Majorana Ritrovato

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  • 7/30/2019 Majorana Ritrovato

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    R2CULTURA 50

    MARTED 2 APRILE 2013

    llaa RReeppuubbbblliiccaaCULTURA

    Ci sono libri-inchiesta documentatissimi e noiosissimi; e ce nesono altri poco documentati e altrettanto noiosi.Roma. Il tra-monto della citt pubblica di Francesco Erbani appartiene auna terza categoria: quella dei libri-inchiesta documentatis-

    simi, che si leggono dun fiato come un romanzo davventure oppure,se si guarda al gioco stringente dei drammatici rapporti di causa ed ef-fetto che esso segue e rivela, come un avvincente poliziesco. Mi spiego.

    Loggetto dellindagine, condotta con dovizia di strumenti analiticie somma conoscenza della materia, ovviamente Roma: ossia, piesattamente, levoluzione del suo assetto urbanistico nel corso, dicia-mo, degli ultimi trentanni, ma con frequenti e illuminanti carrellateallindietro. Politicamente parlando, il periodo corrisponde grosso

    ALBERTO ASOR ROSA

    modo alle Giunte Rutelli e Veltro-ni, poi, dopo la dolorosa sconfittadel centrosinistra, a quella Ale-manno.

    NelPrologoche apre il libro (s,detto bene cos:Prologo, nonPre-sentazionen Prefazione, perchquel che segue una vera e pro-pria sacra rappresentazione,un evento teatrale carico di signi-

    ficati e conseguenze fondamen-talmente drammatici, a cui siconviene un introibo che non silimita a presentare ma gi partecostitutiva della materia), Erbaninon fa altro che porre una molti-tudine dinterrogativi angoscio-si. Cosa vogliono dire questa fittaserie dinterrogativi e questo mo-do di procedere nella forma in-chiesta? Vogliono dire che Erba-ni dispiega agli occhi del lettoresotto forma di domande linteraproblematica relativa alla situa-zione urbanistica e ai rapporti ci-vili e sociali di una citt come Ro-ma (la Capitale della Repubblica,il centro mondiale del Cattolice-simo, una delle citt storicamen-te e artisticamente pi significati-

    ve del globo terracqueo), prima didar corso alla vera e propria inda-gine conoscitiva. Questultimarisponde poi, cammin facendo, atutte le domande poste nelProlo-

    go? Saremmo eccessivamentegratificanti se rispondessimo di sin ogni caso. Questo per non di-pende dalla scarsit di documen-tazione o dalle insufficienti capa-cit dellautore, le quali invecesono, luna come le altre, fuori dalcomune. Dipende dalle dimen-sioni gigantesche del problema,che Erbani ha invece il merito disegnalare in tutte le sue tenden-

    ziali forme di espressione, anchequando la ricerca del colpevole, odei colpevoli, richiederebbe unsupplemento dindagine.

    Erbani, entrando nel merito,divide la sua materia in otto capi-toli, ognuno dei quali la affrontada un diverso angolo visuale e/oda un diverso lato della citt: leperiferie (i megacentri commer-ciali, gli agglomerati urbani prividi ogni forma e persi nella solitu-dine delle campagne); il centrostorico (svuotato dei suoi vecchiabitanti, ferreamente sottomes-so alla logica del modello affari-stico-turistico-gastronomico); iltraffico automobilistico, ovun-que dominante (la carenza dimezzi pubblici, la mancanza diun piano tranviario, la soffoca-zione degli spazi e della vita); ladevastazione dei luoghi storici earcheologici (la diffusione delprivato sullAppia antica).

    Su questa varia e spesso sfug-gente materia tuttavia ben chia-ro per Erbani quale sia lo snododecisivo dellintero discorso: ilpredominio a Roma, storica-mente e oggi, della grande specu-lazione immobiliare, che consu-

    ma, dentro e ai margini dellacitt, quanto c ancora da con-sumare: per esempio, la devasta-zione ininterrotta e ancoratuttaltro che dismessa dellAgroromano, un tempo splendido eoggi ridotto a semplice riserva dinuove, e nella gran parte dei casiimmotivate e inutili, intrapreseedilizie. Il quadro, visto in manie-ra cos sistematica, catastrofico.

    Vi si aggiunga che, nel frattempo,il pubblico ha dismesso a favoredel privato gran parte del suo pa-trimonio (Capitolo 5): e che diconseguenza Roma, da grandecitt pubblica, si gradual-mente trasformata sempre di piin una citt privata (fonte que-sta a sua volta di altre pesanti ten-sioni).

    E, appunto, il potere pubblico?

    E il Comune? Il giudizio di Erbani,sempre circostanziato e attento adistinguere, tuttavia comples-sivamente severo, anzi molto se-vero. Se si esclude qualche illumi-nazione della Giunta Rutelli (siveda nel merito la conversazioneavuta e qui riferita dallautore con

    Walter Tocci, allora Vice Sindaco,anche lui del resto sul lungo pe-riodo uno sconfitto) e della primaGiunta Veltroni, ovunque confu-sione, mancanza di idee genera-li, e soprattutto una congenitadebolezza nei confronti dei pote-ri forti cittadini. in questa fase,del resto, che nasce e si sviluppaanche a Roma la sciagurata teoriae pratica dellurbanistica con-cordata, che significa mettere laprogrammazione nelle mani del-la propriet privata e far retroce-dere il pubblico su posizioni di

    semplice resistenza (nel miglioredei casi). Non parliamo dellaGiunta Alemanno, che, dopo lefasulle dichiarazioni elettorali, si meritata ampiamente il titolo di

    Vestale della speculazione edili-zia e del degrado urbano.

    Tiriamo le somme.Il tramontodella citt pubblica sinserisce daprotagonista in una lunga e nobi-le serie dinterventi e di opere sul-la citt di Roma, che del resto Er-bani puntualmente fa emergere erichiama l dov il caso: dal leg-gendario I vandali in casa di An-tonio Cederna (del resto recente-mente ripubblicato dallo stessoErbani presso lo stesso editore) aRoma moderna di Italo Insolera,daRoma da ieri a domanidi Leo-nardo Benevolo a Se questa unacittdi Vezio De Lucia, fino al pirecente La citt in venditadi Pao-lo Berdini. Con questa elettacompagnia, ultimo fra cotantosenno, il Francesco Erbani di Ro-ma. Il tramonto della citt pub-blica ci sta benissimo. Gli augu-riamo cordialmente miglior for-tuna di quella che hanno avuto isuoi predecessori.

    C una congenita

    debolezza delpotere pubblicodi fronte agliinteressi privati

    Un libro-denuncia di Francesco Erbani sulla capitale depredata

    COS LA SPECULAZIONESI MANGIATA ROMA

    IL LIBRORomaIl tramontodella citt

    pubblicadi FrancescoErbaniLaterzaeuro 12

    Ettore Majorana stato ritrovato. Inutile continuare a cer-care tracce dei suoi passaggi in Germania o in Argentina.Inutile scomodare le sue presunte simpatie per il regimenazista. E si rassegnino coloro che hanno creduto di rico-noscere il geniale fisico siciliano nel senza tetto di Mazara

    del Vallo o nel taciturno professore di Buenos Aires. N ci fu il suici-dio, un tuffo in mare dalla nave postale che lo riportava in continen-te da Palermo, ipotesi che indusse la polizia a perlustrare il Golfo diNapoli alla ricerca del cadavere. Tutto da r ifare. Ma da riscrivere an-che la versione del ritiro in convento avanzata da Leonardo Sciasciane La scomparsa di Majorana. questa la tesi dellultimo dellinfini-ta serie di libri dedicati al mistero dei misteri ital iani: Ettore Majora-na, lo scomparso, in libreria per Editori Internazionali Riuniti. Qual la novit? Che a scriverlo un parente di Ettore. Stefano Roncoroni,73 anni, una lunga carriera di critico cinematografico e regista tele-

    visivo alle spalle, dal 1962 ha avuto accesso ai documenti familiari re-lativi alla scomparsa di Ettore e alle testimonianze dirette dei paren-ti che parteciparono alle ricerche.

    Roncoroni, cominciamo dal-la fine. Ettore Majorana fu ritro-vato?

    S, intorno al marzo del 1939.Circa un anno dopo la scompar-sa.

    Chi lo ritrov?Suo fratello maggiore Salva-

    tore. Ma ebbe un ruolo fonda-mentale anche mio padre, Fau-sto Roncoroni.

    Ci aiuti a capire la sua posizio-ne nel complesso albero genea-logico dei Majoriana.

    Mia madre ed Ettore eranocugini di primo grado. Per questo

    mio padre collabor alle ricer-che.

    Lei come ha saputo del ritro-vamento?

    Fu mio padre a dirmelo a metdegli anni Sessanta. Mi raccontdi essere stato uno degli arteficiinsieme a Salvatore. E Salvatoreconferm. Unaltra conferma miarriv da Angelo Majorana, an-che lui cugino di primo grado diEttore.

    Come e dove fu ritrovato?Nessuno di loro volle dirmi di

    pi. Mio padre aveva promesso aiMajorana che non ne avrebbeparlato con nessuno. E allepocala parola data veniva rispettata,tanto che anche con me non sce-se nei dettagli. N lo fecero mai glialtri membri della famiglia. Cper una traccia di cui parlo nel li-bro: mio nonno materno OlivieroSavini Nicci annota nel suo diariodi un improvviso viaggio in mac-china nellottobre del 1938 di mio

    padre e Salvatore fino a un vallo-ne vicino Catanzaro dove statasegnalata la presenza di Ettore. Segi non agevole oggi, si pu im-maginare quanto fosse compli-cato andare e tornare dalla Cala-bria sulle strade italiane del 1938.Dovevano avere un buon motivoper mettersi in cammino, anchese nelle carte di mio nonno quelviaggio non definito risolutivo.

    Riepiloghiamo: Ettore scom-pare il 25 marzo del 1938 mentreda Palermo torna verso Napoli

    dove lo attende una cattedrauniversitaria. Tutta lItalia checonta, polizia, Vaticano, mondoaccademico, si mette sulle suetracce. Invece a trovarlo sono ifamiliari pi stretti circa un annodopo. Poi che succede?

    Ettore irrevocabile nella suadecisione di sparire. Chi lo trovanon riesce a convincerlo a torna-re sui suoi passi. I Majorana neprendono atto. E da quel mo-mento fermano o depistano le in-dagini.

    MAJORANA

    Stefano Roncoroni,parente del fisicoracconta in un librouna nuova verit

    LUCA FRAIOLI

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Ma questo non esclude le altreteorie sulla fuga di Majorana al-lestero, in Germania o in Argen-tina.

    E invece le esclude. Perch so-no convinto che Ettore sia mortonella tarda estate del 1939.

    Come fa a dirlo?Lo prova la documentazione

    che espongo nel libro. Certo, nonci sono atti ufficiali di morte otombe da esibire. Ma le carte par-lano chiaro. Pochi giorni dopo lascomparsa di Ettore si mette inmoto una macchina per le ricer-che che in Italia non mai stata al-lestita nemmeno per i peggioricriminali. I Majorana sono unafamiglia potente e in ascesa:

    scienziati, professori universita-ri, politici, hanno entrature al mi-nistero dellInterno e in Vaticano.Chiedono e ottengono una mobi-litazione senza precedenti. Lapolizia dirama bollettini di ricer-ca e avvisa i posti di frontiera. Ilcapo della polizia va di persona inun paesino del Salernitano contanto di unit cinofile per fare uncontrollo. La Santa Sede setacciatramite i suoi ordini religiosi i mo-nasteri per sapere se Ettore hatrovato rifugio l. Indaga anche ilministero per lEducazione na-zionale: la cattedra di Napoli va-cante e bisogna prendere una de-cisione. Poi, prima dellestate del1939, accade qualcosa che fermatutto questo.

    Cio la macchina delle ricer-che si blocca?

    S. La cattedra di Napoli vieneriassegnata senza che la famigliaprotesti. La polizia smette di dira-mare bollettini su Ettore Majora-na e di cercarlo ai posti di frontie-ra. Dalla Segreteria di Stato del

    Vaticano parte una lettera indi-rizzata alla famiglia in cui, con pa-role consolatorie, si spiega chenon vi pi alcuna ragione per

    Lo scopr il fratello

    Salvatore ma tuttirispettaronolimpegno preso:il silenzio

    IL LIBRO E LAUTORE

    Ettore Majorana,lo scomparsodi Stefano Roncoroni

    (in foto), Editori Riuniti,pagg. 256, euro 18

    Le indagini furonofermate. La sua morte,secondo un gesuita,avvenne nel 1939

    RITROVATOEttore decise di sparire

    e la famiglia era daccordo

  • 7/30/2019 Majorana Ritrovato

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    @llaa RReeppuubbbblliiccaa PER SAPERNE DI PIwww.robertosaviano.itwww.laterza.it

    di di facolt. Quando il giovantetalento scompare nel nulla, no-nostante la brillante carriera chesi apre di fronte a lui, per Giusep-pe esplode un nuovo scandaloche pu compromettere definiti-vamente il buon nome e le ambi-zioni di famiglia. Sceglie dunquedi far calare il silenzio sulla vicen-da e lo fa con un documento chedetta a tutti i parenti la verit uffi-ciale dei Majorana. Nel mio libroparto da quel documento finorainedito, per dimostrare come in-vece siano andate le cose nellarealt.

    Ma se lei era al corrente dellaverit fin dagli anni Sessanta,perch la racconta solo ora?

    Mio padre, Salvatore il fratel-lo di Ettore, mio nonno OlivieroSavini Nicci erano uomini diunaltra epoca. Avevano dato laloro parola al capofamiglia Giu-seppe Majorana che non sarebbetrapelato nulla. Finch sono statiin vita io ho rispettato il loro pat-to. Poi per ho iniziato a fare ri-cerche per documentare ci chemi avevano raccontato.

    Il suo libro scrivela parola fineal mistero della scomparsa di Et-tore Majorana?

    No. Mi limito a riferire ci chemi fu detto da testimoni diretti e aesibire la documentazione checonferma il loro racconto. Mamanca ancora molto per una ri-costruzione completa della vi-cenda. Si tratta per solo di aspet-tare: quando il Vaticano aprir gliarchivi relativi al pontificato diPio XII sar fatta luce completasul caso. E si potrebbe fare ancorprima, se i Majorana attuali, i di-scendenti di quel Giuseppe chescelse di far calare il sipario su Et-tore, decidessero a distanza disettantanni di rompere quel mu-ro di silenzio.

    ha fatto altro che alimentare leteorie pi diverse: il suicidio dallanave, la fuga in Germania per col-laborare con gli scienziati nazisti,la seconda vita in Argentina.

    Perch hanno scelto il silen-zio?

    Fu una decisione di Giusep-pe, zio di Ettore e indiscusso ca-

    pofamiglia allepoca dei fatti. Po-chi anni prima i Majorana eranostati coinvolti in un caso di crona-ca nera, un infanticidio. Unamacchia intollerabile per lonoredi una famiglia che il fascismostava celebrando tra i grandi di Si-cilia e che annoverava gi senato-ri, professori universitari e presi-

    continuare le ricerche.Ma questo non necessaria-

    mente significa che Ettore siamorto.

    C un altro documento ine-quivocabile. Nel settembre del1939 il gesuita padre Caselli scri-ve a Salvatore. Gli comunica diaccettare la donazione che la fa-miglia Majorana fa per istituireuna borsa di studio da intitolareallestinto Ettore. Se un gesuitanel 39 usa il termine estinto vuoldire che non ci sono dubbi sullasorte di Ettore: morto entro ilsettembre 1939. E questo toglie dimezzo anche lipotesi del suici-dio. Non si dedica una borsa distudio religiosa a un suicida.

    Si pu obiettare che la sua teo-ria (ritrovamento e morte) siasolo frutto di testimonianze ora-li non verificabili e di deduzionibasate su documenti.

    Tutta la vicenda di Ettore ruo-ta intorno alla famiglia. I Majora-na sanno come sono andate le co-se sin dal 1939. Il loro silenzio non

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    Quando il Vaticanoaprir gli archivisul pontificatodi Pio XII sar fattaluce sul caso

    Box) costruita di tweet.La forma brevissima inizia a interes-

    sare leditoria italiana, che in pocotempo propone pi uscite di antologiecon fiction formato mignon. Luca Lo-renzini ha aperto la pagina FacebookRomanzi Brevi, dove si pu inviare lapropria opera e attendere il giudizio.Da qui proviene Cuori a pezzi, uno dei101 microromanzi di Piergiorgio Pa-terlini inseriti in Fisica quantistica del-la vita quotidiana

    , appena uscito da Ei-naudi (pagg. 128, euro 13). Una raccol-ta, questa, dove i titoli, in rigoroso ordi-ne alfabetico (dalla A alla V), costitui-scono altrettanti giochi letterari. Pater-lini spiega nelle sue storie tuttalambiguit e la molteplicit di senso di

    cui la parola capace. La forma vincesul contenuto, che spesso puro diver-timento. Descrizioni apparentementeerotiche assumono tutto un altro signi-ficato, se lette fino in fondo. Il concettodi interi periodi, poi, muta se il lettore

    privilegia di un singolo vocabolo lac-cezione tecnologica, rispetto a quel-la classica. E cos, per i pi, la tastierasar sempre quella del computer, salvopoi capire che il protagonista della mi-crostoria non un geekossessionatodal web, ma un virtuoso del pianoforte.

    Questo libro racconta molte storiein poche righe, perfette per i viaggi inautobus, aspettando un amico, la mat-tina bevendo il caff. Cos leditriceMarcos y Marcos lancia La pazienzadei bufali sotto la pioggiadi David Tho-mas (traduzione a cura di Maurizia

    PATERLINI

    Fisicaquantisticadella vitaquotidiana(Einaudipagg. 136euro 13)

    Dalla Fisica quantistica di Paterlini a Thomas arrivano le short short story

    MICROFICTION: ROMANZIAI TEMPI DI TWITTER

    Nella tradizione latinoamericana si chiamano microfinzioni, anche serifuggono qualsiasi definizione accademica. Non sono racconti, ma sto-rie minuscole: di poche righe eppure compiute. Vi si cimentarono Bor-ges e Cortzar, tanto per dire. Anche lItalia registra esperimenti che

    rientrano in questo genere trasversale e anarchico: sono quelli del Giorgio Man-ganelli di Centuria o di Gianni Toti, divulgatore di super short stories e autore di

    Autentici racconti apocrifi meno lunghi del mondo. Ma potrebbero essere inseri-te nella categoria certe storie minime e pensieri fulminanti di Ennio Flaiano con-tenuti nel Diario degli errori. Oggi a rilanciare la microletteratura sono i socialnetwork: vedi lhashtag@microficcionessu Twitter, per esempio. Il premio Pulit-zer Jennifer Egan stata tra i primi ad adeguarsi, pubblicando una spy story (Black

    Balmelli, pagg. 160, euro 13). Lautorefrancese interpreta in poco pi o po-co meno di una pagina 63 vite che nonsono la sua o che forse, in parte, lo sonotutte. Diventa di volta in volta un inna-morato ancora scottato dalla sua ex,una ragazza che legge AmlieNothomb e guarda i talent show, unuomo di mezza et che teme di moriresolo con i suoi quadri preraffaelliti, un

    pescatore ossessionato da una trota,un marito che aspetta troppo la mogliee allora si vendica. Sono atti unici di po-chi secondi, a tratti ironici, a tratti do-lorosi. Biografie di uomini e donne nonillustri, talvolta mediocri, che sono sta-te portate anche sulla scena, in Francia.

    Ma per tornare dove tutto comin-ciato, dallaltro lato del mondo, c Ba-

    gliori estremi, la raccolta curata da An-na Boccuti e pubblicata dalla piccolacasa editrice Arcoiris (pagg. 180, euro12), che fa il punto sulle microfinzioniargentine contemporanee. Qui il giocosi fa ancora pi duro. Perch le micro-

    ficcionesprendono in giro il lettore elatto stesso della scrittura. RosalbaCampra esordisce: Questa storia nonmi appartiene. E di negazione in ne-gazione (non accade che e nemme-no che) finisce per raccontare in po-che righe un intreccio con tanto diagnizione finale, come nella pi classi-

    ca delle fiabe. Icastico Fabin Vique,record di brevit: Dio non gioca a da-di. Gioca a nascondino. Mario Golo-boff tratteggia in quattro periodi il ri-tratto di quello che apparentemente un uomo qualunque. Peccato si trattidel dittatore Videla: Amava i cani dacaccia, gli arazzi con i cervi e la musicadi Wagner. / Leggeva pochi giornali masintratteneva facendo le parole cro-ciate. Non sopportava il fruscio deglialberi n il cinguettio degli uccelli. Dor-miva bene.

    Anche Manganelli,Borges, Flaiano e ilPulitzer Egan portaronoavanti, spesso conironia, questa tradizione

    THOMAS

    La pazienzadei bufali

    sottola pioggia(Marcos yMarcos,euro 13)

    BOCCUTI

    Baglioriestremi.Microfinzioni

    argentine...(Arcoiris,pagg. 184euro 12)

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    DARIO PAPPALARDO

    LA STORIAEttore Majorana, siciliano (1906 -1938). Ha fattoparte del gruppo di fisici che collaborarono allascoperta della bomba atomica, i ragazzi di viaPanisperna: Fermi, Amaldi Segr, DAgostino,Rasetti

    LA SCOMPARSA

    Il 25 marzo del 1938 Majorana part da Napoliin piroscafo per Palermo. Lultima lettera del 26marzo, poi non se ne ebbero pi notizie.Lo stesso Mussolini si interess del caso

    LE IPOTESISi parl molto di suicidio. Leonardo Sciascia nellibroLa scomparsa di Majorana scrisse che si era

    rifugiato in una abbazia certosina. Altre teorie lovogliono fuggito in Germania o Argentina

    Lopera di Capote

    ALLASTA IL MANOSCRITTO

    DI COLAZIONE DA TIFFANY

    NEW YORK Allasta il manoscritto di Colazione daTiffany, il libro di Truman Capote da cui stato trattoil film del 1961 con Audrey Hepburn. Il testo auto-grafo contiene a margine le note dellautore: nume-rose correzioni tra cui quella in cui lo scrittore decisedi modificare il nome della protagonista da ConnieGustafson allormai iconico Holly Golightly. Il mano-scritto del 1958 sar battuto a fine mese da una casadasta del New Hampshire partendo da una base dialmeno 250mila dollari. Nella stessa asta sarannopresenti molti altri documenti hollywoodiani, tra cuicimeli autografati da James Dean, Humphrey Bogart,Clark Gable, Carole Lombard, Judy Garland e LucilleBall.

    Le tappe

    DISEGNO

    DI RICCARDO

    MANNELLI