M. Ravel Webern J.Brahms - Istituto Superiore di Studi ... tema del primo tempo; la oda ripropone...

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M. Ravel Quartetto in fa maggiore per archi A. Webern Langsamer Satz J.Brahms Quintetto in fa minore, op.34 Programma Il Quartetto d'archi della Scala composto da Manara, Negri, Braconi e Polidori, è di rara eccellenza tecnica e musicale. La bellezza del suono e la preziosa cantabilità, propria di chi ha grande dimestichezza anche con il mondo dell'Opera, ne fanno un gruppo da ascoltare con particolare gioia ed emozione. Riccardo Muti La prima formazione del Quartetto d’ archi della Scala è storica e risale al 1953, quando le prime parti sentirono l’ esigenza di sviluppare un importante discorso musicale cameristico seguendo l’ esempio delle più grandi orchestre del mondo. Nel corso dei decenni il Quartetto d’ archi della Scala è stato pro- tagonista di importanti eventi musicali e registrazioni; dopo qualche anno di pausa, quattro giovani musicisti, già vincitori di concorsi solistici internazionali e prime parti dell’ Orchestra del Teatro, decido- no di ridar vita a questa prestigiosa formazione, sviluppando le loro affinità musicali già consolidate all’ interno dell’ Orchestra, elevandole nella massima espressione cameristica quale è il quartetto d’ archi. Numerosi i loro concerti per alcune tra le più prestigiose associazioni concertistiche in Italia e all’ estero. Nel 2008 fanno il loro esordio, con un concerto, al prestigioso Mozarteum di Salisburgo e nello stesso anno ricevono il premio “Città di Como” per i loro impegni artistici.. Hanno inciso per l’ etichetta DAD, per la rivista musicale Amadeus, per il giornale “La Provincia” di Cremona dove hanno suonato i preziosi strumenti del museo e per Radio 3; attualmente incidono per l’etichetta Fonè. E' nato a Roma dove ha studiato presso il Conservatorio di musica S.Cecilia diplomandosi con il massimo dei voti e la lode. Si è poi perfezionato con Massimiliano Damerini, Oleg Malov, Riccardo Brengola , Sergio Perticaroli e Felix Ayo, ricevendo ovunque importanti riconoscimenti. Col- labora con importanti ensembles tra cui "i percussionisti dell'Accademia Naziona- le di S.Cecilia", "i Cameristi del Conservatorio di S.Cecilia", i "Solisti della Scala", con i quali ha partecipato ad importanti tournèe in Brasile ed il "Quartetto della Scala". Negli anni 2001 e 2003 è stato invitato a partecipare al 1° e 2° Festival della Musica Contemporanea Italiana che si è svolto con grande successo a Pechi- no. In veste di solista è stato protagonista, tra l'altro, del "Grande Concerto com- memorativo per la strage della stazione", svoltosi a Bologna il 2 agosto 1998, del concerto tenutosi a Bruxelles il 24/11/03 nell'ambito del Festival "EUROPALIA" e del concerto del 23/12/03 tenutosi presso l'Auditorium Pio di Roma, dove ha eseguito il concerto per la mano sinistra di M.Ravel con l'Orchestra Sinfonica Na- zionale Ucraina di Kiev. Collabora molto spesso con importanti orchestre straniere come la "Leningrad Philharmonic Orchestra", la "Saint Petersburg State Academic Orchestra", la "Rostov on Don Philharmo- nic Orchestra"ecc. Ha riscosso ovunque ampi consensi di pubblico ed ha al suo attivo numerose registra- zioni radiofoniche e televisive ed ha registrato di recente un CD dedicato a musiche russo-sovietiche. Nel 1998 è stato chiamato a collaborare con Accademia Nazionale di S.Cecilia in veste di pianista colla- boratoreTra le sue esibizioni più recenti sono da ricordare quella come solista nel "Concerto Soirèe" di Nino Rota per pianoforte ed orchestra presso il Teatro Gumhureia del Il Cairo, per la rassegna Italia- Egitto, quella come solista nel concerto in sol di Ravel con l'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo e quella a Roma, presso la Sala Accademica del Conservatorio S.Cecilia per la Fondazione "FOEDUS". Quartetto d’ archi del teatro alla Scala Monaldo Braconi, Pianoforte

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M. Ravel Quartetto in fa maggiore per archi

A. Webern Langsamer Satz

J.Brahms Quintetto in fa minore, op.34

Programma Il Quartetto d'archi della Scala composto da Manara, Negri, Braconi e Polidori, è di rara

eccellenza tecnica e musicale. La bellezza del suono e la preziosa cantabilità, propria di chi ha

grande dimestichezza anche con il mondo dell'Opera, ne fanno un gruppo da ascoltare

con particolare gioia ed emozione. Riccardo Muti

La prima formazione del Quartetto d’ archi della Scala è storica e risale al 1953, quando le prime parti sentirono l’ esigenza di sviluppare un importante discorso musicale cameristico seguendo l’ esempio

delle più grandi orchestre del mondo. Nel corso dei decenni il Quartetto d’ archi della Scala è stato pro-tagonista di importanti eventi musicali e registrazioni; dopo qualche anno di pausa, quattro giovani musicisti, già vincitori di concorsi solistici internazionali e prime parti dell’ Orchestra del Teatro, decido-no di ridar vita a questa prestigiosa formazione, sviluppando le loro affinità musicali già consolidate all’ interno dell’ Orchestra, elevandole nella massima espressione cameristica quale è il quartetto d’ archi. Numerosi i loro concerti per alcune tra le più prestigiose associazioni concertistiche in Italia e all’ estero. Nel 2008 fanno il loro esordio, con un concerto, al prestigioso Mozarteum di Salisburgo e nello stesso anno ricevono il premio “Città di Como” per i loro impegni artistici.. Hanno inciso per l’ etichetta DAD, per la rivista musicale Amadeus, per il giornale “La Provincia” di Cremona dove hanno suonato i preziosi strumenti del museo e per Radio 3; attualmente incidono per l’etichetta Fonè.

E' nato a Roma dove ha studiato presso il Conservatorio di musica S.Cecilia diplomandosi con il massimo dei voti e la lode.

Si è poi perfezionato con Massimiliano Damerini, Oleg Malov, Riccardo Brengola , Sergio Perticaroli e Felix Ayo, ricevendo ovunque importanti riconoscimenti. Col-labora con importanti ensembles tra cui "i percussionisti dell'Accademia Naziona-le di S.Cecilia", "i Cameristi del Conservatorio di S.Cecilia", i "Solisti della Scala", con i quali ha partecipato ad importanti tournèe in Brasile ed il "Quartetto della Scala". Negli anni 2001 e 2003 è stato invitato a partecipare al 1° e 2° Festival della Musica Contemporanea Italiana che si è svolto con grande successo a Pechi-no. In veste di solista è stato protagonista, tra l'altro, del "Grande Concerto com-memorativo per la strage della stazione", svoltosi a Bologna il 2 agosto 1998, del concerto tenutosi a Bruxelles il 24/11/03 nell'ambito del Festival "EUROPALIA" e del concerto del 23/12/03 tenutosi presso l'Auditorium Pio di Roma, dove ha eseguito il concerto per la mano sinistra di M.Ravel con l'Orchestra Sinfonica Na-

zionale Ucraina di Kiev. Collabora molto spesso con importanti orchestre straniere come la "Leningrad Philharmonic Orchestra", la "Saint Petersburg State Academic Orchestra", la "Rostov on Don Philharmo-nic Orchestra"ecc. Ha riscosso ovunque ampi consensi di pubblico ed ha al suo attivo numerose registra-zioni radiofoniche e televisive ed ha registrato di recente un CD dedicato a musiche russo-sovietiche. Nel 1998 è stato chiamato a collaborare con Accademia Nazionale di S.Cecilia in veste di pianista colla-boratoreTra le sue esibizioni più recenti sono da ricordare quella come solista nel "Concerto Soirèe" di Nino Rota per pianoforte ed orchestra presso il Teatro Gumhureia del Il Cairo, per la rassegna Italia-Egitto, quella come solista nel concerto in sol di Ravel con l'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo e quella a Roma, presso la Sala Accademica del Conservatorio S.Cecilia per la Fondazione "FOEDUS".

Quartetto d’ archi del teatro alla Scala

Monaldo Braconi, Pianoforte

Quartetto d’ archi del

Teatro alla Scala

Francesco Manara, Violino Pierangelo Negri, Violino Simonide Braconi, Viola

Massimo Polidori, Violoncello e

Monaldo Braconi, Pianoforte

Stagione Concertistica 2009 / 2010

M. Ravel Quartetto in fa maggiore per archi Dedicato al suo amato Maestro, Gabriel Faurè, Il quartetto in fa maggiore Ravel lo compose all’età di ventisette anni; fu l’unico lavoro per quartetto (come fece ugualmente Debussy) e nei quattro movimenti il giovane e già maturo compositore ostenta la gioiosa tradizione musicale francese intri-sa di tinte armoniche e melodiche giustamente assimilabili all’impressionismo, ma dal sapore calo-roso e quanto mai solare. Ravel compose in due anni di dedizione e meticolosità questo mirabile quartetto con l’intento di conseguire l’ambito «Prix de Rome», ma non gli fu assegnato. Il lavoro ricevette l’unanime consenso dei più noti compositori dell’epoca, amici di Ravel, che lo conobbero. Il quartetto otterrà, peraltro, la palese ammirazione dello stesso Debussy. Generalmente, in osse-quio agli ideali di ciclicità decretati da César Franck, nei quattro movimenti esso presenta lo stesso disegno melodico: il finale riprende due motivi dei movimenti precedenti, marcatamente il secon-do tema del primo tempo; la coda ripropone l’inciso d’apertura.

J. Brahms Quintetto in fa minore, op.34

La prima stesura del Quintetto op.34 risale al 1862 a Vienna, in un periodo della sua evoluzione creativa cioè, in cui era ancora lontano dalla sua prima esperienza sinfonica. In questi primi lavori di musica da camera il pianoforte riusciva indispensabile alla caratteristica densità della scrittura bra-hmsiana, contribuendo a definire il particolare colore dei Quartetti op.25 e 26 (1861). Il Quintetto in fa minore divenne una Sonata per due pianoforti; non ebbe successo, e fu rielaborata nel 1864 nella forma definitiva di quintetto per archi e pianoforte. Già dall'Allegro non troppo si palesa un aspetto basilare dell'originalità di Brahms, ossia la sua strenua volontà di definire una salda costru-zione formale, sul modello dei classici, e di riallacciarsi all'ideale drammatico che si suole chiamare beethoveniano. Nel primo tempo del Quintetto, pagina di straordinaria concentrazione e ricchezza tematica, l’intensità drammatica si piega ad una personalissima sintesi con le componenti più liri-che, introverse, meditative del pensiero di Brahms, in un chiaroscuro di intensissima suggestione. Anche lo sviluppo presenta una notevole concentrazione: basato su elementi del primo e del secon-do tema presenta accenti riflessivi, in un fitto succedersi di modulazioni, in un denso gioco chiaro-scurale, che approda ad un momento culminante di grande intensità, basato sul secondo tema. L’Adagio è basato su un tema principale e su altre idee ad esso più o meno affini, e disposte in mo-do da rendere meno schematica la tradizionale simmetria ternaria (cui pure si può far riferimento). Lo Scherzo è connotato da tre idee che si succedono con febbrile tensione. Il Finale è preceduto da una intensissima introduzione lenta ("Poco sostenuto"), dal sapore un poco schumanniano.

A. Webern Langsamer Satz Anton Webern (1883 – 1945), è stato uno dei primi allievi di Arnold Schoenberg e appartenne alla cosiddetta Seconda scuola di Vienna. Dal 1925 Webern adottò la tecnica compositiva dodecafonia appena teorizzata dal suo maestro, ma ben presto egli la elaborò ulteriormente creando il ‘’serialismo’’, punto di partenza di tutte le avanguardie sviluppatesi nel secondo novecento. il quar-tetto d'archi Langsamer Satz (Movimento lento) è del 1905 e ne è una palese testimonianza.

Salvatore I. Emma Musicologo

Domenica 27 Dicembre 2009 Gela, Chiesa del Rosario ore 19.30

Lunedi 28 Dicembre 2009 Caltanissetta, Teatro Regina Margherita ore 20.30

Ingresso libero Istituto Musicale Pareggiato “V. Bellini” - Istituto Superiore di Studi Musicali

Corso Umberto 84, Caltanissetta - www.imp-vincenzobellini.cl.it

Note al Programma di sala

Provincia Regionale di Caltanissetta Assessorato Cultura

Istituto Musicale