MALAYSIA BORNEO - Sulle orme di Odoardo Beccari, 17 gg, …...la sente di percorrere il Summit Trail...

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in collaborazione con MALAYSIA BORNEO Sulle orme di Odoardo Beccari Le meraviglie della terza isola del mondo, legate ai ricordi di un illustre italiano 17 giorni – in hotel e resort Un singolare itinerario nel Borneo Malese che, nel centenario della morte di Odoardo Beccari (1843-1920), ripercorre le orme della straordinaria spedizione esplorativa realizzata dal massimo botanico italiano, tra il 1865 e il 1868, in compagnia dell’amico G. Doria, poi presidente della Società Geografica Italiana. In volo a Kuala Lumpur, la moderna capitale della Malaysia, e quindi a Kuching, nell’isola di Borneo, la capitale dello Stato del Sarawak. Il Parco Nazionale di Kubah, la “dimora delle palme e delle rane”, la Riserva Naturale di Semenggoh, centro di riabilitazione dell’orangutan, il Parco Nazionale di Bako, abitato dalle curiose scimmie nasiche, la penisola di Santubong e le comunità di etnia Iban del lago Batang Ai, sono le principali attrazioni della prima parte del viaggio. Si prosegue per la seconda parte del viaggio, con un volo per Bario, la capitale delle Kelabit Highlands, incuneate nell’angolo nord-orientale del Sarawak al confine con il Kalimantan Settentrionale, per partecipare al Food and Cultural Festival e scoprire i misteriosi megaliti e i siti culturali della comunità di etnia Kelabit. E poi ancora le grotte di Niah, dove sono stati ritrovati i resti di Homo sapiens risalenti a 40.000 anni fa; Bandar Seri Begawan, la capitale del Sultanato del Brunei; l’isola di Labuan, tanto cara a quell’Emilio Salgari che divorava letteralmente i bollettini del Beccari; la splendida isola di Gaya, una delle cinque isole che formano il Tunku Abdul Rahman National Park, il magnifico parco marino di fronte a Kota Kinabalu.

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in collaborazione con

MALAYSIA BORNEO Sulle orme di Odoardo Beccari

Le meraviglie della terza isola del mondo, legate ai ricordi di un illustre italiano 17 giorni – in hotel e resort

Un singolare itinerario nel Borneo Malese che, nel centenario della morte di

Odoardo Beccari (1843-1920), ripercorre le orme della straordinaria spedizione

esplorativa realizzata dal massimo botanico italiano, tra il 1865 e il 1868, in

compagnia dell’amico G. Doria, poi presidente della Società Geografica Italiana.

In volo a Kuala Lumpur, la moderna capitale della Malaysia, e quindi a Kuching,

nell’isola di Borneo, la capitale dello Stato del Sarawak. Il Parco Nazionale di

Kubah, la “dimora delle palme e delle rane”, la Riserva Naturale di Semenggoh,

centro di riabilitazione dell’orangutan, il Parco Nazionale di Bako, abitato dalle

curiose scimmie nasiche, la penisola di Santubong e le comunità di etnia Iban del

lago Batang Ai, sono le principali attrazioni della prima parte del viaggio. Si

prosegue per la seconda parte del viaggio, con un volo per Bario, la capitale

delle Kelabit Highlands, incuneate nell’angolo nord-orientale del Sarawak al

confine con il Kalimantan Settentrionale, per partecipare al Food and Cultural

Festival e scoprire i misteriosi megaliti e i siti culturali della comunità di etnia

Kelabit. E poi ancora le grotte di Niah, dove sono stati ritrovati i resti di Homo

sapiens risalenti a 40.000 anni fa; Bandar Seri Begawan, la capitale del

Sultanato del Brunei; l’isola di Labuan, tanto cara a quell’Emilio Salgari che

divorava letteralmente i bollettini del Beccari; la splendida isola di Gaya, una

delle cinque isole che formano il Tunku Abdul Rahman National Park, il

magnifico parco marino di fronte a Kota Kinabalu.

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PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenza Unica del 22 Luglio 2020

1° giorno / Partenza dall’Italia Partenza in serata da Milano Malpensa con voli di linea Turkish Airlines per

Kuala Lumpur via Istanbul. Pernottamento a bordo.

Pasti: cena a bordo.

2° giorno / Arrivo a Kuala Lumpur

La capitale della Malesia Arrivo a Kuala Lumpur, la capitale della Malesia, nel pomeriggio, espletamento

delle formalità d’ingresso, accoglienza e trasferimento in hotel. Pernottamento in

hotel.

Pasti: colazione e pranzo a bordo dell’aereo, cena libera.

Nel 1857 un gruppetto di 97 cercatori di stagno cinesi sbarcò alla confluenza dei

fiumi Klang e Gombak e, con un grande sforzo di fantasia, battezzò il luogo Kuala

Lumpur, vale a dire “estuario fangoso”. In meno di 200 anni, a partire da un

insediamento minerario strappato alla giungla, Kuala Lumpur è divenuta una ricca

capitale del XXI secolo con una straordinaria miscellanea culturale: malesi, cinesi,

indiani e inglesi l’hanno plasmata, ciascuno lasciando tracce fisiche indelebili e

affascinanti tradizioni culturali.

3° giorno / Arrivo a Kuala Lumpur

Il Museo Nazionale, il Bird Park, la Piazza Merdeka e il quartiere malese Dopo la prima colazione visita dei principali siti d’interesse di Kuala Lumpur. Si

inizia con il Museo Nazionale, recentemente restaurato, che consente di avere

un’introduzione alla storia, economia, geografia, arti e mestieri così come alla

cultura della Malesia. Tra le varie sezioni illustrative sono molto interessanti quella

riservata agli Orang Asli, gli aborigeni della Malesia, e il Malay World Ethnology

Museum che espone pregevoli collezioni di batik e altri tessuti. Si continua con il

Bird Park, una fantastica voliera con circa 200 specie di uccelli, tra cui buceri,

rapaci, pappagalli…, che volano liberamente fra la vegetazione tropicale. Nel

pomeriggio visita di Merdeka Square, la vasta piazza in cui nel 1957 venne

dichiarata l’indipendenza della Malesia, circondata da palazzi storici come il Sultan

Abdul Samad Building, caratterizzato da cupole rivestite di rame, e la St Mary’s

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Cathedral, realizzata nel 1894. In epoca britannica la piazza era usata come campo

da cricket. Si prosegue con una passeggiata in Kampung Baru, il quartiere malese

situato nel cuore della città, che è riuscito a conservare un’atmosfera di placido

villaggio, con case tradizionali che spuntano fra verdi giardini e gli abitanti che si

dedicano tranquillamente alle faccende quotidiane. Si termina la giornata con una

sosta fotografica di fronte alle Petronas Twin Tower, le torri gemelle che con i loro

88 piani distribuiti su 452 metri d’altezza e il rivestimento in acciaio, sembrano due

razzi spaziali. Pernottamento in hotel

Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena libera.

4° giorno / Kuala Lumpur – volo per Kuching

La città del Rajah Bianco James Brook e l’Urang Sarawak Museum Dopo la prima colazione trasferimento all’aeroporto per l’imbarco sul volo di

linea per Kuching, la bella capitale del Sarawak, nel Borneo malese, anche nota

come “Città dei Gatti”. Fu anche la capitale del regno personale di Sir James

Brooke, meglio conosciuto come il Rajah Bianco, che nel 1839, grazie alla sua

grande energia e carisma, riuscì a debellare la pirateria, ricevendo in cambio dal

sultano del Brunei la provincia di Sarawak. Visita del Museo dei Gatti, che espone

centinaia di divertenti, sorprendenti bizzarre statuette dell’animale che in lingua

locale si chiama proprio “kucing”. Il nome della città sembra però derivare dal

termine indiano “kochin” (porto), a testimonianza dei commerci marittimi che sin

dall’antichità si sono svolti in quest’area geografica. Si prosegue con la visita

dell’Urang Sarawak Museum, che vanta una collezione di alto livello di manufatti

delle popolazioni locali. Si continua con una camminata lungo le vecchie vie del

centro storico quali Jalan India & Carpenter Street per ammirare i monumenti in

pietra bianca del periodo coloniale inglese. Quindi si costeggia l’esotico fiume

Sarawak per ammirare il Forte Margherita e il vecchio Parlamento. Cena nel

“Ristorante Beccari”. Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel, pranzo libero, cena in ristorante locale.

“Per alloggio ci venne assegnato un bungalow in vicinanza della residenza del

Ragià (Astana), distante solo qualche centinaio di passi dalla foresta primitiva.

La casa era costruita in legno, un poco sul tipo di quelle malesi, ossia col piano

abitabile sollevato tanto dal terreno, da potervi camminare sotto liberamente”.

“La nostra casa rimaneva in una specie di parco ed i prati all’intorno erano

formati da una piccola gramigna (Andropogon aciculatus), il love-grass degli

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anglo-indiani, così chiamata perché, come l’amore, è attaccaticcia ed i suoi

piccoli granelli, involti da glume o pagliette pungenti, aderiscono ai vestiti e alle

calzature in modo pertinace ed incomodo. “La montagna di Mattang, che tutti i

giorni vedevo dalla veranda nel suo cupo ammanto di verdura, mi attirava

talmente, che ad ogni costo decisi di salirne la cima al più presto”.

Beccari resta colpito dal melting pot della città di Kuching e ricorda nei tratti dei

suoi abitanti anche le influenze dei pirati imprigionati a Santubong.

5° giorno / Kuching – Kubah National Park – Kuching (circa 50 km)

La straordinaria vista panoramica, la flora e la fauna del parco situato

nell’area montuosa di Matang Dopo la prima colazione partenza verso nord-ovest per l’escursione naturalistica

al Kubah National Park nell’area montuosa di Matang. La foresta mista di

dipterocarpacee, uno degli habitat più minacciati del Borneo, è il punto di forza di

questo parco nazionale della superficie di circa 22 kmq, più che all’altezza del suo

serioso motto: “la dimora delle palme e delle rane”. Gli scienziati infatti vi hanno

individuato ben 98 delle 213 specie di palme che crescono nel Sarawak, e 61 delle

circa 190 specie di rane e rospi che popolano che popolano il Borneo. Il Gunung

Serapi Summit Trail, il sentiero più popolare del parco (lunghezza: 5 km,

dislivello altimetrico: 650 metri, tempo di percorrenza: circa 3,5 ore per la sola

andata), conduce alla cima del Gunung Serapi (911 m), dove si trova una

piattaforma panoramica che nelle giornate limpide offre una vista sbalorditiva:

Kuching, il Monte Santubong e la costa del sud-ovest del Sarawak. Per chi non se

la sente di percorrere il Summit Trail sono disponibili dei facili sentieri più brevi e

in pianura, come il Selang Trail (lunghezza: 1,5 km, tempo di percorrenza 40-60

minuti per la sola andata) e il Waterfall Trail (lunghezza: 3 km, tempo di

percorrenza 1,30 ore per la sola andata), che consentono comunque di ammirare la

flora, la fauna e le bellezze naturali del parco. Rientro a Kuching nel tardo

pomeriggio. Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel, pranzo al sacco, cena libera.

“… in questa mia prima gita al Mattang io desideravo non tanto di salire

l’estrema cima della montagna, quanto di trovare il posto più adatto per

costruirvi una casa… per incominciare, i miei uomini, sotto la direzione del Tuan-

ku, prepararono un ampio e comodo lankò per passarvi il tempo che avrebbe

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richiesto l’allestimento della dimora stabile. Abbondavano le palme e la

copertura venne fatta intieramente con le loro fronde, che sono assolutamente

impermeabili alla pioggia”.

Il rifugio diventerà “Casa Vallombrosa”, dove Beccari resterà alloggiato per tutto

il suo soggiorno in Borneo, senza però il piacere di condividere l’esperienza con

l’amico Giacomo Doria (futuro presidente della Società Geografica Italiana),

costretto a rientrare in Italia per ragioni di salute.

6° giorno / Kuching – Semenggoh Wildlife Centre – grotta di Sireh – Bau –

Siniawan – Kuching (circa 90 km)

La Riserva Naturale degli Orangutan, le antiche grotte con tracce di ominidi,

il tipico mercato all’aperto Dopo la prima colazione partenza verso sud per il Semenggoh Wildlife Centre,

uno dei posti migliori al mondo per avvistare gli oranghi allo stato semiselvaggio

nel loro habitat naturale nella giungla, mentre penzolano dagli alberi e si

aggrappano ai rampicanti. Situato all’interno della Semenggoh Nature Reserve, il

centro ospita alcuni orangutan salvati dalla cattività o rimasti orfani e i loro

discendenti. Ottime possibilità di osservare gli orangutan durante il pasto che

viene loro offerto giornalmente dai rangers del parco. Si prosegue con la visita

della vicina grotta di Sireh che si ritiene sia stata abitata a partire da 20.000 anni

fa. Tra le altre cose vi sono stati trovati dei residui di cibo risalenti a circa 3.500

anni fa che consentono di datare le prime coltivazioni di riso in quest’area del sud-

est-asiatico. Ci sono anche delle pitture rupestri a carboncino raffiguranti ominidi

e animali. Si continua verso ovest per l’ex città mineraria di Bau nei cui pressi si

trovano due grotte naturali completamente differenti dalla grotta di Sireh. La Wind

Cave (Grotta del Vento), essenzialmente una rete di torrenti sotterranei percorsi da

un sistema di passerelle che permettono di esplorarne i tre passaggi principali. La

Fairy Cave, una straordinaria camera sotterranea, delle dimensioni di un campo

da calcio, il cui ingresso si trova a 30 m dal suolo, sul fianco di una rupe e si

raggiunge con una scala. All’interno, fiabesche formazioni rocciose coperte di

muschio conferiscono alla grotta un aspetto ultraterreno, come anche i cespugli di

felci che cercano di assorbire tutta la luce possibile. Nel pomeriggio partenza per

la cittadina di Siniawan dove si trova un simpatico mercato all’aperto. Cena

tipica in stile locale. Dopo cena rientro a Kuching. Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena in ristorante locale.

Letteralmente il termine orangutan significa “uomo selvaggio” o “uomo della

giungla”, un attestato di rispetto delle popolazioni locali per questi grandi primati.

Per tradizione gli orangutan non furono mai cacciati come gli altri animali della

foresta pluviale; in realtà i popoli indigeni del Borneo erano soliti venerare i loro

teschi nello stesso modo in cui veneravano le teste appartenenti ai membri delle

tribù nemiche. L’oragutan (Pongo pygmaeus), una delle scimmie più grandi del

mondo, è autoctono delle foreste pluviali del Borneo malese (Sarawak e Sabah),

del Borneo indonesiano (Kalimantan) e del Sumatra Settentrionale. Un maschio

adulto può raggiungere un’altezza di 150 cm, un peso di 100 kg e un’apertura

delle braccia fino a 225 cm. Entrambi i sessi sono coperti da lunghi peli rossastri.

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I maschi dominanti si distinguono per i rigonfiamenti ai lati del viso

particolarmente pronunciati, una caratteristica che ha la funzione di ribadire la

posizione di superiorità. Gli orangutan hanno un basso tasso riproduttivo, le

femmine di solito danno alla luce un singolo cucciolo ogni 7-8 anni. Un tempo si

diceva che un orangutan potesse lanciarsi di albero in albero da un capo all’altro

del Borneo senza mai toccare il suolo. Purtroppo oggi la situazione è cambiata

radicalmente e si sta pagando il prezzo di anni di caccia indiscriminata e di

distruzione dell’habitat; si calcola che gli esemplari che vivono attualmente allo

stato selvatico siano meno di 15.000.

7° giorno / Kuching – Bako National Park – Penisola di Santubong – Kuching

(circa 100 km)

Promontori boscosi lambiti dal mare, paludi di mangrovie e scimmie nasiche

dal naso simile a una proboscide Presto al mattino partenza verso nord-est per Kampung Bako e proseguimento in

barca lungo la costa (circa 20 minuti di navigazione) per raggiunger il centro

visitatori del Bako National Park. Il più antico parco nazionale del Sarawak si

estende, con una superficie di 27 kmq, su una penisola frastagliata protesa nel Mar

Cinese Meridionale. La penisola ha una costa con graziose spiaggette nascoste in

baie appartate, inframmezzate da scogliere modellate dal vento, promontori boscosi

e stupende paludi di mangrovie. All’interno del parco ci sono ruscelli, cascate e una

serie di ecosistemi distinti, tra cui la classica foresta pluviale di pianura (foresta

mista di dipterocarpacee) e il keranga (foresta umida con suolo acido). Il Bako è

celebre per la sua eccezionale biodiversità che comprende quasi ogni tipo di

vegetazione presente nel Borneo e creature di ogni genere, da orchidee terrestri e

piante carnivore a esemplari di macao cinomolgo e maiale barbuto. La maggiore

attrattiva è però costituita dalla scimmia nasica. Si effettua un trekking lungo il

Telok Pandan Kecil Trail, un sentiero che attraverso le colline boscose conduce

alla bellissima baia di Telok Assam caratterizzata da numerosi scogli che si

stagliano in mezzo al mare (lunghezza: 2,5 km, dislivello altimetrico: 130 metri,

tempo di percorrenza: circa 1,5 ore). Rientro in barca al centro visitatori,

costeggiando le ardite rocce che precipitano in mare. Pranzo in ristorante locale.

Dopo pranzo partenza in barca per Kampung Bako e proseguimento via terra per la

Penisola di Santubong, nota anche come Damai, un dito di terra lungo 10 km che

si protende nel mare. Escursione in barca tra le foreste di mangrovie, esplorate a suo

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tempo da Odoardo Beccari, che ancora oggi costituiscono un ecosistema di

grandissima importanza. Rientro a Kuching in tarda serata. Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena libera.

“Dopo l’orang-utan, il quadrumano più singolare in Borneo e caratteristico

dell’isola è il “nasico” (Nasalis larvatus), uno scimmione dal pelame fulvo,

estremamente ridicolo per la stranezza del muso. Fra tutte le scimmie, è la sola

che abbia un naso prominente ed allungato come quello dell’uomo. Questa

particolarià ha colpito anche la fantasia dei Malesi, i quali lo chiamano “orang

blanda”, ossia l’olandese”.

La scimmia nasica è una specie (Nasalis larvatus) endemica che vive solo nel

Borneo. I maschi hanno una caratteristica piuttosto strana: un naso pendulo simile

a una proboscide che nei più anziani può raggiungere anche i 17 centimetri di

lunghezza; le femmine invece sono prive di proboscide e hanno il naso all’insù.

La funzione di un naso così grande e lungo non è completamente chiara, potrebbe

servire come richiamo sessuale, come sistema per disperdere il calore o come

cassa di risonanza per amplificare i suoni. Le scimmie nasiche sono un’attrattiva

persino più esclusiva degli oranghi, infatti è possibile vedere gli oranghi anche a

Sumatra, ma le nasiche si trovano solo nel Borneo. All’arrivo degli europei, i

malesi le chiamarono “monyet belanda”, ovvero “scimmie olandesi”, come forma

di dileggio verso i colonizzatori panciuti e dal naso molto pronunciato.

In merito a Santubong, Beccari scrive: “Quasi sempre sulla vetta delle montagne

e dei picchi di Borneo, come su quelli di altre parti della Malesia e della

Papuasia, si trovano rappresentanti di generi di piante di regioni remotissime,

quasi che si fossero rifugiati gli ultimi avanzi di una flora estinta. Sono forse tali

cime resti di un mondo antico? I frammenti di qualche vecchio continente,

sconnesso e in gran parte scomparso?”. “Fra le molte piante interessanti della

vetta del picco, rammenterò due nuove specie di Didymocarpus, due

Rhododendron e la bellissima Nepenthes Veitchii, una delle più rare specie di

questo singolare gruppo di piante, che crescono epifite sui grossi rami degli

alberi, fra la borraccina e i detriti. Le ampolle od urne foliari, scientificamente

chiamate “ascidi”, sono in forma di sacco, lunghe sino a 25 cm, relativamente

assai larghe, e macchiate di color sanguigno. La bocca funziona da trappola per

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gli incauti animalucci”. In un’ampolla Beccari trova addirittura una colonia di

uova di rana.

8° giorno / Kuching – Serian – Lachau – Batang Ai (circa 250 km)

Il colorato mercato, la piantagione di pepe e il lago Batang Ai Dopo la prima colazione partenza verso sud-est per un lungo trasferimento via

terra. Lungo il percorso visita del colorato mercato di Seriam. Si prosegue,

sfiorando il confine con il Kalimantan indonesiano, fino a raggiungere la località

di Lachau. Sosta per la visita di una piantagione di pepe con la possibilità di

assistere alla raccolta e alla lavorazione della preziosa bacca. Si continua

attraverso una bassa foresta fino al lago artificiale di Batang Ai formatosi in

seguito alla costruzione di una diga idroelettrica nel 1987. L’area di Batang Ai è

stata proclamata Parco Nazionale (taman negara) nel 1991 e si estende su una

superficie di circa 240 kmq. Imbarco sulle tipiche imbarcazioni locali a motore,

lunghe canoe di legno chiamate longboat, per risalire il fiume Ulu Ai e raggiungere

una comunità di etnia Iban. Pernottamento in longhouse su materassi poggiati sul

pavimento in ambienti comuni, con bagni e docce in comune.

Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in longhouse.

Noti anche come “dayak di mare” per via dei loro trascorsi da pirati, gli Iban vivono tradizionalmente in simbiosi con l’ambiente, al punto da diventare parte

integrante dell’ecosistema della foresta pluviale. L’aver abbandonato a fatica la

pratica di tagliatori di teste ne ha accresciuto la fama di gente feroce. La loro

economia è ancora di sussistenza, costituita perlopiù da caccia, pesca, coltivazione

di riso e pepe, nonché commercio di oggetti artigianali. Il tutto però è stato ormai

facilitato da alcune modernità come le canoe a motore, le reti per la pesca, il fucile

per la caccia, la monocoltura del pepe e riso e altri benefici che contribuiscono a

migliorare la loro vita quotidiana. Numerose sono ancora le rumah panjam (case

lunghe o longhouse in inglese) distribuite lungo i fiumi principali del parco. Le

longhouse potevano ospitare, sotto un unico tetto, comunità di centinaia di

persone, guidate e amministrate da un capo tribù. Oggigiorno, le comunità Iban

nel Parco Nazionale Batang Ai sono costituite da poche famiglie, molti anziani e

bambini, mentre i giovani tendono a cercare una sistemazione migliore nei centri

urbani più grandi.

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9° giorno / Batang Ai – Sibu – volo per Miri (circa 180 km)

La comunità Iban, la camminata per conoscere l’uso dei prodotti naturali della

foresta, la navigazione in longboat Dopo la prima colazione camminata nei dintorni della longhouse per apprendere

quali e quanti prodotti naturali della foresta vengono usati quotidianamente nella

cucina e nella medicina della comunità Iban. Rientro in long house e

trasferimento in longboat al jetty del lago Batang Ai. Proseguimento via terra

verso nord per la città di Sibu, situata lungo il fiume Batang Rejang, il “Rio delle

Amazzoni” del Borneo, nata nell’epoca di James Brook grazie al commercio con

l’interno del Sarawak. Arrivo nel tardo pomeriggio per l’imbarco sul volo serale

per Miri. Arrivo a Miri, accoglienza e trasferimento all’hotel. Pernottamento in

hotel.

Pasti: colazione in longhouse, pranzo picnic, cena libera.

Beccari rimase a Sibu sei giorni per seccare le piante, riposarsi ed equipaggiarsi.

“Non era Sibu invero un luogo che ispirasse le mie simpatie. Ma io trovavo

attraente l’immensa distesa d’acqua, che si domina dal forte, e la grandiosità

dell’esteso orizzonte che in Borneo, a causa dell’esuberante vegetazione, è in

generale sempre molto ristretto. Feci qualche visita alle case dei Daiacchi e brevi

escursioni, trovando abbondantissima la specie del Citrus, o arancio selvatico,

coi frutti più grossi di quelli della specie comune, ma sono amarissimi. I Malesi

chiamano quest’arancio “limau antu”, vale a dire il limone degli spiriti; ma

stando più al significato che alla lettera, sarebbe il limone del diavolo per il suo

gusto ingrato. Forma da solo piccoli tratti di foresta. Dà il nome a un

imenogastreo, il Clathrogaster Beccarii, un fungo simil tartufo, raro”.

10° giorno / Miri – volo per Bario

Le Kelabit Highlands, l’etnia Kelabit e il Festival di Bario Dopo la prima colazione trasferimento all’aeroporto per l’imbarco sul volo per

Bario, la capitale delle Kelabit Highlands, incuneate nell’angolo nord-orientale

del Sarawak al confine con il Kalimantan Settentrionale. Arrivo, accoglienza e

trasferimento alla guest-house. Bario consiste in una decina di villaggi

sparpagliati in una magnifica vallata a 1.200 metri sul livello del mare. Il fascino

delle Kelabit Highlands sta nel clima di montagna, nello splendido isolamento e

soprattutto nell’ospitalità spontanea della popolazione locale di etnia Kelabit. Nel

pomeriggio partecipazione al Bario Food and Cultural Festival che celebra i

prodotti agricoli locali, le tecniche di cottura tradizionali, la musica, la danza e

l’arte Kelabit. Pernottamento in guest-house con servizi in comune.

Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena in guest-house.

11° giorno / Bario e dintorni

Gli insediamenti di Pa Umur e Pa’Luang, i megaliti e i siti culturali dei

Kelabit, il Festival di Bario, Dopo la prima colazione escursione a piedi alla scoperta della cultura Kelabit.

Dapprima si raggiunge l’insediamento di Pa Umur e il vicino sito di Batu Narit,

un’interessante incisione rupestre con diverse figure, tra cui quella di un uomo

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con le braccia e le gambe distese. Si continua per l’insediamento di Pa’Lungan

nei cui pressi si trova il sito sepolcrale di Batu Ritung con una tavola in pietra di 2

metri. Sempre nei pressi di Pa’Lungan c’è il sito di Perupun, un gigantesco

cumulo di pietre utilizzato per seppellire le proprietà di un defunto privo di eredi.

(N.B. Anche se non difficili i trekking per raggiungere i siti previsti in programma

richiedono svariate ore di cammino. Per chi non si sente di camminare troppo a

lungo è possibile effettuare solo una delle due escursioni e trascorrere più tempo a

Bario per il Food and Cultural Festival.) Rientro a Bario nel tardo pomeriggio.

Pernottamento in guest-house con servizi in comune.

Pasti: colazione in guest-house, pranzo picnic, cena in guest-house.

Il popolo Kelabit appartiene al popolo Dayak (un grande gruppo etnico che

comprende circa 200 tribù). Con una popolazione di circa 6.600 abitanti, i Kelabit

sono il gruppo etnico più piccolo nello stato del Sarawak. Alcuni dei residenti più

anziani hanno ancora i lobi delle orecchie che pendono quasi fino alle spalle, dopo

una vita passata a indossare pesanti orecchini in ottone. I villaggi Kelabit di solito

sono costituiti da una sola casa lunga, che può estendersi fino a 75 metri, dove

vivono tutti gli abitanti della comunità. Secondo la tradizione le longhouse Kelabit

presentano una veranda, dapur, con la parte anteriore chiusa, dove ogni famiglia ha

un focolare, mentre dall’altra parte delle unità abitative delle varie famiglie si trova

la tawa, una vasta veranda posteriore, in pratica una lunga sala chiusa che viene

usata per matrimoni, funerali e feste, decorata con vecchie fotografie di famiglia.

Nelle profondità della giungla nei dintorni di Bario si nascondono decine di

misteriosi megaliti. I Kelabit seguivano l’usanza di lasciare un segno nel paesaggio

per stabilire un diritto su di esso e questi siti erano considerati molto importanti sul

piano spirituale. Tra i segni che venivano lasciati nel paesaggio figurano i perupan,

grandi cumuli di pietre realizzati con migliaia di ciottoli fluviali, che si ritiene siano

stati costruiti da uomini e donne ricchi ma privi di eredi per seppellire i propri beni

ed evitare liti tra i membri della comunità.

Beccari ricorda con affetto il suo aiutante Sahat, originario di Miri, all’epoca

villaggio situato presso la foce del Barram nel territorio di “Bruni”.

“Era pratico della regione. Aveva qualcosa di misterioso nella sua vita. Era

pirata di cuore, se pur non era anche di origine. D’istinti crudeli, ma fidato e

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coraggioso, bravo rematore, parlava un buon numero di dialetti, sapeva

disimpegnare l’ufficio di cuoco, sarto e parrucchiere”.

Lo paga 8 dollari al mese e da lui apprende dell’esistenza delle fiere tribù

cacciatrici di teste delle Kelabit Highlands.

12° giorno / Bario – Miri – Grotte di Niah – Miri – Bandar Seri Begawan

(circa 320 km)

I resti più antichi di Homo sapiens mai scoperti nel Sud-est asiatico, le pitture

rupestri, pipistrelli e nidi di rondini Dopo la prima colazione trasferimento all’aeroporto per l’imbarco sul volo per la

città petrolifera di Miri. Arrivo a Miri e partenza immediata verso sud per le

Grotte di Niah. Visita della Great Cave e della Painted Cave. Nel pomeriggio

rientro a Miri per la visita del Museo Petrolifero. Nel tardo pomeriggio partenza

verso nord per il Sultanato del Brunei. I tarda serata arrivo a a Bandar Seri

Begawan. Pernottamento in hotel

Pasti: colazione in guest-house, pranzo in ristorante locale, cena libera.

Le grotte di Niah hanno consentito di fare scoperte rivoluzionarie sull’esistenza

umana nel Borneo all’epoca in cui l’isola era ancora collegata alla terraferma del

Sud-est asiatico. Nel 1958 un gruppo di archeologi scoprì lo scheletro di un essere

umano con un’anatomia simile agli uomini attuali risalente a 40.000 anni fa; sono i

resti più antichi di Homo sapiens mai scoperti nel Sud-est asiatico. Le pitture

rupestri e diverse piccole bare a forma di canoa indicano che il sito veniva utilizzato

come luogo di sepoltura in tempi assai più recenti. Gli antichi disegni della Painted

Cave, in ematite rossa, raffigurano animali della giungla, figure umane e le anime

dei morti traghettate in barca nell’aldilà. Le grotte di Niah ospitano una numerosa

colonia di pipistrelli e sono un importante sito di nidificazione per le salangane,

alcune delle quali forniscono l’ingrediente base della zuppa di nidi di rondine.

Tradizionalmente i Penan sono i custodi e i raccoglitori dei nidi, mentre gli Iban

esercitano il diritto sull’altro prodotto delle grotte, il guano di pipistrelli e di volatili,

molto apprezzato come fertilizzante. Durante la stagione del raccolto, da Agosto a

Marzo, si possono vedere i raccoglitori di nidi su alte strutture di bambù incuneate

contro il tetto delle grotte.

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13° giorno / Bandar Seri Begawan – traghetto per l’Isola di Labuan

(partenza alle 16:30 / arrivo alle 22:00)

La capitale del Sultanato del Brunei con il più grande insediamento su

palafitte del mondo, la navigazione per l’Isola di Labuan Dopo la prima colazione visita di Bandar Seri Begawan. Si inizia con il Museo

delle Royal Regalia, che raccoglie e espone gli straordinari regali ricevuti dal

sultano da parte di capi di stato e teste coronate di tutto il mondo. Si prosegue con

il Jalan Kianggeh, il colorato mercato del mattino che si svolge lungo il fiume. Si

continua con un’escursione in barca a motore lungo il Sungai (fiume) Brunei

attraverso Kampung Ayer, il centro città formato da 28 villaggi contigui su

palafitte. Fondato almeno un migliaio di anni fa Kampung Ayer è abitato da circa

20.000 persone ed è considerato il più grande insediamento su palafitte del

mondo. Camminata lungo le passerelle che consentono di raggiungere le

pittoresche abitazioni dipinte di verde, blu, rosa e giallo, le scuole, le moschee, la

stazione dei vigili del fuoco, la stazione di polizia… Visita dall’esterno della Omar

Ali Saifuddien Mosque, costruita tra il 1954 e il 1958, che deve il nome al 28°

sultano del Brunei (defunto padre dell’attuale sovrano) circondata da un lago

artificiale dove è collocata una barca cerimoniale in pietra, copia della bettolina

reale del XVI secolo e quindi della Moschea di Hassanil Bolkiah, costruita nel 1992

per festeggiare il 25° anniversario di regno dell’attuale sultano. Nel pomeriggio

trasferimento al molo per l’imbarco sul traghetto per Bandar Labuan. Arrivo,

accoglienza e trasferimento all’hotel. Pernottamento in resort.

Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena libera.

“Bruni, “La Venezia d’Oriente”. Dal libro del signor St. John rilevo che la

missione di Bruni venne fondata dal signor Quarteron nel 1857 e che vi fu

assegnato a dirigerla un prete italiano, un certo padre Ripa di Lecco… Non nego

che Bruni abbia il suo lato originale; ma quale ironia paragonare la città di

palazzi di marmo con un ammasso di miserabili capanne, che un fiammifero

basterebbe ad incenerire”.

Beccari incontra il Sultano, “vecchio e grasso”, e vicino al consolato inglese sul

fiume trova un bell’albero che si dice serva ad avvelenare le frecce dei Kayan e

dei Daiacchi. Forse un Upas, ma dalle foglie riconosce che non è quello, cioè un

Antiaris toxicaria.

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14° giorno / Isola di Labuan – volo per Kota Kinabalu – Isola di Gaya

L’antica ciminiera, la bella spiaggia di Layang Layangan, il cimitero della

seconda guerra mondiale Territorio federale governato direttamente da Kuala Lumpur, l’Isola di Labuan,

sede di aziende internazionali con piattaforme off-shore per l’estrazione del petrolio

e del gas naturale, è un gigantesco duty free. L’isola fu ceduta al governo britannico

dal sultano del Brunei nel 1846 e, a parte i tre anni di occupazione giapponese

durante la seconda guerra mondiale, è rimasta sotto il controllo della Corona per

115 anni. Fu su quest’isola che le forze nipponiche di stanza nel Borneo

settentrionale si arresero alla fine del conflitto. Dopo la prima colazione visita dei

principali siti d’interesse dell’isola: il Museo Chimney, antico stabilimento per

l’estrazione del carbone e punto di rifornimento per le navi europee, situato in un

edificio eretto nel 1800; la bella spiaggia di Layang Layangan con il monumento

che commemora il luogo della resa dei giapponesi; il Cimitero di Guerra, un grande

prato costellato di innumerevoli file di lapidi dei quasi 4000 soldati del

Commonwealth, prevalentemente australiani e britannici, che persero la vita nel

Borneo nel corso del secondo conflitto mondiale. Nel tardo pomeriggio

trasferimento all’aeroporto per l’imbarco sul volo per Kota Kinabalu. Arrivo,

accoglienza e trasferimento al Jesselton Jetty per l’imbarco sulla barca privata per

l’Isola di Gaya. Pernottamento in resort.

Pasti: colazione in resort, pranzo in ristorante locale, cena in resort.

“Labuan è formata per la maggior parte di pietra arenaria facilmente

disgregabile, con sabbia bianca quarzosa e vegetazione specialissima, fra cui

Casuarina con chioma ad ombrello (Casuarina Sumatrana) e Dacrydium elatum.

Fu appunto in Labuan, osservando questi terreni, che mi venne in mente l’idea di

considerare quei luoghi particolari come resti di isole di un mare scomparso.”

Sull’isola di Labuan Beccari vede l’unico esemplare di Ptilocercus Lowii, piccolo

e curiosissimo carnivoro simile a uno scoiattolo. Si rammarica di non essere

riuscito a visitare la miniera di carbone e di lontano osserva con ammirazione il

monte Kinabalu. Gli mancherà il tempo per risalirlo e resterà un sogno di

gioventù, benché fosse già stato conquistato da Low nel 1850.

15° giorno / Isola di Gaya

Il Centro Ricerche di Ecologia Marina e il relax sulle spiaggia e nelle acque

dell’isola Le isole di Manukan, Gaya, Sapi, Mamutik e Sulug e la barrierra corallina che le

separa costituiscono il Tunku Abdul Rahman National Park, un magnifico parco

marino che si estende su una superficie appena superiore ai 49 kmq, due terzi dei

quali sono costituiti da acqua. Con una superficie di circa 15 kmq e diverse alture

che arrivano a toccare i 300 m l’Isola di Gaya è di gran lunga l’isola più estesa

del parco, oltre che la più vicina a Kota Kinabalu. E’ ricoperta quasi interamente

da una fitta foresta tropicale. Dopo la prima colazione escursione in barca per la

visita del Marine Ecology Research Center (MERC) situato sulla costa dell’isola

nei pressi della baia di Malohom. Il MERC fu istituito nel 2007 come centro di

apprendimento e educazione per la sensibilizzazione riguardo all’ecosistema

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marino, ma da allora è cresciuto per far fronte alle crescenti minacce alla vita

marina dell’isola e dell’intero arcipelago. A tal fine il centro si è evoluto in una

struttura di ricerca e riabilitazione. Pomeriggio di relax sulla spiaggia del resort.

Pernottamento in resort.

Pasti: colazione, pranzo e cena in resort.

L’Isola di Gaya, attraverso le descrizioni di Beccari, fu individuata dal

comandante della Regia Marina Carlo Alberto Racchia come possibile colonia

penale del governo italiano, su cui confinare le truppe borboniche ancora fedeli al

Re delle Due Sicilie e imprigionate nel forte piemontese di Fenestrelle. L’idea

infastidì l’Olanda che, protestando presso gli inglesi, mandò a monte il progetto,

nonostante la visita in loco di Racchia.

16° giorno / Isola di Gaya – Kota Kinabalu – partenza Dopo la prima colazione ancora una mattinata di relax sull’Isola di Gaya (N.B. Le

camere devono essere liberate entro le 12:00). Nel primo pomeriggio trasferimento

al Jesselton Jetty di Kota Kinabalu e quindi all’aeroporto per l’imbarco sul volo per

Kuala Lumpur. Proseguimento con il volo di linea Turkish Airlines per l’Italia via

Istanbul. Pernottamento a bordo.

Pasti: colazione in resort, pranzo libero, cena a bordo.

17° giorno / Arrivo in Italia Arrivo a Milano Malpensa al mattino.

N.B. Tutte le citazioni sono state estrapolate da "Nelle foreste di Borneo",

l'opera magistrale pubblicata da Odoardo Beccari nel 1902.

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Sistemazioni previste:

Kuala Lumpur: The Majestic Hotel, 5* o similare (2 notti)

Kuching: Astana Wing Riverside Majestic Hotel o similare, 5* (4 notti).

Batang Ai: Longhouse Iban (1 notte)

Miri: Miri Marriot Resort, 4* o similare (1 notte)

Bario: Guest-house (2 notti)

Bandar Seri Begawan: The Empire Hotel, 5* o similare (1 notte)

Isola di Labuan: Palm Beach Resort, 4* o similare (1 notte)

Isola di Gaya: Bunga Raya Islan Resort, 5* o similare (2 notti)

Altre informazioni:

Organizzazione e trasporti – Si utilizzano veicoli di differente modello, dotati di

aria condizionata, a seconda del numero dei partecipanti. Sono previsti 6 voli

domestici: Kuala Lumpur - Kuching, Sibu - Miri, Miri - Bario, Bario - Miri,

Bandar Labuan - Kota Kinabalu e Kota Kinabalu - Kuala Lumpur. Numerose

escursioni con imbarcazioni locali a motore e numerose camminata. Guide

parlanti inglese e accompagnatore italiano a partire da un minimo di 10

partecipanti.

Pernottamenti e pasti – Sistemazioni in hotel e resort 4*/5* come specificato

sopra. Un pernottamento in longhouse presso una comunità Iban su materassi

poggiati sul pavimento in ambienti comuni con servizi in comune. Due

pernottamenti in guesthouse a Bario con servizi in comune. Pasti come da

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programma (tutte le colazioni, 12 pranzi e 8 cene), con pasti in ristoranti locali o

nei ristoranti delle strutture in cui si effettuano i pernottamenti.

Clima – Il clima del Borneo Malese è caldo e umido durante tutto l'anno. Le

temperature oscillano solitamente tra i 25°C e i 30°C e l’umidità tra il 70% e il

90%. L'intera regione gode di un clima monsonico: monsone da nord-est (da

Novembre ad Aprile) e monsone da sud-ovest (da Maggio a Ottobre). La pioggia

si manifesta di solito con scrosci improvvisi. Dal punto di vista climatico non c’è

un periodo più indicato per visitare il paese.

Disposizioni sanitarie – Non ci sono vaccinazioni obbligatorie, il rischio malaria

è limitato ad alcune aree delle zone interne. Si consiglia comunque di informarsi

presso l’Ufficio d’Igiene provinciale.

Formalità burocratiche – Non è richiesto alcun visto per i cittadini italiani.

Necessario il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi dalla data di

partenza.

Avvistamento degli animali – La foresta primaria è un habitat incredibile e un

ecosistema perfetto! Il fitto fogliame e le intricate radici, rampicanti e piante

epifite che costituiscono l’habitat idoneo alla sopravvivenza di una quantità

enorme di animali e insetti… offrono agli animali stessi anche la possibilità di

mimetizzarsi perfettamente. Pertanto l’avvistamento degli animali non è scontato,

è molto più semplice ascoltare i loro versi, non meno affascinanti delle loro

visioni.

Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio intenso, di grande

interesse naturalistico e paesaggistico, con diverse camminate di cui alcune di

media difficoltà, a volte su passerelle umide e scivolose, altre su terreni fangosi e

rocce con muschi. Un pernottamento in longhouse e due pernottamenti in guest-

house con servizi in comune. Chi decide di partecipare a questo viaggio deve

essere motivato da un forte interesse naturalistico. Inoltre si segnalano numerosi

spostamenti in aereo e numerose escursioni con semplici imbarcazioni locali.

Ottimo il livello degli hotel e dei resort utilizzati.

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QUOTAZIONI PER PERSONA da Milano:

€ 4.200 base 10-14 partecipanti con accompagnatore italiano

Da aggiungere:

- partenze da altre città su richiesta

- supplemento singola € 790

- tasse aereoportuali, security e fuel surcharge € 380 (circa)

- copertura assicurativa di viaggio vedi tabella sotto

- costo individuale gestione pratica € 90

N.B. Il supplemento singola è eliminabile in caso di condivisione camera doppia

con altro partecipante, previa verifica disponibilità.

Partenza di gruppo: - da mercoledì 22 Luglio a venerdì 7 Agosto 2020

OPERATIVO VOLI: TK 1876 22 LUG MILANO MALPENSA – ISTANBUL 19:55-23:50

TK 60 23 AUG ISTANBUL – KUALA LUMPUR 01:30-17:15

TK 61 06 AUG KUALA LUMPUR – ISTANBUL 23:05-04:55+1

TK 1873 07 AUG ISTANBUL – MILANO MALPENSA 07:40-09:30

Promozione “Prenota Prima”

Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e

otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all

inclusive”.

Le quotazioni includono: Voli internazionali e locali in classe economica, accoglienza e trasferimenti

aeroporto/hotel e viceversa con mezzi privati, trasporto con minibus privati dotati

di A/C e barche motorizzate, tutti i pernottamenti in hotel in camere con servizi

privati, i pasti come da programma (tutte le colazioni, 12 pranzi e 8 cene), gli

ingressi ai Parchi Nazionali e Riserve, guide locali di lingua inglese e

accompagnatore italiano a partire da 10 partecipanti, assicurazione come

specificato, dossier informativo/culturale o guida.

Le quotazioni non includono: Alcuni pasti come da programma (3 pranzi e 7 cene), le bevande, le mance e gli

extra personali, tutto quanto non espressamente specificato.

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La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive”

- Annullamento del viaggio prima della partenza

- Interruzione viaggio (con rimborso dei giorni persi fino a € 5.000)

- Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24

- Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro)

- Bagaglio fino a € 750

- Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di

viaggio

- Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità

permanente

Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese

accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo

dell’importo si evince dalla tabella che segue:

Quota totale fino a: Costo a passeggero*

€ 1.000,00 € 50

€ 2.000,00 € 90

€ 3.000,00 € 130

€ 4.000,00 € 165

€ 5.000,00 € 190

€ 10.000,00 € 200

NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese

gestione pratica. *comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia.

Copertura Integrativa E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a

€ 120.000 stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di

€ 55,00, da specificare espressamente all’operatore.

Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro

sito www.viaggilevi.com.

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NOTE IMPORTANTI

• La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio Myr/Euro = 0,22

in vigore nel mese di Gennaio 2020. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a

20 giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario.

• Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio

l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più

possibile le visite e le escursioni programmate.

• Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a

disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non

confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio,

comunicheremo il supplemento.

• Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal

caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione.

L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non

sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre

pubblicate.

• L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo

del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto

dell’emissione dei biglietti aerei.

• Per lo svolgimento di alcuni nostri programmi è necessario l’utilizzo di voli

interni operati da compagnie locali non conformi ai requisiti della Comunità Europea,

indicate all’interno di un elenco comunitario. Le assicurazioni europee non coprono i

disservizi a esse correlati.

Milano, 17.02.2020 n. 1

Organizzazione tecnica:

I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy)

Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595

E-Mail: [email protected] – Web site: www.viaggilevi.com