Luoghi comuni dicembre 2015

8
- 1 - Le donne e il fondamentalismo VIETATO ESSERE INDIFFERENTI pag. 7 LA SCUOLA a BUSSERO La voce ai protagonisti pag. 2 a cura di Sinistra per Bussero Dicembre 2015 Qual è la realtà che gli indicatori sociali ed economici ci raccontano.? Al di là delle chiacchiere, dei risultati vantati, degli obiettivi continuamente evocati, indicati, illustrati enfaticamente, siamo, rimaniamo, ancorati alla crisi, senza per questo definirci gufi o essere contenti di ciò. Disoccupazione in lieve calo, perché le persone, soprattutto donne, non si iscrivono alle liste di disoccupazione, semplicemente escono dal mercato del lavoro, disoccupazione giovanile in crescita e costantemente attorno al 40%, export al palo, consumi interni in lieve ripresa, sale leggermente la fiducia nel futuro. Su tutto ciò il Governo con la legge di stabilità in discussione poco impatta. Soprattutto non c’è nella narrazione di Renzi una visione del futuro di questo paese. Quale politica economica, energetica, quale ricerca, quale innovazione perseguire, quale Green Economy (l’unica che nel mondo crea posti di lavoro e nel contempo riduce le emissioni climalteranti che rischiano di portare a oltre +2 gradi la temperatura sulla Terra con gli effetti devastanti che ne conseguirebbero). Insomma uscire dalla crisi non è possibile ripercorrendo le vecchie strade, quelle per intenderci dello Sblocca Italia governativo (infrastrutture inutili, trivellazioni in Adriatico e buon ultimo la chimera del ponte di Messina, proprio mentre Messina rimane senz’acqua). Occorre coraggio, innovare veramente, finanziare la ricerca (altro che la mancia elettorale ai diciottenni), coltivare i nostri ricercatori, promuovere start app con l’apporto delle università, del mondo delle imprese, a partire da quelle pubbliche, le uniche oggi in grado, per dimensione, di costruire futuro, altro che privatizzazioni. Occorre promuovere gli Stati Generali dell’Innovazione, chiamando tutti i soggetti pubblici, privati, fondazioni, università a disegnare lo sviluppo futuro possibile, agevolando credito in questa direzione, non a pioggia, detassando utili a chi innova, concentrando le risorse, già scarse, in questa direzione, anziché disperderle in mille rivoli, che alla fine non producono mutamento. Lo Stato delle cose Nasce l’UNIONE dei COMUNI della MARTESANA pag. 6 L’ITALIA STA CAMBIANDO (non sempre in meglio) pag. 4 2015 d.C. Cosa ricorderemo? pag. 8 Occorre la Politica, quella vera, non l’illusione raccontata per l’elezione che verrà o quella populista e facilona dei Salvini e dei 5 Stelle. Quella capace di “pensare il futuro tenendo assieme il presente” con una sana politica di coesione sociale, arrestando l’impoverimento generale che ci circonda. Occorre una Sinistra coraggiosa e capace di mettere al centro questi temi, perché da qui passa il futuro del nostro paese, delle generazioni dei nostri figli e nipoti. Questa Sinistra non è Renzi, o il renzismo che è ancora peggio, o la parodia della democrazia via web; oggi questa Sinistra fatica a stare in campo, a “vedere le persone”, “gli individui”, la sofferenza che attraversa la nostra società. Noi che ci richiamiamo ad essa ne siamo coscienti, ma sappiamo anche che dipende da noi trasformare la fatica in progetto, il progetto in soggetti che lo possano far vivere e ritrovare così la strada per un futuro più giusto ed equo per l’insieme della nostra società. Valerio Marchesi FOCUS

description

 

Transcript of Luoghi comuni dicembre 2015

- 1 -

Le donne e il fondamentalismoVIETATO ESSERE INDIFFERENTI

pag. 7

LA SCUOLA a BUSSERO La voce ai protagonisti pag. 2

a cu

ra d

i Sin

istr

a pe

r B

usse

roD

icem

bre

2015

Qual è la realtà che gli indicatori sociali ed economici ci raccontano.?

Al di là delle chiacchiere, dei risultati vantati, degli obiettivi continuamente evocati, indicati, illustrati enfaticamente, siamo, rimaniamo, ancorati alla crisi, senza per questo definirci gufi o essere contenti di ciò.

Disoccupazione in lieve calo, perché le persone, soprattutto donne, non si iscrivono alle liste di disoccupazione, semplicemente escono dal mercato del lavoro, disoccupazione giovanile in crescita e costantemente attorno al 40%, export al palo, consumi interni in lieve ripresa, sale leggermente la fiducia nel futuro.

Su tutto ciò il Governo con la legge di stabilità in discussione poco impatta.

Soprattutto non c’è nella narrazione di Renzi una visione del futuro di questo paese. Quale politica economica, energetica, quale ricerca, quale innovazione perseguire, quale Green Economy (l’unica che nel mondo crea posti di lavoro e nel contempo riduce le emissioni climalteranti che rischiano di portare a oltre +2 gradi la temperatura sulla Terra con gli effetti devastanti che ne conseguirebbero).

Insomma uscire dalla crisi non è possibile ripercorrendo le vecchie strade, quelle per intenderci dello Sblocca Italia governativo (infrastrutture inutili, trivellazioni in Adriatico e buon ultimo la chimera del ponte di Messina, proprio mentre Messina rimane senz’acqua).

Occorre coraggio, innovare veramente, finanziare la ricerca (altro che la mancia elettorale ai diciottenni), coltivare i nostri ricercatori, promuovere start app con l’apporto delle università, del mondo delle imprese, a partire da quelle pubbliche, le uniche oggi in grado, per dimensione, di costruire futuro, altro che privatizzazioni.

Occorre promuovere gli Stati Generali dell’Innovazione, chiamando tutti i soggetti pubblici, privati, fondazioni, università a disegnare lo sviluppo futuro possibile, agevolando credito in questa direzione, non a pioggia, detassando utili a chi innova, concentrando le risorse, già scarse, in questa direzione, anziché disperderle in mille rivoli, che alla fine non producono mutamento.

Lo Stato delle cose

Nasce l’UNIONE dei COMUNI della MARTESANA pag. 6

L’ITALIA STA CAMBIANDO (non sempre in meglio)

pag. 4

2015 d.C.Cosa ricorderemo? pag. 8

Occorre la Politica, quella vera, non l’illusione raccontata per l’elezione che verrà o quella populista e facilona dei Salvini e dei 5 Stelle.

Quella capace di “pensare il futuro tenendo assieme il presente” con una sana politica di coesione sociale, arrestando l’impoverimento generale che ci circonda.

Occorre una Sinistra coraggiosa e capace di mettere al centro questi temi, perché da qui passa il futuro del nostro paese, delle generazioni dei nostri figli e nipoti.

Questa Sinistra non è Renzi, o il renzismo che è ancora peggio, o la parodia della democrazia via web; oggi questa Sinistra fatica a stare in campo, a “vedere le persone”, “gli individui”, la sofferenza che attraversa la nostra società.

Noi che ci richiamiamo ad essa ne siamo coscienti, ma sappiamo anche che dipende da noi trasformare la fatica in progetto, il progetto in soggetti che lo possano far vivere e ritrovare così la strada per un futuro più giusto ed equo per l’insieme della nostra società.

Valerio Marchesi

FOCUS

- 2 -

loqui con i docenti. Tra scuola e genitori c’è dialogo.

Su cosa bisogna lavorare per migliorarsi?Abbiamo un piano di miglioramento che prevede un po-

tenziamento delle attività pensate su una logica verticale, sulle interazioni di classi di età diverse. Questo consente di vedere lo sviluppo di un argomento con un’ottica pluriennale.

L’altro aspetto sicuramente importante è che si man-tenga questa partecipazione dei genitori. Partecipare alle riunioni di “Insieme nella Scuola” è il modo più adatto per parlare dei problemi, risolverli e arrivare al cambiamento. Su questo i genitori possono riflettere e magari fare uno sforzo in più.

Come fare per mettere in atto queste migliorie? Ognuno di questi aspetti considerati deve essere declinato

in un piano d’azione. Per esempio il piano di miglioramento che prevede l’incremento di attività curriculari in verticale e in orizzontale a classi aperte ha portato gli insegnanti a parte-cipare ad un corso sulla didattica per competenze focalizzata sull’efficacia delle lezioni. Il coinvolgimento dei genitori, sarà invece oggetto di condivisione con i genitori stessi.

Come l’amministrazione comunale potrebbe aiutare a migliorare la scuola?

L’amministrazione sta dando dei segnali di buona volontà e di disponibilità partecipando a tutte le iniziative che la scuola organizza. E questo è un dato positivo, significativo e non scontato. Sono contenta della relazione con l’ammini-strazione.

Tuttavia le risorse economiche sono poche, anche se credo che da quando sono a Bussero le amministrazioni, tra alti e bassi, hanno sempre fatto sforzi per garantire ri-sorse alla scuola. E anche riguardo alle questioni relative al bisogno di manutenzione dei tre plessi - problema indub-biamente avvertito - ultimamente ho notato attenzione e consapevolezza maggiori da parte del Comune.

Laura Rotondi Insieme nella scuola

Chi è “Insieme nella Scuola” e quali sono i suoi compiti?

Insieme Nella Scuola (INS) è dal 2011 il Comitato Genitori dell’Istituto Com-prensivo Monte Grappa. E’ composto da tutti i genitori eletti negli Organi Collegiali dell’Istituto, ovvero i membri del CDI e i rappresentanti di classe, e vi possono aderire tutti i genitori (o coloro che ne fanno le veci) degli alunni ed ex-alunni dell’Istituto.

INS è un organismo autonomo e indipendente da ogni movimento politico e confessionale, non ha fini di lucro e permette ai genitori una più ampia e attiva partecipazione alla vita scolastica. Siamo di fatto un gruppo di persone con tanta voglia di fare e tanti progetti in testa. Il nostro lavoro consiste nell’informare il Dirigente scolastico e il

LA SCUOLA A BUSSEROVoce ai protagonisti

Tema caldo dell’autunno busserese: la Scuola. Tra geni della lampada, lamentele e buoni

propositi, se ne è a lungo parlato. E riprendendo il fil rouge dell’assemblea pubblica dello scorso 13 novembre organizzata da Sinistra per Bussero e PD, abbiamo dato voce a quattro protagonisti della Scuola busserese.

Albalisa Azzariti Dirigente scolastico dell’Ist. Comprensivo

Monte Grappa

Quali sono i punti di forza dell’Istituto Comprensivo Monte Grappa?

Ne cito quattro e comincio dai risultati eccellenti e oggettivi che i ragazzi conseguono nelle prove nazionali Invalsi, testimoniando la crescita del loro livello durante il percorso scolastico.

Un altro punto di forza è la nostra capacità progettuale. Sappiamo concentrare energie e risorse secondo priori-tà chiare e assi pluriennali, cogliendo le linee di tendenza nazionali ed europee. Questo, grazie anche all’attenzione prestata alla formazione degli insegnanti e al mondo del futuro e dell’innovazione, ci ha portato a conseguire premi prestigiosi e risultati importanti nei vari bandi a cui abbia-mo partecipato. Il terzo settore su cui abbiamo risultati po-sitivi è la capacità di lavorare in rete: abbiamo una sinergia molto forte con il territorio e questo aiuta a conseguire risultati importanti.

Infine è fondamentale sottolineare il buon clima interno: le classi sono armoniche, i bambini riescono ad inserirsi bene, e complessivamente gli alunni vengono a scuola volentieri.

Attraverso quali strategie sono stati raggiunti questi risultati?

Questi risultati sono stati raggiunti attraverso la definizio-ne di priorità condivise e l’allocamento di risorse umane ed economiche su queste priorità secondo assi pluriennali. Abbiamo un piano per il diritto allo studio che integra la dimensione formativa su alcuni aspetti. Ne sono un esem-pio il progetto teatro che approfondisce la dimensione comunicativa, la presenza di insegnanti madrelingua per sviluppare lo studio delle lingue straniere, la settimana della lettura.

Sono progetti attivi da anni non per mancanza di fantasia, bensì perché interpretano bisogni dei ragazzi sui quali è importante investire.

Un altro aspetto importante è la partecipazione. Avere un comitato genitori presente nella scuola che riesce a cogliere le problematiche man mano che emergono e af-frontarle con un taglio costruttivo è determinante. Infine è da segnalare che la maggior parte dei genitori si dimostra attenta e partecipe. Abbiamo feedback molto rapidi alle comunicazioni che mandiamo e un fitto calendario dei col-

FOCUS

- 3 -

laborare con noi agevolerebbe la risoluzione dei problemi. Quello che chiediamo è una comunicazione immediata e fare in modo che le questioni non vengano trascinate per mesi.

Federica Spinolo Associazione Le Ali

Da quanto tempo esiste l’Associazione Le Ali e di cosa si occupa?

L’Associazione Le Ali è nata nel 2004 con l’idea di sostenere le famiglie con persone con disabi-lità. Negli anni si è poi sviluppato l’aspetto dell’integrazione di queste persone nella società e dell’educazione sociale per disabili e non. Le Ali è un’associazione che si pone come un contenitore di progetti finalizzati a dare alle per-sone più strumenti per comprendere le disabilità.

Attualmente abbiamo diversi progetti attivi. Il primo è l’Albero del Sabato destinato ai bambini e ai ragazzi in età scolare e aperto a giovani volontari. Il secondo è Il Circo-lo del Thè, un’iniziativa organizzata due volte a settimana presso le case delle famiglie interessate. Organizziamo una vacanza estiva, che chiamiamo Turisti non per caso, abbiamo organizzato corsi di formazione sull’autismo e abbiamo ap-pena attivato il progetto Il mio angelo custode.

All’associazione collaborano professionisti competenti e persone volontarie.

Come l’associazione interagisce con la scuola?Dal 2010 le attività dell’associazione sono inserite nel

Piano dell’Offerta Formativa (POF) e l’Albero del Sabato è parte integrante della scuola, tanto da prendere il suo nome dal logo dell’Istituto Monte Grappa. Dallo scorso anno partecipa al GLI, il Gruppo Lavoro Inclusione, nella scuola media con lo scopo di promuovere l’inclusione dei ragazzi diversamente abili nella scuola.

Come si potrebbe sviluppare l’interazione?Svilupperemo le attività dell’Albero del sabato all’interno

della scuola. Organizzeremo riunioni per sensibilizzare i ge-nitori e vorremmo presentare agli insegnanti e ai genitori le nostre proposte.

Nel 2012 ho mappato personalmente le attività di in-tegrazione tra persone diversamente abili e normodotati nella zona della Martesana e ho constatato che erano pochissime. L’Associazione Le Ali si propone di crearne di nuove.

Quali criticità sono state rilevate all’interno dell’asso-ciazione?

Ci chiediamo come si possa far comprendere alle per-sone un progetto come l’Albero del Sabato. I bambini e ragazzi che vi partecipano non imparano qualcosa di con-creto alla fine dell’anno, come può accadere in un corso di musica o di disegno. Ma imparano a vivere. Far passare questo messaggio è la nostra difficoltà.

Quali saranno i progetti futuri dell’associazione?Abbiamo appena attuato il progetto chiamato Il mio an-

gelo custode. Si tratta di un sostegno alle persone, bambini e adulti, che presentano difficoltà ad inserirsi e interagire in un gruppo. Noi facciamo in modo che queste persone passino del tempo con un nostro volontario, un angelo custode appunto, che possa accompagnarli e aiutarli a svi-

Consiglio d’Istituto sulle situazioni di disagio di cui veniamo a conoscenza. Organizziamo autonomamente iniziative di formazione e di aggregazione per i genitori. Formuliamo proposte in merito a interventi di manutenzione degli edi-fici scolastici, e reperiamo fondi per finanziare specifiche attività e iniziative di vario genere.

In quale occasione si è rivelato determinante l’inter-vento di “Insieme nella Scuola”?

Sicuramente l’intervento di Insieme Nella Scuola è stato determinante per l’organizzazione del Centro Estivo di questi ultimi due anni. I genitori non erano soddisfatti della proposta messa in campo da La Torre e il Sole e chiede-vano qualcosa di meglio. Così il Comitato si è offerto di occuparsene: abbiamo trovato una cooperativa valida per l’organizzazione delle attività e ci siamo fatti carico della gestione amministrativa, garantendo in questo modo un abbattimento dei costi. Il Comune dal canto suo ha messo a disposizione gli spazi e ha permesso di attuare il servizio mensa con Gemeaz. L’esperienza è stata positiva, abbiamo avuto un buon riscontro e tanta richiesta, al punto che per la prossima estate speriamo di poter proporre una nuova edizione. Un’altra occasione in cui il nostro intervento è stato decisivo è stata la riorganizzazione dell’uscita dei bambini da scuola. L’alluvione dello scorso anno aveva pro-vocato grandi disagi ritardando l’uscita da scuola di anche 35 minuti. Abbiamo scavalcato la burocrazia e abbiamo esposto la nostra idea al Comune. Ottenuto l’ok dall’am-ministrazione abbiamo regolamentato l’uscita scaglionata delle classi. L’iniziativa ha funzionato ed è tuttora in vigore: in 8/10 minuti i bambini sono fuori da scuola.

Quali sono le problematiche da risolvere all’interno del Comitato?

Siamo un gruppo affiatato, abbiamo approcci diver-si ai problemi e questo porta spesso a discussioni che però riteniamo molto costruttive. All’interno del gruppo si può dire che non ci siano grosse problematiche. Piut-tosto la nostra grande difficoltà è il coinvolgimento e la partecipazione di nuovi genitori. C’è una forte tendenza all’individualismo: ci si lamenta, si spettegola, senza riferire i problemi al comitato. Il disagio riscontrato da una perso-na potrebbe essere uguale a quello di altre e il comitato potrebbe fare qualcosa per risolverlo, dal momento che interagisce direttamente con le istituzioni.

Quali strategie mettete in campo per risolvere questo problema?

Siamo molto social: mandiamo mail, aggiorniamo la pa-gina Facebook, scriviamo su Whatsapp, affiggiamo cartelli e cerchiamo di coinvolgere il più possibile. Vorremmo far passare il messaggio che la scuola è parte della vita del proprio figlio e, volenti o nolenti, è parte della propria vita. Bisogna partecipare anche per capire veramente i proble-mi della scuola e talvolta le difficoltà concrete che vi sono nel mettere in atto una soluzione.

Come l’amministrazione comunale potrebbe aiutare a migliorare l’attività di Insieme Nella Scuola?

Se con la scuola i rapporti sono ottimi (la preside ri-sponde sempre alle nostre mail e alle nostre richieste), il dialogo con il comune è più altalenante. C’è disponibilità e i rapporti con i singoli assessori e consiglieri sono ottimi, ma manca la comunicazione e la duttilità. Le risposte sono sempre a voce. L’amministrazione dovrebbe approfittare di un gruppo come il nostro pieno di idee e di soluzioni. Col- a pag. 4

- 4 -

La domanda da farsi è se gli italiani sono più felici.La sinistra sta cambiando, quella che interpreta il PD e quella

non allineata al “corso renziano”.È giusto qui ricordare che i valori principali della sinistra

autentica di tutti i tempi sono quelli dell’eguaglianza, della libertà, della partecipazione democratica, della giustizia sociale e della dignità delle persone.

Il resto è trasformismo, privilegi, clientele, malaffare. Oppure un autoritarismo, magari giustificato dallo stato di necessità: uno comanda, gli altri obbediscono.

A partire dalla estromissione del governo Letta, siamo di fronte a un Parlamento che su proposte del governo Renzi legifera, per quanto riguarda il mandato degli eletti nel centrosinistra, su un programma completamente diverso da quello presentato agli elettori.

Con la riforma del Senato, passata in terza lettura, ci sarà di fatto una Camera di “nominati” dal partito di governo.

Quindi i risultati del potere legislativo saranno praticamente condizionati dal Governo.

Questo accentramento di poteri è sancito dal combinato disposto dalla riforma costituzionale e dalla nuova legge elettorale, “Italicum”, che si basa su due pilastri:

- un partito da solo, anche se con una minoranza relativa del voto degli italiani, avrà la maggioranza dei parlamentari;

- la maggioranza dei deputati eletti con la nuova legge elettorale saranno scelti dal partito e non dagli elettori,

Che siamo di fronte ad una scelta di accentrare i poteri sul

L’ITALIA STA CAMBIANDO(non sempre in meglio)

luppare le loro competenze sociali. Ad oggi al progetto vi lavorano un’operatrice e tre volontari.

Nico Acampora Politiche giovanili

In che modo collabori con la scuola di Bussero?

Io collaboro con il Comune di Bussero coordinando le politiche giovanili e di con-seguenza mi trovo ad interagire con la scuola. Siedo ad un tavolo che coinvolge varie figure e organizzazioni del terri-torio, tra cui la scuola. Con le classi seconde medie lavoro ad un progetto di prevenzione del bullismo e presto sarà attuato anche un progetto di radio web che si propone come un modo nuovo di esplorare il web in maniera cre-ativa.

Come descrivi la scuola?Credo che l’Istituto Comprensivo Monte Grappa sia

una scuola disponibile e aperta al confronto e alla colla-borazione. Credo che abbia insegnanti motivati e attenti ai problemi, tanto che l’Istituto partecipa al programma Life Skills Training, un’iniziativa promossa dalle Asl della Lombardia, destinata alla prevenzione delle problematiche giovanili.

Quali problematiche sono state rilevate?Non ho rilevato particolari problematiche. Il rapporto

con gli insegnanti è ottimo e c’è grande collaborazione. Talvolta c’è stata qualche difficoltà con i genitori, ma nulla di rilevante.

Quali progetti saranno messi in campo?Attualmente continuiamo il progetto dedicato alla

prevenzione del bullismo. Nel 2016 inizierà il progetto di Web Radio e riproporremo gli incontri “G come genitori” destinati ai genitori di ragazzi adolescenti e preadolescenti, finalizzati ad aiutarli a comprendere i comportamenti dei propri figli.

Quali sono i vantaggi di avere un programma dedica-to alle problematiche giovanili all’interno della scuola?

Porre attenzione alle pro-blematiche giovanili è un modo per costruire una rete attenta ai ragazzi, fuori e dentro la scuola. Diamo at-tenzione alle famiglie e grazie al CAG abbiamo la possibilità di vedere e seguire i ragazzi in contesti diversi da quello scolastico. Quando nelle classi vengono attuati programmi come il Life Skills Training è dimostrato che i ragazzi sono più aperti alle relazioni, hanno maggiori competenze sociali, e diminuiscono le difficoltà.

interviste a cura di Greta Beretta

FOCUS La Scuola a Bussero da pag. 3

Un’immagine del partecipatissimo incontro pubblico del 13 novembre 2015 “ La Scuola che vogliamo”

organizzato da Sinistra per Bussero e Partito Democratico

- 5 -

Governo, lo si desume anche dalla riforma della Rai, i cui organismi passano dal controllo del Parlamento ai poteri del Governo.

Siamo di fronte a un pericoloso rovesciamento, non formale ma sostanziale, del dettato costituzionale: i parlamentari da rappresentanti del popolo e decisori sulle scelte dell’Esecutivo diventano sottostanti al volere/potere politico del Partito/Governo.

La legge di stabilità 2016Quella presentata in parlamento è una manovra economica

con luci e ombre ma sostanzialmente priva di dinamismo. Una manovra difensiva, che manca di una spinta propulsiva e anche un po’ di anima. C’è il taglio delle tasse, ma è una legge iniqua perché dà tutto alle imprese (gli sgravi, il taglio dell’Ires e gli sconti fiscali sugli acquisti dei macchinari), si dà la priorità ai profitti aziendali senza neppure il vincolo del reinvestimento, anziché ai redditi da lavoro.

Se si analizzano le singole misure, emerge che quasi tutta la manovra da 28,7 miliardi di euro consiste nell’evitare l’aumento delle clausole di salvaguardia ovvero l’aumento automatico di Iva e accise in copertura a spese fatte in passato (17 miliardi) e abolire la tassa sulla casa e l’Imu agricola (circa 5 miliardi). Per il resto ci sono tante piccole misure da poche centinaia di milioni di euro e quindi dalla dubbia efficacia per stimolare la crescita o per l’equità sociale.

La spesa pubblica è limitata, si è privilegiato il taglio delle tasse ma la pressione fiscale resterà sostanzialmente invariata, nonostante l’ampio ricorso al deficit fino a 17,7 miliardi di euro richiesto all’Europa con l’ampliamento della flessibilità.

Questa manovra prosegue una linea di politica economica mai dichiarata: alleggerire la pressione fiscale sui produttori, spostandola sulla collettività, senza modificare sostanzialmente l’ammontare del prelievo complessivo.

È in definitiva una legge di stabilità senza alcun orientamento per la direzione dell’espansione e della crescita, si affida alla debole crescita congiunturale, non ci sono soldi per gli investimenti pubblici ma solo sostegno a quelli (fantomatici) privati (sostegno che verrà intascato invece di essere speso).

Il taglio della tassa sulla casaTagliare le tasse è sempre accolto positivamente nell’immediato

dai cittadini, ma appare più una manovra propagandistica ed elettorale da usare per la prossima tornata delle elezioni amministrative, che uno stimolo reale per i consumi.

Gli studi di Bankitalia e Ocse ripetono da tempo come non ci sia nessun automatismo fra i due fenomeni e anzi le tasse che danneggiano di meno la crescita sono quelle sulla proprietà, mentre le tasse che, se abbassate, favoriscono di più la ripresa e l’occupazione sono quelle sul lavoro.

Ma c’è un secondo punto poco evidenziato: la tassa sulla proprietà abolita è un’entrata dei Comuni. Il Governo si è impegnato per il 2016 a trasferire integralmente ai Comuni l’importo corrispondente, ma avviene una modifica strutturale: da entrata dinamica legata all’evoluzione del Comune diventa un trasferimento fisso commisurato a quanto riscosso nel 2015.

Anche in questo caso traspare l’accentramento delle risorse e il ritorno dei finanziamenti dei Comuni alla dipendenza delle manovre del Governo. Ai sindaci si limita la possibilità di scelta.

Se la tendenza dei trasferimenti dallo Stato sarà quella degli anni precedenti, ben presto queste risorse saranno ridimensionate a discapito dei servizi da erogare ai cittadini.

Lotta all’evasione fiscale. La decisione di innalzare il tetto per l’uso dei contanti da mille a

tremila euro trasmette un messaggio inquietante: chi evade il fisco, chi fa il lavoro in nero, chi corrompe potrà farlo più facilmente.

Il Governo ha cambiato idea, solo un anno fa affermava:“La scelta di procedere a un progressivo abbassamento della

soglia” all’uso del contante, disse il ministro in un Question Time alla Camera il 19 novembre scorso, “è motivata dall’esigenza di far emergere l’economia sommersa e aumentare la tracciabilità delle movimentazioni per contrastare il riciclaggio di capitali di provenienza illecita, l’elusione e l’evasione fiscale”.

Capitolo pensioni. La tanto annunciata flessibilità in uscita non ci sarà.

L’innalzamento della ‘no tax area’ (cioè la soglia sotto la quale non si pagano le tasse) annunciato dal Governo varrà a partire dal 2017 e non dal prossimo anno.

Il Governo ha introdotto la salvaguardia per una nuova tranche di esodati e ha mantenuto in vigore l’opzione donna: in sintesi, per le donne resta la possibilità di andare in pensione a 57 anni con 35 anni di contributi e importo pensionistico calcolato con metodo contributivo. Due note di merito. Tuttavia, per questa misura come per quella della ‘no tax area’ per i pensionati, se non verranno reperite le coperture sufficienti pagheranno ancora i pensionati perchè non ci sarà per il 2016 la rivalutazione delle pensioni

rispetto all’inflazione.

Cinque euro per gli statali.

Questo è quanto riceveranno i lavoratori del comparto statale dopo ben cinque anni di blocco del contratto, che ha causato una perdita di 390 euro pro capite (dati Istat). Il governo ha stanziato 200 milioni per il rinnovo dei contratti.

Antonio Galbiati

L’ITALIA STA CAMBIANDO(non sempre in meglio)

Raffronto risorse - impieghi (indebitamento netto)

- 6 -

mio avviso, non potrà non portare ad un riassetto degli enti locali.

Il processo di riforma e di riorganizzazione non sarà semplice e nemmeno breve: basta esaminare la situazione della Città Metro-politana di Milano con riguardo all’elezione diretta del sindaco metropolitano.

Per poter procedere con l’elezione diretta del sindaco della Città Metropolitana, sarà

necessario che si avverino due condizioni: a) la ripartizione del territorio metropolitano in zone omogenee; b) la ripartizione del territo-rio del Comune di Milano in zone dotate di autonomia amministrativa.

E’ facile capire che si tratta di due condi-zioni di tutt’altro che semplice applicazione, tanto più se consideriamo il quadro normati-vo e il quadro politico generale, che non han-no - sino ad ora - fornito indicazioni precise sulle competenze e sulle risorse di questi nuovi “soggetti”.

Tanto più quando le risorse sono scarse. La Città Metropolitana è nata con grossi problemi di finanziamento e i bilanci dei Co-muni non navigano in acque tranquille.

In questo contesto, anche a costo di fare sperimentazione sul campo, si è costretti a trovare strade nuove. Milano ha cominciato il percorso per trasformare le zone in “mu-nicipi” e i comuni della ex provincia stanno trovando i modi per aggregarsi.

In altre parole l’Unione di Comuni diventa l’occasione per mettere a punto e testare le effettive capacità di integrazione dei territori e delle rispettive istituzioni, ben sapendo che le forze in campo sono diverse e non è detto che tutte tirino nella stessa direzione, tanto più quando i consigli comunali hanno durate non coincidenti.

Mercoledì 18 novembre 2015 a Cernusco S.N. è stato convocato per la prima volta il Consiglio del’Unione di sei Comuni della Martesana (Bussero, Cambiago, Carugate, Cernusco S.N., Pessano con Bornago e Gor-gonzola). Nell’Unione ogni comune conta in modo diverso, perché diversi sono il numero degli abitanti e l’ampiezza dei territori

Il Consiglio dell’Unione è composto dai rappresentanti dei Consigli Comunali dei comuni che fanno parte dell’Unione, che hanno eletto tre membri ciascuno (due per le rispettive maggioranze e uno per le rispet-tive minoranze)

Il Comune di Bussero è rappresentato nel Consiglio dell’Unione per la maggioranza da Massimo Vadori e Francesca Rossi e per la minoranza da Carlo Zerbini.

Nel corso della seduta sono stati eletti il Presidente del Consiglio dell’Unione (Chiara Fiocchi di Pessano con Bornago) e il Presi-dente dell’Unione (Eugenio Comincini Sinda-co di Cernusco).

Il Centro Sinistra, che si è fatto promotore dell’Unione, era schierato in senso favorevole al nuovo ente, mentre dai banchi del Centro Destra si è levato qualche distinguo.

La sensazione complessiva è stata di attesa e di speranza, perché l’esperienza dell’Unione è oggettivamente nuova. L’Unio-ne non è un semplice consorzio, ma un ente territoriale a tutti gli effetti che si inserisce nel percorso più ampio (anche su scala na-zionale) del riordino degli enti locali.

L’abolizione delle province e l’istituzione delle città metropolitane, a prescindere dalla normativa vigente tutt’altro che lineare, a

La prima seduta del Consiglio dell’Unio-ne è stato il primo momento di confronto pubblico tra i soggetti istituzionali e le forze politiche che hanno favorito e, più o meno, condiviso l’istituzione dell’Unione.

Sin dalle prime battute si è compreso che un argomento da trattare con oculatezza riguarderà le risorse dell’Unione, soprattutto per evitare che il nuovo ente possa portare ad un aumento dei costi a parità di servizi, o minori servizi a parità di costi.

E’ auspicabile che le economie di scala possano nel tempo ridurre i costi e far cre-scere i servizi, ma - nella fase iniziale - l’im-portante è andare verso una omogeneizza-zione dei servizi tra i diversi Comuni.

Dai primi interventi sul tema si ha l’im-pressione che non sarà cosa facile e, in pri-

ma battuta, ogni comune punterà a ricevere quello che conferisce. Questo approccio è, comunque, un primo passo che consente ai soggetti interessati di lavorare fianco a fian-co e misurarsi sul merito, per ora dei servizi sociali che sono il primo servizio affidato all’Unione.

I comuni non conferiranno all’Unione solo “denari”, ma anche personale e spazi con quanto ne consegue in termini di trattamenti economici, di dislocazione dei servizi e del soddisfacimento delle necessità dell’utenza.

I sei Comuni dell’Unione sono all’inizio di un cammino e fanno da apripista, ma ci sono anche altri comuni in attesa di vedere come andranno le cose per decidere se ade-rire o meno.

I primi soggetti interessati alla buona riu-scita dell’Unione sono i cittadini, che devono essere tenuti non solo costantemente infor-mati, ma anche essere coinvolti nella gestio-ne per far sì che il cammino del nuovo ente non divenga un percorso per iniziati, tecnici, politici o addetti a vario titolo ai lavori.

Se le forze politiche non colgono l’opportu-nità di render partecipe la gente delle scelte che farà l’Unione le difficoltà potrebbero essere superiori al previsto.

Marco Vergani

NASCE L’UNIONE DI COMUNI DELLA MARTESANAUn nuovo ente territoriale con un compito per ora limitato, ma con lo sguardo al futuro

- 7 -

Fondamentalista è l’atteggiamento di chi attribuisce alle proprie opinioni, ed in particolare alla propria fede reli-giosa, un valore assoluto e dominante rispetto a quelle altrui.

I «fondamentalisti» affermavano che il testo biblico va preso alla lettera e negavano la validità delle ricerche di storici, filologi e archeologi sui rappor-ti fra la realtà storica e il testo sacro.

Il fenomeno del fondamentalismo si riscontra in numerosi sistemi di cre-denze religiose, in particolare in quelli che poggiano su testi rivelati, come l’e-braismo, il cristianesimo e l’islamismo.

Come movimento religioso in senso proprio e con questo nome, il fondamentalismo nasce tra il 1878 e il 1918 nell’ambiente evangelico degli Stati Uniti, precisamente nella Chiesa Battista, in opposizione al protestan-tesimo modernista accusato di voler adattare le verità del cristianesimo alla società contemporanea e, quindi, snaturandole; la denominazione deriva dal titolo (I Fondamentali) di alcuni volantini, apparsi negli USA tra il 1910 e il 1915, nei quali venivano enunciati i punti irrinunciabili del cristianesimo così come rivelati dalle verità bibliche.

L’integralismo è una concezione in base alla quale la società, la politica e la cultura devono essere integralmen-te modellate secondo le norme della religione; di conseguenza gli integralisti rifiutano che il pensiero, la scienza e la politica siano orientati da una visione del mondo laica, cioè fondata su valori di pluralismo e di libertà individua-li e collettive, e che la religione sia considerata una delle varie visioni del mondo possibili, secondo la fede personale.

Movimenti integralisti sono presenti in tutte le grandi religioni monoteiste: cristianesimo, ebraismo e islam.

Le due parole, integralismo e fondamentalismo, hanno dunque una reale somiglianza di significato.

Movimenti fondamentalisti e integralisti sono presenti oggi in quasi tutti i paesi islamici. Essi affermano che i precetti religiosi devono essere integralmente applicati nella legislazio-ne degli stati.

Le Donne di fronte ai fondamentalismi

VIETATO ESSERE INDIFFERENTIMa le religioni non sono state e

non sono, nessuna, larghe di conces-sioni libertarie alle donne.

E quando, le donne che sono preposte a dare la vita, diventano macchine di morte, reclutate dagli uomini, usate per la conquista di un potere che sarà comunque in mano agli uomini allora è la voce, il grido di protesta e di unità delle donne che deve alzarsi forte.

Non c’è emancipazione ed afferma-zione di sé con la morte propria e/o altrui.

Fatto salvo il principio della libertà religiosa per tutte e per tutti (fatto privato di ognuno), le donne chiedo-no pari dignità nelle professioni e nei ruoli sociali, il diritto prioritario allo studio per le bambine di tutte le aree del mondo, l’autonomia dal controllo patriarcale e religioso delle funzioni riproduttive, politiche di rispetto della dignità, la priorità da dare alla solu-zione dei problemi che mettono a repentaglio la pace, la condanna inter-nazionale ed azioni concrete contro le mutilazioni genitali femminili, lo stupro come arma di guerra, il rapimento delle donne per schiavitù sessuale.

Grazie ai movimenti di uguaglianza delle donne, negli ultimi due secoli il mondo ha ottenuto nuovi successi: il suffragio universale, il rispetto dei diritti e delle libertà individuali, come il diritto all’istruzione, alla proprietà, al divorzio, all’eredità, ad un salario equo, all’aumento della quota di parteci-pazione delle donne nelle istituzioni economiche e politiche.

L’invito da parte delle donne ai cre-

denti delle diverse religioni è quello di “promuovere la parità di diritti per le donne” in ogni ambito.

Finché le ragioni della verità non sa-ranno quelle della ricerca “condivisa”, fuori da ogni presunzione sacralizzata che parta dal presupposto di essere la sola depositaria del bene, non ci sarà pace e uguaglianza per le donne.

Liberiamo il corpo e la mente delle donne da schemi di sottomissione; ripartiamo dal femminismo e dall’e-mancipazione per liberare noi stesse e le nostre sorelle nel mondo.

... eppur la nostra idea non è che idea d’amor ... Ester De Meis

Visitate il nostro blog: http://sinistraperbussero.blogspot.com

SINISTRA per BUSSERO Via della Croce 20

2015 d.C.Cosa ricorderemo di questo anno?Intanto io provo a dare una lettura meteo -

patica degli avvenimenti perchè, si sa, quando il caldo è troppo spesso prende la testa.

Può aver preso la testa ai terroristi che hanno invaso il nostro quotidiano vicino e lontano? Dal Kenya alla Francia, dall’Afganistan all nord Afri-ca, è stato il 2015 un anno bagnato dal sangue di innocenti. Ma quello che mi ha colpito è sta-ta la domanda di mons. Galantino, durante la trasmissione di Lucia Annunziata, rivolta ai giornalisti e ai politici presenti “Chi arma i terroristi? Gli stessi che poi sono vittima degli attentati? Quali interessi si celano dietro la poli-tica estera di un occidente che non sa fare altro che respingere migranti e bombardare?”

Non ha risposto nessuno.

Alexis Tsipras ha voluto andare nuovamente alle urne.

È stato il troppo sole a far dire ancora una volta ai greci: “vai avanti tu!”?

Noi di Sinistra per Bussero, che lo abbia-mo avuto ospite a Festa Aperta 2 anni fa, gli abbiamo spiegato cosa fare nei difficili giorni del confronto con la Troika ma adesso che la Grecia non fa più notizia sicuramente a tutti quelli che si erano appassionati alla battaglia di Davide contro Golia verrà voglia di dire “e mo so’ cazzi vostri!”

Di sole, a Cuba, ce n’è sempre tanto ma la di-chiarazione degli USA di togliere l’embargo dopo 60 anni ha fatto pensare che un colpo di calore gli americani l’avessero preso.

Sarà stato il sole o qualche calcolo più abbiet-to a far prendere la decisione agli yenkee? Per Cuba si può solo sperare che i cubani vivano meglio di oggi senza tornare ad essere schiavi né di Batista né del Mercato.

Veniamo ora a qualcosa di più leggero:La regina Elisabetta II è la nuova recordgirl

del trono. Ha battuto ogni sovrano occidentale, la trisavola, e non molla.

Se ha superato un anno di caldo e tutte, po-vera donna, le puttanate che gli hanno combi-nato i suoi famigliari, non la ammazza nessuno (neanche l’Isis).

Su Marte una sonda ha trovato acqua.La notizia ha dato luogo ad un dibattito su

tre questioni:- Forse è sempre più vero che non siamo soli

nell’universo o non lo siamo stati (anche così vicini a casa nostra!)?

- Tutto ciò che sta a sinistra del PD avrebbe un intero pianeta, perdipiù rosso, su cui trasfe-rirsi e scatenare l’ideologia che è in loro senza rendere conto a nessuno.

- La San Pellegrino finanzierà la prossima spedizione con l’obiettivo di carotare la super-ficie del pianeta alla ricerca del liquido H2O.

Noi sognatori di un altro secolo finalmente potremo vedere la Stella Rossa sventolare sul Nostro Pianeta.

Solo un colpo di sole può aver indotto i diri-genti di Volkswagen a sputtanare il marchio.

Comunque la mia Passat non ha mai fatto del male a nessuno e non vorrei che qualche genio ambientalista mi chiedesse di fargli fare una visita diagnostica e poi rottamarmela.

Di rottamatori ce n’è uno tutti gli altri son nessuno.

L’evento dell’anno in Italia è stato EXPO.Ho guardato e confrontato i dati delle esposi-

zioni mondiali; non è che abbiamo proprio fatto uno stralasso!

Davanti a EXPO 2015 ci sono Canada, Giap-pone, Cina, Francia e altri ancora.

Un record di sicuro però l’esposizione di Rho l’ha avuta ed è il minor numero di giornate con pioggia.

E adesso sotto con il GIUBILEO.Se abbiamo ceduto ai romani il Commissario

prefettizio del dopo-Marino, non possiamo dar-gli anche il Sala?

Se fem semper tut cos nunch, sti teruni se fan cusè? (Google traduttore: non si può esportare sempre tutto, le eccellenze vanno trovate sul posto e fatte crescere)

NOTIZIE E AVVENIMENTI LOCALI

il 2015 nostrano registra dal punto di vista politico e amministrativo fatti e eventi in conti-nuità con l’anno precedente.

Sinistra per Bussero (e le organizzazioni nelle quali si prodigano i suoi aderenti) conti-nua ad aggiudicarsi la pole fra le formazioni politiche busseresi quanto a iniziative e vivacità. Coprire un intero anno senza essere ripetitivi e senza ‘ciccare’ un appuntamento è senza dub-bio motivo di orgoglio nonostante la mai azzec-cata data dello SBROJA E DESFESCIA, come al solito annunciato e poi rinviato causa meteo.

Festa Aperta batte i record di incasso e pre-senze dell’anno precedente, il Circolo fa la sua parte d’estate, i Gruppi teatrali primeggiano ovunque, i prati sono in fiore profumi anche tu…

E poi (basta!)… sarete bravi solo Voi!

Il PD si fa in tre.Una parte, quella poco renziana, I DEMO-

CRACK, al governo nel nostrano centro-sinistra; una parte, quella renziana della prima e secon-da ora, BUSSERO + (+ cosa?), che cappeggia il centro-destra; infine, il circolo/sezione che si sbilancia, dopo anni di silenzio, e converge sulla

maggioranza proto- ulivista.

Obiettivo Comune: la sciura Bertolini, perde il sostegno della Lega Nord, mentre delle for-mazioni di centro destra non sapeva neppure l’esistenza. Si sta cercando infatti attraverso “Chi l’ha visto?” di rintracciare i Fratelli d’Italia, gli amici di Silvio o di Casini o di qualche altro personaggio in cerca d’autore, che avevano so-stenuto la Luisa in campagna elettorale.

L’ Amministrazione Comunale non trova la

soluzione al centro Polifunzionale, non ancora, forse però….. ma! Non mollare mai! non molla-re mai (intonata dalla curva interista).

Per il resto oltre ai taglieggiamenti dello stato sabaudo e al tentativo di costruire con l’unione dei Comuni uno spazio concreto verso cui an-dare, resta da segnalare il Sindaco che presidia la MM2 contro la ATM e le barriere architetto-niche (Sindaco di lotta e di governo!)

Infine la tragedia dell’assassinio di Gian- franco Ambrosoni.

Un fatto incredibile e delirante nelle “motiva-zioni”, che ha colpito la comunità rendendola triste e incredula protagonista di un evento che ci auguriamo rimanga unico. A Gianfranco, in questo fine anno, va il nostro ricordo.

Clic

da noi tutti un Augurio

diBuonNatalee Felice Anno Nuovo