MALATTIE INFIAMMATORIE INTESTINALI (MICI o IBD)

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MALATTIE INFIAMMATORIE

INTESTINALI

(MICI o IBD)

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INTRODUZIONE

Sono 2 malattie caratterizzate da

un processo infiammatorio

cronico immuno-mediato.

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INTRODUZIONE

Le due malattie presentano delle caratteristiche

comuni, quali il decorso cronico ricorrente,

sintomi intestinali e talvolta manifestazioni

extraintestinali che presentano severità e

decorso variabile, alternati a periodi di

remissione.

Le attuali conoscenze supportano il ruolo di una

disregolazione della risposta immunitaria

geneticamente determinata nella induzione del

danno tissutale.

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INTRODUZIONE

Le due malattie presentano caratteristiche

anatomopatologiche e di decorso clinico

che consentono una diagnosi differenziale

nella quasi totalità dei casi;

nel 5-10% circa dei casi non è possibile

porre una diagnosi differenziale fra

rettocolite ulcerosa e malattia di Crohn del

colon, tale forma prende il nome di colite

indeterminata.

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INTRODUZIONE

Le IBD sono patologie “idiopatiche” cioè a causa

ignota

L’ ipotesi patogenetica che prevale è quella di una

risposta immunologica smisurata da parte

dell’intestino nei riguardi di antigeni (ad esempio

batteri solitamente presenti nell’intestino).

Questo squilibrio immunologico può insorgere per

un’alterata collaborazione tra fattori genetici propri

della persona e fattori ambientali.

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FATTORI di RISCHIO

- familiarità → tendenza ad un maggior pericolo nei parenti

delle persone colpite, però non sono forme ereditarie.

- fattori genetici → è stato localizzato un gene detto NOD2

che, se mutato, rende più sensibili al morbo di Crohn.

- fattori ambientali → il fumo associato alla Morbo di Crohn

ma non alla RCU.

- stress psichico → ansia e depressione

- uso di farmaci : anti- infiammatori(FANS), contraccettivi

orali, antibiotici e altri.

- fattori dietetici: dieta a scarso contenuto di fibre derivanti

da frutta e verdura fresche l'uso di carboidrati raffinati e

leccessivo apporto di grassi animali

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EPIDEMIOLOGIA

In Italia per la malattia di Crohn è stata

stimata:

un'incidenza di 3,7- 4,2/100000/anno

ed una prevalenza di 50-54/100000;

per la RCU

l'incidenza è pari a 5-5,5/100000/anno

e la prevalenza è pari a 60-70/100000.

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EPIDEMIOLOGIA

Le MICI presentano un picco di incidenza

bimodale: il primo picco di incidenza è più alto

fra i 15 ed i 40 anni; il secondo picco di

incidenza tra i 50 ed i 60 anni.

Negli ultimi anni si è osservato un aumento di

incidenza nell'adolescenza.

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PATOGENESI

L’ipotesi patogenetica prevalente è quella di

una reazione immunologica da parte

dell’intestino nei confronti di antigeni

(quali, per esempio, batteri normalmente

presenti nell’intestino);in questi pazienti la

normale flora batterica è probabilmente

percepita come patogena. Questo

squilibrio immunologico può instaurarsi per

un’alterata interazione tra fattori genetici

propri dell’individuo e fattori ambientali.

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SINTOMI EXTRA-INTESTINALI

–-reumatologiche

-dermatologiche

-oculari

-epatobiliari

Fino a un terzo dei pazienti presenta almeno una

manifestazione extraintestinale della malattia

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MALATTIA di CROHN

La malattia di Crohn (MC) è una patologia

infiammatoria cronica intestinale

granulomatosa, segmentaria, transmurale

che può colpire qualsiasi parte

del tratto gastrointestinale, dalla bocca

all'ano.

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LOCALIZZAZIONI

1) il 30-40% dei pazienti presenta una

malattia che interessa esclusivamente il

piccolo intestino ( nella maggior parte ileite

terminale).

2) 15-25% solo una localizzazione colica.

La MC può colpire il duodeno, lo stomaco,

lesofago e anche la bocca, anche se

l'interessamento di queste sedi è raro

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ANATOMIA PATOLOGICA

1)localizzazioni segmentarie → sono colpiti

più segmenti intestinali con i tratti interposti che

sono normali → lesioni a salto

2) è una patologia transmurale con interessamento

a tutto spessore con aggregati linfoidi,

l'ulcerazione focale e i granulomi.

3)cronicizzazione dell' infiammazione: fibrosi;

alterazioni architetturali della mucosa: i villi

diventano atrofici e diminuiscono in dimensioni e

numero.

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ANATOMIA PATOLOGICA

L' attivazione dei linfociti T e dei macrofagi

rappresenta una caratteristica del M. di

Crohn → prevale una risposta

immunitaria di tipo cellulomediata,

associata alla prevalente attività e rilascio

di mediatori dai linfociti T helper . Nella

mucosa intestinale vi sono aumentati

livelli di citochine infiammatorie che

innescano e perpetuano il processo

infiammatorio.

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SINTOMATOLOGIA CLINICA

- diarrea cronica o notturna → più

di 6 settimane non emorragica

macroscopicamente

- dolore addominale → continuo

esacerbato con la digestione

- febbre/febbricola → serale, in

genere nel pomeriggio, fino a 38-38,5

gradi per liberazione di piretogeni

endogeni.

- calo ponderale/ anoressia → per

malassorbimento

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COMPLICANZE

1) stenosi intestinali

2) fistole intestinali: tra segmenti adiacenti o

con altri organi (vescica/cute)

3) ascessi

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DIAGNOSI

Esami ematochimici alterati::

- anemia ipocromica sideropenica(da perdita,

aumentato consumo e ridotto apporto) e

macrocitica megaloblastica(da ridotto

assorbimento di vitamina B12 ed acido folico).

Leucocitosi

- aumento della VES, PCR

- ipoalbuminemia, ipocolesterolemia ed

ipotrigliceridemia(da malassorbimento)

-alterazioni idro-elettrolitiche (secondarie alla

diarrea cronica).

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DIAGNOSI

-Endoscopia + Biopsia : svolge un ruolo

importante nella diagnosi e nella gestione

Reperti:infiammazione cronica segmentaria della

mucosa, ulcerazioni aftoidi, ulcerazioni

longitudinali e l'aspetto ad acciottolato alternati

al normale aspetto della mucosa circostante.

Le lesioni infiammatorie a salto alternate ai

segmenti intestinali sani → reperto caratteristico

TAC/RMN per lo studio delle complicanze e per le

manifestazioni extra-intestinali

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RCU

Le lesioni interessano esclusivamente

mucosa e sottomucosa.

Si estendono in senso caudo-craniale

in modo continuo fino a raggiungere,

ma mai a superare, la valvola

ileocecale

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Localizzazione

in circa il 40-50% dei casi la malattia è

limitata al retto e al sigma, nel 30-

40% si estende oltre il sigma, senza

comunque interessare tutto il colon, e

nel 20% colpisce l'intero colon.

Uno degli aspetti che rendono grave la

malattia è la sua estensione.

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RCU: decorso clinico

La colite ulcerosa si caratterizza per

un’alternanza di fasi in cui la malattia è in

remissione, con relativo benessere del

paziente, e fasi in cui la malattia è attiva,

con sintomi che compromettono la qualità

di vita del paziente. La patologia colpisce

inizialmente la zona del retto, ma può

estendersi anche a tutto il colon in modo

più o meno ampio, in funzione della

gravità dell’infiammazione.

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DIAGNOSI

1) Alterazioni ematochimiche: aumento indici

di flogosi, leucocitosi, piastrinosi, anemia

2) Colonscopia --> ruolo chiave nella diagnosi e

nella valutazione dell'estensione e della gravità

della malattia . Le biopsie della mucosa sono

utilizzate per confermare la diagnosi ed indicare

la terapia iniziale.

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COMPLICANZE

1) Perforazione → il colon, la cui parete è infiammata

può rompersi e riversare il suo contenuto nel peritoneo

causando peritonite.

2) Megacolon → nel 5% degli attacchi. Paralisi del

colon che tende a distendersi con perdita di motilità.

L'alterazione della parete fa si che tutti i prodotti

antigenici tossici derivati dalla flora batterica e

dall'alimentazione presenti nel colon attraversino la

barriera intestinale; si determina uno stato tossiemico

generalizzato.

3) Emorragia

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rcu

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TERAPIA delle MICI

TERAPIA MEDICA

1) salicilati

2) gluco-corticoidi nelle fasi acute

3) immunosppressori

4) biologici → anticorpi monoclonali contro i

mediatori della flogosi (anti TNFalfa)

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Nelle riacutizzazioni della malattia, è

imperativo mantenere un adeguato

apporto calorico-proteico per prevenire le

complicanze legate alla malnutrizione e al

deficit di micronutrienti.

Il supporto nutrizionale mira ad evitare quei

prodotti che possono aggravare la

sintomatologia, quali scorie, zuccheri

raffinati, grassi e alcool, incrementando

l’apporto di liquidi.

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TERAPIA CHIRURGICA

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INDICAZIONI a

TERAPIA CHIRURGICA1) megacolon tossico

2) perforazione

3) emorragia colica massiva

4) stenosi/fistole

5) profilassi del cancro

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DIETA

Nelle riacutizzazioni della malattia, è

imperativo mantenere un adeguato

apporto calorico-proteico per prevenire le

complicanze legate alla malnutrizione e al

deficit di micronutrienti.

Il supporto nutrizionale mira ad evitare quei

prodotti che possono aggravare la

sintomatologia, quali scorie, zuccheri

raffinati, grassi e alcool, incrementando

l’apporto di liquidi

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DIETA