L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

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un viaggio nel tempo,dove il male si presenta sotto le vesti del bene.

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ARTURO VADO

L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Romanzo

2008

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Questo libro

è dedicato a tutte

le persone che cercano

la pace nel mondo.

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Note dell'autore.

Quando ho iniziato,a scrivere questa storia,non potevo

tralasciare la mia poesia.Ho unito le due cose,senza sapere

dove mi avrebbero condotto.Ho creduto nel mio cuore.Ho

voluto fondere il pensiero e la parola.Una storia legata alla

poesia.O viceversa.

Un pizzico di fantasia,le mie poesie e................

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Introduzione

La leggenda racconta di un uomo che viaggiava nel tempo.E

portava con se la parola dell'amore.I suoi pensieri incantavano

i popoli ed il suo cuore,diffondeva la pace.

La storia della lotta del bene contro il male.L'assurdo destino

del nostro io.Il male che si presenta con le sembianze del bene.

La scelta di essere una persona che crede o di essere un

servitore dell'orrendo vortice della cattiveria nel mondo intero.

Lui è l'uomo che guardava le nuvole.

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Il principio del tempo

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Era quasi giunto nella radura.Da lontano si vedevano soltanto

enormi distese di arida sabbia.Ogni suo passo lasciava l'im-

pronta,profonda,quasi a volerne evidenziare il passaggio.La fa-

tica si faceva sentire.Sempre più forte.Ma la sua volontà,alle-

viava,ogni sorta di dolore.Arrivato nella piana, il solo lembo di

terra nello sconfinato deserto del Turkones,sistemò le sue co-

se.Con un piccolo bastone cominciò a scavare e forare il

suolo,alla ricerca di una sorgente d'acqua.Ci era sempre riusci-

to,ovunque si fosse fermato.Forse anche per una sorta di fortu-

na,che lo accompagnava in ogni suo spostarsi da un luogo ad

un altro.Dopo essersi dissetato,distese il suo mantello e vi si

poggiò,delicatamente,al di sopra.La notte si avvicinava e per

lui era la giusta conclusione di una faticosa giornata di duro

cammino.Era solo,nei suoi viaggi.La sola compagnia,erano i

suoi pensieri e le sue amiche nuvole.Aveva sempre vissuto

viaggiando,la sua casa era il mondo.Mai una fissa dimora.Ma

non si era mai pentito di quella scelta di vita che,in un certo

qual modo,gli era stata,predestinata.Doveva riposare.Avrebbe

dovuto recuperare le forze per proseguire,il suo viaggio,il mat-

tino seguente.Prese un tozzo di pane,era quello il suo lauto pa-

sto ,e ne mangiò solo un pezzetto.Finito,prese dal suo sacco,un

piccolo libro dalla copertina scura,e lo poggiò vicino a sé.Alzò

lo sguardo al cielo e fissò le nuvole.

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Solo quando il buio,le inghiottì,accese il fuoco e vi si distese ac-

canto.Il crepitio delle fiamme,divenne,come un piacevole suo-

no,quasi quanto le note di una dolce melodia.Gli infondeva,una

sensazione,di tranquillità.Si levò dallo stare disteso e,lenta-

mente,si sedette,poggiando la schiena,contro la ruvida parete

di un masso.E come in una sorta di preghiera,chinò il capo e

pronunciò parole in più di un linguaggio.Conosceva,ormai,mol-

te lingue.Erano tanti i popoli che aveva incontrato nei suoi

viaggi.Compresi gli usi ed i costumi delle regioni in cui aveva

soggiornato.E tutto era stipato nella sua mente.Erano trascorsi

molti anni,dal primo viaggio.Sul suo corpo vi erano,oramai,i se-

gni della vecchiaia. Rughe e capelli bianchi erano quelli più vi-

stosi.Ricordava la prima volta,quando arrivò,nelle terre del re

Antipode,detto “Il malvagio”.Era arrivato a Khembul,la religio-

sa e bella cittadina,che sorgeva sulle rive del fiume Issuhe,e tra

la gente,diffondeva la parola del cuore.Fu tanto il clamore,la

voce giunse al sovrano,che lo fece arrestare.Una volta condotto

alle prigioni del suo palazzo,il re volle,conoscere quello stranie-

ro venuto da lontano.L'uomo delle nuvole,dopo aspri scontri e

penose torture,grazie alle parole dell'anima,riuscì a penetrare

nel cuore di Antipode,che per la prima volta nella sua vita,pian-

se,e la sua malvagità,sparì,con le sue lacrime. Il re fece libera-

re l'uomo e gli promise che,da quel momento,avrebbe regnato

per il bene del suo popolo.Ora,Antipode,viene ricordato come il

re della benevolenza.Distolse i suoi pensieri dai lontani

ricordi,e dopo un sospiro di compiacenza,pescò,dalla tasca del-

la sua veste,due sfere,di uno strano metallo,e sfregandosele tra

le mani disse: “Il pensiero e la parola,per sempre,assieme.Vi-

vranno coloro che ascolteranno”.Le sfere,ora,apparivano tra-

sparenti,come cristallo,e in esse si notava qualcosa.L'uomo les-

se quel che scorgeva in quei corpi sferici,prese il suo piccolo li-

bro ed annotò,parola per parola,tutto il loro contenuto.Guardò

verso l'alto.Non vi erano stelle nel cielo di quella notte.Ed an-

che se,non poteva vederle,avvertiva la presenza delle nuvole.E

ne traeva l'essenza.Ritornò a posare i suoi occhi sul suo

libro,continuando a scrivere.Quando ebbe teminato,lesse prima

silenziosamente,poi ad alta voce.

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Urla il vento

Urla il vento tra

le folte foglie

dell'eterna pianta dell'amore.

Che il soffio

dell'alito soffuso

porti alle nuvole

le parole

di un sincero sentimento.

Non resti fermo

l'uomo

che la sua voce sia ascoltata

dai soggiunti dei

della terrena vita.

Aprite

le vostre menti

unite

le vostre mani

amate

quel per cui siete nati.

E fate in modo che

al suo passare non

si fermi

non distrugga

ma urli il vento

tra le folte foglie

dell'eterna pianta dell'amore.

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Dopo che ebbe letto,la sua voce divenne fioca,tanto che decise

di lasciare il tutto al domani e di chiudere gli occhi in un sonno

rigeneratore.Sicuramente,dopo la notte,la sua voce avrebbe ri-

preso il suo tono.Tirò fuori una coperta,l'aria della notte nella

radura era fredda,nonostante il fuoco,si distese e si coprì.Ini-

zialmente,pensò,a quando sarebbe giunto al paese di Kendhar.

Gli era stato predetto che lì avrebbe dovuto incontrare un mer-

cante,che lo avrebbe aiutato a raggiungere la città di Esermel.

Preso,da questi pensieri,la sua mente,ormai allo stremo,lo ab-

bandonò al sonno della notte.

Il mattino seguente,aprendo gli occhi,scorse da lontano l'arrivo

di un uomo a cavallo.Con tutta calma,come se,attendesse quel-

l'uomo,senza un velo di paura o timore,sistemò il suo bagaglio

e si rimise il mantello.L'uomo a cavallo,intanto aveva raggiunto

la radura.Arrivato,anch'egli alla piana,discese da cavallo e si

avvicinò.“Che il mio saluto sia benvenuto.Il mio nome è Semir.

Ho sentito la tua voce ed ho ascoltato le tue parole.Sono corso

qui,per portarti a Kendhar.Lì hanno sentito del tuo arrivo e ti

stanno aspettando.”L'uomo delle nuvole gli porse una ciotola

con dell'acqua.“Colui che viene da lontano è atteso?Allora biso-

gna far presto,non si può far attendere coloro che cercano le

voci di dentro.Il segnale della vita ci porta su strade inesplora-

te,i nostri passi seguono il cammino del destino.Se tu hai ascol-

tato la mia voce e le parole dell'eterna verità,meriti il dono del-

l'emozione.”Alzò gli occhi al cielo e fissò le nuvole,che

erano,ferme sopra di lui.“Ora si fermi il tempo.E' giunto il mo-

mento di dare a colui che vuole proteggere il mio cammino,la

forza dell'anima,il potere del cuore,l'amore verso ogni cosa e

verso se stesso.” Prese,nuovamente,le due sfere e le pose nel

palmo della mano.L'uomo,rimase immobile,incantato,nel vede-

re quello strano rituale,senza conoscerne il perchè.Come se,

una forza estranea lo trattenesse dal fare qualsiasi gesto.Ma

allo stesso tempo,felice di esser lì,con l'uomo che guardava le

nuvole.Allora, prese il suo piccolo libro,dove era stato scritto

qualcosa.E la sua voce scandì le parole contenute da una pagi-

na,che qualche istante prima,risultava esser ancora bianca.

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Libero nella vita

Non esser triste non

versare lacrime non

parole mute

ma sorrisi e gioia.

Ti vedo lasciare

la strada

che porta alla monotonia,

tra avversità e ostacoli

vai

deciso per il tuo destino.

Non abbandonarti

alla stanchezza

ma da essa ricavane forza.

Fa che il passo diventi leggero

e leggero sia il tuo vivere.

Respira l'aria della vita

assapora il frutto dell'anima

lascia che il tuo cuore

si riempia d'amore.

I tuoi occhi vedranno

la tua bocca parlerà

la tua ombra

sarà avvolta dalle scure notti

e sarai libero

libero di esistere.

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Raccolse le sue cose e pregò Semir,di potersi mettere in viag-

gio.Sentiva il desiderio di arrivare quanto prima.Si rifornì di

acqua a sufficienza per un lungo periodo di cammino,prese la

sua sacca e,poggiandosela in spalla,s'incamminò,seguendo l'al-

tro uomo. Il sole era,assai cocente,tanto da bruciare i pochi ar-

busti che si trovavano in quelle aride distese.Ma nulla lo distol-

se dall'intento pensiero,di arrivare in paese.Era forte la volontà

di non deludere chi lo stava aspettando.Giunsero a Kendhar

che era quasi sera.Un folto gruppo di persone lo accolse alle

porte della cittadina.Nessuno osava dire una parola,erano tutti

in attesa che fosse l'uomo a parlare per primo.Nella piazza del

paese,Semir,salutò e ringraziò.Sarebbe ritornato alla sua

casa,dalla sua famiglia a raccontare cosa aveva udito e cosa

aveva visto. L'uomo delle nuvole,si guardò intorno,e tutto d'un

tratto,vide bambini ai piedi della sua veste.Sorrise e con la

mano accarezzò il capo di alcuni di loro.L'innocenza che aveva-

no in quegli occhi occhi,era più forte di qualsiasi altro pensie-

ro.“Venite,piccoli,voi che siete la fonte della speranza del gior-

no che verrà.Venite,incontaminate anime,non sarò io che darò

voi qualcosa ma sarete voi che darete tanto a me ed al mio cuo-

re”. Il silenzio invase le strade,la voce echeggiava ovunque ed

ovunque ascoltavano.”La vita è un bene prezioso,sappiatene

farne buon uso.Essa non è eterna,ma ricordate,eterna sarà la

vostra anima.Io,presto,lascerò questo mio corpo,per andare

lontano nei secoli.Ma non sarà una morte,un addio,ma un lun-

go viaggio verso altri tempi.Ma nulla accadrà prima che abbia

dato voi,il mio pensiero.Eppur mi chiedo chi sono io per merita-

re tanta attenzione?Io non sono altro che uno di voi tutti”.Nes-

suno fiatò.Allora l'uomo,ripetè il rituale delle sfere,stavolta im-

piegò più tempo.Voleva la certezza che la magia di quei movi-

menti arrivasse ad ognuno di loro.Per la prima volta,però,non

prese il suo libro scuro,ma fissò soltanto il cielo e le nuvole in

esso.Si inginocchiò,al cospetto dei piccoli abitanti,tese loro le

mani,come per sfiorarli tutti,e si rialzò.La trasparenza delle

sfere,aveva evidenziato delle parole,che,lentamente,andavano

a formare delle frasi che l'uomo,con tono deciso lesse a tutti.

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Non cadere

Non cadere nella tentazione

non deludere chi ti ha dato la vita.

Trattieni in te

tutta l'innocenza della creazione

e apri le braccia al cielo.

Rifletti

sul giorno che stai vivendo

nei momenti di pura follia

non cadere.

Non esitare

ad accettare chi ti porge amore

non rifiutare

di subire umiliazioni

pensa

e non cadere.

Rialzati ogni

qualvolta

la tua vita ti piegherà

tutta la tua forza per

non cadere.

Alla fine dei tempi

tu saprai

che potrai finalmente

cadere

sul luminoso selciato

che conduce all'eterno.

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La gente,che aspettava le sue parole,restò incantata dalla voce,

qualcuno avanzò verso di lui,mentre gli altri,tentavano di trat-

tenerlo.

“Lasciatelo,perchè lo volete trattenere?Eppure ognuno di voi è

libero di fare quel che vuole.Non vedo perchè non possa co-

stui.”

“Mio signore.....”

“Aspetta,io non sono il signore di nessuno,ma solo un umile

servitore dell'amore.Non devi inginocchiarti a me ma solo al si-

gnore dei cieli.Io sono come te,quindi,ti prego,non osannarmi.”

“Come posso diventare un portatore di giuste parole?Vorrei po-

ter aiutare chi,al posto del cuore,conserva una pietra.”

“Non sono io che posso rispondere alla tua domanda,chiedi al

tuo dentro e troverai la risposta.Posso,solo dirti,che se già te lo

chiedi,vuol dire che hai risposto a te stesso.Ti dico che per por-

tare la giusta parola,dovrai accettare che il bene è in

ognuno,così come il male.Non vi è nessuna pietra,dentro di

noi,ma solo un qualcosa che può farci decidere da che parte

stare.Il nostro cuore può indurirsi,ma mai diventare roccia.”

Ci fu un attimo,dove sui volti delle persone,si leggevano atroci

dubbi.”Ora vai,se vuoi che la giusta parola venga da te”.

Ora tutti parlavano,un gran vociferare si era esteso nelle stra-

de,sembrava,quasi,ci fosse una festa in paese.

Ci fu,chi portò da mangiare e da bere,affinchè l'uomo delle nu-

vole potesse rifocillarsi.

“Ascoltate,io cerco il mercante Erem.Chi può dirmi dove si tro-

va?”.Si fece avanti un uomo di tonde forme,si avvicinò molto

lentamente,e disse “La risposta alla tua domanda,sono io”.

“Tu sei colui che mi indicherà la strada?Allora al sorgere del

sole,mi condurrai alla città di Esermel.E' quasi giunto il mo-

mento che io lasci questo tempo”.

La folla si diradò,lentamente,la notte era alle soglie.

La luna,contornata da una marea di piccole stelle,illuminava la

piazza.L'uomo delle nuvole,quella notte,ebbe la possibilità,di ri-

posare,dopo tanto tempo,in un vero letto,non prima di aver gu-

stato una zuppa calda,preparata dalla padrona della casa.

“Non dimenticherò mai,la tua gentile ospitalità.”

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Si diresse verso la sua sacca e prese da essa un ciondolo.Lo

diede alla donna e disse “Portalo sempre con te.Ed ogni qual-

volta,un velo di tristezza dovesse apparire sul tuo viso o le av-

versità della vita,ti ponessero davanti a degli insormontabili

ostacoli,prenderai il ciondolo e lo esporrai al sole quando sarà

nel punto più alto.”

La donna lo ringraziò,provando a baciare la sua mano.

“No,donna.Non devi,anche perchè non merito questo,anzi me-

rita la tua ospitalità che vale tanto.Sono io che ringrazio te.”

Si diedero la buonanotte e si diressero,ognuno alla propria

stanza.Aprì la finestra e con lo sguardo,cercò nel cielo,le sue

amiche nuvole.

“Date loro il bene della vita,fate che i loro raccolti siano rigo-

gliosi e ricchi.”

Si distese e quasi subito,si addormentò.Nei suoi sogni,quella

notte,vi fu,anche,quel giorno trascorso e ne fu compiaciuto.

Il gallo cantò.Era l'alba dell'indomani.Si intravedevano i primi

raggi.

Appena alzato,si preparò,salutò la donna e si diresse all'appun-

tamento con il mercante.”Sono pronto per questo mio ultimo

viaggio in questo tempo.Sento arrivare il momento che mi por-

terà al giorno che verrà”.

“Vedrai che bella che è,Esermel” disse il mercante.

“Non mi reco lì,per la bellezza della città,non ne dubito,ma il

mio scopo,è tutt'altro.E' li che si concluderà il mio cammino

nelle vostre terre e nel vostro tempo.Inizierà,per me,un lungo

viaggio,nella memoria e nel tempo che verrà.”

Durante il viaggio i due non parlarono molto.Il mercante era in-

tento a trascinare il suo animale,mentre l'uomo delle nuvole

aveva lo sguardo rivolto in avanti.

“Fermiamoci,per favore.Credo sia ora di riposare e consumare

il nostro pasto.Riprenderemo il cammino,dopo che,questo

sole,avrà oltrepassato la linea di fuoco”.

Entrambi si sedettero,ai piedi di una collina di sabbia,con la

speranza,che un velo d'ombra,li coprisse.

Erano stanchi,il caldo non dava tregua.

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Attesero,che il sole,allentasse la sua tremenda calura.

“Nessuno ha mai conosciuto il tuo nome,com'è che ti chiami?”.

“Io,non ho un nome.Per chi cerca le mie parole ed ascolta i

miei pensieri,sono,semplicemente,l'uomo che guardava le nu-

vole”.

“Lo trovo alquanto strano,ma rispetto le volontà di colui che

non ha un nome”.E rise.

“Vedi,amico,non è importante,come si chiami una persona,ma

è importante,quel che egli fa per il mondo.Che ci riesca o no.-

Non contano il nome o come esso si chiami ,ma le sue gesta.”

Non mancava tanto tempo,perchè riprendessero il loro viaggio,

e quel tempo lo passarono silenziosamente.

Giunse l'ora di rimettersi in cammino.Non sarebbero arrivati a

Esermel,che il giorno successivo,ma dovevano continuare il

viaggio,alla ricerca di un posto dove trascorrere la notte.Arri-

varono,così,in una oasi,che di verde,ormai,aveva ben poco,ma

almeno andava bene per poter passare una notte.E non ci fu

neanche bisogno di trovare dell'acqua.Un pozzo,troneggiava,al

centro di essa.Dopo,aver dato da bere,al cavallo del mercante,i

due si posero al di sotto dell'unico albero,ancora verde,che si

trovava nell'oasi.Il cielo di quella sera,era tinteggiato,anche di

un tenue rosso.L'uomo che guardava le nuvole,come in un ri-

tuale,prese il suo libro e lo pose alla sua destra.Prese le due

sfere,ma stavolta,le diede al suo compagno di viaggio.Il mer-

cante fu sorpreso di tale gesto.

“Prendi e guarda.Vedrai che le voci che hai dentro ti diranno

cosa dovrai fare della vita.Che le nuvole possano aprirti la

mente.Allora,forse capirai,perchè,non è importante avere un

nome.”L'uomo,senza dire nulla e senza obiettare o chiedersi un

qualunque perchè,cominciò a fissare le due sfere.Ma vide che

nulla accadeva.”Non succede niente.Non sono,forse,idoneo,per

questo.”

“Guarda,vedi quelle nuvole lontane?Tra breve porteranno piog-

gia.E nelle gocce dell'acqua che cadrà,ci saranno le tue paro-

le.Abbi fede e capirai.”

Le nuvole,dopo poco,furono sopra di loro.La pioggia,iniziò a ca-

dere.

“Ora ascolta,le tue voci.”

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Sentiti vivo

Chiudi gli occhi

e prova a volare leggero nel vento

prova ad andare sempre più in alto

oltrepassando le nuvole.

Immagina di esser al di sopra

dei mari

ai confini del cielo

oltre i monti.

E quando sentirai

il velo della stanchezza

poggiarsi sulle ali

riposa sui sogni dei piccoli angeli

sui teneri e vispi sorrisi dell'innocenza.

Chiudi gli occhi

e riprendi il volo

apri le tue ali

respira la fredda aria

che diviene tagliente

sul viso.

Sorvola i prati in fiore

di una profumata e soave primavera

dove giovani cuori

si tengono per mano.

Apri ora gli occhi

e plana lentamente

sulla morbida terra

vai

e sentiti vivo.

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Arrivarono alla città di Esermel alle prime luci del giorno.Le

strade iniziavano a prendere vita.Un gruppo di persone,fretto-

losamente,gli passò accanto,urtandolo,facendolo quasi cadere.

“Sai,tutti hanno fretta.Per il mercato.” Disse Erem.

“Conducimi ad esso.Sento,che,quello è il luogo dove inizierà il

mio viaggio per altri tempi.”

E,mentre,percorrevano le strade della città,per arrivare al mer-

cato,la confusione del giorno,prendeva sempre più forma.Chi

urlava,chi correva,chi poggiato a qualche muro,tendeva la

mano,in cerca di elemosina.L'uomo che guardava le nuvole,con

lo sguardo,non lasciò nulla di inosservato.Sorrise,ad una don-

na,che incrociò nel passaggio.Lei aveva sulla testa il peso di un

cesto ricolmo di frutti.Improvvisamente,la donna,si fermò,calò

il cesto e prese uno di quei frutti e lo offrì a lui.

“Non sai nemmeno chi sono e tu offri me uno dei frutti del tuo

cesto?Sei gentile,quanto bella.”

“Invece mi sembra che io ti conosca da secoli,straniero.Come

so che questa è la tua ultima meta di questo tempo”

“Chi ti ha detto questo?”

“La tua voce.Le nuvole hanno portato qui il tuo pensiero e la

tua parola.Seguimi e ti condurrò alla casa del Vecchio saggio.”

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Page 27: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“Credo sia giunto il momento di salutarci” disse al mercante

dei sogni “vai e torna dai tuoi cari.Porta con te il mio saluto.A-

mico mio,spero che tutti i tuoi dubbi possano svanire presto. Ti

auguro salute e fortuna.”

Il mercante ringraziò e prima di volgere il passo verso la strada

del ritorno,guardò,per l'ultima volta,quell'uomo,che si avviava a

chissà quale destino.

Seguì la donna,tra strette stradine,alcune travolte da nauseanti

profumi.Si fermarono davanti ad una porta,la donna bussò con

la mano per te volte consecutive.Sembrava un segnale di rico-

noscimento.Aprì una vecchia donna,con il volto segnato da tan-

te rughe,e senza fiatare,fece loro cenno,di seguirla.Entrarono

in una stanza,dove si poteva scorgere,nella penombra ,una pol-

trona,su cui vi era seduto qualcuno.

“Vieni avanti,avvicinati.” Una vocina proveniva da quella pol-

trona.”Non temere.Io so chi sei e perchè sei qui.Il mio compito

è di prepararti al grande viaggio nel tempo.”

“Dimmi,allora,cosa devo fare.”

“Calma,prima di quel momento,dovrai far uscire dalla tua ani-

ma i tuoi pensieri e dal tuo corpo le parole.Fatto questo,ti pre-

parerò per il tuo cammino.”

“Posso chiederti,perchè sono stato scelto?”

“Posso solo dirti,che solo coloro che hanno vissuto la loro vita

nel diventare servitori dell'amore,possono accedere all'imorta-

le beneficio del viaggio nei secoli.”

“E.credi che io meriti tutto questo?”

“Si.Lo meriti.Ti dico che lascerai questo vecchio corpo.La tua

anima viaggerà,nell'infinito,fino a ritrovarsi in un tempo diver-

so con una nuova identità fisica.Ma ricorda,resterai,come ora e

per sempre,l'uomo che guardava le nuvole.”

“Sono pronto.”

“Siedi.Prima lascia che un po' di sano riposo,ti dia la forza.”

Si sedette.Gli fu servito da mangiare e da bere.Della carne di

fagiano con del buon vino rosso.Quand'ebbe terminato,il vec-

chio saggio,riprese da dove aveva interrotto.

“Prendi adesso le tue sfere.Poggiale innanzi a te.E leggi quel

che vedi.”

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Fece come disse il vecchio.Dalle sfere ,apparvero delle parole

che,messe in un corretto ordine,diventarono delle frasi.

Cuore batti più forte fammi

sentire che sei in me. Fammi

sentire il tuo calore l'amore

mio per quel che c'è.

L'anima dei puri

vive dentro di noi

negli occhi dell'innocenza

la nostra vita si pone.

“Dimmi,vecchio,cosa vogliono dire queste parole”

“Sono le tue voci che abbandonano il tuo corpo ed iniziano a

viaggiare,nel prossimo tempo.Ti spianano la strada che percor-

rerai.”

“Quando arriverà il momento del mio addio a questi anni?”

“Tra non molto.Non prima che tu abbia consegnato il tuo libro

e le sfere a coloro che credono nell'amore e capaci di protegge-

re lo scritto che in esso è contenuto”

“Come riconoscerò questa gente?”

“Ecco,voltati e capirai”

Dei piccoli bambini,figli di nessuno,si avvicinarono.Il vecchio

saggio fece un cenno con la mano e loro si fermarono.”Ecco co-

loro che custodiranno il tuo tesoro.Loro faranno in modo che

resti nei secoli.Quando sarai arrivato nel prossimo tempo,ritro-

verai il libro e le sfere.”

“Come farò a sapere dove saranno?”

“Lo saprai.”

Consegnò il tutto ai bambini,che lo stiparono in un cofanetto di

metallo,che chiusero con una chiave.Presero il cofanetto e si

avviarono verso l'uscita.Era giunta l'ora che il tutto avvenisse

come era deciso.Come era scritto.

“Che inizi il tuo viaggio.La mente nei tempi dei tempi.”

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Il viaggio

Sento il vuoto

sotto di me

sento i passi che vanno.

Dove si dirige

la forza del pensiero dove

mi conduce,io non so ma

non ho paura.

Vedo il mio cuore

vedo la mia anima

vedo il mio dentro

andare.

Che tutto accada

presto

non resisto alla tentazione

di dire basta.

Ti prego resta

resta qui con me

non lasciare le mie mani

amami ancora.

Come mi hai amato

fino a ieri.

Parto

per il viaggio della vita

ti vedo lontano sono

lontano

ma presto

ci ritroveremo

al di là di ogni tempo.

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Il viaggio nel tempo

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Quella notte appariva più buia delle altre notti.In lontananza,si

sentivano,gli ultimi scoppi dei cannoni.E gli ultimi bagliori,del

fuoco nemico,illuminarono,per pochi istanti,il nero del cielo.E-

rano nascosti dietro gli alberi del bosco,l'ultima battaglia era

stata,quasi,una disfatta.Troppi di loro erano caduti.E nell'aria

si respirava odore di morte.Ogni respiro,lasciava,il segno.L'u-

midità della notte faceva sì che,nuvole di fiato,si formassero

davanti alle bocche.Erano stremati.Ed erano sopravvisuti in po-

chi.

Il giovane soldato se ne stava seduto,la schiena poggiata con-

tro la crespa corteccia di quel grande albero.Sul viso i segni

dello scontro,sulle mani il rosso del sangue di chi neppure co-

nosceva.Negli occhi la paura e lo sconforto.”Perchè tutto que-

sto?”.Gli si avvicinò il capitano e gli si sedette accanto.

“Tutto ok?Stai bene?”

“Si,signore.”

“So a cosa pensi.Me lo chiedo spesso anch'io.E non mi so dare

una risposta.”

“Ho visto la morte gioire di soddisfazione durante ogni scon-

tro.Ho visto il male in tanti di loro,in tanti di noi.Ho ucciso con-

tro la mia volontà,e non mi piace.Questo,forse,mi porterà a mo-

rire,mio Dio,se solo servisse.....”

“Soldato,non ti biasimo.Ma se il nemico ti attacca,tu devi difen-

derti.Non è uccidere per il gusto di uccidere,ma per restare vi-

vi.E' la crudele legge della sopravvivenza.”

“E come si può restare vivi con il peso di aver ammazzato un

essere umano?Si resta vivi fuori,ma si muore,comunque,den-

tro.”

“Sembra ci sia un po' di calma adesso.” E tirò fuori dalla tasca

un pacchetto di sigarette.”Prendine una.”

31

Page 35: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Il soldato si accese una sigaretta.Il suo fumo, nell'aria,diventò

quasi denso.Strani pensieri gli ingombravano la mente.Ed alcu-

ni di essi, qualche volta,lo portavano anche a piangere.Aveva

come un peso allo stomaco,la sensazione che qualcosa dovesse

accadere.A lui.Si,proprio a lui.Le truppe nemiche,ormai,erano

lontane.Proseguivano verso nuove conquiste e loro erano stati

sconfitti. Il capitano si diresse verso gli altri.Voleva sincerarsi

delle condizioni dei sopravvissuti.Il soldato rimase ancora pog-

giato all'albero,a pensare.

“Vieni a prendermi,sono qui.”

Una voce attirò la sua attenzione.Si rese conto di averla sentita

solo lui,dato che i suoi compagni erano rimasti intenti nelle

operazioni di soccorso.

Si alzò e provò a capire da dove potesse provenire.Fece qual-

che passo in avanti.

“Non fermarti,vieni a prendermi.”

Ancora la voce.Stavolta,però,aveva individuato la direzione dal-

la quale proveniva,e avanzò.Arrivò fino al corpo di uno dei ne-

mici,che giaceva tra le foglie di quel bosco.La voce,ora,era vici-

na.”Nella tasca,sono nella tasca.”

Con qualche timore,infilò la mano nella tasca della casacca di

quel cadavere e ne estrasse un libro,piccolo,con la copertina

scura.“Mi spiace,amico,ma devo farlo.”

Continuò a pescare nelle tasche.Stavolta trovò un sacchetto

con delle sfere.Ed udì di nuovo la voce.

“Sei tu.La tua anima ora è in questo tempo.Ma i tuoi pensieri e

la tua parola resteranno per sempre.Tu sei l'uomo che guarda-

va le nuvole.”

“Chi sei.E cosa vuoi da me.Vattene.”

“La tua mente presto si aprirà.E tu ricorderai.Sei il prescelto.”

Prese le cose che aveva estratto da quelle tasche e corse via,il

più lontano possibile.Il cuore gli batteva così forte,che, sembra-

va volesse sfondargli il petto.

Era sudato,affannato.Ma allo stesso tempo curioso di sapere.In

mezzo a quello che era stato un campo di battaglia,qualcosa gli

aveva parlato.Ma cosa.Per scoprirlo,si decise ad aprire le pagi-

ne di quel piccolo libro.

32

Page 36: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Non appena,iniziò,a sfogliare,dalla prima pagina,ne uscì un fa-

scio di luce che gli invase il viso,accecandolo.Nessuno si accor-

se di quel che stava accadendo.Nessuno poteva vedere quella

strana magia.Nessuno tranne lui.

“Che cosa è stato?Perchè tutto questo a......”

Non terminò la frase.La sua mente andava a ritroso.Fino all'al-

ba dei giorni che furono.E iniziò a ricordare.Tutto quel che era

accaduto alla sua anima,da secoli,ora gli scorreva davanti

come una pellicola di un vecchio film.E ricordava.La sua mente

si riempiva di tutte le gesta,le parole ed i pensieri,che lo aveva-

no accompagnato nei suoi infiniti viaggi.E ricordò il vecchio

saggio.I bambini che avevano rinchiuso quel piccolo libro,le

sfere,e quale fosse il suo destino.Doveva,assolutamente,riordi-

nare le idee.Poi si sarebbe concentrato sul da farsi.Ma prima

doveva ristabilire l'ordine dentro di sé.

Si sedette.Il sudore,oramai,gli aveva,addirittura,bagnato la di-

visa.Cosa non semplice,visto il suo spessore.Il suo respiro co-

minciò a rallentare ed i suoi occhi,ora,avevano una visione più

nitida di tutto quel che lo circondava.Nessuno aveva potuto ve-

dere quel che era successo.Nessuno aveva la sua magia.Era lui

l'uomo,che,nei tempi,doveva portare in giro la parola dell'amo-

re.La giusta parola.E,solo,chi avrebbe creduto,poteva diventare

come lui.Ma avrebbe dovuto avere il cuore e l'anima ricolmi

d'amore.E di speranza.Riprese a sfogliare il libro.Come,per

istinto prese le due sfere e iniziò a sfregarle,con le mani.Ora

ricordava sempre di più.Ed alzò lo sguardo al cielo.Il giorno

stava per sorgere.Si intravedevano un po' delle sue amiche nu-

vole.Ora tutto era limpido nella sua mente.Era tutto chiaro.Do-

veva,al più presto,intraprendere il cammino e continuare il

viaggio iniziato molto tempo prima.Ma non sapeva ancora co-

me.Ma bisognava provvedere.Si rialzò e si diresse verso il

gruppetto dei suoi compagni sopravvissuti.Le nuvole,ora,si no-

tavano di più.Lui le guardava come se non esistesse altro.Ria-

prì il libro e notò che su una pagina era apparso qualcosa.Qual-

cosa che sapeva,doveva esser letto a tutti.”Ascoltate.Sarete cu-

rati tutti dalle ferite.La parola dell'amore vi guarirà.”Ed iniziò a

leggere.

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Page 37: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Il dono

Lascia andare libere

le mani

verso colui che giunge da lontano.

Offri in dono cibo e acqua

che si sfami e si disseti.

Non aver paura

è bello esser padroni

del proprio cuore

senza dover ascoltare

gli ordini di un tenebroso silenzio.

Ama

non per esser amato

ma per amar se stessi

nel giusto vincolo del perdono

nell'aver solo sfiorato

l'esistenza altrui.

Lascia andare le parole

lascia che arrivino

dove tutti possono ascoltare

senza timori.

Volgi lo sguardo

verso la più luminosa delle stelle

porgi il sorriso

a coloro che non sanno sorridere

e lascia andare libere le tue mani

stringersi

con altre mani

nel nome di chi

è giunto da lontano.

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Page 38: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Page 39: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Page 40: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Le sue parole non riuscirono a lenire,del tutto,le sofferenze di

quegli uomini.Ma avevano fatto in modo che,per pochi attimi,i

loro cuori fossero sollevati dal peso della guerra.Il capitano gli

si avvicinò,poggiandogli una mano sulla spalla,lo guardò dritto

negli occhi.Un velo di malinconia traspariva dalla sua espres-

sione.

“Le tue parole riempiono l'anima.Ma siamo in guerra e non

credo che possano bastare a far dimenticare gli orrori vissuti.”

“Capitano,io devo andare.Non sono venuto in questo tempo per

combattere.Ma per portare tra la gente la parola dell'amore.E

mai come adesso credo che ce ne sia bisogno.”

“Posso capire.Ma sarai considerato un disertore.”

“Qualunque etichetta mi verrà data,non mi importa.Ma il mio

destino mi dice che devo eseguire altri ordini.”

“Se ti lascio andare,mi riterranno un traditore della loro fidu-

cia.Quindi fai in modo che sembri una fuga.Al calare della not-

te,scappa.Prometto che non ti farò inseguire.Al comando dire-

mo che sei caduto in battaglia,così non ti cercheranno.”

“Signore,io......allora lei sa.”

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Page 41: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Il capitano sorrise.Forse aveva sbagliato a dire quelle parole al

giovane soldato,o forse no.Ma sapeva che nel mondo ,c'erano

persone,popoli,che avevano bisogno di aiuto e di conforto.La

guerra aveva distrutto tanti sogni,tante speranze.Ed aveva por-

tato solo morte e tristezza.

Le luci del giorno erano alte,ormai,tanto da poter fare in modo

di potersi mettere in marcia.Dovevano lasciare quel luogo,dove

la notte prima vi era stata battaglia.Dovevano ritornare al cam-

po per fare in modo che i feriti potessero ricevere le dovute cu-

re.Con un pensiero a tutti quelli che erano morti sotto il fuoco

nemico.Già,quanti di loro non sarebbero più tornati.

“Mettiamoci in marcia.I più sani aiutino i feriti.Il viaggio sarà

duro.”

Marciò con loro,in attesa,che arrivasse la notte.Non conosceva

dove sarebbero potuti giungere nel loro cammino,e ne

sapeva,con precisione dove si trovassero.Non avrebbe mai vo-

luto lasciare i suoi compagni,ma il destino gli riservava,un

qualcosa,che sapeva,doveva essere svolto nei tempi dei tem-

pi.Ora sapeva che si trovava lì,proprio per quello.Mentre mar-

ciava,stando sempre in guardia per prevenire qualche assalto

delle truppe nemiche,diede un'altra occhiata a quel libro con la

copertina scura.Si notava che era segnato dagli anni.Alcune

pagine erano ingiallite,altre addirittura strappate.Anche se non

completamente.Le grafie delle varie pagine erano diverse.Se-

gno che durante i secoli,doveva aver cambiato parecchie perso-

nalità.Segno che il viaggio nei tempi durava dal giorno della

nascita del mondo.E doveva continuare.Non doveva fermare il

volere di chi aveva deciso che la giusta parola fosse portata e

diffusa tra i popoli in tutti i tempi.Pensò se un giorno,tutto que-

sto,sarebbe finito.Ma fu un pensiero che lo lasciò quasi subi-

to.Il cammino della truppa,man mano che proseguivano,si face-

va sempre più pesante e lento.Alcuni dei feriti avevano difficol-

tà nel passo.E quindi costringevano,malgrado non fosse colpa

loro,a rallentare il cammino.La fatica faceva il resto.Bisognava

fermarsi per riprendere fiato.

“Alt.Quì andrà bene.Mezz'ora di riposo.”

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Page 42: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Quei trenta minuti furono accolti con entusiasmo.Verso Nord,le

montagne,segnalavano l'approsimarsi dell'arrivo dell'inverno.

Sarebbe nevicato molto in quella regione.E fortuna,che manca-

va ancora qualche mese alla fredda stagione.Altrimenti sareb-

be stato tutto più difficile e complicato.Anche la loro marcia.

Si,perchè,marciare nella neve fresca,con dei feriti da

trasportare,avrebbe complicato enormemente il rientro al cam-

po. .

Con chissà,quali coseguenze.Mancavano,ancora,delle ore,per-

chè si facesse notte.Il suo pensiero era sempre rivolto alla 'fin-

ta' fuga che avrebbe dovuto mettere in atto,quella notte.Impie-

gò il restante tempo,dei trenta minuti concessi dal capitano,per

leggere poche righe di quel libro,che ora,sentiva suo da sem-

pre.La sua curiosità si soffermò su una pagina di quelle mezze

strappate.

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Page 43: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Seguimi e parlami

Seguimi

nei giorni e negli attimi di follia.

Parlami

con voce ferma

dimmi

parole mai ascoltate.

Non sprecare

il desiderio di una vita

inseguilo

finchè le tue forze

ti daranno ragione.

Amami

con tutto te stesso

e guardami

nel profondo del mare.

Sono lì che

aspetto

pazientemente

che mi raggiunga

nella notte del sogno.

Seguimi

per la strada dei misteri

non fermarti

per le avverse

paure che ti circonderanno.

Parlami

del tuo amore

della tua anima

affinchè tutto resti nella tua vita.

Seguimi e parlami.

Ancora.

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Page 44: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Page 45: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Page 46: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“E' ora di continuare,forza andiamo.”

L'ordine del capitano,tuonò,come una condanna.Ma bisognava

andare.La necessità di raggiungere il campo base,per alcuni di

loro,stava diventando una necessità.Raccolsero,le poche cose

che ancora possedevano,insieme alle armi,e si incamminarono

verso un sentiero.Ai lati,piante ed arbusti,alte circa mezzo me-

tro.In alcuni punti,la strada,diveniva stretta,che,i loro corpi,ur-

tavano,lacerando gli abiti,contro i duri rami che sporgevano.

All'improvviso,mentre la loro marcia,lentamente,proseguiva,

udirono una serie di spari,provenire da una radura dietro dei

folti cespugli,situati un po' più avanti.

“Schhhh.Giù,al riparo.”

Si potevano intravedere dei soldati dell'esercito nemico.Dalle

loro voci,si potè,dedurre,che fossero almeno una decina.E ten-

tavano di sparare a dei leprotti.Probabilmente erano rimasti-

senza scorte di viveri.E la caccia era la sola ed unica possibilità

per procurarsi del cibo.Qualcuno dei nostri si mosse,urtando

contro delle foglie e dei rami secchi.Il rumore causato attirò

l'attenzione degli uomini dell'esercito nemico.

43

Page 47: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“Chi c'è lì.Allarm.”

“Porca miseria,siamo stati scoperti.Prepariamoci al peggio.”

“Soldati di truppe nemiche.Sparate.Fuoco.Ammazzateli tutti”

Non era bastata la cruenta battaglia della notte prima,che,un

nuovo scontro stava per coinvolgere e sconvolgere,nuovamente

tutti gli uomini.Ma qualcosa di diverso,stavolta, accadde.Il gio-

vane soldato,avvertì,come un bruciore .Mise la mano nella ta-

sca e notò che le due sfere erano diventate roventi.Le prese e

scottandosi,le lasciò cadere sulla fredda terra.

Dalle sfere appervero dei lunghi,abbaglianti, fasci di luce,che si

posero a difesa degli uomini del capitano.E da quelle luci,fuo-

riuscirono delle strane figure.Ombre,rappresentavano dei cava-

lieri.Le sagome,iniziarono a materializzarsi ed a prendere for-

ma.La loro imponenza incuteva,timore e stupore.Sembrava

come vivere in una favola.Sfoderarono le spade e si lanciarono

all'assalto dei soldati nemici.Terrorizzati,indietreggiarono velo-

cemente,dileguandosi tra le distese di alberi.Erano spariti.

Uno dei cavalieri si diresse verso l'uomo delle nuvole.Si avvici-

nò e scese da cavallo.Ripose la spada,mise in terra il suo scudo

e mosse qualche passo.La sua armatura era di una lucente lega

di acciaio e argento.Sul petto si notava,inciso a fuoco,uno stem-

ma,nel cui centro vi era impressa una croce.Sollevò la griglia

della sua maschera.I suoi occhi erano di un azzurro incantevo-

le.Il giovane soldato,era stupefatto ma per niente intimorito

dalla sua presenza.

Anche se la cosa gli parve,inizialmente,un po' assurda.

“Tu sei colui che porta la giusta parola tra i popoli.Il signore

dei tempi ci manda in tuo aiuto.L'uomo delle nuvole deve conti-

nuare il viaggio per cui è stato scelto.Così come è scritto.”

“Io so che questo è il mio destino ed il mio compito da sem-

pre.E' scritto nei tempi e le nuvole ne sono testimonianza come

gli scritti del libro dalla scura copertina.”

“E' giunta l'ora di lasciare questo luogo e di proseguire il tuo

cammino.Nella città di Rendht, ti attendono,hanno bisogno del-

le tue parole.”

“Sono pronto.”

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Page 48: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Gli uomini,compreso il capitano,erano increduli ed allo stesso

tempo meravigliati da ciò che stava accadendo.Come poteva

esser vero tutto questo?Eppure stava succedendo.Ed era reale. Il

cavaliere risalì a cavallo,fece un cenno di saluto,e con un ge-

sto,richiamò tutti gli altri.

“Erasmus infinitae mente inopsi destructa.Ora non ricorderan-

no nulla di tutto questo”

Come in un sogno,tutto svanì.Il fascio di luce rientrò nelle sfe-

re.Era,ormai,notte.In ogni caso,lui sarebbe andato via.

Raccolse le sfere,dove erano cadute,e le rimise nella tasca.Ora

erano gelide.Prese le sue poche cose,lasciò le sue armi al suo-

lo.Non gli sarebbero mai più servite.

Nel totale silenzio,scivolò giù per un pendio.Non prima di dire

addio al capitano.

“Signor capitano.Le nostre strade ora devono dividersi.Il mio

compito qui è terminato.Devo intraprendere e continuare l'ope-

rato che mi è stato assegnato.”

Senza dire nulla,il capitano,gli strinse,forte,la mano.

Voltò le spalle,e si lanciò verso il buio della notte,seguendo la

direzione che gli indicavano le nuvole.Era cosciente,di quel che

stava per intraprendere,niente poteva fermare il suo cammino.

Mise la mano nella tasca e prese le due sfere.Le guardava,men-

tre il suo passo,continuava ad andare.

Le fissò in maniera insistente.Non si era mai chiesto cosa fos-

sero e che potere avessero,oltre quello,di far apparire le parole

che diffondeva.Ora si chiedeva cosa altro sarebbe potuto avve-

nire,grazie a loro,dopo che,da esse,erano apparsi delle figure

di altri tempi.

“Non vi ho mai chiesto nulla.Ora,però,credo sia arrivato il mo-

mento di dare la giusta spiegazione a colui che è vostro servito-

re.”

Si fermò.Dinnanzi a se un piccolo masso,sembrava quasi messo

lì appositamente,dalla superfice liscia.Vi poggiò le sfere ed,im-

paziente,attese che qualcosa accadesse.Le sfere,che,erano

grandi quanto un pugno di una mano,iniziarono a girare su loro

stesse.E diventarono della trasparenza dell'acqua.Ne usciva

una essenza di un mieloso profumo,assieme a delle note di una

musica che dava una serena sensazione di pace.

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Page 49: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“Il signore dei cieli ci ha forgiato all'inizio dei tempi con mano

leggera e millimetrica precisione.In noi ha riposto le sue paro-

le,la sua speranza ed il suo amore per il prossimo.Ci ha donato

a colui che,puro nell'animo,potesse leggervi all'interno e deci-

frare il suo volere.Ci ha dato il potere di contenere eserciti,in

difesa,della sua volontà.E' tutto segnato nelle scritture dei sag-

gi.Il suo potere è riversato in noi.E solo colui che crede può dif-

fonderlo.L'uomo che guarda le nuvole sarà nei secoli il nostro

custode.”

Ora le sfere erano ritornate ad essere dei semplici corpi metal-

lici.Le ripose,con cura,e riprese il cammino.L'oscurità della

notte,ora,lasciava andare la sua presa.I raggi di una argentea

luna,illuminavano la strada che doveva percorrere.Ed illumina-

vano anche le nuvole che sembrava volessero parlare,a lui.

All'uomo che le guardava.

Avvertiva la stanchezza ma non osava rallentare,e ne tantome-

no,fermare i suoi passi.Mentre proseguiva,non potè fare a

meno di ricordare i suoi compagni,la guerra e le atrocità viste

e vissute.E per questo non riusciva a darsi pace.E neanche una

spiegazione al perchè accadono cose malvage,nonostante,la vo-

lontà del signore dei cieli non voglia.”La mente umana è ambi-

gua.Vuole il bene ma pensa al male” si disse.E proseguì.

46

Page 50: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

La morte

Sei venuta.

Sola. Tenebrosa

ombra misteriosa

decisa

a portare via

l'anima

dell'uomo.

Fedele nei

secoli alle

orme del

passato

senza voltare le spalle

a colui

che vive

nei giardini in fiore.

Eccoti

ti vedo

salire

silenziosamente

aprire le porte

della casa mia.

Delicata

poggi

la tua mano gelida

sulla mia fronte

e da quel momento

sarò tuo per sempre.

47

Page 51: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Page 52: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Il continuo del tempo

Page 53: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Page 54: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Il giorno stava per nascere.E dall'alto della collina,si potevano

ammirare le profumate campagne della regione del Kummer-

dall.L'aria fresca del mattino,per un attimo,fece dimenticare

che si era in guerra.Ma,presto,questo svanì.Volgendo lo sguar-

do ad est,una colonna di fumo,proveniva da un mucchio di rovi-

ne.La città di Rendht.Anch'essa evidenziava i segni della guer-

ra.E,quasi sicuramente,doveva aver trascorso buona parte del-

la notte sotto forti bombardamenti nemici.

“Mio Dio,quando finirà tutto questo?”

L'uomo delle nuvole,volse in direzione della città.Non si era

fermato per niente,e nonostante le forze non fossero al massi-

mo,avanzò,il passo,quasi a voler correre.Entrò nella città,e gli

si presentò,un orrido scenario di distruzione.Molte delle abita-

zioni erano state abbattute,nelle strade cumuli di macerie.

”Spero non vi sia nessuna vita,sepolta lì sotto” pensò.

Gli abitanti,poco a poco,stavano lasciando i ricoveri adibiti a ri-

paro da attacchi aerei.Erano,quasi sicuramente,delle grotte nel

sottosuolo,visto che persone uscivano dal basso verso l'alto.Se-

gno che l'attacco era terminato da poco.Non aveva udito la si-

rena che sanciva la fine del bombardamento.Sicuramente era

suonata quand'ancora era sulla collina.Il fumo,ancora denso,in-

vadeva l'aria delle strade.Si precipitò,in aiuto,di una donna,che

a fatica,riusciva a venir fuori dal cunicolo.Tra le braccia un fa-

gotto.Un neonato,certamente il suo bambino.

“Lascia che ti aiuti.Non aver paura,prendi la mia mano.”

51

Page 55: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

La donna aveva sul viso il velo della sofferenza.Si fece aiutare a

risalire alla luce di quel giorno.Il suo uomo doveva esser da

qualche parte a combattere.Come,certo che fosse,quasi tutti gli

uomini che andavano dai 18 ai 50 anni.E non solo di quella cit-

tà.Dietro di lei,altre donne,anziani e bambini.Tutti se ne stava-

no in uno strano silenzio,come se le parole fossero state di-

strutte insieme a quelli che erano i loro averi,i loro sogni.La

crudele visione negativa del futuro.Ma,oltre al dolore,negli oc-

chi di quella gente,nei cuori,la speranza che unn giorno tutto

finisse.E forse,lui era lì per alimentare quella speranza.

“Mamma.Dove sei mammina.”

Le grida di un bambino,il suo pianto,attirarono la sua attenzio-

ne.Si strofinava le mani sugli occhi pieni di lacrime.

“Vieni piccolo.Non piangere.La tua mamma è certamente die-

tro queste persone.Aspettiamo che esca.”

Dopo un folto gruppo di persone,un'altra donna,impaurita,get-

tava lo sguardo alla ricerca di qualcuno.Il piccolo non appena

la vide corse verso di lei.E lei scoppiò in un pianto liberatorio.

“Grazie straniero,grazie.”

Lui gli regalò un piccolo sorriso,tanto tenero che l'espressione

della donna ora appariva distesa.

“Chi sei tu?” chiese suo figlio.

“Mio piccolo,io non sono altro che un viaggiatore venuto da

lontano.”

Quando tutti gli abitanti erano ormai fuori dai ricoveri,l'uomo

si sincerò delle loro condizioni.

“Se il signore dei cieli ha voluto questo,sicuro avrà le sue buo-

ne ragioni.Anche se tanti innocenti hanno lasciato la vita terre-

na.Ma non abbiate supplizio per loro,perchè sono rinati nel

nuovo tempo.E credete alla parola divina,poichè in essa c'è la

speranza del domani e l'amore per sempre.”

Lo guardarono con scetticità.Chi mai era costui se non un sol-

dato solitario?E perchè pronunciava parole come un religioso o

un prete?Anche se il senso e l'intensità delle sue parole erano

più profonde delle prediche che un prete,un frate potessero

pronunciare in un'omelia domenicale a Messa.In molti si allon-

tanarono,ma qualcuno restò,come in attesa.

52

Page 56: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Non poteva pretendere che gli dessero ascolto.Erano così pro-

vati che l'ultima cosa che poteva importare loro,non era certo

uno straniero che parlava di vita eterna.Ma doveva fare in

modo che almeno qualcuno ascoltasse.Decise di ricorrere alle

sfere.Fissò per dei minuti le poche nuvole,nello squarcio di cie-

lo,tra tutto il fumo che si levava ancora,e pronunciò il suo dire.

“Lo so che a tanti non importa nulla di quel che dico,e non ne

sono meravigliato.E' tanto il dolore che provate che non baste-

ranno fiumi di parole per cancellarlo.Ma non chiudete i vostri

cuori.Apriteli,spalancateli al prossimo.Fate che egli sia dentro

di voi,che viva nel sapere che esiste chi lo ama.Non sbattetegli

in faccia la porta,ma accoglietelo,sempre,a braccia aperte.Pre-

gate per lui e poi per voi stessi.Non voltategli le spalle se vi

chiede aiuto,anche se vi ha fatto del male.Perdonatelo.E sarete

sempre vivi dentro.La fiamma dell'amore non si spegnerà,nem-

meno alla fine dei vostri giorni.”

Ora,lo ascoltavano in molti.E molti altri si avvicinarono,come

attratti da un misterioso senso di curiosità.

“Non lasciate che i vostri figli crescano nell'ignoranza.Ma inse-

gnategli ad amare.Ditegli che a donare non sempre si

riceve,ma che,solo, donando si riceverà la vita eterna.”

Le donne che avevano ricevuto il suo aiuto si posero ai suoi

lati.

“Quest'uomo ci ha offerto il suo aiuto.E noi in cambio gli diamo

diffidenza.Non ci sta chiedendo nulla in cambio,dimostriamogli

almeno la nostra ospitalità.”

“Donne,siete voi che con il seme generate la vita.Chi più di voi

può capire cos'è l'amore che divora.Che la giusta parola entri

nel vostro spirito e vi dia la pace.”

E volse lo sguardo al cielo.Le sfere erano diventate

trasparenti,le parole in esse contenute uscivano lentamente ed

andavano a posarsi su di un foglio del libro scuro.Tutto doveva

esser scritto e tramandato.“La guerra porta via ogni cosa.Vi ha

portato via i vostri uomini,i vostri figli.E con loro anche parte

del vostro amore.Ma è quell'amore che deve tener in vita la

speranza.E loro devono avvertire la presenza dei vostri cuori.

Devono sentire che siete con loro.E che siete la loro forza.”

53

Page 57: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“Bisogna che restiate uniti.Presto tornerà la pace.E c'è bisogno

delle mani di tutti,dei cuori di tutti,per ricominciare a ricostrui-

re ciò che menti infelici hanno distrutto.”

“Come puoi dire che presto ci sarà la pace,non vedi in giro

cosa c'è?Solo macerie,morte.E tu parli di pace.”

“Questa guerra non finirà mai.Almeno fin quando non saremo

morti tutti.”

Adesso aleggiava in loro un senso di ostilità.

“Il signore dei cieli.Lui vi parla attraverso le nuvole e vi dice

che non manca tanto tempo al giorno della resurrezione della

vita.”

“Perchè dovremmo credere a quel che dici.Non sei mica il fi-

glio di Dio.”

Non lo era e ne voleva esserlo.Il compito a lui affidato era quel-

lo di portare in giro la sola parola.

“Va bene.Se la mia parola non vi basta vi farò vedere di cosa è

capace il signore dei cieli.”

Stavolta,forse,si era spinto oltre le sue possibilità.Come avreb-

be mai potuto dimostrare,a quella gente,delle capacità di colui

che gli aveva affidato la giusta parola?Improvvisamente,come

un fulmine a ciel sereno,fu illuminato.Le nuvole si addensarono

su di loro,come un segno.Prese una delle sfere e la sollevò al

cielo.Ora sembrava quasi buio.Senza sapere cosa stesse facen-

do,come guidato da un forza sovrannaturale,e nello stupore di

tutti quelli che gli erano intorno,iniziò a pronunciare alcune pa-

role.“Che il tuo volere trionfi.Per il bene del mondo intero.”

Tra le nuvole e la sfera si crearono delle stranissime scintil-

le.Un vortice di fuoco apparve e cominciò a girare su se stes-

so.Un forte vento trascinò con se polvere detriti portandoli lon-

tano.Il paesaggio appariva come sfocato,le macerie si ricompo-

nevano ed agli occhi di tutti,la città riapparve nel suo splendo-

re.Il tempo andava a ritroso,la dimensione del vortice

cresceva,e tra il panico ed il terrore della gente,la metamorfosi

delle cose si stava evolvendo.Improvvisamente,tutto svanì.Ora

c'era solo silenzio.Erano sparite le nuvole,il vortice di fiamme e

la sfera che aveva generato il tutto.

Ma guardandosi attorno,qualcosa di estremamente,magico era

accaduto.

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Page 58: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

La città,appariva,come se non fosse mai successo nulla.Case e

palazzi non erano più macerie e le strade erano pulite.Non vi

era più,nemmeno l'ombra,delle colonne di fumo che fino a poco

prima,si levavano.Il cielo era di un azzurro intenso e nei

campi,si notavano rigogliosi raccolti.Sulle colline il verde,l'aria

profumava di primavera ed il sorriso era sul volto di ognuno.

Da una radio,la voce leggeva il comunicato,che,la guerra era

terminata,l'esercito tedesco si era arreso dopo un'estenuante e

cruenta battaglia con le forze alleate.Ma era finalmente finita.

La pace aveva trionfato,il bene aveva vinto sul male.Presto sa-

rebbero tornati a casa anche gli uomini che erano partiti.

“Gioisci con noi,la guerra è finita”

Non ricordavano niente di quello che era accaduto.Come se

quegli attimi di magia non fossero avvenuti.Ora erano impe-

gnati a fare festa.

L'uomo delle nuvole se ne stava fermo.Incredulo.I suoi occhi

avevano visto un vero e proprio miracolo.Teneva stretta,tra le

mani,l'altra sfera.La fissò.La voce che,da essa ne scaturì,gli

disse

“Tutto è compiuto.Il tuo cuore si è fattto parte del volere del

nostro signore.La sua volontà ed il suo amore hanno dato una

nuova vita al mondo intero.A te,ed a quelli come te,il dono del-

la parola.Che nulla sia stato inutile.”

Ora si rispecchiava,in essa,l'immagine riflessa di un vecchio.

Per lui,quegli attimi,erano trascorsi come anni.

“Preparati ad un nuovo viaggio nel tempo.Qui la tua parola è

stata data.”

Ora poteva vedere la gioia della gente.Prese il suo libro e si ac-

corse che tutto quello che era avvenuto era stato scritto.Così

come era stato scritto che le due sfere si sarebbero separate

per il bene.Già,perchè adesso ne possedeva soltanto una.Possi-

bile che tutto il potere ora era racchiuso in quello sferico og-

getto?

Non andò via,subito.Trascorse qualche giorno nella città,prima

della sua partenza,verso i campi,che gli erano stati indicati

come punto di partenza per il nuovo viaggio.

“Straniero,nel tuo sguardo vedo la tua anima.Il dubbio della

tua esistenza affoga in lei.”

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Page 59: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“Donna,tu riesci a vedermi dentro.Riesci a sentire le voci che

ho nel profondo.Perchè.”

“Nessuno può ricordare.E' così che vuole.Ma la tua parola ha

aperto il mio cuore.Ora,io,posso vedere e posso ricordare.”

“Se è quello che vuole,così sia.”

“Tu hai dato a me la vita.Hai mostrato la tua bontà.Sono parte

della tua mente.”

“Non ti seguo,spiegati.”

“Quando andrai per la strada che ti condurrà al tempo che vie-

ne,mi porterai con te.Io sarò con te.”

“Come.”

“Nel tuo respiro.”

La notizia della fine della guerra,aveva,fatto il giro del mon-

do.Ovunque,iniziava,una nuova vita.Le radio non trasmetteva-

no più,bollettini di catastrofi,ma musica.Le donne cantavano i

ritornelli delle canzoni famose dell'epoca mentre gli uomini si

impegnavano nel duro lavoro della ricostruzione.I governi fir-

mavano il trattato che sanciva la pace collettiva.Quasi come se

mai nulla fosse accaduto.

Quel giorno gli tornarono alla mente ricordi lontani.I suoi com-

pagni,il capitano.Sperò che stessero bene,che avessero rag-

giunto il campo in modo che la notizia li avrebbe accolti.Era di-

steso su un prato,guardava le nuvole.In una mano la sfera,nel-

l'altra il suo libro.Chiuse gli occhi,il sogno che ne scaturì fu di

quelli intensi.Gli parve come se non avesse mai dormito.

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Page 60: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

La paura

Vivo

tra gli artigli della notte

dell'estremo fondo dell'ombra

sottile luce,

fioca esterna il suo raggio d'argento la luna.

La paura affiora lenta

prende il profondo

avvolge la strada

e s'impadronisce dell'anima.

Illumina il mio cammino indicami la strada

fa che non mi perda

tra le folti tenebre della foresta.

Fa che chiaro diventi il selciato

così ch'io possa seguirlo

trascinando il fardello del dolore

senza avvertirlo per l'attimo che divide

le mani dal volto.

D'argento i tuoi occhi

come distratti si porgono

tra il volere e il non essere

straniero nella mia terra.

Pietre di roccia

dure come il dorso della montagna

che mi porta

alle fonti dell'acqua che disseta.

Vivo

estenuante il desiderio della vita

per amarti sempre porgendoti ad essa.

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Page 61: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Page 62: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

La scelta del tempo

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Page 64: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Erano le 17:00.La giornata lavorativa stava per terminare.E

non vedeva l'ora di potersene tornare a casa.Fuori pioveva.L'u-

midità penetrava fino alle ossa.Sistemò le ultime carte,spense

il suo computer e si avviò verso l'uscita.Il suo ufficio,lo avrebbe

accolto l'indomani.Salutò i colleghi,che ancora non avevano ab-

bandonato,in quelle frenetiche corse,la sala.Voltò per il lungo

corridoio ed arrivò all'ascensore.

Chiamò un taxi.Non aveva alcuna intenzione,ne voglia,di ba-

gnarsi,quella sera.Non desiderava altro che un bagno caldo ed

un pasto decente,prima di sistemarsi,comodamente,sul divano.

Trasmettevano il suo film preferito,e non se lo sarebbe mai per-

so.Per niente al mondo.

Aprì la porta del suo appartamento.Ad accoglierlo il suo

gatto,che non appena lo vide,gli si strofinò ai pantaloni,riem-

pendogli di peli le gambe.

“Dai,che adesso si mangia.”

Entrò in cucina e riempì la ciotola,del suo amico,di crocchette

di pollo.

“Che puzza,ma come fanno a mangiare queste schifezze.”

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Page 65: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Mise su un po' di musica e,mentre,attendeva che si riempisse

la vasca,iniziò a preparare il sugo.

Il gatto,ormai sazio,lasciò la cucina e si andò a sistemare,bea-

to,sul pouff,ai piedi del divano.

La pioggia continuava a venir giù.Sui vetri il ticchettio delle

gocce aveva il ritmo come le lancette di un orologio.Dopo il ba-

gno,ritornò in cucina.Doveva continuare la sua creazione.Spa-

ghetti al sugo.Con l'aggiunta di qualche acciuga.

Si distese sul divano.Appena lo vide,il gatto gli piombò addos-

so.Prese il telecomando ed accese il televisore.

La sigla del telegiornale echeggiava nella stanza.

Gli era quasi venuto sonno.La sola cosa che si imponeva per re-

stare sveglio,era,il suo amato film.Le notizie venivano

lette,sempre allo stesso modo.E mentre,attendeva,che inizias-

se,prese a cambiar canale con una certa frequenza.Zapping.Ed

una di quelle reti locali private,richiamò la sua attenzione.Una

chiromante spiegava il futuro,quando improvvisamente si rivol-

se a lui.

“La sfera del signore dei cieli ti cerca.”

“Cazzo!Che strano sogno,immaginare questa qui che mi parla.”

“Libera la mente.Fai entrare il ricordo dei tempi.”

Lo schermo emanò un lampo di luce.Come un flash di una mac-

china fotografica.Gli parve che la stanza gli girasse intorno vor-

ticosamente.

“Oddio mi sento male.”

Intanto dal televisore la donna continuava,tra una consultazio-

ne ed un'altra,ad inviargli dei messaggi.

“Il viaggio nel tempo ti ha condotto qui.L'uomo che guarda le

nuvole deve proseguire il cammino.Volgi lo sguardo al cielo e

guarda nel tuo cuore.”

Nella sua mente,ora,aleggiava,una gran confusione.Frammenti

non chiari,di luoghi passati,gli passarono davanti agli occhi.E

non potè,fare a meno,come se una strana forza glielo impones-

se,di alzarsi ed aprire la finestra.Non pioveva più.Il cielo si era

riempito di stelle.Alzò lo sguardo.I raggi della luna illuminava-

no le nuvole.Erano lì,ferme,come se stessero aspettando qual-

cuno.

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Page 66: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Erano lì per lui.Le fissò.I ricordi si fecero sempre più nitidi.Ora

le immagini che gli apparivano,non erano più,frammenti.Ora ri-

cordava.

“Devo bere qualcosa.Di forte”

Prese una bottiglia di brandy.Sentì il bruciore dell'alcol fino

allo stomaco.

“Mi scoppia la testa.Che devo fare,chi mi dice che devo fare?”

Urlò con rabbia.Sentiva dentro di lui un impulso irrefrenabile

di voler conoscere la risposta.Stava ricordando,,anche se non

aveva messo a fuoco bene il tutto.

“La donna del futuro conserva la sfera.Va da lei.Ti sta aspet-

tando.”

Restò,per un attimo,immobile.Le nuvole gli avevano parlato.

“Adesso?”

“Non esiste lo scandire delle ore,dei minuti,dei secondi.Per la

giusta parola non c'è giorno e non c'è notte.Solo tempo.Ed ora

è tempo che tu riprenda il cammino.”

Ritornò davanti al televisore.La donna era ancora lì,come in at-

tesa.Prese il telefono e compose il numero,che in sovraimpres-

sione,appariva sullo schermo.

“Pronto.”

“Finalmente.Ti sei deciso.” rispose la donna “Il tuo destino è di

continuare a servire l'amore.”

Più passava il tempo e più la memoria gli si riempiva di quel

che in passato la sua anima aveva fatto.

“Dimmi,dove andare e cosa fare.”

“Banca Centrale.Sotto il tavolo al centro della sala,vi è una fes-

sura.All'interno troverai una chiave.Chiedi della cassetta di si-

curezza numero 111068.”

La donna non era più allo schermo del televisore.Degli stupidi

spot pubblicitari avevano preso il suo posto.Guardò l'orolo-

gio.Erano le cinque.

Si lasciò,andare,sul divano.Chiuse gli occhi e si ritrovò come in

un sogno.Tutta la confusione creatasi nella sua testa si placò.I

ricordi ora erano nell'ordine dei tempi.Era come volare su delle

enormi ali.Tra quelle che erano sempre state le sue amiche,le

nuvole.

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Page 67: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

La favola immensa

E mi persi nel tempo che fu

tra le dita di un soffio sottile

coperto da un velo

rimasi sì immobile nell'aver cercato

quell'ombra che mi parve sempre sfuggita.

Fui travolto ed a tratti rapito vivevo in

un quadro dagli eterni risvolti mi misi a

frugar tra tanti colori

arrivai così ad una grande porta.

Decisi di aprirla con tutta la forza

senza nascondere la mia paura

di non trovar ciò che mi aspettava

e col timor che si fosse già chiusa.

La meravigliosa visione mi accolse felice

leggiadra dal manto fatato

mi porse le mani e mi trascinò

nella favola immensa

che mi addormentò.

Al mio risveglio

fui sì contento

di aver trovato

in quell'ombra sfuggita

il mio ricordo che porto nel cuore

di un tuo sorriso

mio eterno amore.

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Page 68: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Page 69: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Page 70: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

La sveglia trillò.Saltò dal sonno ed aprendo gli occhi,si rese

conto,di qualcosa di diverso.Non era stato un sogno,ma la vita

della sua anima,nei secoli.

Si vestì in tutta fretta.Senza badare a ciò che indossò.Lasciò il

suo appartamento,senza curarsi del suo gatto.

Una volta in strada,tutto gli si presentava come trasformato.Il

suo unico pensiero era voler aprire quella cassetta di sicurez-

za.Non gli importava altro.

Una volta in banca,si diresse al tavolo.La chiave era lì.La rigirò

più volte tra le dita,prima di rivolgersi al funzionario per la ri-

chiesta di accedere al settore delle cassette.

“Buongiorno.Avrei necessità di aprire la mia cassetta.La

111068.Grazie.”

“Certo,signor.....”

“Mannuvol,prego.”

“Ecco.Una firmetta qui.Bene,mi segua.”

Entrarono in una camera blindata.Tutt'intorno pareti d'acciaio.

“Eccoci,signor Mannuvol.La sua cassetta è nella zona B.”

“Grazie.”

“Quando avrà terminato,non esiti a chiamarmi.”

“Certo.”

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Page 71: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Era impaziente di aprirla.Allo stesso modo era curioso dal co-

noscerne il contenuto.Introdusse la chiave.Prelevò la cassetta.

Sollevò il coperchio dell'involucro.Eccola lì.La sfera era poggia-

ta su di un piccolo guanciale di velluto.Sembrava riposasse.C'e-

ra anche un libro.Ora i suoi ricordi erano completi e vivi.Il libro

dalla scura copertina.Sempre uguale.Nei secoli.

Uscì dalla banca,e si diresse al suo ufficio.Aveva telefonato,av-

visando del suo ritardo.

Non riuscì a concentrarsi sul lavoro.Ogni suo pensiero era ri-

volto a quegli oggetti.Si guardò attorno,per constatare che nes-

suno lo stesse guardando.

Poggiò la sfera sulla sua scrivania.

“Eccomi.Sono pronto ancora una volta.”

La sfera ruotò su se stessa e quando la sua trasparenza rag-

giunse la perfezione,pronunciò:

“Il diffondere della parola deve continuare.Tu sai cosa fare.Il

signore dei cieli ti guiderà.”

“Siete sicuri che io abbia ancora in me tutte le capacità per

continuare a diffondere la giusta parola?”

“Il signore dei cieli lo è.Altrimenti la tua anima non si trovereb-

be qui.Il dubbio che è nel tuo profondo,presto svanirà.”

“Allora se sapete,indicatemi la direzione.”

“Non spetta a noi indicare,leggi le nuvole.Esse sanno dove diri-

gere il tuo passo.”

La sfera smise di girare.Era ritornata di solido metallo.Stavol-

ta,però,una leggera forma di perplessità lo inquietava.Era la

prima volta.

Non volle pensarci.Anzi indirizzò tutti i suoi pensieri sul da far-

si.Doveva adempiere,ancora,al suo compito di servitore dell'a-

more.

Chiuse nel primo cassetto,della scrivania,la sfera.Non voleva

che qualcuno dei suoi colleghi potesse vederla e inondarlo di

stupide domande.

Si versò una tazza di caffè.Fece una giravolta con la sua sedia

e si risistemò al tavolo di lavoro.

Aprì il libro.Scelse una pagina a caso.Lesse e rilesse il suo con-

tenuto.

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Page 72: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Il dubbio

L'atroce conflitto

si estende al tuo profondo lasciando

la scia del suo passaggio.

La risposta che cerchi

è dispersa nei granelli del tempo

non ha una meta,non ha direzione.

Ti chiedi quel che non sai

e che non conosci.

Perchè?

Se il tuo pensiero rimane confuso

alla tremenda voraggine creata

l'anima si volta al passato.

E tu,nel dubbio,soffri.

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Page 74: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Si diresse alla finestra e la aprì.Respirò profondamente,e fissò

il cielo.Voleva che le nuvole gli indicassero la direzione ma non

arrivò nessun tipo di segnale.

“Parlatemi,vi prego.”

Le ore passavano,inesorabilmente,senza che nessuna risposta

alle sue domande fosse esaudita.

Qualcuno bussò alla porta del suo ufficio.

“Avanti.”

Quando la porta si aprì,una figura femminile apparve nel suo

totale splendore.

“Mi hanno indicato di rivolgermi a lei per la richiesta di un cer-

tificato.”

“Certo.Si accomodi.”

Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla donna.Era affasci-

nante.

Mentre compilava i moduli per il certificato,sentì una voce nel-

la sua mente.

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Page 75: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“Segui lei.Ti indicherà la strada da percorrere perchè tu possa

diffondere,adesso,la giusta parola.”

“Ecco.Il suo certificato è pronto.”

“Grazie.E' stato veramente gentile.”

La donna si alzò e,prima di lasciare la stanza,si voltò verso di

lui.

I suoi occhi.C'era qualcosa in quegli occhi.

La donna era oramai lontana.

Doveva seguirla per conoscere la strada del suo cammino.Ma

non sapeva come fare.

Aprì,nuovamente,la finestra.Improvvisamente qualcosa lo sca-

raventò contro una parete.Avvertì un forte dolore.La strana

forza gli impediva qualsiasi tipo di movimento.

“Chi sei e cosa vuoi da me?”

“Taci.L'anima dell'uomo delle nuvole è contaminata.”

Chiuse gli occhi.Quando li riaprì,non era più nel suo angusto

ufficio,ma su di una comoda poltrona.

“Dove mi trovo?”

“Non temere.”

La donna che aveva conosciuto in ufficio,era ora davanti a lui.

“Apri la tua mente.Nel tuo respiro,ricordi?io sarò con te.”

“Sei la donna del tempo passato?”

“Si.E sono qui per aiutarti.Il signore dei cieli aveva previsto

che avresti avuto qualche dubbio.Ed ha scelto me per accom-

pagnarti nel viaggio.”

“E cosa dovrei fare adesso?”

“Dovrai dirigerti nella provincia del Frewer.E lì aprire i cuori

dei piccoli bambini dell'orfanatrofio INNOCENCE.Tra di loro

c'è un nuovo prescelto.”

“E tu?”

“Io sarò con te.Sarò nelle nuvole.”

Di nuovo.Venne scaraventato via.Ora era ancora una volta nel

suo ufficio.

“Mio signore,che il tuo volere sia compiuto.”

Uscì in tutta fretta.Aveva tra le mani la sfera ed il libro.I colle-

ghi non si erano accorti di niente.Quasi come se l'uomo delle

nuvole fosse stato invisibile agli occhi di tutti.

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Page 76: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Mise in moto la sua auto e si diresse verso la cittadina dove gli

era stato indicato l'orfanatrofio.

Durante il viaggio,cominciò a chiedersi della donna.

Ora sapeva che aveva le sue stesse capacità.Ma non era quello

il motivo del suo turbamento.

La sfera che era poggiata sul sedile si mosse.La sua cristallina

trasparenza mostrò qualcosa.Una sagoma di un giovane ragaz-

zo dai capelli scuri e disordinati si muoveva in essa.

“Ora sai chi è.Il giovane prescelto ha bisogno delle tue paro-

le.Il suo cuore e la sua anima sono ancora vergini.”

“Perchè il signore dei cieli ha voluto me per questo compito?”

“La sua purezza è come la tua.E tu sei il solo che può aprirgli il

cuore ed indicargli la strada per il cammino della giusta paro-

la.”

“Ditemi della donna.”

“Nel tempo che è stato,le ti ha accolto nel suo cuore.Ha prega-

to per te.Ed ha implorato il signore dei cieli affinchè la sua ani-

ma potesse seguire la tua.Ed è dentro di te”

Forse era vero.Forse era dentro di lui.Per la prima volta il suo

cuore,scopriva un nuovo sentimento.

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Page 78: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Lungo la strada,fece sosta,in un motel.Si sedette ad un tavolo,

ed ordinò delle uova e del caffè.Consumò il suo pasto molto

lentamente,sempre con lo sguardo verso l'esterno.Voleva since-

rarsi che le nuvole fossero sempre lì.

La ragazza,che serviva ai tavoli,dolcemente,gli chiese se desi-

derasse altro.L'uomo chiese,se nel locale,si potesse fumare.

“Si.”

“Grazie.Mi sa dire quanto dista,da qui,la città?”

“Saranno,circa un centinaio di miglia.”

Mancava,ancora,abbastanza strada.Spense la sigaretta,e si di-

resse in bagno.Guardò la sua immagine,allo specchio.Stava ac-

cadendo.Il suo corpo stava invecchiando.

Si rimise in viaggio.Accese la radio.Diede,un'ennesima,occhiata

al cielo e partì.

“Ci siamo quasi.”

La musica,trasmessa,venne interrotta da un notiziario.

Ascoltò,distrattamente,tutto quel che diceva lo speaker.

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Page 79: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Era,quasi sera,quando intravide il cartello che,indicava,il nome

della città.E non ci fu bisogno,di chiedere,informazioni su dove

si trovasse l'orfanatrofio.Bastava guardare,dove si dirigevano

le nuvole.

Bussò al cancello.Un enorme giardino,precedeva,l'edificio.Un

palazzo tutto bianco con una miriade di piccole finestre.Gli fu

aperto,senza che nessuno gli chiedesse nulla.Fermò la sua

auto.

Qualcuno,era,all'entrata di quell'edificio,gestito da suore.

“Ti stavamo aspettando.La signora ci ha informato del tuo arri-

vo.”

“La signora....”

La suora non esitò a chiarire.

“La donna che è dentro di te,ti ha preceduto.Vedi le nuvole?

Sono il segno.”

Si,la donna che era dentro di lui.Ed ogni volta che,il ricordo di

lei,affiorava,il suo cuore veniva stravolto.Chiedendosi il perchè.

La suora gli fece strada e lo condusse in un atrio.Il marmo del

pavimento,era tanto lucido,che rifletteva le loro figure.

Arrivarono in una grande sala.Degli enormi tavoli,erano posti

al centro,mentre ai lati,delle panche e dei quadri di santi,com-

pletavano l'arredamento.

“Aspetta qui.Chiamo i piccoli angeli.”

Si aprì una porta.Dovevano essere più di un centinaio.Bambini,

di tutte le età,cominciarono ad entrare ed a sedersi ai tavoli.E-

ra tutto un vociferare.

“Tra loro vi è,anche,colui che,è il giovane prescelto.”

“Lo vedo.”

L'uomo delle nuvole,si mise,da un lato della sala.Alle sue spalle

una finestra mostrava il cielo.E le nuvole.

“Miei giovani amici.Vedo che vi state chiedendo,chi io sia,e

perchè sono qui.Sono colui che rasserenerà i vostri cuori.Tra

un po',uno di voi,si alzerà e verrà verso di me.Egli sarà la vo-

stra guida verso il viaggio della vita eterna.”

Erano tutti in silenzio.Ed ascoltavano.Anche se,in tanti,non ca-

pivano il senso di quelle parole.

“Aprite le vostre menti.E volgete lo sguardo al signore dei cie-

li.”

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Page 80: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“Pregate,per il bene di tutto quanto il mondo.”

I bambini si inginocchiarono,ed iniziarono a pregare.Ognuno a

modo suo.Tranne uno.

Il giovane se ne stava seduto.L'uomo delle nuvole si avvicinò a

lui.

“E tu,perchè non preghi,come tutti gli altri?”

“Io prego sempre.Ogni istante.Prego,affinchè,la parola dell'a-

more,arrivi a tutti.”

“Allora tu conosci il perchè io sia qui.”

“Credo di si.Sento il mio cuore e la mia mente,come in un fuo-

co,che non riesce a spegnersi.”

“Allora,sei pronto,per ricevere la giusta parola e per portarla

con te,nei viaggi che verranno.”

Prese il suo libro e lo poggiò sul tavolo.Allo stesso modo fece

con la sfera.

Il ragazzino,alla vista di quei due oggetti,cambiò espressione.Il

mutamento dei suoi lineamenti,era cominciato.A breve sarebbe

diventato un uomo.

“Mio signore,si compia quel che è scritto.”

La sfera iniziò a girare.E quando divenne trasparente,si

mosse,in direzione della giovane anima.

“L'uomo delle nuvole è giunto da lontano per te.Per il tuo cuo-

re e la tua anima.Presto il signore dei cieli,entrerà in te e la

tua purezza,sarà pronta,per viaggiare nei tempi che verranno.

Tu,sarai,portatore della giusta parola e servitore dell'amore.”

Ormai,su entrambi,si notava il precoce invecchiamento.Il bam-

bino,era quasi un ragazzo,adesso.E la cosa non passò inosser-

vata.

“Se cresco così in fretta,sarò pronto tra poco...?”

“Si.L'invecchiare è il sintomo più visibile della saggezza che

entra nell'anima.

“Il signore dei cieli vuole che le parole della giovane anima sia-

no riportate nelle bianche pagine.”

L'uomo delle nuvole,indicò,il libro.Il ragazzo lo prese e lo sfo-

gliò.Le ultime pagine erano bianche.Notò,che su una di

esse,qualcosa stava apparendo.Parole iniziavano a formare del-

le frasi.Il giovane le mostrò all'uomo delle nuvole.

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Page 81: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

E cresce piano quel fiore.

Lentamente

si dischiude il seme nella

terra dei verdi anni.

Lo stelo

che ne scaturisce

assapora la luce

e,nel dire grazie

al sole

regala la visione

della nascita

di una minuscola foglia.

La goccia di rugiada

su di essa scivola

mentre dall'alto

petali

si affacciano

con lo sguardo al cielo.

Profumo.

Emanato all'aria dei respiri tuoi

sensazioni di estrema bellezza.

Lascia

che lentamente cresca

piano

quel fiore

della tua passata

giovinezza.

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Page 82: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Era pronto per intraprendere il cammino.L'uomo delle

nuvole ,si volse verso la sfera.Le immagini di un fiore,che len-

tamente,appasiva,scorrevano tutte in tondo.

“Il destino delle vostre anime si sta per incrociare.Presto le vo-

stre strade si uniranno,fino al bivio della vita eterna.Colui che

è stato tornerà,colui che è,andrà.”

“Questo vuol dire che morirai?”

“No,ragazzo.Chiunque venga scelto per portare la giusta paro-

la non morirà.Io raggiungerò i miei predecessori e siederò con

loro per il riposo dopo il lungo cammino.”

“Tu giovane anima,sei stato scelto.Porterai la parola dell'amore

con te,tra i popoli.Ora e per sempre.”

La sfera,dopo le ultime parole,tornò ad essere lo sferico ogget-

to di metallo.

L'uomo delle nuvole,diede le ultime spiegazioni al ragazzo.

“Quando sarà arrivato il tuo momento,saprai e conoscerai tante

cose.Colui che ti ha scelto,verrà da te e ti indicherà la strada.

Fino ad allora non devi far altro che pregare.E lasciare che la

tranquillità sia sempre dentro di te.”

Salutò il ragazzo e lasciò la sala.Percorse,in tutta fretta,l'atrio.-

Non voleva rimanere,in quel luogo,un solo istante di più.

Accese il motore dell'auto ed accellerò a tutto gas.

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Page 84: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Era,appena,rientrato.La prima cosa che fece,fu dare da man-

giare al suo gatto,Like.

Si concesse un attimo di pace.Prese una birra dal frigo,e si se-

dette sul divano.Gli ronzavano tanti pensieri,per la testa,che

non sapeva da che parte cominciare,per mettere ordine.Le do-

mande,affluivano,numerose “Perchè ha voluto un nuovo pre-

scelto?- E la presenza della donna? - Cosa accadrà,quando non

sarò più il portatore della giusta parola? - Si,perchè,è sicuro

che non lo sarò più”.

Bevve tutto d'un fiato.Mise la sfera ed il libro,sul tavolino di ve-

tro,che era lì davanti.Guardò le due cose con un,certo,scettici-

smo.Per un attimo,il suo sguardo,oltrepassò la finestra.Le sue

nuvole c'erano.Erano lì.

“Ora esigo una spiegazione.”

La sfera emanò un suono,forte,quanto fastidioso.

“Non puoi parlare così al tuo signore.”

Un'ombra nera,era apparsa.Lo prese per la gola e lo scaraven-

tò al suolo.

“Tu hai svolto il tuo compito egregiamente fino ad oggi.E' scrit-

to che tutti quelli che lo meritano,salgano alla sua corte.E con-

segnino il testimone ad una nuova anima.Ma tu ti stai ribellan-

do a tutto questo.”

“No,io......non è così......io non volevo.....”

“Egli è misericordioso e non cova rancore.Ma legge nel tuo

cuore un sentimento spaccato in due.Da un lato lui che

adori,dall'altro una figura che tu ami.”

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Page 85: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“E chi sarebbe?”

“Molti dei tuoi pensieri sono rivolti a lei.Già dal tempo passa-

to.Ed,anche,nella donna esiste questo.”

“No,non può essere.Stai dicendo che mi sarei innamorato della

donna?E' impossibile.Non sarebbe,nemmeno,una cosa fattibi-

le.”

“Lei tra poco verrà da te.Sta a te scegliere.Sarai tu solo,il pa-

drone del tuo destino.”

L'ombra era svanita.A fatica si rialzò.

“Le nuvole.Forse loro possono......”

Il campanello suonò.Aprì la porta.Il suo respiro,improvvisamen-

te,divenne di un ritmo molto più forte.Non era affannato,eppu-

re,sembrava,come se gli mancasse l'aria.

La donna si fece strada da sola.Era,già seduta,quando la rag-

giunse.

“Il tuo compito è stato svolto.La giovane anima è cosciente del

suo destino.Ora conosce quel che gli si chiede,e....”

“Lascia stare.Voglio sapere perchè.”

La donna fu presa in controtempo.Ma si riprese subito.

“Non esiste un perchè.Nel tempo passato,i nostri cuori,hanno

tradito,la fiducia,di colui che da la vita.I nostri sentimenti,han-

no subito,il mutamento umano e si sono divisi.Abbiamo provato

qualcosa l'un per l'altro.E questo non ci è concesso.”

“Non ne vedo il motivo.”

“Dovresti,invece,sapere,che i prescelti,hanno il dono dell'eter-

no.Ma solo,se,saranno servitori del suo amore e portatori della

giusta parola.”

“Quindi,perchè le nostre anime vivano in eterno,non dobbiamo

e non possiamo provare amore per una persona.”

“E' così.Lui non ci ha puniti,ma ha voluto che,fossero altri,al

posto nostro,a continuare il viaggio.”

“Il mio posto,lo so,è del ragazzo.Ma il tuo.....”

“Io,andrò nel prossimo tempo.Così è stato deciso.”

“Perchè,non ha agito sui nostri ricordi?Poteva cancellare quel

che....”

“No.Questo è impossibile.Lui può tutto su tutti,ma non può

cancellare quello che nasce da un cuore puro.”

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Page 86: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

La sfera,intanto,riprese a muoversi.Smisero di parlare.La loro

attenzione si concentrò,ora,su quell'oggetto misterioso.

Le nuvole,che erano nel cielo,divennero nere.Sembrava stesse

per arrivare,un temporale.L'aria diventò densa.

“Che,cavolo,sta succedendo?”

“E' lui.E' qui.”

Il libro,che era poggiato,accanto alla sfera,si aprì.Non per il

vento.

“Quel che è scritto è stato fatto.Quel che è stato fatto,è stato

scritto.Il potere di queste parole non vi appartiene più,ormai.

Voi siete,coloro,che andranno,sulla via del non ritorno.Le vo-

stre anime saranno,placate.”

“Mio signore,chi è nel giusto quando a vincere è,sempre,la pa-

rola dell'amore?Se il bene si contrasta da solo,come puoi pre-

tendere,che combatta il male?Non ho paura di affrontare le tue

ire.Ma ho paura di credere nel mio cuore.”

“Come osi,dirmi questo?”

“Tu hai in te,la forza del bene.Nella tua anima,il potere della

parola.”

Improvvisamente,tutto svanì.

Si ritrovò da solo.Anche la donna era sparita,insieme,a tutto il

resto.

“Melen,dove sei?”

Non era sicuro che,quel che era successo,fosse accaduto real-

mente.

“Forse,è stato un sogno!”

Arrivò alla finestra,diede un'occhiata al cielo.Le nuvole si erano

dissolte.

“Non capisco.”

Si avvicinò alla sfera.La prese e la fissò.Era fredda.

“Che potere si nasconde dentro di te?”

Lo sguardo si diresse,verso il libro.Lo prese tra le mani.Una pa-

gina,piegata in due,nascondeva delle parole.Era sicuro di non

averle mai lette.

“E,voi,da dove uscite?”

Iniziò a leggere.

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Page 87: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Io ti amo.

Amo le cose che fai

le parole che dici

i tuoi sorrisi

le tue lacrime.

Amo

i tuoi ricordi

il tuo pensiero

le essenze

della tua scia.

Io ti amo

per tutto quel che fai

per i giorni che ci sei

per gli attimi che dai.

Amo il tuo corpo

le posate labbra sulla pelle

il sapore della tua bocca.

Io ti amo per

come sei nei

tuoi misteri nei

tuoi timori.

Amo

il vento che ti sfiora,teneramente

vivo in lui

quando dolcemente

ti accarezza.

Apri i tuoi occhi

adesso,perchè,

io ti amo.

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Page 90: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Lo scontro del tempo

Page 91: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Page 92: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Prese con se,la sfera ed il libro,e si precipitò alla sua auto.

“Il suo amore è vero.Devo ritrovarla.”

Spinse il piede sull'acceleratore.Era diretto fuori città.Dritto al-

l'orfanatrofio Innocence.Ai lati della strada,tutto,scorreva velo-

cemente.

Gettò,losguardo al cielo.Le nuvole lo seguivano.Rallentò,fino a

quasi fermarsi.Senza lasciare la guida,con una mano,afferrò,la

sfera.

“Dimmi dov'è.”

Niente,non accadde,assolutamente,nulla.

Il viaggio proseguì,senza colpi di scena,fino all'edificio,dove già

si era recato,il giorno prima.

Il cancello,però,stavolta,era aperto.Di corsa,entrò nell'atrio e

percorse un lungo corridoio,alla sua destra.Non conosceva,l'in-

terno,dell'edificio.

“Dove sarà il ragazzo?”

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Page 93: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

La sua corsa si arrestò,quando,passando avanti ad una porta

aperta,vide qualcuno in ginocchio a pregare ai piedi di un qua-

dro che,raffigurava,un uomo in una sfera.

Si diresse verso quella persona.Era il ragazzo.Ed era lì,immobi-

le,come se qualcosa lo avesse ipnotizzato,impedendogli,ogni

tipo di movimento.L'uomo gli fece scorrere,la mano avanti agli

occhi e gli diede uno scossone.Il corpo del giovane era come

pietrificato.

“Che ti hanno fatto?Dove hanno portato lei e la tua anima?”

Corse verso l'uscita.Nella sua auto aveva lasciato i due,soli,og-

getti,che potevano dargli una risposta.

Li portò,nella stanza,dove il corpo del ragazzo,era,ancora im-

mobile.

Poggiò,il suo sferico oggetto,in terra,accanto al giovane e,ten-

ne stretto,tra le mani,il libro.

“Non vi chiedo ti tradire,ma di diffondere amore.Io chiedo il vo-

stro aiuto.”

La sfera si mosse.Sentì tuonare.Le nuvole interagivano con

essa.

Furono colpiti,come da un'onda.E lanciati lontano.L'uomo,av-

vertì,la sensazione,di esser trascinato via.Unì,tutte le sue

forze,per resistere a quell'evento.Voleva vedere e capire.Gli

parve,come se i corpi,viaggiassero in uno spazio infinito.Tut-

t'intorno,tante piccole lucine.Provò a toccarsi.E vide che il cor-

po,era diventato,come fluido.

La caduta gli provocò dolore.La scena che gli si presentò da-

vanti agli occhi,l'aveva già vista.Erano stati trasportati nel tem-

po.Ora si trovavano nella stanza del vecchio saggio,che aveva

conosciuto in uno dei suoi viaggi nei tempi passati.

Si girò.Il ragazzo era con lui.Così,come,la sfera ed il libro.

Diede un'occhiata alla stanza.Era tutto come allora.

Anche la voce che sentì,era la stessa.

“Ti stavo aspettando.Non avrei mai immaginato che ti avrei ri-

visto.Ma hai invocato aiuto,cosa che,per i prescelti,è raro che

avvenga.”

“Non sapevo che tu...”

“Io cosa?”

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Page 94: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“Vedi,il potere della sfera,è immenso.Lei può dare,ma

ricorda,può anche togliere.Io non sono un portatore di

parola,ma la forza del bene che è in essa.In principio,le

sfere,erano tre.Due di esse sono state sacrificate per la vita del

mondo.La sola rimasta,ora racchiude la forza ed il potere di

tutte.E se lo saprai usare,potrai contrastare e combattere il si-

gnore dei cieli.”

“Combattere?”

“Si.Quando hai invocato il bene della sfera,nel tempo che hai

passato,lei ha accolto la tua richiesta ed ha fatto in modo che il

bene e l'amore ponessero fine alle atrocità di una guerra.Ma si

è sacrificata per te,per il tuo cuore.Non per il volere del signo-

re dei cieli.La vera forza di Dio risiede in noi,siamo noi che sce-

gliamo se farla vivere dentro i nostri cuori oppure no.Lui dif-

fonde l'amore,la pace e mette alla dura prova,ogni essere vi-

vente,affinchè possa decidere.Il signore dei cieli,a cui voi pre-

scelti,avete giurato la vostra fedeltà,non è Dio,ma la parte del

male che nei secoli l'uomo ha generato.E usa voi puri per tra-

sportarla e farla vivere in eterno nel tempo.Tramite voi,ha fatto

in modo,che viaggiasse e fosse presente in ogni epoca.Egli

dava voi,compiti,giusti per chi crede,diffondere amore è mera-

viglioso,ma il suo piano era di lasciare traccia della sua cattive-

ria.Il tuo cuore lo ha sconfitto una voltaOra è giunto il momen-

to che lo distrugga.Devi porre fine al suo maleficio.”

“Come è possibile?Non ci credo,tu menti.”

“Se credi questo,allora.....ecco”

Portò le sue mani al petto del giovane.Lo sollevò con il solo po-

tere degli occhi.

“L'amore della vita,l'amore puro.Colui che lo possiede vivrà.”

Il ragazzo,riprese,lentamenete,a muoversi.

“Dove sono?Che è successo?”

“Il tuo amore è tanto grande,che ci ha aiutato a far tornare,la

tua anima.”

“Ora ricordo.Stavo pregando,quando la donna è venuta da

me.E' apparsa,un'ombra nera....e .”

“La stessa che mi ha quasi strozzato a casa mia.”

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Page 95: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“Quell'ombra è il signore dei cieli che si manifesta in tutta la

sua crudeltà.Avete osato sfidarlo,ed adesso,si sente insicuro.”

“Quindi...”

“Quindi è passato al contrattacco.Vuole che le vostre anime si

allontanino dal cuore.Solo così,può,averne il pieno controllo.”

“Bisogna,assolutamente,liberare Melen.”

“Allora unite le vostre forze.Ritornate da dove siete venuti.In

quel tempo saprete come agire.”

E,come per magia,si ritrovarono nella stanza dell'orfanatrofio.

Si guardarono negli occhi.

“Ragazzo mio,prendi il libro e proteggilo.”

“E tu che farai?”

“Credo sia giunto il momento di affrontare il signore dei cieli.E'

giunta l'ora della verità.”

Rimise in moto la sua auto.Aveva con se la sfera.Si diresse,a

tutta velocità,nella direzione,che,gli indicavano le nuvole.La

strada,lo portava,verso i campi di grano delle campagne,di

quella città.

Da lontano si scorgeva una casa.Fermò la sua auto e si

diresse,a piedi,verso di essa.Era tetra e decrepita.Aprì la porta

e,non appena entrò,venne circondato da degli scuri esseri. “Ecco

le anime del signore dei cieli.E tra queste doveva finire anche

la mia.”

Le strane figure,provarono ad attaccarlo.L'uomo prese la

sfera,allungò il braccio,come se volesse scagliarla contro di

loro.

“Io amo la donna del mio respiro,amo la vita ed amo il mio

prossimo.Per il bene del mondo,per la parola di Dio.”

Dalla sfera,fuoriscì un esercito composto da persone comuni.Si

tenevano per mano.Accerchiarono le anime e sollevarono le

braccia al cielo.Si levarono,come delle scariche elettriche,che

colpirono il centro del cerchio.Ci fu,come un'esplosione.Fumo e

puzzo di zolfo.

L'uomo delle nuvole,lasciò il luogo della battaglia e corse verso

le altre stanze,di quella casa.In una di esse,trovò il corpo della

donna.Era disteso,fluttuante,a mezz'aria.Provò a toccarlo.Ma

una forza lo spinse lontano.

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Page 96: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Alle sue spalle ,l'ombra scura,del signore dei cieli.

“Non puoi salvarla.La sua anima sarà mia.”

Si girò verso di lui.

“Gli inganni da te prodotti,si stanno esaurendo.Sei tu,il tradito-

re.”

“Io sono colui che può.Il male non avrà mai fine.E voi avete fat-

to in modo,che si diffondesse tra la gente.Tutti saranno ai miei

piedi.Ed io sarò l'essere supremo.E' giunta l'ora della tua fine.”

Scagliò,la sua maledizione,verso l'uomo che chiuse gli occhi.

Ma non sentì,di essere colpito.Tra di loro,era apparso,il ragaz-

zo,che aprì il libro,il quale ,fece da scudo ad entrambi.

“Da dove sei sbucato?”

“La sfera.E' lei che mi ha portato qui.”

L'ombra del signore dei cieli,era sparita.

Intanto,la battaglia contro le anime,aveva avuto il suo esito.Le

scure anime erano state sconfitte.Ed erano ritornate ad essere,

esseri viventi.Liberate dal male.

“Ora,veramente,sarete portatori della giusta parola.Avete visto

voi stessi,di cosa è capace,costui.I vostri cuori,ora conoscono il

vero amore.E' arrivato il momento di porre fine al male di quel-

l'essere.”

Si avvicinò al corpo della donna,che adesso,era sul pavimento.

“Devo salvare la sua anima.Non posso vivere senza di lei.”

Il ragazzo,che,gli era accanto,intanto,gli stava porgendo il li-

bro.

“Corri,prendi la sfera,prima che possa impossersarsene.”

L'uomo,nel frattempo,sollevò il corpo della donna,e si diresse

verso l'uscita.

Il giovane se ne stavo fermo.Sul suo viso un sorriso,quasi di

soddisfazione.E tra le mani,la sfera.

“Eccola.Non è riuscito a prenderla.”

Distese la donna su un manto d'erba.Invocò le nuvole,affinchè

gli continuassero a dare aiuto.Le guardò,nel modo,di come si

guarda un qualcosa che si vede per la prima volta.

“Ora tocca a te,ragazzo mio.E' giunto il momento che io passi a

te il libro dell'esistenza.Sarai tu,a guidare il bene.”

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Page 97: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Il giovane prese quel libro.Vide che,su una pagina bianca,qual-

cosa veniva scritto.

Restò,per qualche attimo,stupito.Poi,capì,che toccava a lui leg-

gere.

“Non mi sento pronto.Non so,se sarò capace di...”

“Devi.Leggi quel che è stato scritto.Ne va della nostra vita.”

Il ragazzo,quasi impietrito dalla paura,fece,come,gli disse l'uo-

mo delle nuvole.

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Page 98: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Basta il tuo cuore

Non bastano mille parole

per descrivere il mio amore.

Non basteranno

gli infiniti spazi per contenerlo.

Naviga il veliero

spinto dal vento

tra i mari del mondo.

Naviga

alla ricerca di terre lontane

alla ricerca dei tesori dell'innocenza.

E colui che veglia

gli indica la rotta

per farlo giungere a me

affinchè ne assuma il comando.

Non bastano mille parole per

descrivere le sensazioni.

Non basteranno

gli oceani che solcheranno.

Ma basterà il tuo cuore

dove è contenuto

tutto l'amore dell'universo.

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Page 99: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Page 100: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Una surreale atmosfera,avvolgeva quel momento.La troppa

quiete non lo rassicurava.Sentiva che,di lì a poco,qualcosa sa-

rebbe successo.

“Devo raggiungere le nuvole.Lui è lì.”

Il ragazzo lo guardò con aria perplessa.Ma con la convinzione

che avrebbe sconfitto il signore oscuro.

“Il libro parla della sfera.Dice che dentro di lei sono racchiusi

poteri che nessuno può immaginare che esistano.”

“E' vero.mi è capitato di vedere con i miei oc...”

Non completò la frase.Una,decisa,illuminazione lo portò a de-

durre che,nella sfera,si trovava la risposta a tutto quello che

stava accadendo.

“Certo.Che stupido che sono stato.La sfera.E' lei l'emblema.”

La prese e la collocò sul manto erboso.Attese che le nuvole,al

suo richiamo,si addensassero sopra di lei.

“Chi non crede non avrà facolta di vedere.Ma chi crede viagge-

rà all'infinito.”

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Page 101: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

La sfera iniziò a ruotare.Un forte vento si alzò.

“Eccomi arrivo.”

Il vento lo sospinse verso la sfera.Ed all'improvviso,fu risuc-

chiato in essa.

Nebbia.Non riusciva a vedere che nebbia.

Il suo corpo fluttuava,aveva la sensazione che qualcuno gli

stesse strappando la pelle.

Era quello lo spazio temporale.E lui non era altro che una mo-

lecola.

Ora,riusciva a scorgere,in lontananza una luce.

“Deve essere lì.”

Un lampo di luce,lo accecò.Avvertì come una fitta al petto.

Il signore dei cieli apparve.Aveva al suo fianco,l'anima di Me-

len.

“Non credevo che saresti arrivato.Allora hai proprio deciso di

porre fine alla tua vita.”

“Ti ho sempre creduto.Ho fatto tutto quel che mi dicevi.E mai

avrei immaginato,che il male,potesse assumere la forma del be-

ne.Hai usufruito della nostra fede per i tuoi loschi scopi.E' ora

di finirla.”

“Non puoi nulla.Non ti basterà,il sentimento,che provi per lei.”

“Tu non conosci il sacrificio.Prendi la mia anima e lascia anda-

re la sua.”

“Ma io prenderò entrambe.”

“Avanti,provaci.”

L'ombra lanciò,il suo attacco,scaraventando l'uomo a metri di

distanza.

Con enorme sforzo,si rialzò.

“Sono qui,vieni a prendermi.Qui tutto è cominciato,e qui tutto

terminerà.”

Erano,ora,nella radura del deserto del Turkones.Era quello il

luogo dove si sarebbe consumato l'ultimo atto di quella batta-

glia.

L'uno di fronte all'altro.

“Non hai scampo.Arrenditi e non sarai punito.”

“Meglio morire,che continuare a servirti.”

E fece per avanzare,quando,apparve,il ragazzo con il libro.

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Page 102: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

“Assieme possiamo farcela.”

“Da dove sbuchi fuori,ancora una volta.”

Il giovane gli somigliava tanto,quasi gli pareva di esser lui stes-

so,anni prima.

“Insieme,dobbiamo farlo,insieme.”

Si lanciarono uno sguardo d'intesa.

“Per la vita.Per il bene del mondo e dell'universo tutto.Che Dio

sia con noi.”

Si lanciarono verso l'ombra.Il signore oscuro fece altrettanto.

Una grande esplosione.Il boato fu assordante.Lo scontro fu tan-

to forte che,tutti quelli al di fuori lo avvertirono dalla sfera.

Una nube di fumo uscì da essa.Polvere e sangue,sporcarono il

manto erboso.

Dalle nuvole venne giù un temporale.Le gocce bagnarono il

corpo della donna.

“Dove sono?”

La pioggia riportò dentro di lei la sua anima.

La sfera,intanto,emanò un sibilo e scoppiò,frantumandosi in

una miriade di schegge.

Tutto sparì.

“E' finita.Hanno sacrificato la loro vita per il bene.” si dissero

tutti.

La donna non credeva che l'uomo delle nuvole potesse esser

morto.Ed assieme a lui,anche il ragazzo.

“Non può essere vero.”

E corse verso l'auto dell'uomo.Mise in moto e si diresse verso il

mare.

Viaggiò per qualche ora.Pensando e ripensando all'accaduto.

I suoi occhi lacrimavano dal dispiacere.

Ma,senza sapere perchè,il suo istinto gli diceva di recarsi verso

il mare.Alla spiaggia grande.

Da lontano vide nuvole che si addensavano.E prese verso quel-

la direzione.

Fermò l'auto ai bordi della strada.Il mare era di fronte a lei.

Rimase immobile per qualche istante.

Vide due persone ,a riva.Parlavano tra di loro.

Provò ad avvicinarsi.

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Page 103: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

Una delle figure si alzò.Fece un cenno di saluto con la mano,e

si allontanò.Aveva sottobraccio un libro.Un libro dalla scura co-

pertina.

“Il ragazzo.”

L'altro era ancora fermo in riva al mare.

La donna si avvicinò.Un gran sorriso l'accolse.

“Finalmente sei arrivata.”

“Non ci credo.E'un sogno o......”

“E' vero.Ora,finalmente,potremo vivere la nostra vita.Da comu-

ni esseri umani.Niente più viaggi nel tempo.”

La donna scoppiò in un pianto di gioia.

Lui,le asciugò delicatamente e dolcemente,le lacrime.

“Per sempre insieme.Come vuole Dio.Ti amo.”

E la baciò appassionatamente.

Si distesero sulla sabbia.

“E ora?” disse Melen.

“Ora?Abbracciami.E per un po' ce ne staremo stretti, a guarda-

re le nuvole.”

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Page 104: L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE

L'uomo che guardava le nuvole

E fissava il cielo.

Con gli occhi di un bambino

guardava in alto

fin dove si perdeva la luce.

Nel cuore frammenti di

gioia nell'aria l'odore del

mare lontano

gabbiani volare.

E sorrideva al sole

quando i suoi raggi

gli riscaldavano la pelle

mentre giocava

con la sabbia bagnata.

E' passato del tempo

da quell'ultima volta.

La sua donna gli carezza il viso

mentre i suoi ricordi

volano lassù.

Dammi un bacio

amore mio

è qui che tutto è iniziato

è qui che se ne stava seduto

l'uomo che guardava le nuvole.

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Il pensiero nel tempo Pensieri famosi

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"Tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a

realizzare i propri sogni."

Paulo Coelho

"La speranza è un sogno ad occhi aperti."

Aristotele

"...e come i semi che sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.

Fidatevi dei vostri sogni, perchè in essi è nascosto il passaggio verso l'eternità."

Kahlil Gibran

"Ognuno di noi ha un paio d'ali, ma solo chi sogna impara a volare."

Jim Morrison

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel

silenzio. Finché è possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le

persone. Dì la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri, anche i noiosi e

gli ignoranti, anche loro hanno una storia da raccontare. Evita le persone volgari ed

ag- gressive; esse opprimono lo spirito. Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far

cre- scere in te orgoglio e acredine perché sempre ci saranno persone più in basso o

più in alto di te. Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti. Conserva

l'interesse per il tuo lavoro, per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per

cambiare le sor- ti del tempo. Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di

tranelli. Ma ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone

lottano per grandi ideali, e dovunque la vita è piena di eroismo. Sii te stesso.

Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all'amore; poiché a

dispetto di tutte le ari- dità e disillusioni esso è perenne come l'erba. Accetta

benevolmente gli ammaestra- menti che derivano dall'età, lasciando con un sorriso

sereno le cose della giovinez- za. Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro

l'improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l'immaginazione. Molte paure

nascono dalla stanchezza e dalla soli- tudine. Al di là di una disciplina morale, sii

tranquillo con te stesso. Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle

stelle; tu hai diritto ad essere qui e che ti sia chiaro o no, non vi è dubbio che

l'universo ti si stia schiudendo come dovreb - be. Perciò sii in pace con Dio,

comunque tu lo concepisca, e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni,

conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa con- fusione della vita. Con

tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo.Fai

attenzione.Cerca di essere felice.

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"Un uomo diventa vecchio quando i suoi rimpianti prendono il posto dei suoi sogni."

John Barrymore

"Andando dove devi andare, e facendo quello che devi fare, e vedendo quello che

devi vedere, smussi e ottundi lo strumento con cui scrivi. Ma io preferisco averlo

storto e spuntato, e sapere che ho dovuto affilarlo di nuovo sulla mola e ridargli la

forma a martellate e renderlo tagliente con la pietra, e sapere che avevo qualcosa

da scrivere, piuttosto che averlo lucido e splendente e non avere niente da dire, o

lustro e ben oliato nel ripostiglio, ma in disuso..."

Ernest Heminguay

"...Se tu puoi sognare e non abbandonarti ai sogni; se tu puoi pensare e non

perderti nei pensieri... Se riesci a occupare il minuto inesorabile dando valore a ogni

istante che passa, tua è la terra e tutto ciò che è in essa..."

Rudyard Kipling

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L'uomo che guardava le nuvole

Arturo Vado

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Biografia dell'autore

Nasce a Napoli nell'Ottobre del 1968.

Amante da sempre della poesia,inizia sin da piccolo a scrivere dei

minuscoli versi,dei pensieri,alcuni anche dialettali,che con il

passare degli anni diverranno vere e proprie "poesie" che egli

stesso definirà "le mie emozioni poggiate su carta".

I suoi componimenti affrontano varie tematiche,anche attuali,pur

se la vena amorosa traspare in ogni sua opera,così come i

sentimenti e le forti emozioni sentite e provate.Tutto ciò che lo

circonda, quel che accade giorno per giorno,sono fonte ispiratrice

per i suoi poemi.

La sofferenza,la gioia,le difficoltà a cui la vita conduce si

intrecciano nelle sue parole,pur se non sempre svelate, talvolta

nascoste dietro metafore che percepite, infondono e suscitano

sensazioni ed emozioni forti.

Tra i tanti componimenti,nel 1999,scrive "OCCHI NEGLI OCCHI"

ispirata da una persona a cui è molto legato.L'opera viene

descritta,inizialmente,come un assieme di affermazioni,ma

nonostante ciò ben voluta.Si decide cosi,insieme ad una sua

amica,di proporre l'opera ad un concorso nazionale.Anche se non

premiata,la critica alla poesia è favorevole.Anche la giuria si

esprime,complimentandosi per la profondità del componimento.

Infatti i suoi scritti incontrano i pareri favorevoli,i commenti sono

positivi,ma nonostante ciò non ci sarà decisione di pubblicare le

sue poesie se non nel settembre 2007.E proprio grazie alla

pubblicazione di parte delle sue opere sul sito "POESIE &

RACCONTI", che raccoglie autori ed opere inedite,dove riceve dai

commenti alla critica alle sue poesie,decide di dar vita ad un

"sogno nel cassetto",far nascere qualcosa di personale,di suo.

Inizia cosi la "costruzione" del suo sito.

Nasce "www.arturovado.com".

Altre opere:

LA LUNA E L'ARGENTO (2008) Edizioni BOOPEN EDITORE

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Un grazie a tutti

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