Malaterra 30 11 2011

28
M a, d’altronde, da Acquedotto Pu- gliese in poi pas- sando per l’Ente Sviluppo e l’Ente Irrigazione, non sono decenni che i cugini pugliesi gratuitamente o quasi governano la nostra risorsa idrica?. Con questo interrogativo atroce, la nostra Verde Tartaruga Parlante- il mi- tico Egò- la scorsa setti- mana, ha lanciato il suo anatema nei confronti della classe politica lucana- sia di maggioranza che di op- posizione- colpevole, per inciucio, debolezza e anche per illeciti arricchi- menti personali, di essersi lasciata rubare le nostre ri- sorse idriche.Vigliacchi, approfittatori,incapaci, as- sociazione a delinquere ma soprattutto nemici dei lucani e della loro terra: tutto ciò- denuncia Egò- che ha contraddistinto chi avrebbe dovuto difendere gli interessi lucani Anno I numero 3 - 30 Novembre 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 24874 Direttore responsabile: Antonio Savino L’ORA DELLARICOSTRUZIONE Il mondo in sé non sarebbe neanche male, se non ci fosse la gente a rovinarlo Anonimo D o’ con piacere il mio perso- nale benvenuto al settima- nale “Malaterra” di Antonio Savino e Saro Zappacosta, un gior- nalista e opinionista politico che stimo molto. E mi complimento per il bel titolo (paradossale) che è stato dato a questo giornale, perché la Lu- cania, come ben sappiamo tutti noi che l’amiamo, è una terra bellissima e struggente, e dunque è una “buo- naterra”, benché si lotti da sempre contro l’aridità, le frane, lo spopola- mento e la petrosità collinare. Epperò c’è qualcosa, in questa “buo- naterra” che amiamo, che ammala da troppi anni gli animi e le menti di chi vi nasce, e questo qualcosa (questa malattia) si è chiamato nella storia in tanti modi diversi: ora latifondo, ora emigrazione, ora malaria, ora corru- zione, ora analfabetismo, ora clien- telismo, ora miseria, ora terremoto, ora classismo (ma l’elenco sarebbe assai lungo). Dunque per poter ap- pieno amare e glorificare questa “buonaterra” che è la Lucania, gli uomini liberi e indipendenti come Zappacosta sono costretti a denun- ciare ogni giorno la “malaterra”, e L’ORA DELLA DISTRUZIONE PERLINE -Dillo a me -Mondo web -Arte -Cinema teatro mu- sica -Comics -Bazar Vita Vita da pensionati da pensionati Continua a pagina 5 Saro Zappacosta Continua a pagina 4 Andrea Di Consoli I bravi e gli odierni Don Rodrigo locali Egò a pagina 8 Imparare a tutte le età si può Santopietro a pagina 21 L’amore per il verde di una giornalista Di Palma a pagina 14

description

News , Sport , Equitazione Lucana

Transcript of Malaterra 30 11 2011

Page 1: Malaterra 30 11 2011

Ma, d’altronde, da

Acquedotto Pu-

gliese in poi pas-

sando per l’Ente Sviluppo

e l’Ente Irrigazione, non

sono decenni che i cugini

pugliesi gratuitamente o

quasi governano la nostra

risorsa idrica?.

Con questo interrogativo

atroce, la nostra Verde

Tartaruga Parlante- il mi-

tico Egò- la scorsa setti-

mana, ha lanciato il suo

anatema nei confronti della

classe politica lucana- sia

di maggioranza che di op-

posizione- colpevole, per

inciucio, debolezza e

anche per illeciti arricchi-

menti personali, di essersi

lasciata rubare le nostre ri-

sorse idriche.Vigliacchi,

approfittatori,incapaci, as-

sociazione a delinquere

ma soprattutto nemici dei

lucani e della loro terra:

tutto ciò- denuncia Egò-

che ha contraddistinto chi

avrebbe dovuto difendere

gli interessi lucani

Anno I numero 3 - 30 Novembre 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 24874 Direttore responsabile: Antonio Savino

L’ORA

DELLA RICOSTRUZIONE

Il mondo in sé

non sarebbe

neanche male,

se non ci fosse la

gente a rovinarlo

Anonimo

Do’ con piacere il mio perso-

nale benvenuto al settima-

nale “Malaterra” di Antonio

Savino e Saro Zappacosta, un gior-

nalista e opinionista politico che

stimo molto. E mi complimento per

il bel titolo (paradossale) che è stato

dato a questo giornale, perché la Lu-

cania, come ben sappiamo tutti noi

che l’amiamo, è una terra bellissima

e struggente, e dunque è una “buo-

naterra”, benché si lotti da sempre

contro l’aridità, le frane, lo spopola-

mento e la petrosità collinare.

Epperò c’è qualcosa, in questa “buo-

naterra” che amiamo, che ammala da

troppi anni gli animi e le menti di chi

vi nasce, e questo qualcosa (questa

malattia) si è chiamato nella storia in

tanti modi diversi: ora latifondo, ora

emigrazione, ora malaria, ora corru-

zione, ora analfabetismo, ora clien-

telismo, ora miseria, ora terremoto,

ora classismo (ma l’elenco sarebbe

assai lungo). Dunque per poter ap-

pieno amare e glorificare questa

“buonaterra” che è la Lucania, gli

uomini liberi e indipendenti come

Zappacosta sono costretti a denun-

ciare ogni giorno la “malaterra”, e

L’ORA

DELLA DISTRUZIONE

PERLINE

-Dillo a me

-Mondo web

-Arte

-Cinema teatro mu-sica

-Comics

-Bazar

VitaVita

da pensionatida pensionatiContinua a pagina 5

Saro Zappacosta

Continua a pagina 4

Andrea Di Consoli

I bravi

e gli odierni

Don Rodrigo

locali

Egò a pagina 8

Imparare

a tutte

le età si può

Santopietro a pagina 21

L’amore

per il verde

di una

giornalista

Di Palma a pagina 14

Page 2: Malaterra 30 11 2011

2 30 NOVEMBRE 2011

Mario Monti ha detto che gli italiani sa-

ranno diligenti e faranno i "compiti a

casa". Rispetteranno gli impegni comuni a

suon di (anche se in maniera implicita) la-

crime e sangue. E gli altri faranno lo stesso?

�on sembra. Al termine dell'insignificante

vertice di Strasburgo, dove in fretta e furia (di facciata) si è cercato

di ricorrere ai ripari. La catastrofe sui mercati soffia sul collo ed è

necessario trovare soluzioni imminenti. Per i risparmi si raschiano il

fondo del barile, la moneta circola sempre meno,la produzione interna

e la conseguente esportazione arranca, gli investitori latitano. Fran-

cia e Germania continuano a comportarsi da primi della classe, visti

gli esiti della riunione. L'intento è vedere rafforzata la moneta co-

mune. Ma poi quando si va a spluciare il capitolo soluzioni, ognuno

ne propone diversi. La Merkel non ci sta

a viaggiare in economic class insieme al

resto della truppa, proponendo un mo-

dello ultraliberistico: degli eurobond se ne

può fare a meno poichè frenano la crescita.

Per cui bisogna pompare concorrenza,

premiando solo i virtuosi. Il ridanciano Sarkozy propone invece un

pacchetto in funzione di salvataggio per i paesi in difficoltà (molti dei

quali carichi di titoli tossici). Quello che spetterebbe alla Bce, se con-

trollasse davvero l'eurozona. Francia e Germania, insomma, conti-

nuano a ragionare in maniera diversa. Monti un colpo ad effetto l'ha

sferrato, ricordando che proprio furono loro- paragrafo sanzioni- a

snobbare il patto di stabilità, nel 2003. E questo appunto non è stato

gradito.

SineLinea

Nicola Melfi

INTENTI

Berlusconi chiede di «dare tempo per lavorare a

Monti», ma la nomina a sottosegretario di Giampaolo

D’Andrea, l'unico "politico lucano" della squadra, in-

fiamma il centrodestra. Il Pdl protesta. «Nulla di per-

sonale verso D’Andrea, ma la decisione di nominare

un politico come lui in un esecutivo tecnico tradisce

la ragione costitutiva del governo.

LE �OMI�E - Ecco dunquei nomi della nuova squadradi governo: oltre a Vittorio

Grilli, vice ministro, all’Economiaentrano come sottosegretari ancheVieri Ceriani e Gianfranco Polillo.Mario Ciaccia è stato nominato vi-ceministro al ministero dello Svi-luppo Economico con delega alleInfrastrutture. Sottosegretari allostesso ministero, Claudio De Vin-centie Massimo Vari. Carlo De Ste-fano, Giovanni Ferrara e SaverioRuperto sono stati nominati sotto-segretari all’Interno GiampaoloD’Andrea e Antonio Malaschini,già segretario generale del Senato,saranno i nuovi sottosegretari aiRapporti con il Parlamento. CarloMalinconico, attuale presidentedella Fieg, è stato nominato sotto-segretario all’Editoria. Paolo Pe-luffo, consigliere della Corte deiConti e consulente del presidentedel Consiglio per il 150esimo an-niversario dell’Unità d’Italia, è in-vece sottosegretario allaComunicazione e all’informazione.Al Welfare, nuovo viceministro èMichel Martone e sottosegretarioCecilia Guerra. Filippo Milone eGianluigi Magri sono invece statinominati al ministero della Difesa.Andrea Zoppini, professore univer-sitario a Roma 3 e Salvatore Maz-zamuto, sempre della stessauniversità, sono i nuovi sottosegre-tari alla Giustizia. Marta Dassù, di-rigente dell’Aspen Institute eStaffan De Mistura, con un lungopassato all’interno dell’Onu, sonosottosegretari agli Esteri. GuidoImprota è stato nominato sottose-gretario alle Infrastrutture. RobertoCecchi è stato nominato sottose-gretario ai Beni culturali. FrancescoBraga è stato nominato sottosegre-tario all’Agricoltura. All’Ambiente,sottosegretario è Tullio Fanelli.Elena Ugolini e Marco RossiDoria, sono stato nominati sottose-gretari all’Istruzione. Sottosegreta-rio alla Sanità è Adelfio ElioCardinale, attualmente vicepresi-dente dell’Istituto superiore di Sa-nità e in passato presidente

I NUOVI

SOTTOSEGRETARI

nazionale dei medici radiologi, oltre chepreside della Facoltà di medicina dell’uni-versità di Palermo. D’ANDREA, IL PDLPROTESTA - Con questa tornata di no-mine, che conferma l’intenzione di sce-gliere una squadra «tecnica» e di snellirela compagine governativa (da 40 vicemi-nistri e sottosegretari si è scesi a 28, di cui4 presso la Presidenza del Consiglio), ilpremier chiude la partita sulla squadra,per concentrarsi sul Consiglio dei ministridel 5 dicembre. In realtà, proprio sullacomposizione «tecnica» si è scatenata laprima polemica contro il governo. Il pre-sidente dei senatori del Pdl Maurizio Ga-sparri ha criticato l’indicazione diGiampaolo D’Andrea a sottosegretario aiRapporti con il Parlamento. «L’ostina-zione con cui lui stesso o chi per lui havoluto l’inserimento nel Governo del-l’onorevole D’Andrea non giova alla re-putazione dell’esecutivo. Avevamochiesto che non ci fossero esponenti di di-retta emanazione politica e D’Andrea loè. Ci attendiamo da lui e dal Governo ungesto di coerenza, proprio per semplifi-care i rapporti con il Parlamento», hadetto Gasparri. Alla protesta di Gasparrisi sono uniti altri parlamentari del Popolodella Libertà. IL GIURAMENTO - Ilgiuramento dei sottosegretari è previstogià per martedì mattina alle 10 nella saladel Galeone di Palazzo Chigi] Un nuovoministro nel governo Monti Ciaccia(gruppo Intesa) vice di PasseraPatroni Griffi alla Funzione Pubblica.Grilli vice-ministro al Tesoro. Martedìmattina il giuramento al Quirinale

l

Il governo Monti ha completato la sua squadra con la lista di

viceministri e sottosegretari, ed un nuovo ministro, quellao

della Funzione Pubblica: a sostituire Renato Brunetta è stato

scelto Filippo Patroni Griffi, magistrato, classe 1995, che ha

ricoperto l’incarico tecnico di Capo dell’Ufficio legislativo del

Ministero della funzione pubblica per diversi governi prece-

denti, sia di centrodestra che di centrosinistra

La stanza

del direttore

Page 3: Malaterra 30 11 2011

Direttore Responsabile:A�TO�IO SAVI�O

Direttore Politico: SARO ZAPPACOSTA

,Redattori

AG�ESE ALBI�I, LUCA ARLOTTO,

DA�ILO CHIARADIA, , SERE�A DA�ESE,

MICHELA DI PALMA, FABRIZIO FIORI�I

SIMO�A MARGA�ELLA, LOREDA�A ROMA�ELLI,

GIUSI SA�TOPIETRO

Impaginazione &Grafica FRA�CESCO PIETRO FALOTICO

Stampa Martano Editrice Modugno (BA)

Reg. Trib. Potenza �°420 del 06 10 2011

Editore: ASD POTE�ZA EQUITAZIO�E

Direttore EditorialeA�TO�ELLA PRESTA CIRIGLIA�O

Direzione MarketingGIA��I PE��A

[email protected]

tel. 0971 24874Cell. 349 5774427

330 NOVEMBRE 2011

CHE BRUTTA VECCHIAIA

Come cambiano le pensioni: l’introduzione del metodo contributivo prorata

Tra gli interventi più proba-

bili in materia di stabilizza-

zione della spesa

previdenziale, l'introduzione del

«metodo contributivo pro rata» è

quello che ha destato il maggior in-

teresse e anche i timori di coloro

che sono prossimi alla pensione.

La riforma Dini aveva introdotto il

contributivo per i neo assunti dal

gennaio 1996 e per quelli che a tale

data vantavano meno di 18 anni di

anzianità contributiva; ma per tutti

quelli che avevano più di 18 anni di

contributi al dicembre 1995 i sin-

dacati avevano imposto di mante-

nere il vecchio metodo retributivo

basato sulle ultime retribuzioni. In

pratica la riforma aveva colpito i

più giovani lasciando immuni i la-

voratori con maggiore anzianità.

Ora il contributivo verrà applicato

anche a questi lavoratori, non ov-

viamente sull'intera pensione come

qualcuno temeva, ma solo per il pe-

riodo residuale della vita lavorativa;

infatti la pensione verrà calcolata

con il vecchio metodo retributivo

fino al 31 dicembre di quest'anno e

con il nuovo contributivo (concetto

del pro rata) a partire dal primo

gennaio 2012. Il provvedimento ri-

guarderà le platee di lavoratori, tra

gli 1,5 e i 2 milioni, che andranno

in pensione da qui al 2016 con un

massimo di 40 anni di contribu-

zione e 65 anni d'età; oltre tale data

la maggior parte dei retributivi puri

saranno in quiescenza.

Dal punto di vista della «cassa» il provve-

dimento non porta grandi risparmi, anche

se nella situazione data tutto è utile, ma è

importante, e bene ha fatto a proporlo il neo

ministro Elsa Fornero, perché lancia un

messaggio di equità tra le generazioni e

seppure tardivamente e non certo per colpa

del nuovo governo, spalma i sacrifici pen-

sionistici su tutti i lavoratori, giovani e an-

ziani; cosa che non era riuscita alla Dini ma

che era stata applicata nel 1997 dalla Sve-

zia che aveva introdotto la riforma mutuan-

dola proprio, una volta tanto, dalla nostra.

Come si evince dalle tabelle allegate, che

non tengono conto della revisione triennale

dei coefficienti di trasformazione, la ridu-

zione delle prestazioni è modesta per i la-

voratori dipendenti (non oltre il 2% con la

revisione dei coefficienti) e leggermente

più elevata per i lavoratori autonomi, per il

fatto che versano il 20% di contribuzione

contro il 33% dei dipendenti. Ma atten-

zione, il provvedimento non è solo equita-

tivo per i giovani ma lo è pure per coloro

che sono a fine carriera, a causa della at-

tuale crisi occupazionale. Infatti con il me-

todo retributivo la pensione viene calcolata

sulla base degli ultimi 10 anni per i lavora-

tori dipendenti e 15 per gli autonomi; in

pratica si poteva versare (stresso il concetto

per farmi capire) 1 euro per 25 anni e poi

1.000 € negli ultimi 10 o 15 e si sarebbe ot-

tenuta una pensione pari al 70 o 80% di

mille. E' il metodo che ha prodotto la mag-

gior parte del debito previdenziale. I redditi

quindi crescevano o venivano fatti crescere

soprattutto negli ultimi anni per avere, a

vita, una pensione più alta; ma la crisi oggi

colpisce proprio quelli a fine carriera, ne ri-

duce i salari e redditi e quindi penalizza la

pensione. Con il contributivo si salvano gli

ultimi anni retributivi maturati fino al 31

dicembre 2011 mentre tutto ciò che acca-

drà dopo il gennaio 2012 non influirà sul

grosso della pensione ma solo sulla piccola

parte calcolata con il contributivo.

Anche la proposta della Fornero

sulla revisione delle finestre mobili

è veramente apprezzabile; infatti

se lo Stato desidera la fiducia dei

cittadini deve assolutamente evi-

tare provvedimenti che vengono

giudicati in gergo «una fregatura».

Tra queste la più eclatante è la re-

gola che impone 12 o 18 mesi di

lavoro in più a chi ha maturata i 40

anni di servizio; in pratica si obbli-

gano i lavoratori dipendenti a pa-

gare contributi sociali pari al 33%

o, se autonomi, il 20% del loro

reddito senza avere un euro di pen-

sione in più. La stessa idea delle fi-

nestre mobili aumenta

fittiziamente l'età di pensiona-

mento; nella vicina Svizzera

quando uno matura i requisiti per

la pensione fa domanda e dopo

massimo tre mesi va in quie-

scenza; da noi in modo bizantino

deve restare 12 mesi o più e il ter-

mine dovrebbe aumentare nei

prossimi anni. Meglio agire in

modo più trasparente aumentando

le età di pensionamento a 63/64

anni per tutti, uomini e donne, e

prevedere uscite di anzianità fles-

sibili tra queste età e i 68/70 anni;

ovviamente più si lavora e mag-

giore sarà la pensione.

(Corriere.it)

Page 4: Malaterra 30 11 2011

4 30 NOVEMBRE 2011

L’ORA DELLA DISTRUZIONEPer difendere la “buonaterra”, purtroppo ci tocca sporcarci

le vesti e le mani con questa “malaterra” di arroganti

questa “malaterra” non si iden-

tifica affatto (come taluni di-

cono in malafede ben

remunerata) con mali cance-

rosi quali la mafia, la camorra

e la ‘ndrangheta (sappiamo

bene che in Lucania il crimine

organizzato non esiste), ma

con chi rapina risorse e spe-

ranze per interesse (di partito e

personale), costruendo su tale

rapina un chiuso e granitico

consenso sociale e politico,

sempre più indifferente verso

chi ama disinteressatamente la

Lucania, verso chi è costretto a

emigrare per bisogno, verso

chi esprime dissenso politico e

culturale, verso le intelligenze

e le professionalità non sotto-

messe a un potere gerarchiz-

zato e vendicativo.

Il centrosinistra che governa la

Regione Basilicata – pur es-

sendo la somma algebrica di

parte della cultura cattolica,

comunista e socialista, e dun-

que democratica, attenta stori-

camente ai bisogni e alle

aspettative delle classi umili e

subalterne – esprime da molti

anni a questa parte una classe

dirigente illiberale, arrogante,

padronale e maneggiona che

costruisce il proprio consenso

elettorale su metodi degradanti

e umilianti quali il clientelismo

(dare o promettere lavoro,

spesso negli enti pubblici, sol-

tanto ai propri “clienti”), il

voto di scambio (dare o pro-

mettere il lavoro, spesso negli

enti pubblici, in cambio di

voti), la nomina ai vertici degli

enti regionali e sub-regionali di

uomini politici o “manager”

direttamente riconducibili al

centrosinistra (spesso senza

nessuna eccellenza curricu-

lare), l’utilizzo sistematico e

scientifico del bisogno sanita-

rio (attraverso medici e primari

“nominati”), trasformando in

tal modo diritti costituzionali

in regalie e “favori”, e, infine,

la trasformazione dei partiti da

organizzata (e dunque controllata, ri-

cattata) dalla culla al cimitero.

Vedremo in futuro se questo centro-

destra saprà anche dire una parola di

verità e di coraggio sulle troppe ano-

malie mediatico-giudiziarie lucane.

Per intanto speriamo che la battaglia

del centrodestra lucano non abbia

come unico scopo quello di sostituire

le facce e le voci di via Verrastro, per-

ché il cambiamento che ci aspettiamo

è profondo, radicale, non nominale,

non formale, ma sostanziale. Sarà ov-

viamente il tempo a dirci se varrà la

pena puntare fino in fondo –senza ri-

serve – su

q u e s t o

centrode-

stra rinno-

vato di

Basilicata.

C o m u n -

que, visto

che le ri-

sorse pub-

bliche (i

t r a s f e r i -

m e n t i

dallo Stato

agli enti

regionali) scarseggiano ogni giorno di

più, è bene che da subito i cittadini lu-

cani imparino a pretendere dalle

classi dirigenti poche e chiare cose:

una spesa oculata ed efficiente per ga-

rantire i servizi sociali essenziali (in

specie sanitari, nei quali ci sono spre-

chi, inefficienze e interessi inauditi),

una vera programmazione infrastrut-

turale, un controllo oggettivo e scien-

tifico delle condizioni ambientali,

l’affidamento delle direzioni sanitarie

a personale manageriale e non di pro-

venienza partitica, lo snellimento bu-

rocratico, e una totale exit-strategy in

materia economica, perché la Re-

gione non può avere come compito

quello di creare lavoro o di finanziare

(tipo banca pubblica) le imprese

(quando lo fa, fallisce quasi sempre e,

anche se fallisce, ne approfitta co-

munque per fare clientelismo con il

pubblico danaro), ma quello di favo-

rire buone condizioni ambientali di

partenza delle imprese e delle indu-

strie (senza frapporsi viscidamente

luoghi di pubblica discussione e di

pubblica e dialettica selezione delle

classi dirigenti in una ristretta cabina

di regia oligarchica dove poche per-

sone decidono i destini (individuali, e

dunque collettivi solo per somma al-

gebrica) di molte migliaia di persone.

Se questa è la sinistra nei cui valori io

da ragazzo mi formai con infinte spe-

ranze (essendo figlio di contadini lu-

cani emigrati in Svizzera), allora

ammetto pubblicamente di non essere

più di sinistra (e taccio per carità di

patria il tema del garantismo e del-

l’autonomia della politica, proprio

non com-

p r e n -

d e n d o

come ci si

sia potuti

r i d u r r e ,

non solo

nel cen-

trosinistra

lucano, a

e s s e r e

così su-

balterni a

poliziotti,

uscieri di

tribunale, magistrati in odor di candi-

datura, killer mediatici e “finte barbe”

in perenne spola tra procure e reda-

zioni di giornali). Ma tant’è, anche se

non diremo mai ipocritamente – a

prescindere – di “avere fiducia nella

magistratura”.

E perciò ammetto senza difficoltà di

guardare con favore al centrodestra

lucano, perché almeno il centrodestra

lucano da qualche tempo a questa

parte lotta duramente contro il neo-

feudalesimo di questa classe dirigente

(contro il patetico culto della perso-

nalità che il Presidente della “junta”

ha imposto ai suoi scribi e travet),

chiede trasparenza ed efficienza am-

ministrativa, chiede “più società e

meno politica”, ovvero più libertà,

più iniziativa individuale, più dinami-

smo sociale e culturale, e meno assi-

stenzialismo, meno paternalismo,

meno arroganza, meno sprechi, meno

corruzione, meno cultura pubblica,

meno convinzione che la vita dei cit-

tadini debba essere programmata e

per chiedere assunzioni o altri

“contributi” o contiguità), che

sempre però devono nascere

da un estro della vocazione in-

dividuale, perché la storia eco-

nomica della Lucania è anche

la storia del fallimento dell’in-

dustria e delle imprese pubbli-

che o para-pubbliche.

Quindi non si tratta solo di

cambiare una classe dirigente,

ma di cambiare la mentalità

politica lucana e, di conse-

guenza, di smantellare un vero

e proprio “sistema” oligar-

chico che riesce a controllare

(a comprare) finanche il dis-

senso, l’antipolitica, il giusti-

zialismo, perché consulenze e

prebende varie vengono utiliz-

zate da alcuni anni (dilapi-

dando le casse regionali) come

“argomenti” politici (eviden-

temente irresistibili). Perciò

questo per me – non ho diffi-

coltà a dirlo – è per forza di

cose il tempo della distru-

zione. Verrà certamente il mo-

mento della costruzione; per

intanto, però, che si butti giù –

ognuno per come può – questo

cattivo regime sovietico di

provincia, questo teatrino di

politicanti senza arte né parte

in affannosa ricerca di sudditi

e di uomini da tenere appesi al

filo delle promesse.

Per difendere la “buonaterra”,

purtroppo, ci tocca sporcarci

le vesti e le mani con questa

“malaterra” di arroganti. Ov-

viamente in questa lunga tra-

versata nel deserto faremo

finta di non vedere i rivoltosi

che si venderanno per un

piatto di lenticchie, e faremo

finta di non sapere che tanti ri-

voltosi utilizzeranno la rivolta

per contrattare meglio il

prezzo del proprio tacere. Per-

ché così va la vita non solo in

questa bellissima “malaterra”

che è la Basilicata.

segue dalla prima

Andrea Di Consoli

Andrea Di Consoli

Page 5: Malaterra 30 11 2011

della sinistra vuoi per la provenienzadella stessa esperienza politica, vuoiper la provenienza dello stesso terri-torio, vuoi per accordi scientementeconclusi al fine della formazione diun vero e proprio comitato di affaritrasversale che copre ogni settoredella società e della società lucana.C’è da augurarsi- sostiene il miticoEgò- che ci siano ancora dei ’lucidifolli’ disposti ad impegnarsi nel-l’agone politico per gli interessi ge-nerali economici della comunitàlucana’. Ciò premesso, voglio rassi-curare il mitico Egò. È vero: ci sonouomini di centro destra che possonofar voltare pagina alla nostra storia;però non sono certamente i compagnidi merenda individuabili nell’ex ver-tice del PDL. Personalmente li ho giàindividuati in sede di commento suirisultati precongressuali del partito lu-cano di Alfano indicando, 3 settimanefa, i nominativi di un gruppo vin-

530 NOVEMBRE 2011

L’ORA DELLA RICOSTRUZIONE

“Tocca agli uomini di destra, Rosa, Venezia,Pace, Naborre e Larocca del PDL

e non l’ha fatto.Di conseguenza, la Puglia haavuto gioco facile ad appro-priarsi dei tesori naturali dei lu-cani ma, soprattutto, a menarele danze, dirigere i nostri am-ministratori, schiacciarli comevermi indegni, e comandaresui lucani, ignari su quanto èaccaduto, all’oscuro del furtoperpetrato ai loro danni conti-nuamente negli anni; chehanno permesso, tuttavia, ainostri politici- di maggioranzae di minoranza- di arricchirsisfacciatamente alle nostrespalle.Non si spaventino, i nostri let-tori, non si meraviglino: pur-troppo fa parte del passato.Pensino al futuro, per cui inco-mincino a convincersi chequanto il nostro organo di in-formazione denuncia settima-nalmente, purtroppo rispondeal vero e di conseguenza, fac-ciano si che i nostri appelli nonrestino lettera morta: agire diconseguenza. Come? Sarà ar-gomento di un altro articolo,perché ora, quello che conta èricordare ciò che la NostraVerde Tartaruga Parlante- ilmitico Egò- ha denunciato lasettimana scorsa.Innanzitutto il suo attacco allaclasse politica: ‘È quanto mainecessario che gli uomini dicentro-destra decidano cosafare del loro futuro politico esociale, perché è certo che vi èun sodalizio coeso teso a nonmodificare gli equilibri politiciper consentire a ex banchieried ex portaborse, attraverso ilcontrollo del consenso, siadella maggioranza sia dell’op-posizione, di attingere a pienemani dalle risorse del territo-rio e da ogni attività econo-mica che da esso promana: dalpetrolio all’acqua, dal gas aifanghi petroliferi, dai finanzia-menti pubblici alle discaricheper una continua, artata emer-

genza rifiuti al solo fine di accumu-lare ricchezze personali’.Chi sono questi ex banchieri ed exportaborse lucani che dalla Pugliacondizionano e corrompono questalocale e fecale classe politica lucanadi maggioranza e di opposizione (fatti salvi pochi uomini onesti, chetutti conoscono) creando così un’as-sociazione a delinquere per usurpareai lucani le loro risorse idriche?Egò non fa nomi: li lascia intendered’altronde, chi siano non importa. Itraditori della terra lucana non vannoneppure nominati: possibilmente,vanno schiacciati; sicuramente però,vanno combattuti. E la nostra VerdeTartaruga Parlante facilmente indivi-dua i difensori della Lucania quandoafferma che :’per tali obiettivi ambi-zioni ci vogliono gli uomini adeguati(alcuni uomini di centrodestra,ndr)non quelli che per tre lu-stri hanno partecipato alle merende

cente, individuabili in GianniRosa ( nuovo leader acclamatoe voluto dalla base) AurelioPace, Camillo Naborre e Lo-renzo Larocca di diversa ori-gine politica, ma uniti in un’identità spirituale e intellet-tuale ispirata all’onestà e co-muni valori ideali.Bene, lo ribadiamo: sono co-storo che –se uniti- potrannosalvarci da un futuro vergo-gnoso come il presente, unita-mente ad altri lucidi folli.D’altronde anche quell’im-menso giornalista (per profes-sionalità, cultura e sensibilitàumana) che si chiama AndreaDi Consoli, mercoledì 23 no-vembre ha affermato sul Quo-tidiano quanto segue:-Aspettiamo con ansia i Con-gressi Provinciali del PDL,perché Il PDL sta gettando lebasi per un nuovo corso poli-tico, anche se in futuro, allasacrosanta denuncia di un si-stema corrotto clientelare eoligarchico, andrà affiancatae dunque esplicitata una vi-sione d’insieme della Basili-cata, benché una buona edefficiente spesa pubblica siagià un primo passo irrinuncia-bile. Seguiremo perciò con at-tenzione le mosse di GianniRosa, Mario Venezia e AurelioPace e speriamo che il conso-ciativismo rinunciatario deiTaddei e dei Pagliuca scendapresto nel dimenticatoio’.Identità di vedute, quindi , trachi scrive questa nota e An-drea Di Consoli: hanno fiducianegli stessi uomini. Lo ricor-dino bene Gianni Rosa, MarioVenezia, Aurelio Pace, Ca-millo Naborre e Lorenzo La-rocca.In fondo in fondo, vogliamosolo quello che voglionoloro:onestà e rinnovamento.

Saro Zappacosta

segue dalla prima

Mario Venezia

Camillo Naborre

Aurelio Pace

Gianni Rosa

Lorenzo Larocca

Page 6: Malaterra 30 11 2011

6 30 NOVEMBRE 2011

DAL FREDDO DEI TREMONTI

AL GELO DEL MONTI

Riflessioni in libertà

Viste le attese riposte

nel Governo dei su-

pertecnici che a detta

della stampa nazionale

avrebbe calmierato i mercati

finanziari, fatto abbassare lo

spread, ridotto il tasso di in-

teresse sui titoli sovrani, è da

credere che erano per dirla

con Bossi “tutte balle”. A

quindici giorni dal suo inse-

diamento l’esecutivo non ha

ancora messo mano alle no-

mine dei viceministri e sotto-

segretari né chiarito il

programma di equità che fin

dal primo giorno ha annun-

ciato; se non fosse per l’in-

dubbia serietà del Presidente

Monti ci sarebbe da credere

ad una bufala il pacchetto

misure che avrebbe portato

in visione alla Merkel e da

questi definito straordinario.

La verità è che la crisi non è

Italiana, la causa dello spread

alle stelle non era Berlusconi

(tanto che pur dimessosi i

tassi sono continuati a salire)

probabilmente alle cause del-

l’aggressione non è estranea

la mancanza di unità nazio-

nale, perché l’opposizione

pur di far cadere il nemico

operare scelte politiche. Purtroppo

non è difficile immaginare che la

soluzione tra qualche mese sarà

solo il ricorso alle urne in piena

crisi globale con miliardi andati in

fumo prelevate con manovre inique

a carico dei soliti noti. E allora, chi

dovrà ringraziare di tale “rosea” si-

tuazione l’Italiano medio? Dovrà in

primis ringraziare l’Inquilino del

colle la cui solerzia nel commissa-

riare la politica è stata fulminea,

dovrà ringraziare la stampa sinistra

che come corvi si sono nutriti a co-

mando del cadavere della nostra

economia, dovranno ringraziare il

signor no dello scranno alto della

Camera, i sinistri pettinatori di

bambole ed i falsi moralisti ecume-

nici di lungo corso politico. Infine

un grazie dovranno conservarlo per

Berlusconi è stato scientemente in-

curante del baratro economico che

la sua azione causava a ciò suppor-

tata dai corvi della carta stampata e

degli opinionisti di sinistra con l’

appoggio ecumenico dei terzopoli-

sti di Casini & C.

Costoro se avessero avuto vera-

mente a cuore le sorti del nostro

paese avrebbero propeso per una

tregua politica (più volte invocata

dal Presidente Berlusconi) lavo-

rando per il bene comune e invece,

pur di assurgere a ruoli di governo

attraverso i tecnici, l’opposizione,

incapace di governare con il con-

senso del Popolo, è stata disposta a

tutto, con il risultato che lo Stato

Italiano si ritrova ad essere com-

missariato oltre che da Banca In-

tesa, da tecnocrati incapaci di

i prelati che non gradiscono

intromissioni nei loro affari

di stato ma amano introdursi

sibillinamente negli affari

della politica Italiana, e, da

ultimo, i consigliori del Pre-

sidente Berlusconi che lo

convinsero nell’estate del

2010 che sarebbe stato me-

glio ingaggiare alcuni parla-

mentari per sostituire gli

adepti del transfuga di Mon-

tecarlo invece di propendere

per immediate elezioni che

avrebbero portato un con-

senso ancora maggiore al

PdL.; forse che temevano di

perdere lo scranno romano e

con esso i suoi benefici?

Presidente Berlusconi, la

prossima volta si fidi del suo

istinto quello di sicuro non

lo tradisce, trascuri chi per

non contrariarla Le dice si, a

prescindere , la critica e il

confronto, spesso migliora e

se in ultima analisi dovesse

sbagliare meglio farlo per

colpe proprie che per defi-

cienze altrui.

La verità è che la crisi non è italiana ma riguarda l’Europa intera

Page 7: Malaterra 30 11 2011

Adesso il nostro impegno è pensare e co-

struire il miglior PDL possibile per i pros-

simi anni. I pilastri dovranno essere solidi

e saranno proprio i coordinatori provinciali

a dover fare la differenza rispetto ad un pas-

sato in cui l’organizzazione sul territorio e

l’attività politica, in una provincia come

quella di Potenza, così grande e così diffi-

cile, non hanno brillato. Anche la città ca-

poluogo affronta un’importantissima sfida.

Gli ultimi risultati per le elezioni comunale

del PDL sono stati i più disastrosi in asso-

luto, con soltanto il 12% del consenso. Il

capoluogo deve voltare pagina e dare vita

ad un nuovo capitolo, fatto di rinnova-

mento, di qualità e di grandi energie. Ad

oggi infatti il capoluogo di regione non ha

una sua sezione cittadina e non ha il suo se-

gretario da anni, una situazione non certo

edificante per un partito che vuole essere

forza di governo nella città e nella regione.

La Basilicata, la Provincia di Potenza e il

comune capoluogo pur nei risultati eletto-

rali scadenti, hanno un profondo bisogno

di costruire un’alternativa valida e credibile

ad un centro sinistra fallimentare nella ge-

stione amministrativa a tutti e tre questi li-

velli. Rinnovamento, qualità, grandi

capacità e soprattutto un’identità ben defi-

nita e distante anni luce dal centro sinistra

attuale, sono i pilastri per un grande Popolo

delle Libertà di Basilicata per costruire fi-

nalmente grandi vittorie elettorali.

730 NOVEMBRE 2011

CHI BEN COMINCIA E’ A META’ DELL’OPERA

Chiuso il tesseramento, si apre adesso la fase

della riorganizzazione del PdL lucano

La nomina di un nuovo segre-

tario nazionale del Popolo

della Libertà, Angelino Al-

fano, rappresenta un importante sti-

molo per tutto il partito per tentare

di portare nuova linfa e nuove ener-

gie al partito più grande d’Italia.

Partire dalla base, promuovendo

congressi provinciali e comunali,

con nuove regole, con l’elezione di-

retta dei tesserati, senza possibilità

di delega, è a mio parere il miglior

inizio che ci potesse essere. La Ba-

silicata e in particolare la provincia

di Potenza in vista dei congressi

hanno vissuto una intensissima fase

di tesseramento, che ha portato tra

l’altro ad un risultato finale decisa-

mente positivo, oltre 10 mila tesse-

rati. Chiuso il tesseramento, si apre

adesso la fase della riorganizza-

zione del partito sul territorio lu-

cano. Grazie alla stretta

collaborazione con il Vice Coordi-

natore Regionale del PDL, il consi-

gliere Gianni Rosa, ho avuto la

fortuna di vivere un periodo di

grandissimo impegno sul territorio

e di grandissima passione politica.

Credo che gli elettori lucani di cen-

tro destra possano nell'incredibile

entusiasmo politico di Gianni Rosa,

trovare un traino verso un futuro

importante del partito. Dietro il

consigliere regionale c'è una gran-

dissima squadra di persone, molti

giovanissimi, dotati di grandi capa-

cità e di valori fortemente identificativi

della storia della destra lUcana. Ho avuto

così la fortuna di incontrare e di riscoprire

una grande massa di sostenitori del centro

destra, un fiume di energie e di grande qua-

lità, un gran numero di lucani stanchi di es-

sere mal rappresentati e vogliosi di riuscire

a costruire finalmente una vera alternativa

a chi ci amministra da oltre 20 anni.

La voglia di rivalsa, di vittorie elettorali e

di cambiamento, sono la benzina fonda-

mentale per qualunque vittoria importante.

Nelle numerose riunioni, in tanti paesi,

negli incontri in tante famiglie, ho incon-

trato persone che soprattutto non hanno

nessuna voglia di arrendersi, ma che ancora

vogliono combattere per tentare di affer-

mare un’idea differente di politica, di ge-

stione del potere e di Basilicata. Purtroppo

i risultati elettorali a carattere regionale,

non sono mai stati all’altezza di quelli che

si sono ottenuti in occasione delle elezioni

politiche, indicativo il risultato delle ele-

zioni politiche del 2008 in cui il 37% dei

lucani hanno votato per il PDL mentre alle

provinciali il solo il 18%. La storia del cen-

tro destra in Basilicata è certamente stata

sempre molto in salita, ma forse si sarebbe

potuto sfruttare meglio il grande traino of-

ferto dal Berlusconismo di questi 20 anni

per tentare di raggiungere anche in Basili-

cata risultati migliori.

Ma il passato oggi conta solo per trovare

soluzioni valide per costruire un futuro ben

diverso, un futuro di vittorie elettoriali.Al-

fano infatti ci ha subito dopo la sua nomina,

proiettati decisamente verso il futuro.

Alessandro Galella

Lettera di sostegno al Premier Monti, dalla loggia del grande oriente democratico. La parola ‘fratello’

ricorre undici volte: ‘Aiutaci a difendere l’Europa dalla speculazione’. Citati come affiliati anche

Obama e Draghi. Il senso dell’appello Venerabile maestro Gioele Magaldi è il seguente: fratello Monti,

per uscire dalla crisi il rigore e le tasse non bastano, ci vogliono eurobond e riforma del debito so-

vrano. Altrimenti tutta l’Europa sarà aggredita dalla speculazione che intende approfittare ( con profitti

quotidiani di portata colossale) dell’attuale ( e pianificata, tu sai anche bene da quali gruppi e oligar-

chie) e strutturale debolezza dell’eurozona’.

Di positivo c’è che si può contare ‘sul robusto e ufficiale viatico di un altro illustre FRATELLO MAS-

SONE come il PRESIDENTE OBAMA’ e sul fatto che ‘persino il FRATELLO MARIO DRAGHI sia ormai

intenzionato ad abbracciare nuove strategie’. In conclusione, ‘caro FRATELLO MONTI, durante il tour

europeo fatti valere e rigenera il potenziale prestigio dell’Italia’.

Firmato ( non prima del ‘consueto TRIPLICE FRATERNO ABBRACCIO’)’, i fratelli di Grande oriente

democratico’. Da noi nessun commento, aspettiamo le dimissione da Premier da parte di Mario Monti.

Fonte: ‘ il Quotidiano LIBERO’ di giovedì 24 novembre 2011.

DAL “PIZZINO” AL “PIZZONE”

INTELLETTUALE A CAVALLO

Il sindaco di Napoli De Magistris

chiama per il forum delle culture

Roberto Vecchioni. E lui chiede

220mila euro di compenso > :

finalmente e' arrivato

a" samarcanda" il "bastardo che sta'

sempre al sole...chiamami ancora

amore..per isoldi!"

Fabrizio Fiorini

Page 8: Malaterra 30 11 2011

8 30 NOVEMBRE 2011

GLI ODIERNI “DON RODRIGO” LOCALI

Riflessioni in libertà

ÈProprio vero: “i PromessiSposi”, capolavoro letterariodi Alessandro Manzoni, uno

dei più grandi scrittori Italianidell’800 è sempre attuale: come nelromanzo ambientato nel ‘600 ogniepoca ha i suoi Lorenzo (ambiente)e Lucia (comunità), i suoi Don Ro-drigo (industriali) e i suoi Bravi (sti-pendiati degli industriali di cuisopra), i suoi fra Cristoforo (NicolaBenedetto – Consigliere RegionaleIDV), i suoi don Abbondio (Re-gione) e la sua peste (inquina-mento). Parafrasando il capolavoroManzoniano abbiamo, novelli DonRodrigo con un passato da Capitanidi industria (con fondi pubblici econ tanto di epilogo giudiziario), poireinventati finanzieri (ovviamentedi matrice democristiana) per poi ri-tornar ad occuparsi di aziende, gra-zie a solidi rapporti politici a destrae a manca, nel settore dei rifiuti, iquali, forse unti dal signore o graziea rapporti con ex Ministri, e a quellicon ambienti limitrofi alla repub-blica (sia territorialmente che gior-nalisticamente), pensano che le loroattività, potenzialmente ad altissimorischio ambientale, debbano essereinsindacabili anche da parte di chi,legittimamente eletto e in rappre-sentanza di una comunità (NicolaBenedetto - novello Fra Cristoforo),

il rischio che alla fine la nostra regione si ri-ducesse al lazzaretto di Manzionana me-moria a causa di attività sfuggite ai necessarie previsti controlli soprattutto perché si trattadi reflui provenienti da attività industrialidella val Basento, rifiuti industriali prove-nienti da altri territori della Regione e rifiutiprovenienti da altre aree extra regionali. Maciò che più sconcerta è la impermeabilità di

alcune iniziative industriali a qualsiasi tipodi controllo come se esclusi, per grazia di-vina, da tali umane attività. Molto probabil-mente i controlli ove effettuatirisulterebbero negativi ma, se così è perchéostinarsi per sfuggire, a prescindere, ai con-trolli o ? I nostri territori, spoliati delle risorseenergetiche dalle quali derivano elemosinesotto forma di royaltis nella misura del 7%,pari ad 1/3 di quelli che vengono ricono-sciute a paesi del terzo mondo (in propositoMattei riteneva che riconoscere royaltis alla

attraverso l’ istituzione competente e per iltramite dell’Assessore delegato (AgatinoMancusi - novello Don Abbondio), chiedesolo di prestare attenzione politica ed istitu-zionale ad una attività oggettivamente ad al-tissimo rischio ambientale perché nondebba a ripetersi quanto avvenuto con Fe-nice. È appena il caso di sottolineare che leattività de qua, peraltro, sono svolte in pros-

simità di un’area ad altissima vocazioneagricola intensiva fonte di occupazione evolano economico di un territorio che inuno con il turismo contribuisce significati-vamente al PIL regionale e non vorremmoun giorno ritrovarci invece un territorio si-mile al casertano che grazie alle cure pro-dotte dalla malavita organizzata è diventatouna discarica di veleni e rifiuti tossici conripercussioni per la salute dei suoi residentie con un incremento esponenziale di pato-logie oncologiche. Non vorremmo correre

Libia del 15% era un furto); spoliatidella risorsa idrica grazie alla igna-via della nostra classe politica chene ha delegato il Governo impro-duttivo a chi è incurante delle suericadute sociali, depauperata nel-l’ambiente grazie alle esalazionidegli idrocarburi, e al dubbio smal-timento dei fanghi rinvenienti dalletrivellazioni, non possono rischiaredi subire anche un potenziale avve-lenamento. Il popolo lucano con-serva ancora intatta la memoria deldecreto Scanzano, e ciononostante,che tale errore provenga da deci-sioni centrali prese senza cogni-zione di causa ci può stare quelloche però è inammissibile è chedebba eventualmente avvenire per-ché qualche operatore locale ante-ponga il businnes, il propriotornaconto agli interessi generali at-tuali e delle generazioni future con-fortato in ciò dall’ignavia delleistituzioni locali. Auspichiamo cheil nostro Don Abbondio procedanelle attività Istituzionali di vigi-lanza e controllo utilizzando ognimezzo perché nessuno, nemmenoi novelli Don Rodrigo o Innominatiritengano di essere indenni dallenorme in difesa dell’ Ambiente edella salute dei lucani.

Il popolo lucano conserva ancora intatta la memoria del decreto Scanzano

Page 9: Malaterra 30 11 2011

930 NOVEMBRE 2011

UN SANTO SEMPRE PRESENTE A Tolve una interessante conferenza sui figli spirituali di Padre Pio

Nei giorni scorsi si è te-

nuta nella chiesa di San

Francesco in Tolve una

interessante conferenza sul tema

“Padre Pio ed i suoi figli spiri-

tuali”, relatore PADRE LU-

CIANO LOTTI. L’occasione è

stata il XXV° anniversario della

posa della statua marmorea di

Padre Pio nel comune di Tolve

del 19/10/1986. Luciano Lotti

noto per essere Direttore in Teo-

logia Spirituale e giornalista ha

parlato dei figli spirituali di San

Pio mettendo in evidenza alcune

di Padre Pio , una lettura mistagogica"

Lotti inoltre ha curato, per le edizioni

"Padre Pio da Pietrelcina " il libro

"Padre Pio, l'uomo e il santo"in occa-

sione della Beatificaizone di Padre Pio ,

e il testo "Pietre di bellezza e di santità"

sulla chiesa di San Pio da Pietrelcina in

san Giovanni Rotondo. Ha pubblicato

diversi articoli sulla spiritualità di Padre

Pio ed è collaboratore della RAI nella

rubrica "Ascolta si fa sera". Autore di

programmi televisivi religiosi è stato do-

cente di Teologia della comunicazione

presso l'Istituto Teologico "Santa

Fara"della facoltà Teologica Pugliese.

figure che in passato sono state molto

care alla cittadinanza tolvese. Padre

Lotti ha parlato anche di alcuni episodi

riferiti alla vita di san Pio. Tra l’altro il

padre è anche direttore della rivista

"Studi su Padre Pio". Docente di Teolo-

gia Dogmatica, Metodologia della ri-

cerca, filosofia della Religione e

Spiritualità di Padre Pio, Lotti svolge il

servizio di Direttore dell'ISSR di San

Severo e bibliotecario generale della Fa-

coltà teologiaca Pugliese, nonchè di Vi-

cario Episcopale nella Diocesi di San

Severo. Il relatore ha pure accennato ad

alcuni passi del suo libro: "L'epistolario

A Lotti nel corso della serata

sono state posgte alcune do-

mande a cui ha risposto adegua-

tamente. Ad una in particolare,

quella riferita all’integrazione ha

risposto con semplicità chia-

rendo che durante gli anni della

vita di Padre Pio il problema non

era avvertito in maniera così

forte come oggi, ma ciò nono-

stante la Chiesa non si sa spie-

gare l’odio irrefrenabile dei

nuovi pagani.

Padre Luciano Lotti

Nelle due foto

il convento

di San Francesco

dove si è svolta

la conferenza

organizzata

da Mimì Ruzzi nipote

del compianto

ex sindaco

di Tolve e Primo

Figlio Spirituale

della comunità

tolvese

Giovanni Delfino

Page 10: Malaterra 30 11 2011

10 30 NOVEMBRE 2011

CONCETTO DI DIGNITA’

La Giornata Internazio-

nale dei diritti delle per-

sone con disabilità del

3 dicembre, istituita nel 1981

in concomitanza con l'Anno

Internazionale delle Persone

Disabili, è l'occasione per sen-

sibilizzare l'opinione pubblica

sul concetto di dignità e sui di-

ritti delle persone disabili, al

fine di accrescere il loro benes-

sere ed aumentare la consape-

volezza dei benefici che

derivano dall'integrazione

delle persone con esigenze

specifiche in ogni aspetto

della vita sociale.

Dal luglio 1993, la giornata

del 3 dicembre è diventata

anche Giornata Europea dei di-

ritti delle Persone con Disabi-

lità, su volontà della

Commissione Europea, in ac-

cordo con le Nazioni Unite.

Il MiBAC, nell'ambito delle

proprie competenze, promuove

esperienze significative che

evidenziano le attività realiz-

zate, per rendere più accessibili

ai disabili i luoghi d'arte e il pa-

trimonio culturale di propria

pertinenza.

I BASILICATA

A POTE ZA il 2 Dicembre

alle ore 17,00 ,nella Sala del

Visita guidata al Museo Archeologico

, organizzata nell'ambito del Progetto

"Didattica e non solo". I Servizi Edu-

cativi del Museo illustreranno alle

persone con esigenze specifiche i re-

perti esposti con esperienza diretta vi-

siva, uditiva e tattile. Nel corso della

visita i ragazzi, opportunamente gui-

dati, realizzeranno alcuni disegni dei

reperti del Museo, che saranno poi

esposti presso la Sala "Tomaso Vi-

glione" dell'Istituto dei Padri Trinitari

di Venosa.

Successivamente, nel piazzale anti-

stante il Castello, si esibirà la "Banda

Cortile del Museo Archeologico Na-

zionale "Dinu Adamesteanu" di Pa-

lazzo Loffredo, è stato organizzato

un percorso di sensibilizzazione

socio-culturale sul tema “Accessibi-

lità e fruibilità del patrimonio cultu-

rale.”

Il percorso è finalizzato, sia ad accre-

scere la consapevolezza e la com-

prensione del concetto di barriera(

sensoriale e percettiva), che a pro-

muovere una “società” più acco-

gliente che sappia guardare oltre.

Nel corso della serata il pubblico

potrà effettuare delle "esplorazioni

tattili", a occhi bendati su alcune

opere del maestro Giuseppe Pietra-

fesa.

L'iniziativa è stata promossa dalla

Soprintendenza per i Beni Archeolo-

gici della Basilicata in collaborazione

con la sezione provinciale del-

l’Unione Italiana dei Ciechi e degli

Ipovedenti di Potenza , la

F.I.D.A.P.A.-B.P.W. Italy - Federa-

zione Italiana Donne Arti Professioni

Affari - Business Professional

Women di Potenza e il Comune di

Potenza-Città Cultura.

IL 3 DICEMBRE A VE OSA il

personale del Museo Archeologico

Nazionale dedicherà la giornata ai

diversamente abili:

ore 10 - Museo Archeologico Nazio-

nale di Venosa

senza problemi" dell'Istituto

dei Padri Trinitari di Venosa,

diretta dal M° Donato Ele-

fante.

ORE 16 - ISTITUTO

DEI PADRI TRI ITARI,

Sala "Tomaso Viglione" -

Piazza Don Bosco

Il coro "Le voci del cuore"

del Centro Elaion di Eboli, di-

retto dal M° Mario La Manna

presenteranno il loro reperto-

rio.

Seguirà un convegno sul tema

della disabilità e della solida-

rietà, nel corso del quale verrà

presentato l'opuscolo di Maria

Pia Langellotti "Verso l'auto-

nomia possibile. Guida di auto

aiuto per le famiglie che vi-

vono la disabilità".

Concluderà la serata, la

"Banda senza problemi" di-

retta dal M° Donato Elefante.

L'iniziativa è stata organiz-

zata dalla Soprintendenza per

i Beni Archeologici della Ba-

silicata / Museo Archeologico

Nazionale di Venosa, dal Co-

mune di Venosa, dall'Istituto

dei Padri Trinitari, dal Comi-

tato Italiano Paralimpico Re-

gionale e dalla Fondazione

"W Ale".

Il 3 dicembre Giornata Internazionale dei diritti dei disabili

Page 11: Malaterra 30 11 2011

1130 NOVEMBRE 2011

DUE ONCOLOGI LUCANI SUGLI SCUDISono stati pubblicati alcune ricerche su note riviste scientifiche internazionali

Due studi alla quali ha

collaborato l’Aor San

Carlo sono stati pub-

blicati da prestigiose riviste in-

ternazionali. Tra i partecipanti

alla ricerca e coautori del testo

ci sono infatti il dottor Gerardo

Rosati, per entrambi i casi, e

Domenica Ferrara, per il se-

condo, dirigenti medici presso

l’Oncologia Medica del San

Carlo, diretta da Domenico Bi-

lancia.

Sugli Annali of Oncology (im-

pact factor 6.4) è stato pubbli-

cato uno studio eseguito su

pazienti affetti da carcinoma

del retto localmente avanzato e

sottoposti a trattamento prima-

rio con chemioradioterapia

prima dell’intervento chirur-

gico. Attività svolta in collabo-

razione con i radioterapisti del

Crob di Rionero in Vulture.

A questa ricerca hanno parteci-

pato numerosi ospedali, Irccs e

istituti universitari italiani: il

Suor Orsola-Malpighi di Bolo-

gna, l’Irccs di San Giovanni

Rotondo, l’Istituto nazionale

per il cancro di Genova, il Re-

gina Elena di Roma, il Crob di

Rionero, la Misericordia di

Udine, l’Istituto Mario Negri

di Milano, la scuola medica

dell’Università di Torino,

l’Ospedale generale regionale

di Venezia.

Sul Breast Journal(Impact fac-

tor 2.0) è stata invece pubbli-

cata una ricerca, eseguita

esclusivamente da una nostra

equipe su un caso molto raro:

le metastasi muscolari e al

colon provocate dal cancro lo-

bulare alla mammella. Le im-

magini relative alla Tc del case

report sono state fornite dalla

radiologia grazie alla collabo-

razione del dottor Scarano e

quelle relative ai vetrini istopa-

tologici dalla dottoressa Sici-

liano di Anatomia Patologica.

Non sono gli unici riconosci-

menti per la qualità dell’atti-

La novità e la particolarità dello stu-

dio risiede nel fatto che tali pazienti

traggono apparentemente vantaggio

dalla citata terapia anche quando essa

viene stoppata dopo un certo, prefis-

sato numero di cicli, pari a 12. In me-

dicina, non è ancora conosciuto né

quali siano esattamente i pazienti che

possano trarre sicuro beneficio da

questa terapia né, soprattutto, la du-

rata della stessa. Al momento, i pa-

zienti vengono curati

indefinitivamente fino a progressione

vità di ricerca svolta dall’Oncologia

del San Carlo. Lo stesso dottor Rosati

h a presentato una ricerca retrospet-

tiva al congresso nazionale di Onco-

logia Medica che si è tenuto nei

giorni scorsi a Bologna.

Tra le decine di studi candidati per la

sezione delle neoplasie del colon retto

ne sono stati selezionati 8, tra cui

quello sulla ricerca coordinata dal

dottor Rosati.

In particolare, questo trial, di tipo re-

trospettivo, è stato condotto su pa-

zienti affetti da cancro del colon-retto

metastatico ed è stato portato a ter-

mine con la collaborazione di diversi

ospedali italiani: Catania, Udine, Sa-

ronno, Agrigento e l’Istituto Pascale

di Napoli. L’U.O. di Oncologia Me-

dica, nella persona del dr. Rosati, ha

coordinato la ricerca, interpretato i

dati e ne ha anche tratto recentemente

una pubblicazione scientifica su

un’importante rivista internazionale

di oncologia, Investigational New

Drugs, edita negli Stati Uniti.

I pazienti sono stati trattati con una te-

rapia infusionale standard che preve-

deva la somministrazione di una

chemioterapia (irinotecan, acido foli-

nico e 5-fluorouracile) e un anticorpo

monoclonale, il bevacizumab, noto-

riamente molto efficace nella cura el

tumore del colon-retto, ma anche,

purtroppo, molto costoso.

della loro malattia e/o salvo

complicazioni e gravi effetti

collaterali.

Trattandosi di uno studio re-

trospettivo, i dati del lavoro

necessitano di ulteriori con-

ferme che potranno derivare

solo da più ampi, e in parte già

in corso, studi prospettici. Tut-

tavia, la ricerca segna un

punto importante, soprattutto

perché potrebbe far presagire

un contenimento nel tempo

della somministrazione della

terapia, con diminuzione della

tossicità e dei suoi costi.

Ciò considerato, recentemente

il dr. Rosati, proprio in virtù

dello studio, è stato indivi-

duato come revisore di un pro-

getto nazionale che sarà

avviato nei prossimi mesi in

Belgio e per il quale sarà

espressamente ricercata sia la

durata ottimale della chemio-

terapia più bevacizumab nel

tumore del colon-retto avan-

zato e sia quali siano i pazienti

che maggiormente ne po-

tranno trarre beneficio.

Page 12: Malaterra 30 11 2011

12 30 NOVEMBRE 2011

IL CASO DEL BASENTO INQUINATO

Il direttore generale Arpab ripercorre le varie fasi degli accertamenti

L’Arpab ha effettuato le

indagini sul Fiume Ba-

sento, in località Mac-

chia di Ferrandina, a partire

dallo scorso settembre nel-

l’ambito di un’attività d’inda-

gine condotta dalla Procura di

Matera e attenendosi alle rela-

tive disposizioni anche in me-

rito al riserbo delle attività”.

Lo spiega il Direttore gene-

rale dell’Agenzia di Prote-

zione Ambientale, Raffaele

Vita annunciando che da

oggi saranno pubblicati sul

sito i dati delle analisi ef-

fettuate e spiegando perché

tanto non è potuto avvenire

in precedenza. “Immediata-

mente dopo aver effettuato

tali attività – spiega Vita -

a seguito degli esiti delle

analisi e della ravvisata ne-

cessità di attivare le proce-

dure a salvaguardia di

ambiente e salute, è stata

zioni nel giro di 24 ore. L’Agen-

zia ha lavorato per coniugare,

nella maniera più efficace possi-

bile, le esigenze di accertamento

dei fatti dell’autorità inquirente

con quelle di salvaguardia a cui

la stessa Agenzia è preposta in

raccordo con le amministrazioni

locali. In questo modo è stato

colto un risultato fortemente po-

sitivo per il quale va il mio rin-

graziamento a tutti quanti sono

stati coinvolti nella vicenda, dalla

inoltrata via fax, alla Procura di

Matera, una richiesta di autoriz-

zazione per poter trasmettere alle

amministrazioni interessate copia

del certificato di analisi sul cam-

pione prelevato allo scarico My-

then (autorizzazione già richiesta

dal Comando NOE di Potenza in

data 30/09/11). Tale autorizza-

zione è pervenuta (per il tramite

il del Noe dei Carabinieri) lo

scorso 14 novembre e l’Arpab ha

proceduto alle relative comunica-

Magistratura, a Corpo Fo-

restale e Carabinieri e, in-

fine, al personale Arpab

che, per quanto di compe-

tenza, è riuscito in brevis-

simo tempo a ricostruire la

situazione di inquinamento

e a risalire alla causa”.

“L’evolvere della situa-

zione – ha concluso Vita -

con le decisioni assunte dal

Comune di Ferrandina, ha

modificato sostanzialmente

la situazione poiché, es-

sendo contenuti nel prov-

vedimento adottato dal

sindaco D’Amelio notizie

sulle attività in corso, il ri-

serbo sulle attività è pale-

semente venuto meno.

Conseguentemente, ora,

l’Agenzia ha deciso di

pubblicare sul proprio sito

gli esiti delle analisi effet-

tuate.

Il Sindaco di Potenza Vito Santarsiero e l’assessore alle Politiche e Servizi so-

ciali Donato Pace ritengono “straordinario il risultato ottenuto con l’assegna-

zione dei sessantasei alloggi di edilizia residenziale pubblica, 41 in via Mar

Egeo, e 25 in via Tirreno (ultimi due piani degli immobili Del Favero e Padula)

alloggi resisi disponibili dopo il trasferimento di alcuni nuclei familiari negli edifici

di via Mar Egeo, deciso da parte dell’Ater”, nel pieno rispetto della vigente nor-

mativa in materia (Legge Regionale n. 24/07), a tutti gli aventi diritti utilmente

collocati nella vigente graduatoria gene-

rale, con la riserva del 10% degli alloggi

alle Forze dell’ordine, e del 10% a quanti

risultano collocati nella graduatoria della

mobilità, individuati tra quelli resisi dispo-

nibili in via Tirreno – spiega una nota del-

l’assessorato. “Con l’assegnazione di

questi sessantasei alloggi, insieme alle

trentaquattro ‘abitazioni parcheggio’ a Bu-

caletto, dei dieci in via Leoncavallo asse-

gnati nel 2009, dei ventiquattro di edilizia

convenzionata in fase di realizzazione a

Bucaletto, dei circa novanta alloggi in fase di realizzazione nel Piano operativo

(Macchia Giocoli), si è aperta una vera e propria stagione sociale volta a sod-

disfare l’enorme emergenza abitativa, che ha visto in quest’ultima assegna-

zione, sorridere i volti di circa quaranta famiglie che oggi vivono nei prefabbricati

di Bucaletto, persone che a distanza di anni, hanno coronato il sogno di una

vera e propria casa”. “Una nuova svolta – proseguono Santarsiero e Pace –

sarà data in termini di edilizia sociale, con il nuovo bando approvato dalla Giunta

comunale venerdì 25 novembre, bando che a breve sarà pubblicato, per la for-

mazione della nuova graduatoria riguardante l’assegnazione di altre 100 case

oggi in fase di realizzazione a Bucaletto. L’avviso comprende, oltre alle riserve

previste dalla vigente normativa, una riserva di ulteriori trentaquattro alloggi per

gli abitanti di Bucaletto che attualmente risiedono in strutture prefabbricate ri-

cadenti nell’area strettamente interessata dal Piano di Recupero urbano, per

permettere all’amministrazione comunale di procedere nell’ormai avviata riqua-

lificazione del quartiere”. Il sindaco Santarsiero e l’assessore Pace, ringraziano,

la Polizia locale, l’amministratore unico

Vincenzo Dragonetti, il direttore Mi-

chele Bilancia e il personale Ater “per

la proficua collaborazione offerta nella

realizzazione degli stessi alloggi, e in-

vitano ancora gli stessi Amministratori

a compiere un ulteriore sforzo affinché

vengano frazionati i rimanenti alloggi

dei piani rialzati, ciascuno di mq.

118,47 di via mar Egeo, così da rica-

varne alloggi di media pezzatura, se-

condo quanto proposto

dall’amministrazione comunale con un’apposita delibera di giunta del 14 ottobre

scorso, per fornire risposte concrete alle tante aspettative dei numerosi nuclei

familiari, composti da 1 o 2 unità”. Sindaco e assessore ringraziano inoltre il di-

rigente dell’unità di direzione Servizi sociali, Rosa Maria Salvia, il funzionario

dell’ufficio Alloggi Loredana Grazia Atella e la signora Rosa Scaiano, “che con

grande responsabilità e professionalità, hanno svolto un ottimo lavoro, che ha

determinato lo straordinario risultato, ma soprattutto ringraziano i tanti concitta-

dini assegnatari e non per il grande senso di civiltà dimostrato”.

Assegnati alloggi popolari in via Tirreno e in via Mar Egeo

Page 13: Malaterra 30 11 2011

APotenza presso la Biblioteca Provinciale la conven-

zione tra i Sindaci dell’area Alto Basento per l’istitu-

zione dell’Area Programma.

Lo rende noto il commissario straordinario della Comu-

nità montana dell’Alto Basento Gerardo Ferretti.

L’Area Programma rientra nel nuovo quadro di gover-

nance locale per la creazione di ambiti funzionali in

grado di sostituire le disciolte Comunità Montane. L’Area

Programma Alto Basento – ricorda Ferretti - e la relativa

Conferenza dei Sindaci diventeranno la sede istituzio-

nale per lo svolgimento in forma coordinata della pro-

grammazione e attuazione delle politiche regionali a

proiezione territoriale.

Tutti i sindaci dell’area riconoscono il grande valore ag-

giunto del mettersi insieme, in questa nuova forma di

rappresentanza politica del territorio per esercitare in

forma associata le funzioni più importanti dei Comuni in

un momento molto delicato per le finanze pubbliche.

Attivare un nuovo sistema organizzativo – continua la

nota di Ferretti – servirà a realizzare economie di scala

e raggiungere adeguati livelli di efficienza amministra-

tiva, nella trasparenza dei risultati rispetto alle risorse

pubbliche impiegate. E ancora più importante il migliora-

mento della qualità dei servizi offerti ai cittadini nell’ottica

dello sviluppo e della crescita delle competenze profes-

sionali. Sono tanti gli ambiti di intervento di programma-

zione per la Conferenza dei Sindaci: assetto e governo

del territorio, tutela e valorizzazione ambientale, sviluppo

economico, tutela e valorizzazione dei beni culturali e na-

turali, servizi alla persona, alla famiglia ed alla comunità,

servizi scolastici e formativi, trasporti locali.

1330 NOVEMBRE 2011

I DISSERVIZI DI TRENITALIA Carretta (Pd) su disservizi Trenitalia

Il sistema trasporti nel Mez-

zogiorno, e nello specifico

in Basilicata, è sempre più

carente, certamente anche a

causa dei tagli del precedente

governo. Ma i disservizi sui bi-

nari lucani sono ormai all’or-

dine del giorno e non è più

plausibile che Trenitalia,

azienda pubblica nazionale,

non si assuma la responsabi-

lità di quanto accade. Lo af-

ferma il capogruppo del Pd in

consiglio comunale Gianpaolo

Carretta aggiungendo che

"l’ultima, in ordine di tempo, è

l’avventura vissuta la setti-

mana scorsa dai passeggeri di

un intercity partito da Roma,

che, a causa della pendenza del

terreno, si è bloccato all’al-

tezza di Baragiano, per poi tor-

nare lentamente a marcia

indietro fino alla stazione, ar-

restandosi però prima di rag-

giungere la banchina. I

passeggeri sono usciti dalle

carrozze aiutati dal personale

ferroviario lì presente ed hanno

finalmente raggiunto il nostro

capoluogo a bordo di un auto-

bus sostitutivo.

Questo è soltanto uno dei tanti

episodi accaduti nell’ultimo

periodo, ma, nonostante le in-

numerevoli segnalazioni fatte

a Trenitalia, l’azienda conti-

nua ad offrire un pessimo ser-

vizio e a minacciare la nostra

Regione di ulteriori tagli.

Il rischio che corre il Mezzo-

giorno - conclude Carretta- è

dunque quello di un isola-

mento economico, sociale e,

soprattutto, fisico, dal resto del

Paese, che il Governo centrale

adesso non può più permet-

tere, affinché la disparità

Nord-Sud non sia sempre al

centro di ogni questione irri-

solta, e la città di Potenza,

nello specifico, è isolata sia

dal versante tirrenico sia da

quello ionico, considerando

che gli unici collegamenti pre-

visti sono l’Eurostar e l’Inter-

city, mentre quelli ad alta

velocità, come la Freccia

Rossa, non sono assoluta-

mente contemplati nemmeno

nel prossimo futuro."

Istituita l’Area programma Alto BasentoSostituiranno le disciolte Comunità Montane

Page 14: Malaterra 30 11 2011

14 30 NOVEMBRE 2011

SETTE “R” PER L’AMBIENTE

Tutto si riutilizza, si recupera,si ripara, si riduce, si ricicla.Tante R, un obiettivo: ri-

durre il volume di rifiuti. In questocaso, com’è piccolo il mondo! Sìperché le buone prassi per il rispettodell’ambiente dovrebbero riguar-dare tutti indistintamente, indiani,italiani, arabi, americani e via pas-seggiando per il pianeta Terra. Par-liamo dunque di ambiente, ancorauna volta, nella speranza che ancheun giornale possa provocare rifles-sioni e conseguenti azioni. Lo fac-ciamo rimandando il lettore al web,più precisamente al sito www.cri-stinagabetti.com. La signora Ga-betti, giornalista con la passione perl’ambiente e la sostenibilità in tuttii settori, oltre ad occuparsi a tempo

pieno di libri e saggi “verdi”, vivefelicemente ispirandosi alla naturae alla cura dell’ambiente. Uno degliultimi suoi articoli apparso sull’in-serto verde del settimanale Sette(Corriere della Sera), “SetteGreen”,esplora il mondo dei rifiuti e, so-prattutto, offre ricette - diciamolo -facilmente attuabili nella vita di tuttii giorni per trasformarci in perfettialleati della natura e dell’ambiente.Una sfilata di R, dunque. Si comin-cia dal Riciclo. Cristina Gabettiscrive che chiunque può limitare ilconsumo di rifiuti evitando l’acqui-sto di prodotti imballati nel cartonee nella plastica. È facile preferirefrutta e verdura sfusa piuttosto cheincartata all’origine dalle aziendealimentari. È bene ricordare di por-

si possono portare nei laboratori specializ-zati anziché precipitarsi ad acquistarne unonuovo. Poi la R di Ricicla. È bene fare at-tenzione e leggere sulle confezioni delle

migliaia di prodotti che invadono la nostraquotidianità dove riporli, se nella raccoltadella carta, della plastica o nella indifferen-ziata. Perché un oggetto può avere le sem-bianze del cartone in realtà è fatto inplastica. È sempre necessario sciacquaresotto l’acqua le confezioni che intendiamodifferenziare: un po’ di unto, spiega la Ga-betti, non sarà un problema (vedi il cartonedella pizza). La R di Risparmio è tutto unattivarsi in maniera virtuosa contro la de-vastazione dell’ambiente. La generazionedi oggetti innovativi e verdi a volte è unpoco più cara dei precedenti ma l’investi-mento che faremo sarà ripagato a lungo

tare con sé, sempre, le borse riutilizzabiliper contenere la spesa: ognuno di noi nepossiede almeno un paio, allora usiamolegiacché le abbiamo anche pagate al super-

mercato, quando le buste di plastica furonovietate. Addirittura consiglia di chiedere, alsupermercato, cartoni vuoti per il trasportodi quantità maggiori di spesa, considerandoche rendiamo anche un favore al gestore eai commessi in quanto subissati di imbal-laggi da smaltire. La nostra pattumiera, incasa, si alleggerirà drasticamente se, oltrea ridurre gli imballaggi dei prodotti acqui-stati, eviteremo inoltre di consumare cartaassorbente da cucina per preferire i cano-vacci di stoffa di cui siamo zeppi e, al postodelle pellicole di alluminio e trasparenti,useremo i comodissimi contenitori riutiliz-zabili. La seconda R è quella del Riuso:tutto si può riutilizzare. Dalla carta per ap-punti alle buste per altro tipo di consegne,sacchetti del pane da portare con sé al mo-mento dell’acquisto di altro pane o, consi-glia la Gabetti, per tamponare l’olio dellefritture; il cellophane delle riviste si può riu-tilizzare per avvolgere un panino, una me-renda o una frutta, basta non strapparla maaprirla dal lato più corto; la carta velina siconserverà per avvolgere i tessuti duranteil cambio di stagione nei nostri armadi. Quila fantasia davvero può sbizzarrirsi, toccasolo a noi. R di Ripara: un’azione che puòridurre notevolmente il volume di rifiuti indiscarica: dalle scarpe alle stoffa di ma-glioni o calze, dal tessuto che riveste pol-trone e divani – e che si può riparare – aglielettrodomestici che fanno i capricci e che

termine. La scelta di contenitori dialta qualità sempre riutilizzabili,per esempio, e di prodotti di sta-gione e a km zero, serviranno adammorbidire l’impatto sull’am-biente eliminando il circolo vi-zioso degli sprechi. La Gabetti poimenziona la R di Risorsa: perchél’Italia lo è, in quanto patria di pae-saggi, di natura, città d’arte e cul-tura ad ogni angolo, di prodottigenuini e saperi ereditati. Dunqueil nostro Paese va difeso a spadatratta ed ogni cittadino è chiamatoad osservare il precetto. Tutto è unarisorsa, i giovani e gli anziani,l’ambiente ed anche i rifiuti: semessi al posto giusto. L’articolochiude infine con la R di Ripresa.Mai argomento fu più attuale, datala crisi e la difficoltà appunto di ri-prendere in mano le redini dellacrescita e dello sviluppo del nostroterritorio e del mondo intero.Scrive la Gabetti: “I nostri leadersono stanchi, ma se la mancanzadi visione offusca anche la nostra,siamo vinti in partenza; collabo-rare e comunicare sono la chiavedi svolta per la ripresa”. Allora, in-fischiamocene del lungo sonnodella politica e delle classi che cigovernano e facciamo noi quelloche gli altri non fanno. Perché adogni azione segue una reazione.

Michela Di Palma

L’amore per il verde e per il territorio spiegato da una giornalista

che ha fatto dell’arte del riciclo uno stile di vita

Page 15: Malaterra 30 11 2011
Page 16: Malaterra 30 11 2011

16 30 NOVEMBRE 2011

POTENZA SEMPRE IN TESTA

Al termine della dodice-

sima giornata del cam-

pionato regionale di

Eccellenza Lucana, disputata il

giorno 27 Novembre 2011, si

riforma in vetta alla classifica il

terzetto comprendente Atletico

Potenza, Policoro e Real Meta-

pontino. Gli jonici, in virtù del

netto successo per 2 – 0 sulla

Murese 2000 guidata da mister

Lardo dall’ottimo rendimento

casalingo ma decisamente defi-

citario lontano dalle mura ami-

che, ritornano in testa

approfittando anche del mezzo

passo falso delle due dirette

concorrenti, fermate entrambe

sul risultato di parità: la compa-

gine Potentina guidata da mi-

ster Pinuccio Camelia impatta,

dopo 4 vittorie consecutive, sul

campo del Pisticci, al termine

di una partita avvincente, con-

clusasi con un pirotecnico 3 –

3; un punto che, seppur otte-

nuto fuori casa, non giova alla

compagine rossoblu. Stesso di-

scorso per l’altra matricola

“terribile”, ovvero il Policoro,

fermato sul punteggio di 2 – 2

sul difficile campo del Vig-

dalla sfida contro il fanalino di coda

Avigliano con un rotondo 3 – 0, non-

ché compagini blasonate come il GR

Valdiano e il Pisticci di mister Fortu-

nato, fermate sul risultato di parità, ma

comunque sempre in scia; ha osser-

vato invece il consueto turno di riposo

l’ Atella Monticchio, che resta così

ferma a quota 16 punti ma con una

gara in meno. Risalgono la china al-

giano, team allenato da Giuseppe De

Stefano che attualmente occupa la

quarta posizione in classifica e consi-

derato quindi il “quarto incomodo”

per quanto concerne la lotta valevole

per la promozione in serie D. Manten-

gono il ritmo, seppur a piccoli passi,

le dirette inseguitrici tra cui spiccano

i cilentani del Comprensorio Tanagro

di Carmelo Condemi, usciti vittoriosi

lontanandosi dalla zona – peri-

colo il Pietragalla, vittorioso

per una rete a zero nello scon-

tro diretto contro l’ Az Picerno

e soprattutto i Rioneresi della

Vultur che, dopo la rocambole-

sca sconfitta patita al Viviani di

Potenza la scorsa settimana,

riescono a cogliere un’impor-

tantissima vittoria per 2 – 0 che

permette alla compagine bian-

conera dell’allenatore Ronzulli

di occupare in classifica una

posizione decisamente più

tranquilla; a farne le spese è il

Moliterno, sempre più in diffi-

coltà e ancora a secco di vitto-

rie e il cui cambio di

allenatore, da Gaetano Monte-

negro all’altrettanto esperto

Pasquale Arleo, con un passato

di tutto rispetto anche in cate-

gorie superiori alla guida di

club blasonati come Potenza e

Melfi, non sembra aver appor-

tato nessun cambiamento, al-

meno per ora; ma mister Arleo

non è certo uno sprovveduto

ed inoltre è uno che ci sa fare,

quindi i risultati non tarde-

ranno a farsi sentire e vedere.

In crisi nera e sempre più sul

fondo della classifica troviamo

il Real Tolve, che non va oltre

il pareggio casalingo per 1 – 1

contro il GR Valdiano e soprat-

tutto l’Avigliano, uscito con le

ossa rotte dal match disputato

contro i già citati Campani del

C. Tanagro. Anch’esse senza

alcuna vittoria ancora, ma so-

prattutto incapaci al momento

di venire fuori da questa crisi

che le attanaglia sin dall’inizio

del campionato; di questo

passo lo spettro della retroces-

sione in Promozione diventa

sempre più grande e più mi-

naccioso per questi due soda-

lizi le cui ambizioni erano ben

diverse nella fase pre – cam-

pionato.

Rocco Stasi

Delusione per il pareggio, ma i rossoblu restano in alto

Page 17: Malaterra 30 11 2011

1730 NOVEMBRE 2011

DI SENSO NON BASTABozzi pareggia i conti, rocambolesco 3-3 nel recupero

Il 12° turno di campionato sor-

ride a metà per l'A. Potenza,

fermato in pieno recupero sul

3-3 dal C.S. Pisticci. Gara accesa

sin dall'inizio e vantaggio ospite

con autogol di Garramone su con-

clusione ravvicinata di Sebastian

Di Senso (15'pt). Spettacolo so-

prattutto nella ripresa, quando la

mole di gioco rossoblu ha portato

gli uomini di Camelia fino al 3-1

con doppietta di Pierpalo Di Senso

19' e 23'st, poi una direzione di

gara infelice ha complicato le cose

con il 3-2 firmato da Scarfone (2

marcature personali: 40'pt e 30'st)

astuto ad approfittare di una puni-

zione concessa in area per dubbia

perdita di tempo del portiere Tam-

mone. Il finale è una bagarre con i

gialloble materani che agguantano

l'insperato pareggio: sugli sviluppi

di un rimpallo di Santagata, Bozzi

si trova in area e devia con il brac-

cio la palla del 3-3 (47'st). Prova

d'assoluta forza dell'A. Potenza

che incamera l'ennesimo risultato

utile consecutivo e conferma la

testa della classifica in coabita-

zione con altre avversarie. GARA

Alla fine sono due punti persi.

L’Atletico Potenza si fa raggiun-

gere dal Pisticci nel recupero ed in

classifica da Policoro e R. Meta-

pontino, lasciando al “Michetti”,

due punti fondamentali per la rin-

corsa alla vetta. Pareggio condi-

zionato e non poco dalla scellerata

direzione di gara di Votta della se-

zione di Moliterno, il quale prima

decreta una punizione, poi trasfor-

mata da Scarfone, in area di rigore

potentina ravvisando all’estremo

Tammone l’infrazione della regola

dei “sei secondi” ( il portiere non

può trattenere la palla per più di sei

secondi), poi convalidando il gol

del 3-3 finale di Bozzi, viziato da

una netta deviazione con il brac-

cio. Tanta l’amarezza a fine gara

per una partita che ha davvero del-

l’incredibile: a cominciare dal

vantaggio rossoblu scaturito dal-

l’autorete dello sfortunato Garria-

mone finendo con gli ultimi due

un traversone tagliato, uscita alta di Ron-

dinone che smanaccia. Tre minuti dopo

tocca a Bozzi: da posizione defilata col-

pisce di prima intenzione con il mancino

a incrociare, Tammone si supera ed

Agneta da pochi passi non è lesto nel de-

positare la sfera in rete. Votta richiama alla

calma il tecnico gialloble Fortunato per le

ripetute proteste mosse al suo indirizzo

anche da parte dei giocatori di casa e dal

pubblico di fede pisticcese. Decisione che

nella ripresa vedranno sorridere proprio il

Pisticci. Al 40’ Bozzi, partendo dalla sini-

stra guadagna un penalty, giustamente de-

cretato dal direttore di gara per un fallo di

Cocina, unica decisione azzeccata della

giornata. Dagli undici metri Scarfone

spiazza Tammone pareggiando i conti,

ma non sarà il suo unico gol di giornata.

La ripresa vede il solito Atletico motivato

grintoso e bello da vedere. Al 4’ Pierpaolo

Di Senso non arriva su un invitante cross

di Panico per questione di centimetri. Al

18’ solito schema su corner dalla destra:

Mastroberti dialoga con Sebastian Di

Senso e tenta la conclusione, Rondinone

si oppone, raccoglie Santopietro che non

riesce a scaraventare il pallone in rete fa-

gol del Pisticci intervallati dal rigore tra-

sformato da Scarfone. Se sette giorni fa

avevano dato ragione all’Atletico, questa

volta l’extratime si è rivelato fatale ai ra-

gazzi di Camelia, scesi in campo con la

solita grinta e con la solita “verve dei se-

condi quarantacinque minuti” che ha ac-

consentito di portarsi sul doppio

vantaggio firmato Pierpaolo Di Senso.

Dalle prime battute si capisce che la par-

tita sarà in bilico fino all’ultimo, tant’è che

ci vogliono otto minuti per vedere il Pi-

sticci pericoloso: Agneta da fuori non in-

quadra la porta. Tatticamente due squadre

schierate il 4-2-3-1, soluzione che con-

sente a mister Fortunato di mettere in luce

le qualità del giovanissimo Laviola, classe

’96 e dando spazio alle sfuriate della cop-

pia Bozzi – Agneta. Camelia in panchina

lascia Campisano, rimpiazzando con San-

topietro che diventa l’unico terminale of-

fensivo, mentre schierando al centro della

difesa Cocina e Palo. Gli equilibri si spez-

zano al quarto d’ora, quando una puni-

zione dalla destra di Sebastian Di Senso

viene corretta in rete da Garramone, che

spedisce la sfera nella porta sbagliata. Al

22’ Panico dalla sinistra scodella al centro

cendosi ribattere dalla difesa.

Nemmeno trenta secondi e

l’Atletico continua a macinare

gioco: Mastroberti lavora dalla

destra un pallone per Sabato che

con destro si fa ribattere da Ron-

dinone, ma stavolta Pierpaolo Di

Senso al posto al momento giusto

e di testa sigla la rete del 2-1.

Quattro minuti dopo Santopietro

imbecca dalla sinistra Pierpaolo

Di Senso che a centro area non

perdona e la incornata finisce alle

spalle del portiere di casa. E’ 3-1,

sembra finita, ma il Pisticci non

molla e Fortunato schiera quattro

attaccanti nel tentativo di recupe-

rare una gara che sembra com-

promessa. Al 28’ episodio

piuttosto raro: punizione in area

fischiata a Tammone reo di aver

infranto la regola dei sei secondi.

Punizione calciata magistral-

mente da Scarfone che realizza

una doppietta personale su due

calci da fermo. Fase concitata del

match, Pisticci alla disperata ri-

cerca del pari, Atletico pronto a

contenere, tant’è che viene inse-

rito Santagata al posto di Falanga

per raggiungere centimetri ed

esperienza alla difesa. Cinque mi-

nuti di recupero concessi e al 47’

l’episodio da moviola: azione

d’attacco del Pisticci, rivio di San-

tagata a liberare che sbatte sul

braccio di Bozzi e carambola in

fondo alla rete facendo esplodere

il Michetti e infuriare i rossoblu

che si vedono sfuggire nel finale

una vittoria che sembrava ampia-

mente legittimata. Nel dopo gara

tanta la delusione in casa poten-

tina, fortuna che mercoledì c’è il

Tanagro per la semifinale di an-

data della Coppa Italia, gara fon-

damentale per la stagione, per poi

pensare al big match di domenica

prossima contro il Real Metapon-

tino.

Eccellenza Recupero:

Murese 2000 Aurora-Vultur giov. 08/12/2011

12a Giornata

Comprens. Sport Pisticci - Atletico Potenza 3 - 3

Comprensorio Tanagro - Avigliano Calcio Pz 3 - 0

Pietragalla - Az Picerno 1 - 0

Real Metapontino - Murese 2000 Aurora 2 - 0

Real Tolve - Gr Valdiano 1 - 1

Viggiano - Policoro Heraclea 2 - 2

Vultur - Moliterno 2 - 0

Riposa Atella M. Vulture

13ª GIORNATA 04/12/2011

Atletico Potenza - Real Metapontino

Avigliano - Real Tolve

Az Picerno - Viggiano

GR Valdiano - Atella M. V.

Moliterno - Pietragalla

Murese 2000 Com. - Tanagro

\ Vultur C. S. - Pisticci

Riposa: Policoro H. .

Page 18: Malaterra 30 11 2011

18 30 NOVEMBRE 2011

IL CYBERCRIME UNA VERA PIAGA

Crea più danni economici della droga

Novanta euro. Que-

sto è il costo medio

pagato da ogni ita-

liano vittima di un crimine

informatico, mentre sono in

media 36 i giorni che

"spreca" per rimediare ai

danni subiti. Il dato viene

da una ricerca condotta

dalla Norton e presentata a

Strasburgo durante la con-

ferenza organizzata dal

Consiglio d'Europa per ce-

lebrare i 10 anni di esi-

stenza della convenzione

contro la cybercriminalità.

Dalla stessa ricerca risulta

che delle quasi 20 mila per-

sone intervistate nel mondo

il 44% ha subito un crimine

online, mentre solo il 15%

è stato vittima di un cri-

mine nel mondo reale. Se-

condo il rapporto le perdite

subite a livello globale a

causa del crimine online

sono pari a 114 miliardi di

dollari che tuttavia diven-

gono 388 miliardi se si con-

sidera il costo del tempo

impiegato per risolvere i

problemi creati dal crimine

subito. Ben di più del mer-

cato nero delle droghe, pari

a 288 miliardi di dollari.

Per far fronte a questo fe-

nomeno, che secondo tutti

gli esperti riuniti a Stra-

sburgo sta crescendo a

ritmi sostenuti e costituisce

oggi una vera minaccia,

anche se ancora per molti

invisibile, gli Stati non

hanno altra alternativa che

applicare a pieno tutte le

misure previste dalla Con-

venzione contro la cyber-

criminalità. Ad oggi questo

resta l'unico testo interna-

zionale vincolante per com-

battere in modo efficace il

fenomeno del cybercrime.

Secondo i rappresentanti

degli Usa e dell'Unione eu-

ropea, tra gli altri, è inutile

cercare di elaborarne un

lonia e Svezia).

L'altro punto debole della lotta

contro i criminali che operano at-

traverso la Rete sono gli stessi

utenti che spesso senza render-

sene conto forniscono le informa-

zioni che poi li trasformano in

vittime. "L'utente deve compren-

dere che non può lasciare porte e

finestre aperte e poi andare dalla

polizia a dire che gli hanno ru-

bato in casa" sottolinea il procu-

ratore generale dell'Australia, che

dovrebbe ratificare la Conven-

zione l'anno prossimo. E la dose

viene rincarata dall'esperto del

altro dato che per scrivere la con-

venzione del Consiglio d'Europa

sono occorsi circa 10 anni di trat-

tative, il testo si adatta perfetta-

mente all'evolvere della

tecnologia, e possono ratificarlo

tutti i paesi del mondo. Ma que-

sto sembra essere uno dei punti

deboli della protezione contro il

cybercrimine perché sinora sono

solo 32 gli Stati che hanno ratifi-

cato la convenzione. All'appello

mancano anche 9 stati membri

dell'Unione europea (Austria,

Belgio, Repubblica Ceca, Grecia,

Irlanda, Lussemburgo, Malta, Po-

Consiglio d'Europa, Ale-

xander Seger, quando af-

ferma che gli utenti non si

rendono sempre conto che

spesso ciò che ricevono

gratuitamente online ha un

costo e che questo costo è

costituito da pezzi di infor-

mazione sulla propria iden-

tità che poi possono essere

utilizzati in vari modi e

anche dai criminali.

Page 19: Malaterra 30 11 2011

1930 NOVEMBRE 2011

Inedite e tramandate in famiglia, da nonni, genitori, parenti e buon-

gustai che in cucina hanno preparato e continuano a preparare con

passione i piatti tipici della tradizione materana e della dieta mediter-

ranea, all’insegna della tracciabilità e della genuinità. Con questo

obiettivo la Camera di commercio di Matera e l’Istituto professionale

di Stato per i servizi alberghieri e della Ristorazione di Matera hanno

avviato il lavoro di ricerca denominato “Ricette a Memoria’’, rivolto

ai ragazzi delle scuole medie della provincia di Matera e riferito alla

cucina della tradizione da tramandare alle giovani generazione. La sca-

denza per la presentazione dei lavori è fissata al 21 marzo 2012. “

Scopo della ricerca – ha detto il presidente della Camera di commercio,

Angelo Tortorelli - è quello di stimolare una ricognizione sulla cucina

e le abitudini alimentari tradizionali della provincia di Matera con le

sue ricette e collegarle alla Dieta Mediterranea, favorendone la cono-

scenza e la diffusione. L’iniziativa intende,inoltre, promuovere un con-

fronto tra i cultori della cucina tipica, di tutti i comuni della Provincia

di Matera, al fine di scambiare conoscenze, esperienze e metodi di la-

voro. E né va dimenticato il coinvolgimento del mondo della scuola,

delle famiglie in una operazione di recupero e valorizzazione della no-

stra tradizione gastronomica che,attraverso, il progetto di Dieta medi-

terranea intende valorizzare i prodotti e i piatti della buona tavola

materana e le attrattive del nostro territorio, della Basilicata e del Mez-

zogiorno’’. La ricerca, che potrà essere effettuata attraverso le modalità

più opportune, porterà all’acquisizione di ricette sui piatti tipici che

ogni classe raccoglierà in un opuscolo che contribuirà a realizzare il

lavoro più vasto delle “ Ricette a memoria’’, acquisite attraverso la

tradizione orale. Non saranno ammesse le ricette già pubblicate in ri-

cettari o in altri lavori e, comunque, conosciute. I ragazzi,che con pas-

sione parteciperanno alla ricerca culinaria, potranno arricchire la

descrizione delle ricette anche con curiosità, aneddoti, storie del piatto,

agli usi e ai periodi di consumazione, illustrazioni e grafica. Un invito

a curare con la stessa pazienza degli avi aspetti della memoria culturale

e gastronomica del nostro territorio. Una commissione, istituita presso

il Centro internazionale per gli studi e la cultura della dieta mediterra-

nea, valuterà il miglior ricettario e all’istituto della classe vincitrice

andrà un premio di 4.000 euro. Il Centro studi, istituito e operativo

presso la Camera di commercio, conferirà all’Istituto e agli studenti

della classe prima classificata il titolo di “ Paladino dell’Ordine della

cucina materana’’. Riconoscimenti andranno ad alunni e insegnanti

della classe vincitrice, che potrà gustare nel corso di una giornata par-

ticolare i piatti del ricettario, preparati dagli chef dell’Istituto Alber-

ghiero. Ulteriori informazioni sul concorso sono sui siti

www.mtcamcom.it , www.cesp.it il sito dell’Azienda speciale della

Camera di commercio che ha curato l’organizzazione dell’evento.

RICETTE A MEMORIA Rivolto ai ragazzi delle medie di Matera per tramandare le tradizioni culinarie

Page 20: Malaterra 30 11 2011

20 30 NOVEMBRE 2011

Il cronista della belle époque pariginaToulouse-Lautrec alla Fondazione Magnani Rocca di Traversetolo (PR)

In tutto il mondo si conoscono

le fotografie di quest'ometto

deforme. Soltanto la testa e il

tronco erano di proporzioni nor-

mali. La testa sembrava avvitata

sopra le spalle molto cascanti. La

barba lunga e nera faceva l'ef-

fetto d'uno strano ornamento.

Gambe e braccia erano quelle di

un bambino di sei anni. Ma in

questo corpo deforme c'era una

forza vitale enorme, quasi supe-

rata dallo spirito di Lautrec. Le

sue risposte pronte - simili a

quelle di un clown maligno -

erano sconcertanti. La bocca di

una animalesca sensualità, il

modo di esprimersi ora incon-

trollato, ora estremamente ar-

guto, ora del tutto

anticonvenzionale.... Così ebbe adescriverlo Henry van de Velde,architetto, scultore, pittore e desi-gner belga; si trattava del grandeomonimo Henri de Toulouse-Lautrec (Albi, 24 novembre 1864–Malromé, 9 settembre 1901), lacui arte, nella Parigi di fine Otto-cento, non si allineò con quella,all’epoca predominante e “dimoda” degli impressionisti chedi pochi anni lo avevano prece-duto e ancora stavano lavorandocon grande successo in Francia;la sua pittura infatti non rivela in-teresse per il paesaggio e per laluce, mentre esprime un fascinofortissimo per la figura umana.Non solo, ma con la sua innova-

ballerine, cantanti, artisti, ubriaconi, pro-stitute, intellettuali e modelle, che rap-presentò con spirito satirico e spesso contratti caricaturali, pennellate rapide, effi-cace ed originale sintesi grafica, oltre conacuta capacità di osservazione e di inda-gine psicologica. Una mostra su Tou-louse-Lautrec in Italia mancava daparecchi anni; il vuoto viene colmatodalla Fondazione Magnani Rocca che,nella sua sede di Mamiano di Traverse-tolo, presso Parma, propone una origi-nale riflessione sul celebre artistafrancese. La mostra (“Toulouse-Lautrece la Parigi della Belle Époque”), cheinaugura la presidenza di Giancarlo Fo-restieri, è curata da Stefano Roffi - consaggi (in uno splendido catalogo edito daMazzotta) di Arturo Carlo Quintavalle,Ada Masoero, Mauro Carrera e del cu-ratore, il quale accanto al corpus delle af-fiches, propone una serie di stimolanticonfronti con i dipinti di figura di Lau-trec a quelli di paesaggio degli impres-sionisti e stampe giapponesi, mentreviene ricreato il clima di frizzante com-petizione che Lautrec ingaggia con i variCheret, Mucha, Steinlen, Bonnard.Viene inoltre mostrata l'influenza che Pi-casso riceve da lui in occasione dei primisoggiorni parigini. I suoi manifesti sono(riconosciuti da tempo) capolavori d’artee documenti di un’epoca: conquistaronoil pubblico d’allora che li amò e li colle-zionò, in un periodo in cui altri grandimaestri si cimentavano in questo generein forte ascesa. Ma sono tutti i suoi per-sonaggi, colti nei caffè-concerto di Mon-tmartre, nelle sale da ballo, nei postriboli,nel celebre Moulin Rouge, nei circhi, neiteatri, raccontati con caustica malinco-

tiva produzione grafica (cartelloni pub-blicitari, manifesti teatrali, inviti e menù)fu uno degli antesignani dell’art nou-veau, oltre che – in anticipo sui tempi –grande profeta ed interprete dei più mo-derni mezzi di comunicazione, cheavranno grande successo e diffusione acavallo tra Otto e Novecento.Di nobile famiglia, dopo essere stato col-pito da una grave menomazione allegambe, si dedicò esclusivamente alla pit-tura; a Parigi dal 1881 prese lezioni daipittori accademici, preferendo tuttavia adessi la frequentazione di artisti come VanGogh e Degas e lo studio delle stampegiapponesi, che avrà profonda incidenzanella sua originale e moderna produ-zione pittorica e grafica. È noto, infatti,come una parte della produzione del-

l’aristocratico Toulouse-Lautrec si svi-luppi proprio sulla scia del japonisme:egli traspone nella sua arte tecniche e in-quadrature di quel mondo affascinante emisterioso al contesto occidentale dei lo-cali notturni e delle maisons closes, rie-laborando temi e segni del linearismografico giapponese, nei profili degli uo-mini in cilindro, nelle ombre nere allespalle del soggetto, nella silhouette“senza testa”, ad esempio, della cantanteYvette Guilbert nel notissimo Divan Ja-ponais. Frequentatore dell’ambiente edella vita notturna di Montmartre, egli ful’interprete più diretto della belle époqueparigina di cui seppe registrare non sologli scintillii, ma anche lo squallore, la tri-stezza, la vanità e la profonda inquietu-dine: tra i suoi soggetti predilesse

nia, che rivivono nella mostra.L’artista mostra un occhio spie-tato ed ironico per le caratteristi-che e la gestualità dei soggettiche rappresenta (che includonole vedettes sue amiche, le can-tanti e ballerine May Milton,Jane Avril e La Goulue), grazieall’uso innovativo di ampie ste-sure di colori piatti, marcate sil-houettes e punti di vistainconsueti, in un’elaborazione diinesauste folgorazioni emotive.Accanto al corpus delle affiches,la mostra propone una serie diconfronti di particolare sugge-stione: sono accostati i dipinti difigura di Lautrec a quelli di pae-saggio degli impressionistiMonet, Renoir e Cézanne; vieneevidenziato il debito nella graficaall’arte giapponese offrendo unconfronto speculare fra i manife-sti del francese e stampe giappo-nesi fra Settecento e Ottocento diUtamaro, Hiroshige e Hokusai.La sua attenzione è dunque ri-volta alla “fauna umana”, soloapparentemente gioiosa e spen-sierata di quella “bella epoca”, aisuoi personaggi, che mette afuoco e analizza da vicino, ai“tipi” che incontra, presentandolisotto una luce distorta, tramitenuove inquadrature, nuovi taglidelle scene, nuovi colori e giu-stapposizioni di colore. La tipo-logia dei soggetti rappresentati èla più varia: ballerine, habituèsdei cafès, borghesi goderecci, ilpopolo notturno, ma anche pro-stitute e le masse di derelitti chevivono ai margini della società,un’umanità che anche Picasso,nel suo soggiorno parigino, rap-presenterà proprio nel momentodel commiato di Lautrec - mortotrentasettenne come Raffaello,Parmigianino e Van Gogh - daquel mondo di lustrini e di intimidolori che aveva raccontato nelcorso della sua breve esistenzaumana ed artistica.

Giusy Alvito

Toulouse-Lautrec,

La fille rousse, 1886 circa

Enry

De Toulouse-Lautrec

Toulouse-Lautrec,

Divan japonais, 1893

Page 21: Malaterra 30 11 2011

Nel carcere di Treviso è in atto un

programma di rieducazione finaliz-

zato al reinserimento dei detenuti

nella società, che comprende l’alfabe-

tizzazione per i numerosi stranieri e

l’avvio alle arti.

Un’impresa non certo semplice, ma

neanche impossibile, a giudicare dalla

dedizione degli insegnanti e dal lode-

vole impegno degli allievi.

Il protagonista della nostra storia, che

era analfabeta, ha deciso di dedicare

il proprio tempo ad imparare a leg-

gere e a scrivere, ma poi si è spinto

ben oltre le iniziali aspettative.

2130 NOVEMBRE 2011

NON È MAI TROPPO TARDI

L’amore per l’apprendimento può nascere a qualsiasi età

Mentre gran parte dei

bimbi e degli adole-

scenti considera la

scuola come un’imposizione o

un male inevitabile, c’è che fa-

rebbe – e fa! – di tutto pur di

studiare.

L’amore per l’apprendimento e

il desiderio di imparare, infatti,

possono nascere a qualsiasi età

e in qualsiasi contesto, come ci

dimostrano due singolari casi

verificatisi di recente, uno

nell’estremo Oriente, l’altro

nel nostro Paese.

Il primo caso riguarda una sim-

patica nonnina cinese di ben

102 anni, che da qualche mese

è tornata sui banchi per recupe-

rare il tempo perduto.

Come tantissime sue coetanee,

infatti, la signora Ma Xiuxian

è stata costretta a lavorare fin

da piccola, dovendo rinunciare

a studiare.

La possibilità di conseguire il

titolo di studio tanto desiderato

è giunta in maniera assoluta-

mente inattesa.

In occasione del suo comple-

anno, la signora ultracentenaria

è stata protagonista di un’inter-

vista da parte di un’emittente

televisiva locale, che, venuta a

conoscenza del suo sogno nel

cassetto, le ha dato l’opportunità di

realizzarlo.

L’attempata signora ha già terminato

la prima elementare, e, nonostante la

necessità di contare sull’ausilio di oc-

chiali ed apparecchio acustico, sta

mantenendo la promessa di impe-

gnarsi con serietà e costanza.

E intanto fa già progetti per quando

avrà conseguito la licenza elementare.

Molto diversa, ma non per questo

meno affascinante, è la storia di un

giovane che ha deciso di dedicarsi

allo studio dalla cella di un peniten-

ziario del Nord Italia.

Egli, infatti, è riuscito a dar

voce alla propria sensibilità e

alla propria vena artistica, ela-

borando un componimento

poetico che l’ha portato a vin-

cere un concorso.

Due storie molto diverse che

fanno riflettere e che portano

un grande messaggio: non è

mai troppo difficile, non è mai

troppo tardi.

Giusi Santopietro

Page 22: Malaterra 30 11 2011

22 30 NOVEMBRE 2011

L’ITALIA E I SUOI RACCONTI

La storia della nostra storia senza tante storie

Il Teatro Minimo di Ba-

silicata celebra i cen-

tocinquantanni di

storia lucana in occasione

dei festeggiamenti per

l’Unità d’Italia. La piece

teatrale ...centocinquanta-

labasilicatacanta propone

un viaggio tra i fatti, i luo-

ghi e i protagonisti che

hanno caratterizzato “si-

lenziosamente” le tappe

salienti di questi lunghi

anni.

“La storia della nostra sto-

ria senza tante storie” è il

filo conduttore dello spet-

tacolo che offre una ine-

dita chiave di lettura

dell’esperienza unitaria.

L’umanizzazione della sto-

ria raccontata attraverso le

piccole gesta, gli aneddoti

quotidiani, le vicende di

uomini e donne qualunque,

i fatti di costume. La storia

senza clamore, lontana

dalla ribalta della cronaca,

spogliata dei nomi altiso-

nanti e blasonati, i cui

fatti, ignorati dalla storio-

grafia ufficiale, hanno of-

ferto un contributo

importante alla costruzione

della storia universale.

...centocinquantalabasili-

catacanta accende i riflet-

tori sulla gente comune,

protagonista di una vita or-

dinaria, fluita pacatamente

nel corso di un secolo e

mezzo.

Lo spettacolo in due atti è

aperto dalla Filastrocca

Tricolore del potentino

Mario Pennacchio (vinci-

tore del 1° Premio al Con-

corso la Casa della

Fantasia 2011, indetto

dalla Fondazione Marazza

di Borgomanero), cui

segue il prologo con una

speciale preghiera rivolta

alla luna, casta diva e testi-

al valor civile. Un passaggio per

la galleria di Balvano dove, il 3

marzo 1944, un treno merci restò

intrappolato generando morte

nei passeggeri che numerosi af-

follavano i vagoni. Il dopoguerra

segnato dall’occupazione delle

terre e dalla riforma fondiaria,

ma anche dalla nuova ondata mi-

gratoria verso le città del nord

Italia e l’Europa. La nascita

della Regione Basilicata nel

1971, il tremendo terremoto del

23 novembre 1980 che sconvolse

l’intero territorio lucano. Chiude

il percorso storico la cronaca

quotidiana dalle ecomafie alle

morti bianche, con un’immagine

della Basilicata di oggi, non più

isola felice, ma luogo dove poter

occultare ogni cosa. Elisa in-

sieme alle tante altre verità.

Giacinto Albini, Carmine

Crocco, Maria Barbella, Giulia

mone impassibile dei percorsi

storici di tutte le umane genti.

In dodici quadri si ripercorrono

gli eventi principali che hanno

caratterizzato 150 anni di storia

lucana dentro quella italiana.

Dall’evento che apre le porte

all’epopea risorgimentale, la

proclamazione del Regno d’Ita-

lia, si passa al fenomeno del bri-

gantaggio, l’altra faccia della

medaglia del processo di unifi-

cazione. unitamente all’emigra-

zione oltreoceano, che mandò in

America intere generazioni di

lucani. La terra di confino,

quella raccontata da Carlo Levi,

che destò la curiosità dell’antro-

pologo Ernesto De Martino. Con

un balzo si giunge alla Seconda

Guerra Mondiale e all’eccidio di

Matera per il quale la città, come

del resto Rionero in Vulture, si

fregia della medaglia d’argento

Venere, l’uomo ucciso dai

tedeschi, Michele Pa-

lomba, Pietro Rossetti e

Mariannina Menzano,

Rocco e i suoi fratelli,

Emilio Colombo, Pietro e

infine la vedova Maria

sono i protagonisti della

nostra storia. Una storia

che vuole ricordare i tanti

nessuno di questa terra i

cui nomi non sono ripor-

tati nei libri di storia. Si

ringrazia Mario Santoro

per aver scritto l'episodio

relativo all'eccidio di Ma-

tera, Giovanni Di Lena e

Carmine Donnola per aver

contribuito alla stesura del

testo dell'ultimo quadro.

Page 23: Malaterra 30 11 2011

Pianeta

Sogni

2330 NOVEMBRE 2011

TARALLI DI GRAVINAIngredienti

800 gr. di farina di grano

200 gr. di farina tipo 00

1 cucchiaio di sale

1 lievito di birra, seme di finocchio selvatico,

50 gr. di liquore all'anice

Impastare la farina con lievito, sale, acqua calda, seme di finocchio e

liquore. Lasciare lievitare la pasta ben coperta per circa 1 ora, dopo

aver formato dei grandi taralli di quasi 300 gr. l'uno. Dopo la lievita-

zione mettere in forno a 300°.

TRADIZIONI DELLA FESTA DELL'IMMACOLATA

Il 7 Dicembre, vigilia dell'Immacolata Concezione, per tradizione reli-

giosa si fa il digiuno (cioè non si fa colazione) e a mezzogiorno si

mangia solo il tarallo. Il tarallo è fatto con la pasta del pane e con

semi di finocchio, in seguito viene lessato e messo in forno. A sera

tutti si uniscono in famiglia e si mangia come prima portata, spa-

ghetti alla San Giovaniello e per secondo, baccalà fritto, pesce, pet-

tole a vento e altre cose, secondo i gusti della gente. La sera stessa,

altre famiglie, invece, mangiano tagliatelle fatte in casa, con le rape,

aglio, olio e peperoncino. Alla vigilia dell'Immacolata, si può man-

giare tutto, tranne la carne. Per concludere la serata allegramente, si

gioca a tombola, a carte e altri giochi.

Comics

Le ricette di Sandra Savino

In parte quello che dici è vero ma ci sono diversi significati dipende cosa realmente fai con questi soldi

di carta ecco alcuni esempi: riceverle sono promesse lusinghiere, contarle: guadagno importante, per-

derle: fruttamento da parenti, prestarle: entusiasmo esagerato, cambiarle: riserve mentali, regalarle:

sfiducia verso il prossimo, rubarle: pericolo di malattia, 26, spenderli: dispiaceri dai figli, trovarle: va-

lido incoraggiamento, accumularli: azzardi pericolosi

Negli ultimi tempi mi capita spesso di sognare

il denaro di carta soprattutto banconote. Che sia

arrivato finalmente il mio giorno fortunato

Tonino R . Potenza

Page 24: Malaterra 30 11 2011
Page 25: Malaterra 30 11 2011

I30 NOVEMBRE 2011

Il Global

Champion Tour,

ideato e fondato da

Jan Tops, è giunto

quest'anno alla sua

sesta edizione. Ad

aggiudicarsi il titolo

del 2011 è l'amaz-

zone Edwina Alexan-

der in sella a Cevo

Itot du Chateau, che

con questa vittoria

porta a casa 300mila

euro più una parte

del milione di euro

che verrà diviso fra i

primi 18 cavalieri

della ranking.

La finale di questo

circuito si è svolta, lo

scorso weekend, ad

Abu-Dhabi presso Al

Forsan International

Sports Resort che ha

accolto per l'occa-

sione i migliori cava-

lieri al mondo.

Tra i protagonisti di

questa edizione non

manca il nome di

Ludger Beerbaum,

che si aggiudica il

secondo gradino del

podio, e Alvaro De

Miranda, terzo clas-

sificato.

"Sono veramente

contenta per il

grande cavallo che è

Itot. E' stato vera-

mente un anno posi-

tivo - commenta

Edwina subito dopo il suo

percorso- E' stato il modo

in cui ho gareggiato oggi

e come potete vedere nel

salto ostacoli può acca-

dere qualunque cosa. Si-

curamente mi sarebbe

piaciuto piazzarmi meglio

nel GP. Ma questo è lo

sport e qualche volta va

così. Nel complesso sono

molto contenta delle mie

prestazione nel GCT

2011". Le premiazioni ad

Abu Dhabi non sono an-

cora terminate perché

sono saliti sul podio,

anche, i vincitori del

Gran Premio.

Roger-Yves Bost e Ideal

De la Loge strappano

con tre zeri in 41,14 il

primo gradino del podio,

lasciandosi alle spalle il

saudita Khaled Al

Eid e Alvaro De Mi-

randa.

"E' stato veramente

emozionante, un

bel jump off. - com-

menta la medaglia

d'oro del GP, Roger

Yves-Bost- Sono

andato veramente

veloce e ho cercato

di dar il massimo.

Oggi è stata la mia

giornata. Volevo

vincere!" Questa è

la classifica fina

del Global Cham-

pions Tour

1 Edwina Alexan-

der (Aus) 238.00;

2 Ludger Beer-

baum (Ger)

218.50; 3 Alvaro

de Miranda (Bra)

210.00; 4 Rolf-

Goran Ben-

gtsson 205.00; 5

Luciana Diniz

(Por) 198.00; 6

Denis Lynch

(IRL) 197.00; 7

Philipp Wei-

shaupt (GER)

171.00; 8 Cla-

rissa Crotta (SUI)

167.00; 9 Marco

Kutscher (GER)

164.00

10 Christian

Ahlmann (GER)

160.00; 11 Pius

Schwizer (SUI)

155.00; 12 Billy

Twomey (Irl)

148.00; 13 Judy-

Ann Melchior

(BEL) 146.00; 14

Kevin Staut

(FRA) 143.00; 15

Rodrigo Pessoa

(BRA) 136.00; 16

Gerco Schroder

(NED) 123.00; 17

Laura Kraut

(USA) 118.00; 18

Marcus Ehning

(GER) 116.00

Page 26: Malaterra 30 11 2011

II 30 NOVEMBRE 2011

Mondo

cavallo

CAMPIONATI DEL MONDO

DI ABU DHABI UNDER 21I binomi sono stati scelti dopo un'attenta selezione da parte

del tecnico federale Denis Pesce. Infatti dopo l'incontro di

Sperlonga lo scorso 7 Novembre la squadra è stata for-

mata: Dario Fondi SDP Gazzarah, Rebecca Borghi con Ra-

punzia della Bosana, Matteo Bravi con Glorhiosa, Carolina

Tavassoli con Asli e riserva Simona Giancolla con Duina.

Questa selezione è stata caratterizzata da una novità asso-

luta perché tutti questi binomi sono stati confermati dopo

un'attento test anti-doping e fortunamente nessuno è risul-

tato positivo.

Ecco il programma di gare

4 dicembre: i cavalli dovranno essere a Maastricht (Olanda)

5 dicembre: ore 7.00, i cavalli volano verso l’emirato di Abu

Dhabi, i cavalieri dovranno raggiungere la stessa località,

dove saranno ospitati a spese del comitato organizzatori

dal primo al 12 dicembre, unitamente ai rispettivi groom

(due per ogni cavallo)

6 dicembre: visita al circuito di formula 1 del Gran Premio

di Abu Dhabi, sull'isola artificiale di Yas Island

7 Dicembre: Cerimonia di apertura

8 dicembre: Cena nel deserto

9 dicembre: visite pre-gara per i cavalli

10 dicembre: finalmente il giorno della gara

11 Dicembre: Cerimonia di chiusura

12 dicembre: rientro in Italia. I cavalli decollano dall’aero-

porto di Abu Dhabi alle ore 9.00.

Si chiude così il penultimo concorso della Stagione sportiva

2011 dell’Horses Riviera Resort. Sul podio del Gran Premio C145

oltre a Francia anche Antonio Alfonso e Gianni Govoni; tre ca-

valieri blasonati che hanno collezionato importanti vittorie a

Casa Ferretti. Federico Francia si afferma come il migliore, in-

sieme a WAIT N SEE . Il binomio azzurro ottimizza un tempo pari

a 38.55. Segue Antonio Alfonso

con Snai Boa Vista e 38.80.

Mentre il signore della velocità,

Gianni Govoni arriva terzo in

sella a DYNAMITE VT HAZE-

LARENHOEKJE 40.38. Sono

stati solamente tre i netti di

questo Gran Premio ossia

quelli del podio. A seguire

CALLERIO Nicolo' Vincenzo

con CARETHAGO Z che

chiude la seconda manche con

4 penalità e un tempo di 38.04. Per lo spagnolo FOURCADE

LOPEZ Fernando con VDL ROCKER solo un nono posto 9 pe-

nalità e 66.31. Per la padrona di casa marzia Ferretti e QUATRO

DE LAUBRY un undicesimo posto e un tempo pari a 80.32.

Mentre nelle categorie più importanti si riconferma campione

Andrea Bracci con EHRNAN DELLA COMETA: il cavaliere è il

più veloce nella C140 a tempo fermando il cronometro sui 54.91

segue un argento in rosa con Francesca Favalli e LANINA 3 e

60.19. Terzo posto per Marco Porro con LUX HARMONY 62.63.

Andrea Bracci e Ehrnan Della Cometa si aggiudicano anche la

C140 a fasi. Con 31.06 il binomio la fa da padrone su Federico

Francia e Wait N See 32.45 e Robert Capouet con Replay De La

Brisee 33.03. Per la padrona di casa Marzia Ferretti con Argelith

Niels un ottavo posto 38.18, segue l'amazzone Chiara Arrighetti

con Oura De Rouhet 38.53. Un de-

cimo posto invece per Gianni Go-

voni con Dynamite Vt

Hazelarenhoekje 44.23 che si “ria-

bilita” con un bel primo posto

nella C135 mista con lo stallone

italiano Imponente. 35.41 il suo

tempo che batte con un conside-

revole distacco quello del se-

condo classificato Marco Porro

con Colombea 40.46. Terza posi-

zione per l'azzurro Andrea Barto-

letti con Quinne du Jaolas 45.91. In rosa la C135 a tempo: La più

veloce si conferma Isabella Fiorelli Destefani con WESTERN

UNION ALOUBET VAN DE DOORNDONKHOEVE 52.92. In se-

conda posizione l'amazzone Marzia Ferretti con Kregou Bre-

court 58.50. Argento per il francese Alexis Champion con Ubris

59.32. Per Antonio Alfonso con Will Power R solo un quinto

posto 63.51

HORSES RIVIERA RESORT: IL GP A FEDERICO FRANCIA ,

Page 27: Malaterra 30 11 2011

TANDEM FULL SERVICE sasTANDEM FULL SERVICE sas

Via Mantova, 147Via Mantova, 147

85100 Potenza85100 Potenza

III22 NOVEMBRE 2011

DUCCIO NERI

E CONSUL ROYALE

VINCONO

IL GP DI AREZZOTra i tre doppi percorsi netti è

stato il cavaliere romano a chiu-

dere nel miglior tempo (33,80) la-

sciandosi alle spalle la fiorentina

Carlotta Mattei su Bo Tibri (0/0 in

34,39) ed il catanzarese Alessio

Albano su Talbot (0/0 in 34,58).

La mattinata di gare di domenica

si è aperta con le categorie riser-

vate ai cavalli giovani: nella 4 anni

primo psto ex aequo per Cabrio-

lesse montata da Francesca Pa-

squini e per Cellano del

Poggiosecco montato da Laura

Palazzuoli; tra gli 11 concorrentii

della 5 anni gli unici due percorsi

netti sono stati quelli di Noemi

Giardini su Fathi' e Dariusz Moch

su Guernica di Luriano mentre

nella 6 anni ha trionfato Alessio

Albano su Alanda con 0/0 in

22,79.

Tra i più giovani nella B40 per-

corso senza errori per Martina Roselli e Gingillo; nella B60 nessun

errore per Beatrice De Marchi su Jiji du Parc, Giulia Santopietro e

Kafeine, Letizia Fiorelli su Connie e Luigi Negri su Seaholm

Cherry; nella B80 prima piazza divisa tra Giulia Merlotti su Allegra

della vena ed Alice Paliani su Jolly Jumper du Canon; nella B90

vincono Maria Teresa Pepi su Allegra della Vena e Carlotta Chisci

su Venisia; nella B100 i migliori

sono stati Claudia Mattei su Asrael

van Pacha's Hoeve, Giorgia Ladisa

su Charlie Brown, Francesca Ro-

mana Lucci su Tavalio, Rebecca

Fallani su Kaily, Francesco Ricci su

Kuracjusz, Benedict Lindsay Torlo-

nia su Perla d'Oriente, Domitilla Di

Mattia su Ghismunola ed Alessan-

dra Franchi su Fairplay Copenne

mentre nella B110 hanno chiuso

con 0 penalità Maria sole Monaci

su Mr New Year, Ginevra Piccini su

Telga II, Flavio Michelucci su Jimini

des Millards, Elena Daveri su Now

Gone For Good, Ludovica Corsi su

Calipso, Allegra Blandina su Top

Manager, Giorgia Ladisa su Walan-

dria K, Domitilla Di Mattia su Ghi-

smunola, Elasabetta Donà Dalle

ose su Claire, Vittoria Corsi su Lu-

ciole du Prieure e Domizia Arras su

Papagena. La categoria 135 a fasi

consecutive è andata a Guido

Franchi su Garua (0/0 in 25,13), la

125 a tempo a Fabio Picchioni su

Guerniverla (0 in 47,91) e la 115 a

afasi consecutive a Francesca

Conte su Medoc (0/0 in 26,23).

L'ultimo appuntamento del 2011 con il salto ostacoli all'Arezzo

Equestrian Centre è fissato per il 9/11 dicembre con il concorso

nazionale A3* che metterà in palio un montepremi di 18.500,00

euro.

FOTO MARCO VILLANTI PALSTIC FOTO SPORT

Mondo

cavallo

Page 28: Malaterra 30 11 2011

IV 30 NOVEMBRE 2011

NATALE CHIAUDANI AL COMANDO

DELLA COMPUTER LIST

Il CED (centro elaborazione dati) della FISE ha ag-

giornato la computer list seniores di salto ostacoli.

In base ai risultati rilevati dal

15 ottobre 2010 al 15 ottobre

2011, Natale Chiaudani si

porta alla guida della ranking

federale, ricevendo il testi-

mone dal caporale Lucia Viz-

zini che scende di una

posizione. Al terzo posto c’è

Simone Coata seguito da:

l’agente del Corpo Forestale

Emanuele Gaudiano, Juan

Carlos Garcia, l’aviere capo

Giulia Martinengo Marquet,

l’agente del Corpo Forestale Francesca Capponi,

Luca Maria Moneta, Fabio Brotto e Roberto Arioldi.

Questi i migliori 10 cavalieri, secondo l’elabora-

zione dello scorso 9 novembre.

Mondo

cavallo

Giunge la notizia che la cavalla "di punta" di Giulia Marti-

nengo si è infortunata gravemente. L'incidente ha avuto

luogo a Stoccarda dove l'amazzone italiana era impegnata

in una tappa di Coppa del Mondo.E' stata la stessa Marti-

nengo, ieri, a confermare la notizia non ufficiale che già da

alcuni giorni circolava.

"Chiclana è stata vittima di un grave infortunio alla gras-

sella- commenta

Giulia Martinengo-

Non posso ag-

giungere altro per-

ché ci vuole altro

tempo per una

diagnosi com-

pleta; sicura-

mente la cavalla

dovrà sospendere

per molto tempo

l'attività sportiva".

L’8 Dicembre il concorso di salto ostacoli che so-

stiene “Vogliamo Zero”, la campagna che vuole far

arrivare a ZERO il numero di bambini che ogni

giorno muoiono nel mondo per malattia. Il Con-

corso di Salto Ostacoli con

il più nobile montepremi

mai messo in palio verrà

organizzato proprio al

Centro Internazionale del

Cavallo che, in collabora-

zione con il Comitato FISE

Piemonte ed UNICEF, so-

stiene l’iniziativa a favore

della Campagna contro la

mortalità infantile, “Vo-

gliamo Zero”, lanciata ufficialmente il 28 Settembre

2011. Ogni giorno 22.000 bambini al di sotto dei 5

anni muoiono per malattie che potrebbero essere

curate o prevenute. L’UNICEF insieme ai suoi so-

stenitori può far si che questa cifra arrivi definitiva-

mente a zero, con interventi a basso costo ed alta

efficacia come vaccini, zanzariere antimalaria ed ali-

menti terapeutici. Un ringraziamento particolare,

quindi, a tutte le Amazzoni e i Cavalieri che prende-

ranno parte alla terza edizione Concorso Ippico Na-

zionale C 1* del Centro del

Cavallo, che con la loro

quota d’iscrizione, intera-

mente devoluta a favore

della Campagna "Vo-

gliamo zero”, divente-

ranno fattivamente

sostenitori di questo no-

bile progetto umanitario,

ed altrettanta gratitudine

va rivolta anche a tutti co-

loro che presteranno la propria collaborazione com-

pletamente a titolo gratuito per l’organizzazione

dell’evento, patrocinato da Città di Venaria Reale,

Comune di Druento, Provincia di Torino e Regione

Piemonte.

"VOGLIAMO ZERO" PER DARE AGLI ALTRI

Simone Coata

STOCCARDA:

GRAVE INFORTUNIO PER CHICLANA