Magazine Università - MovimentoConsumatori · 2016. 4. 29. · Le uniche regioni virtuose...

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Università dei Consumatori il Magine BUEN VIVIR

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Università dei Consumatori

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BUEN VIVIR

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BUEN VIVIR

“Buen vivir è ormai uno stile sul quale dovremmo cominciare a riflettere. Vivere bene significa essere in pace con se stessi e con il mondo che ci circonda. Significa anche essere responsabile delle scelte che si fanno e che incidono sullo stesso ambiente. Ricordiamo quanto è importante fare scelte etiche, sce-gliere per esempio per quanto riguarda il trasporto, di andare a piedi o in bicicletta piuttosto che andare in auto. Buen Vivir significa anche scegliere con consapevolezza la propria spesa, scegliendo prodotti con imballaggi più contenuti possibili, significa comprare cibi freschi spesso piuttosto che fare la spesa enorme settimanale che rischia di far buttare tanta roba nel cestino. Significa anche avere d’occhio la provenienza degli alimenti in modo tale che si sviluppi l’economia dei mercati intorno a noi sul nostro territorio piuttosto che favorire le grandi multinazionali”.

R. Miracapillo –Segretario Generale del Movimento Consumatori

ACQUISTI: TRE VIE CHE PORTANO AL BUEN VIVIRLa filiera cortaLa filiera corta nasce dall'esigenza di dar vita a nuove forme di scambio, incontro, cooperazione e si basa sul rapporto diretto fra chi produce e chi consuma. Si tratta quindi di un tipo di commercio carat-terizzato dal fatto che i consumatori acquistano i generi alimentari di cui hanno bisogno direttamente dai produttori.

QUALI SONO I VANTAGGI?l'opportunità di un confronto diretto con il produttore sulle caratteri-stiche del prodotto, sui metodi di lavoro e sulla “storia” dei cibi che si portano in tavola;rispetto della stagionalità e della freschezza degli alimenti acquistati che arrivano direttamente dai campi;valorizzazione delle coltivazioni proprie di ogni territorio, protezione della biodiversità, dei gusti, delle ricette e delle tradizioni;la riduzione dei passaggi del sistema di distribuzione tradizionale quali confezionamento, imballaggio e trasporto che comportano in-quinamento e sovrapprezzo; prezzo finale al consumo più trasparente.

Il ricorso a prodotti di filiera corta comporta una riduzione del consumo di energia, dell'inquinamento e del traffico, derivante dal trasporto a lungo percorrenza dei beni, nonché permette la definizione di un prezzo più economico per chi acquista e più equo per chi produce.

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I prodotti biologiciL’alimentazione da coltivazione biologica nasce dalla volontà di ridurre l’uso di fertilizzanti, pesticidi e additivi chimici nella coltivazione agricola. Alla base dell’agricoltura biologica ci sono quindi pro-dotti e processi presenti in natura.

QUALI SONO I VANTAGGI?sono genuini perché evitano l’uso di additivi chimici nocivi all’uomo; hanno un’alta qualità nutrizionale perché, grazie al metodo totalmente naturale con il quale vengono coltivati e tra-sformati, mantengono inalterato l’equilibrio tra sali minerali, vitamine e proteine, elementi nutrizionali essenziali; sono rispettosi dell’ambiente, perché evitano ogni forma di inquinamento del terreno e dell’aria che possa deri-vare dall’uso di concime chimico e pesticidi.

I prodotti denominati biologici devono essere ottenuti secondo le norme di produzione biologica previste dall’Unione Europea, la quale definisce anche le misure di controllo cui l’azienda che li commercia-lizza deve essere regolarmente sottoposta. La normativa comunitaria (Reg. CEE 2092/91 sul metodo di produzione biologica) prevede quin-di che il controllo dell’intero processo produttivo e la certificazione delle produzioni ottenute con l’agricoltura biologica siano effettuate da parte di appositi organismi riconosciuti ed autorizzati con Decreto Ministeriale del 1992 dal Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali.I prodotti biologici non si possono ottenere usando organismi geneticamente modificati e/o loro derivati e non è possibile che il prodotto o i suoi ingredienti siano stati sottoposti a radiazioni. I prodot-ti presenti in commercio possono essere biologici solo in una certa percentuale, come si può controllare dall’etichetta. I prodotti denominati “100% bio” contengono dal 95 al 100% degli ingredienti siano di origine agricola. I prodotti i cui ingredienti siano di origine agricola dal 70 al 95% si denominano “70% bio” e non possono fare riferimento al biologico nella denominazione di vendita. Se un prodotto contiene ingredienti di origine biologica in misura inferiore al 70%, non può fare alcun riferimento al biologico.

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BUEN VIVIR Il commercio equo e solidale

Il commercio equo e solidale è una partnership commerciale fondata sul dialogo, la trasparenza e il rispetto, che cerca di stabilire una maggiore equità nel mercato internazionale, aiu-tando i produttori e i lavoratori svantaggiati a passare da una

condizione di vulnerabilità a una situazione di sicurezza e di autosufficienza economica. Le organizzazioni del commercio equo e solidale comprano quin-di direttamente da chi produce, evitando le speculazioni da parte di interme-diari del commercio tradizionale e verificando che ai produttori sia garantito un guadagno adeguato e condizioni di lavoro dignitose.

QUALI SONO I VANTAGGI?prezzo equo deciso in accordo tra produttori e importatore;dignità del lavoro di chi produce il bene (ambienti salubri, orari di lavoro fissati, assenza di discriminazioni e sfruttamento minorile);democrazia e solidarietà per i lavoratori e per la comunità di appartenenza; sostenibilità ambientale della produzione; trasparenza nella definizione del prezzo finale al consumatore.

Il marchio è il mezzo d'identificazione d'un prodotto equo solidale: serve a distinguerlo tra mille altri negli scaffali dei supermercati. Non è quindi solo un semplice simbolo posto sull’involucro esterno del prodotto ma una garanzia per il consumatore. I prodotti, che sull’etichetta sono contraddistinti dal marchio, infatti sono controllati in tutto il processo: dal produttore, all'importatore a chi li vende nella piccola, media e grande distribuzione.Fairtrade è il marchio di garanzia del Commercio Equo e Solidale gestito in Italia da Fairtrade Italia. Fairtra-de Italia è un consorzio senza scopo di lucro costituito da organismi che operano nella cooperazione internaziona-le nato nel 1994 per diffondere nella grande distribuzione i prodotti del mercato equo.

Per avere ulteriori informazioni:[email protected]. 049 8750823www.fairtradeitalia.it.

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Per creare un circolo virtuoso capace di dare respiro all’ambiente e all’econo-mia nostrani è necessaria la partecipazione di tutti. Riciclare i rifiuti per dargli “nuova vita” si può, con l’impegno delle istituzioni, dell’industria e dei cittadini.

BUEN VIVIR

LA RICETTA DEL BUON RICICLO DELMOVIMENTO CONSUMATORI

Emergenza rifiuti in Campania: le soluzioni proposte, come le costruzioni di termovalorizzatori da un lato e la militarizzazione delle discariche dall’altro, possono otte-nere come effetti immediati di bloccare provvisoriamente le rivolte locali e di calmierare l’opinione pubblica, ma non apportano alcun miglioramento per il respiro corto delle soluzioni proposte. Oggi che le discariche non sono sufficienti e i termovalo-rizzatori sono improduttivi sotto il profilo della produzione energetica e dei costi, devono essere necessariamente modificati i modelli di soluzione.Primo elemento per uscire definitivamente dall’emergen-za rifiuti è di puntare diritti, e senza più deviazioni, ad una raccolta differenziata che organizzi sempre meglio il rici-clo integrale del rifiuto urbano.In quest’ottica va visto il miglioramento delle complessi-va comunicazione sociale e della sensibilizzazione del cittadino, attività che spesso sono affrontate attraverso campagne territorialmente limitate. Le associazioni dei consumatori possono, quindi, essere parte proponente di questo piano, da organizzare su vari livelli, per renderlo sempre più forte e persuasivo. Altri elementi essenziali da inserire nel percorso della dif-ferenziata sono la nascita e il rafforzamento, dove esisto-no, delle filiere industriali del riciclo che sono i necessari corollari della raccolta differenziata e ne condizionano for-temente l’affermazione, introducendo la massima concor-renzialità e trasparenza tra aziende del settore. Queste sono chiamate a eseguire un grande e efficiente servizio di “sottrazione” del rifiuto alla discarica e contemporane-amente a creare redditività e rendita per chi investe nel settore.Ma cosa sono queste filiere industriali del riciclo? La ri-sposta arriva dalle esperienze che in altri paesi europei hanno tradizioni decennali e che permettono a città come Berlino di essere un modello di equilibrio ambientale e di raccolta differenziata “spinta”.Far nascere aziende in grado di riciclare carta, legno, pla-stica, vetro, plurimateriali è una sfida che serve a far recu-perare il più possibile il generico rifiuto, ma anche creare occupazione e rendere reale il sogno ambientalista del “tutto si ricicla e niente si brucia”.La filiera industriale del riciclo significa non buttare via nulla e “ricrearlo” in altre forme e in altre utilizzazioni e contemporaneamente rendere un’economicità di scala locale di buon significato. Quindi, spingere forze econo-miche ad investire in un settore che è stato lasciato per troppo tempo in mano alla delinquenza organizzata - e

che del rifiuto ha fatto una fonte di reddito illegale di gran-de livello - non può che essere un segnale forte e deciso verso la legalità.A questo modello manca ancora una parte essenziale della ricetta “riciclo” e cioè il contributo dei consumatori a far riuscire una seria raccolta differenziata: infatti, senza la collaborazione del singolo cittadino ad operare la se-parazione del singolo rifiuto dall’altro, risulta impossibile differenziare i prodotti riciclabili e risulta molto costoso se-parare industrialmente i prodotti indifferenziati.La sensibilizzazione del cittadino, però, passa anche at-traverso un diverso modo di vedere l’ambiente che lo cir-conda: è necessario un approccio meno consumistico e più vicino al saper consumare consapevolmente e senza sprechi. Le battaglie del Movimento Consumatori sull’ac-qua pubblica e sul risparmio energetico camminano pa-rallelamente a questo tema. Le azioni di questi ultimi due anni hanno dato risultati con-fortanti in questo settore (specie nel Mezzogiorno) e ciò non fa che dimostrare che è necessaria una buona edu-cazione ambientale e ecologista per permettere ai citta-dini di esprimere il loro consenso alla conservazione del grande patrimonio ambientale italiano.

(Ovidio Marzaioli – responsabile settore energia e ambiente del Mo-vimento Consumatori)

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econdo i dati ufficiali dell’Osservatorio Nazionale Rifiuti, la raccolta differenziata ha raggiunto nel 2008, una percentuale pari al 30,6% della produzione totale dei rifiuti urbani. Rispetto al 2007, anno in cui tale percentuale si assestava al 27,5% circa, si osserva, dunque, un’ulteriore crescita, anche se l’obiettivo fissato dalla normativa per il 31 dicembre 2008 era del 45%.

Come già più volte evidenziato nelle precedenti edizioni del rapporto, la situazione appare, tutta-via, notevolmente diversificata nelle tre macroaree geografiche.Infatti, mentre il nord, con una percentuale pari al 45,5%, supera l’obiettivo fissato dalla normativa, il centro, con il 22,9% ed il sud, con il 14,7%,

risultano ancora decisamente lontani dal target.Le uniche regioni virtuose d’Italia sono nel nord.

Infatti, solo il Trentino Alto Adige, il Veneto, il Piemon-te e la Lombardia nel 2008 hanno superato la percentuale di legge del 45% raggiungendo rispettivamente il 56,8, il 52,9, il 48,5 e il 46,2%. Le regioni del nord che mancano all’appello sono l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta e la Liguria che hanno raggiunto rispettivamente il 42,7, il 42,6, il 38,6 e il 21,8.In termini di pro capite, la media nazionale della raccolta differenziata si attesta, nel 2008, a circa 165 kg/abitante per anno, con valori superiori a 246 kg/abitante per anno nel nord, prossimi a 142 kg/abitante per anno nel Ccentro e pari a circa 73 kg/abitante per anno nel sud.Tra il 2007 ed il 2008 la raccolta differenziata cresce, a livello nazionale, di quasi 980 mila tonnellate di cui oltre 540 mila tonnellate (+8,7%) attribuibili alle regioni del nord Italia.Un incremento più contenuto in valore assoluto, circa 290 mila tonnellate, ma decisamente consistente in termini percentuali, (+23,8%) si osserva per le regioni del Mezzogiorno, mentre una crescita superiore alle 140 mila tonnellate (+9,4% circa) si rileva per il centro Italia.

Il rapporto rifiuti dell’Osservatorio

BUEN VIVIR

La decomposizione dei rifiuti è normalmente un processo piuttosto lungo. Per avere un’idea dei tempi che la natura impiega a smaltire quello che buttiamo e disperdiamo nell’ambiente riportiamo qui di seguito una tabella indicativa dei tempi di decomposizione, che possono comunque variare secondo le condizioni ambientali circostanti (effetto del sole, dell’acqua, intervento di animali, batteri, funghi, ecc.).Riciclare vetro e alluminio, acquistare alimenti sfusi o con imballaggio ridotto, preferire prodotti lavabili e riutilizzabili rispetto a quelli usa e getta…queste sono le semplice regole da seguire per cercare di evitare una vita piena di rifiuti! - Resti di frutta e verdura da 3 a 6 mesi- Fazzoletti di carta da 3 a 6 mesi- Carta e giornali fino a 12 mesi- Pacchetti di sigarette vuoti (senza la plastica) circa 12 mesi - Mozziconi di sigarette (con filtro) circa 2 anni- Gomma da masticare 5 anni- Lattine di alluminio fino ad un intero secolo- Bottiglie di vetro oltre i 1000 anni- Buste di Plastica tra i 100 – i 1000 anni- Posate e stoviglie di plastica tra i 100 – i 1000 anni

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La riduzione dei consumi energetici è possibile ponendo maggiore attenzione alla scelta degli elettrodomestici di uso quotidiano nella nostra casa. Scegliere un elettrodomestico ad elevata efficien-za energetica può comportare una spesa iniziale maggiore, ma si ripaga in termini di costi sulla bolletta e, in alcuni casi, del consumo d’acqua. Un uso più razionale dell’energia ci permet-te, quindi, di mantenere il livello di vita al quale siamo abituati senza inutili sacrifici, di ridurre i consumi irrazionali di energia e di conseguire significative riduzioni degli sprechi energetici contribuendo ad un am-biente più pulito. Un consiglio valido è di controllare l’eti-chetta energetica, l’adesivo colorato che si trova su frigoriferi, congelatori, lavatri-ci, lavastoviglie, lampade, forni elettrici e condizionatori e che permette di cono-scere caratteristiche e consumi di ciascun modello e di valutarne, fin dal momento dell’acquisto, i costi di esercizio.L’informazione più importante riportata dall’etichetta è relativa all’efficienza ener-getica. Una serie di frecce di lunghezza crescente, associate alle lettere dalla A alla G, permettono di confrontare i consumi dei diversi apparecchi e di scegliere l’ elettro-domestico che consuma meno. Per “A” si intende un apparecchio con i migliori standard di efficienza, gli elettrodomestici di classe “B” sono appena un poco sotto, mentre man mano che si va avanti con le lettere i consumi energetici crescono. Il consiglio è dunque di evitare prodotti con lettera “C” e “D”, perché il risparmio inizia-le nell’acquisto è destinato ad annullarsi rapidamente per il peso della bolletta.

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RISPARMIO ENERGETICOECCO ALCUNE SEMPLICI REGOLE QUOTIDIANE PER RIDURRE I CONSUMI IN CASA

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Dall'acqua fatta scorrere più del necessario alle luci lasciate accese quando in stanza non c'è nessuno, ci sono tanti piccoli gesti ai quali prestare attenzione per evitare gli sprechi di risorse e di energia. Vediamo quali.

Illuminazione e lampadine – Per illuminare la casa usiamo mediamente il 13% del consumo totale di energia elettrica nel setto-re domestico. Non è poco, per cui vale la pena di riflettere sull'impianto di illuminazione e prendere in considerazione l'acquisto delle lampade fluorescenti compatte che consentono di ridurre il consumo dell'energia del 70%: una lampada fluorescen-te da 25 watt fornisce infatti la stessa quantità di luce di una lampadina ad incandescenza da 100 watt. Considerando che però la prima ha però una vita media di 8000 ore rispetto alla seconda di 1000 ore, il risparmio fina dalla prima bolletta è assicurato.Per l'illuminazione del giardino, la soluzione ideale ed ecologica è quella delle lampade solari. Sono lampioncini dotati di batterie ricaricabili alimentati da un mini pannello solare in grado di resistere a tutte le condizioni atmosferiche, e capace di accumulare energia anche senza insolazione diretta, ossia nelle giornate nuvolose. Le lampade si “piantano” semplicemente nel terreno e non richiedono né fili né altri sistemi di installazione, e si accendono da sole quando fa buio, assicurando luce per 8/12 ore.

Le spie dello stand by – Non ci facciamo caso, ma anche le lucine che segnalano un apparecchio acceso non sono affatto inoffensive come sembrano per quel che riguarda il consumo di energia. Rimanendo accese, infatti, ci pos-sono far spendere fino al 10% del totale della bolletta. Per cui se non esiste il bottone on/off, bisogna sempre staccare la spina. Attenzione anche a non lasciare in ricarica più tempo del necessario telefonini, iPOd e altri dispositivi: in questi casi è necessario fare attenzione a non lasciare attaccato il trasformatore, dato che se rimane inserito in una presa continua a consumare energia anche se non è collegato al suo apparecchio.

Frigoriferi e congelatori – Per questo tipo di elettrodomestici i risparmi consentiti dalla classe "A" arrivano fino al 65% rispetto ai vecchi modelli. Per garantire la massima efficienza non si deve collocare il frigorifero vicino ad una fonte

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di calore (forno, fornelli ecc.) e bisogna lasciare uno spazio di almeno 10 cm prima della parete per garantire una buona ventilazione. E' bene poi verificare lo stato delle guarnizioni degli sportelli e tenere pulito il condensatore ( la serpentina), perché la polvere fa aumentare i consumi, non permettendo un buon raffreddamento.Per un uso efficiente bisogna mettere in frigo gli alimenti secondo le loro esigenze di conservazione (ai piani più bassi quelli maggiormente deperibili e poi via via a salire fino a frutta e verdura), evitare di riempirlo in maniera ecces-siva e non mettere mai cibi caldi. Magari si risparmia tempo ma il calore contribuisce alla formazione della brina, e questa fa aumentare il consumo: oltre i 3 mm anche il 30% in più. Sbrinare spesso, dunque, non solo il frigo ma anche il congelatore. E come buona abitudine evitare di aprire e chiudere gli sportelli troppo frequentemente e di lasciarli aperti a lungo.

Lavapiatti – In questo caso il risparmio assicurato dalla classe “A” è di circa il 40%. I nuovi modelli consumano, per il ciclo più lungo, tra 1,4 e 1,8 kWh rispetto ai 2,5 kWh delle lavastoviglie tradizionali. I consumi risultano ridotti drasticamente quando si utilizzano i cicli "rapidi" (circa 0,7 kWh). Per un risultato ottimale bisogna inserire correttamente le stoviglie nella macchina, dopo aver tolto i residui per non intasare il filtro, scegliere il ciclo intensivo solo quando è necessario e usare il più possibile a pieno carico. Per le stoviglie poco sporche preferire sempre il programma economico o il ciclo veloce. In tutti i casi eliminare l'asciugatura con l'aria, aprendo invece lo sportello a fine lavaggio.

Lavatrice – Un bucato è sempre un bucato, sia che si tratti di piatti che di panni. Ecco dunque che per la lavatrice valgono le stesse regole: riempire sempre al massimo o utilizzare il tasto di 1/2 lavaggio per risparmiare energia, preferire i programmi di lavaggio a temperature non elevate (un lavaggio a 90°C invece a che a 40°C aumenta il consumo del 150%) e comunque scegliere sempre i programmi in base ai tessuti. Pulire frequentemente il filtro.

Scaldabagno – È opportuno ricordarsi di accenderlo solo prima del suo utilizzo e di spegnerlo sempre quando ci si allontana da casa. Oppure decidersi una volta per tutte e cambiare il vecchio scaldabagno con un bel boiler a gas che fornisce acqua calda immediatamente, senza limiti e con un costo energetico di gran lunga inferiore.

Riscaldamento autonomo – Passare dal riscaldamento centralizzato all'autonomo quandoi è possibile è una scelta che conviene. In questo settore il sistema più efficiente è quello delle caldaie a condensazione che sono in grado di re-cuperare il calore contenuto nei gas di scarico. Per quel che riguarda una buona gestione del riscaldamento è comunque importante evitare di superare i 20 gradi (un solo grado in più fa aumentare i consumi anche del 10%) e spegnere il riscalda-mento quando non c'è nessuno in casa, utilizzando il timer per l'accensione programmata. Bisogna anche evitare di coprire i termosifoni, e chiudere le finestre quando è acceso il riscaldamento. Infine bisogna ricordarsi di abbassare le tapparelle quando fa buio, per evitare la dispersione del calore attraverso i vetri.

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BUEN VIVIR 3 APPUNTAMENTI ANNUALI …PER SCOPRIRE IL VIVER BENE!

Si propone di diffondere sul territorio nazionale le “buone pratiche” di consumo e produzione, realiz-zando eventi in grado di comunicare al grande pubblico i valori di riferimento dell’Economia Solidale (sviluppo ed equità, occupazione e solidarietà e risparmio e qualità) e valorizzare le specificità del terri-torio, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale. Nata nel 2004 a Milano ad opera di Terre di Mezzo, la mostra mercato nazionale Fa’ la cosa giusta! si è arricchita di due edizioni locali, Fa’ la cosa giusta! Trento (VII edizione - ottobre 2011), Fa’ la cosa giusta! Genova (III edizione - settembre 2011) e Fa’ la cosa giusta! Sicilia, attualmente ancora in via di progettazione.Tema centrale, fin dalla prima edizione del 2004, è stato quello dell’agricoltura e dell’alimentazione, ma nel corso degli anni le sezioni espositive si sono allargate ai temi del Critical Fashion, del turismo responsabile, delle energie rinnovabili, della finanza etica e del Software libero.

30 marzo – 1 aprile 2012fieramilanocity Porta Scarampo 14 Viale Scarampo, Milanohttp://falacosagiusta.terre.it

È una grande mostra-convegno internazionale, strutturata in un’area espositiva, ap-puntamenti culturali e momenti di animazione e spettacolo, promossa e organizzata da Fondazione culturale Responsabilità Etica Onlus per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale, in partnership con Acli, Arci, Cari-tas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente. Nata dall’obiettivo comune di garantire un futuro al nostro pianeta, la manifestazione mette al centro le tematiche e le “buone pratiche” della sostenibilità sociale, economica e ambientale, attuabili in tutti i campi: dalla vita quotidiana alle relazioni sociali, dal sistema economico all’amministrazione della cosa pubblica.Terra Futura vuole far conoscere e promuovere tutte le iniziative che già sperimentano e utilizzano modelli di relazioni e reti sociali, di governo, di consumo, produzione, finanza, commercio sostenibili: pratiche che, se adottate e diffuse, contribuireb-bero a garantire la salvaguardia dell’ambiente e del pianeta, e la tutela dei diritti delle persone e dei popoli.

25-27 maggio 2012Fortezza da Basso di Firenzeviale Filippo Strozzi, 1 – Firenzewww.terrafutura.info

Il primo evento in Italia dedicato alla moda critica, etica e indipendente: piccole imprese di qua-lità e attente all’ambiente, marchi giovani e indipendenti di sartoria ricercata e ricca di tradizioni, progetti stilistici socialmente responsabili che propongono un consumo critico per una moda so-stenibile, senza però trascurare il bello, la qualità, l’innovazione e le tendenze. Tre giorni duran-te la Milano Fashion Week per offrire alternative possibili, libere dalle imposizioni del marketing e del consumismo per cercare di rispondere all’esigenza del consumatore contemporaneo alla ricerca di una moda che esprima la sua identità e individualità, ma allo stesso tempo rispetti valori e buone pratiche.

23 - 25 settembre 2011 spazi di Frigoriferi Milanesi via G.B. Piranesi 10 – Milanowww.criticalfashion.it

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BariTel./Fax 080.2022627

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Venezia Tel. 041.5318393 - Fax [email protected]

LivornoTel./Fax 0586.219158

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PalermoTel. 091.6373538 - Fax [email protected]

CagliariTel. 329.6677644

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Torino Tel. 011.5069546 - Fax 011.5611414

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CampobassoTel./Fax 0874.411086

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PerugiaTel.075.5731074 - Fax [email protected]

Civitanova MarcheTel./Fax 0733.53282

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GenovaTel. 010.2471188 - Fax [email protected]

Roma Tel./Fax 06.64771284

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ModenaTel./Fax 059.3367171

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CasertaTel. 0823.1970205 - Fax 0823.1542310

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Cosenza Tel. 366.2679063

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