Magazine_Paesi_11_2008

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Supera tutti gli esami “L’osservatore Padano” Una recitazione accademica! “La Repubblica Padana” Un’interpretazione magistrale “Il Resto del Padrino” Un film già visto!!! “Il Corriere delle Libertà” Un vero film de paura!!! “A. Hitchock” CASAMASSIMA La centrale a biomassa 12 Al fondo Rosso Antico Federalismo: occorre fare chiarezza 2 Il tema del mese Chi vuole una scuola in liquidazione? 3 Voci di città Una banca del tempo per Bari Masisabella, tappa per crescita città Bari e Praga più vicine con Sky Europe Un ponte sull’asse nord-sud 6 CAPURSO Da Capurso al TG3 Lettera aperta degli insegnanti ai genitori 11 CASSANO Dialogo tra un manifestante del Circo Massimo e un berlusconide 12 PERIODICO DI POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁ ANNO VIII - N. 6 - Novembre 2008 www.associazionehinterland.it Distribuzione gratuita Via Giandomenico Petroni, 33 - 70121 Bari - [email protected] BITRITTO Da Bitritto a Roma la protesta dei precari non si ferma 9 CELLAMARE Anche a Cellamare Democratici in festa 13 PRESENTA dai produttori di “IL LODO ALFANOCultura e paesi MediArte: cultura e arte mediterranea passano per Casamassima Anime segrete: il teatro in casa, l’ultima sfida del Kismet 4 NOICATTARO Contratto di quartiere: Noicattaro disegna il suo futuro 14 PALO DEL COLLE Poliambulatorio: l’impegno di Tedesco 15 VALENZANO “Una vera riforma si fa con la scuola e per la scuola 16 TRIGGIANO Triggiano prossimo venturo: la Giunta Cassano ha un piano 8 Regia SILVIO BERLUSCONI

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12 11 12 13 14 15 16 Voci di città Anche a Cellamare Democratici in festa Rosso Antico Federalismo: occorre fare chiarezza Via Giandomenico Petroni, 33 - 70121 Bari - [email protected] Una banca del tempo per Bari Masisabella, tappa per crescita città Bari e Praga più vicine con Sky Europe Un ponte sull’asse nord-sud MediArte: cultura e arte mediterranea passano per Casamassima Anime segrete: il teatro in casa, l’ultima sfida del Kismet 3 6 9 4 8 2 La centrale a biomassa

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Supera tuttigli esami

“L’osservatore Padano”Una recitazione accademica!“La Repubblica Padana”

Un’interpretazionemagistrale

“Il Resto del Padrino”

Un film già visto!!!“Il Corriere delle Libertà”

Un vero film de paura!!!“A. Hitchock”

CASAMASSIMALa centrale a biomassa

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Al fondoRosso AnticoFederalismo: occorre fare chiarezza

2

Il tema del meseChi vuole una scuolain liquidazione?

3

Voci di cittàUna banca del tempo per BariMasisabella, tappa per crescita cittàBari e Praga più vicinecon Sky EuropeUn ponte sull’asse nord-sud

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CAPURSODa Capurso al TG3Lettera aperta degli insegnantiai genitori

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CASSANODialogo tra un manifestante delCirco Massimo e un berlusconide

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PERIODICO DI POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁ ANNO VIII - N. 6 - Novembre 2008www.associazionehinterland.it Distribuzione gratuita

Via Giandomenico Petroni, 33 - 70121 Bari - [email protected]

BITRITTODa Bitritto a Roma la protesta deiprecari non si ferma

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CELLAMAREAnche a Cellamare Democraticiin festa

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PRESENTAdai produttori di“IL LODO ALFANO”

Cultura e paesiMediArte: cultura e artemediterranea passanoper CasamassimaAnime segrete: il teatro in casa,l’ultima sfida del Kismet

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NOICATTAROContratto di quartiere:Noicattaro disegna il suo futuro

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PALO DEL COLLEPoliambulatorio:l’impegno di Tedesco

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VALENZANO“Una vera riforma si fa con lascuola e per la scuola

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TRIGGIANOTriggiano prossimo venturo:la Giunta Cassano ha un piano

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RegiaSILVIO BERLUSCONI

caratteristica che più di ogni altracontraddistingue lo stile di governodi questa destra, è quella di imbonirein continuazione i cittadini conil cosiddetto effetto annuncio.

All’ospite affamato ed impaziente, viene incontinuazione annunciato un menù succu-lento.

Solo che sulla tavola, se va bene, nonarrivano che briciole. È stato così sui temidella sicurezza: tutti addosso agli zingarie agli extracomunitari, ma ben quattroregioni sono in mano alla criminalità or-ganizzata. E stato così sui mutui (si voglionosalvare le banche col denaro pubblico, nonproteggere i risparmiatori), sull’Alitalia ecc.Ora si annuncia una grande riforma perla scuola: invece si tratta di tagli, licenziamenti,sette in condotta, maestro e grembiulinounico.

La logica è sempre la stessa: fare lafaccia feroce, cercando di intercettare lalegittima insoddisfazione dei cittadini sulletante disfunzioni che caratterizzano il nostroPaese. Salvo poi assumere soluzioni del tuttoinadeguate e demagogiche. Sarà così anche

per i lfederali-smo? Pro-v i a m o aragionare. Questadelicata materia,non è quella natanella testa del Cattaneo,ma quella nata nella testadi chi ancora sogna laPadania come entità terri-torialmente altra dal resto delPaese. Una idea bizzarra quantopericolosa che, prima ancora di sfiorare i

toni del razzismo, si è cimentata e sicimenta col disprezzo verso i meridionali.Oggi, tutte le forze politiche dicono,almeno a parole, di volersi misurare conquesta tematica: ma più si dipana ilconfronto, più vengono fuori gli istinti

settari di chi vuole affermare unafilosofia intrisa di egoismo sociale.

Bene ha fatto tutto il centrosinistraa non opporre un rifiuto di

principio: è stata l’armavincente con la quale

certe velleità sisono subitoarenate.

La veraideologia deip r o p o n e n t i ,

malamente difesadagli uomini di go-

verno anche meridionali,è quella di non garantire

i diritti universali e fondamentaliper tutti i cittadini, perché con

il trucco del “costo standard” neiservizi, si potranno al massimo migliorare

i bilanci, non già la qualità dei servizi.Per cui, tanto per fare un esempio, si potràrendere più sana la gestione di un ospedale:ma se quell’ospedale non garantisce ilmassimo delle prestazioni, il malato nonguarirà con un bilancio in attivo. Altro chedue Italie, dunque: così operando, potremmoaverne anche venti!

Oggi, quando tutti sembrano compiacersidelle intese raggiunte, il cameriere dal menùfacile, non ancora porta in tavola le cifreoccorrenti perché così facendo, svelerebbe il trucco. Ad esempio, potremmo scoprireche per la ricerca, alla Puglia viene destinatol’1 % e alla Lombardia il 49%. Così, tantoper fare un esempio. Perché in realtà,complici anche i ministri meridionali, ilvero obbiettivo è quello di abdicare a favoredel mercato, con tutto quello che ne consegue.Non a caso il cuore della questione federalistasi chiama istruzione, sanità e assistenza.La sfida è tutta qua: solidarietà e diritti,responsabilità ed efficienza. Ma con garanzieidentiche per chi nasce a Torino o a Bari:perché i diritti non sono questioni di territorima di persone.

vevano faticato molto a convincerlo:ma alla fine vi erano riusciti. L’anticouomo di sinistra decise di assisteredi persona alla prima grande ma-

nifestazione di piazza del nuovo partito odel partito nuovo, come amavano ripeterglii più sussiegosi. Lui non vi aveva ancoraaderito: ma vi gironzolava attorno: “Quandonon c’è di meglio…” brontolava sconsolatotutto il santo giorno.

Il Circo Massimo l’aveva frequentatoaltre volte: e così pure Piazza San Giovannie Piazza del Popolo. Tra manifestazionisindacali, marce pacifiste e funerali deigrandi leader, ne aveva vista di gente sfilaredietro le rosse bandiere. Non credette perciòai suoi occhi, quando vide quella enormedistesa erbosa coperta dalle bandiere bianchedel PD: e subito lanciò una delle sue battutacceal compagno di pullman: “Non è neppureun anno che siete nati e già vi sietearresi?”. Quello esitò un attimo prima dirispondergli: ma poi, credendo di avere larisposta giusta, gli replicò: “ Ma quale resa.Se non abbiamo nemmeno iniziato acombattere!”. Rosso Antico scoppiò in unarisata fragorosa: e fu allora che l’incauto

compagno di pullman si rese conto dellainvolontaria scivolata. Ma, anche se lostagionato ex figiciotto non era così ingenuoda confondere la forma con la sostanza,un po’ di nostalgia la ebbe ripensando aicolori di un tempo… Anche il caratteredei cortei lo incuriosiva: meno rumorosi,meno colorati, meno arrabbiati. Una fiumanadi popolo “camminava” per protesta controil governo. E al comizio finale, niente squillidi tromba, ma solo pensieri ragionati, avvoltinella Nutella del giovane leader, il Cireneodella nuova avventura e della ennesima

trasmutazione di quello che fu “il più grandePartito Comunista dell’occidente”, come sidiceva un tempo. Rosso Antico, notò subitoun particolare importante: non c’eranorecinti, distinzioni, striscioni separati, isoleideologiche, katanghesi di nuovo conio adautolimitarsi nella propria riserva indiana.Era davvero un popolo unito ed affiatato:ad occhio e croce, sembrava quello delleprimarie di un anno fa.

Il burbero ex bolscevico annotò conpignoleria che, nonostante tutto, quel popolo,al momento del dunque, mostrava di voler

marciare insieme, e che la veraessenza della partecipazione politica,deve fondarsi sulle emozioni, suisimboli, sulle identità. Con buonapace dei pragmatici, dei program-matici e degli antipatici. Ecco perchétrova disdicevole che, nel mentrec’è bisogno di edificare un grandepartito-condominio, c’è chi dedicail suo tempo a costruire villettemonofamigliari.

La manifestazione stava perconcludersi e già i nuvoloni dai

Monti Tiburtini preannunciavano qualchegocciolone. “Come vi chiamate voi altridel PD?” chiese bonario Rosso Antico. Ilcompagno di pullman, esitò prima di rispon-dergli. Poi bisbigliò” Piddisti. “Va bene?”.“Vabene – replicò l’altro senza fare ironia –Oggi poi, le cose sembrano ancora piùchiare: i Piddisti in piazza e i Piduistial governo”. Detto questo lo prese sottobraccioed insieme, aperto l’ombrello, imboccaronole scale della metropolitana.

AL FONDO2 Anno VIII n. 6 - Novembre 2008

di Mario Loizzo

La

Direttore ResponsabileSilvestro Paolo Covella

FotoArchivio Paese e PaesiImagicFlickrSXC

RedattoriGigi Buonvino, Gianvito Rutigliano,Lillino Patano, Nicola Catalano,Maria Panza, Annalisa Carone,Vincenzo Macchia, Carmen Lananna,Antonella Gatti, Betty Oreste, NataleCastrovilli, Rosalia Marchionna,Rocco Rossini.

Anno VIII - n. 6 Novembre 2008Reg. Trib. di Bari n. 1509 del 2/3/2001

Direttore Editoriale Giuseppe Luca BassoCoordinamento redazione Betty Oreste

RedazioniValenzano, Via Capurso n. 34Bari, Via Giandomenico Petroni, [email protected]

EditoreAssociazione Culturale HinterlandVia Giandomenico Petroni, 33 - Bari

Progetto grafico,copertina e illustrazioniImagic BariTel. 080.557.51.22StampaStudio Marangio BariTel. [email protected]

Adi Paolo Covella

Rosso Antico

Federalismo:occorre fare chiarezza

vera e propria man-naia sta per abbat-tersi sulla scuolapubblica, tagliando

posti per migliaia di docenti che,per poco più di mille euro al mese,contribuiscono alla formazione deifuturi cittadini di questo paese.Si arriva a insegnare, se si arriva,dopo una laurea, un’abilita-zione,una miriade di master e costosicorsi di perfezionamento, ma so-prattutto dopo anni di devastanteprecariato che costringe i docenti a pe-regrinare di scuola in scuola, per l’interaprovincia.

Ma di questo nulla sembra importarea questo governo. Il Ministro Gelminiparla solo di numeri, di tagli che servirannoa sanare un bilancio statale, non conside-rando che gli insegnanti sono soprattuttopersone, al servizio di altre persone. Lascuola viene vista come un’azienda, in cuiimpiantare una logica affaristica, senzacomprendere che così si commetterà ungrave errore, i cui costi saranno a caricodell’intera società. La nostra scuola prima-ria, invidiata in tutta l’Europa per la suadidattica multidisciplinare, sarà reimpostatasecondo vecchie logiche da libro cuore, conl’insegnante unico, magari con la pennarossa...

Dire che è un modello anacronistico,nell’era della globalizzazione, è dire poco.Tanti i docenti che hanno affollato le saledurante le ultime convocazioni per gli in-

carichi annuali nella nostra Regione, moltiquelli che hanno portato a casa solo cocentidelusioni, per un posto da precario che nonc’è stato e per una professionalità svilita.

“Lo scorso anno ho avuto la fortunadi un incarico annuale, questa

volta non è accaduto. Che saràdel mio destino?”. Si interrogaCristina B., 33 anni, con gli

occhi pieni di amarezza. “Misono abilitata in lettere e

nel sostegno a Udine dueanni fa, ho commesso

l’errore di voler tornarenella mia amata terra,

pensavo di fare laprofessoressa, in-

vece sono solouna disoccupa-ta”. Oggi insegna

in una scuola privata, sottopagata, solo peravere un punteggio da inserire in gradua-toria e, siccome non si vive di soli sogni,tutti i fine settimana lavora in un call center.“Non ho più una vita appagante, ma soprat-tutto non ho fiducia nel futuro.

Quando sento la Gelmini dire che gliinsegnanti in esubero dovrebbero essere

impiegati nel settore turistico, mi immaginocon la Divina Commedia di fronte a ungruppo di giapponesi”. Sorride, mentre gliocchi le si riempiono di lacrime.

Non è felice neanche la situazione diGigia D., 50 anni, insegnante di Storiadell’Arte. “Sono precaria, non ce la facciopiù. Ho vinto il concorso del 1999 e di sta-bilità ancora non se ne parla”. Lei ha inse-gnato per anni anche come docente di so-s t egno , ma ques ta vo l ta , anchequest’opportunità le è stata negata. E già,perché non si comprende che tagliare deiposti di lavoro nella scuola significa averele aule con 30, 33 alunni, in barba alladidattica e alla sicurezza, significa privaredel giusto apporto di ore di insegnamentoalunni diversamente abili e le loro famiglieche vedono nella scuola l’unico vero mo-mento di integrazione. Significa svilire lacoscienza critica della popolazione e togliere,in un colpo solo, due diritti fondamentali,quello all’istruzione di qualità e quello allavoro.

questa drammatica questione delladefinitiva liquidazione della scuolapubblica da parte del Governo Ber-lusconi, c’è anche un elemento

grottesco: maestro unico, il grembiulino eil voto in condotta, le foglie di fico dietrocui si cela malamente la vergognosa veritàdi una drastica e improvvisa riduzione delcorpo docente, con tanti insegnanti rimastida un giorno all’altro senza lavoro, ci ven-gono presentati come il tentativo di ridarealla scuola l’autorevolezza e la credibilitàd’un tempo.

C ioè , s e cap i sco bene ,proprio chi ha narcotizzato ilpaese a colpi di televisionespazzatura, edonismo e tele-vendite, proprio chi ha la re-sponsabilità di aver illuso eplagiato i più deboli e i piùgiovani minando il loro sensodi dignità e indebolendo la lorocolonna vertebrale, proprio chiha lavorato per isolare gli in-tellettuali dipingendoli come“pallosi”, antipatici e frustrati,dovrebbe ora restituire auto-revolezza e credibilità allascuola.

Sarà, ma a me pare veropiuttosto il contrario; cioè che

una scuola pubblica impoverita nelle strut-ture e nel personale, in progressiva dismis-sione, “innocua”, sia invece il tassello man-cante per completare un progetto iniziatomolti anni e che mira a imbolsire il paese,a renderlo più docile e obbediente al grandefratello (quello di Orwell…), privo di an-ticorpi intellettuali, permeabile alla sotto-cultura televisiva.

Un’università mediocre e inane sarà

facile preda di fondazioni e imprese private,che potranno usare gli atenei come fabbricadi personale, forse tecnicamente preparato,di certo civilmente incolto, un gregge man-sueto che lavori senza disturbare il padrone.Più o meno quello che immaginava LicioGelli (vedi Wikipedia).

C’è però che per un paese democraticouna scuola debole è un problema grave:un sistema di pubblica istruzione solido

costituisce la qualità diu n a n a z i o n e , l a s u al’impalcatura; se cedequesta crolla il palazzointero.

Per capirci: che cos’èquesta improvvisa e vio-lenta impennata di raz-zismo esplosa negli ultimitempi se non (anche) ilfrutto di un sistema sco-lastico incapace di incideresulla coscienza delle nuovegenerazioni?

E l’immondizia per lestrade cos’è se non il segnodi un problema culturale?E che dire della crisi delleproduzioni culturali, odello stremo in cui versala ricerca in Italia, conricadute sulla competiti-

vità internazionale delle nostre imprese? Ela lista degli esempi potrebbe scorrere alungo.

E allora ecco che proprio in questo mo-mento il paese dovrebbe piuttosto investirenella scuola con determinazione, perun’istruzione migliore, più attenta, con do-centi costantemente aggiornati in grado diconoscere loro per primi il mondo, formatoridi cittadini, costruttori di società. E inveceoggi gli insegnanti sono abbandonati, de-pressi, mortificati, troppo spesso aggrappatisolo alla propria vocazione.

Cosa succede ogni giorno nelle aule ita-liane non lo sappiamo: non conosciamo ladifficoltà di relazione tra ragazzi provenientida famiglie con differenze culturali e sociali,non conosciamo le paure dei professori, inbalia di una società incomprensibile.

Maestro unico? D’accordo, ma in classidi quindici, dodici elementi.

Entrare in una classe (mi è capitato direcente) è un’esperienza incredibile: unaclasse è un insieme di facce, di storie, quelledei ragazzi, quelle degli insegnanti, ognunacon un’aspettativa propria, ognuna con de-sideri e problemi sconosciuti e personali.Tutte queste facce aspettano forse la stessarisposta.

3IL TEMA DEL MESEAnno VIII n. 6 - Novembre 2008

di Giuseppe Luca Basso

In

Una

Umiliati e sfruttati ogni giorno entranoin classe per incontrare i nostri figli, da

maestri a numeri da tagliare

- di Rosalia Marchionna

Chi vuole una scuolain liquidazione?

Il paese dovrebbe piuttosto investire nella scuolacon determinazione, per un’istruzione migliore...

Precaria scuolain precario Stato

La missione impossibile degli insegnanti

Viaggio nella scuola italiana in uno dei momenti più difficili della sua storia

miei ragazzi hanno fatto sciopero. Con tantodi manifestazione. Striscione – volantino. Sonostata molto orgogliosa di loro, una volta tanto.Quando si insegna in una scuola di provincia

meridionale è difficile essere orgogliosi di qualcosa.Il 90 per cento dei ragazzi non parla e non scrive

in italiano corretto, i bagni dei docenti fanno pena(non citiamo quelli degli alunni), Comune, Provinciae Regione non esistono per noi (con rarissime e quasiscandalose eccezioni), facciamo le gare d’appalto percomprare la carta igienica (e risparmiare forse 50centesimi). La didattica è un optional, dato che loStato, con la sua università, non ci ha formato persaper insegnare, se è andata bene ci ha insegnato unadisciplina e poco altro (nell’«altro» è incluso il timorpanico per l’autorità: il professore – oh! – il preside

– oh! – la tradizione – oh oh!). E quando si vive interra di Bari non ci sono sconti per l’aggiornamentodei docenti: noi paghiamo a prezzo pieno e di tascanostra i libri, i corsi di aggiornamento, il cinema, ilteatro… È chiaro che pochissimi si aggiornano.

Esistono sì iniziative gratuitema sono diopinabilequalità. Poi arriva una ministra che non èstata in grado di fare l’esame di avvocato nella localitàgeografica che le spettava. E la ministra ombra il cuinome nessuno ricorda (che emozione! due donne!ovviamente solo in quanto ministre delle maestrine)che negli ambienti professionali scolastici è nota perla sua incompetenza nel settore. E infatti entrambenon parlano mai di scuola, né tanto meno conla scuola,ma solo sullascuola.

Fantasticando scenari scolastici che non esistono(quale ministro dell’istruzione degli ultimi decenniaveva idea di cosa fosse una scuola del ventunesimosecolo?), progettando panorami futuri irrealizzabili pervizi di forma intrinseci. I miei ragazzi hanno fattosciopero. Meno male!

*Insegnante, CIDI - Bari

romuovere l’Arte contemporaneadel Mediterraneo in tutte le sueforme. Questo l’obiettivo con cuiormai un anno fa nasceva MediArte,

l’associazione artistico-culturale fondataa Casamassima da Gregorio Bizzocoe aperta a tutti coloro che credononella diffusione dell’Arte attraverso unsapiente uso di ciò che il territorioha da offrire.

Solo nell’ultimo mese le iniziativeposte in essere dall’associazione hannoportato in paese centinaia di persone,giunte da tutta la provincia per prendereparte a due eventi che “hanno lasciatodecisamente il segno”.

Sabato 18 ottobre, nella splendidacornice del complesso Monacelle, unex-convento abilmente ristrutturato, siè tenuto il convegno “A Est del Levante– Dialogo internazionale sulla pacenel vicino Oriente”, aperto dal concertodel trio Radicanto e accompagnato dauna mostra di arte contemporanea adopera di alcuni artisti provenienti daCasamassima e da comuni limitrofi.

“Lo spunto iniziale per il dibattito- ci spiega il presidente di MediArte,autore dell’introduzione al dibattito,assieme al prof. Michele Loconsole –giunge dal lontano passato, precisamen-te dall’anno 1228, quando l’ImperatoreFederico II e il Sultano d’Egitto Al-Kamil misero da parte le armi e, sedutiad un tavolo, raggiunsero un accordoper la spartizione dei territori e laconvivenza pacifica”.

A rispondere alla conseguente do-manda sul perché oggi non si riescaa fare altrettanto, ci hanno pensatoi due relatori: il dott. Ali Rashid, primosegretario della Delegazione GeneralePalestinese in Italia, e il prof. FrancescoLucrezi, ordinario di Diritto Romanoe Diritti dell’Antico Oriente presso

l ’un iver s i tà d i Sa le rno ,nonché docente dell’Universi-tà di Haifa; a moderare ildibattito è intervenuto PadreDavid Maria Jaeger, Presidentedell’E.N.E.C. e ordinario diDiritto Canonico presso ilPonti f ic io Ateneo “Anto-nianum”.

Al termine dell’acceso egenuino confronto, giungevala conclusione del prof. NicolaColaianni, docente di DirittoCostituzionale presso l’Univer-sità di Bari.

Nel passaggio dalla di-mensione internazionale delconvegno mediorientale aquella minimalista e pret-tamente pugliese, si giungeal secondo incontro targato

MediArte, tenutosi domenica 26 ottobre:“Olio di Vino”, un reading scritto ediretto da Cosimo Damiano Damato,interamente dedicato agli odori, allefragranze e ai sapori legati ai nostriprodotti e alle nostre origini.

Sullo sfondo della masseria “CarielloNuovo”, la voce calda di Arnoldo Foà,accompagnata dalle melodie di RoccoZiffarelli – un autentico fuoriclassemusicale di origini casamassimesi –ha dato vita ad uno spettacolo straor-dinariamente coinvolgente per tutti ipresenti, condito da momenti di ironiae interazione col pubblico.

La serata è s tata patrocinatadall’università LUM Jean Monnet, dalConsiglio Regionale e dal ConsiglioProvinciale, dall’Assessorato al Mediter-raneo della Regione Puglia e dallaCittà di Bari.

Anche per l’edizione 2008la rassegna capurseseha portato in Puglia grandinomi del jazz mondiale

di Fabio Rella

P

4 Anno VIII n. 6 - Novembre 2008CULTURA E PAESI

MediArte: cultura e arte mediterraneapassano per Casamassima

La crudele caniziependula dei crapulituristi galleggiantisegue con forzata sequenzal’organizzato frastuonodella cittadella vagantelungo i confini dolentidella incontenibile disperazionedei vinti palestinesiaccatastati e forzatinei territori rubatisottratti all’ariaalla luce al mare alla libertàper non intralciarele gaudenti crocieredei carnefici dell’egoismoe della indifferenza assassina.

Crociera

I

Lo striscionedi Annarita Fatone*

LOTTADICLASSE

Storie, pensieri, umorie rumori in una scuolaitaliana negli anni della

sua crisi

Francesco Tanzi

on c'è empatia. Non c'ècompassione. Non c'è unitàdi sentimenti di un popoloprivato di identità geografica

e personale verso un altro.Sull'”Exodus” descritto da Tanzi nel-la sua “Crociera”non c'è un PaulNewman capitanocoraggioso che so-gna una convi-venza pacifica.

Ma solo uma-nità alla deriva, galleggiante,che dalla sua esperienza haassimilato solo la pars destruensdelproprio sterminio, che cresce, invec-chia e si incattivisce.

E che monta una contro-shoahai danni dei palestinesi, derubati

della loro terra, “accatastati e forzatinei territori rubati, sottratti all’aria,alla luce, al mare, alla libertà”.

Territori occupati dai “carneficidell’egoismo e della indifferenzaassassina” che dalla lezione di storia

subita sulla propria pelle hannotratto motivi per ripagare il

m o n d o c o n l astessa moneta, diviolenza e sopraf-fazione. E che noitutti, in colpevolesilenzio come perl'annientamento

nei campi di concentramento, con-tribuiamo a fomentare.

La crociera, ancora oggi, prose-gue.

Gianvito Rutigliano

N

teatro che apre la sua stagione fuoridal teatro, per ripercorrere le stradesegrete della sua città attraversospettacoli tenuti in una galleria

d’arte e in case d’epoca del centro storico.“Era un’idea- confessa Roberto Ricco, co-ordinatore artistico del Teatro Kismet Operadi Bari- che volevamo realizzare già l’annoscorso, per festeggiare i vent’anni del nostroStabile d’innovazione. Abbiamo tardato diun anno perché la cura nella ricerca di artistie spettacoli di qualità hanno richiesto unaselezione lunga e accurata.”L’esito del pro-gramma risulta, infatti, dei migliori: si partiràil 23 ottobre, presso la Galleria Ninni Esposito,con England di Tim Crouch, produzionetargata Napoli Teatro festival; il 24 ottobrepalazzo Casamassima ospiterà i RitornantidiEnzo Moscato; poi sarà la volta di ValterMalosti, che proporrà a Palazzo Simi LeMaddalene (da Giotto a Bacon) di Testori.“Iltratto comune di questi spettacoli - precisaRicco - è l’evocazione, di cui ogni attoreracconta. Basti pensare agli elementi miticie favolosi di Napoli (Ritornanti), alle figuredi Testori e Maddalena raccontate da ValterMalosti e alla complessità delle relazioniumane descitta in England.”Il tema

dell’evocazione spiega soprattutto il sensodell’iniziativa presentata dal Tetaro KismetOpera e dal suo coordinatore artistico: “Ilterritorio è un valore che va coltivato e maidimenticato. Col festival Collezione tramontiavevamo già portato il teatro in siti archeo-logici pugliesi; quest’anno con Anime Segreteproponiamo una valorizzazione dei luoghinon teatrali di Bari, un percorso di conoscen-za della nostra città per scoprirne il passato,

assieme anche ai suoi personaggi storici.”Unprogetto che non trascura neppure i giovani:Ricco non nasconde, infatti, che questa ini-ziativa potrebbe in futuro essere indirizzataanche a quella fascia d’età che non ha ancorasviluppato una sensibilità al territorio e allasua storia che risultano fondamentali pervivere da cittadini la propria terra.“Non trascuriamo - ci spiega- che questainiziativa è rivolta soprattutto a chi non ha

ancora imparato a ricordare. Penseremo,quindi, a percorsi specificamente rivolti aigiovani, che possano conciliarsi con i lorotempi scolastici.” Un’operazione che punta,dunque, al valore della memoria senza peròcadere nella banale nostalgia del passato,ma anzi proponendo la capacità di“conservare segreti per sperare nel futuro”.

È l’espressione che lo stesso Ricco usanella sua nota di presentazione alla stagioneteatrale 2008/2009, dal titolo “A futurosegreto”. La memoria sembra, infatti, l’unicaopportunità che abbiamo per risolvere i pro-blemi della nostra epoca, dominata dall’ansiadi conoscenza, che ci dà soltanto l’illusionedi vivere un presente certo, nascondendotutte le nostre debolezze rispetto all’incognitadell’avvenire.

Ed è proprio in questo vuoto tra passatoe futuro che si inserisce il teatro il quale,come l’arte in genere, ha il potere di intrec-ciare le reti disfatte con i fili del passato.Unastagione teatrale, quella del Kismet, che siapre quindi all’insegna della memoria, laquale però acquista utilità solo se è proiettataal futuro perché, come ci spiega Lewis Carrol“ è una memoria di scarso valore quella chelavora solo per il passato.”

entotto anni e non sentirli. Una continuainnovazione per confermarsi un'istituzioneculturale di livello nazionale. Il premiobiennale di letteratura per l'infanzia

“Giacomo Giulitto – Città di Bitritto” è giuntoalla sua XIV edizione e in vista dellapremiazione-evento dell'8 dicembre hadecretato i suoi vincitori.La sezione A(narrativa per ragazzi da 10 a 13 anni) havisto trionfare Antonella Cilento eGiuseppePalumbo con “Nessun sognofinisce” (Giannino Stoppani edizioni). Comevincitore della sezione B (opere edite perbambini fino a 10 anni) è stato decretato“Vorrei volare sulla neve” di LuciaTumiati(Giunti). Maria Pia Latorre e PaolaSantini hanno conquistato il premio della

sezione C (autori pugliesi per ragazzi o perl’infanzia) con il loro “Raccontinascensore”(Adda editore). La commissione giudicatriceha invece deciso di non attribuire il premioper le opere della sezione D (inediti per ragazzidai 13 ai 15). Il 10 novembre saranno i ragazzidelle scuola media “D. Alighieri” ad assegnare

il premio “Critici in erba” fra i tre finalistidella sezione A e quelli della elementare “G.Modugno” fra i cinque libri in gara per lasezione B. I vincitori assoluti riceveranno1.200 euro nel classico appuntamento delgiorno dell'Immacolata presso l'auditoriumdella scuola media, presieduto dall’assessore

regionale Silvia Godelli. Presto sarannocomunicati gli eventi di “Volando...verso ilpremio”, la rassegna di iniziative collateraliche l’Assessore alla Cultura Angelo Natuzziha voluto come degna cornice per lacerimonia dell'8.Reading, incontri con gliautori, teatro e musica con ospiti di caraturanazionale, che già da alcuni anni a questaparte, hanno creato un contesto perfetto perla premiazione vera e propria. L'edizione 2008sarà di certo un ulteriore passo avanti per lavalorizzazione del premio Giulitto, esempiodi collaborazione tra adulti e giovani in unacomune riflessione sull'importanza dellalettura per un miglioramento sociale, ancorprima che culturale, in un Paese bisognosodi riscoprire i propri valori.GRa

osì, senza preamboli. Sonotra coloro che quasi gongo-lano al cospetto della cata-

strofica recessione.Il tracollo planetario delle borse:finalmente una buona notizia. AlleCassandre succede. E, in tutta fran-chezza, mi auguro vivamente dinon essere il solo a godere di ciò.Perché la tragedia era annunciatada tempo, e se si è arrivati a questoepilogo ilarotragico, la fuga deisorci dalla nave che affonda, oc-

corre ringraziare solo l’albagia deicatechisti della deregulation. Per-sonalmente ho una visione arcaicadel tutto: credo nella solida econo-mia della produzione e non nellaroulette virtuale della finanza edelle borse. Ma proprio per questoè inutile parlarne.

L’illuminato Sartori, pochigiorni fa, ricordava a tutti che il

punto di rottura era prevedibilissi-mo, precisando “che una scienzaeconomica che non sa prevedere,è una scienza da poco.” Infatti.

E alla stoltezza dei chierici siaggiunge il mai troppo definitodiscorso delle regole. Pensare chela deregulation sia assenza totaledi regole è da idioti. Persinol’anarchia (povera illusa) contem-

pla e presuppone unacapacità di autorego-lazionedegli individui.

Fino ad avantieri,l’uomo del processoMills e i suoi degnisodali di mezzo mondo(politici, imprenditori,banchieri) ci hannoassordato con i notis-simi slogan: meno statoe più mercato, menopubblico e più privato.

Dagli anni Ottanta sino adavantieri abbiamo assistito allapenosa decomposizione del valoredello Stato, il caro estinto. Fretto-losamente invocato, riesumato,trasfuso, rigenerato, imbellettato,celebrato e idolatrato in un solgiorno, dagli stessi detrattori disempre. Uno stravolgimento cosìrepentino ha del volgare, del grot-

tesco, del patetico. Intanto perché,come sostiene a ragione Ilvo Dia-manti, dopo decenni di assiduadelegittimazione oggi non può cheessere uno “stato di necessità”. Epoi perché rinasce iniquo, erigendoimmediatamente un reticolato chesepara i figli (banche e mercati)dai figliastri (scuola, sanità, am-biente, welfare).

L’altro giorno, in sala d’attesadal dentista, accanto a me un qua-rantenne boriosetto tirato borsa inpelle genere produttore finanziariocon pargolo. L’infante, già in etàscolare, sfoglia una rivista e si sof-ferma, non senza turbamento, sul-la foto di un aborigeno neozelan-dese.

“È un selvaggio”, esordisce ilpadre. Mah.

Apocalitticamente vostro.www.stefanodilauro.net

Portare il teatro fuori dal teatro:il Kismet inaugura la suaventesima stagione giocando…fuori casa

Anime segrete5CULTURA E PAESIAnno VIII n. 6 - Novembre 2008

di Cristiano Marti

Un

V

APOCALITTICI INTEGRATI

C

Fermento per il cartellone organizzato per dicembredall’Assessorato alla Cultura del Comune

Premio Giulitto,ecco i vincitori

In anteprima su P&P i premiati della XIV edizione del premio di letteratura per l'infanzia Città di Bitritto

Il teatro in casa, l’ultima sfida del Kismet

L’idea: i primi tre spettacoli in cartellone si terrannoin gallerie d’arte e palazzi storici di Bari

Enzo Moscato

Il CaroEstinto

di Stefano di Lauro

Consiglio comunale di Bari ha approvatoil progetto per la realizzazione delgrande ponte che collegherà via Na-

zariantz con via Tatarella, previsto tra leopere per il completamento dell’Asse NordSud.

Un’opera d’importanza strategica rimastain cantiere dal 1988 che, grazie all’impiegodi fondi regionali e comunali per un importocomplessivo di 32 milioni di euro, realizzeràlo scavalcamento dei binari di RFI e Ferro-tranviaria riducendo fino al 20% il flussodi traffico che quotidianamente si riversasu via Napoli e sulla tangenziale-Entro la

fine del 2008 - pena la perdita dei fondiregionali - dovrà essere aggiudicata la gara,mentre i lavori cominceranno nei primi mesidel 2009 per concludersi entro due anni.

Il ponte, sospeso e retto da cavi d’acciaio,sarà lungo 625 metrie alto 78 metri, e saràriservato al transito delle sole auto.

La struttura disporrà di quattro corsie

di un percorso ciclopedonale largo due metrie mezzo. Il ponte è stato progettato da ungruppo di professionisti con capofila lostudioCarlo Fernandez Casado,di Madrid, che siè aggiudicato il concorso europeo al qualehanno partecipato 15 associazioni temporaneedi imprese. Si tratta di un’opera di pregioarchitettonico, secondo i progettisti, che saràin grado di sottrarre al traffico odierno 2.000auto all’ora.

Oltre al ponte, nel progetto approvatoè prevista la costruzione di tre rotatorie edi una bretella di collegamento tra via SanGiorgio Martire e l’asse Nord Sud.

ari e Praga sono collegatedue volte la settimane dagliaerei di Sky Europe Airlines.

Si tratta di un nuovocollegamento che potenzia ulte-riormente la rete aeroportualepugliese, già ricca di destinazioninazionali ed internazionali im-portanti.

Secondo l’assessore ai Trasportidella Regione Puglia, Mario Loizzo,“in un momento di grande tur-bolenza per l’aeroportualità ita-liana ed internazionale, questo nuovocollegamento con una delle capitalipiù belle d’Europa, rappresenta unaprova di fiducia di una importantecompagnia estera, nei riguardi di un

aeroporto e di una Regione, partico-larmente impegnati nel potenziamentodel traffico aeroportuale”.

Questa nuova relazione aerea,“precede di poco l’avvio di un prossimocollegamento oltreoceano – ha concluso- che arricchirà l’offerta aeroportualepugliese, tanto da suscitare l’interessee da attrarre traffico aereo da partedelle altre regioni meridionali”.

avvio del procedimento di gara perl’ultimazione dell’ansa di Marisa-bella, i cui lavori saranno iniziatinei primi mesi del prossimo anno,

getta le basi per la realizzazione di unadelle numerose grandi opere che farannodi Bari una delle città più moderne edinfrastrutturate del Paese”, secondol’assessore ai Trasporti della Regione Puglia,Mario Loizzo. Dopo l’approvazione delponte per l’Asse Nord Sud e la realizzazionedel collegamento ferroviario con il quartiereSan Paolo che entrerà in esercizio,l’ampliamento della colmata di Marisabella“rappresenta un’altra tappa per la crescitadi Bari in quanto città regione, dal momentoin cui dette opere serviranno non soloil capoluogo ma l’intera comunità regio-

nale. È merito – ha spiegato l’assessoreregionale ai Trasporti - della concertazionetra gli enti locali, l’associazionismo e lerealtà produttive se è stato possibile ottenereun simile risultato, unitamente al fonda-mentale concorso dell’autorità portualee del Provveditorato interregionale alleOO.PP. per la Puglia e la Basilicata chehanno perseguito con tenacia questoobbiettivo, sottraendolo alle secche buro-cratiche tipiche di una certa cultura digoverno”. L’espansione del Porto di Baricostituirà il fulcro del sistema portualepugliese già prefigurato dalla costituitaAutorità del Levante “che farà della Puglia– ha concluso Loizzo - una grande piat-taforma logistica proiettata nelMediterraneo”. c.mor.

cambiare il proprio tempo attraverso attività, saperie servizi, rivalutando quei valori da sempre presentinella nostra cultura e nelle nostre tradizioni, e’ora possibile anche a Bari grazie alla prima Banca

del Tempo “Vola in Tempo – Bari”, che dall’1 ottobree’ operativa presso la sede di via Giandomenico Petroni33, su iniziativa della sua presidente Nella Gelao.

Tutti possono prestare il proprio tempo e scambiareattivita’ ed esperienze gratuitamente, basta la sola iscrizioneiniziale ad una cifra simbolica di 15 euro. E in molti lohanno gia’ fatto. La Banca del Tempo barese ha gia’superato abbondantemente le 80 iscrizioni ed ha avviatocorsi come quello di yoga, scrittura creativa, fotografia,preparazione cocktail, lingua inglese, dizione, letturainterpretativa, gite in barca, etc. Ci sono anche le piccoleconsulenze o prestazioni di cui puo’ usufruire un qualsiasiiscritto a condizione che offra qualcosain cambio, quello che meglio pensadi saper fare.

Insomma una buona occasioneper conoscersi, socializzare e conoscerele esigenze e le capacita’ di molti.Il tutto senza alcun tipo di vincolo

o di subordinazione lavorativa ma con spirito libero evoglia di apprendere e dare. “Vola in Tempo – Bari” e’stata presentata alla presenza del sindaco di Bari, MicheleEmiliano, in una gremitissima sala consiliare; presentianche alcuni assessori comunali e regionali, rappresentantidelle Istituzioni locali, Maria Luisa Petrucci, presidentedell’Associazione Nazionale Banche del Tempo che haspiegato le caratteristiche specifiche e le modalità di

funzionamento delle BdT italiane: “laBanca del Tempo è un istituto di creditomolto particolare, dove non si depositadenaro bensì tempo e disponibilità.

Agisce come centro di raccolta delladomanda e dell'offerta di tempo. Si trattadi una forma di collaborazione, e non

di volontariato, con la quale ci si aiuta ad affrontare anchele incombenze e gli impegni della vita quotidiana e familiare.In breve chi, ad esempio, sa suonare il pianoforte puòoffrire due ore di lezione in cambio di altrettante ore dipiccoli aiuti domestici”.

L'associazione “Vola in tempo – Bari”  si è costituitail 29 marzo scorso e nasce dall'aggregazione in formaspontanea; lo sportello è aperto il martedì dalle ore 18alle 20, il mercoledì dalle ore 10 alle 12 e dalle 18 alle20,  il giovedì  dalle 19 alle 21. E’ anche possibile fissareun appuntamento contattando il 333/5727996 - 328/0972798e consultare il sito www.bancadeltempobari.it.

Ogni socio può depositare in Banca le sue capacitàe le sue richieste, dichiarando le sue disponibilità: singoli,qualunque sia la competenza e la professionalità, famiglie,Associazioni, Imprese, Enti pubblici e privati e i Circoli.Insomma, una buona occasione da non perdere.

c.mor.

6 VOCI DI CITTÁ Anno VIII n. 6 - Novembre 2008

BARI

S

Il Consiglio Comunale approvaprogetto per la realizzazione tra via

Nazariantz e via Tatarella

Il

B

Un nuovo collegamento aereoche potenzia ulteriormente larete aeroportuale pugliese

Un ponte sull’asse nord-sud

Loizzo,“un momentodi turbolenza dell’aeroportualità,

è prova di fiducia verso la Regione”

Marisabella,tappa per crescita città

L’ampliamento della colmata nelPorto di Bari , dopo l’avvio delprocedimento di gara

Tutti possono prestare il propriotempo e scambiare attivita’ edesperienza gratuitamente

“Vola in Tempo - Bari”, dall’1 ottobre è operativa,su iniziativa della presidente Nella Gelao

Bari e Praga piùvicine con Sky Europe

“L’

UnaBanca del Tempo per Bari

Secondo i progettisti, sarà in grado di sottrarre al traffico odierno 2.000 auto l’ora

lavoro che facciamo con le Ibap,con questi istituti di beneficenzaè un lavoro di ricostruzionedella memoria dei nostri

possedimenti, di ciò che era perchè unaparte di questi sono stati dissipati per gestionicorrotte su cui non possiamo stendere unvelo pietoso”.

Lo ha detto il presidente della RegionePuglia Nichi Vendola firmando un importanteProtocollo d’intesa tra Regione Puglia, Comunedi Bari e Opera Pia Di Venere per la riqua-lificazione dei quartieri Carbonara e Ceglie. Nella ex sede dell’Opera Pia Di Venere (aCeglie Del Campo) saranno realizzati 26alloggi per sfrattati, 16 alloggi per disabili,

strutture da destinare ai servizi sociali, unasilo nido, una comunità socio -riabilitativa, una residenzaassistenziale peranziani, unaresidenza socio-assistenziale perdiversamente abili,un ambulatorio diguardia medica eun’area verde attrez-zata, oltre ad impiantisportivi e, tra l’altro,l’interramento dei binari traCarbonara e Ceglie.

Interventi che, nel complesso,cambiano la qualità del tessuto

urbano di Carbonara. Si intervienecon un’opera globale strutturale

di risanamento, intercon-nettendo le diverse

competenze e saperi.“Lo facciamo – hasottolineato Vendola– ma non è facile

perchè le tecnostrutturedi ogni assessorato sono state

educate a non interloquire conle altre tecnostrutture.

Rompere le barriere e costruire circolarità

significa guardare con un’altra ottica aiproblemi, a come risolverli”. Per Vendolail Protocollo è un atto che conferma ilritmo del cambiamento che sta vivendo lacittà di Bari. Non c’è frammento della cittàche non abbia cantieri aperti, per la trasfor-mazione urbana, per la qualificazione deiservizi sociali, per dare dignità e benessereagli uomini e le donne di questa citta’”.

Alla firma del protocollo erano presentianche il sindaco di Bari, Michele Emiliano,il commissario straordinario dell’IPAB OperaPia Di Venere, Umberto Conti gli assessoriregionali alla Solidarieta’ Sociale, ElenaGentile, e ai Trasporti, Mario Loizzo, e gliassessori comunali, Gianni Giannini e Lu-dovico Abbaticchio. c.mor.

tiamo girando per l’Italia per creare tanta solidarieta’tra i cittadini e contemporaneamente stiamo lottandoanche all’interno delle istituzioni e della Camera”.Il presidente nazionale dell’Unci (Unione nazionale

cronisti italiani), Guido Colomba, lo ha ribaditodurante la tappa barese del “Giro d’Italia dellaliberta’ d’informazione”, concluso il 5 novembrea Roma con gli stati generali del giornalismo, perillustrare le ragioni del “no” dei giornalisti italianial disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche. “Siamofiduciosi che alla fine una legge, che appare gia’ adessocome incostituzionale - ha spiegato Colomba - il Parlamentonon avrà il coraggio di approvarla cosi’ com’è: dovra’apportare delle modifiche. Noi abbiamo suggerito modificherealistiche che servono veramente a tutelare le personeche non c’entrano nulla con l’indagine e, quindi, siamo

convinti che questa nostra apertura sarà accolta”. Colomba,al termine della conferenza stampa, ha diffuso volantiniinformativi in città con il presidente dell’Ordine dei Giornalistidella Puglia, Paola Laforgia, che ha condiviso le ragionidel “no”, aderendo cosi’ all’iniziativa Unci e, con Colomba,ha consegnato un volantino anche al sindaco

di Bari, Michele Emiliano. Il sindacoha manifestato apprezzamento esolidarieta’ per la battaglia deigiornalisti sostenendo l’importanzadel diritto all’informazione deicittadini, sottolineato anche dalpresidente Laforgia in conferenza

stampa. “Il ddl Alfano sulle intercettazioni – si legge neldocumento tecnico che l'Unci ha inviato al Presidentedella Commissione Giustizia della Camera, per motivarela opposizione all'attuale testo e le richieste di modifica- privilegia unicamente i diritti di presunta privacy degli

indagati, e trascura del tutto le esigenze di trasparenzadel processo, oltre a quelle relative al diritto-doveredi cronaca. Per limitare gli abusi nella pubblicazionedelle intercettazioni è sufficiente modificare ladisciplina di produzione degli atti prima del lorodeposito: è condivisibile che il Gip non possa

inserire la trascrizione delle intercettazioninell'ordinanza di applicazione della custodia

cautelare”. Alla conferenza stampabarese ha partecipato il presidentedell’Assostampa Puglia, Felice Salvatie il rappresentante pugliese dell’Unci,Gustavo Delgado. c.mor.

“Il

7Anno VIII n. 6 - Novembre 2008 VOCI DI CITTÁ

“Giro d’Italia della liberta’ d’informazione”:il consenso dell’Ordine dei Giornalisti Puglia

BARI

raddoppio ferroviario delle Ferroviedel Sud Est nella tratta Bari – Adelfia,che prevede l’interramento dei binaritra Carbonara e Ceglie,

e’ la parte di investimento piu’corposo del progetto com-plessivo di riqualificazione deirioni di Carbonara e Ceglie, aBari, e sara’ realizzato con unfinanziamento dell’asses-sorato ai Trasporti della Re-gione Puglia, di 30 milioni dieuro.

“L’interramento dei binari– ha detto l’assessore ai Tra-sporti, Mario Loizzo – e’ untassello della strategia piu’ complessiva chestiamo portando avanti sulla citta’ di Bariche e’ quello di tenere insieme la qualita’trasportistica accanto alla qualita’ urbani-stica. Gli interventi che facciamo, a partiredal grande nodo ferroviario, ma anche questiinterventi che riguardano la Sud Est non sonodei meri interventi di ricucitura”. Secondol’assessore regionale Loizzo, “superare quellafrattura ed eliminare tre passaggi a livellosignifica – ha spiegato – anche guadagnarevelocita’ commerciale e, quindi, completiamo

la strategia che tende a tenere insieme laqualita’ trasportistica e la qualita’ urbanisticadella citta’ di Bari, essendo consapevoli che

la velocizzazione e la mobilita’ nella citta’di Bari siano un valore in se’ per Bari, madanno un beneficio per la regione. Per questeragioni, anche in quest’opera, come in tantiinterventi che stanno iniziando a materia-lizzarsi, impegneremo – ha concluso Loizzo- una cifra importante: 30 milioni di euro,per cercare di completare quella strategiache considero assolutamente decisiva perl’ammoderna-mento dell’insieme dell’assettotrasportistico della nostra regione”. c.mor.

Puglia può esibire dati stra-ordinari, sono quelli dell’Istat:è la prima in tutto il Mez-zogiorno d’Italia per crescita

del Prodotto interno lordo. Cioè eravamoil fanalino di coda, stiamo diventando ilfanalino di testa. La Puglia ha dati chele consentono di competere con il NordEst e con il Nord Ovest dell’Italia”.

Il presidente della Regione Puglia,Nichi Vendola, lo ha affermato firmandoil Protocollo d’Intesa tra Regione Pugliae il Consorzio Medis per l’avvio del Distrettopugliese della Meccatronica.

“Questo e’ il frutto di una politica– ha spiegato il presidente Vendola – cheha guardato alle imprese non per farel’elenco dei buoni e  dei cattivi da metteresulla lavagna, non per sovvenzionamentia pioggia e discrezionali ma per dare alleimprese un aiuto affinche’ possano coor-dinarsi, crescere qualitativamente equantitativamente”.

Il Distretto della Meccatronica “e’l’ultimo nato – ha ricordato - prima e’nato il Distretto dell’innovazionenell’agroalimentare, e’ nato il Distrettodel’Innovazione nelle nano e nelle biotec-

nologie, e’ nato il Distretto nel settoreAvionico. In Puglia e nato il Distrettodell’Innovazione nelle Energie Rinnovabiliche e’ un Distretto nazionale. Con la firmache io e il Rettore del Politecnico di Bariabbiamo messo su quel Protocollo – hacontinuato il presidente -  e’ nato il Distrettodella Meccatronica”.

Il Distretto della Meccatronica, e’“mettere insieme tutte le imprese, 2.000quelle del settore meccanico che operanoin Puglia e oltre la meta’ nella citta’ di

Bari, mettere insieme i grandi gruppimultinazionali come Getrag, Bosh, Fiate le imprese piccole ma importanti cheoperano in Puglia e farle lavorare insiemesul terreno ella ricerca e dell’innovazione.Metterle insieme – ha concluso Vendola– con progetti che possano far crescereil vantaggio competitivo della nostra regione.

Questo e’ il punto fondamentale”. c.mor.

Loizzo: “un tassello dellastrategia piu’ complessiva chestiamo portando avanti a Bari”Ferrovie: ancora

novita’ “a sud est”

“La

Puglia, primanel Mezzogiorno

Firmato Protocollo tra Regione Pugliae il Consorzio Medis per Distrettopugliese della Meccatronica.

Raddoppio ferroviario tra Bari e Adelfia, coninterramento binari tra Carbonara e Ceglie

Il presidente nazionale dell’Unci(Unione nazionale cronisti italiani),Guido Colomba, a Bari

Intercettazioni:il no dei cronisti baresi al ddl

“S

Il

Protocollo d’intesa tra Regione Puglia,Comune Bari, Opera Pia Di Venere perriqualificare Ceglie e Carbonara La rinascita di

Carbonara e Ceglie

Nuovi alloggi per sfrattati, perdisabili, strutture per servizi sociali,

asili, case per anziani, etc.

Ha dati economici che le consentonodi competere con il Nord Est e con il

Nord Ovest Italia

isogna ripristinare l’uso corretto del vocabolario:quella della Gelmini non e’ una riforma, maè una delle più violente contro-riforme maiimmaginate e proposte a un mondo che è già

in grande sofferenza e che andrebbe guardato conparticolare attenzione soprattutto a fronte della tempestarecessiva che c’è nel mondo, in Europa e in Italia”.

Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola,lo ha affermato partecipando alla conferenzadi servizi organizzata dall’assessorato regionaleal Diritto allo Studio con i sindaci di tuttii Comuni della Regione, i presidenti delleProvince, i rappresentanti dell’ANCI,dell’UPI, il Direttore Generaledell’Ufficio Scolastico Regionale edi rappresentanti delle organizzazionisindacali del mondo della scuola, perdiscutere della riforma Gelmini e delrelativo ridimensionamento della retescolastica per il 2009/2010.di una tempesta recessiva – hacontinuato Vendola – nella quale lericette del Governo sono quelle disalvare gli autori dell’economiaallegra, che è diventata economiadi carta straccia, si pensa invecedi poter tagliare la scuola pubblica,di poter toglier 8 miliardi di euroa una scuola che gia’ naviga avista; buttare per strada 100milainsegnanti, 40 mila tra ausiliarie tecnici con funzioni indispensabilinel mondo scolastico”.

Secondo Vendola si pensa “di poterfar saltare, con un colpo di forbicimolto superficiale, sedi scolasticheconsiderate un costo esorbitante.

Anche dal punto di vista dellainsopportabile ormai retorica sullasicurezza – ha detto - bisogna sapereche ci sono realta’ in cui una scuolae’ piu’ importante di una casermadei carabinieri: ci sono quartieri,periferie in cui una scuola è un presidiodi legalità.

Noi, allora immaginiamo che siainaccettabile discutere della scuolacon una logica ragionieristica, chela scuola sia la piu’ importante fabbricadi futuro e di democrazia che noiabbiamo e che colpire al cuore la

scuola pubblica sia un attentato alla democrazia”.Per questo “e’ giusto reagire – ha concluso il

presidente – che il mondo degli insegnanti e studentireagisca.

Da parte nostra facciamo tutto quello che possiamofare: un ricorso alla Corte Costituzionale contro laGelmini, perche’ siamo di fronte ad atti che sonoviolenti nella sostanza e nel metodo e, quindi, noici comporteremo secondo i principi della legittimadifesa”. c.mor.

in dal suo nascere nel 2006l’amministrazione guidata da Mi-chele Cassano si è concentratasull’obiettivo di attribuire a Triggiano

un ruolo da protagonista all’interno dellanuova area metropolitana di Bari.Due anni e mezzo fa ha dunque preso ilvia un progetto di ampio respiro finalizzatoa ripensare completamente il ruolo dellacittà, le sue vocazioni, i suoi obiettivi,partendo dalla programmazione di un vastoventaglio di opere pubbliche strategiche.

All’interno di questo disegno il risultatosenz’altro più importante è rappresentatodalla circonvallazione Nord che collegherà

l’ospedale cittadino con la strada statale100 per Bari; l’iter amministrativoè già concluso e nei prossimi giorniinizieranno i lavori. La circon-vallazione sarà un’opera per laquale l’amministrazione haottenuto uno stanziamento daparte della Regione Puglia- Assessorato ai Trasporti - di tre milioni e mezzo dieuro, ai quali sono statiaggiunti ulteriori 500 milaeuro dal bilancio comunale.Triggiano attendeva questa infra-struttura da oltre trent’anni e, grazie

ad essa, due delle arterie principali dellacittà (via Casalino e Corso Vittorio

Emanuele) saranno liberate da untraffico divenuto ormai insostenibile.

Ma la circonvallazione avrà unruolo strategico anche e

soprattutto perché collegheràdirettamente la statale perBari all’ospedale Fal-

lacara, evitando il centroabitato e permettendo così alnosocomio locale di divenire unpunto di riferimento per un vastissimobacino di utenza che va ben oltrei confini triggianesi. La strategicità

logistica di questa opera è stata ovviamenteben soppesata dalla Regione Puglia. Difattiè in fase di progettazione una nuova strada(il cui impegno complessivo ammonta a

€ 3.920.000, di cui €3.500.000 con fondidell’Assessorato regionale alla Sanità ed €400.000 a carico del Bilancio Comunale),che consentirà l’ulteriore collegamento dellaCirconvallazione Nord alla Provinciale Trig-giano-S.Giorgio e alla Statale 16.

8 VOCI DI CITTÁ

“B

Affollatissimo il forum con Emilianopresso il Kursaal Santalucia di Bari

BARI

PAESE CHE VAITRIGGIANO

S

L’Amministrazione Cassanopensa a un nuovo look per ilpaese partendo dalle periferie.

Triggiano prossimo venturo:la giunta Cassano ha un piano

Presto al via i lavori per collegare l’ospedalealla statale 100; un’opera destinata a

migliorare la vita dei triggianesi

La Regione Puglia ha presentato ricorso allaSuprema Corte Costituzionale a fine ottobre

Scuola: Vendola,non riforma ma contro riforma

Presentate dal Sindaco le nuove operedei quartieri Madonnella e Japigia

Comuni-RegioneScuola: confronto

situazione è molto grave”, secondo l’assessore al Dirittoallo Studio, Domenico Lomelo, che ha organizzatoa Bari la conferenza di servizi con i sindaci di tuttii Comuni della Regione, i presidenti delle Province,

i rappresentanti dell’ANCI, dell’UPI, il Direttore Generale dell’Ufficio

Scolastico Regionale ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacalidella scuola, per discutere della riforma Gelmini. “Non abbiamocertezze – ha detto - stiamo operando sul vecchio regolamento sullevecchie norme, c’è – ha detto - una gravità inaudita che è quelladel decreto con il quale la Gelmini, in barba al suo stesso Pianodi programma, espropria le Regioni e anticipa al 30 novembre, diceche nomina i commissari e i commissari li pagano le Regioni”. “Dal

Punto di vista Costituzionale è un golpe - ha sottolineato Lomelo– perchè questa è materia concorrente e la rete scolastica è di esclusivacompetenza regionale”. La Regione Puglia risponde al Ministro Gelmini“con un ricorso alla Corte Costituzionale e – ha aggiunto l’assessoreLomelo – vogliamo capire i regolamenti quando ce li darà, se agennaio o a febbraio. Noi non chiediamo le sue dimissioni, chiediamoche venga in Puglia”. Sono circa trecentottantatre plessi scolasticiin tutta la Puglia a rischio estinzione, quelli con meno di 50 alunni:penalizzate soprattutto le province di Lecce (-134 plessi) e di Foggia(-97), insieme a Bari-Bat (-78), Brindisi (-50) e Taranto (-34). Cifreche sono le ricadute dei provvedimenti del ministro Gelmini, denunciatedai rappresentanti del centrosinistra in Consiglio regionale: “Parlanodi federalismo – hanno detto i consiglieri - e poi il governo centraletaglia le scuole d'autorita', annienta l'istruzione, impone la volonta'centralista sulle regioni”. Secondo l’assessore all’Istruzione del Comunedi Bari, Pasquale Martino, “ci sono effetti negativi e non programmabiliche sono quelli che deriverebbero dall’eventuale soppressione di plessiche obbligherebbe a fornire servizi di supporto a carico del Comune,come il trasporto scolastico, per i quali non ci sono naturalmenteprevisioni di finanziamento ulteriore da parte del Governo. Quindi– ha affermato l’assessore – e’ una logica di tagli folle perche’ e’solo questo: non c’è programmazione di investimenti per il futuro”.“Ma il punto non è solo questo: i Comuni rappresentano una popolazione,una città e, quindi, rappresentano la grande massa degli utenti dellascuola e vogliono avere voce in capitolo sulle decisioni. Occorre –ha concluso Martino – una netta inversione di tendenza”. c. mor.

“La

Anno VIII n. 6 - Novembre 2008

Situazione grave, secondo l’ente regionale:conferenza servizi per effetti Riforma Gelmini

PD OGGI.Siamo nel primo an-no di questa nuovaesperienza. È unanuova grande av-

ventura per noi militanti di cen-trosinistra, con un partito rifor-mista evoluzione di quellepolitiche a noi care di solida-rietà, di una società attenta aibisogni dell'economia e dellagente, con uguaglianza e giusti-zia. Una sfida difficile e affasci-nante, con nuovi compagni diviaggio di provenienza diversadalla nostra. In questi giorni lagrande manifestazione organiz-zata a Roma dal PD che ci hadato grande entusiasmo e fidu-cia: chi ha aderito a questo par-tito, anche se finora un po' scet-tico, deve metterci maggiorvolontà.ALLEANZE PER IL PAESEABitritto ci stiamo assestando.Ancora oggi esistono dualismi,riserve e proposte che ognunoporta con sé. La buona volontàci può portare alla migliore so-luzione per il paese, lavorandoall'interno del partito stesso, in

vista della futura coalizione. So-no convinto infatti che il PD deb-ba guardare a sinistra, una di-rezione in cui si trovano queivalori politici utili al bene di tutti.Senza preclusioni personali,con l'intento di parlare di obiet-tivi e programmi condivisi. Pen-so a un nostro ulteriorecontributo su raccolta differen-ziata, politiche giovanili, sociali,sport, sviluppo urbanistico eindustriale. È necessario nonchiudersi in una “splendidasolitudine” perché andremmoincontro a una catastroficasconfitta.Potremmo perdere anche senon facessimo una compiutadiscussione con tutti i compo-nenti del PD, mostrando così ilfianco ad un'amministrazionedi centrodestra che però nonvedo ancora pronta. Con le vec-chie questioni il paese non cicapirebbe. Si dovrebbe parlaredi proposte del partito, non delleinutili rivalità interne.Eventualmente queste vannodiscusse nella sede stessa.Ognuno ponga al centro la suaidea e si discuta senza nascon-dersi.

RIFLETTERE SUL PASSA-TONell'amministrazione ci sonostate eccellenze, come il prg ele stagioni culturali, finché ab-biamo lavorato assieme. Ultima-mente ci sono state difficoltà:da due anni il leit-motiv è il solopiano regolatore, argomentofondamentale, ma non l'unicoimportante. Dobbiamo capirecome costruire il futuro.Abbiamo subìto un deficit di de-mocrazia e discussione e que-sto ci deve far riflettere: sullabase di un programma precisosi deve formare domani unasquadra costruita con “pesi econtrappesi”. Non per ricattoma per evitare la formazione dimaggioranze interne pronte adchiudersi a riccio in caso di dif-ficoltà. È un'abitudine venten-nale tipica e impedisce la par-tecipazione attiva.Un amministratore deve portareavanti il mandato e contempo-raneamente il dialogo con lacoalizione che l'ha legittimatoe con i cittadini. Invece spessosi è sfruttato il treno solo

per giungere alla meta, salvopoi dimenticarsene. Il sindaco

è delegatonazionale PD, molte personalitàpolitiche possono fornire ungrande contributo e invece pervari motivi stanno stentando,lasciando la costruzione delpartito in mano a pochissimi.I CANDIDATI IDEALINon ci sono limiti personali, machi vuole proporsi deve creareun lavoro comune e discuterlodi volta in volta insieme.Il regolamento del partito stacamminando, con tesseramen-to, attività e le candidature perle primarie. Sono pronto a valu-tare i programmi, non la meradisponibilità senza una presen-za fisica per discuterne. Sareiinteressatissimo a facce nuove:l'appartenenza a una famigliao a un gruppo non più essereun titolo di merito. Oggi èun'idea rivoluzionaria per favo-rire interessi generali. Si eleggeun sindaco con responsabilità,non un monarca assoluto.LE ACCUSE-Abbiamo per anni costruito ilPD e oggi veniamo additati daqualcuno di incoerenza perchéci confrontiamo con i nuovi.Spesso le accuse vengono da

personaggi abituati a continuisalti da una parte all'altra deipartiti, che si impegnano per leamministrative e spariscono perbattaglie anche più importanti.Tutto ciò dà molto fastidio, nondovrebbero arrivare certe lezio-ni di coerenza nei confronti dichi ha lavorato duramente.In più oggi non è accettabileche i giovani e i volti nuovi chesi impegnano possano esseremessi poi ai limiti della gestioneamministrativa.Questa è la strada maestra perun PD forte.*socio Hinterland e componen-te del coordinamento PD Bitritto

Giovanni Diana

algono i malumori per l'ufficiosanitario Asl di Bitritto sito in viaModugno.

Le dimensioni ridotte, la sporciziae l'assenza, di fatto, di un'adeguata salad'aspetto sono un pessimo biglietto davisita per una realtà che dovrebbe inveceassicurare la massima cura per i cittadini.È impossibile anche solo sostare neipressi della stanza, soprattutto per i genitorie i bambini recatisi per la somministrazionedei vaccini obbligatori e facoltativi.

I faldoni impolverati all'ingresso eil disordine rendono l'attuale sedeinadeguata. Anche il sistema delleprenotazioni risulta poco efficace a causadell'inevitabile coda che si forma e checostringe gli utenti ad attendere comunqueil proprio turno sul marciapiede antistante.Tutte questioni ingigantite nei giorni diintemperie.“Quell'ufficio è una vergogna!– ci dicono delle mamme arrabbiate –Portiamo lì i nostri figli che devonosottoporsi ai vaccini per le malattie piùcomuni, ma non ci sentiamo sicure nétutelate in quel posto. E proprio in unufficio che deve controllare il rispettodelle norme igieniche dagli altri! Lìdovremmo trovare il massimo esempiodi pulizia...”Un problema ricorrente edannoso quello del controllo dei con-trollori.La soluzione più immediata ancoraperò non arriva. Nel forum organizzatoa maggio dall'associazione Hinterland,il sindaco Lucarelli parlò di un dialogoben avviato con il direttore generale dellavecchia Asl Ba/4 Domeniconi, che avevaassicurato la realizzazione di un centroprelievi polifunzionale e l'individuazionedi una nuova e adeguata sede. La riunione

delle diverse aziende nell'unica Asl Bari costrinse leparti a ricominciare daccapo. Oggi però pare che sisia a un passo dalla formalizzazione del contratto peril nuovo ufficio, in sostituzione dell'odierno valutatocome “inadeguato”. La speranza, soprattutto per il benedei soggetti più deboli come i bambini, è che la storiasi risolva il prima possibile. Allo stato attuale è difficileavere fiducia nei responsabili della salute. L'aziendasanitaria deve intervenire in fretta.

BELVEDEREBITRITTESE

9Anno VIII n. 6 - Novembre 2008 PAESE CHE VAIBITRITTOLe attuali strutture sono

inadeguate per pulizia e spazi

di Gianvito Rutigliano

on Antonio Ruccia, parrocouscente della Maria SS. diCostantinopoli, è stato una figurasociale – ancor prima che

religiosa – tra le più controverse dellastoria recente bitrittese.

Un vulcano di proposte innovative,contrapposto ad atteggiamenti ai limitidel dispotico che negli anni hanno al-lontanato numerosi fedeli. Un occhiosempre vigile verso i poveri e la lottaagli sprechi e contemporaneamente dif-ficoltà ad approcciarsi con chi non fre-quentava strettamente la parrocchia.

Dieci anni di decisioni importantie al tempo stesso impopolari, tali da

procurargli anchetanti nemici. Uncarattere forte, delgenere “prendere olasciare”, “lo odi olo ami”. In tantihanno scelto l'una

o l'altra opzione. Nel tempo non sonomancati episodi di intimidazione, comel'incendio del portone della chiesa matrice,e la tensione è stata spesso elevata. Isuoi detrattori, ben più che meri conte-statori, alla notizia della fine del suo

mandato hanno fatto salti di gioia, inmodo più o meno lecito.

Il 20 ottobre, giorno dell'insediamentodel nuovo parroco don Vito Marotta, èstata per loro una serata da fuochi

d'artificio. Non solo metaforicamente.Per una parte del nostro paese infattila partenza di don Ruccia è stata una“festa della liberazione”, con tanto dibotti esplosi nella zona mercatale.

Uno scempio etico, oltre che religiosodi chi si professa cattolico e invece celebrala fine del proprio nemico ballandoattorno al suo cadavere. Questi elementisono immeritevoli di attenzione. È genteda condannare e non considerare, datenere ai margini. Sono concittadini cheumiliano la gente di buona volontà dicui questo paese è pieno.

Sono quelli che fanno vergognaredi essere bitrittesi. Sono loro ad affossareuna piccola realtà che a fatica tenta dirisollevarsi da anni di nulla e apatia.Una botta di “grettezza da paese” e sitorna nel baratro.

Si può in maniera lecita essere ancheforti oppositori, ma reagire in tal modoè segno di estrema bassezza culturalee morale. E soprattutto, in questo caso,di fallimento come cristiani adulti.

Essere avversari nonpuò essere fonte discorrettezze gravi

Ufficio Asl:cittadini sul piede di guerra

S Tante preoccupazioni e richieste di una nuova sede

di Giovanni Diana*

La strada maestra per il partito in crescita

IL

di Gianvito Rutigliano

Scherzida prete?

Don Antonio Ruccia lascia Bitritto.Alcuni concittadini festeggiano l'eventoD

Don Antonio Ruccia

egli ultimi giorni frasi comequesto titolo riecheggiano dicontinuo.Basti pensare alla riformaGelmini che non solo reinserirà

il maestro unico alle scuole elemen-tari, ma prevede un taglio di 500milioni di euro in 3 anni alle univer-sità con possibile chiusura di alcuniatenei e la privatizzazione di altri.Ma il problema che voglio metterviin luce è un altro.Come alcuni sanno mi muovo suuna, per così dire, fuoriserie e cometanti altri ragazzi frequentol’università. Fin qui non ci sono pro-blemi, ma ahimè non hanno ancorainventato il teletrasporto.Dunque come faccio a raggiungerela mia università?La prima alternativa è andarci conla mia fuoriserie, ma il problema èche è troppo lenta! La soluzionesarebbe farsi accompagnare da miopadre, ma chi lavora al posto suo?

Non vorrete mica dirmi che i lavora-tori autonomi sono capaci di sdop-piarsi! Forse la soluzione sarebbeusare il pulmino del Comune chefino a qualche tempo fa mi accom-pagnava alle scuole superiori?

Sbagliato, non è di sua competenza!A questo punto forse è meglio alzarsiin piedi e camminare.Ah già, ci vorrebbe un miracolo...Chiusa questa breve parentesi ironi-ca, passiamo al nocciolo della que-

stione: è vero che il Comune non hacompetenza in questa circostanza?Nel 1971 con la legge 118 l'articolo28 prevedeva “il trasporto gratuitodalla propria abitazione alla sededella scuola o del corso e viceversa”

limitandosi a concedere che “saràfacilitata, inoltre, la frequenza degliinvalidi e mutilati civili alle scuolemedie superiori ed universitarie”;una sentenza della Corte Costituzio-nale del 1987 però, sancìl’incostituzionalità della legge 118,trasformando quel “sarà facilitata”in “sarà assicurata”.Infine nel 1998 il decreto legislativon.112 stabilì che spetta alla Provinciaoccuparsi dell'istruzione secondariasuperiore, mentre i Comuni hannocompetenza sulle scuole di gradoinferiore.Dunque non spetta al Comune, maalla Provincia.Sta di fatto che la legge non sembraessere chiara.C’è il solito ping pong delle compe-tenze e il sottoscritto continua a nonsapere chi lo deve portare in facoltà!Allora il mio dubbio è uno: è maipossibile che si debbano verificaretali situazioni?

di Giovanni Bellino

Il disabile integrato

NFUORISERIE

Rimani Ignorante

ul piede di guerra i callcenteristi della Omnia ServiceCenter, operante presso l’EDSdi Bitritto. Le proteste, ad

oltranza da mesi, sono culminatenella partecipazione al primosciopero nazionale del settorecon dipendenti a tempo inde-terminato e precari assieme. Tuttia Roma per la difesa dei lorodiritti e contro il dumping, ilgioco al ribasso sui costi dellavoro, a danno delle garanzie.Laradice del problema è comunealla categoria: assunzione tramitecontratti di collaborazione aprogetto senza prospettive distabilità e insufficiente attivitàispettiva sul rispetto delle normeda parte delle imprese.I sindacatioggi chiedono di riaprire il tavolodi confronto col Governo che portò l’anno scorsoall’emanazione della circolare ministeriale n. 17 del 14/6,c.d. circolare Damiano, il cui risultato fu la stabilizzazionedi 24.000 contratti a progetto trasformati a tempo inde-terminato. L'accordo riguardò anche le 170 unità dellostabilimento di Bitritto, la cui conquista è di nuovo in

discussione per l’imminente scadenza delle commesseINPS e INAIL di cui l’Omnia Service è appaltatrice e nonintenzionata a continuare ad esserlo. Se l’interventodell’assessorato regionale al lavoro è riuscito ad ottenerela proroga fino a gennaio 2009, non v’è alcuna clausoladi salvaguardia in caso di mancata partecipazione alla

nuova gara d’appalto. Oltre al danno, la beffa. Il contactcenter INPS e INAIL è nell'elenco delle cento eccellenzedel ministero alla pubblica amministrazione: peccatoche l'intero servizio è gestito da enti in outsourcinge assegnato tramite gara d'appalto ad un'azienda privata.

Un riconoscimento per operatori che non sono dipendentipubblici!La nuova schiavitù dei call center pare suscitareben poco clamore: il corteo di Roma, con l’adesione diquattromila giovani lavoratori, è stato la dimostrazionedell’importanza della mobilitazione sindacale, ma le buonenotizie finiscono qui. Non v’è stata infatti alcuna rispostadalle istituzioni né interesse da parte della stampa, ilpercorso di marcia è stato modificato e l’arrivo davantial ministero non più consentito.

Un'emblematica immagine di una politica che nonvuole ascoltare.

10 Anno VIII n. 6 - Novembre 2008PAESE CHE VAIBITRITTO

di Luca Lembo

S

Da Bitritto a Roma la protestadei precari non si ferma

Continua la lotta per la stabilitàal call center INPS-INAIL

A rischio il posto in occasione dellenuove gare d'appalto

Brundisium S.p.A. Viale Ettore Maiorana 6/a - Zona Industriale - 72100 Brindisi - tel 0831/571149/fax 0831/571149 - [email protected]

Produzione di energia e carburanti ecologici

ono le 4 e mezza, è ancora buio, ungruppo di signore non più giovani-camminano verso Piazza Umberto. Altre

donne davanti ad un uscio: “dove andate, avendemmiare”? “No. A Roma”. “dal Papa”?“No. Da Veltroni!”. In piazza, la luce dellasede del Pd illumina il marciapiede. Conl’immancabile sigaretta Vito è già lì, conAngela e Franca. Il bar ha anticipatol’apertura per noi: ancora un caffè. Oggipioverà? Non è un problema … abbiamo gliombrelli.

Intanto sono le cinque, arriva il pullman.Nicola: “Ci siamo tutti? Partiamo”. Cominciacosì il 25 ottobre di quelli che partono daCapurso. Abbiamo voluto che ci fosse ancheil nostro paese, con la nostra gente, nel giornodell’orgoglio democratico. A testimoniareche c’è un’Italia preoccupata per una crisiche si fa sempre più pesante per le famiglie,per chi lavora e, ancora e sempre di più, perchi non lavora. In viaggio il tempo è bello.Gli autogrill sono pieni di pullman.

A Roma il tempo è ancora più bello: alle12 il grande Piazzale dei Partigiani risplende

di bandiere del PD. Striscioni e cartelli dellaLiguria mischiati a quelli dell’Emilia. Simischiano e si scambiano anche i panini ele focacce con i molto richiesti i taralli pu-gliesi. Arrivano sorridenti i deputati: Bordo,Mastromauro, Realacci. Buon segno. EccoSergio Cofferati, davanti allo striscione diBologna. Ma la giornalista del TG3 viene danoi, per conoscere da Carmela del perchédella protesta. “Veniamo da Capurso, in pro-

vincia di Bari. Siamo qui per il futurodei nostri figli, di tutti i giovani. Maanche per il nostro. Perché ormai sta

diventando impossibile andare avantianche per chi ha 50 anni ed ha un la-voro. Non parliamo poi di chi quel la-voro, a 50 anni, ha la disgrazia di per-derlo! E il Governo che fa? Con i nostrisoldi paga i debiti delle banche, gli sti-pendi non aumentano e con i tagli vuoledistruggere la scuola”. Veramente bravala nostra Carmela, con Caterina, adaffrontare la telecamera ed il microfono. È la loro giornata. Ma è anche lagiornata dell’altra Carmela, il presidentedel Consiglio Comunale, che incurante

di una sciatalgia, ha voluto essere con noi.Intanto la grande piazza è stracolma ed ilcorteo è costretto ad anticipare la partenza.Noi aspettiamo ancora che arrivi finalmente,il treno speciale da Bari. Ci infiliamo quinditutti insieme nel corteo. È un fiume turbo-lento di gente, bandiere e striscioni. All’inizioè difficile tenerci vicini. Poi diventa una festa:salti e cori. Il vernacolo barese si rivela effi-cace per esprimere le nostre osservazionisu

Berlusconi, Tremonti, Gelmini e Brunetta.Senza accorgercene arriviamo al Circo Mas-simo e c’e una sola sensazione: la meraviglia!Quasi a perdita d’occhio è il mare di gente,bandiere, palloncini. Ci sediamo sulla scar-pata dell’antico stadio. Le gambe delle nonpiù giovanisignore che sono con noi, e nonsolo le loro, reclamano clemenza. Inizianogli interventi: lo studente, l’insegnante, ilprecario, l’immigrato di colore. In manieraefficace ed emozionante è la rappresentazionedi un’emergenza sociale e culturale. Infine,il segretario nazionale: “l’Italia è un paesemigliore di chi la governa”, e l’applausos’accende nell’immenso stadio. Il discorso diVeltroni è un susseguirsi di emozioni chegenera fiducia. Anche la stanchezza sembrascomparire e ci sentiamo tutti pronti a ri-prendere il cammino. E, tornando a Capurso,nel pullman la zia Lucia, 67 anni, ci dice:“la prossima volta avvisatemi prima, chedevo fare la focaccia”. Il giorno dopo, allaMessa della Domenica, per Carmela e Cate-rina è il trionfo: “brave!”[email protected]

entili genitori,Abbiamo iniziato il nuovo annoscolastico facendo in modo chei nostri alunni fossero accolti

come sempre in un ambiente educativosereno, lavorando come al solito allaprogettazione del POF (Piano dell’OffertaFormativa)della scuola, tenendo contodei bisogni formativi dei nostri alunni,dei vostri figli. Purtroppo questa serenitàè minata dalla preoccupazione destatadai provvedimenti che il governo intendemettere in atto, prima di tutto mettendomano al funzionamento della ScuolaPrimaria, cancellando con il decreto137 del 2008 un modello educativoche da oltre vent’anni prevede unteamdi docenti che opera sulla stessaclasse, per ritornare ad un antesignanomaestro unico con una riduzione deltempo scuola nonché delle sedi sco-lastiche.

Questo vuol dire un ritorno alpassato, dettato esclusivamente dalbisogno di ridurre le risorse destinatealla scuola, nonché un modo di evitaredi affrontare i veri problemi dellascuola italiana che sicuramente nonsi risolvono con il maestro unicoeil cinque in condotta.

Che dire poi dei tagli previsti perle insegnanti di sostegno? Ritorniamoanche alle classi differenziali eriapriamo le scuole speciali? Noi siamoconvinti della necessità di una riformadel sistema scolastico italiano, mapartendo dal presupposto che unariforma debba guardare avanti,proiettarsi verso il futuro e non comepare stia avvenendo ritornando adun passato in cui il maestro unicoharappresentato un modello valido si,ma per la società di cinquant’annifa. Dopo la Scuola Primaria il governointende occuparsi della Scuoladell’Infanzia, riducendo anche qui iltempo scuola, aumentando il numero

di alunni per classe ed eliminandola compresenza dei docenti.

Con questa lettera noi non inten-diamo proporvi aprioristiche conside-razioni bensì aprire un dibattito checoinvolga tutta la comunità educante,al di là di sigle sindacali o gruppidi appartenenza politica. Crediamo chese ci si pone l’obiettivo di costruireuna scuola pubblica in cui ogni bam-bino o ragazzo possa realizzare unodei suoi diritti inconfutabili cioè quellodella educazione e della formazione,noi, genitori ed insegnanti,dobbiamoriappropriarci di un diritto che nessundecreto potrà mai toglierci: il dirittodi dire la nostra!

Documento approvato all’unanimitàdal Collegio dei Docenti in data 1/10/2008

11Anno VIII n. 6 - Novembre 2008 PAESE CHE VAI

G

2° Circolo Didattico“San Domenico Savio” di Capurso

25 Ottobre 2008

Lettera aperta degliinsegnanti ai genitori

rande ansia fra i genitori dei bambini del 2°Circolo Didattico di Capurso per le ricadute negativedella riforma Gelmini. Numerosi, hanno dato vitaad un’assemblea convocata dalla Presidente del

Consiglio di Circolo Maria Pia Porcelli. Mercoledì 22ottobre quindi, genitori a scuola per confrontarsi suicontenuti del Decreto e per concordare le iniziative piùopportune da intraprendere.

Invitato dai genitori, anche il prof. De Luca, Dirigentedella scuola, portando il proprio contributo ha espressole proprie preoccupazioni per le conseguenze pratiche.In sintesi: meno insegnanti, più alunni per classe. Inoltre,diminuirà la competenza specialistica quindi l’insegnamentodovrà essere più generico, tagliando gli approfondimenti.

Indignazione e preoccupazione i sentimenti più diffusi.Gli interventi si susseguono: “La sola logica della riformaè il risparmio”. “Aumenterà il divario tra i poveri e iricchi, che potranno pagarsi la privata”. “Meno 20% disocializzazione, meno informazioni, … vogliono un cervellopiù piccolo?”. “I bambini svantaggiati saranno i piùpenalizzati”. “Dovremmo andare tutti a Roma con gliinsegnanti … ma come facciamo coi bambini?”. Lapassione si mischia con la competenza negli interventi,

fra gli altri, della Presidente Porcelli, di Enza Ferrara,di Antonella Perlino, di Gianni Cuscito e di GiovanniGirone (ci perdonino gli altri).

La conclusione è: piena adesione alla mozione diprotesta degli insegnanti, già approvato dal Consiglio diCircolo, ed elaborazione di un volantino di informazionedettagliata da utilizzare per informare in maniera capillarele famiglie. L’impegno: “non ci fermeremo!”.

C’è da credergli, vista che in prevalenza sono mamme.Mario Rocco Rossini

di Mario Rocco Rossini

S Racconto di una bella giornata

Da Capurso al TG3 CAPURSO

GI genitori bocciano il MinistroCapurso -2° Circolo Didattico

assano. Mattino. Interno delpullman dei pendolari.A: “Ciao, Gino, come stai?”B: “Buongiorno, come vuoi che

stia?È lunedì, si ricomincia una settimanadi lavoro, sono ancora mezzo addormen-tato, …, come vuoi che stia?”A: “Beh, dai, devi essere ottimista!Hai dormito un’ora in più …”B: “Seeee, vedrai! M’ hanno fatto andarea letto all’1,00 stanotte, per la laureadi mia figlia, che si è laureata sabato…”A: “Ah, è vero, m’ero completamentescordato. Auguri!”B: “GrazieA: “ Allora hai avuto da fare tutto ilfine settimana. Io invece sono andatoa Roma, alla manifestazione del PD.È stata una cosa bellissima! Credimi,Gino, un mare di gente che non finivamai …”B: “Sì, bella roba!”A: “Come, bella roba!”B: “Ma quanti credi che siano andatilì spontaneamente, o non piuttosto“calorosamente” invitati e magari anchecon biglietto pagato; e quanti credi chesiano andati lì solo per farsi una gitarellaa Roma tutto compreso?”A: “Beh, io c’ero e ti posso garantire chequesta sensazione non l’ho minimamente

percepita. Anzi erano tutte persone chesi sono alzate all’alba o addirittura anotte ancora fonda per essere lì a Roma,per la manifestazione. Non si parlavache di politica e non ho incontrato nessunoche parlava di cose diverse dai temi dellamanifestazione. I vari gruppi provenivanoda tutte, ma proprio tutte le parti d’Italia,si integravano, si intersecavano e c’erauna gran voglia di ascoltarsi e scambiarsiopinioni. E non credo proprio che erano2 o 300 mila persone, forse neanche 2milioni e mezzo, ma dire che erano 300mila significa insultare tutte quelle persone. E poi, ti sembra normale che una donnasi sobbarca un viaggio da Trieste a Romao da Gela a Roma con figli piccoli, pan-nolini e biberon solo per farsi una gita?”B: “Sono dati della Questura e sono datiufficiali. Ma poi dico: Berlusconi è statovotato dagli Italiani, gli Italiani voglionoche governi, e fatelo governare!E’ inutile riprenderlo su ogni punto evirgola che dice. Fra cinque anni vedremose è da bocciare o da promuovere”.A: “E sì, e nel frattempo ha governato

esclusivamente “sibi et suis” ed avràfinito di distruggere quel poco che è rimastodell’Italia e degli italiani. E poi, al dilà del merito c’è anche un metodo chenon è accettabile: perché Berlusconi vuolegovernare a colpi di decreto? Perché ognivolta che viene criticato, prima smentiscee poi smentisce la smentita? ”.B: “Anche a me l’uomo Berlusconi nonpiace, ma oggi non c’è alternativa.Prodi (per dirla con le tue parole) quantone stava lasciando di Italia agli Italiani?Eravamo completamente fermi dal puntodi vista economico. E i discorsi di Giordanote li sei scordati? Togliere ai ricchi perdare ai poveri (leggi: per dare ai verifannulloni, che votano a sinistra e voglionoessere solo assisiti)! Era questa la politicaeconomica del Governo Prodi? Se eraquesta, beh ti dico francamente che nonci sto, perché io mi sono fatto un c…così da quando avevo 18 anni e dacirca una ventina d’anni a questa parteho sempre visto scemare il mio potered’acquisto, ma ora basta! Voglio qualcuno– decisionista o non decisionista non

me ne può fregare de meno – che mipermetta di riprendere il vecchio status,il mio vecchio potere economico. Deglialtri non me ne frega assolutamenteniente. E Veltroni secondo me è soloil tappeto sotto cui si tenta di nasconderele macerie di Prodi”.A: “Bravo, bel discorso. Tu stai facendocome quello che sull’orlo di un burrone,non avendo via di uscita, si butta e lafa finita.Gli psicologi la chiamano “L’attrazionefatale dell’abisso”. Invece devi ragionaree capire che la perdita del tuo potered’acquisto proviene da molto lontano,da quello che Glyn chiama “il capitalismoscatenato”, che – a partire dagli anni’80 - sta distruggendo tutte le conquistesociali a vantaggio di una piccola elitesempre più avida. Negli anni ’70 ladifferenza di stipendio fra un managered un impiegato era di 20 a 1; oggiè di 400 a 1 (questi sono dati dellaBanca d’Italia). Non ti dicono nientequesti dati? Non ti accorgi che Berlusconi lavora per sé e per chi fa parte dell’elite? Non ti accorgi che tu stai finanziandocon il tuo appoggio e con il tuo “mene frego degli altri” proprio quella eliteche se ne frega di te e ti ripaga solocon qualche briciola? Come puoi ottenerecosì l’aumento del tuo potere d’acquisto,se tu non rientri nei piani di Berlusconi… et suis?

intera Comunità di Casamassimarespinge l’ipotesi di creazionedell’impianto in oggetto e attueràtutte le forme di protesta per

scongiurare la realizzazione di taleiniziativa”.

Questo il passaggio principaledell’Ordine del Giorno approvatoall’unanimità nel corso della seduta mo-notematica tenutasi il 16 ottobre pressoil Consiglio Comunale di Casamassima.Un parere inequivocabilmente contrarioalla richiesta di autorizzazione per larealizzazione di una centrale a biomassaper la produzione di energia elettrica interritorio comunale; una decisione nettae partecipata, che unisce maggioranzae opposizione nella chiara rappresentazione

di quella che è la volontà della comunitàe delle associazioni operanti sul territorio.

Ma andiamo con ordine e ricostruiamobrevemente la vicenda. Il progetto partein data 11 giugno 2007, con la presen-tazione all'Assessorato per lo SviluppoEconomico - Settore Industria Energetica- della Regione Puglia di un'istanza perl'autorizzazione alla costruzione di uncentro di produzione di energia elettricada parte del consorzio CEM. L'impianto,che prevede la costruzione di una centralead olio vegetale con potenza elettrica di24 megawatt e relativi depositi di stoccaggio

per il combustibile, troverebbe la suacollocazione all’interno nel territorio diCasamassima. È così che comincia amuoversi la macchina del dissenso trala popolazione, sino a quando, nel luglioscorso, l'Assessorato all'Ecologia dellaRegione Puglia, rivendica la competenzalegata al proprio settore per il rilasciodella Valutazione d'Impatto Ambientale,invitando di fatto il settore IndustriaEnergetica a sospendere la procedura incorso.

A complicare ulteriormente le coseper il CEM ci pensa il “Regolamentodegli impianti di produzione di energiaalimentati a biomasse”, approvato dallaRegione Puglia il 14 luglio, con il qualel’ente specifica che in presenza di areeagricole, sono ammessi solamente centralile cui biomasse siano ricavate tramitefiliera corta, ovvero attraverso la coltiva-zione/produzione in loco; un requisito,questo, palesemente disatteso dal progettotargato CEM, considerando l’assenza dipalmeti in territorio casamassimese, afronte di una spiccata caratterizzazioneagricola.

Negli stessi giorni alcuni cittadiniparticolarmente attivi decidono di fondareun comitato intitolato “A.P.I.CI”, acronimo

di Assemblea Permanente di InteresseCittadino, il cui primo obiettivo è quellodi organizzare un’opposizione civile ediffusa al progetto della centrale; pocotempo dopo il comitato si dedica adun’opera di volantinaggio tesa alla sen-sibilizzazione della cittadinanza sul tema,e contestualmente avvia la raccolta firmecontro il progetto CEM.

A questo punto l’intero paese sembrasolidamente schierato contro la realizza-zione dell’impianto e si arriva ai giorninostri, con la convocazione del ConsiglioComunale monotematico. "Gli interventipolitici di maggioranza e opposizionisembrano seguire un unico filo conduttore,seguiti a stretto giro dai due ospiti chiamatia fornire delucidazioni tecnico-scientifichesulla situazione: il dott. Pietro Perrino,dirigente del dipartimento di ricerca delCNR ed esperto in materia di produzioneelettrica da biomasse, e dall'ing. GiuseppeGravina, dirigente dell'ARPA Puglia".

La seduta si conclude con la letturadi un comunicato da parte del comitatocittadino A.P.I.CI. in cui si esprime for-malmente la contrarietà da parte dellapopolazione casamassimese circa il pro-getto, a cui segue la votazione unanimesull’Ordine del Giorno di cui sopra.

CASSANO

C

Dialogo tra un manifestante delCirco Massimo e un berlusconide

La Centrale a BiomassaCASAMASSIMA

12 Anno VIII n. 6 - Novembre 2008PAESE CHE VAI

“L’ Dall’Amministrazione comunale e dall’intera cittadinanzaun coro di NO alla centrale elettrica a olio di palma

PAESE CHE VAI

di Adriano Bizzoco

di Emanuele Cavallone

amministrazione comunale approvail suo conto consuntivo e chiude inpositivo il rendiconto 2007 con un

utile di 216mila euro.“Va evidenziato - affermal’assessore alle finanze Marco Visceglia- chediversi programmi previsti nel 2007 hanno

fatto registrare un elevato grado di realizza-zione. Se poi si focalizza l’attenzione sullagestione della spesa corrente si può sostenereche quasi tutti i programmi hanno fattoregistrare un grado di realizzazione moltovicini al 100%”.“Possiamo dire insomma –prosegue l’Assessore - che questa amministra-zione ha realizzato a pieno i programmipreventivati riguardanti la gestione della spesacorrente. Inoltre attraverso una strategia dicontinuo contenimento e di attenzione rigorosasulle spese attivate, si è realizzato un conside-revole risparmio di spesa determinando unavanzo di amministrazione che ha superatoi 200mila euro.”“Purtroppo - precisa il SindacoMichele Laporta- i vincoli e gli obiettiviimposti dal patto di stabilità interno ci con-sentiranno di poter utilizzare solo una minimaparte di tale salvadanaio. Continuo a sosteneree a fare appello ai nostri parlamenatri cheè ingiusto e iniquo che Cellamare, avendosuperato di poco i 5000 abitanti (soglia al disotto della quale i comuni sono esonerati dalpatto di stabiltà) sia sottoposta agli stessi

vincoli e obiettivi che devono rispettare icomuni con 500mila abitanti. Sarebbe statonecessario graduare l’incidenza di tali vincoli

in base alle dimensioni demografichedell’ente e quindi alla sua capacitàfinanziaria. Nei piccoli comuni -continua il Sindaco - gli ammini-stratori garantiscono il buon fun-zionamento delle istituzioni anchee soprattutto attraverso sforzi e sacrificipersonali e familiari. La mia indennitàè di appena 620euro (avendo prov-

veduto negli anni a diverse decurtazioni,anche per gli assessori, per garantire la per-manenza di servizi ai cittadini).La dotazioneorganica dell’ente dovrebbe essere di 28-30dipendenti, invece ne abbiamo appena 14,compresi i vigili. Cellamare è il paese dellaprovincia di Bari che ha registarto il maggiorincremento demografico pari al 200%. ciò hacomportato un aumento di bisogni e quindidi spese mentre i trasferimenti dello stato sonoandati progressivamente diminuendo. Oraanche l’entrata più importante per il nostrocomune, ovvero l’ICI sulla prima casa è stataeliminata e non si sa come e quando sarà rimpiazzata. Chi governa purtroppo, quandolegifera, non si rende conto delle difficoltàquotidiane che affrontano gli amministratori,soprattutto nei piccoli comuni, che devonorispondere direttamente alle istanze e ai bisognidei cittadini.

C’e’ purtroppo, molto distacco tra chilegifera o meglio chi ”decreta” e chi vive sulterritorio a fianco dei cittadini, meriteremmoinvece di essere maggiormente ascoltati.”

nche a Cellamare si è tenuta la festademocratica organizzata dal Coordi-namento del Partito Democratico cel-lamarese guidato dal giovane consigliere

comunale, Gianluca Vurchio.Al dibattito politico, tenutosi in Piazza

Don Bosco, nel borgo antico, sono intervenutil’On. Francesco Boccia,componente com-missione bilancio e programmazione dellaCamera, l’On. Dario Ginefra, segretarioprovinciale Bari del PD e componente dellacommissione cultura della Camera ed ilSindaco di Cellamare Michele Laporta.Diversi i temi trattati, come il disegno dilegge sul federalismo fiscale e la nuovariforma della scuola

Nella sua relazione introduttiva il coor-dinatore cittadino Vurchio oltre che toccare

i temi dell’attuale politica nazionale e re-gionale ha fatto anche il punto della situa-zione dell’attività amministrativa sottoline-ando i numerosi obiettivi raggiuntidall’attuale Amministrazione Comunale; dalrecupero e risanamento del centro storico,alla valorizzazione dell’identità, della storiae delle tradizioni locali (messa in sicurezzaarchivio storico, corteo storico, sagre prodottitipici, gemellaggio con la città di Martos),dal miglioramento degli edifici scolastici

esistenti e dal potenziamento dei serviziscolastici (nuovo scuolabus, servizio mensa,sostegno scolastico con i volontari del serviziocivile) alla realizzazione della nuova scuolaelementare, dalla trasformazione di diversepiazze del paese da semplici slarghi stradaliin luoghi di incontro e aggregazione, allasistemazione di oltre l’80% della viabilitàcittadina, dall’approvazione definitiva delPiano Insediamenti Produttivi da parte delConsiglio Comunale e della Giunta Regionale,

da realizzarsi da un concessionario privato(27milioni di euro) individuato tramiteproject financing, alla realizzazione diuna struttura ricettiva (TerrAlta Hotel)con annesso centro sportivo polivalente(8milioni di euro) attraverso lo sportellounico e conferenza di servizi

Grande attenzione al mondo giovanilee dell’associazionismo (da 4 associazioninel 2004, alle attuali 14); miglioramentodella zona sportiva (torri faro, nuovarecinzione) e completamento assicuratodai 3milioni di euro messi a disposizionedal concessionario del PIP; Bollenti Spiritinel Castello Caracciolo con il laboratorio

Ciber-Lab; Telecentro e Biblioteca Comunale;numerosissimi eventi culturali, musicali,teatrali, sportivi, enogastronomici che hannorichiamato curiosi e visitatori dai paesilimitrofi e dal capoluogo; informazione epartecipazione dei cittadini attraverso con-ferenze, dibattiti, bollettino comunale, sitointernet istituzionale costantemente aggior-nato.

Grande attesa, ma notevole ottimismo,per il PIRP presentato alla Regione checonsentirà nei prossimi anni di realizzareopere pubbliche attese da oltre 40 anni,quale il nuovo complesso parrocchiale, ilparco comunale, la nuova scuola materna,la sistemazione dell’area mercatale, pisteciclopedonali, sistemazione delle aree a verdepubblico già esistenti.

Presentato anche il progetto per l’asilonido all’Assessorato Regionale alla Solida-rietà, mentre nel Piano Strategico MetropoliTerra di Bari è inserito il progetto di com-pletamento della ristrutturazione del CastelloCaracciolo.

“Sulla base di questi inequivocabilirisultati - ha concluso Vurchio nel suointervento - all’unanimità il coordinamentocittadino e il gruppo consigliare del PDesprimono il loro convinto apprezzamentonei confronti dell’operato della Giunta e delprimo cittadino e manifestano pubblicamentela volontà di candidare a Sindaco di Cella-mare alle amministrative della prossimaprimavera Michele Laporta nel segno dellacontinuità, della crescita e dello sviluppo”.

“Sono pronto” ha risposto il Sindaco.

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Approvato il conto consuntivo. Cellamare chiude in attivo i conti del 2007, ma quanta fatica…

CELLAMAREPAESE CHE VAI

Laporta: “Per noi amministratori è semprepiù dura, il Governo è lontano dalla realtà”L’

di Marcello Cavalli

PUG, la Regione ci crede:in arrivo 12mila euro

Ancora buone notizie sul fronte del PianoUrbanistico Generale di Cellamare

impegno dell’Amministrazione Comunaledi Cellamare nella redazione del PianoUrbanistico Generale (ex PRG) è confermatoanche dallo stanziamento a favore del Comune

di un finanziamento da parte della Regione Pugliadell’importo di 12mila euro per la informatizzazionedel redigendo PUG. Infatti il Comune di Cellamare su iniziativa dell’Assessore all’Urbanistica GiovanniDigioia a maggio scorso, con il supporto dell’ufficiotecnico comunale, partecipava al bando regionalesulla informatizzazione dei piani urbanistici generalinell’ambito del sistema informativo territoriale(SIT). Nel luglio scorso la Regione rendeva pubblicol’elenco dei Comuni ammessi a finanziamento tracui solo Cellamare e Monopoli erano quelli ammessinella provincia di Bari.“Tale iniziativa - affermal’Assessore Di gioia - permetterà di rendere piùtrasparenti i processi di pianificazione, migliorarel’organizzazione degli elaborati del PUG, fornireai cittadini servizi più rapidi ed efficienti. Intantoi tecnici incaricati della redazione del nuovostrumento di pianificazione territoriale cellamarese,stanno predisponendo il Documento PreliminareProgrammatico da sottoporre alle valutazionidell’Amministrazione Comunale e dell’intera cit-tadinanza.

Anche a CellamareDemocratici in festa

Buon successo di partecipazione per la prima edizionedella festa del partito Democratico a Cellamare

AIl giorno di ferragosto mentre tutti festeggiavano incombeva

una tragedia che ha quasi sfiorato una strage.

di Carlo Piccolo

Anno VIII n. 6 - Novembre 2008

Michele Laporta, Sindaco di Cellammare

è tenuta a Noicattaro, dal 9 al18 ottobre, la seconda edizionede “IL LIBROSCOPIO. SETTI-M A N A D E L L A C U L T U R ASCIENTIFICA”. La prima edizione,

realizzata con grandissimo successo dipubblico nell’ottobre 2007, ha visto ilcoinvolgimento delle scuole primarie esecondarie e di numerose Associazioniculturali della provincia. L’edizione delloscorso anno è stata caratterizzata daeccellenti occasioni di scambio tra societàcivile ed esperti nel settore scientifico,al punto che è stata unanime la propostadi ripproporre la “settimana della culturascientifica” a Noicàttaro, come appunta-mento reiterato annualmente, per la di-vulgazione scientifica e per la riflessioneteorico-filosofica sulle problematicheemergenti.

Nella seconda edizione della settimanascientifica, dunque,si sono ancora ana-lizzati i riscontri della ricerca e del“progresso” scientifico nell’attualità; èstata favorita una comunicazione tracultura scientifica e cultura umanistica,con l’obiettivo di abbattere inutili barrieresettoriali, in favore di una più vivacecrescita comune; si sono svolte riflessionisul ruolo di scienza e tecnologia, e spe-cialmente è stata importante e ha ancoraampiamente coinvolto gente di tutte leetà, l’attuazione pratica di teorie e studiscientifici.

Tra gli ospiti di quest’anno: GiuseppeLaterza, Presidente Associazione Presìdidel Libro, Corrado Petrocelli, Magnifico

Rettore Università di Bari, Guido BAR-BUJANI(Università di Ferrara); AndreaPILASTRO e Maria Berica RASOTTO(Università di Padova).Il “Libroscopio”ha avvicinato tutti a tematiche spessosottovalutate, ma di largo rilievo e in-teresse, e d’inaspettato riscontro nellaquotidianità.

Il progetto ha dimostrato, come siproponeva tra i suoi fondamentali obiettivi,il fatto che la Scienza non sia solo“proprietà degli scienziati”, ma appartengapiuttosto a tutti, e in quanto tale possadiventare anch’essa motivo di ag-gregazione sociale, condivisionee crescita culturale. Non a casotutti gli incontri si sono svoltiprivilegiando, dopo le con-ferenze di illustri esponentidel panorama scientificonazionale, il dialogo conla gente.

I l confronto con i lpubblico presente, infatti,è stato l’elemento vitale deiconvegni, e li ha resi re-almente formativi per tutti.

Di enorme importanzala videoconferenza con gliscienziati pugliesi presentia Ginevra, i quali hannospiegato a un pubblicointeressatissimo i mec-canismi dell’esperimento

sull’acceleratore di particelle, recentementeoggetto in Italia, a ben vedere, di inutilifobie collettive provocate dai mass media.Centinaia di bambini, giovani e adultisono stati avvicinati inoltre all’eserciziopratico, attraverso laboratori guidati daricercatori provenienti da dipartimentiuniversitari di Bari e altre città italiane.Inparticolare, nel corso della seconda edi-zione sono stati affrontati i seguenti temi:Darwin e le Teorie dell’Evoluzione

(in occasione del bicentenario dellanascita del grande naturalista britan-nico); Energia – Clima – Ambiente.Il progetto si è articolato in due fasi:Incontri con autorevoli testimoni delnostro tempo e Laboratori didatticiinterattivi realizzati in tutta la giornatadi sabatoottobre, con l’allestimento, trala Piazza Umberto I e il Palazzo dellaCultura, di numerose postazioni dotatedi importanti strumentazioni scientifichenelle quali docenti, ricercatori ed espertiprovenienti da varie università italiane

hanno guidato gruppi di ragazzi e adultiin vari percorsi di conoscenza e di

sperimentazione concreta.La settimana della cultura

scientifica ha quindi senzadubbio confermato, per ilsecondo anno, la sua im-portanza divulgativa, graziea un’attiva partecipazionedi pubblico, che ha affollatonumerosissimo gli incontri.Merito della grande umanitàdel progetto e di chi l’havoluto e promosso, e meritosoprattutto dei ricercatoriinvitati, che hanno avuto

la capacità di romperele barriere del pregiudiziocollettivo, rendendo ac-cessibile a tutti, espertie non, il loro messaggio.

oicattaro sembra pronta per un ulteriore salto di qualità.Dopo le opere di valorizzazione e costruzione che hannovisto protagoniste diverse zone della città (fra cui il

centro storico) l’amministrazione presenta le opere previstenel Contratto di quartiere. “È uno strumento tecnico finanziario- ci spiega l’Arch. Vincenzo Lasorella, responsabile delprogetto- approvato dallo Stato centrale, che prevede ilrecupero delle periferie degradate dotandole di servizi necessarialla residenza, come zone di verde o servizi di tipo secondario.”

Un programma complesso in ambito urbano che prevedela compartecipazione di diversi soggetti attuatori come imprese,cooperative, privati (oltre naturalmente all’intervento finan-ziario di Stato e Regione che ammonterà a circa cinquemilioni di euro). Per la scelta delle opere da realizzarel’amministrazione ha interpellato direttamente i cittadini ele associazioni attraverso forum, per meglio valutare le diverseesigenze. “È emersa - sostiene l’Arch. Lasorella- una forterichiesta di aree verdi attrezzate: richiesta che sarà soddisfatta.

Il nostro progetto ha per filo conduttore il collegamentodella Lama S. Giorgio e della Lama Giotta: su quest’asseprevediamo la costruzione di piste ciclabili, il recuperodell’area verde di Via Incoronata e della zona Chiesa delSoccorso, un parcheggio all’aperto, un cinema-teatro da 450posti, una zona di residenze pubbliche con piazza e negozi;oltre alla creazione di un centro di aggregazione giovanileal posto del Mercato coperto e la costruzione di un’areasportiva attrezzata intorno al Palazzetto dello Sport.” Laparte sperimentale del Contratto sarà il Centro residenzialeper anziani e giovani coppie, la cui costruzione è previstacon biotecnologie quali l’utilizzo del fotovoltaico e di strutturefonoassorbenti. L’Arch. Lasorella parla anche di una vastaarea nella zona est della città dove sarà realizzato uno spazio

dotato di plateatico per mercato settimanale e giostre nellericorrenze, area che sarà dotata anche di palazzo congres-si.Queste, dunque, le opere progettate: “Secondo le stime-comunica orgoglioso il resposabile del Contratto- Noicattarosupererà la soglia minima imposta dalla legge di 9 metriquadri di verde pro capite, collocandosi, in futuro, al livellodelle città del nord Europa.”Per quanto riguarda i tempi diavviamento delle opere il Comune di Noicattaro sembralanciatissimo verso la piena realizzazione dei progetti: “Siamoin linea con i tempi della Regione- prosegue l’architetto -che prevedono la trasmissione dei progetti esecutivi e l’appaltodi almeno un’opera entro aprile-maggio 2009. Noi abbiamogià iniziato i lavori di ampliamento della Scuola Caldarazzoe avviato la procedura d’appalto per la risistemazione dellearee verdi della zona Chiesa del Soccorso.”In realtà la sceltadi destinare i finanziamenti alle zone periferiche della cittàpotrebbe apparire come un atto di disattenzione verso ilcentro storico, da sempre oggetto di scontri e critiche politiche,ma così non è. “La scelta - risponde il responsabile delprogetto - è derivata dal fatto che abbiamo contestualmenteavviato un piano di rigenerazione strategica del centro storico(zona della ex ferrovia), il quale è stato ultimato ed è oggiall’esame del Consiglio Comunale.” Di qui la presentazionedi un PIRP (strumento tecnico finanziario della Regione)che prevede la realizzazione di urbanizzazioni primarie esecondarie proprio nella zona della ex ferrovia.Si legge,dunque, equilibrio nelle scelte progettistiche diun’Amministrazione che ad oggi, nel Piano strategico di Bari2015, figura al terzo posto fra tutti i comuni partecipanticome capacità di cantierizzare progetti di opere pubbliche,la cui realizzazione richiederà almeno dieci anni. L’importanteperò è essere partiti.

Contratto di quartiere verso larealizzazione: per Noicattarouna svolta importante

14 Anno VIII n. 6 - Novembre 2008PAESE CHE VAINOICATTARO

N

Sidi Michele Ciavarella

Contratto di quartiere:Noicattaro disegna il suo futurodi Cristiano Marti

Un paese più verdee più vivibile

grazie ad un progettodi avanguardia

IL LIBROSCOPIO:la scienza a portata di mano

Scienziati e intellettuali a colloqui con studenti e curiosi,una manifestazione di grande valore culturale

Grande successo di partecipazioneper la seconda edizione della

settimana della cultura scientifica

è svolta presso la sala consiliaredel Comune, la Cerimonia ufficialedel Gemellaggio che vede il nostropaese e la città greca di Markopoulopromettersi reciproca amicizia e

fratellanza. È nell’amministrazione Mu-gnolo che questa iniziativa prende corpoed è ad allora che risalgono i primicontatti fra le due amministrazioni.

Un gemellaggio si propone di farcondividere la crescita sociale, economicae culturale dei due enti gemellati avendo,all’origine, punti in comune nei qualiriconoscersi e confrontarsi.

E favorire, allo stesso modo, lo scambioe la conoscenza di quelle realtà cheinvece li contraddistingue. Palo del Collee Markopoulo sono entrambi caratterizzatida una economia a base agricola, mache vede in crescente sviluppo il settoreelettronico e delle telecomunicazioni.

Nel novembre 2007, il Comitato Ge-mellaggi promuove una visita nel comunegreco per proseguire nella formazionedell’accordo tra le due cittadinanze, enel consiglio comunale di settembre, ilgemellaggio assume valore ufficiale conla firma dell’atto. Presenti naturalmenteentrambi i sindaci nonché una delegazionedel comune di Biebesheim, città anch’essagemellata con Palo da ormai oltrevent’anni, e il sindaco di Bari MicheleEmiliano in qualità di Presidentedell’AICCRE, Associazione Italiana per ilConsiglio dei Comuni e delle Regioni.

L’ormai consolidato gemellaggio conBiebesheim ha come carattere costitutivola presenza di emigranti palesi che nellacittà tedesca formano una vera e propria

comunità, ha quindi una vocazione pret-tamente turistica che permette alle diversegenerazioni di ricongiungersi e di scam-biarsi cultura e tradizioni. A confermadi ciò il sindaco Luigi Viola ci spiega:“Con Biebesheim il tutto nasceva dallafratellanza dei cittadini con la comunitàpalese lì insediata.

Questo nuovo gemellaggio con Marko-poulo è pensato invece per favorire

l’opportunità di mettere le due cittadinanzenelle condizioni di avviare rapporti com-merciali con prodotti artigianali e tipicidel nostro paese; ma non solo, Markopouloè anche una località turistica che bensi presta ad ospitare manifestazioni dicarattere folkloristico”.

Il Consiglio Comunale del 19 settembreporta a compimento il gemellaggio; lacerimonia inizia con la premessa del

sindaco Luigi Viola, cheprofonde ringraziamenti eauspica che tale legamepossa essere l’inizio di unasincera collaborazione frai d u e p a e s i . S e g u el’intervento di MicheleEmiliano che, prescindendodal contesto locale, evidenziacome ogni, se pur piccolacittadinanza, è parte in-tegrante di una vasta co-munità come l’Europa: “ledue città potranno averefuturo solo in una Europaforte e libera”. La parolaè data ai consiglieri co-munali che all’unisonoaccolgono con favore eentusiasmo il rapporto dicollaborazione sancito trale due città, ma dai lorointerventi , largamenteimpregnati di convenevoliistituzionali, difficilmentetraspare una loro idea sucome questo rapporto possatrovare effettiva attuazione,come le due realtà acco-

munate dallo spirito di collaborazionema distinte per altrettanti usi e modiconsuetudinari, possano superare le dif-ficoltà di ordine pratico, e sfruttare questaopportunità di crescita collettiva.

Agli uffici comunali il compito diindirizzare e consigliare qualsiasi cittadinointenzionato a cogliere l’affascinanteopportunità che una città gemellata puòoffrire.

arcato un cancello, lungo un vialetto incemento che si snoda fra gli alberi diun’antica pineta, si giunge al poliam-

bulatorio di Palo del Colle, allestito nei localidi un ex dispensario. Un corridoio centraleche funge da sala d’aspetto mette in comu-nicazione i pochi e stretti locali a disposizione.Qui si alternano undici specialisti che condi-

vidono le stesse stanze. Tre infermiere perl’intera struttura reggono a fatica il peso diun lavoro estenuante, fra le intemperanzedei pazienti e il disagio di un limite logisticoinsormontabile. Sul muro, il rotolo con inumeri, come l’ufficio postale o la salumeria.Mentre col passare del tempo l’aria si fairrespirabile. Lungo il viale, una copertura

di plastica ci suggerisce l’idea che molta gentepreferisce aspettare fuori il suo turno. Anched’inverno. Ci confondiamo fra i pazienti inattesa e incontriamo Giuseppe Guida, im-piegato, sindacalista della Fials: “La strutturache ospita il poliambulatorio non è adeguatané dal punto di vista logistico e nemmenoda quello igienico. È un limite anche per la

fornitura di visite specialistiche. Con piùspazio potremmo offrire servizi più efficientie abbattere le liste di attesa”.La considerazioneè condivisa dal dott. Pietro Cavalli, dirigentemedico del Poliambulatorio: “Avremmo biso-gno di almeno 800 metri quadrati e in passatoil già dirigente di questo distretto locale, ildott. Bux si impegnò a cercarli ma senza

fortuna perché qui a Palo locali così grandinon ci sono.”A corredo, non mancano leesperienze dei cittadini. Storie di ordinariodisagio che si intrecciano con una rete diservizi sociali poco funzionale. Mauro, impie-gato, un figlio disabile, punta il dito propriosulla lentezza della macchina burocratica,a suo dire, troppo macchinosa, con personale

poco competente e per niente insintonia con i problemi dellagente. “ Ho presentato una ri-chiesta al comune per un serviviodi trasporto che consenta a miofiglio di andare a Bitonto per lafisioterapia. Mi hanno detto diaspettare. Ma cosa? E dopo tantigiorni sono ancora in attesa diuna risposta”. Allarga le bracciai l S indaco Vio la , chesull’argomento interviene perspiegare che “gli appelli e lerichieste presentate al Comuneper le urgenze sociali ed eco-nomiche riguardanti lo stato disalute, vengono inoltrate in un

ufficio comunale composto da quattro persone.Non è una giustificazione ma la realtà. Invitoi cittadini a partecipare, il pubblico non èuna controparte”. Alessandro, pensionato, ildramma di un figlio con problemi psichicie la beffa di un paese insensibile al suo disagioe avaro di risposte alle sue necessità. “Conun poliambulatorio e una struttura che ospiti

il Centro di Salute Mentale non avremmo lanecessità di andare sempre a Bitonto. Conuna struttura che lo accolga, mio figlio nonpasserebbe il suo tempo per strada”.Mimmo,invece, è stato costretto ad acquistare unfax:” mio padre”, dice, “segue delle terapieanticoagulanti e per stabilizzare la sua pato-logia abbiamo la quotidiana necessità diinformare il medico sui risultati delle sueanalisi. Al poliambulatorio non è possibiletrasmettere i risultati perché il fax non fun-ziona.”

Dall’altra parte del paese, l’Ufficio Igiene,Vaccinazioni e Servizio Veterinaro, naviga inacque più tranquille dopo la burrasca deimesi scorsi quando la mancata nomina diuna nuova infermiera ha mandato nel caosservizi e struttura, mettendo in allarme spe-cialmente i genitori che dovevano vaccinarei figli.

Secondo il dott. Oronzo La neve, diri-gente medico della struttura: “dirigere conpochi mezzi non è facile. Ora abbiamo,finalmente, una nuova e valida infermierarae razionalizzando il sistema siamo diventatipiù efficienti. Ma i locali sono angusti e laprivacy non è assolutamente garantita. Avrem-mo bisogno di un impiegato amministrativoin pianta stabile per il disbrigo di praticheinevase da oltre due mesi ma i budget sonobassi. Noi chiediamo che la sanità italianasia pubblica ma se i servizi sanitari non sonoefficienti la gente va da privati”.

- di Leo Maggio -

L’assessore regionale si impegnaa costruire una nuova strutturain via Auricarro Poliambulatorio:

l’impegno di Tedesco

- di Giovanna Cutrone -

15Anno VIII n. 6 - Novembre 2008 PAESE CHE VAIPALO DEL COLLE

Si

V

Palo gemellata con una città greca, alla cerimonia presente anche il Sindaco di Bari Emiliano

Palo e Markopoulo:è nata un’amicizia

decreto 137, meglio conosciuto come decreto Gelmini,i tagli che subirà la scuola, le proteste degli studenti edegli insegnanti nonché delle famiglie sono argomentiche da un po’ di tempo animano trasmissioni televisive

e riempiono quotidianamente le pagine dei giornali. Anche“Paesi&paesi” questo mese affronta il tema della riformadella scuola e nella nostra pagina abbiamo voluto dar voce,attraverso le loro esperienze, alla scuola, con un’insegnantedella scuola primaria, e alle famiglie, con una mamma didue bambini che frequentano la scuola primaria

LA STORIA È PROCESSO CON PROGRESSO“La storia è processo con progresso”, cosi diceva la mia

professoressa di filosofia ai tempi degli studi magistrali. Ilmio vissuto professionale nella scuola elementare ben siattaglia alla definizione di storia da me memorizzata.

Dal 1973, anno del mio ingresso nella scuola, a oggi,in un arco temporale di 35 anni, la scuola elementare èstata interessata periodicamente da riforme significative esul piano dei contenuti e su quello organizzativo. A ognicambiamento era sotteso comunque un progetto culturalee pedagogico che definiva di volta in volta un’idea di bambino,espressione delle trasformazioni sociali di quel tempo. Unasocietà che diventava sempre più complessa e articolataesigeva una scuola in grado di rispondere alle nuove istanzeculturali e educative e di interagire sul piano formativo conla famiglia e la più vasta comunità sociale. Dal ”bambinotutto intuizione e fantasia” degli anni ’50, si è passati, neglianni ’80, al “bambino ragione e sentimento” per arrivare,oggi, al “bambino della relazione” espressione di una societàplurale e globale, connotata tuttaviada nuove povertà materiali e im-materiali che producono differenzee diffuso disagio sociale. L’art.3 dellaCostituzione assegna alla Repubblicail compito di rimuovere gli ostacolidi ordine economico e sociale che,di fatto, impediscono il pieno sviluppodella persona umana e l’esercizio deldiritto ad una democrazia partecipata.La scuola primaria (ex elementare)è impegnata attivamente nel complessoe difficile compito di garantire a tuttiil diritto al successo formativo at-traverso strategie differenziate diintervento. La pluralità dei docenticonsente di lavorare per l’inclusionedi tutti gli alunni, ponendo attenzionea “non dare parti uguali adiseguali” secondo l’insegnamentopiù che mai attuale di Don Milani. Questa è la mia storiadi maestra che ha coinciso finora con quella della scuoladi base. Ora, invece, la ministra Gelmini, con la riforma(?!)dellascuola che prevede il ritorno al maestro unico, ritiene diriportare indietro il tempo, negando, definitivamente, ilconcetto di storia. La ministra sostiene che il bambino, oggihabisogno di un’unica figura di riferimento e che ciò dovrebbeconcorrere, insieme ai grembiulini e al voto in condotta, acolmare la perdita di autorità che il ’68 avrebbe inferto allascuola. Queste sono le motivazioni, prive di spessore culturalee di significato pedagogico, che il governo Berlusconi, ritienevalide per distruggere per sempre un’esperienza di scuolavalutata in modo positivo da tutte le indagini nazionali einternazionali. Una vera riforma della scuola si fa CON lascuola e PER la scuola. Ben altre sono, invece, le esigenze

del governo Berlusconi: portare a 24 ore il tempo scuolacondurrà, di fatto, a liquidare la scuola pubblica e a favorirela scuola privata. Tremonti, il vero ministro dell’istruzionee braccio economico della Lega, alleggerirà notevolmente ilbilancio dello Stato e potrà dirottare le risorse finanziariedella scuola alla commissione incaricata di studiare per treanni l’attuazione del federalismo. I docenti di religionecattolica, imposti dalla Chiesa, continueranno a pesare sulbilancio dello stato, con buona pace di tutti gli altri docenticirenei che dovranno portare la croce della riduzione dispesa del bilancio statale. Tra un triennio andrò in pensione,Tremonti permettendo. Mi auguro fortemente di lasciare unascuola migliore di quella che ho conosciuto all’inizio dellamia carriera, dove tutti i bambini che non saranno più i

miei alunni possano ancora coniugare al futuro la parolasperanza e il “ Ritorno al passato” resti solo il titolo di unvecchio film.

QUESTA RIFORMA PER QUANTO RIGUARDAL’ASPETTO DIDATTICO È UN RITORNO AL PASSATO

Credo che la riforma del ministro Gelmini produrràdegli effetti seriamente preoccupanti sia nel breve che nellungo termine. Le novità più immediate, legate all’introduzionedel maestro unico e alla riduzione dell’orario delle lezioni,avranno come inevitabile conseguenza l’impoverimento dellaqualità della scuola. Io penso che la molteplicità di saperi,la pluralità di insegnanti e il lavoro in team sono garanziadi maggiore e migliore apprendimento per i bambini, cheimparano a sviluppare il senso critico e a costruirsi il “propriopunto di vista”; per quanto riguarda l’aspetto didattico mi

sembra un ritorno al passato: il maestro unico fu abolitoperché era insufficiente a ricoprire tutta la variegata formazione

di cui l’infanzia necessita; io ho frequentato le elementariai tempi del maestro unico: sono stata fortunata

perché la mia insegnante era moltopreparata, ma era davvero l’”unica”che noi bambini conoscevamo, nonesistevano termini di paragone némodelli divergenti di pensiero. E questo– la storia ci insegna – è davveropericoloso! La riduzione del temposcuola a 24 ore settimanali diventeràda subito un problema per tutte lefamiglie in cui lavorano entrambi igenitori, che per forza di cose si ri-

verseranno nelle scuole private; se non subito, progressivamentesparirà il tempo pieno o, anche questo, andrà nelle manidi soggetti privati e, ad essere ottimisti, diventerà un serviziodi doposcuola più o meno qualificato dove i bambini anzichéimparare saranno “parcheggiati” – e non mi stupirei se allafine questo servizio dovesse diventare a pagamento. Tuttociò lo trovo assolutamente anacronistico. Nel lungo termine,l’obiettivo della riforma Gelmini – quello vero – è latrasformazione delle scuole pubbliche in fondazioni: ogniistituto trasformato in fondazione, dovrà gestire privatistica-mente i suoi progetti educativi, ma con il denaro di tutti icittadini; così le realtà politiche locali avranno un pesodeterminante sulla definizione dei piani e dei programmidi ogni singola scuola; anche se lo slogan del momento è

che tutto ciò che è pubblico nonfunziona, dobbiamo sempre pensareche pubblico significa “di tutti”;privato significherà scuole di serieA per i ricchi e scuole di serie B pertutti gli altri, significherà una societàin cui puoi accampare diritti solose sei abbastanza ricco, significheràtornare indietro di troppo tempo.Anche se il ministro sostiene che lascelta del maestro unico è legataall’esigenza dei bambini di avere ununico punto di riferimento, anchese si cerca di porre l’attenzionemediatica sul ritorno all’obbligo delgrembiule, sul “peso” del voto incondotta, sull’insegnamentodell’educazione civica, sul voto alposto del giudizio, penso che l’interariforma in realtà altro non sia che

una manovra finanziaria tesa al recupero di fondi per ilrisanamento del bilancio statale. Infatti, la prima conseguenzainnegabile sarà il taglio di numerosissime cattedre nei prossimianni, con importanti ricadute sugli alunni diversamenteabili; su questo tema sono particolarmente sensibile in quantogenitore di bambini disabili: da quando in Italia la politicadell’istruzione viene fatta dal Ministero delle Finanze, icontinui tagli hanno creato situazioni al limite della vivibilità;per la carenza sistemica di insegnanti di sostegno rispettoal numero di alunni con handicap, specialmente a partiredalle scuole medie, si configura la violazione del diritto allostudio costituzionalmente garantito. Temo che di questopasso potremmo vedere scomparire anche l’insegnante disostegno, figura fondamentale per il difficoltoso camminoverso l’integrazione. Bet.fra.lin.

Sentiamo nella nostrapagina la voce della scuolae la voce della famiglia

16 Anno VIII n. 6 - Novembre 2008PAESE CHE VAIVALENZANO

Il

“Una vera riforma si fa conla scuola e per la scuola”