MACROANGIOPATIA DIABETICA Espressione della localizzazione nei vasi arteriosi di medio e grosso...
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MACROANGIOPATIA DIABETICA Espressione della localizzazione nei vasi
arteriosi di medio e grosso calibro dei distretti coronarico, cerebrale e degli arti inferiori di un processo aterosclerotico
La struttura della placca aterosclerotica ha le stesse caratteristiche nel diabetico e nel non diabetico, quindi nel soggetto diabetico e’ presente un’aterogenesi accelerata
MACROANGIOPATIA DIABETICA
JACC 2006
Infiammazione, neoangiogenesi sono significativamente più alti nelle placche aterosclerotiche dei pazienti diabetici rispetto ai non diabetici
MACROANGIOPATIA DIABETICA
Malattia coronarica
Malattia cerebrovascolare
Vasculopatia periferica
MALATTIA CORONARICA (CHD)Principale causa di morbilità e mortalità nei
pazienti diabetici
Interessa diabetici di tipo 1 (nella terza-quarta decade di vita) e diabetici di tipo 2 (quinta-sesta decade di vita)
Mortalità più alta rispetto ai non diabetici con malattia coronarica
MALATTIA CORONARICA (CHD)CARATTERISTICHE DELLA CORONAROPATIA
NEI PAZIENTI DIABETICI
Evolve più rapidamente
Interessa più frequentemente 3 vasi
Maggiore estensione delle placche
Maggiore possibilità di ulcerazione
MALATTIA CORONARICA (CHD)
soggetto normale
paziente diabetico
MALATTIA CORONARICA (CHD)
I pazienti affetti da DM hanno più frequentemente malattia multivasale
Donahoe SM. JAMA 2007
MALATTIA CORONARICA (CHD)
Mortalità maggiore dopo 30 giorni e dopo un mese da SCA nei pazienti diabetici rispetto ai non diabetici
Donahoe SM. JAMA 2007
FISIOPATOLOGIAAUMENTATA TROMBOGENESI:
• Aumento dell’aggregazione piastrinica• Aumento del fibrinogeno• Aumento dell’attivatore tissutale del
plasminogeno (PAI-I)• Aterosclerosi
FISIOPATOLOGIAAUMENTO DELL’AGGREGAZIONE PIASTRINICA
•Riduzione della fluidità delle membrane•Alterazioni dell’omeostasi del calcio e del magnesio•Aumentato metabolismo dell’acido arachidonico•Aumentata sistesi di Trombossano A2•Ridotta produzione di prostacicline•Ridotta produzione di NO•Aumentata espressione di molecole di adesione (glicoproteina Iib/IIIa, P-selectina)
DIAGNOSTICA
ECG
ECG da sforzo (o stress farmacologico)
Scintigrafia miocardica perfusionale e sotto sforzo
Ecocardiogramma sotto stress
Coronarografia
INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO (IMA)
CONSEGUENZA DELLA ROTTURA DI UNA PLACCA ATEROSCLEROTICA CON SUCCESSIVA TROMBOSI E RESTRINGIMENTO DEL LUME
Sintomi tipici ed atipici (dispnea, astenia, palpitazioni, nausea, vomito)
Sintomatologia assente (ischemia miocardica silente, neuropatia autonomica)
ISCHEMIA SILENTEEpisodi transitori di ischemia miocardica non
accompagnati a dolore toracico ma spesso a CONFUSIONE MENTALE, NAUSEA, SUDORAZIONE ED ASTENIA
Può essere confusa con ipoglicemia
Può ritardare la diagnosi ed i tempi di intervento
CONTROLLO GLICEMICO E RISCHIO DI COMPLICANZE
UKPDS. Lancet 1998
CONTROLLO GLICEMICO E RISCHIO DI COMPLICANZE
Hanefeld M et al. Diabetologia 1996;39:1577–83
0
150
300 IMA mortalità
0
150
300
Inci
den
ce/1
1 y
ears
Glicemia a digiuno
Glicemia post-prandiale
p=NS
79–110 111-141 >141(mg/dl)
79–150 151-80 >180 (mg/dl)
p<0.05
MACROANGIOPATIA DIABETICA
Malattia coronarica
Malattia cerebrovascolare
Arteriopatia obliterante degli arti inferiori
MALATTIA CEREBROVASCOLARE
Diabete come fattore di rischio indipendente per stroke
IPERTENSIONE è un fattore di rischio importante per lo stroke. Prevalenza di ipertensione nella popolazione diabetica è pari al 60%
DIAGNOSTICAUltrasonografia carotidea (IMT)
AngioTC
MALATTIA CEREBROVASCOLARE
i quadri clinici principali sono l’ictus, il deficit neurologico parzialmente reversibile, l’ischemia cerebrale transitoria
ARTERIOPATIA OBLITERANTE DEGLI ARTI INFERIORI (PAD)
Spesso asintomaticaprevalenza nei pazienti con DM tipo 2 tra 9.5 e
14.6%(4% nella popolazione generale)
Nei diabetici frequenza quasi simile nei due sessiCoinvolge prevalentemente le arterie distali
(nei fumatori prevalentemente interessate le arterie prossimali)
Contemporaneo coinvolgimento dei vasi adiacenti e collaterali con minore funzione dei circoli di compenso
DIAGNOSTICA
Esame obiettivo, valutazione dei polsi, ricerca di soffi vascolari
Indice di Winsor (ABI- indice pressorio caviglia-braccio)
Ultrasonografia
AngioTC – Angio-RM
ABIPosizione supina per 5 minutiMisurazione PA arti superiori ed arti inferiori
(arteria brachiale, tibiale posteriore e pedidia) bilateralmente
Dividere il valore più alto rilevato all’arto inferiore (tibiale posteriore o pedidia) per il valore rilevato a livello dell’arteria brachiale
0.91-1.3 NORMALE 0.7-0.9 OCCLUSIONE LIEVE 0.4-0.69 OCCLUSIONE MODERATA < 0.4 OCCLUSIONE SEVERA > 1.3 VASO SCARSAMENTE COMPRIMIBILE
ABI
ARTERIOPATIA OBLITERANTE DEGLI ARTI INFERIORI (PAD)
IL SINTOMO D’ESORDIO E’ LA CLAUDICATIO INTERMITTENS MA POICHE’ MOLTI SOGGETTI DIABETICI PRESENTANO UN GRADO VARIABILE DI NEUROPATIA SENSORIALE, SPESSO IL SINTOMO “DOLORE” NON E’ PRESENTE E LA DIAGNOSI VIENE EFFETTUATA SOLO AL MOMENTO DELLA COMPARSA DI UN’ULCERAZIONE CUTANEA
MICROANGIOPATIA DIABETICA
NEFROPATIA DIABETICA
RETINOPATIA DIABETICA
RETINOPATIA DIABETICA DEFINIZIONE ED EPIDEMIOLOGIA Microangiopatia ad andamento cronico evolutivo Colpisce prevalentemente i piccoli vasi della retina
(arteriole pre-capillari, capillari e venule) FASE pre-clinica e FASE clinica Nei diabetici di tipo 1 RD non proliferante nel 71% dei pz e
RD proliferante 23% Nei diabetici di tipo 2 RD non proliferante nel 39% dei pz e
RD proliferante 3% Il 3.6% dei pazienti tipo 1 di età<30 anni al momento della
diagnosi e l’1.6% dei pazienti tipo 2 di età >30 anni al momento della diagnosi sono stati riconosciuti INVALIDI per la PERDITA DEL VISUS
RETINA La retina è un’estroflessione del canale neurale
embrionale ed è la più esterna delle tre membrane che formano la parete del globo oculare
Parte più differenziata dell’occhio estendendosi dal nervo ottico fino al margine pupillare dell’iride
Suddivisa in due zone principali: la parte OTTICA e la parte CIECA formata da zona ciliare e zona iridea
La retina è formata da due strati: lo strato PIGMENTARIO (esterno) al cui interno sono situati coni e bastoncelli e lo strato NERVOSO (interno)
RETINA Topograficamente si suddivide in due zone: ZONA
CENTRALE (la macula di colorito più scuro con al centro una piccola depressione, la fovea= area per la visione distinta); ZONA PERIFERICA (più sottile e povera di cellule)
La parte più interna è irrorata dalle diramazioni dell’arteria centrale della retina connesse ai rami della vena centrale mediante una rete capillare di tipo termino-terminale
I capillari sono disposti su due strati ( superficiale e profondo)
Gli strati esterni sono irrorati dal circolo coroideo Scambi di nutrienti tra lume vasale e tessuto circostante
attraverso BARRIERA EMATO-RETINICA
RETINA
RETINOPATIA DIABETICAPATOGENESI
iperglicemia disfunzione endoteliale effetti emodinamici: iperafflusso, vasodilatazione alterazioni piastriniche, iperviscosità ispessimento della membrana basale aumento permeabilità vasale ipossia, danno tissutale
RETINOPATIA DIABETICAFATTORI DI RISCHIO
IPERGLICEMIA (riduzione dell’1% di HbA1C determina riduzione del rischio di RD del 40%)
IPERTENSIONE (riduzione di 10 mmHg di PAS determina riduzione del rischio di RD del
35%
DISLIPIDEMIA
DURATA DIABETE
ETNIA (ispanici, asiatici)
GRAVIDANZA
PUBERTA’
RETINOPATIA DIABETICACLASSIFICAZIONE
NON PROLIFERANTE• microaneurismi• emorragie retiniche• essudati duri• edema macularePRE-PROLIFERANTE• tutte le alterazioni precedenti più• noduli cotonosi (essudati molli)• vene a “collana di perle”• IRMA (intra-retinal microvascular alterations)• ischemia retinica focalePROLIFERANTE• ischemia retinica diffusa• Neo-vascolarizzazione epiretinica o intraretinica, emovitreo, gliofibrosi,
distacco retinico trattivo
RETINOPATIA DIABETICA
RETINOPATIA DIABETICASINTOMATOLOGIA
Lieve riduzione dell’acuità visiva (insorge lentamente ed è dovuta ad edema maculare)
Brusco abbassamento della vista (dovuto a fenomeni emorragici)
Riscontro occasionale durante visita di controllo
RETINOPATIA DIABETICADIAGNOSTICA
Oftalmoscopia diretta(esplora i vasi)
Oftalmoscopia indiretta
Fluorangiografia (FAG)
RETINOPATIA DIABETICATERAPIA
Terapia medica
Terapia fotocoagulativa
RETINOPATIA DIABETICATERAPIA MEDICA
Assenza di molecole che interferiscono con i meccanismi patogenetici della RDFarmaci
FARMACO UTILIZZABILE MECCANISMO PATOGENETICO
Inibitori dell’aldoso reduttasi Aumentata attivazione della via dei polioli
Aminoguanidina Glicosilazione non enzimatica delle proteine
Inibitori della PK-C Iperattività della PK-C
Antiossidanti Aumentata produzione di radicali liberi
Anticorpi anti VEGF Iperpermeabilità e neoformazione vascolare
RETINOPATIA DIABETICATERAPIA FOTOCOAGULATIVA
TRATTAMENTO FOCALENelle forme di RD proliferanti con edema maculare Nelle forme focali
TRATTAMENTO A GRIGLIANei casi di edema maculare cistoide (favorisce il drenaggio del liquido stravasato)
PANFOTOCOAGULAZIONERiduce la neoangiogenesi