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D a oltre un anno Lyra ha introdot- to una nuova generazione di te- stine, caratterizzata dall'allinea- mento delle bobine con i magneti in posi- zione di lavoro, ovvero tenendo conto dello spostamento del cantilever a causa del peso di lettura. Le caratteristiche di questa importante scelta sono state ampiamente descritte da Angelo Jasparro nella prova del modello Delos (AR 309)e non mi dilungo molto, se non per notare che sotto certi aspetti questa novità potrebbe sembrare banale e che questo allineamento fine (parliamo di decimi di millimetro) viene comune- mente fatto per tutte le testine top di gamma degne di questo nome, ovvero per gli esemplari messi a punto indivi- dualmente da un esperto cartridge man; se vogliamo, la vera novità è nell'aver esteso anche ai modelli più economici questo livello di cura della messa a pun- to: di fatto, anche se non propriamente economica, la Delos è l'entry level di Ly- ra e la Kleos in prova è la seconda dal basso in ordine di prezzo. Da notare che contrariamente ai casi pre- cedenti non viene esplicitamente citato il numero della generazione, che per la cro- naca dovrebbe essere il sesto, e questa omissione, unitamente al fatto che la Ska- la è l'unico modello di quinta generazio- ne presentato, mi porta a pensare che la strada intrapresa con la quinta genera- zione sia stata abbandonata in fretta per tornare al corpo in materiale metallico, in questo caso una lega di alluminio. Fac- cenda curiosa, considerato il successo di pubblico e di stampa raccolto dalla Skala che anche il sottoscritto a suo tempo ha descritto come molto vicina al modello di punta Titan i, anche se come vediamo in seguito ho in parte cambiato idea. Pos- siamo naturalmente ipotizzare che - fol- gorato dall'intuizione che ha portato a questa nuova serie - il progettista Jo- nathan Carr abbia rotto gli indugi rinun- ciando allo sviluppo dei progettati nuovi modelli di quinta generazione, ma rima- ne il fatto che ne è stata abbandonata la caratteristica principale, ovvero il corpo in materiale plastico. A questo punto due ipotesi: o le prove di ascolto dei prototipi hanno rivelato che con questa tecnica non si poteva andare oltre ai risultati ot- tenuti con la Skala, oppure una delle ca- ratteristiche del corpo in materiale plasti- co, la flessibilità, che entro certi limiti permette di affinare l'allineamento late- rale stringendo maggiormente una delle viti di fissaggio, si è rivelata un boome- rang per l'allineamento delle bobine con i magneti in posizione di lavoro. Sia come sia, la Skala rimane un unicum nella ge- nealogia di Lyra; l'unico particolare co- struttivo che viene salvato è la riduzione dell'area di contatto con lo shell (ricor- diamo che nel corpo plastico della Skala è affogata una specie di lama metallica che costituisce la zona di contatto) allo scopo di migliorare la solidarietà con lo shell a parità di forza di serraggio delle viti; in questo caso l'area di contatto è ri- dotta a una sottile fascia orizzontale che unisce i fori per le viti e il resto del corpo rimane lievemente staccato dallo shell. A parte questa novità tecnica, la Kleos non si distacca dalle caratteristiche tipi- che delle altre Lyra in catalogo: impeden- za interna di 5 ohm, livello di uscita di 0.5 mV e cedevolezza media 12 cu, con conseguente peso di lettura consigliato, 1.6-1.75, più basso rispetto alle tipiche te- 90 AUDIOREVIEW n. 326 ottobre 2011 Testina Lyra Kleos Prezzo: Euro 2.800,00 Distributore per l’Italia: Audio Graffiti, Via degli Artigiani 5, 26025 Pandino (CR). Tel. 0373 970485 - www.audiograffiti.com Lyra Kleos

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Da oltre un anno Lyra ha introdot-to una nuova generazione di te-stine, caratterizzata dall'allinea-

mento delle bobine con i magneti in posi-zione di lavoro, ovvero tenendo contodello spostamento del cantilever a causadel peso di lettura.Le caratteristiche di questa importantescelta sono state ampiamente descritte daAngelo Jasparro nella prova del modelloDelos (AR 309)e non mi dilungo molto,se non per notare che sotto certi aspettiquesta novità potrebbe sembrare banalee che questo allineamento fine (parliamodi decimi di millimetro) viene comune-mente fatto per tutte le testine top digamma degne di questo nome, ovveroper gli esemplari messi a punto indivi-dualmente da un esperto cartridge man;se vogliamo, la vera novità è nell'averesteso anche ai modelli più economiciquesto livello di cura della messa a pun-to: di fatto, anche se non propriamenteeconomica, la Delos è l'entry level di Ly-ra e la Kleos in prova è la seconda dalbasso in ordine di prezzo.Da notare che contrariamente ai casi pre-cedenti non viene esplicitamente citato ilnumero della generazione, che per la cro-naca dovrebbe essere il sesto, e questaomissione, unitamente al fatto che la Ska-

la è l'unico modello di quinta generazio-ne presentato, mi porta a pensare che lastrada intrapresa con la quinta genera-zione sia stata abbandonata in fretta pertornare al corpo in materiale metallico, inquesto caso una lega di alluminio. Fac-cenda curiosa, considerato il successo dipubblico e di stampa raccolto dalla Skalache anche il sottoscritto a suo tempo hadescritto come molto vicina al modello dipunta Titan i, anche se come vediamo inseguito ho in parte cambiato idea. Pos-siamo naturalmente ipotizzare che - fol-gorato dall'intuizione che ha portato aquesta nuova serie - il progettista Jo-nathan Carr abbia rotto gli indugi rinun-ciando allo sviluppo dei progettati nuovimodelli di quinta generazione, ma rima-ne il fatto che ne è stata abbandonata lacaratteristica principale, ovvero il corpoin materiale plastico. A questo punto due

ipotesi: o le prove di ascolto dei prototipihanno rivelato che con questa tecnicanon si poteva andare oltre ai risultati ot-tenuti con la Skala, oppure una delle ca-ratteristiche del corpo in materiale plasti-co, la flessibilità, che entro certi limitipermette di affinare l'allineamento late-rale stringendo maggiormente una delleviti di fissaggio, si è rivelata un boome-rang per l'allineamento delle bobine con imagneti in posizione di lavoro. Sia comesia, la Skala rimane un unicum nella ge-nealogia di Lyra; l'unico particolare co-struttivo che viene salvato è la riduzionedell'area di contatto con lo shell (ricor-diamo che nel corpo plastico della Skalaè affogata una specie di lama metallicache costituisce la zona di contatto) alloscopo di migliorare la solidarietà con loshell a parità di forza di serraggio delleviti; in questo caso l'area di contatto è ri-dotta a una sottile fascia orizzontale cheunisce i fori per le viti e il resto del corporimane lievemente staccato dallo shell.A parte questa novità tecnica, la Kleosnon si distacca dalle caratteristiche tipi-che delle altre Lyra in catalogo: impeden-za interna di 5 ohm, livello di uscita di0.5 mV e cedevolezza media 12 cu, conconseguente peso di lettura consigliato,1.6-1.75, più basso rispetto alle tipiche te-

90 AUDIOREVIEW n. 326 ottobre 2011

Testina Lyra Kleos

Prezzo: Euro 2.800,00

Distributore per l’Italia: Audio Graffiti, Viadegli Artigiani 5, 26025 Pandino (CR). Tel.0373 970485 - www.audiograffiti.com

Lyra Kleos

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stine MC di produzione nipponica. Ri-spetto alla Delos abbiamo in più il canti-lever in boro prodotto da Ogura e il dia-mante iperellittico da 3 per 70 micron diraggio, come per i modelli più costosi;viene inoltre dichiarato che la messa apunto finale viene effettuata personal-mente da Yoshinori Mishima, ovvero ilcapo dei cartridge man di Lyra, nonchéterzo socio della ditta, oltre al citato pro-gettista Jonathan Carr e a Stig Bjorge chesi occupa del marketing. Altra caratteri-stica comune a tutte le Lyra recenti è l'ec-cellente salvastilo che si inserisce a slittanelle apposite scanalature sui lati del cor-po; l'ho già detto ad ogni recensione diLyra, ma vale la pena ripeterlo: a mio av-viso è il miglior salvastilo in commercio,progettato in maniera molto intelligente;fra le altre cose il salvastilo non intralcial'installazione, sarà quindi possibile te-nerlo in posizione durante il montaggio,a beneficio delle coronarie, sempre a gra-ve rischio con le testine nude, ovvero colcantilever in aggetto sul nulla.A livello di interfacciamento non ci sonograndi problemi con un braccio moder-no; in altre parole basterà non utilizzareun braccio a bassa massa come in voganegli anni '80 per le testine ultracedevoli,ed è da notare comunque che il manualeconsiglia un braccio imperniato o tan-genziale; insomma, viene implicitamentesconsigliato l'utilizzo con un braccio uni-pivot, e io che gli unipivot li detesto cor-dialmente non posso che approvare. Ilmanuale si sbilancia più dei precedentiper quanto riguarda l'impedenza di cari-co; per dirla tutta mi viene il sospetto cheabbiano voluto rispondere alla mia gar-bata presa in giro delle precedenti racco-mandazioni: da 100 a 47k ohm, che all'at-to pratico significa "fai un po' come ti pa-re". Viene fornita una complessa spiega-zione, ovvero viene suggerito di sceglierel'impedenza di carico in funzione dellacapacità dell'ingresso fono; insomma,una spiegazione che mi ricorda la rete diZobel suggerita da alcuni produttori ditrasformatori per spianare il picco ultra-sonico nella risposta in frequenza. Daparte mia andrò a orecchio come al soli-to, e come al solito per le Lyra trovo il ca-rico ideale per il mio sistema con 250ohm, mentre per l'utilizzo con i trasfor-matori trovo corretto utilizzarne uno conrapporto 1:20, come il trasformatore pro-dotto da Lyra, ma - sempre a casa mia -con un carico a valle del trasformatore di100k ohm, invece dei 47k standard. Co-me confermato dai recentissimi ascoltipubblici al Top Audio durante il semina-rio "L'Arte dell'Interfacciamento", la dif-ferenza fra le due configurazioni è moltosfumata, con una preferenza da parte delpubblico per lo stadio attivo di strettissi-ma misura; diciamo che si conferma l'ec-cezione delle Lyra fra le testine a bassa

impedenza, le uniche di mia conoscenzaa funzionare almeno altrettanto bene conlo stadio attivo. Quel che è certo è che leLyra sembrano gradire un'impedenza dicarico molto più alta del canonico diecivolte l'impedenza interna.Passati ai confronti, come accennato nel-l'introduzione, mi tocca rivedere in partele mie precedenti osservazioni. Ovvia-mente la Kleos non raggiunge la preci-sione del dettaglio e l'autorità della Ti-tan, ma si avvicina molto e consideratoche costa quasi la metà non mi sembraun risultato da poco; il problema nascequando la confronto con la Skala, che al-l'epoca mi era parsa piacevolmente piùcalda dell'ammiraglia, ma dopo il con-fronto con la Kleos mi viene da dire chesemmai la Skala è più eufonica, ovveroho la sensazione che questo maggior ca-lore sia in realtà una colorazione, piace-vole quanto vogliamo, ma abbastanzaper catalogarla nelle testine cosiddetteinterpretative. A questo punto non neesco se non raccontando un episodio cheavrei preferito far rimanere privato... Lastoria è questa: recentemente mi è capita-ta la bellissima sorpresa di andare amontare la Titan per scoprire che il dia-mante non c'era più. L'importatore mifornisce un esemplare sostitutivo, la te-stine viene mandata in Giappone per lariparazione e io rimango in trepida attesadel conto da pagare, ma un paio di setti-mane dopo mi informano che la ditta hasvolto la riparazione gratis, riconoscendoun proprio errore nell'incollaggio deldiamante. Ora, a parte la serietà dimo-strata (che a voler essere maligni potrem-mo pure interpretare come un trattamen-to di favore nei confronti di un giornali-sta), il fatto è che l'esemplare sostitutivonon soffriva di quelle lievissime sguaia-taggini in gamma acuta che avevo de-

scritto nella prova e che avevo domatocon qualche difficoltà. Insomma, a poste-riori sembrerebbe ovvio che detti proble-mi timbrici fossero causati dal diamanteincollato in maniera non perfetta. Fattosta che devo in parte rivedere le mie os-servazioni precedenti, non solo riguardoalla neutralità timbrica della Titan maanche sulla differenza fra il modello dipunta e la Skala, che in effetti è moltomeno vicina alla Titan di quanto mi erasembrato nel confronto col primo esem-plare.Comunque, ristabilita la gerarchia ai ver-tici del catalogo Lyra consolidando la su-premazia della Titan, la Kleos si dimo-stra una serissima concorrente della piùcostosa Skala; non me la sento di dire cheva addirittura meglio, siamo alle solite:da una parte c'è un suono più seducente,dall'altra un maggior rigore e probabil-mente una maggiore neutralità, con unacapacità di cesellare i dettagli che misembra grosso modo alla pari... Lascian-do da parte la differenza di prezzo, lascelta fra i due modelli rimane affidata aigusti personali; semmai il problema na-sce quando estendiamo il confronto alletestine di altre marche. Ecco, per trovareuna testina di qualità paragonabile devoscomodare addirittura la ben più costosaTe Kaitora Rua di Dynavector. Insomma,sperando di non urtare la sensibilità dichi non può permettersi una testina daoltre 2500 euro, mi sento di dire tranquil-lamente che al momento la Kleos è a ma-ni basse il best-buy in questa fascia diprezzo.In conclusione mi sento di notare chequesta nuova generazione di Lyra spostain alto l'asticella, con un miglioramentosignificativo rispetto alle generazioniprecedenti.

Marco Benedetti

AUDIOREVIEW n. 326 ottobre 2011 91

La Kleos ha il cantilever in boro prodotto da Ogura e il diamante iperellittico da 3 per 70 micron di raggio.