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LE BUSSOLE / 143 STUDI LINGUISTICO-LETTERARI

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LE BUSSOLE / 143STUDI LINGUISTICO-LETTERARI

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1a edizione, luglio 2004© copyright 2004 by Carocci editore S.p.A., Roma

Finito di stampare nel luglio 2004per i tipi delle Arti Grafiche Editoriali Srl, Urbino

isbn 88-430-3097-3

Riproduzione vietata ai sensi di legge(art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633)

Senza regolare autorizzazione,è vietato riprodurre questo volumeanche parzialmente e con qualsiasi mezzo,compresa la fotocopia,anche per uso internoo didattico.

I lettori che desideranoinformazioni sui volumipubblicati dalla casa editricepossono rivolgersi direttamente a:

Carocci editore

Via Sardegna 5000187 Roma.tel 06 42 81 84 17fax 06 42 74 79 31

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Silvia Luraghi Anna M. Thornton

Linguistica generale:esercitazioni e autoverifica

Carocci editore

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Indice

Premessa 7

1. Semiotica 11

1.1. Tipi di segni 111.2. Proprietà dei codici 201.3. Arbitrarietà e iconicità nei codici linguistici 24

2. Fonetica e fonologia 27

2.1. Apparato fonatorio 272.2. Classi di suoni 272.3. Meccanismo articolatorio 282.4. Trascrizione ipa 302.5. Rapporto ortografia-fonologia 312.6. Distribuzione 312.7. Coppie minime 332.8. Allofoni 342.9. Regole fonologiche 362.10. Struttura della sillaba 38

3. Morfologia 39

3.1. Lemmi, forme e occorrenze 393.2. Scomposizione morfologica e allomorfia 403.3. Tipi morfologici 413.4. Derivazione e composizione 443.5. Paradigmi flessivi 47

4. Sintassi 51

4.1. Struttura sintagmatica 514.2. Valenza verbale, funzioni sintattiche e ruoli semantici 53

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4.3. Frasi complesse 554.4. Ordine dei costituenti 574.5. Coreferenza 60

5. Lessico, semantica e pragmatica 61

5.1. Rapporti di significato 615.2. Tratti semantici 625.3. Meccanismi di estensione del significato 635.4. Riferimento 675.5. Meccanismi di arricchimento del lessico 675.6. Funzione degli enunciati 715.7. Struttura tematica 755.8. Presupposizioni 75

6. Soluzioni 77

6.1. Semiotica 776.2. Fonetica e fonologia 826.3. Morfologia 946.4. Sintassi 1106.5. Lessico, semantica e pragmatica 124

Appendice 1 133

Appendice 2 135

Bibliografia 137

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Premessa

Negli ultimi anni, l’insegnamento della linguistica nei corsi univer-sitari ha subito cambiamenti notevoli. In parte, si tratta di una sortecomune anche ad altre materie, dovuta all’introduzione dei corsibrevi (cosiddetti moduli), della durata di 24-36 ore, nell’ambito deiquali spesso ci si trova ad affrontare la materia a cui era dedicatoprima un intero corso semestrale (o, in certi casi, perfino annuale).Un secondo motivo di mutamento è l’introduzione sempre più dif-fusa della linguistica generale come materia curricolare in tutti icorsi di studio dell’area umanistica, linguistica e delle comunicazio-ni. In molti casi, pensiamo soprattutto a corsi di studio come Scien-ze della comunicazione o Scienze dei beni culturali, il corso di basedi linguistica generale rimane per gli studenti l’unico approccio allalinguistica in tutto il periodo per lo meno della laurea di primo li-vello: tale disciplina manca dunque di un contesto didattico piùampio, come quello che si può ipotizzare per i corsi di studio inLingue straniere o in Lettere. L’isolamento dalle altre materie, in-sieme con il limitato numero di ore di insegnamento, rende urgentela necessità di strumenti didattici adeguati, che vengano incontrosia alle esigenze degli studenti, che devono contare su supporti sem-plici e chiari, sia a quelle dei docenti, che necessitano di materiale diapprofondimento gestibile con facilità per esemplificazioni ed eser-citazioni.La nostra esperienza di insegnamento in corsi di breve durata e conun numero consistente di studenti ci ha convinto della necessità diripensare l’attività didattica non solo in termini di contenuti dellelezioni cattedratiche, ma anche per quanto riguarda le parti di sup-porto, per le quali ci sembra sempre più importante fornire agli stu-denti strumenti autonomi, che possano favorire anche lo studio in-dividuale. Da questa convinzione, e dal nostro interesse semprevivo per una didattica interattiva, è nato il progetto del libro cheora vede la luce.Rispetto al volume di esercizi di linguistica da noi precedentementecurato insieme con Miriam Voghera, questa seconda raccolta non

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si vuole proporre come un’alternativa tout court: piuttosto, voglia-mo sottolineare i diversi scopi, e in buona parte anche i diversi con-tenuti, dei due volumi. Se il libro che stiamo ora presentando èpensato per corsi di breve durata, con possibilità e anche necessitàdi approfondimento limitate, il precedente rimane a nostro avvisovalido per i corsi dedicati a studenti che necessitino di maggiore ap-profondimento. I contenuti dei due volumi sono infatti, come di-cevamo, in buona parte diversi. Per questo nuovo libro abbiamovoluto aggiungere un intero capitolo, il primo, dedicato alla semio-tica, che può aiutare a collegare la linguistica anche con altre mate-rie curricolari (semiologia o semiotica, appunto) spesso presenti neicorsi di studio degli studenti di area umanistica o comunicativa.Abbiamo invece rinunciato completamente alla parte di linguisticastorica, che viene affrontata da studenti cui si richiede in generaleuna preparazione molto più ricca nel campo delle discipline lingui-stiche, i quali potranno continuare a utilizzare il nostro libro pre-cedente.Per quanto riguarda gli altri capitoli, dedicati ai vari livelli linguisti-ci, abbiamo cercato di fornire un numero maggiore di esercizi dibase, evitando quelli troppo complicati che richiedessero conoscen-ze avanzate. I dati presentati sono presi per lo più dall’italiano e inparte più limitata dall’inglese; solo alcuni punti, ad esempio il rap-porto fra fonologia e grafia, sono approfonditi con dati provenientida altre lingue europee. Non abbiamo però rinunciato del tutto apresentare dati di lingue tipologicamente diverse: sia nel capitolodedicato alla morfologia sia in quello dedicato alla sintassi, un pic-colo numero di esercizi propone dati che possono essere usati perfavorire la riflessione sulla varietà delle lingue del mondo.Una caratteristica di questa raccolta che a noi sembra rilevante è poil’ampiezza dei materiali forniti nel testo degli esercizi: questi posso-no essere usati, oltre che per l’esercitazione in senso stretto, anchecome supplemento di esemplificazione, che può integrare i manualidi uso più comune. Al converso, il volume può anche essere utiliz-zato indipendentemente dalla lezione del docente, dagli studentiche vogliano approfondire uno specifico argomento nello studio in-dividuale: a questo scopo, gli esercizi sono corredati di soluzioni,

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che spesso si configurano come vere e proprie spiegazioni della ma-teria trattata.Data la vastità dei dati italiani presentati, pensiamo che questo vo-lume abbia anche un secondo possibile utilizzo importante, cioèquello di fornire materiale integrativo per i corsi di educazione lin-guistica delle Scuole di specializzazione per insegnanti o delle futurelauree specialistiche finalizzate all’insegnamento dell’italiano e dialtre materie linguistiche.Gli esercizi che proponiamo sono stati in gran parte elaborati du-rante i nostri corsi e sono quindi già stati sperimentati a lezione:pensiamo pertanto che il loro livello rispecchi quello generalmenterichiesto nei corsi introduttivi di linguistica generale. Inoltre, perrenderli fruibili a colleghi e studenti, ci siamo attenute per quantopossibile alla terminologia e al modo in cui le nozioni sono presen-tate nei manuali di uso più diffuso. In questo modo si dovrebbeevitare nella misura maggiore possibile che lo studente incontri di-screpanze fra quanto proposto a lezione e quanto poi presentato insede di esercitazione.

Ringraziamo amici e colleghi con cui, nel corso degli ultimi anni,abbiamo avuto scambi di idee sulla preparazione e l’utilizzazionedegli esercizi nell’insegnamento della linguistica, in particolarmodo Nicola Grandi, Luca Lorenzetti, Davide Ricca, GiancarloSchirru e Miriam Voghera, nonché un vasto gruppo di colleghi einformanti, che ci hanno fornito dati di vario genere: Amilcare Bu-ceti, Ursula Doleschal, Ray Fabri, Bernard Fradin, Koldo Garai,Maria Grossmann, Anna Rosa Guerriero, Sabine Kösters Gensini,Edoardo Lombardi Vallauri, Paco Matte Bon, Krista Ojutkangas,Diana Passino, Elisa Perego, Elena Pizzuto, Marc Plénat, AngelaRalli, Soufian Rasguie, Elisa Roma, Paolo Rossini, Renata Savy,Kuniko Shirane, Veli Tören, Maria Luisa Vassallo, Federica Ve-nier, Ann Charlotte Welin. Diana Passino ha raccolto i dati per gliesercizi 33-35 del capitolo 2, e Simone Gozzano ha collaborato allaformulazione dell’esercizio 23 del capitolo 5.

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Abbreviazioni e simboli

Abbreviazioni

A attacco, aggettivoabl. ablativoacc. accusativoAgg. aggettivoAN ordine aggettivo-nomeArt. articoloAus. ausiliareAvv. avverbioC consonante, codaDet. determinanteF frasegen. genitivoger. gerundioGN ordine genitivo-nome IPA Alfabeto Fonetico Inter-

nazionale (InternationalPhonetic Alphabet)

loc. locativoN nucleo, nome NA ordine nome-aggettivoNG ordine nome-genitivonom. nominativoogg. oggetto

pl. pluraleposs. possessivoPrep. preposizionePrep.Art. preposizione articolatapret. preteritoprogr. progressivoPron. pronomeR rimaS sostantivoSA sintagma aggettivaleSAvv. sintagma avverbialesg. singolareSN sintagma nominalesogg. soggettoSOV ordine soggetto-oggetto-

verboSP sintagma preposizionaleSV sintagma verbaleSVO ordine soggetto-verbo-

oggettoV vocale, verbo VSO ordine verbo-soggetto-

oggetto

Simboli

# confine di parola+ confine di morfema$ confine di sillabas sillaba∼ opposizione fonologica{ } trascrizione fonetica/ / trascrizione fonologica< > trascrizione ortografica

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1. Semiotica

1.1. Tipi di segni

Esercizio 1Dire se i seguenti segni sono icone, indici o simboli.

a) Divieto di transito

b) Strada sdrucciolevole

c) Divieto di accesso

d ) Strada deformata

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e) Il ringhiare di un cane

f ) Istogramma del numero delle registrazioni contenute negli ar-chivi del teatro Alla Scalag) Il profumo che proviene da una pentola di arrosto

h) Mappa di un quartiere di Milano

850800750700650600550600550500450400350300250200150100500

Anni

Datazione dei nastri dell'archivio originale19

51

Num

ero

dei n

astr

i

1953

1955

1957

1959

1961

1963

1965

1967

1969

1971

1973

1975

1977

1979

1981

1983

1985

1987

1989

1991

1993

1995

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i) Segno cuneiforme (babilonese) per ‘donna’

l ) Pittogramma sumerico per ‘donna’m) L’orma di un lupo sulla neve

Aosta

Torino

Genova

Milano

Trento

Udine

Venezia

Trieste

Bologna

Potenza

Cosenza

Reggio Calabria

Catania

Palermo

Cagliari

Sassari

Pisa

Firenze

Ancona

Roma

Perugia

L’Aquila

Pescara

Napoli

Bari

n) Il tempo in Italia domani alle ore 6 (da KataWeb Meteo, 27 di-cembre 2003)

Esercizio 2Come avviene la significazione:a) attraverso un indice?b) attraverso un simbolo?c) dei due procedimenti in a e b, quale possiamo definire di tipometonimico e quale di tipo metaforico?d ) dalla risposta data in c consegue che i tre tipi di segni (indici,icone e simboli) possono essere raggruppati in due gruppi: come?

Esercizio 3Dire se i seguenti gesti di udenti sono iconici o simbolici.

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a) Agitare la manoin segno di saluto

b) Aprire e chiudere la manoin segno di saluto

c) Fregarsi le mani peresprimere soddisfazione

d) Fare le dita a Vin segno di vittoria

e) Passarsi la mano sotto il mentoper esprimere indifferenza

f) Battere le mani peresprimere approvazione

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Esercizio 4Di seguito si presentano le immagini stilizzate di alcuni segni ap-partenenti alla lis, la Lingua dei segni italiana, utilizzata nella co-munità dei non udenti. Dire per ciascun segno se la relazione tra ilsuo significante e il suo significato è di tipo iconico o arbitrario.

a) Dattilografia, macchina da scrivere

g) Agitare la mano a palmo ingiù per invitare ad avvicinarsi

h) Mettere l'indice davanti allabocca per invitare a fare silenzio

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b) Cinque

c) Diecimila

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d ) Tram

e) Tagliare con le forbici

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f ) Zio

g) Residenza/Scommessa

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h) Benzina

Esercizio 5Nella figura si esemplifica l’evoluzione dei segni pittografici sumeri-ci per ‘pesce’, ‘bue’ e ‘uccello’ fino a divenire segni cuneiformi. Nel-le tre fasi rappresentate, i segni sono icone o simboli? Quale feno-meno favorisce il passaggio da rappresentazione iconica a rappre-sentazione simbolica?

Pittogramma Pittogrammaruotato

Segnocuneiforme

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Esercizio 6Nella figura sono esemplificati gli smilies (o emoticons) scritti con latastiera e le corrispondenti icone. Confrontando questi dati conquelli dell’esercizio precedente, osservare le somiglianze nell’evolu-zione dei segni dovute ai mezzi di scrittura.Gli emoticons prodotti con la tastiera sono rappresentazioni iconi-che o simboliche?

:¯)

:¯(

“sono allegro”

“sono triste”

1.2. Proprietà dei codici

Esercizio 7Scomporre le seguenti frasi in unità di prima e quindi di secondaarticolazione.a) sono in casab) oggi parto

Esercizio 8Nelle seguenti serie di segnali stradali possiamo riconoscere unprincipio di combinazione che avvicina l’uso di forme e simboli alladoppia articolazione del linguaggio. Descriverlo.

Prescrizione: svoltaa sinistra obbligatoria

Pericolo: curvaa sinistra pericolosa

a)

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Divieto di transitoai pedoni

Zona pedonaleb)

Divieto di transitocon bicicletta

Pista ciclabile Pericolo per attra-versamento ciclisti

c)

Divieto Fine di divieto

Divieto di sorpasso Fine del divieto di sorpasso

d)

Esercizio 9Di seguito presentiamo alcuni codici di diverso tipo. Per ciascunodi essi, rispondere alle seguenti domande.

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• Qual è la materia del piano del contenuto di questo codice?• Su quale canale viaggiano i segnali di questo codice?• Questo codice è dotato della proprietà della doppia articolazione?• Se sì, quali sono le unità di seconda articolazione? E quali leunità di prima?• I segni di questo codice sono di numero finito o potenzialmen-te infinito?• La relazione tra significati e significanti dei segni di questo co-dice è di tipo iconico o di tipo arbitrario? È dello stesso tipo per tut-ti i segni del codice o varia?

a) Codice Morse

Lettera Morse Lettera Morse Cifra Morse

A · − N − · 0 − − − − −B − · · · O − − − 1 · − − − −C − · − · P · − − · 2 · · − − −D − · · Q − − · − 3 · · · − −E · R · − · 4 · · · · −F · · − · S · · · 5 · · · · ·G − − · T − 6 − · · · ·H · · · · U · · − 7 − − · · ·I · · V · · · − 8 − − − · ·J · − − − W · − − 9 − − − − ·K − · − X − · · −L · − · · Y − · − −M − − Z − − · ·

Lettera Morse Segno di punteggiatura Morse

Ä · − · − Punto · − · − · −Á · − − · − Virgola − − · · − −Å · − − · − Due punti − − − · · ·Ch − − − − Punto interrogativo · · − − · ·É · · − · · Apostrofo · − − − − ·Ñ − − · − − Trattino − · · · · −Ö − − − · Barra di frazione − · · − · Ü · · − − Parentesi − · − − · −

Virgolette · − · · − ·

22

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Se la durata di un punto è fatta eguale a un’unità, la durata di unalinea è tre unità. Lo spazio tra i componenti di un carattere è un’u-nità, quello tra caratteri è tre unità, e quello tra parole è sette unità.Per indicare che si è commesso un errore e che il ricevente deve can-cellare l’ultima parola, inviare ........ (otto punti).

b) Alfabeto manuale

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c) Codice degli atteggiamenti dei cani

1

3 4 5 6

2

Gli atteggiamenti della coda comunicano differenti messaggi:1. fiducia in sé2. minaccia3. indifferenza4. incertezza5. sottomissione amichevole6. sottomissione

1.3. Arbitrarietà e iconicità nei codici linguistici

Esercizio 10Tenere presente la seguente tabella, proposta da Hjelmslev (1968, p.58) per illustrare la differenza nella forma del piano del contenutodell’inglese e del gallese nell’area della denominazione dei colori.

Inglese Gallese

gwyrddgreen

blue glasgray

llwydbrown

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Sulla base dei dati forniti di seguito, riguardanti una parte del lessi-co di parentela in svedese e in latino, completare le due tabelle cheillustrano le differenze nella forma di quest’area del piano del con-tenuto tra italiano e svedese e tra italiano e latino.

Svedesenonno paterno = farfar nonno materno = morfarnonna paterna = farmor nonna materna = mormorzio paterno = farbror zio materno = morbrorzia paterna = faster zia materna = moster

Latinononno paterno = avus nonno materno = avusnonna paterna = ava nonna materna = avazio paterno = patruus zio materno = avunculuszia paterna = amita zia materna = matertera

Italiano Svedese

nonno

nonna

zio

zia

Italiano Latino

nonno

nonna

zio

zia

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Esercizio 11Sul modello dell’esercizio precedente, illustrare graficamente le diffe-renze nella forma del piano dell’espressione (relativamente al sistemavocalico) di italiano e spagnolo, in base ai dati presentati di seguito.

Sistema fonologico vocalico dell’italiano standard

i u

e o

ε ɔa

Sistema fonologico vocalico dello spagnolo

i u

e o

a

Esercizio 12Nelle coppie di procedimenti elencati sotto, quale si basa su unastrategia maggiormente iconica?a1) italiano sg. cane, pl. cania2) inglese sg. dog, pl. dogsb1) giovane, superlativo giovanissimob2) giovane, superlativo giovane giovane

c1) Lucy ha bussato alla porta e Schroeder le ha apertoc2) Schroeder ha aperto la porta, dopo che Lucy ha bussato

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2. Fonetica e fonologia

2.1. Apparato fonatorio

Esercizio 1Mettere i seguenti organi fonatori nell’ordine in cui si incontranopartendo dalla laringe e risalendo il canale verso le labbra: alveoli,denti, faringe, labbra, palato duro, pliche vocali (o corde vocali),ugola, velo del palato (o palato molle).

Esercizio 2Indicare quali dei seguenti organi sono articolatori mobili: alveoli,denti, faringe, labbra, lingua, palato duro, pliche vocali, velo delpalato.

2.2. Classi di suoni

Esercizio 3Nei seguenti insiemi di parole, identificare e sottolineare quelle checominciano con un suono che ha le caratteristiche specificate divolta in volta.a) consonante sonora: caffè, tè, vino, birra, latte, whisky, gin, rumb) fricativa sorda: stupido, sciocco, geniale, veloce, fantasticoc) occlusiva sonora: rosso, giallo, verde, blud) affricata: zucchero, saccarina, sciroppo, giulebbee) consonante labiale: Paolo, Barbara, Franco, Maria, Laura,Walter

Esercizio 4Identificare e sottolineare, entro ciascun gruppo di parole, quellache inizia con un suono che non appartiene alla stessa classe deglialtri.a) Fabio, Sergio, Claudio, Walterb) Mario, Nino, Toni, Maurac) Zosimo, Giorgio, Gaetano, Cinzia

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d) Anna, Elena, Isabella, Iole, Orietta, Ulissee) Paolo, Sergio, Franco, Claudio, Giorgio

Esercizio 5Quale caratteristica hanno in comune i suoni iniziali delle parole diciascun gruppo?a) Marco, Nausicaa, Gneob) Sandro, Franco, Walterc) Teo, Donatella, Nadiad) Christian, Gaia, Carla

2.3. Meccanismo articolatorio

Esercizio 6Quando pronunciamo il suono {k}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

l’apice della lingua tocca il velo del palato � �

Esercizio 7Quando pronunciamo il suono {f}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

i denti inferiori toccano il labbro superiore � �

Esercizio 8Quando pronunciamo il suono {u}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

le labbra sono protruse � �

Esercizio 9Quando pronunciamo il suono {Õ}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

i denti superiori toccano il labbro inferiore � �

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Esercizio 10Quando pronunciamo il suono {d}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

l’apice della lingua tocca i denti superiori � �

Esercizio 11Quando pronunciamo il suono {z}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

l’apice della lingua tocca gli alveoli � �

Esercizio 12Quando pronunciamo il suono {S}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

la lingua è solcata � �

la lingua si avvicina all’area palato-alveolare � �

Esercizio 13Quando pronunciamo il suono {h}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

la lingua si avvicina all’area palato-alveolare � �

Esercizio 14Quando pronunciamo il suono {R}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

la lingua è in posizione di riposo � �

l’ugola vibra � �

Esercizio 15Quando pronunciamo il suono {?}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

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l’ugola vibra � �

i denti non partecipano alla produzione del suono � �

Esercizio 16Quando pronunciamo il suono {c}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

il dorso della lingua tocca il palato duro � �

Esercizio 17Quando pronunciamo il suono {Æ}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

il dorso della lingua tocca il palato duro � �

Esercizio 18Quando pronunciamo il suono {x}: vero falsole pliche vocali vibrano � �

il velo del palato è abbassato � �

il dorso della lingua tocca il palato molle � �

2.4. Trascrizione ipa

Esercizio 19Trascrivere in ipa le seguenti parole italiane. Per ogni parola, dareuna trascrizione fonetica nella propria varietà.a) aglio; b) ansia; c) asma; d) azione; e) bacio; f ) barche; g) borsa;h) casa; i) piove; j ) fogli; k) gioco; l ) hanno; m) laghi; n) lasci; o) pia-ce; p) piacque; q) ragno; r) rana; s) sciocco; t) tipo.

Esercizio 20Trovare gli errori nelle seguenti trascrizioni di parole italiane:a) piede {'piE:.de} {'pie:.de} {piE.'de}b) sciare {'Sja:.re} {'sja:.re} {si.'a.re}c) aggiustare {ad.'dZu.sta:.re} {ag.gZus.'ta.re} {a.dsu.'sta:re}d) sciocco {'SjOk.ko} {SO.'ko} {'SOc.co}e) giglio {'gi¥.¥o} {'dZi¥.¥jo} {dZi.'¥o}

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2.5. Rapporto ortografia-fonologia

Esercizio 21Individuare nelle parole seguenti digrammi e trigrammi che rappre-sentano un unico fonema e lettere che non rappresentano alcunfonema.italiano: ciò, gli, figlio, già, che, chi, gnu, sci, scià, giù, aghi, ho, ha.inglese: shop, Asian, kick, too, two, leap, morph, the, thick, ghost,knee, sing.francese: chou, aimer, est, pas, donnent, faut.tedesco: ich, auch, die, Schade.spagnolo: hoy, que, guía, ella, chal.

2.6. Distribuzione

Esercizio 22Sono elencati qui di seguito diversi contesti in cui può comparire initaliano il fonema /a/. Trovare un esempio per ogni contesto.a) C___Cb) C___Vc) V___Cd) V___Ve) #___Cf ) #___Vg) C___#h) V___#

Esercizio 23Individuare, tra i seguenti contesti, quelli nei quali può comparirein italiano {z} e dare un esempio per ciascuno.a) #___bb) #___ tc) V___md) V___Ve) C___Cf ) C___Vg) m___V

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h) t ___#i) t ___a

Esercizio 24Individuare, tra i seguenti contesti, quelli nei quali può comparirein italiano {p} e dare un esempio per ciascuno.a) #___Vb) # r ___Vc) #___ r Vd) r ___V#

Esercizio 25Individuare, tra i seguenti contesti, quelli nei quali può comparirein italiano {h} e dare un esempio per ciascuno.a) #___ob) V___Vc) #___ad) C___Ce) k___ef ) a___#

Esercizio 26Individuare, tra i seguenti contesti, quelli nei quali può comparirein italiano {S} e dare un esempio per ciascuno.a) V___Vb) p___Vc) #___Vd) n___Ve) V___ tf ) l ___Vg) m ___Vh) r ___V

Esercizio 27I dati seguenti esemplificano la distribuzione di {d‹Z} e {d ‹: Z} nellavarietà romana di italiano.{'d‹ZOrd‹Zo} ‘Giorgio’, {rad ‹':Zo:ne} ‘ragione’, {'and‹Zelo} ‘angelo’,

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{'pad ‹: Zina} ‘pagina’, {'d‹ZO:ko} ‘gioco’, {lad' ‹: Zak:a} ‘la giacca’,{rid' ‹: ZO:ko} ‘rigioco’, {ad' ‹: ZEnte} ‘agente’, {lad' ‹: ZEnte} ‘l’agente’,{lad' ‹: ZEnte} ‘la gente’.Qual è la distribuzione di {d‹Z}? Qual è la distribuzione di {d ‹: Z}?I due foni sono in distribuzione complementare o in distribuzionecontrastiva?

2.7. Coppie minime

Esercizio 28Individuare almeno una coppia minima per ciascuna delle seguentiopposizioni in italiano.a) /t/ ∼ /d/b) /a/ ∼ /u/c) /s/ ∼ /m/d) /k/ ∼ /p/e) /t‹S/ ∼ /d‹Z/f ) /S/ ∼ /f/

Esercizio 29Dire se le seguenti coppie di parole costituiscono in italiano unacoppia minima; in caso di risposta positiva, indicare quali fonemisono in opposizione nella coppia.a) Cina chinab) forte cortec) pascià papàd) Piave chiavee) cielo gelof ) Bari bachig) pesci pestih) toghe toglie

i) gusto fustoj) già làk) giù sul) micio mirom) ciò non) Lucia cuciao) egli ebbip) cocco ciocco

Esercizio 30Dire se le seguenti coppie di parole costituiscono in italiano unacoppia minima; in caso di risposta positiva, indicare quali fonemisono in opposizione nella coppia.

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a) {'ri:.so} {'Vi:.so}b) {'ri:.so} {'vi:.so}c) {'ka:.ne} {'kA:.ne}d) {'kO:.no} {'ki:.no}e) {'ka:.ro} {'ka:.Ro}

2.8. Allofoni

Esercizio 31Pronunciare le seguenti sequenze, facendo attenzione al punto incui si verifica l’occlusione orale durante la realizzazione della nasalefinale della parola con.a) con Paolob) con Barbarac) con Francad) con Valerioe) con Teresaf ) con Davideg) con Sandroh) con Cinzia

i) con Giorgioj) con Gneok) con Carlol) con Gaiam) con Annan) con Isao) con Ursula

Trascrivere in ipa i foni nasali realizzati in ciascun caso e identifica-re ciò che regola la loro distribuzione.

Esercizio 32Analizzare la distribuzione di {a} e {a:} nelle seguenti parole italiane.{'ka:ne}, {'pa:ne}, {pa'ni:no}, {"peS:e'ka:ne}, {'sa:no}, {sani'ta},{'kan:e}, {'pan:a}, {'santo}, {'kanto}, {kan'ta:vo}, {kan'tando},{kan'tO}.Qual è la distribuzione di {a}? Qual è la distribuzione di {a:}?I due foni sono in distribuzione complementare o in distribuzionecontrastiva?Si tratta di allofoni di fonemi diversi o di allofoni di uno stesso fo-nema?

Esercizio 33Analizzare la distribuzione di {a} e {a:} nelle seguenti parole latine.(I dati sono presentati in trascrizione ortografica semplificata;

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< a > = {a}, < a > = {a:}. L’accento delle parole polisillabiche presen-tate cade sempre sulla penultima sillaba).pater ‘padre (nom.)’; far ‘farro (nom.)’; amitto ‘perdo’; manus ‘mano(nom.)’; salus ‘salute (nom.)’; atrox ‘atroce (nom.)’; caro ‘carne(nom.)’; malum ‘male (nom.)’; ara ‘altare (abl.)’; brachialis ‘relativoal braccio (nom.)’; malum ‘mela (nom.)’; fas ‘destino (indeclinabi-le)’; pario ‘partorisco’; rosa ‘rosa (nom.)’; sal ‘sale (nom.)’; Manes ‘deiMani (nom.)’; ara ‘altare (nom.)’; pareo ‘appaio’; mater ‘madre(nom.)’; saltus ‘salto (nom.)’; grandis ‘grande (nom.)’; tragoedia ‘tra-gedia (nom.)’; acutus ‘acuto (nom.)’.Qual è la distribuzione di {a}? Qual è la distribuzione di {a:}?I due foni sono in distribuzione complementare o in distribuzionecontrastiva?Si tratta di allofoni di fonemi diversi o di allofoni di uno stesso fo-nema?

Esercizio 34Qui di seguito è esemplificata la distribuzione di {g} e {Â} nell’a-bruzzese di Sciusciano (te).{'tiŒ.g@} ‘ho’; {'Â{t.t@} ‘gatto’; {p{.'Â{} ‘pagare’; {'lAŒ.gw@} ‘lin-gua’; {nu'ÂrOl.l@} ‘un grillo’; {'Œ[email protected]@} ‘incudine’; {'prE:.Â@}‘prega’; {'zgrit.ts@} ‘schizzo’; {'Â{l.l@} ‘gallo’; {'Âr{d.dzi.j@} ‘gra-zie’; {'fOŒ.g@} ‘muffa’; {m{r.ÂE.'ri:.t@} ‘Margherita’; {la'Â{m.m@}‘la gamba’; {'Âr{n.d@} ‘grande’; {Œgw{r.'t{s.s@} ‘ingrassarsi’;{'ÂOb.b@} ‘gobba’; {lu.Âu.'vEr.n@} ‘il governo’.Qual è la distribuzione di {g}? Qual è la distribuzione di {Â}?I due foni sono in distribuzione complementare o in distribuzionecontrastiva?Si tratta di allofoni di fonemi diversi o di allofoni di uno stesso fo-nema?

Esercizio 35I dati seguenti esemplificano la distribuzione dei foni {t} e {d} nel-l’italiano regionale substandard parlato a Teramo.{'kOr.dE} ‘corde’; {'tOn.nO} ‘tonno’; {k{n.'d{n.di} ‘cantanti’;{'m{l.tO} ‘malto’; {SdEn.'d{:.ti} ‘sdentati’; {'fOn.dO} ‘fondo’;

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{'dO:.pO} ‘dopo’; {'ti:pO} ‘tipo’; {f{n.'d{z.mi} ‘fantasmi’; {'pEr.dE}‘perde’; {'frOn.dE} ‘fronte’; {k{.lEn.'d{r.rjO} ‘calendario’; {'di:tO}‘dito’; {»{r.'tu:.rO} ‘Arturo’; {'fO:.tO} ‘foto’; {'»{l.dO} ‘Aldo’;{'krE:.dE} ‘crede’; {'fOr.tE} ‘forte’; {'mOn.dO} ‘mondo’; {'Stu.pi.dO}‘stupido’.In base ai dati presentati, determinare se {t} e {d} costituiscono allo-foni di un unico fonema o allofoni di due fonemi diversi.Ci sono neutralizzazioni dell’opposizione individuata? In qualecontesto?In quale dei seguenti contesti non si può presentare {t} nella varietàillustrata?a) V___Vb) #___Vc) n___Vd) r___V

2.9. Regole fonologiche

Esercizio 36Nelle varietà settentrionali di italiano, è attiva la seguente regolafonologica:/s/ → {z} / V___V.Indicare in quali delle seguenti parole è presente il contesto di ap-plicazione di questa regola: casa, Pisa, sacco, sale, scappa, sbatte, asi-no, asma, gas.

Esercizio 37Nelle varietà toscane di italiano, è attiva la seguente regola fonolo-gica:/k /→ {h} / V___V.Indicare in quali delle seguenti parole è presente il contesto di ap-plicazione di questa regola: baco, casa, Coca, sacco, acca, doc, koala,foche, roco, fico.

Esercizio 38Scrivere sotto forma di regola fonologica:a) un’occlusiva sonora diventa sorda in fine di parola;

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b) una nasale diventa velare in fine di sillaba;c) un’occlusiva diventa fricativa in posizione intervocalica.

Esercizio 39Osservare le seguenti parole latine, confrontandole con le paroleitaliane che da esse sono derivate. Quale fenomeno hanno subito leconsonanti velari? Descriverlo in forma di regola fonologica (i datisono presentati in trascrizione ortografica; in latino < c > = /k/,< g > = /g/).

latino italianocentum centopacem pacecarnem carnesaeculum secolocorpus corpocirculum circoloindigentem indigentegenerare generaresingularem singolaregubernatorem governatorelegalem legalegigantem gigante

Esercizio 40Osservare le seguenti parole latine, confrontandole con le paroleitaliane che da esse sono derivate. Quale fenomeno hanno subito igruppi consonantici formati da due occlusive?

latino italianoocto ottoseptem setteoptimum ottimosectorem settoreaptum attolactem latte

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Esercizio 41Diamo qui di seguito dati che esemplificano la distribuzione delletre nasali {n}, {m}, {Œ} in tedesco. Si tratta di allofoni di uno stessofonema o di allofoni di fonemi diversi? Se si tratta di allofoni di fo-nemi diversi, quali e quanti sono questi fonemi? La distinzione siha in tutti i tipi di contesti o ci sono neutralizzazioni? Se la distin-zione non si ha in tutti i contesti, quale regola determina la distri-buzione degli allofoni?{?Ent'laŒ} ‘lungo’; {'lEŒ@} ‘lunghezza’; {'na:m@} ‘nome’; {maxt} ‘for-za’; {naxt} ‘notte’, {'zIŒ µn} ‘cantare’; {'zIn@n} ‘riflettere’; {'me:·} ‘più’;{'k˚n µn} ‘potere’; {'kOm µn} ‘venire’; {'?Im·} ‘sempre’; {'?In·} ‘inter-no’; {'umb@nEn µn} ‘rinominare’; {'?unt·rI µct} ‘lezione’; {'?aŒg@ne:m}‘piacevole’; {rIŒ} ‘anello’; {'zIŒ·} ‘cantante’; {uŒ'g@ra:d@} ‘dispari’.

2.10. Struttura della sillaba

Esercizio 42Rappresentare mediante diagrammi ad albero la struttura sillabicadelle seguenti sequenze italiane. Per ottenere rappresentazioni cor-rette, è necessario operare su trascrizioni fonetiche delle sequenze inesame: quando; l’uomo; feudo; lo zaino; fuoco; piega; astuccio; azione;costruire; giocattolo; la scuola; l’ospite.

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3. Morfologia

3.1. Lemmi, forme e occorrenze

Esercizio 1Considerare le seguenti frasi:a) Un uomo piccino e una donna piccina vivevano insieme in unacasa piccina.b) Piangete, donne, e con voi pianga Amore (Petrarca).c) A egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti (Foscolo).d ) A ciascuna parete di ciascun esagono corrispondono cinque scaffali;ciascuno scaffale contiene trentadue libri di formato uniforme; ciascunlibro di quattrocentodieci pagine; ciascuna pagina, di quaranta righe;ciascuna riga, di quaranta lettere di colore nero (Borges).Dire per ciascuna frase quante e quali forme, quanti e quali lemmi(o lessemi) e quante e quali occorrenze di ciascun lemma contiene.

Esercizio 2Le seguenti parole possono costituire diverse parole grammaticali.Determinare tutte le possibili lemmatizzazioni di ciascuna: volgo;suoni; letto; isolato; nuoto; successo; stato; caccia.

Esercizio 3Lemmatizzare le seguenti forme (cioè raggruppare insieme tuttequelle che appartengono a uno stesso lemma o lessema). Le formeambigue, cioè quelle che potrebbero essere forme di lemmi diversi,devono essere lemmatizzate sotto tutti i lemmi di cui sono possibiliforme. Disegna, parti, dei, disegniamo, piano, cagnolino, pianista,certissimo, cagnaccio, disegno, partono, sicuro, le, cassone, parte, delle,incasserà, ha disegnato, sicuramente, certe, quanto, disegnatrici, il, ca-gne.Discutere i criteri di lemmatizzazione adottati nello svolgere l’eser-cizio, confrontandoli con quelli adottati dal lif (Bortolini, Taglia-vini, Zampolli, 1971) e dal lip (De Mauro et al., 1993).

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3.2. Scomposizione morfologica e allomorfia

Esercizio 4Distinguere, nelle frasi seguenti, gli affissi flessivi da quelli deriva-zionali; fra gli affissi derivazionali, distinguere i prefissi dai suffissi.Le frasi contengono anche prefissi flessivi? Perché?a) Il dentista mi aveva toccato un nervo scoperto.b) Il guidatore dell’autobus è chiamato autista.c) Ieri siamo andati al mare.d ) Questo risotto è immangiabile.e) Il giornalaio salutò allegramente.

Esercizio 5Analizzare i seguenti esempi e distinguere fra affissi e clitici. Quantilemmi contengono gli esempi? Quante forme? Quanti morfi?a) dammelob) richiamamic) scongelarlod ) abbottonaglielae) disarmandoti

Esercizio 6Scomporre in morfemi e rappresentare mediante parentesizzazionele seguenti forme.a) carroarmato; b) vedevamo; c) pietroso; d ) discoteca; e) ciclista; f )vigile; g) facilmente; h) decontaminare; i) serratura; j) asprezza; k)camminatore; l ) americanata; m) rileggevano; n) disabile; o) inverosi-milmente; p) agendina; q) operazione; r) concorrenza; s) scongelato.

Esercizio 7Nei seguenti gruppi di parole, dire se le parti in grassetto sono tutteallomorfi di uno stesso prefisso derivazionale.a) inchiostro, incoerente, inadatto, inglese, impossibile, illegale, im-magine, irrealistico, imbevibile, inghippo, indaco, incomprensibile, il-logico, infinito;b) disimparare, disfare, disegno, disarmare, disilludere, disvelare,discoteca;

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c) scorretto, sperato, sconsolato, scoglio, scongelato, smeraldo, sgarba-to, sleale.

Esercizio 8La soluzione dell’esercizio precedente ha individuato tre prefissi de-rivazionali. Tali prefissi presentano nelle forme elencate nell’eserci-zio diversi allomorfi. Individuarli e stabilire quali regole ne deter-minano la distribuzione, aiutandosi con la trascrizione fonetica de-gli esempi rilevanti.

Esercizio 9Stabilire sulla base degli esempi i possibili allomorfi del plurale ininglese.sg.pl.

toothteeth

wallwalls

corpuscorpora

crisiscrises

roseroses

louselice

childchildren

Esercizio 10Esaminare le seguenti forme di plurale inglesi e determinare qualiallomorfi presenta il morfema di plurale e che cosa regola la loro di-stribuzione: beeches {'bi:.t‹SKz}; violets {'vai.o.lets}; drums {drˆmz};lilies {'li.li:z}; roses {'rou.zKz}; tables {'tei.b.lz}; soups {su:ps}; marshes{'ma:.SKz}; cats {k{ts}; masses {'m{.sKz}; books {buks}.

Esercizio 11Esaminare le seguenti forme di passati inglesi e determinare qualiallomorfi presenta il morfema di passato e che cosa regola la loro di-stribuzione: painted {'pein.tId}; defended {dI.'fen.dId}; seemed{si:md}; replayed {rI.'pleid}; hissed {hIst}; liked {laIkt}; chopped{t‹SOpt}; leaned {li:nd}; called {kOld}; remembered {rI.'mem.b@rd};patted {'p{.tId}; begged {begd}; laughed {la:ft}.

3.3. Tipi morfologici

Esercizio 12Determinare a quale tipo morfologico appartengono le lingue dallequali sono tratti i seguenti gruppi di dati.

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Lingua Aaapa ‘culla (soggetto)’aapa ‘due culle (soggetto)’aapat ‘culle (soggetto)’aapat ‘nella culla’aapaÂt ‘in due culle’aapatt ‘nelle culle’aapan@l ‘dalla culla’aapaÂn@l ‘da due culle’aapatn@l ‘dalle culle’

Lingua Bkniga ‘libro (soggetto)’knigi ‘del libro’knig ‘dei libri’knigi ‘libri (soggetto)’knigu ‘libro (complemento oggetto)’knige ‘al libro’knigami ‘con i libri’

Lingua Cnan laoshi ‘maestro’nü laoshi ‘maestra’nan haizi ‘ragazzo’nü haizi ‘ragazza’

Lingua Dqalb ‘cuore’øilm ‘conoscenza’dars ‘lezione’øulum ‘conoscenze’durus ‘lezioni’qulub ‘cuori’

Esercizio 13Il turco è una lingua agglutinante; di norma, a ciascun significato(lessicale o grammaticale) corrisponde un morfema ben individua-

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bile. Segmentare le seguenti forme basandosi sulla glossa italiana,individuare i morfi grammaticali che vi compaiono e suddividerliin gruppi corrispondenti alle categorie grammaticali espresse; indi-viduare inoltre la forma turca da inserire al punto m e gli altri possi-bili significati delle forme ai punti o, q, u, z. Come si può osservare,ciascun morfema presenta due allomorfi con vocali diverse. Checosa regola la selezione degli allomorfi? (< K > rappresenta la vocalealta posteriore non arrotondata /Ì/ e < ö > rappresenta la vocalenon alta, non posteriore arrotondata /ø/).a) evi ‘la casa (acc.)’ ——————————b) evlerin ‘delle case’ ——————————c) evi ‘la sua casa (nom.)’ ——————————d ) evlerini ‘le tue case (acc.)’ ——————————e) eve ‘alla casa’ ——————————f ) evlere ‘alle case’ ——————————g) evim ‘la mia casa (nom.)’ ——————————h) evin ‘la tua casa (nom.)’ ——————————i) evimiz ‘la nostra casa (nom.)’ ——————————j) eviniz ‘la vostra casa (nom.)’ ——————————k) evimden ‘dalla mia casa’ ——————————l ) evlerimden ‘dalle mie case’ ——————————m) ————— ‘le tue case (nom.)’ ——————————n) sakal ‘la barba (nom.)’ ——————————o) sakalKn ‘della barba’ (oppure: ...) ——————————p) sakallarKmKzKn ‘delle nostre barbe’ ——————————q) sakalK ‘la barba (acc.)’ (oppure: ...) ——————————r) sakalKma ‘alla mia barba’ ——————————s) ödev ‘il compito (nom.)’ ——————————t) ödevler ‘i compiti (nom.)’ ——————————u) ödevin ‘del compito’ (oppure: ...) ——————————v) dag ‘la montagna’ ——————————w) daga ‘alla montagna’ ——————————x) dagKmKz ‘la nostra montagna’ ——————————y) daglardan ‘dalle montagne’ ——————————z) daglarKn ‘delle montagne’ (oppure: ...) ————————

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Esercizio 14Segmentare in morfi le seguenti forme ungheresi e inserire le for-me mancanti (le vocali con l’accento acuto sono vocali lunghe;< ö > = /ø/; < ü > = /y/; < ny > = /Æ/; < sz > = /s/; < gy > = /dj/).a) az asztalok ‘i tavoli (nom.)’ ——————————b) az asztalokban ‘nei tavoli’ ——————————c) az asztalomban ‘nel mio tavolo’ ——————————d ) az asztalaimban ‘nei miei tavoli’ ——————————e) egy asztalban ‘in un tavolo’ ——————————f ) az asztalaim ‘i miei tavoli (nom.)’ ——————————g) az asztalodhoz ‘al tuo tavolo’ ——————————h) az asztalodra ‘sul tuo tavolo’ (moto a luogo) ——————i) az asztalaidra ‘sui tuoi tavoli’ (moto a luogo) ——————j) az asztalatokrol ‘da sopra al vostro tavolo’ ——————k) az asztalaitokhoz ‘ai vostri tavoli’ ——————————l ) —————— ‘sui vostri tavoli’ ——————————m) az asztalaiktol ‘dai loro tavoli’ ——————————n) az asztaluktol ‘dal loro tavolo’ ——————————o) ——— ‘il mio tavolo (nom.)’ ——————————p) ——— ‘da sopra al mio tavolo’ ——————————q) könyvek ‘libri (nom.)’ ——————————r) a könyvem ‘il mio libro’ ——————————s) a könyvben ‘nel libro’ ——————————t) a könyveitekben ‘nei vostri libri’ ——————————u) a könyvükben ‘nel loro libro’ ——————————v) egy könyvre ‘su un libro’ ——————————w) ——— ‘nel mio libro’ ——————————

3.4. Derivazione e composizione

Esercizio 15Individuare almeno cinque derivati appartenenti a ciascuna delleseguenti categorie derivazionali; per ciascuna categoria, individuarederivati con almeno due diversi suffissi:a) nomi d’agente deverbalib) nomi d’agente denominali

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c) nomi di qualità deaggettivalid ) nomi d’azione deverbalie) nomi di strumento deverbalif ) nomi di luogo denominalig) verbi denominalih) verbi deaggettivalii) aggettivi deverbalij) aggettivi denominali

Esercizio 16Determinare la categoria della base cui si applica e la categoria delleparole che produce ciascuno dei seguenti suffissi, utilizzando gliesempi.-ista accessorista, violinista, baristacategoria della base ________ categoria del derivato ________-aio gelataio, benzinaio, fioraiocategoria della base ________ categoria del derivato ________-iere barelliere, usciere, ferrovierecategoria della base ________ categoria del derivato ________-tore alimentatore, respiratore, caricatorecategoria della base ________ categoria del derivato ________-ezza ampiezza, bruttezza, lucentezzacategoria della base ________ categoria del derivato ________

Esercizio 17Esaminare i seguenti derivati con il suffisso -aio: acquaio, baga-gliaio, benzinaio, bigliettaio, bottegaio, cappellaio, formicaio, ghiac-ciaio, ginepraio, giostraio, letamaio, libraio, liutaio, ombrellaio, pa-gliaio, pollaio, vetraio.In base al significato dei derivati, determinare se i dati presentatiesemplificano un unico suffisso o due suffissi omofoni.Per ciascun suffisso individuato, determinare:a) quali dei derivati presentati lo contengono;b) la categoria delle basi a cui si applica;c) la categoria dei derivati che produce.

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Esercizio 18Esaminare i seguenti derivati con il suffisso -ese: abruzzese, albanese,amburghese, babilonese, barese, bellunese, calabrese, canadese, cartagi-nese, catanese, computerese, critichese, finlandese, giornalese, giornali-stese, irlandese, pescarese, pugliese, sindacalese, sinistrese, thailandese,ungherese.In base al significato dei derivati, determinare se i dati presentatiesemplificano un unico suffisso o due suffissi omofoni.Per ciascun suffisso individuato, determinare:a) quali dei derivati presentati lo contengono;b) la categoria delle basi a cui si applica;c) la categoria dei derivati che produce;d ) eventuali regole di riaggiustamento che si applicano nella deri-vazione.

Esercizio 19Considerare i seguenti derivati in -ese1: gallese, balinese, ateniese, im-periese. Ciascuno presenta una particolarità di ordine fonologico.Identificarla.

Esercizio 20Esaminare i seguenti derivati con il prefisso in-: inabile, inabissare,inadeguato, incartare, incassare, incerto, incorniciare, incosciente, in-diretto, inscatolare.In base al significato dei derivati, determinare se i dati presentatiesemplificano un unico prefisso o diversi prefissi omofoni.Per ciascun prefisso individuato, determinare:a) quali dei derivati presentati lo contengono;b) la categoria delle basi a cui si applica;c) la categoria dei derivati che produce.

Esercizio 21Esaminare i seguenti lessemi contenenti l’elemento tele-: teleabbo-nato, telecamera, telecinesi, telecomandare, telecomunicazione, telecro-naca, telefax, telefono, telefilm, telegiornale.Determinare (eventualmente con l’aiuto di un vocabolario) quali

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dei lessemi presentati contengono tele1- ‘a distanza’ e quali tele2-‘televisione’.

Esercizio 22Gli elementi neoclassici entrano in composizione sia tra loro (comein cardiologo, ignifugo) sia con lessemi italiani, come negli esempiseguenti (tutti lessemi presenti nel disc – Dizionario Italiano Saba-tini Coletti –, cui si rimanda per la specificazioneeel significato):cartoteca, discoteca, documentoteca, filmoteca, paninoteca, algologo,culturologo, dietologo, enzimologo, epidemiologo, laringologo, sismolo-go, musicologo, massmediologo, mariologo, mafiologo, callifugo, centri-fugo, febbrifugo, grandinifugo, insettifugo, vermifugo, carnivoro, erbi-voro, fruttivoro, insettivoro.Il primo elemento dei composti elencati termina a volte in -i-, avolte in -o-. Determinare in base a quale criterio si seleziona la voca-le finale dei primi elementi.

Esercizio 23Determinare se i seguenti composti sono endocentrici o esocentrici:portachiavi, capoclasse, cassapanca, fuggifuggi, pellerossa, senzatetto,apriscatole, uomo rana, giallorosso, pescecane.

Esercizio 24Individuare almeno tpdfsempi di composti per ciascuno dei se-guenti tipi:a) composti verbo-nome con valore di agente;b) composti verbo-nome con valore di strumento;c) composti nome-nome coordinativi (dvandva);d ) composti aggettivo-aggettivo coordinativi (dvandva).

3.5. Paradigmi flessivi

Esercizio 25Distinguere, tra i dati seguenti, i casi di suppletivismo da quelli diallomorfia morfologicamente o fonologicamente condizionata.

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italianoa) viene veniamob) capisco capiamoc) spengo spegniamod ) sono eravamoe) salgo saliamof ) ho avevamog) muoio moriamoh) reggo reggiamoi) vado andiamoj) uomo uominik) bue buoil ) dio dei

inglesea) (I) go ‘vado’ (I) went ‘andai’b) (I) think ‘penso’ (I) thought ‘pensai’c) (I) do ‘faccio’ (I) did ‘feci’d ) (I) am ‘io sono’ (you) are ‘sei’ (he/she/it) is ‘è’

latinoa) vis (nom.) roboris (gen.) ‘forza’b) corpus (nom./acc.) corporis (gen.) ‘corpo’c) Iuppiter (nom.) Iovis (gen.) ‘Giove’d ) iecur (nom./acc.) iecinoris (gen.) ‘fegato’e) eo ‘vado’ ivi ‘andai’

Esercizio 26Considerare i seguenti paradigmi del presente indicativo di diversiverbi italiani.

finire sedere uscire udirefinisco siedo esco odofinisci siedi esci odifinisce siede esce odefiniamo sediamo usciamo udiamofinite sedete uscite uditefiniscono siedono escono odono

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Ogni verbo presenta nel presente indicativo due allomorfi. Deter-minare la forma dei due allomorfi di ciascun verbo e la loro distri-buzione nel paradigma.

Esercizio 27Considerare i seguenti paradigmi del passato remoto di diversi ver-bi italiani.

temere vedere vivere tacere cresceretemetti vidi vissi tacqui crebbitemesti vedesti vivesti tacesti crescestitemette vide visse tacque crebbetememmo vedemmo vivemmo tacemmo crescemmotemeste vedeste viveste taceste crescestetemettero videro vissero tacquero crebbero

Ogni verbo presenta nel passato remoto due allomorfi. Determina-re la forma dei due allomorfi di ciascun verbo e la loro distribuzionenel paradigma.

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4. Sintassi

4.1. Struttura sintagmatica

Esercizio 1Dire se i seguenti sintagmi sono endocentrici o esocentrici e di chetipo di sintagmi si tratta.a) Mariab) andato a casac) il quaderno dello scolarod) la palla rossae) dello scolarof ) la casa in cui è nato Mariog) in cucinah) molto meglioi) davvero bellaj) il calendario dell’anno passatok) mangiava la pasta

l ) poco primam) la ragazza che corren) per Mariao) chiuso a chiavep) nel cassettoq) molto velocer) un uomo anzianos) produrre in seriet) tirare acqua al proprio mulinou) correre velocemente

Individuare la testa dei sintagmi endocentrici e rappresentarli conparentesi etichettate e con diagrammi ad albero. Per ciascun sintag-ma, elencare anche le regole di riscrittura utilizzate per generarlo.

Esercizio 2Per ogni regola di riscrittura, fornire possibili sintagmi.a) SN → Nb) SN → Det SN SPc) SV → Aus Vd) SV → V Fe) SV → SV SPf ) SA → Avv Ag) SP → Prep SN

Esercizio 3Considerare il seguente diagramma ad albero:

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F

SN SV

SV SN

SN SP

Delle frasi che seguono, tre possono essere rappresentate con questodiagramma, una no. Individuare la frase, spiegare in che cosa si dif-ferenzia dalle altre e darne una rappresentazione con diagramma adalbero appropriato.a) Il mio amico ha mangiato un panino al salame.b) La sorella di Mario ha regalato dei fiori ai genitori.c) Il gatto ha bevuto l’acqua della ciotola.d) Mio cugino ha comprato un libro di duecento pagine.

Esercizio 4Considerare il seguente diagramma ad albero:

F

SN SV

SN SP SV SP

Delle frasi che seguono, tre possono essere rappresentate con questodiagramma, una no. Individuare la frase, spiegare in che cosa si dif-ferenzia dalle altre e darne una rappresentazione con diagramma adalbero appropriato.a) Il ragazzo con gli occhiali è andato a casa.b) La figlia di Mario vive a Roma.c) Il bambino ha dato un bacio alla mamma.d) Il cane al guinzaglio è di mio fratello.

Esercizio 5Dare una rappresentazione con parentesi etichettate, anziché condiagramma ad albero, delle frasi dei due esercizi precedenti.

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Esercizio 6Dividere in costituenti le frasi che seguono, servendosi di un dia-gramma ad albero.a) Il vento che soffia nel deserto del Sahara solleva grandi masse disabbia, che giungono fino al nostro paese.b) Giovanni mette il libro sul tavolo.c) Giovanni dà il libro a Maria.d) Maria abita a Milano.e) Elisabetta ha comprato un libro a Milano.f) Ieri il cuscino era sul sofà.g) Il gatto dorme sul sofà.h) Il bambino mangia la pasta volentieri.

Esercizio 7Dire se nelle seguenti espressioni si trova un rapporto restrittivo onon restrittivo.a) Giovanna, che ho conosciuto ieri.b) L’uomo che ho visto poco fa.c) Una casa alta sei piani.d) La casa di Maria.e) Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.f ) Il ministro degli Esteri.g) Il professor Mario Rossi.

4.2. Valenza verbale, funzioni sintattiche e ruoli semantici

Esercizio 8Dire che funzione sintattica svolgono i costituenti evidenziati nellefrasi che seguono.a) Ieri a Mario la medicina l’ha data la mamma.b) La medicina non l’ho ancora presa.c) A te questo chi te l’ha detto?d) A te questo chi te l’ha detto?e) Io l’ho chiamato, ma lui non mi ha visto.f ) Non è ancora arrivato il treno da Genova?g) A me Mario non ha detto niente.

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Esercizio 9Dire qual è il ruolo semantico dei costituenti evidenziati nelle frasiche seguono.a) Mario è caduto.b) Giovanni affetta il pane col coltello.c) Maria ha un gattino.d) Il ghiaccio si scioglie.e) Il sole scioglie il ghiaccio.f ) I bambini hanno rovinato il pavimento giocando.g) Maria ha mal di testa.h) A Maria fa male la testa.i) A Paolo piace la pasta.j) Giovanni si è ammalato.k) Giorgio gioca a pallone.l ) Ho comprato un libro per Paola.

Esercizio 10Analizzare le frasi che seguono, specificando di ciascun costituenteelencato quale sia la funzione sintattica (relazione grammaticale) equale il ruolo semantico.a) Stamattina i bambini non sono andati al parco.stamattina ________________ _________________i bambini ________________ _________________al parco ________________ _________________b) A mio zio piacciono i pasticcini.a mio zio ________________ _________________i pasticcini ________________ _________________c) I vigili del fuoco hanno spento un incendio a Milano.i vigili del fuoco ________________ _________________un incendio ________________ _________________a Milano ________________ _________________d) Claudio ha colorato tutte le figure con i pastelli nuovi.Claudio ________________ _________________tutte le figure ________________ _________________con i pastelli nuovi ________________ _________________

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e) Chiara ha occupato un posto anche per la sua amica.Chiara ________________ _________________un posto ________________ _________________per la sua amica ________________ _________________

Esercizio 11In base alle frasi in cui si trovano inseriti, determinare le valenze deiverbi svenire, vedere, distruggere, uccidere, arrabbiarsi, mangiare, sof-fiare, avere. Quali di questi verbi sono normalmente definiti transi-tivi? Sintatticamente, il comportamento di quest’ultimo gruppo diverbi è omogeneo?a) Mario è svenuto.b) Ho visto tuo fratello che usciva di casa.c) Il terremoto ha distrutto un intero paese.d) Il paese è stato distrutto.e) Il leone ha ucciso il cacciatore.f ) Giovanni si è ucciso.g) Mia sorella si è arrabbiata.h) Paola sta mangiando.i) Il vento soffia ad alta velocità.j) Chiara ha una bella casa.k) Maria mangia la pasta.

Esercizio 12Individuare in ogni frase dell’esercizio precedente il soggetto e spe-cificarne la funzione semantica. Individuare l’oggetto diretto dellefrasi che ne presentano uno. In quali frasi l’oggetto diretto denotaun partecipante che subisce un cambiamento di stato?

4.3. Frasi complesse

Esercizio 13Dire se le proposizioni dipendenti nelle seguenti frasi hanno fun-zione di soggetto o di oggetto diretto.a) Mi ha meravigliato che il treno fosse in orario.b) Non so che cosa abbiano fatto loro.c) Gli spiace che tu rimanga a casa.

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d) Lo ha stupito che tu non gli abbia fatto un regalo per Natale.e) Sapeva che gli amici non avrebbero tardato.f ) Credevi che ti avessi mentito?

Esercizio 14Nel seguente brano, individuare le frasi complesse (periodi). Nel-l’ambito di ciascuna di esse, individuare poi le frasi coordinate equelle subordinate.Era la fine dell’anno e faceva molto freddo. Una povera bambina cam-minava a piedi nudi per le strade della città. La mamma le aveva datoun paio di pantofole, ma erano troppo grandi e la piccola le aveva per-dute attraversando la strada. Un monello si era precipitato e aveva ru-bato una delle pantofole perdute, perché voleva farne una culla per labambola della sorella. La piccola portava nel suo vecchio grembiuleuna gran quantità di fiammiferi che doveva vendere. Sfortunatamentec’era in giro poca gente. Infatti quasi tutti erano a casa impegnati neipreparativi della festa e la poverina non aveva guadagnato neanche unsoldo. Tremante di freddo e spossata, la bambina si sedette nella neve.Non osava tornare a casa, poiché sapeva che il padre l’avrebbe picchia-ta vedendola tornare con tutti i fiammiferi e senza la più piccola mone-ta. Le mani della bambina erano quasi gelate. La piccola pensò che unpochino di calore avrebbe fatto loro bene, perciò prese un fiammifero elo sfregò contro il muro. Una fiammella si accese e nella dolce luce allabambina parve di essere seduta davanti a una grande stufa! Le mani ei piedi si riscaldarono un poco, ma la fiamma durò poco e la stufascomparve. La piccola sfregò il secondo fiammifero e, attraverso il murodi una casa, vide una tavola riccamente preparata. In un piatto fuma-va un’oca arrosto... Il piatto con l’oca sormontava la tavola. La bambi-na, stupefatta, pensò che l’attendeva un delizioso pranzetto. Anche que-sta volta, il fiammifero si spense e non restò che il muro bianco e freddo.La povera piccola accese un terzo fiammifero e all’istante si trovò sedutasotto un magnifico albero di Natale. Mille candeline brillavano e im-magini variopinte danzavano attorno all’abete, ma quando la piccolaalzò le mani il fiammifero si spense. Tutte le candele salirono in altoverso il cielo e la piccola fiammiferaia si accorse che non erano che stel-le. Una di loro tracciò una scia luminosa nel cielo. Era una stella ca-dente. La bambina pensò alla nonna che le parlava delle stelle, e che

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era tanto buona, ma purtroppo non era più al mondo. Quando labambina sfregò un altro fiammifero sul muro, apparve una grandeluce. In quel momento la piccola vide la nonna tanto dolce e gentile chele sorrideva.

Esercizio 15Individuare in ciascuno degli esempi che seguono la frase principalee la frase dipendente; di ogni dipendente dire che funzione sintatti-ca svolge, classificando le frasi dipendenti come argomentali, circo-stanziali o relative. Nell’ambito di ciascun gruppo specificare poi iltipo.a) Gli hanno detto che sua zia non sta più male.b) Non so se uscirò di casa.c) Paola, che non sapeva nulla, non andò alla festa.d) Dopo aver avuto un incidente in montagna, mio padre ha smessodi sciare.e) Non so perché tua sorella non sia partita.f ) Maria non è partita perché era malata.g) Giovanna è andata all’edicola per comprare il giornale.h) Giovanna è andata all’edicola perché voleva comprare il giornale.i) Non mi pare che ciò che dici sia falso.j) Non ha capito quello che gli hai detto.k) Quando è arrivato, mio fratello ha detto che sarebbe ripartito presto.l) Non so quando sia arrivato tuo fratello.m) Claudio ha detto a sua sorella di tornare presto.n) Maria ha telefonato a sua sorella per sapere l’ora della sua partenza.o) Mi ha chiesto perché non fossi arrivata all’ora stabilita.p) Sono arrivata in ritardo perché ho perso l’autobus.

4.4. Ordine dei costituenti

Esercizio 16Di che tipo sono, in base all’ordine dei costituenti, le frasi che se-guono?a) È Mario che ho visto uscire.b) Mario l’ho visto uscire.

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c) Quel libro lo devo ancora leggere.d) L’ho sentito arrivare, il treno.e) Me l’ha regalato mia madre il cappotto nuovo.f ) Il cappotto mi ha regalato mia madre, non il giaccone.g) È mia madre che mi ha regalato il cappotto.h) Il giornale ho letto, non il libro.i) Mario, non gli ho ancora detto niente.

Esercizio 17Determinare a quale tipo sintattico appartengono le lingue dallequali sono tratti i seguenti gruppi di dati.

Lingua A

a) BillBill

isaus

eatingmangiare-ger

aart

sandwichpanino

“Bill sta mangiando un panino”

b) John’s bookJohn gen libro“il libro di John”

c) the top of the mountainart cima di art montagna“la cima della montagna”

d) a tall boyart alto ragazzo“un ragazzo alto”

e) the cat is under the bedart gatto è sotto art letto“il gatto è sotto il letto”

Lingua B

a) Hasan ekmegi yiyorHasan pane-acc mangiare-progr-3sg“Hasan sta mangiando il pane”

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b) Hasanin kitabKHasan-gen libro-suo“il libro di Hasan”

c) dagKn tepesimontagna-gen cima-sua“la cima della montagna”

d) ilginç adaminteressante uomo“un uomo interessante”

e) kedi yatagKn altKnda -dKrgatto letto-gen sotto-suo-loc è“il gatto è sotto il letto”

Lingua C

a) d’ith Bill ceapairemangiare:pret3sg Bill panino“Bill ha mangiato un panino”

b) leabhar Sheáinlibro Sean:gen“il libro di Sean”

c) barr an tsléibhecima art montagna:gen“la cima della montagna”

d) gasúr ardragazzo alto“un ragazzo alto”

e) tá an cat faoin leabaè art gatto sotto:art letto“il gatto è sotto il letto”

Lingua D

a) HiroshiHiroshi

gasogg

ringomela

oogg

tabetemangiare-ger

iruaus

“Hiroshi sta mangiando la mela”

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b) Akiko no honAkiko gen libro“il libro di Akiko”

c) yamamontagna

nogen

teppencima

“la cima della montagna”

d) takai yamaalta montagna“una montagna alta”

e) nekogatto

gasogg

tsukuescrivania

nogen

shitasotto

niloc

imasuè

“il gatto è sotto la scrivania”

4.5. Coreferenza

Esercizio 18Nelle frasi seguenti quali elementi sono coreferenti?a) Mio fratello il film non l’ha visto.b) A Genova non ci sono mai stata.c) Mia sorella mi aveva detto che avrebbe chiesto il libro in prestitoalla sua amica, invece non le ha chiesto niente.d) Di libri belli ne ho letti pochi.e) Ieri a Mario la medicina l’ha data la mamma.f ) La medicina non l’ho ancora presa.g) A te questo chi te l’ha detto?h) Io l’ho chiamato, ma lui non mi ha visto.

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5. Lessico, semantica e pragmatica

5.1. Rapporti di significato

Esercizio 1Quali rapporti di significato esistono fra le seguenti coppie di pa-role?a) mela, fruttob) divano, sofàc) pillola, pastigliad) porta ‘uscio’, porta ‘terza persona singolare del presente indica-tivo di portare’e) ancora ‘strumento per tenere ferma una barca’, ancora ‘di nuovo’f) giochi ‘seconda persona del presente del verbo giocare’, giochi‘plurale di gioco’g) principi ‘plurale di principe’, principi ‘plurale di principio’h) carciofo, ortaggioi) cane, cavalloj) gatto, sorianok) cavallo, destrierol) amo ‘prima persona del verbo amare’, amo ‘strumento da pesca’m) libro, volumen) animale, mammiferoo) garofano, margherita

Esercizio 2Individuare, nell’ambito dei seguenti gruppi di sostantivi, i rapportidi iperonimia, iponimia e coiponimia.a) equino, leone, gatto, felino, mammifero, cetaceo, balena, delfino,pesceb) Cinquecento, Panda, treno, Fiat, Mercedes, automobile, aeroplano

Esercizio 3Per ciascuna delle parole elencate trovare un opposto e dire di chetipo di opposizione si tratta: caldo, alto, bianco, acceso, vivo, aperto,asciutto, vendere.

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Esercizio 4Per ciascuna delle parole trovare un sinonimo: giornale, babbo, abi-tazione, caseggiato, genitrice, neonato.

Esercizio 5Per ciascuna delle parole trovare un iponimo: albero, calzatura, for-maggio, fiore, gioco, corso d’acqua, mammifero.

Esercizio 6Per ciascuna delle parole trovare un iperonimo: zebra, pioppo, pro-sciutto, nuoto, pesca, forchetta.

Esercizio 7Le seguenti parafrasi indicano oggetti che in diverse parti d’Italiasono denominati con parole differenti, dette geosinonimi. Conl’aiuto di un dizionario, e/o di parlanti di diversa provenienza re-gionale, individuare almeno due geosinonimi per ciascun caso.a) arnese di legno, di plastica o di metallo usato per tenere appesigli abiti;b) pezzo di lana o cuscinetto di stoffa, specialmente imbottita, chesi usa in cucina per maneggiare recipienti od oggetti caldi;c) vaschetta agganciata al muro o sorretta da un basamento, ali-mentata da acqua corrente e provvista di una conduttura di scarico;d) pantofola senza tacco, o con tacco basso, aperta sul tallone;e) dolce a forma di nastro o rombo dentellato fritto e cosparso dizucchero.

5.2. Tratti semantici

Esercizio 8Usando l’inventario di tratti fornito, dare una descrizione del signi-ficato delle parole che seguono.Tratti: {animato}, {umano}, {maschio}, {enumerabile}, {concreto},{razionale}

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a) tavolo; b) zio; c) acqua; d) amore; e) cagna; f ) nuoto; g) nuo-tata; h) margherita; i) neonato; j) pietra; k) folla; l) coraggio;m) frutta.

5.3. Meccanismi di estensione del significato

Esercizio 9Dire se le seguenti espressioni contengono metonimie o metafore.a) È una persona con la testa a posto.b) Ho bevuto tre bicchieri di vino.c) La Casa Bianca ha smentito la notizia.d) Quello studente è un vero somaro.e) Aspettami in testa al treno.f) Questa storia non ha né capo né coda.g) Questo treno è una lumaca.h) L’orchestra ha eseguito Beethoven.i) L’inflazione si sta divorando i nostri risparmi.j) Oggi mi sento giù.k) Ho quattro bocche da sfamare.l) Il Cremlino ha iniziato un negoziato con la Casa Bianca.m) Giovanna è una botte.n) Non ho finito di preparare Manzoni.

Esercizio 10Quanti domini concettuali entrano in gioco nella metafora?

Esercizio 11Qui di seguito diamo una parte dei lemmi tavola, cartella emacchina tratti dal Dizionario della lingua italiana di De Mauro(2000). Dire in che modo si sviluppano le estensioni semantiche.

tavola tà|vo|la

s.f.

1a FO asse di legno stretta e lunga di spessore minimo: una t. di abete , di ciliegio ; pial-

lare , segare , inchiodare una t. , un pavimento fatto di tavole

1b CO fig., ciò che presenta una superficie piana: oggi il mare è una t. , calmo, privo di

onde

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1c BU al pl., insieme di assi connesse tra loro, tavolato

1d TS fal., edil., pezzo di legname da costruzione largo da 20 a 40 cm, spesso da 2 a 5 cm

e lungo da 2,50 a 5 m

2a FO tavolo, spec. con riferimento a quello a cui ci si siede per consumare i pasti: una t.

in noce , t. da pranzo ; apparecchiare , sparecchiare la t. ; è pronto , tutti a t.! | biancheria

da t. , tovaglia e tovaglioli, servizi da t. , di piatti, bicchieri, tazze, posate e sim.

2b CO estens., il mangiare, ciò che si mangia, il cibo: amare la buona t. , la buona cucina

2c BU estens., l’insieme dei commensali, tavolata

3a CO banco da lavoro: t. da falegname | BU attrezzo o strumento costituito da un piano,

spec. di legno: t. per tirare la pasta , t. da stiro , t. da lavare

3b TS arte, supporto, spec. di legno, levigato e opportunamente preparato per dipingere

a olio o a tempera | il dipinto eseguito su tale supporto: una t. bizantina , una t. del Due-

cento | estens., quadro | OB ritratto

4a CO estens., lastra, lamina di forma rettangolare: una t. di marmo , di formica

4b BU tavoletta: una t. di cioccolato

5 CO pagina di un libro interamente occupata da una o più illustrazioni oppure da tabelle,

grafici e sim. (abbr. tav.): tavole a colori , in bianco e nero; tavole fuori testo , nel testo

6 CO tabella, prospetto, spec. elaborato graficamente: tavole statistiche , demografiche |

tabella in cui sono riportati i quadrati, i cubi, le radici quadrate, ecc. di determinati nu-

meri: tavole dei numeri primi , cerca la radice cubica di tre sulle tavole

7 CO documento, registro in cui sono elencati fatti, dati o elementi secondo precisi crite-

ri: tavole testamentarie , tavole di fondazione di un istituto

8 BU indice: t. degli autori , delle materie

9 TS eccl., organo che presiede e coordina alcune chiese riformate: la t. valdese

10 TS filat., matrice per stampare i francobolli a fogli interi

11 TS orefic., la faccia superiore o inferiore di un diamante tagliato a rosetta

12 TS tecn., tavola di arricchimento

13 TS mecc., tavola rotante

14 TS arm., 2targone | 2pavese

15a TS stor., banco del cambiavalute: le tavole dei cambiatori... sempre piene di grossi e

di fiorini (Boccaccio)

15b OB banca

16 TS anat., non com. 1lamina

17 OB TS metrol., unità di misura di superficie usata in Italia prima dell’adozione del si-

stema metrico decimale, con valori diversi a seconda dell’epoca e delle regioni

18 OB TS giochi, al pl., antico gioco che si svolgeva su un tavoliere con dadi e pedine

19 OB spazio quadrangolare

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Polirematiche

tavola amalfitana loc.s.f. TS st.mar., corpo delle consuetudini marittime osservate ad

Amalfi che costituisce il codice di diritto nautico più antico e accreditato nel tempo, ri-

masto in vigore nel Regno di Napoli fino al xvi sec. tavola armonica loc.s.f. TS mus.

piano armonico tavola astronomica loc.s.f. TS astron., mar. effemeride tavola a vela

loc.s.f. TS sport windsurf tavola calda loc.s.f. CO

1 locale pubblico in cui si servono pasti o vivande da consumare velocemente al banco

o seduti a un tavolo

2 assortimento di cibi caldi e freddi che si consumano in tali locali: servizio di t. calda

cartella car|tèl|la

s.f.

AU

1 borsa rigida di materiale vario, spec. di forma rettangolare, per contenere libri, docu-

menti e sim.: la c. di uno scolaro , di un ministro

2a custodia rettangolare formata da un cartone o cartoncino piegato in due, usata per

conservare fogli, documenti, disegni e sim. | estens., l’insieme dei documenti in essa

contenuti

2b certificato, polizza: c. di assicurazione

3 foglio o cartoncino stampato che fa parte di una serie: c. della tombola , c. della lotte-

ria

4 ciascuno dei fogli di un testo dattiloscritto, contenenti di solito trenta righe di sessan-

ta battute ognuna, scritti su una sola facciata: l’articolo non deve superare le cinque

cartelle

5 TS econ., fin. 2azione

6 TS tipogr., l’insieme delle parti che formano la copertina di un libro

7 TS arm., nelle antiche armi da fuoco, piastra di forma allungata che collegava le parti

del meccanismo di accensione | nelle pistole moderne, piastra che protegge il meccani-

smo di scatto

8 TS artig., ciascuna delle due piastre parallele, spec. di ottone, tra cui è inserito il mec-

canismo di un orologio

9 TS artig., intelaiatura interna del leggio di un messale

10 TS fal., la traversa più alta e più larga nella spalliera di una sedia

11 TS arte, elemento decorativo costituito da una tabella incorniciata in vario modo,

contenente un motivo ornamentale o un’iscrizione funeraria

12 TS tecn., nella chiusura di alcuni serramenti, piastra metallica divisa in due parti in

cui sono incluse le staffe entro cui scorre il catenaccio

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13 TS tess., bozzolo del baco da seta a corteccia leggera

14 TS giochi, nel biliardo, segnapunti

15 TS lit., cartagloria

16 TS inform., in programmi a interfaccia grafica, rappresentazione di una o più directo-

ry alla quale si assegna un nome e un’icona a forma di contenitore per fogli

17 RE piem., pugno, schiaffo dato con forza

Polirematiche

cartella clinica loc.s.f. TS med., documentazione relativa alle condizioni di salute di una

persona ricoverata in ospedale o sottoposta ad analisi e cure mediche cartella delle

tasse loc.s.f. TS ammin. cartella esattoriale cartella di rendita loc.s.f. TS fin., econ., titolo

a rendita annua che rappresenta un’obbligazione dello stato nei confronti del posses-

sore cartella esattoriale loc.s.f. TS ammin., avviso che le esattorie comunali inviano ai

contribuenti ogni anno per informarli delle imposte da pagare

macchina màc|chi|na

s.f.

FO

1 strumento, apparato, congegno costituito da un numero variabile di parti collegate fra

loro in rapporto cinematico, che serve per la trasformazione o per la trasmissione del-

l’energia o per il compimento di determinate operazioni: le macchine hanno rimpiazza-

to il lavoro umano ; m. semplice : quella formata da un solo elemento, come la leva, il

cuneo o la puleggia; m. composta : quella formata da più elementi

2a spec. al pl., apparato motore di una nave; macchine avanti tutta , macchine indietro

adagio , ecc.: come ordini impartiti alla sala macchine di una nave

2b veicolo mosso spec. a motore | per anton., automobile: la m. non parte , è una m.

giapponese ; motrice, locomotiva: il treno fa sosta per il cambio della m.

3 TS cinem., macchina da presa, cinepresa

4 CO macchina da guerra

5 CO fig., chi agisce in modo meccanico e automatico, quasi senza pensare: il lavoro

noioso l’ha ridotto a una m. ; una m. da goal : un grande goleador

6 CO fig., struttura, organizzazione complessa: la m. del partito , la m. elettorale

7 BU costruzione, impalcatura decorata in modo fastoso su cui si porta in processione

la statua del santo

8 TS inform., dispositivo, apparecchiatura per l’elaborazione elettronica dei dati: m. per

il trattamento delle informazioni | modello astratto di elaborazione

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9 TS lett., struttura di un’opera letteraria; trama, intreccio: la m. drammatica del poema

10 TS sport, spec. nell’automobilismo, la lunghezza dell’auto, adottata nelle gare come

unità di misura per indicare il distacco tra un concorrente e l’altro: è a due macchine

dal terzo

11 LE fig., edificio, fabbricato imponente: vide quella gran m. del Duomo (Manzoni)

12 BU fig., intrigo, macchinazione

Polirematiche

a macchina loc.avv., loc.agg.inv. CO loc.avv., per mezzo di un’apparecchiatura, di un

macchinario: fatto , prodotto , fabbricato a m. | loc.agg.inv., eseguito per mezzo di una

macchina: cucitura , orlo a m. , battitura a m. della tesi

5.4. Riferimento

Esercizio 12L’estensione della parola aquila è:a) il concetto di aquila;b) il significato metaforico di aquila;c) tutti i possibili referenti dell’espressione aquila.

Esercizio 13Il referente di un segno linguistico è:a) il concetto espresso da una determinata forma;b) un oggetto esterno al linguaggio, a cui il segno linguistico si ri-ferisce;c) un significato metaforico.

5.5. Meccanismi di arricchimento del lessico

Esercizio 14Le lingue utilizzano diversi procedimenti per arricchire continua-mente il proprio inventario di lessemi, ad esempio quando si pre-senta la necessità di denominare nuovi oggetti. Tra i procedimentisi hanno almeno i seguenti: derivazione con affissi, composizione diparole native, composizione di elementi neoclassici, prestito da al-tre lingue, calco semantico, calco strutturale.

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Qui di seguito si presentano dati su come diverse lingue hanno ri-solto il problema di denominare quattro oggetti: il telefono, la tele-visione, il computer e il mouse.Identificare i procedimenti messi in atto da ciascuna lingua in cia-scun caso.

telefonoInglese: telephone, attestato dal 1866; composto di tele- ‘a distanza’ e-phone ‘relativo alla voce, al suono’;francese: téléphone, attestato dal 1876; composto di télé- ‘a distanza’e -phone ‘relativo alla voce, al suono’, sul modello dell’inglese tele-phone;italiano: telefono, attestato dal 1878; composto di tele- ‘a distanza’ e-fono ‘relativo alla voce, al suono’, sul modello dell’inglese telepho-ne;spagnolo: teléfono, attestato dal 1884; composto di tele- ‘a distanza’ e-fono ‘relativo alla voce, al suono’, sul modello dell’inglese telepho-ne;tedesco: Telefon; oppure, in disuso, Fernsprecher, composto di fern‘lontano’ e Sprecher, derivato dal verbo sprechen ‘parlare’ con il suf-fisso -er che forma nomi di strumento;neogreco: tilefono, composto di tile- ‘a distanza’ e -fono ‘relativo allavoce, al suono’ (cfr. foni ‘voce’);ungherese: telefon;finlandese: puhelin, attestato dal 1897; derivato dal verbo puhella‘conversare, chiacchierare’ con il suffisso -in che forma nomi distrumento;arabo tunisino: talifun;turco: telefon;basco: telefono;giapponese: denwa, composto di due elementi di origine cinese,den- ‘elettricità’ e -wa ‘discorso, parlare’.

televisioneFrancese: télévision, attestato dal 1900; composto di télé- ‘a distanza’e vision ‘visione’. Per riferirsi all’apparecchio, si usano anche l’ab-breviazione télé e l’acronimo tévé;

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inglese: television, attestato dal 1907; composto di tele- ‘a distanza’ evision, sul modello del francese télévision. Per riferirsi all’apparec-chio, si usano anche l’abbreviazione telly (in inglese britannico) el’acronimo tv;italiano: televisione, attestato dal 1909; composto di tele- ‘a distanza’e visione, sul modello dell’inglese television e/o del francese télévi-sion;spagnolo: televisión, composto di tele- ‘a distanza’ e visión, sul mo-dello dell’inglese television e/o del francese télévision;tedesco: per indicare il sistema di trasmissione, Fernsehen, compo-sto di fern ‘lontano’ e sehen ‘vedere’; per indicare l’apparecchio,Fernsehapparat, o Fernseher, composto di fern ‘lontano’ e -seher, de-rivato dal verbo sehen ‘vedere’ con il suffisso -er che forma nomi distrumento;neogreco: tileorasi, composto di tile- ‘a distanza’ e orasi ‘visione’, sulmodello dell’inglese television e/o del francese télévision;ungherese: televízió;finlandese: televisi;arabo tunisino: talfza;turco: televizyon;basco: telebista, composto di tele-‘a distanza’ e -bista, ‘visione’, pre-stito da una varietà romanza;giapponese: terebi, abbreviazione di terebizjon;

computerInglese: computer, attestato dal 1897; derivato dal verbo (to) compute‘calcolare’, con -er, suffisso che forma nomi di strumento;francese: ordinateur, adattamento del latino ordinator, derivato dalverbo ordinare ‘ordinare’ con il suffisso -tor che forma nomi distrumento;italiano: computer, attestato dal 1966, dall’inglese computer; vocemeno usata, calcolatore, derivato dal verbo calcolare con il suffisso-tore che forma nomi di strumento;spagnolo: in Spagna ordenador (adattamento del latino ordinator,forse sul modello del francese ordinateur), e meno frequentementecomputador, derivato dal verbo computar ‘calcolare’ con il suffisso-dor che forma nomi di strumento;

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in America Latina computadora o computador, e meno frequente-mente computer;tedesco: Computer o, con minore frequenza, Rechner, derivato dalverbo rechnen ‘contare, calcolare’ con il suffisso -er che forma nomidi strumento;neogreco: ipolojistis, derivato dal verbo ipolojizo ‘calcolare’ con ilsuffisso -tis che forma nomi di strumento;ungherese: számítógép, composto di számító ‘che calcola, calcolante,calcolatore’ (a sua volta derivato da számít ‘calcolare’ con il suffisso-ó che trasforma verbi in aggettivi) e gép ‘macchina’; questa forma èdi gran lunga la più frequente. Raramente sono usate anche le for-me komputer, kompjúter;finlandese: tietokone, composto di tieto, ‘conoscenza, informazione’e kone ‘macchina’;arabo: ordinateur o computer;turco: bilgisayar, composto di bilgi, ‘informazione’, derivato dalverbo bilmeh, ‘sapere’, con il suffisso -gi che forma nomi astratti de-verbali e sayar, derivato da saymak, ‘contare’, con il suffisso -ar cheforma nomi di strumento;basco: ordenagailu, derivato dal verbo ordenatu ‘ordinare’ con il suf-fisso -gailu che forma nomi di strumento, o konputagailu, derivatocon lo stesso suffisso da una base konputa da riconnettersi a vocistraniere quali computer o computador;giapponese: konpjuutaa o paso-kon, derivato per doppio tronca-mento da paasonaru konpjuutaa, adattamento dell’inglese personalcomputer.

mouseInglese: mouse, attestato dal 1965 nel senso di ‘periferica del compu-ter’; da mouse, propriamente ‘topo’, per la forma;francese: souris, letteralmente ‘topo’; attestato dal 1984 nel senso di‘periferica del computer’;italiano: mouse, attestato dal 1985 nel senso di ‘periferica del compu-ter’; dall’ingl. mouse, propriamente ‘topo’;spagnolo: ratón, letteralmente ‘topo’;tedesco: Maus, letteralmente ‘topo’;neogreco: pontiki, letteralmente ‘topo’;

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ungherese: egér, letteralmente ‘topo’;finlandese: hiiri, letteralmente ‘topo’;arabo tunisino: mouse;turco: maus;basco: sagu, letteralmente ‘topo’;giapponese: mausu.

5.6. Funzione degli enunciati

Esercizi 15Identificare la funzione prevalente dei seguenti testi, secondo il mo-dello delle funzioni della lingua elaborato da Roman Jakobson.a) Treno interregionale 2166 da Ventimiglia per Milano Centrale èin arrivo sul binario tre (annuncio in stazione)b) Capotreno Castellazzi capotreno Castellazzi si porti al tre (annun-cio in stazione; Corpus lip, testo ma 10)c) Comunicazione di servizio fare attenzione al binario tredici perpiazzamento treno diecimilaquattrocentosessantacinque in partenzaalle ore quattordici e trenta (annuncio in stazione; Corpus lip, testoma 10)d) Scusi? un foglio per la raccomandata andata e ritorno (cliente chesi rivolge a un’impiegata dell’ufficio postale; Corpus lip, testo ra 6)e) ‘amo’ è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo‘amare’f ) Mi senti? (da ascoltatore a conduttore di trasmissione radiofo-nica, conversazione al telefono)g) Ahi! (detto dopo essersi dati una martellata su un dito)h) Solo e pensoso i più deserti campi / vo mesurando a passi tardi elenti (Petrarca)i) Parmalat, tutti in carcere. Arrestati otto manager del gruppo, tracui gli ex direttori finanziari Tonna e Del Soldato. Oggi gli interroga-tori. Bondi vuol vendere la squadra (“la Repubblica”, 2 gennaio2003, titolo di prima pagina)j) Non ho voglia / di tuffarmi / in un gomitolo / di strade (GiuseppeUngaretti, Natale)k) Osa la brillantezza Holographic (pubblicità di un rossetto)l) Più lo mandi giù, più ti tira su (pubblicità di una marca di caffè)

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m) babbo bàb|bo s.m. FO fam., spec. in Toscana, padre (voce delDizionario della lingua italiana di T. De Mauro, 2000)

Esercizio 16Identificare nel seguente testo, che costituisce la trascrizione di unaconversazione telefonica, gli enunciati che hanno funzione preva-lentemente referenziale, quelli che hanno funzione conativa, e quel-li che hanno funzione fatica.1 A: pronto < ?? >2 B: ahah sì buongiorno senta io ho portato la settimana scorsa un

registratore_ Philips a riparare_3 e volevo sapere se era pronto4 A: mi date il numero della contromarca per favore?5 B: dunque il numero dov < ’è? > ecco contromarca allora uno

dunque_ diciamo uno zero zero zero quattro tre sei6 A: quattro tre sei7 attenda un attimino8 B: sì grazie{ATTESA}9 A: pronto?10 B: sì?11 A: è un registratore?12 B: sì_13 A: sì è fatto signora14 può venire a ritirarlo15 B: va bene la ringrazio16 A: buongiorno17 B: buongiorno(Corpus lip, testo fb 20)

Esercizio 17Nel testo presentato nell’esercizio precedente identificare i segnalidiscorsivi.

Esercizio 18Nel testo seguente:

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a) classificare gli enunciati prodotti nei diversi turni di conversa-zione secondo le funzioni di Jakobson;b) identificare gli enunciati che realizzano i seguenti tipi di atti il-locutivi: domanda (richiesta di informazioni), richiesta (richiesta diazione), affermazione / asserzione;c) identificare gli enunciati che costituiscono frasi dei seguentitipi: interrogative sì/no (o polari o totali o chiuse), interrogativewh- (o parziali o aperte), dichiarative;d) individuare i segnali discorsivi.1 A: pronto?2 B: eh buongiorno3 parlo con arcobaleno ottantacinque?4 A: sì_5 B: eh senta io sono la signora XYZ6 A: sì7 B: mi hanno_ indirizzato_ a questo centro_ eh Donata XYZ e

Viviana XYZ8 A: sì9 B: io ho avuto una bambina che_ eh ha avuto l’allungamento10 A: sì_11 B: degli arti12 A: sì_13 B: a Bergamo eh e adesso avrebbe bisogno di una serie di fisiote-

rapie al ginocchio eccetera14 A: sì15 B: ahah vorrei però Fr < ancesca > eh la_ eh la fisioterapista

Francesca XYZ16 A: bè in questo momento non c’è17 B: va bene io volevo sapere quant’è il costo_18 A: guardi signora la terapia qui viene quarantacinque19 B: a_ a seduta?20 A: sì a seduta21 B: eh e quanto tempo dura?22 A: dura un’ora(Corpus lip, testo rb 13)

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Esercizio 19Specificare la modalità e il valore illocutivo delle frasi che seguono:a) Sai che ore sono?b) Esci subito di qui!c) Oggi piove.d) Mi dia per favore un chilo di mele.e) Paola oggi non è andata a scuola.f) Non andartene!g) Chi è arrivato per ultimo?h) C’è il dottore?

Esercizio 20Individuare, tra gli enunciati seguenti, quelli che hanno valore per-formativo e quelli che hanno valore constatativo.a) Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo(detto da sacerdote a battezzando).b) Scusa (detto da un ragazzo a un suo compagno di scuola).c) La prego di accettare le mie scuse (scritto in una lettera di un con-domino ad un altro).d) Ti consiglio di andare a vedere Dogville (detto da una signora aun’amica).e) Mi sono scusata con la professoressa (detto da una ragazza a unacompagna di scuola).f) Mio figlio promette sempre che verrà a trovarmi.g) Ti prometto che ti porterò al mare in vacanza.h) Stamattina ho battezzato tre bambini (detto da un sacerdote aun altro).i) Vi dichiaro marito e moglie (detto dall’ufficiale di stato civile auna coppia che si sta sposando).j) Giovanni è incapace di chiedere scusa.k) Ti diffido dall’occupare il giardino di mia proprietà (scritto inuna lettera da un condomino a un altro).l) Repubblica italiana. In nome del popolo italiano, il Tribunale diRoma {...} definitivamente pronunciando, dichiara la cessazione deglieffetti civili di matrimonio contratto in Roma il 9/9/1999 fra MarioRossi e Maria Bianchi (scritto nel dispositivo di una sentenza emessadal Tribunale di Roma).

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m) L’amministratore ha diffidato il mio vicino di casa dal suonare ilpianoforte la sera.n) Repubblica italiana. In nome del popolo italiano, il Tribunale diRoma {...} definitivamente pronunciando sulla causa come sopra intro-dotta, dichiara Mario Rossi responsabile ex art. 2043 del danno cagio-nato a Antonio Russo (scritto nel dispositivo di una sentenza emessadal Tribunale di Roma).o) Oggi ho condannato un uomo a dieci anni di carcere (detto da ungiudice a un altro).p) Repubblica italiana. In nome del popolo italiano, il Tribunale diRoma {...} condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali(scritto nel dispositivo di una sentenza emessa dal Tribunale diRoma).

5.7. Struttura tematica

Esercizio 21Nelle seguenti frasi individuare il Tema, il Soggetto e l’Agente.a) Mario ha finito di bere il caffelatte.b) Il mio libro te lo sei portato via tu.c) Il caffelatte l’ha bevuto Mario.d) A casa non ci torno.e) Il museo è chiuso fino alle 12.f) Questo libro è stato letto da tutti i ragazzi.g) Tutti i ragazzi hanno letto questo libro.h) Questo libro lo hanno letto tutti i ragazzi.i) Quanto a me, non ho certo detto queste cose.j) Giovanni l’hanno guardato tutti.

5.8. Presupposizioni

Esercizio 22Individuare le conoscenze o i dati fattuali più immediatamente pre-supposti dall’enunciazione dei seguenti enunciati:a) Babbo Natale è entrato da là {indicando un caminetto}.b) I due si sono riconciliati.c) Che relazione c’è tra X e Y?

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d) Carlo Azeglio Ciampi è l’attuale presidente della Repubblica ita-liana.e) Smettila! Te lo ordino!f) Accade ogni trent’anni.g) Sei andato a scuola ieri?h) Hai visto i miei occhiali?i) A Parigi ho incontrato il fratello di Maria.j) Anche questa volta ce l’abbiamo fatta.

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6. Soluzioni

6.1. Semiotica

Esercizio 1a) simbolo; b) icona; c) simbolo; d) icona; e) indice; f ) icona; g) in-dice; h) icona; i) simbolo; l) icona; m) indice; n) icona.

Esercizio 2a) L’indice segnala la presenza di qualcos’altro: un’orma di animaleindica che è passato un animale, il fumo indica la presenza del fuo-co. L’indice e ciò che viene indicato sono o sono stati presenti nellostesso luogo e nello stesso tempo.b) Il simbolo sta in luogo dell’entità denotata, che non necessaria-mente è copresente o vicina: il legame fra simbolo e denotato èdato dalla sostituzione. Un segnale stradale normalmente ha an-che la funzione di indicare una certa condizione (ad esempio, ilsegnale di pericolo è posto in luoghi dove ci sia effettivo pericolo),ma il suo significato resta lo stesso anche al di fuori del contesto(lo stesso segnale nel libro di quiz per la patente mantiene il signi-ficato ‘pericolo’, anche in mancanza di condizioni di effettivo pe-ricolo).c) Il primo procedimento è di tipo metonimico, il secondo di tipometaforico.d) Solo gli indici comportano la copresenza del denotato, mentre leicone mantengono il loro significato anche in assenza del denotato,allo stesso modo dei simboli. Pertanto, simboli e icone possono es-sere raggruppati insieme, in quanto opposti agli indici.

Esercizio 3a) Agitare la mano in segno di saluto: simbolico.b) Aprire e chiudere la mano in segno di saluto: simbolico.c) Fregarsi le mani per esprimere soddisfazione: simbolico.d) Fare le dita a V in segno di vittoria: si tratta di un gesto parzial-mente e mediatamente iconico, in quanto la forma assunta dalle

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dita è iconica rispetto alla lettera < V > , iniziale della parola italianavittoria, il cui significato è paragonabile a quello del gesto.e) Passarsi la mano sotto il mento per esprimere indifferenza:simbolico.f ) Battere le mani per esprimere approvazione: simbolico.g) Agitare la mano a palmo in giù per invitare ad avvicinarsi: ico-nico rispetto al movimento di avvicinamento che si richiede al de-stinatario.h) Mettere l’indice davanti alla bocca per invitare a fare silenzio:iconico.

Esercizio 4a) Dattilografia, macchina da scrivere: iconico.b) Cinque: iconico.c) Diecimila: si ha una componente di iconicità nella presentazio-ne delle dieci dita, a indicare la componente ‘dieci’ di ‘diecimila’.d) Tram: il segno può essere considerato iconico perché la posizio-ne e il movimento delle dita sono originariamente icone dei fili diun tram.e) Tagliare con le forbici: iconico.f ) Zio: arbitrario.g) Residenza / Scommessa: arbitrario.h) Benzina: il segno appare iconico rispetto al movimento effet-tuato per riempire di benzina un serbatoio.

Esercizio 5Nelle prime due fasi (pittogramma e pittogramma ruotato) ci tro-viamo davanti a icone, mentre il segno cuneiforme è un simbolo.La rotazione, avvenuta a causa di abitudini scrittorie, ha comunquereso meno evidente il legame iconico fra segno e denotato, favoren-do così l’ulteriore evoluzione dell’icona in simbolo, cioè la perditadi motivazione.

Esercizio 6Analogamente ai pittogrammi dell’esercizio precedente, anche gliemoticons hanno subito una rotazione di novanta gradi a sinistradovuta al mezzo di scrittura. Si tratta ancora di segni iconici, ma la

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motivazione fra segno e denotato è meno facilmente riconoscibileche per le icone della colonna a sinistra.

Esercizio 7Prima articolazione: morfemi son-, -o, in, cas-, -a, oggi, part-, -o; se-conda articolazione: fonemi /s/, /O/, /n/, /o/, /i/, /n/, /k/, /a/, /s/,/a/, /O/, /d‹Z/, /d‹Z/, /i/, /p/, /a/, /r/, /t/, /o/.

Esercizio 8I tre tipi di forma (cerchio con bordo rosso: divieto, cerchio a fon-do blu: prescrizione, triangolo: pericolo) sono combinati con ele-menti ricorrenti posti al loro interno. Nella serie d troviamo unaquarta forma, cerchio bianco senza bordo, che si inserisce fra i se-gnali di divieto solo per indicarne la cessazione (quindi solo in con-comitanza alla banda trasversale nera). Si trova pertanto in distribu-zione complementare con la forma a cerchio con bordo rosso, che avolte contiene la stessa immagine.

Esercizio 9a) Codice Morse.La materia del contenuto di questo codice è costituita dalle letteredell’alfabeto latino, dai segni di punteggiatura utilizzati nelle scrit-ture in alfabeto latino, e dalle cifre arabe.I segni di questo codice possono viaggiare su diversi canali; normal-mente si realizzano sotto forma di impulsi elettrici, che possono es-sere poi convertiti in segnali grafici; possono realizzarsi anche informa di segnali luminosi (canale foto-visivo) o sonori (canale foni-co-acustico).Il codice è dotato della proprietà della doppia articolazione. Le uni-tà di seconda articolazione sono il punto e la linea. Le unità di pri-ma articolazione sono segni che hanno come significante una se-quenza di punti e linee e come significato una lettera dell’alfabetolatino o un segno di interpunzione o una cifra araba.I segni di questo codice sono di numero finito. Essi possono essereutilizzati per segnalare le unità di seconda articolazione di un codicelinguistico (nella sua realizzazione scritta); è il codice linguistico

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che può costituire, combinando le proprie unità di seconda artico-lazione, un numero potenzialmente infinito di segni.La relazione tra significanti e significati nel codice Morse è di tipoarbitrario: si osservi in particolare che /·/ significa ‘È” e /–/ significa‘T’, mentre il punto come segno di interpunzione è espresso da/ · – · – · –/ e il trattino come segno di interpunzione è espresso da/– · · · · –/. Una parziale iconicità si individua nell’espressione dellecifre: le cifre da 1 a 5 sono espresse da un numero corrispondente dipunti, seguito da tanti trattini quanti ne sono necessari a formareun significante costituito da cinque unità di seconda articolazione.Anche nell’espressione delle cifre da 6 a 9 si individua un elementodi “arbitrarietà relativa”.b) Alfabeto manuale.La materia del piano del contenuto di questo codice è costituitadalle lettere dell’alfabeto latino.I segni di questo codice viaggiano sul canale mimico-visivo.Il codice non è dotato della proprietà della doppia articolazione:ogni configurazione della mano segnala nel suo insieme una lette-ra.I segni di questo codice sono di numero finito. Anche questi segni,come quelli del codice Morse, possono essere utilizzati per segnala-re le unità di seconda articolazione di un codice linguistico (nellasua realizzazione scritta); è il codice linguistico che può costituire,combinando le proprie unità di seconda articolazione, un numeropotenzialmente infinito di segni.La relazione tra significanti e significati nell’alfabeto manuale tendeall’iconicità per la maggior parte dei segni: la mano assume unaconfigurazione che ricorda l’aspetto della lettera segnalata (nella suarealizzazione in stampatello maiuscolo: si osservino in particolare isegni per C, G, I, L, V, W), o effettua un movimento che ricordaquello necessario per scrivere la lettera corrispondente (nel caso deisegni J, Z). Per alcuni segni, tuttavia, l’iconicità è meno evidente oassente (si osservino in particolare i segni per A, B, R).c) Codice degli atteggiamenti dei cani.La materia del piano del contenuto di questo codice è costituitadall’insieme dei possibili stati d’animo di un cane.I segnali di questo codice viaggiano sul canale mimico-visivo.

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Il codice non è dotato di doppia articolazione: è la posizione dellacoda nella sua globalità che indica un dato stato psicologico.I segni di questo codice sono di numero finito.La relazione tra significati e significanti di questo codice è di tipoarbitrario.

Esercizio 10Italiano Svedese

farfarnonno

morfar

farmornonna

mormor

farbrorzio

morbror

fasterzia

moster

Italiano Latino

nonno avus

nonna ava

avunculuszio

patruus

materterazia

amita

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Esercizio 11Segmentazione dello spazio vocalico in italiano standard

Segmentazione dello spazio vocalico in spagnolo

Esercizio 12a) 2; b) 2; c) 1.

6.2. Fonetica e fonologia

Esercizio 1Pliche vocali, faringe, ugola, velo del palato, palato duro, alveoli,denti, labbra.

Esercizio 2Pliche vocali, velo del palato, lingua, labbra.

Esercizio 3Consonante sonora: vino, birra, latte, gin, rum; fricativa sorda: stu-pido, sciocco, fantastico; occlusiva sonora: blu; affricata: zucchero,giulebbe; consonante labiale: a) bilabiali: Paolo, Barbara, Maria; b)labiodentali: Franco, Walter.

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Esercizio 4a) Claudio inizia con occlusiva, le altre con fricativa; b) Toni iniziacon occlusiva orale, le altre con nasale; c) Gaetano inizia con occlu-siva, le altre con affricata; d) Iole inizia con approssimante, le altrecon vocale; e) Giorgio inizia con ostruente sonora, le altre conostruente sorda.

Esercizio 5a) Sono tutte consonanti nasali; b) sono tutte fricative; c) sono tutteconsonanti dentali; d) sono tutte occlusive velari.

Esercizio 6F, F, F: il dorso della lingua tocca il velo, non l’apice.

Esercizio 7F, F, F: i denti superiori toccano il labbro inferiore, non viceversa.

Esercizio 8V, F, V.

Esercizio 9V, V, V.

Esercizio 10V, F, V.

Esercizio 11V, F, F: l’apice della lingua si avvicina agli alveoli, ma non li tocca.

Esercizio 12F, F, V, V.

Esercizio 13F, F, F.

Esercizio 14V, F, V, V.

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Esercizio 15F, F, F, V.

Esercizio 16F, F, V.

Esercizio 17V, V, V.

Esercizio 18F, F, F.

Esercizio 19Si riportano le trascrizioni in una varietà standard. Non si trascriveil confine di sillaba; la lunghezza consonantica è rappresentata conil segno di lunga {:}. In altri casi, in cui sia stato trascritto il confinedi sillaba, invece, la lunghezza consonantica è rappresentata con laconsonante doppia, ad esempio nella soluzione dell’esercizio 20.Entrambe le opzioni sono accettabili (cfr. Albano Leoni, Maturi,2002, p. 71) .a) {'a˘:o}; b) {'ansja}; c) {'azma}; d) {at' ‹tsjo:ne}; e) {'ba: ‹tSo};f ) {'barke}; g) {'borsa}; h) {'ka:sa}; i) {'pjO:ve}; j) {'fO¥:i};k) {'d‹ZO:ko}; l) {'an:o}; m) {'la:gi}; n) {'laS:i}; o) {'pja: ‹tSe};p) {'pjak:we}; q) {'raÆ:o}; r) {'ra:na}; s) {'SOk:o}; t) { 'ti:po}.

Esercizio 20Si riportano le trascrizioni corrette in una varietà standard:a) {'pjE:.de}; b) {'Si.a:.re}; c) {ad.'d‹Zus.ta:.re}; d) {'SOk.ko};e) {'d‹Zi¥.¥o}.

Esercizio 21italiano: in ciò, < ci > rappresenta il fonema /t‹S/; in gli, < gl >rappresenta /˘/; in figlio, < gli > rappresenta /˘/; in già, < gi > rap-presenta /d‹Z/; in che, < ch > rappresenta /k/; in chi, < ch > rappre-senta /k/; in gnu, < gn > rappresenta /Æ/; in sci, < sc > rappresenta

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/S/; in scià, < sci > rappresenta /S/; in giù, < gi > rappresenta /d‹Z/;in aghi, < gh > rappresenta /g/; in ho, < h > non rappresenta alcunfonema; in ha, < h > non rappresenta alcun fonema.inglese: in shop, < sh > rappresenta /S/; in Asian, < si > rappre-senta /Z/; in kick, < ck > rappresenta /k/; in too, < oo > rappresenta/u:/; in leap, < ea > rappresenta /i:/; in morph, < ph > rappresenta/f/; in the, < th > rappresenta /D/; in thick, < th > rappresenta /T/ e< ck > rappresenta /k/; in ghost, < gh > rappresenta /g/; in knee,< k > non rappresenta alcun fonema; in sing, < ng > rappresenta/Œ/.francese: in chou, < ch > rappresenta /S/ e < ou > rappresenta/u/; in aimer, < ai > rappresenta /e/ e < r > non rappresenta al-cun fonema; in est, < st > non rappresenta alcun fonema nellamaggior parte dei casi, ma in contesto di liaison solo < s > nonrappresenta alcun fonema; in pas, < s > non rappresenta alcun fo-nema nella maggior parte di casi, ma rappresenta /z/ in contestodi liaison; in donnent, < nent > non rappresenta alcun fonema; infaut, < au > rappresenta /o/ e < t > non rappresenta alcun fone-ma (ma in contesto di liaison < t > rappresenta il fonema /t/).tedesco: in ich, < ch > rappresenta { µc}; in auch, < ch > rappre-senta {x}; in die, < ie > rappresenta /i:/; in Schade, < Sch > rappre-senta /S/.spagnolo: in hoy, < h > non rappresenta alcun fonema; in que,< qu > rappresenta /k/; in guía, < gu > rappresenta /g/; in ella,< ll > rappresenta /¥/; in chal, < ch > rappresenta /t‹S/.

Esercizio 22a) C___C fan, dar, cane...b) C___V mai...c) V___C Fiat, sciare...d) V___V sciai...e) #___C al...f ) #___V ai...g) C___# la...h) V___# via, sia, zia...

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Esercizio 23a) #___b sbatto...b) #___ t non comparec) V___m asma, turismo...d) V___V rosa...e) C___C non comparef ) C___V non compareg) m___V non compareh) t ___# non comparei) t ___a non compare

Esercizio 24a) #___V pane, pene, pino, pone, puro...b) #r ___V non comparec) #___ rV prato, prete, prima, pro, prugna...d) r ___V arpa, serpe, corpi, turpe...

Esercizio 25{h} non è allofono di alcun fonema in italiano standard.

Esercizio 26a) V___V nella varietà standard, in posizione intervocalicacompare sempre {S:}, mai {S}; nelle varietà settentrionali, invece,/S/ è realizzato sempre scempio, anche in posizione intervocalica; inalcune varietà {S} compare in posizione intervocalica come allofonodi /t‹S/b) p___V non comparec) #___V sciabola, scemo, sci, sciopero, sciupato...d) n___V conscioe) V___ t nella varietà standard, {S} non compare in questocontesto; in alcune varietà non standard, {S} può comparire in que-sto contesto come allofono di /s/f ) l ___V Volscig) m ___V la sequenza /mSV/ in italiano è rarissima: occorre nelcognome Gramsci e nei suoi derivati (gramsciano, gramscianesimo).

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h) r ___V la sequenza /rSV/ in italiano è rarissima: occorre neltoponimo Marsciano (pg) e nei suoi derivati, e in parole prefissatecon iper- e inter-, come iperscialorrea e interscendente.

Esercizio 27{d ‹:Z} / V___V; {d‹Z} altrove. I due suoni sono in distribuzionecomplementare.

Esercizio 28a) /t/ ∼ /d/ topo / dopob) /a/ ∼ /u/ lame / lumec) /s/ ∼ /m/ sano /manod) /k/ ∼ /p/ costa / postae) /t‹S/ ∼ /d‹Z/ cielo / gelof ) /S/ ∼ /f/ sciame / fame

Esercizio 29a) Costituiscono coppia minima; la coppia attesta l’opposizione/t‹S/ ∼ /k/.b) In varietà standard non costituiscono coppia minima perché ol-tre al fonema iniziale è diverso anche il fonema vocalico seguente:/'fOrte/ ∼ /'korte/. In varietà in cui il grado di apertura delle vocaliintermedie non ha valore distintivo, la coppia può costituire unacoppia minima che testimonia l’opposizione /f/ ∼ /k/.c) Poiché /S/ nella varietà standard di italiano è sempre fonetica-mente doppio in posizione intervocalica, si può discutere se le paro-le in cui questo fonema occorre in posizione intervocalica debbanoessere contrastate, per individuare coppie minime, con parole chepresentano consonanti scempie o consonanti doppie nella medesi-ma posizione. Se si assume che il contrasto possa aver luogo anchecon scempie (dato che in questa posizione la lunghezza di /S/ nonha valore contrastivo), la coppia costituisce coppia minima e attestal’opposizione /S/ ∼ /p/. Anche nelle varietà settentrionali di italia-no, in cui /S/ è realizzato sempre scempio, anche in posizione inter-vocalica, la coppia costituisce coppia minima.d) Costituiscono coppia minima; la coppia attesta l’opposizione/p/ ∼ /k/.

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e) In italiano standard costituiscono coppia minima; la coppia at-testa l’opposizione /t‹S/ ∼ /d‹Z/. In alcune varietà non standard la pri-ma parola è pronunciata {t‹SiE:lo} e la seconda {d‹ZE:lo}; in questevarietà le due parole non costituiscono coppia minima perché laprima presenta un fonema in più.f ) Costituiscono coppia minima; la coppia attesta l’opposizione/r/ ∼ /k/.g) Non costituiscono coppia minima. L’ortografia è fuorviante.h) Anche /¥/, come /S/, è sempre lungo in posizione intervocalicanella varietà standard di italiano. Vale quindi lo stesso ragionamen-to fatto sopra (cfr. punto c): questa coppia costituisce coppia mini-ma e attesta l’opposizione /g/ ∼ /¥/, solo se si assume che /¥/ inter-vocalico possa essere contrastato anche con consonanti scempie,dato che la sua lunghezza in questo contesto non è contrastiva. Nel-le varietà settentrionali di italiano, nelle quali /¥/ è realizzato scem-pio anche in posizione intervocalica, la coppia costituisce coppiaminima.i) Costituiscono coppia minima; la coppia attesta l’opposizione/g/ ∼ /f/.j) Costituiscono coppia minima; la coppia attesta l’opposizione/d‹Z/ ∼ /l/.k) Costituiscono coppia minima; la coppia attesta l’opposizione/d‹Z/ ∼ /s/.l) Costituiscono coppia minima; la coppia attesta l’opposizione/t‹S/ ∼ /r/.m) Costituiscono coppia minima; la coppia attesta l’opposizione/t‹S/ ∼ /n/.n) Non costituiscono coppia minima; la prima parola contiene unfonema in più. L’ortografia è fuorviante.o) In questa coppia, /¥/ contrasta con /b/ doppia in posizione in-tervocalica. La coppia costituisce coppia minima se si ritiene che ifonemi che in italiano standard si realizzano sempre lunghi in posi-zione intervocalica debbano essere contrastati con consonanti dop-pie nella stessa posizione. Costituisce coppia minima anche in quel-le varietà che non presentano mai consonanti doppie, e dove quindii due fonemi si realizzano entrambi scempi.

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p) Costituiscono coppia minima; la coppia attesta l’opposizione/k/ ∼ /t‹S/.

Esercizio 30a) Non costituiscono coppia minima; si tratta di due possibili rea-lizzazioni della parola riso. La seconda realizzazione è propria diparlanti che presentano un certo tipo di “r moscia” e realizzano ilfonema /r/ con un’approssimante labiodentale.b) Costituiscono coppia minima; la coppia attesta l’opposizione/r/ ∼ /v/.c) Non costituiscono coppia minima; si tratta di due possibili rea-lizzazioni della parola cane. La seconda realizzazione è tipica di al-cune varietà regionali di italiano (ad esempio dell’italiano campa-no).d) Costituiscono coppia minima; la coppia attesta l’opposizione/O/ ∼ /i/.e) Non costituiscono coppia minima; si tratta di due possibili rea-lizzazioni della parola caro. La seconda realizzazione è propria diparlanti che presentano un certo tipo di “r moscia” e realizzano ilfonema /r/ con una vibrante uvulare.

Esercizio 31con Paolo, con Barbara: {m}con Franca, con Valerio {Õ}con Teresa, con Davide { 9n}con Sandro {n}con Cinzia, con Giorgio { 4n}con Gneo {Æ}con Carlo, con Gaia {Œ}con Anna, con Isa, con Ursula {n}La nasale si assimila per punto di articolazione all’ostruente che lasegue. Se è seguita da vocale, è alveolare.

Esercizio 32Si ha {a:} in sillaba aperta tonica penultima di parola, {a} altrove. Idue foni sono in distribuzione complementare e sono pertanto allo-foni di uno stesso fonema.

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Esercizio 33Sia {a} che {a:} possono apparire in posizione iniziale di parola e inposizione interconsonantica; in entrambi i casi possono essere siatoniche sia atone; entrambe possono apparire anche in posizione fi-nale di parola (in questa posizione sono tutte e due sempre atone).La loro distribuzione è dunque contrastiva. Si tratta quindi di allo-foni di fonemi diversi – come si vede anche dalla presenza, nei dati,di coppie minime quali malum ‘male’ vs. malum ‘mela’ e ara ‘altare’(abl.) vs. ara ‘altare’ (nom.).

Esercizio 34{g} / {Œ}___ ; {Â} altrove (dopo V, dopo /r/ e dopo #). I due fonisono in distribuzione complementare e sono pertanto allofoni diuno stesso fonema.

Esercizio 35Nella varietà illustrata, {t} e {d} costituiscono allofoni di due diversifonemi, /t/ e /d/. Il contrasto è testimoniato da opposizioni quali{'tOn.nO} ‘tonno’ vs. {'dO:.pO} ‘dopo’, e {'kOr.dE} ‘corde’ vs.{»{r.'tu:.rO} ‘Arturo’, dove i due fonemi appaiono nello stesso con-testo (rispettivamente, /#___V e /r___V).L’opposizione è neutralizzata dopo /n/, perché in questo con-testo appare solo {d} (cfr. forme quali {k{n.'d{n.di} ‘cantanti’,{SdEn.'d{:.ti} ‘sdentati’, {'frOn.dE} ‘fronte’).Nella varietà illustrata, {t} si presenta nei contesti a, b, d, cioèV___V ({'fO:.tO} ‘foto’), #___V ({'tOn.nO} ‘tonno’), e {r}___V({'fOr.tE} ‘forte’), ma non nel contesto c, cioè {n}___V.

Esercizio 36casa, Pisa, asino.

Esercizio 37baco, Coca, foche, roco, fico.

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Esercizio 38a) + ostruente

– continuo{ + sonoro } →......{ – sonoro } / — #

b) { + nasale } → ...{ + velare } / — $c) + ostruente{ – continuo } → ...{ + continuo } / V — V

Esercizio 39Il fenomeno esemplificato è detto ‘palatalizzazione’. Le occlusivevelari del latino hanno subito una palatalizzazione e sono diventateaffricate palatali davanti alle vocali anteriori, mentre sono rimasteocclusive velari altrove (per la rappresentazione in tratti adottiamola terminologia usata in Graffi, Scalise, 2002, pp. 92-3).{k}, {g} → {t‹S}, {d‹Z} / ___ {E}, {e}, {i}

+ ostruente– continuo{ + arretrato } →

...+ rilascio ritardato{ – arretrato } / — + vocale{ – arretrato }

Esercizio 40Il fenomeno esemplificato è detto ‘assimilazione’. I gruppi conso-nantici /pt/ e /kt/ del latino, formati da due occlusive con diversipunti di articolazione, corrispondono in italiano a un’occlusivalunga /t:/: la prima occlusiva ha acquisito il punto di articolazionedella seconda.

Esercizio 41La distribuzione dei tre foni nasali considerati è la seguente: infine di parola (/__#), in contesto intervocalico (/V__V), tra voca-le e sonorante sillabica (/V__{ µn}), e tra vocale e occlusiva(/V__C{occlusiva}) si possono trovare tutti e tre i foni. Questo cipermette di concludere che i tre foni rappresentano allofoni di trediversi fonemi, /n/, /m/ e /Œ/. Questi tre fonemi non hanno peròidentica distribuzione, perché /n/ e /m/ possono comparire, oltre

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che nei contesti già elencati, anche in inizio di parola, mentre /Œ/non ricorre mai in inizio di parola. Inoltre, osservando la distri-buzione delle nasali davanti a occlusiva, possiamo notare che lanasale presenta sempre lo stesso punto di articolazione dell’occlu-siva seguente: davanti a occlusiva, quindi, si ha neutralizzazionedell’opposizione tra i tre fonemi individuati. Si osservi che la gra-fia < ng > può rappresentare sia il suono {Œ}, come in sing, singen,sia il gruppo consonantico {Œg}, come in ungerade. Questa secon-da possibilità si ha in genere quando fra le due consonanti vi siaun confine di morfema (un + gerade).

Esercizio 42Nella rappresentazione delle strutture sillabiche dell’italiano, alcuniargomenti possono essere oggetto di discussione, in particolare lostatuto di /s/ preconsonantica e lo statuto dei diversi membri deidittonghi. Qui si adottano le rappresentazioni proposte ed argo-mentate in Marotta (1991), che opta per le seguenti soluzioni:• /s/ preconsonantica appartiene alla coda della sillaba preceden-te e non all’attacco della sillaba seguente;• le sequenze {kw} e {gw} sono analizzate come singoli fonemidoppiamente articolati, /kw/ e /gw/, e non come sequenze di duefonemi;• la sequenza /wO/ è analizzata come un nucleo ramificante (uni-co caso di nucleo ramificante nella fonologia dell’italiano, secondol’analisi di Marotta);• uno /j/ prevocalico è rappresentato come appartenente all’at-tacco della sillaba di cui la vocale costituisce il nucleo;• le vocali alte che costituiscono il secondo elemento dei ditton-ghi cosiddetti discendenti sono analizzate come code sillabiche;• l’allungamento vocalico che colpisce le vocali accentate in silla-ba aperta penultima viene a costituire una rima ramificata, con unelemento di peso nel nucleo e uno nella coda.Rappresentiamo solo alcune parole, che illustrano tutti i problemi;sulla base delle rappresentazioni fornite, è possibile costruire anchequelle mancanti.

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σ

A

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R

N

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n

σ

A

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R

N

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σ

A

d

R

N

o

σ

A

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σ

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R

N

o

σ

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R

N C

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A

l o d

R

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σ

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R

N C

σ

A

n o

R

N

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A

g

R

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A

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R

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ε �

σ

a s

R

N C

σ

A

t u t

R

N C

σ

A

tʃ o

R

N

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6.3. Morfologia

Esercizio 1a) 11 forme: un, uomo, piccino, e, una, donna, piccina, vivevano, in-sieme, in, casa.9 lemmi: un, uomo, piccino, e, donna, vivere, insieme, in,

casa.13 occorrenze: il lemma un ha tre occorrenze, una della forma un edue della forma una, uomo ha un’occorrenza, piccino ha tre oc-correnze, una della forma piccino e due della forma piccina, e haun’occorrenza, donna ha un’occorrenza, vivere ha un’occorrenzadella forma vivevano, insieme ha un’occorrenza, in ha un’occor-renza, casa ha un’occorrenza.b) 7 forme: piangete, donne, e, con, voi, pianga, amore.6 lemmi: piangere, donna, e, con, voi, amore.7 occorrenze: piangere due (piangete, pianga), tutti gli altri lemmiuna.c) 12 forme: a, egregie, cose, il, forte, animo, accendono, l’, urne, de-,-i, forti.9 lemmi: a, egregio, cosa, il, forte, animo, accendere,

urna, di. Abbiamo considerato l’aggettivo forte e il sostantivo forticome due occorrenze dello stesso lemma forte.12 occorrenze: il ha tre occorrenze (il, l’, -i in dei), forte ha dueoccorrenze, tutti gli altri lemmi hanno un’occorrenza.d) 26 forme: a, ciascuna, parete, di, ciascun, esagono, corrispondono,cinque, scaffali, ciascuno, scaffale, contiene, trentadue, libri, formato,uniforme, libro, quattrocentodieci, pagine, pagina, quaranta, righe,riga, lettere, colore, nero.20 lemmi: a, ciascuno, parete, di, esagono, corrispondere,

cinque, scaffale, contenere, trentadue, libro, formato,

uniforme, quattrocentodieci, pagina, quaranta, riga,

lettera, colore, nero.35 occorrenze: ciascuno ha sei occorrenze, di ha sei occorrenze,scaffale, libro, pagina, quaranta e riga hanno due occor-renze ciascuno, tutti gli altri lemmi hanno un’occorrenza.

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Esercizio 2volgo: prima persona singolare del presente indicativo del verbovolgere; singolare del sostantivo maschile volgo.suoni: seconda persona singolare del presente indicativo, e prima,seconda e terza persona singolare del presente congiuntivo del ver-bo suonare; plurale del sostantivo maschile suono.letto: participio passato maschile singolare del verbo leggere; sin-golare del sostantivo maschile letto.isolato: participio passato maschile singolare del verbo isolare;singolare del sostantivo maschile isolato.nuoto: prima persona singolare del presente indicativo del verbonuotare; singolare del sostantivo maschile nuoto.successo: participio passato maschile singolare del verbo succede-re; singolare del sostantivo maschile successo.stato: participio passato maschile singolare del verbo stare; singo-lare del sostantivo maschile stato.caccia: terza persona singolare del presente indicativo e seconda per-sona singolare dell’imperativo del verbo cacciare; singolare delsostantivo femminile caccia.

Esercizio 3Segnaliamo che le preposizioni articolate sono state lemmatizzatein due modi diversi, sia come unità lessicali sia riportando ciascuncomponente al lemma cui corrisponde se usato come forma libera.Gli alterati e i superlativi sono stati lemmatizzati sotto il lemmanon alterato o di grado positivo corrispondente. Questa scelta nonè obbligata: alcuni dizionari trattano gli alterati come lemmi sepa-rati.Gli avverbi in -mente sono stati lemmatizzati separatamente dagliaggettivi da cui derivano. Alcuni dizionari invece li lemmatizzanosotto l’aggettivo corrispondente.I sostantivi femminili animati sono stati lemmatizzati separatamen-te dal corrispondente maschile. Alcuni dizionari invece li lemmatiz-zano sotto il maschile (quindi disegnatrice è lemmatizzato sotto di-segnatore).I tempi composti dei verbi sono stati lemmatizzati sotto l’infinitocorrispondente. Questa scelta, che riteniamo la più corretta da un

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punto di vista teorico, non è di solito effettuata nei lessici di fre-quenza esistenti, che riportano le forme dell’ausiliare all’infinitodell’ausiliare, e le forme del participio passato all’infinito del verbocorrispondente (quindi ha disegnato è lemmatizzato come: ha for-ma di avere, disegnato forma di disegnare).I criteri di lemmatizzazione adottati dal LIF sono illustrati nel par. 6dell’introduzione all’opera (pp. XLII-XLVIII dell’edizione 1971; pp.46-55 dell’edizione 1972). I criteri adottati dal LIP sono illustrati nelpar. 5.2 dell’Introduzione (pp. 89-96).

Lemma Formecagna S cagnecane S cagnolino, cagnacciocassa S cassonecerto Agg certissimo, certedel Prep Art dei, delledel Art dei, delledi Prep de-, de-dio S deidisegnare V disegna, disegniamo, disegno, ha di-

segnatodisegnatrice S disegnatricidisegno S disegnoegli Pron leil Art -i, le, -lle, ilincassare V incasseràparte S parti, partepartire V parti, partono, parteparto S partipianista S pianistapiano S pianopiano Agg pianopiano Avv pianoquanto Avv quantosicuramente Avv sicuramentesicuro Agg sicurosicuro Avv sicuro

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Esercizio 4affissi derivazionali affissi flessiviSuffissi Prefissia) -ist- s- -a, -v-a, -t-o, -o, -t-ob) -tor-, -ist- -e, -t-o, -ac) -iamo, -t-i, -ed) -ott-, -bil- im- -o, -o, -ee) -al-, -ai-, -mente -o, -òNon ci sono prefissi flessivi perché nella flessione l’italiano fa usosolo di suffissi.

Esercizio 5Nell’analisi delle forme presentate in questo esercizio e nel seguen-te, la vocale tematica che compare nelle forme verbali e deverbaliitaliane è stata sempre considerata un morfo a sé e non parte delmorfo lessicale.a) Dammelo: 3 lemmi (dare, io, egli), 3 forme (dà, -mme-, lo), 5morfi (d-, -a, -mme-, -l-, -o);b) richiamami: 2 lemmi (richiamare, io), 2 forme (richiama,mi), 4 morfi (ri-, -chiam-, -a-, -mi);c) scongelarlo: 2 lemmi (scongelare, egli), 2 forme (scongelar,lo), 7 morfi (s-, -con-, -gel-, -a-, -r-, -l-, -o);d) abbottonagliela: 2 lemmi (abbottonare, egli), 3 forme (ab-bottona, glie-, la), 6 morfi (ab-, -botton-, -a-, -glie-, -l-, -a);e) disarmandoti: 2 lemmi (disarmare, tu), 2 forme (disarmando,ti), 5 morfi (dis-, -arm-, -a-, -ndo-, -ti).

Esercizio 6a) {{{carr + }o}{{{{arm + }a + }t + } o}}b) {{{{ved + }e + }va + }mo}c) {{{pietr + }os + }o}d) {{{disc + }o}{{tec + }a}}e) {{{cicl + }ist + }a}f) {{vigil + }e}g) {{facil + } mente}h) {{de + {{contamin + }a + }}re}

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i) {{{{serr + }a + }tur + }a}j) {{{aspr + }ezz + }a}k) {{{{cammin + }a + }tor + }e}l) {{{{americ + }an + }at + }a}m) {{{ri + {{legg + }e + }}va + }no}n) {{dis + {abil + }}e}o) {{in + {{{ver + }o + }{simil + }}}mente}p) {{{agend + }in + }a}q) {{{{oper + }a + }zion + }e}r) {{{con + {{corr + }e + }}nz + }a}s) {{{s + {con + {{gel + }a + }}}t + }o}

Esercizio 7a) incoerente, inadatto, impossibile, illegale, irrealistico, imbevibile,incomprensibile, illogico, infinito: presentano allomorfi del prefissonegativo in-;b) disimparare, disfare, disarmare, disilludere, disvelare: presenta-no allomorfi del prefisso reversativo dis-;c) scorretto, sconsolato, scongelato, sgarbato, sleale: presentano allo-morfi del prefisso privativo s-.

Esercizio 8Per risolvere questo esercizio conviene in primo luogo dare la tra-scrizione fonetica delle forme da studiare:a) {iŒ.ko.e.'rEn.te}, {i.na.'dat.to}, {im.pos.'si.bi.le}, {il.le.'ga:.le},{ir.re.a.'lis.ti.ko}, {im.be.'vi.bi.le}, {iŒ.kom.pren.'si.bi.le},{il.'lO.d‹Zi.ko}, {iÕ.fi.'ni:.to}.Nel gruppo a la nasale del prefisso davanti a consonante subiscesempre un’assimilazione, ma di due tipi diversi: davanti a ostruentel’assimilazione è parziale, mentre davanti a laterale e vibrante l’assi-milazione è totale. Gli allomorfi individuabili sono pertanto:

{in} / __ V + ostruente{ + dentale }

{iŒ} / __ + ostruente{ + velare }98

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{im} / __ + ostruente{ + bilabiale }{iÕ} / __ + ostruente{ + labiodentale }{il} / __ − ostruente{ + laterale }{ir} / __ − ostruente{ + vibrante }b) {di.zim.pa.'ra:.re} o {di.sim.pa.'ra:.re}, {dis.'fa:.re}, {di.zar.-'ma:.re} o {di.sar.'ma:.re}, {di.zil.'lu.de.re} o {di.sil.'lu.de.re},{diz.ve.'la:.re} (in posizione intervocalica, la realizzazione di /s/ di-pende dalla varietà di italiano).Nel gruppo b troviamo due allomorfi, {diz} davanti a vocale e da-vanti a consonante sonora, e {dis} davanti a consonante sorda. Inquesto caso, possiamo concludere che si ha una sonorizzazione da-vanti ad altro fono sonoro. Si osservi però che queste realizzazionisono connotate diatopicamente: in particolare, la sonorizzazione di{s} in posizione intervocalica si riscontra nelle varietà settentrionalidi italiano e non in quelle centromeridionali. Per i parlanti di que-ste seconde varietà, l’allomorfo {diz} compare solo nella forma di-svelare, cioè solo davanti a consonante sonora.c) {skor.'rEt.to}, {skon.so.'la:.to}, {skon.d‹Ze.'la:.to}, {zgar.'ba:.to},{zle.'a:.le}Nel gruppo c individuiamo due allomorfi {s} e {z} del prefisso s-,cosí distribuiti:

{s} / __ + ostruente{ − sonora }{z} / __ ± ostruente{ + sonora }Esercizio 9Il plurale in inglese può essere espresso con tre diversi tipi di proce-dimenti morfologici: con l’aggiunta di un morfo alla radice, con lasostituzione di una desinenza o tramite apofonia.Nei dati a disposizione, l’espressione del plurale si realizza per ag-giunta nei casi seguenti:

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sg. wall pl. wall + ssg. child pl. child + rensg. rose pl. rose + s /Kz/Il plurale si esprime tramite sostituzione di una desinenza nei casiseguenti:sg. corp-us pl. corp-orasg. cris-is pl. cris-esSi tratta di prestiti latini che non vengono integrati in inglese, evengono flessi per numero secondo le regole del latino.Il plurale si realizza per apofonia nei casi seguenti:sg. tooth pl. teethsg. louse pl. lice

Esercizio 10Nei dati presentati appaiono tre allomorfi del plurale. La loro di-stribuzione è governata fonologicamente: si ha /s/ dopo consonantisorde non sibilanti, /z/ dopo consonanti sonore non sibilanti edopo vocali (cioè dopo foni sonori non sibilanti), e /Kz/ dopo con-sonanti sibilanti.

Esercizio 11Nei dati presentati appaiono tre allomorfi del passato. La loro di-stribuzione è governata fonologicamente: si ha /Kd/ dopo ostruentialveolari, /t/ dopo consonanti sorde diverse dalle ostruenti alveola-ri, /d/ altrove, cioè dopo consonanti sonore diverse dalle ostruentialveolari e dopo vocali.

Esercizio 12Lingua A (vogul): agglutinante; Lingua B (russo): fusivo; Lingua C(cinese): isolante; Lingua D (arabo): introflettente.

Esercizio 13In primo luogo, dobbiamo cercare di isolare un morfo lessicale. Ilconfronto delle forme a e b ci porta a pensare che il morfo lessicalesia ev. Dalla glossa di a possiamo pensare che la forma contenga unsuffisso corrispondente al caso accusativo e che il numero singolarenon abbia un morfo specifico. La forma in b dovrebbe avere invece

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due suffissi, uno corrispondente al numero (plurale) e uno corri-spondente al caso che si traduce in italiano con la preposizione ‘di’,e che si chiama normalmente ‘genitivo’. Per ora però non sappiamose il morfema di caso preceda o segua quello del numero. La formain c complica il quadro: il suffisso è uguale a quello trovato in a, mala glossa è diversa. Ciò sembra indicare che il suffisso -i può espri-mere sia il caso accusativo sia il possessivo di terza persona singolare,e inoltre che non c’è un suffisso per il nominativo (cioè il nominati-vo singolare è uguale alla radice del nome senza suffissi). La formain d introduce un nuovo suffisso possessivo, quello di seconda sin-golare, ma per ora non può essere segmentata. Solo l’analisi delleforme e e f ci permette di segmentare il morfo del plurale, che risultaessere -ler; in queste due forme individuiamo inoltre un altro morfe-ma di caso, -e, e dalle glosse capiamo che si tratta del caso normal-mente chiamato ‘dativo’ (che in turco ha anche funzione di locati-vo). Da queste forme capiamo che il suffisso del plurale precedequello del caso, come pure quello di possessivo (forme b e d). Tor-nando alla forma in b, possiamo ora stabilire che il suffisso del geni-tivo è -in. L’analisi della forma in d però non può essere completata,finché non si sia stabilito se il morfema di caso precede o segue ilpossessivo (dato che sappiamo che il suffisso di accusativo è -i, perora potremmo segmentare la forma sia come ev-ler-i-ni, sia come ev-ler-in-i). Dalle forme g e h deduciamo che i suffissi possessivi di pri-ma singolare e seconda singolare sono rispettivamente -im e -in;questo secondo suffisso è omofono del suffisso di genitivo, indivi-duato nella forma b (per cui la forma h potrebbe anche significare‘della casa’ e la forma b anche ‘le tue case (nom.)’). Il fatto che ilpossessivo di seconda singolare sia -in, inoltre, ci permette di termi-nare l’analisi della forma in d, stabilendo che il possessivo precede ilsuffisso di caso accusativo (quindi l’analisi corretta è ev-ler-in-i,morfo lessicale + morfo di numero + possessivo + morfo di caso).Per completezza aggiungiamo che la forma in d potrebbe significareanche ‘le sue case (acc.)’, con una segmentazione: ev-ler-i-n-i, dovela -n- che intercorre fra il suffisso dell’accusativo e quello del posses-sivo è una consonante eufonica, inserita per evitare l’incontro delledue vocali uguali. Le forme i e j presentano i suffissi possessivi diprima plurale e seconda plurale, che appaiono formati dai corri-

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spondenti possessivi singolari più l’ampliamento -iz (in realtà, con-siderando altri dati non presentati qui, si può dimostrare che le se-quenze -imiz e -iniz non sono segmentabili in due morfi, ma costi-tuiscono un raro caso di morfo amalgamato in turco. Lo stesso valeper gli allomorfi -KmKz e -KnKz, che incontreremo piú avanti). La for-ma k ci mostra di nuovo che i suffissi possessivi precedono gli even-tuali suffissi di caso. Troviamo qui inoltre un nuovo suffisso di caso,-den, che, essendo glossato con la preposizione ‘da’, chiameremo‘ablativo’. La forma l contiene nell’ordine i suffissi del plurale (-ler),del possessivo di prima singolare (-im) e del caso ablativo (-den). Daquanto abbiamo osservato fin qui, possiamo stabilire che la forma‘le tue case (nom.)’ sarà evlerin, omofona della forma ‘delle case’, vi-sta in b. In n troviamo un nuovo lessema; dato che come sappiamoné il caso nominativo né il numero singolare sono indicati con suf-fissi, possiamo concludere che sakal sia il morfo lessicale (la radicedel sostantivo). La forma o contiene un suffisso -Kn; data la glossa,possiamo concludere che si deve trattare di un allomorfo di -in, suf-fisso del caso genitivo, che abbiamo incontrato in precedenza; inol-tre, questa forma può significare anche ‘la tua barba (nom.)’, datoche il genitivo è omofono del possessivo di seconda singolare e che ilnominativo non presenta uno specifico suffisso. La forma p contie-ne un’altra serie di allomorfi di suffissi trovati in precedenza, e cioè-lar, allomorfo di -ler, suffisso del plurale, -KmKz, allomorfo di -imiz,possessivo della prima persona plurale, e -Kn, già trovato nella formaprecedente, che qui non può indicare altro che il caso genitivo, datoche la forma porta già un altro suffisso possessivo. La forma q con-tiene un allomorfo del suffisso già incontrato come -i, che può esse-re, oltre che il caso accusativo, anche il possessivo di terza singolare,quindi la forma q può significare anche ‘la sua barba (nom.)’. Infinedalla forma r possiamo stabilire che il suffisso del caso dativo ha unallomorfo -a oltre all’allomorfo -e trovato in precedenza. Dalle for-me s-u vediamo che il sostantivo ödev seleziona gli stessi allomorfiselezionati da ev, mentre dalle forme v-z vediamo che il sostantivodag seleziona gli stessi allomorfi selezionati da sakal. A questo puntoabbiamo trovato i seguenti morfemi:• morfemi lessicali: ev, ‘casa’; sakal, ‘barba’; ödev, ‘compito’, dag,‘montagna’;

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• morfemi di numero grammaticale: singolare ø; plurale: -ler/-lar• possessivi: sg. 1. -im/-Km

2. -in/-Kn3. -i/-K

pl. 1. -im-iz/-Km-Kz2. -in-iz / -Kn-Kz

• morfemi di caso: nom. øacc. -i/-Kgen. -in/- Kndat./loc. -e/-aabl. -den/-dan

Per quanto riguarda la selezione degli allomorfi, possiamo vedereche ogni sostantivo seleziona allomorfi della stessa serie; ipotizzia-mo che l’allomorfia sia condizionata fonologicamente e che la con-dizione sia data dalle vocali presenti nei diversi morfemi lessicali.Questo fenomeno è noto come armonia vocalica ed è proprio dinumerose lingue agglutinanti. In base ai dati a nostra disposizione,possiamo stabilire che nel sostantivo turco le vocali si armonizzanosempre per il tratto di anteriorità.Il sistema vocalico del turco è il seguente:

i e ü ö K a u o

alto + – + – + – + –posteriore – – – – + + + +arrotondato – – + + – – + +

La scelta degli allomorfi è determinata dal tratto di posteriorità del-le vocali del morfo lessicale. Dopo morfi lessicali contenenti vocalianteriori (come /e/ in ev e ödev e /ö/ in ödev) troviamo allomorficontenenti anch’essi vocali anteriori, mentre con morfi lessicalicontenenti vocali posteriori (come /a/ in dag e sakal) troviamo allo-morfi contenenti vocali posteriori.Per maggiore chiarezza diamo qui di seguito l’analisi delle formestudiate:a) ev-i; b) ev-ler-in, c) ev-i; d) ev-ler-in-i; e) ev-e; f ) ev-ler-e; g) ev-im;h) ev-in (potrebbe anche significare ‘della casa’); i) ev-im-iz; j) ev-

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in-iz; k) ev-im-den; l) ev-ler-im-den; m) ev-ler-in; n) sakal; o) sakal-Kn (potrebbe anche significare ‘la tua barba (nom.)’); p) sakal-lar-Km-Kz-Kn; q) sakal-K (potrebbe anche significare ‘la sua barba(nom.)’); r) sakal-Km-a; s) ödev; t) ödev-ler; u) ödev-in (potrebbe an-che significare ‘il tuo compito (nom.)’); v) dag; w) dag-a; x) dag-Km-Kz; y) dag-lar-dan; z) dag-lar-Kn (potrebbe anche significare ‘le tuemontagne (nom.)’).

Esercizio 14Procediamo in maniera analoga a quanto fatto nell’esercizio prece-dente. Innanzitutto vediamo che alcune forme sono precedute da unmonosillabo che si presenta come az davanti a vocale e come a da-vanti a consonante. In base alle glosse, possiamo pensare si tratti del-l’articolo determinativo; inoltre, le glosse delle forme e e v lascianopensare che questa lingua possegga anche un articolo indeterminati-vo, egy. Passiamo ora a esaminare le singole forme. Dal confronto fraa e b possiamo stabilire subito che la preposizione italiana ‘in’ corri-sponde a un suffisso -ban, suffisso del caso detto ‘inessivo’. Dallaforma c possiamo stabilire poi che il suffisso del plurale (forme a e b)deve essere -ok (o -k), mentre quello del possessivo di prima personaè -om (o -m). La forma e ci permette di segmentare con maggioresattezza le forme precedenti, facendoci decidere che, da quanto sipuò ricavare dai dati presentati, la vocale fa effettivamente parte delsuffisso (quindi, plurale -ok, possessivo di prima singolare -om). Laforma d presenta un suffisso glossato come plurale del possessivo diprima singolare. Si osservi che in questo caso non abbiamo il norma-le suffisso del plurale più quello del possessivo, ma una forma specia-le del suffisso, -aim plurale del possessivo di prima singolare, usatoqualora il posseduto sia plurale. Il confronto fra le forme f e g ci per-mette di individuare il possessivo di seconda persona singolare, -od,e due nuovi suffissi di caso, -hoz, detto ‘allativo’, e -ra, detto ‘sublati-vo’, che indica moto verso la superficie superiore di un oggetto. Pro-cedendo nell’analisi si possono individuare altri suffissi di caso e isuffissi possessivi delle altre persone; inoltre, le forme di könyv ‘libro’presentano allomorfi diversi dei suffissi visti fin qui: dato che la dif-ferenza risiede nelle vocali dei suffissi, possiamo ipotizzare che anche

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in questo caso, come per il turco, la scelta dell’allomorfo sia condi-zionata dalle vocali presenti nel morfema lessicale.

Riepilogo dei risultatiLa struttura delle forme nominali ungheresi è la seguente:a) forme senza possessivo: radice + numero + caso;b) forme con possessivo: radice + possessivo + caso.Il numero singolare e il caso nominativo sono espressi da morfizero.L’analisi interna dei morfi di possessivo sarà discussa tra breve.In ungherese si ha il fenomeno dell’armonia vocalica. I morfi di casoe di possessività identificabili presentano quindi sia allomorfi convocali anteriori sia allomorfi con vocali posteriori (ma i dati presen-tati nell’esercizio non comprendono tutti gli allomorfi esistenti).I paradigmi ricavabili dai dati presentati nell’esercizio sono i se-guenti:

a Casi:• inessivo (in) ban / ben• delativo (da) ról • allativo (a) hoz• sublativo (su) ra / re• ablativo tól

b Possessivi (accanto ad ogni morfo, si indicano uno o più lettereche identificano la forma o le forme in cui esso occorre nei datipresentati):

persona posseduto singolare posseduto plurale

1a sg. om c, o, p / em r, w aim d, f2a sg. od g, h aid i3a sg.

1a pl.2a pl. atok j aitok k, l / eitek t3a pl. uk n / ük u aik m

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c Lessico:asztal = ‘tavolo’, könyv = ‘libro’.

d Analisi esemplificativa di alcune forme:b) az asztal + ok + ban

art ‘tavolo’ plur inessivo

g) az asztal + od + hozart ‘tavolo’ poss.2sg allativo

u) a könyv + ük + benart ‘libro’ poss.3pl inessivo

e Forme mancanti:k) az asztalaitokra, o) az asztalom, p) az asztalomról, w) a könyvemben.

Esercizio 15Per questo esercizio le risposte possibili sono ovviamente molto nu-merose; diamo qui alcuni esempi, ma molti altri ne possono esseretrovati. Per ulteriori dati rimandiamo a Dardano (1978) e a Gross-mann, Rainer (2004) .a) nomi d’agente deverbali: compratore, venditore, rammendatrice,cantante, dirigente...b) nomi d’agente denominali: lattaio, giornalaio, giornalista, denti-sta, pompiere...c) nomi di qualità deaggettivali: bellezza, stupidità, testardaggine,pazienza, ingratitudine...d) nomi d’azione deverbali: creazione, ondeggiamento, rasatura, la-vaggio, arrivo...e) nomi di strumento deverbali: lavatrice, calcolatore, stampante,attizzatoio, cancellino...f ) nomi di luogo denominali: pollaio, ghiacciaia, libreria, osteria,lanificio...g) verbi denominali: telefonare, abbottonare, vinificare, schiaffeggia-re, polverizzare, nevicare...h) verbi deaggettivali: stancare, snellire, velocizzare, solidificare...

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i) aggettivi deverbali: amabile, bevibile, mutevole, abbagliante, lo-goro...j) aggettivi denominali: personale, letterario, sassoso, italiano, fran-cese...

Esercizio 16-ista, -aio, -iere: N → N-tore : N → V-ezza: A → N

Esercizio 17I dati presentati esemplificano due diversi suffissi: -aio1 che formanomi d’agente (soprattutto di agenti che svolgono mestieri tradi-zionali) e -aio2 che forma nomi di luogo.Contengono -aio1 i seguenti derivati: benzinaio, bigliettaio, botte-gaio, cappellaio, giostraio, libraio, liutaio, ombrellaio, vetraio.Contengono -aio2 i seguenti derivati: acquaio, bagagliaio, formicaio,ghiacciaio, ginepraio, letamaio, pagliaio, pollaio.Entrambi i suffissi si applicano a nomi e producono nomi.

Esercizio 18I dati presentati esemplificano due diversi suffissi: -ese1, che formanomi di abitanti, e -ese2, che forma nomi di sottocodici o stili lin-guistici (spesso con connotazione scherzosa o spregiativa).Sono formati con -ese1 abruzzese, albanese, amburghese, babilonese,barese, bellunese, calabrese, canadese, cartaginese, catanese, finlandese,irlandese, pescarese, pugliese, thailandese, ungherese, e con -ese2 com-puterese, critichese, giornalese, giornalistese, sindacalese, sinistrese.Il suffisso -ese1 si applica a basi che siano nomi propri di luogo (to-ponimi) e produce derivati che possono essere usati sia come nomidi abitanti sia come aggettivi che indicano provenienza o relazionecon il luogo designato dalla base.Il suffisso ese2 si applica soprattutto a basi nominali, ma in almenoun caso (sindacalese) a basi aggettivali, e produce derivati nominali.Nella derivazione con entrambi i suffissi, la vocale finale della basesi cancella davanti alla vocale iniziale del suffisso (abruzzese, non*abruzzoese ecc.).

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Nella derivazione con -ese1 si applica anche un’altra regola di riag-giustamento: le basi in -ia (Albania, Babilonia, Calabria, Catania,Finlandia, Thailandia, Ungheria) perdono tutte questo elementonel derivato (albanese, non * albaniese, ecc.).

Esercizio 19In gallese si è applicata aplologia rispetto a un ipotetico derivato re-golare *gallesese.In balinese si è inserita una n tra la base e il suffisso.In ateniese si è inserita una i tra la base e il suffisso.In imperiese non si è cancellata la i della sequenza -ia, come accade in-vece in altri derivati da basi in -ia (cfr. soluzione dell’esercizio 18).

Esercizio 20I dati presentati esemplificano due diversi prefissi: in1- con valorenegativo, e in2- con valore locativo.Sono formati con in1- i seguenti derivati: inabile, inadeguato, incer-to, incosciente, indiretto.Sono formati con in2- i seguenti derivati: inabissare, incartare, in-cassare, incorniciare, inscatolare.Il prefisso in1- si applica ad aggettivi e forma aggettivi.Il prefisso in2- si applica a nomi per formare verbi parasintetici.

Esercizio 21Contengono tele1- i seguenti lessemi: telecinesi, telecomandare, tele-comunicazione, telefax, telefono.Contengono tele2- i seguenti lessemi: teleabbonato, telecamera, tele-cronaca, telefilm, telegiornale.

Esercizio 22I lessemi italiani presentano una forma terminante in -o- se combinaticon secondi elementi di origine greca, come -teca e -logo, e una formaterminante in -i- se combinati con elementi di origine latina, come-fugo e -voro.

Esercizio 23Endocentrici: capoclasse, uomo rana, pescecane. Su cassapanca si puòdiscutere: si tratta di un composto coordinativo (detto anche

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dvandva), i cui due membri possono essere considerati entrambi te-ste (cfr. ad esempio Graffi, Scalise, 2002, p. 139). Anche giallorosso èun composto coordinativo, ma i suoi due costituenti non sono teste(non rispondono positivamente al test “È UN”: un X giallorossonon è un X giallo né un X rosso, mentre una cassapanca è una cassaed è una panca). Esocentrici: portachiavi, fuggifuggi, pellerossa, sen-zatetto, apriscatole, giallorosso.

Esercizio 24a) portabandiera, guardamacchine, rompiscatole;b) apriscatole, fermacarte, coprisella;c) cassapanca, studente-lavoratore, compravendita;d) agrodolce, dolceamaro, sordomuto.

Esercizio 25Italiano: allomorfia: a, b, c, e, g, h, j, k, l; suppletivismo: d, f, iInglese: allomorfia: b, c; suppletivismo: a, d.Latino: allomorfia: b, d; suppletivismo: a, c, e.

Esercizio 26finire: A finisc-, B fin-i-; sedere: A sied-, B sed-e-; uscire: A esc-, Busc-i-; udire: A od-, B ud-i-.I due allomorfi di ciascun verbo si distribuiscono nel paradigma nelmodo seguente:

allomorfo Aallomorfo A

allomorfo Aallomorfo B

allomorfo Ballomorfo A

Esercizio 27temere: A temett-, B teme-; vedere: A vid-, B vede-; vivere: A viss-, Bvive-; tacere: A tacqu-, B tace-; crescere: A crebb-, B cresce-.I due allomorfi di ciascun verbo si distribuiscono nel paradigma nelmodo seguente:

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allomorfo Aallomorfo B

allomorfo Aallomorfo B

allomorfo Ballomorfo A

6.4. Sintassi

Nelle soluzioni degli esercizi sulla struttura sintagmantica abbiamocercato di essere il più accurate possibile, indicando tutti i nodi del-la struttura. Solo negli alberi delle soluzioni 3-6 abbiamo per lo piúomesso l’ultimo nodo N sotto SN, per ragioni di spazio. Pertanto,la notazione

SN

eDet SN

SP

Prep SN

SN

Sta per

eDet SN

N

SP

Prep SN

N

Nella parentesizzazione comunque questi livelli non sono maiomessi.

Esercizio 1Le regole di riscrittura vengono date solo nel primo caso in cui sononecessarie e non vengono ripetute in seguito.a) endocentrico, SN, testa: Maria {SN {N Maria}}; regola di riscrit-tura: SN → N;b) endocentrico, SV, testa: andato {SV {V andato} {SP {Prepa}{SN

{Ncasa}}}}; regole di riscrittura: SV → V SP; SP → Prep SN;

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c) endocentrico, SN, testa: quaderno {SN {Detil} {SN {Nquaderno}{SP {Prepdi} {SN{Det lo} {SN {Nscolaro}}}}}}; regole di riscrittura:SN → SN SP; SN → Det SN;d ) endocentrico, SN, testa: palla {SN {Detla} {SN {Npalla} {Arossa}}};regole di riscrittura: SN → N A;e) esocentrico, SP {SP {Prepdi} {SN {Detlo} {SN {Nscolaro}}}};f ) endocentrico, SN, testa: casa {SN {Detla} {SN {SN {Ncasa}} {F

{SN {NMario}} {SV {SP {Prepin} {SN {Ncui}}}{SV {Aus è} {Vnato}}}}}};regole di riscrittura: SN → SN F; F → SN SV; SV → SV SP;SV → Aus V;g) esocentrico, SP {SP {Prepin} {SN {Ncucina}}};h) endocentrico, SAvv, testa: meglio {SAvv {Avvmolto} {Avvmeglio}};regole di riscrittura: SAvv → Avv Avv;i) endocentrico, SA, testa: bella {SA {Avv davvero} {Abella}}; regoledi riscrittura: SA → Avv A;j) endocentrico, SN, testa: calendario {SN {Detil} {SN {Ncalendario}{SP {Prepdi} {SN {Detil} {SN {Nanno} {Apassato}}}}}};k) endocentrico, SV, testa: mangiava {SV {V mangiava} {SN {Detla}{SN {Npasta}}}}; regole di riscrittura: SV → V SN;l ) endocentrico SAvv, testa: prima {SAvv {Avvpoco} {Avvprima}};m) endocentrico, SN, testa: ragazza {SN {Detla} {SN {SN {Nragazza}}{F {SN {Nche}} {SV {Vcorre}}}}};n) esocentrico, SP {SP {Prepper} {SN {NMaria}}};o) endocentrico, SV, testa: chiuso {SV {V chiuso} {SP {Prepa} {SN

{Nchiave}}}};p) esocentrico, SP {SP {Prepin} {SN {Det il} {SN {Ncassetto}}}};q) endocentrico, SA testa: veloce {SA {Avv molto} {Aveloce}};r) endocentrico, SN, testa: uomo {SN {Detun} {SN {Nuomo} {Aan-ziano}}};s) endocentrico, SV, testa: produrre {SV {V produrre} {SP {Prepin}{SN {Nserie}}}};t) endocentrico, SV, testa: tirare {SV {V tirare} {SN {Nacqua}}{SP

{Prepa} {SN {Detil}{SN {Aproprio}{Nmulino}}}}}; regole di riscrittura:SV → V SN SP;u) endocentrico, SV, testa: correre {SV {Vcorrere}{Avvvelocemente}};regole di riscrittura: SV → V Avv.

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SP

V

andato

SP

SNa) b)

N

Maria

N

casa

Prep

a

SN

SN

Detla

SN

d)

rossa

N

palla

A

SN

N

scolaro

Det

lo

SN

SN

Det

il

SN

c)

Prep

di

SP

N

quaderno

SN

SV

SV

Aus V Prep SP

è nato in N

SN

SN

Det

la

SN

e)

F

N

casa

cui

SN

N

Mario

SN

Diagrammi di albero:

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Esercizio 2a) Qualsiasi nome senza attributi o determinanti: Giovanni, Ma-ria, Padova, Roma, amici, libri ecc.b) il libro di Giovanni, una ragazza con una pistola ecc.c) sono uscito, ho mangiato, sto arrivando ecc.d ) crede di dover uscire, si rallegra di essere arrivato, crede che sia vero ecc.e) è in treno, abita a Verona ecc.f ) molto bello, davvero veloce ecc.g) nella casa, sul balcone, con un ombrello, con Paolo ecc.

Esercizio 3Si tratta della frase b, che contiene un verbo trivalente: pertanto, ilSP ai genitori dipende direttamente dal nodo V e non dal nodo SNdell’oggetto diretto, come nelle altre frasi.

F

SN

Det SN

SN SP

Prep

di

SN

Mario

Aus

ha

Det

dei

SN

fiori

Prep

a

SN

Det SN

i genitori

regalato

Vsorella

SV SN SP

SV

la

La sorella di Mario ha regalaro dei fiori ai genitori

Esercizio 4Si tratta della frase c, che contiene un primo SN soggetto senza mo-dificatori (quindi senza SP dipendenti, come nelle altre frasi) e unverbo trivalente, da cui dipendono sia un SN oggetto sia un SP og-getto indiretto.

113

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F

SN

SN

bambinoSN

SNSNDetVAus

datohaPrep

bacioun a Det SN

la mamma

SPSVDet

SV

il

Il bambino ha dato un bacio alla mamma

Esercizio 5a) {F {SN {Detil} {SN {Amio} {Namico}}} {SV {SV {Aus ha} {Vmangia-to}} {SN {Detun} {SN {Npanino} {SP {Prepa}{SN {Detil} {SN {Nsala-me}}}}}}}}b) {F {SN {Detla} {SN {Nsorella} {SP {Prepdi} {SN {NMario}}}}} {SV {SV

{Aus ha} {Vregalato}} {SN {Detdei} {SN {Nfiori}}} {SP {Prepa}{SN {Deti}{SN {Ngenitori}}}}}}c) {F {SN {Detil} {SN {Ngatto}}} {SV {SV {Aus ha} {Vbevuto}} {SN

{Detl’} {SN {Nacqua} {SP {Prepdi}{SN {Detla} {SN {Nciotola}}}}}}}}d ) {F {SN {Amio} {Ncugino}} {SV {SV {Aus ha} {Vcomprato}} {SN {De-

tun} {SN {Nlibro} {SP {Prepdi}{SN {Detduecento} {SN {Npagi-ne}}}}}}}}

a) {F {SN {Detil} {SN {Nragazzo}{SP {Prepcon} {SN {Detgli} {SN {Noc-chiali}}}}}} {SV {SV {Aus è} {Vandato}} {SP {Prepa} {SN {Ncasa}}}}}b) {F {SN {Detla} {SN {Nfiglia}{SP {Prepdi} {SN {NMario}}}}} {SV {Vvi-ve} {SP {Prepa} {SN {NRoma}}}}}c) {F {SN {Detil} {SN {Nbambino}}} {SV {SV {Aus ha} {Vdato}} {SN

{Detun} {SN {Nbacio}}} {SP {Prepa}{SN {Detla} {SN {Nmam-ma}}}}}}d ) {F {SN {Detil} {SN {Ncane}{SP {Prepa} {SN {Detil} {SN {Nguinza-glio}}}}}} {SV {Vè} {SP {Prepdi} {SN {Amio} {Nfratello}}}}}

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F

SNF

SN

SN che

SV soff

iaSP

vent

oD

et

SVSN

SN

F

AN

gran

dim

asse

VSN SP

SNSV

Vgi

ungo

noSP

Prep

SP

SNil

Prep

SNdi

sabb

ia

solle

va

che

Prep

SNin

Det

SNil

NSP

dese

rto Pr

epSN

diD

etSN

ilSa

hara

fino

Prep

SNa

Det

SN

ilA

Nno

stro

paes

e

Eser

cizi

o 6

a)Il

ven

to c

he so

ffia

nel d

eser

to d

el S

ahar

a so

lleva

gra

ndi m

asse

di s

abbi

a, c

he g

iung

ono

fino

al n

ostr

opa

ese

115

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F

SVSN

SN SPV

mette

il libro suDet SN

il tavolo

SNPrepDet SN

Giovanni

b) Giovanni mette il libro sul tavolo

F

SVSN

SN SPV

il libro

SNPrepDet SN

Giovanni

a Maria

c) Giovanni dà il libro a Maria

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F

SVSN

SPV

abita

a

Milano

SNPrep

N

Maria

N

d) Maria abita a Milano

F

SVSN SP

Prep SN

SV SN

N

Na

Elisabetta

MilanoAus

ha comprato

V Det

un

libro

SN

N

e) Elisabetta ha comprato un libro a Milano

117

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F

SVSN

Det

il cuscino

SN

V

eraPrep

SN

SP

Avv

ieri

su

Det

il sofà

SN

f) Ieri il cuscino era sul sofà

F

SVSN

Det

il gatto

SN Prep SN

SP

su Det

il sofà

SN

V

dorme

g) Il gatto dorme sul sofà

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F

SVSN

Det

il bambino

mangiaDet

la pasta

SN

V SN

SN

Avv

volentieri

h) Il bambino mangia la pasta volentieri

Esercizio 7a) Non restrittivo, b) restrittivo, c) restrittivo, d ) restrittivo, e) nonrestrittivo, f ) restrittivo, g) non restrittivo.

Esercizio 8a) Soggetto, b) Oggetto Diretto, c) Oggetto Indiretto, d ) Soggetto,e) Oggetto Diretto, f ) Soggetto, g) Oggetto Indiretto.

Esercizio 9Per i ruoli semantici facciamo riferimento a Bersani Berselli, Sof-fritti, Zanettin (1999).a) Esperiente (o Sperimentatore), b) Strumento, c) Possessore, d )Paziente, e) Causa, f ) Paziente, g) Esperiente, h) Esperiente, i) Pa-ziente, j) Esperiente, k) Agente, l ) Beneficiario.

Esercizio 10Nella soluzione di questo esercizio si usa il termine ‘Complemento’per indicare un argomento obbligatorio che non sia Soggetto, Og-getto od Oggetto Indiretto; il termine ‘Avverbiale’ indica costituen-ti non obbligatori, anche detti ‘Circostanziali’.

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a) stamattina: Avverbiale, Tempo; i bambini: Soggetto, Agente; alparco: Complemento, Direzione; b) a mio zio: Oggetto Indiretto,Esperiente; i pasticcini: Soggetto, Paziente; c) i vigili del fuoco: Sog-getto, Agente; un incendio: Oggetto Diretto, Paziente; a Milano:Avverbiale, Locativo; d ) Claudio: Soggetto, Agente; tutte le figure:Oggetto Diretto, Paziente; con i pastelli nuovi: Avverbiale, Stru-mento; e) Chiara: Soggetto, Agente; un posto: Oggetto Diretto, Pa-ziente; per la sua amica: Avverbiale, Benefattivo.

Esercizio 11Svenire = monovalente; vedere = bivalente; distruggere = bivalente inc, monovalente in d; uccidere = bivalente sia in e sia in f; arrabbiar-si = monovalente; mangiare = monovalente in h, bivalente in k; sof-fiare = monovalente; avere = bivalente.I verbi transitivi sono vedere, distruggere, uccidere, mangiare e ave-re. Da un punto di vista sintattico, possiamo osservare che avere,pur essendo costruito con un soggetto e un oggetto diretto, nonammette il passivo. Inoltre, nella frase h mangiare denota un’atti-vità ed è costruito come monovalente, senza oggetto diretto. Que-sto non è possibile per tutti i verbi transitivi: difficilmente, infatti,distruggere potrebbe ricorrere in questa costruzione, se non in con-testi altamente deittici, in cui un oggetto definito sia comunquerecuperabile. Nella frase k lo stesso verbo mangiare è costruitocome bivalente.

Esercizio 12Soggetto: a) Mario, Esperiente; b) io, Esperiente; c) il terremoto,Causa; d ) il paese, Paziente; e) il leone, Agente (o Causa, se si vogliaconsiderare che solo gli esseri umani possono agire volontariamen-te); f ) Giovanni, Agente; g) mia sorella, Esperiente; h) Paola, Agen-te; i) il vento, Causa; j) Chiara, Possessore; k) Maria, Agente.Oggetto diretto: b) tuo fratello (non subisce cambiamento di stato);c) un intero paese (subisce cambiamento di stato); e) il cacciatore(subisce cambiamento di stato); f ) si (subisce cambiamento di sta-to); j) una bella casa (non subisce cambiamento di stato); k) la pasta(subisce cambiamento di stato).

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Esercizio 13a) Soggetto; b) Oggetto Diretto; c) Soggetto; d ) Soggetto; e) Og-getto Diretto; f ) Oggetto Diretto.

Esercizio 14Isoliamo qui solo le frasi complesse, quelle non ripetute dal testosono frasi semplici.a) Era la fine dell’anno coordinata: e faceva molto freddo.b) La mamma le aveva dato un paio di pantofole, coordinata: maerano troppo grandi coordinata: e la piccola le aveva perdute subor-dinata: attraversando la strada.c) Un monello si era precipitato coordinata: e aveva rubato una dellepantofole perdute, subordinata: perché voleva farne una culla per labambola della sorella.d ) La piccola portava nel suo vecchio grembiule una gran quantità difiammiferi subordinata: che doveva vendere.e) Infatti quasi tutti erano a casa impegnati nei preparativi della festacoordinata: e la poverina non aveva guadagnato neanche un soldo.f ) Non osava tornare a casa, subordinata: poiché sapeva che il padrel’avrebbe picchiata subordinata: vedendola tornare con tutti i fiam-miferi e senza la più piccola moneta.g) La piccola pensò subordinata: che un pochino di calore avrebbefatto loro bene, coordinata: perciò prese un fiammifero coordinata: elo sfregò contro il muro.h) Una fiammella si accese coordinata: e nella dolce luce alla bambi-na parve subordinata: di essere seduta davanti a una grande stufa!i) Le mani e i piedi si riscaldarono un poco, coordinata: ma la fiam-ma durò poco coordinata: e la stufa scomparve.j) La piccola sfregò il secondo fiammifero coordinata: e, attraverso ilmuro di una casa, vide una tavola riccamente preparata.k) La bambina, stupefatta, pensò subordinata: che l’attendeva undelizioso pranzetto.l ) Anche questa volta, il fiammifero si spense coordinata: e non restòche il muro bianco e freddo.m) La povera piccola accese un terzo fiammifero coordinata: e all’i-stante si trovò seduta sotto un magnifico albero di Natale.

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n) Mille candeline brillavano coordinata: e immagini variopintedanzavano attorno all’abete, coordinata: ma {subordinata: quandola piccola alzò le mani} il fiammifero si spense.o) Tutte le candele salirono in alto verso il cielo coordinata: e la pic-cola fiammiferaia si accorse subordinata: che non erano che stelle.p) La bambina pensò alla nonna subordinata: che le parlava dellestelle, coordinata alla subordinata: e che era tanto buona, coordi-nata alla subordinata: ma purtroppo non era più al mondo.q) subordinata: Quando la bambina sfregò un altro fiammifero sulmuro, principale: apparve una grande luce.r) In quel momento la piccola vide la nonna tanto dolce e gentile sub-ordinata: che le sorrideva.

Esercizio 15Le interrogative indirette sono normalmente distinte terminologi-camente dalle soggettive e dalle oggettive, ma hanno funzione disoggetto o di oggetto diretto.a) Gli hanno detto principale che sua zia non sta più male dipen-dente (argomentale, oggettiva).b) Non so principale se uscirò di casa dipendente (argomentale, in-terrogativa indiretta).c) Paola non andò alla festa principale che non sapeva nulla dipen-dente (relativa non restrittiva).d ) Mio padre ha smesso di sciare principale dopo aver avuto un inci-dente in montagna dipendente (circostanziale, temporale).e) Non so principale perché tua sorella non sia partita dipendente(argomentale, interrogativa indiretta).f ) Maria non è partita principale perché era malata dipendente(circostanziale, causale).g) Giovanna è andata all’edicola principale per comprare il giornaledipendente (circostanziale, finale).h) Giovanna è andata all’edicola principale perché voleva comprareil giornale dipendente (circostanziale, causale).i) Non mi pare principale che sia falso ciò dipendente (argomenta-le, soggettiva) che dici dipendente (relativa restrittiva).j) Non ha capito quello principale che gli hai detto dipendente (re-lativa restrittiva).

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k) Mio fratello ha detto principale che sarebbe ripartito presto di-pendente (argomentale, oggettiva) quando è arrivato dipendente(circostanziale, temporale).l ) Non so principale quando sia arrivato tuo fratello dipendente(argomentale, interrogativa indiretta).m) Claudio ha detto a sua sorella principale di tornare presto dipen-dente (argomentale, oggettiva).n) Maria ha telefonato a sua sorella principale per sapere l’ora dellasua partenza dipendente (circostanziale, finale).o) Mi ha chiesto principale perché non fossi arrivata all’ora stabilitadipendente (argomentale, interrogativa indiretta).p) Sono arrivata in ritardo principale perché ho perso l’autobus di-pendente (circostanziale, causale).

Esercizio 16a) Scissa; b) dislocata a sinistra; c) dislocata a sinistra; d ) dislocata adestra; e) dislocata a destra; f ) con focus contrastivo; g) scissa; h)con focus contrastivo; i) con tema sospeso.

Esercizio 17Lingua A, inglese. Tipo SVO. Il verbo si trova in seconda posizionenella frase, dopo il soggetto (come in a ed e); precede l’oggetto di-retto (a) e di norma anche gli altri complementi (e). Coerentemen-te con il tipo SVO, l’ausiliare precede il verbo principale (is eatingin a). Nel caso dei modificatori di teste nominali, l’inglese presentaalcune incoerenze. Ricordiamo che l’ordine generalmente osservatonelle lingue SVO è quello in cui il modificatore segue la testa, comenell’italiano il libro di Giovanni (NG secondo la terminologia diGreenberg, 1976) o un ragazzo alto (NA). In inglese possiamo os-servare in primo luogo che, nel caso che il modificatore sia un so-stantivo, troviamo due ordini differenti: in b, dove il rapporto didipendenza è indicato dal clitico ’s, abbiamo l’ordine GN, non coe-rente con il tipo SVO, mentre in c, dove il rapporto è indicato dallapreposizione of, abbiamo l’ordine coerente NG. Nel caso di aggetti-vi attributivi l’ordine è sempre quello esemplificato in d, cioè AN,non coerente con il tipo SVO. Nell’esempio e notiamo infine la

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presenza di una preposizione, under, coerentemente con l’ordineSVO (cfr. anche la preposizione of in c).Lingua B, turco. Tipo SOV. Il verbo si trova in ultima posizione nellafrase, come si vede in a ed e, e segue sia il soggetto, che si trova all’ini-zio della frase sia l’oggetto diretto, come in a, o gli altri complementi,come in e. I modificatori di testa nominale precedono sempre la te-sta: troviamo quindi gli ordini GN, come in b e c, e AN, come in d.Nell’esempio e troviamo inoltre la posposizione alt, ‘sotto’. Tutte lecaratteristiche rilevate del turco sono coerenti con il tipo SOV.Lingua C, irlandese moderno. Tipo VSO. Il verbo si trova in primaposizione nella frase e precede sia il soggetto, che è immediatamen-te postverbale, sia l’oggetto diretto, come in a, o gli altri comple-menti, come in e. I modificatori di testa nominale seguono semprela testa, come possiamo riscontrare da b e c (ordine NG) e da d (or-dine NA). In e troviamo inoltre una preposizione. Tutte le caratte-ristiche dell’irlandese moderno evidenziate negli esempi sono coe-renti con il tipo VSO.Lingua D, giapponese. Tipo SOV. Come in turco, il verbo si trovain ultima posizione nella frase, seguendo sia il soggetto sia l’oggettodiretto, come in a, o gli altri complementi, come in e. In a troviamoinoltre una forma verbale perifrastica, tabete iru, ‘sta mangiando’,in cui il verbo principale precede l’ausiliare, coerentemente con iltipo SOV. I modificatori di teste nominali precedono la testa; l’or-dine è quindi GN in b e c e AN in d. L’esempio e contiene una po-sposizione, shita, ‘sotto’. Anche i dati del giapponese sono tutti coe-renti con il tipo a cui esso appartiene.

Esercizio 18a) il film, l’; b) Genova, ci; c) alla sua amica, le; d ) di libri belli, ne;e) la medicina, l’; f ) la medicina, l’; g) a te, te; questo, l’; h) io, mi;l’, lui.

6.5. Lessico, semantica e pragmatica

Nel dare la soluzione degli esercizi si adotta il modello di rapportidi significato presentato in Berruto (1976). In particolare, secondoquesto modello si ha un rapporto di antonimia quando due parole

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indicano i due estremi di una dimensione graduabile, e tra le dueparole X e Y intercorre la seguente relazione: X implica non-Y,non-X non implica Y; si ha un rapporto di complementarità tra dueparole quando l’una è la negazione dell’altra (X implica non-Y,non-X implica Y); si ha un rapporto di inversione quando due pa-role rappresentano una stessa realtà vista da opposti punti di vista:se A è nella relazione X con B, allora B è nella relazione Y con A. Bi-sogna inoltre osservare che la relazione di sinonimia non è pratica-mente mai completa, nel senso che praticamente mai due parolepossono essere sostituite l’una all’altra in tutti i contesti, senza va-riazioni di tipo stilistico, diafasico, diastratico, diatopico, diacroni-co o diamesico.

Esercizio 1a) mela è iponimo di fruttob) divano e sofà sono sinonimic) pillola e pastiglia sono in molti contesti sinonimid ) porta ‘uscio’ e porta ‘terza persona singolare del presente indica-tivo di portare’ sono omografi e omofonie) ancora ‘strumento per tenere ferma una barca’ e ancora ‘di nuo-vo’ sono omografi ma non omofonif ) giochi ‘seconda persona del presente del verbo giocare’ e giochi‘plurale di gioco’ sono omografi e omofonig) principi ‘plurale di principe’ e principi ‘plurale di principio’ sonoomografi ma non omofonih) carciofo è iponimo di ortaggioi) cane e cavallo sono coiponimi di quadrupede, mammifero, ani-male...j) gatto è iperonimo di sorianok) cavallo e destriero sono sinonimi ma appartengono a registri di-versil ) amo ‘prima persona del verbo amare’ e amo ‘strumento da pesca’sono omografi e omofonim) libro e volume sono sinonimi in alcuni contestin) animale è iperonimo di mammiferoo) garofano e margherita sono coiponimi di fiore

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Esercizio 2a) Mammifero e pesce sono coiponimi di un iperonimo non presen-tato nei dati (animale).Le altre parole sono legate fra loro da rapporti di iponimia e ipero-nimia nel modo seguente:

mammifero

felino cetaceoequino

leone gatto balenadelfino

pesce

b) Treno, automobile e aeroplano sono coiponimi di un iperonimonon presentato nei dati (il lessema complesso mezzo di trasporto).Le altre parole sono legate fra loro da rapporti di iponimia e ipero-nimia nel modo seguente:

aereoplano automobiletreno

FiatMercedes

PandaCinquecento

Esercizio 3Caldo ha come antonimo freddo; alto ha come antonimo basso;bianco ha come antonimo nero; acceso ha come complementarespento; vivo ha come complementare morto; aperto ha come antoni-mo chiuso; asciutto ha come antonimo bagnato; vendere ha come in-verso comprare.

Esercizio 4Giornale: quotidiano; babbo: papà; abitazione: casa; caseggiato: pa-lazzo; genitrice: madre; neonato: bebè.

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Esercizio 5Albero: pino, quercia, faggio...Calzatura: scarpa, stivale, sandalo...Formaggio: grana, fontina, caciocavallo...Fiore: tulipano, rosa, margherita...Gioco: tombola, nascondino, briscola...Corso d’acqua: fiume, torrente, ruscello...Mammifero: cane, balena, mucca...

Esercizio 6Zebra: mammifero; pioppo: albero; prosciutto: salume; nuoto: sport;pesca: frutto; forchetta: posata.

Esercizio 7a) gruccia, stampella, ometto...; b) presina, chiappino...; c) lavandino,lavello, acquaio...; d ) pianella, ciabatta...; e) frappe, chiacchiere, bu-gie...

Esercizio 8

tavolo –+ + + + + +

+ +

– –

– –

+ ++ +

+ ++ +

+ +– –

– +– –

+

– +

––

– –+–

––

+–

? ? ?––

zio

animato umano

acqua

amorecagna

nuoto

nuotata

margheritaneonatopietra

follacoraggiofrutta

maschio enumerabile concreto razionale

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Il tratto {razionale} può essere usato per distinguere lessemi caratte-rizzati dal tratto {umano}; non si considerano normalmente razio-nali i neonati. Si può discutere anche se i collettivi che indicanogruppi di umani, come folla, debbano essere classificati come ani-mati (e quindi come umani ed eventualmente come razionali) omeno. Alcuni tratti dipendono da altri ({umano} e {maschio} da{animato}, {razionale} da {umano}); quando è selezionato il valorenegativo del tratto sovraordinato non può essere selezionato nessunvalore del tratto dipendente. Nella soluzione, ciò è stato indicatoschermando in grigio le caselle corrispondenti.

Esercizio 9a) metonimia; b) metonimia; c) metonimia; d ) metafora; e) meta-fora; f ) metafora; g) metafora; h) metonimia; i) metafora; j) meta-fora; k) metonimia; l ) metonimia; m) metafora; n) metonimia.

Esercizio 10Due, che nella metafora si sovrappongono per mappatura. Adesempio, nell’espressione ‘la gamba del tavolo’, abbiamo un domi-nio di base, il corpo umano, e un dominio di arrivo, che compren-de le parti di un manufatto. Per ulteriori approfondimenti su que-sto argomento cfr. Gaeta, Luraghi (2003, capp. 1 e 4).

Esercizio 11Di questo esercizio non si riporta una soluzione univoca. Si consi-glia di svolgerlo sotto forma di discussione di gruppo.

Esercizio 12c.

Esercizio 13b.

Esercizio 14telefono: in inglese si è formato un composto con elementi neo-classici di origine greca; questo composto ha fatto da modello peraltre lingue indoeuropee (francese, italiano, spagnolo, neogreco, e

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in parte tedesco), che hanno formato anch’esse composti neoclassi-ci con gli stessi elementi; in tedesco una delle due forme è un com-posto con elementi nativi, calco strutturale del composto neoclassi-co delle altre lingue. Molte lingue non indoeuropee (ungherese,turco, arabo, basco) hanno preso a prestito questa parola da unalingua indoeuropea. Il finlandese ha fatto ricorso alla derivazione daun verbo nativo. In giapponese si è formato un composto neoclassi-co con elementi legati di origine cinese.televisione: in francese è stato formato un composto con un ele-mento nativo, vision, e uno neoclassico, télé-. Il composto franceseha fatto da modello per altre lingue indoeuropee (inglese, italiano,spagnolo, neogreco), che hanno formato un composto con i corri-spondenti elementi. In tedesco, è stato formato un composto conelementi nativi. Molte lingue non indoeuropee (ungherese, finlan-dese, arabo, turco, giapponese) hanno preso a prestito la parola dauna lingua indoeuropea. In diverse lingue, la parola per riferirsi al-l’apparecchio televisivo è stata abbreviata negli usi familiari e collo-quiali. In basco la parola telebista è formata sul modello dello spa-gnolo, ma il secondo membro del composto, pur avendo originespagnola (la parola vista in spagnolo significa ‘vista’), non è lo stessotermine che è usato come secondo membro nel composto spagnoloche ha fatto da modello.computer: l’inglese computer, derivato con un suffisso che formanomi di strumento dal verbo che significa ‘calcolare’, ha fatto damodello per un calco strutturale in molte lingue (it. calcolatore, sp.computador / computadora, ted. Rechner, neogr. ipolojistis, bascokonputagailu) ed è stato preso a prestito in diverse lingue (dovespesso il prestito coesiste con una forma nativa o con il calco). Ilfrancese ordinateur, adattamento di un deverbale di strumento giàlatino, ha fatto da modello per il calco strutturale spagnolo ordena-dor e per il basco ordenagailu ed è stato preso in prestito dall’arabotunisino (accanto alla voce inglese).In ungherese e finlandese sono stati formati composti nativi chehanno come testa un elemento che significa ‘macchina’.In turco è stato formato un composto da basi del lessico nativo.mouse: in inglese questo strumento è stato denominato con un’e-stensione metaforica del significato della parola il cui significato di

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base è ‘topo’, in base a una somiglianza nella forma tra lo strumentoe l’animale. Questa metafora ha fatto da modello per un calco se-mantico in moltissime lingue, indoeuropee e non. Altre lingue han-no invece preso a prestito la voce inglese, a volte adattandola orto-graficamente e fonologicamente.

Esercizio 15a) referenziale; b) conativa; c) conativa; d ) conativa; e) metalingui-stica; f ) fatica; g) emotiva; h) poetica; i) referenziale; j) emotiva; k)conativa; l ) poetica; m) metalinguistica.Si ricorda che normalmente un testo ha più funzioni; qui si è indi-cata la funzione che si ritiene prevalente, anche se non esclusiva.In particolare, si può osservare che i testi pubblicitari hanno sem-pre una componente conativa e quelli poetici sempre una compo-nente poetica; tuttavia, nel testo pubblicitario l abbiamo ritenutoprevalente la funzione poetica e nel testo poetico j la funzioneemotiva.

Esercizio 16Funzione prevalentemente referenziale: enunciati 2, 5, 12, 13.Funzione fatica: enunciati 1, 9, 10.Funzione conativa: 3, 4, 7, 11, 14.Abbiamo considerato prevalentemente conativi gli enunciati 3, 4 e11, che costituiscono richieste di informazione, e che hanno anchefunzione referenziale, e l’enunciato 14, che abbiamo interpretatocome invito ad agire.

Esercizio 172: ahah sì... senta5: dunque... ecco... allora... dunque_ diciamo

Esercizio 18a) Funzioni degli enunciati:1, 2, 6, 8, 10, 12, 14: funzione fatica4, 5, 7, 9 + 11, 13, 16, 18, 20 22: funzione referenziale3, 15, 17, 19, 21: funzione conativa

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b) 3, 17, 19, 21: domanda4, 5, 7, 9 + 11, 13, 16, 18, 20, 22: affermazione/asserzione15: richiestac) 3, 19: interrogativa sì-no (o polare o totale o chiusa)21: interrogativa wh- (o parziale o aperta)5, 7, 9 + 11, 13, 15, 16, 17, 18, 20, 22: dichiarativad ) Costituiscono segnali discorsivi i seguenti elementi:senta nell’enunciato 5;i sì degli enunciati 6, 8, 10, 12, 14 (ma non quelli degli enunciati 4 e20, che costituiscono risposte a domande);la sequenza guardi, signora dell’enunciato 18.

Esercizio 19a) Interrogativa, richiesta; b) imperativa, ordine; c) dichiarativa, as-serzione; d ) imperativa, richiesta; e) dichiarativa, asserzione; f ) im-perativa, ordine o richiesta (a seconda della relazione fra emittente edestinatario); g) interrogativa, domanda; h) interrogativa, doman-da.

Esercizio 20a) Performativo; b) performativo; c) performativo; d ) performati-vo; e) constatativo; f ) constatativo, g) performativo; h) constatati-vo; i) performativo; j) constatativo; k) performativo; l ) performati-vo; m) constatativo; n) performativo; o) constatativo; p) performa-tivo.

Esercizio 21a) Tema: Mario, Soggetto: Mario; Agente: Mario;b) Tema: il mio libro, Soggetto: tu; Agente: tu;c) Tema: il caffelatte, Soggetto: Mario; Agente: Mario;d ) Tema: a casa, Soggetto: io; Agente: io;e) Tema: il museo, Soggetto: il museo; Agente: non pertinente;f ) Tema: questo libro, Soggetto: questo libro; Agente: tutti i ragazzi;g) Tema: tutti i ragazzi, Soggetto: tutti i ragazzi; Agente: tutti i ragazzi;h) Tema: questo libro, Soggetto: tutti i ragazzi; Agente: tutti i ragazzi;i) Tema: quanto a me, Soggetto: io; Agente: io;j) Tema: Giovanni, Soggetto: tutti; Agente: tutti.

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Esercizio 22a) Il parlante crede o vuol far credere l’interlocutore nell’esistenzafisica di Babbo Natale.b) I due di cui si parla avevano avuto uno screzio.c) X e Y sono viste come entità distinte, e il parlante presupponeche possa esistere una relazione tra le due entità.d ) Esiste la figura del presidente della Repubblica italiana, esisteCarlo Azeglio Ciampi.e) Esiste tra il parlante e l’interlocutore una qualche forma di ge-rarchia, per cui il parlante può dare ordini all’interlocutore.f ) Esiste una serie storica sufficientemente estesa dalla quale sievince che l’evento di cui si parla ha una ciclicità di trent’anni.g) Il parlante crede che la persona a cui è rivolta la domanda sareb-be dovuta andare a scuola il giorno prima.h) La persona che rivolge la domanda porta/possiede un paio diocchiali.i) Il parlante è stato a Parigi; Maria ha un fratello.j) C’è qualcosa che parlante e ascoltatore hanno già fatto almenoun’altra volta, di non banale, e c’era il rischio che in questa occasio-ne i due non riuscissero a fare o a finire in tempo questa cosa.

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Appendice 1

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CONSONANTI (POLMONARI)

Bilabiali

Quando appare una coppia dei simboli, quello a destra rappresenta una consonante sonora. Le aree in grigio indi-cano articolazioni considerate impossibili.

Laterali

o

Clicks Implosive sonore EiettiveBilabiale Bilabiale come in:

BilabialeDentale/alveolare

Accento primarioAccento

secondario AltissimoAlto

Medio

Meno arrotondato

Più arrotondato

Aspirato

Sonoro

Sordo

Basso

Bassissimo

Abbassato Ascesa globaleDiscesa globaleInnalzato

AscendenteDiscendente

AscendenteAlto

AscendenteBasso

Velarizzatoo faringalizzato

Faringalizzato

Radice della lingua avanzata

Radice della lingua arretrata

fricativa alveolaresonoraInnalzato

approssimantebilabiale sonora

Velarizzato

Abbassato

Palatalizzato

Approssimantelabio-palatale sonoraFricativa epiglottidale sordaFricativa epiglottidale sonora

Simulta-neamente

Plosiva epiglottidale

Le affricate e le articolazionidoppie si possono rappresentare

con due simboli uniti da unlegamento, se è necessario.

Monovibrantealveolare laterale

Fricativealveolo-palatali

e

Fricativa labio-velare sordaApprossimantelabio-velare sonora

Rilascio non udibile

Rilascio laterale

Rilascio nasale

Nasalizzato

Laminale

Apicale

Dentale

Labializzato

Linguolabiale

Sonorolaringalizzato

Sonoro mormorato

Rotacizzato

Non sillabico

Sillabico

Semi-centralizzato

Centralizzato

Arretrato

Avanzato

AscendenteDiscendente

Semi-lungaBrevissima

Confinedi sillaba

Gruppo minore (piede)Gruppo maggiore (intonazione)

Legamento (assenza di confine)

Lunga

VelareFricativaalveolare

Dentale/alveolare

Palatale

Velare

Uvulare

Anteriori

Chiuse

Semichiuse

Semiaperte

Aperte

Quando appare una coppia di simboli, quelloa destra rappresenta una vocale arrotondata.

Centrali Posteriori

Dentale

(Post) alveolare

PalatoalveolareAlveolarelaterale

o

CONSONANTI (NON-POLMONARI)

VOCALI

p b

ALTRI SIMBOLI

SOPRASEGMENTALI

DIACRITICI i diacritici si possono collocare al di sopradel simbolo se questo scende sotto il rigo, p.es.

LIVELLO ANDAMENTOTONI E ACCENTI DI PAROLA

Appros-simanti

Lateralifricative

Fricative

Mono-vibranti

Vibranti

Nasali

Plosive

GlottidaliFaringaliUvulariVelari PalataliRetroflesse

PostalveolariAlveolariLabiodentali Dentali

Alfabeto fonetico internazionale (revisione del 1993)

Fonte: adattata, da Intenational Phonetic Association (1993), in Albano Leoni, Maturi (2002).

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Appendice 2

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cavità nasali

labbra

denti

palato duro velodel palato

apice

dorso

lingua

plichevocali

radiceugola

trachea

bronchi

polmoni

fari

nge

lari

nge

alveoli

Rappresentazione schematica dell’apparato fonatorio

Fonte: Albano Leoni, Maturi (2002).

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Bibliografia

Fonti dei dati

Semiotica Le figure dell’esercizio 3 sono tratte da p. diadori, Senzaparole. 100 gesti degli italiani, Bonacci, Roma 19902. Le figure del-l’esercizio 4 sono tratte dal Dizionario bilingue elementare della linguaitaliana dei segni, a cura di E. Radutzky, Kappa, Roma 1992. La figuradell’esercizio 9, punto b è stata scaricata da Internet ed è tratta da l. ba-

rone et al., L’integrazione scolastica e sociale dei bambini minorati dell’u-dito, utet, Torino 1996. La figura dell’esercizio 9, punto c è tratta da e.

capanna, d. mainardi, e. sparvoli, Biologia, Laterza, Roma-Bari1984. Tutte le altre immagini che appaiono in questo capitolo sono sta-te scaricate da Internet.

Morfologia Per l’esercizio 12, i dati del vogul e dell’arabo sono tratti da j.t. jensen, Morphology, Benjamins, Amsterdam-Philadelphia 1990. Glielenchi di parole usati per gli esercizi 15-24 e per le loro soluzioni sono sta-ti tratti dal disc, da de mauro (1999), da dardano (1978) e da gross-

mann, rainer (2004).

Sintassi Il testo della fiaba La piccola fiammiferaia di Hans ChristianAndersen usato per l’esercizio 14 è stato scaricato da Internet: http://www.pinu.it/la%20fiammiferaia.htm.

Lessico, semantica e pragmatica La soluzione dell’esercizio 7 è statasvolta con l’aiuto di de mauro (1999). I dati dell’esercizio 11 sono statitratti da Il dizionario della lingua italiana per il terzo millennio, di t. de

mauro, consultabile sul sito http://www.demauroparavia.it/. I dati del-l’esercizio 14 sono stati raccolti utilizzando numerosi dizionari delle lingueanalizzate e con l’aiuto di numerosi informanti. I testi usati per gli esercizi16-18 sono tratti dal lip (de mauro et al., 1993).

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Riferimenti bibliografici

albano leoni f., maturi p. (2002), Manuale di fonetica, Carocci, Roma(3a ed.).

berruto g. (1976), La semantica, Zanichelli, Bologna.bersani berselli g., soffritti m., zanettin f. (a cura di) (1999), In-

troduzione alla linguistica. Un approccio cognitivo, clueb, Bologna(ed. or. a cura di R. Dirven, M. Verspoor, Cognitive Exploration ofLanguage and Linguistics, John Benjamins, Amsterdam-Philadelphia1998).

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dardano m. (1978), La formazione delle parole nell’italiano di oggi, Bulzo-ni, Roma.

de mauro t. (1999), Grande dizionario italiano dell’uso, utet, Torino.id. (2000), Il dizionario della lingua italiana, Paravia, Torino.de mauro t., mancini f., vedovelli m., voghera m. (1993), Lessico

di frequenza dell’italiano parlato, Etaslibri, Milano.disc = sabatini, coletti (1997).gaeta l., luraghi s. (a cura di) (2003), Introduzione alla linguistica co-

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lif = bortolini, tagliavini, zampolli (1971).lip = de mauro, mancini, vedovelli, voghera (1993).marotta g. (1991), The Italian Diphthongs and the Autosegmental Frame-

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sabatini f., coletti v. (1997), Dizionario Italiano Sabatini Coletti,Giunti, Firenze.

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