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PISCINA COMUNALE RELAZIONE TECNICA L’AREA L’edificio è ubicato in un area di circa mq 17.700 destinata dal PUC a servizi di interesse comune in prossimità della zona industriale D1, attualmente adibita a discarica. Il lotto di pertinenza destinato solamente alla Piscina comunale è d circa mq 11.950, di cui circa mq 2080, destinati a parcheggi. Nella stessa area di pertinenza della Piscina insiste il Centro Polifunzionale per il tempo libero e nella parte rimanetevi è una vasta zona attrezzata a verde. I locali chiusi del fabbricato a Q. 0,00 hanno un superficie coperta di circa mq 1.835. La balconata interna ha una superficie netta di circa mq 75. I locali tecnici nell’interrato hanno una superficie di circa mq. 100. Il volume totale f.t. del fabbricato è di circa mc 9.195. L’EDIFICIO L’edificio si articola in due parti, segnate da una galleria longitudinale, illuminata dall’alto, e alle cui estremità sono ubicati gli ingressi, uno principale, con la reception e la biglietteria, e un secondo che prevede tutte le facilitazioni per i portatori di handicap. La galleria divide il corpo di fabbrica che ospita le piscine, gli spettatori e relativi servizi da quello per i servizi per gli addetti e i nuotatori. Sotto l’aspetto funzionale l’edificio prevede la separazione, per evidenti motivi igienici, tra i percorsi a piedi nudi e quelli a piedi calzati. Dalla reception e biglietteria il pubblico si divide. Gli utenti delle piscine si dirigono verso gli spogliatoi, divisi in maschile e femminile, dotati di cabine individuali, di sala stipetti, servizi igienici, docce chiuse e docce aperte. Ciascun blocco spogliatoio prevede al suo interno un’area riservata agli istruttori. Gli spogliatoi sono ventilati artificialmente, per il miglior controllo dell’umidità, ma illuminati naturalmente. All’uscita degli spogliatoi è prevista l’area per la disinfezione dei piedi, prima dell’ingresso alla zona piscine. In prossimità dell’ingresso facilitato, è ricavato il blocco spogliatoi attrezzato per i portatori di handicap. Tra questo blocco e i precedenti è ubicata la palestra circolare per l’attività prenatatoria. La piscina principale, da 25 x 12.50 metri (cinque corsie), di misura regolamentare per attività agonistica, ha una profondità variabile da 1.30 metri a 2.00 metri e dispone di una piccola tribuna per circa novantacinque spettatori. Gli spettatori accedono alla tribuna tramite un percorso separato dal percorso a piedi nudi. Anche al bar, che insiste sull’ambiente della piscina principale, si accede mediante percorsi separati per piedi nudi e calzati. Alle spalle del bar sono ricavati i servizi igienici per gli spettatori. La piscina secondaria, da 13 x 5.50 metri, profonda un metro, è dedicata ai bambini e alle attività riabilitative, ed è accessibile tramite gradoni o rampa. Sopra alla zona bar è ricavata una galleria che si affaccia sulla piscina principale, a cui si accede da una scala ricavata nell’atrio. Al livello inferiore, sotto il blocco dei servizi facilitati, è ricavato il locale pompe e filtri; sotto alla palestra per le attività prenatatorie è ricavata la centrale termica, che comunica con l’esterno mediante un piccolo cortile. Tutti i locali a piano terra sono accessibili senza barriere; l’edificio risponde alle normative per la prevenzione incendi e all’atto di intesa tra Stato e regioni relativo agli aspetti igienico-sanitari concernenti la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio (Min. Salute 16 gennaio 2003). APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA PISCINE

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PISCINA COMUNALE

RELAZIONE TECNICA

L’AREA L’edificio è ubicato in un area di circa mq 17.700 destinata dal PUC a servizi di interesse comune

in prossimità della zona industriale D1, attualmente adibita a discarica.

Il lotto di pertinenza destinato solamente alla Piscina comunale è d circa mq 11.950, di cui circa

mq 2080, destinati a parcheggi. Nella stessa area di pertinenza della Piscina insiste il Centro

Polifunzionale per il tempo libero e nella parte rimanetevi è una vasta zona attrezzata a verde.

I locali chiusi del fabbricato a Q. 0,00 hanno un superficie coperta di circa mq 1.835. La balconata

interna ha una superficie netta di circa mq 75. I locali tecnici nell’interrato hanno una superficie di

circa mq. 100. Il volume totale f.t. del fabbricato è di circa mc 9.195.

L’EDIFICIO L’edificio si articola in due parti, segnate da una galleria longitudinale, illuminata dall’alto, e alle

cui estremità sono ubicati gli ingressi, uno principale, con la reception e la biglietteria, e un

secondo che prevede tutte le facilitazioni per i portatori di handicap.

La galleria divide il corpo di fabbrica che ospita le piscine, gli spettatori e relativi servizi da quello

per i servizi per gli addetti e i nuotatori.

Sotto l’aspetto funzionale l’edificio prevede la separazione, per evidenti motivi igienici, tra i

percorsi a piedi nudi e quelli a piedi calzati. Dalla reception e biglietteria il pubblico si divide. Gli

utenti delle piscine si dirigono verso gli spogliatoi, divisi in maschile e femminile, dotati di cabine

individuali, di sala stipetti, servizi igienici, docce chiuse e docce aperte. Ciascun blocco spogliatoio

prevede al suo interno un’area riservata agli istruttori. Gli spogliatoi sono ventilati artificialmente,

per il miglior controllo dell’umidità, ma illuminati naturalmente. All’uscita degli spogliatoi è

prevista l’area per la disinfezione dei piedi, prima dell’ingresso alla zona piscine. In prossimità

dell’ingresso facilitato, è ricavato il blocco spogliatoi attrezzato per i portatori di handicap. Tra

questo blocco e i precedenti è ubicata la palestra circolare per l’attività prenatatoria.

La piscina principale, da 25 x 12.50 metri (cinque corsie), di misura regolamentare per attività

agonistica, ha una profondità variabile da 1.30 metri a 2.00 metri e dispone di una piccola tribuna

per circa novantacinque spettatori. Gli spettatori accedono alla tribuna tramite un percorso

separato dal percorso a piedi nudi. Anche al bar, che insiste sull’ambiente della piscina principale,

si accede mediante percorsi separati per piedi nudi e calzati. Alle spalle del bar sono ricavati i

servizi igienici per gli spettatori.

La piscina secondaria, da 13 x 5.50 metri, profonda un metro, è dedicata ai bambini e alle attività

riabilitative, ed è accessibile tramite gradoni o rampa.

Sopra alla zona bar è ricavata una galleria che si affaccia sulla piscina principale, a cui si accede

da una scala ricavata nell’atrio.

Al livello inferiore, sotto il blocco dei servizi facilitati, è ricavato il locale pompe e filtri; sotto alla

palestra per le attività prenatatorie è ricavata la centrale termica, che comunica con l’esterno

mediante un piccolo cortile.

Tutti i locali a piano terra sono accessibili senza barriere; l’edificio risponde alle normative per la

prevenzione incendi e all’atto di intesa tra Stato e regioni relativo agli aspetti igienico-sanitari

concernenti la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio (Min.

Salute 16 gennaio 2003).

APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA PISCINE

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A) SEZIONE ATTIVITA’ NATATORIE E DI BALNEAZIONE

1 - personale (addetti);

- 1 responsabile piscina;

- 2 assistenti bagnanti;

- 1 addetto impianti tecnologici;

- 1 addetto bar;

- 1 cassiera;

2 – frequentatori;

- vasca bambini 69: 1,5 = 46 bambini;

- vasca m 25*12 315:2 = 157 persone.

1. SERVIZI

- spogliatoi, servizi igienici e docce separati per sesso;

- pareti rivestite con piastrelle in grès porcellanato ad altezza m. 2,00;

- N. posti spogliatoi 384:9 = N. 43;

- N. 43 * 1,6 mq. = mq. 69 ;

- deposito abiti con armadietti, sollevati da terra di cm. 20;

- servizi igienici;

- wc uomini 384:150 = N. 3;

- orinatoio N. 3;

- wc donne 384:100 = N. 4;

- docce 384:30 = N. 14 (donne e uomini);

(N.7 docce chiudibili);

- lavabi 384:30 = N.13;

- lavapiedi N. 2;

- fontanelle acqua potabile N. 2;

- deposito attrezzi vasca.

- locale pronto soccorso.

CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE PISCINE

1. Piscina adulti dimensioni 12.50 * 25.20 mt. h. 1.20 – 2.20 mt. A) Impianti di filtrazione.

B) Costruzione vasca in cemento armato con fondo e pareti di sezioni che scaturiscono dal

calcolo (fondo 25 cm. pareti 20 cm.) intonacate con materiale impermeabilizzante tipo

MAPELASTIC, completa di mensola per canale sfioratore e canale sfioratore in Klinker con

griglia sui lati lunghi.

C) Rivestimento in piastrelle di Klinker colore azzurro, e nero per le corsie, completo di pezzi

speciali di raccordo alla canaletta.

D) Impianto di sterilizzazione acqua e dosaggio reagente PH automatico.

2. Piscina bimbi dimensioni 5.50 * 12.60 mt. h. 1.00 A) Impianti di filtrazione.

B) Costruzione vasca in cemento armato con fondo e pareti di sezioni che scaturiscono dal

calcolo (fondo 25 cm. pareti 20 cm.) intonacate con materiale impermeabilizzante tipo

MAPELASTIC, completa di mensola per canale sfioratore e canale sfioratore in Klinker con

griglia sui lati.

C) Rivestimento in piastrelle di Klinker colore azzurro, e nero per le corsie, completo di pezzi

speciali di raccordo alla canaletta.

D) Impianto di sterilizzazione acqua e dosaggio reagente PH automatico.

CARATTERISTICHE TECNICHE

1. OPERE DI SCAVI E DI FONDAZIONI:

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- Scavo di sbancamento per l’apertura della sede d’impianto del fabbricato;

- Scavo a larga sezione per i piani della successiva stesura di uno strato di bonifica con misto di

fiume relativamente alla sede dell’edificio;

- Realizzazione di un rilevato con materie provenienti da cava di prestito;

- Scavi a sezione obbligata per la realizzazione di fondazioni;

- Trasporto dei materiali di risulta provenienti dagli scavi e il conferimento a discarica;

- Getto di sottofondazioni in cls per magroni kg/mc 150 di cemento R32.5;

- Getto di plinti di fondazione, solette di fondo per le vasche in cls armato Rck25 armatura con

ferro FeB44k e casseforme in legno;

- Realizzazione di un solaio aerato tipo IGLU’, compreso massetto di sottofondo, caldana in c.a. e

rete elettrosaldata.

2. OPERE IN ELEVAZIONE: - Getto di muri di spiccato, vasche, pilastri, colonnine, travi e cordoli, armatura in ferro FeB44k

e casseforme in legno; lavorazione di c.a. a vista ove previsto in progetto.

- Realizzazione di solai misti travetti/pignatte spess. cm.20 + 5, compresa l’armatura in ferro

FeB44k, e solai in lastra di c.a. spess. cm. 12.

- Realizzazione della struttura per la copertura del piscine con travi in legno lamellare.

3. IMPERMEABILIZZAZIONI: - Impermeabilizzazioni con guaina plastobituminosa per:

tagliamuro;

copertura del locale tecnico;

- Realizzazione di impermeabilizzazione di pareti verticali interrate consistente in:

impermeabilizzazione con manto plastobituminoso;

membrana tipo TEFOND;

formazione di drenaggio con tout-venant e di canale di drenaggio.

4. MURATURE: - Realizzazione di muratura in blocchi isolanti di argilla espansa, spess. cm.30, per il muro

perimetrale.

- Parete a cassetta con muratura in mattone faccia a vista.

- Realizzazione di frangisole in elementi di PVC su struttura in profilato d’acciaio.

- Tramezzatura con muratura in mattoni laterizi forati, spess. cm.8/12.

- Murature in muroblocco cm. 12, per il sostegno degli arcarecci in acciaio.

5. COPERTURE:

Copertura dell’ambiente della piscina realizzata con:

struttura in legno lamellare costituita da travi ed arcarecci;

lastre di copertura con pannelli autoportanti coibentati;

lucernaio di colmo con doppia lastra in policarbonato alveolare e montanti in

acciaio zincato e plastificato.

Copertura degli ambienti degli spogliatoi e servizi realizzata con:

struttura in legno lamellare costituita da travi ed arcarecci;

lastre di copertura con pannelli autoportanti coibentati;

lucernai di falda con lastre di policarbonato alveolare.

Lucernaio a tunnel centinato – forma ad arco reale in parete doppia con lastra di

metacrilato.

- Impermeabilizzazione tipo MAPELASTIC per i muretti di coronamento nella copertura

- Realizzazione di una copertura a terrazza (zona macchine trattamento aria):

applicazione di una barriera al vapore 3 kg/mq;

getto di massetto termoisolante con cls alleggerito;

applicazione di un manto a finire plastobituminoso da 4 kg/mq;

telo in tessuto non tessuto a protezione della guaina;

pavimento galleggiante formato da quadroni in cls posato su dischi in pvc;

- Realizzazione di una copertura inclinata ventilata da mettere in opera sopra i solai piani di

copertura, consistente in:

lastre autoportanti posate su arcarecci C80 con interasse cm.100 ca.;

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canale di gronda in lamiera di rame 12/10;

6. INTONACI: - Intonaci esterni realizzati con malta premiscelata a base di cemento.

- Intonaci interni realizzati con malta premiscelata a base di cemento per pareti e soffitti.

7. COIBENTAZIONE:

- Lastre di poliuretano espanso, densità 35 kg/mc, sopra il solaio della palestra.

8. TINTEGGIATURE: - Applicazione di tinteggiatura per la protezione del c.a. a vista.

- Applicazione di due mani di tinteggiatura con idropittura lavabile traspirante per pareti

interne e soffitti.

9. PAVIMENTI, RIVESTIMENTI, BATTISCOPA: - Pavimento con piastrelle in grès porcellanato cm.30x30.

- Applicazione di rivestimento di pareti interne in piastrelle di grès porcellanato nei seguenti

vani:

servizi igienici;

spogliatoi;

piscina;

- Applicazione di battiscopa in piastrelle di grès nei seguenti vani:

zona bar;

soppalco;

depositi;

locali tecnici.

10. RIVESTIMENTI ACUSTICI E CONTROSOFFITTI: - Controsoffitto per la copertura della piscina e del corpo spogliatoio.

11. INFISSI: - Serramenti in alluminio elettrocolorato – profilato mm.45 – vetri antinfortunistici.

- Porte esterne a una o due ante in alluminio elettrocolorato – profilato mm.45 – vetri antimazza

- maniglioni antipanico.

- Porte interne con struttura in alluminio elettrocolorato – pannello rivestito in laminato plastico

- Porte in ferro con o senza sopraquadro grigliato.

- Pareti in vetrocemento con elementi cm. 20x20 (piscina bambini).

12. OPERE IN PIETRA: - Davanzali e soglie realizzati con lastre di granito, spess. cm.3.

- Davanzali realizzati con lastre di granito, spess. cm.2.

- Copertine su muretti di coronamento della copertura realizzate con lastre di pietra serena,

spess. cm.2.

13. OPERE IN FERRO: - Realizzazione di ringhiere per le scale, parapetti in profilato di acciaio verniciato.

14. PLUVIALI – CANNA FUMARIA: - Pluviali in PVC, diam. mm.100, bocchettoni di scarico e terminali dei pluviali in ghisa

- Canna fumaria prefabbricata-

15. SANITARI: 15.1. Servizi igienici per gli spettatori, divisi per sesso, bagno per portatori di handicap:

n. 2 + 2 wc;

n. 1 orinatoio;

n 1 + 1 lavabi;

n. 1 bagno per portatori di handicap, compreso vaso, lavabo e maniglioni.

15.2. Servizi igienici per il personale divisi per sesso:

n. 1 + 1 wc;

n. 1 lavabi.

15.3. Servizi igienici per i bagnanti, divisi per sesso:

n. 3 + 4 wc;

n. 3 orinatoi;

n. 2 + 2 lavabi;

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n. 1+ 1 beverini;

n. 1+ 1 lavapiedi.

15.4. Docce divise per sesso

n. 4 + 4 docce aperte;

n. 3 + 3 docce chiudibili;

n. 14 asciugacapelli.

15.5. Servizi igienici per portatori di handicap divisi per sesso:

n. 1 + 1 wc;

n. 1 + 1 docce;

n. 1 + 1 lavabi;

maniglioni ed accessori.

16. REALIZZAZIONE DI RETE IDRICA CON:

tubi tipo egeplast sla express di diam. mm. 25/50 per la rete esterna e per

distribuzione primaria fino ai collettori; tubi tipo alupex express di diam. mm.16-20 per

la rete interna; collettori complanari a ¾” e 1”.

17. FOGNATURA ACQUE BIANCHE REALIZZATA CON: tubi pvc diam. mm.110-125-160-200;

pozzetti pvc cm.40x40 con anelli di prolunga;

pozzetti pvc cm.55x55;

pozzetti pvc cm.60x60 con griglia;

pozzetto cls cm.100x100 per allaccio urbano;

allaccio urbano diam. mm.200;

compresi gli scavi, rinfianchi con sabbione, trasporto a discarica del materiale di

risulta.

18. FOGNATURA ACQUE NERE REALIZZATA CON: tubi pvc diam. mm.50-100-110-125-160-200;

pozzetti pvc cm.55x55 con anelli di prolunga;

sifoni pvc diam. mm.100;

pozzetto cls cm.100x100 per allaccio urbano;

allaccio urbano diam. mm.200;

compresi gli scavi, rinfianchi con sabbione, trasporto a discarica del materiale di risulta.

costituiti da: (vedi relazione tecnica).

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IMPIANTO DI RISCALDAMENTO, PRODUZIONE ACQUA CALDA E TRATTAMENTO ACQUA

PISCINE

Art.1) DATI GENERALI E SPECIFICHE TERMOIGROMETRICHE

1.1 Temperature ARIA

INVERNO

CONDIZIONI ESTERNE

ESTERNO

0 °C

80% UR

CONDIZIONI INTERNE

INTERNO - AMBIENTE PISCINE

28 °C

65% UR

INTERNO – SPOGLIATOI E

SERVIZI PISCINE

24 °C

55% UR

INTERNO - UFFICI

20 °C

60% UR

1.3 Tolleranze

- temperatura ± 1 °C

- umidità ± 5 %

1.4 Velocità max dell'acqua nelle tubazioni 1,2 m/sec

1.2 Temperature ACQUA

ACQUA SANITARIA

48 °C

ACQUA IMMISSIONE PISCINE

35 °C

ACQUA I PISCINE

28 °C

PRODUZIONE FLUIDO CALDO

E=70 °C

U=80 °C

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Art. 2) DATI DI PROGETTO

2.1 Caratteristiche termiche e idrometriche dei componenti strutturali

edificio

- muri perimetrali (valore medio) K = 0,57

W/m2K

- finestre esterne (valore medio) K = 2,25/2,86

W/m2K

- pavimento di calpestio (valore medio) K = 1,24

W/m2K

- solaio di copertura (valore medio) K = 0,36/1,82

W/m2K

2.2 Densità di affollamento

Densità di affollamento piscine e assimilabili 0,30 persona/m2

Densità di affollamento vasca piscine 0,50 persona/m2

Densità di affollamento uffici 0,06 persona/m2

2.3 Portata aria esterna

Spogliatoi 4 Vol./h

Piscina 2,5 x 10-3

m3/s m

2

2.4 Fluido prodotto dalla centrale termica 80°C

2.5 Funzionamento dell'impianto intermittente

2.6 Tempo di messa a regime max 2 ore

2.7 Filtrazione - Prefiltri 80% ASHARAE opacimetrico, filtri

finali 80%

2.8 Velocità dell’aria - 0,15 m/s

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Art. 3) CENTRALE TERMICA

Per la produzione dell‟acqua calda è stata prevista una centrale termica a gasolio dislocata in

apposito locale sito al piano interrato.

I Le strutture verticali del locale avranno una resistenza al fuoco REI 120. Il locale caldaie

non avrà aperture di comunicazione con locali adiacenti destinati ad altro uso.

In considerazione della potenza termica necessaria, come previsto dal D.P.R. N° 412 del 26

Agosto 1993, si è provveduto a distribuire il carico termico su due generatori di uguali

caratteristiche.

I generatori sono separati e collegati da due collettori uno per l‟acqua di mandata e l‟altro

per quella di ritorno e intercettati a mezzo di saracinesche e completi di dispositivi necessari

per assicurare la libera dilatazione dell‟acqua contenuta nelle caldaie, come previsto dalle

leggi sugli apparecchi a pressione, secondo le disposizioni I.S.P.E.S.L. contenute nella

circolare N° 36/74.

BRUCIATORI

I bruciatori sono del tipo ad aria soffiata, in monoblocco a più stadi, completamente

automatici ed omologati dalla ISPESL. L‟alimentazione del bruciatore avverrà per

aspirazione.

Ogni bruciatore risponde ai seguenti requisiti:

esser collegato ai filtri di linea mediante tubi metallici flessibili di lunghezza tale da

consentire gli eventuali movimenti di manovra e di manutenzione;

essere muniti del dispositivo automatico per l'avviamento e l'arresto del bruciatore,

nonché di tutte le apparecchiature di sicurezza e di controllo rispondenti alle Norme

vigenti;

l'immissione del combustibile nel focolare dovrà bloccarsi a seguito di intercettazione

quando per una qualsiasi ragione la fiamma si spenga;

il complesso bruciatore è dotato di tutte le tubazioni di collegamento, di alimentazione

di ritorno e di sfiato, nonché delle apparecchiature elettriche di comando, di protezione

e di sicurezza prescritte dai VV.F.

ORGANI DI CONTROLLO E REGOLAZIONE

Come previsto dal D.P.R. N° 1391 del 22.12.1970 relativamente alle apparecchiature di

controllo della combustione, ogni generatore di calore sarà dotato e controllato da organi

omologati come richiesto dalle specifiche I.S.P.E.S.L. e più precisamente da:

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- Termostato di taratura 0°C/90°C

- Pressostato di blocco a riarmo manuale

- Termometro

- Manometro con relativo attacco con rubinetto

- Valvola di sicurezza

- Vaso di espansione a membrana

- Valvola di intercettazione combustibile

- Pozzetto di controllo temperatura

- Quadro elettrico di comando

SERBATOIO COMBUSTIBILE

Il deposito per lo stoccaggio del gasolio necessario all'alimentazione delle Caldaie è costituito

da un unico serbatoio, del volume di 15 m3,

ubicato all‟esterno, in posizione attigua

all‟edificio nel quale è installato l‟impianto termico.

Il serbatoio è interrato ad una profondità tale che la generatrice superiore del serbatoio si trovi

a 0,7 m dal piano d calpestio.

Il serbatoio è dotato di passo d'uomo e di tutti gli accessori di legge, valvole di ritegno,

indicatore di livello, tubo di sfiato, attacco di adduzione gasolio UNI, alimentazione in

tubazione di rame e quanto altro indicato dalle Normative e leggi vigenti. In particolare:

- Le bocche di carico sono dislocate nel passo d‟uomo del serbatoio e alla cui estremità è

applicato un attacco a vite in bronzo del diametro 100 UNI 8 - 10 con tappo filettato in

bronzo e chiusura lucchettabile.

- All'estremità del tubo di carico e all'interno del serbatoio è installata una valvola

limitatrice di carico del tipo omologato che impedisca il riempimento dello stesso oltre il

90% della propria capacità geometrica.

- Il serbatoio è inoltre munito, nel punto più alto, di idoneo sfiato costituito da un tubo del

diametro di 1"1/2, atto a mantenere l'interno del serbatoio la pressione atmosferica e

consentire lo smaltimento all'esterno dei vapori sviluppati dal combustibile durante il

caricamento.

- La tubazione di alimentazione del combustibile è provvista di un organo di

intercettazione chiusura rapida e comandabile a distanza dall‟esterno del locale caldaia.

IMPIANTO ELETTRICO

Gli impianti ed i dispositivi elettrici posti a servizio dell‟impianto termico e dei relativi locali

sono eseguiti a regola d‟arte, in osservanza alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italia)

vigenti.

I comandi dei circuiti, esclusi quelli incorporati nell‟impianto, sono centralizzati su un quadro

ubicato nel locale d‟accesso al locale trattamento acqua piscine.

Tutti i circuiti fanno capo ad un interruttore generale in posizione facilmente e sicuramente

raggiungibile.

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CANNE FUMARIE

Le canne fumarie, una per generatore, sono a tiraggio naturale.

Sono del tipo in acciaio inox, in doppia parete, modulare e precoibentata con isolante ad alta

densità, idonea al convogliamento dei fumi di combustione delle caldaie del tipo

pressurizzato. La tipologia è del tipo per esterno ad elementi modulari e fissate a parete

tramite idonee staffe in acciaio inox complete di:

- valvola di regolazione fumi;

- adattatore per caldaia;

- regolatore di fissaggio;

- gomito a 45°;

- coppa raccolta condensa con relativo scarico;

- modulo prelievo fumi;

- modulo terminale con relativo comignolo antintemperie e avente le seguenti

caratteristiche:

- lamina d‟acciaio inox per involucro esterno in AISI 304;

- coibente in lana minerale ad alta densità;

- lamina condotto interno in acciaio inox AISI 316 con saldatura longitudinale,

certificata, al laser.

Art. 4) PRODUZIONE ACQUA CALDA E SANITARIA

L‟impianto di produzione dell‟acqua calda e sanitaria è stato studiato, progettato e realizzato

in conformità a quanto indicato della Norma UNI 9182. Lo stesso impianto garantirà il

corretto apporto termico alle utenze cui è destinato: piscina, servizi sanitari, impianto di

riscaldamento.

Le sezioni „piscine‟ sono servite ciascuna da una condotta che parte dal collettore generale di

mandata. Le stesse tubazioni sono collegate ai relativi scambiatori termici (idonei al

trattamento dell‟acqua aggressiva di piscina) tramite i qualI verrà realizzato il controllo e la

regolazione della temperatura delle acque di vasca al fine di garantire le specifiche di

progetto.

L‟acqua destinata all‟impiego per usi sanitari verrà prodotta e stoccata all‟interno di due

boiler che sono alimentati da una condotta in arrivo dal collettore generale di mandata.

La regolazione di mandata dell‟acqua in uscita dal boiler, destinata agli utenti, si realizzerà

mediante una valvola di intercettazione a tre vie che, dotata di sensore di temperatura,

regolerà automaticamente la propria apertura garantendo le specifiche termiche richieste.

Gli altri usi cui sarà destinata l‟acqua calda riguardano l‟alimentazione degli impianti di

riscaldamento a ventilconvettori , termoventilazione e radiatori. Ciascuna delle utenze (UTA

1, UTA 2, linea fan-colis, linea radiatori) è servita da una tubazione propria che, collegata al

collettore generale di mandata, fa capo all‟apparecchiatura di destinazione garantendo il

necessario apporto termico.

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Art. 5) IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELL’ACQUA DI PISCINA

RIFERIMENTI NORMATIVI

Gli impianti in esame sono stati studiati, dimensionati e realizzati in osservanza di quanto

prescritto dalle:

G.U. N°51 del 3/03/2003 – Accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province

autonome di Trento e Bolzano sugli aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la

manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio.

Norma UNI 10637, maggio 2006 (Piscine – Requisiti degli impianti di circolazione,

trattamento, disinfezione e qualità dell‟acqua di piscina).

TERMINI E DEFINIZIONI

I termini e le definizioni impiegati sono quelli di cui all‟art. 3 della Norma UNI 10637.

CLASSIFICAZIONE DELLA PISCINA

La piscina in esame è classificata come piscina di tipo A1 (Norm. UNI 10637, art. 4):

piscina pubblica comunale.

Ogni scelta impiantistica verrà di seguito effettuata in considerazione della classificazione di

cui sopra.

CARATTERISTICHE DELL’ACQUA

Viene fatta distinzione fra vari tipi di acque, in considerazione dell‟uso a cui queste sono

destinate.

Acque di riempimento e reintegro

Le acque di riempimento e reintegro avranno caratteristiche conformi alla legislazione

vigente (D.P.R. 24 Maggio 1988, N. 236 e succ. modifiche) concernente la qualità delle acque

destinate al consumo umano relativamente ai soli valori per parametri tossici e microbiologici.

L‟acqua destinata agli scopi in esame verrà prelevata dalla condotta idrica dell‟acquedotto.

Acqua di immissione in vasca ed acqua di vasca

Le caratteristiche dell‟acqua di immissione in vasca, e dell‟acqua di vasca dovranno

rispettare i parametri chimico fisici riportati nella tabella A allegata all‟ “Accordo tra il

Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sugli aspetti

igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso

natatorio del 16 gennaio 2003”.

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Modalità di prelievo

Le modalità di prelievo dei campioni d‟acqua per l‟esecuzione di analisi chimico-

batteriologiche dovranno rispettare quanto prescritto all‟art. 5.1.6 della Norma UNI 10637.

Frequenza delle analisi

Le modalità e la frequenza delle analisi dovranno rispettare quanto prescritto all‟art. 5.1.7 e

all‟art. 5.1.8 della Norma UNI 10637.

Acque di scarico

Alle acque di scarico, come a tutte le altre acque provenienti dall‟insediamento, si

applicheranno le disposizioni legislative vigenti.

IMPIANTI DI CIRCOLAZIONE, TRATTAMENTO E DISINFEZIONE DELL’ACQUA

Caratteristiche generali degli impianti di circolazione

Gli impianti di circolazione sono realizzati in modo da garantire:

l‟omogenea distribuzione nella vasca dell‟acqua proveniente dagli impianti di trattamento;

l‟omogenea ripresa dell‟acqua di vasca per l‟invio agli impianti di trattamento;

la circolazione dell‟acqua di vasca in modo da ottenere caratteristiche fisico-chimiche

uniformi in tutto il volume.

Dimensionamento degli impianti

Gli impianti di circolazione e trattamento dell‟acqua sono realizzati in modo da garantire,

alla perdita di carico massima ammessa, un tempo di ricircolo della somma del volume utile

della vasca di compenso minore di 4 ore.

A garanzia del soddisfacimento di tale specifica la portata d‟acqua richiesta minima per il

caso in esame sarà di 136 m3/h. L‟acqua viene immessa tramite l‟impiego di un gruppo di

pressurizzazione composto da N. 3 pompe di uguali caratteristiche (portata: 80 m3/h). Di

queste, due assicureranno il servizio normale dell‟impianto mentre una terza pompa servirà da

riserva.

Sistemi di immissione e sistemi di circolazione

L‟immissione dell‟acqua in vasca avverrà a mezzo di bocchette di immissione dal fondo.

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Sistemi di ripresa superficiali

Il sistema di ripresa superficiale è a „bordi sfioranti‟. Questo si estende per i lati lunghi della

vasca e copre il 60% del perimetro esterno della vasca.

Vasca di compenso

E‟ prevista la presenza di una vasca di compenso per ciascuna delle vasche utenti. I volumi

(utili) delle vasche di compenso sono calcolati in base a:

volume dell‟acqua spostata dal numero massimo di utenti ammesso;

volume dell‟acqua relativo al moto ondoso generato dagli utenti.

La vasca di compenso è:

completamente svuotabile mediante aggottamento

accessibile per operazioni di manutenzione e pulizia;

dotata di troppo pieno;

con superfici facilmente lavabili.

Sistemi di alimentazione dell’acqua di reintegro

Il sistema di alimentazione dell‟acqua di reintegro sarà di tipo automatico (vedi UNI 10637

art. 5.2.6). La portata del sistema addurrà la quantità relativa agli scopi di compensazione

delle perdite dovute ad evaporazione, lavaggio filtri, spruzzi, trascinamento degli utenti,

prelievi per analisi ecc..

Per i casi in esami verrà garantito un volume di rinnovo giornaliero pari al 5% della vasca di

compenso (UNI 10637, art. 5.9.1). Lo stesso volume sarà immesso nel tempo di 12 ore.

CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO

Pompe di circolazione

Le pompe di circolazione sono collegate all‟impianto con valvole di intercettazione a monte

ed a valle delle stesse pompe. Inoltre a valle ed in prossimità di ciascuna pompa saranno

installati un manometro ed una valvola di ritegno.

Il dimensionamento delle pompe garantirà la portata di progetto dell‟impianto di trattamento

in presenza della perdita di carico massima ammissibile. La scelta delle pompe terrà conto

dell‟aumento di portata del sistema quando i filtri sono puliti, ed in ogni caso garantirà che

questa resti al di sotto dei limiti previsti a seguito dell‟impiego di qualunque tipo di filtro.

Le pompe saranno presenti in numero pari a quello dei filtri e, a garanzia del

raggiungimento della portata di progetto in caso di avaria di una delle pompe, verrà previsto

una pompa di riserva.

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Filtri

I filtri sono costituiti da serbatoi la cui superficie interna deve essere adeguata all‟acqua da

trattare ed al tipo di disinfettante utilizzato.

I filtri resistono alla pressione massima di utilizzo indicata dal costruttore mediante

marcatura od etichettatura degli stessi. In ogni caso dovranno avere una pressione di progetto

1,5 volte la pressione di utilizzo, con un minimo di 0,35 MPa.

I filtri che sono impiegati negli impianti piscine saranno del tipo a diatomee. Questi saranno

caratterizzati da supporti di tessuto sul quale viene fatto aderire uno strato di farina fossile

(diatomee), che costituisce il manto filtrante. Il rinnovo del letto filtrante dovrà essere

effettuato periodicamente mediante scarico del manto esausto e ripristino dello stesso. La

velocità massima di filtrazione non dovrà superare i 10 m/h. Alla portata di progetto e subito

dopo la il rinnovo delle diatomee, il filtro non dovrà causare una perdita di carico maggiore di

0,05 MPa rispetto alla pressione d‟entrata.

I filtri saranno dotati di apposito serbatoio con coperchio, nel quale verrà ottenuta la

dispersione delle diatomee in acqua, da immettere a monte del filtro. Ciascun serbatoio sarà

dotato di agitatore, tramoggia graduata completa di valvola di intercettazione, indicatore di

livello graduato, attacchi per l‟alimentazione dell‟acqua, troppo pieno e scarico.

CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI DI DISINFEZIONE

Impianti di dosaggio agenti disinfettanti

I prodotti disinfettanti saranno a base di cloro. Quelli comunemente impiegati per

applicazioni quali quella in esame sono: prodotti clorati inorganici (ipoclorito di sodio,

ipoclorito di calcio); prodotti clorati organici (acido tricloroisocianurico, dicloroisocianurato

di sodio). Tali prodotti sono presenti in commercio in forma acquosa ed adatti per essere usati

in tale maniera. L‟utilizzo sarà vincolato alle modalità d‟uso prescritte dal fabbricante.

I prodotti clorati in soluzione acquosa destinati all‟alimentazione delle pompe dosatrici

saranno contenuti in serbatoi chimicamente idonei scelti con capacità totale sufficiente ad

assicurare un‟autonomia compatibile con la gestione delle piscine e comunque non minore di

24 ore. I serbatoi sono posti in locale separato da quello degli impianti di filtrazione, ed

opportunamente aerato. In ogni caso l‟impiego di tali prodotti avverrà a mezzo di pompe

dosatrici. Sarà consentita l‟immissione diretta in vasca dei disinfettanti solamente per

trattamenti straordinari o durante i periodi di chiusura. La balneazione non potrà riprendere

prima che i valori dell‟acqua non siano rientrati nei limiti indicati nel Prospetto N.1 della

Norma UNI10637.

Il pilotaggio delle pompe dosatrici delle piscine sarà realizzato mediante l‟adozione di una

apparecchiatura automatica di regolazione.

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Impianti di dosaggio correttori di pH

I correttori di pH impiegati per innalzare od abbassare il valore di acidità dell‟acqua sono

commercializzati soluzione acquosa e quindi adatti ad essere utilizzati in tale maniera.

Saranno stoccati in serbati chimicamente resistenti e con capacità tale da consentire una

autonomia compatibile con la gestione della piscina, posti in un locale separato da quello

degli impianti di filtrazione.

L‟immissione dei correttori di pH avverrà solamente mediante l‟impiego di apposite pompe

dosatrici.

APPARECCHIATURE DI RILEVAZIONE E CONTROLLO

Apparecchiatura di misura e regolazione del pH

Il sistema di misura del pH sarà del tipo potenziometrico; la precisione richiesta per tale

apparecchiatura e di ±1/10 pH. Lo strumento dovrà disporre di segnali di uscita compatibili

con un impianto di dosaggio che assieme al quale realizzerà la regolazione automatica. Sarà

disponibile un segnale in uscita dedicato alla registrazione dei valori rilevati.

Apparecchiatura di misura e regolazione del potenziale Redox

Il sistema di misura sarà del tipo potenziometrico e misurerà il potenziale di ossidoriduzione

dell‟acqua in esame. L‟utilizzazione di sistemi Redox è destinata alla verifica delle capacità

disinfettanti dell‟acqua. La precisione richiesta a tali apparecchiature è ±3 mV. Lo strumento

disporrà di segnali in uscita che consentano la regolazione automatica del potenziale Redox a

mezzo di un impianto di dosaggio del cloro. In considerazione del fatto che il potenziale

Redox non è diretta funzione del tenore di cloro presente, l‟utilizzo dello stesso per il

pilotaggio degli impianti di dosaggio di cloro è improprio qualora non sia utilizzato in

relazione con la curva Redox – ppm Cl specifica della piscina. Sarà disponibile un segnale in

uscita dedicato alla registrazione dei valori rilevati.

Apparecchiatura di misura e regolazione del cloro residuo libero

La misurazione del valore di cloro residuo libero avverrà mediante misuratori amperometrici.

Per questi è richiesta una precisione nominale di ±1/10 mg/l (ppm). Lo strumento di lettura

disporrà di segnali in uscita che consentano la regolazione automatica del tenore di cloro a

mezzo di un impianto di dosaggio. Sarà disponibile un segnale in uscita dedicato alla

registrazione dei valori rilevati.

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Art. 6) IMPIANTO DI RISCALDAMENTO A TERMOVENTILAZIONE, VENTILCONVETTORI E

RADIATORI

Gli impianti di riscaldamento dell‟edificio sono stati studiati in funzione della tipologia d‟

ambiente cui sarà destinato il loro servizio.

In base a quanto specificato nelle G.U. N°39 del 17/02/1992 e Norma UNI 10339 sono state

quindi definite tre zone, distinte dai requisiti tecnici annessi alle loro caratteristiche, che sono:

zona piscine, zona servizi piscine (servizi igienici piscine, spogliatoi, pronto soccorso), zona

uffici (uffici e relativi servizi).

Il riscaldamento e la ventilazione della „zona piscine‟ è realizzata mediante l‟impiego di una

unità di trattamento d‟aria. L‟impianto sarà del tipo a tutt‟aria con ricircolo; l‟aria esterna

immessa in ambiente garantirà in qualunque situazione di funzionamento il ricambio minimo

previsto per legge (20 m3/h per metro quadrato di vasca).

L‟immissione dell‟aria in ambiente avverrà tramite bocchette, alimentate da canali a vista,

capaci di garantire una velocità d‟immissione inferiore a 0,15 m/s.

L‟estrazione dell‟aria dall‟ambiente verrà realizzata con l‟impiego di due estrattori, le cui

caratteristiche consentiranno un equo bilancio dei volumi immessi ed estratti.

L‟impianto, comandato da un sistema di controllo e regolazione, favorirà il mantenimento dei

valori termoigrometrici stabiliti; in ogni caso la temperatura dell‟aria ambiente dovrà sempre

essere superiore alla temperatura dell‟acqua di piscina.

Il riscaldamento della „zona servizi piscina‟ è realizzata con le stesse modalità viste al punto

precedente con la differenza che l‟aria immessa in ambiente sarà solo esterna. Per tali

ambienti verrà meno il precedente vincolo sulla temperatura che dovrà avere un valore non

inferiore a 24 °C.

Per il riscaldamento della „zona uffici‟ è previsto l‟impiego di radiatori e ventilconvettori

dislocati in numero e posizione tali da garantire il raggiungimento e la conservazione delle

caratteristiche termoigrometiche richieste per tali tipi di ambienti.

DATI TECNICI

GRUPPI TERMICI N°2

POTENZA UTILE Kw 349

POTENZA AL FOCOLARE Kw 384

VASI ESPANSIONE N°2

CAPACITA‟ litri 150

ELETTROPOMPA ANTICONDENSA N°2

PORTATA mc/h 3,8

PREVALENZA m.c.a. 4

ELETTROPOMPE DI CIRCOLAZIONE – C/TO GENERALE N°3

PORTATA mc/h 30

PREVALENZA m.c.a. 6,5

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POMPA UTA 1

PORTATA mc/h 16,5

PREVALENZA m.c.a. 8

POMPA PRIMARIA PISCINA 1

PORTATA mc/h 37

PREVALENZA m.c.a. 8

POMPA PRIMARIA PISCINA 2

PORTATA mc/h 5

PREVALENZA m.c.a. 7

POMPA BOILER

PORTATA mc/h 11

PREVALENZA m.c.a. 8

POMPA UTA 2

PORTATA mc/h 10

PREVALENZA m.c.a. 12

SERBATOIO RISERVA GASOLIO mc 15

BOILER – PRODUZIONE ACQUA CALDA N° 2

CAPACITA‟ litri 2000

POTENZA TERMICA Kw 75

ELETTROPOMPE RICIRCOLO - BOILER

PORTATA mc/h 1,5

PREVALENZA m.c.a. 6

ELETTROPOMPE AUTOCLAVE N°2

PORTATA mc/h 22

PREVALENZA m.c.a. 4,5

SCAMBIATORE A PIASTRE VASCA 1 Kw 480

SCAMBIATORE A PIASTRE VASCA 2 Kw 65

FILTRI A DIATOMEA VASCA 1 N°2

SUPERFICIE DI FILTRAZIONE mq 13,3

POMPE VASCA 1 N°3

PORTATA mc/h 80

PREVALENZA m.c.a. 17,6

POMPA DOSATRICE CLORO l/h 17 – 5 bar

POMPA DOSATRICE CORREZIONE PH l/h 9 – 8 bar

FILTRI A DIATOMEA VASCA 2 N°2

SUPERFICIE DI FILTRAZIONE mq 1,6

POMPE VASCA 2 N°3

PORTATA mc/h 10

PREVALENZA m.c.a. 16

POMPA DOSATRICE CLORO l/h 9 – 8 bar

POMPA DOSATRICE CORREZIONE PH l/h 9 – 8 bar

UTA 1

POTENZA TERMICA Kw 180

PORTATA ARIA mc/h 22000

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PREVALENZA UTILE Pa 300

UTA 2

POTENZA TERMICA Kw 96

PORTATA ARIA mc/h 6000

PREVALENZA UTILE Pa 200

ESTRATTORE ARIA N°2

PORTATA ARIA mc/h 2500

PREVALENZA UTILE Pa 180

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IMPIANTI ELETTRICI E IMPIANTO LUCI DI SICUREZZA:

Descrizione del complesso

Dal power center ubicato nel locale utente della vicina cabina elettrica di trasformazione MT/BT si

alimenta il Quadro Elettrico Generale (Q.E.G.), ubicato nel piano terra, dal quale si distribuiscono

gli impianti così costituiti :

Quadro Elettrico Uffici (QE-1);

Quadro Elettrico Locali Tecnici (QE-3)

Distribuzione impianto generale FM;

Distribuzione impianto generale luce;

Distribuzione luci esterne;

Distribuzione impianto luce di emergenza;

Impianto di Terra.

Dal Quadro elettrico Uffici (QE-1), ubicato nella zona reception-uffici nel piano terra, sono

distribuiti gli impianti relativi alla F.M. e illuminazione della zona reception-uffici e il quadro

elettrico BAR (QE-2).

Dal Quadro elettrico Locali Tecnici (QE-3), ubicato nel piano interrato sono distribuiti i circuiti

relativi agli impianti di termoidraulica, luce e f.m. degli stessi locali.

La distribuzione dal Quadro Elettrico Generale è così eseguita:

La distribuzione principale in tubazione a pavimento;

La distribuzione secondaria in tubazione a pavimento, incassata a parete e nella zona vasca

piscina in tubazione a vista sul trave.

La distribuzione dal quadro uffici (QE-1) è così eseguita:

La distribuzione principale in tubazione a pavimento;

La distribuzione secondaria in tubazione a pavimento, incassata a parete.

La distribuzione dal quadro Bar (QE-2) e dal quadro Locali Tecnici (QE-3) è così eseguita:

La distribuzione principale e secondaria in tubazione a vista.

La distribuzione a vista in luoghi aperti tipo copertura, ect., è eseguita tramite tubazioni metalliche

tipo conduit.

Sono distribuiti anche gli impianti correnti deboli, quali :

Impianto chimata bagni e docce;

Impianto telefonico;

La distribuzione degli impianti correnti deboli, è realizzata in tubazione a pavimento e/o incassa a

parete, e segue i percorsi realizzati per la distribuzione degli impianti elettrici.

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Le varie distribuzioni correnti deboli e la distribuzione elettrica sono realizzate in tubazioni separate

una per tipologia di circuito.

L‟impianto di terra esterno è realizzato posando un dispersore orizzontale da collegarsi ai dispersori

verticali e ad un collettore di terra generale installato nel locale quadri elettrici. Inoltre i plinti della

struttura sono collegati all‟impianto di terra esterno.

Percorsi orizzontali e verticali

L‟arrivo dalla cabina di trasformazione, l‟arrivo TELECOM e la distribuzione esterna è effettuata

tramite cavidotti interrati, mentre all‟interno dei locali avverrà nel seguente modo :

In canale l‟alimentazione al Quadro Elettrico Generale (Q.E.G);

In tubazione incassata a pavimento la distribuzione principale;

In tubazione incassata a pavimento e/o a parete la distribuzione secondaria;

All‟esterno sulle coperture.

Sicurezza

Il progetto e l‟esecuzione degli impianti tengono conto dei particolari requisiti di sicurezza

necessari nella presente realizzazione e precisamente :

Assicurare la protezione termica delle linee;

Realizzare un efficace protezione contro i contatti diretti ed indiretti;

Garantire un‟adeguata illuminazione generale;

Garantire una illuminazione di sicurezza dei punti di passaggio e nelle uscite di sicurezza;

Segnalare in modo opportuno le vie di fuga;

Ottenere una equalizzazione del potenziale sulle masse metalliche accessibili;

Cavi

I cavi sono tutti in rame.

I cavi di bassa tensione sono del tipo FG7R e/o FG70R 0,6/1 kV per le alimentazioni all‟interno di

canali e/o tubazioni metallici, mentre sono del tipo N07V-K 0,45/0,75 kV per le alimentazioni entro

canali e/o tubazioni in PVC.

Il calcolo della sezione dei cavi è effettuato secondo le indicazioni della Norma 64-8, ovvero sono

stati considerati :

- tipo di posa;

- n° di circuiti per canale e/o tubazione;

- lunghezza;

- Valore della corrente nominale dell‟interruttore di protezione;

- Fattore di contemporaneità.

Le sezioni minime dei cavi in bassa tensione sono :

Punti luce e punti comandi = 1,5 mm2

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Prese 10/16 A = 2,5 mm2

Prese CEE = 2,5 mm2

Quadri Prese CEE = 4/6 mm2

Conduttore di terra = 6 mm2

Collegamenti equipotenziali = 6 mm2

Riempimento delle tubazioni e dei canali

Per le tubazioni e per i canali il numero dei cavi, indipendentemente dal materiale di costruzione,

rispetta :

- Coefficiente di riempimento minimo 1/1,3 dove :

- 1 è il diametro del cerchio circoscritto dalla massa dei cavi;

- 1,3 è il diametro interno della tubazione;

- Numero strati di cavi su passerelle asolate aperte non superiore a tre;

- Numero strati di cavi su canali con coperchio non superiore a tre;

Dimensionamento delle linee

Per quanto attiene alla protezione specifica delle condutture dalle sovracorrenti, sarà verificato che

la sollecitazione termica conseguente alla sovracorrente (corto circuito o sovraccarico) non induca

nei cavi gradienti termici tali da comprometterne l'efficienza.

Gli interruttori adottati saranno capaci di assicurare il mantenimento delle sollecitazioni termiche

nei cavi entro i termini tollerati dagli stessi.

In particolare le verifiche saranno eseguite nei punti della conduttura nei quali risulterà massimo il

valore dell'energia specifica passante lasciata fluire dall'interruttore durante il guasto.

Questi corrispondono in pratica alla parte iniziale e terminale delle condutture.

Nel caso di sovraccarico, tutti i circuiti dell'impianto elettrico sarnno in grado di soddisfare quanto

previsto dalle Norme CEI 64-8 ed in particolare:

IB In Iz

If 1,45 Iz

IB corrente d'impiego

In corrente nominale / taratura del dispositivo di protezione;

Iz portata nominale a regime del cavo;

If corrente convenzionale d'intervento della protezione.

Il valore di Iz (portata nominale a regime del cavo) sarà infatti sempre superiore non solo alla

corrente d'impiego del circuito IB ma anche alla corrente di taratura o nominale dell'interruttore

corrispondente.

Rifasamento

Un impianto di rifasamento della potenza di 42 kVAR rifasa interamente l'impianto elettrico e sarà

derivato dal Q.E.G.

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Un dispositivo elettronico controllerà automaticamente il fattore di potenza esistente nella rete a

valle del loro punto di allacciamento e comanderà automaticamente l'inserzione e la disinserzione (a

gradini) del numero di batterie di condensatori necessario a mantenere il fattore di potenza entro

valori prestabiliti.

Caduta di tensione

Le cadute di tensione misurate, a pieno carico, sull‟utenza più lontana dai trasformatori non sono

superiori al 4%, rispetto al valore nominale della tensione di alimentazione.

Equilibratura e distribuzione dei carichi

Le distribuzioni principali sono suddivise in modo che la differenza dei carichi massimi

contemporanei presunti non provochi eccessivo squilibro sulle tre fasi.

I carichi monofasi su sistema trifase a stella sono distribuiti con rapporto da minimo a massimo di

1/1,2. Pertanto in fase di cablaggio dei quadri elettrici sarà opportuno operare prelevando le

alimentazioni monofasi dalle sbarre in rispetto a detto rapporto.

Fattori di contemporaneità

Per la scelta delle protezioni e dei cavi si è tenuto conto dei seguenti coefficienti di contemporaneità

:

- Illuminazione 1

- Prese di corrente del tipo civile 0,2

- Prese di corrente del tipo industriale 0,5

- Impianto CDZ 0,8

Illuminazione

La quantità degli apparecchi di illuminazione è stata calcolata in base ai livelli d‟illuminamento

medio ricavati dalle indicazioni della NORMA UNI 10380/A1 e secondo quanto normalmente

previsto per tali tipologie di intervento.

Piscina 250 lx

Vasca Propedeutica 350 lx

Bagni 150 lx

Spogliatoi 200 lx

Depositi 150 lx

Locali Tecnici 250 lx

Illuminazione di Sicurezza

Sarà previsto un livello di illuminamento di sicurezza non inferiore a 5 lx, ad 1 metro di altezza dal

piano di calpestio, lungo le vie di fuga e nelle uscite, e non inferiore a 2 lx negli altri ambienti.

Tale illuminamento sarà garantito da corpi illuminanti con complesso autonomo di ricarica,

autonomia non inferiore ad 1 ora, ad inserzione automatica, ad illuminazione permanente e/o non

permanente con etichetta autoadesiva con scritta normalizzata europea, e con lampade fluorescenti.

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Pulsanti di emergenza

All‟esterno del fabbricato sono installati, in due lati opposti, due pulsanti di emergenza che

agiscono uno sull‟interruttore zona consegna ENEL, e l‟altro sull‟interruttore di alimentazione ,

installato sul Q.E.G., del quadro elettrico Locali Tecnici (QE-3).

Scatole di derivazione

Sono utilizzate scatole di derivazione ad uso a vista e ad uso incassato.

L‟utilizzazione delle scatole è prevista per ogni derivazione o smistamento dei conduttori.

Le giunzioni dei conduttori sono eseguite in modo ordinato e facilmente individuabili.

Sono fissate a parete o su strutture metalliche con apposite staffe in acciaio saldate, imbullonate o

fissate con tasselli ad espansione.

Le cassette sono installate rispettando:

la complanarità con pareti in muratura o pavimenti ;

l‟allineamento con gli assi verticali ed orizzontali delle pareti ;

le posizioni disponibili per non occupare mai quote di pareti utilizzabili per l‟arredamento.

QUADRO ELETTRICO GENERALE

Il quadro elettrico sarà cablato, marchiato, e verificato da società e/o enti certificati ISO 9000.

Il quadro, da appoggiarsi a pavimento, sarà composto da armadi affiancati e serrati meccanicamente

mediante bulloni.

Sulla parte superiore ed inferiore saranno realizzate idonee aperture in cui si inserirà la canaletta

verticale portacavi.

Inoltre alcuni pannelli saranno smontabili mediante chiavi per la normale manutenzione o

sostituzione delle relative apparecchiature montate all'interno su adeguate guide. Sul pannello

anteriore saranno praticate le feritoie per consentire il passaggio delle leve di manovra degli

interruttori. Ogni portella sarà corredata di serratura tipo "Yale" e sarà interbloccata

meccanicamente con l'apertura dell'interruttore generale.

Per gli interruttori indicati come scorta nello schema elettrico, saranno lasciate le aperture sui

pannelli ma chiuse con tappi in materiale autoestinguente.

In corrispondenza di ogni apparecchiatura sarà installata una targhetta metallica con incisa la

relativa alimentazione (quella dello schema elettrico) che avrà come colore:

- rosso, per i circuiti in servizio privilegiato e/o preferenziale.

- nero, per i circuiti in servizio ordinario.

I quadri saranno in lamiera zincata e verniciati, e più precisamente :

- all'interno con una mano di smalto di fondo tinta sintetico ed una mano di colore applicata a

spruzzo ed essiccata a forno, oppure con polveri epossidiche.

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- all'esterno come sopra.

Gli interruttori, equilibrando, i carichi nelle fasi, saranno collegati mediante cavi senza guaina con

colorazione conforme alla tabella UNEL n.00722, aventi sezione immediatamente superiore al

valore previsto in corrispondenza del relativo interruttore.

Il Quadro elettrico sarà realizzato con caratteristiche tecniche non inferiori a quelle indicate nel

capitolato tecnico allegato.

Alla base del quadro infine sarà installata una barra di rame elettrolitico di sezione netta non

inferiore alla metà del conduttore di fase di alimentazione in arrivo e colorata di giallo e distinta col

simbolo di terra. All'interno del quadro sarà fissata una busta di plastica contenente lo schema

elettrico.

Sarà previsto un dispositivo di rifasamento automatico, derivato da protezione, installato nel Quadro

Elettrico Generale di adeguata potenza.

Sarà costituito da più unità o batterie di condensatori, inseribili o disinseribili tramite regolatore

automatico in funzione della potenza reattiva assorbita dal sistema, completi di:

organo di protezione in ingresso;

batterie di condensatori, per costituire i vari gradini di inserzione (almeno 7);

sezionatore, fusibile e contattore per ciascun gradino;

regolatore automatico;

dispostivi per il controllo automatico e per il comando dei gradini.

QUADRI ELETTRICI SECONDARI

I quadri elettrici saranno cablati, marchiati, e verificati da società e/o enti certificati ISO 9000.

I quadri elettrici saranno a parete, in materiale metallico e/o in policarbonato.

Saranno ubicati e numerati nel seguente modo :

QE-1 - Quadro Reception – Uffici – a parete;

QE-2 – Quadro Bar – a parete;

QE-3 – Quadro Locali Tecnici – a pavimento

L'interno dei quadri sarà accessibile mediante la mobilità di alcuni pannelli, come prima detto, per

la manutenzione o sostituzione degli apparecchi o cavi.

La portella anteriore sarà fissata alla struttura con cerniere; la loro apertura deve essere possibile

solo mediante chiave ed avere ricavate le aperture per il passaggio delle leve di manovra degli

interruttori.

A monte dell'interruttore generale, onnipolare e non automatico, le parti in tensione saranno protette

contro i contatti diretti anche in caso di rimozione dei pannelli di chiusura di detto quadro.

I morsetti di uscita dell'interruttore generale saranno collegati, mediante i cavi di sezione adeguata

agli interruttori divisionali. Detto collegamento sarà ottenuto tramite capocorda di diametro idoneo

per l'ottenimento di una buona superficie di contatto.

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Gli interruttori, equilibrando, i carichi nelle fasi, saranno collegati mediante cavi senza guaina con

colorazione conforme alla tabella UNEL n.00722, aventi sezione immediatamente superiore al

valore previsto in corrispondenza del relativo interruttore,

Tutti detti collegamenti saranno contenuti all'interno di apposite canaline di materiale termoplastico

autoestinguente aventi sezione 1,5 volte la sezione occupata dai cavi contenuti.

Nella parte inferiore sarà installata una morsettiera, facilmente accessibile, composta con gruppi di

morsetti componibili per ogni interruttore; il numero di detti morsetti sarà pari al numero degli

interruttori installati come pari quelli futuri di scorta.

Ogni gruppo di morsetti, per circuito, sarà diviso da separatori in materiale isolante autoestinguente.

Alla base di ogni quadro infine sarà installata una barra di rame elettrolitico di sezione netta non

inferiore alla metà del conduttore di fase di alimentazione in arrivo e colorata di giallo e distinta col

simbolo di terra. All'interno di ogni quadro sarà fissata una busta di plastica contenente lo schema

elettrico.

SISTEMI DI PROTEZIONE

Per quanto attiene alla protezione specifica delle condutture dalle sovracorrenti, sarà verificato che

la sollecitazione termica conseguente alla sovracorrente (cortocircuito o sovraccarico) non induce

nei cavi gradienti termici tali da comprometterne l'efficienza.

Nel caso di cortocircuito sarà verificato che l'energia specifica passante tollerata dal cavo sia

superiore o al massimo uguale a quella lasciata fluire dal relativo dispositivo di protezione.

Gli interruttori previsti saranno capaci di assicurare il mantenimento delle sollecitazioni termiche

dei cavi entro i termini tollerati dagli stessi.

In particolare:

Gli interruttori automatici magnetotermici da 5 a 160 A saranno modulari e montabili su barre

Din;

Gli interruttori automatici da 400 A in su saranno del tipo elettronico per permettere una più

ampia taratura a seconda delle varie esigente;

Tutte le apparecchiature necessarie per rendere efficiente e funzionale l'impianto (ad es.

trasformatori, suonerie, lampade di segnalazione, interruttori programmatori, prese di corrente

CEE, etc.) saranno modulari e accoppiabili nello stesso quadro con gli interruttori automatici;

Gli interruttori differenziali fino a 160 A saranno della stessa serie degli interruttori automatici;

Per interruttori automatici di portata superiore a 160 A saranno previsti relè differenziali con

trasformatore toroidale esterno e regolabili tramite interruttore (2 moduli) del tipo minidip.

Gli interruttori magnetotermici differenziali tetrapolari con tre poli protetti saranno dotati di un

dispositivo che consenta la visualizzazione dell'avvenuto intervento e permetta di distinguere se

detto intervento è provocato dalla protezione magnetotermica o dalla protezione differenziale.

Nel caso di interruttori differenziali che alimentano prese a spina posta nella zona 3 di locali da

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bagno sarà ammesso solo il tipo di alta sensibilità.

I morsetti saranno tali da poter serrare i conduttori e le barrette di rame o i capicorda a forcella, e

saranno interamente assemblati e tarati in fabbrica.

Gli interruttori tetrapolari saranno provvisti di morsetti per lo sgancio a distanza.

La serie modulare alla quale appartengono gli interruttori magnetotermici e differenziali sarà

formata da una vasta gamma di apparecchi complementari come: trasformatori, limitatori di

sovratensione, filtri antidisturbo, strumenti di misura, relè passo-passo, contatori, etc.

Gli interruttori magnetotermici e gli interruttori differenziali con e senza protezione magnetotermica

con corrente nominale 3 63 A saranno della stessa serie.

Gli interruttori magnetotermici e gli interruttori differenziali con e senza protezione magnetotermica

con corrente nominale 125 160 A saranno della stessa serie.

Gli interruttori magnetotermici e gli interruttori differenziali con e senza protezione magnetotermica

con corrente nominale da 200 A in sù saranno della stessa serie.

Gli interruttori fino a 63A saranno costituiti da un potere di interruzione, dove non indicato, non

inferiore ai 6 kA, mentre gli interruttori con corrente nominale superiore a 125A non sarà inferiore a

16 kA.

Il potere di interruzione sarà della categoria di prestazione P2 onde garantire un buon

funzionamento anche dopo 3 corto circuiti con corrente pari al potere di interruzione.

Gli interruttori differenziali fino a 63A saranno dotati di una soglia di intervento non superiore ad

0,3A.

Gli interruttori differenziali da 125° in su saranno dotati di una soglia di intervento tarabile.

Ciò consente di ottenere oltre che una buona protezione dai contatti indiretti e diretti anche

un'ottima selettività di intervento che esclude quasi totalmente le messa fuori servizio di grosse parti

dell'impianto elettrico a causa di guasti franchi fase-protezione.

LINEE PRINCIPALI

Per linee principali si intendono le linee che alimentano le seguenti utenze :

Quadro Elettrico Generale;

Quadri Elettrici Secondari;

La distribuzione principale sarà realizzata secondo uno schema radiale semplice, realizzando una

adeguata affidabilità e funzionalità dell'impianto con le alimentazioni distinte per le varie utenze.

Le linee principali di potenza saranno in cavo con isolamento in gomma di qualità G7 a norma CEI

20-22 II, non propagante l'incendio tipo FG7R e/o FG70R; saranno multipolari per sezioni fino a 25

mm2 e unipolari per sezioni superiori.

I relativi conduttori di protezione saranno del tipo N07V-K di colore giallo/verde e saranno distinti

per ogni partenza dai quadri generali.

I cavi di energia e quelli di protezione saranno di sezione costante.

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La distribuzione principale sarà realizzata con canale metallico asolato.

Per i passaggi delle linee attraverso strutture che costituiscono compartimentazione REI sarà

necessario provvedere alla realizzazione di una compartimentazione antifuoco.

Per tale realizzazione saranno impiegate barriere con FIRE-BARRIERS costituito da elastomero

mono-componente resistente al fuoco minimo 120 minuti primi.

LINEE DORSALI E SECONDARIE

Per linee dorsali e secondarie principali si intendono le linee in partenza dal Quadri Elettrico

Generale e dai Quadri Elettrici Secondari che alimentano le seguenti utenze :

Linee FM;

Linee luce;

Linee impianto termoidraulico.

Per i collegamenti principali e secondari saranno utilizzati i seguenti cavi .

Cavi tipo FG70R per distribuzioni all‟interno di canali e/o tubazioni metalliche;

Cavi tipo N07V-K per distribuzioni all‟interno di canali e/o tubazioni in PVC a parete e/o

incassate.

Nelle derivazioni dalle scatole di dorsale in conduttori non saranno interrotti, entrano nelle scatole e

sulla morsettiera sarà eseguita la derivazione sia per quelli che proseguono sia per quelli derivati.

La sezione dei cavi rimarrà invariata per tutta la lunghezza della dorsale, fino all‟ultima

derivazione.

Saranno previste scatole a vista e/o all‟interno di controsoffitti IP45/55 e scatole ad incasso.

Le scatole saranno separate per tipologia di distribuzione elettrica / correnti deboli.

Non sarà consentito il passaggio di conduttori da uno scomparto all‟altro, tranne che per il

conduttore di terra.

Per il collegamento tra le tubazioni e le scatole saranno sempre utilizzati pressacavi o raccordi

adeguati, mentre all‟interno delle scatole le derivazioni saranno realizzate con morsettiere

componibili a vite.

Non saranno ammessi morsetti a cappuccio o tipo mammuth.

La distribuzione sarà eseguita in canale e/o tubazione a vista o in tubazione incassata secondo le

indicazioni riportate negli elaborati grafici allegati.

Il conduttore di terra sarà di sezione costante per l‟intera lunghezza della dorsale e sarà di sezione

uguale al valore più alto di sezione di fase.

Saranno alimentati attraverso circuiti protetti e singolarmente sezionabili facenti capo direttamente

al quadro elettrico almeno i seguenti utilizzatori :

a) Illuminazione di base :

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sezione dei conduttori non inferiore a 1,5 mm²; protezione 10 A; potenza totale erogabile 2

kW;

b) Prese a spina da 10 A per l'illuminazione supplementare e per piccoli utilizzatori:

sezione dei conduttori 1,5 mm²; protezione 10 A; potenza totale erogabile 2 kW.

c) Prese a spina da 16 A ed apparecchi utilizzatori con alimentazione diretta con potenza unitaria

minore o uguale a 3 kW :

sezione dei conduttori 2,5 mm²; protezione 16 A; potenza totale erogabile 3 kW.

d) Eventuale linea per alimentazione di utilizzazione con potenza maggiore di 3 kW :

sezione conduttori 4 mm²; protezione 25 A.

Ogni qualvolta saranno vericate le seguenti condizioni, sul quadro elettrico saranno previsti un

numero superiore di circuiti protetti :

a) Elevata superficie, maggiore di 150 m² :

prevedere più linee per l'illuminazione di base al fine di limitare a 150 m² la superficie dei

locali interessati da una singola linea.

b) Elevato numero di prese da 10/16 A :

prevedere una linea da 10/16 A ogni 7/8 prese.

c) Elevato numero di apparecchi utilizzatori fissi o trasportabili che debbono funzionare

contemporaneamente prelevando una potenza totale superiore a 3 kW :

alimentare ciascun apparecchio utilizzatore con potenza unitaria maggiore di 2 kW

direttamente dal quadro con una linea protetta.

DERIVAZIONI ALLE UTENZE

Si intende l‟impianto a partire dalle scatole di derivazione fino al punto di utilizzo.

Si intendono come derivazioni finali :

Punti luce;

Punti comando;

Punti prese corrente;

Punti di alimentazione vari;

Alimentazioni impianti termofluidi.

I punti luce, le prese di corrente ed alimentazioni varie saranno eseguiti tramite tubazioni a vista e/o

incassata.

In tutti gli ambienti saranno previsti punti di comando locale (interruttori, deviatori, invertitori,

pulsanti, ect.).

Nelle zone di passaggio nei corridoi saranno previsti punti di comandi locali a pulsanti con la

possibilità di accensione da comando centralizzato.

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Le prese di corrente previste saranno :

Bipasso 2x10/16 A + terra a poli allineati;

Bipasso 2x10/16 A + terra unel;

Bipasso 2x10/16 A + terra a poli allineati con interruttore di protezione;

Bipasso 2x10/16 A + terra a unel con interruttore di protezione;

Prese CEE interbloccate 16 A – 220 V + terra;

Prese CEE interbloccate 16 A – 380 V + terra;

Prese CEE interbloccate con fusibili e/o con interruttore di protezione16 A – 220 V + terra;

Prese CEE interbloccate con fusibili e/o con interruttore di protezione16 A – 380 V + terra;

Quadri prese CEE;

I conduttori saranno del tipo FG70R per posa entro canali e/o tubazioni metalliche, mentre saranno

del tipo N07V-K per posa entro canali e/o tubazioni in PVC.

Saranno alimentati anche le seguenti utenze relative agli impianti termofluidi, quali :

Caldaie, Pompe, Unità Trattamento Aria, Quadro Elettrico Pompe Piscina, Quadro Elettrico

Pompe Vasca Propedeutica e Autoclave, con esclusione delle connessioni alle morsettiere e

quanto a valle degli stessi;

Collegamenti equipotenziali.

I conduttori saranno del tipo FG70R per posa entro canali e/o tubazioni metalliche, mentre saranno

del tipo N07V-K per posa entro canali e/o tubazioni in PVC.

Le opere escluse saranno di competenza dell‟istallatore termoidraulico.

CORPI ILLUMINANTI

Nelle scelte progettuali sono state seguite le indicazioni contenute nella norma UNI 10380/A1 che

tratta dell'illuminazione di interni con luce artificiale, e le disposizioni in materia di sicurezza negli

ambienti di lavoro contenute nel D.L. 626/94.

Tutti i corpi illuminanti saranno forniti completi di lampade.

Il montaggio dei corpi illuminanti sarà obbligatorio che avvenga nei seguenti modi:

Esterni a soffitto e/o a parete : saranno sospesi mediante robusti ganci in acciaio cadmianto

fissati alla struttura con eventuale interposizione di catena metallica;

Esterni a parete : saranno fissati tramite tasselli.

All‟armatura dei corpi illuminanti sarà collegato il conduttore di protezione.

I conduttori di alimentazione saranno del tipo FG70R per posa entro canali e/o tubazioni metalliche,

mentre saranno del tipo N07V-K per posa entro canali e/o tubazioni in PVC.

Tubi Fluorescenti

Per le plafoniere, se non indicato, saranno del tipo TL-D tipo/84;

Per i proiettori, se non indicato, saranno del tipo MASTERCOLOUR.

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ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA

L‟impianto di illuminazione di sicurezza sarà realizzato secondo le disposizioni legislative DM

09/04/1994 e secondo le Norme CEI 64-8.

L‟alimentazione di sicurezza sarà automatica ad interruzione breve ( 0,5 s) per gli impianti di

rilevazione, allarme e illuminazione ed a interruzione media ( 15s) per ascensori antincendio e

impianti idrici antincendio.

Il dispositivo di carica degli accumulatori sarà del tipo automatico e tale da consentire la ricarica

completa entro 12h.

Saranno installate lampade con alimentazione autonoma che assicureranno il funzionamento per

almeno un ora.

L‟impianto di sicurezza assicurerà un livello di illuminazione non inferiore a 5 lx, ad un metro di

altezza dal piano di calpestio, lungo le vie d‟esodo e nelle uscite, e non inferiore ai 2 lx negli

ambienti di transito e/o sosta del pubblico.

IMPIANTO ELETTRICO PISCINA

L‟impianto elettrico sarà realizzato secondo le prescrizioni indicate nella Norma CEI 64-8 parte 7°.

Agli effetti della Norma sopra citata la piscina verrà suddivisa in tre zone :

Zona 0 : volume interno alla vasca e del relativo pediluvio che comprende le porzioni delle

aperture essenziali nelle sue pareti o nel pavimento che sono accessibili alle persone nella

piscina;

Zona 1 : volume delimitato dalla superficie verticale situata a 2 metri dal bordo della vasca,

dal pavimento o dalla superficie dove possono sostare le persone e dal piano orizzontale

situato a 2,50 m al di sopra di questa superficie o del pavimento. Se la piscina è dotata di

trampolino o piattaforme per tuffi, la zona comprende il volume delimitato dalla superficie

verticale posta a 1,50 m attorno a queste strutture e dal piano orizzontale posto a 2,50 m al di

sopra di queste superficie o dal pavimento.

Zona 2 : volume compreso tra la superficie verticale esterna della Zona 1 e la superficie

parallela a quest‟ultima situata a 1,50 m dalla stessa e delimitata orizzontalmente dal

pavimento o dalla superficie dove possono sostare le persone e dal piano orizzontale posto a

2,50 m al di sopra di questa superficie o dal pavimento.

I limiti di queste zone potranno essere modificati in presenza di ripari o diaframmi isolanti fissi

interposti, o in presenza di ripari o diaframmi metallici fissi interposti e collegati al collegamento

supplementare.

Un collegamento equipotenziale supplementare collegherà tutte le masse estranee delle Zone 0, 1 e

2 con i conduttori di protezione di tutte le masse situate in queste zone.

Se i pavimenti non sono isolanti sarà necessario ricorrere alla realizzazione di una griglia metallica

o ad un pavimento metallico.

Nella Zona 0 ed 1, sarà permessa solo la protezione per mezzo di circuiti SELV ad una tensione

nominale non superiore a 12 Vca o 30 Vcc, con sorgente di sicurezza situata al di fuori delle Zone 0

e 1.

I componenti elettrici devono avere almeno i seguenti gradi di protezione :

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Nella Zona 0 : IPX8;

Nella Zona 1 : IPX5;

Nella Zona 2 : IPX2 (per piscine ala coperto), IPX5 (per piscine all‟aperto) e IPX5 (nel caso

in cui i getti d‟acqua possano essere utilizzati ai fini della pulizia).

Nelle Zone 0, 1 e 2 non si dovranno installare cavi in vista, a meno che non appartengano a sistemi

SELV o che siano tratti limitati al collegamento di apparecchi utilizzatori.

Nelle Zone 0 e 1 non saranno installati dispositivi di protezione, sezionamento o di comando.

Nella Zona 1 è permesso installare le prese a spina solo se installate fuori dalla portata di mano

(1,25 m) dal limite della Zona 0, poste ad almeno 0,3 m dal pavimento, e :

Sono alimentae da circuiti SELV, oppure

Sono protette da un interruttore differenziale (Idn 0,03A), oppure

Sono protette individualmente mediante separazione elettrica, a condizione che il

trasformatore di sicurezza sia posto al di fuori delle Zone 0, 1 e 2.

Nella Zona 2, si possono installare prese a spina, interruttori ed altri apparecchi di comando solo

alle condizioni indicate sopra per la Zona 1.

Nelle Zone 0 e 1 saranno installati solo apparecchi utilizzatori fissi previsti per l‟uso nelle piscine.

Nella Zona 2 saranno installati solo apparecchi di illuminazione fissi che soddisfano quanto sopra

citato.

IMPIANTO DI PROTEZIONE

Si considerano impianti di protezione :

Impianto di terra;

Impianto di equalizzazione del potenziale;

Impianto equipotenziali supplementare.

Sarà realizzato come evidenziato nelle tavole allegate, posando un conduttore di rame nudo (1x35

mm2 – dispersore orizzontale) a stretto contatto con il terreno.

I plinti della struttura saranno collegati all‟impianto di terra esterno (tramite corda di rame nuda

1x35 mm2), il quale sarà collegato ad eventuali impianti di terra esistenti.

La profondità di posa sarà di almeno 0,5 m dalla superficie calpestabile e l‟elemento disperdente

sarà ricoperto con terra humus, limo, bentonite, affinché la resistività complessiva abbia un valore

contenuto.

Al dispersore orizzontale saranno collegati tutti i dispersori verticali.

In prossimità dei pozzetti con i dispersori verticali saranno staccati, tramite appositi collettori, i

conduttori di protezione relativi alle varie zone di intervento.

Le giunzioni tra i vari elementi saranno eseguite con idonei morsetti o con saldatura forte o

alluminotermica e saranno protette contro la corrosione.

I morsetti saranno dello stesso materiale dei dispersori oppure saranno resi compatibili previa

passivazione, cadmiatura o zincatura elettrolitica.

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Al collettore di terra generale posizionato, nel locale Quadro Elettrico Generale, vedi elaborati

allegati, saranno allacciati tutti i conduttori di protezione e di equipotenzialità , e saranno

identificabili tramite apposite targhette.

Dal collettore di terra partiranno:

Un dispersore orizzontale che si attesterà all‟eventuale collettore successivo costituito

sempre da una corda di rame nudo e/o da cavo N07V-K di colore giallo/verde;

Un conduttore di terra che costituirà il montante per la messa a terra dell‟impianto di

illuminazione esterna in corda di rame nuda e/o da cavo N07V-K di colore giallo/verde.

Tutte le masse estranee dell‟edificio saranno collegate all‟impianto di terra in modo da realizzare

l‟equipotenzialità con le masse accessibili, collegate all‟impianto di terra mediante i conduttori di

protezione.

Le sezioni minime convenzionali dei conduttori di protezione saranno conformi alle Norme CEI 64-

8 e più precisamente:

Sezione del conduttore di fase (S)

(mm2)

Sezione del conduttore di protezione

(Sp)

(mm2)

S 16 Sp = S

16 S 35 Sp = 16

S 35 Sp = S/2

I collegamenti equipotenziali saranno realizzati con conduttori in rame tipo N07V-K di colore

giallo/verde, in conformità alle prescrizioni delle Norme CEI 64-8.

In particolare saranno collegate :

Tubazioni e canalizzazioni in ingresso ed uscita dalle centrali tecnologiche;

Tubazioni e canalizzazioni metalliche lungo il loro percorso, all‟incirca ogni 20 metri, in

corrispondenza degli attacchi allo scopo predisposti dall‟installatore degli impianti

meccanici.

In corrispondenza dei servizi igienici e/o delle docce saranno collegate all‟impianto di

equalizzazione del potenziale le sole tubazioni di acqua calda e fredda di adduzione fluidi in

corrispondenza dell'entrata del locale stesso.

Nella piscina, un collegamento equipotenziale supplementare collegherà tutte le masse estranee

delle Zone 0, 1 e 2 con i conduttori di protezione di tutte le masse situate in queste zone.

Se i pavimenti non sono isolanti, sarà necessario ricorrere alla realizzazione di una griglia metallica

o ad un pavimento metallico.

CANALIZZAZIONI PER IMPIANTI SPECIALI

Saranno previste le canalizzazioni e/o tubazioni a servizio degli impianti speciali quali :

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Impianto telefonico;

Impianto chiamata docce-bagni.

Per le canalizzazioni previste per tali impianti sarà valido quanto segue :

Avranno un andamento analogo a quelle di potenza;

Saranno costituite dagli stessi materiali previsti per quelle di potenza.

IMPIANTO TELEFONICO INTERNO

Dal punto di consegna TELECOM sarà predisposto un cavidotto, come indicato negli elaborati

grafici allegati, che alimenterà la piscina. Mentre la distribuzione all‟interno dell‟edificio saà

eseguita tramite cassette e tubazioni in PVC.

Le tubazione per le linee dell'impianto telefonico interno saranno dotate di filo pilota in acciaio.

I cavi di distribuzione saranno conformi costruttivamente alle Norme CEI 20-20, provvisti di

Marchio Italiano di Qualità (IMQ).

Nel rispetto delle nuove direttive Europee e Nazionali sarà richiesta la certificazione ISO 9001 e

ISO 9000 che attesteranno le qualità dei materiali e della azienda fornitrice.

IMPIANTO CHIAMATA PER BAGNI-DOCCE

Sarà previsto un impianto di segnalazione, tipo Bticino Terraneo o equivalente, luminosa a display

per chiamata docce-bagni.

Il sistema sarà adatto per i circuiti di chiamata dove necessita una semplice identificazione numerica

della chiamata.

Il sistema di segnalazione luminosa numerica sarà composta da un display a 2 cifre, installato nella

reception, sul quale ciclicamente saranno visualizzate le diverse chiamate effettuate.

Essendo i punti di chiamata superiori a 24, saranno previsti due display per circuiti a 24 chiamate.

Sul primo display saranno visualizzate la metà delle chiamate e sul secondo le restanti.

Quando non vi saranno chiamate in corso nel display saranno visualizzati due punti luminosi che

indicheranno la corretta alimentazione del sistema.

Premendo un pulsante di chiamata qualsiasi si otterrà, unitamente ad un segnale acustico, la

visualizzazione sul quadro display del numero corrispondente.

Le chiamate saranno annullate singolarmente tramite un pulsante all‟interno delle camere e nelle

vicinanze del display.

L‟annullamento sarà confermato dalla visualizzazione dei due punti luminosi in sostituzione del

numero relativo alla chiamata.

Quando vi saranno più chiamate contemporanee, esse saranno memorizzate e visualizzate

ciclicamente ad intervalli regolari, seguendo l‟ordine temporale d‟arrivo.

La prima chiamata sarà riconoscibile perché preceduta dal lampeggiare di due segmenti centrali del

quadro display.

Le principali caratteristiche del sistema saranno :

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Cablaggio semplificato a tre conduttori telefonici 3x0,6 mm;

Monitoraggio continuo del corretto funzionamento dell‟impianto con segnalazione guasti sul

display;

Visualizzazione del numero corrispondente sul quadro display, posto in luogo presidiato;

Memorizzazione delle chiamate contemporanee e visualizzazione sul quadro display dei

relativi numeri, ad intervalli di tempo regolari;

Annullamento delle chiamate direttamente nelle camere e in luogo presidiato;

Quadro display ripetitore (se previsto);

Contatto ausiliario per ulteriori dispositivi di segnalazione;

Memoria permanente delle segnalazioni anche in caso di mancanza rete di alimentazione;

Possibilità di espansione;

Installazione ad incasso.

Il quadro display sarà alimentato dal quadro elettrico generale ad una tensione di 230V, il quale

fornirà una tensione di funzionamento al circuito pari a 20V d.c.

I collegamento al display sarà realizzato in cavo N07V-K, mentre i pulsanti saranno collegati

impiegando un doppino telefonico (2x0,6 mm).

Al quadro display saranno collegati i pulsanti di chiamata, a ciascuno dei quali (escluso il primo)

sarà posta in serie una specifica microcodifica di configurazione del tipo “A”.

Sull‟ultimo pulsante di chiamata sarà necessario collegare una specifica microcodifica di chiusura

definita di tipo “B”.

La distanza massima tra il quadro display principale e il quadro ripetitore non sarà superiore a 500

m.