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Magazine Sportivo - Numero 1 - Novembre 2017 - COPIA GRATUITA

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Magazine Sportivo - Numero 1 - Novembre 2017 - COPIA GRATUITA

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IL CAMMINO DEL CATANZARO IN CAMPIONATOCatanzaro-Casertana 2-1Reggina-Catanzaro 2-1Catanzaro-Juve Stabia 0-0Bisceglie-Catanzaro 0-2Catanzaro-Lecce 1-3Sicula Leonzio-Catanzaro (rinviata)Catanzaro-Akragas 3-1Rende-Catanzaro 2-1Catanzaro-Matera 0-2Trapani-Catanzaro 3-3Catanzaro-Fidelis Andria 0-0V. Francavilla-Catanzaro 1-0Catanzaro-Monopoli 1-0Catania-Catanzaro 1-0Catanzaro-CosenzaSiracusa-CatanzaroSicula Leonzio-CatanzaroCatanzaro-Racing FondiRiposoCatanzaro-Paganese

Mensile Sportivo Indipendente in attesa di registrazione

Anno I° - Numero 1 - Novembre 2017

edItore:Direct on Target

dIrettore:Claudio Pileggi

CoordINAMeNto GIorNALIStICo:Carlo Talarico

reALIzzAzIoNe GrAfICA e web:Studio Grafico Maio

Via Indipendenza, 4 - Stalettì (CZ)[email protected]

Tel. 0961 918427 - 339 2215585

foto:Lorenzo Costa

CoNtAttI per LA pubbLICItA’:info: 345 8122332

StAMpA:Stampa Sud - Lamezia Terme (CZ)

Il Numero è stato chiuso in redazione il 13 Novembre 2017.

Editore e collaboratori

di

Passione GIALLOGIALLOROSSAROSSAringraziano gli sponsor

per aver permesso

la realizzazione

del nostro sogno editoriale

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L’ EditOrialeIl solito derbydifficile e da vivere

e’ arrivato il derby, dunque. Unapartita sentitissima da sempre,specie in riva al Crati, ma que-

st’anno particolarmente aesa, inutilenegarlo, anche sui tre colli. Il motivo? Ildesiderio di cancellare la sconfiadello scorso campionato, quando i lupiapprofiarono di un Catanzaro in for-mazione a dir poco improvvisata acausa di una situazione tecnica e socie-taria confusa. Era, infai, la prima gior-nata di campionato a fine agosto, conle spiagge ancora affollatissime, e ilCosenza si presentava certamente piùpronto rispeo al Catanzaro, da partesua reduce dall’esonero di mister Erraa diciassee giorni dal derby e affidatoall’allenatore della Berrei, il pur bravoGiulio Spader. Uno 0-3 forse eccessivonel punteggio rispeo al giocoespresso in campo. I gol dei rossoblùarrivarono, infai, tui su calci piazzatigrazie alle dormite della difesa giallo-rossa, e quanta analogia col gol propriodi Caccea (autore di una doppieaquel giorno) domenica scorsa a Cata-nia! Una sconfia, quella di quaordicimesi fa, capace di indirizzare negativa-mente il resto della stagione, con pole-miche infinite, cambi tecnici e la solitarivoluzione in corsa della rosa, e conuna salvezza conquistata in extremissolo grazie ai play out. Ma oggi è diverso. Il Catanzaro si pre-senta al derby in condizioni societarie,

tecniche e ambientali certamente mi-gliori, mentre il Cosenza, dopo un avviodi stagione davvero deludente, grazieai due ultimi successi si presenta al Ce-ravolo indubbiamente rinfrancato, sianel morale che nella classifica. Una gra-duatoria che vede le due squadre per-feamente appaiate a quindici punti.Un derby equilibrato quindi, aperto atui i risultati, e che si preannuncia perquesto combauto e avvincente. Tra lecuriosità della giornata, sicuramentel’aesa per vedere come sarà accoltomister Pierino Braglia dai tifosi giallo-rossi. Mai dimenticato dalla tifoseria epiù volte invocato per un ritorno suquella panchina che lo aveva visto ma-gnifico protagonista dell’ultima pro-mozione in serie B nel 2004, lo stessoha poi deciso di sedere su quella deglieterni rivali. Personalmente avremmo

capito unascelta profes-sionale più am-biziosa, magariin una squadracapace di lot-tare per la pro-mozione, macomunque loabbiamo giàperdonato, nelricordo non solodi quella magni-fica cavalcata di13 anni fa, mas o p r a u o

come protagonista in campo, con lamagliea numero 8, del più bel Catan-zaro di tui i tempi, capace di due set-timi posti in serie A e di innumerevolialtre soddisfazioni e prestigiose vio-rie. D’obbligo, e non ci sarebbe bisognodi soolinearlo, aendersi da partedella squadra giallorossa una gara col“sangue agli occhi”, agonismo e deter-minazione, qualità già messe in campoin occasione dell’ultima gara casalingacon il Monopoli. Mister Dionigi haavuto certamente modo di far capire aisuoi ragazzi la particolare importanzadella gara, e su questo aspeo siamoquindi tranquilli. Buon derby, quindi, ti-fosi giallorossi, e soprauo pazienza,presto il Catanzaro tornerà nei palco-scenici che più gli competono, e le garemaggiormente aese saranno altre…

di ClAUDIO PIleGGI

Dino Zoff e Piero Braglia capitani di Juventus e Catanzaro nel 1983

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I numeri di una sfidache accende due citta’

I l derby contro il Cosenza è la peg-giore delle partite che potesse ca-pitare al Catanzaro in questo

momento. Sì, la peggiore. Decisa-mente. Perché? Semplice. Premessoche Catanzaro e Cosenza, in questastagione, non sono assolutamentesquadroni, e questo è confermatoanche dalla semplice circostanzache entrambe hanno già avvicendatola conduzione tecnica, andiamo aspiegare il motivo dei nostri timori. Partiamo dicendo che il Cosenza delcatanzarese Gaetano Fontana, dopoun avvio molto al di sotto delle at-tese della vigilia, è passato nellemani del ‘catanzarese’ Piero Braglia.A questo punto, piano piano il Co-senza ha invertito la rotta e dal pe-nultimo posto è faticosamenterisalito a metà classifica, aggan-ciando il Catanzaro al dodicesimoposto proprio una settimana fa. Ma

questa risalita del Cosenza è stataoriginata principalmente da un fat-tore: i punti conquistati lontano dal“San Vito-Marulla”. Ecco perché il Ca-tanzaro di Davide Dionigi non puòdormire sonni tranquilli contro il Co-

senza targato Braglia. La forma-zione rossoblù, allenata dall’excapitano e tecnico del Catanzaro, in-fatti, ha vinto in casa di Reggina edAkragas, mentre nel domicilio dellacorazzata (e capolista) Lecce, i Lupihanno perso ad un quarto d’ora dalla

fine, senza demeritare. Atteggia-mento vincente in trasferta e un piz-zico di qualità in più rispetto alCatanzaro sono elementi che de-vono far riflettere per far tornare ilrinnovato stadio ‘Ceravolo’ ad esserequel fortino inespugnabile che perben 66 anni il Cosenza non è riuscitoa violare.E’ la partita dell’orgoglio, della ban-diera e della vita (soprattutto per i ti-fosi), bisogna onorarla al massimocon una prestazione degna di tantialtri derby portati a casa con presta-zioni e quel pizzico di follia tecnicache a volte premia l’audacia nellescelte. Aggiungere altro non hamolto senso perché, come tutti iderby, è difficilmente catalogabile. Ilpubblico potrà fare la differenza eorientare il risultato, alla squadratocca farsi trascinare positiva-mente.

FOCUSDerby

di CARlO TAlARICO

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Destini incrociatitra campo e spalti

Due week end senza respirare perPiero Braglia, tecnico del Co-senza dallo scorso 27 seem-

bre. Infai, dopo aver liquidato colminimo sindacale la Juve Stabia, unaseimana fa, ora al tecnico toscanotocca affrontare il Catanzaro, ovvero,in rapida successione, le due squadrecon le quali nell’ultimo decennio (opoco più) ha fao il meglio nella suacarriera. QUI COSeNZA - Piero Braglia, però, hasempre il chiodo fisso di tirare fuoridalle sabbie mobili il Cosenza e, pianopiano, non senza difficoltà, ci sta riu-scendo, ove si pensi che questa sei-mana è la prima in cui è a pari punti colCatanzaro, dopo aver occupato per di-verse seimane il penultimo posto. Ladoppia vioria da cui è reduce la for-mazione rossoblù (in casa dell’Akragase contro la Juve Stabia) testimonianouna decisa inversione di tendenza ri-

speo a qualche risultato piuosto al-talenante.«L'obieivo primario èquello di uscire fuori dai guai – affermaBraglia –. Prima ne usciamo, megliosarà per noi. Dobbiamo continuare apedalare senza rilassarci nemmeno un

secondo. Alla mia squadra serve an-cora più sicurezza e personalità, ma habuone doti e le sa sfruare, altrimentiparleremmo a vanvera inutilmente. Ègiusto andare avanti tranquilli e zii. IlCosenza deve fare il suo percorso, al di

storieda derby

di CARlO TAlARICO

la curva Ovest nel derby del 1984/1985

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là del periodo che sta affrontando.Quando una squadra cambia allena-tore, cambia anche approccio. Chiara-mente siamo sulla buona strada». Finqui il Braglia-pensiero. Ma ora c’è ilderby di Calabria, si azzera tuo. Lasquadra migliore non necessariamentel’avrà vinta, anche se in questa sta-gione nessuna delle due contendentipuò vantare un predominio visto che, inambito regionale tanto che Rende eReggina sono avanti rispeo a Catan-zaro e Cosenza.QUI CATANZARO - Dal canto suo mi-ster Davide Dionigi, sulla panca giallo-rossa dallo scorso 10 oobre, difendeil proprio lavoro e le ultime prestazioniofferte dalla sua squadra che nel frat-

tempo ha cambiato modo di allenarsi etante altre piccole cose rispeo allagestione di Alessandro Erra: «Guar-dando indietro – osserva Dionigi –, anoi è mancato il risultato in casa dellaVirtus Francavilla, ma più in generale ilcalendario delle ultime 4 partite ci hamesso davanti a squadre di vertice, dalMatera, passando per Monopoli e Ca-tania. Abbiamo reo sempre con tuiportando a casa meno di quanto semi-nato». Che questa sia la ricea mi-gliore, anche se ancora non vienepremiato il lavoro intrapreso? DavideDionigi la vede così: «Credo sia lastrada giusta. Dobbiamo considerareche fra gli infortuni e i tanti giovani inrosa non è affao semplice. Mi ritengo

comunque soddisfao anche sestiamo raccogliendo poco». Ora la palla passa al campo, c’è underby, anzi il derby (di Calabria) da ono-rare e portare a casa per un Catanzaroche deve cancellare la figuraccia di unanno fa e iniziare a risalire qualche po-sizione in graduatoria, prima di cederequalche punto alla giustizia sportiva.Verrà sostenuto dal pubblico. Il granpubblico (e cuore) del ‘Ceravolo’ nonpuò rimanere deluso.Catanzaro-Cosenza è sempre statospeacolo, una gara tua da vivere, daun secolo a questa parte è stato così.Anche se il Catanzaro non ha più uncerto Leonardo Surro o il mitico Mas-simo Palanca.

la fumogena per il derby 1988/1989

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Numeri

Serie b 1946/’47 - Girone C IVª Giornata, CatanzaroCAtANzAro - Cosenza 0-0

Serie C 1948/’49 - Girone dXXXIIª Giornata, 8-5-1949

CAtANzAro - Cosenza 3-0berte', trAVerSA, ANdrIAN

Serie C 1949/’50 - Girone dXXIVª Giornata Catanzaro, 19-3-1950

CAtANzAro - Cosenza 0-1: n.d.

Serie C 1950/’51 - Girone dIIIª Giornata Catanzaro, 8-10-1950

CAtANzAro - Cosenza 2-053’ GerACI, 61’ trAVerSA

Serie C - Girone d 1951/’52 XXXIIIª Giornata Catanzaro, 11-5-1952

CAtANzAro - Cosenza 3-2: n.d.

IV Serie - Girone H 1952/’53 VIIIª Giornata Catanzaro, 23-11-1952

CAtANzAro - Cosenza 1-0zILettI (rig.)

Serie C 1958/’59 XXIª Giornata Catanzaro, 22-2-1959

CAtANzAro - Cosenza 1-1 (0-0)Ardit, rAMboNe

Serie b 1961/’62XXIVª Giornata Catanzaro, 25-2-1962

CAtANzAro - Cosenza 1-167’ fLorIo, 80’ raise (aut.)

Serie b 1962/’63IXª Giornata Catanzaro, 11-11-1962

CAtANzAro - Cosenza 1-026’ zAVAGLIo

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Catanzaro-Cosenza dal dopoguerra ai giorni nostri

Serie b 1963/’64XIIIª Giornata Catanzaro, 15-12-1963

CAtANzAro - Cosenza 2-055’ rAGoNeSI, 83’ zAVAGLIo

Serie C1 1984/’85IXª Giornata Catanzaro, 18-11-1984

CAtANzAro - Cosenza 4-110’ MAuro, 69’ e 77’ Surro, 83’ del rosso, 87' Surro

Serie C1 1986/’87XXVIª Giornata Catanzaro, 29-3-1987

CAtANzAro - Cosenza 2-046’ tAVoLA, 52’ beNettI

Serie b 1988/’89 XXIXª Giornata Catanzaro, 9-4-1989

CAtANzAro - Cosenza 3-028’, 42’, 53’ pALANCA

Serie b 1989/’90 XXVIIIª Giornata Catanzaro, 18-3-1990

CAtANzAro - Cosenza 0-0

Seconda divisione 2008/’09 - Girone C XXXIIª Giornata Catanzaro, 3-5-2009

CAtANzAro - Cosenza 0-0

Lega pro unica 2014/’15 - Girone CXXVª Giornata Catanzaro, 14-2-2015

CAtANzAro – Cosenza 1-047’ berNArdo

Lega pro unica 2015/’16 - Girone CVª Giornata Catanzaro, 4-10-2015

CAtANzAro – Cosenza 1-116’ Arrighini, 70’ rAzzIttI (rig.)

Lega pro unica 2016/’17 - Girone CIª Giornata Catanzaro, 28-8-2016

CAtANzAro – Cosenza 0-3: 51’ Caccetta, 56’ Gambino, 77’ Caccetta

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Un mese sotto il segnodi mister Davide Dionigi

Ci eravamo lasciati a pochi giorni dal-l'esonero di mister Erra e ci tro-viamo ora, alla vigilia della partita

più importante della stagione per l’interoambiente giallorosso, con un nuovo alle-natore chiamato a dare una scossa e a ri-generare lo spirito di tifosi e squadra:Davide Dionigi. È vero che in questo meseda quando cioè si è insediato il tecnicomodenese sulla panchina giallorossa, nonsi sono oenuti grandi risultati in ter-mini numerici, anzi, però è altret-tanto vero che il nuovo mister hastravolto un po' tuo, disposi-zione taica, mentalità, tipo dipreparazione. Le aenuantiquindi ci sono tue. Fin dalprimo giorno Dionigi, per iltipo di gioco che pretendedalla squadra, ha predicatocalma e ha chiesto di averemolta pazienza affinchési possano racco-gliere i primifrui del suolavoro. Eb-bene, è tra-

scorso un meseo dal suo arrivo e, dopoaver visto all’opera il Catanzaro vioriosocontro il Monopoli, vera rivelazione delcampionato, i primi positivi segnali cisono stati. A non aiutare il tecnico fin dasubito è stata la lunga serie di infortuniche non gli hanno mai permesso di schie-rare la stessa formazione costringendoload adaare molti dei giocatori a ricoprireruoli non proprio confacenti alle proprie

caraeristiche. Il gioco che pretende Dionigi

non è streamente dipen-dente dal modulo taicoche potrà quindi variare divolta in volta e nel corsodella stessa gara, comesuccesso proprio contro ilMonopoli per esempio e aCatania. Ciò su cui il mister

punta maggiormente èacquisire quella

mentalità equella per-

sonalitàd i

gruppo, al di là dei singoli, che una squadracome il Catanzaro deve avere. Mentalitàstreamente correlata ad agonismo, ca-parbietà, corsa, voglia di loare su ognipalla che, purtroppo e fin troppo spesso,sono mancati ai calciatori. Il continuopressing, il gioco veloce fao di continuifraseggi presuppongono, però, com'è lo-gico che sia, una preparazione atleticaadeguata e all'altezza della situazione.Non è facile quindi, a stagione in corso,cambiare radicalmente però da profes-sionisti che fanno del calcio il loro me-stiere lo si deve pretendere, anche se coni dovuti tempi. In questo periodo in cuiparte degli infortunati si sta rimeendoin ...carreggiata, siamo convinti che i risul-tati cominceranno ad arrivare. La strada,lo speriamo, è stata spianata, in aesadel pieno recupero di tui gli infor-tunati,specie a centrocampo, reparto in cui cisono state le maggiori defezioni. Prepa-riamoci ora a questo derby con i cuginirossoblù, armati di quello spirito sportivoe baagliero che ha sempre contraddi-stinto tifosi e squadra, fuori e dentro ilreangolo di gioco.

ilnostro

campionato

di MAURIZIO MARTINO

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n salone gremito di clienti, amici e parenti ha allietato laserata di lunedì 13 u.s. Sono stati i parrucchieri Rosa &Salvo a festeggiare per l'occasione i loro primi 25 anni diattività. I due professionisti hanno voluto condividere la

gioia e l'emozione per l'importante traguardo raggiunto, nella sededel loro locale ubicato in città in Via Nunzio Nasi, 36.Rosa e Salvo operano nel settore con passione e professionalità. Esono proprio questi, ci confessa l'emozionatissima titolare dell'avviata attività, gli ingredienti fondamentaliper raggiungere questo primo obiettivo. In una società in cui la crisi sta attanagliando un pò tutti i settori,compreso quindi quello commerciale, non è facile mantenersi a galla anzi, il salone ha ottenuto neltempo sempre più ampi consensi si.La loro continua ricerca di creatività ha avuto un riscontro pressoché costante da parte della loro vastae affezionata clientela. La fiducia che Rosa e Salvo hanno saputo guadagnarsi e l'esperienza maturata nelcorso dei 25 anni di onorato lavoro, hanno permesso ai due di contraddistinguersi. Per comprenderemeglio quali e quanti successi sono stati conseguiti, menzioniamo alcune delle loro più importanti par-tecipazioni e titoli conseguiti:

nel 1992 il salone risulta primo al mondiale "Festival delle acconciature" di Sorrento;nel 1994 sono impegnati nelle acconciature per le sfilate del "Premio Ruocco";nel 1995 sono chiamati a prestare la loro opera in sfilate e saggi di danza;nel 1996 si aggiudicano l'oscar delle acconciature a Roma;nel 2000 l'attività prende parte al gruppo Mitù;nel 2001 è impegnata nello spettacolo di Rai Uno "Sette per Uno";nel 2002 è a Taormina impegnata per l'edizione del Festivalbar;nel 2003 per il "défilé Puma" a Favignana;nel 2004 è alle prese con le acconciature previste per la selezione provinciale di Miss Italia;nel 2008 fa parte del Team James;nel 2010 è impegnata nell acconciature per le sfilate della "Notte Piccante";ne. 2013 partecipa ai nove giorni di esposizione, sfilate e spettacoli di "ExpoBeauty"Non c'è bisogno di aggiungere altro a questi prestigiosi risultati. Non ci resta altro che fare i nostri più cari auguri a Rosa e Salvo e a darci appuntamento magari tra altri25 anni. Mai dire mai!

U

pubbLIredAzIoNALe a cura di Maurizio Martino

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L’importante per meL’importante per il gruppo

Un pallone che rotola su uncampo di calcio assume tantisignificati. Calcio è libertà di

movimenti ma con ben determinateregole, assolutamente da osservareper non essere sanzionati. Calcio èruolo da tenere in campo, ciò checonsente di trovare a ciascuno la po-sizione congeniale. Calcio è goal, unatra le più gratificanti sperimentazionidi gioia che viene fuori quando ilcuoio gonfia la rete. Calcio è colpo discena sempre in agguato, perché il ri-sultato non è mai scontato in par-tenza. Queste semplici affermazioni sullosport nazionale evidenziano tante si-tuazioni pregnanti dal punto di vistarelazionale. Sì, perché il calcio con-sente di dialogare con gli altri, sianocompagni o allenatore, condividereciò che succede in campo come fuori,acquisire sicurezze e, cosa molto im-portante, prendere anche consape-volezza dei propri limiti (di Maradonao Messi ne nascono pochi) che porta

ad ammeere i propri errori. Con-sente, ancora, di dare spazio allacreatività, aivando l’emisfero de-stro, evitando che gli automatismi ele cose ripetitive abbiano il soprav-vento. E’ la capacità di avere autono-mia uno tra gli aspei piùinteressanti che il calciatore incarna.Pensare individualmente spesso peruna frazione di secondo e agire ingruppo col resto dellasquadra, pensandoanche per gli altri, ètra le caraeristi-che più difficili daaffinare. Il ‘cosa èimportante per me’e ‘cosa è importanteper la squadra’ è il primovero esercizio che un buon tec-nico deve riuscire a trasmeere aisuoi ragazzi, individuando anche illeader dello spogliatoio. Le metodo-logie di allenamento e gli schemi digioco verranno dopo. In altri termini,prima le persone e poi il resto. L’alle-

natore che inverte questi faori nonè destinato ad avere grosse fortune.Soovalutare il passaggio dall’Io alNoi, che non è assolutamente scon-tato né istantaneo, può rivelarsi dan-noso. Infine, non vanno trascurate lemotivazioni soostanti che possonoaccomunare tecnico e calciatori, ori-ginate dall’innato desiderio di com-

petere con se stessi, coicompagni di squadra, con

gli avversari. Incana-lare queste energie

per il verso giustopropaga oimi-smo, fiducia in se

stessi e nella squa-dra, ingredienti che

fanno oenere presta-zioni e risultati, cementando

così un gruppo che, per essere tale, sirigenera costantemente facendo sìche l’ansia da prestazione che derivadal bisogno di essere quanto più per-fei possibile, venga mantenuta a li-velli acceabili per tuo il gruppo.

psycalcio

di eleNA AIellO (Psicologa)

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Segnare una tripletta al Co-senza può rendere immor-

tale un calciatore. Masegnarla da “outsider”, da su-bentrato, può farlo diventareleggenda assoluta. Nato adAvellino il 4 settembre 1962,dopo la trafila nei settori giova-nili di Ariano Irpino e Avellino,Leonardo Surro, esordisce daprofessionista nella Lazio, inserie B, il 14 marzo 1982, nellapartita persa dai biancocelestial “Via del Mare” di Lecce per 1-0. In due campionati, le presenzein B con la casacca laziale sa-ranno 26, con 2 gol. E dopo un ot-timo campionato a Siena (10 gol)passa nel 1984 al Catanzaro, doveinizia a giocare quasi in sordinafino al giorno in cui smetterà di es-sere un normale attaccante per di-ventare un’autentica leggenda del

gol in giallorosso,sempre presentenella mente dei ti-fosi quando sitratta di rievo-care un derby conil Cosenza.È il 18 novembre1984, nona gior-nata di andata, eil Catanzaroospita in casa ilCosenza schie-rando la se-g u e n t ef o r m a z i o n e :Bianchi, De-stro, Cascione,Pedrazzini, Im-borgia, Sassa-rini, Bagnato,Iacobelli, Lo-renzo, Mauro,

Borrello. Prima della partita, il Catan-zaro è in vantaggio di due punti sulCosenza allenato da Vincenzo Mon-tefusco e con il compianto Gigi Ma-rulla in grande spolvero (saràvice-capocannoniere del girone, dopoPino Lorenzo). Ma il Catanzaro di GibìFabbri parte subito forte e segnadopo appena 10 minuti con GregorioMauro che di testa corregge in reteuno spiovente di Bagnato su puni-zione dalla sinistra. La partita èaperta, con un gioco continuo da en-trambe le parti e il Cosenza spesso evolentieri pericoloso. Nel primoquarto d’ora del secondo tempo il Co-senza crea alcune pericolose occa-sioni da gol e sembra avere il pallinodel gioco, ma Fabbri, fedele alla suaidea di “calcio totale” votato alle ri-partenze, non si copre. Anzi, rilancia.Al 61’ entra Surro, centravanti puro,ed esce Borrello, mezzala (quello che

L’attaccante da derbyLeonardo Surro

VECCHICUORI

GIALLOROSSIdi AURelIO FUlCINITI

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oggi chiameremmo “esterno”, peròmezzala era decisamente più bello).“Solo un allenatore con l’intelligenzatattica e la mentalità vincente di Fab-bri poteva avere un’idea del genere,soprattutto in quel momento dellapartita, quando altri si sarebbero co-perti”. E Fabbri fu premiato dai fatti,che consentono a Surro di essere ilbomber “di scorta” più famoso nellastoria del calcio a Catanzaro. Ma ve-niamo ai gol. E chiediamo subito aSurro, il quale ci risponde: “Le azioniprecise, così a memoria, non me le ri-cordo, ma sono stati i tre gol più im-portanti della mia carriera dicalciatore e mi fa sempre piacerequando mi chiamano da Catanzaroper parlare di quella partita”. Non c’èproblema: li raccontiamo noi, guar-dando la telecronaca della partita diallora mentre scriviamo l’intervista,insieme ad altri episodi salienti chefanno capire quanto fu avvincentequella partita. Al 69’ la prima rete: Ia-cobelli lancia in verticale per Bagnatosulla destra, che con dopo uno stop alvolo serve sulla sinistra per Lorenzoche serve Surro al centro dell’area,che segna di prima intenzione. Setteminuti dopo, arriva il secondo gol diSurro, quello del 3-1. Un gol che se-gnato oggi sarebbe subito da antolo-gia. Il centravanti avellinese concludeal volo, incrociando sul secondo paloun’azione partita addirittura dal

lungo rilancio con i piedi delportiere Bianchi. Partita fi-nita? Neanche per sogno. Leemozioni continuano. Dopol’espulsione del terzino delCosenza Marino, i rossoblùnon demordono e segnanoall’82’ con Del Rosso. E pochiminuti dopo, arriva l’occa-sione del potenzialesecondo gol per ilCosenza: un fallodi Pedrazzini suBaldassarri ap-pena dentrol’area vienesanzionato dal-l’arbitro Cor-nieti di Forlìcon un calcio dirigore. Marullatira, ma Bianchicon felice in-tuito si tuffa edevia in angolo.E in fin della li-cenza – è pro-prio il caso didirlo – arriva ilquarto gol gial-lorosso – il terzopersonale diSurro – chechiude la partita:Lorenzo, dopo unabrillante triango-

lazione con Pedrazzini, mette inmezzo per Surro che chiude

agevolmente in rete.Surro rimane a Catanzaro

anche nella stagione succes-siva, in serie B. “Anche nellasta-gione successiva avevamouna buona squadra, che sfortu-

natamente non riuscì ad amal-gamarsi bene. Ma anche

dopo la retroces-sione, non vi furonoeccessi da partedella città e della ti-

foseria. Oggi si parladi una piazza infuo-

cata, come di tantealtre del calcio meridio-

nale, ma io a Catanzaroho trovato e ho lasciatoun pubblico esemplare,

di cui vado fiero”.Oggi Surro si dedica inte-

ramente ai giovani, conl’ASD Leonardo Surro, adAriano Irpino, il centro inprovincia di Avellino dovevive: “Si lavora moltobene, anche se il mate-riale umano non è molto

perché siamo una provin-cia piccola. Però anche così

ogni anno riu-sciamo a man-dare quattro o cinque gioca-

tori nei settori giovanili dellegrandi squadre di Serie A”.

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pubbLIredAzIoNALe a cura di Maurizio Martino

Titti è una ditta individuale del giovane e dinamico im-prenditore Francesco Sei. La sua è un'attività ormaitrentennale che si occupa di installazione, manuten-zione, riparazione di impianti termoidraulici, climatiz-zatori e impianti a gas, oltre a fornitura e posa in operadi pannelli solari. Francesco Sei si occupa in prima per-sona anche di ristrutturazioni e opere edili avvalendosicomunque della collaborazione di altre due persone. LaTITTI lavora sia nel pubblico, sia nel privato, condominicompresi. L'esperienza acqui-sita nel corso della sua avviataattività, ha consentito a Fran-cesco Sei di poter farlo ap-prezzare maggiormente edessere uno dei più quotati sulterritorio. Nel parlare del suolavoro e degli sforzi economiciche una ditta o una societàche sia, deve sostenere inve-stendo nel tentativo di realiz-zare un progetto, il discorsoricade inevitabilmente sulla de-cisione dell'ingegnere Noto e del suo gruppo, di volerrilevare l' US Catanzaro".. Da uomo di sport, essendo un praticante assiduo di di-verse discipline sportive tra cui spicca il ciclismo e il mo-tociclismo, Francesco condivide e ha accolto con moltoentusiasmo il cambio societario. "È stato certamente unatto di coraggio - ci dice - quello dell'ingegnere Noto dirilevare la società di calcio in quanto si sa, per l'ambientee le pressioni che ci sono, non è per nulla facile fare calcioa Catanzaro. È ammirevole quindi che Noto, da tifoso inin primis e da imprenditore dopo, abbia voluto fortementeprendere una così importante decisione. D'altra parte-continua - era forse l'unico in città ad avere le giuste e so-lide capacità economiche per garantire il calcio in città.È normale e scontata che questa scelta abbia ricreato nel-l'intero ambiente quell'entusiasmo e quello spirito di ri-valsa che negli ultimi anni erano andati ormaiscomparendo.. È piacevole che questa ventata di innova-zione abbia contribuito a far avvicinare maggiormenteintre famiglie ai coloro giallorossi, auspicando che ciò

possa contribuire a risollevare le sorti del Catanzaro Cal-cio". In merito a questo concetto Francesco ha le idee ab-bastanza chiare: "è necessario però che l'intero ambientenon si faccia travolgere da entusiasmi spropositati preten-dendo che si possano ottenere da subito i risultati sperati.Per quest'anno, essendo la società nuova e priva di espe-rienza nell'ambito calcistico, si deve pensare solo ad unatranquilla salvezza. Il prossimo sarà un anno nel quale sipotrà pensare a qualcosa di più importante, mentre solo

tra un paio di anni, a mio mo-desto parere, si dovrà puntarealla promozione in Serie B".Entrando più sul tecnico, leconsiderazioni si soffermanosul parco giocatori: "il Catan-zaro ha nella rosa qualchebuona individualità, elementidi esperienza e tecnicamentevalidi ce ne sono però, a mioavviso, ci sono troppi giovaniche, nonostante siano dotati ditanta buona volontà, non pos-

sono permettere alla squadra di dare quel contributo che,al contrario, gente più esperta può certamente fornire".Sul tecnico Dionigi, Francesco Sei così la pensa: "nonsono preoccupato per i due anni di inattività, anzi confidomolto nel suo spirito di rivalsa anche perché ho riscontratovoglia e cambio di mentalità che ha inculcato ai giocatori.C'è una certa differenza per ciò che riguarda la prepa-razione atletica rispetto a quella richiesta dal suo prede-cessore, mister Erra. È scontato che i nuovi metodi dilavoro debbano essere assimilati, ci vuole quindi il giustotempo di attesa, anche se obiettivamente, nelle ultime gareci sono stati netti segnali di miglioramento". È fondamen-tale avere cautela, pazienza e moderazione, senza per-dere mai l'entusiasmo anzi alimentarlo sempre di più, acominciare dalla partita odierna, la più importante per leAquile, il derby con il Cosenza, al quale assisterò senz'al-tro in compagnia dei miei due figli". Come si fa a darglitorto?E allora buon derby a tutti e un augurio di buon lavoroalla TITTI di Francesco Sei.

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Quando la passioneriesce ad andare di corsa

Quando c’è la passione c’è tuo. Frase faa, luogo co-mune? Sarà pure così, ma la verità che sta sempre in

fondo alle cose dice che quando si fa qualcosa meendoci ilcuore, la passione appunto, poi tuo riesce meglio. Anchequando si va di corsa. Come il nostro editore, Francesco Cle-mente, la cui passione giallorossa è nota da sempre, un po’meno quella per la corsa su pista o su strada con la societàAtletica Zarapoti che, nelle ultime seimane, ha partecipatoanche alla maratona di New York coronando oltre trenta annidi storia sportiva. Nata nel quartiere ciadino di Santa Maria, l’Atletica Zara-poti in questi decenni ha sempre tenuto alto il nome di Ca-tanzaro conseguendo tantissimi successi in tue le partid’Italia ove è andata a correre. Ora registriamo la nuova fron-tiera della maratona di New York che ha dato lustro a tuoil movimento podistico catanzarese. Hanno corso dal Pontedi Verrazzano fino a Central Park oltre seantamila parte-cipanti e tra questi anche la componente atletica della Za-rapoti composta da Giorgio Versea (4.13), Francesco Rubino(4.28), Carlo Biloi (4.37), Saverio Pavone (5.06) e FrancescoCarioti (5.43). Tuo questo mentre diversi altri atleti (tra iquali Francesco Clemente) erano impegnati nella sesta HalfMarathon di Reggio Calabria, sulla classica distanza dellamezza maratone di km 21,097, prima tappa del Gran Prixdello Streo.

altrimondi

di CARlO TAlARICO

Half Marathon a Reggio Calabria

pASCAzIo, MILLeNNIAL dA SeGuIre

e’ il momento della Gene-razione Y. I Millennial

iniziano a mordere il frenoanche nel calcio. tra questimerita una menzione spe-ciale il catanzarese Nicolapascazio, approdato tra glijuniores nazionali dell’IsolaCapo rizzuto (serie d).

Saverio Pavone

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Facolta’ in centroscelta irrinunciabile

Tra gli avvenimenti accaduti nelle ul-time seimane nella nostra cià,due di questi hanno meritato più

degli altri la nostra aenzione, soprat-tuo perché hanno riguardato il futurodi Catanzaro, e specialmente del suo nu-cleo storico. Il primo la presentazionedel nuovo Reore dell’UMG, Prof. DeSarro; il secondo la discussione, da partedei maggiori rappresentanti istituzionalidella regione, sull’ubicazione del nuovoospedale. E i due argomenti sono sicura-mente legati a doppio filo uno all’altro, eandiamo a spiegare il perché. Nel suo discorso, il Prof De Sarro ha af-frontato, a richiesta, l’argomento dellefacoltà universitarie in centro; nel tavoloistituzionale, si è parlato invece dellapossibilità di insediare il nuovo ospedalein località Germaneto, accanto al policli-nico. Ora vogliamo dire al nuovo Reore,che ovunqueal mondo le università nonrappresentano entità a se stanti, maparti integranti delle realtà che le ospi-tano, in questo caso la cià di Catan-zaro, e pertanto le stesse devonocontribuire alla crescita dell’intero terri-torio, non pensando egoisticamentesolo e soltanto alle proprie quaromura. Quindi, siccome la nostra ciàpresenta da anni ormai un malato, e pre-cisamente il centro storico, bisognoso dicure e di linfa vitale, la stessa Universitànon può ignorare il grido di dolore che lostesso lancia quotidianamente, e deveandare in suo soccorso.

Il nuovo Magnifico Reore, non ha certoescluso la possibilità di insediare qual-che facoltà in centro, ma, ha precisato,solo con la condivisione degli studenti.Ed è proprio questo il punto che non citrova d’accordo. Uno studente che restanella nostra cià non più di tre/quaroanni, al massimo cinque, può davverocondizionare delle scelte che sarebberovitali per il futuro addiriura ultradecen-nale della stessa? Ci sembra quindi as-solutamente non condivisibile quantoaffermato dal Prof. De Sarro. E veniamoalle proposte: Davvero si vuole costruireil nuovo ospedale in località Germaneto?Va bene. Si utilizzino per esso, senzaconsumare ulteriore suolo, i locali cheospitano aualmente il campus univer-sitario e la facoltà di Giurisprudenza, na-turalmente adeguandoli e integrandoliper quanto necessario. Si riporti in cen-tro quindi la stessa facoltà, insieme aglialtri corsi umanistici, pensando per essialla Caserma Pepe, una enorme strut-tura (dove non mancherebbero certo i

parcheggi), in pieno centro e aual-mente sooutilizzata in quanto ospitapraticamente un semplice archivio mili-tare (facilmente trasferibile altrove). Leresidenze universitarie? Al posto dell’at-tuale ospedale Pugliese, adeguato alloscopo, e dove potrebbe trovare facile al-locazione anche la Casa della Salute. Operazione capace di ridare vita all’in-tera cià, non penalizzando nessunquartiere e che consentirebbe inoltre diriparare all’imperdonabile errore disvuotare il centro storico, prima degliuniversitari, poi dei tanti uffici che lo fa-cevano vivere, decentrando il tuo inuna triste periferia. I fondi? I 140 milionidi euro previsti solo per la costruzionedel nuovo ospedale.Basterebbero ed avanzerebbero.Certo, una operazione burocratica nonsemplice, ma possibilissima con il coin-volgimento di tui gli aori: Stato, Re-gione, Comune, Università. Ribadiamo:si eviterebbe soprauo l’edificazionedell’ennesimo mostro in cemento ar-mato a consumare ulteriore suolo; si ri-darebbe dignità ad immobili prestigiosigià esistenti nel centro cià. Polo sani-tario d’eccellenza a Germaneto, conospedale e policlinico a streo contao,cià universitaria in centro. Un auten-tico percorso virtuoso che necessitadella volontà di tui, e chi dovesse riu-scire nell’impresa sarebbe ricordato congratitudine in eterno. Coraggio, nulla èimpossibile se ci si crede.

di ClAUDIO PIleGGI

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