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L’UOMO IN CAMMINO Le migrazioni tra storia e pregiudizi

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L’UOMO IN CAMMINO

Le migrazioni tra storia e pregiudizi

PERCHE’ QUESTO LABORATORIO?

• Mezzi di informazione di massa propongono un’immagine delle migrazione come

EMERGENZA TRANSITORIA e non come FENOMENO STORICO STRUTTURALE.

• Il tema delle migrazioni è da diversi anni oggetto di pregiudizi

• Questi pregiudizi nascono a causa di uno «scollamento» tra la ricerca sociale, storica e

scientifica e l’opinione pubblica.

• Come fare a smontare questi pregiudizi rispetto al tema delle migrazioni? Questo è

l’obiettivo del nostro laboratorio!

STEREOTIPI, PREGIUDIZI, LUOGHI COMUNI

• STEREOTIPO: “Opinione precostituita, non acquisita sulla base di un’esperienza diretta, e

scarsamente suscettibile di modifica” (Garzanti); “Percezione o concetto rigido e semplificato

o distorto di un aspetto della realtà, in particolare di persone o gruppi sociali” (Zingarelli).

Immagine precostituita non basata su esperienza diretta.

• PREGIUDIZIO: "Giudizio basato su opinioni precostituite e su stati d'animo irrazionali,

anziché sull'esperienza e sulla conoscenza diretta" (Dizionario Corriere della Sera).

Opinione/giudizio basato su stereotipi.

• LUOGO COMUNE: "Il luogo comune è un'opinione (non necessariamente "vera") o un

concetto la cui diffusione, ricorrenza o familiarità ne determinano l'ovvietà o l'immediata

riconoscibilità" (Wikipedia). Argomento non motivato basato su pregiudizi (una "frase fatta").

DALLO STEREOTIPO AI LUOGHI COMUNI

STEREOTIPO genera

PREGIUDIZI che generano

LUOGHI COMUNI su un

determinato tema.

LUOGHI COMUNI SULLE MIGRAZIONI

I LUOGHI COMUNI PIU’ DIFFUSI SULLE MIGRAZIONI

1. “Le migrazioni sono un fenomeno anomalo, la regola dovrebbe essere che ognuno stia a

casa propria!”

2. “Con tutta la disoccupazione, soprattutto giovanile, che c’è in Italia (e nei paesi europei

mediterranei), non è possibile accettare l’immigrazione, che toglie il lavoro a noi italiani”

3. “Siccome gli immigrati arrivano a causa della povertà e del sottosviluppo dei loro paesi, il

rimedio è di favorire lo sviluppo interno dei paesi del Sud, cioè aiutarli a non avere bisogno

di emigrazione”

4. “Qui in Italia si fanno pochi figli, mentre gli immigrati vengono da paesi dove ne fanno tanti,

come l’Africa, perciò ci sommergeranno, l’Italia perderà la sua identità e in poche

generazioni saremo tutti neri!”

APPROCCIO STORICO AL TEMA MIGRAZIONI

• PREMESSA: pregiudizi e luoghi comuni basati sullo stereotipo delle migrazioni come fenomeno

accidentale/d'emergenza e non come fenomeno strutturale

• Necessità di un APPROCCIO STORICO al tema perché "la ricerca storica ribalta il senso comune: la

normalità è un mondo nel quale la migrazione è contemplata tra le possibilità dell'esistenza" (A. Brusa, Le

migrazioni fra dibattito pubblico e didattica in classe, p.24).

• Due presupposti importanti di questo approccio storico:

• approccio di LUNGO PERIODO: spostarsi è una prerogativa dell'essere umano, "è parte integrante del suo

capitale, è una capacità in più per migliorare le proprie condizioni di vita. E' una qualità connaturata che ha

permesso la sopravvivenza dei cacciatori e raccoglitori, la dispersione della specie nei continenti, la diffusione

dell'agricoltura, l'insediamento in spazi vuoti, l'integrazione del mondo, la prima globalizzazione ottocentesca" (Livi

Bacci, In cammino, p.8). La storia dell'umanità è alternarsi tra mobilità e sedentarietà

• approccio di BREVE PERIODO: ogni fenomeno migratorio deve essere contestualizzato perché "le migrazioni

sono inestricabilmente connesse con altri fenomeni globali" (Koser, Le migrazioni internazionali, p. 13).

STORIA DELL’UMANITÀ COME STORIA DELL’UOMO IN CAMMINO (6 FASI)

1. Preistoria

• migrazioni preneolitiche -> popolamento del pianeta (da Africa al resto del mondo);

• migrazioni neolitiche -> diffusione dell'agricoltura e pastorizia.

2. Storia antica e medievale (fino a 1500)

• colonizzazione di spazi interni o colonizzazione di spazi esterni vuoti o già occupati (es. Grecia);

• potevano essere spontanee o guidate da una politica migratoria di principi, vescovi, cavalieri (es. Impero

Carolingio, Crociate...);

• grande impulso grazie alla crescita demografica delle colonia.

3. Storia Moderna (da 1500 a 1800)

• flusso consistente di migrazioni transoceaniche grazie alle scoperte geografiche;

• Europa da paese d'immigrazione e paese d'emigrazione;

• grandi movimenti verso le città (per mercato del lavoro).

STORIA DELL’UMANITÀ COME STORIA DELL’UOMO IN CAMMINO (6 FASI)4. Prima Globalizzazione e "Lungo Ottocento" (1800-1914)

• aumento quantitativo delle migrazioni per condizioni interne (crescita demografica, rivoluzione agricola e industriale) e

condizioni esterne (enormi spazi nelle Americhe e inizio della colonizzazione degli stati nazionali);

• 1870-1914: «prima globalizzazione», accelerazione di scambi di merci, idee e uomini;

• le politiche nazionali erodono le barriere e incentivano le migrazioni;

• il processo si blocca tra 1914-1945 (crisi '29, due guerre mondiali, migrazioni forzate).

5. Seconda Globalizzazione e il Breve Novecento (1945-2010)

• riprendono i movimenti migratori: non più Nord-Nord (Europa-America) ma Sud-Nord (Africa-Europa/America);

• Europa da terra d'emigrazione a terra d'immigrazione;

• fino agli anni '70: politiche di promozione attiva dell'immigrazione;

• da anni '70: politiche sempre più restrittive. Si parla di "seconda globalizzazione" come scambio di beni ma non di uomini;

• 2 fenomeni demografici che influenzano sono la crescita demografica del Sud del mondo e il declino demografico del

Nord del mondo;

• allargamento dell'area di provenienza degli immigrati (Africa, America meridionale, Asia).

LE MIGRAZIONI OGGI

6. Oggi:

• migrazioni dettate da motivi economici e da ricerca maggiore qualità della vita (anche se

continuano quelle dovute a discriminazione religiose, politiche o razziali e da fenomeni

straordinari quali i disastri ambientali)

• sono "migrazioni strutturali" di insediamento e popolazione "che si sostituiscono ai vuoti che

si determinano tra gli autoctoni non solo per rimpiazzarli nel lavoro, ma per sostituirli nella

complessa vita sociale" (Livi Bacci, In cammino, p.98);

• nei paesi di destinazione prevale volontà di essere "società chiusa" anche se controproducente

e fallace per tre motivi: ormai il mondo è interconnesso; la depressione demografica si risolve

con gli spostamenti di popolazione; le circostanze economiche richiedono manodopera.

QUALI STRUMENTI?

Oltre a un approccio storico al tema, sono necessari 3 strumenti per smontare i pregiudizi sulle

migrazioni:

1. LESSICO CORRETTO

• Necessità di utilizzare terminologia corretta per evitare fraintendimenti e nascita di nuovi pregiudizi

(vd esempio articolo di giornale)

• Con lessico corretto è possibile cogliere complessità del fenomeno (diverse tipologie di migrazioni)

• Ovviamente le classificazioni sono utili ma rischio è di semplificare la realtà non tenendo conto dei

punti di contatto (un migrante forzato spesso è un migrante politico) e dei cambiamenti che

possono subentrare (un migrante volontario può diventare forzato se non riesce più a rientrare a

casa). E' dunque necessario avere in mente le distinzioni ma allo stesso tempo essere consapevoli

delle sovrapposizioni/cambiamenti.

QUALI STRUMENTI?

2. DATI corretti:

• PREMESSA: alla base dei pregiudizi c'è utilizzo errato/falsato dei dati

• PROBLEMI GENERALI:

• non esistono dati esatti sulle migrazioni. Neanche i governi riescono ad avere un quadro completo per diversi

motivi:

• statistiche ufficiali non includono immigrati irregolari

• le cifre pubblicate sono stime e non dati certi

• spesso c'è confusione linguistica

• i dati "fotografano" una situazione;

• i dati sulle migrazioni sono presentati in modi diversi a seconda del messaggio che si vuole trasmettere;

• problema dei "dati in uscita" dai paesi più poveri.

• INDICAZIONI METODOLOGICHE:

• Fare attenzione e citare sempre le fonti

• Importante spesso è confronto e uso incrociato dei dati

QUALI STRUMENTI?

3. Uso di TESTI DI ESPERTI

• Per sostenere delle tesi è necessario anche utilizzare testi di personale specializzato (sociologi,

esperti di economia, storici…)

• Fare sempre attenzione a citare le fonte

• Fare confronto tra diversi testi per avere maggiori argomentazioni

LABORATORIO

• Dividetevi in quattro gruppi

• Ad ogni gruppo verrà associato un pregiudizio

• Attraverso i testi, i dati e il glossario provate a smontare il pregiudizio scrivendo un breve

testo

• Ogni gruppo dovrà poi leggere il proprio articolo davanti ai compagni

• La classe voterà quello più convincente