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MAGAZINENUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELLA MODA E DEL LUSSO

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Il mondo vIra verso Il superlusso

TappeTI d’auTore

scenarI dell’ImmagInazIone

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8 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

SOMMARIO

LÀ DOVE SI PRODUCE JUNIOR

Viaggio nei distretti italiani dell'abbigliamento bambino. Dalla Puglia, dove si concentra la quota maggiore della produzione nazionale, all'emergente area vesuviana. Dalla tradizione toscana alla metamorfosi di Carpi. Piccole aziende con l'obbligo di crescere.

30DOSSIER

BIMBO DISTRICTS

"SEMPRE PIÙ LUSSO"VOGLIA DI FANTASIA

CHIAMATI DA MOSCA Gli architetti italiani in Russia per progettare palazzi avanguardisti dal gusto occidentale.

Cresce in tutti i mercati. L'arredo ultra esclusivo è il segmento del futuro.

Stimolo al gioco e all'immaginazione, figure zoomorfe e antropomorfe abbattono i confini tra indoor e outdoor.

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INCHIESTA

SCENARI PRODOTTO

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26 giugno 2014 PAMBIANCO MAGAZINE 9

SOMMARIO

12 NEWS DALL’ITALIA E DAL MONDO

29 DOSSIER Bimbo districts

30 Puglia caput bimbi 34 Il piccirillo fa moda 38 Piccole stelle toscane 42 A Carpi il futuro è mini

44 PREVIEW PITTI P/E 2015 Rockstar in erba

51 DESIGN 52 Il mondo vira verso il superlusso

58 Mosca chiama 63 Tappeti d'autore 72 Scenari dell'immaginazione

78 GOOD NEWS

82 OPENINGS

84 GIRI DI POLTRONE

ABBIAMO PARLATO DI...

...ogni giorno sul web

FORUM FEDERLEGNOARREDO RIFLETTORI ACCESI SULLE SFILATE Il mobile italiano in Cina passa dal ‘Rinascimento Urbano’ di Pechino.

Immagini, protagonisti e notizie dalle passerelle di Milano Moda Uomo.

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QUESTIONE DI NUMERI

100 DONNE AL COMANDOTra le più potenti svetta ancora Angela Merkel. Miuccia Prada unica italiana. A pagina 80

Cleto Sagripanti P. x12 Antonio De Matteis P. 14 Srefano Beraldo P.15

Donna Karan P. 22 Bernard Arnault P. 22 Herbert Hainer P. 24

In copertina:Bernhard Buhmann - Highnoon, oil on canvas, 210x150 cm, 2013. Courtesy Carbon 12 Dubai

PRODOTTO

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EDITORIALE

10 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

di David Pambianco

“Fino ad oggi, chi si occupava di moda o design era considerato un UFO, in quanto, essendo settori di nicchia, erano ritenuti poco importanti”. La frase,

quanto mai ad effetto, è stata pronunciata dal Presidente del consiglio Matteo Renzi in occasione dell’apertura del Pitti Uomo al suo 60esimo anniversario, mar-tedì 17 giugno. Queste parole hanno un valore metaforico piuttosto centrato. Il termine UFO, infatti, è appropriato per un mondo politico che da decenni si limita a promettere di considerare la moda una delle prime industrie nazionali, salvo poi dimenticarsi di dar seguito a vere strategie politico-economiche di supporto. Per contro, la stes-sa moda, si è sempre presentata profondamente divisa, con una parte dominante, quella del lusso, che si relazionava in modo quasi sprezzante con la sua filiera a monte.Oggi però, dopo un paio di decenni, inizia a diffondersi la consapevolezza che la moda italiana ha ottenuto il suo posizionamento mondiale d’eccellenza perché è un tutt’uno tra il lusso ‘front line’ e l’intera catena produttiva che gli sta dietro, con le aziende che operano a monte, importanti al pari dello show di lustrini e paillettes esibito a valle. I segnali di questo riequilibrio sono diversi. Lo si evince dalla più evidente ricerca di una valorizzazione delle filiere, promossa, a dire il vero, in primo luogo, dai grandi gruppi del lusso straniero. Così come dalla spin-ta alla rilocalizzazione che emerge sempre più chiara in questi ultimi mesi, se si ascoltano le parole di Confindustria e dello stesso Renzi.È in questo nuovo clima ‘da sistema’ che il Governo trova l’ispirazione per proporre investimenti ‘di sistema’ e cioè le quindici fiere per cui il viceministro Carlo Calenda ha promesso 30 milioni nel 2015. E in questo scenario il Governo potrebbe giocarsi anche un successo nel semestre italiano a Bruxelles, sul fronte dell’etichetta di origine.Questa combinazione di fattori comincia cosi a produrre il cambiamento più importante: considerare la moda come una vera industria, al di là dei facili abbi-namenti alla frivolezza presunta del settore, e lasciando meno spazio agli ‘oggetti non identificati’.

FINALMENTE NON SIAMOPIÙ DEGLI UFO

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ITALIA

12 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

ANCHE IL MADE IN ITALY SBARCA SU ALIBABA

Torna negativo il trend della produzione di calzature italiane nel primo trimestre del 2014, scesa dello 0,3% in volume rispetto allo stesso periodo del 2013. Anche l’export, complice la crisi ucraina, è calato in volume del 2,8%, pur crescendo in valore del 3,1 per cento. I dati sono stati condivisi nel corso dell’assemblea ordinaria annuale degli associati, il cui tema principe è stato il ‘reshoring’, ovvero il rientro in Italia della produzione da parte di aziende che per anni si sono affidate all’estero. “Stiamo assi-stendo a una chiara inversione di tendenza sul mercato mondiale delle calzature e sulla filiera internazionale della subfornitura. L’occasione di riallocare in Italia la produzione è una bella sfida, ma la finanza ci deve dare una mano”, ha detto a Pambianco Magazine il presidente di Assocalzaturifici Cleto Sagripanti.

ASSOCALZATURIFICI: SFORZO PER RILOCALIZZARE

Dopo la Gran Bretagna e la Francia, adesso tocca anche all’Ita-

lia promuovere le proprie eccellenza per farsi conosce-re in Cina. Il mezzo è sempre lo stesso, Alibaba, il colosso dell’ecommerce con gli occhi a mandorla che, l’11 giugno, ha siglato un accordo con il mini-stro dello Sviluppo economico Federica Guidi, sotto gli occhi del primo ministro cinese Li Keqiang e di quello italiano Matteo Renzi, in visita nella terra del Drago per costruire nuove opportunità in questa area del mondo.In virtù del patto, la società cinese si impegna a sviluppa-re il commercio online delle imprese italiane attraverso le sue piattaforme, Tmall e

Taobao, sulle quali, in realtà, spuntavano già alcuni prodotti tricolori. Ora, però, la relazio-ne tra le due realtà si ufficia-lizza e diventa più concreta. Alibaba dovrà infatti fornire servizi per le società italiane che vogliono sbarcare su Tmall e promuovere le vendite, con sottoscrizioni veloci e comuni-cazione semplificata sia nella vendita sia nel marketing, oltre che mettere a disposizione un team dedicato che lavorerà in Cina a stretto contatto con le aziende italiane.Tre settimane prima, era stata la Francia a ‘debuttare’ con un accordo con Alibaba per farsi conoscere in Cina. L’intesa era stata siglata a metà mag-gio nella città orientale di Hangzhou tra il ministro degli

Esteri francese Laurent Fabius, in visita per questioni di diplo-mazia economica, e il fonda-tore e presidente del colosso dell’e-commerce con gli occhi a mandorla Jack Ma. Di fatto, Parigi si era comprata visibilità e promozione in Cina, per un investimento che però non è stato comunicato.

In virtù del patto, con validità di tre anni, la società cinese si è impegnata a promuovere i marchi francesi attraverso le sue piattaforme, per aumen-tare le vendite oltre Muraglia, velocizzando il processo di registrazione sui portali Tmall e Taobao, e garantendo servizi e marketing privilegiato.

Nasce un nuovo incubatore che investirà in medie aziende, con ricavi dai 30 ai 200 milioni di euro, ‘Tipo‘. L’acronimo deriva da Tip, la società Tamburi investment partners che l’ha creata e Ipo, perché le aziende che saranno scelte per ricevere investimenti dovranno impegnarsi a sbarcare in Borsa entro cinque anni. Altre caratteristche richieste sono un rapporto tra redditività e giro d’affari di almeno 10% e debiti contenuti (due volte il margine operativo). Sono ben 40 i family office coinvolti e pronti a versare 100 milioni di euro. Dagli alleati storici di Tip come Ferrero, Angelini e D’Amico ai nuovi ‘iscritti’ come i Marzotto, i Loro Piana , Remo Ruffini di Moncler, Oscar Farinetti di Eataly. Il primo investimento già pronto è la società biotech AAA che si quoterà a Wall Street.

LE FAMIGLIE DELLA MODA INVESTONO CON ‘TIPO’

Scatta la gara ad assicurarsi spazi sul colosso cinese

dell’e-commerce. Accordo firmato con il ministero dello

Sviluppo economico.

Cleto Sagripanti

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ITALIA

14 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

CENSIS, A ROMA I FALSI DIVENTANO UN MUST

Il 74,6% dei giovani romani tra i 18 e i 25 anni acquista merce contraffatta e, per la maggior parte dei casi, lo fa con cogni-zione di causa. L’acquisto di falsi, infatti, è un atto social-mente accettato: la pensa così il 66,5% dei giovani romani. Anche quando c’è la percezione che la contraffazione è un reato, viene considerato un illecito che non merita una particolare attenzione da parte delle forze dell’ordine (lo crede il 63,9% degli intervista-ti). Lo denuncia il Censis che in una recente indagine, ha passato al setaccio il mercato del falso. Al primo posto della classifica dei prodotti più venduti ci sono i capi d’abbigliamento (67,3%), seguiti da cd e dvd (48,3%), accessori come cinture, portafogli, borse (45,3%), scarpe (37,5%), occhiali da sole (31,6%), orolo-gi e bigiotteria (20,1%), prodot-ti elettronici (20,1%), prodotti informatici (18,2%), profumi e

cosmetici (16,1%).Il dato più rilevante è che l’ac-quisto per l’89% degli intervistati è il risultato di una scelta inten-zionale ed è guidato in primo luogo dalla volontà di risparmiare (69,6%). Chi compra merce con-traffatta è pienamente (34,7%) o in parte soddisfatto (57,7%) di quello che ha acquistato.

Nessuna sorpresa per il 2013 del settore italiano della pelletteria. Nel

corso dell’assemblea annuale di Aimpes a Bologna, l’Associazione

Italiana Pellettieri ha presentato il quadro economico dell’anno

scorso, sostanzialmente immutato rispetto al precedente. Ancora una volta, l’export (+11%) ha

controbilanciato la recessione dei consumi sul fronte domestico, in

calo del 5 per cento. Le esportazioni il cui valore ha superato i 5,6 miliardi

di euro, sono cresciute anche in quantità (+3,5%). Il segmento di

punta è quello delle borse per donna, pari al 60% del fatturato dei mercati internazionali e che mostra una dinamica espansiva del 15% sul 2012. Sono infatti stati venduti all’estero oltre 38 milioni di borse

per donna, di cui poco meno della metà in pelle a un prezzo medio di 95 euro. Un incremento di quasi 2 milioni di pezzi venduti rispetto al

2012 e una crescita annuale del 10 per cento.

Secondo i dati riportati da Il Sole 24 Ore, i 52mila punti vendita affiliati in Italia e le 900 aziende franchisor hanno archiviato con un incoraggiante +0,5% il 2013. Food, estetica, abbigliamento e cosmesi sono i comparti in cui i franchisor hanno aperto più punti vendita, secondo un sondaggio online dell’Osservatorio Franchising Nord. La top 10 dei comparti più perfomanti vede in testa i veicoli elettrici, gli alberghi, le sigarette elettroniche, l’editoria online e i servizi agli animali.

È cresciuto del 5% a quota 210 milioni di euro il fatturato di Stroili

Oro nel 2013, “nonostante una situazione del mercato italiano

difficile e in calo”, ha sottolineato l’AD del retailer di gioielli Maurizio Merenda. “Un risultato ottenuto

grazie a un mix nell’offerta tra gioielleria tradizionale in oro e

diamanti e fashion jewelry. Il 2014 è partito bene, ci aspettiamo di crescere ancora”, ha aggiunto.L’azienda friulana partecipata al

65% da Investindustrial, azionista di riferimento, ha affiancato il marchio Stroili Gioielli al business del retail di gioielli e orologi con l’insegna Stroili

Oro. “Il focus di quest’anno - ha spiegato l’AD – sarà far percepire

sempre più Stroili Gioielli come marchio indipendente accanto a

Stroili Oro, sempre però nel rispetto dei marchi terzi di orologi che

vendiamo”.

L’EXPORT (+11%) SALVA LA PELLETTERIA ITALIANA

IL FRANCHISING TIENE NEL 2013 (+0,5%)

STROILI ORO, FATTURATO IN CRESCITA DEL 5%

Yoox ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con un utile di 0,9 milioni di euro, in calo del 13,4% rispetto a 1,1 milioni del primo tri-mestre 2013. “Tale risultato – si legge in una nota del gruppo – risente principalmente di un incremento degli ammortamenti relativi agli investimenti in innovazione tecnologica e di un aumento degli oneri finanziari ricon-ducibili a perdite su cambi non realizzate e interessi passivi”. I ricavi netti hanno segnato 126,5 milioni di euro (+14,6% rispetto al primo trimestre 2013) e l’ebitda ha raggiunto gli 8,1 milioni, in crescita del 33,9% sullo stesso periodo dell’esercizio precedente.

Kiton si dice soddisfatta dei risultati del womenswear lanciato nel 2011. “La crescita del 30% delle vendite della collezione donna è la più bella sorpresa degli ultimi anni”, ha detto a Il Sole 24 Ore l’AD Antonio De Matteis. “In settembre apriremo a Mosca il primo shop-in shop ed entro il semestre inau-gureremo altri due-tre negozi con uno spazio ad hoc per la donna”. Intanto, il gruppo ha chiuso il 2013 con un +11%, registrando 105 milioni di fatturato e un’ebitda migliorato di un paio di punti per-centuali a quasi 20 milioni.

YOOX, UTILE GIÙ NEL TRIMESTRE LA DONNA DI KITON BALZA DEL 30%

Antonio De Matteis

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ITALIA

26 giugno 2014 PAMBIANCO MAGAZINE 15

VENTE-PRIVEE, IL RITIRO SI FA IN POSTA

Vente-privee si allea con Poste Italiane per la consegna dei propri articoli. Dall’accordo è nato Express box, il sistema che offre ai soci del sito francese di e-commerce un’alterna-tiva alla consegna a domicilio. Gli acquisti effettuati online potranno essere ritirati presso uno dei 10mila uffici postali di Poste Italiane abilitati al servizio Fermo Posta. Il servizio è stato ideato da Poste Italiane per il mercato B2C e per le aziende di e-commerce ed è la prima volta che viene proposto in Italia da Vente-privee.Durante il processo di definizione dell’ac-quisto, i soci di Vente-privee.com potranno geolocalizzare, sul sito, gli uffici postali più vicini al proprio indirizzo e scegliere quello in cui ricevere il prodotto acquistato senza costi aggiuntivi rispetto al contributo previsto per la preparazione e spedizione del pacco. Una volta confermato l’acquisto e la modalità

di consegna, il cliente avrà la possibilità di monitorare lo stato della spedizione attraverso un servizio di tracking online. Il giorno della consegna del pacco presso l’ufficio postale selezionato, il cliente riceverà una notifica via mail o sms, e potrà ritirare la propria merce entro sette giorni senza spese ulteriori per il deposito, mostrando un documento d’identità.

Ovs apre in via Dante a Milano e dà inizio a un nuovo corso. Il

brand del gruppo Coin presenterà all’interno dello store ‘Ovs via

Dante’, una selezione di 60 capi in vendita in esclusiva con uno stile

rinnovato, rispondendo alla “volontà di un diverso posizionamento nel

segmento fast fashion”, fanno sapere dall’azienda.

Nel nuovo spazio ci sarà anche per la tecnologia, grazie all’accordo stretto con Google Enterprise.

La partnership consentirà a Ovs di “accelerare l’interconnessione

con i nostri clienti”, spiega l’AD del gruppo Coin Stefano Beraldo, grazie

a cui il negozio “sarà arricchito da nuove esperienze”.

Mondadori corre nel digitale e si compra London-Boutiques.com, il marketplace con sede a Londra che riunisce un’ampia gamma di capi di abbigliamento e accessori di una selezione di boutique della capitale britannica. L’incursione nel mondo della moda online, voluta dall’amministratore delegato della casa editrice di Segrate Ernesto Mauri, serve a lanciare la piattaforma globale di e-commerce di Grazia, graziashop.com, un portale che sarà attivo dopo l’estate e che consentirà ai lettori della rivista, ad oggi presente in 23 Paesi, di fare shopping sul web. “Questa acquisizione rappresenta il primo passo verso un piano di crescita che parte da Londra, il mercato europeo più importante per il fashion e-commerce, cui si aggiungeranno presto le boutique di maggior tendenza delle principali città di Italia e Francia. L’obiettivo è quello di espanderci anche negli altri Paesi in cui è pubblicata Grazia, e non solo”, ha commentato il top manager.

OVS RIPARTE DA VIA DANTE. E DA GOOGLE

A MONDADORI L’E-SHOP DI BOUTIQUE LONDINESI

L’Antitrust ha imposto a tre gestori di siti online di sospendere autonomamente l’at-tività dei loro store che vendono prodotti di marca contraffatti, realizzati con materiali non a norma. L’intervento interessa gli stranieri Huang Jia (23 nomi a dominio), Newwfsf Niw (13 nomi a dominio) e Qinghxia Chen (14 nomi a dominio) che prospetterebbero agli italiani la possibilità di acquistare online capi di grandi marchi tra cui Gucci, Moncler, Burberry, Belstaff, Louis Vuitton, Prada e Nike. I prodotti, secondo le segnalazioni ricevute, sarebbero contraffatti e potrebbero essere dannosi per la salute. Sui siti mancherebbe-ro le informazioni sull’identità e l’indirizzo geografico dei venditori, oltre a qualsiasi indi-cazione sui diritti del consumatore nella fase post vendita. Anche se le transazioni per il pagamento con carta di credito sarebbero certificate e trasparenti. L’oscuramento dei siti scatterà se i titolari non sospenderanno auto-nomamente l’attività.

Amazon lancia la piattaforma dedicata alla moda anche in Italia. Dopo la Francia, e con due mesi di ritardo rispetto a eBay (che in aprile aveva annunciato il lancio della sezio-ne eBay Moda partendo proprio dal nostro Paese), il gigante statunitense dell’e-commer-ce ha aperto, ieri sera a mezzanotte, il nego-zio abbigliamento con oltre 170 brand e più di 450mila capi disponibili. Tra i marchi di moda in vendita, anche Dkny, Lacoste, Diesel, Desigual e molti altri. All’indirizzo www.ama-zon.it/abbigliamento i clienti possono navi-gare tra le categorie uomo, donna e bambino alla ricerca dei capi di tendenza della stagione, oltre a una selezione di gioielli e borse.La spedizione è gratuita per ordini superiori a 19 euro e non prevede alcun costo per i resi. Questa notte, il sito è stato lanciato anche nella versione spagnola, con una scelta più assortita di marchi – circa 2mila – e dovrebbe arrivare presto anche in Germania.

ANTITRUST CHIUDE 50 E-STORE DI FALSI IL PORTALE MODA AMAZON IN ITALIA

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ITALIA

16 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

Primo trimestre in retromar-cia per Prada a causa principal-mente dell’effetto cambi, di un calo delle vendite wholesale e di un calendario sfavorevole per il Capodanno Cinese, “ma le pressioni sui margini dovreb-bero allentarsi durante l’anno”. Prada ha chiuso il primo trime-stre 2014, terminato lo scorso 30 aprile, con ricavi pari a 777,7 milioni di euro, in calo dello 0,6% rispetto allo stesso periodo 2013. La strategia di razionalizzazione del canale, in fase di completa-mento nel corso del 2014, ha comportato infatti un calo delle vendite wholesale pari al 24,7% (-23,9% a cambi costanti). Tale flessione, in linea con le aspettati-ve, ha riguardato tutte le catego-rie merceologiche e ha influito in misura più significativa sul mar-chio Miu Miu. L’ebitda è stato di 213,9 milioni di euro (-11,2%), pari a un margine del 27,5%

sui ricavi netti. La marginalità è peggiorata rispetto a quella del 30,8% dell’anno scorso. L’utile netto si è attestato a 105,3 milio-ni (-23,8%), in netta diminuzione dai 138,2 milioni del 2013. “Non riteniamo che l’attuale difficile scenario macroeconomico, reso più complesso dallo sfavorevole andamento dei cambi – ha detto il CEO Patrizio Bertelli – debba incidere sui piani di sviluppo aziendali presentati al mercato”.

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Stefanel ha firmato un nuovo accordo di ristrutturazione del debito

con gli istituti di credito finanziatori in sostituzione del precedente,

perfezionato a giugno 2011.Il nuovo accordo, che ha durata

fino al 31 dicembre 2017, prevede impegni con le banche

sostanzialmente in linea con quello del 2011, ovvero la moratoria fino al

30 giugno 2016 dei rimborsi delle quote capitali dei finanziamenti

a medio-lungo termine con successivo ammortamento a

partire dal mese di dicembre 2016, la conferma delle linee di finanza

operativa utilizzate al 30 settembre 2013 fino al 31 dicembre 2017, e la verifica del rispetto di alcuni

parametri finanziari (‘covenant’) a livello di bilancio consolidato su

base semestrale. La rinegoziazione dei debiti si è resa necessaria dopo

che Stefanel, già la scorsa estate, aveva annunciato di non aver

rispettato alcuni covenant.

Safilo converte il debito in azioni. Evidentemente, la società ritiene preferibile lasciare spazio a nuovi soci, piuttosto che affrontare un esborso o sostenere gli oneri finanziari di un prestito stipulato con tassi differenti da quelli attuali. Gli azionisti sono convocati il 10 luglio in assemblea straordinaria per autorizzare la convertibilità di una obbligazione da 150 milioni a scadenza 2019 e l’aumento di capitale a servizio della conversione, mediante l’emissione di azioni ordinarie.

STEFANEL RINEGOZIA IL DEBITO CON LE BANCHE

SAFILO, BOND CONVERTITI IN NUOVE AZIONI

Twin-set mira a lanciare entro la fine di luglio un bond a 5 anni con un obietti-vo di raccolta di 150 milioni di euro. A riportare la notizia è stato il servizio in inglese di Radiocor, citando fonti vicine alla vicenda, secondo le quali i proventi del collocamento serviranno a rifinanziare il debito, pagare dividendi agli azionisti e raccogliere fondi con cui finanziare ulte-riori programmi di espansione.Il gruppo di moda italiano, fondato da

Tiziano Sgarbi e dalla moglie Simona Barbieri, nel luglio del 2012 è passato al fondo di private equity Carlyle che lo controlla al 72 per cento. La restante parte è in mano ai soci fondatori. Resta da confermare se e quanto il bond vada a sostituire il debito precedente, magari verso la famiglia venditrice, e quanto sia debito aggiuntivo, peraltro in forma obbli-gazionaria (meno gestibile di un finanzia-mento bancario o dei soci).

PRADA PAGA L’EFFETTO CAMBIOUTILE NETTO IN CALO NEL TRIMESTRE

TWIN-SET PUNTA A EMETTERE UNA OBBLIGAZIONE DA 150 MILIONI

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ITALIA

18 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

Salvatore Ferragamo si prepara ad alzare i prezzi dei propri prodotti in Europa e a Hong Kong. Il CEO Michele Norsa ha sottolineato a Bloomberg che il differenziale dei prezzi con quelli praticati in Cina è troppo alto. Già lo scorso anno il CEO aveva confermato l’intenzione di incrementare i prezzi in Europa di un valore ‘low-single digit’, seguendo le orme di altri marchi come Prada e Louis Vuitton. Il gruppo cerca così di arginare l’effetto “travaso” dei turisti che vengono in Europa per pagare prezzi più bassi. In Cina, i prezzi dei beni di lusso sono, in media, più cari del 20% che in Europa a causa delle tasse e delle politiche di listino delle griffe.

La “fusione dell’eleganza spe-rimentale della precedente Z Zegna e del carattere tecnologi-co tipico del leisurewear Zegna Sport”. È così che il Gruppo Zegna definisce l’identità della nuova collezione Z Zegna, che è stata presentata il 19 giugno a Pitti Uomo. La collezione è stata disegnata a quattro mani da Paul Surridge, già direttore creativo del marchio, e Murray Scallon, stilista della linea Zegna Sport. Quest’ultima collezione sarà dunque chiusa e assorbita da Z Zegna. “La nuova Z Zegna

- ha dichiarato il CEO Gildo Zegna - concentrerà i suoi sforzi di stagione in stagione sul lancio di singole categorie di prodotto. I designer di questo workshop creativo metteranno in campo il miglior know-how e l’esperien-za di Zegna per influenzare un’i-dea classica di stile con contenuti avveniristici e conquistare un soli-do posizionamento nel segmento del lusso accessibile.” Per la P/E 2015 è altresì previsto il lancio del nuovo concept degli store Z Zegna con varie aperture in loca-tion internazionali.

Prosegue il rinnovamento in corso in casa Mauro Grifoni. Il marchio vicentino, da due anni in fase di riorganizzazione della gover-nance e delle strategie aziendali, sta spingendo fortemente l’acceleratore sul retail. “Entro fine anno - ha dichiarato Ilaria Sesso, socia paritaria e designer del brand da lei fondato nel 1992 insieme a Mauro Grifoni e Andrea Breda - abbiamo in piano di aprire a Roma, Barcellona, Montecarlo e a Tokyo, insieme al nostro nuovo distributore per il Giappone Itochu, mentre nel 2015 sarà la volta di Pechino. Inoltre, il rinnovamento sulla bou-tique di Milano sarà un test che vorremmo poi esportare in tutti i flagship”. Grifoni conta attualmente cinque monomarca e oltre 600 punti vendita nel mondo. Archiviato il 2013 con un turnover di circa 29 milioni di euro e una quota export del 40%, per quest’anno l’obiettivo è una crescita attorno al 10% e, in

futuro, di arrivare a un fatturato estero che valga una quota pari al 50% di quello totale. “Stiamo puntando molto sulla Germania e sul Giappone”, ha proseguito l’imprenditrice. “Quest’anno siamo anche entrati nel mercato statunitense - ha concluso - e dal 2015 contia-mo di vedere i primi risultati”.

FERRAGAMO STUDIA NUOVI RIALZI

ZEGNA SPORT ASSORBITA DA Z ZEGNA

MAURO GRIFONI, OBIETTIVO +10% NEL 2014

Anche Marchon produrrà i Google Glass. Luxottica aveva annunciato mesi fa, una partnership, evidentemente non in esclusiva, con il colosso di Mountain View. Il gruppo Marchon, tuttavia, sigla un accordo con Google per la collezione Dvf | Made for Glass, quindi per la prima collezione griffata sul mercato. Diane von Furstenberg firma la linea in edizione limitata per la realtà aumentata con Marchon, suo licenziatario per l’eyewear. Si apre così la possibilità, per i marchi di moda, di avere i propri Glass affidandosi ai propri licenziatari. I modelli costeranno dai 100 ai 200 dollari in più rispetto al modello base che costa 1.500 dollari.

GOOGLE GLASS, LA PRIMA GRIFFE LA FA MARCHON

Marco Franchini ha lasciato la carica

di amministratore delegato di Valextra,

dopo essere stato nominato nel

marzo 2013 per ristrutturare il marchio di pelletteria di lusso.

“Ho apprezzato molto il tempo

trascorso in Valextra – ha sottolineato

Franchini - e credo che l’organizzazione

aziendale sia finalmente arrivata a una posizione di forza tale da poter

passare a un livello successivo di sicuro successo. Nel corso

di questo ultimo anno abbiamo compiuto grandi passi avanti

verso la creazione di una solida base per

un marchio extra-ordinary”.

FRANCHINI LASCIA

VALEXTRA

Gildo Zegna

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ITALIA

26 giugno 2014 PAMBIANCO MAGAZINE 19

Un’altra licenza nel mondo del lusso per Marcolin. Dopo aver conquistato l’eyewear di Ermenegildo Zegna e di Agnona, il gruppo veneto di occhialeria ha stretto un accordo con Emilio Pucci, da oltre 60 anni marchio intramontabile della moda famoso per le sue stampe. La licenza, che riguarda l’esclusiva mondiale per il disegno, la produzione e distribuzione di occhiali da sole e montature da vista (prima affidata a Marchon) sarà effettiva da gennaio 2015 e avrà una durata di 5 anni rinnovabili.“L’occhiale – ha commentato a Pambianco Magazine Laudomia Pucci, figlia dello stilista e oggi AD di Emilio Pucci – è un accessorio imprescindibile che fa parte della storia e del futuro del marchio. Già dagli anni 60 l’occhiale è stato il grande compagno di viaggio della donna Emilio Pucci. La continua ricerca di materiali innovativi, design e made in Italy sono il grande asset di questa partnership”.Il lancio della prima collezione avverrà durante la prossima edizione di Mido in cui verranno presentati 16 modelli da sole e 16 da vista rivolti ad un target femminile. “Non escludiamo in futuro anche una declinazione al maschile”, ha aggiunto la Pucci. Con questa nuova partnership, il gruppo Marcolin “presegue nella sua attività di lavorare con griffe dalla grande personalità”, ha aggiunto Giovanni Zoppas, CEO di Marcolin. “Lavoreremo sinergicamente con la direzione creativa della maison, affidata a Peter Dundas, per offrire un prodotto in cui creatività ed essenzialità viaggeranno all’unisono coerentemente con lo stile Pucci”. La distribuzione della linea, che sarà disponibile worldwide sia attraverso il retail di Emilio Pucci sia tramite il wholesale degli ottici specializzati e il travel retail, riguarderà in primis il mercato europeo e quello americano. “Emilio Pucci – ha continuato Laudomia Pucci – è un marchio mondiale dalla doppia personalità perchè italiano, ma nato in America”. Russia, Middle East e Far East sono mercati altrettanto importanti per il marchio che ha come obiettivo quello di portare l’eyewear, inizialmente, a coprire circa l’8-10% del fatturato. Emilio Pucci, dal 2000 nell’orbita del gruppo LVMH, ha recentemente inaugurato un monomarca a Hong Kong e uno a Saint Tropez mentre per fine anno è previsto l’opening di una boutique in via Montenapoleone a Milano.

Rivoluzione del look e della rete vendita. Così la Nicolussi rilancia Take Two e Take Two Teen. Entrati a far parte dalla Nicolussi srl nel 2013, i due brand ex Dynamic Jeans, esco-no da una fase aziendale un po’ burrascosa e ritornano in pista con una nuova energia.Per la linea da adulto la strategia adottata è radicale e riguar-da sia il prodotto sia la rete commerciale. La collezione presenterà un vero e proprio total look in cui ci sarà un forte appeal del denim fashion e del pantalone in generale, storico cavallo di battaglia del marchio. “Il rilancio del nostro brand – ha commentato Franco Nicolussi, AD della socie-tà – non può che passare attraverso una ripresa a 360 gradi della nostra qualità, del fitting e nei contenuti stilistici che ci hanno sempre contraddistinto”.Commercialmente, invece, il cambiamento passa attraverso una rivoluzione di circa il 70% della storica rete vendita italiana e europea. “L’obiettivo – ha continuato Nicolussi – è aumentare del 200% l’ordinato della stagione scorsa”. Per lo sviluppo sui mercati esteri, inoltre, è già in atto l’acquisi-zione di partnership con distributori in Germania, Spagna, Paesi Bassi e Russia. Take Two Teen, il marchio dedicato al bimbo che partecipa a Pitti Bimbo e al Children’s Fashion Cologne, ha raddoppiato il venduto con l’A/I 2014-15 rispetto alla stagione precedente e ha intenzione di ripren-dere il proprio percorso lì dove l’aveva lasciato due stagioni fa puntando su collezioni più ampie con una vasta offerta in tutte le categorie merceologiche. “Per noi il denim e i pantaloni in generale - ha aggiunto la brand manager Antonella Casarotto – sono importantissimi sia per l’adulto che per il bambino. Stiamo sviluppando e potenziando il segmento cerimonia che ci sta dando grande soddisfazione proponendo anche capi alternativi ai soliti abiti eleganti. Per la P/E 15 presenteremo circa 250 articoli raddoppiando addirittura il numero di referenze della sta-gione precedente. Il segno di riconoscimento delle nostre collezioni è la versatilità, cerchiamo di soddisfare i nostril clienti con una proposta a 360° che spazia dalla jeanseria al fashion fino ai capi più ricercati”.

TAKE TWO RINNOVA STILE E RETE COMMERCIALE

MARCOLIN, PATTO PER L’EYEWEAR DI EMILIO PUCCI

Laudomia Pucci

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MONDO

20 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

BEAUTY, L’ORÉAL ACCENDE LE M&A

Opening Ceremony si prepara a un importante piano di crescita online e offline. Un progetto globale che poggia le basi su un nuovo e strategico socio, Berkshire Partners, ovvero la società attiva nel private equity di proprietà della finanziaria di Warren Buffett. Berkshire Partners ha comunicato di aver rilevato una quota di minoranza del marchio di abbigliamento fondato nel 2002 da Carol Lim e Humberto Leon, senza però specificare né la per-centuale azionaria in mano al fondo né l’entità dell’investimento. Le prime novità riguarderanno i vertici del brand. Lim e Leon continueranno a guidare l’azienda e ai piani alti dell’etichetta arriverà anche Glen T. Senk che entrerà a far parte in qualità di Presidente non esecutivo.

BUFFETT ENTRA IN OPENING CEREMONY

Continuano le acqui-sizioni nel beauty e si vocifera che il colosso

L’Oréal abbia messo gli occhi sulla Nyx Cosmetics. Nulla è stato firmato, ma, secondo Wwd, un potenziale accordo potrebbe arrivare già alla fine del mese. Nyx, fondata nel 1999 a Los Angeles dalla gio-vane imprenditrice Toni Ko, con un fatturato di circa 100 milioni di dollari, secondo fonti finanziarie potrebbe recu-perare fino a 500 milioni di dollari dall’acquisizione. Altri possibili acquirenti per il mar-chio potrebbero essere i fondi Tpg Growth e Tsg Consumer Partners. La vendita di Nyx, sempre secondo Wwd, potreb-be accelerare ancora di più le fusioni e le acquisizioni nel set-

tore della bellezza, che stanno aumentando negli ultimi mesi. Da gennaio, L’Oréal ha acqui-sito la cinese Magic Holdings International; Tpg Growth ha acquistato una quota di mag-gioranza di Elf; e la giapponese Kose ha acquisito il del 93,5% di Tarte Cosmetics. Solo que-sto mese, Tsg ha ceduto tre marchi professionali di hai-rcare – Sexy Hair, Alterna e Kenra – alla Henkel AG, e la Perricone MD a Lion Capital.Qualora il prezzo finale della Nyx fosse vicino ai 500 milio-ni di dollari, sarebbe una delle offerte più consistenti del mer-cato negli ultimi anni. Anche se ancora piccola in confronto ai megadeals che hanno segna-to 2010, quando Unilever ha acquisito Alberto-Culver per

3,7 miliardi dollari, e Coty ha comprato i marchi Philosophy e Opi per circa 1 miliardo cia-scuno. Il colosso dei cosmetici L’Oréal ha chiuso il primo trimestre con ricavi pari a 5,64 miliardi di euro, in calo del 2,2% rispet-to a un anno prima. A livello organico i ricavi sono aumen-

tati del 3,5%, meno rispetto al +4,3% atteso dagli analisti e al +5,4% registrato nel quarto tri-mestre 2013. A trainare il fat-turato del gruppo del beauty è stata la divisione L’Oréal luxe, con un incremento del 2,7% a 1,42 miliardi di euro. Bene anche gli Active cosmetics in crescita del 3,9%.

Chow Tai Fook, il colosso dei gioielli quotato alla Borsa di Hong Kong, ha acquisito il 100% dell’azienda di gioielli americana Hearts On Fire per 150 milioni di dollari (pari a circa 111 milioni di euro) in cash.Hearts On Fire, fondata nel 1996 da Glenn e Susan Rothman, è specializzata in anelli di fidanzamento e gioielli in diamanti e ha chiuso il 2013 con vendite nette pari a 104,8 milioni dollari. La catena di negozi di gioielli, ha un valore di 150 miliardi di dollari di Hong Kong (pari a circa 14,8 miliardi di euro).

CHOW TAI FOOK ACQUISISCE HEARTS ON FIRE

Voglia di shopping per il settore cosmetico.

Accanto ai colossi, a caccia di prede si muovono i grandi

fondi private.

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MONDO

22 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

DONNA KARAN: “LVMH MI HA VOLTATO LE SPALLE”

Donna Karan non è affatto sod-disfatta del suo rapporto con Lvmh, società che ha acquisito il suo marchio nel 2001 per circa 450 milioni di dollari. In un’in-tervista al New York Times, la Karan ha dichiarato che le sareb-be piaciuto collaborare più stret-tamente con il colosso francese, ma che non è stato possibile per-ché Lvmh le avrebbe “voltato le spalle”. Infatti, secondo la stili-sta, il colosso del lusso non l’ha sostenuta nella creazione di una nuova collezione di borse di lusso e il risultato è stato la perdita di alcuni tra i suoi principali clien-ti, come Bloomingdale, che ha bloccato gli ordini del brand da circa sei mesi. La causa sarebbe stata, secondo collaboratori della designer, nel mancato rapporto tra la stessa Karan e Delphine Arnault, vice presidente esecuti-vo di Lvmh, nonostante l’interes-se mostrato da parte della stilista. Intanto, nei giorni scorsi Donna

Karan ha lanciato il suo ultimo profumo, Dkny My Ny, e ha scel-to la cantante e attrice Rita Ora come testimonial della campagna pubblicitaria. “La fragranza cele-bra New York City che è diversa da qualsiasi altro posto al mondo - ha dichiarato Rita Ora – e mi piace l’idea di essere parte di una campagna che cattura lo spirito della città”.

eBay Inc. è pronto al lancio di collezioni griffate e full price

tentando così di liberarsi dalla percezione generale di sito di

svendite. Le collezioni di ben 16 marchi americani, tra i quali Calvin

Klein, Nicole Miller e Elie Tahari, saranno disponibili nella sezione ebay.com/designercollective del

sito internet.La mossa strategica può sembrare

controproducente per il colosso che si è trasformato in una realtà

miliardaria proprio grazie alle vendite promozionali di ogni prodotto e

categoria, ma in realtà oggi i marchi usano eBay come estensione delle

proprie strategie di e-commerce sfruttando le vaste infrastrutture

tecnologiche del sito. Oltre il 70% dei prodotti disponibili su eBay per i suoi 145 milioni di clienti è composto proprio dalle nuove

collezioni delle aziende.Le previsioni di vendita di eBay per il

2014 sono di 90 miliardi di dollari.

Toms, marchio di calzature statunitense famoso per le sue scarpe di corda, avrebbe affidato il compito ad alcuni advisor per cercare soggetti interessati a rilevare una quota del brand. La cifra non è chiara, ma potrebbe aggirarsi intorno ai 600 milioni di dollari.Il brand da 250 milioni nel 2013 è diventato noto grazie all’iniziativa One for One voluta dal suo fondatore Blake Mykoskie, il business model legato alla vendita di una linea di calzature per cui, ad ogni paio venduto ne viene donato un paio a un bambino in difficoltà.

Non si placa l’appetito di Bernard Arnault. Il patron di Lvmh, attraverso

il suo braccio di private equity L Capital Asia, ha speso 100 milioni

di dollari per ‘mangiarsi’ il 90% della catena cinese di ristoranti Crystal

Jade. L’investimento del fondo asiatico del colosso francese arriva

a supportare la catena specializzata dal 1991 in cucina cantonese, e con

base a Singapore. L’obiettivo è l’espansione fuori dai confini cinesi, ma anche la

penetrazione nel mercato nazionale, dove già conta un centinaio di sedi

tra Cina, Hong Kong e Sud-Est asiatico. L’insegna di ristoranti, ha fatto sapere la managing director

di L Capital Asia Christina Teo, non è stata toccata dalla crisi derivata

dal taglio delle spese e, anzi, ha incrementato del 20% i propri guadagni ogni anno dalla sua

fondazione.

EBAY VENDERÀ GRIFFE FULL PRICE

LE ESPADRILLAS DI TOMS CERCANO SOCIO

ARNAULT SI MANGIA I CRYSTAL

Merck ha ceduto alla tedesca Bayer la divi-sione di prodotti al consumo per la persona per 14,2 miliardi di dollari (pari a circa 10,4 miliardi di euro). La chiusura dell’accordo, che include anche i marchi di creme solari Coppertone e gli zoccoli di Dr. Scholl, è atte-sa nella seconda metà di quest’anno.“Questa mossa segna una pietra miliare nel nostro cammino verso la leadership globale nel business dei farmaci senza prescrizio-ne”, ha commentato il CEO di Bayer, Marijn Dekkers.Le due società hanno anche comunicato di avere raggiunto un accordo per la coopera-zione allo sviluppo di potenziali trattamenti cardiovascolari.

Columbia Sportswear Co. è pronto ad acqui-sire il brand di abbigliamento yoga Prana Living LLC da Steelpoint Capital Partners per circa 190 milioni di dollari in cash (pari a circa 138 milioni di euro). L’acquisizione si inserisce nelle strategie del gruppo Columbia di allontanarsi dal suo core business legato alle temperature più fredde e agli sport pret-tamente invernali. Il mercato yoga, peraltro, è un settore in rapida crescita specialmente negli Usa. Prana sarà interamente controllata da Columbia, pur mantenendo la sua sede a Carlsbad in California, e continuando a essere guidata dal CEO Scott Kerslake.

A BAYER GLI ZOCCOLI DR. SCHOLL COLUMBIA SI COMPRA PRANA

Donna Karan

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MONDO

24 pambianco maGaZinE 26 giugno 2014

custo porta la moda al discount

Custo entra da Lidl. Secondo quanto riportato da Modaes.es, il marchio di abbigliamento spagnolo venderà la sua moda all’interno della catena di supermercati tedesca che opera con la formula del discount.Così, il marchio che sfila a New York ha deci-so di scommettere sul consumo di massa, anche se con una linea diversa da quella prin-cipale, Custo Barcelona. Sempre come ripor-tato dal magazine, infatti, per stringere la part-nership con Lidl la società catalana riporterà in auge un marchio utilizzato in passato nel settore della moda bimbo, Growing. Custo si dedicherà dunque, con una marca rinnovata, a un segmento di mercato di livello inferiore rispetto a quello cui si rivolge solitamente, sia come posizionamento sia come prezzi.La collezione è stata presentata il 12 giugno dal designer Custo Dalmau e sarà in vendita nei prossimi mesi nei centri della catena di

supermercati, che quest’anno festeggia 20 anni in Spagna, dove ha fatturato 2.500 milio-ni di euro nel 2013 con oltre cinquecento punti vendita. Nella stessa logica del riposizionamento al ribasso, per le catene di abbigliamento gio-vane, si può leggere il nuovo concept con la formula dell’outlet da parte di Desigual (vedi articolo a fianco).

Desigual abbassa la sua offerta e lancia un nuovo concept con la formula dell’outlet.

La società catalana fondata da Thomas Meyer ha lanciato outlet Garage, uno spazio di 240 metri

quadrati all’interno del quale saranno vendute le vecchie

collezioni di abiti e accessori a prezzi scontati. Il negozio è

localizzato all’interno del centro commerciale Barnasud, a Gavá

(Barcellona), ed è allestito come la bottega di un artista.

La novità arriva poco dopo il lancio di un altro format dedicato esclusivamente

a scarpe e accessori, che Desigual ha iniziato a sviluppare nel suo

Paese di origine.

Adidas ha archiviato il primo trimestre con un utile netto in calo del 34% a 204 milioni di euro rispetto ai 308 milioni dello stesso periodo del 2013. Il risultato è sotto le stime degli analisti, ferme comunque a 219 milioni di euro. “I nostri risultati finanziari per il primo trimestre riflettono l’inizio difficile del 2014, che avevamo previsto a causa in particolare delle fluttuazioni valutarie”, ha commentato Herbert Hainer, CEO di Adidas Group. In titolo, in Borsa, non ha registrato scossoni.Il colosso tedesco dello sportswear ha registrato nel primo quarter anche una flessione del 6% dei ricavi a 3,53 miliardi di euro, contro una previsione degli analisti di 3,61 miliardi. Le vendite retail sono però aumentate del 22% a fronte di una crescita organica dell’8% nel periodo. Adidas ha confermato le stime per il 2014, con utili netti a 830-930 milioni di euro contro gli 839 milioni dell’esercizio precedente, grazie in particolare, secondo Hainer, “al lancio dei prodotti e della campagna in occasione della Fifa World Cup”.

Desigual si fa outlet

aDiDas, nel Q1 crollo (previsto) Dell’utile

Ancora un trimestre negativo per Puma. Il gruppo tedesco dell’activewear controllato da Kering ha comunicato che nel Q1 chiuso lo scorso 31 marzo le vendite sono calate del 7% a 725,7 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche l’utile è stato colpito, a causa dei cambi volatili in diversi Paesi, su tutti la Russia, la Turchia, il Giappone e le Americhe. I profitti dell’a-zienda si sono attestati a 35,6 milioni di euro contro i 50,3 dello stesso periodo dell’eser-cizio precedente. Per categorie, soltanto le vendite degli accessori sono salite del 4%, mentre quelle del footwear e dell’abbiglia-mento sono rispettivamente cadute del 14 e del 4 per cento. Björn Gulden, CEO di Puma, ha commentato: “Sappiamo che per il ripo-sizionamento di Puma occorrerà tempo, ma sono convinto che stiamo procedendo nella direzione giusta e che il 2014 potrà a buon diritto considerarsi l’anno della svolta”.

Asics archivia i 12 mesi, chiusi il 31 marzo 2014, a quota 329 miliardi di yen (2,37 miliardi di euro) con un incremento del 27% rispetto all’anno precedente. L’utile netto del periodo è aumentato del 17%, a 116 milioni mentre l’utile operativo è cresciuto del 42% a 191 milioni di euro.Grazie alla performance del segmento run-ning e forte dei cambi favorevoli, il colosso nipponico specializzato in attrezzatura per la corsa ha registrato vendite in Giapppne per 718 milioni (+7%) mentre all’estero i rica-vi sono saliti del 38% a 1,6 miliardi di euro (Europa +38% a cambi correnti).Per l’esercizio in corso, Asics, che quest’anno ha aperto dei flagship store a Osaka e Sydney e a Kobe con il marchio Onitsuka, punta ai 2,56 miliardi di euro.

puma, utili Giù anchE nEl Q1 asics a +27% GraZiE ai cambi

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MONDO

26 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

Selfridges è stato nominato migliore department store al mondo per la terza volta consecutiva, battendo competitor come Harrods e Macy. Il riconoscimento, che viene attribuito ogni 2 anni, è stato comunicato durante il Global Department Store Summit di Singapore. Il premio, che non è mai stato vinto per tre volte dallo stesso grande magazzino, è stato assegnato a Selfridges anche nel 2012 e nel 2010. Tra i criteri che sono stati valutati c’è la buona performance finanziaria e l’eccellente servizio alla clientela della catena britannica. Selfridges sarà considerato migliore department store al mondo fino al 2016. “Questo premio riconosce lo status del nostro marchio come un innovatore di successo al dettaglio in tutto il mondo”, ha commentato Paul Kelly, AD del gruppo.

SELFRIDGES TRE VOLTE MIGLIOR DEPARTMENT

Amsterdam avrà un nuovo quartiere. Questa volta, però, non sarà dedicato all’arte impressionista né agli eccessi trasgressivi, ma interamente al denim. Complice la concentrazione di mar-chi di jeans nella capitale olandese (in città, infatti, hanno sede diversi nomi chiave del settore, da G-Star a Tommy Hilfiger), l’associazione House of Denim, che dal 2012 organizza sessioni formative dedicate alla tela blu per eccellenza, in ottobre inaugu-rerà i Denim City Headquarter. Si tratta di un progetto, secondo quanto riportato da Fashionmag.com, realizzato con il sostegno della città di Amsterdam e volto a istituire un vero e proprio distretto dedicato ai fan dei jeans e, soprattutto, ai marchi del settore. Il cuore del sistema, si legge sul sito, sarà l’area dedicata ai workshop, dove il denim già usato sarà messo a disposizione per essere riciclato. È previsto un archivio del denim a una ‘embassy’ per connettere i maggiori player dell’industria.

Barcellona ha portato fortuna a Denim by Première Vision. La fiera dedicata al jeanswear che aveva fatto le valigie per lasciare Parigi e raggiungere la città catalana dopo l’edizione di maggio 2013, ha messo a segno un +45% di visitatori rispetto a quanto registrato in Francia lo scorso anno, con circa 4.500 persone giunte in due giorni. Gli effetti positivi del cambio di location si erano già visti prima dell’inizio del salone, quando si erano presentati espositori in aumento del 5%. La Spagna ha rappresentato il 28% del totale, mentre sono in aumento gli acquirenti tedeschi (+34%), italiani (+32%), del Regno Unito (+5%) e dei Paesi nordici e scandinavi (+8%). Il Nord America ha messo a segno un +33%, con un aumento del 24% per gli Usa.

QUARTIERE DEI JEANS AD AMSTERDAM

DENIM BY PREMIÈRE VISION A +45%

Norbert Dentressangle, uno dei principali operatori euro-pei nel campo del trasporto industriale e della logistica con un fatturato di 4 miliardi di euro, di cui 200 milioni vengono generati dal settore del fashion con oltre 800 milioni di pezzi spediti ogni anno, punta sempre di più all’implementazione del canale dell’e-commerce, attra-verso l’offerta Red Online. Infatti già da alcuni anni ha cominciato a collaborare con realtà internazionali, offren-do servizi logistici e di magazzino a supporto delle attività in quest’ambito dei propri clienti. Un impegno che ha portato Norbert Dentressangle a porsi sul mercato come operatore specializzato, capace di offrire attività dedicate e specifiche per un settore in rapida cre-scita e sempre più esigente.Ad oggi nell’e-commerce vengono gestiti annualmente circa 160 milioni di articoli diretti al consumatore, con un fatturato globale di circa 187 milioni di euro. In quest’otti-ca, nella logistica dell’e-commerce, è stato da poco conclu-so un importante accordo con una delle principali aziende d’abbigliamento globale, il cui nome rimane ancora top secret. Norbert Dentressangle avrà quindi il compito principale di sviluppare la supply chain dedicata all’e-commerce, coor-dinando le operazioni di start-up e della gestione di tutte le attività logistiche (processi di inbound, controllo qualità, picking, imballo, spedizioni e la gestione dei resi…). Da gennaio 2014 sono attivi i processi di inbound, mentre ad aprile ha preso il via l’intero processo: inizialmente sarà dedicato esclusivamente al mercato francese e, successiva-mente, si amplierà all’Italia e alla Spagna. Centro nevralgico della Supply Chain sarà il deposito dedicato di Stradella (PV) che si estende su una superficie di 7mila metri quadri ed è dedicato esclusivamente ad ospitare i capi d’abbigliamento di questo cliente. Grazie a questa nuova collaborazione, Norbert Dentressangle in Italia consolida anche la propria leader-ship nel settore del “fast fashion”, che si basa sulla velocità nella produzione e nella distribuzione e che, pertanto, necessita di un servizio di trasporti e logistica altrettanto veloce ed estremamente efficiente.

E-COMMERCE DI MODA PER NORBERT DENTRESSANGLE

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MONDO

26 giugno 2014 PAMBIANCO MAGAZINE 27

Il Gruppo Children Worldwide Fashion (Cwf) lancia sul mercato “Billybandit”, una nuova linea kidswear (da 2 a 12 anni) realizzata in-house. Dopo il successo di Billieblush, brand lanciato nel 2012 dedicato a bambine da 0 a 12 anni, l’azienda francese specia-lizzata nella moda baby di alta gamma, presenta una linea dedicata ai maschietti che debutterà per la P/E 2015. La distribuzione di Billybandit, che si compo-ne di capi casual dai prezzi accessibili, ma anche da capsule collection più ricercate, avverrà all’estero e in Francia attraverso negozi multibrand, nei corner all’interno dei grandi magazzini e attraverso la rete di punti vendita Atelier de Courcelles. di Cwf.

Sei top designer per Louis Vuitton. Per i suoi 160 anni, la maison francese ha deciso di strafare, aprendo le porte dei suoi atelier nientemeno che a Karl Lagerfeld, Frank Gehry, Cindy Sherman, Rei Kawakubo, Christian Louboutin e Marc Newson. Compito degli stilisti sarà reinterpretare il Monogram, simbolo del marchio creato nel 1896 da Georges Vuitton, figlio del fondatore. I creativi potranno dare nuova forma al motivo dise-gnando una borsa o una valigia. Il risultato sarà una collezione limi-

ted-edition che sarà disponibile in negozi selezionati a insegna Louis Vuitton a partire da metà ottobre.Secondo il vice presidente esecu-tivo Delphine Arnault, lo scopo del progetto è esaltare “l’ico-na più desiderabile al mondo”, come si legge su Wwd. Sempre secondo il magazine, al detta-glio i modelli saranno venduti da 2.000 a 4.000 euro circa. La novità si potrà vedere non solo nelle vetrine, ma anche scorren-do il sito dedicato, sfogliando un libro realizzato ad hoc.

Dimezzati. Questo è ciò che è successo agli utili del Gruppo Mulberry, fermi a 8,6 milioni di pound (10,6 milioni di euro) nell’anno fiscale chiuso al 31 marzo 2014.Un momen-to difficile per il brand, caratterizzato anche dall’abbandono da parte del CEO Bruno Guillon e del direttore creativo Emma Hill.Al momento, l’executive chairman Godfrey David sta ricoprendo la carica di CEO con l’obiettivo di rifocalizzare la strategia. Secondo quanto dichiarato dal manager nei giorni scor-si, e riportato da Wwd, il piano prevede la creazione di “nuovi prodotti che incontrino il gusto dei consumatori per poter tornare a crescere”. La fascia di prodotti che sarà inve-stita dal rinnovamento, individuata con un sondaggio tra i consumatori, è quella con tar-get di prezzo 500-800 pounds. Tra i prodotti che vedranno un ribasso di prezzo ci saranno le borse, oggi vendute tra gli 840 e i 1.340

pound. Per il 2014 il gruppo prevede una situazione ancora difficile visti i risultati dei primi mesi (aprile-inizio giugno), con un calo delle vendite del 9% rispetto allo stesso perio-do dell’anno precedente.

CWF LANCIA BILLYBANDIT, FRATELLO DI BILLIEBLUSH

SEI TOP DESIGNER IN ‘CERCA’ DI LOUIS VUITTON

CROLLANO GLI UTILI DI MULBERRY, -50% NEL 2013

Ralph Lauren avverte: l’apertura dei negozi peserà sul profit margin. Il marchio statunitense ha lanciato un warning, avvisando che la strategia di ampliamento del numero di punti vendita potrebbe erodere i margini operativi nel corso dell’anno fiscale in chiusura a marzo 2015, e che la crescita delle vendite potrebbe essere più lenta. La società prevede di investire tra i 400 e i 500 milioni dollari nel nuovo anno fiscale, con un conseguente calo del margine di profitto operativo tra 0,75 e 1,25 punti percentuali. Ralph Lauren ottiene circa il 54% delle sue vendite attraverso grandi magazzini ma negli ultimi anni ha aperto nuovi negozi per avere più controllo sul proprio business.

RALPH LAUREN, GLI OPENING FRENANO I MARGINI

Hermès rompe il tabù dei saldi in Cina. Per

la prima volta nella terra del Drago, la griffe francese ha

avviato una vendita promozionale presso

l’Hyatt Regency di Hangzhou, città

nella parte orientale del Paese, per

smaltire l’invenduto accumulato nel corso

degli ultimi 2-3 anni, soprattutto abiti e scarpe, offrendo

sconti dal 20% al 50 per cento.

La campagna anti-corruzione avviata

dal governo ha accelerato la tendenza

a preferire brand meno riconoscibili

allo status symbol dei marchi internazionali,

con il conseguente accumulo delle scorte

in eccesso da parte delle boutique più

famose.

PRIMI SALDI DEL LUSSO

ANCHE IN CINA

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DISTRICTSBimbo

Viaggio nei distretti del bimbo. Dalla Puglia, dove si concentra la maggiore quota di produzione italiana, all’area napoletana che cerca segmenti ulteriori alla donna. E poi Arezzo, alle prese con l’upgrade dei marchi propri, fino alla metamorfosi di Carpi. Per tutti, l’obbligo è crescere ed esportare.

Dossier

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DOSSIER

i stima che circa il 65% della produzione ita-liana di abbigliamento per bambini sia made in Puglia, nella provin-cia di Bari (dati di os-servatoriodistretti.org). La semplice esperienza

manuale e artigianale, spesso a conduzio-ne familiare, si è trasformata negli anni in un processo industriale, creando un vero e proprio distretto produttivo fatto di azien-de con linee di produzione a catena che si occupano di tutte le fasi di lavorazione del prodotto. Il distretto ha la mission di far diventare il settore moda della Puglia, prima regione meridionale nel tessile abbi-gliamento sia per numero di imprese attive (circa 7mila) sia in termini occupazionali (quasi 40mila addetti), uno dei principali poli produttivi e distributivi di eccellenza a livello europeo facendo leva sulla sua tradi-zione, sul know-how e sui vantaggi logistici forniti dalla posizione geografica e dalle do-tazioni infrastrutturali.“Questo distretto - dice Mario Totaro, pre-sidente del distretto produttivo pugliese della moda e titolare dell’azienda children-wear Mafrat - è nato ufficialmente 6 anni fa per iniziativa della Regione Puglia. In re-altà, è stato creato con una ventina di anni di ritardo con l’obiettivo di dotare di un’i-dentità precisa questa circoscrizione votata alla moda, formata da 18 zone produttive e da circa 200 aziende di abbigliamento di cui il 10% è rappresentato da realtà che operano nel childrenswear”.

PUGLIA caput bimbiIl 10% delle imprese del tessile-abbigliamento regionale è attivo nel childrenswear. Formalmente, il distretto è nato 6 anni fa, ma da decenni la tradizione artigiana è un punto di forza. Il problema resta quello delle dimensioni aziendali ridotte.

TRA BARI E PUTIGNANO IL 65% DELLA PRODUZIONE ITALIANA

di Rossana Cuoccio

S

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DOSSIER

I più importanti poli produttivi sono la zona del nord barese, denominata Bat (Barletta - Andria - Trani), per la fascia media, cui si aggiunge Bitonto dove sono presenti numerosi laboratori che confezio-nano capi d’abbigliamento per bambini, per lo più di fascia medio-bassa.Il sud barese, centrato sull’asse Putignano-Martina Franca e l’area del leccese sono, invece, noti per gli abiti da cerimonia e per la fascia medio alta del settore bambino in generale. Gran parte della produzione di queste aziende è realizzata in licenza per le più importanti griffe del nord Italia.“Ogni anno, in queste zone in cui ci sono anche tante realtà di piccole dimensio-ni - continua Totaro - viene generato un fatturato tra i 100 e i 150 milioni di euro. Tra i plus del nostro distretto ci sono l’at-titudine all’export, la formazione continua e l’assistenza alle aziende per sviluppare l’innovazione di prodotto, mentre ciò che manca è il rapporto con le istituzioni. Il nostro comprensorio non viene visto come settore innovativo, ma viene considerato come maturo e quindi senza margine di sviluppo. Per questo ci sentiamo un po’ trascurati. Ad esempio non abbiamo spa-zio all’interno dei bandi regionali”.

MADE IN PUTIGNANOTra le aziende pugliesi più importanti del childrenswear c’è Mafrat che ha un giro d’affari intorno ai 28 milioni di euro e che nel 2014 prevede una crescita intorno al 10 per cento. L’azienda, che ha sede a Puti-gnano, oltre ai marchi propri Bebebò e My Collection, produce in licenza l’abbiglia-mento junior per diverse griffe come Fer-ré, Laura Biagiotti e Ferrari. Alla 79esima

edizione di Pitti Bimbo, Mafrat presenta due nuove licenze.Nel distretto industriale di Putignano c’è anche Gimel. L’azienda da quasi qua-rant’anni progetta e realizza collezioni di abbigliamento e accessori per bambino in sinergia con label della moda come Al-viero Martini 1a Classe Junior, Tagliatore Junior, Mimisol, 1a Classe Donna Avven-tura Junior e FeFè (marchio di proprietà). Guidata da Alberto Dalena, l’azienda nel 2013 ha registrato ricavi che sfiorano i 16 milioni di euro e una redditività del 14% mentre per l’anno in corso prevede di realizzare una crescita intorno al 3 per cento.“Nel 2014 - dicono dall’azienda - voglia-mo concentrare le risorse, dal punto di vista stilistico, produttivo e com-merciale, per il consolidamento e l’ulteriore sviluppo del brand FeFè. Oggi le vendite all’estero rappresentano circa l’80% del nostro fatturato, un dato che cresce negli anni e che tenderà ad aumenta-re già dalla prossima stagione per l’im-pegno dichiarato di molti partner interna-zionali per il marchio FeFè”.

In apertura due look MSGM Kids in licenza a Daddato.

Sopra la sfilata Quis Quis, in licenza a Mafrat, e il reparto di produzione di Gimel. Sotto un mood Rubacuori.

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Sempre a Putignano c’è anche Loredana, azienda fondata negli anni 50 da Angela Notarnicola e oggi nelle mani della figlia Loredana, titolare e direttore creativo im-pegnata in prima linea assieme a sua figlia Marina. Le linee prodotte dall’azienda sono Loredana Bimbe, per un target da 1 a 8 anni, Loredana Prima, prima linea da 6 a 16 anni caratterizzata da dettagli moda, Le Bellissime, una collezione per la cerimonia, la casual Kelly Jay e la linea neonato 0-24 mesi Lòlò.Anche la Ivr ha sede a Putignano. L’azien-da, oltre ai marchi di proprietà Cow e Ella.B, produce il childrenswear di Rocco Barocco che però viene distribuito dalla casa madre.

A SUD E A NORD DI BARISempre a sud di Bari, ma sulla costa, c’è Bufi Confezioni, nata nel 1972 a Monopo-li, in un piccolo laboratorio artigianale. Nel corso degli anni l’azienda si è ingrandita ed evoluta accostando alla produzione origi-naria di maglieria per bambini, la realizza-zione di abiti classici e da cerimonia quali abiti per Battesimo, Prima Comunione, Cresima e damigella. Verso il litorale nord di Bari si trova Mar-bel, fondata nel 1990 da Giuseppe Cariel-lo, che ha sede dal 2008 a Molfetta e ha in licenza le linee kids di Daniele Alessan-drini (rinnovata fino al 2020) e Cantarelli, Guru Gang e Aspen Polo Club. L’azienda, che ha un giro d’affari intorno ai 12 mi-lioni di euro, alla 79esima edizione di Pitti Bimbo lancia la prima collezione junior (0-16 anni) a marchio Automobili Lambor-ghini. Marbel, inoltre, è licenziataria anche della linea 0-16 anni “232 Made in Art”, linea che fa capo all’estro dell’artista Pep Marchegiani.Nella zona più settentrionale, a Barletta, c’è Daddato, azienda childrenswear che pro-duce in licenza il bambino di Ducati, Fred Mello e Sweet Years oltre ai marchi propri Shiki e Rubacuori. Durante l’edizione di giugno di Pitti Bimbo, dicono dall’azienda,

verranno presentate le nuove linee di pro-prietà Two Play, dedicata ai maschietti da 2 a 16 anni, e Shop Art, giubbotteria bim-bo e bimba da 4 a 16 anni. Ma la vera novi-tà che Daddato propone a Pitti è l’accordo di licenza per la linea girl, 8-16 anni, di Imperfect che debutterà con la P/E 2015. L’azienda, che ha una quota export intor-no al 13%, ha archiviato il 2013 a quota 25 milioni di euro e prevede di chiudere l’anno in corso a 26 milioni.

Dall’alto alcuni capi Tagliatore Junior e due look Two Play.

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DOSSIER

desso il bimbo arriva anche da Napoli. La zona vesuviana, per tradizione specializ-zata nella moda fem-minile, di recente ha visto più di un’azienda allargare la propria of-

ferta di prodotto nell’area bambino. Negli ultimi due-tre anni, diverse realtà locali, spesso producendo tutto o in parte in casa, hanno avviato un progetto che risponde alle nuove esigenze di mercato e offre nuove opportunità di vendita ai propri distributori che prima si occupavano solo dell’adulto. Se è vero che nella zona non esiste una lunga tradizione del kids, è an-che vero che il territorio può comunque contare su valide competenze nel settore tessile: “Storicamente - spiega il presidente della sezione Sistema Moda dell’Unione degli industriali di Napoli Carlo Palmieri - il bimbo è sempre stato in mano a com-parti specializzati in un prodotto basic. Oggi, invece, le imprese napoletane stanno iniziando a sfruttare anche nel mondo dei più piccoli la qualità, lo stile e la propria capacità di prevedere con velocità le ten-denze”.

LA DONNA COMANDA Rispetto all’intera produzione moda dell’area napoletana, il valore del bimbo occupa per il momento una piccola fetta che, però, sembra destinata ad ingrandirsi. “Sul totale uomo, donna e accessori - ag-giunge Palmieri - la produzione del bam-bino è al di sopra della media nazionale,

Il PICCIRILLO fa modaResta dominante la tradizione nell’abbigliamento donna, ma l’area vesuviana inizia a guadagnare spazio sul segmento junior. Che vale ormai il 20% della produzione.

NAPOLI SCOPRE LA VOCAZIONE PER IL BAMBINO

di Simona Peverelli

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intorno al 20%, una percentuale che po-trebbe aumentare fino al 30% in due anni”. La corsa del bimbo, però, difficilmente po-trà arrivare molto lontano, perché la donna sarà sempre più forte, come spiega il presi-dente, considerato che “la sua combinazio-ne di prezzo e di qualità è molto competi-tiva”. Sulla stessa linea, ma più ottimistica, la previsione di Michele Casillo, titolare di Gruppo Fratelli Casillo insieme con il fra-tello Vincenzo, che immagina per il bimbo napoletano una soglia del 35%-40% in due anni rispetto a tutto il settore moda tessile della zona, perché “con la globalizzazione, la richiesta aumenta”, dice Casillo, anche se è “molto difficile che riesca mai ad ar-rivare al 50%, dato che la sezione adulto/femminile è davvero molto forte”. In ogni caso, a livello aziendale, il valore medio del bambino su tutta la produzio-ne si aggira intorno al 20% circa, secondo quanto risulta all’unione degli industriali di Napoli del Sistema Moda. È il caso di Arav Fashion che è partita con la donna Silvian Heach nel 2002, ma che oggi nel suo portafoglio comprende Aston Martin e Silvian Heach Kids: “Se per noi, che ab-biamo scelto di gestire in casa il business sin dall’inizio, vale il 20% circa - rivela l’amministratore delegato Mena Marano - credo che in media per le altre aziende possa valere il 15-20% complessivo”.

CHI HA ADOTTATO IL BIMBOTra chi ha avviato una strategia-bimbo c’è Antony Morato, il brand specializzato nell’abbigliamento maschile che dal 2012 ha deciso di investire anche sul progetto junior, rivolgendosi alla fascia di età dai 4 ai 16 anni, in particolare a quella inclusa tra gli 8 e i 16 anni. In due anni, il marchio è arrivato in tredici nazioni (Italia, Olan-da, Inghilterra, Portogallo, Grecia, Russia, Belgio, Francia, Spagna, Germania, Libia, Algeria e Arabia Saudita), con un fatturato 2013 in aumento del 25% sull’anno prece-dente a 4,5 milioni di euro, e un obiettivo per il 2015 a 6 milioni. Crescita accelerata anche per Arav Fashion, i cui risultati del primo trimestre 2014 mettono in luce la buona resa dei brand Aston Martin e Sil-

vian Heach Kids che sono cresciuti di oltre il 50% rispettivamente a circa 2 milioni e 229mila euro, e del 2,3% a quasi 8 milio-ni di euro. A confermare l’importanza del bimbo all’interno dell’azienda c’è poi il progetto del lancio, per la P/E 2015, della nuova linea jeanswear To spin, per una fa-scia di età dai 2 ai 16 anni.

CHI BIMBEGGIA DA SEMPRE È di lungo corso, invece, l’esperienza nel settore junior di Harmont & Blaine (Agb Company). Questa sezione, che oggi im-piega 130 dipendenti, nel 2013 ha regi-strato un incremento del 34,76% a 9,21 milioni di euro di volume d’affari, che rap-presenta il 13% circa rispetto al comparto senior (71 milioni nel 2013). La previsione è di chiudere l’anno in corso con 13 milio-ni di euro. Un’altra azienda che si è sempre concentrata sul bimbo è il Gruppo Fratelli Casillo, fondata agli inizi degli anni 80 dai fratelli Michele e Vincenzo. Il gruppo, che comprende i marchi To be too, Gaialuna (che insieme generano più della metà del fatturato), Street Gang, Best Band, Yclu (che uscirà rinnovato la prossima P/E 2015) e Ronnie Kay, ha registrato una cre-scita continua negli ultimi tre anni, con un +7% nel 2013 rispetto al 2012, a 25 milio-

In apertura, due proposte di Harmont & Blaine Junior;

in questa pagina dall’alto, alcuni look di Original Marines e un capo di Gaialuna.

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ni di euro, e con la previsione per il 2014 di restare in linea con i risultati raggiunti. Il prossimo obiettivo, poi, è quelli di puntare soprattutto sui mercati esteri, in partico-lare Russia, Grecia, Arabia Saudita, Usa, Sudamerica e Olanda. Un caso particolare, infine, è quello di Originale Marines, una delle realtà che ha sempre individuato nel bimbo il suo core business. L’abbigliamen-to junior nel 2013 valeva il 70% del fattu-rato rispetto al 69% del 2012, con un siste-ma distributivo che punta sui family store (597 in Italia e 93 all’estero) cioè dedicati a tutta la famiglia, bambino compreso. A queste realtà, per completare il quadro del distretto napoletano, si aggiungono in-fine aziende come Fracomina, che realizza sia donna che bimbo, e altre di piccole-medie dimensioni che producono esclusi-vamente il kids, come Fun&fun, Creazio-ni Eman, specializzato nel beachwear da baby a teeneger, Gruppo Fb (Sarah Chole) e Piccole Follie Group (Artigli Girl, Gas e Byblos Boys&Girls).

PER TUTTI, OBIETTIVO EXPORTNella maggior parte dei casi, queste real-tà registrano una quota ridotta di vendite all’estero, intorno al 25-30 per cento. Così, l’obiettivo per molte di loro è posizionarsi in futuro nei punti vendita più importanti anche oltre confine. Nel mondo non si ar-riva solo attraverso i negozi fisici, ma anche passando dalle vendite online. È il caso di Arav Fashion, che con una quota export del 40% con Aston Martin e del 30% cir-ca con Silvian Heach Kids, adesso punta molto sullo strumento dell’e-commerce, partito lo scorso marzo, per mirare in parti-colare all’area mediorientale (la Russia è in leggero declino) oltre che, da quest’anno, a Regno Unito e Irlanda. Anche il Gruppo Fratelli Casillo si aggira intorno a queste percentuali, con To be too e Gaialuna che fanno ognuno il 30% all’estero e Ronnie Kay il 15. È già sulla buona strada Antony Morato, che ha toccato quota 46% all’e-stero posizionandosi, oltre che in Italia, in Olanda e Russia, i tre Paesi nei quali preve-de di aprire in tutto dieci corner nel 2015.

In questa pagina dall’alto, due look di Silvian Heach Kids, una proposta di Antony Morato Junior e il nuovo stabilimento del Gruppo Fratelli Casillo.

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a Toscana è da sempre terra di tradizione mani-fatturiera artigianale dove convivono sia piccole re-altà sia grandi nomi del-la moda internazionale. Maison come Gucci, Prada e Roberto Cavalli

hanno reso la Toscana un riferimento dell’e-leganza made in Italy. Un primato che viene tenuto alto anche dalle aziende del settore bambino. “L’ultimo report elaborato dal nostro ufficio studi sul commercio estero - ha sottolineato Vasco Galgani, presidente di Unioncamere Toscana - evidenzia un segnale importante, rappresentato dalla ripresa sostenuta delle esportazioni toscane del settore junior ver-so i Paesi dell’area euro in corrispondenza dei primi segnali di uscita dalla recessione del mercato interno europeo”. Proprio l’in-ternazionalizzazione è un tema caldo per le aziende di abbigliamento junior del di-stretto toscano che devono guardare all’e-stero per far quadrare e crescere i propri conti economici. “La crescita in valore degli scambi assume rilievo – continua Galgani - perché tali flussi sono il sintomo di una ripresa dell’attività produttiva che potrebbe trasmettersi all’intero sistema economico, ma anche perché si tratta di mercati più fa-cilmente raggiungibili per il nostro tessuto di piccole imprese”.

LA TRADIZIONE ARETINA In particolare, il distretto dell’abbigliamen-to localizzato nella provincia di Arezzo ha risentito dei problemi che hanno investito la moda a livello nazionale specie nelle pro-

Piccole stelle TOSCANEIl comparto bambino si è sviluppato in scia alle grandi griffe dell’abbigliamento. Finora sbilanciato sul contoterzismo, inizia a consolidarsi e spingere marchi propri.

LA FORZA PRODUTTIVA DEL DISTRETTO DI AREZZO

di Chiara Dainese

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duzioni a più basso valore aggiunto, più facilmente aggredibili dalla concorrenza dei Paesi a minor costo di manodopera. Quest’area è caratterizzata da una preva-lenza di piccole aziende e di laboratori che producono come façonisti e subfornitori di gruppi nazionali ed internazionali, cui si affianca un numero più contenuto di im-prese in espansione orientate su produzio-ni di alto livello con marchio proprio. “La Toscana rispecchia in maniera abbastanza fedele l’andamento economico generale - racconta da Ortignano Raggiolo, paese immerso nel Casentino toscano, Giovan-ni Basagni, presidente di Miniconf – con una sostanziale frenata dei consumi. L’at-teggiamento del consumatore è quello di chi sceglie di comprare meno, ma ‘meglio’. Ossia di comprare qualità in maniera con-veniente”. Il gruppo aretino, cui fanno capo i marchi Sarabanda, Dodipetto e iDo, ha archiviato il 2013 con un calo dei ricavi del 12% scendendo a 66 milioni di euro rispetto ai 75 del 2012. “L’azienda - con-tinua Basagni - ha chiuso le vendite della stagione A/I 2014 con un incremento in termini di sell in rispetto alla prima parte dell’anno, e alla corrispondente stagione precedente. Nonostante ciò, al momento dal mercato non arrivano segnali significa-tivi di ripresa. L’elemento che continua a fare la differenza è il singolo punto vendi-ta, con la capacità di attrarre e di fidelizza-re il cliente con il proprio originale mix di servizio-prodotto”.Sempre ad Arezzo troviamo Monnalisa, azienda fondata nel 1968 da Piero Iacomo-ni e Barbara Bertocci, che oggi è presente in oltre 50 Paesi e per i prossimi anni punta a far diventare sempre più determinante la quota destinata all’export, oggi pari al 26% del fatturato che nel 2013 è stato di 39 milioni di euro in crescita del 3 per cento. “Il settore abbigliamento per bambini in Toscana affonda le radici in una lunga tra-dizione di produttori di abbigliamento e accessori di qualità - sottolinea Christian Simoni, AD di Monnalisa - ma può ancora contare su un seppur assottigliato sistema regionale di fornitori altamente qualificati e con capacità e competenze difficilmen-te replicabili”. In prospettiva, “la ridotta frammentazione del settore, combinata

con la maggiore apertura e ricettività di alcuni mercati esteri – continua l’AD di Monnalisa - aprirà alle aziende toscane, anche con l’appoggio del-le strutture consortili e associative, nuove opportunità. Ma il fattore cruciale sarà la capacità di rinnovamento delle aziende manifatturiere locali rimaste”.Crescono invece le nuove realtà, come ad esempio il marchio La Pimpinella, al suo esordio a Pitti Bimbo. Nato Camucia di Cortona, in provincia di Arezzo, il brand produce abbigliamento ecocompatibile per bambine da zero ai sei anni. “L’etica dei prodotti ecosostenibili è la chiave di ogni nostra ricerca sui tessuti e sui mate-riali - dicono dall’azienda - tutti completa-mente colorati e filati a partire da materie prime naturali, in cotone o bamboo biolo-gici al 100%, secondo un’ottica green per cui il rispetto nei confronti del pianeta va di pari passo con l’attenzione nei confronti della pelle dei bimbi”.

DOVE SI FANNO LE SCARPEParlare di bimbo significa anche parlare di calzature junior. Il distretto delle scarpe è prevalentemente composto da piccole e piccolissime imprese, molte delle quali a conduzione familiare e artigianali. Gli aspetti finanziari continuano ad essere un elemento penalizzante, seppure siano apprezzabili tentativi di razionalizzazione nel corso degli ultimi due esercizi.

Nella pagina accanto, collezione Sarabanda P/E 2014.

In questa pagina dall’alto, un outfit Monnalisa Fun P/E 2015 e un’immagine della vetrina dello store iDO presso il centro commerciale i Gigli di Campi Bisenzio (Firenze).

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Nel cuore della Toscana a Monsummano Terme, Balducci che con mille punti ven-dita sparsi in tutta Italia, 4 outlet store a gestione diretta, 300mila paia di scarpe prodotte all’anno, oggi è una solida realtà che rappresenta il meglio della produzio-ne manifatturiera nel settore calzaturiero per l’infanzia. “Il prossimo anno l’azienda conta di mantenere la sua posizione di lea-dership in Italia – ha sottolineato Riccardo Nucci dell’ufficio commerciale di Balduc-ci - e senz’altro anche il comparto este-ro della nostra attività vedrà una crescita significativa, a testimonianza della nostra capacità di adattarci alle nuove dinamiche degli ultimi anni”. “Le aziende operanti nel settore bimbo, inoltre, avranno il vantaggio di poter contare su un mercato stabile, a condizione di continuare a lavorare bene come hanno fatto negli ultimi anni”. In provincia di Lucca si producono i marchi Lelli Kelly e Bull Boys, che fanno capo alla Stefcom di Attilio Attilieni, che ha archiviato il 2012 con un fatturato di 34 milioni di euro. Più giovane è invece la Frog International, azienda attiva nel settore dal 2002. Dalla sede di Viareggio vengono commercializzati i marchi Lulù, Blaike, Holalà e “Replay and Sons footwe-ar. L’esperienza dell’azienda, che nel 2013 ha fatturato 9,8 milioni di euro in cresci-ta del 7%, e la qualità dei prodotti hanno portato ad una rapida espansione della rete distributiva che vede commercializzati i propri articoli in oltre 900 punti vendita specializzati nei migliori centri Italiani. “In generale sul mercato italiano stiamo man-tenendo le posizioni e pensiamo di chiu-dere il 2014 in linea con lo scorso esercizio – ha sottolineato Valter Cappelli, uno dei fondatori e AD dell’azienda – mentre la per quanto riguarda la Toscana prevedia-mo una crescita del 5 per cento”. Vicino di casa, ma non troppo, a Ellera di Corciano (PG), troviamo uno stabilimen-to della Imac, uno dei best performer del-la classifica sui fatturati di Pambianco del 2013, con un fatturato di 115 milioni di euro in crescita dell’8,5 per cento. L’azien-da, che fa capo a Renato Mazzocconi, è attiva con i marchi Primigi e Imac, e ha una totalizzato una quota export pari al 51 per cento.

Dall’alto in senso orario, La Pimpinella P/E2014, due modelli di calzature Balducci Girl e Boy P/E 2015 e un’immagine di Viaelisa A/I 2014-15.

Anche il Veneto ha il suo nucleo produttivo childrenswear, sorto intorno al ‘motore’ di Benetton. Tra le aziende più importanti c’è Altana, nata da un sogno di Marina Salamon (che proprio con Luciano Benetton fondò negli anni 80 un’azienda di camicie di seta), la quale decise di specializzarsi in vestiti per bambini. Oggi l’azienda di Padernello di Paese (Tv), che ha archiviato il 2013 a 86 milioni di fatturato (60% in Italia), ha le licenze di Pinko Up, Jeckerson, Moschino Baby Kid Teen, Manila Grace, Dondup, Bark, Imperial, Please e Moon Boot. Inoltre, Gucci ed Herno distribuiscono linee baby e junior prodotte da Altana. Poco distante, ad Asolo (Tv), nel 1980 è stata creata Il Gufo, piccola realtà artigiana divenuta oggi un’azienda internazionale da 25 milioni di euro guidata da Alessandra e Guido Chiavelli, figli della fondatrice Giovanna Miletti. Il Gufo produce abbigliamento di lusso per bambini fino a 14 anni. Distribuisce in oltre 30 Paesi con negozi monomarca e multibrand.

QUANDO IL PUTÌN XE VENETO

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DOSSIER

n principio c’era la maglie-ria. Fino agli anni Ottanta Carpi era considerata la capitale del knitwear, delle attività terziste per conto delle griffe e fucina delle evoluzioni. Lì nacque il pronto moda, ovvero quel-

lo che, poco più di un decennio dopo, ven-ne battezzato fast fashion e prese la duplice direzione della Spagna e della Svezia. Col tempo la moda ha subito radicali trasforma-zioni, il tessuto industriale carpigiano è stato falciato dalla concorrenza a basso costo cine-se, e le aziende del distretto si sono trovate dinnanzi l’annosa questione che ha coinvol-to tutta la filiera del tessile-abbigliamento italiano: alzare il livello, andare a intercettare fasce di prezzo-qualità superiori e diversifi-care la produzione oppure stare a guardare. La velocità e flessibilità che hanno sempre contraddistinto il distretto l’hanno salvato. Nonostante siano ancora evidenti le difficol-tà, con un fatturato del tessile-moda che nel 2012 si è attestato a 939 milioni di euro (ne-gli anni duemila superava il miliardo), per Carpi uno dei percorsi di rinnovamento è stato il progressivo incremento dei prodotti della linea uomo e soprattutto del bambino. Parole d’ordine: specializzazione e segmento alto del mercato.

LOTTA A DUESono due i grandi gruppi che si contendo-no il childrenswear a Carpi: Spazio Sei e Keyart. Nato nei primi anni Novanta dall’i-niziativa di Franco Ferrari e Manuela Lugli,

A CARPI il futuro è ‘mini’Era il distretto delle lavorazioni conto terzi. Poi sono arrivati i brand di moda. E con il nuovo millennio il childrenswear. Il bimbo sarà il business di domani.

METAMORFOSI DEL DISTRETTO DELLA MAGLIERIA

di Milena Bello

I

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DOSSIER

con i suoi 35 milioni di euro di ricavi di cui il 70% legati all’export, Spazio Sei è uno dei dieci gruppi italiani di childrenswear per giro d’affari. Quattro le licenze in at-tivo. La prima, quella storica, è stata siglata a metà anni Novanta con Blumarine con cui condivide l’appartenenza al distretto di Carpi. Poi è stata la volta di Iceberg, il marchio della romagnola Gilmar. Quindi, Marni che ha debuttato con la stagione A/I 2012-13 mentre dall’autunno 2013-2014 è stata lanciata la collezione Frankie Mo-rello Toys. Due i marchi di proprietà del gruppo, Parrot Italy e Ki6? Pretty. Sul fron-te distributivo la strada scelta dal gruppo è stata quella della formula del “multibrand aziendale” che si accompagna alla tradizio-nale formula del negozio specializzato in abbigliamento bambino. Il primo Kidspa-ce ha aperto i battenti a Londra ben sei anni fa in Sloane Street. Da allora sono stati inaugurati altri 15 store tra negozi diretti e in franchising tra Italia ed estero, di cui l’ultimo a marzo a Jeddah in Arabia Saudita. Keyart, l’altro gruppo del childrenswear made in Carpi, compie quest’anno dieci anni, ma la storia dell’azienda affonda le radici quarant’anni fa quando Mauro Ro-mitti e la moglie, Isa Goldoni, fondarono la Gold Par, unità produttiva che diede vita al business attuale con l’ingresso in azien-da dei figli Gianni e Nicola. Il turnover di 10 milioni (il dato si riferisce al 2013 e per il 2014 è previsto un aumento del 5%) è generato dai sei marchi che fanno capo a Keyart: Muffin & Co., Illudia e Pa-esaggino sono gli house brand, mentre La Martina Junior, Denny Rose Young Girl e Kid’s Company rientrano nel bouquet delle licenze. La distribuzione avviene per il 50% all’estero, in particolare in Russia, Medio Oriente, Inghilterra, Spagna, Ger-mania, Paesi Bassi e Portogallo.

LUNGO LA VIA EMILIAEstendendo lo sguardo alle limitrofe pro-vince dell’Emilia-Romagna, il childrenswe-ar trova casa in altri due gruppi. Groupe Zannier è una multinazionale france-se della moda a taglie mini da oltre 750 milioni di euro di turnover che ha scelto Modena per la sua filiale italiana. Zannier Italia muove un giro d’affari di circa 90

milioni con i suoi 12 brand childrenswear cui si aggiungono cinque linee adulto. Nel segmento bimbo sono 8 i marchi propri (Absorba, Catimini, Chipie, Ikks, Maison Jean Bourget, Lili Gaufrette, 3 Pommes e Z Generation) mentre le licenze attive in Italia sono Kenzo Kids, Levi’s, Junior Gaul-tier e Paul Smith Junior. Bologna poi ospita il gruppo Grant, circa 25 milioni di euro di ricavi nel 2012 realizzati attraverso i suoi marchi (tra cui Miss Grant e Microbe). PAROLA D’ORDINE: DIVERSIFICAZIONEChe il bambino sia un business dalle po-tenzialità ancora inespresse lo conferma anche la scelta di alcuni grandi gruppi della moda per “grandi” che hanno scelto di am-pliare la propria offerta con una linea bam-bino gestita direttamente dalla casa madre. Liu Jo è il caso più evidente per il forte legame del gruppo con il territorio e per le dimensioni ormai raggiunte dalla realtà carpigiana da 273 milioni di euro di ricavi 2012. Nata nel 2003, la collezione per i piccoli è stata affidata in licenza al grup-po veneto Altana finché, poco più di tre anni fa, è tornata a far capo all’azienda di Marco e Vannis Marchi. L’azienda non ha voluto diffondere dati precisi sull’inciden-za della linea bimba che comunque segue una distribuzione attraverso canali specia-lizzati nel childrenswear, cui si aggiungono gli store del marchio e due punti vendita dedicati: uno a Roma e uno all’interno del negozio Sorelle Ramona di Alte di Mon-tecchio Maggiore nel vicentino.

Nella pagina accanto, Liu Jo Junior P/E 2015.

Sopra, Miss Blumarine PE 2015 e sotto Junior Gaultier e Catimini A/I 2014.

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PREVIEW PITTI BIMBO

Piccole rockstarCRESCONO Il baby è chic, il teen è rock. Se con i più piccini mamma e papà si possono sbizzarrire a scegliere proposte sofisticate ed eleganti, da ladies & gentlemen in miniatura, una volta grandicelli l’attitudine vincente è street e urbana, come mostra l’anteprima delle collezioni kidswear per la P/E 2015.

Fracomina MiniBillybandit

di Valeria Garavaglia

Twin-Set Simona Barbieri

Guess Kids

PREVIEW PITTI BIMBO

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PREVIEW PITTI BIMBO

Piccole rockstarCRESCONO

Billybandit Miss Blumarine Stone Island Junior

Timberland

Parrot Italy

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PREVIEW PITTI BIMBO

Manca solo il farfallino a questo gentleman in miniatura che, forse più per scelta di mamma e papà che propria, porta camicie con dettagli ricercati, giacche, bermuda e

perfino bretelle abbinate. Un dandy in erba.

Alviero Martini 1A Classe Junior

Boss di Hugo Boss

Daniele Alessandrini Kids

Frau Junior

Harmont & Blaine Junior

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PREVIEW PITTI BIMBO

Bianco candido, romantici toni pastello e allure zuccherosa. Sia per abitini a pois, con volant e ruches, scarpine e sandaletti da squaw, che per giubbini tecnici

anti-pioggia. Una Cappuccetto in blu&rosa.

Silvian Heach Kids

Gusella

Add Junior

Naturino Girl

Liu Jo Baby

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PREVIEW PITTI BIMBO

È pronto per saltare in sella allo skateboard e sfrecciare sull’asfalto rovente l’american boy dallo stile metropolitano. Sneakers, polo e capispalla hanno applicazioni e colori a

stelle e strisce. Yankee chic.

Diesel Kids

C.P. Company Undersixteen

Primigi

Blauer Junior

Herno Kids48 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

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PREVIEW PITTI BIMBO

Camouflage con farfalle, salopette in denim ‘fiorita’, stelline sulla maglia e sneakers con volti femminili. Ben lontana

dalle provocazioni dell’odierna Miley Cyrus, ricorda Hannah Montana. Una pop-star dal cuore tenero.

So Twee by Miss Grant

Brest

Zecchino d’Oro

Gaudì Teen

Milly Minis

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52 Il mondo vira verso il super lusso

58 Design, Mosca chiama

63 Tappeti d'autore

72 Scenari dell'immaginazione

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desigNUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELLA CASA E DEL DESIGN

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SCENARI

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Il mercato dell’arredamento super lusso è il più perfor-mante in tutto il mondo, non risente della crisi, anzi, si distingue proprio perché, anche in periodi di difficoltà economiche e politiche, continua a crescere. Si rivolge a un target dalle ampie disponibilità di budget che de-sidera ‘mostrare’ i propri status symbol. E’ un mercato

che punta sull’esclusività del prodotto, ma soprattutto del servizio, anche post-vendita. Brand, estetica, qualità, uni-cità, design, servizio: questi sono gli elementi distintivi. La priorità di un elemento sull’altro varia, poi, in base all’area geografica.

UN CONCETTO INTERCULTURALEBuyer, retailer, interior designer, architetti, tutti concordano nel ritenere che il concetto di super lusso abbia diverse sfumature a seconda della cultura e delle tradizioni di un Paese. Per alcuni, il lusso è un pezzo moderno firmato da un grande architetto, per altri è un arredo total look barocco in cui spiccano materiali preziosi e ricercati. In ogni caso, è molto apprezzato worldwide e destinato a crescere. “In Italia e in Europa prevale l’estetica della discrezione - spiega l’architetto Stefano Giussani dello Studio Lissoni Associati - fatta di forme pulite abbinate a materiali pregia-ti. Nei Paesi Arabi la percezione è più legata al mostrare, all’opulenza, alla scelta di materiali ricchi come l’ottone, i vetri particolari, la pelle. Si ricerca la preziosità per l’occhio. Lo stesso vale per la Russia che rappresenta un ‘gate del

di Paola Cassola

IL MONDO VIRA

VERSO IL

SUPER LUSSO

Non dà segni di cedimento anche in tempi di crisi. Cresce in tutti i mercati, seppur in forme diverse, e si adatta ad ogni stile,

dal minimal al barocco. Il design ultra esclusivo è il segmento del futuro.

Studio Upa, Hall del Ladies Club di Abu Dhabi

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gusto’, ossia, se è vero che sta iniziando a virare verso uno stile un po’ più minimal, i suoi confini, muovendosi verso Oriente, segnano comunque un punto di passag-gio dal gusto occidentale ‘essenziale’ a quello orientale ‘opulento’”.In Cina la forma può essere semplice, pulita e simbolica, ma è il materiale che la riveste a essere appariscente (pelli, sete, legni particolarmente lavorati). Shi Ping di Da Vinci - Shanghai, lo showroom più importante in Cina, parla dell’importanza di ‘mostrare’ attraverso l’acquisto di pezzi glamour e preziosi.Il gusto dei clienti più ‘internazionali’, che viaggiano di più, sta virando verso quello occidentale portando i mercati a una convergenza, “Russia e Medio Orien-te - spiega l’architetto Paolo Lettieri dello Studio Upa - da sempre associati all’opulenza, si stanno raffinando, seppur con tempistiche lente”. La modernizzazione del gusto nell’arredo segue tempi diversi rispetto alla moda, ed è più difficile integrare un prodotto moderno in un contesto barocco.“La crescita di consumatori facoltosi nelle aree di Middle East, Eurasia, Russia, Cina, India, Sud America e Stati Uniti - aggiunge l’architetto Massimo Iosa Ghini - deter-mina un rinnovamento miscellaneo del gusto, legato al desiderio di rappresentanza, ma soprattutto alla cresci-ta culturale di questo tipo di personalità. La tendenza futura del design super lusso sarà verso il caldo, la me-moria, il super design del decoro nelle aree emergenti e verso un tema di povero e consumato industriale, nelle aree mature, come l’Europa”.

COME E CON CHI CRESCE IL SEGMENTO Che il segmento sia destinato a crescere, dunque, è prospettiva condivisa. Ma dove e come? Ne ha un’idea l’architetto Giussani per il quale “crescerà soprattutto in Estremo Oriente dove è arrivato ora il boom che c’è sta-to da noi 20 anni fa: il bisogno di mostrare status symbol.

Dall’alto, proposta Visionnaire per sala da pranzo e Giorgetti Atelier di San Pietroburgo.

Sopra da sinistra: Massimo Iosa Ghini, Doriana Fuksas, Paolo Lettieri e Stefano Giussani.

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Bisogna, però, conoscerne le lievi differenze. Così, se in Estremo Oriente il marchio è secondario ed è priori-tario il design, seguito dalla qualità dei materiali, in Cina è il contrario, con il marchio al top. Secondo Doriana Fuksas, nell’altissimo di gamma il prezzo si colloca in ultima posizione dopo il design, l’immagine, la qualità, il marchio e il servizio. “In Italia – spiega Giussani - si predilige la qualità seguita dal design, mentre negli Stati Uniti, dove faticano a comprendere come un oggetto di design possa raggiungere prezzi elevati, la scelta sotto-stà al prezzo abbinato al design”.

VALORE MADE IN ITALYUn valore sembra riconciliare i gusti di tutti i mercati, è il‘made in Italy’. “È molto importante, in tutto il mondo – commenta la Fuksas - perché quando se ne parla si pensa alla grande tradizione creativa italiana, alla cura per i dettagli, alla qualità dei materiali, alla raffinatezza della lavorazione”. Il made in Italy funziona con tutti gli stili, proprio come il super lusso può incarnarsi nell’es-senziale e nel barocco. “Non si può essere assolutisti - conclude - c’è sempre posto per tutto. Dopo anni di minimalismo si è passati a una fase più opulenta. Cre-do che ci siano fasi che si alternano, ma che posso-no anche coesistere”. “Il modo di pensare del made in Italy – sintetizza Iosa Ghini - si specchia con esattezza in questo mercato High Luxury”.

Lo stile venduto tempo fa in Italia ed Europa ora viene venduto là”.Il potenziale di crescita sembra essere cospicuo perché il fenomeno, in queste dimensioni globali, ha avuto un reale start solo negli ultimi tre anni, quindi ha margini di sviluppo ancora da sfruttare.A rappresentare questo segmento all’estero ci sono marchi quali Giorgetti, B&B Italia, Poltrona Frau, Cas-sina, Visionnaire, Promemoria. Un plus di valore viene riconosciuto ai marchi legati al mondo della moda che firmano anche arredo, come Fendi Casa, Roberto Ca-valli Home, Armani Casa, Versace Home, Billionaire e Ferrari Home, soprattutto in Cina dove i clienti subisco-no il fascino delle griffe, attribuendogli qualità e lusso.

I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO Il successo dei brand sui diversi mercati dipende dall’e-quilibrio tra alcuni valori irrinunciabili: marchio, design, qualità, servizio, immagine, prezzo. Con un sapiente dosaggio di questi ingredienti, i prodotti di super lus-so possono conseguire ottimi risultati in tutti i mercati.

USA CONTROCORRENTEUn discorso a sé vale per il mercato americano che si distingue dal resto del mondo per la ridotta conoscenza del settore, dei suoi prodotti e dei suoi marchi più rappresentativi. Negli Stati Uniti, il super lusso è un mercato di nicchia, data la particolare attenzione prestata dai consumatori del Paese verso il prezzo e la ricerca dell’affare. I clienti a stelle e strisce sono, infatti, ‘price conscious’ e perennemente ‘looking for deals’, secondo importanti retailer come Steve Brister di ‘Nella Vetrina’ a New York e Reed McMillan manager della fiera internazionale newyorkese Icff (International Contemporary Furniture Fair). L’acquisto viene quindi guidato dal retailer che spinge il design italiano, ma solo se offre un buon compromesso tra qualità e prezzo, come Giorgetti e B&B Italia. Il ‘total look’ griffato negli Usa non funziona, si preferisce l’acquisto del prodotto singolo da integrare in arredamenti all’insegna del ‘mix&match’. Diversamente, i clienti stranieri che vivono a New York preferiscono arredare interi ambienti con la stessa luxury collection.Un altro tratto distintivo del gusto americano è la richiesta in primis della funzionalità del prodotto ritenuta più importante della firma del designer che l’ha progettato.

Store B&B Italia di Kaohsiung e showroom Da Vinci di Shanghai.

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DESIGN

MOSCA

CHIAMA

Che il design italiano piacesse molto all’ex Unio-ne Sovietica è evidente dall’importanza delle esportazioni di arredo italiano nel Paese. Nel 2013, infatti, secondo i dati di Ita-Ice (Agen-zia per la promozione all’estero e l’internazio-nalizzazione delle imprese italiane), l’Italia ha

esportato in Russia arredi e materiali riconducibili alla filiera abitare per 589 milioni di euro. Nonostante il calo dell’ex-port (-9,8%), a fronte di una contrazione generale dei valori, l’Italia ha mantenuto comunque le proprie posizioni confer-mandosi come secondo fornitore di mobili e articoli per l’il-luminazione, dopo la Cina, con una quota del 9,9%, mentre per i materiali ceramici si attesta al quarto posto. Ora si sta delineando un ampliamento della richiesta di made in Italy nell’architettura. Il savoir-faire progettuale de-gli architetti italiani sta affascinando i russi a tal punto da affidare a loro l’ideazione di costruzioni rappresentative nel Paese, al fine di modernizzare lo skyline in un’ottica avan-guardista e occidentale. Che Gum di Bosco di Ciliegi, il più caratteristico centro commerciale moscovita, sia stato ristrutturato dall’architet-

Dall’alto, rendering del progetto Living Art; centro com-merciale Gum di Mosca; rendering di interno ed esterno del Moscow Polytechnic Museum and Educational Centre.

TESTIMONIANZE

Dopo aver sedotto il Paese con il suo arredo di qualità, il made in Italy passa il testimone agli architetti, chiamati a

immaginare palazzi avanguardisti dal gusto occidentale.

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to italiano Michele De Lucchi la dice lunga sulla repu-tazione dei professionisti del design del nostro Paese e sul plus artistico che offrono. Da allora è stata un’escalation di interventi firmati dal tricolore, ad ampio spettro. Dalla periferia al centro, il tocco del ‘made in’ punta a rivalutare e impreziosire il territorio, arrichendolo di cultura del progetto e coinvol-gendo pezzi grossi dell’edilizia locale.Alexey Dobashin, CEO di Krost, una delle maggiori so-cietà russe di costruzioni, ha voluto al suo fianco l’ar-chitetto milanese Dante Oscar Benini, allievo di Scarpa e Niemeyer, per il progetto ‘Living Art’, che trasformerà un parco residenziale di grattacieli in costruzione alla periferia di Mosca in un luogo perfetto per vivere, la-vorare e interagire. Il progetto italiano ha sbaragliato tutti i concorrenti, tra i quali lo studio inglese Hopkins e l’olandese Mecanoo. Il complesso residenziale, com-posto da 4 grattacieli di 45 piani alti 160 metri e uno da 33 piani alto 110 metri, distribuiti in un comprenso-rio di dieci ettari, sono affrescati da un altro italiano, il pittore milanese Mario Arlati. Nasce così ‘l’opera d’arte abitabile più grande del mondo’, come la definisce Do-bashin, che verrà terminata nel 2016.L’area dell’ex aeroporto di Mosca, invece, vedrà sor-gere un meraviglioso parco che porterà la firma dello studio italiano Land Milano, vincitore del concorso in-ternazionale Khodynka Park - Moscow. L’intervento di riqualificazione sarà gestito dal team guidato da Andre-as Kipar con i progettisti Mario Cucinella, Leftloft e l’arti-sta Thomas Schönauer. Come spiega Nikolay Sobolev, direttore esecutivo del concorso e Consigliere del Pre-sidente della Inteco, “la giuria era interessata all’acces-sibilità del parco, alla sua convenienza per i residenti, all’elaborazione della pianificazione dei trasporti e alla concezione del parco come spazio vivibile sia in estate che d’inverno. Inoltre, era importante la luminosità delle soluzoni visive ed il loro modo di riflettere il concept di progetto. I colleghi italiani hanno pensato alla prio-rità della costruzione del parco, che dovrebbe essere impiantato vicino alla nuova stazione della metropolita-na”. “Lo studio Land propone di riempire il parco con elementi architettonico-artistici in analogia con il Cen-tro Nazionale per le Arti Contemporanee, Ncca, che si trova nelle vicinanze. Secondo gli architetti, i residenti del quartiere potranno piantare qui i loro alberi e que-sto lavoro sarà fatto con il cuore, presentandosi come una soluzione vincente”, ha riferito Sergei Kuznetsov, fondatore del moscovita Studio Speech, sul portale del Governo di Mosca. La morfologia e l’andamento dei percorsi dell’intero parco sono progettati secondo un disegno dalle linee fluide, in cui le diverse attività ed at-

trezzature sono inserite nel loro peculiare contesto. La struttura del parco, in particolare, è ispirata alle “trame delle nervature delle foglie, geometrie frattali, e ricchi elementi decorativi dalla tradizione moscovita”, spiega-no i progettisti.Il progetto del parco di Khodynka ristabilisce le con-nessioni con gli edifici residenziali del contesto urbano, divenendo il centro naturale di un rinnovato quartiere, verso il quale si articolano i tracciati minori, in un siste-ma d’interazione tra la natura e la città.Tra i progetti fiore all’occhiello del design italiano in Rus-sia rientra quello del Moscow Polytechnic Museum and Educational Centre, frutto delle menti delle archistar Massimiliano e Doriana Fuksas e di Studio Speech, con realizzazione prevista entro il 2017. “E’ uno dei mei progetti preferiti - commenta Massimi-liano Fuksas - ed è una vittoria italiana, il museo sarà una pietra miliare e rifletterà l’immagine di una nuova generazione”.

Il nuovo parco sull’area dell’ex aeroporto centrale di Mosca.

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TAPPETI D’AUTORE

C’è voluta una storica azienda come Sahrai, attiva fin dal 1830, per far rivivere lo spirito di Gianfran-co Ferrè che, dopo la mostra dedicata alle sue celebri camicie bianche dal Museo del Tessuto di Prato, torna a dialogare con i suoi fan. Con una collezione di tappeti in lana e seta, annodati rigo-

rosamente a mano, che rileggono il suo inconfondibile stile e i temi forti dei suoi tessuti stampati: geometrie dinamiche, intri-cate composizioni di gusto celtico e medio-orientale, mix di let-tere, motivi animalier. Anche la voce di Alexander McQueen, grazie all’estro di Sarah Burton che ne ha raccolto l’eredità creativa, risuona in una linea di arazzi prodotti da The Rug Company e ispirati al suo immaginario estetico di impronta naturofila e dark. Bastano questi due esempi per conferma-re come oggigiorno le aziende specializzate nella produzione di tappeti di pregio, attingano sempre più spesso ai linguaggi della moda. Per infondere il giusto tocco di contemporaneità ai loro manufatti che cercano nuovi e convincenti equilibri tra tradizione e innovazione, artigianalità e tecnologia. Fondamen-tale si rivela anche l’apporto dei più immaginifici guru del living. Come ha dimostrato, durante la trascorsa edizione del Salone del Mobile, l’esposizione presentata dal marchio Nodus che, nella sua ultima collezione, si è avvalso della sbrigliata fantasia di designer come Jaime Hayon, Sam Baron, Formafanta-sma e Studio Job.

Fantasia geometrica e trompe-l’oeuil per Mini Infini custom di CC Tapis. Parte della collezione Contemporary, il tappeto, fir-mato dal designer Daniele Lora, è annodato a mano e realizzato in lana e seta. A destra, una creazione di Studio Job per Nodus e una proposta di Sahrai.

Grafismi mistico-astratti, cieli nuvolosi, patchwork vintage, drammatiche composizioni floreali e caleidoscopiche figure mitologiche. Così i tessuti d'arredo instaurano proficue

sinergie col mondo fashion.

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GAN BY GANDIA BLASCOContinua la collaborazione tra il brand iberico e Patricia Urquiola. Dopo le collezioni Canevas Spaces, Sail Spaces, Touareg e Mangas Spaces, l’eclettica e prolifica designer di Oviedo ha firmato il sistema Bandas, che a un corpus di tappeti multi materici dalla texture geometrica integra una serie di pezzi modulari e intercambiabili: cuscini, pouf e piccoli contenitori. Da comporre in grande libertà.

THE RUG COMPANYEvoca gli antichi simboli araldici l’arazzo della linea Folklore che Sarah Burton, direttore creativo del brand Alexander McQueen, ha realizzato per The Rug Company. Per l’azienda inglese, che in passato, ha collaborato con Paul Smith, Diane von Furstemberg e Vivienne Westwood, la stilista ha disegnato una caleidoscopica composizione dai colori drammatici che mixa motivi floreali, flash animalier e righe Op.

JAN KATHPer la sua nuova collezione Wolking heiter bis, il designer tedesco ha preso spunto dalle opere dei pittori olandesi di scuola barocca del XVI e del XVII secolo. In particolare, sono i cieli rappresentati negli affreschi di alcune chiese dell’epoca ad aver affascinato Kath, che ne ha fatto il leitmotiv di una serie di tappeti annodati a mano, in lana tibetana e seta cinese, con suggestivi motivi di nuvole.

SARTORILa passione per il vintage ha contagiato anche il marchio Sartori che a questo stile ha dedicato la sua ultima collezione caratterizzata da tappeti vecchi e antichi che, dopo essere stati scoloriti, ridipinti con colori vegetali, ricuciti e ricomposti manualmente, hanno dato vita a suggestivi patchwork dall’immagine contemporanea. Alcuni articoli di questa linea sono pezzi unici dipinti a mano.

NANIMARQUINASi chiama Rabari la collezione di tappeti in lana neozeolandese disegnati da Doshi Levien che il marchio Nanimarquina ha presentato durante l’ultima edizione del Salone del Mobile. Annodati manualmente in India secondo l’antica tecnica Sumak, prendono nome da una comunità nomade della regione Kutch. Si distinguono per una ritmica successione di grafismi e simboli astratti dall’appeal vagamente mistico.

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Cattelan Italia, l’azienda veneta attiva nella produzione e distribuzione di complementi d’arredo, ha inaugurato un monomarca a Manila

e si appresta, a settembre, a mettere radici in Costa d’Avorio con un nuovo monobrand. La strategia di sviluppo è portare avanti la crescita internazionale puntando su forza produttiva e qualità del prodotto.Archiviato il 2013 in positivo, anche il 2014 sta registrando un buon andamento. Confrontando il mese di maggio 2014 con quello del 2013 la crescita risultante è a doppia cifra. Tra i mercati nei quali il brand ha più successo ci sono Germania (+ 55%), Spagna (+26%), Belgio (+20%), Russia (+14%) e Stati Uniti (+18%).“Dopo un Salone del Mobile entusiasmante per presenze e consensi – ha commentato Giorgio Cattelan, presidente e AD di Cattelan Italia – adesso siamo certi di aver creato un brand vincente”.

IN SCENA A VENEZIA LA 14O MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA

Sarà aperta al pubblico fino al 23 novembre 2014, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale, la 14° Mostra In-

ternazionale di Architettura dal titolo Fundamentals, diretta da Rem Koolhaas e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. “Fundamentals – ha dichia-rato Koolhaas – sarà una Biennale sull’architettura, non sugli architetti. Si concentrerà sulla storia, sugli inevitabili elementi di tutta l’architettura utilizzati da ogni architetto, in ogni tempo e in ogni luogo (la porta, il pavimento, il soffitto) e sull’evoluzione delle architetture nazionali negli ultimi 100 anni. In tre manifestazioni complementari, che si svolge-ranno al Padiglione Centrale, all’Arsenale e nei Padiglioni Nazionali, questa retrospettiva darà luogo a una rinnovata comprensione della ricchezza del repertorio di fondamenti dell’architettura, che attualmente sembra essere esaurito.”La Mostra è affiancata da 65 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia.

Ha aperto i battenti l’11 giugno il nuovo spazio monomarca Schiffini a Bonn. Uno step importante

soprattutto per la rilevanza geografica della posizione che abbraccia due delle più importanti province della Germania, Bonn e Colonia collettori di professionalità legati all’architettura e al design.Collocato al 5 di Konrad-Zuse-Platz, zona trendy e culturalmente vivace della città, lo Schiffini Space Bonn-Koln, dal design essenziale, ospita 6 modelli di cucine: Cinqueterre in finitura di titanio, Pantry System con laccatura titanio, Pampa in rovere scuro termotrattato, Mesa con laccatura bianco opaco, One 12 in laminato HPL nero e noce canaletto e One Handle con laccatura avorio chiaro lucido.“Schiffini diffonde il made in Italy nel mondo – ha commentato Enrico Schiffini – grazie anche a collaborazioni con architetti e designer di fama internazionale come Vico Magistretti e Alfredo Haeberli”.

L'ARREDO ITALIANO IN CINA PASSA DAL "RINASCIMENTO URBANO" DI PECHINO

Al 3° Forum del LegnoArredo al MiCo, Centro Congressi di Milano il focus è stato sulle opportunità per le aziende italiane del settore nel mercato cinese. Relatore di eccezione l’architetto Wu Chen, tra i più importanti urbanisti cinesi. “Pechino sta attraversando un periodo di ‘Rinascimento urbano’ - spiega Chen - la ri-progettazione della città anticipa una logica che sarà applicata all’intero Paese in futuro: rifocalizzare verso l’alto i distretti, per una rinascita che è sì architettonica, ma anche sociale e culturale. Tra ristrutturazioni di edifici esistenti e nuove costruzioni si prospettano, quindi, numerose possibilità di collaborazione per le aziende italiane, soprattutto a livello di forniture contract per gli interni.”Attualmente i prodotti italiani sono molto apprezzati sul mercato del Dragone, “le esportazioni – precisa il presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero – sono in continua crescita. Nel 2013 abbiamo registrato un +22% sul 2012.”La ricettività del mercato richiede però da parte degli italiani grande prontezza e la presenza sul territorio. Che in Cina, va ricordato, esige sempre la collaborazione con un partner locale.FederlegnoArredo sta già pianificando con la società Vanke una partnership volta a creare opportunità di lavoro per le aziende di arredamento italiane.

SCHIFFINI APRE A BONN

CATTELAN CRESCE E SBARCA A MANILA

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Sono tante le novità nel futuro di Homi, il progetto di Fiera Milano che prende le mosse dall’ex Macef. Dai nuovi saloni satellite della prossima edizione alle mis-sioni all’estero. Cristian Preiata, Exhibition Manager di Homi ne ha parlato diffusamente durante la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione.“Dopo il positivo esordio di gennaio - ha spiegato il manager – si avvicina la seconda edizione di Homi, in programma a Fieramilano Rho dal 13 al 16 settembre 2014, per la quale abbiamo pensato un focus dedi-cato al contract in tutte le sue forme che si chiamerà Homisphere e consisterà in tre itinerari che, partendo dal tema food, coinvolgeranno hospitality e lifestyle. Lo spazio dedicato sarà di 2.500 metri quadri, nel padiglio-ne 4 e sarà di grande richiamo per i general contractors e i developers.” Prossima tappa sarà, dal 15 al 18 ottobre, Homi Rus-sia al Crocus di Mosca in concomitanza con I Saloni Worldwide Moscow e la Moscow Design Week che ri-chiameranno in città circa 50mila buyer.

L’ultimo dato è il fatturato 2013 che si attesta a circa 23 milioni di euro, di cui

l’85% all’estero. Ma la storia di Ilve parte dagli anni 60 quando l’azienda entra nel mercato dei piani cottura per casa ed elet-trodomestici. Negli ultimi vent’anni la stra-tegia del marchio ha ricercato, per i suoi prodotti, alti standard professionali e di prestazione. “Ci siamo voluti differenziare dai colossi dell’elettrodomestico – spiega il presidente Alberto Illotti – proponendo un’offerta di nicchia. Ci rivolgiamo ad un target domestico e a piccole realtà di risto-razione con una gamma di 15mila articoli diversi, tra le più ampie al mondo.”

L’editore di Wired, Scott Dadich, è pronto a far debuttare la prima edizione del magazine

dedicata al design. Il lancio dell’October Design Issue sarà anticipato da un evento intitolato Wi-red By Design che si terrà a Marin County, in Ca-lifornia, il 29 settembre prossimo. Presentata dalla società editoriale partner Con-dé Nast e organizzata in collaborazione con Lu-casfilm Ltd., l’evento si terrà presso lo Skywalker Sound di Marin e al Letterman Digital Arts Center di San Francisco.Alla manifestazione interverranno architetti, regi-sti e personaggi del mondo della moda e dell’ar-te. Tra i partecipanti ci saranno anche il CEO di Yahoo Marissa Mayer e il direttore creativo di Google Aaron Koblin.

BTicino, capofila del grup-po Legrand in Italia, ha un

nuovo amministratore delegato: è Franco Villani, attuale vice di-rettore generale, che subentra

nella posizione a Paolo Pe-rino, chiamato dal gruppo Legrand ad assumere il ruolo di direttore della Business Unit Building Systems. Villa-ni, entrato nel 1990 in BTici-no come assistant product manager, nel 1997 arriva a ricoprire la posizione di diret-tore commerciale. In questo ruolo gestisce il processo di integrazione delle marche del gruppo Legrand in Italia: Legrand, Zucchini, Cablofil, Metasystem Energy e Vanta-

ge. Villani, oltre a quella di AD, manterrà ad interim anche la posizione di direttore commer-ciale di BTicino.

ILVE, LA COTTURA PROFESSIONALE A CASA

WIRED PRONTO AL LANCIO DELLA DESIGN ISSUE

ARMANI AL CENTURY SPIRE

Giorgio Armani e Century Properties, importante developer delle Filippine, insieme per realizzare gli interni delle unità residenziali

di lusso e degli spazi comuni del Century Spire, l’edificio progettato dal celebre studio Daniel Libeskind. La torre, che ha un’altezza di 245 metri e si sviluppa su 60 piani, dal 2018 caratterizzerà lo skyline di Makati, elegante quartiere residenziale e centro economico di Manila. L’Interior Design Studio Armani/Casa si è occupato della progettazione degli appartamenti, degli spazi comuni e delle amenities che comprendono le lobby d’ingresso, la biblioteca, la piscina con lounge e zona relax oltre all’area spa/gym/fitness.

VILLANI NUOVO AD DI BTICINO CONTRACT ED ESTERO PER HOMI

Franco Villani

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Un evento fieristico sempre più trasversale, dove il business della pietra naturale dialoga con il mondo del contract e dell’arredo d’interni. È questa la principale novità della 49ª edizione di Marmomacc, in programma a Ve-ronafiere dal 24 al 27 settembre 2014. La più importante manifestazione internazionale dedicata al comparto lapideo, si svolge per la prima volta in contemporanea ad Abitare il Tempo, il salone b2b di Veronafiere per gli operatori del contract, con le migliori proposte di materiali, finiture d’interni e arredo. Obiettivo: «Mettere a sistema i due eventi – spiega il presidente di Veronafiere, Ettore Riello – che rappresentano eccellenze del manifattu-riero made in Italy come marmo e arredo, complementari a livello di filiera.» Un’industria che vede l’Italia quinto Paese al mondo per produzione e la-vorazione, e che ha continuato a crescere all’estero anche nel 2013, con esportazioni di materiali, soprattutto finiti, che hanno toccato quasi 1,9 miliardi di euro (+6,7%), mentre le tecnologie e le macchine di lavorazione hanno raggiunto i 969 milioni (+10,5%). Un trend positivo confermato an-che nel primo bimestre 2014, con le esportazioni complessive nazionali di marmi e graniti finiti e semilavorati, pietre grezze ornamentali e da costru-zione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia che hanno totalizzato 249,5 milioni di euro (+5,9%). Marmi e graniti made in Italy hanno chiuso il 2013 in positivo, forti di un export che ha raggiunto quasi 1 miliardo e 900 milioni di euro, con un incremento del 6,7% rispetto al 2012.

Nuova managing director per Artek. Si tratta di Marianne Goebl, che entrerà in carica dal

prossimo 1° luglio.Mirkku Kullberg, che precedentemente ricopriva la carica, mantiene il suo ruolo di presidente di Artek ed entra in Vitra come responsabile di Vitra Home.“Kullberg ha svolto un lavoro così buono per Ar-tek che Vitra lo ha scelto per affidargli lo svilup-po di Vitra Home”, ha commentato così il giro di poltrone Rolf Fehlbaum, presidente emerito di Vitra. “Il manager – ha proseguito Fehlbaum – non avrebbe accettato la nuova posizione se non avessimo trovato per tempo un degno sostituto.”

GOEBL NEW ENTRY IN ARTEK

MARMOMACC, L'EXPORT CRESCE A +6,7%

DALANI TORNA ON-AIR

On air sulle reti Mediaset la nuova campagna tv Saatchi & Saatchi per Dalani, il primo shopping

club di mobili e accessori per la casa, con prezzi scon-tati fino al 70%. I due spot della campagna, nei formati 30” e 15”, raccontano di come sia facile approfittare delle offerte di Dalani e di quanto queste possano su-scitare l’invidia di chi ci sta attorno. Nel primo spot, “Pianerottolo”, una donna suona alla porta della vicina nel cuore della notte solo per dirle che ha acquistato un comò su Dalani, quello che anche la vicina voleva per sé. Ma lo fa proprio un attimo dopo che l’offerta scada, per essere sicura che l’amica non lo compri uguale al suo. Nel secondo film, “Ufficio”, una donna ha appena ricevuto un aspirapolvere acquistato su Dalani, susci-tando l’invidia e la curiosità di un collega. La donna gli racconterà come ha acquistato quell’aspirapolvere. Ma questo solo perché l’offerta è già scaduta!

Driade, storica azienda italiana fondata nel 1968 dalla famiglia Astori, è stata recentemente acquisita da Ita-

lianCreationGroup, holding industriale fondata da Giovanni Perissinotto e Stefano Core, rispettivamente presidente e AD di Driade. Il processo di internazionalizzazione messo in atto dal nuovo management ha l’obiettivo di diffondere il design Driade in modo capillare sul territorio americano. A tale scopo è nata di recente Driade Usa, società con sede negli Stati Uniti.Il modello di business della società americana, il cui AD è John Jenkin, inciderà fortemente sull’apparato della distri-buzione e sull’immagine di Driade negli Stati Uniti, anche attraverso lo sviluppo di strategie di marketing e posizio-namento del brand. Il nuovo corso di Driade nel mercato statunitense inizia con l’apertura di due showroom, a New York e a Miami, con concept rinnovato, che diverranno punti nevralgici dell’attività del marchio nel Paese.

DRIADE PUNTA AGLI USA

Marianne Goebl

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GAETANO PESCE IN MOSTRA AL MAXXI

Per tutta la vita ha teorizzato la diversità, la casualità, l’abbattimento delle barriere tra discipline, la libertà dal

conformismo e dalla prevedibilità, ha progettato oggetti ispirati alle persone che rispecchiano l’imprevedibilità della vita, elogiando il difetto e l’errore: è Gaetano Pesce archi-tetto, designer, artista di fama internazionale a cui il MAXXI, presieduto da Giovanna Melandri, dedica dal 26 giugno al 5 ottobre 2014 la mostra ‘Gaetano Pesce. Il tempo della diversità’, a cura di Gianni Mercurio e Domitilla Dardi, curatrice per il Design del MAXXI Architettura diretto da Margherita Guccione. Una mostra che ripercorre il percorso creativo di Pesce dalle origini alle ultime ricerche. Disegni, bozzetti, schizzi, modelli originali e oggetti in scala al vero in un itinerario che rende il visitatore protagonista, coinvolgen-dolo nella scelta di sette percorsi tematici: Non standard, Persona, Luogo, Difetto, Paesaggio, Corpo, Politica.

SMEG APRE A CAPE TOWN

Smeg ha inaugurato nel cuore di Cape Town uno showroom all’angolo tra Strand e Buitengracht Stre-

et. L’azienda, inoltre, nella persona del suo CEO Vittorio Bertazzoni, ha voluto dedicare al team dell’organizzazio-ne del World Design Capital un’edizione esclusiva del frigorigero Smeg500 giallo. Un oggetto di design volto ad aiutare la raccolta di fondi per le arti e la cultura su-dafricane. Vittorio Bertazzoni, in qualità di padrone di casa, ha vo-luto sottolineare come Smeg sia onorata di sostenere Cape Town in questo particolare momento. La nuova apertura si inserisce appieno nella strategia di investire, in modo significativo, in un mercato in cui l’amore e la sensibilità per gli oggetti di design sono in continua crescita.A ricevere il regalo è stato Alayne Reesberg, CEO del World Design Capital che ha commentato: “Molti sono gli argomenti che tratteremo durante il World Design Ca-pital. La SMEG500, nonostante sia indiscutibilmente ro-busto, è leggero, divertente, eclettico e dona uno spirito nuovo ed entusiasmante a questo progetto”.

Le Bon Marché Rive Gauche, il pre-stigioso department store parigino,

ha realizzato insieme a Poltrona Frau e Vincent Darré una mostra d’eccezione, da poco conclusasi.Il creativo francese e il brand italiano di arredamento di alta gamma si sono ap-propriati delle vetrine di Rue de Sevrès e dello spazio espositivo situato sotto la vetrata del secondo piano per dare vita a un dialogo di grande originalità. Darré ha immaginato per le 10 vetrine una serie di scene surreali, come fo-

togrammi di un film in bianco e nero, nelle quali si susseguono degli interni molto differenti tra loro che prevedono un abbinamento esclusivo tra i prodotti di Poltrona Frau e quelli della Maison Darré.Per la prima volta, in occasione di questa mostra, è stata presentata una carta da parati con soggetto animalier immaginata da Valérie Lemercier per la Maison Darré. Un tocco di humour per questa esposizione che è un omaggio al cinema.

POLTRONA FRAU E DARRÉ A LE BON MARCHÉ

Un prodotto Ikea, il marchio-icona del design low cost, è stato promosso ad opera d’arte e inserito nelle gallerie del Victoria & Albert Museum di Londra. Nello specifico è il pupazzo Wolf ad essere tra i protagonisti del nuovo approccio del museo, definito ‘Rapid Response Collecting’, nel rac-cogliere il design contemporaneo, l’architettura e la tecnologia. La filosofia che ha portato i responsabili del museo a selezionare i prodotti da inserire è individuare i pezzi simbolo del cambiamento sociale e politico in atto oggi. “Il Victoria & Albert Museum – ha dichiarato Kieran Long, senior curator of contemporary architecture, design and digital del museo – si è sempre impegnato per comprendere la storia della società attraverso gli oggetti di design di arte e di architettura. Con questa nuova strategia porteremo il nostro impegno sociale ad influenzare il mondo contemporaneo.”Wolf, ad esempio, è stato scelto perché è diventato il simbolo del dissenso a Hong-Kong dopo che un manifestante antigovernativo ne lanciò uno contro il chief executive CY Leung, l’anno scorso. Tra i prodotti esposti nella nuova galleria, che sarà inaugurata il prossimo 5 luglio, anche la pri-ma stampante 3D, che ha sollevato questioni in merito a benefici e danni della produzione realizzata con nuove tecnologie. Obiettivo: creare una galleria dinamica che si rinnoverà nel tempo per mostrare i prodotti della contemporaneità e per spiegare come il design rifletta e definisca come viviamo oggi. Tutti i prodotti esposti una volta sostituiti dai nuovi andranno a formare un archivio dedicato alla cultura del 21° secolo.

IKEA AL VICTORIA & ALBERT MUSEUM DI LONDRA

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PRODOTTO

Colori vivaci, primari, in contrasto, questi sono i criteri associati all’arredamento per bambini. Affinché il design possa essere uno stimolo al gioco e all’immaginazione gli spazi dedicati ai più piccoli si animano di figure geometriche, antropomorfe e zoomorfe per abbattere i confini tra indoor e outdoor.

di Paola Cassola

diesel by Foscarini

Duii e Duii Mini di Diesel Living with Foscarini sono due lampade da tavolo che ricordano la forma di una papera. Il nome, infatti, riprende quello di uno dei nipotini di Donald Duck.

www.foscarini.com

arper

Saya Mini di Arper, per il design di Lievore Altherr Molina, è una sedia perfetta per i più piccoli in una vivace gamma di nuovi colori coordinati per scocche e basi, che possono essere abbinati in molteplici combinazioni cromatiche.

www.arper.com

thonet

Nella produzione Thonet, i mobili per bambini vantano una lunga storia, che risale al 1866. Qui, la gamma S43 K riproduce esattamente le proporzioni dei modelli classici S 43 ideati da Mart Stam nel 1931.

www.thonet.de

myyour

Gatto di Myyour è una lampada dalla sagoma

felina che, illuminandosi al buio, riprende la nota

capacità dei gatti di vedere in condizioni di

scarsa luminosità.

www.nicy.it

SCENARI’

ethimo

Sedia pieghevole per bambini realizzata in ferro zincato e verniciato a polveri.

www.ethimo.it

DELL’IMMAGINAZIONE

bonaldo

Muffin si ispira alla semplice geometria degli stampi del famoso dolce americano. Disegnato da Ryosuke Fukusada, è un complemento versatile che funge da seduta o da tavolino.

www.bonaldo.it

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Romeo Sozzi per Promemoria propone le versioni mini dello scrittoio Mon Ami

e della sedia Bilou Bilou. Quest’ultima, in versione adulta, è simbolo dell’azienda

che dal 1988 la declina in mille varianti di trame e di colori.

www.promemoria.it

lettera g

Sketch mini, di Daniele Lorensatto, è una collezione di oggetti che riutilizza gli sfridi, ovvero i materiali di avanzo per la produzione di altri oggetti. Direttamente dagli sfridi della Bookshape, la libreria, nascono così Sketch Mini Chair e Sketch Mini Desk: seggiolina e banchetto divertenti e colorati dedicati ai bambini.

www.letterag.it

poltrona frau

L’icona rappresentativa del marchio Poltrona Frau viene reinterpretata in un’ottica mini, divenendo una Baby Vanity.

www.poltronafrau.com

pedrali

La seduta Snow Junior, disegnata da Odo Fioravanti, può essere abbinata alla versione bassa del tavolo Snow creando piccole aree di accoglienza per bambini.

www.pedrali.it

RIVA 1920

R 313, design Luca Pegolo, è una macchina cavalcabile per bambini ricavata da un tronco di cedro.

www.riva1920.it

calligaris

Crossover, dello Studio Quadrifoglio Menguzzato & Nascimben per Calligaris, è un pouf multifunzione dinamico, utilizzato per essere sgabello, poltroncina a due altezze per bambini, tavolino e libreria modulare.

www.calligaris.it

fontanot

Il cancelletto Kalypto di Fontanot è pensato per mettere in sicurezza le case su più piani con bimbi sotto i due anni. Il design è personalizzabile, una cornice in tubolare di plastica rigida infatti racchiude all’interno un foglio di tessuto elasticizzato dove è possibile attaccare dei simpatici adesivi raffiguranti gli animali.

www.fontanot.it

PROMEMORIA

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Per i bambini, così come per gli adulti, si assiste a un ritorno ai clas-sici?I personaggi cosiddetti “classici” sono generalmente i più amati da grandi e piccini e godono perciò di livelli di awareness costanti nel tempo, a prescindere dalla loro esposizione cinematografica o televi-siva.

Quali sono le proposte Warner Bros. Consumer Products per questo segmento di mercato?Warner Bros. Consumer Products ha un patrimonio ricchissimo di personaggi classici ed evergreen che hanno fatto la storia dell’anima-zione e perciò può offrire soluzioni collaudate, ma allo stesso tempo creative, seguendo anche il filone vintage particolarmente di moda tra le ultime tendenze. Nel segmento fashion kids, tra i più richiesti del momento, troviamo personaggi classici naturalmente legati a questo target come i Looney Tunes, Scooby Doo, Tom e Jerry o i personaggi Hanna-Barbera.

Infatti vantate partner storici…Sì, sono moltissime le aziende italiane e non che operano sul mercato del fashion

kids che continuano a scegliere Warner Bros. Consumer Products per lo svilup-po delle loro collezioni: a partire da Monnalisa e Benetton con le property dei Looney Tunes sino ad arrivare a nuovi partner per l’homewear come Caleffi.

Una recente tendenza del licensing nella moda? Già da qualche tempo, stiamo assi-stendo ad un ritorno al classico soprattutto in chiave vintage, con aziende che scelgono per le loro linee di prodotti i nostri personaggi ‘storici’

In collaborazione con Contact:

[email protected]

di Rossana Cuoccio

IL LICENSING SCOMMETTE ANCHE PER IL 2014 SUL KIDS E L’INFANT. GLI IDOLI DEI BAMBINI CONTINUANO AD ESSERE I PERSONAGGI CLASSICI, I VERI “EVERGREEN DELL’INTRATTENIMENTO”, COME CONFERMA DAVIDE BONALUMI, EXECUTIVE DIRECTOR DI WARNER BROS. CONSUMER PRODUCTS.

In alto un look Monnalisa. Sotto una valigia Carpisa e una t-shirt Fiorucci

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Davide Bonalumi

Per il 75° Anniversario dello storico Batman di DC Comics, Warner Bros. Entertainment e DC Entertainment festeggeranno per un anno intero celebrando il più popolare Supereroe del mondo. Tra i punti cardine del programma dell’anniversario c’è un nuovo logo commemorativo oltre allo sviluppo di una gamma di licenze per il lancio di prodotti in edizione limitata. Dalla classica serie TV del 1960 ai fumetti moderni odierni, la presenza di Batman sarà la più grande di sempre in onore della sua eredità, utilizzando ogni mezzo, dai giocattoli alle t-shirts.Per maggiori informazioni visita www.Batman75.com

rendendoli sempre più attuali attraverso scelte creative e di tendenza. Per citare alcuni delle più recenti collaborazioni: Prenatal ha scelto i Supereroi e i Baby Looney Tunes per arricchire l’abbigliamento dei pic-coli consumatori di allegria e colore; Oviesse ha scelto invece di pun-tare sul mostro per eccellenza Godzilla, creando un capsule collection dedicata al film nelle sale.

Quali sono i personaggi di punta per il target femminile e quali per quello maschile?Titti che è da sempre apprezzato da bambine e giovani donne come allegra icona fashion. Troviamo proprio un inedito Titti in chiave ‘sim-ply dotty’ nelle vetrine di Carpisa a personalizzare valigie colorate e divertenti. Per l’universo maschile gli intramontabili supereroi DC Comics.

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di Caterina Zanzi

SUBDUED alla conquista dell’EuropaFORTE DEI BUONI RISULTATI DELLE APERTURE ALL’ESTERO, IL MARCHIO DI ABBIGLIAMENTO ROMANO VARA UN PIANO TRIENNALE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE. A SPIEGARLO È ENRICO MARIA SCONCIAFORNI, TITOLARE INSIEME AD ALESSANDRO ORSINI DEL MARCHIO CHE METTE NEL MIRINO LE TEENAGER (E NON SOLO) DEL VECCHIO CONTINENTE.

Bruxelles, Amsterdam, Berlino… è una impressione o siete alla con-quista dell’Europa?Inutile negarlo, da un anno a questa parte è in corso una forte espan-sione in tutto il vecchio Continente. Abbiamo iniziato a maggio dello scorso anno e da allora sono stati inaugurati già sei punti vendita, tutti diretti. Ma non ci fermiamo: per il prossimo triennio sono in program-ma un’altra ventina di aperture, per l’80% proprio in Europa.

Dove siete diretti? Sicuramente verso la Spagna, un Paese molto giovane che ci sta dando grandi soddisfazioni. Ma anche in Germania e nelle due capitali dello shopping, Parigi e Londra.

E fuori dall’Europa? Per ora la concentrazione è su questo progetto, ma il sogno di espan-derci ulteriormente c’è. Posso dire che abbiamo già un contatto impor-tante con un distributore negli Stati Uniti. Per ora, però, non abbiamo fretta: il ‘sogno americano’ va fatto al momento giusto.

Il vostro target è sempre quello delle teenager? Sì, miriamo a coinvolgere le ragazze tra i 13 e i 17 anni, che fin dall’inizio hanno apprezzato il nostro spirito. Ma la verità è che, rispetto ai nostri esordi negli anni 90, la forbice tra generazioni si è ristretta di molto. Tanto che oggi anche le trentenni trovano nei nostri negozi quello di cui hanno bisogno.

Qual è il vostro modello di business? Ciò che ci permette di fare la differenza è la capacità di interpretare le esigenze del nostro target e la velocità nel tradurle in prodotti: siamo strutturati per fare in modo che dal momento in cui il prodotto viene ideato al mo-mento in cui è disponibile nel punto vendita possano passare anche solo 7 giorni. Un altro aspetto ben visto dalle nostre clienti è l’ottimo rapporto qualità/prezzo. In prospettiva, l’idea è di organizzarci ancora più rapi-damente: per questo stiamo valutando di ampliare il nostro stock service di Albano Laziale, vicino a Roma, dagli attuali 2.600 metri quadrati a 7.600. L’investi-mento, che è parte del piano triennale, ci permette-rà di essere più efficienti sulle nuove aperture.

E la produzione? Produciamo al 60% in Turchia, mentre per la re-stante parte ci dividiamo principalmente tra Cina e Italia.

Obiettivi finanziari per il 2014?Ci aspettiamo un fatturato per l’esercizio in cor-so di 47 milioni di euro, in crescita rispetto ai 41 del 2013, e che l’ebitda rimanga invariato, atte-standosi al 17 per cento.

Alessandro Orsini ed Enrico Maria Sconciaforni

Qui sopra e in basso due look per la primavera/estate 2014. A lato, il negozio di Amsterdam.

in collaborazione con

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UN REGALO PER DACCAIl Bangladesh ha aperto il suo primo centro di tecnologia tessile. Come riporta Modaes.es, la struttura è nata presso la sede dell’associazione dei produttori ed esportatori del settore nel Paese (Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association) nella capitale Dhaka, dove nell’aprile del 2013 è crollata una fabbrica tessile provocando la morte di più di 1.100 operai e il ferimento di oltre 2.000. Grazie al sostegno dell’ambasciata olandese in Bangladesh e dell’International Finance Corporation (Ifc) nasce un hub che fornisce strumenti alle aziende del Bangladesh per adottare misure più efficienti nel consumo di risorse.

PISCINE SOLIDALI L’ex campione di nuoto Massimiliano Rosolino e la campionessa di tuffi Tania Cagnotto hanno presentato una limited edition di costumi e accessori per la piscina firmata da Arena, in collaborazione con ActionAid, l’organizzazione internazionale indipendente impegnata da oltre 40 anni nella lotta alle cause della fame nel mondo, della povertà e del l’esclusione sociale, Fin (Federazione italiana nuoto) e La Gazzetta dello Sport. La collezione, composta da una decina di modelli donna, uomo e bambini, teli e ciabatte ispirati al Brasile, è disponibile in tutti i canali di vendita dell’azienda waterwear, nei multimarca italiani, nei Gazzetta Store e online, e permetterà di donare, per ogni capo acquistato, un euro al nuovo progetto a sostegno di bambini indigenti di cinque città italiane (Milano, Torino, Padova, L’Aquila e Napoli).

BRACCIALI (E HASHTAG) PACIFISTIArmani Exchange in prima linea per combattere la violenza negli Usa. Il brand, infatti, ha lanciato una serie di braccialetti realizzati con parti di pistole e involucri di proiettili illegali in collaborazione con Liberty United, marchio di gioielli filantropico che punta a ridurre la violenza armata negli Stati Uniti. Il 20% del ricavato del bracciale ‘Torc’ (98,5 dollari circa al dettaglio) sarà destinato al finanziamento di programmi volti a ridurre la violenza armata. Armani Exchange, inoltre, donerà 1 dollaro a Liberty United per ogni tweet o Instagram dove verrà usato l’hashtag #OpenArms, durante il mese di giugno. Finora, il sito ha raccolto circa 3.500 dollari. Ogni bijoux porta il numero di serie di una pistola illegale riciclata da Liberty United e il motto dell’associazione ‘Remade in the Usa’.

DIPENDENTI CON PREMIOFurla va controcorrente sul lavoro e firma con la Filcams Cgil l’aumento della retribuzione variabile ai propri dipendenti. L’impegno riguarda i premi per i prossimi tre anni e coinvolge sia i lavoratori del quartier generale di San Lazzaro (Bologna) sia dipendenti delle filiali. La buona notizia dell’accordo raggiunto arriva in anticipo sul rinnovo del contratto nazionale, e dopo che l’azienda, negli ultimi tre anni, ha aumentato del 48% il fatturato, arrivato a 228 milioni nel 2013, e ha visto crescere gli occupati del 10%, numeri positivi che oggi si sono tradotti anche in una bella sorpresa per i lavoratori.

ALL’ASSAGGIO DEI LAGHI Al via un progetto di monitoraggio costante delle acque del Lago Maggiore e, successivamente, del Lago d’Orta, dove ha sede l’azienda Fantini. L’iniziativa, parte del progetto “Lagomaggioreinvela“, prevede un accordo tra il Cnr di Verbania, il fotografo Walter Zerla e la Fratelli Fantini Spa, quest’ultima in qualità di sponsor delle attività legate alla navigazione della Vela Caipirinha Fantini. L’imbarcazione si trasformerà in un laboratorio galleggiante al servizio del Cnr-Istituto per lo Studio degli Ecosistemi: speciali sensori raccoglieranno dati in tempo reale tramite un collegamento via radio ai laboratori dell’Istituto.

NEGLI OCCHI DELL’AFRICA Si dice ’We See‘, ma si trova in Sudafrica. Il progetto sviluppato da Marchon Eyewear insieme con Nike Vision, in collaborazione con il Governo e i servizi sociali locali, ha l’obiettivo di ridurre del 90% la percentuale di ragazzi con problemi visivi nell’area di Soweto. Il cuore dell’iniziativa, che era già partita nel 2012 come risposta alla carenza di accesso alle cure oculistiche e ai dispositivi visivi nella zona, è una nuova clinica oftalmica situata nel Soweto Nike Football Centre, dove gli oculisti specializzati del Brien Holden Insitute (partner scientifico del progetto) offriranno gratuitamente visite per gli occhi e dove Nike Vision donerà occhiali da vista a circa 30mila bambini, nell’arco dei prossimi tre anni. Nel progetto sono previsti anche controlli della vista nelle scuole e percorsi di indirizzamento a visite specialistiche per i bambini.

di Simona Peverelli

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Questione NUMERIdi

Partendo dal 2000 sono ben 583 le acquisizioni di aziende italiane nel settore Fashion & Luxury, di cui oltre un quarto realizzate da investitori esteri. A puntare nel lusso italiano sono soprattutto private equity e fondi sovrani, che da soli hanno realizzato quasi la metà delle 112 operazioni completate dal 2010. L’operazione più importante resta quella di Gucci da parte di Kering che nel 2004 ne ha rilevato l’84% per 6,59 miliardi. Nel 2011 è invece la volta di Bulgari con l’acquisto del 100% da parte del gruppo Lvmh per 4,3 miliardi.

Fonte: Il Giornale, sabato 14 giugno 2014

Per il quarto anno di fila e il nono in totale è la cancelliera tedesca Angela Merkel a svettare nella classifica 2014 delle 100 donne più potenti al mondo redatta dalla rivista americana

Forbes. Unica italiana a entrate nella graduatoria è Miuccia Prada che si colloca al 75esimo posto. In totale, figurano nove capi di Stato che gestiscono nazioni con un Pil combinato da 11.100 miliardi con 641 milioni di cittadini. Le 100 donne parte della

classifica vantano in totale 812 milioni di follower sui social media.

Fonte: America24, mercoledì 28 maggio 2014

Per gli anni compresi tra il 2013 e il 2018 il tasso annuo medio di aumento delle vendite di smartphone è stimato pari al 12,3 per cento. Android continuerà a mantenere la

prima posizione: da una quota dell’80,2% stimata per il 2014 si passerà al 77,6% nel 2018. Per iOS si passerà dall’attuale quota di mercato del 14,8% al 13,7% nel 2018,

con un tasso di crescita medio annuo pari al 10% nel periodo tra 2013 e 2018. Al terzo posto Windows Phone, con una crescita delle vendite attesa del 28,1%.

Fonte: businessmagazine.it, giovedì 29 maggio 2014

La febbre dei Mondiali di calcio contagia anche la moda e i rivenditori di abbigliamento sportivo in Italia. La speranza è quella di dare fiato a un mercato interno che, secondo i dati a disposizione di Assomoda, si attesta su un giro d’affari in termini di sell out di circa 7 miliardi nel 2013, con un leggero calo rispetto al 2012. In crescita il settore degli articoli per lo sport, con le calzature, in salita del 7% lo scorso anno, che da sole generano un fatturato di 1,8 miliardi, mentre l’abbigliamento si mantiene stabile intorno ai 3 miliardi.

Fonte: Mffashion, martedì 3 giugno 2014

Oltre 50 miliardi di euro. Nel giro di due anni i colossi del private equity hanno raccolto cifre record: un segnale che la crisi finanziaria sembra alle spalle e che in giro c’è tantissima liquidità pronta a essere investita. Nel 2012, Apax ha raccolto 5,8 miliardi, Adventi 8,5 miliardi, Bc Partners 6,5 miliardi, mentre nel 2013 Cinven ha ottenuto 5,3 miliardi, Cvc addirittura 10,5 miliardi e Carlyle 9,4 miliardi. Per ultima è arrivata Permira che ha ricevuto dai suoi sottoscrittori 5,3 miliardi per il suo quinto fondo.

Fonte: Il Sole 24 Ore, sabato 14 giugno 2014

di Chiara Dainese

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82 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

OPENINGS

OPENINGS

RETAIL CONSULTANCY & BROKERAGE

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È ufficiale, Galeries Lafayette sbarcherà al centro commerciale Westfield Milan in fase di edificazione a Segrate. Westfield e Arcus Real Estate, controllata da Stilo Immobiliare Finanziaria, in qualità di promotori di Westfield Milan hanno raggiunto un accordo con il più grande department store della Francia, per l’apertura di un flagship store in quello che sarà il maggiore centro commerciale in Italia la cui inaugurazione è prevista per il 2017-2018. Lo store italiano Galeries Lafayette sarà il secondo negozio europeo al di fuori della Francia. Il flagship store di 18mila mq di gla (gross leasable area) si svilupperà su quattro piani.Con una superficie di 175mila mq, Westfield Milan, un progetto con un investimento pari a circa 1,3 miliardi di euro che vedrà più di 300 negozi delle più grandi firme e un luxury village, sarà dotato della più moderna tecnologia digitale e di servizi turistici, offrendo al contempo molte attività per il tempo libero e per l’intrattenimento.

Primo monomarca per Compagnia del Denim. L’azienda marchigiana ha aperto il primo flagship nel cuore di Parigi, al civico 36 di rue Etienne Marcel. Fondata nel 1991 dall’AD Alessandro Marchesi, e rilevata nel 2008 da Cris Conf, il gruppo capitanato da Pietro Negra, cui fa capo anche Pinko, la società specializzata in denim ha preso casa in uno spazio di circa 80 metri quadrati precedentemente occupato proprio da Pinko.L’insegna scelta è quella dei due principali marchi che fanno capo alla Compagnia del Denim, 2W2M e Memory’s Ltd.

GALERIES LAFAYETTE,IN ITALIA 4 PIANI NEL 2017

PRIMO NEGOZIO PER COMPAGNIA DEL DENIM

SIMONETTA, PRIMOSTORE “ONE”

È sta to i naugura to a Shanghai, “One”, il primo punto vendita del gruppo

Simonetta. Lo store, che ha aper-to i battenti presso il department store Isetan, presenta le collezio-ni P/E 2014 dell’house brand Simonetta e di tutti i marchi prodotti e distribuiti in licenza dall’azienda: Fay Junior, Fendi Kids e Roberto Cavalli Junior.In un’ottica di espansione del gruppo childrenswear sui merca-ti internazionali, lo store One di Shanghai è la prima di una serie di nuove aperture in Europa e in

Asia. Presto, infatti, sarà inaugu-rato un nuovo multibrand con-cept store One all’interno dello shopping center Steffl di Vienna.

Etiqueta Negra polo & sportswear ha aperto in Svizzera, a Zurigo, un nuovo flagship store. La boutique,

che si estende su una superficie di 72 mq, ha trovato la propria collocazione in Weggengasse

3, nel cuore della città, in un palazzo storico del 13° secolo.

Nel negozio, che è stato realizzato seguendo il concept dei flagship store già presenti in Europa, con

evidenti richiami al gioco del polo e al mondo delle auto d’epoca da

Corsa, sarà possibile trovare le linee di abbigliamento maschile e

femminile complete degli accessori. Etiqueta Negra polo & sportswear è un marchio prodotto e distribuito da

Indas Srl di Medolago (BG).

Prima boutique italiana per Doucal’s. Il brand marchigiano di calzature da uomo a Milano nel corso della settimana della moda maschile in programma a fine mese. Lo spazio della boutique, aperta dopo quella parigina cinque anni fa, è situato al civico 15 di via Gesù e ricalca un concept elaborato dall’architetto fiorentino Paolo Giachi.

ETIQUETA NEGRAAPRE A ZURIGO

DOUCAL’S DEBUTTA A MILANO

Camomilla Italia si regala dieci nuovi punti vendita per la nuova stagione primavera/esta-te 2014, tagliando il nastro in alcune città importanti, tra cui Marghera, Sulmona e Palermo, con il terzo store su strada nel capo-luogo siciliano. Il marchio di abbigliamento ed accessori donna che ad oggi è presente con una rete di oltre 200 negozi monomarca e circa 90 affiliati, nel biennio 2012-13 ha registrato un trend di crescita del fatturato a perimetro corrente del 9%, oltre ad avere iniziato il pro-cesso di internazionalizzazione con rilevanti collaborazioni sui mercati esteri (in primis, Medio Oriente ed Europa). L’obiettivo sui mercati oltre confine è il raggiungimento del 30% del fatturato entro cinque anni.

10 STORE PER CAMOMILLA ITALIA

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26 giugno 2014 PAMBIANCO MAGAZINE 83

OPENINGSOPENINGS

RETAIL CONSULTANCY & BROKERAGE

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Rimowa lo storico marchio tedesco di valigie deluxe, accelera nell’espansione

retail. Sul mercato italiano, lo storico marchio tedesco di valigeria deluxe ha già due store, a Milano e Firenze, e tra fine 2014 e inizio 2015 aprirà il terzo negozio a Roma. Il prossimo

agosto saranno invece inaugurati due negozi, uno ad Amburgo e il primo in

Cambogia, mentre in autunno apriranno i battenti del sesto flagship in Cina, uno

spazio di 600 metri quadrati sulla Luxury Walk a Pechino. Rimowa ha chiuso il

2013 con un boom dei ricavi, cresciuti del 40% a quota 260 milioni di euro.

RIMOWA, IN ARRIVO FLAGSHIP A ROMA

Mangano ha inaugurato il suo nuovo negozio di Firenze, in via de’ Pecori 17/R durante la Notte Bianca organizzata nella città del giglio. Il brand di womenswear che ha sede a Collebeato (Bs) conta più di 40 negozi (in parte gestiti direttamente e in parte affilati) e 350 clienti who-lesale.

L’azienda, guidata da Antonio Mangano e dalla sorella Diana (che si occupa della direzione creativa), ha chiuso il 2013 con un fatturato di 15 milioni di euro, in crescita del 35% rispetto al 2012. Le vendite all’estero rappresentano il 40% del totale, ma per la fine del 2014 l’obiettivo è por-tarle al 60 per cento.

Borbonese ha inaugurato un nuovo store all’inter-no dell’hub di Torino Caselle. Partendo dalla città dove Borbonese nasce nel 1910, questa prima apertura rientra nella nuova strategia di new opening nel travel retail pre-viste per i prossimi due anni sia in Italia che all’estero nei principali scali aeroportuali.Lo store di Torino di circa 50 mq accoglierà i passeggeri in partenza al centro della sala imbarchi dello scalo piemon-tese, appena oltrepassati i controlli di sicurezza. Il nuovo store torinese, il 25esimo in Italia, rappresenta inoltre il primo esempio, in forma semplificata, del nuovo concept del marchio.

Il childrenswear de Il Gufo ha celebrato l’apertura del suo flagship store in Medio Oriente presso il Dubai Mall, la principale destinazione per lo shopping nella regione. Aperto in collaborazione con Ataya Enterprises, il brac-cio retail di Ghobash Trading & Investimenti, il negozio, minimalista ma caldo e accogliente, è sviluppato su una superficie di circa 90 mq. “Si tratta di un passo importante verso il nostro progetto di espansione internazionale”, ha commentato Alessandra Chiavelli, AD della società e figlia della fondatrice e designer Giovanna Miletti. “Gli Emirati Arabi Uniti sono una regione strategica con acces-so a clienti locali, regionali e internazionali.

BOUTIQUE FIORENTINA PER MANGANO

BORBONESE FA CHECK-IN ALL’AEROPORTO DI TORINO

IL GUFO SBARCA NEL DUBAI MALL

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84 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

GIRO POLTRONE

GALASSI ALLA GUIDA DEGLI YACHT FERRETTI

Ferretti Group ha un nuovo ‘capitano’. Si tratta di Alberto Galassi, avvocato

modenese classe 1964, già nel Cda del gruppo specializzato in yacht di lusso dall’ottobre dello scorso anno e proveniente del settore della business aviation (è presidente di Piaggio Aero Industries). Il manager è stato nominato dal consiglio di ammi-nistrazione della società, riunito dal presidente Tan Xuguang. Il cambio al vertice fa parte di un piano di rilancio portato avanti dal gruppo Weichai, azionista di maggioranza di Ferretti Group dal 2012, e focalizzato sulla rea-lizzazione di nuove gamme di prodotto, oltre che di rinnovate strategie commerciali e di mar-keting soprattutto sul fronte dei mercati internazionali. A dimo-strazione della sua determinazio-

ne nel contribuire alla crescita globale della società, il gruppo Weichai ha deliberato l’erogazio-ne di un finanziamento soci di 30 milioni di euro, immediatamen-te disponibile, convertibile in un futuro aumento di capitale.

Jil Sander ha chiamato alla guida della creatività Rodolfo Paglialunga,

dopo l’abbandono dell’omonima stilista tedesca per motivi personali.

Paglialunga, ex womenswear design director di Prada e direttore

creativo di Vionnet, farà il suo debutto per il marchio a settembre

durante la settimana della Moda di Milano, dove mostrerà la sua

visione del brand per la collezione primavera-estate 2015.

“Siamo molto fiduciosi di questa decisione”, ha dichiarato

l’amministratore delegato Alessandro Cremonesi. “Abbiamo

individuato il giusto talento che, con un equilibrio di personalità ed esperienza, sarà in grado di

rilanciare la nostra eccellenza creativa e di raggiungere nuovi

traguardi nel nostro settore”.Raf Simons ha diretto l’etichetta dal luglio 2005 al febbraio 2012, prima

di passare a Dior.

La rivista di moda Elle ha chiamato Alex Gonzalez come direttore creativo. Precedentemente in Hearst Magazines, con la stessa carica per Town & Country dal 2013 e in Marie Claire dal 2012, in Elle il creativo prende il posto di Joe Zee, passato a Yahoo. I risultati del lavoro di Gonzalez saranno visibili dall’edizione di ottobre. La nuova carica ha implicato l’addio a Marie Claire da parte del creativo che però continuerà a collaborare con Town & Country. Gonzalez, inoltre, è co-fondatore dell’agenzia AR New York.

Sarà Stefano Cantino a ricoprire la carica di direttore marketing,

comunicazione e sviluppo commerciale del Gruppo Prada, da poco istituita per “ottimizzare

l’organizzazione del core business oggi internazionalmente articolato

con crescenti livelli di complessità”, spiega la società in una nota.

Il manager sarà responsabile dello sviluppo strategico e commerciale

dei marchi del gruppo a livello worldwide e riporterà a Miuccia

Prada e Patrizio Bertelli. Cantino, 47 anni, è entrato in Prada nel 1997

e ha ricoperto, negli anni, diversi ruoli in ambito commerciale per

tutti i marchi del gruppo. Dal 2009 è stato direttore comunicazione e relazioni esterne. Il nuovo incarico

comprenderà anche la gestione delle licenze, dei nuovi business,

oltre che la responsabilità dei canali wholesale ed e-commerce.

A PAGLIALUNGA LO STILE DI JIL SANDER

ELLE, GONZALEZ ALLA DIREZIONE CREATIVA

CANTINO A CAPO DEL MARKETING DI PRADA

Il Financial Times (Ft) ha trovato in Jo Ellison il sostituto di Vanessa Friedman, passata a sua volta all’Internazional New York Times (ex Herald Tribune) per prendere il posto del leggendario critico Suzy Menkes. Ellison, attualmente a capo di Vogue Britain, passerà alla direzione fashion del Ft in agosto. “Jo è una scrittrice di grande talento con una profonda esperienza nel settore della moda e un occhio acuto per stile e dettagli – ha dichiarato Lionel Barber, direttore del Ft – e si unisce al team in un momento importante di crescita del nostro portafoglio del lusso”.

Bobbi Brown, fondatrice di Bobbi Brown Cosmetics, è il nuovo caporedattore della sezione di bellezza di Yahoo. L’imprenditrice “assumerà la direzione editoriale, portando contenuti originali e ridisegnando l’immagine della sezione”, ha riferito Yahoo in una nota. La Brown, che assumerà il nuovo ruolo alla fine di aprile, manterrà anche la direzione della sua azienda di cosmetici, che fa parte del gruppo Estée Lauder.“Insegnerò alle donne come essere al loro meglio”, ha detto la Brown in una dichiarazio-ne rilasciata da Yahoo.

ELLISON AL FINANCIAL TIMES BOBBI BROWN IN YAHOO

Alberto Galassi

Jo Ellison

Bobbi Brown

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26 giugno 2014 PAMBIANCO MAGAZINE 85

GIRO POLTRONE

Sarà Romain Kremer a guidare, per la prima volta nella storia del brand, la creatività di Camper. Lo stilista francese ha collaborato con il marchio spa-gnolo di scarpe dal 2009, creando una capsule per ciascuna stagione. La prima collezione interamente diretta da Kremer arriverà negli store di Camper a settembre, insieme con la nuova campagna stampa diretta e fotografata da lui. In passato, lo stilista 32enne è stato omaggiato di un premio speciale alla creatività al Festival di Hyères ed è stato direttore creativo del menswear di Mugler dal 2011, maison per la quale ha lavorato per due anni sotto le diret-tive di Nicola Formichetti.

Julie de Libran è stata nominata nuovo direttore creativo di Sonia Rykiel, la griffe fondata dall’omo-nima stilista francese. La de Libran, che ha ricoperto il ruolo di design director delle col-lezioni femminili ready-to-wear di Prada tra il 1998 e il 2008 e successivamente ha collabora-to con Marc Jacobs per Louis Vuitton, prenderà il posto di Geraldo da Conceicao. Il debutto della designer avver-rà a partire dalla collezione pri-mavera-estate 2015, che sfilerà il

prossimo ottobre sulle passerelle di Parigi.“Il rilancio del marchio è in corso da tempo e attualmente sta attra-versando una fase di accelerazio-ne”, ha sottolineato Jean-Marc Loubier, presidente di Sonia Rykiel. “Siamo molto fiduciosi nelle capacità di Julie di traghet-tare la casa di moda in questo percorso”.

Natalie Ratabesi, che ha lasciato lo scorso maggio il timone creativo di Philosophy, è stata nominata direttore creativo della donna di Vince, brand di sportswear americano. La stilista, 35 anni, si trasferirà da Milano a lavo-rare negli uffici di Los Angeles. La collezione maschile di Vince, invece, continuerà ad esse-re disegnata da Nicole Wiesmann. Entrambe le designer faranno capo a Karin Gregersen, presidente e CEO di Vince. La prima colle-zione femminile della Ratabesi sarà quella per la stagione pre-fall 2015.Prima di diventare direttore creativo di Philosophy, nell’ottobre 2012, la Ratabesi ha ricoperto ruoli chiave nel design di alcu-ne importanti maison della moda, tra cui Christian Dior sotto John Galliano, Oscar de la Renta, Gucci e Ralph Lauren, dove è diventata direttore creativo senior.Il brand californiano ha archiviato il primo

trimestre del fiscal year 2014, terminato il 3 marzo, registrando profitti per 1,4 milioni di dollari (pari a circa 1 milioni di euro) e un giro d’affari in crescita del 32% a quota 53 milioni di dollari (pari a circa 38,9 milioni di euro).

CAMPER NOMINA IL PRIMO DIRETTORE CREATIVO

DE LIBRAN NUOVA STILISTA DI SONIA RYKIEL

NATALIE RATABESI AL TIMONE CREATIVO DI VINCE

Il gruppo Coin ha nominato Marco Mazzoran fashion director per l’uomo, la prima carica nel suo genere per la catena italiana di grandi magazzini. Il manager dovrà apportare competenze creative e strategiche allo sviluppo delle collezioni ready-to-wear e accessori, con un focus sulla label Ovs. Oltre al menswear, Mazzoran sarà chiamato a dare un indirizzo anche al bambino. Il manager approda in Coin dopo la formazione all’Istituto Marangoni di Milano ed esperienze negli uffici stile di maison prestigiose come Giorgio Armani, Jil Sander, Roberto Cavalli, Loro Piana e Calvin Klein.

COIN, MAZZORAN FASHION DIRECTOR UOMO

Fulvia Aurino è stata nominata direttore di

divisione dei brand Estée Lauder e

Tom Ford Beauty, con l’obiettivo di

consolidare i risultati raggiunti, favorirne la crescita e sviluppare strategie sinergiche

per rafforzare la leadership nazionale

delle due linee di alta gamma della

company.Fulvia Aurino, 42

anni, ex Procter & Gamble e Mondelez

International, risponderà

direttamente a Edoardo Bernardi,

amministratore delegato e direttore

generale di Estée Lauder Companies

Italia.

AURINO ENTRA IN ESTÉE

LAUDER

Natalie Ratabesi

Julie de Libran

Romain Kremer

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COMUNICAZIONE & EVENTI

86 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

LA SECONDA VOLTA DI BERNHARD BUHMANN

Bernhard Buhmann si pre-para per la sua seconda mostra personale nella

cornice di Carbon 12 Dubai, la fucina di artisti di cui fa parte da quanto è nata, nel 2008. Dopo l’esposizione personale ‘Same time, different place’ del 2009, Buhmann (l’autore della copertina di questo numero di Pambianco Magazine) sarà infatti in mostra con la selezione di tele astratte intitolata ‘Pretenders,’ dal prossimo 15 settembre al 28 ottobre. Classe 1979, il pittore vive e lavora a Vienna, dove ha già esposto diverse volte le sue tele dai colori vivaci popolate da strane creature, che nascono dall’immaginario del ‘playtime’, quello dell’infanzia spensierata. Tutto ciò si trasforma poi, attra-verso l’elaborazione delle opere, per diventare una serie di real-

tà surreali che dietro il proprio aspetto divertente nascondono le riflessini e lo sguardo critico dell’artista austriaco nei confronti della società. Un altro progetto in vista per Buhmann è la pubblica-zione della sua prima monografia, il prossimo autunno.

Giorgio Armani ha scelto Quvenzhané Wallis come volto

della campagna A/I 2014-15 della sua linea Junior. Immortalata

dal fotografo Stefano Azario, la giovanissima attrice nel 2013,

all’età di nove anni, ha ottenuto una candidatura all’Oscar come Miglior

Attrice per il film “Re della terra selvaggia” (“Beasts of the Southern

Wild”) diretto da Benh Zeitlin.colpito”.

Il Cfda ha consegnato i premi per i migliori stilisti dell’anno. Joseph Altuzarra ha vinto il Womenswear Designer of the Year, Maxwell Osborne & Dao Yi Chow di Public School, si sono aggiudicati il Menswear Designer of the Year, e The Row di Mary-Kate Olsen e Ashley Olsen ha portato a casa la Accessories Designer of the Year. Inoltre, Tom Ford ha vinto il premio alla carriera Geoffrey Beene Lifetime Achievement Award, mentre Raf Simons per Christian Dior ha ricevuto il premio come miglior designer internazionale

Elisabetta Gregoraci sarà il nuovo volto della collezione Loriblu A/I

2014-15. Il brand ha annunciato la

collaborazione con la modella e showgirl italiana, che indosserà le

calzature e i total look firmati Loriblu nella campagna pubblicitaria della

prossima stagione.“Abbiamo scelto Elisabetta

perché è una donna affascinante, solare e femminile, e la sua

bellezza mediterranea è ideale per interpretare nel mondo Loriblu, il

nostro carattere, la nostra creatività, il nostro made in Italy”, ha dichiarato

Annarita Pilotti, titolare di Loriblu insieme a suo marito Graziano

Cuccù.La campagna sarà svelata

prossimamente e sarà on air da agosto in Italia e all’estero.

QUVENZHANÉ WALLIS PER ARMANI JUNIOR

CFDA AWARDS, PREMIATO ANCHE FORD

ELISABETTA GREGORACI TESTIMONIAL DI LORIBLU

Per la nuova campagna stampa Cristinaeffe fa un tributo alla bellezza e sceglie come pro-tagonista d’eccezione quella senza tempo e indecifrabile di Carmen Kass. Nell’adv per l’autunno-inverno 2014/15, la super top model scoperta negli anni 90 è stata immor-talata a Roma dal fotografo Jonathan Segade. La collezione del marchio di abbigliamento, dedicata a una donna cosmopolita e consa-pevole, è composta da abiti intercambiabili a seconda dell’occasione: dal classico bon ton fino al dark dal tocco quasi punk. Il gioco dei contrasti è ripetuto anche dall’utilizzo alterna-to dei tessuti sia leggeri che pesanti.

UNA SUPERTOP PER CRISTINAEFFE

Dopo la ristrutturazione societaria attraverso cui è recentemente passata, Rifle torna con una nuova campagna per l’A/I 2015. Il marchio ha scelto per il ritorno un’adv for-temente evocativa: un uomo e una donna – ritratti dal fotografo Mattia Tacconi – emer-gono da una foresta con sguardo sicuro. L’immagine che ne deriva è dedicata a un tar-get più adulto e consapevole, pur raccogliendo i simboli che hanno fatto il dna del marchio, dal fucile al legno fino al cuoio, un omaggio all’origine del nome Rifle, che nel dopoguerra campeggiava sui pontili delle navi sulle vec-chie casse di legno contenenti fucili.

RIFLE TORNA ‘ON AIR’

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88 PAMBIANCO MAGAZINE 26 giugno 2014

di Anna Gilde

DERMASENSITIVE per DISNEY. Rende più diverten-te l’applicazione della crema, il Latte solare protettivo SPF30 di Minnie, con una formula studiata per pelli sen-sibili e intolleranti. (150ml, € 4,99)

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LA ROCHE-POSAY. Anthelios Dermo-Pediatrics Latte SPF50+, ad alta tollerabilità, ha un nuovo pratico formato tascabile, per proteggere la pelle delicata dei bambini in qualsiasi momento. (40ml, € 9,27)

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PASTA DEL CAPITANO. Per un sorriso in salu-te fin da piccoli, dentifricio e colluttorio sono arricchiti con sali di Fluoro, Calcio e l’innovativa molecola Sulfetal ZN. Il dentifricio è disponibile nei gusti Fragola e Tuttifrutti nella versione Baby +3 e Menta Dolce nella versione Junior +6. (75ml, € 1,80), mentre Il collutorio  agisce in profondità e aiuta a prevenire placca e carie (250ml, € 2,85)

DOLCE BAGNETTO

26 giugno 2014 PAMBIANCO MAGAZINE 89

TOPO GIGIO. Dedicato ai più piccoli, il Detergente Mani Corpo e Capelli, con la sua formula ultradolce, rende più allegro e divertente  il bagnetto. (250ml, € 8,90)

BIONIKE.  La linea Triderm Baby è studiata per  detergere e coccolare la pelle in totale sicurezza. Il  Bagno Crema è un detergente viso e corpo, ad elevata tollerabilità, specifico per la pulizia quotidiana di neonati e bambi-ni. (500ml, € 15,50)

DERMOGELLA Bebè Bagno, a base di estratto naturale di Carota e siero di latte, è un detergente liquido delicato per il bagno di neonati e bambini, che idrata la pelle e la rende morbida e vellutata. (da 100ml, € 2,10)BONPOINT. GELSOMINO E REGINA DEI

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L’ERBOLARIO. L’OLIO DOLCISSIMO DEI PICCOLI È FORMULATO CON QUATTRO PREGIATI OLI VEGETALI: GIRASOLE, CRUSCA DI RISO, MANDORLE DOLCI E COTONE. PROTEGGE L’EPIDERMIDE DA VENTO E FREDDO, ED È IDEALE PER IL MASSAGGIO E LA PULIZIA DELLE PARTI PIÙ DELICATE, (200ML, € 15,40)

BABY MASSAGGIO

CHICCO. Happy Hands è una set sicuro per l’igiene e la pulizia quoti-diana delle unghie del bambino. La custodia da viaggio contiene 4 diffe-renti prodotti da utilizzare in diverse fasi della crescita: forbicine, 6 limette, taglia unghie e spazzolino per unghie. (€ 11,90)

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THERMALE D’URIAGE, AL CERASTERO, AI CERAMIDI E AI FITOSTEROLI, È PARTICOLARMENTE ADATTO PER LA DETERSIONE DELLA CUTE SECCA, IRRITATA E DISIDRATATA. GRAZIE ALLA SUA ESCLUSIVA FORMULA GEL-OLIO, CONTRASTA GLI EFFETTI DISIDRATANTI DELL’ACQUA CALCAREA PROCURANDO UNA BENEFICA PROTEZIONE IDRATANTE. (400ML, € 19,50)

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Grafica e impaginazioneMai Esteve, Dalila Longo

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PubblicitàAlessia Bresciani, Camilla Ceruti (edizione russa), Lia Lasagna, Maureen Punzina, Paola Novati (design)

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