M. Bugamelli: Ristrutturazione delle imprese e produttività
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RISTRUTTURAZIONE DELLE IMPRESE E PRODUTTIVITA’
Andrea Brandolini, Matteo Bugamelli e Roberto Torrini
(Banca d’Italia)
“La competitività del sistema produttivo italiano: effetto statistico o realtà
economica?” X Conferenza nazionale di statistica - Roma, 15 dicembre 2010
Struttura della presentazione
1. Crescita e competitività: i dati2. Alcuni dubbi statistici 3. Un’ipotesi interpretativa4. Un fattore chiave5. Conclusioni: le politiche
PARTE PRIMA
Crescita e competitività: i dati
PIL dei principali paesi europei crisi
Produttività nei principali paesi
100
105
110
115
120
125
130
135
140
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
FranciaGermaniaItaliaGiapponeRegno UnitoStati Uniti
PIL per ora lavorata
Produttività nei principali paesi
100
105
110
115
120
125
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
FranciaGermaniaItaliaGiapponeRegno UnitoStati Uniti
Produttività totale dei fattori
Produttività per ora lavorata nei principali paesi
Industria Servizi privati
90
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120
130
140
150
160
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Italia
Francia
Germania
Spagna
90
100
110
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130
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1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Italia
Francia
Germania
Spagna
I profitti delle imprese
Quote di mercato all’export
correnti costanti
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Italia
Francia
Germania
Spagna
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Italia
Francia
Germania
Spagna
Export in Cina
Nel 2007 la quota di mercato (a prezzi e cambi correnti) sul totale delle importazioni cinesi:
Francia: 1,4% Germania: 4,7% Italia: 1,1% Spagna: 0,5%
Dinamica 2002-2007 delle esportazioni in Cina:Francia: 210,9% Germania: 176,4%Italia: 136,5% Spagna: 391,8%
Quota di imprese che esportano in Cina (e India) sul totale delle imprese esportatrici (dataset EFIGE)
Francia: 22% Germania: 28% Italia: 18% Spagna: 11%
Export e crisi
Export e crisi
PARTE SECONDA
I dubbi statistici
A causa della crescenti difficoltà della statistica in un mondo in rapido mutamento (innovazione e internaz.),
la situazione effettiva potrebbe essere migliore di quella ufficiale
I deflatori delle esportazioni
VMUx sono approssimazione dei prezzi tanto più imprecisa quanto più intensi sono fenomeni di ricomposizione
Prima di recenti revisioni, crescita anomala dei VMUx rispetto ai principali paesi europei e ai prezzi alla produzione dei beni venduti all’interno
Dopo le revisioni: riavvicinata dinamica dei deflatori di IT a FR e GE fig attenuazione della caduta quota di commercio IT in volume effetto su valore aggiunto e produttività (nella manifattura di
+0,6 p.p. all’anno nel 1996-2005) fig
Dal 2005 la forbice nei dati si allarga di nuovo Nuovi PPIx hanno andamento diverso: più in linea con GE e
FR e prezzi alla produzione interni
Stock di capitale
Aumento flessibilità nell’utilizzo del lavoro, fase di moderazione salariale, rapida crescita dei flussi migratori (i.e., meno costoso l’impiego del lavoro rispetto al capitale), è conciliabile con riduzione della produttività apparente del capitale?
Nel settore manifatturiero, andamento dal 2000 differente da GE, UK, US fig
Metodo dell’inventario permanente: metodologie Istat in linea con standard internazionali
riduzione vita media dei beni di investimento? aumento cessioni dei beni capitale al di fuori del sistema
produttivo nazionale?…oppure (o anche) …
Valore aggiunto nominale e il sommerso
Metodo Istat ha fatto scuola, ma è possibile che la stima del sommerso alteri non solo il livello, ma anche la dinamica della produttività?
Minore capacità di rilevare e quantificare l’economia sommersa?
Sostenuta dinamica dei redditi familiari di lavoratori autonomi e piccoli imprenditori rilevata dall’Indagine sui bilanci delle famiglie della Banca d’Italia
Internazionalizzazione permette di utilizzare i prezzi di trasferimento per accrescere i costi dei beni intermedi e contenere il valore aggiunto prodotto in Italia
Valutazione quantitativa “di retrobusta”: lato offerta, 2000-08
Correzione dei valori nominali: i) Δ (Y/L) nella manifattura come in Invind (imprese con almeno 20 addetti); ii) deflatori di CN; iii) Δ (Y/L) nel resto del settore privato = 50% di manifattura (dato storico) +0,7 pp Δ(Y/L) manifattura; +0,4 pp Δ(PIL)
Correzione dei deflatori: i) Δ (deflatore export) = Δ (PPIX); ii) correzione lievemente inferiore dal lato dell’import +1 pp Δ(Y/L) manifattura; +0,2 pp Δ(PIL)
Effetto statistico o realtà economica?
Effetto statistico: massima correzione di Δ(PIL) annuo tra 2000 e 2008 è +1,5%: performance dell’Italia in linea con i paesi OCSE a più bassa crescita tav
Nostra conclusione: dopo miracolo economico degli anni ’50-’60, la crescita rallentata negli anni ’70-’80 e doping della svalutazione 92-95, l’economia italiana si è quasi “fermata”
Risultati passati e posizioni raggiunte non devono oggi indurci ad abbassare la guardia per non condannarsi a un futuro di semplice decumulo delle ricchezze accumulate
Al contrario: usare le determinanti dei successi passati come input di analisi per la definizione di politiche atte a riprendere il sentiero dello sviluppo…(catching-up vs crescita alla frontiera)
PARTE TERZA
Un’ipotesi interpretativa
“Un’ipotesi interpretativa”
Caratteristiche strutturali del sistema produttivo immutate da decenni: specializzazione, PMI, carenza di grandi imprese, distretti
Perché crescita elevata nel passato ma non oggi? Cambiamenti nel contesto esterno (“shock esogeni”) hanno reso inadeguate struttura e politiche del passato:
rivoluzione tecnologica (ICT) globalizzazione: nuovi attori con costi di produzione molto bassi integrazione europea con adozione dell’euro: impossibilità di
ricorrere a svalutazioni competitive
Fattori comuni degli shock esogeni: aumento delle pressioni competitive + necessità di cogliere nuove opportunità (globalizzazione e ICT)
Analisi micro: individuare problemi strutturali latenti e capirne interazioni con shock esogeni
Indicazioni per l’analisi: la ristrutturazione
Dal 2000 segnali di ristrutturazione: imprese “ristrutturate” sono andate meglio nella ripresa 06-07 e durante la crisi, ora hanno prospettive migliori
Caratteristiche della ristrutturazione: innovazione di prodotto: upgrade qualitativo investimenti in attività a monte e a valle della produzione
(marketing, assistenza post-vendita, design…): “fuori dal capannone”
Internazionalizzazione…in tutti i settori occorre acquisire potere di
mercato sfuggendo a concorrenza di costo e conquistare nuovi mercati…
PARTE QUARTA
Un fattore chiave
La dimensione di impresa: piccola e non dovuta alla
specializzazione
Dimensione e produttività
Se la struttura dimensionale delle imprese italiane fosse uguale a quella della Germania (mantenendo fissa occupazione settoriale):
nel 2007 il livello della produttività del lavoro (nominale) nella manifattura sarebbe stato più elevato del 24% (nel totale economia: +21%);
nel periodo 2002-07 il tasso di crescita medio annuo della produttività nella manifattura sarebbe stato più elevato di 0,3 pp; il gap di crescita rispetto alla Germania si ridurrebbe da 0,5pp a 0,2pp
Dimensione: varie ed eventuali
ICT poco adatte a imprese piccole senza
“conoscenza codificata” costi fissi per internazionalizzazione commerciale e
produttiva tab1 tab2 calc costi fissi e beneficiare da economie di scala per
innovazione di prodotto e di processo costi fissi per innovazione non tecnologica: ampia
“customer base” PMI familiari: avversione al rischio, management
familiare, inadeguate pratiche manageriali (scarsa delega, poca retribuzione in base alla performance): negativo per internazionalizzazione (commerciale e produttiva, in mercati lontani) e innovazione
CONCLUSIONI
Le politiche
(oltre a: capitale umano, infrastrutture, efficienza PA, livello tassazione, criminalità…)
Concorrenza e regolamentazione
Manifattura: maggiori pressioni competitive dall’estero hanno innescato processi di ristrutturazione (2006-07) attraverso riallocazione delle risorse e reazioni delle imprese (innovazione di prodotto, di processo, non-tecnologica; internazionalizzazione)
Commercio al dettaglio (riforme Bersani): stessi risultati (Viviano, 2008; Schivardi e Viviano, 2010)
Estendere iniezioni concorrenziali anche nei servizi protetti (servizi professionali ed energia) a beneficio dei consumatori e delle imprese (Barone & Cingano, 2010)
Favorire riallocazione delle risorse
Diritto fallimentare: deve garantire fluidità ai meccanismi di uscita delle imprese dal mercato, riducendone gli oneri. Recente riforma nella giusta direzione, ma occorre rimuovere osacoli che impediscono applicazione a imprese più piccole
Ammortizzatori sociali e politiche del lavoro: universalità della copertura assicurativa per attutire costi sociali e migliorare esiti in termini di efficienza con adeguati strumenti di riqualificazione delle risorse umane ed efficaci servizi per l’impiego
Promuovere efficienza a livello di impresa
Supportare innovazione: molti soldi spesi, pochi risultati
Supportare internazionalizzazione: politiche e contesto istituzionale troppo frammentato
Sistema finanziario: deve garantire finanziamento ad attività intangibili (innovazione, marchi…)
Favorire crescita dimensionale delle imprese superando visione restrittiva del controllo familiare: risorse manageriali, private equity, sistema tributario, …
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Valori medi unitari all’export dei principali paesi back
(a prezzi e cambi costanti)
80
90
100
110
120
130
140
96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09
Pre-revisioni
80
90
100
110
120
130
140
96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09
Post-revisioni
Revisioni delle stime della produttività del lavoro back
(migliaia di euro a prezzi 2000)
36
38
40
42
00 01 02 03 04 05 06 07 08 09
Conti 2006 Conti 2007Conti 2008 Conti 2009Conti 2010
Totale economia
39
41
43
45
00 01 02 03 04 05 06 07 08 09
Conti 2006Conti 2007Conti 2008Conti 2009Conti 2010
Manifattura
Produttività apparente del capitale nel settore manifatturiero
back
(indice: 1993=100)
80
85
90
95
100
105
110
115
120
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
ItaliaGermaniaRegno UnitoStati Uniti
Tasso di crescita medio annuo 2001-08back
Paese PIL PIL pro capite Produttività del lavoro
Slovacchia 6,2 6,2 4,9 Irlanda 4,6 3,1 1,9 Turchia 4,4 3,1 3,6 Corea 4,4 3,9 3,0 Repubblica Ceca 4,3 4,3 3,4 Polonia 4,2 4,3 3,1 Grecia 4,1 3,7 2,7 Islanda 4,0 2,5 2,2 Lussemburgo 3,6 2,6 0,0 Ungheria 3,4 3,6 3,4 Australia 3,1 1,9 0,8 Spagna 3,1 1,9 0,3 Nuova Zelanda 2,8 1,5 0,6 Finlandia 2,8 2,5 1,5 Svezia 2,4 2,0 1,7 Messico 2,4 1,3 0,5 Regno Unito 2,3 1,8 1,5 Norvegia 2,3 1,6 1,0 Canada 2,3 1,4 0,4 Stati Uniti 2,2 1,2 1,7 Austria 2,1 1,6 1,3 Olanda 1,9 1,6 1,0 Belgio 1,8 1,3 0,8 Svizzera 1,8 1,1 0,6 Francia 1,6 1,1 0,9 Italia con ipotetica revisione 1,5 1,1 0,6 Giappone 1,3 1,2 1,4 Danimarca 1,3 0,9 0,5 Germania 1,2 1,1 0,8 Portogallo 0,9 0,5 0,5 Italia 0,9 0,4 0,1
La propensione ad esportare per paese e dimensione
(Progetto EFIGE) back
Classe
dimensionaleAUT FRA GER HUN ITA SPA UK
10-19 69,8 44,7 45,7 58,0 65,4 51,2 54,9
20-49 63,8 59,1 65,4 64,7 73,3 63,5 62,8
50-249 88,6 75,4 78,2 79,3 86,6 76,2 76,8
Più di 249 90,8 87,6 84,0 97,4 92,6 88,0 80,7
Totale 72,6 57,9 63,4 67,3 72,2 61,1 64,0
Numero medio di mercati di esportazione e dimensione di impresa back
Classe dimensionale
AUT FRA GER HUN ITA SPA UK
10-19 5 7 7 3 8 5 9
20-498 9 12 4 10 8 12
50-24918 14 18 6 17 12 18
Più di 249
32 24 28 14 29 23 27
Totale12 11 14 5 11 8 13
Variazione export imponendo struttura tedesca…back
La recessione mondiale: gli effetti sul PIL back
Caduta cumulata Trimestri persi
74-75 92-93 08-09 74-75 92-93 08-09
Italia 3.8 1.9 6.8 8 9 34 (4-00)
Germania 2.3 2.0 6.7 0 6 13 (4-05)
Francia 2.6 1.2 3.9 7 6 12 (1-06)