M e l o s

AMEDEO MINGHIE SONY MUSIC

La sorprendente notizia arrivatail 24 di maggio ha annunciatol'uscita di un nuovo progettodiscografico previsto per giorno il14 ottobre 2016.

Agenzie stampa e siti di informazionevengono raggiunti da una notizia che an-ticipa una grande rivoluzione nel panora-ma della musica italiana d'autore. In unmondo musicale lontano dai fasti di unavolta, accade un qualcosa di storico e so-prattutto che fa presagire a una grandeoperazione discografica. Amedeo Minghi, dopo oltre 11 anni ritor-na a collaborare una major. Lo fa entran-do in contatto con il reparto più prestigio-so dell'etichetta Sony Music, il The BestCatalogo accanto ad altri progetti impor-tanti come quelli realizzati intorno aFrancesco De Gregori, Claudio Baglioni,Lucio Dalla, Gianni Morandi, PinoDaniele, Antonello Venditti...

Amedeo Minghi firma con Sony MusicItalia un contratto discografico in licenzacon il Catalogo & Strategic MarketingIn occasione dei 50 anni di carriera, pub-blicherà un nuovo progetto discografico (il23° album in studio), in uscita il 14 otto-bre.“Un grande partner – dichiara AmedeoMinghi – per un grande progetto. Avrò lapossibilità in questo nuovo lavoro di ri-considerare l’esperienza di 50 anni di vita

artistica: è la musica a guidarmi da sem-pre; avere a fianco la Sony, una realtà in-ternazionale che guarda avanti, sarà perme un valore determinante”.Il General Manager Strategic Marketing& Catalogo di Sony Music Italia, PaoloMaiorino aggiunge: “La firma del contrat-to di Amedeo Minghi con il Catalogo &Strategic di Sony Music è il risultato diun periodo di tempo nel quale ci siamo co-nosciuti ed abbiamo avuto modo di appro-fondire i nostri pensieri. Ci siamo trovatimolto in sintonia, così abbiamo deciso dicondividere un percorso di lavoro insiemenella consapevolezza di quanto Amedeoabbia significato nella storia della canzo-ne italiana e, soprattutto, di quanto possaancora esprimere. Siamo molto felici di accoglierlo in casaSony e ci auspichiamo che possa essere l’i-nizio di una lunga e proficua collaborazio-ne”.Melodista dalla “nascita” (come ama defi-nirsi), artista senza tempo, Minghi è lacolonna portante della musica italianad’autore. Chi conosce la sua carriera arti-stica, a metà strada tra generi musicalidiversi, sa bene che, dagli anni Sessantaad oggi, è stato un grande innovatore,sperimentatore, un artista dal repertoriovasto e unico: 33 album, 18 singoli, 5 dvd.Ha scritto colonne sonore per 9 fiction, 2

IL COMUNICATO

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sceneggiati tv e un film.Artista della contemporaneità proiettatonel futuro – compositore, cantautore, ar-rangiatore e produttore – in 50 anni di at-tività Minghi ha inanellato successi susuccessi; scritto colonne sonore per la tv,per il cinema, per il teatro; per molti suoicolleghi ha composto numerose hit e rea-lizzato progetti; sempre ispirato dall’Amo-re per la musica, volano di tutta una vita.

Il progetto gode della supervisione di Pao-lo Maiorno (in foto) General ManagerStrategic Marketing & Catalogo di SonyMusic Italia. Paolo Maiorno, è una perso-nalità di spicco nell'ambito musicale di-scografico, ha curato numerosi progetti,fra cui ultimamente il settore l'heavy me-tal con Metal for the Masses.

L'ultima major con cui ha avuto a che fareAmedeo è stata la EMI, successivamentela strada da indipendente gli ha permessodi festeggiare i quarantanni di carrieracon un live antologico fatto di duetti e unagrande orchestra. L'ultimo lavoro ufficiale (prima della col-lection antologica by Nar International) èuscito proprio il 14 ottobre del 2014 “Suo-ni tra ieri e domani”, un album da colle-zione come lo stesso Minghi ha sottolinea-to in più occasioni; ora quindi, a distanzaesattamente di due anni, si riproporrà alpubblico con un nuovo album, con nuovecanzoni: “Tante, tantissime – ha ribaditoil cantautore nelle recenti interviste”.

Amedeo che gestisce in prima persona lasua pagina facebook ufficiale aveva con-fermato il 27 giugno 2015, la giornata diascolto del nuovo progetto discografico. La riunione è avvenuta nello storico stu-dio dello stesso Amedeo, un luogo appen-dice della sua abitazione che è costituita,fra l'altro, dalla torre di un antico mulinoai margini della Capitale.

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PREVISIONI

IL LAVORO

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FIABE PER CRESCERE, FIABE PER SPERAREMassimo Mastrogiovanni

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«Le fiabe sono vere. – diceva Italo Calvino– Sono, prese tutte insieme, nella lorosempre ripetuta e sempre varia casisticadi vicende umane, una spiegazionegenerale della vita, nata in tempi remotie serbata nel lento ruminìo dellecoscienze contadine fino a noi;»1

Sin da tempi antichissimi, infatti, l’uomoha nutrito il bisogno di comunicare,conferendo all’oralità un pesodeterminante nella trasmissione delsapere. La narrazione altresì, nonchél’ascolto di racconti, miti e leggende,rientra a pieno titolo nel processocomunicativo, appagando, in ogni uomo,la sete di conoscenza, dando forma aisentimenti inconsci, ai propri sogni, alleproprie speranze.

Marie-Louise Tenèze nel suo saggio “Duconte merveilleux comme genre” (Delracconto meraviglioso come genere),spiega come il potere e l’oppressione sianodue concetti chiave dei racconti popolari.

«E questo è il motivo per cui la gentecomune, in gran parte contadini, eraassolutamente attratta dal racconto e nedivenne la principale depositaria etrasmettitrice: i racconti popolari erano

1 Italo Calvino, Introduzione a Fiabe Italiane, settembre1956.

quegli atti simbolici in cui essa enunciavale proprie aspirazioni e proiettava lapossibilità magica in una varietà dielaborazioni fantastiche tali daconsentire a chiunque di diventare uncavaliere in scintillante armatura oun’adorabile principessa». 2

Oggi come ieri la gente ama sognare! Unpopolo di lettori e spettatori (a secondache il mezzo sia cinema e TV o un libro oun CD, o un’opera lirica o uno spettacoloteatrale) fa di tutto pur di tenere aperto ilcassetto dei sogni, pur di coltivare fiorinel giardino della fantasia, dove tornaretutte le volte che la realtà diventa troppogrigia o troppo opprimente. E più cresce ildivario tra un mondo reale sempre piùcomplicato e un mondo fantastico in cuiaffrontiamo metaforicamente i nostrifantasmi reali, più proliferano cinema eletteratura fantastica, storie che ci dannosperanza e che ci fanno affrontare megliole nostre personali battaglie quotidiane.

Questo stesso principio è alla base delsuccesso delle nostre fiabe televisive. Sulpiano letterario italiano, invece, lo stessoItalo Calvino contribuì al successo dellafiaba popolare con un’impresa, a dir pocotitanica, di raccolta e traduzione dai varidialetti regionali che diede vita a “FIABEITALIANE”, l’opera composta di 200novelle popolari di cui fa parte anche“Fanta-Ghirò, persona bella”, che dabreve favoletta è diventata la celebre sagafantasy che tutti conosciamo ed amiamo.

Nel nostro precedente appuntamentoavevamo cominciato a raccontare lagenesi di “DESIDERIA E L’ANELLO

2 Citazione rielaborata da Jack Zipes nel suo “Chi hapaura dei fratelli Grimm? Le fiabe e l’arte dellasovversione”, Mondadori, Milano 2006, pag. 21.

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DEL DRAGO”, la tele-fiaba Fininvest conAnna Falchi, Sophie von Kessel, FrancoNero e Stefania Sandrelli, che andò inonda su Canale 5 il 2 e il 4 Gennaio del1995 e che superò in share addirittura lostesso “Fantaghirò”, confermando la tesidello sceneggiatore Gianni Romoli chevincente fosse non il personaggioFantaghirò bensì lo stile del racconto.

La miniserie di “Desideria” (tradottaall’Estero come “The Dragon Ring”) fugirata nell’estate del 1994 in parte inRepubblica Ceca, dov’erano stati girati iprimi tre Fantaghirò, in parte in Marocco,tra le splendide dune di Erfoud e aTangeri. Le location esotiche della fiabafanno immergere da subito lo spettatorein quel mondo fantastico già familiare alpubblico televisivo ma arricchito di spuntioriginali e suggestivi.

Asia, il brano composto dal nostromelodista, accompagna con la sua forza ela sua bellezza i nostri personaggidurante le loro nobili imprese, mentrenote più dolci e nostalgiche, presenti inbrani come Il Re Drago e Selvaggia tra ilupi, raccontano i travagli interiori dellaprotagonista, la giovane Desideria, che,screditata dalla sorellastra, deve fare inmodo di riconquistare credibilità e fiduciaagli occhi del Re padre dopo aver fattofuggire Victor, il principe ribelle di cui èperdutamente innamorata.

Desideria è forse la fiaba che meglioriesce a fondere il magico col quotidiano.La rivalità tra fratelli e sorelle, un temanoto e vicino a molti di noi, in questo casoviene ulteriormente complicatodall’elemento fantastico. Selvaggia, figliadel re delle tenebre, è l’unica speranzaper il suo popolo, trasformato in lupi dallaDama del Lago (un’angelica StefaniaSandrelli), per riacquisire la formaumana e conquistare il potere. La rivalitàche si viene a creare tra le due fanciullenon è, dunque, prettamente legata ad unaquestione affettiva ma nasconde interessimeschini e sete di potere. Ma l’amore, sisa, nelle fiabe è sempre la forza piùgrande, l’unica in grado di ricostituirel’equilibrio iniziale e di riportare la pace ela serenità a lungo agognata. Dopo tanteperipezie nel climax finale Selvaggia sitrasforma nel Drago del titolo e tenta disconfiggere definitivamente Desideria e ilsuo amato, il principe Victor che giàprecedentemente aveva soggiogato con lamagia. Ma la spada degli abissi, donatadalla Dama del Lago, trafigge il drago cheriacquista le sembianze di Selvaggia.

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In una struggente scena finale le duesorelle si riconciliano. Selvaggia sitrasforma in lupo e può tornare libera trala sua gente, mentre Desideria,rinunciando definitivamente al potereoscuro dell’Anello del Drago, diventaregina e sposa il suo amato.

Desideria è un trionfo non solo in Italia,tanto da essere venduto, anch’esso, in

Francia e Germania con i titoli “Desideriaet le Prince Rebelle” e “Der Ring DesDrachen” e in altri Paesi stranieri.

Il pubblico gradisce e lo sforzo produttivoviene giustamente ricompensato.L’avventura del fantasy televisivo italianocontinua con “Fantaghirò 4”.

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Niccolò mi ha proposto una rubrica per questosito. Io, vista la mia devozione totale perAmedeo, ho accettato senza nemmeno pensare acosa scrivere; poi, volando tra testi parole, hoimmaginato un’improbabile intervista con ilMaestro; a volte distratto, altre cinico, altreancora, preciso. E mi sono divertito. In unmondo dove tutto diventa inevitabilmente einverosimilmente serio, vorrei che anche voi,come me, lasciaste spazio tra una domanda el’altra a qualche nota d’un sorriso…

Allora Amedeo, dopo l’incontro a Il puff in Trastevere, mi piacerebbe parlare delle prossime canzoni che usciranno il 14 Ottobre.Che dici se ne anticipo i testi?

Fijo mio vie’ qua', sta a senti' a papa'… Consideranno che t'ho messo ar monno io, tu vivrai, senza sbaja'...

Aia, aiai… oioi… Mi fai male Maestro… Ok , non anticipo niente! Tranquillo! Ma lasciami il braccio! Fa maleee! Ti pregooo! Dammi la mano, giuro che non ne parlo!

Fijo mio, io la vita te la insegno a modo mio…Credi a Dio se voi, prega si te va, tante fesserie nun te servono. Solo te, te poi da' 'namano...

Va bene, va ben, capito la lezione! Niente anteprima sul nuovo lavoro! Giuro! Guardaminegli occhi e fidati!

Se hai qualcosa da fuggire anche tu, vai più giù. Io sarò negli occhi tuoi per perire insieme, ma io sarò negli occhi tuoi, quando ilbene cola dalle vene…

Cavolo, mi metti paura Maestro. E il braccio mio, che dolore… Non tradisco le promesse!

Scotta il dolore sulla tua pelle in amore… Tu credi, il nostro, un tradimento ai tuoi pensieridi sempre… Io, davvero, io non mento. Io!

Non posso parlare nemmeno del nuovo video girato con la regia di Michele Vitiello?

Tu che fai quell'espressione, rispondi sottovoce, io ci speravo e invece…

Aia, ahiiii… Il dito no! Lascialooooo… Fa’ male…

Ricordo il sorriso, quell’incerta espressione del viso tuo.

Mi prendi in giro? Fai maleee! Il mio dito! Okok, niente parole sul nuovo video. Devo uscire a fare una passeggiata! Mi sembra di svenire dal dolore!

LE INTERVISTE IMPOSSIBILI

DI GIANLUCALUCCHESE

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Ti prego non cadere mai, lì, in mezzo a prati immensi, oppure in riva al mare. Fermati e domandati chi sei. Scivola da orgoglio ed ipocrisie. In questa eterna corsa, dimmi tu daquale parte stai. Pensa in quale anelito ti vuoi ancora consolare…

Non cado, non cado, tranquillo. Sono dalla parte tua. E della copertina con lo sfondo rosso ne posso parlare? Sarà la stessa che utilizzerà la Sony? E de Le Beatitudini? Ma non farmi ancora male, che ricordo il dolore…

Forse tu non vuoi smettere mai. I ricordi non passano mai. Eccoli qui. Sono molto più forti di noi, più vivi…

Che doloreeeeeee! Ahiiiii! L’orecchioooo! Sono in ginocchio, ti pregooo, lascialoooo!

Ostia è vicina. Ci sono le signorine al bagno con le camere d’aria… E prendi la littorina!

Hai vinto tu! Niente anticipazioni sulnuovo progetto! Il mio orecchio… Me lo hai girato! Misa che questa volta me ne andrò davvero al mare… Ho bisogno di guardare lontano…

Mare d’amore sopra di me… è tempo di partireper me, è tempodi affondare, è tempo di cacciare.

Mare d’amore? Mi hai fatto

malissimo! Hai giocato pesante! Credevo fossimo quasi amici…

Era il tempo dei giochi e dei fuochi. Poi, l’unità degli amici. Vecchia quercia con profonde radici… è perché porto un cuore di riso…

Cuore di riso? Non hai fatto altro che darmi botte! Preferisco Venditti a te! Ha scritto pureun libro belissimo! Meglio del tuo!

Ma torno a giocare pensando a te… tu gridi aiuto e nessuno ti ascolta…

Ahiiiii, il nasooooo, lasciami il naso… ahiaaaaaaaaaaaaaa, fai maleeeee…

Testi canzoni: Fijo mio, Toledo, Ladri di sole, Distratta poesia, Il vero amore, I ricordi del cuore, Trimotore idrovolante, Sottomarino, Sicuramente tu, Solo all’ultimo piano.

Una delle tante tavolate del Meeting Primula Fans Club - Roma - IL PUFF

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QUANDO L'ESTATE VERRÀFilippo Alosi

Siamo nel pieno dell'Estate ed ho decisodi dedicare questo articolo ad una dellecanzoni che Amedeo include quasi semprenei suoi concerti: “Quando l’estate verrà”.La scelta di parlare di questo brano puòsembrare scontata, ma credo sia carinodare il benvenuto così alla stagione che lamaggior parte di noi aspetta con impa-zienza.L’estate è sinonimo di caldo, di diverti-mento, di relax, di passione. E ancora: èsinonimo di Amore. Chi di noi, in questastagione, non si è innamorato o quantomeno infatuato di qualcuno? Amori chenascono e muoiono nel volgere della stes-sa stagione, oppure amori che nascono esi rivelano fra i più importanti e duraturidella nostra vita. Ed in quest’ultimo casol’estate è stata la complice perfetta, dan-do il là a qualcosa che c’ha stravolto l’esi-stenza.Il mare ed il sole d’estate, due entitàgrandiose che si fondono e che ci regalanouna Lei o un Lui che ci entra dentro cam-biando ogni cosa.“Quando l’estate verrà” ricorda a molti dinoi gli amori adolescenziali, quelli definiti“estivi” proprio perché nascevano e mori-vano nel volgere della stessa stagione.Quei sentimenti profondi, o almeno così lipercepivamo, che ci sembravano destinatia durare per sempre e invece finivano al-l’improvviso. Un po’ come, all’improvviso,premiamo l’interruttore per spegnere laluce.Il desiderio di vedere ogni giorno la perso-na che ci aveva stregato, il conteggio delleore che ci separavano dall’incontrarla. Lasera, poi, ci si salutava e già si sognava ilgiorno dopo. E sembrava che tutto questopotesse nascere solo in estate, come se l'a-more da adolescenti soffrisse di meteoro-patia. Una condizione specifica di quell’e-tà?

L’estate viene associata ai flirt che dura-no un battito di ciglia, ma a volte è inestate che nascono anche i grandi amori.

E poi non sempre quelle che definiamo“storielle” non lasciano segni o cicatriciindelebili nel nostro cuore. Anche perché,soprattutto da giovani, ogni storia è “persempre” e diviene grandiosa come il mareed il sole che abbracciano noi ed il senti-mento che stiamo vivendo.

In “Quando l’estate verrà” si canta, comesempre, la grandezza dell’amore “perchégià da bambini sognammo questo Amoreper noi, strizzando gli occhi al sole”. Dun-que l’amore delle fantasie e dei sogni fan-ciulleschi, quello del principe azzurro odella principessa delle favole, l’amore im-menso che ognuno ha desiderato quandosi prefigurava adulto a goderne in pieno. “Quando io sognavo di Te ed eravamobambini, pulcini dei pulcini O forse an… -che cattivi, a volte lo sono con Te, quandonon riesco a dormire per tanti e tantistrani pensieri che mi fai venire ”. L’A… -more sognato, anche in questa strofa, tor-na prepotente e si fa spazio nel cuore. Ilsentimento totalizzante così come lo sivive soprattutto da adolescenti, quando iltempo e la vita non hanno ancora corrottoniente dentro di noi. E che “rabbia” quan-do non puoi dormire perché hai lei o lui intesta, perché ogni pensiero converge suquella persona che col suo sorriso e con ilsuo corpo ha riempito di sé ogni spazio dite.La canzone inonda le orecchie e l’anima,col suo ritmo incalzante eppure delicato, etorna per la terza volta sullo stesso con-cetto: “Io ti voglio portare a pensare adun bambino che voleva già Te, Amore Io…ti voglio portare in quel posto di mare,dove volevo già Te ed eravamo bambini. Aquel vento, che porta la sabbia nel letto enel cuore e non ti fa dormire, sognare.”In conclusione non dimentichiamo che l’e-state che stiamo per vivere sarà una dellepiù calde degli ultimi anni. E non sul pia-no meteorologico, bensì su quello dell’at-tesa. “Il perché non so” potrebbe direqualcuno di voi, ma in realtà lo sappiamo

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benissimo: il 14 ottobre ci aspetta un ap-puntamento straordinario con il nuovoprogetto discografico di Amedeo. Un pro-getto unico per più motivi. Per la firmacon Sony, major tra le più importanti sulpiano internazionale; per il fatto che po-tremo toccare con mano ben tre cd; per ilfatto che uno di questi sarà di inediti,emozione che ci mancava dal 2005; e per-ché Amedeo festeggia così i 50 anni dicarriera, con un ponte tra il passato ed ilfuturo che ci consentirà – attraversando-lo insieme a lui – di muoverci verso una

nuova ed entusiasmante puntata dellasua carriera. Una nuova direzione (senzadimenticarci di quella percorsa fin’ora),nuove e travolgenti emozioni da viveretutti insieme di concerto in concerto.Ecco perché vedo “Quando l’estate verrà”anche come una sorta di auspicio per ilprossimo futuro, quello che tutti noi vi-vremo a partire dal 14 ottobre 2016. Sare-mo in autunno, ma in realtà sarà estatenei nostri cuori e nelle nostre orecchie.“La nostra idea di futuro” ci aspetta, è giàviva in Amedeo e in ognuno di noi.

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Arrivederci a quando lo so

Gianluca Lucchese

Quando osservo, dall’alto, la mappadella vita, vedo ingorghi e semafori,tappe bruciate e altre mai conquistate.“Siamo storie dentro storie, tutte dacapire”. “Siamo vite dentro vite, tutteda salvare.” “Siamo voci dentro voci,tutte da ascoltare”. Amori che svani-scono, sgusciano via, intristiti e strani-ti, raffreddati e abbandonati, scritti edabbracciati, confusi o catturati, confi-dati o svaniti. Capita che mi dispero aviver così, come una foglia che cade daun ramo di gesso. Le fratture e le cre-pe, si tramutano in occhi che tremanocome monitor, o in tastiere fradice dilacrime, che raccontano storie in stra-

de che conosciamo bene. E“sicuramente, tu” che leggi, sai di cosaparlo: “occhi negli occhi, sono sguardinegli specchi” come “luci e controluci”dove parli sottovoce. Poi capita diascoltare Amedeo, perché noi ce lo fac-ciamo capitare spesso, e la giornataprende un’altra direzione… Le novitàdi questo mese hanno un fascino divelluto che rendono di nuovo giustiziaa quella “foglia che leggera va,volteggiando libera”. Amedeo si è se-duto su un palco come montagna, dovenoi, discepoli fans, ci siamo affiancatiad ascoltarlo, con l’umiltà di coloro cheattendono in compostezza, un cambia-

mento.. “Ognuno è una storia in più,fra noi” e sono certo che ci disseteremoda una fonte oltre che vivida, “limpidacome l’acqua”. Per l’occasione ci vesti-remo bellissimi e seducenti con ine-brianti profumi, sognando di arrivare “lontano sulle onde, non importa dove”,raggiungendo i nostri migliori obietti-vi.

Io, ad esempio, vorrei saper scriveredell’amore come di un grappolo d’uvatra i denti; di un corpo dalle pelle dipesca sfiorata dai polpastrelli, di uncaldo profumo di pane che nasce dalgrano. E mi rallegro a viver da uomosemplice che ama cullarsi in un lettodi musica, per sentire la forza di unsorriso e d’un fuoco che brucia e pulsanelle vene. Tutti noi sostenitori delMaestro, siamo uomini e donne venuti“da molto lontano”, che abbiamo stret-to, in qualche modo, un dolore o un li-bro nella mano, e non sembriamo maistanchi, nemmeno quando ci hannoucciso la dignità. È tempo di ciliegiesugli alberi che anche noi abbiamoscalato. Non tremiamo più, non ci sonopiù temporali. Tempo di sciogliere l’a-sfalto nero delle tappe bruciate e, fra-dici di nuova passione, di gettare a ter-ra molliche di pane e noccioli di cilie-gia. “Tempo che parte dal cuore e checorre sul viso”. “Tempo che vola con alisentimentali”. Le nostre lunghe stradepercorse da smalti e rossetti, giacche e

cravatte, avranno presto nuove canzo-ni da ascoltare. Beatitudini per l’ani-ma. Provini per l’amore. Inediti per ilcuore. Classici, per le certezze. E sonosicuro che “mai sarà come è stato franoi”perché “suona ancora intorno” anoi “questa musica che sa le nostrevite, promesse unite, perse mai”, “tramemoria e nostalgia” e “lontane om-bre, così vicine, viste mai”. Amedeo ciregalerà un progetto nuovo dove “ilcielo si è arreso, stella tra le stelle” emi chiedo “cosa c’è lì fra la pelle? Un’emozione. Amore”. E allora, non mi di-lungo più, “fuochi accesi” presto ad ar-dere i nostri fianchi, in un “coro im-menso di canti e preghiere” per ferma-re “tracce nel tempo, segni per il cuo-re” che come un “vecchio bambino” cre-de nelle favole antiche inventate escritte per noi! E come saremo senza isogni tuoi Amedeo? “Tu non lo sai”“cosa ne sai?”. Ci offri “i colori, gliodori, i profumi, i sapori, i regali, lecose che” abbiamo “sempre sognato,voluto aspettato”. E così, vedendo que-sta nostra folla, salirai sulla montagnadelle tue note e ti siederai al piano;dove noi, vicini al tuo suono, affamatie assetati, ci sazieremo. “Beati i puridi cuore” come tutti coloro che ti ama-no incondizionatamente, perché gran-de è la loro ricompensa e un giorno sa-ranno chiamati, “i figli di Amedeo”.Allora a presto col nuovo lavoro e ri-corda: noi non ti lasceremo mai!

Melos