Lurja, L'intelligenza come processo culturale

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# IE k # * # &j* I coNmuNI DELÚUzguTISTAN E DELLA Krncuzn Nel periodo tra il 1931 eil1932, A' R' Lu- rija svolge un'importante ricerca per veri- ficare come i fattori culturali influenzano i processi cognitivi. Tra i compiti che si prefigge il nuovo sta- to sovietico vi sono: eliminare l'analfabe- tismo, anche nelle regioni più povere e sperdute; passare a un'economia più pro- gredita, di tipo collettivistico; realizzare radicali riforme sociali (per esempio, l'e- mancipazione femminile). È ciò che si tenta di fare nelle zone remote dell'Uz- bekistan e della Kirghizia, dove vivono contadini illetterati o a bassa alfabetizza- zione. Lurija vuole valutare gli effetti di questi rivoluzionari cambiamenti sulle attività cognitive, per esempio sul modo di ragionare delle persone. Egli osserva gruppi di contadini non an- cora influenzati da tali cambiamenti con- frontandoli con i lavoratori di aziende agricole collettive, che stanno sperimen- tando le prime conseguenze del cambia- mento sociale. Le condizioni di partenza dei due gruppi sono però analoghe. Lo studioso, attraverso colloqui informa- li, sottopone i soggetti a prove di ragio- namento, talora poste sotto forma di in- dovinelli, per renderle consone alla men- talità agonistica dei suoi interlocutori' Altre prove riguardano le capacità di im- maginazione e il livello di autostima' I risultati sono sorprendenti: il primo gruppo di persone, se valutato secondo i criteri stabiliti da Piaget per descrivere lo sviluppo dell'intelligenza, dimostra for- me di processi cognitivi paragonabili a quelle dei bambini della scuola elemen- tare o anche a forme più primitive. ln realtà, tutto questo non dipende dalla scarsa intelligenza dei soggetti, bensì da modi di organizzare il discorso e il pen- siero funzionali ai problemi concreti le' gati alla loro cultura e al loro ambiente sociale. Questi individui mancano del pensiero astratto: per esempio, messi di

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I coNmuNI DELÚUzguTISTAN E DELLA KrncuznNel periodo tra il 1931 eil1932, A' R' Lu-

rija svolge un'importante ricerca per veri-

ficare come i fattori culturali influenzanoi processi cognitivi.Tra i compiti che si prefigge il nuovo sta-

to sovietico vi sono: eliminare l'analfabe-tismo, anche nelle regioni più povere e

sperdute; passare a un'economia più pro-

gredita, di tipo collettivistico; realizzare

radicali riforme sociali (per esempio, l'e-

mancipazione femminile). È ciò che si

tenta di fare nelle zone remote dell'Uz-

bekistan e della Kirghizia, dove vivonocontadini illetterati o a bassa alfabetizza-zione. Lurija vuole valutare gli effetti di

questi rivoluzionari cambiamenti sulle

attività cognitive, per esempio sul modo

di ragionare delle persone.

Egli osserva gruppi di contadini non an-

cora influenzati da tali cambiamenti con-

frontandoli con i lavoratori di aziendeagricole collettive, che stanno sperimen-

tando le prime conseguenze del cambia-

mento sociale. Le condizioni di partenza

dei due gruppi sono però analoghe.

Lo studioso, attraverso colloqui informa-

li, sottopone i soggetti a prove di ragio-

namento, talora poste sotto forma di in-

dovinelli, per renderle consone alla men-

talità agonistica dei suoi interlocutori'Altre prove riguardano le capacità di im-

maginazione e il livello di autostima'I risultati sono sorprendenti: il primo

gruppo di persone, se valutato secondo i

criteri stabiliti da Piaget per descrivere lo

sviluppo dell'intelligenza, dimostra for-me di processi cognitivi paragonabili a

quelle dei bambini della scuola elemen-

tare o anche a forme più primitive. lnrealtà, tutto questo non dipende dalla

scarsa intelligenza dei soggetti, bensì da

modi di organizzare il discorso e il pen-

siero funzionali ai problemi concreti le'gati alla loro cultura e al loro ambiente

sociale. Questi individui mancano delpensiero astratto: per esempio, messi di

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fronte alle figure di un martello, una se-ga, un'accetta e un ceppo, non classifica-no i primi tre come allrezzi e !l ceppo co-me materiale su cui lavorare, ma tendo-no ad accomunare ceppo, sega e accetta,tenendo da parte il martello. Dinanzi al-lo sperimentatore che invece propone laclassificazione in attrezzi e materiale, uncontadino di venticinque anni obietta:"5ì, ma se anche abbiamo gli strumenti,senza il legno non si costruisce niente,,.Di fronte a una domanda che richiede unprocesso di deduzione, di solito non si ot-tengono risposte pertinenti. Ecco unesempio: "All'estremo nord, dove c,è laneve, tutti gli orsi sono bianchi. La Terra-nova sta all'estremo nord e lì c'è semprela neve. Di che colore sono gli orsi?,, ,,Non

so, io ho visto un orso nero, altri non neho visti... ogni località ha i suoi animali,,.

Per questa persona non è possibile saperecom'è un orso in base al ragionamentoastratto, ma solo attraverso I'esperienzaconcreta. I lavoratori più istruiti delleaziende collettive, invece, non ragionanosolo in base all'esperienza pratica e imme-diata, ma si mostrano in grado di compie-re deduzioni astratte. Essi mostrano ancheuna maggiore consapevolezza individualee sociale e una maggiore immaginazione.I risultati di questi studi non vengonoperò resi subito pubblici. probabilmentesi teme che, in un periodo in cui in Unio-ne Sovietica si cerca di far vivere in ununico stato popolazioni molto diverse traloro, la minoranza uzbeka possa inter-pretare negativamente i dati rilevati daLurjia. La ricerca, pertanto, è pubblicataalcuni decenni più tardi con il titolo diStoria sociale dei processi cognitivi.