Maggior Gloria del uore SS. di Gesù - Istituto Madre...

24
1 Finita lestate ci accingiamo a vivere con nuova lena il nuovo anno di impegni ad ogni livello, so- prauo la scuola. Ma iniziano anche altre importan avità che ci prospeano l anno 2017 come Anno Cabriniano. Celebreremo infa, a parre dal 13 Novembre prossimo, l inizio della Memoriadi 100 an- ni di vita missionaria dopo la morte di Madre Cabrini. Naturalmente non celebriamo la morte, sebbene è la data che ricordiamo, ma la vita che è connuata dopo la Morte della Santa degli Emigran. Da molte par del mondo cabriniano giungono richieste di nozie, fotografie, documen per ricor- dare la figura di una Donna che ha speso la sua vita per il bene degli altri, soprauo degli emigran ita- liani, acceando di superare difficoltà e pregiudizi, sofferenze e fache. Per le Missionarie del Sacro Cuore, per i Laici corresponsabili e collaboratori della missione cabri- niana, per Volontari, amici, benefaori e conoscen sarà un anno intenso che ha lo scopo di rinnovare il nostro entusiasmo per la Missione nella luce di quello che Santa Francesca Cabrini ci ha insegnato: fare tuo alla Maggior Gloria del Cuore SS. di Gesù e nelle difficoltà, essere cer che Tuo possiamo in Colui che è la nostra forza”. Questo impegno che ci terrà occupa tuo l anno inizia provvidenzialmente con l Oobre Missio- nario, durante il quale molte saranno a livello ecclesiale, le iniziave. Ci uniremo ad esse seguendo quan- to Papa Francesco ribadisce nel suo Messaggio: «Il Giubileo Straordinario della Misericordia, che la Chiesa sta vivendo, offre una luce parcolare anche alla Giornata Missionaria Mondiale del 2016: ci invita a guardare alla missione ad gentes come una grande, immensa opera di misericordia sia spirituale che materiale. In effe, in questa Giornata Mis- sionaria Mondiale, siamo tu invita ad uscire”, come discepoli missionari, ciascuno meendo a ser- vizio i propri talen, la propria creavità, la propria saggezza ed esperienza nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all intera famiglia umana. In forza del mandato missionario, la Chiesa si prende cura di quan non conoscono il Vangelo, perché desidera che tu siano salvi e giun- gano a fare esperienza dell amore del Signore. Essa «ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo» (Bolla Misericordiae Vultus, 12) e di proclamarla in ogni angolo della ter- ra, fino a raggiungere ogni donna, uomo, anziano, giovane e bambino. » Seguendo linvito del Papa e ricordando che la missione è un messaggio di misericordia vissuto nel- la tesmonianza personale e nelle opere, auguriamo a tu un lieto inizio di anno scolasco, o comun- que un lieto inizio di avità, di nuovi proge sostenu dalla speranza che non delude, quella crisana che centuplica le forzesecondo quanto ci dice Madre Cabrini. 1

Transcript of Maggior Gloria del uore SS. di Gesù - Istituto Madre...

1

Finita l’estate ci accingiamo a vivere con nuova lena il nuovo anno di impegni ad ogni livello, so-prattutto la scuola. Ma iniziano anche altre importanti attività che ci prospettano l’anno 2017 come Anno Cabriniano. Celebreremo infatti, a partire dal 13 Novembre prossimo, l’inizio della “Memoria” di 100 an-ni di vita missionaria dopo la morte di Madre Cabrini. Naturalmente non celebriamo la morte, sebbene è la data che ricordiamo, ma la vita che è continuata dopo la Morte della Santa degli Emigranti. Da molte parti del mondo cabriniano giungono richieste di notizie, fotografie, documenti per ricor-dare la figura di una Donna che ha speso la sua vita per il bene degli altri, soprattutto degli emigranti ita-liani, accettando di superare difficoltà e pregiudizi, sofferenze e fatiche. Per le Missionarie del Sacro Cuore, per i Laici corresponsabili e collaboratori della missione cabri-niana, per Volontari, amici, benefattori e conoscenti sarà un anno intenso che ha lo scopo di rinnovare il nostro entusiasmo per la Missione nella luce di quello che Santa Francesca Cabrini ci ha insegnato: fare tutto alla Maggior Gloria del Cuore SS. di Gesù e nelle difficoltà, essere certi che “Tutto possiamo in Colui che è la nostra forza”. Questo impegno che ci terrà occupati tutto l’anno inizia provvidenzialmente con l’Ottobre Missio-nario, durante il quale molte saranno a livello ecclesiale, le iniziative. Ci uniremo ad esse seguendo quan-to Papa Francesco ribadisce nel suo Messaggio:

«Il Giubileo Straordinario della Misericordia, che la Chiesa sta vivendo, offre una luce particolare anche

alla Giornata Missionaria Mondiale del 2016: ci invita a guardare alla missione ad gentes come una grande, immensa opera di misericordia sia spirituale che materiale. In effetti, in questa Giornata Mis-sionaria Mondiale, siamo tutti invitati ad “uscire”, come discepoli missionari, ciascuno mettendo a ser-vizio i propri talenti, la propria creatività, la propria saggezza ed esperienza nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana. In forza del mandato missionario, la Chiesa si prende cura di quanti non conoscono il Vangelo, perché desidera che tutti siano salvi e giun-gano a fare esperienza dell’amore del Signore. Essa «ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo» (Bolla Misericordiae Vultus, 12) e di proclamarla in ogni angolo della ter-

ra, fino a raggiungere ogni donna, uomo, anziano, giovane e bambino.» Seguendo l’invito del Papa e ricordando che la missione è un messaggio di misericordia vissuto nel-la testimonianza personale e nelle opere, auguriamo a tutti un lieto inizio di anno scolastico, o comun-que un lieto inizio di attività, di nuovi progetti sostenuti dalla speranza che non delude, quella cristiana che “centuplica le forze” secondo quanto ci dice Madre Cabrini.

1

2

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2016

Chiesa missionaria, testimone di misericordia Cari fratelli e sorelle,

il Giubileo Straordinario della Misericordia, che la Chiesa sta vivendo, offre una luce particolare anche alla Giornata Missionaria Mondiale del 2016: ci invita a guardare alla missione ad gentes come una grande, immensa opera di misericordia sia spirituale che ma-teriale. In effetti, in questa Giornata Missionaria Mon-diale, siamo tutti invitati ad “uscire”, come discepoli missionari, ciascuno mettendo a servizio i propri ta-lenti, la propria creatività, la propria saggezza ed esperienza nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana. In forza del mandato missionario, la Chiesa si prende cura di quanti non conoscono il Vangelo, perché desidera che tutti siano salvi e giungano a fare espe-rienza dell’amore del Signore. Essa «ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo» (Bolla Misericordiae Vultus, 12) e di proclamarla in ogni angolo della terra, fino a raggiun-gere ogni donna, uomo, anziano, giovane e bambino.

La misericordia procura intima gioia al cuore del Padre quando incontra ogni creatura umana; fin dal principio, Egli si rivolge amorevolmente anche a quelle più fragili, perché la sua grandezza e la sua potenza si rivelano proprio nella capacità di immedesimarsi con i piccoli, gli scartati, gli oppressi (cfr Dt 4,31; Sal 86,15; 103,8; 111,4). Egli è il Dio benigno, attento, fedele; si fa prossimo a chi è nel bi-sogno per essere vicino a tutti, soprattutto ai poveri; si coinvolge con tenerezza nella realtà umana pro-prio come farebbero un padre e una madre nella vita dei loro figli (cfr Ger 31,20). Al grembo materno rimanda il termine usato nella Bibbia per dire la misericordia: quindi all’amore di una madre verso i fi-gli, quei figli che lei amerà sempre, in qualsiasi circostanza e qualunque cosa accada, perché sono frutto del suo grembo. È questo un aspetto essenziale anche dell’amore che Dio nutre verso tutti i suoi figli, in modo particolare verso i membri del popolo che ha generato e che vuole allevare ed educare: di fronte alle loro fragilità e infedeltà, il suo intimo si commuove e freme di compassione (cfr Os 11,8). E tuttavia Egli è misericordioso verso tutti, il suo amore è per tutti i popoli e la sua tenerezza si espande su tutte le creature (cfr Sal 145,8-9).

La misericordia trova la sua manifestazione più alta e compiuta nel Verbo incarnato. Egli rivela il volto del Padre ricco di misericordia, «parla di essa e la spiega con l’uso di similitudini e di parabole, ma soprattutto egli stesso la incarna e la personifica» (Giovanni Paolo II, Enc. Dives in misericordia, 2). Ac-cogliendo e seguendo Gesù mediante il Vangelo e i Sacramenti, con l’azione dello Spirito Santo noi pos-siamo diventare misericordiosi come il nostro Padre celeste, imparando ad amare come Lui ci ama e facendo della nostra vita un dono gratuito, una segno della sua bontà (cfr Bolla Misericordiae Vul-tus, 3). La Chiesa per prima, in mezzo all’umanità, è la comunità che vive della misericordia di Cristo: sempre si sente guardata e scelta da Lui con amore misericordioso, e da questo amore essa trae lo stile del suo mandato, vive di esso e lo fa conoscere alle genti in un dialogo rispettoso con ogni cultura e convinzione religiosa.

A testimoniare questo amore di misericordia, come nei primi tempi dell’esperienza ecclesiale,

2

3

sono tanti uomini e donne di ogni età e condizione. Segno eloquente dell’amore materno di Dio è una considerevole e crescente presenza femminile nel mondo missionario, accanto a quella maschile. Le donne, laiche o consacrate, e oggi anche non poche famiglie, realizzano la loro vocazione missionaria in svariate forme: dall’annuncio diretto del Vangelo al servizio caritativo. Accanto all’opera evangelizzatri-ce e sacramentale dei missionari, le donne e le famiglie comprendono spesso più adeguatamente i pro-blemi della gente e sanno affrontarli in modo opportuno e talvolta inedito: nel prendersi cura della vi-ta, con una spiccata attenzione alle persone più che alle strutture e mettendo in gioco ogni risorsa umana e spirituale nel costruire armonia, relazioni, pace, solidarietà, dialogo, collaborazione e fraterni-tà, sia nell’ambito dei rapporti interpersonali sia in quello più ampio della vita sociale e culturale, e in particolare della cura dei poveri.

In molti luoghi l’evangelizzazione prende avvio dall’attività educativa, alla quale l’opera missio-naria dedica impegno e tempo, come il vignaiolo misericordioso del Vangelo (cfr Lc 13,7-9; Gv 15,1), con la pazienza di attendere i frutti dopo anni di lenta formazione; si generano così persone capaci di evangelizzare e di far giungere il Vangelo dove non ci si attenderebbe di vederlo realizzato. La Chiesa può essere definita “madre” anche per quanti potranno giungere un domani alla fede in Cristo. Auspico pertanto che il popolo santo di Dio eserciti il servizio materno della misericordia, che tanto aiuta ad incontrare e amare il Signore i popoli che ancora non lo conoscono. La fede infatti è dono di Dio e non frutto di proselitismo; cresce però grazie alla fede e alla carità degli evangelizzatori che sono testimoni di Cristo. Nell’andare per le vie del mondo è richiesto ai discepoli di Gesù quell’amore che non misura, ma che piuttosto tende ad avere verso tutti la stessa misura del Signore; annunciamo il dono più bello e più grande che Lui ci ha fatto: la sua vita e il suo amore.

Ogni popolo e cultura ha diritto di ricevere il messaggio di salvezza che è dono di Dio per tutti. Ciò è tanto più necessario se consideriamo quante ingiustizie, guerre, crisi umanitarie oggi attendono una soluzione. I missionari sanno per esperienza che il Vangelo del perdono e della misericordia può portare gioia e riconciliazione, giustizia e pace. Il mandato del Vangelo: «Andate dunque e fate disce-poli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt 28,19-20) non si è esaurito, anzi ci impegna tutti, nei pre-senti scenari e nelle attuali sfide, a sentirci chiamati a una rinnovata “uscita” missionaria, come indica-vo anche nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium: «Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo» (20).

Proprio in questo Anno Giubilare ricorre il 90° anniversario della Giornata Missionaria Mondia-le, promossa dalla Pontificia Opera della Propagazione della Fede e approvata da Papa Pio XI nel 1926. Ritengo pertanto opportuno richiamare le sapienti indicazioni dei miei Predecessori, i quali disposero che a questa Opera andassero destinate tutte le offerte che ogni diocesi, parrocchia, comunità religio-sa, associazione e movimento ecclesiale, di ogni parte del mondo, potessero raccogliere per soccorrere le comunità cristiane bisognose di aiuti e per dare forza all’annuncio del Vangelo fino agli estremi confi-ni della terra. Ancora oggi non ci sottraiamo a questo gesto di comunione ecclesiale missionaria. Non chiudiamo il cuore nelle nostre preoccupazioni particolari, ma allarghiamolo agli orizzonti di tutta l’u-manità.

Maria Santissima, icona sublime dell’umanità redenta, modello missionario per la Chiesa, inse-gni a tutti, uomini, donne e famiglie, a generare e custodire ovunque la presenza viva e misteriosa del Signore Risorto, il quale rinnova e riempie di gioiosa misericordia le relazioni tra le persone, le culture e i popoli.

Dal Vaticano, 15 maggio 2016, Solennità di Pentecoste FRANCESCO

3

4

MENSAJE DEL SANTO PADRE FRANCISCO PARA LA JORNADA MUNDIAL DE LAS MISIONES 2016

IGLESIA MISIONERA, TESTIGO DE MISERICORDIA Queridos hermanos y hermanas: El Jubileo extraordinario de la Misericordia, que la Iglesia está celebrando, ilumina también de modo especial la Jornada Mundial de las Misiones 2016: nos invita a ver la misión ad gentes como una grande e inmensa obra de misericordia tanto espiritual como material. En efecto, en esta Jornada Mundial de las Misiones, todos estamos invitados a «salir», como discípulos misioneros, ofreciendo cada uno sus propios talentos, su creatividad, su sabiduría y experiencia en llevar el mensaje de la ternura y de la compasión de Dios a toda la familia humana. En virtud del mandato misionero, la Iglesia se interesa por los que no conocen el Evangelio, porque quiere que todos se salven y experimenten el amor del Señor. Ella «tiene la misión de anunciar la misericordia de Dios, corazón palpitante del Evangelio» (Bula Misericordiae vultus, 12), y de proclamarla por todo el mundo, hasta que llegue a toda mujer, hombre, anciano, joven y niño.

La misericordia hace que el corazón del Padre sienta una profunda alegría cada vez que encuentra a una criatura humana; desde el principio, él se dirige también con amor a las más frágiles, porque su grandeza y su poder se ponen de manifiesto precisamente en su capacidad de identificarse con los pequeños, los descartados, los oprimidos (cf. Dt 4,31; Sal 86,15; 103,8; 111,4). Él es el Dios bondadoso, atento, fiel; se acerca a quien pasa necesidad para estar cerca de todos, especialmente de los pobres; se implica con ternura en la realidad humana del mismo modo que lo haría un padre y una madre con sus hijos (cf. Jr 31,20). El término usado por la Biblia para referirse a la misericordia remite al seno materno: es decir, al amor de una madre a sus hijos, esos hijos que siempre amará, en cualquier circunstancia y pase lo que pase, porque son el fruto de su vientre. Este es también un aspecto esencial del amor que Dios tiene a todos sus hijos, especialmente a los miembros del pueblo que ha engendrado y que quiere criar y educar: en sus entrañas, se conmueve y se estremece de compasión ante su fragilidad e infidelidad (cf. Os 11,8). Y, sin embargo, él es misericordioso con todos, ama a todos los pueblos y es cariñoso con todas las criaturas (cf. Sal 144.8-9).

La manifestación más alta y consumada de la misericordia se encuentra en el Verbo encarnado. Él revela el rostro del Padre rico en misericordia, «no sólo habla de ella y la explica usando semejanzas y parábolas, sino que además, y ante todo, él mismo la encarna y personifica» (Juan Pablo II, Enc. Dives in misericordia, 2). Con la acción del Espíritu Santo, aceptando y siguiendo a Jesús por medio del Evangelio y de los sacramentos, podemos llegar a ser misericordiosos como nuestro Padre celestial, aprendiendo a amar como él nos ama y haciendo que nuestra vida sea una ofrenda gratuita, un signo de su bondad (cf. BulaMisericordiae vultus, 3). La Iglesia es, en medio de la humanidad, la primera comunidad que vive de la misericordia de Cristo: siempre se siente mirada y elegida por él con amor misericordioso, y se inspira en este amor para el estilo de su mandato, vive de él y lo da a conocer a la gente en un diálogo respetuoso con todas las culturas y convicciones religiosas.

Muchos hombres y mujeres de toda edad y condición son testigos de este amor de misericordia, como al comienzo de la experiencia eclesial. La considerable y creciente presencia de la mujer en el

4

5

mundo misionero, junto a la masculina, es un signo elocuente del amor materno de Dios. Las mujeres, laicas o religiosas, y en la actualidad también muchas familias, viven su vocación misionera de diversas maneras: desde el anuncio directo del Evangelio al servicio de caridad. Junto a la labor evangelizadora y sacramental de los misioneros, las mujeres y las familias comprenden mejor a menudo los problemas de la gente y saben afrontarlos de una manera adecuada y a veces inédita: en el cuidado de la vida, poniendo más interés en las personas que en las estructuras y empleando todos los recursos humanos y espirituales para favorecer la armonía, las relaciones, la paz, la solidaridad, el diálogo, la colaboración y la fraternidad, ya sea en el ámbito de las relaciones personales o en el más grande de la vida social y cultural; y de modo especial en la atención a los pobres.

En muchos lugares, la evangelización comienza con la actividad educativa, a la que el trabajo misionero le dedica esfuerzo y tiempo, como el viñador misericordioso del Evangelio (cf. Lc 13.7-9; Jn 15,1), con la paciencia de esperar el fruto después de años de lenta formación; se forman así personas capaces de evangelizar y de llevar el Evangelio a los lugares más insospechados. La Iglesia puede ser definida «madre», también por los que llegarán un día a la fe en Cristo. Espero, pues, que el pueblo santo de Dios realice el servicio materno de la misericordia, que tanto ayuda a que los pueblos que todavía no conocen al Señor lo encuentren y lo amen. En efecto, la fe es un don de Dios y no fruto del proselitismo; crece gracias a la fe y a la caridad de los evangelizadores que son testigos de Cristo. A los discípulos de Jesús, cuando van por los caminos del mundo, se les pide ese amor que no mide, sino que tiende más bien a tratar a todos con la misma medida del Señor; anunciamos el don más hermoso y más grande que él nos ha dado: su vida y su amor.

Todos los pueblos y culturas tienen el derecho a recibir el mensaje de salvación, que es don de Dios para todos. Esto es más necesario todavía si tenemos en cuenta la cantidad de injusticias, guerras, crisis humanitarias que esperan una solución. Los misioneros saben por experiencia que el Evangelio del perdón y de la misericordia puede traer alegría y reconciliación, justicia y paz. El mandato del Evangelio: «Id, pues, y haced discípulos a todos los pueblos, bautizándolos en el nombre del Padre y del Hijo y del Espíritu Santo; enseñándoles a guardar todo lo que os he mandado» (Mt 28,19-20) no está agotado, es más, nos compromete a todos, en los escenarios y desafíos actuales, a sentirnos llamados a una nueva «salida» misionera, como he señalado también en la Exhortación apostólica Evangelii gaudium: «Cada cristiano y cada comunidad discernirá cuál es el camino que el Señor le pide, pero todos somos invitados a aceptar este llamado: salir de la propia comodidad y atreverse a llegar a todas las periferias que necesitan la luz del Evangelio» (20). En este Año jubilar se cumple precisamente el 90 aniversario de la Jornada Mundial de las Misiones, promovida por la Obra Pontificia de la Propagación de la Fe y aprobada por el Papa Pío XI en 1926. Por lo tanto, considero oportuno volver a recordar la sabias indicaciones de mis predecesores, los cuales establecieron que fueran destinadas a esta Obra todas las ofertas que las diócesis, parroquias, comunidades religiosas, asociaciones y movimientos eclesiales de todo el mundo pudieran recibir para auxiliar a las comunidades cristianas necesitadas y para fortalecer el anuncio del Evangelio hasta los confines de la tierra. No dejemos de realizar también hoy este gesto de comunión eclesial misionera. No permitamos que nuestras preocupaciones particulares encojan nuestro corazón, sino que lo ensanchemos para que abarque a toda la humanidad. Que Santa María, icono sublime de la humanidad redimida, modelo misionero para la Iglesia, enseñe a todos, hombres, mujeres y familias, a generar y custodiar la presencia viva y misteriosa del Señor Resucitado, que renueva y colma de gozosa misericordia las relaciones entre las personas, las culturas y los pueblos. Vaticano, 15 de mayo de 2016, Solemnidad de Pentecostés Francisco

5

6

INCONTRO INTERNAZIONALE DI FORMAZIONE PER LEADER A CODOGNO

La Superiora Generale, Madre Barbara Staley, MSC, ha desiderato che le Superiore Provinciali e Regionali, le incaricate della Formazione e alcune altre Suore impegnate nella pastorale, facessero un Corso di Storia e Carisma dell’Istituto. Lo scopo è stato quello di rafforzare il proprio impegno missiona-rio oggi, nel nostro contesto storico, ecclesiale, culturale e istituzionale con lo spirito originale che ha ispirato Santa Francesca Cabrini ma con le nuove modalità che il nostro tempo richiede. A questo scopo, dal 19 Settembre al 1° Ottobre u.s., sono convenute a Codogno 22 Missionarie prove-nienti dagli Stati Uniti, dall’Argentina, dal Brasile, dal Centro America, dall’Africa, dall’Italia e dalla Spa-gna che, insieme alla Superiora Generale e ai membri del Consiglio Generale, hanno partecipato con gioia e grande interesse al Corso tenuto da Sr. Maria Regina Canale, Sr. Maria Barbagallo e Sr. Suany Angela de Oliveira. L’obiettivo era quello di: «Rileggere i «momenti carismatici» della Storia del nostro Istituto e riviverli profeticamente alla luce del Vangelo e della realtà che ci sfida ad una trasformazione di vita e di Missione.» Attraversando i 136 anni trascorsi dalla fondazione dell’Istituto ad oggi, sono stati rivisitati i momenti più carismatici vissuti dalle Missionarie del Sacro Cuore del passato fino ad oggi, cercando di cogliere la forza carismatica che le ha animate e di riaffermarla per vivere il momento presente guardando però al futuro. Sono stati giorni molto belli vissuti nello spirito internazionale che ci distingue, con la speranza gioiosa che dà la fede, pur riconoscendo i limiti e le difficoltà che dobbiamo affrontare. Non sono man-cati i momenti di festa, la visita a Sant’Angelo Lodigiano, la passeggiata al Lago di Garda, il dialogo, ma soprattutto, la lettura e il commento di documenti importanti della storia del nostro Istituto. Grazie allo spirito di famiglia, caratteristica del nostro Carisma, all’accoglienza, alla preghiera di tante Suore e in particolare delle Suore di Codogno, tutto si è concluso con serenità e preghiera davanti al Cuore di Madre Cabrini nella Chiesa del Tabor.

6

7

ASSEMBLEA PROVINCIALE DELLA PROVINCIA LOS MOLINOS: 23 – 26 AGOSTO 2016

La fine dell’estate ha visto riunite le MSC a Los Molinos, in Spagna per celebrare l’Assemblea Pro-vinciale annuale. Nel prossimo Dicembre si celebrerà la stessa Assemblea in Italia e così si concluderà con la Programmazione della Provincia “Mater Gratiae”. Il tema dell’Assemblea: Centenario Cabriniano 1917 – 2017 Memoria e Progetto per la Provincia Mater Gratiae, nella nostra vita personale, nella Comunità Provinciale, nella Missione, ha sviluppato momenti di riflessione, di condivisione, di esperienze e di proposte per il futuro che saranno definite a Dicembre. Il contesto generale era naturalmente orientato verso il Centenario 1917-2017, che sa-rà un tempo Celebrativo – For-mativo – Apostolico come vie-ne consigliato dal Consiglio Ge-nerale e dalla Commissione Internazionale per l’Assemblea Generale delle MSC che avrà luogo in Settembre dell’anno prossimo a Chicago. L’accento è stato messo proprio sul fatto che oltre alla celebrazione del ricordo e della gratitudine, si deve dare a que-sto tempo un’impronta forma-

tiva ed apostolica, perché esso produca fede e speranza per un nuovo slancio verso il futuro missionario. Questo obiettivo è stato motivato dalla Superiora Provin-ciale, Sr. Annita Turnu che, oltre a dare relazione del lavoro compiuto da quando è sorta la nuova Provincia “Mater Gra-tiae”, ha spronato a guardare il futuro con serenità e fiducia, sapendo che il Sacro Cuore è stato sempre l’autore e il promo-tore della nostra storia missionaria e continuerà ad esserlo. Altra motivazione è venuta dalla Riflessione teologica e cabri-niana di Sr. Maria Regina Canale, Assistente Generale e Sr. Conchita Solano. Anche per la Commissione economica: Sr. Maria Victoria Rodríguez insieme a Sr. Joaquina Carnicero, si è avuta una rela-zione riguardante l’amministrazione dei Beni della Provincia. L’Assemblea si è conclusa con soddisfazione e ottima partecipazione anche da parte di Suore arrivate dall’Italia ed è stata coronata dalla visita giubilare alla Cattedrale di Madrid, bellissima e presieduta dalla bella immagina della Vergine di Almudena a cui abbiamo affidato i nostri Progetti.

7

8

GIORNATA DEI DOCENTI CABRINIANI Presso il Centro di Spiritualità di Codogno Il 3 settembre si è svolta la Giornata dei Docenti Ca-

briniani con la fattiva e gioiosa partecipazione dei docenti delle scuole della Provincia Mater Gratiae provenienti da Roma, Milano, Torino, S. Angelo Lodigiano, Madrid, Bilbao. Tema dell’incontro: “Educare alla virtù nella Scuola Cabriniana”.

Sr. Annita Turnu, Superiora Provinciale, ha portato il saluto della madre Generale e ha dato il benvenuto ai partecipanti spronandoli a vivere il loro impegno educativo con spirito missionario e li ha ringraziati per tutto quanto già fanno nelle loro opere.

“Per una resistenza spiri-tuale oggi” è stata la prima rifles-sione tenuta dal Prof R. Righetto, giornalista e già caporedattore dell’Avvenire. Con competenza e densi approfondimenti sociocultu-rali Righetto ha voluto illustrare la condizione dell’uomo di oggi e so-prattutto dei cristiani. Si vive un tempo di profondo cambiamento sociale, tecnologico e scientifico. Cambiamento che non può non coinvolgere “l’ambito della fami-glia, della scuola e dei luoghi di aggregazione sociale come le par-rocchie, i quartieri delle città e i centri culturali. In tutti questi ambiti il cristiano è chiamato a testimoniare la sua fede con “spregiudicatezza evangelica, con libertà spirituale, con scioltezza nel guardare avanti coltivando la propria interiorità, la preghiera e la familiarità delle Scritture sapendo riconoscere quei controvalori che nascono in una società sottoposta all’arbitrio che nega il valore della vita e della dignità della persona. Non è possibile riassumere tutti gli spunti e le sollecitazioni che il professore ci ha regalato ma va sotto-lineata la passione con cui ci invita a raccogliere la grande sfida della educazione nel contesto di questa società post-cristiana ove valori, virtù, arte e bellezza sono sacrificati in nome di una efficacia ed effi-cienza tecnologica utilitaristica e individualistica.

Contro tutto questo siamo chiamati a tornare alla fonte della nostra fede, fede missionaria, fe-de nella educazione del cuore per il bene della persona, della comunità, della famiglia e della società come Madre Cabrini ha sempre testimoniato durante la sua esistenza.

“Per una riabilitazione del sacrifico” è stata la seconda riflessione della mattinata e debbo dire che è sempre un piacere e una gioia ascoltare la prof.ssa L. Scaraffia. Grazie al suo sapiente fluire discorsivo sa coniugare il riman-do pratico alla quotidianità con la vasta e ap-passionata conoscenza storica e culturale. E’ costitutivo dell’essere umano la capacità di la-vorare per un obiettivo in vista del futuro, ca-

8

9

pacità che si sostanzia nel sacrificio, nella discipli-na, nella capacità dell’attesa che sa evitare le facili scorciatoie, che sa soffermarsi sui concetti di ba-se, che sa soffrire per acquisire le nozioni fonda-mentali, che sa sviluppare il dono della memoria, che sa sopportare le quotidiane e talvolta noiose difficoltà. L’educatore deve sviluppare nell’allievo la capacità critica, il discernimento, deve promuo-vere in lui il desiderio di raggiungere la meta, di porsi degli scopi nella vita indicando valori, acqui-sendo virtù, plasmando comportamenti degni del-la persona umana e cristiana. A tal proposito la Scaraffia ci indica l’esempio splendido di Madre Cabrini e delle sue missionarie e ci ricorda la storia della Missioni cabriniane in Cina (1926-1951) splendida-mente rivissuta nel libro scritto e da Sr. M. Barbagallo in occasione del novantesimo della prima fonda-zione in Kashing.

La mattinata si è conclusa con l’inaugurazione della Mostra della missione in Cina impreziosita dalla presenza del prof. G.M. Vian, direttore del quotidiano l’Osservatore Romano.

Nella seconda parte della giornata i docenti si sono incontrati a gruppi per condividere le prece-denti riflessioni alla luce della loro esperienza educativa e hanno poi riportato in assemblea le loro te-stimonianze.

E’ con vera gratitudine che possiamo constatare quanto di genuinamente cristiano sono ricchi i profili educativi cabriniani, quanta risonanza affettiva si percepisce nelle narrazioni di docenti che quo-tidianamente esercitano un lavoro faticoso ricco di dedizione e “pazienza” sia nel processo di acco-glienza che nello svolgimento dei programmi didattici. Educazione del cuore fatta di relazione, attenzio-ne alla persona, condivisone di gioie e sofferenze, affronto di contesti familiari talvolta disastrati e mol-to altro ancora. Un impegno che si qualifica come missionario per il futuro di “buoni cittadini e buoni cristiani”.

Nel ringraziare tutti i partecipanti e le suore e i laici che hanno organizzato questa giornata con spirito di genuina accoglienza cabriniana invito tutti alla lettura del libro e a visitare la mostra sulla Mis-sione in Cina.

Giuseppe Tansini

IL MIO PRIMO INCONTRO A CODOGNO

L'incontro a Codogno con le altre scuole cabriniane, per riflettere e confrontarci sui temi cardi-

ne dell'educare e della didattica, ha dato nuova "linfa vitale" al mio mestiere di insegnante. Sì, mestiere e non professione, che si impara sul campo e non è fatto solo di teoria, ma cambia di volta in volta e si rinnova per arricchirsi a seconda dei ragazzi che formano quella classe che ogni classe in sé è unica e irripetibile!

Trovo che il mio mestiere sia meraviglioso, noi insegnanti siamo davvero fortunati perché anche noi, nel nostro piccolo, attraverso il nostro insegnamento ed esempio, contribuiamo a instillare qual-che seme di speranza, volontà e civiltà per far crescere i ragazzi di oggi in uomini e donne preparati, responsabili e, spero, aperti al prossimo, in continuità col clima che hanno respirato nel nostro Istituto.

Manuela Bertinetti - Torino

9

10

Viaje a Codogno

El primer fin de semana de septiembre un grupo de profesoras de las diferentes etapas del colegio Cabrini de Madrid fuimos invitadas a Milán para asistir a unas conferencias de formación cabriniana. Nuestro viaje a Codogno, el pueblo en el que Madre Cabrini fundó su Instituto, las Misioneras del Sagrado Corazón, comenzaba con nuestras pequeñas maletas cargadas de ilusión. El sábado 3 de septiembre comenzamos el día con la conferencia “Educar en la virtud en la escuela cabriniana”. Pudimos escuchar interesantes opiniones sobre la educación en la actualidad, así como poner en común ideas y proyectos para el curso que comenzamos. Terminada la conferencia visitamos el Museo de Madre Cabrini de la mano de madre Regina, que fue una guía excepcional. Para entrar a dicho museo se pasa por la puerta y el suelo originales de los tiempos de Madre Cabrini, así como la escalera que sube al piso de arriba, donde encontramos numerosos cuadros con

fotos de Francisca en diferentes etapas de su vida. Objetos personales y documentos de la época son algunas de las cosas que se exponen en las vitrinas. Llamó nuestra atención el Niño Jesús Misionero al que Madre Cabrini rezaba y llevaba siempre con ella. También pudimos ver su dormitorio personal y el escritorio donde redactó las normas del Instituto. Cada vitrina tiene un gran valor, sobre todo sentimental, para los que queremos seguir los pasos de Madre Cabrini. No podemos dejar de mencionar el cariño y la dedicación con la que en cada momento nos

trataron cada una de las hermanas que allí se encontraban. El recibimiento que nos hicieron a pesar de la hora a la que llegamos, las comidas, la cenas... Gracias a Anita, Regina, María Barbagallo y Helena, todas ellas predicaron con el ejemplo el amor que Madre Cabrini sentía por los demás. El domingo 4 de septiembre comenzamos viajando a Sant`Angelo Lodigiano para visitar el pueblo natal de Francisca. Allí pudimos comprobar lo querida y valorada que es Madre Cabrini. La gran escultura de la Plaza 15 de julio, día de su nacimiento, es una muestra de ello. Muy cerca se encuentra su casa natal, es

10

11

difícil explicar la emoción que sentimos al entrar, subir por la escalera por la que ella subió y visitar cada una de las estancias. En una de ellas se encuentra la mesa que utilizó cuando era profesora. Y para finalizar la visita, no podía faltar la foto en la escalera que da al patio en el que se encontraba su padre, Agustín, en el momento de su nacimiento. La mañana iba pasando y como domingo que era fuimos a misa a la Basílica que allí se encuentra, dedicada a San Antonio y Santa Francisca. Es una joya arquitectónica que cuenta con grandes cúpulas y frescos que recrean la glorificación de Madre Cabrini, así como unas vidrieras maravillosas que reflejan momentos importantes de su vida como el paso por los Andes en burro, o el momento de su muerte. También pudimos visitar una pequeña escuela, dedicada únicamente a la etapa de infantil, que lleva el nombre de Madre Cabrini, y que alberga una capilla donde la pequeña Francisca rezaba al Sagrado Corazón de Jesús. En esta escuela Madre Cabrini está presente en cada una de las estancias. Después de comer fuimos a Livraga, el pueblo donde Madre Cabrini solía pasar largas temporadas en verano, ya que su tío materno era el sacerdote del pueblo. Este es el famoso lugar donde jugaba haciendo barquitos de papel en los que ponía violetas, que simbolizaban misioneras. Cuando Francisca ponía los barquitos en el río, imaginaba que sus “misioneras” emprendían su viaje a China.

Como homenaje, cada una de nosotras realizó un barco de papel y madre Regina nos fue dando violetas que colocamos en los barcos. Aunque el acceso al río está vallado, conseguimos que nuestros barcos llegasen al agua y navegasen con nuestros deseos escritos en ellos. Después de visitar la iglesia del pueblo, dedicada a san Jenaro, terminaba nuestro tour por los lugares Cabrinianos. Volvimos a Codogno y, tras un rato de descanso, nuestras anfitrionas nos volvieron a sorprender con la cena: unas deliciosas pizzas de una pizzería cercana, nos supieron tan ricas... Y así nos fuimos a descansar, pues al día siguiente tocaba madrugar para el viaje de vuelta. Regresamos a Madrid con el convencimiento de que debemos continuar la labor que Madre Cabrini emprendió y seguir sus pasos, y que probablemente no fuimos nosotras las que elegimos este trabajo, sino que Madre Cabrini nos eligió a nosotras.

11

12

LA MOSTRA: «LE MISSIONARIE DEL SACRO CUORE IN CINA 1926 - 1951»

Durante la Giornata dei Docenti Cabriniani, svoltasi sabato 3 Settembre, si è avuta l’apertura della Mostra: «Le Missionarie del Sacro Cuore in Cina 1926 - 1951». Ad aprire la Mostra e tagliare il nastro è stato il Prof. Gian Maria Vian, Direttore dell’Osservatore Romano che si trovava - per fortunata coincidenza – a Codogno, proveniente da una conferenza alla Comunità di Bose. Il Direttore accompagnava la Prof.ssa Lucetta Scaraffia che ha fatto una interessante rifles-sione alla Giornata dei Docenti, parlando delle “Virtù” da far praticare nella scuola. Allo stesso tempo la Prof.ssa Scaraffia ha presentato il Libro sulla Cina, scritto da Sr. Maria Barbagallo ed edito dall’Editrice Marietti. La Mostra, pertanto accompagnava la presentazione del Libro ed era spie-gata anche con un book in due lingue: italiano e spagnolo. In essa si possono osservare, fotografie, scritti, lettere autentiche, oggetti e regali inerenti alla Mis-sione cinese che è durata 25 anni, fino a quando il gover-no comunista non ha espul-so le Missionarie. La Mostra si sviluppa in un percorso di tre stanze con quattro temi: il primo tema rappresenta il sogno della piccola Francesca che gioca-va con le barchette di carta colme di violette, immagi-nando di mandare Missionarie in Cina. Successivamente la “barchetta” diventa la “nave Cristofora” portatrice di Cristo, che sarà la stessa Madre Cabrini a con-durla idealmente attraverso i Continenti per portare il nome di Gesù «a quanti non Lo conoscono o Lo hanno dimenticato..». Il terzo tema situato nella seconda stanza, mostra le tante partenze missionarie realizzate in 100 anni dalla morte di Madre Cabrini: Cina, Australia, Asia, Africa, etc.; quindi inizia il percorso della Missione cinese che parte dalla seconda stan-za, si sviluppa e si conclude nella terza stanza, raccontando le Missioni di Kashing, Wei-huei-fu, Chang-teh-fu. Ning-po, Wuan. Filmati da vedere nelle due televisioni e cornice digitale ravvivano il percorso, oltre ai vari oggetti importati dalle Missionarie cinesi. Giganteggia nella sala più grande il grande quadro del Sacro Cuore, ricamo in seta cinese fatto dalle MSC cinesi. Altre notevoli curiosità possono essere ammi-rati nella Mostra per ricordare i 90 anni della prima partenza delle Missionarie in Cina. Da notare il “tappeto”, che segna tutte le date importanti della Missione.

12

13

DIARIO DI BORDO (DI CHIARA RUSCONI) SCUOLA DELL’INFANZIA “MADRE CABRINI”

S. ANGELO LODIGIANO

Eccoci qui a donare a tutti voi le belle esperienze che vivono i bambini della Cabrini. L’anno nuo-vo è iniziato con i racconti delle vacanze estive trascorse in famiglia evidenziando le grandi conquiste e il relax meritato. Il 7 settembre abbiamo accolto i nuovi piccoli che, con zaino, grembiulino e qualche lacrima, hanno iniziato la loro nuova avventura. A loro e a ciascuna famiglia diciamo… L’UNIONE FA LA FORZA! Siamo partiti con la storia di due bruchetti che, litigando per una mela, si sono attorcigliati tra loro scoprendo così l’importanza di COLLABORARE. Strisciando tra prati e fiori hanno incontrato nuovi amici ciascuno con un talento diverso… proprio come tutti noi!

Venerdì 30 settembre il gruppo dei grandi ha fatto la sua prima uscita. In occasione della festa dei nonni ci siamo recati presso la nostra Casa di Riposo, dove abbiamo vissuto un primo momento di condivisione e festa con gli ospiti della struttura. E’ un importante e prezioso progetto, avviato da qual-che anno, con l’obiettivo di “raccontarsi” e condividere passato e presente in un clima di serenità e fra-tellanza. In particolare quest’anno che ricorre il Centenario della nascita al cielo della Santa, i nostri bambini saranno loro a raccontare, con parole e lavori realizzati a scuola, la vita di Madre Cabrini in tre tappe: il sogno di andare in Oriente, la grande opera realizzata in America e la missione in Africa.

Sabato 1° ottobre nel centro del paese c’è stata un’esplosione di gioia. La Scuola ha festeggiato l’apertura del nuovo anno scolastico e i suoi primi 80 anni di educazione, maturazione e amore. 80 anni e non sentirseli! Sì, perché quando si è unite dalla passione di infondere le prime virtù nella vita dei bambini condividendo un percorso di crescita con le famiglie si spera di arrivare dritte al cuore e la stanchezza non può prendere il sopravvento. Partendo dalla Casa Natale, cantando, ci siamo incammi-nati verso la Basilica, dove poi abbiamo fatto volare centinaia di palloncini colorati simbolo di festa e di divertimento. Con il volo delle colombe ci siamo promessi, sull’esempio della nostra Santa, di sentirci come colombe che volano, con coraggio, verso Dio Padre e verso i fratelli che incontriamo quotidiana-mente. I festeggiamenti si sono conclusi in chiesa con la preghiera e la Benedizione.

Noi insegnanti e tutto il personale ringraziamo di vero cuore ciascun bambino e ogni famiglia, grazie alle nostre Suore, alla Madre Provinciale Suor Annita Turnu e all’Assistente Generale dell’Istituto Suor Maria Regina Canale per le loro parole e la loro testimonianza missionaria, alle suore provenienti dall’America Latina, al gruppo cabriniano di Milano, grazie a tutte quelle famiglie che ci vogliono bene, alle suore che sono state con noi e a tutti quei santangiolini che non si stancano di collaborare facendo-ci sentire una famiglia.

Grazie e… AUGURI CARA SCUOLA!

13

14

Palma di Montechiaro: UN’ESPERIENZA PASTORALE ESTIVA CON I GIOVANI CABRINIANI di PALMA di MONTECHIARO IN UN IMPEGNO MISSIONARIO CHE HA COINVOLTO MOLTI

Fare sintesi dei momenti trascorsi con i giovani di Palma di Montechiaro non è facile: nella mia mente scorrono veloci tantissimi momenti che mi vien difficile ordinare. Alcuni di questi però li ho ben fissati sin da su-bito. Una prima immagine che riaffiora dai miei pensieri è quella che abbiamo avuto modo di celebrare la Festa in onore a Santa Francesca Cabrini, punto di appuntamento e di partenza che ci ha fatto ripercorrere veloce-mente dall’inizio i momenti salienti in vista di questa festa. Mi torna alla mente il momento in cui abbiamo ini-ziato nel mese di luglio il Campo estivo con i giovani Cabriniani a Marina di Palma. Organizzato e voluto da Anto-nietta. “Inaspettatamente” vedevo i giovani partecipare con molto entusiasmo, molto affiatati tra loro. Con l’ap-porto di Suor Maria Regina e Suor Elena il campo estivo di questi giovani ha segnato una bella esperienza. Un altro momento che non rientrava nei miei piani e stato il giorno di ritiro fatto fare ai giovani in e ai membri dell’Associazione di Palma in preparazione alla Festa della Santa. Antonietta mi aveva chiesto di fare iniziare un’esperienza simile ai giovani. Io avevo qualche perplessità, mi sembrava chiedere troppo a questi ragazzi. An-tonietta ha tanto insistito dicendomi: anche una mezza giornata è buono mettere a conoscenza questi ragazzi che esistono momenti in cui si può interrompere lo svolgimento quotidiano per mettersi in atteggiamento di ascolto della Parola di Dio, alla fine mi ha convinto. Al Centro Oasi Madre Cabrini il giorno del ritiro. Ed è stato proprio così, anche qui una sorpresa inaspettata per me sotto molti punti di vista. Non avrei mai pensato di ve-dere ancora una volta questi ragazzi, a partecipare con interesse. Essi si sono rivelati ottimi giovani, maturi per la loro età. Questo giorno di ritiro ha sicuramente arricchito con una forza nuova la vita di tutti loro compresi i me-no giovani che Antonietta ha invitato. E finalmente il giorno tanto atteso: Il 22 Settembre, a Palma si celebra la festa in onore di Santa Francesca Cabrini preparata dagli stessi giovani guidati da Antonietta e da me dove potevo. Il messaggio che in questa fe-sta abbiamo voluto dare in concomitanza al grande evento del Giubileo della Misericordia è stato quello di pre-sentare “Santa Francesca Cabrini UNA TESTIMONE DELLA MISERICORDIA”. Iniziando il raduno al monumento con canti e preghiera alla Santa in seguito ci siamo messi in cammino e con tutti noi il Quadro di Santa Cabrini come compagna di viaggio in pellegrinaggio fino alla piazza della Chiesa Madre per attraversare la Porta Santa e vivere un tempo di conversione e di gioioso ritorno al Padre nella celebrazione della Santa Eucarestia. Dopo il canto iniziale tre testimonianze: San Giovanni Paolo II, Santa Teresa di Calcutta che ci hanno rivelato come Santa Francesca Cabrini ha vissuto e testimoniato la Misericordia. La terza testimonianza presa dalla esortazione della nostra Superiora Generale: La Misericordia di noi oggi. “Impariamo anche noi ad avere misericordia con gli altri, specialmente con quelli che soffrono». Si fa sempre più urgente la necessità di pensare con la mente e con il cuore alla sfida culturale del nostro tempo resa più forte dall’occasione del Giubileo della Misericordia. Facendo memoria storica del passato, prendiamo coscienza della nostra responsabilità cristiana del presente”. A dare maggiore attenzione a queste testimonianze sono stati i gio-vani che sfilando al centro della Chie-sa con in mano le 14 Opere di miseri-cordia illustrate con la immagine di Santa Cabrini le deponevano ai piedi dell’altare. Questo impegnativo ed entusiasmante programma ci ha fatto vivere degnamente e coerentemente da cristiani il grande Giubileo della Misericordia nella semplicità della Festa in onore a Santa Francesca Ca-brini.

14

15

TORINO - ISTITUTO CABRINI GITA AL GRAN PARADISO (1-2-3-4 Primaria 2016) A fine maggio i bambini delle classi prima, seconda, terza e quarta primaria sono andati in gita al Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove hanno trascorso una bellissima giornata, immersi nella natura

e pronti ad esplorare ed ammirare le meraviglie offerte da questo splendido ambiente naturale. Grazie al prezioso aiuto delle guide del parco, i bambini hanno potuto conoscere la flora e la fauna che caratterizzano questi luoghi. Il momento più bello è stato l’incontro, assai ravvicinato, con alcuni branchi di stambecchi e camosci. È sta-to per tutti assai emozionante poter ammirare questi splendidi animali, liberi di correre e di muoversi nel loro ambiente. Un’esperienza davvero unica, che ha lasciato tutti senza fiato… La giornata è stata impegnativa, ma al rientro, tutti i bambini erano contentissimi e soddisfatti!

FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI (Terza media 2016) PROGETTI IN MINIATURA Nell'ambito dell'unità di apprendimento sulle energie rinnovabili, gli allievi della classe terza media, hanno realizzato i modellini delle centrali che sfruttano le fon-ti energetiche rinnovabili. Nelle fotografie sono rappre-sentati gli impianti che sfruttano l'energia geotermica e l'energia solare. IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA (1ª media 2016)

Ottobre è tempo di rientri, le vacanze estive sono alle spalle e inizia un nuovo anno scolastico. Questo periodo dell'anno è importante per tutti i no-stri allievi, ma in particolare per quelli che iniziano il loro percorso nella secondaria di primo grado.

I ragazzi di 1ª media affrontano il cambiamento con curiosità, orgoglio e timore; la curiosità per le nuove materie si unisce all'orgoglio di "diventare grandi", ma a questi sentimenti si mescola un po' di timore per i nuovi insegnanti (forse molto esigenti?) e per il diverso modo di studiare che si pensa ver-rà richiesto.

Sarà proprio così? Per scoprirlo diamo voce alle opinioni di alcuni ragazzi, che ci raccontano con semplicità come hanno vissuto i primi passi di questo cammino di crescita:

Giacomo: "il primo mese di scuola è stato impegnativo, ma nonostante questo vado a scuola volentieri e inoltre mi piace molto essere trattato da ragazzo e non da bambino"

Elisa: "siamo una classe piccola, ci vogliamo bene e spero di imparare tante cose nuove"

15

16

Valentina: "mi sono trovata bene e sono molto felice di essere qui" Davide: "i miei primi giorni sono stati un po' stancanti ma belli!" Viktoria: "la prima media mi spaventava, ma ora non più perché ho trovato tanti amici e i

professori sono gentili" Anonimo: "mi piace, ma trovo difficile dare del lei agli insegnanti e poi temo che ci sarà da

studiare troppo!" Insomma sembra che il giudizio dei nostri allievi sia positivo...almeno per ora! SIAMO I RAGAZZI DI 5^ Primaria 2016

Siamo quasi alla fine di un percorso durato 5 anni, anche se alcuni di noi si sono uniti al gruppo nel corso degli anni.

Già dai primi giorni di scuola abbiamo incontrato novità: la nostra maestra Alessandra, alla qua-le eravamo tanto affezionati, non è più con noi, al suo posto abbiamo la maestra Luisella, che alcuni di noi chiamano Lella.

Così come la nostra maestra, anche Cristina e Roberta hanno lasciato il Cabrini. Al loro posto sono arrivate la maestra Elisabetta e la maestra Beatrice.

Dopo i giorni iniziali in cui dovevamo riprenderci dalle “sorprese”, abbiamo cominciato a ri-flettere su cosa ci aspettiamo in quest’anno scolastico: naturalmente ci aspettiamo di migliorare e di diventare un gruppo sempre più affiatato. Ci aspettiamo però anche di conoscere e studiare argomenti nuovi, magari divertenti.

In questi primi giorni di scuola utilizziamo sovente la LIM, la lavagna interattiva e speriamo di poterla usare anche per divertirci.

Alcuni di noi vorrebbero stare più tempo con Adison per giocare con i programmi al computer. Altri sperano di fare numerose uscite in Torino, ma anche una gita scolastica in qualche bella città ita-liana.

Per molti di noi c’è la speranza di essere accettati al torneo di scacchi al Palazzetto dello Sport: ci piace giocare a scacchi e vorremmo partecipare.

Siamo consapevoli che sarà un anno intenso e che dovremo impegnarci al massimo, ma siamo tra amici e ce la metteremo tutta per migliorare.

16

17

MILANO - ISTITUTO CABRINI Giornata dell’accoglienza Codogno 2016

Giornata di sole, allegria e…. AMICIZIA: questa è la parola magica che ha fatto da colonna sono-ra alla giornata dell’accoglienza della scuola primaria.

Un’accoglienza affettuosa, come quella che ci riserva da sempre Codogno, iniziata con la pre-ghiera di saluto e la visita all’interessante ed emozionante mostra di Madre Cabrini, illustrata da Sr Ma-ria Barbagallo.

Attraverso giochi di collaborazione, condivisione e conoscenza, abbiamo poi creato le condizioni necessarie per rendere la parola AMICIZIA, così facile a dirsi, ma difficile da vivere, in un ’emozione uni-ca che ci coinvolgesse tutti, piccoli e grandi. Così attraverso un CERCHIO MAGICO, che partiva al centro dalla classe prima, per terminare con le classi quinte, ci siamo uniti mano nella mano, dando un senso concreto di affetto e protezione reciproca.

Ognuno con il suo nome appiccicato alla maglietta, si è poi incontrato con altri che avevano la stessa consonante o vocale iniziale, abbiamo così potuto contare i più in uso e quelli più rari, quelli che ci piacevano, quelli che avremmo cambiato volentieri con altri … Abbiamo scoperto che la lettera M è la più numerosa al Cabrini primaria, la U, la J e la K, le solitarie, mentre ci mancano alunni con la H, la I, la O, la Q e la Z.

Ci siamo quindi divisi in sei squadre e con le Maestre abbiamo deciso e scritto su dei cartelloni cosa l’AMICIZIA E’ … e cosa l’AMICIZIA NON E’ … quindi carichi della creatività e della concretezza resa dalle parole, abbiamo iniziato giochi – staffetta a coppie.

Ci siamo misurati e specchiati l’uno nei difetti, nei pregi, nelle difficoltà e nella gentilezza dell’al-tro, attraverso questo scambio sincero e reciproco, ci siamo persino dimenticati del risultato finale, in nome di una solidarietà spontanea che speriamo rimanga a lungo nei nostri cuori.

Questo in fondo era l’obiettivo dichiarato all’inizio e speriamo raggiunto nel finale: ricordarci ogni giorno dell’anno che … una grande AMICIZIA ha due ingredienti principali, il PRIMO è la SCOPERTA di ciò che ci rende SIMILI, il SECONDO è il RISPETTO di ciò che ci fa DIVERSI.

17

18

RUSSIA

In ogni persona si può scoprire la misteriosa presenza di Dio

Andare incontro a tutti è stato quello che ho fatto in questo ultimo periodo in Novoaltaiscki. Tutto ciò è frutto di perseveranza: Continuare ogni azione missionaria soprattutto in questo tempo fa-vorevole per esercitare le opere di misericordia. Venendo in Italia nel breve tempo che sono stata a Codogno, ho avuto la fortuna di incontrare i gruppi missionari che aiutano la missione di Novoaltaiski. Anzitutto Biancamaria che conosco da anni la quale dopo la morte della mamma Chiara Vaghi, grande pioniera della missione della Siberia, si è lasciata sorprendere da Dio ed ha continuato e continua ad aiutare la missione con instancabile dedizione, affetto e molta generosità. Lei oggi è il nostro punto di riferimento e senza interruzione tiene le fila di coordinamento con le persone di “Nuova e Nostra” do-ve si reca tutti gli anni a presentare la nostra missione e con tutti gli altri gruppi missionari che in vari modi aiutano la missione che la mamma molti anni prima aveva iniziato.

Sempre a Codogno ho incontrato la responsabile del gruppo missionario Santa Francesca Cabri-ni: Franca Susani, ammirevole per la sua capacità di portare avanti da anni il lavoro dell’invio dei pacchi che fa con precisione e diligenza. Ciò mi ha permesso di continuare il lavoro della missione in Siberia.

Accompagnata dalla gentilissima nostra amica Biancamaria Vaghi ci siamo recate a Cagno, dove ho incontrato la tanto cara Luigia Bernasconi assieme alle sue sorelle. Una grande benefattrice che non si stanca mai di inviare quanto le viene donato. Abbiamo pranzato con lei e le sorelle e mentre consu-mavamo il pasto ho avuto modo di presentare e raccontare della missione. Lei e le sorelle erano felici nel sapere tante cose che neppure immaginavano.

Nel primo pomeriggio ci aspettava il Gruppo Missionario di Venegono Superiore Guidate dalla cara e generosissima Erika Bignetti. Anche in casa sua ho parlato e raccontato della missione che loro aiutano con tanta generosità. Lei stessa ci ha fatto strada per andare a Venegono Inferiore e lì abbiamo trovato in chiesa i vari gruppi missionari con il Sacerdote Don Maurizio Villa, il quale quest’anno molto ci ha aiutati anche economicamente. Il Sacerdote era felice di vedermi e mi ha chiamato a parlare a questi gruppi della missione, cosa che ho fatto con piacere presentando brevemente anche Santa Fran-cesca Cabrini. E’ stata una giornata piena di incontri con persone che molto ci aiutano ma che io non conoscevo.

Ringrazio tutti coloro che dimostrano sollecitudine e generosità nell’aiutarci. S. Francesca Cabri-ni, che con profezia sognò la vita missionaria in terre lontane, interceda per tutti forza e coraggio, per affrontare le grandi sfide della vita.

Affido al S. Cuore di Gesù affanni, sofferenze e preoccupazioni di questi cari gruppi missionari. Noi Missionarie siamo là, ma con noi ci sono anche tutte le persone che aiutano, siamo tutti là insieme a tenere la fiamma accesa dell’amore misericordioso di Cristo. Dopo queste tappe non programmate da me ma dalla Divina Provvidenza servendosi di Biancamaria ho continuato il mio viaggio per Genova a partecipare al Congresso Eucaristico.

Quale sorpresa: Dio che si rivela a ciascuno di noi e all'’umanità intera come “Misericordia”, “Amore”, “Tenerezza”, “Pace” .

Ho partecipato, affidandomi completamente a Dio, con tanta fede, entusiasmo, e gioia al Con-gresso che aveva per tema: "L'Eucaristia sorgente della missione: nella tua Misericordia a tutti sei ve-nuto incontro". Devo dire che sono tornata con qualcosa in più nel mio bagaglio di vita. Se dovessi rias-sumere l’esperienza in una sola frase, direi “L’Eucarestia Sorgente della Missione”. Mi hanno fatto ri-flettere molto le parole del Cardinale Angelo Bagnasco: Se Gesù – come ha scritto Papa Francesco – è il volto della misericordia di Dio, l’Eucaristia, essendo la presenza reale di Cristo, possiamo dire che è il volto sacramentale della misericordia. E quindi l’Eucaristia diventa veramente il luogo espressivo, visi-bile della misericordia del Signore, di cui tutti abbiamo bisogno. l’Eucaristia ci spinge alla missione e alla

18

19

carità. Dall’Eucaristia celebrata e adorata siamo spinti a .vivere l’Eucaristia nella dimensione del-la maternità e della missionarie-tà.

Una brevissima riflessione attraverso due magnifiche imma-gini: 1) una motovedetta. A bor-do di una motovedetta arriva al porto Antico Gesù nel Sacramen-to: Commozione, Silenzio, Pre-ghiera. 2)Migliaia di fedeli hanno affollato via San Lorenzo dove l'arrivo viene salutato da sirene e getti d'acqua. Ad accompagnare la mo-tovedetta, 12 pescherecci a simboleggiare i 12 apostoli. "Un grande, bellissimo e importante evento di spiritualità e di testimonianza di fede. Dopo l'adorazione, la processione eucaristica che si avvia verso la cattedrale di San Lorenzo passando per la porta santa, con la cassa del santissimo portata a mano da una delegazione di lavoratori genovesi. Ecco come queste tappe fatte durante il Congresso Eucaristico e l’Anno Giubilare ci aiutano a vivere una rinnovata esperienza di Dio, che “esce” da se stesso per sal-varci, e nell’Eucarestia ci si fa vicino, ci salva, e ci spinge a “uscire” noi stessi, per annunciarlo e farci prossimo ai fratelli.

Suor Assunta Scopelliti MSC

Da Denver (Colorado) in Visita ai luoghi Cabriniani: Codogno e Sant’Angelo Lodigiano

Un gruppo di 34 persone, uomini e donne, provenienti da Denver (Colorado), sono arrivati a Co-dogno, la mattina del 5 Ottobre, per visitare la prima Casa di Madre Cabrini, il Museo Cabriniano e pre-gare al Tabor al Cuore di Madre Cabrini. Erano persone di varie età, ma soprattutto madri e padri di famiglia che hanno veramente gusta-to la visita grazie anche all’audio guida in lingua inglese e alle varie zone del Museo con filmati in ingle-se e con l’aiuto di Sr. Maria Regina Canale e della Signora Maria Grazia. Inoltre le info sono leggibili in 4 lingue e molte persone si sono fermate a leggere le spiegazioni delle diverse vetrine del Museo. Il gruppo guidato da Padre John che ha celebrato la S. Messa nella chiesa del Tabor, ha particolar-mente apprezzato la presenza della reliquia del Cuore di Madre Cabrini davanti alla quale hanno prega-

to con intensa commozione. Altro punto di fer-vorosa preghiera è stata la camera di Madre Ca-brini alla quale hanno affidato decine di richieste di grazie. Dopo il pranzo consumato nella sala da pranzo della RSA, il gruppo guidato sempre da Sr. Maria Regina, si è spostato a Sant’Angelo Lo-digiano dove hanno visitato la Casa Natale di Madre Cabrini, la Basilica e hanno concluso con un saluto presso la Comunità delle MSC che han-no offerto loro un piccolo rinfresco.

19

20

18° GIORNATA DEL VOLONTARIATO E DELLA COOPERAZIONE SOCIALE

Domenica 18 settembre 2016 in Piazza della Vittoria a Lodi le organizzazioni del terzo settore si

sono presentate ai lodigiani. La giornata è stata organizzata magistralmente da LausVol - Centro servizi per il volontariato e

dalla Fondazione Banco Popolare di Lodi che ha messo a disposizione delle Associazioni 130 gazebo. Gli scopi della manifestazione erano:

Promuovere la cultura del volontariato e dell’impegno sociale Creare un momento di aggregazione fra le varie associazioni che operano sul territorio lodigiano Offrire la possibiltà di una “festa” all’insegna dello stare insieme, per favorire i legami fra le associazio-

ni di volontariato, cooperative sociali, altre organizzazioni del terzo settore e cittadinanza attiva. Le associazioni potevano presentare al pubblico le loro attività e creare momenti di animazione.

La giornata si è aperta con l’esibizione del Coro Monte Albe, a seguire una tavola rotonda, la presenta-zione di un libro e le animazioni di alcune associazioni; si è chiusa con l’aperitivo solidale offerto da LausVol.

Luisella Lunghi - Presidente del LausVol e Duccio Castellotti - Presidente della Fondazione Ban-co Popolare hanno manifestato la loro soddisfazione per la partecipazione: tutto il territorio era rap-presentato e dimostrava che un gran numero di volontari si spende per il prossimo. Da qui la necessità di un salto culturale perché questo impegno dia maggiori frutti: dobbiamo imparare a fare rete.

Anche noi, Missione Cabriniana Oggi, abbiamo aderito con entusiasmo a questa giornata con-vinti più che mai dell’importanza di questi momenti comunitari, di poter far conoscere le finalità e gli obiettivi dell’associazione e i Progetti che intendiamo sostenere.

Siamo stati uno dei primi gruppi ad arrivare in Piazza Vittoria, la Passat delle Suore, trasformata in camioncino, non aveva un angolo libero.

Abbiamo preparato il nostro gazebo con cura mentre la piazza man mano si animava e si colora-va con gli stendardi delle varie associazioni. E’ difficile descrivere l’atmosfera che ci circondava perché quasi si toccava con mano la gioia dei volontari che, intenti a rendere accattivanti le loro postazioni, erano felici di testimoniare la loro appartenenza alla famiglia del volontariato.

L’atteggiamento delle persone che si fermavano al gazebo era a volte di ammirazione, altre di rimprovero (pensate sempre all’Africa, adesso anche gli italiani hanno bisogno); una signora che cono-sceva e condivideva la pedagogia di Madre Cabrini, ci chiedeva con molta insistenza di raccomandare alle suore di occuparsi dell’educazione dei bambini, ragazzi e giovani.

Noi abbiamo seminato e sia-mo convinti che qualche frutto arri-verà.

Siamo rincasati contenti e con il cuore colmo di gratitudine per aver avuto l’opportunità di vivere una giornata così speciale.

Il ricavato è stato consegnato alla Caritas di Codogno a favore dei terremotati.

Missione Cabriniana Oggi

Maria Grazia

20

21

UNA LETTERA CHE ABBIAMO RICEVUTO CON GIOIA

21

Teserina Flores è una MLC che vive in Sarde-gna al suo paese e continua la sua missione ispirandosi sempre a S. F. Cabrini. Per vari anni ha collaborato con la nostra Missione a Ro-ma (Via Sicilia e Istituto Ca-brini). Per circa 10 anni è stata co-me Volontaria nella Missione di Nicaragua in Centro Ame-rica.

22

PIETRO VAGHI - Codogno

Il Signor PIETRO VAGHI, figlio della carissima Chiara Vaghi, morta 11 anni fa, è un ottimo catechi-sta che fa visitare il Museo Cabriniano ogni anno a vari gruppi di bambini e adolescenti che prepara ai Sacramenti.

22

23

VOTI PERPETUI

Abbiamo la gioia di comunicare che, Suor Barbara, nostra Superiora Generale, ha accettato la do-manda di Sr. Oxana Peretrukhina di essere ammessa ai Voti Perpetui. La sua preparazione sarà guidata da Sr. Lucy Panettieri. Sr. Oxana farà parte della comunità di West Park (Usa). Partirà ap-pena pronti i documenti per il suo soggiorno in Usa.

NOTIZIE

I giorni 7 e 8 Ottobre, la Commissione economico/finanziaria della Provincia “Mater Gratiae” pre-sieduta da Sr. Maria Victoria Rodríguez ha tenuto una riunione con le incaricate dell’amministra-zione e dell’economia delle varie opere e Comunità della Provincia.

l giorno 7 Ottobre, Sr. Diane Dalle Molle responsabile delle Missioni Africane (Regione Holy Spi-rit), ha avuto una riunione con le varie Associazioni Onlus europee che aiutano le Missioni dell ’A-frica, per informare e riorganizzare nel contesto della nuova gestione della Regione, le diverse forme di collaborazione. All’incontro hanno partecipato anche la Superiora Generale, Sr. Barbara Staley e Sr. Maria Regina Assistente Generale.

I giorni 15/18 settembre u.s., Sr. Assunta Scopelliti ha partecipato al Con-gresso Eucaristico Nazionale a Genova. Le campane della Diocesi hanno segnato l'inizio del Congresso Eucaristico nazionale che si è celebrato a Ge-nova dal 15 al 18 settembre. Il titolo del Congresso era: «L'Eucaristia sor-gente della missione: nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro» e si è concluso domenica 18 con la solenne concelebrazione in Piazzale Ken-nedy. Anche la conclusione del Congresso è stata salutata dal suono delle campane di tutte le Chiese della Diocesi di Genova.

23

24

Sabato, 1° Ottobre, Sr. Maria Regina, Assistente Generale e Sr. Annita Turnu, Superiora Provinciale, insieme ad altre MSC, hanno partecipato all’inaugurazione dell’anno che celebra gli 80 Anni della Scuola Cabrinia-na a Sant’Angelo Lodigiano. Sr. Maria Regina, ha salutato l’iniziativa an-che come ex-alunna della Scuola dove hanno insegnato anche molte MSC. Sr. Maria Regina, grazie alla sua disponibilità, è stata invitata a dare il suo contributo come MSC, in varie attività di Sant’Angelo Lodigiano, Milano e dintorni.

PROSSIME ATTIVITÀ:

Il 10 Novembre p.v. l’Associazione “Missione Cabriniana Oggi”, organizzerà una Cena di benefi-cenza per promuovere gli aiuti economici ai Progetti dell’Associazione.

Il 13 Novembre p.v. si celebrerà l’inaugurazione dell’Anno Centenario cabriniano a Codogno. Precederà la solenne Celebrazione Eucaristica delle ore 21:00, un pomeriggio di attività organizzate dall’Associazione “Missione Cabriniana Oggi”.

In Spagna l’Inaugurazione dell’Anno Cabriniano avverrà nel mese di Dicembre p.v.

Ricordiamo che dal 27 al 29 Dicembre a Codogno avrà luogo l’Assemblea annuale della Provincia riguardante le Comunità dell’Italia e della Russia. (Per le Comunità della Spagna è già stata cele-brata dal 23 al 26 agosto u.s.)

24