Magazine Delta del Po - Febbraio 2016

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DELTAdelpo NEWS Mensile di informazione del Consorzio di bonifica delta del po LE OPERE DEL CONSORZIO OSSERVATORIO LOCALE PER LANCIARE IL DELTA NUTRIE: AUTENTICO FLAGELLO L’ACQUA COME MODELLO DI SVILUPPO I CONSORZI DI BONIFICA VENETI ALLA CONFERENZA ORGANIZZATIVA febbraio 2016

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DELTA del po NEWSMensile di informazione del Consorzio di bonifica delta del po

LE OPERE DEL CONSORZIO

OSSERVATORIO LOCALE PER LANCIARE IL DELTA

NUTRIE: AUTENTICO FLAGELLO

L’ACQUA COME MODELLO DI SVILUPPO

I CONSORZI DI BONIFICA VENETI ALLA CONFERENZA ORGANIZZATIVA

febbraio 2016

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INDICE

opere per 8 milioniPreparato il Piano degli interventi 2016 e già votato dal Consiglio.Corposo l’elenco dei lavori in carico al Consorzio di bonifica Delta del Po per il 2016.

osservatorio locale per lanciare il deltaL’osservatorio coinvolge diversi comuni e punta a coinvolgere i cittadini

nutrie: autentico flagelloLa presenza della nutria, non solo del Delta, è da considerare una vera e propria “pestilenza animale”

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L’ACQUA SOLLECITA SENSIBILITA’ COMUNI PER UN ALTRO MODELLO DI SVILUPPO Vincenzi: “Ambiente, legalità, innovazione, Europa, istituzioni, partecipazione: sono queste le parole d’ordine di un sentire comune attorno al futuro della risorsa idrica”

L’IMPIANTO IRRIGUO MONASTERO DI MONTAGNANA, PROTAGONISTA ALLA CONFERENZA NAZIONALE ANBI 2016Fitodepurare l’acqua per un’irrigazione di qualità. Questo il leit motiv che ha portato alla creazione del bacino irriguo denominato “Monastero”, a Montagnana, nel padovano.

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opere per 8 milioniCorposo l’elenco dei lavori in carico al Consorzio di

bonifica Delta del Po per il 2016

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Sono tutte opere già in agenda per la realizzazione, essendo già state finanziate per un importo complessivo che supera gli otto milioni di euro.

Lo schema di programma triennale dei lavori 2016-2018 e l’elenco annuale dei lavori 2016 di competenza regionale del Consorzio, è stato redatto dal direttore generale Giancarlo Mantovani e illustrato al Consiglio di amministrazione presieduto da Adriano Tugnolo. Il documento è stato proposto all’assemblea consortile che lo ha approvato all’unanimità.

Il Piano triennale contiene le progettualità che il Consorzio ha inserito in apposite linee finanziarie.

Resta da vedere se vi siano buone prospettive per il finanziamento delle opere previste nel Piano.

«Le uniche prospettive - spiega il direttore Mantovani - fanno rivolgere lo sguardo alla Comunità Europea. Il Consorzio sta partecipando a diversi bandi con partner italiani ed europei, con progetti che saranno sottoposti all’esame dei competenti uffici della Comunità già all’inizio della primavera. Altri bandi saranno valutati nel prosieguo. Mentre, per quanto riguarda il Piano irriguo nazionale, siamo in attesa che il Ministero per le Politiche agricole fornisca le necessarie indicazioni utili per partecipare alle altre opportunità di finanziamento dei progetti che sempre L’Ue mette a disposizione. Durante un Convegno nazionale dell’Anbi, l’associazione nazionale bonifiche e irrigazione, svoltosi a Firenze, i vertici ministeriali hanno assicurato che sono in corso incontri per arrivare quanto prima allo sblocco delle risorse».

Le opere che saranno realizzate quest’anno comprendono due stralci del rialzo della sommità arginale del canale Busiola dall’Idrovora Busiola al Brenta per 350mila euro, interventi su impianti idrovori nelle isole di Ariano e Porto Tolle per altri 100mila euro, l’adeguamento degli impianti idrovori obsoleti costo 200mila euro, l’estensione dell’irrigazione per il territorio di Sant’Anna di Chioggia con 2.175.000 euro, parte del primo stralcio per creare un invaso d’acqua dolce nell’ansa di Volta Vaccari a fini irrigui per i periodi di forte risalita del cuneo salino costo 500mila

Il presidente del Consorzio di bonifica Delta del PO Adriano Tugnolo

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euro, il completamento della rete irrigua su Porto Tolle che richiede 2.350.000 euro, il completamento della rete irrigua sul territorio di Rosolina dal costo di due milioni di euro, l’adeguamento dello sbarramento antisale alla foce dell’Adige costo 200mila euro.

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L’osservatorio coinvolge diversi comuni e punta a

coinvolgere i cittadini

È guidato da Laura Mosca ed è nato nell’ambito del nuovo Contratto di foce.

Il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo ha posto l’Osservatorio locale per il paesaggio del Delta del Po nella formazione di un gruppo di lavoro per la sperimentazione di buone pratiche nell’integrazione delle politiche di paesaggio e degli indicatori di paesaggio.

L’organismo si pone a livello nazionale con altre identità dello stesso genere. «Si tratta di un importante risultato ottenuto in seguito all’incontro», spiega il sindaco Thomas Giacon.

“Osservatorio locale” per

lanciare il Delta

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L’osservatorio coinvolge diversi comuni e prevede attività che riescano a coinvolgere nella promozione del territorio anche i cittadini.

«L’iniziativa dell’Osservatorio - spiega il direttore Laura Mosca - è maturata nell’ambito delle attività riferite all’iter del Contratto di Foce Delta del Po, al percorso di attuazione della Strategia nazionale Aree Interne per l’Area Interna Contratto di Foce e delle attività previste dal Piano d’azione della Riserva di Biosfera Delta del Po Mab Unesco. Coinvolge nove comuni del Polesine e Chioggia, prevede attività strutturate nel biennio 2016-2018. In primis sono

previste azioni di animazione e coinvolgimento strutturato degli attori territoriali, soprattutto cittadini e mondo della scuola, congiuntamente alla partecipazione ai vari tavoli di discussione previsti dal Contratto di Foce Delta del Po e dal Piano d’Azione del Mab Unesco, nell’ambito del supporto alla pianificazione urbanistica di concerto con gli uffici della Regione».

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Nutrie autentico flagello

Il monito di Giancarlo Mantovani,Direttore del Consorzio di bonifica

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La presenza della nutria, non solo del Delta, è da considerare una vera e propria “pestilenza animale”. La nutria è un animale che vive presso i corsi d’acqua, originaria dell’America meridionale. Diversi anni orsono è stata importata e allevata per il suo mantello bruno formato da lanetta fitta e morbida utile per la realizzazione di pellicce. Questo tipo di pelliccia poi è andata in disuso per cui, gli esemplari ancora vivi, sono stati incautamente liberati.

Da allora, questi animali hanno procurato soltanto dei grossi problemi perchè, oltre a danneggiare l’agricoltura, con quest’inverno poco freddo, non sono andate in semi letargo, ma hanno continuato a muoversi e trovando poco cibo invadono campi di grano e orzo divorando le tenere piantine, minano la sicurezza idraulica. Le loro gallerie scavate per rifugiarsi e riprodursi, pare siano state concause di recenti alluvioni nelle vicine province di Padova e Vicenza. Dalle notizie apparse sui media sembra che a questo mammifero roditore vengano attribuite delle grosse responsabilità per danni non veri, «perchè non documentati», secondo le associazioni ambientaliste.

«Purtroppo - afferma l’ingegnere idraulico, Giancarlo Mantovani, direttore dei due consorzi di bonifica del Polesine - con una certa facilità qualcuno afferma che è sufficiente un maggior controllo degli argini (ma come?) e di lasciare le coltivazioni ad una maggiore distanza dai cigli dei canali, anche per garantire la sicurezza delle macchine operatrici».

Invece, com’è la situazione? «La realtà è

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ben diversa e solo attuando un costante controllo, per quello che riusciamo a fare, e manutenzione degli argini che sono stati evitati seri problemi di carattere idraulico in Polesine. Interventi anche recenti sugli argini hanno consentito di evitare che le gallerie passanti causassero cedimenti con allagamenti disastrosi, ma ogni intervento costa migliaia di euro che purtroppo vanno ad incidere nei già problematici bilanci degli enti consortili».

Che cosa consiglia di fare? «La nutria è un animale non autoctono che non ha nemici naturali, che sta proliferando in maniera esponenziale ed è estraneo al ciclo biologico del nostro territorio. Ritengo sia necessario ed urgente che la sinergia tra enti e associazioni ambientaliste: trovino un punto d’incontro al fine di ridurne la presenza, riducendo quindi i danni all’agricoltura, agli argini dei canali e dei fiumi a beneficio della sicurezza idraulica, riequilibrando la situazione naturale preesistente».

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VINCENZI: “AMBIENTE, LEGALITA’, INNOVAZIONE, EUROPA, ISTITUZIONI, PARTECIPAZIONE: SONO QUESTE LE PAROLE D’ORDINE DI UN SENTIRE COMUNE ATTORNO AL FUTURO DELLA RISORSA IDRICA”

“Attorno al futuro della risorsa idrica si gioca una partita determinante per il modello di sviluppo italiano. Per questo è ora di essere protagonisti di una battaglia culturale per consolidare una percezione della risorsa acqua che, seppure dominante nella coscienza dei singoli, non riesce ad essere tradotta con la determinazione necessaria a renderla protagonista nelle politiche di sviluppo del Paese. Per questo, stringiamo alleanze non solo con il comparto agricolo, ma con il mondo accademico, istituzionale, ambientalista e della società civile.”

Lo afferma Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio ed Acque Irrigue (ANBI) a conclusione della Conferenza Nazionale “Acqua, motore della green economy”, tenutasi a Firenze alla presenza di autorevoli rappresentanti di istituzioni, enti locali, organizzazioni professionali agricole, mondo accademico, associazioni ambientaliste, società civile.

“Gli interventi, ma soprattutto la sottoscrizione di protocolli d’intesa con Federconsumatori, Università IUAV di Venezia, Centro Italiano Riqualificazione Fluviale (C.I.R.F.) – prosegue il presidente ANBI - sono un’ importante testimonianza del credito conquistato dai Consorzi di bonifica con il quotidiano lavoro a tutela del territorio.”

“La nostra storia è cambiata – aggiunge il direttore generale ANBI, Massimo Gargano - Stiamo frequentando il futuro, facendoci inseguire in campi quali quelli dell’innovazione e della trasparenza. La strada è segnata e le qualificate presenze registrate a Firenze dimostrano che il nostro sforzo è apprezzato e condiviso da crescenti settori della società, che credono in un diverso modello per il rilancio economico del Paese, al cui centro non può che esserci la tutela e la valorizzazione del territorio, indispensabile fattore di sviluppo.”

L’ACQUA SOLLECITA SENSIBILITA’ COMUNI PER UN ALTRO MODELLO DI SVILUPPO DELL’ITALIA: QUELLO DEL TERRITORIO

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Fitodepurare l’acqua per un’irrigazione di qualità. Questo il leit motiv che ha portato alla creazione del bacino irriguo denominato “Monastero”, a Montagnana, nel padovano.

Si tratta di un’esperienza unica in Italia che è stata presentata stamane nel corso della Conferenza Nazionale Anbi (Unione Nazionale Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue) di Firenze, in occasione del 50° anniversario dell’alluvione fiorentina. La due giorni di conferenza ha visto la partecipazione dei Consorzi di bonifica provenienti da tutta Italia.

Tema centrale è stato il futuro della risorsa idrica non solo come risorsa primaria di vita, ma come fondamentale fattore economico per lo sviluppo del territorio italiano.

Proprio per questo, nella giornata di oggi, dedicata alle best practises dei Consorzi, presso il Cinema Teatro Odeon, Lamberto Cogo, Ingegnere del Consorzio di bonifica Adige Euganeo ha presentato il proprio innovativo progetto in campo irriguo/ambientale.

“Si tratta di un’area di circa 900 ettari, dove le acque provenienti dal fiume Fratta tramite un’opera di presa, entrano all’interno di un bacino di lagunaggio e fitobiodepurazione verticale a ciclo continuo che ha lo scopo di trattare le acque prelevate e ridurne di oltre il 90% la carica micro batteriologica. Per evitare lo spreco della risorsa idrica, un sottobacino di circa 180 ettari dei 900 totali è irrigato tramite una rete in pressione di circa 13 mila metri, e consegna alle aziende agricole l’acqua depurata attraverso degli idranti” commenta Giuseppe Romano, Presidente di Anbi Veneto.

I rimanenti 720 ettari del bacino Monastero sono irrigati grazie all’impinguamento delle canalizzazioni consortili.

Il progetto è stato finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, per un importo di concessione di € 4.221.067,30.

L’IMPIANTO IRRIGUO MONASTERO DI MONTAGNANA, PROTAGONISTA ALLA CONFERENZA NAZIONALE ANBI 2016

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