L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
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ARTURO VADO
L'UOMO CHE GUARDAVA LE NUVOLE
Romanzo
2008
Questo libro
è dedicato a tutte
le persone che cercano
la pace nel mondo.
Note dell'autore.
Quando ho iniziato,a scrivere questa storia,non potevo
tralasciare la mia poesia.Ho unito le due cose,senza sapere
dove mi avrebbero condotto.Ho creduto nel mio cuore.Ho
voluto fondere il pensiero e la parola.Una storia legata alla
poesia.O viceversa.
Un pizzico di fantasia,le mie poesie e................
Introduzione
La leggenda racconta di un uomo che viaggiava nel tempo.E
portava con se la parola dell'amore.I suoi pensieri incantavano
i popoli ed il suo cuore,diffondeva la pace.
La storia della lotta del bene contro il male.L'assurdo destino
del nostro io.Il male che si presenta con le sembianze del bene.
La scelta di essere una persona che crede o di essere un
servitore dell'orrendo vortice della cattiveria nel mondo intero.
Lui è l'uomo che guardava le nuvole.
Il principio del tempo
Era quasi giunto nella radura.Da lontano si vedevano soltanto
enormi distese di arida sabbia.Ogni suo passo lasciava l'im-
pronta,profonda,quasi a volerne evidenziare il passaggio.La fa-
tica si faceva sentire.Sempre più forte.Ma la sua volontà,alle-
viava,ogni sorta di dolore.Arrivato nella piana, il solo lembo di
terra nello sconfinato deserto del Turkones,sistemò le sue co-
se.Con un piccolo bastone cominciò a scavare e forare il
suolo,alla ricerca di una sorgente d'acqua.Ci era sempre riusci-
to,ovunque si fosse fermato.Forse anche per una sorta di fortu-
na,che lo accompagnava in ogni suo spostarsi da un luogo ad
un altro.Dopo essersi dissetato,distese il suo mantello e vi si
poggiò,delicatamente,al di sopra.La notte si avvicinava e per
lui era la giusta conclusione di una faticosa giornata di duro
cammino.Era solo,nei suoi viaggi.La sola compagnia,erano i
suoi pensieri e le sue amiche nuvole.Aveva sempre vissuto
viaggiando,la sua casa era il mondo.Mai una fissa dimora.Ma
non si era mai pentito di quella scelta di vita che,in un certo
qual modo,gli era stata,predestinata.Doveva riposare.Avrebbe
dovuto recuperare le forze per proseguire,il suo viaggio,il mat-
tino seguente.Prese un tozzo di pane,era quello il suo lauto pa-
sto ,e ne mangiò solo un pezzetto.Finito,prese dal suo sacco,un
piccolo libro dalla copertina scura,e lo poggiò vicino a sé.Alzò
lo sguardo al cielo e fissò le nuvole.
11
Solo quando il buio,le inghiottì,accese il fuoco e vi si distese ac-
canto.Il crepitio delle fiamme,divenne,come un piacevole suo-
no,quasi quanto le note di una dolce melodia.Gli infondeva,una
sensazione,di tranquillità.Si levò dallo stare disteso e,lenta-
mente,si sedette,poggiando la schiena,contro la ruvida parete
di un masso.E come in una sorta di preghiera,chinò il capo e
pronunciò parole in più di un linguaggio.Conosceva,ormai,mol-
te lingue.Erano tanti i popoli che aveva incontrato nei suoi
viaggi.Compresi gli usi ed i costumi delle regioni in cui aveva
soggiornato.E tutto era stipato nella sua mente.Erano trascorsi
molti anni,dal primo viaggio.Sul suo corpo vi erano,oramai,i se-
gni della vecchiaia. Rughe e capelli bianchi erano quelli più vi-
stosi.Ricordava la prima volta,quando arrivò,nelle terre del re
Antipode,detto “Il malvagio”.Era arrivato a Khembul,la religio-
sa e bella cittadina,che sorgeva sulle rive del fiume Issuhe,e tra
la gente,diffondeva la parola del cuore.Fu tanto il clamore,la
voce giunse al sovrano,che lo fece arrestare.Una volta condotto
alle prigioni del suo palazzo,il re volle,conoscere quello stranie-
ro venuto da lontano.L'uomo delle nuvole,dopo aspri scontri e
penose torture,grazie alle parole dell'anima,riuscì a penetrare
nel cuore di Antipode,che per la prima volta nella sua vita,pian-
se,e la sua malvagità,sparì,con le sue lacrime. Il re fece libera-
re l'uomo e gli promise che,da quel momento,avrebbe regnato
per il bene del suo popolo.Ora,Antipode,viene ricordato come il
re della benevolenza.Distolse i suoi pensieri dai lontani
ricordi,e dopo un sospiro di compiacenza,pescò,dalla tasca del-
la sua veste,due sfere,di uno strano metallo,e sfregandosele tra
le mani disse: “Il pensiero e la parola,per sempre,assieme.Vi-
vranno coloro che ascolteranno”.Le sfere,ora,apparivano tra-
sparenti,come cristallo,e in esse si notava qualcosa.L'uomo les-
se quel che scorgeva in quei corpi sferici,prese il suo piccolo li-
bro ed annotò,parola per parola,tutto il loro contenuto.Guardò
verso l'alto.Non vi erano stelle nel cielo di quella notte.Ed an-
che se,non poteva vederle,avvertiva la presenza delle nuvole.E
ne traeva l'essenza.Ritornò a posare i suoi occhi sul suo
libro,continuando a scrivere.Quando ebbe teminato,lesse prima
silenziosamente,poi ad alta voce.
12
Urla il vento
Urla il vento tra
le folte foglie
dell'eterna pianta dell'amore.
Che il soffio
dell'alito soffuso
porti alle nuvole
le parole
di un sincero sentimento.
Non resti fermo
l'uomo
che la sua voce sia ascoltata
dai soggiunti dei
della terrena vita.
Aprite
le vostre menti
unite
le vostre mani
amate
quel per cui siete nati.
E fate in modo che
al suo passare non
si fermi
non distrugga
ma urli il vento
tra le folte foglie
dell'eterna pianta dell'amore.
13
Dopo che ebbe letto,la sua voce divenne fioca,tanto che decise
di lasciare il tutto al domani e di chiudere gli occhi in un sonno
rigeneratore.Sicuramente,dopo la notte,la sua voce avrebbe ri-
preso il suo tono.Tirò fuori una coperta,l'aria della notte nella
radura era fredda,nonostante il fuoco,si distese e si coprì.Ini-
zialmente,pensò,a quando sarebbe giunto al paese di Kendhar.
Gli era stato predetto che lì avrebbe dovuto incontrare un mer-
cante,che lo avrebbe aiutato a raggiungere la città di Esermel.
Preso,da questi pensieri,la sua mente,ormai allo stremo,lo ab-
bandonò al sonno della notte.
Il mattino seguente,aprendo gli occhi,scorse da lontano l'arrivo
di un uomo a cavallo.Con tutta calma,come se,attendesse quel-
l'uomo,senza un velo di paura o timore,sistemò il suo bagaglio
e si rimise il mantello.L'uomo a cavallo,intanto aveva raggiunto
la radura.Arrivato,anch'egli alla piana,discese da cavallo e si
avvicinò.“Che il mio saluto sia benvenuto.Il mio nome è Semir.
Ho sentito la tua voce ed ho ascoltato le tue parole.Sono corso
qui,per portarti a Kendhar.Lì hanno sentito del tuo arrivo e ti
stanno aspettando.”L'uomo delle nuvole gli porse una ciotola
con dell'acqua.“Colui che viene da lontano è atteso?Allora biso-
gna far presto,non si può far attendere coloro che cercano le
voci di dentro.Il segnale della vita ci porta su strade inesplora-
te,i nostri passi seguono il cammino del destino.Se tu hai ascol-
tato la mia voce e le parole dell'eterna verità,meriti il dono del-
l'emozione.”Alzò gli occhi al cielo e fissò le nuvole,che
erano,ferme sopra di lui.“Ora si fermi il tempo.E' giunto il mo-
mento di dare a colui che vuole proteggere il mio cammino,la
forza dell'anima,il potere del cuore,l'amore verso ogni cosa e
verso se stesso.” Prese,nuovamente,le due sfere e le pose nel
palmo della mano.L'uomo,rimase immobile,incantato,nel vede-
re quello strano rituale,senza conoscerne il perchè.Come se,
una forza estranea lo trattenesse dal fare qualsiasi gesto.Ma
allo stesso tempo,felice di esser lì,con l'uomo che guardava le
nuvole.Allora, prese il suo piccolo libro,dove era stato scritto
qualcosa.E la sua voce scandì le parole contenute da una pagi-
na,che qualche istante prima,risultava esser ancora bianca.
14
Libero nella vita
Non esser triste non
versare lacrime non
parole mute
ma sorrisi e gioia.
Ti vedo lasciare
la strada
che porta alla monotonia,
tra avversità e ostacoli
vai
deciso per il tuo destino.
Non abbandonarti
alla stanchezza
ma da essa ricavane forza.
Fa che il passo diventi leggero
e leggero sia il tuo vivere.
Respira l'aria della vita
assapora il frutto dell'anima
lascia che il tuo cuore
si riempia d'amore.
I tuoi occhi vedranno
la tua bocca parlerà
la tua ombra
sarà avvolta dalle scure notti
e sarai libero
libero di esistere.
15
Raccolse le sue cose e pregò Semir,di potersi mettere in viag-
gio.Sentiva il desiderio di arrivare quanto prima.Si rifornì di
acqua a sufficienza per un lungo periodo di cammino,prese la
sua sacca e,poggiandosela in spalla,s'incamminò,seguendo l'al-
tro uomo. Il sole era,assai cocente,tanto da bruciare i pochi ar-
busti che si trovavano in quelle aride distese.Ma nulla lo distol-
se dall'intento pensiero,di arrivare in paese.Era forte la volontà
di non deludere chi lo stava aspettando.Giunsero a Kendhar
che era quasi sera.Un folto gruppo di persone lo accolse alle
porte della cittadina.Nessuno osava dire una parola,erano tutti
in attesa che fosse l'uomo a parlare per primo.Nella piazza del
paese,Semir,salutò e ringraziò.Sarebbe ritornato alla sua
casa,dalla sua famiglia a raccontare cosa aveva udito e cosa
aveva visto. L'uomo delle nuvole,si guardò intorno,e tutto d'un
tratto,vide bambini ai piedi della sua veste.Sorrise e con la
mano accarezzò il capo di alcuni di loro.L'innocenza che aveva-
no in quegli occhi occhi,era più forte di qualsiasi altro pensie-
ro.“Venite,piccoli,voi che siete la fonte della speranza del gior-
no che verrà.Venite,incontaminate anime,non sarò io che darò
voi qualcosa ma sarete voi che darete tanto a me ed al mio cuo-
re”. Il silenzio invase le strade,la voce echeggiava ovunque ed
ovunque ascoltavano.”La vita è un bene prezioso,sappiatene
farne buon uso.Essa non è eterna,ma ricordate,eterna sarà la
vostra anima.Io,presto,lascerò questo mio corpo,per andare
lontano nei secoli.Ma non sarà una morte,un addio,ma un lun-
go viaggio verso altri tempi.Ma nulla accadrà prima che abbia
dato voi,il mio pensiero.Eppur mi chiedo chi sono io per merita-
re tanta attenzione?Io non sono altro che uno di voi tutti”.Nes-
suno fiatò.Allora l'uomo,ripetè il rituale delle sfere,stavolta im-
piegò più tempo.Voleva la certezza che la magia di quei movi-
menti arrivasse ad ognuno di loro.Per la prima volta,però,non
prese il suo libro scuro,ma fissò soltanto il cielo e le nuvole in
esso.Si inginocchiò,al cospetto dei piccoli abitanti,tese loro le
mani,come per sfiorarli tutti,e si rialzò.La trasparenza delle
sfere,aveva evidenziato delle parole,che,lentamente,andavano
a formare delle frasi che l'uomo,con tono deciso lesse a tutti.
16
Non cadere
Non cadere nella tentazione
non deludere chi ti ha dato la vita.
Trattieni in te
tutta l'innocenza della creazione
e apri le braccia al cielo.
Rifletti
sul giorno che stai vivendo
nei momenti di pura follia
non cadere.
Non esitare
ad accettare chi ti porge amore
non rifiutare
di subire umiliazioni
pensa
e non cadere.
Rialzati ogni
qualvolta
la tua vita ti piegherà
tutta la tua forza per
non cadere.
Alla fine dei tempi
tu saprai
che potrai finalmente
cadere
sul luminoso selciato
che conduce all'eterno.
17
La gente,che aspettava le sue parole,restò incantata dalla voce,
qualcuno avanzò verso di lui,mentre gli altri,tentavano di trat-
tenerlo.
“Lasciatelo,perchè lo volete trattenere?Eppure ognuno di voi è
libero di fare quel che vuole.Non vedo perchè non possa co-
stui.”
“Mio signore.....”
“Aspetta,io non sono il signore di nessuno,ma solo un umile
servitore dell'amore.Non devi inginocchiarti a me ma solo al si-
gnore dei cieli.Io sono come te,quindi,ti prego,non osannarmi.”
“Come posso diventare un portatore di giuste parole?Vorrei po-
ter aiutare chi,al posto del cuore,conserva una pietra.”
“Non sono io che posso rispondere alla tua domanda,chiedi al
tuo dentro e troverai la risposta.Posso,solo dirti,che se già te lo
chiedi,vuol dire che hai risposto a te stesso.Ti dico che per por-
tare la giusta parola,dovrai accettare che il bene è in
ognuno,così come il male.Non vi è nessuna pietra,dentro di
noi,ma solo un qualcosa che può farci decidere da che parte
stare.Il nostro cuore può indurirsi,ma mai diventare roccia.”
Ci fu un attimo,dove sui volti delle persone,si leggevano atroci
dubbi.”Ora vai,se vuoi che la giusta parola venga da te”.
Ora tutti parlavano,un gran vociferare si era esteso nelle stra-
de,sembrava,quasi,ci fosse una festa in paese.
Ci fu,chi portò da mangiare e da bere,affinchè l'uomo delle nu-
vole potesse rifocillarsi.
“Ascoltate,io cerco il mercante Erem.Chi può dirmi dove si tro-
va?”.Si fece avanti un uomo di tonde forme,si avvicinò molto
lentamente,e disse “La risposta alla tua domanda,sono io”.
“Tu sei colui che mi indicherà la strada?Allora al sorgere del
sole,mi condurrai alla città di Esermel.E' quasi giunto il mo-
mento che io lasci questo tempo”.
La folla si diradò,lentamente,la notte era alle soglie.
La luna,contornata da una marea di piccole stelle,illuminava la
piazza.L'uomo delle nuvole,quella notte,ebbe la possibilità,di ri-
posare,dopo tanto tempo,in un vero letto,non prima di aver gu-
stato una zuppa calda,preparata dalla padrona della casa.
“Non dimenticherò mai,la tua gentile ospitalità.”
18
Si diresse verso la sua sacca e prese da essa un ciondolo.Lo
diede alla donna e disse “Portalo sempre con te.Ed ogni qual-
volta,un velo di tristezza dovesse apparire sul tuo viso o le av-
versità della vita,ti ponessero davanti a degli insormontabili
ostacoli,prenderai il ciondolo e lo esporrai al sole quando sarà
nel punto più alto.”
La donna lo ringraziò,provando a baciare la sua mano.
“No,donna.Non devi,anche perchè non merito questo,anzi me-
rita la tua ospitalità che vale tanto.Sono io che ringrazio te.”
Si diedero la buonanotte e si diressero,ognuno alla propria
stanza.Aprì la finestra e con lo sguardo,cercò nel cielo,le sue
amiche nuvole.
“Date loro il bene della vita,fate che i loro raccolti siano rigo-
gliosi e ricchi.”
Si distese e quasi subito,si addormentò.Nei suoi sogni,quella
notte,vi fu,anche,quel giorno trascorso e ne fu compiaciuto.
Il gallo cantò.Era l'alba dell'indomani.Si intravedevano i primi
raggi.
Appena alzato,si preparò,salutò la donna e si diresse all'appun-
tamento con il mercante.”Sono pronto per questo mio ultimo
viaggio in questo tempo.Sento arrivare il momento che mi por-
terà al giorno che verrà”.
“Vedrai che bella che è,Esermel” disse il mercante.
“Non mi reco lì,per la bellezza della città,non ne dubito,ma il
mio scopo,è tutt'altro.E' li che si concluderà il mio cammino
nelle vostre terre e nel vostro tempo.Inizierà,per me,un lungo
viaggio,nella memoria e nel tempo che verrà.”
Durante il viaggio i due non parlarono molto.Il mercante era in-
tento a trascinare il suo animale,mentre l'uomo delle nuvole
aveva lo sguardo rivolto in avanti.
“Fermiamoci,per favore.Credo sia ora di riposare e consumare
il nostro pasto.Riprenderemo il cammino,dopo che,questo
sole,avrà oltrepassato la linea di fuoco”.
Entrambi si sedettero,ai piedi di una collina di sabbia,con la
speranza,che un velo d'ombra,li coprisse.
Erano stanchi,il caldo non dava tregua.
19
Attesero,che il sole,allentasse la sua tremenda calura.
“Nessuno ha mai conosciuto il tuo nome,com'è che ti chiami?”.
“Io,non ho un nome.Per chi cerca le mie parole ed ascolta i
miei pensieri,sono,semplicemente,l'uomo che guardava le nu-
vole”.
“Lo trovo alquanto strano,ma rispetto le volontà di colui che
non ha un nome”.E rise.
“Vedi,amico,non è importante,come si chiami una persona,ma
è importante,quel che egli fa per il mondo.Che ci riesca o no.-
Non contano il nome o come esso si chiami ,ma le sue gesta.”
Non mancava tanto tempo,perchè riprendessero il loro viaggio,
e quel tempo lo passarono silenziosamente.
Giunse l'ora di rimettersi in cammino.Non sarebbero arrivati a
Esermel,che il giorno successivo,ma dovevano continuare il
viaggio,alla ricerca di un posto dove trascorrere la notte.Arri-
varono,così,in una oasi,che di verde,ormai,aveva ben poco,ma
almeno andava bene per poter passare una notte.E non ci fu
neanche bisogno di trovare dell'acqua.Un pozzo,troneggiava,al
centro di essa.Dopo,aver dato da bere,al cavallo del mercante,i
due si posero al di sotto dell'unico albero,ancora verde,che si
trovava nell'oasi.Il cielo di quella sera,era tinteggiato,anche di
un tenue rosso.L'uomo che guardava le nuvole,come in un ri-
tuale,prese il suo libro e lo pose alla sua destra.Prese le due
sfere,ma stavolta,le diede al suo compagno di viaggio.Il mer-
cante fu sorpreso di tale gesto.
“Prendi e guarda.Vedrai che le voci che hai dentro ti diranno
cosa dovrai fare della vita.Che le nuvole possano aprirti la
mente.Allora,forse capirai,perchè,non è importante avere un
nome.”L'uomo,senza dire nulla e senza obiettare o chiedersi un
qualunque perchè,cominciò a fissare le due sfere.Ma vide che
nulla accadeva.”Non succede niente.Non sono,forse,idoneo,per
questo.”
“Guarda,vedi quelle nuvole lontane?Tra breve porteranno piog-
gia.E nelle gocce dell'acqua che cadrà,ci saranno le tue paro-
le.Abbi fede e capirai.”
Le nuvole,dopo poco,furono sopra di loro.La pioggia,iniziò a ca-
dere.
“Ora ascolta,le tue voci.”
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Sentiti vivo
Chiudi gli occhi
e prova a volare leggero nel vento
prova ad andare sempre più in alto
oltrepassando le nuvole.
Immagina di esser al di sopra
dei mari
ai confini del cielo
oltre i monti.
E quando sentirai
il velo della stanchezza
poggiarsi sulle ali
riposa sui sogni dei piccoli angeli
sui teneri e vispi sorrisi dell'innocenza.
Chiudi gli occhi
e riprendi il volo
apri le tue ali
respira la fredda aria
che diviene tagliente
sul viso.
Sorvola i prati in fiore
di una profumata e soave primavera
dove giovani cuori
si tengono per mano.
Apri ora gli occhi
e plana lentamente
sulla morbida terra
vai
e sentiti vivo.
21
Arrivarono alla città di Esermel alle prime luci del giorno.Le
strade iniziavano a prendere vita.Un gruppo di persone,fretto-
losamente,gli passò accanto,urtandolo,facendolo quasi cadere.
“Sai,tutti hanno fretta.Per il mercato.” Disse Erem.
“Conducimi ad esso.Sento,che,quello è il luogo dove inizierà il
mio viaggio per altri tempi.”
E,mentre,percorrevano le strade della città,per arrivare al mer-
cato,la confusione del giorno,prendeva sempre più forma.Chi
urlava,chi correva,chi poggiato a qualche muro,tendeva la
mano,in cerca di elemosina.L'uomo che guardava le nuvole,con
lo sguardo,non lasciò nulla di inosservato.Sorrise,ad una don-
na,che incrociò nel passaggio.Lei aveva sulla testa il peso di un
cesto ricolmo di frutti.Improvvisamente,la donna,si fermò,calò
il cesto e prese uno di quei frutti e lo offrì a lui.
“Non sai nemmeno chi sono e tu offri me uno dei frutti del tuo
cesto?Sei gentile,quanto bella.”
“Invece mi sembra che io ti conosca da secoli,straniero.Come
so che questa è la tua ultima meta di questo tempo”
“Chi ti ha detto questo?”
“La tua voce.Le nuvole hanno portato qui il tuo pensiero e la
tua parola.Seguimi e ti condurrò alla casa del Vecchio saggio.”
23
“Credo sia giunto il momento di salutarci” disse al mercante
dei sogni “vai e torna dai tuoi cari.Porta con te il mio saluto.A-
mico mio,spero che tutti i tuoi dubbi possano svanire presto. Ti
auguro salute e fortuna.”
Il mercante ringraziò e prima di volgere il passo verso la strada
del ritorno,guardò,per l'ultima volta,quell'uomo,che si avviava a
chissà quale destino.
Seguì la donna,tra strette stradine,alcune travolte da nauseanti
profumi.Si fermarono davanti ad una porta,la donna bussò con
la mano per te volte consecutive.Sembrava un segnale di rico-
noscimento.Aprì una vecchia donna,con il volto segnato da tan-
te rughe,e senza fiatare,fece loro cenno,di seguirla.Entrarono
in una stanza,dove si poteva scorgere,nella penombra ,una pol-
trona,su cui vi era seduto qualcuno.
“Vieni avanti,avvicinati.” Una vocina proveniva da quella pol-
trona.”Non temere.Io so chi sei e perchè sei qui.Il mio compito
è di prepararti al grande viaggio nel tempo.”
“Dimmi,allora,cosa devo fare.”
“Calma,prima di quel momento,dovrai far uscire dalla tua ani-
ma i tuoi pensieri e dal tuo corpo le parole.Fatto questo,ti pre-
parerò per il tuo cammino.”
“Posso chiederti,perchè sono stato scelto?”
“Posso solo dirti,che solo coloro che hanno vissuto la loro vita
nel diventare servitori dell'amore,possono accedere all'imorta-
le beneficio del viaggio nei secoli.”
“E.credi che io meriti tutto questo?”
“Si.Lo meriti.Ti dico che lascerai questo vecchio corpo.La tua
anima viaggerà,nell'infinito,fino a ritrovarsi in un tempo diver-
so con una nuova identità fisica.Ma ricorda,resterai,come ora e
per sempre,l'uomo che guardava le nuvole.”
“Sono pronto.”
“Siedi.Prima lascia che un po' di sano riposo,ti dia la forza.”
Si sedette.Gli fu servito da mangiare e da bere.Della carne di
fagiano con del buon vino rosso.Quand'ebbe terminato,il vec-
chio saggio,riprese da dove aveva interrotto.
“Prendi adesso le tue sfere.Poggiale innanzi a te.E leggi quel
che vedi.”
24
Fece come disse il vecchio.Dalle sfere ,apparvero delle parole
che,messe in un corretto ordine,diventarono delle frasi.
Cuore batti più forte fammi
sentire che sei in me. Fammi
sentire il tuo calore l'amore
mio per quel che c'è.
L'anima dei puri
vive dentro di noi
negli occhi dell'innocenza
la nostra vita si pone.
“Dimmi,vecchio,cosa vogliono dire queste parole”
“Sono le tue voci che abbandonano il tuo corpo ed iniziano a
viaggiare,nel prossimo tempo.Ti spianano la strada che percor-
rerai.”
“Quando arriverà il momento del mio addio a questi anni?”
“Tra non molto.Non prima che tu abbia consegnato il tuo libro
e le sfere a coloro che credono nell'amore e capaci di protegge-
re lo scritto che in esso è contenuto”
“Come riconoscerò questa gente?”
“Ecco,voltati e capirai”
Dei piccoli bambini,figli di nessuno,si avvicinarono.Il vecchio
saggio fece un cenno con la mano e loro si fermarono.”Ecco co-
loro che custodiranno il tuo tesoro.Loro faranno in modo che
resti nei secoli.Quando sarai arrivato nel prossimo tempo,ritro-
verai il libro e le sfere.”
“Come farò a sapere dove saranno?”
“Lo saprai.”
Consegnò il tutto ai bambini,che lo stiparono in un cofanetto di
metallo,che chiusero con una chiave.Presero il cofanetto e si
avviarono verso l'uscita.Era giunta l'ora che il tutto avvenisse
come era deciso.Come era scritto.
“Che inizi il tuo viaggio.La mente nei tempi dei tempi.”
25
Il viaggio
Sento il vuoto
sotto di me
sento i passi che vanno.
Dove si dirige
la forza del pensiero dove
mi conduce,io non so ma
non ho paura.
Vedo il mio cuore
vedo la mia anima
vedo il mio dentro
andare.
Che tutto accada
presto
non resisto alla tentazione
di dire basta.
Ti prego resta
resta qui con me
non lasciare le mie mani
amami ancora.
Come mi hai amato
fino a ieri.
Parto
per il viaggio della vita
ti vedo lontano sono
lontano
ma presto
ci ritroveremo
al di là di ogni tempo.
26
Il viaggio nel tempo
Quella notte appariva più buia delle altre notti.In lontananza,si
sentivano,gli ultimi scoppi dei cannoni.E gli ultimi bagliori,del
fuoco nemico,illuminarono,per pochi istanti,il nero del cielo.E-
rano nascosti dietro gli alberi del bosco,l'ultima battaglia era
stata,quasi,una disfatta.Troppi di loro erano caduti.E nell'aria
si respirava odore di morte.Ogni respiro,lasciava,il segno.L'u-
midità della notte faceva sì che,nuvole di fiato,si formassero
davanti alle bocche.Erano stremati.Ed erano sopravvisuti in po-
chi.
Il giovane soldato se ne stava seduto,la schiena poggiata con-
tro la crespa corteccia di quel grande albero.Sul viso i segni
dello scontro,sulle mani il rosso del sangue di chi neppure co-
nosceva.Negli occhi la paura e lo sconforto.”Perchè tutto que-
sto?”.Gli si avvicinò il capitano e gli si sedette accanto.
“Tutto ok?Stai bene?”
“Si,signore.”
“So a cosa pensi.Me lo chiedo spesso anch'io.E non mi so dare
una risposta.”
“Ho visto la morte gioire di soddisfazione durante ogni scon-
tro.Ho visto il male in tanti di loro,in tanti di noi.Ho ucciso con-
tro la mia volontà,e non mi piace.Questo,forse,mi porterà a mo-
rire,mio Dio,se solo servisse.....”
“Soldato,non ti biasimo.Ma se il nemico ti attacca,tu devi difen-
derti.Non è uccidere per il gusto di uccidere,ma per restare vi-
vi.E' la crudele legge della sopravvivenza.”
“E come si può restare vivi con il peso di aver ammazzato un
essere umano?Si resta vivi fuori,ma si muore,comunque,den-
tro.”
“Sembra ci sia un po' di calma adesso.” E tirò fuori dalla tasca
un pacchetto di sigarette.”Prendine una.”
31
Il soldato si accese una sigaretta.Il suo fumo, nell'aria,diventò
quasi denso.Strani pensieri gli ingombravano la mente.Ed alcu-
ni di essi, qualche volta,lo portavano anche a piangere.Aveva
come un peso allo stomaco,la sensazione che qualcosa dovesse
accadere.A lui.Si,proprio a lui.Le truppe nemiche,ormai,erano
lontane.Proseguivano verso nuove conquiste e loro erano stati
sconfitti. Il capitano si diresse verso gli altri.Voleva sincerarsi
delle condizioni dei sopravvissuti.Il soldato rimase ancora pog-
giato all'albero,a pensare.
“Vieni a prendermi,sono qui.”
Una voce attirò la sua attenzione.Si rese conto di averla sentita
solo lui,dato che i suoi compagni erano rimasti intenti nelle
operazioni di soccorso.
Si alzò e provò a capire da dove potesse provenire.Fece qual-
che passo in avanti.
“Non fermarti,vieni a prendermi.”
Ancora la voce.Stavolta,però,aveva individuato la direzione dal-
la quale proveniva,e avanzò.Arrivò fino al corpo di uno dei ne-
mici,che giaceva tra le foglie di quel bosco.La voce,ora,era vici-
na.”Nella tasca,sono nella tasca.”
Con qualche timore,infilò la mano nella tasca della casacca di
quel cadavere e ne estrasse un libro,piccolo,con la copertina
scura.“Mi spiace,amico,ma devo farlo.”
Continuò a pescare nelle tasche.Stavolta trovò un sacchetto
con delle sfere.Ed udì di nuovo la voce.
“Sei tu.La tua anima ora è in questo tempo.Ma i tuoi pensieri e
la tua parola resteranno per sempre.Tu sei l'uomo che guarda-
va le nuvole.”
“Chi sei.E cosa vuoi da me.Vattene.”
“La tua mente presto si aprirà.E tu ricorderai.Sei il prescelto.”
Prese le cose che aveva estratto da quelle tasche e corse via,il
più lontano possibile.Il cuore gli batteva così forte,che, sembra-
va volesse sfondargli il petto.
Era sudato,affannato.Ma allo stesso tempo curioso di sapere.In
mezzo a quello che era stato un campo di battaglia,qualcosa gli
aveva parlato.Ma cosa.Per scoprirlo,si decise ad aprire le pagi-
ne di quel piccolo libro.
32
Non appena,iniziò,a sfogliare,dalla prima pagina,ne uscì un fa-
scio di luce che gli invase il viso,accecandolo.Nessuno si accor-
se di quel che stava accadendo.Nessuno poteva vedere quella
strana magia.Nessuno tranne lui.
“Che cosa è stato?Perchè tutto questo a......”
Non terminò la frase.La sua mente andava a ritroso.Fino all'al-
ba dei giorni che furono.E iniziò a ricordare.Tutto quel che era
accaduto alla sua anima,da secoli,ora gli scorreva davanti
come una pellicola di un vecchio film.E ricordava.La sua mente
si riempiva di tutte le gesta,le parole ed i pensieri,che lo aveva-
no accompagnato nei suoi infiniti viaggi.E ricordò il vecchio
saggio.I bambini che avevano rinchiuso quel piccolo libro,le
sfere,e quale fosse il suo destino.Doveva,assolutamente,riordi-
nare le idee.Poi si sarebbe concentrato sul da farsi.Ma prima
doveva ristabilire l'ordine dentro di sé.
Si sedette.Il sudore,oramai,gli aveva,addirittura,bagnato la di-
visa.Cosa non semplice,visto il suo spessore.Il suo respiro co-
minciò a rallentare ed i suoi occhi,ora,avevano una visione più
nitida di tutto quel che lo circondava.Nessuno aveva potuto ve-
dere quel che era successo.Nessuno aveva la sua magia.Era lui
l'uomo,che,nei tempi,doveva portare in giro la parola dell'amo-
re.La giusta parola.E,solo,chi avrebbe creduto,poteva diventare
come lui.Ma avrebbe dovuto avere il cuore e l'anima ricolmi
d'amore.E di speranza.Riprese a sfogliare il libro.Come,per
istinto prese le due sfere e iniziò a sfregarle,con le mani.Ora
ricordava sempre di più.Ed alzò lo sguardo al cielo.Il giorno
stava per sorgere.Si intravedevano un po' delle sue amiche nu-
vole.Ora tutto era limpido nella sua mente.Era tutto chiaro.Do-
veva,al più presto,intraprendere il cammino e continuare il
viaggio iniziato molto tempo prima.Ma non sapeva ancora co-
me.Ma bisognava provvedere.Si rialzò e si diresse verso il
gruppetto dei suoi compagni sopravvissuti.Le nuvole,ora,si no-
tavano di più.Lui le guardava come se non esistesse altro.Ria-
prì il libro e notò che su una pagina era apparso qualcosa.Qual-
cosa che sapeva,doveva esser letto a tutti.”Ascoltate.Sarete cu-
rati tutti dalle ferite.La parola dell'amore vi guarirà.”Ed iniziò a
leggere.
33
Il dono
Lascia andare libere
le mani
verso colui che giunge da lontano.
Offri in dono cibo e acqua
che si sfami e si disseti.
Non aver paura
è bello esser padroni
del proprio cuore
senza dover ascoltare
gli ordini di un tenebroso silenzio.
Ama
non per esser amato
ma per amar se stessi
nel giusto vincolo del perdono
nell'aver solo sfiorato
l'esistenza altrui.
Lascia andare le parole
lascia che arrivino
dove tutti possono ascoltare
senza timori.
Volgi lo sguardo
verso la più luminosa delle stelle
porgi il sorriso
a coloro che non sanno sorridere
e lascia andare libere le tue mani
stringersi
con altre mani
nel nome di chi
è giunto da lontano.
34
Le sue parole non riuscirono a lenire,del tutto,le sofferenze di
quegli uomini.Ma avevano fatto in modo che,per pochi attimi,i
loro cuori fossero sollevati dal peso della guerra.Il capitano gli
si avvicinò,poggiandogli una mano sulla spalla,lo guardò dritto
negli occhi.Un velo di malinconia traspariva dalla sua espres-
sione.
“Le tue parole riempiono l'anima.Ma siamo in guerra e non
credo che possano bastare a far dimenticare gli orrori vissuti.”
“Capitano,io devo andare.Non sono venuto in questo tempo per
combattere.Ma per portare tra la gente la parola dell'amore.E
mai come adesso credo che ce ne sia bisogno.”
“Posso capire.Ma sarai considerato un disertore.”
“Qualunque etichetta mi verrà data,non mi importa.Ma il mio
destino mi dice che devo eseguire altri ordini.”
“Se ti lascio andare,mi riterranno un traditore della loro fidu-
cia.Quindi fai in modo che sembri una fuga.Al calare della not-
te,scappa.Prometto che non ti farò inseguire.Al comando dire-
mo che sei caduto in battaglia,così non ti cercheranno.”
“Signore,io......allora lei sa.”
37
Il capitano sorrise.Forse aveva sbagliato a dire quelle parole al
giovane soldato,o forse no.Ma sapeva che nel mondo ,c'erano
persone,popoli,che avevano bisogno di aiuto e di conforto.La
guerra aveva distrutto tanti sogni,tante speranze.Ed aveva por-
tato solo morte e tristezza.
Le luci del giorno erano alte,ormai,tanto da poter fare in modo
di potersi mettere in marcia.Dovevano lasciare quel luogo,dove
la notte prima vi era stata battaglia.Dovevano ritornare al cam-
po per fare in modo che i feriti potessero ricevere le dovute cu-
re.Con un pensiero a tutti quelli che erano morti sotto il fuoco
nemico.Già,quanti di loro non sarebbero più tornati.
“Mettiamoci in marcia.I più sani aiutino i feriti.Il viaggio sarà
duro.”
Marciò con loro,in attesa,che arrivasse la notte.Non conosceva
dove sarebbero potuti giungere nel loro cammino,e ne
sapeva,con precisione dove si trovassero.Non avrebbe mai vo-
luto lasciare i suoi compagni,ma il destino gli riservava,un
qualcosa,che sapeva,doveva essere svolto nei tempi dei tem-
pi.Ora sapeva che si trovava lì,proprio per quello.Mentre mar-
ciava,stando sempre in guardia per prevenire qualche assalto
delle truppe nemiche,diede un'altra occhiata a quel libro con la
copertina scura.Si notava che era segnato dagli anni.Alcune
pagine erano ingiallite,altre addirittura strappate.Anche se non
completamente.Le grafie delle varie pagine erano diverse.Se-
gno che durante i secoli,doveva aver cambiato parecchie perso-
nalità.Segno che il viaggio nei tempi durava dal giorno della
nascita del mondo.E doveva continuare.Non doveva fermare il
volere di chi aveva deciso che la giusta parola fosse portata e
diffusa tra i popoli in tutti i tempi.Pensò se un giorno,tutto que-
sto,sarebbe finito.Ma fu un pensiero che lo lasciò quasi subi-
to.Il cammino della truppa,man mano che proseguivano,si face-
va sempre più pesante e lento.Alcuni dei feriti avevano difficol-
tà nel passo.E quindi costringevano,malgrado non fosse colpa
loro,a rallentare il cammino.La fatica faceva il resto.Bisognava
fermarsi per riprendere fiato.
“Alt.Quì andrà bene.Mezz'ora di riposo.”
38
Quei trenta minuti furono accolti con entusiasmo.Verso Nord,le
montagne,segnalavano l'approsimarsi dell'arrivo dell'inverno.
Sarebbe nevicato molto in quella regione.E fortuna,che manca-
va ancora qualche mese alla fredda stagione.Altrimenti sareb-
be stato tutto più difficile e complicato.Anche la loro marcia.
Si,perchè,marciare nella neve fresca,con dei feriti da
trasportare,avrebbe complicato enormemente il rientro al cam-
po. .
Con chissà,quali coseguenze.Mancavano,ancora,delle ore,per-
chè si facesse notte.Il suo pensiero era sempre rivolto alla 'fin-
ta' fuga che avrebbe dovuto mettere in atto,quella notte.Impie-
gò il restante tempo,dei trenta minuti concessi dal capitano,per
leggere poche righe di quel libro,che ora,sentiva suo da sem-
pre.La sua curiosità si soffermò su una pagina di quelle mezze
strappate.
39
Seguimi e parlami
Seguimi
nei giorni e negli attimi di follia.
Parlami
con voce ferma
dimmi
parole mai ascoltate.
Non sprecare
il desiderio di una vita
inseguilo
finchè le tue forze
ti daranno ragione.
Amami
con tutto te stesso
e guardami
nel profondo del mare.
Sono lì che
aspetto
pazientemente
che mi raggiunga
nella notte del sogno.
Seguimi
per la strada dei misteri
non fermarti
per le avverse
paure che ti circonderanno.
Parlami
del tuo amore
della tua anima
affinchè tutto resti nella tua vita.
Seguimi e parlami.
Ancora.
40
“E' ora di continuare,forza andiamo.”
L'ordine del capitano,tuonò,come una condanna.Ma bisognava
andare.La necessità di raggiungere il campo base,per alcuni di
loro,stava diventando una necessità.Raccolsero,le poche cose
che ancora possedevano,insieme alle armi,e si incamminarono
verso un sentiero.Ai lati,piante ed arbusti,alte circa mezzo me-
tro.In alcuni punti,la strada,diveniva stretta,che,i loro corpi,ur-
tavano,lacerando gli abiti,contro i duri rami che sporgevano.
All'improvviso,mentre la loro marcia,lentamente,proseguiva,
udirono una serie di spari,provenire da una radura dietro dei
folti cespugli,situati un po' più avanti.
“Schhhh.Giù,al riparo.”
Si potevano intravedere dei soldati dell'esercito nemico.Dalle
loro voci,si potè,dedurre,che fossero almeno una decina.E ten-
tavano di sparare a dei leprotti.Probabilmente erano rimasti-
senza scorte di viveri.E la caccia era la sola ed unica possibilità
per procurarsi del cibo.Qualcuno dei nostri si mosse,urtando
contro delle foglie e dei rami secchi.Il rumore causato attirò
l'attenzione degli uomini dell'esercito nemico.
43
“Chi c'è lì.Allarm.”
“Porca miseria,siamo stati scoperti.Prepariamoci al peggio.”
“Soldati di truppe nemiche.Sparate.Fuoco.Ammazzateli tutti”
Non era bastata la cruenta battaglia della notte prima,che,un
nuovo scontro stava per coinvolgere e sconvolgere,nuovamente
tutti gli uomini.Ma qualcosa di diverso,stavolta, accadde.Il gio-
vane soldato,avvertì,come un bruciore .Mise la mano nella ta-
sca e notò che le due sfere erano diventate roventi.Le prese e
scottandosi,le lasciò cadere sulla fredda terra.
Dalle sfere appervero dei lunghi,abbaglianti, fasci di luce,che si
posero a difesa degli uomini del capitano.E da quelle luci,fuo-
riuscirono delle strane figure.Ombre,rappresentavano dei cava-
lieri.Le sagome,iniziarono a materializzarsi ed a prendere for-
ma.La loro imponenza incuteva,timore e stupore.Sembrava
come vivere in una favola.Sfoderarono le spade e si lanciarono
all'assalto dei soldati nemici.Terrorizzati,indietreggiarono velo-
cemente,dileguandosi tra le distese di alberi.Erano spariti.
Uno dei cavalieri si diresse verso l'uomo delle nuvole.Si avvici-
nò e scese da cavallo.Ripose la spada,mise in terra il suo scudo
e mosse qualche passo.La sua armatura era di una lucente lega
di acciaio e argento.Sul petto si notava,inciso a fuoco,uno stem-
ma,nel cui centro vi era impressa una croce.Sollevò la griglia
della sua maschera.I suoi occhi erano di un azzurro incantevo-
le.Il giovane soldato,era stupefatto ma per niente intimorito
dalla sua presenza.
Anche se la cosa gli parve,inizialmente,un po' assurda.
“Tu sei colui che porta la giusta parola tra i popoli.Il signore
dei tempi ci manda in tuo aiuto.L'uomo delle nuvole deve conti-
nuare il viaggio per cui è stato scelto.Così come è scritto.”
“Io so che questo è il mio destino ed il mio compito da sem-
pre.E' scritto nei tempi e le nuvole ne sono testimonianza come
gli scritti del libro dalla scura copertina.”
“E' giunta l'ora di lasciare questo luogo e di proseguire il tuo
cammino.Nella città di Rendht, ti attendono,hanno bisogno del-
le tue parole.”
“Sono pronto.”
44
Gli uomini,compreso il capitano,erano increduli ed allo stesso
tempo meravigliati da ciò che stava accadendo.Come poteva
esser vero tutto questo?Eppure stava succedendo.Ed era reale. Il
cavaliere risalì a cavallo,fece un cenno di saluto,e con un ge-
sto,richiamò tutti gli altri.
“Erasmus infinitae mente inopsi destructa.Ora non ricorderan-
no nulla di tutto questo”
Come in un sogno,tutto svanì.Il fascio di luce rientrò nelle sfe-
re.Era,ormai,notte.In ogni caso,lui sarebbe andato via.
Raccolse le sfere,dove erano cadute,e le rimise nella tasca.Ora
erano gelide.Prese le sue poche cose,lasciò le sue armi al suo-
lo.Non gli sarebbero mai più servite.
Nel totale silenzio,scivolò giù per un pendio.Non prima di dire
addio al capitano.
“Signor capitano.Le nostre strade ora devono dividersi.Il mio
compito qui è terminato.Devo intraprendere e continuare l'ope-
rato che mi è stato assegnato.”
Senza dire nulla,il capitano,gli strinse,forte,la mano.
Voltò le spalle,e si lanciò verso il buio della notte,seguendo la
direzione che gli indicavano le nuvole.Era cosciente,di quel che
stava per intraprendere,niente poteva fermare il suo cammino.
Mise la mano nella tasca e prese le due sfere.Le guardava,men-
tre il suo passo,continuava ad andare.
Le fissò in maniera insistente.Non si era mai chiesto cosa fos-
sero e che potere avessero,oltre quello,di far apparire le parole
che diffondeva.Ora si chiedeva cosa altro sarebbe potuto avve-
nire,grazie a loro,dopo che,da esse,erano apparsi delle figure
di altri tempi.
“Non vi ho mai chiesto nulla.Ora,però,credo sia arrivato il mo-
mento di dare la giusta spiegazione a colui che è vostro servito-
re.”
Si fermò.Dinnanzi a se un piccolo masso,sembrava quasi messo
lì appositamente,dalla superfice liscia.Vi poggiò le sfere ed,im-
paziente,attese che qualcosa accadesse.Le sfere,che,erano
grandi quanto un pugno di una mano,iniziarono a girare su loro
stesse.E diventarono della trasparenza dell'acqua.Ne usciva
una essenza di un mieloso profumo,assieme a delle note di una
musica che dava una serena sensazione di pace.
45
“Il signore dei cieli ci ha forgiato all'inizio dei tempi con mano
leggera e millimetrica precisione.In noi ha riposto le sue paro-
le,la sua speranza ed il suo amore per il prossimo.Ci ha donato
a colui che,puro nell'animo,potesse leggervi all'interno e deci-
frare il suo volere.Ci ha dato il potere di contenere eserciti,in
difesa,della sua volontà.E' tutto segnato nelle scritture dei sag-
gi.Il suo potere è riversato in noi.E solo colui che crede può dif-
fonderlo.L'uomo che guarda le nuvole sarà nei secoli il nostro
custode.”
Ora le sfere erano ritornate ad essere dei semplici corpi metal-
lici.Le ripose,con cura,e riprese il cammino.L'oscurità della
notte,ora,lasciava andare la sua presa.I raggi di una argentea
luna,illuminavano la strada che doveva percorrere.Ed illumina-
vano anche le nuvole che sembrava volessero parlare,a lui.
All'uomo che le guardava.
Avvertiva la stanchezza ma non osava rallentare,e ne tantome-
no,fermare i suoi passi.Mentre proseguiva,non potè fare a
meno di ricordare i suoi compagni,la guerra e le atrocità viste
e vissute.E per questo non riusciva a darsi pace.E neanche una
spiegazione al perchè accadono cose malvage,nonostante,la vo-
lontà del signore dei cieli non voglia.”La mente umana è ambi-
gua.Vuole il bene ma pensa al male” si disse.E proseguì.
46
La morte
Sei venuta.
Sola. Tenebrosa
ombra misteriosa
decisa
a portare via
l'anima
dell'uomo.
Fedele nei
secoli alle
orme del
passato
senza voltare le spalle
a colui
che vive
nei giardini in fiore.
Eccoti
ti vedo
salire
silenziosamente
aprire le porte
della casa mia.
Delicata
poggi
la tua mano gelida
sulla mia fronte
e da quel momento
sarò tuo per sempre.
47
Il continuo del tempo
Il giorno stava per nascere.E dall'alto della collina,si potevano
ammirare le profumate campagne della regione del Kummer-
dall.L'aria fresca del mattino,per un attimo,fece dimenticare
che si era in guerra.Ma,presto,questo svanì.Volgendo lo sguar-
do ad est,una colonna di fumo,proveniva da un mucchio di rovi-
ne.La città di Rendht.Anch'essa evidenziava i segni della guer-
ra.E,quasi sicuramente,doveva aver trascorso buona parte del-
la notte sotto forti bombardamenti nemici.
“Mio Dio,quando finirà tutto questo?”
L'uomo delle nuvole,volse in direzione della città.Non si era
fermato per niente,e nonostante le forze non fossero al massi-
mo,avanzò,il passo,quasi a voler correre.Entrò nella città,e gli
si presentò,un orrido scenario di distruzione.Molte delle abita-
zioni erano state abbattute,nelle strade cumuli di macerie.
”Spero non vi sia nessuna vita,sepolta lì sotto” pensò.
Gli abitanti,poco a poco,stavano lasciando i ricoveri adibiti a ri-
paro da attacchi aerei.Erano,quasi sicuramente,delle grotte nel
sottosuolo,visto che persone uscivano dal basso verso l'alto.Se-
gno che l'attacco era terminato da poco.Non aveva udito la si-
rena che sanciva la fine del bombardamento.Sicuramente era
suonata quand'ancora era sulla collina.Il fumo,ancora denso,in-
vadeva l'aria delle strade.Si precipitò,in aiuto,di una donna,che
a fatica,riusciva a venir fuori dal cunicolo.Tra le braccia un fa-
gotto.Un neonato,certamente il suo bambino.
“Lascia che ti aiuti.Non aver paura,prendi la mia mano.”
51
La donna aveva sul viso il velo della sofferenza.Si fece aiutare a
risalire alla luce di quel giorno.Il suo uomo doveva esser da
qualche parte a combattere.Come,certo che fosse,quasi tutti gli
uomini che andavano dai 18 ai 50 anni.E non solo di quella cit-
tà.Dietro di lei,altre donne,anziani e bambini.Tutti se ne stava-
no in uno strano silenzio,come se le parole fossero state di-
strutte insieme a quelli che erano i loro averi,i loro sogni.La
crudele visione negativa del futuro.Ma,oltre al dolore,negli oc-
chi di quella gente,nei cuori,la speranza che unn giorno tutto
finisse.E forse,lui era lì per alimentare quella speranza.
“Mamma.Dove sei mammina.”
Le grida di un bambino,il suo pianto,attirarono la sua attenzio-
ne.Si strofinava le mani sugli occhi pieni di lacrime.
“Vieni piccolo.Non piangere.La tua mamma è certamente die-
tro queste persone.Aspettiamo che esca.”
Dopo un folto gruppo di persone,un'altra donna,impaurita,get-
tava lo sguardo alla ricerca di qualcuno.Il piccolo non appena
la vide corse verso di lei.E lei scoppiò in un pianto liberatorio.
“Grazie straniero,grazie.”
Lui gli regalò un piccolo sorriso,tanto tenero che l'espressione
della donna ora appariva distesa.
“Chi sei tu?” chiese suo figlio.
“Mio piccolo,io non sono altro che un viaggiatore venuto da
lontano.”
Quando tutti gli abitanti erano ormai fuori dai ricoveri,l'uomo
si sincerò delle loro condizioni.
“Se il signore dei cieli ha voluto questo,sicuro avrà le sue buo-
ne ragioni.Anche se tanti innocenti hanno lasciato la vita terre-
na.Ma non abbiate supplizio per loro,perchè sono rinati nel
nuovo tempo.E credete alla parola divina,poichè in essa c'è la
speranza del domani e l'amore per sempre.”
Lo guardarono con scetticità.Chi mai era costui se non un sol-
dato solitario?E perchè pronunciava parole come un religioso o
un prete?Anche se il senso e l'intensità delle sue parole erano
più profonde delle prediche che un prete,un frate potessero
pronunciare in un'omelia domenicale a Messa.In molti si allon-
tanarono,ma qualcuno restò,come in attesa.
52
Non poteva pretendere che gli dessero ascolto.Erano così pro-
vati che l'ultima cosa che poteva importare loro,non era certo
uno straniero che parlava di vita eterna.Ma doveva fare in
modo che almeno qualcuno ascoltasse.Decise di ricorrere alle
sfere.Fissò per dei minuti le poche nuvole,nello squarcio di cie-
lo,tra tutto il fumo che si levava ancora,e pronunciò il suo dire.
“Lo so che a tanti non importa nulla di quel che dico,e non ne
sono meravigliato.E' tanto il dolore che provate che non baste-
ranno fiumi di parole per cancellarlo.Ma non chiudete i vostri
cuori.Apriteli,spalancateli al prossimo.Fate che egli sia dentro
di voi,che viva nel sapere che esiste chi lo ama.Non sbattetegli
in faccia la porta,ma accoglietelo,sempre,a braccia aperte.Pre-
gate per lui e poi per voi stessi.Non voltategli le spalle se vi
chiede aiuto,anche se vi ha fatto del male.Perdonatelo.E sarete
sempre vivi dentro.La fiamma dell'amore non si spegnerà,nem-
meno alla fine dei vostri giorni.”
Ora,lo ascoltavano in molti.E molti altri si avvicinarono,come
attratti da un misterioso senso di curiosità.
“Non lasciate che i vostri figli crescano nell'ignoranza.Ma inse-
gnategli ad amare.Ditegli che a donare non sempre si
riceve,ma che,solo, donando si riceverà la vita eterna.”
Le donne che avevano ricevuto il suo aiuto si posero ai suoi
lati.
“Quest'uomo ci ha offerto il suo aiuto.E noi in cambio gli diamo
diffidenza.Non ci sta chiedendo nulla in cambio,dimostriamogli
almeno la nostra ospitalità.”
“Donne,siete voi che con il seme generate la vita.Chi più di voi
può capire cos'è l'amore che divora.Che la giusta parola entri
nel vostro spirito e vi dia la pace.”
E volse lo sguardo al cielo.Le sfere erano diventate
trasparenti,le parole in esse contenute uscivano lentamente ed
andavano a posarsi su di un foglio del libro scuro.Tutto doveva
esser scritto e tramandato.“La guerra porta via ogni cosa.Vi ha
portato via i vostri uomini,i vostri figli.E con loro anche parte
del vostro amore.Ma è quell'amore che deve tener in vita la
speranza.E loro devono avvertire la presenza dei vostri cuori.
Devono sentire che siete con loro.E che siete la loro forza.”
53
“Bisogna che restiate uniti.Presto tornerà la pace.E c'è bisogno
delle mani di tutti,dei cuori di tutti,per ricominciare a ricostrui-
re ciò che menti infelici hanno distrutto.”
“Come puoi dire che presto ci sarà la pace,non vedi in giro
cosa c'è?Solo macerie,morte.E tu parli di pace.”
“Questa guerra non finirà mai.Almeno fin quando non saremo
morti tutti.”
Adesso aleggiava in loro un senso di ostilità.
“Il signore dei cieli.Lui vi parla attraverso le nuvole e vi dice
che non manca tanto tempo al giorno della resurrezione della
vita.”
“Perchè dovremmo credere a quel che dici.Non sei mica il fi-
glio di Dio.”
Non lo era e ne voleva esserlo.Il compito a lui affidato era quel-
lo di portare in giro la sola parola.
“Va bene.Se la mia parola non vi basta vi farò vedere di cosa è
capace il signore dei cieli.”
Stavolta,forse,si era spinto oltre le sue possibilità.Come avreb-
be mai potuto dimostrare,a quella gente,delle capacità di colui
che gli aveva affidato la giusta parola?Improvvisamente,come
un fulmine a ciel sereno,fu illuminato.Le nuvole si addensarono
su di loro,come un segno.Prese una delle sfere e la sollevò al
cielo.Ora sembrava quasi buio.Senza sapere cosa stesse facen-
do,come guidato da un forza sovrannaturale,e nello stupore di
tutti quelli che gli erano intorno,iniziò a pronunciare alcune pa-
role.“Che il tuo volere trionfi.Per il bene del mondo intero.”
Tra le nuvole e la sfera si crearono delle stranissime scintil-
le.Un vortice di fuoco apparve e cominciò a girare su se stes-
so.Un forte vento trascinò con se polvere detriti portandoli lon-
tano.Il paesaggio appariva come sfocato,le macerie si ricompo-
nevano ed agli occhi di tutti,la città riapparve nel suo splendo-
re.Il tempo andava a ritroso,la dimensione del vortice
cresceva,e tra il panico ed il terrore della gente,la metamorfosi
delle cose si stava evolvendo.Improvvisamente,tutto svanì.Ora
c'era solo silenzio.Erano sparite le nuvole,il vortice di fiamme e
la sfera che aveva generato il tutto.
Ma guardandosi attorno,qualcosa di estremamente,magico era
accaduto.
54
La città,appariva,come se non fosse mai successo nulla.Case e
palazzi non erano più macerie e le strade erano pulite.Non vi
era più,nemmeno l'ombra,delle colonne di fumo che fino a poco
prima,si levavano.Il cielo era di un azzurro intenso e nei
campi,si notavano rigogliosi raccolti.Sulle colline il verde,l'aria
profumava di primavera ed il sorriso era sul volto di ognuno.
Da una radio,la voce leggeva il comunicato,che,la guerra era
terminata,l'esercito tedesco si era arreso dopo un'estenuante e
cruenta battaglia con le forze alleate.Ma era finalmente finita.
La pace aveva trionfato,il bene aveva vinto sul male.Presto sa-
rebbero tornati a casa anche gli uomini che erano partiti.
“Gioisci con noi,la guerra è finita”
Non ricordavano niente di quello che era accaduto.Come se
quegli attimi di magia non fossero avvenuti.Ora erano impe-
gnati a fare festa.
L'uomo delle nuvole se ne stava fermo.Incredulo.I suoi occhi
avevano visto un vero e proprio miracolo.Teneva stretta,tra le
mani,l'altra sfera.La fissò.La voce che,da essa ne scaturì,gli
disse
“Tutto è compiuto.Il tuo cuore si è fattto parte del volere del
nostro signore.La sua volontà ed il suo amore hanno dato una
nuova vita al mondo intero.A te,ed a quelli come te,il dono del-
la parola.Che nulla sia stato inutile.”
Ora si rispecchiava,in essa,l'immagine riflessa di un vecchio.
Per lui,quegli attimi,erano trascorsi come anni.
“Preparati ad un nuovo viaggio nel tempo.Qui la tua parola è
stata data.”
Ora poteva vedere la gioia della gente.Prese il suo libro e si ac-
corse che tutto quello che era avvenuto era stato scritto.Così
come era stato scritto che le due sfere si sarebbero separate
per il bene.Già,perchè adesso ne possedeva soltanto una.Possi-
bile che tutto il potere ora era racchiuso in quello sferico og-
getto?
Non andò via,subito.Trascorse qualche giorno nella città,prima
della sua partenza,verso i campi,che gli erano stati indicati
come punto di partenza per il nuovo viaggio.
“Straniero,nel tuo sguardo vedo la tua anima.Il dubbio della
tua esistenza affoga in lei.”
55
“Donna,tu riesci a vedermi dentro.Riesci a sentire le voci che
ho nel profondo.Perchè.”
“Nessuno può ricordare.E' così che vuole.Ma la tua parola ha
aperto il mio cuore.Ora,io,posso vedere e posso ricordare.”
“Se è quello che vuole,così sia.”
“Tu hai dato a me la vita.Hai mostrato la tua bontà.Sono parte
della tua mente.”
“Non ti seguo,spiegati.”
“Quando andrai per la strada che ti condurrà al tempo che vie-
ne,mi porterai con te.Io sarò con te.”
“Come.”
“Nel tuo respiro.”
La notizia della fine della guerra,aveva,fatto il giro del mon-
do.Ovunque,iniziava,una nuova vita.Le radio non trasmetteva-
no più,bollettini di catastrofi,ma musica.Le donne cantavano i
ritornelli delle canzoni famose dell'epoca mentre gli uomini si
impegnavano nel duro lavoro della ricostruzione.I governi fir-
mavano il trattato che sanciva la pace collettiva.Quasi come se
mai nulla fosse accaduto.
Quel giorno gli tornarono alla mente ricordi lontani.I suoi com-
pagni,il capitano.Sperò che stessero bene,che avessero rag-
giunto il campo in modo che la notizia li avrebbe accolti.Era di-
steso su un prato,guardava le nuvole.In una mano la sfera,nel-
l'altra il suo libro.Chiuse gli occhi,il sogno che ne scaturì fu di
quelli intensi.Gli parve come se non avesse mai dormito.
56
La paura
Vivo
tra gli artigli della notte
dell'estremo fondo dell'ombra
sottile luce,
fioca esterna il suo raggio d'argento la luna.
La paura affiora lenta
prende il profondo
avvolge la strada
e s'impadronisce dell'anima.
Illumina il mio cammino indicami la strada
fa che non mi perda
tra le folti tenebre della foresta.
Fa che chiaro diventi il selciato
così ch'io possa seguirlo
trascinando il fardello del dolore
senza avvertirlo per l'attimo che divide
le mani dal volto.
D'argento i tuoi occhi
come distratti si porgono
tra il volere e il non essere
straniero nella mia terra.
Pietre di roccia
dure come il dorso della montagna
che mi porta
alle fonti dell'acqua che disseta.
Vivo
estenuante il desiderio della vita
per amarti sempre porgendoti ad essa.
57
La scelta del tempo
Erano le 17:00.La giornata lavorativa stava per terminare.E
non vedeva l'ora di potersene tornare a casa.Fuori pioveva.L'u-
midità penetrava fino alle ossa.Sistemò le ultime carte,spense
il suo computer e si avviò verso l'uscita.Il suo ufficio,lo avrebbe
accolto l'indomani.Salutò i colleghi,che ancora non avevano ab-
bandonato,in quelle frenetiche corse,la sala.Voltò per il lungo
corridoio ed arrivò all'ascensore.
Chiamò un taxi.Non aveva alcuna intenzione,ne voglia,di ba-
gnarsi,quella sera.Non desiderava altro che un bagno caldo ed
un pasto decente,prima di sistemarsi,comodamente,sul divano.
Trasmettevano il suo film preferito,e non se lo sarebbe mai per-
so.Per niente al mondo.
Aprì la porta del suo appartamento.Ad accoglierlo il suo
gatto,che non appena lo vide,gli si strofinò ai pantaloni,riem-
pendogli di peli le gambe.
“Dai,che adesso si mangia.”
Entrò in cucina e riempì la ciotola,del suo amico,di crocchette
di pollo.
“Che puzza,ma come fanno a mangiare queste schifezze.”
61
Mise su un po' di musica e,mentre,attendeva che si riempisse
la vasca,iniziò a preparare il sugo.
Il gatto,ormai sazio,lasciò la cucina e si andò a sistemare,bea-
to,sul pouff,ai piedi del divano.
La pioggia continuava a venir giù.Sui vetri il ticchettio delle
gocce aveva il ritmo come le lancette di un orologio.Dopo il ba-
gno,ritornò in cucina.Doveva continuare la sua creazione.Spa-
ghetti al sugo.Con l'aggiunta di qualche acciuga.
Si distese sul divano.Appena lo vide,il gatto gli piombò addos-
so.Prese il telecomando ed accese il televisore.
La sigla del telegiornale echeggiava nella stanza.
Gli era quasi venuto sonno.La sola cosa che si imponeva per re-
stare sveglio,era,il suo amato film.Le notizie venivano
lette,sempre allo stesso modo.E mentre,attendeva,che inizias-
se,prese a cambiar canale con una certa frequenza.Zapping.Ed
una di quelle reti locali private,richiamò la sua attenzione.Una
chiromante spiegava il futuro,quando improvvisamente si rivol-
se a lui.
“La sfera del signore dei cieli ti cerca.”
“Cazzo!Che strano sogno,immaginare questa qui che mi parla.”
“Libera la mente.Fai entrare il ricordo dei tempi.”
Lo schermo emanò un lampo di luce.Come un flash di una mac-
china fotografica.Gli parve che la stanza gli girasse intorno vor-
ticosamente.
“Oddio mi sento male.”
Intanto dal televisore la donna continuava,tra una consultazio-
ne ed un'altra,ad inviargli dei messaggi.
“Il viaggio nel tempo ti ha condotto qui.L'uomo che guarda le
nuvole deve proseguire il cammino.Volgi lo sguardo al cielo e
guarda nel tuo cuore.”
Nella sua mente,ora,aleggiava,una gran confusione.Frammenti
non chiari,di luoghi passati,gli passarono davanti agli occhi.E
non potè,fare a meno,come se una strana forza glielo impones-
se,di alzarsi ed aprire la finestra.Non pioveva più.Il cielo si era
riempito di stelle.Alzò lo sguardo.I raggi della luna illuminava-
no le nuvole.Erano lì,ferme,come se stessero aspettando qual-
cuno.
62
Erano lì per lui.Le fissò.I ricordi si fecero sempre più nitidi.Ora
le immagini che gli apparivano,non erano più,frammenti.Ora ri-
cordava.
“Devo bere qualcosa.Di forte”
Prese una bottiglia di brandy.Sentì il bruciore dell'alcol fino
allo stomaco.
“Mi scoppia la testa.Che devo fare,chi mi dice che devo fare?”
Urlò con rabbia.Sentiva dentro di lui un impulso irrefrenabile
di voler conoscere la risposta.Stava ricordando,,anche se non
aveva messo a fuoco bene il tutto.
“La donna del futuro conserva la sfera.Va da lei.Ti sta aspet-
tando.”
Restò,per un attimo,immobile.Le nuvole gli avevano parlato.
“Adesso?”
“Non esiste lo scandire delle ore,dei minuti,dei secondi.Per la
giusta parola non c'è giorno e non c'è notte.Solo tempo.Ed ora
è tempo che tu riprenda il cammino.”
Ritornò davanti al televisore.La donna era ancora lì,come in at-
tesa.Prese il telefono e compose il numero,che in sovraimpres-
sione,appariva sullo schermo.
“Pronto.”
“Finalmente.Ti sei deciso.” rispose la donna “Il tuo destino è di
continuare a servire l'amore.”
Più passava il tempo e più la memoria gli si riempiva di quel
che in passato la sua anima aveva fatto.
“Dimmi,dove andare e cosa fare.”
“Banca Centrale.Sotto il tavolo al centro della sala,vi è una fes-
sura.All'interno troverai una chiave.Chiedi della cassetta di si-
curezza numero 111068.”
La donna non era più allo schermo del televisore.Degli stupidi
spot pubblicitari avevano preso il suo posto.Guardò l'orolo-
gio.Erano le cinque.
Si lasciò,andare,sul divano.Chiuse gli occhi e si ritrovò come in
un sogno.Tutta la confusione creatasi nella sua testa si placò.I
ricordi ora erano nell'ordine dei tempi.Era come volare su delle
enormi ali.Tra quelle che erano sempre state le sue amiche,le
nuvole.
63
La favola immensa
E mi persi nel tempo che fu
tra le dita di un soffio sottile
coperto da un velo
rimasi sì immobile nell'aver cercato
quell'ombra che mi parve sempre sfuggita.
Fui travolto ed a tratti rapito vivevo in
un quadro dagli eterni risvolti mi misi a
frugar tra tanti colori
arrivai così ad una grande porta.
Decisi di aprirla con tutta la forza
senza nascondere la mia paura
di non trovar ciò che mi aspettava
e col timor che si fosse già chiusa.
La meravigliosa visione mi accolse felice
leggiadra dal manto fatato
mi porse le mani e mi trascinò
nella favola immensa
che mi addormentò.
Al mio risveglio
fui sì contento
di aver trovato
in quell'ombra sfuggita
il mio ricordo che porto nel cuore
di un tuo sorriso
mio eterno amore.
64
La sveglia trillò.Saltò dal sonno ed aprendo gli occhi,si rese
conto,di qualcosa di diverso.Non era stato un sogno,ma la vita
della sua anima,nei secoli.
Si vestì in tutta fretta.Senza badare a ciò che indossò.Lasciò il
suo appartamento,senza curarsi del suo gatto.
Una volta in strada,tutto gli si presentava come trasformato.Il
suo unico pensiero era voler aprire quella cassetta di sicurez-
za.Non gli importava altro.
Una volta in banca,si diresse al tavolo.La chiave era lì.La rigirò
più volte tra le dita,prima di rivolgersi al funzionario per la ri-
chiesta di accedere al settore delle cassette.
“Buongiorno.Avrei necessità di aprire la mia cassetta.La
111068.Grazie.”
“Certo,signor.....”
“Mannuvol,prego.”
“Ecco.Una firmetta qui.Bene,mi segua.”
Entrarono in una camera blindata.Tutt'intorno pareti d'acciaio.
“Eccoci,signor Mannuvol.La sua cassetta è nella zona B.”
“Grazie.”
“Quando avrà terminato,non esiti a chiamarmi.”
“Certo.”
67
Era impaziente di aprirla.Allo stesso modo era curioso dal co-
noscerne il contenuto.Introdusse la chiave.Prelevò la cassetta.
Sollevò il coperchio dell'involucro.Eccola lì.La sfera era poggia-
ta su di un piccolo guanciale di velluto.Sembrava riposasse.C'e-
ra anche un libro.Ora i suoi ricordi erano completi e vivi.Il libro
dalla scura copertina.Sempre uguale.Nei secoli.
Uscì dalla banca,e si diresse al suo ufficio.Aveva telefonato,av-
visando del suo ritardo.
Non riuscì a concentrarsi sul lavoro.Ogni suo pensiero era ri-
volto a quegli oggetti.Si guardò attorno,per constatare che nes-
suno lo stesse guardando.
Poggiò la sfera sulla sua scrivania.
“Eccomi.Sono pronto ancora una volta.”
La sfera ruotò su se stessa e quando la sua trasparenza rag-
giunse la perfezione,pronunciò:
“Il diffondere della parola deve continuare.Tu sai cosa fare.Il
signore dei cieli ti guiderà.”
“Siete sicuri che io abbia ancora in me tutte le capacità per
continuare a diffondere la giusta parola?”
“Il signore dei cieli lo è.Altrimenti la tua anima non si trovereb-
be qui.Il dubbio che è nel tuo profondo,presto svanirà.”
“Allora se sapete,indicatemi la direzione.”
“Non spetta a noi indicare,leggi le nuvole.Esse sanno dove diri-
gere il tuo passo.”
La sfera smise di girare.Era ritornata di solido metallo.Stavol-
ta,però,una leggera forma di perplessità lo inquietava.Era la
prima volta.
Non volle pensarci.Anzi indirizzò tutti i suoi pensieri sul da far-
si.Doveva adempiere,ancora,al suo compito di servitore dell'a-
more.
Chiuse nel primo cassetto,della scrivania,la sfera.Non voleva
che qualcuno dei suoi colleghi potesse vederla e inondarlo di
stupide domande.
Si versò una tazza di caffè.Fece una giravolta con la sua sedia
e si risistemò al tavolo di lavoro.
Aprì il libro.Scelse una pagina a caso.Lesse e rilesse il suo con-
tenuto.
68
Il dubbio
L'atroce conflitto
si estende al tuo profondo lasciando
la scia del suo passaggio.
La risposta che cerchi
è dispersa nei granelli del tempo
non ha una meta,non ha direzione.
Ti chiedi quel che non sai
e che non conosci.
Perchè?
Se il tuo pensiero rimane confuso
alla tremenda voraggine creata
l'anima si volta al passato.
E tu,nel dubbio,soffri.
69
Si diresse alla finestra e la aprì.Respirò profondamente,e fissò
il cielo.Voleva che le nuvole gli indicassero la direzione ma non
arrivò nessun tipo di segnale.
“Parlatemi,vi prego.”
Le ore passavano,inesorabilmente,senza che nessuna risposta
alle sue domande fosse esaudita.
Qualcuno bussò alla porta del suo ufficio.
“Avanti.”
Quando la porta si aprì,una figura femminile apparve nel suo
totale splendore.
“Mi hanno indicato di rivolgermi a lei per la richiesta di un cer-
tificato.”
“Certo.Si accomodi.”
Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla donna.Era affasci-
nante.
Mentre compilava i moduli per il certificato,sentì una voce nel-
la sua mente.
71
“Segui lei.Ti indicherà la strada da percorrere perchè tu possa
diffondere,adesso,la giusta parola.”
“Ecco.Il suo certificato è pronto.”
“Grazie.E' stato veramente gentile.”
La donna si alzò e,prima di lasciare la stanza,si voltò verso di
lui.
I suoi occhi.C'era qualcosa in quegli occhi.
La donna era oramai lontana.
Doveva seguirla per conoscere la strada del suo cammino.Ma
non sapeva come fare.
Aprì,nuovamente,la finestra.Improvvisamente qualcosa lo sca-
raventò contro una parete.Avvertì un forte dolore.La strana
forza gli impediva qualsiasi tipo di movimento.
“Chi sei e cosa vuoi da me?”
“Taci.L'anima dell'uomo delle nuvole è contaminata.”
Chiuse gli occhi.Quando li riaprì,non era più nel suo angusto
ufficio,ma su di una comoda poltrona.
“Dove mi trovo?”
“Non temere.”
La donna che aveva conosciuto in ufficio,era ora davanti a lui.
“Apri la tua mente.Nel tuo respiro,ricordi?io sarò con te.”
“Sei la donna del tempo passato?”
“Si.E sono qui per aiutarti.Il signore dei cieli aveva previsto
che avresti avuto qualche dubbio.Ed ha scelto me per accom-
pagnarti nel viaggio.”
“E cosa dovrei fare adesso?”
“Dovrai dirigerti nella provincia del Frewer.E lì aprire i cuori
dei piccoli bambini dell'orfanatrofio INNOCENCE.Tra di loro
c'è un nuovo prescelto.”
“E tu?”
“Io sarò con te.Sarò nelle nuvole.”
Di nuovo.Venne scaraventato via.Ora era ancora una volta nel
suo ufficio.
“Mio signore,che il tuo volere sia compiuto.”
Uscì in tutta fretta.Aveva tra le mani la sfera ed il libro.I colle-
ghi non si erano accorti di niente.Quasi come se l'uomo delle
nuvole fosse stato invisibile agli occhi di tutti.
72
Mise in moto la sua auto e si diresse verso la cittadina dove gli
era stato indicato l'orfanatrofio.
Durante il viaggio,cominciò a chiedersi della donna.
Ora sapeva che aveva le sue stesse capacità.Ma non era quello
il motivo del suo turbamento.
La sfera che era poggiata sul sedile si mosse.La sua cristallina
trasparenza mostrò qualcosa.Una sagoma di un giovane ragaz-
zo dai capelli scuri e disordinati si muoveva in essa.
“Ora sai chi è.Il giovane prescelto ha bisogno delle tue paro-
le.Il suo cuore e la sua anima sono ancora vergini.”
“Perchè il signore dei cieli ha voluto me per questo compito?”
“La sua purezza è come la tua.E tu sei il solo che può aprirgli il
cuore ed indicargli la strada per il cammino della giusta paro-
la.”
“Ditemi della donna.”
“Nel tempo che è stato,le ti ha accolto nel suo cuore.Ha prega-
to per te.Ed ha implorato il signore dei cieli affinchè la sua ani-
ma potesse seguire la tua.Ed è dentro di te”
Forse era vero.Forse era dentro di lui.Per la prima volta il suo
cuore,scopriva un nuovo sentimento.
73
Lungo la strada,fece sosta,in un motel.Si sedette ad un tavolo,
ed ordinò delle uova e del caffè.Consumò il suo pasto molto
lentamente,sempre con lo sguardo verso l'esterno.Voleva since-
rarsi che le nuvole fossero sempre lì.
La ragazza,che serviva ai tavoli,dolcemente,gli chiese se desi-
derasse altro.L'uomo chiese,se nel locale,si potesse fumare.
“Si.”
“Grazie.Mi sa dire quanto dista,da qui,la città?”
“Saranno,circa un centinaio di miglia.”
Mancava,ancora,abbastanza strada.Spense la sigaretta,e si di-
resse in bagno.Guardò la sua immagine,allo specchio.Stava ac-
cadendo.Il suo corpo stava invecchiando.
Si rimise in viaggio.Accese la radio.Diede,un'ennesima,occhiata
al cielo e partì.
“Ci siamo quasi.”
La musica,trasmessa,venne interrotta da un notiziario.
Ascoltò,distrattamente,tutto quel che diceva lo speaker.
75
Era,quasi sera,quando intravide il cartello che,indicava,il nome
della città.E non ci fu bisogno,di chiedere,informazioni su dove
si trovasse l'orfanatrofio.Bastava guardare,dove si dirigevano
le nuvole.
Bussò al cancello.Un enorme giardino,precedeva,l'edificio.Un
palazzo tutto bianco con una miriade di piccole finestre.Gli fu
aperto,senza che nessuno gli chiedesse nulla.Fermò la sua
auto.
Qualcuno,era,all'entrata di quell'edificio,gestito da suore.
“Ti stavamo aspettando.La signora ci ha informato del tuo arri-
vo.”
“La signora....”
La suora non esitò a chiarire.
“La donna che è dentro di te,ti ha preceduto.Vedi le nuvole?
Sono il segno.”
Si,la donna che era dentro di lui.Ed ogni volta che,il ricordo di
lei,affiorava,il suo cuore veniva stravolto.Chiedendosi il perchè.
La suora gli fece strada e lo condusse in un atrio.Il marmo del
pavimento,era tanto lucido,che rifletteva le loro figure.
Arrivarono in una grande sala.Degli enormi tavoli,erano posti
al centro,mentre ai lati,delle panche e dei quadri di santi,com-
pletavano l'arredamento.
“Aspetta qui.Chiamo i piccoli angeli.”
Si aprì una porta.Dovevano essere più di un centinaio.Bambini,
di tutte le età,cominciarono ad entrare ed a sedersi ai tavoli.E-
ra tutto un vociferare.
“Tra loro vi è,anche,colui che,è il giovane prescelto.”
“Lo vedo.”
L'uomo delle nuvole,si mise,da un lato della sala.Alle sue spalle
una finestra mostrava il cielo.E le nuvole.
“Miei giovani amici.Vedo che vi state chiedendo,chi io sia,e
perchè sono qui.Sono colui che rasserenerà i vostri cuori.Tra
un po',uno di voi,si alzerà e verrà verso di me.Egli sarà la vo-
stra guida verso il viaggio della vita eterna.”
Erano tutti in silenzio.Ed ascoltavano.Anche se,in tanti,non ca-
pivano il senso di quelle parole.
“Aprite le vostre menti.E volgete lo sguardo al signore dei cie-
li.”
76
“Pregate,per il bene di tutto quanto il mondo.”
I bambini si inginocchiarono,ed iniziarono a pregare.Ognuno a
modo suo.Tranne uno.
Il giovane se ne stava seduto.L'uomo delle nuvole si avvicinò a
lui.
“E tu,perchè non preghi,come tutti gli altri?”
“Io prego sempre.Ogni istante.Prego,affinchè,la parola dell'a-
more,arrivi a tutti.”
“Allora tu conosci il perchè io sia qui.”
“Credo di si.Sento il mio cuore e la mia mente,come in un fuo-
co,che non riesce a spegnersi.”
“Allora,sei pronto,per ricevere la giusta parola e per portarla
con te,nei viaggi che verranno.”
Prese il suo libro e lo poggiò sul tavolo.Allo stesso modo fece
con la sfera.
Il ragazzino,alla vista di quei due oggetti,cambiò espressione.Il
mutamento dei suoi lineamenti,era cominciato.A breve sarebbe
diventato un uomo.
“Mio signore,si compia quel che è scritto.”
La sfera iniziò a girare.E quando divenne trasparente,si
mosse,in direzione della giovane anima.
“L'uomo delle nuvole è giunto da lontano per te.Per il tuo cuo-
re e la tua anima.Presto il signore dei cieli,entrerà in te e la
tua purezza,sarà pronta,per viaggiare nei tempi che verranno.
Tu,sarai,portatore della giusta parola e servitore dell'amore.”
Ormai,su entrambi,si notava il precoce invecchiamento.Il bam-
bino,era quasi un ragazzo,adesso.E la cosa non passò inosser-
vata.
“Se cresco così in fretta,sarò pronto tra poco...?”
“Si.L'invecchiare è il sintomo più visibile della saggezza che
entra nell'anima.
“Il signore dei cieli vuole che le parole della giovane anima sia-
no riportate nelle bianche pagine.”
L'uomo delle nuvole,indicò,il libro.Il ragazzo lo prese e lo sfo-
gliò.Le ultime pagine erano bianche.Notò,che su una di
esse,qualcosa stava apparendo.Parole iniziavano a formare del-
le frasi.Il giovane le mostrò all'uomo delle nuvole.
77
E cresce piano quel fiore.
Lentamente
si dischiude il seme nella
terra dei verdi anni.
Lo stelo
che ne scaturisce
assapora la luce
e,nel dire grazie
al sole
regala la visione
della nascita
di una minuscola foglia.
La goccia di rugiada
su di essa scivola
mentre dall'alto
petali
si affacciano
con lo sguardo al cielo.
Profumo.
Emanato all'aria dei respiri tuoi
sensazioni di estrema bellezza.
Lascia
che lentamente cresca
piano
quel fiore
della tua passata
giovinezza.
78
Era pronto per intraprendere il cammino.L'uomo delle
nuvole ,si volse verso la sfera.Le immagini di un fiore,che len-
tamente,appasiva,scorrevano tutte in tondo.
“Il destino delle vostre anime si sta per incrociare.Presto le vo-
stre strade si uniranno,fino al bivio della vita eterna.Colui che
è stato tornerà,colui che è,andrà.”
“Questo vuol dire che morirai?”
“No,ragazzo.Chiunque venga scelto per portare la giusta paro-
la non morirà.Io raggiungerò i miei predecessori e siederò con
loro per il riposo dopo il lungo cammino.”
“Tu giovane anima,sei stato scelto.Porterai la parola dell'amore
con te,tra i popoli.Ora e per sempre.”
La sfera,dopo le ultime parole,tornò ad essere lo sferico ogget-
to di metallo.
L'uomo delle nuvole,diede le ultime spiegazioni al ragazzo.
“Quando sarà arrivato il tuo momento,saprai e conoscerai tante
cose.Colui che ti ha scelto,verrà da te e ti indicherà la strada.
Fino ad allora non devi far altro che pregare.E lasciare che la
tranquillità sia sempre dentro di te.”
Salutò il ragazzo e lasciò la sala.Percorse,in tutta fretta,l'atrio.-
Non voleva rimanere,in quel luogo,un solo istante di più.
Accese il motore dell'auto ed accellerò a tutto gas.
79
Era,appena,rientrato.La prima cosa che fece,fu dare da man-
giare al suo gatto,Like.
Si concesse un attimo di pace.Prese una birra dal frigo,e si se-
dette sul divano.Gli ronzavano tanti pensieri,per la testa,che
non sapeva da che parte cominciare,per mettere ordine.Le do-
mande,affluivano,numerose “Perchè ha voluto un nuovo pre-
scelto?- E la presenza della donna? - Cosa accadrà,quando non
sarò più il portatore della giusta parola? - Si,perchè,è sicuro
che non lo sarò più”.
Bevve tutto d'un fiato.Mise la sfera ed il libro,sul tavolino di ve-
tro,che era lì davanti.Guardò le due cose con un,certo,scettici-
smo.Per un attimo,il suo sguardo,oltrepassò la finestra.Le sue
nuvole c'erano.Erano lì.
“Ora esigo una spiegazione.”
La sfera emanò un suono,forte,quanto fastidioso.
“Non puoi parlare così al tuo signore.”
Un'ombra nera,era apparsa.Lo prese per la gola e lo scaraven-
tò al suolo.
“Tu hai svolto il tuo compito egregiamente fino ad oggi.E' scrit-
to che tutti quelli che lo meritano,salgano alla sua corte.E con-
segnino il testimone ad una nuova anima.Ma tu ti stai ribellan-
do a tutto questo.”
“No,io......non è così......io non volevo.....”
“Egli è misericordioso e non cova rancore.Ma legge nel tuo
cuore un sentimento spaccato in due.Da un lato lui che
adori,dall'altro una figura che tu ami.”
81
“E chi sarebbe?”
“Molti dei tuoi pensieri sono rivolti a lei.Già dal tempo passa-
to.Ed,anche,nella donna esiste questo.”
“No,non può essere.Stai dicendo che mi sarei innamorato della
donna?E' impossibile.Non sarebbe,nemmeno,una cosa fattibi-
le.”
“Lei tra poco verrà da te.Sta a te scegliere.Sarai tu solo,il pa-
drone del tuo destino.”
L'ombra era svanita.A fatica si rialzò.
“Le nuvole.Forse loro possono......”
Il campanello suonò.Aprì la porta.Il suo respiro,improvvisamen-
te,divenne di un ritmo molto più forte.Non era affannato,eppu-
re,sembrava,come se gli mancasse l'aria.
La donna si fece strada da sola.Era,già seduta,quando la rag-
giunse.
“Il tuo compito è stato svolto.La giovane anima è cosciente del
suo destino.Ora conosce quel che gli si chiede,e....”
“Lascia stare.Voglio sapere perchè.”
La donna fu presa in controtempo.Ma si riprese subito.
“Non esiste un perchè.Nel tempo passato,i nostri cuori,hanno
tradito,la fiducia,di colui che da la vita.I nostri sentimenti,han-
no subito,il mutamento umano e si sono divisi.Abbiamo provato
qualcosa l'un per l'altro.E questo non ci è concesso.”
“Non ne vedo il motivo.”
“Dovresti,invece,sapere,che i prescelti,hanno il dono dell'eter-
no.Ma solo,se,saranno servitori del suo amore e portatori della
giusta parola.”
“Quindi,perchè le nostre anime vivano in eterno,non dobbiamo
e non possiamo provare amore per una persona.”
“E' così.Lui non ci ha puniti,ma ha voluto che,fossero altri,al
posto nostro,a continuare il viaggio.”
“Il mio posto,lo so,è del ragazzo.Ma il tuo.....”
“Io,andrò nel prossimo tempo.Così è stato deciso.”
“Perchè,non ha agito sui nostri ricordi?Poteva cancellare quel
che....”
“No.Questo è impossibile.Lui può tutto su tutti,ma non può
cancellare quello che nasce da un cuore puro.”
82
La sfera,intanto,riprese a muoversi.Smisero di parlare.La loro
attenzione si concentrò,ora,su quell'oggetto misterioso.
Le nuvole,che erano nel cielo,divennero nere.Sembrava stesse
per arrivare,un temporale.L'aria diventò densa.
“Che,cavolo,sta succedendo?”
“E' lui.E' qui.”
Il libro,che era poggiato,accanto alla sfera,si aprì.Non per il
vento.
“Quel che è scritto è stato fatto.Quel che è stato fatto,è stato
scritto.Il potere di queste parole non vi appartiene più,ormai.
Voi siete,coloro,che andranno,sulla via del non ritorno.Le vo-
stre anime saranno,placate.”
“Mio signore,chi è nel giusto quando a vincere è,sempre,la pa-
rola dell'amore?Se il bene si contrasta da solo,come puoi pre-
tendere,che combatta il male?Non ho paura di affrontare le tue
ire.Ma ho paura di credere nel mio cuore.”
“Come osi,dirmi questo?”
“Tu hai in te,la forza del bene.Nella tua anima,il potere della
parola.”
Improvvisamente,tutto svanì.
Si ritrovò da solo.Anche la donna era sparita,insieme,a tutto il
resto.
“Melen,dove sei?”
Non era sicuro che,quel che era successo,fosse accaduto real-
mente.
“Forse,è stato un sogno!”
Arrivò alla finestra,diede un'occhiata al cielo.Le nuvole si erano
dissolte.
“Non capisco.”
Si avvicinò alla sfera.La prese e la fissò.Era fredda.
“Che potere si nasconde dentro di te?”
Lo sguardo si diresse,verso il libro.Lo prese tra le mani.Una pa-
gina,piegata in due,nascondeva delle parole.Era sicuro di non
averle mai lette.
“E,voi,da dove uscite?”
Iniziò a leggere.
83
Io ti amo.
Amo le cose che fai
le parole che dici
i tuoi sorrisi
le tue lacrime.
Amo
i tuoi ricordi
il tuo pensiero
le essenze
della tua scia.
Io ti amo
per tutto quel che fai
per i giorni che ci sei
per gli attimi che dai.
Amo il tuo corpo
le posate labbra sulla pelle
il sapore della tua bocca.
Io ti amo per
come sei nei
tuoi misteri nei
tuoi timori.
Amo
il vento che ti sfiora,teneramente
vivo in lui
quando dolcemente
ti accarezza.
Apri i tuoi occhi
adesso,perchè,
io ti amo.
84
Lo scontro del tempo
Prese con se,la sfera ed il libro,e si precipitò alla sua auto.
“Il suo amore è vero.Devo ritrovarla.”
Spinse il piede sull'acceleratore.Era diretto fuori città.Dritto al-
l'orfanatrofio Innocence.Ai lati della strada,tutto,scorreva velo-
cemente.
Gettò,losguardo al cielo.Le nuvole lo seguivano.Rallentò,fino a
quasi fermarsi.Senza lasciare la guida,con una mano,afferrò,la
sfera.
“Dimmi dov'è.”
Niente,non accadde,assolutamente,nulla.
Il viaggio proseguì,senza colpi di scena,fino all'edificio,dove già
si era recato,il giorno prima.
Il cancello,però,stavolta,era aperto.Di corsa,entrò nell'atrio e
percorse un lungo corridoio,alla sua destra.Non conosceva,l'in-
terno,dell'edificio.
“Dove sarà il ragazzo?”
89
La sua corsa si arrestò,quando,passando avanti ad una porta
aperta,vide qualcuno in ginocchio a pregare ai piedi di un qua-
dro che,raffigurava,un uomo in una sfera.
Si diresse verso quella persona.Era il ragazzo.Ed era lì,immobi-
le,come se qualcosa lo avesse ipnotizzato,impedendogli,ogni
tipo di movimento.L'uomo gli fece scorrere,la mano avanti agli
occhi e gli diede uno scossone.Il corpo del giovane era come
pietrificato.
“Che ti hanno fatto?Dove hanno portato lei e la tua anima?”
Corse verso l'uscita.Nella sua auto aveva lasciato i due,soli,og-
getti,che potevano dargli una risposta.
Li portò,nella stanza,dove il corpo del ragazzo,era,ancora im-
mobile.
Poggiò,il suo sferico oggetto,in terra,accanto al giovane e,ten-
ne stretto,tra le mani,il libro.
“Non vi chiedo ti tradire,ma di diffondere amore.Io chiedo il vo-
stro aiuto.”
La sfera si mosse.Sentì tuonare.Le nuvole interagivano con
essa.
Furono colpiti,come da un'onda.E lanciati lontano.L'uomo,av-
vertì,la sensazione,di esser trascinato via.Unì,tutte le sue
forze,per resistere a quell'evento.Voleva vedere e capire.Gli
parve,come se i corpi,viaggiassero in uno spazio infinito.Tut-
t'intorno,tante piccole lucine.Provò a toccarsi.E vide che il cor-
po,era diventato,come fluido.
La caduta gli provocò dolore.La scena che gli si presentò da-
vanti agli occhi,l'aveva già vista.Erano stati trasportati nel tem-
po.Ora si trovavano nella stanza del vecchio saggio,che aveva
conosciuto in uno dei suoi viaggi nei tempi passati.
Si girò.Il ragazzo era con lui.Così,come,la sfera ed il libro.
Diede un'occhiata alla stanza.Era tutto come allora.
Anche la voce che sentì,era la stessa.
“Ti stavo aspettando.Non avrei mai immaginato che ti avrei ri-
visto.Ma hai invocato aiuto,cosa che,per i prescelti,è raro che
avvenga.”
“Non sapevo che tu...”
“Io cosa?”
90
“Vedi,il potere della sfera,è immenso.Lei può dare,ma
ricorda,può anche togliere.Io non sono un portatore di
parola,ma la forza del bene che è in essa.In principio,le
sfere,erano tre.Due di esse sono state sacrificate per la vita del
mondo.La sola rimasta,ora racchiude la forza ed il potere di
tutte.E se lo saprai usare,potrai contrastare e combattere il si-
gnore dei cieli.”
“Combattere?”
“Si.Quando hai invocato il bene della sfera,nel tempo che hai
passato,lei ha accolto la tua richiesta ed ha fatto in modo che il
bene e l'amore ponessero fine alle atrocità di una guerra.Ma si
è sacrificata per te,per il tuo cuore.Non per il volere del signo-
re dei cieli.La vera forza di Dio risiede in noi,siamo noi che sce-
gliamo se farla vivere dentro i nostri cuori oppure no.Lui dif-
fonde l'amore,la pace e mette alla dura prova,ogni essere vi-
vente,affinchè possa decidere.Il signore dei cieli,a cui voi pre-
scelti,avete giurato la vostra fedeltà,non è Dio,ma la parte del
male che nei secoli l'uomo ha generato.E usa voi puri per tra-
sportarla e farla vivere in eterno nel tempo.Tramite voi,ha fatto
in modo,che viaggiasse e fosse presente in ogni epoca.Egli
dava voi,compiti,giusti per chi crede,diffondere amore è mera-
viglioso,ma il suo piano era di lasciare traccia della sua cattive-
ria.Il tuo cuore lo ha sconfitto una voltaOra è giunto il momen-
to che lo distrugga.Devi porre fine al suo maleficio.”
“Come è possibile?Non ci credo,tu menti.”
“Se credi questo,allora.....ecco”
Portò le sue mani al petto del giovane.Lo sollevò con il solo po-
tere degli occhi.
“L'amore della vita,l'amore puro.Colui che lo possiede vivrà.”
Il ragazzo,riprese,lentamenete,a muoversi.
“Dove sono?Che è successo?”
“Il tuo amore è tanto grande,che ci ha aiutato a far tornare,la
tua anima.”
“Ora ricordo.Stavo pregando,quando la donna è venuta da
me.E' apparsa,un'ombra nera....e .”
“La stessa che mi ha quasi strozzato a casa mia.”
91
“Quell'ombra è il signore dei cieli che si manifesta in tutta la
sua crudeltà.Avete osato sfidarlo,ed adesso,si sente insicuro.”
“Quindi...”
“Quindi è passato al contrattacco.Vuole che le vostre anime si
allontanino dal cuore.Solo così,può,averne il pieno controllo.”
“Bisogna,assolutamente,liberare Melen.”
“Allora unite le vostre forze.Ritornate da dove siete venuti.In
quel tempo saprete come agire.”
E,come per magia,si ritrovarono nella stanza dell'orfanatrofio.
Si guardarono negli occhi.
“Ragazzo mio,prendi il libro e proteggilo.”
“E tu che farai?”
“Credo sia giunto il momento di affrontare il signore dei cieli.E'
giunta l'ora della verità.”
Rimise in moto la sua auto.Aveva con se la sfera.Si diresse,a
tutta velocità,nella direzione,che,gli indicavano le nuvole.La
strada,lo portava,verso i campi di grano delle campagne,di
quella città.
Da lontano si scorgeva una casa.Fermò la sua auto e si
diresse,a piedi,verso di essa.Era tetra e decrepita.Aprì la porta
e,non appena entrò,venne circondato da degli scuri esseri. “Ecco
le anime del signore dei cieli.E tra queste doveva finire anche
la mia.”
Le strane figure,provarono ad attaccarlo.L'uomo prese la
sfera,allungò il braccio,come se volesse scagliarla contro di
loro.
“Io amo la donna del mio respiro,amo la vita ed amo il mio
prossimo.Per il bene del mondo,per la parola di Dio.”
Dalla sfera,fuoriscì un esercito composto da persone comuni.Si
tenevano per mano.Accerchiarono le anime e sollevarono le
braccia al cielo.Si levarono,come delle scariche elettriche,che
colpirono il centro del cerchio.Ci fu,come un'esplosione.Fumo e
puzzo di zolfo.
L'uomo delle nuvole,lasciò il luogo della battaglia e corse verso
le altre stanze,di quella casa.In una di esse,trovò il corpo della
donna.Era disteso,fluttuante,a mezz'aria.Provò a toccarlo.Ma
una forza lo spinse lontano.
92
Alle sue spalle ,l'ombra scura,del signore dei cieli.
“Non puoi salvarla.La sua anima sarà mia.”
Si girò verso di lui.
“Gli inganni da te prodotti,si stanno esaurendo.Sei tu,il tradito-
re.”
“Io sono colui che può.Il male non avrà mai fine.E voi avete fat-
to in modo,che si diffondesse tra la gente.Tutti saranno ai miei
piedi.Ed io sarò l'essere supremo.E' giunta l'ora della tua fine.”
Scagliò,la sua maledizione,verso l'uomo che chiuse gli occhi.
Ma non sentì,di essere colpito.Tra di loro,era apparso,il ragaz-
zo,che aprì il libro,il quale ,fece da scudo ad entrambi.
“Da dove sei sbucato?”
“La sfera.E' lei che mi ha portato qui.”
L'ombra del signore dei cieli,era sparita.
Intanto,la battaglia contro le anime,aveva avuto il suo esito.Le
scure anime erano state sconfitte.Ed erano ritornate ad essere,
esseri viventi.Liberate dal male.
“Ora,veramente,sarete portatori della giusta parola.Avete visto
voi stessi,di cosa è capace,costui.I vostri cuori,ora conoscono il
vero amore.E' arrivato il momento di porre fine al male di quel-
l'essere.”
Si avvicinò al corpo della donna,che adesso,era sul pavimento.
“Devo salvare la sua anima.Non posso vivere senza di lei.”
Il ragazzo,che,gli era accanto,intanto,gli stava porgendo il li-
bro.
“Corri,prendi la sfera,prima che possa impossersarsene.”
L'uomo,nel frattempo,sollevò il corpo della donna,e si diresse
verso l'uscita.
Il giovane se ne stavo fermo.Sul suo viso un sorriso,quasi di
soddisfazione.E tra le mani,la sfera.
“Eccola.Non è riuscito a prenderla.”
Distese la donna su un manto d'erba.Invocò le nuvole,affinchè
gli continuassero a dare aiuto.Le guardò,nel modo,di come si
guarda un qualcosa che si vede per la prima volta.
“Ora tocca a te,ragazzo mio.E' giunto il momento che io passi a
te il libro dell'esistenza.Sarai tu,a guidare il bene.”
93
Il giovane prese quel libro.Vide che,su una pagina bianca,qual-
cosa veniva scritto.
Restò,per qualche attimo,stupito.Poi,capì,che toccava a lui leg-
gere.
“Non mi sento pronto.Non so,se sarò capace di...”
“Devi.Leggi quel che è stato scritto.Ne va della nostra vita.”
Il ragazzo,quasi impietrito dalla paura,fece,come,gli disse l'uo-
mo delle nuvole.
94
Basta il tuo cuore
Non bastano mille parole
per descrivere il mio amore.
Non basteranno
gli infiniti spazi per contenerlo.
Naviga il veliero
spinto dal vento
tra i mari del mondo.
Naviga
alla ricerca di terre lontane
alla ricerca dei tesori dell'innocenza.
E colui che veglia
gli indica la rotta
per farlo giungere a me
affinchè ne assuma il comando.
Non bastano mille parole per
descrivere le sensazioni.
Non basteranno
gli oceani che solcheranno.
Ma basterà il tuo cuore
dove è contenuto
tutto l'amore dell'universo.
95
Una surreale atmosfera,avvolgeva quel momento.La troppa
quiete non lo rassicurava.Sentiva che,di lì a poco,qualcosa sa-
rebbe successo.
“Devo raggiungere le nuvole.Lui è lì.”
Il ragazzo lo guardò con aria perplessa.Ma con la convinzione
che avrebbe sconfitto il signore oscuro.
“Il libro parla della sfera.Dice che dentro di lei sono racchiusi
poteri che nessuno può immaginare che esistano.”
“E' vero.mi è capitato di vedere con i miei oc...”
Non completò la frase.Una,decisa,illuminazione lo portò a de-
durre che,nella sfera,si trovava la risposta a tutto quello che
stava accadendo.
“Certo.Che stupido che sono stato.La sfera.E' lei l'emblema.”
La prese e la collocò sul manto erboso.Attese che le nuvole,al
suo richiamo,si addensassero sopra di lei.
“Chi non crede non avrà facolta di vedere.Ma chi crede viagge-
rà all'infinito.”
97
La sfera iniziò a ruotare.Un forte vento si alzò.
“Eccomi arrivo.”
Il vento lo sospinse verso la sfera.Ed all'improvviso,fu risuc-
chiato in essa.
Nebbia.Non riusciva a vedere che nebbia.
Il suo corpo fluttuava,aveva la sensazione che qualcuno gli
stesse strappando la pelle.
Era quello lo spazio temporale.E lui non era altro che una mo-
lecola.
Ora,riusciva a scorgere,in lontananza una luce.
“Deve essere lì.”
Un lampo di luce,lo accecò.Avvertì come una fitta al petto.
Il signore dei cieli apparve.Aveva al suo fianco,l'anima di Me-
len.
“Non credevo che saresti arrivato.Allora hai proprio deciso di
porre fine alla tua vita.”
“Ti ho sempre creduto.Ho fatto tutto quel che mi dicevi.E mai
avrei immaginato,che il male,potesse assumere la forma del be-
ne.Hai usufruito della nostra fede per i tuoi loschi scopi.E' ora
di finirla.”
“Non puoi nulla.Non ti basterà,il sentimento,che provi per lei.”
“Tu non conosci il sacrificio.Prendi la mia anima e lascia anda-
re la sua.”
“Ma io prenderò entrambe.”
“Avanti,provaci.”
L'ombra lanciò,il suo attacco,scaraventando l'uomo a metri di
distanza.
Con enorme sforzo,si rialzò.
“Sono qui,vieni a prendermi.Qui tutto è cominciato,e qui tutto
terminerà.”
Erano,ora,nella radura del deserto del Turkones.Era quello il
luogo dove si sarebbe consumato l'ultimo atto di quella batta-
glia.
L'uno di fronte all'altro.
“Non hai scampo.Arrenditi e non sarai punito.”
“Meglio morire,che continuare a servirti.”
E fece per avanzare,quando,apparve,il ragazzo con il libro.
98
“Assieme possiamo farcela.”
“Da dove sbuchi fuori,ancora una volta.”
Il giovane gli somigliava tanto,quasi gli pareva di esser lui stes-
so,anni prima.
“Insieme,dobbiamo farlo,insieme.”
Si lanciarono uno sguardo d'intesa.
“Per la vita.Per il bene del mondo e dell'universo tutto.Che Dio
sia con noi.”
Si lanciarono verso l'ombra.Il signore oscuro fece altrettanto.
Una grande esplosione.Il boato fu assordante.Lo scontro fu tan-
to forte che,tutti quelli al di fuori lo avvertirono dalla sfera.
Una nube di fumo uscì da essa.Polvere e sangue,sporcarono il
manto erboso.
Dalle nuvole venne giù un temporale.Le gocce bagnarono il
corpo della donna.
“Dove sono?”
La pioggia riportò dentro di lei la sua anima.
La sfera,intanto,emanò un sibilo e scoppiò,frantumandosi in
una miriade di schegge.
Tutto sparì.
“E' finita.Hanno sacrificato la loro vita per il bene.” si dissero
tutti.
La donna non credeva che l'uomo delle nuvole potesse esser
morto.Ed assieme a lui,anche il ragazzo.
“Non può essere vero.”
E corse verso l'auto dell'uomo.Mise in moto e si diresse verso il
mare.
Viaggiò per qualche ora.Pensando e ripensando all'accaduto.
I suoi occhi lacrimavano dal dispiacere.
Ma,senza sapere perchè,il suo istinto gli diceva di recarsi verso
il mare.Alla spiaggia grande.
Da lontano vide nuvole che si addensavano.E prese verso quel-
la direzione.
Fermò l'auto ai bordi della strada.Il mare era di fronte a lei.
Rimase immobile per qualche istante.
Vide due persone ,a riva.Parlavano tra di loro.
Provò ad avvicinarsi.
99
Una delle figure si alzò.Fece un cenno di saluto con la mano,e
si allontanò.Aveva sottobraccio un libro.Un libro dalla scura co-
pertina.
“Il ragazzo.”
L'altro era ancora fermo in riva al mare.
La donna si avvicinò.Un gran sorriso l'accolse.
“Finalmente sei arrivata.”
“Non ci credo.E'un sogno o......”
“E' vero.Ora,finalmente,potremo vivere la nostra vita.Da comu-
ni esseri umani.Niente più viaggi nel tempo.”
La donna scoppiò in un pianto di gioia.
Lui,le asciugò delicatamente e dolcemente,le lacrime.
“Per sempre insieme.Come vuole Dio.Ti amo.”
E la baciò appassionatamente.
Si distesero sulla sabbia.
“E ora?” disse Melen.
“Ora?Abbracciami.E per un po' ce ne staremo stretti, a guarda-
re le nuvole.”
100
L'uomo che guardava le nuvole
E fissava il cielo.
Con gli occhi di un bambino
guardava in alto
fin dove si perdeva la luce.
Nel cuore frammenti di
gioia nell'aria l'odore del
mare lontano
gabbiani volare.
E sorrideva al sole
quando i suoi raggi
gli riscaldavano la pelle
mentre giocava
con la sabbia bagnata.
E' passato del tempo
da quell'ultima volta.
La sua donna gli carezza il viso
mentre i suoi ricordi
volano lassù.
Dammi un bacio
amore mio
è qui che tutto è iniziato
è qui che se ne stava seduto
l'uomo che guardava le nuvole.
101
Il pensiero nel tempo Pensieri famosi
"Tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a
realizzare i propri sogni."
Paulo Coelho
"La speranza è un sogno ad occhi aperti."
Aristotele
"...e come i semi che sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
Fidatevi dei vostri sogni, perchè in essi è nascosto il passaggio verso l'eternità."
Kahlil Gibran
"Ognuno di noi ha un paio d'ali, ma solo chi sogna impara a volare."
Jim Morrison
Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel
silenzio. Finché è possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le
persone. Dì la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri, anche i noiosi e
gli ignoranti, anche loro hanno una storia da raccontare. Evita le persone volgari ed
ag- gressive; esse opprimono lo spirito. Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far
cre- scere in te orgoglio e acredine perché sempre ci saranno persone più in basso o
più in alto di te. Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti. Conserva
l'interesse per il tuo lavoro, per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per
cambiare le sor- ti del tempo. Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di
tranelli. Ma ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone
lottano per grandi ideali, e dovunque la vita è piena di eroismo. Sii te stesso.
Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all'amore; poiché a
dispetto di tutte le ari- dità e disillusioni esso è perenne come l'erba. Accetta
benevolmente gli ammaestra- menti che derivano dall'età, lasciando con un sorriso
sereno le cose della giovinez- za. Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro
l'improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l'immaginazione. Molte paure
nascono dalla stanchezza e dalla soli- tudine. Al di là di una disciplina morale, sii
tranquillo con te stesso. Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle
stelle; tu hai diritto ad essere qui e che ti sia chiaro o no, non vi è dubbio che
l'universo ti si stia schiudendo come dovreb - be. Perciò sii in pace con Dio,
comunque tu lo concepisca, e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni,
conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa con- fusione della vita. Con
tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo.Fai
attenzione.Cerca di essere felice.
105
"Un uomo diventa vecchio quando i suoi rimpianti prendono il posto dei suoi sogni."
John Barrymore
"Andando dove devi andare, e facendo quello che devi fare, e vedendo quello che
devi vedere, smussi e ottundi lo strumento con cui scrivi. Ma io preferisco averlo
storto e spuntato, e sapere che ho dovuto affilarlo di nuovo sulla mola e ridargli la
forma a martellate e renderlo tagliente con la pietra, e sapere che avevo qualcosa
da scrivere, piuttosto che averlo lucido e splendente e non avere niente da dire, o
lustro e ben oliato nel ripostiglio, ma in disuso..."
Ernest Heminguay
"...Se tu puoi sognare e non abbandonarti ai sogni; se tu puoi pensare e non
perderti nei pensieri... Se riesci a occupare il minuto inesorabile dando valore a ogni
istante che passa, tua è la terra e tutto ciò che è in essa..."
Rudyard Kipling
L'uomo che guardava le nuvole
Arturo Vado
Biografia dell'autore
Nasce a Napoli nell'Ottobre del 1968.
Amante da sempre della poesia,inizia sin da piccolo a scrivere dei
minuscoli versi,dei pensieri,alcuni anche dialettali,che con il
passare degli anni diverranno vere e proprie "poesie" che egli
stesso definirà "le mie emozioni poggiate su carta".
I suoi componimenti affrontano varie tematiche,anche attuali,pur
se la vena amorosa traspare in ogni sua opera,così come i
sentimenti e le forti emozioni sentite e provate.Tutto ciò che lo
circonda, quel che accade giorno per giorno,sono fonte ispiratrice
per i suoi poemi.
La sofferenza,la gioia,le difficoltà a cui la vita conduce si
intrecciano nelle sue parole,pur se non sempre svelate, talvolta
nascoste dietro metafore che percepite, infondono e suscitano
sensazioni ed emozioni forti.
Tra i tanti componimenti,nel 1999,scrive "OCCHI NEGLI OCCHI"
ispirata da una persona a cui è molto legato.L'opera viene
descritta,inizialmente,come un assieme di affermazioni,ma
nonostante ciò ben voluta.Si decide cosi,insieme ad una sua
amica,di proporre l'opera ad un concorso nazionale.Anche se non
premiata,la critica alla poesia è favorevole.Anche la giuria si
esprime,complimentandosi per la profondità del componimento.
Infatti i suoi scritti incontrano i pareri favorevoli,i commenti sono
positivi,ma nonostante ciò non ci sarà decisione di pubblicare le
sue poesie se non nel settembre 2007.E proprio grazie alla
pubblicazione di parte delle sue opere sul sito "POESIE &
RACCONTI", che raccoglie autori ed opere inedite,dove riceve dai
commenti alla critica alle sue poesie,decide di dar vita ad un
"sogno nel cassetto",far nascere qualcosa di personale,di suo.
Inizia cosi la "costruzione" del suo sito.
Nasce "www.arturovado.com".
Altre opere:
LA LUNA E L'ARGENTO (2008) Edizioni BOOPEN EDITORE
Un grazie a tutti