-schiando 5 ml di acqua e una palettina di sale

• Getta il pezzettino di alluminio nella soluzione di solfato di rame

• Osserva: non succede nulla• Versaci dentro la soluzione di sale: adesso che cosa vedi?

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Cerca in casa• Un assistente adulto• Sale• Un piccolo pezzetto di

pellicola di alluminio

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CHIMICA IN laboratorio

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HAI COMPLETATO IL 8° LIVELLO! Hai attaccato tutti gli adesivi?

Il trofeo CHIMICO PROVETTO è tuo! Corri a incollarlo nella bacheca

Ora passiamo al 9° LIVELLO: NATURA INQUIETA

Osserva Rapidamente il pezzetto di pellicola inizia a scurirsi: è il rame presente nella soluzione che cerca di “fuggire” passando allo stato solido, mentre l’allumi-nio, al contrario, tenta di unirsi al liquido in provetta sciogliendosi. Questa reazione, che normalmente è lentissima, viene accelerata dal sale, un “pro-vocatore” nato!

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natura inquieta

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Una terra che si trasforma

...con l’ariaCosa ti serve• Bacinella• Una cannuccia

Cosa devi fare• Versa un mucchietto di sabbia nella

bacinella e spingila contro le pareti, formando un piccolo dirupo

• Aggiungi qualche sassolino• Da dietro, crea un po’ di “vento” soffiando nella

cannuccia e osserva come si trasforma il suolo.

OsservaHai visto come i granelli più fini si sono sollevati, spostandosi altrove e rimo-dellando il tuo “suolo”? Succede anche nella realtà; con il tempo, i paesaggi si modificano e rimodellano sotto l’azione dell’erosione, un fenomeno na-turale dovuto a vari agenti. Tra questi ci sono i venti, che trascinano con sé polveri e granelli di materia raccolti dal suolo e li scagliano con forza contro ciò che incontrano lungo il loro percorso. In questo modo anche le rocce più dure si possono scalfire, cambiando aspetto in continuazione. Questo fenomeno viene chiamato corrosione.

... con l’acquaCosa ti serve• Bacinella

Cosa devi fare• Costruisci una piccola montagnola di terra al cen-

tro della bacinella • Riempi d’acqua il diffusore e “scatena la pioggia”

spruzzando dall’alto sulla montagnola• Osserva come si trasforma la tua montagna

OsservaAnche l’acqua contribuisce all’erosione, sia con le gocce della pioggia battente, sia con il cosiddetto ruscellamento.

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Cerca all’aperto• Sabbia o terriccio• Sassolini

Cerca in casa e all’aperto• Un diffusore d’acqua a

spruzzo, oppure un piccolo innaffiatoio da spiaggia

• Terra

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natura inquieta

È un fenomeno in cui l’acqua non assorbita dal suolo inizia a scorrere liberamente sul terreno formando piccoli corsi d’acqua. Discendendo lungo i pendii delle montagne, questi ruscelli “scavano” il terreno, tra-sportando polveri e materiali fini.

... e con la chimicaCosa ti serve• Una provetta

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Cerca in casa• Aceto • Un gessetto

Cosa devi fare• Riempi la provetta di aceto• Spezza il gessetto e prendine un pezzetto lungo

qualche centimetro• Getta il pezzetto di gesso nella provetta

OsservaInizia subito una reazione chimica molto “frizzante”! Il gessetto contiene carbonato di calcio che, come molte altre rocce calcaree, a contatto con l’aceto (che è un acido) si sfalda, sviluppando tante bollicine di anidride carbonica. In presenza di anidride carbonica, il carbonato di calcio si trasforma in una nuova sostanza, il bicarbo-nato di calcio, che è solubile in acqua e viene quindi “lavato” via, sgretolando le rocce. Il fenomeno del carsismo si basa proprio su questa reazione chimica di base.

Registriamo un terremoto!Cosa ti serve• Una bottiglia• Un amico assistente

Cerca in casa• Un pennarello• Un foglio di cartoncino (più grande è, meglio è)• Nastro adesivo

Cosa devi fare• Fissa bene il pennarello all’imboccatura della bottiglia

con il nastro adesivo. La punta deve rimanere fuori• Posiziona la punta del pennarello a un’estremità del

foglio e tieni ferma la bottiglia in questa posizione• Chiedi al tuo assistete di simulare un terremoto

agitando il foglio su e giù e spostandolo al tempo stesso in avanti.

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natura inquieta

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OsservaSul foglio hai tracciato uno strano grafico, molto simile a quello che producono i sismografi durante un vero terremoto. L’altezza e l’ampiezza delle linee disegnate forniscono molte informazioni sul fenomeno in corso, sia sulla natura e l’entità delle scosse, sia sulla distan-za dal luogo di registrazione. Il nome di questo tipo di grafici è sismogramma. Sotto puoi vederne un esempio.

Osserva un vulcanoCosa ti serve• Un palloncino

Cerca in casa e all’aperto• Un foglio di carta• Nastro adesivo• Una matita con la punta

Cosa devi fare• Arrotola il foglio di carta a cono e fissalo con una stri-

sciolina di nastro adesivo. Non deve essere un cono perfetto, basta che ne ricordi la forma

• A circa 2-3 centimetri dalla cima, pratica un foro con la matita appuntita

• Infila il palloncino dentro il cono e fai uscire l’imboc-catura dal foro che hai fatto

• Soffia e gonfia il palloncino e non fermarti finché il cono di carta si sfascerà!

OsservaHai visto in piccolo che cosa accade a un vulcano quando la sua camera magmatica, il serbatoio sotterraneo del magma, si riempie sempre più: prima o poi è destinato a esplodere!.

Un’eruzione vista da fuoriCosa ti serve• Modellino di vulcano• Siringa• Bicchierini con tappo• Idrogenocarbonato di sodio

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• Acido citrico• Colorante alimentare

rosso

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Olio

Aceto

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natura inquieta

Cosa devi fare• Preleva dalle buste i reagenti-

chimici (acido citrico e idroge-nocarbonato di sodio) con la paletta e mettili nei due conte-nitori in dotazione

• Assicurati che il modellino di vulcano sia asciutto. Versa nel cratere lo stesso quantitativo di reagenti, aggiungi il colorante alimentare rosso e mescolali insieme. (Fig.1)

• Per iniziare si possono utilizzare 10 g di ciascuna polve-re. Mettine di più se vuoi ottenere un effetto più sceno-grafico!

• Aspira con la siringa dell’acqua finché non sarà piena (Fig.2)

• Indossa gli occhiali di protezione e fai gocciolare un po’ d’acqua nel cratere del vulcano (Fig. 3). Non mettere la mano direttamente sopra il cratere

• Le bolle inizieranno a straripare dal cratere, proprio come il magma di una vera eruzione

• Pulisci il tuo modellino e ripeti il gioco• Una volta terminati i prodotti in dotazione, puoi ripetere

l’esperimento prendendo dalla cucina un po’ di bicarbonato (chiedi prima il permesso ad un adulto) e fai gocciolare sopra di esso circa 5 ml di aceto comune invece dell’acqua.

Un’eruzione vista da dentroCosa ti serve• Una bottiglia• Idrogenocarbonato di

sodio (se l’hai finito, funziona anche il carbonato di sodio)

• Colorante alimentare

Fig. 2

Fig. 1

Fig. 3Fig. 3

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Olio

Aceto

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Olio

Aceto

Cerca in casa• Olio e aceto

Cosa devi fare• Versa prima l’aceto e poi l’olio nella bottiglia secondo le proporzioni

che vedi nella figura• Aggiungi qualche granello di colorante e agita un po’: l’aceto si colo-

rerà di rosso• Ora aggiungi una palettina di idrogenocarbonato di sodio e osserva!

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natura inquieta

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OsservaSfruttando una reazione chimica che ormai conosciamo bene, abbiamo scatenato un grande ribollio di “lava” reso particolarmente evidente dall’o-lio e dal colorante rosso. Quando l’aceto (che è un acido) reagisce con l’idrogenocarbonato di sodio, prende il via la tipica reazione frizzante che produce bollicine piene di anidride carbonica. Queste risalgono in superfi-cie portandosi dietro un po’ di aceto colorato lungo lo strato di olio. Giunte in cima, però, il gas esce dalla bottiglia e “abbandona” l’aceto, che quindi ricade verso il fondo, mentre nuove bolle iniziano a salire, in un agitato (e colorato) movimento generale.

... e il crollo finaleCosa ti serve• Un palloncino

Cerca in casa e all’aperto• Sabbia

Cosa devi fare• Gonfia il palloncino e tienilo chiuso con le dita• Ricopri il palloncino di sabbia, formando una

montagnola da cui sbucherà solo l’imboccatura (continua a tenerla chiusa)

• Togli le dita e lascia sgonfiare il palloncino. Che cosa accade?

OsservaMentre il palloncino si sgonfia, il vulcano crolla su se stesso e si forma un ampio cratere nella sabbia. Anche in questo esperimento, il palloncino rappresenta la camera magmatica di un vulcano; il suo repentino sgon-fiamento, analogo allo svuotamento che si verifica dopo un’imponente eruzione, l’ha indebolita e non è stata più in grado di sostenere la struttura sovrastante che, pertanto, è “collassata”, formando una caldera.

E quando ci si mette l’atmosfera...

C’è aria di tempestaCosa ti serve• Due bottiglie• Connettore• Colorante

• Un assistente adulto e il per-messo di schizzare un po’ d’acqua durante l’esperimento

Cosa devi fare• Versa qualche granello di colorante in una delle due bottiglie.

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Togli le dita e lascia sgonfiare il palloncino.

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natura inquieta

• Chiedi al tuo assistente di riempirla di acqua calda fino all’orlo e di chiuderla con il connettore.• Riempi l’altra bottiglia di acqua fredda.• Capovolgi la bottiglia d’acqua fredda sull’altra e avvitala sul con-nettore, in modo che stiano una sull’altra “a clessidra”.• Attendi qualche minuto e guarda che cosa accade.

OsservaDopo un po’, l’acqua nella bottiglia superiore inizierà a colorarsi. L’acqua calda (quella che abbiamo colorato) è più leggera di quella fredda e tende a sollevarsi, proprio come l’aria. A contatto con l’acqua fredda, crea una cor-rente ascendente, cioè “che sale”. Contemporaneamente l’acqua fredda scende nella bottiglia sotto, per riempire lo spazio lasciato dall’acqua calda che è salita. Talvolta questa circolazione di correnti avviene anche nell’atmo-sfera, con fronti d’aria calda che si avvicendano ad altri di aria fredda; si cre-ano quindi le tipiche turbolenze che possono far scoppiare una tempesta.

Arriva un tornado!Cosa ti serve• Due bottiglie• Connettore

Cosa devi fare• Riempi una bottiglia d’acqua per po’ di più di metà• Avvita il connettore in cima alla bottiglia e stringi bene• Avvita l’altra bottiglia dalla parte opposta del connettore, sempre strin-

gendo bene• Capovolgi il tutto, in modo che la bottiglia con l’acqua sia in alto e quella

vuota sia in basso. Afferra subito la bottiglia vuota vicino al connettore e fai con la mano un movimento rotatorio deciso, ma non forte.

OsservaIn breve l’acqua inizierà a defluire dalla bottiglia piena a quella vuota crean-do un vortice che simula esattamente un tornado.

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HAI COMPLETATO IL 9° LIVELLO! Hai attaccato tutti gli adesivi?

Il trofeo FENOMENO PLANETARIO è tuo! Corri a incollarlo nella bacheca

Ora passiamo al 10° LIVELLO: NATURA CHE VIVE E CRESCE

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natura che vive e cresce

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Questi esperimenti richiederanno più tempo e pazienza degli altri, caratteristiche fondamentali per un vero scienziato. Questi ultimi adesivi “verdi” dovranno attendere un po’ prima di essere applicati, ma alla fine ne sarà valsa la pena. Non solo riuscirai a finire il tabellone, ma scoprirai anche i segreti di una scienza speciale, che potrai sperimentare ancora in giardino, nell’orto, sul balcone… dei laboratori sempre aperti!

Una pianta sta per nascere: che cosa le servirà?Il terreno? Cosa ti serve• Un bicchierino• Un vasetto• Palettina• Pipetta• Torba• Semi

Osserva Dopo alcuni giorni vedrai che i semi sono germogliati sia nel cotone, sia nel-la torba. Questo significa che il terreno è utile, ma non fondamentale per la germinazione dei semi. Chiamiamo così il processo in cui le piantine “sbu-cano” dal seme per iniziare il percorso che le trasformerà in piante “adulte”.Dopo la germinazione, le cose cambiano. Le piante hanno bisogno di nutri-mento per irrobustirsi e lo “succhiano” proprio dal terreno, con le radici. I germogli nel cotone, quindi, avranno bisogno di un trasferimento nella terra per continuare a crescere.

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Cerca in casa• Un sottovaso o un altro contenitore

in plastica di riciclo• Cotone idrofilo

Cosa devi fare• Appoggia il vasetto sul sottovaso• Metti un batuffolo di cotone nel vasetto e riempilo di torba. Prendi

pochi semi dalla bustina e posane alcuni sul cotone e altri nel vasetto, procedendo in questo modo:

- Con la palettina, scava alcune buchette distanziate nella torba - Poni i semi al loro interno e ricopri le buchette con la torba circostante - Versa dell’acqua nel bicchierino e usala per inumidire la torba nel va-

setto, senza inzupparla. Usa la pipetta per innaffiare i semi sul cotone. - Attendi qualche giorno e controlla se i semi germogliano.

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NAtura che vive e cresce

92La luce?Cosa ti serve• Un bicchierino• Pipetta• SemiCosa devi fare • Appoggia due batuffoli di cotone nel sottovaso• Prendi alcuni semi dalla bustina e posane metà sul primo batuffolo e

metà sull’altro, poi inumidisci i batuffoli con la pipetta• Lascia il primo batuffolo esposto alla luce e copri il secondo con il bic-

chierino. Attendi qualche giorno, mantenendo sempre il cotone umido, e controlla se i semi germogliano.

Osserva Con il passare dei giorni vedrai che entrambi i batuffoli presentano dei semi germogliati. Possiamo quindi concludere che la luce non è indispensabile in questo particolare momento della crescita di una pianta. Ricordi? Di solito i semi germinano sotto terra. In seguito, però, diventerà fondamentale, poi-ché è la fonte di energia che metterà in moto la fotosintesi clorofilliana. Andando avanti con i nostri esperimenti ne sapremo di più!

L’aria?Cosa ti serve• Palettina• Torba• Semi

Cerca in casa:• Cotone idrofilo• Un sottovaso o un altro contenitore

in plastica di riciclo

Cerca in casa:• Due bicchierini

trasparenti

Cosa devi fare • Versa dell’acqua nel primo bicchierino e riempilo per

circa un terzo• Metti della torba nel secondo bicchierino• Prendi alcuni semi dalla bustina e mettine metà nel primo bicchie-

rino e metà nell’altro, seguendo i consigli per la semina elencati nell’esperimento 91

• Innaffia il bicchierino con la torba e mantienila sempre umida• Attendi qualche giorno e controlla se i semi germogliano.

Osserva Dopo un po’ di giorni vedrai che i semi immersi in acqua non sono riusciti a germogliare. Alcuni forse ci hanno “provato”, ma l’assenza di aria gli ha impedito di crescere. I semi piantati nella torba, invece, sono cresciuti bene. Questo significa che l’aria è proprio necessaria!

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natura che vive e cresce

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E SE MANCA L’ACQUA?Germinazione a secco? Proviamo!

Cosa devi fare • Appoggia due batuffoli di cotone nel sottovaso• Prendi alcuni semi dalla bustina e posane metà sul

primo batuffolo e metà sull’altro• Inumidisci il primo batuffolo con la pipetta e lascia “a secco” l’altro. Ap-

plica delle etichette per ricordare quale dei due lascerai senz’acqua• Attendi qualche giorno, mantenendo umido solo il primo batuffolo, e

controlla se i semi germogliano.

Osserva Con i giorni, i semi nel batuffolo umido inizieranno a germogliare, mentre gli altri resteranno tali e quali. Il motivo è semplice: l’acqua è importantissi-ma per le piante, sia prima della germinazione, sia dopo. Non se ne può proprio fare a meno!

Cambiamo liquidoCosa ti serve• Pipetta• Un bicchierino• Semi

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Cerca in casa:• Un sottovaso o un piccolo

contenitore in plastica di riciclo • Aceto

Cosa devi fare • Appoggia due batuffoli di cotone nel

sottovaso e prendi alcuni semi dalla bustina

• Posane metà sul primo batuffolo e metà sull’altro poi, usando la pipetta, inumidi-sci il primo batuffolo con l’acqua

• Versa un po’ di aceto nel bicchierino e usalo per inumidire il secondo batuffo-lo. Applica delle etichette per ricordare in quale dei due hai messo l’aceto

• Attendi qualche giorno, mantenendo umidi i batuffoli con il rispettivo liquido, e controlla se i semi germogliano.

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ACETOACQUA

Cosa ti serve• Pipetta• Semi

Cerca in casa• Un sottovaso o un piccolo conteni-

tore in plastica di riciclo• Cotone idrofilo

ACETOACQUA

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NAtura che vive e cresce

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Osserva Dopo qualche giorno vedrai che i semi che hanno ricevuto l’acqua saranno germogliati, mentre quelli che sono rimasti a contatto con l’aceto non ce l’hanno fatta. L’aceto, che è un acido, non è propriol’ideale per le piante!

E se manca il vaso?Gli ovetti capelloniCosa ti serve• Un bicchierino• Semi

Cerca in casa:• Gusci di uova e rispettivo portauova. Ti con-

sigliamo di appostarti in cucina e suggerire al cuoco di turno una cena a base di frittata!

Cosa devi fare • Chiedi a chi userà le uova di romperle a metà cercando di non spezzetta-

re troppo il guscio• Sciacqua i mezzi gusci che hai recuperato e disponili nelle buchette del

portauova• Riempili di torba e pianta un po’ di semi, seguendo i consigli elencati

nell’esperimento 91• Innaffia e mantieni umida la torba nei giorni successivi. Osserva che cosa

succede.

Osserva Il tempo passerà e alle tue uova inizieranno a crescere… i capelli! Verdi capelli di ottima rucola, per la precisione: benvenute piantine!

Osserva le piante mentre…… cresconoCosa ti serve• Una provetta• Pipetta• SemiCosa devi fare • Arrotola un foglio di carta assorbente e infilalo nella provetta• Inserisci dei semi tra il foglio di carta e la parete della provetta, in

modo che siano visibili dall’esterno• Con la pipetta inumidisci la carta assorbente, in modo che l’acqua

raggiunga i semi

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Cerca in casa:• Carta assorbente da cucina• Un bicchiere trasparente

semicarta

assorbente

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natura che vive e cresce

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• Metti la provetta nel bicchiere, in modo che stia in piedi e bene in vista• Controlla ogni giorno lo sviluppo dei semi, mantenendo sempre umida la carta nella provetta.

Osserva Hai creato un’esclusiva “vetrina” dove osservare in diretta la crescita delle piantine, a partire dai primi istanti in cui si fanno largo fuori dal seme. La pri-ma a spuntare sarà la radichetta, che si sviluppa verso il basso e, nel tempo, si trasformerà nelle radici. Poi emergerà anche il fusticino, che si dirigerà verso l’alto e, in breve, ospiterà le prime foglioline.

… compiono la fotosintesiCosa ti serve• Bacinella• Idrogenocarbonato di sodio

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Cerca in casa:• Un barattolo trasparente• Una grande foglia di edera• Un piccolo sasso

Cosa devi fare • Riempi d’acqua la bacinella e sciogli dentro due palettine di idrogenocarbo-

nato di sodio. Sarà la tua fonte di anidride carbonica• Appoggia sul fondo la foglia, tenendola ferma con il sasso,

ed esponila alla luce del sole• Dopo circa un’ora, controlla il vasetto.

Osserva Vedrai tante bollicine sulla foglia e tutto intorno. Da dove vengono?E che cosa contengono? Esponendo la foglia alla luce del sole e fornendo anidride carbonica con l’idrogenocarbonato di sodio, abbia-mo messo insieme gli “ingredienti” necessari per dare il via alla fotosin-tesi clorofilliana.Si tratta del fondamentale proces-so con cui le piante trasformano le sostanze grezze assorbite dall’am-biente nel loro vero nutrimento: la linfa elaborata, ricca di glucosio. E non finisce qui! Dalla fotosintesi deriva anche un prodotto di “scarto” che per noi è preziosissimo, cioè l’ossigeno che respiriamo. Di solito non lo vediamo, perché è un gas trasparente, ma se ci trasferiamo sott’acqua, le cose cambiano: si vedono le bolle!

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Semi

Cartaassorbente

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natura CHE VIVE E CRESCE

Prepara il tuo vivaioDal seme…Cosa ti serve• I semi e la torba rimasti• Pipetta

Cerca in casa:• Un portauova di cartone

Cosa devi fare • Riempi ogni buchetta del portauova con la torba. Se non ne hai abba-

stanza usa del normale terriccio. Se vuoi, puoi inserirla dentro i gusci delle uova, come nell’esperimento 96

• Pianta qualche seme in ogni buchetta e innaffia con la pipetta • Scegli un posto riparato e mantieni umido il terreno finché non spunte-

ranno le piantine.

Osserva • Hai realizzato un perfetto semenzaio, cioè un piccolo vivaio dove i

semi possono germinare in tutta tranquillità e trasformarsi con calma in giovani piante. Quando i germogli spunteranno, assicurati che ricevano abbastanza luce: ora sai che è importante.

… alla terraCosa ti serve• Il semenzaio che hai

preparato nell’esperimento precedente, con le piantine ormai sviluppate

Cerca in casa:• Un angolo di orto o giardino e il permesso

di piantare la tua piccola coltura biologica. In alternativa potrai usare un grande vaso pieno di terriccio

• Un vero innaffiatoio • Paletta da giardinaggio (o da spiaggia)

Cosa devi fare • Con la paletta, scava una buca nel terreno e fai in

modo che il tuo semenzaio germogliato ci possa entrare

• Ricopri la buca di terra, facendo molta attenzione a non seppellire le piantine

• Innaffia regolarmente, ma sempre con moderazione.

OsservaHai potuto eseguire il trapianto “in blocco” del tuo semenzaio, perché il portauova è fatto di un materia-le biodegradabile. Il terreno lentamente lo assorbirà, senza che questo lo inquini.

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COMPLIMENTI! Non solo ti sei aggiudicato l’ultimo trofeo, diplomandoti BOTANICO IN

ERBA, ma hai terminato anche il tuo percorso sperimentale e, con la bellezza di 100

esperimenti riusciti, ti sei guadagnato il titolo di PICCOLO GENIO DELLE SCIENZE!

Ecco i trofei da ritagliare e incollare nella tua bacheca personale a pagina 63.

ASSO DELL’ARIA SPECIALISTADEI FLUIDI

GRAN MAESTRODELLE FORZE

MACCHINISTACAPO

LUMINAREDELL’OTTICA

MAGO DEI COLORI CHIMICO JUNIOR CHIMICO PROVETTO

FENOMENOPLANETARIO

BOTANICO IN ERBA

TROFEO SPECIALEPICCOLO GENIO DELLE SCIENZE

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LA BACHECA DEI TROFEI

ASSO DELL’ARIA SPECIALISTADEI FLUIDI

GRAN MAESTRODELLE FORZE

MACCHINISTACAPO

LUMINAREDELL’OTTICA

MAGO DEI COLORI CHIMICO JUNIOR CHIMICO PROVETTO

FENOMENOPLANETARIO

BOTANICO IN ERBA

TROFEO SPECIALEPICCOLO GENIO DELLE SCIENZE

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REGOLE DI SICUREZZA DEI REAGENTI CHIMICI CONTENUTI NEL GIOCO:leggere con attenzione e conservare per futura referenzaIdentificatore del prodottoDENOMINAZIONE RAME SOLFATO PENTAIDRATO Ph.EurRame solfato pentaidrato CAS NUMBER 7758-98-7Nr. CE: 231-847-6 H302 Nocivo se ingerito.H315 Provoca irritazione cutanea.H319 Provoca grave irritazione oculare.H410 Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.P273 Non disperdere nell’ambiente.P280 Indossare guanti/indumenti protettivi/proteggere gli occhi/il viso.P301+P312 IN CASO DI INGESTIONE accompagnata da malessere: contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. Indurre il vomito solo su indicazione del medico.P302+P352 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare abbondantemente con acqua e sapone.P501 Smaltire il prodotto/recipiente secondo le normative locali.

Identificatore del prodottoDENOMINAZIONE CALCE IDRATACalcio diidrossido; Numero di registrazione (CE): 01-2119475151-45;Nr. CAS: 1305-62-0; Nr. CE: 215-137-3Calcio idrossido CAS NUMBER 1305-62-0H315 Provoca irritazione cutanea.H335 Può irritare le vie respiratorie.P261 Evitare di respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol.P280 Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi.P305/351/338 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare.P304/340 IN CASO DI INALAZIONE: trasportare l’infortunato all’aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione.P302/352 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare abbondantemente con acqua e sapone.P501 Smaltire il prodotto/recipiente secondo le normative locali.

Identificatore del prodottoDENOMINAZIONE SODIO CARBONATO MONOIDRATO Ph.Eur.Nr. CAS: 5968-11-6; Nr. CE: 207-838-8Sodio carbonato monoidrato CAS NUMBER 5968-11-6H319 Provoca grave irritazione oculare.P264 Lavare accuratamente con acqua dopo l’uso.P280 Indossare guanti/indumenti protettivi/proteggere gli occhi/il viso.P305+P351-P338 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare.P337+P313 Se l’irritazione degli occhi persiste, consultare un medico.

Identificatore del prodottoDENOMINAZIONE ACIDO CITRICO MONOIDRATONumero di registrazione (CE): 0200260;Nr. CAS: 5949-29-1; Nr. CE: 201-069-1Acido citrico CAS NUMBER 5949-29-1H315 Provoca grave irritazione oculareP264 Lavare accuratamente con acqua dopo l’uso.P280 Indossare guanti/indumenti protettivi/proteggere gli occhi/il viso.P305+P351-P338 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquareP337+P313 Se l’irritazione degli occhi persiste, consultare un medico.

Identificatore del prodottoDENOMINAZIONE SODIO BICARBONATOIdrogenocarbonato di sodio; Numero di registrazione (REACH): 01-2119457606-32-007;Nr. CAS: 144-55-8; Sodio bicarbonato CAS NUMBER 144-55-8P304/340 IN CASO DI INALAZIONE: trasportare l’infortunato all’aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione.P302/352 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare abbondantemente con acqua e sapone. Se l’irritazione persiste consultare un medico.P305+P351-P338 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: sciacquare con abbondante acqua per almeno 15 minuti tenendo le palpebre ben separate. Evitare forte flusso d’acqua in quanto potrebbe causare danno alla cornea. Consultare il medico.P301+P312 IN CASO DI INGESTIONE: sciacquare la bocca con abbondante acqua. Poi fare bere al soggetto molta acqua. Consultare un medico.

Numeri telefonici di emergenzaCentro antiveleni di Milano 02 66101029 (CAV Ospedale Niguarda Ca’ Granda - Milano) (H24)Centro antiveleni di Pavia 0382 24444 (CAV IRCCS Fondazione Maugeri - Pavia)Centro antiveleni di Bergamo 800 883300 (CAV Ospedali Riuniti - Bergamo)Centro Antiveleni di Firenze 055 7947819 (CAV Ospedale Careggi - Firenze)Centro Antiveleni di Roma 06 3054343 (CAV Policlinico Gemelli - Roma)Centro Antiveleni di Roma 06 49978000 (CAV Policlinico Umberto I - Roma)Centro Antiveleni di Napoli 081 7472870 (CAV Ospedale Cardarelli - Napoli)

REF.51755