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GIANLUCA MORGANTI
Manuale ADR 2015
Accordo europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su strada
Base ‐ Cisterne ‐ Esplosivi
5° Edizione
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Questo è il Manuale del Conducente di unità di trasporto ADR
DOTAZIONE DI BORDO per avere sempre a portata di mano gli elementi principali per il trasporto in ADR
E’ anche libro di testo per il conseguimento o il rinnovo del CFP ADR
5° Edizione – Agosto 2015
Studio Ing. Gianluca Morganti
Viale indipendenza 166 62100 Macerata (MC)
www.studiomorganti.net
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INDICE
BASE Introduzione 4 Certificato di Formazione Professionale 5 Esenzioni 7 Merce pericolosa 9 Classi di pericolo 11 Proprietà chimico‐fisiche dei materiali 22 Tipi di trasporto 23 Trasporto 26 Segnalazioni di pericolo 28 Sosta e sorveglianza 31 Equipaggiamento 32 Estintori 34 Documentazione per il trasporto 37 Trasporto multimodale 39 Carico, scarico, ammarraggio 40 In caso di incidente 44 Primo soccorso 46
CISTERNA Definizioni 51
Targhetta 52 Struttura 53 Controlli 55 Bonifica 56 Equipaggiamento tecnico 56 Equipaggiamento di servizio 57 Riempimenti 59 Segnalazioni di pericolo 60 Carico e scarico 61 Documentazione 64 Cisterne per gas 64
ESPLOSIVI Definizioni 66 Classificazione 68 Trasporto 69 Caratteristiche EX/II 71 Caratteristiche EX/III 72 Segnalazioni di pericolo 73 Documentazione 74
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BASE Introduzione
L’ADR è applicabile a tutti i trasporti, in conto proprio ed in conto terzi, nazionali ed internazionali, di
Merci Pericolose (abbreviazione MP) che avvengono tra stati aderenti all’ADR ( anche extra UE).
L’accordo ADR contiene disposizioni su tutto ciò che riguarda il trasporto di merci pericolose come, per
esempio:
modalità di classificazione delle MP
prescrizioni generali di servizio (equipaggio, formazione, sorveglianza, ecc.)
prescrizioni sulla costruzione degli imballaggi
prescrizioni sulla costruzione delle cisterne
L’ADR è stato ratificato in Italia con legge 1839/62 ed è disciplinato dal Nuovo Codice della Strada
all’art. 168 e dagli artt. da 364 a 370 del relativo Regolamento.
I controlli su strada sono effettuati da Polizia, Carabinieri, Finanza, Polizia Municipale, Forestale.
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Certificato di Formazione Professionale (CFP)
Documento integrativo della Patente di Guida necessario per condurre mezzi di qualsiasi massa
complessiva a pieno carico che trasportino MP in ambito nazionale ed internazionale.
E’ riconosciuto in tutti gli stati europei ex extraeuropei firmatari dell’ADR ed è distinto in:
Base, per trasporto in colli, IBC o alla rinfusa ‐ con esclusione di esplosivi e radioattivi ‐ in quantità superiori ai limiti
di esenzione
specializzazione Cisterne, per trasporto in cisterne di capacità superiore a 1000 litri
in veicoli batteria di capacità complessiva superiore a 1000 litri
in contenitori‐cisterna di capacità superiore a 3000 litri
in CGEM (Contenitori per Gas ad Elementi Multipli) di capacità complessiva superiore a 3000 litri
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specializzazione Esplosivi, per trasporto di esplosivi in quantità superiori ai limiti di esenzione
specializzazione Radioattivi, per trasporto di radioattivi
E’ rilasciato dal Ministero dei Trasporti, tramite l’Ufficio Motorizzazione Civile, dopo aver partecipato
ad un corso approvato e superato un esame.
I CFP di specializzazione posso essere conseguiti solo se in possesso del CFP Base.
Ha validità 5 anni e può essere rinnovato terminando un corso entro l’anno precedente la scadenza e
superando un esame.
SOLO i membri dell’equipaggio sono ammessi al trasporto: il conducente, un secondo conducente
(anche in addestramento), una scorta di sorveglianza, un altro operatore per il carico e/o scarico del
veicolo.
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Esenzioni
Esenzione totale per imballo in quantità esenti (dipende dalla MP)
Applicabile se la quantità di MP è inferiore ad un limite definito (massimo 1 litro o 1 kg)
ed inserita in un triplo imballaggio.
Non possono comunque essere caricati più di 1000 colli in quantità esenti.
Ciascun collo deve essere etichettato come da figura (100x100 mm, colore nero o
rosso) e deve riportare il nome dello speditore o del destinatario.
Esenta anche dal possesso del CFP.
Esenzione totale per imballo in quantità limitata (dipende dall’imballo)
Applicabile se l’imballo adottato per ogni MP ha capacità inferiore ad un limite definito
(ordine di grandezza 5 litri).
Ciascun collo deve essere etichettato come in figura.
Esenta anche dal possesso del CFP.
Non è obbligatorio inserire notazioni ADR sul Documento di Trasporto (DdT).
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Esenzione parziale per quantità trasportata (sez. 1.1.3.6)
Applicabile solo al trasporto in colli se la quantità totale trasportata di determinate MP non supera dei
limiti definiti dall’ADR.
Esenta anche dal possesso del CFP.
Gli imballi devono riportare etichette e numero UN.
Il veicolo deve essere dotato di almeno 1 estintore da 2 kg.
Il DdT deve indicare anche la quantità totale di MP per ogni categoria di trasporto.
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Merce pericolosa
Le MP sono merci che, durante il trasporto o la movimentazione, possono
causare danni o pericoli alle persone, all’ambiente ed alle cose.
Le MP possono essere sostanze pure, soluzioni o miscele di più materie.
Le MP si possono presentare sotto lo stato solido, liquido, gassoso o come combinazione di più fasi.
Le MP possono essere anche rifiuti, compresi gli imballaggi non bonificati.
E’ lo speditore, su informazione del produttore, che deve identificare la MP,
predisporla al carico e preparare la documentazione ADR.
Il trasportatore deve fornire il veicolo idoneo ed il conducente abilitato dal CFP prescritto.
Ogni MP è definita univocamente da un suo numero UN e da un suo preciso nome ADR.
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I raggruppamenti di materie ed oggetti che presentano lo stesso pericolo principale sono chiamati
classi. Tutte le MP sono raccolte in 13 classi.
All’interno di ogni classe le MP, per natura o specifico tipo di pericolosità, sono ulteriormente associate
ad un Codice di Classificazione dove, in generale, la presenza di una certa lettera significa:
T = tossico F = infiammabile A = asfissiante O = comburente C = corrosivo
All’interno di ogni classe le MP sono ulteriormente associate, per grado di pericolosità, ad un Gruppo di
Imballaggio:
I = molto pericolosa II = pericolosa III = poco pericolosa
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Classi di pericolo
1 Materie ed oggetti esplosivi 2 Gas (compressi, liquefatti o disciolti sotto pressione) 3 Liquidi infiammabili 4.1 Solidi infiammabili, materie autoreattive ed esplosivi solidi
desensibilizzati 4.2 Materie soggette ad infiammazione spontanea 4.3 Materie che, a contatto con l'acqua, sviluppano gas infiammabili 5.1 Materie comburenti 5.2 Perossidi organici 6.1 Materie tossiche 6.2 Materie infettanti 7 Materiali radioattivi 8 Materie corrosive 9 Materie ed oggetti pericolosi diversi
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Materie ed oggetti esplosivi
Il rischio principale è l’esplosione, la
deflagrazione.
L’esplosione può essere scatenata da sfregamento, urto o temperatura.
Esempi: fuochi pirotecnici, TNT, cartucce per armi, air‐bag.
Gas (compressi, liquefatti o disciolti
sotto pressione)
Il rischio principale è la pressione.
Il rischio nasce dalla sollecitazione che il gas provoca sul recipiente e sugli accessori, con
pericolo di rottura o scoppio. Possono presentarsi al trasporto in forma gassosa (es. metano) oppure in
parte liquida ed in parte gassosa sotto pressione (es. GPL). Sono gas quelli che si trovano allo stato
aeriforme alla pressione e temperatura ambiente; vengono compressi o liquefatti (compressi e
refrigerati sotto temperatura critica) per renderne economico il trasporto. Si dicono criogenici se
fortemente refrigerati.
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A pressione atmosferica, il punto di ebollizione di un gas liquefatto è la temperatura alla quale il liquido
inizia a trasformarsi in aeriforme (gas) in maniera tumultuosa, cioè bolle.
La pressione nel recipiente (misurabile con manometro) è direttamente proporzionale alla
temperatura (misurabile con termometro).
Se trasportate in veicoli chiusi le carrozzerie devono essere dotate di aerazione nel vano di carico.
Altri rischi associabili: infiammabilità, esplosione, tossicità e corrosione, comburenza, bassa
temperatura, asfissia.
Esempi: ammoniaca anidra, propano, azoto, ossigeno.
Liquidi infiammabili
Il rischio principale è la combustione (incendio se con fiamme,
esplosione se molto rapida).
Per una combustione sono sempre necessari 3 elementi, contemporaneamente presenti nelle dovute
“proporzioni”:
1. il combustibile (es. benzina, kerosene, acetone, ecc.) ATTENZIONE: si incendiamo i vapori quindi i combustibili più pericolosi sono quelli più volatili
2. il comburente (ossigeno)
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3. la temperatura (+ innesco per iniziare la combustione)
Ogni combustibile ha una sua temperatura (o punto) di infiammabilità (tanto più bassa = tanto più
pericolo; MP se ≤ 60 °C) alla quale sviluppa vapori in misura tale che può accendersi con innesco; ha
anche un suo punto di accensione (estremamente più alto) dove può accendersi senza innesco,
spontaneamente.
Il comburente normalmente disponibile è l’ossigeno presente nell’aria, circa il 21%. Il restante 79%
dell’aria è quasi tutto azoto. Aumentare la quantità di ossigeno favorisce la combustione (es. soffiare
sul fuoco, presenza di comburenti).
La temperatura all’inizio è data dall’innesco, poi dalla stessa combustione.
Per evitare la combustione bisogna:
eliminare le fonti di innesco (es. scintilla, fiamma, sigarette anche elettroniche)
tenere, se possibile, la MP a temperatura inferiore al suo punto di infiammabilità (sono in classe 3
le MP trasportate calde ad una temperatura punto d'infiammabilità)
lavorare queste MP in “sistema chiuso”, con “recupero vapori”, per evitare il contatto tra
combustibile e comburente
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In ogni caso la combustione avviene solo se ci sono le giuste proporzioni tra combustile e comburente,
cioè se le loro proporzioni rientrano nel campo di infiammabilità.
Non tutti sono solubili o miscibili in acqua, molti sono più leggeri dell’acqua. Possono presentarsi anche
in forma viscosa. Spesso i vapori sono più pesanti dell’aria.
In colli possono essere trasportati con qualsiasi tipo di veicolo.
Altri rischi associabili: tossicità, corrosività.
Esempi: carburanti, solventi, vernici, materie liquide che sono trasportate ad una temperatura
superiore al loro punto di infiammabilità, acetone.
Solidi infiammabili, materie autoreattive ed esplosivi solidi
desensibilizzati
Il rischio principale è la combustione (incendio se con fiamme,
esplosione se molto rapida).
Sono materie in polvere, granulari o pastose che possono innescarsi per sfregamento.
Alcune MP devono essere trasportate con veicoli isotermici o frigo, e mantenute a temperatura
controllata. Alcune in veicoli chiusi con aperture di aerazione nel vano di carico.
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Esempi: polveri metalliche, zolfo, nitroglicerina desensibilizzata, naftalina.
Materie soggette ad infiammazione spontanea
Il rischio principale, se vengono in contatto con l’aria, è
l’autoriscaldamento, l’autocombustione e l’incendio spontaneo.
Non hanno bisogno di innesco.
Devono essere trasportate con veicoli chiusi o telonati, in imballaggi ermetici.
Esempi: fosforo, tessuti impregnati d’olio.
Materie che, a contatto con l'acqua, sviluppano
gas infiammabili
Il rischio principale è l’emissione di gas
infiammabili a contatto con l’acqua, con possibilità di incendio ed esplosione.
Devono essere trasportate con veicoli chiusi o telonati (impermeabile), in imballaggi ermetici.
Altri rischi associabili: tossicità, corrosività.
Esempi: carburo di calcio, sodio, zinco.
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Materie comburenti
Il rischio principale è che, rilasciando ossigeno, possono
provocare o favorire la combustione, l’incendio o l’esplosione di
altre materie. Possono presentarsi allo stato liquido o solido.
Molte devono essere trasportate con veicoli chiusi o telonati (ignifugo ed impermeabile), segregate da
MP infiammabili. Altri rischi associabili: tossicità, corrosività.
Esempi: perossido d’idrogeno (acqua ossigenata), clorato di sodio.
Perossidi organici
I rischi principali sono l’instabilità termica e la decomposizione
accelerata esplosiva per aumento della temperatura con
possibilità di incendio e/o sviluppo di gas tossici. La decomposizione si può
innescare per contatto con impurezze (acidi, metalli, ammine), sfregamento, urto, sbalzo di
temperatura.
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Devono essere trasportate con veicoli chiusi o telonati, lontane da fonti di calore, alcune in veicoli
isotermici o frigo e mantenute a temperatura controllata.
Esempio: perossiacetato.
Materie tossiche
Il rischio principale è l’avvelenamento per azione chimica
tramite inalazione, assorbimento cutaneo o ingestione.
Sono pericolose anche in piccole quantità e per brevi tempi di esposizione.
Altri rischi associabili: infiammabilità, corrosività, comburenza.
Possono presentarsi allo stato liquido, solido o fuso.
Esempi: pesticidi, molti prodotti industriali e rifiuti, fenolo, cloroformio
Materie infettanti
Il rischio principale è quello di provocare malattie a uomini o
animali per contatto con agenti patogeni come virus, batteri,
parassiti o funghi.
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Devono essere trasportate segregate dagli alimenti, in imballaggi ermetici e combinati (doppio
imballaggio).
Esempi: rifiuti ospedalieri, scarti di macellazione.
Materiali radioattivi
I rischi principali sono la
radioattività, la radiotossicità,
l’esposizione a radiazioni ionizzanti
Esempi: plutonio, uranio
Materie corrosive
Il rischio principale è la corrosione dei tessuti e dei materiali per azione
chimica.
Esiste la possibilità che formino vapori o nebbie corrosive.
Possono presentarsi allo stato liquido o solido. Si dividono in acidi e basi (alcali).
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Devono essere trasportate spesso in imballaggi di acciaio inox o in imballaggi compositi (con
rivestimento protettivo interno).
Altri rischi associabili: infiammabilità, tossicità, comburenza.
Esempi: acido solforico (vetriolo), ipoclorito di sodio (varechina, candeggina), acido nitrico (acqua
forte).
Materie ed oggetti pericolosi diversi
I rischi principali sono l’emissione di diossine in caso di
incendio, cancerogenesi, inquinamento o contaminazione
delle acque, temperatura elevata (sopra a 100 °C).
Vengono inserite in questa classe le MP che presentano un pericolo diverso da quello delle altre classi.
Possono presentarsi allo stato liquido, solido (polveri o granuli), fuso.
Esempi: amianto in polvere, PoliCloroBifenili o difenili policlorurati (PCB) e PoliCloroTrifenili o terfenili
policlorurati (PCT), bitume fuso, pile al litio, dispositivi di sicurezza esplosivi.
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aterie pericolose per l’ambiente
Il rischio principale è l’inquinamento dell’ambiente acquatico.
Se una MP presenta SOLO questo pericolo è da inserire nella classe 9.
Se la MP presenta ANCHE questo pericolo deve essere segnalata anche con l’etichetta in
figura.
L’etichetta può essere omessa se l’imballo interno ha capacità inferiore a 5 litri per liquidi, o 5 kg per
solidi.
Indica il pericolo di asfissia. Ha forma rettangolare di 150 x 250 mm
È il segnale di attenzione previsto su ogni punto di accesso a veicoli o container
contenenti MP utilizzate per la refrigerazione o il condizionamento (ad esempio ghiaccio
secco).
Deve riportare la scritta "ATTENZIONE" in rosso o in bianco.
Deve restare apposto sul veicolo fino a quando esso non è stato ventilato, per eliminare le
concentrazioni nocive di gas asfissianti, e le merci refrigerate o condizionate sono state scaricate.
Riporta in basso una scritta del tipo: "AZOTO LIQUIDO REFRIGERATO, AGENTE DI REFRIGERAZIONE".
M
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Proprietà chimico‐fisiche dei materiali
Passaggi di stato
da gassoso a liquido = condensazione, liquefazione
da liquido a solido = solidificazione
da solido a liquido = fusione
da liquido a gassoso = evaporazione (ebollizione se tumultuosa)
Una sostanza si dice chimicamente instabile se, dove non vengano prese misure appropriate, tende a
decomporsi spontaneamente e pericolosamente in altre sostanze.
Una sostanza si dice solubile in un liquido quando si riesce a sciogliere in esso (es. sale in acqua)
altrimenti si dice miscibile (es. olio in acqua).
All’aumentare della temperatura i liquidi evaporano più facilmente e cresce la loro tensione di vapore
(è una pressione) e normalmente aumenta il loro volume.
All’aumentare della temperatura i gas tendono ad espandersi quindi, se confinati, aumenta la
pressione nel recipiente.
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Tipi di trasporto
In colli
Trasporto di MP in imballaggi costruiti nel rispetto delle norme ADR (collo = imballaggio + contenuto).
Tutte le MP sono trasportabili in colli.
Imballaggio massimo 400 kg o 450 litri.
Tipi di imballaggio: tanica, botte, cassa, fusto, sacco.
Gli imballaggi per trasporto di gas sono le bombole (massimo 150 l), i fusti a pressione (da 150 a
1000 l) e le bombolette aerosol (massimo 1 litro). Sono assimilabili ai colli. Sono costruiti per
resistere alla pressione dei gas per cui sono autorizzati, in qualsiasi condizione di tempo
atmosferico. Bombole e fusti sono soggetti a revisione periodica con prove di pressione.
I contenitori intermedi per trasporto alla rinfusa, detti IBC, sono imballaggi rigidi,
semirigidi o soffici (BigBag) e sono concepiti per la movimentazione meccanica;
possono raggiungere i 3000 litri di capacità e sono trasportabili come colli.
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Anche i LP, Large Packaging, sono colli.
Tutti gli imballi devono essere a tenuta e resistenti alle sollecitazioni provocate dal loro contenuto e
dagli agenti atmosferici (umidità, acqua, pressione, temperatura).
Tutti gli imballi devono essere omologati e presentare l’apposita marcatura.
La marcatura, apposta dal fabbricante, è un codice alfanumerico composto, ad esempio, come segue:
UN (oppure ADR/RID) 1A1 / Y1.4 / 150 / 09IT / XX99
codice imb. gruppo imb. e densità pressione di prova anno fabbric. e stato fabbricante
Dove, se la marcatura presenta la lettera:
X l’imballo è idoneo a contenere MP del gruppo imballaggio I, II e III
Y l’imballo è idoneo a contenere MP del gruppo imballaggio II e III
Z l’imballo è idoneo a contenere solo MP del gruppo imballaggio III.
Per contenere colli che presentino perdite possono essere utilizzati imballaggi specifici identificati con
la scritta “soccorso”.
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Gli imballi devono essere riempiti lasciando un vuoto di sicurezza e non devono avere tracce di MP
all’esterno.
Non è ammesso il trasporto di colli ADR su ribaltabile.
E’ ammesso invece su carrozzeria scarrabile, solo se collaudata ADR, quindi punzonata e dotata di
Certificato Integrativo, e correttamente abbinata al veicolo.
Alla rinfusa
Si intende un trasporto senza imballaggio.
E’ ammesso sul veicolo, esempio con ribaltabile o cassone scarrabile ADR, o in container, solo se
espressamente previsto.
In cisterna
Trasporto di liquidi, gas o granulari in uno o più serbatoi (fissati al veicolo) aventi capacità superiore a
1000 litri.
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Trasporto
Le prescrizioni ADR normalmente si riferiscono all’unità di trasporto, cioè motrice isolata oppure
motrice + rimorchio oppure trattore + semirimorchio.
veicolo scoperto veicolo scoperto veicolo scoperto telonato veicolo chiuso
Nel caso di trasporto in colli in generale il veicolo e la carrozzeria non devono avere particolari
caratteristiche.
Un container è una unità di carico che può contenere colli, avente un
volume interno di almeno 1 m3, munito di blocchi d’angolo, concepito per
essere movimentato anche da carico, progettato per il trasporto
intermodale.
Si dice carico completo se un solo speditore riserva l’uso esclusivo di un veicolo, o di un container, al
proprio carico.
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I veicoli, se superiori a 3.5 t di massa complessiva, devono essere dotati di cronotachigrafo, alcuni di
limitatore di velocità.
I limiti di velocità per veicoli in ADR sono gli stessi degli altri trasporti (km/h):
fino a 3.5 t 90/110/130 oltre 3.5 t e fino a 12 t 80/80/100 oltre 12 t 70/70/80
Vietato circolare in caso di visibilità inferiore a 50 m.
Divieto di transito ai veicoli che trasportano merci esplosive o facilmente infiammabili
Divieto di transito ai veicoli che trasportano merci pericolose
Divieto di transito ai veicoli che trasportano prodotti suscettibili di contaminare le acque
Itinerario obbligatorio per veicoli che trasportano merci pericolose
Esistono limitazioni di transito nelle gallerie che mettono in relazione la pericolosità delle MP con
quella della galleria.
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Segnalazioni di pericolo
Le segnalazioni di pericolo servono ad informare gli addetti e la popolazione della presenza di
potenziali pericoli.
Quindi quando il pericolo viene rimosso, scarico dei colli o bonifica dei recipienti, le segnalazioni,
pannelli ed etichette, devono essere coperte o rimosse.
Etichette e placche
Gli imballaggi contenenti MP devono riportare ben visibili le etichette di pericolo
ed il numero UN.
E’ possibile che ad una MP sia associata più di una etichetta, da collocare una
accanto all’altra, con il pericolo principale a sinistra.
E' compito dello speditore apporre le etichette.
Le etichette per gli imballaggi hanno forma di rombo di 100 mm di lato.
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SOLO in caso di trasporto alla rinfusa, in cisterna, in batteria, in container e di MP delle classi 1 e 7
devono essere esposte esternamente le placche, cioè grandi etichette con lato di almeno 250 mm,
che devono apparire sui due lati e posteriormente al veicolo; nel container su tutti e quattro i lati.
Per la classe 2 bisogna indicare sui recipienti: numero UN, denominazione ADR del gas oltre alla tara, la
massa massima e la massa lorda per i gas liquefatti e per quelli caricati a peso.
La targa rifiuto pericoloso, se ricorre, deve essere collocata sul posteriore del veicolo e sui colli.
Oltre quelle relative ai vari pericoli, possono essere anche associate al trasporto ADR:
alto teme l’umidità collegamento a massa rifiuto
L’etichetta “alto” deve essere posta, su due lati opposti, nei colli contenenti liquidi le cui chiusure non
sono visibili dall’esterno, nei recipienti muniti di sfiato per vapori senza imballaggio esterno, nei
recipienti criogenici contenenti gas liquefatti refrigerati.
R
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Pannelli
Tutte le unità che trasportano MP devono essere dotate, anteriormente e
posteriormente, di un pannello arancione retroriflettente e resistente al fuoco
almeno 15 minuti di dimensioni 40X30 cm (permesso anche 30x12 cm).
SOLO nel caso di trasporto alla rinfusa, in cisterna, in batteria, in container
contenente una sola MP, il veicolo deve essere dotato, lateralmente, di pannelli che
riportano sopra il numero di identificazione del pericolo (Kemler) e sotto il numero
UN (4 cifre) della materia. I numeri sono comunicati dallo speditore.
Se il veicolo trasporta una sola MP i pannelli con numeri possono essere spostati anteriormente e
posteriormente evitando di apporre quelli senza numeri.
Il Kemler si compone di due o tre cifre: la prima indica il pericolo principale, le seguenti quelli ulteriori
(0 = nessun ulteriore pericolo); se è preceduto da “X” la materia reagisce pericolosamente con l'acqua.
331203
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In generale le cifre indicano i seguenti pericoli:
2 emanazione di gas da pressione o da reazione chimica 6 tossicità o pericolo di infezione
3 infiammabilità di liquidi e gas 7 radioattività
4 infiammabilità di solidi 8 corrosività
5 comburenza (favorisce l'incendio) 9 violenta reazione spontanea
Sosta e sorveglianza
In generale, il veicolo deve essere lasciato in sosta in luoghi ben illuminati, recintati e sorvegliati.
Dove l’illuminazione sia insufficiente il veicolo deve essere reso visibile utilizzando le luci di posizione o
le segnalazioni in dotazione.
Devono essere sempre sorvegliati i veicoli che trasportano MP se superano le quantità previste
dall’ADR. Quando la sosta o il parcheggio forzato possono procurare un rischio particolare bisogna
avvisare la Polizia.
Per l’ADR bisogna tutelare anche la security del trasporto, soprattutto delle merci ad alto rischio
terroristico.
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Equipaggiamento
Ogni unità di trasporto deve conservare a bordo i seguenti dispositivi:
estintori
per ogni veicolo, un ceppo di ruota, di dimensioni adeguate alla massa massima del veicolo ed al
diametro delle ruote
due segnali di avvertimento autoportanti
del liquido di risciacquo per gli occhi a)
per ogni membro dell’equipaggio:
giubbotto fluorescente (norma europea EN 471:2003 + A1:2007)
dispositivo portatile d’illuminazione senza superfici metalliche suscettibili di produrre scintille
un paio di guanti di protezione
dispositivo di protezione per gli occhi (es. occhiali protettivi)
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Dispositivo supplementare prescritto per alcune classi:
una maschera di fuga b) per ogni membro dell’equipaggio del veicolo deve essere a bordo del
veicolo per i numeri d’etichetta di pericolo 2.3 o 6.1
una pala c)
una protezione del tombino c)
un recipiente collettore di plastica c)
a) Non prescritto per i numeri d’etichetta
di pericolo 1, 1.4, 1.5, 1.6, 2.1, 2.2 e 2.3
b) Ad esempio, una maschera di fuga provvista di un filtro combinato gas/polveri
del tipo A1B1E1K1‐P1 o A2B2E2K2‐P2 che è analogo a quello descritto nella norma
EN 141
c) Prescritto solamente per i numeri d’etichetta di
pericolo 3, 4,1, 4,3, 8 e 9
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Estintori
Per combattere la combustione si può operare per:
soffocamento = eliminare il “contatto” tra combustibile e comburente
esaurimento = allontanare dalla combustione il combustibile non ancora interessato
raffreddamento = raffreddare il combustibile sotto il punto di infiammabilità
A tale scopo i veicoli devono essere dotati di almeno 2 estintori, normalmente a polvere polivalente
ABC, quindi idonei allo spegnimento di solidi (A), liquidi (B) e gas (C).
Lo spegnimento avviene per soffocamento: la polvere inoltre crea una patina sull’oggetto
incandescente che ne limita il contatto con l’aria e quindi la possibilità di riaccensione. Possono essere
utilizzati anche estintori a CO2 o a schiuma (base acqua).
Ogni estintore deve essere sempre protetto dagli agenti atmosferici ma facilmente raggiungibile e
prelevabile, carico (manometro sul verde), regolarmente verificato (cadenza semestrale) e sigillato.
In caso di principio d’incendio in luoghi confinati, non aprirli e cercare di operare attraverso fessure o
altri passaggi.
La dotazione minima di estintori prescritta da ADR è
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In generale, per operare:
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tenersi sopra vento
togliere la spina di sicurezza (o azionare il percussore degli estintori con bomboletta di carica)
non capovolgere l’estintore
dirigere il getto dell’estintore alla base della fiamma ed operare con movimenti trasversali.
Per i carburanti può essere usata anche acqua nebulizzata o schiuma, in caso anche sabbia o terra; lo
stesso per un pneumatico, ma bisogna anche raffreddarlo per evitare che l’incendio ricominci.
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Documentazione per il trasporto
Patente di guida
Certificato Formazione Professionale (non necessario per trasporti in esenzione)
Carta di Circolazione del veicolo
Documento di Trasporto (DdT) o il CMR per trasporti internazionali.
Per i rifiuti può essere utilizzato il Formulario Identificazione Rifiuti (FIR)
Istruzioni di Sicurezza
Il Documento di Trasporto, redatto a cura dello speditore (il CMR anche dal trasportatore), è il
documento fondamentale per il trasporto in ADR e deve riportare:
nome ed indirizzo dello speditore e del destinatario
l’identificazione della MP: UN…., nome ADR, numero etichetta/e, gruppo imballaggio, codice
galleria. Per esempio: UN1230, Metanolo, 3 (6,1), II, (D/E)
la scritta “…vuoto” o “rifiuto” deve precedere il nome ADR nel caso di trasporto di recipienti vuoti
o rifiuti
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deve essere aggiunta la scritta “pericolosa per l’ambiente” dove ricorra il caso e risulti
obbligatoria l’etichettatura relativa
numero e descrizione dei colli
quantità in volume (per i liquidi ‐ volume dei recipienti e non del contenuto) o massa lorda o
massa netta (per i solidi) di MP
Nel caso di svuotamento a destinazione e ritorno allo speditore con imballaggio vuoti non ripuliti deve
essere emesso un nuovo DdT con l’indicazione “imballaggio (o IBC) vuoto, numero etichetta/e” oppure
può essere utilizzato lo stesso DdT dell’andata aggiungendo la frase “ritorno a vuoto non ripulito”.
Le Istruzioni di Sicurezza sono unificate, su quattro pagine, e sono fornite dal trasportatore al
conducente in una lingua a lui comprensibile. Devono essere tenute in cabina.
Nelle Istruzioni sono riportati gli equipaggiamenti richiesti per il trasporto di MP.
Per la security ADR, chiunque maneggi o movimenti MP deve essere dotato di documento
identificativo con foto.
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Trasporto multimodale
E’ un trasporto effettuato con almeno 2 modalità di trasporto.
I regolamenti applicabili nelle varie modalità di trasporto sono:
RID trasporto via ferrovia
IMDG trasporto via mare (emanato da IMO)
ICAO trasporto via aereo (emanato da IATA)
ADNR trasporto fluviale e vie navigabili interne (es. Laguna di Venezia)
Il regolamento ADR e RID sono praticamente equivalenti.
I regolamenti IMDG e ICAO sono più “cautelativi” rispetto all’ADR quindi un trasporto organizzato per
via mare (documenti, etichette, ecc.) sarà accettabile per ADR nei trasporti che precedono o seguono
quello marittimo o aereo ma non viceversa.
Nel caso di trasporto multimodale il documento previsto per una modalità di trasporto, es. mare o
aereo, è valido anche come DdT ADR.
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Carico, scarico, ammarraggio
I colli non devono essere lanciati né sottoposti ad urti e devono essere stivati in modo da non
rovesciarsi e non cadere. Devono essere bloccati in modo da non permettere spostamenti reciproci o
rispetto al veicolo, se necessario per la sicurezza del carico utilizzare materiali d'interposizione tra i
colli. Verificare il verso degli imballi.
Il conducente e la ditta di trasporto sono responsabili della correttezza e sicurezza nella collocazione
del carico. ATTENZIONE: lo stivaggio si considera conforme se rispetta la norma EN 12195‐1:2010
Il conducente non deve abbandonare il veicolo durante il carico o scarico ed indossare gli
equipaggiamenti di protezione necessari.
In un agglomerato urbano, in generale, è possibile caricare e scaricare MP, salvo quelle della classe 1
ed alcune delle classi 6.1 e 9 che richiedono una speciale autorizzazione per il carico e lo scarico.
Prima del carico il conducente deve esibire alla ditta caricatrice, per effettuare i dovuti controlli e
verifiche di compatibilità, i documenti di trasporto delle MP già caricate, il CFP e la Carta di
Circolazione.
Prima del carico verificare che il vano di carico sia pulito.
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Durante il carico e lo scarico il motore deve essere tenuto spento, quando non sia necessario ad
azionare altri meccanismi, il veicolo frenato ed i cunei posizionati.
E’ vietato fumare, anche le sigarette elettroniche.
Non caricare imballi aperti, rovinati, sporchi di MP o non correttamente etichettati.
La merce più leggera deve essere posta sopra quella più pesante, i meno pericolosi sopra i più
pericolosi. Non accatastare niente sopra i colli fragili. Le bombole sfuse devono essere stivate, presso la
sponda anteriore, coricate trasversalmente al senso di marcia.
Gli alimentari non devono essere tenuti ben separati dalle MP.
Per colli classe 3: verificare molto attentamente che il vano di carico sia perfettamente pulito
(soprattutto da resti di materie comburenti) ed esente da chiodi e viti metalliche; in caso di perdite
fermare tutti i motori ed attendere la completa decontaminazione.
Per colli classe 4.1: effettuare lo stivaggio in modo che risultino facilmente accessibili in caso di
spostamenti o scarico urgenti, ben aerati e lontani da fonti di calore; per alcune MP utilizzare veicoli
coperti; se le MP vanno trasportate in regime di temperatura controllata, predisporre tassativamente il
vano di carico con la temperatura richiesta.
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Per colli classe 4.2: utilizzare veicoli coperti; verificare molto attentamente che il vano di carico sia
perfettamente pulito (soprattutto da resti di materie comburenti) ed esente da chiodi e viti metalliche.
Per colli classe 4.3: generalmente effettuare il trasporto in veicoli chiusi o telonati; effettuare lo
stivaggio in modo che non si verifichi tassativamente il contatto con l'acqua.
Per colli classe 5.1: effettuare lo stivaggio senza utilizzare materiali di interposizione infiammabili.
Per colli classe 5.2: generalmente effettuare il trasporto in veicoli chiusi o telonati; verificare molto
attentamente che il vano di carico sia perfettamente pulito; effettuare lo stivaggio senza utilizzare
materiali di interposizione infiammabili; se le MP vanno trasportate in regime di temperatura
controllata, predisporre tassativamente il vano di carico con la temperatura richiesta.
Per colli classe 6.1: nella movimentazione indossare gli equipaggiamenti di protezione individuale
previsti dalle Istruzione di Sicurezza; in caso di rottura di un collo con versamento del prodotto
controllare e pulire accuratamente tutte le altre merci e oggetti, compreso il pianale.
Non è ammesso alcun sovraccarico. La disposizione del carico deve essere equilibrata per asse.
Controllare la presenza dei documenti e la conformità degli stessi con i prodotti caricati.
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Durante il trasporto sponde e portelloni devono essere perfettamente chiusi e le parti destinate a
coprire il carico devono garantire l'impermeabilità.
Dove ricorra, scaricare prima il rimorchio e poi la motrice. Se necessario trasferire la merce dal
rimorchio alla motrice.
In generale il carico in comune è consentito. Alcune disposizioni, in relazione all’etichettatura dei colli,
vietano comunque, per alcune materie delle classi 1, 4.1 e 5.2, il carico in comune con altre e ne
limitano la quantità trasportabile (in massa totale netta).
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In caso di incidente
In caso di perdita di MP, incidente o malfunzionamento il conducente deve attenersi alle Istruzioni di
Sicurezza in dotazione, che deve leggere PRIMA di iniziare il trasporto.
In caso di emergenza o incidente sopravvenuti durante un trasporto, i membri dell’equipaggio del
veicolo devono adottare possibilmente e senza correre rischi le misure seguenti:
azionare il sistema di frenaggio, spegnere il motore e scollegare la batteria azionando lo
staccabatteria, se presente
evitare le fonti d’infiammabilità, in particolare non fumare né accendere alcun tipo di
apparecchio elettronico
avvertire i soccorsi fornendo loro tutte le informazioni possibili circa l’incidente, il luogo, i numeri
UN delle MP presenti, la presenza o meno di feriti
indossare il giubbotto fluorescente e posizionare come prescritto i segnali di avvertimento
autoportanti
tenere i documenti di trasporto a disposizione per l’arrivo dei soccorsi
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non camminare sulle sostanze sparse per terra né toccarle e evitare d’inalare emissioni, fumi,
polveri e vapori restando sopra vento
ove è possibile farlo senza pericolo, utilizzare gli estintori per neutralizzare ogni principio
d’incendio su pneumatici, freni o nel compartimento motore
i membri dell’equipaggio del veicolo non devono tentare di neutralizzare gli incendi che
divampano nei compartimenti di carico
ove è possibile farlo senza pericolo, utilizzare un equipaggiamento di bordo per impedire la
fuoriuscita di materie nell’ambiente acquatico o nel sistema di fognature (gli infiammabili
comportano anche il pericolo di formazione di miscele esplosive) e per contenere le perdite
allontanarsi dalla zona dell’incidente o della situazione di emergenza, incitare le altre persone
presenti sul luogo ad allontanarsi e seguire i consigli dei servizi di emergenza
rimuovere qualsiasi indumento contaminato e qualsiasi dispositivo di protezione contaminato
dopo l’utilizzo e disfarsene in modo sicuro.
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PRIMO SOCCORSO
Il conducente deve conoscere in sintesi le azioni di primo
soccorso e deve essere munito e saper utilizzare gli
equipaggiamenti di protezione individuale prescritti.
Presente una vittima di incidente stradale
se è sul manto stradale ed è esposta a rischi, prenderla per polsi e caviglie, meglio in due, e tirarla
dolcemente sul bordo della strada
se non è esposta a rischi, respira, è cosciente, non presenta emorragie, lasciarla ferma e coprirla
con una coperta
se è incosciente o vomita, metterla in posizione laterale di sicurezza con un appoggio morbido
sotto la testa
Presenti più vittime di incidente stradale
nel caso di un solo infortunato incosciente occuparsi prima di lui e poi chiedere aiuto
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nel caso di più infortunati incoscienti chiedere aiuto e poi occuparsi del più grave
nel caso infortunati coscienti chiedere aiuto e poi occuparsi del più grave
Una o più persone in ambiente parzialmente tossico
entrare con maschera antigas o meglio con autorespiratore, aprire porte e finestre, allontanare le
vittime
non entrare, ma chiedere subito aiuto, senza equipaggiamento di protezione alle vie respiratorie
Dopo il recupero delle vittime da ambiente tossico
togliere loro gli indumenti contaminati
se una vittima è incosciente e respira metterla in posizione laterale di sicurezza
se una vittima è incosciente e non respira praticare la respirazione artificiale
I gas possono provocare intossicazione acuta o morte, anche in modo subdolo (azoto); alcuni gas
liquefatti anche ustioni da freddo per rapida evaporazione.
La maschera antigas in dotazione non consente di lavorare in atmosfera povera, con meno del 16%, o
priva di ossigeno.
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Contatto con gas
se è avvenuto un contatto con gas liquido disgelare con acqua le parti del corpo interessate e gli
indumenti, quindi toglierli con prudenza
portare la vittima intossicata lontano dalla fonte, ventilarla ed eventualmente praticare la
respirazione artificiale.
Anche gli occhiali protettivi sono a protezione degli effetti della classe 2.
Contatto con materiale comburente
le vittime possono perdere conoscenza
possibili irritazioni gravi agli occhi, mucose e vie respiratorie
A protezione degli effetti dei comburenti utilizzare liquido lavaocchi, guanti di protezione ed occhiali
protettivi.
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Contatto con materiale tossico
togliere gli indumenti contaminati e, se sono stati colpiti, lavare gli occhi con acqua per almeno
15 minuti
allontanare la vittima dalla zona contaminata e sottoporla a respirazione artificiale anche in caso
di respirazione difficoltosa
tenere la vittima sotto osservazione medica
MP tossiche possono provocare avvelenamento, asfissia, danni all’apparato respiratorio. I loro effetti
possono manifestarsi anche a distanza di mesi o anni.
A protezione degli effetti dei tossici utilizzare gli occhiali protettivi, il liquido lavaocchi, i guanti di
protezione e la maschera antigas.
Contatto con materiale corrosivo
togliere immediatamente tutti gli indumenti contaminati
lavare la vittima con acqua per almeno 15 minuti e poi proteggere le zone colpite con garze pulite
richiedere subito l’intervento medico
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MP corrosive possono provocare la distruzione dei tessuti. Possono provocare cecità se vengono a
contatto con gli occhi.
A protezione degli effetti dei corrosivi utilizzare gli occhiali protettivi, il liquido lavaocchi ed i guanti di
protezione.
Alcune MP della classe 9 possono provocare intossicazione da diossine, danni da inalazione di polveri di
amianto, ustioni per contatto con materie trasportate ad alta temperatura.
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CISTERNA Definizioni
Cisterna recipiente di capacità superiore a 1000 litri ‐ trasporto tipico delle materie liquide, fuse, gassose, polverulenti o granulari ‐ la
temperatura della materia trasportata al riempimento non deve
normalmente superare i 50°C
Container cisterna container di capacità superiore a 450 litri, munito di blocchi d’angolo e movimentabile anche a carico, consente il
trasporto intermodale ‐ lunghezze standard 20', 30' o 40'
Cassa mobile cisterna simile al container ma normalmente senza blocchi d’angolo superiori ‐
movimentabile tramite “pinze”
Cisterna fissa solidale al veicolo (veicolo cisterna) o che è parte integrante della struttura del veicolo (cisterna autoportante)
Cisterna smontabile capacità superiore a 450 litri, può essere movimentata solo se vuota
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Batteria insieme di recipienti per trasporto classe 2 collegati tra
loro da un tubo collettore
Sono trasportabili in cisterna MP di tutte le classi, salvo la 1, ma solo se tale trasporto è esplicitamente
ammesso.
Targhetta
codice cisterna
numero di approvazione
marchio del fabbricante
numero di fabbricazione
anno e mese di fabbricazione
pressione di prova
pressione massima di esercizio
capacità della cisterna
capacità di ogni scomparto + “S” se 7500 litri
temperatura di calcolo
sigla ADR o RID o IMO (per i container)
date prova sessennale + “P” + collaudatore
date prova triennale + “L” + collaudatore
materiale/i dell'involucro
Sul veicolo o sul container deve comparire
nome del proprietario o locatore
massa massima autorizzata
massa a vuoto
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Struttura
Materiali utilizzati per la costruzione: acciai al
carbonio, acciai inox, alluminio
Fasciame parte cilindrica della cisterna, può avere sezione circolare per trasporti sotto pressione o policentrica per trasporti a pressione atmosferica
Diaframma stagno struttura divisoria interna chiusa ‐ Fondo se collocato all’estremità della
cisterna
Diaframma aperto per ridurre lo spostamento della massa di liquido in frenata o in curva ‐
anche con funzioni strutturali
Equipaggiamento tecnico dispositivi di riempimento, svuotamento, aerazione, sicurezza,
riscaldamento o protezione calorifuga, strumenti di misura
Equipaggiamento di struttura elementi di rinforzo (diaframmi, anelli), fissaggio, protezione,
stabilità
atmosferica sotto pressione container
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55
Controlli
Iniziale verifica delle caratteristiche di costruzione
esame dello stato interno ed esterno
prova di pressione idraulica (pressione massima sopportabile) ‐ da effettuare con acqua o altro
fluido non pericoloso
verifica di buon funzionamento dell'equipaggiamento di servizio
Periodici Ogni 3 anni (2,5 anni per container cisterna):
prova di tenuta stagna (pressione di
esercizio in carico/scarico)
esame dello stato esterno
verifica di buon funzionamento
dell'equipaggiamento di servizio
Ogni 6 anni (5 anni per container cisterna): prova di pressione idraulica
esame dello stato interno ed esterno
verifica degli spessori minimi
verifica di buon funzionamento
dell'equipaggiamento di servizio
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Bonifica
Pulizia accurata, effettuata da operatori qualificati, per eliminare qualsiasi residuo di MP.
Richiesta in caso di controlli o manutenzione o carico di MP incompatibile con i residui contenuti
precedentemente.
Equipaggiamento tecnico
Il paraurti deve essere posto ad almeno 10 cm, verso l’esterno, dal fondo della cisterna.
Il veicolo deve avere soddisfare precisi requisiti ed essere codificato AT o FL (infiammabili) o OX
(comburenti).
I requisiti principali richiesti al veicolo sono:
impianto elettrico canalizzato in guaine o tubi adeguati
staccabatteria con doppio comando (stacca tutto ma non il cronotachigrafo)
tubo di scappamento diretto in modo da evitare pericoli
ABS (sistema antibloccaggio in frenatura), se > 16t o rimorchiabile > 10t oppure rimorchio > 10t
rallentatore di velocità (per affrontare le lunghe discese), se > 16t o rimorchiabile > 10t
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limitatore di velocità (per non superare la velocità massima consentita), se > 3.5t dal 31/12/2007
(> 12t dal 1988)
Equipaggiamento di servizio
Sono collocati sulla parte superiore della cisterna: passo d'uomo, uno per ogni scomparto; possono anche essere presenti bocche di lavaggio
valvola di aerazione ‐ pressione, sovrapressione, depressione, antiribaltamento (> 30°),
tagliafiamma – si apre con minime pressioni, solo per cisterne a pressione
atmosferica
valvola di sicurezza, normalmente chiusa, tarata a una pressione
determinata, solo per cisterne sotto pressione
disco di rottura, lamina metallica collocata tra valvola di sicurezza e
cisterna, per cisterne ermeticamente chiuse
valvola fase liquida ‐ DN80 ‐ per il carico o scarico dall’alto, chiusa anche con tappo o flangia
valvola fase gas ‐ DN25/40 ‐ per il carico o scarico a ciclo chiuso (o mettere in pressione, dove
ammesso)
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indicatore di livello, asta graduata o magnetico o vetro per cisterne atmosferiche
Sono collocati sulla parte inferiore della cisterna: valvola di fondo, otturatore interno, manovrabile dall’alto o dal basso o
servocomandato
valvola di scarico ‐ DN 80/100 ‐ valvola manuale a valle della valvola di fondo
terminale con tappo o flangia
Altri equipaggiamenti di servizio: manometri, se cisterna in pressione, anche tra disco di rottura e valvola di sicurezza
termometri, se prodotto caldo o freddo
rivestimento interno (ebanitatura), se trasporto prodotti molto corrosivi
coibentazione, strato esterno isolante per mantenere la temperatura del prodotto
sistema di riscaldamento o raffreddamento, serpentine intorno alla cisterna per
prodotti molto caldi o freddi
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messa a terra (collegamento equipotenziale), realizzata spesso con linguetta metallica, per
eliminare le cariche elettrostatiche create per sfregamento, da collegare subito con serbatoio
fisso prima di iniziare la procedura di carico o scarico
Riempimenti
Minimo riempimento (vuoto massimo) dipende dalla
costruzione della cisterna.
Il pericolo di ribaltamento è proporzionale alla massa,
all’altezza del baricentro, alla velocità al quadrato ed al raggio della curva. Per limitare tale pericolo la
cisterna deve circolare piena oltre l’80% o sotto il 20%.
Questo fenomeno però si intende minimizzato se ogni “sezione” (volume compreso tra due diaframmi,
chiusi o aperti) della cisterna ha volume ≤ 7500 litri; in questo caso il riempimento può essere qualsiasi
e sulla targhetta la lettera “S” segue il valore della capacità di scomparto.
Massimo riempimento (vuoto minimo) dipende dalla materia trasportata (aumento di
volume all’aumento di temperatura), varia normalmente dal 90% al 97%.
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Segnalazioni di pericolo
Solo quando la cisterna è bonificata le segnalazioni devono essere coperte o rimosse. Le prescrizioni
valgono per unità di trasporto.
Placche di lato 25 cm. Devono essere collocate sui due lati e posteriormente al
veicolo; nel container, e nel semirimorchio che deve essere imbarcato in nave, su tutti e
quattro i lati.
Pannelli di pericolo Anteriormente e posteriormente: pannello arancione generico
Lateralmente: pannelli con numero Kemler e UN, uno per ogni scomparto
Il Kemler si compone di due o tre cifre: la prima indica il pericolo principale (vedere classi di pericolo),
le seguenti quelli ulteriori (0 = nessun ulteriore pericolo) oppure il rafforzamento del pericolo
principale; se è preceduto da “X” la materia reagisce pericolosamente con l'acqua.
331203
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Nel caso di trasporto in cisterna fissa di una sola merce possono essere messi quelli numerici avanti
e dietro ed eliminati quelli generici.
Nel caso di trasporto in cisterna fissa di diversi carburanti si può pannellare come se il trasporto
fosse del solo carburante più pericoloso.
Nel caso di trasporto in container collocare i pannelli generici, davanti e dietro, sul veicolo ed i numerici, lateralmente, sul container.
Carico e scarico
Gli schemi seguenti sono validi, a flussi invertiti, anche per il carico (salvo scarico sotto pressione)
Possono essere caricate solo le MP autorizzate e compatibili con il codice cisterna.
Prima del carico esibire al caricatore i documenti relativi alle MP presenti in cisterna o contenute negli
scomparti vuoti.
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Spegnere il motore, frenare il veicolo, posizionare i cunei e azionare lo staccabatterie ‐ NON
FUMARE ‐ Durante un temporale non effettuare il carico o lo scarico di MP infiammabili
Circoscrivere la zona ed allontanare i non addetti MA pretendere la presenza di un responsabile
del sito di carico o scarico
Effettuare la messa a terra
Indossare gli equipaggiamenti di protezione
Controllare che tutti gli equipaggiamenti siano in perfette condizioni ed azionarli personalmente
Salendo sopra la cisterna sollevare il corrimano
Presenziare sempre alle operazioni
Tenere sempre chiuse tutte le aperture (passi d’uomo, valvole, ecc.) degli scomparti non
interessati al carico o scarico
In caso di operazione in ciclo chiuso collegare le valvole fase liquida e gas ‐ aprire prima quella
fase gas ‐ non superare la pressione di esercizio
In caso di sgancio del tubo flessibile dal “lato impianto” chiudere la valvola di scarico, se avviene
dal “lato cisterna” chiudere la valvola di fondo
Prima del trasporto verificare i gradi di riempimento minimi e massimi, e l’assenza di sovraccarico
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Documentazione
Carta di Circolazione
Certificato di Approvazione (barrato rosa), necessario (anche per un trattore) per trasporti
nazionali ed internazionali, contiene il telaio, il proprietario, il codice cisterna ‐ ha validità 1 anno
Certificato di Formazione Professionale, con specializzazione per cisterne
Documento di Trasporto o CMR ‐ a vuoto deve indicare “cisterna vuota, ultima merce caricata
UN…” oppure “Ritorno a vuoto non ripulito”
Fascicolo di cisterna, contiene i dati tecnici ed i controlli, non è un documento di trasporto, deve
essere conservato dal possessore
Cisterne per gas
Sempre a sezione circolare, alcune di forma sferica.
Sono costruite per pressioni da 10 a 30 bar e spesso con protezioni contro l’aumento di temperatura
come: tettuccio parasole, coibentazione, intercapedine vuota, sistema di refrigerazione.
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Per i gas liquefatti sono sempre presenti le valvole di fase liquida e gas, gli indicatori di livello fissi o
rotativi e lo scarico con triplice chiusura: valvola eccesso di flusso, valva di scarico, tappo o flangia. A
volte sono presenti le valvole di sicurezza, termometri e/o manometri.
Per i gas liquefatti fortemente refrigerati la cisterna è dotata di coibentazione ad alto spessore, circa
300 mm, oppure è costruita con isolamento sotto vuoto.
Nel carico o scarico di ossigeno liquido evitare la vicinanza ed il contatto con materiali infiammabili
(indumenti o dispositivi sporchi di grasso, materiali sintetici, pavimentazioni bituminose).
NON ENTRARE MAI senza autorespiratore, per nessun motivo, in una
cisterna, anche se bonificata, né affacciarsi dal passo d’uomo aperto
ALTO RISCHIO DI MORTE
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ESPLOSIVI Definizioni
Esplosione reazione chimica che, con piccolissime quantità di energia termica o meccanica, è
capace di sviluppare in tempi brevissimi grandi quantità di energia, di gas e di vapori.
La reazione può essere innescata da urto, sfregamento, fiamma, scintilla o alta temperatura.
Produce effetti pericolosi per persone e cose a causa dell'onda d'urto, del calore e delle proiezioni. Può
essere deflagrante, detonante o dirompente, pirotecnica.
Deflagrazione combustione a velocità subsonica. Si propaga tramite conduttività termica. Il
punto di deflagrazione è la temperatura alla quale un esplosivo s'infiamma, detona o si decompone
rapidamente. Adatta quando lo scopo è muovere un oggetto. Esempi: esplosivi da lancio, motore a
scoppio
Detonazione combustione a velocità supersonica che genera un'onda d'urto. Espansione ad
alta temperatura ed altissima pressione. Adatta quando lo scopo è rompere un oggetto. Esempio: mine
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Esplosivo materia solida o liquida o miscela che per reazione chimica può provocare
un’esplosione. Un esplosivo è tale indipendentemente dall’ambiente in cui si trova in quanto contiene
già in se sia il combustibile che il comburente necessario
Materia o oggetto pirotecnico materia o oggetto che a seguito di reazione chimica
esotermica, autosostentata e non detonante, è destinata a produrre un effetto calorifico, luminoso,
sonoro, gassoso o fumogeno. Esempi: bengala, razzi, candele romane
Oggetto esplosivo oggetti che contengono una o più materie esplosive o materie pirotecniche
Esplosivo primario esplosivo sensibilissimo ai differenti modi di eccitazione. Impiegato per
innescare la carica esplosiva principale. Esempi: fulminato di mercurio, azoturo di piombo, stifnato di
piombo
Flemmatizzazione aggiunta all’esplosivo di una sostanza che ne riduce la sensibilità all’innesco.
Esempi: umidificazione, paraffina
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Classificazione
La classe 1 è suddivisa in divisioni, contraddistinte da 2 cifre: la prima è sempre il numero 1 mentre
la seconda rappresenta il tipo di rischio.
1.1 Materie ed oggetti con rischio d’esplosione in massa
1.2 Materie ed oggetti con rischio di proiezione e senza rischio d’esplosione
in massa
1.3 Materie ed oggetti con rischio di incendio, basso rischio di spostamento
d’aria e/o di proiezione, senza rischio d’esplosione in massa
1.4 Materie ed oggetti con basso rischio di esplosione in caso di accensione o
innesco, senza rischio d’esplosione in massa
1.5 Materie ed oggetti con basso rischio di innesco ma con rischio
d’esplosione in massa
1.6 Materie ed oggetti con minimo rischio di innesco, senza rischio
d’esplosione in massa
La pericolosità delle varie divisioni, in ordine crescente è: 1.4 – 1.6 – 1.3 – 1.2 – 1.5 – 1.1
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La classificazione si completa con il gruppo di compatibilità, contraddistinto da lettera maiuscola, che individua gli esplosivi aventi caratteristiche simili al fine di consentirne o meno il
trasporto sulla stessa unità.
Trasporto
Gli esplosivi devono essere trasportati in colli o IBC, con imballi marcati X o Y, in carrozzerie coperte, ed
il veicolo deve essere omologato EX/II o EX/III. Ogni eventuale sovrimballaggio deve contenere colli di
uno stesso speditore.
Le MEMU sono unità mobili composte da recipienti per il trasporto e di equipaggiamenti per la
fabbricazione di esplosivi direttamente sul luogo di impiego, per esempio in cava.
Devono essere evitate perdite, urti o sfregamenti degli imballaggi, riscaldamenti diretti o indiretti.
È vietato caricare e scaricare in un luogo pubblico all'interno degli agglomerati urbani, senza avere un
permesso speciale delle autorità preposte, salvo i casi d'emergenza legati alla sicurezza.
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In relazione al tipo di veicolo ed alla divisione esistono limitazioni (massimo 16.000 kg) della massa
netta trasportabile in una unità di trasporto. Tali limiti devono essere ben noti al conducente.
Gli esplosivi di gruppo compatibilità L devono essere sempre trasportati a carico completo.
Il carico con derrate alimentari è ammesso rispettando delle regole di separazione.
Il trasporto deve rispettare inoltre le prescrizioni dettate dall’autorizzazione del Ministero degli Interni.
Durante il trasporto di esplosivi è obbligatoria la presenza a bordo del veicolo di un agente
riconosciuto.
I limiti di velocità sono di 30 km/h all'interno dei centri abitati e di 50 km/h fuori dai centri abitati.
Se il veicolo è parte di un convoglio di più veicoli deve viaggiare mantenendo una distanza di almeno 50
m dal veicolo che lo precede.
In generale, in caso di sosta, da effettuare solo se assolutamente necessaria, in prossimità di luoghi
pubblici occorre tenersi ad almeno 50 metri dagli altri veicoli ed assicurare la sorveglianza dell'unità di
trasporto. Devono essere rispettate anche le disposizioni previste dal piano di security predisposto
dall'impresa di trasporto per impedire ogni uso improprio delle merci pericolose.
In caso d'incidente informare urgentemente le autorità di soccorso.
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Caratteristiche EX/II
Veicoli chiusi o telonati con telone impermeabile, difficilmente infiammabile e di dimensioni tali
da coprire per almeno 20 cm tutti i lati del cassone
Cassone robusto, in grado di proteggere la merce caricata e privo di interstizi che possano far
fuoriuscire parte del carico
Tubo di scappamento posizionato o schermato in modo tale da non provocare surriscaldamenti
all'interno del vano di carico
Batterie protette dagli urti ed i loro morsetti devono essere protetti da un coperchio
elettricamente isolante
Motore posizionato o schermato in modo tale da non provocare surriscaldamenti all'interno del
vano di carico
Muniti, quando trainano un rimorchio, di un dispositivo di ritenuta o di frenatura del rimorchio
stesso, in caso di rottura del dispositivo di traino
Limitatore di velocità, se massa complessiva maggiore di 12 t
Serbatoio del carburante posto in posizione protetta e tale che in caso di perdita, il combustibile
coli a terra senza entrare in contatto con parti calde del veicolo o del carico
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Motore diesel e non a benzina o a metano
Sistema di riscaldamento della cabina di guida che non deve provocare surriscaldamenti
inaccettabili nel vano di carico
Caratteristiche EX/III
Veicoli di tipo più protettivo di EX/II e quindi con possibilità di carico maggiori.
Devono rispettare infatti le caratteristiche EX/II più quelle sotto descritte.
Veicoli chiusi. Tutte le pareti del furgone, in grado di proteggere la merce caricata, prive di
interstizi e rivestite internamente con materiali che non possano produrre scintille. Tali
caratteristiche devono essere rispettate anche dai container
Rallentatore, se massa complessiva superiore a 16 t
ABS, se massa complessiva superiore a 16 t, oppure se rimorchiato maggiore di 10 t
Impianto elettrico canalizzato in tubi o in guaine idonei
Staccabatterie con comando manuale interno ed esterno
Impianto elettrico per l'illuminazione del vano di carico (se esiste), di tipo antideflagrante con
interruttore esterno
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Cabina costruita con materiali difficilmente infiammabili
Sistema di riscaldamento non alimentato con combustibile gassoso
Segnalazioni di pericolo
I colli devono riportare ben visibili le etichette di pericolo, il numero UN e la denominazione ADR.
Tutte le etichette devono riportare, nel vertice basso, il gruppo di compatibilità. Le etichette con
bomba esplodente devono riportare in basso anche la divisione. Ad alcuni esplosivi è associato più di
un pericolo quindi prevedono più etichette parzialmente sovrapposte.
Sui due lati e posteriormente al veicolo devono essere collocate le placche della divisione più
pericolosa, senza gruppo di compatibilità se il carico è misto.
I veicoli devono essere segnalati, anteriormente e posteriormente, dai pannelli generici.
Un container non deve riportare i pannelli ma deve portare le placche su tutti e quattro i lati.
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Documentazione
Carta di Circolazione
Certificato di Approvazione (barrato rosa) ‐ Contiene il numero di targa o del telaio, il nome del
proprietario, le materie trasportabili e la scadenza di validità (1 anno)
Certificato di Formazione Professionale, con specializzazione per esplosivi
Documento di Trasporto o CMR
Il Documento di Trasporto deve riportare:
UN…., nome ADR, codice di classificazione, massa netta in kg, codice galleria
Per esempio: UN 0160, Polvere senza fumo, 1.1C, 4600 kg, (B1000C)
La scritta “Imballaggi vuoti” deve precedere il codice di classificazione nel caso di trasporto di recipienti
vuoti non bonificati.
In caso di carico completo vanno aggiunti: l'indicazione del numero dei colli, della massa in kg di ogni
collo e la massa totale netta della materia esplosiva.
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Quando si trasportano materie appartenenti a una rubrica n.a.s., il documento di trasporto deve
contenere anche il nome tecnico della materia e deve essere integrato da una copia dell'autorizzazione
dell'Autorità competente che precisa le condizioni di trasporto.