Lusia: dalla coltura degli orti alla cultura della accoglienza

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Relazione all'incontro del 15 luglio 2014 a Lusia (Rovigo)promosso da Accademia delle verdure dell'Adige, Proloco Lusia e Comune di Lusia. Alcune considerazioni per come orientare lo sviluppo delle aree rurali all'accoglienza dei turisti.

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Il settore “primario” non è più da tempo un “tradizionale” settore economico: è un insieme di relazioni economiche, sociali e territoriali e per certi aspetti di “stili di vita”; è un settore che offre beni e servizi, che rappresenta più di altri il cosiddetto presidio del territorio, che si relaziona in modo sempre più stretto con i consumatori e con gli altri settori economici.

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Anche sul lato della “produzione” di beni, che rimane quello fondamentale, siano essi beni agricoli o materie prime alimentari per la trasformazione, o ancora beni “no-food” come il tradizionale legname delle foreste e dell’arboricoltura o i più recenti beni energetici o per altre finalità (farmaceutica, artigianato, ecc.), il fattore “relazione” è caratterizzante. Non solo per gli aspetti contrattuali di mercato tipici delle commodity globalizzate e indifferenziate, ma specie per i prodotti caratterizzati da qualità certificata o tipicità riconosciuta secondo regolamenti comunitari (DOP, IGP, SGT, ecc.), ecc.. E’ nella caratterizzazione identitaria di un prodotto che si gioca oggi una delle sfide più qualificanti dell’agricoltura. Il kmzero, il prodotto tipico, la produzione biologica o a basso impatto ambientale, il prodotto etico, ecc. sono tutte tipologie produttive che hanno successo solo in un quadro di integrazione dell’impresa agricola:

- integrazione con le altre risorse del territorio per la salvaguardia del suolo, del paesaggio, del contesto locale nel quale la tipicità ha ragion di esistere;

- integrazione con gli altri settori produttivi (trasformazione alimentare, ristorazione, turismo, distribuzione) per sinergie indispensabili a dare valore e ampia circuitazione ad una produzione che fa della tipicità, in quanto unicità, non un fattore di “chiusura” (la “nicchia”), ma un fattore di redditività;

- integrazione e relazione con i consumatori, con i quali instaurare un rapporto quasi personalizzato, di conoscenza quasi diretta.

Una simile produzione di beni non può che attivare una parallela offerta di servizi. Sono servizi:

- ambientali, quando l’agricoltura, attraverso metodi di produzione ecocompatibili o anche grazie alla sua sola presenza in certi contesti territoriali, è fattore di tutela dell’ambiente e di conservazione del paesaggio;

- educativi, quando l’agricoltura con le Fattorie didattiche attiva percorsi di conoscenza per le nuove generazioni;

- sociali, quando con le Fattorie sociali sostiene percorsi di integrazione di soggetti deboli o marginati;

- culturali, quando l’agricoltura mantiene vive storie e tradizioni;

- turistici, quando l’agricoltura offre ad un turista sempre più esigente, emozioni ed esperienze vere, offrendogli cultura enogastronomica, storie di vita;

- benessere, quando offre spazi di ambiente dove praticare vacanze attive e slow.

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Il programma della UE per comunicare la PAC ai cittadini

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Una riflessione sul valore dell’identità (elemento importante in una azione comunicativa, e non solo)

Se anche una ditta «globalizzata» come la Apple sente il bisogno di legare la sua produzione ad un luogo (quello dell’ideazione, pur se poi è assemblato in China), l’agricoltura può dire di più «ideato e prodotto in ….» (vedi nell’esempio successivo cosa potrebbe dire Lusia)

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La ricerca e valorizzazione dell’identità di un territorio (e dei prodotti)

oggi giorno in una situazione di globalizzazione, è quasi una opzione «obbligata»,

di sopravvivenza: distinguersi per non estinguersi

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Il paesaggio è un elemento base per differenziare il prodotto turistico (e con esso i prodotti di quel territorio) Se digitiamo Toscana su Google questi sono i risultati: il paesaggio agrario toscano riconosciuto in tutto il mondo; perché non lo può essere anche quello siciliano ? …..

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Ma chi preserva la nostra memoria (siamo andati in Svizzera per ritrovare testimonianza fotografica della nostra architettura e paesaggio rurale …)

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Alcune immagini tratte dal Libro «Paesaggi agrari della pianura veneta» edito da Veneto Agricoltura, giugno 2014

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Per non perdere competitività Pensiamo agli agriturismo, fattorie didattiche, vendita diretta, esperienza del consumo del prodotto tipico

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Il valore della presenza dell’uomo

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Preziose architetture nel territorio rurale … destinate all’abbandono ?

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Architetture considerate a torto «minori»

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Particolarità costruttive ricche di ingegno, tradizione, specificità di un territorio

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Per affermare un patrimonio territoriale, paesaggistico (e non solo) l’agricoltore può (e deve) esserne protagonista; deve però acquisire consapevolezza del patrimonio che c’è nella sua azienda e nel su territorio (spesso a lui stesso misconosciuto); va «educato» a riconoscere (per certi versi a riscoprire) i suoi valori; spesso per «ignoranza», anche in buona fede, ha perso e distrutto un patrimonio (architettura rurale con ristrutturazioni o peggio con abbattimenti … perso forme di allevamento della vite, le siepi ecc. … tutte cose che ora il turista attento ricerca e apprezza …

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Tutti gli abitanti di un luogo possono svolgere un ruolo importante, essenziale nel presentare il territorio al «turista», siamo tutti «ufficio informazioni», siamo tutti «guide del territorio»

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Il peso del veneto nel turismo nazionale

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Quali sono i nostri (Italia) punti di forza ?

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Il cicloturismo, un vero settore turistico in crescita, che abbisogna di servizi specifici

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Adige-Po un esempio di percorso per il cicloturismo in polesine

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In questo quadro l’azienda agricola può diventare (come lo è il rifugio alpino per l’escursionismo montano) il punto di riferimento per il turista rurale

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I valori del territorio rurale

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Informazione, accessibilità al web, conoscenza delle lingue, pulizia e un sorriso fattori di qualità dell’accoglienza

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Ecco un’altra frase da ricordare ! COLLABORARE per COMPETERE,

non è una contraddizione

È oggi determinante l’azione sinergia tra istituzioni, operatori, società

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Ora (2014-2020) la strategia europea (complessiva, non solo agricola) è tracciata lungo tre priorità guida: crescita intelligente, sostenibile, inclusiva / 5 obiettivi / 7 programmi di riforma – Sottolineare il significato deli termini Intelligente, sostenibile, inclusiva attraverso i 5 obiettivi

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Fare attenzione alla prossima programmazione europea 2014-2020 e le varie opportunità che ci offrirà: Programma di Sviluppo Rurale ma non solo

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Due esempi di come il PSR prossimo potrà favorire lo sviluppo rurale attraverso l’accogllienza turistica

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Essere in costante aggiornamento

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