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DI RODOLFO CASADEI L ' Unione fa la pialla Per promuovere I"`uguaglianza di genere" in forma di ingegneria e costrizione sociale, i funzionari europei si sono inventati una istituzione (Eige) che ispira corsi. di formazione e di aggiornamento per gli insegnanti. Dall'asilo fino all'università LJF UNIO NE EUROPEA è impegnata in atta grande opera di ingegneria sociale e di decostruzione della civiltà europea attraverso l'imposizione delle politiche di genere e del gender mainstreaming, espressione che significa: tenere conto delle implicazioni che le legi- slazioni e le politiche hanno sugli uomini e sulle donne in termini di promozione o di arretramento dell'uguaglianza fra i ses- si. Noti si tratta semplicemente - e giusta- mente - di permettere alle donne di conci- liare lavoro e maternità, di combattere le disuguaglianze di retribuzione fra maschi e fentntine per lo stesso lavoro, di preve- nire le discriminazioni legate al sesso, di contrastare il miachismo e gli abusi ai dan- ni delle donne. L'Europa considera "stere- otipi di genere" da sovvertire cose come il fatto che le donne dedichino più tem- po degli uomini ai lavori domestici e alla cura dei pargoli, che ci siano tante donne nei "lavori di cura" (sanità e insegnamen- to) e troppo poche fra gli ingegneri e nei consigli di amministrazione delle multi- nazionali, che nelle fiabe siano i cavalie- ri a salvare le principesse e non viceversa, che i film abbiano più attori protagonisti uomini che donne. Del fatto che gli uomini e le donne siano diversi non solo anatomicamente, ma anche neurologicamente, psicologi- camente e psichicamente; che le differen- ze dei ruoli di genere nelle società euro- pee siano parte del patrimonio cultura- le dei vari popoli e frutto della loro espe- rienza storica; che sii di esse si possa inter- venire, ma con la prudenza e col rispetto dovuto alle eredità culturali che arrivano da lontano, ai politici (etrroparlamenta- ri) e ai burocrati di Bruxelles non impor- ta assolutamente nulla: per loro tutto ciò che non coincide con l'eguaglianza quantitativa di potere e di disponibili- -

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DI RODOLFO CASADEI

L'Unionefa la piallaPer promuovere I"`uguaglianza di genere" in formadi ingegneria e costrizione sociale, i funzionarieuropei si sono inventati una istituzione (Eige)che ispira corsi. di formazione e di aggiornamentoper gli insegnanti. Dall'asilo fino all'universitàLJF UNIO NE EUROPEA è impegnata in

atta grande opera di ingegneriasociale e di decostruzione della

civiltà europea attraverso l'imposizionedelle politiche di genere e del gendermainstreaming, espressione che significa:tenere conto delle implicazioni che le legi-slazioni e le politiche hanno sugli uominie sulle donne in termini di promozione odi arretramento dell'uguaglianza fra i ses-si. Noti si tratta semplicemente - e giusta-mente - di permettere alle donne di conci-liare lavoro e maternità, di combattere ledisuguaglianze di retribuzione fra maschie fentntine per lo stesso lavoro, di preve-nire le discriminazioni legate al sesso, dicontrastare il miachismo e gli abusi ai dan-ni delle donne. L'Europa considera "stere-otipi di genere" da sovvertire cose comeil fatto che le donne dedichino più tem-po degli uomini ai lavori domestici e allacura dei pargoli, che ci siano tante donne

nei "lavori di cura" (sanità e insegnamen-to) e troppo poche fra gli ingegneri e neiconsigli di amministrazione delle multi-nazionali, che nelle fiabe siano i cavalie-ri a salvare le principesse e non viceversa,che i film abbiano più attori protagonistiuomini che donne.

Del fatto che gli uomini e le donnesiano diversi non solo anatomicamente,ma anche neurologicamente, psicologi-camente e psichicamente; che le differen-ze dei ruoli di genere nelle società euro-pee siano parte del patrimonio cultura-le dei vari popoli e frutto della loro espe-rienza storica; che sii di esse si possa inter-venire, ma con la prudenza e col rispettodovuto alle eredità culturali che arrivanoda lontano, ai politici (etrroparlamenta-ri) e ai burocrati di Bruxelles non impor-ta assolutamente nulla: per loro tuttociò che non coincide con l'eguaglianzaquantitativa di potere e di disponibili- -

► Là economica fra i dite sessi e tutto ciòche potrebbe alludere a un'inferiorità diun sesso rispetto all'altro sotto un cer-to aspetto, va spazzato via. Perché e resi-duo di epoche oscurantiste ed espressio-ne dell'oppressione della donna da par-te dell'uomo. I vertici della Commissio-ne e del Parlamento europei sognano uncontinente dove le camioniste sono tantequanti i camionisti e i maestri d'asilo tan-ti quante le maestre; dove i giorni di con-gedo familiare sono esattamente identi-ci sia per la mamma che ha partorito eallatta sia per il papa che non potrà maiallattare col suo seno; dove a sistemare ]acasa dei Banks non è Mary Poppins, maun giovanotto piovuto dal cielo con unparapendio.

Master in Gender EciualityAssociazioni familiari cattoliche e uomi-ni di Chiesa sussultano a ogni notiziadi nuovi rapporti dell'europarlamentoche mirano a estendere a tutti i paesidell'Unione Europea l'aborto legale comediritto, le unioni o il matrimonio omo-sessuale, l'educazione sessuale impron-tata all'ideologia del gender, la fecon-dazione assistita disponibile per singo-

che chiedono i finanziamenti del Fondosociale europeo (Fse) e del Fondo europeodi sviluppo regionale (Fesr). Per favorire lapromozione dell'uguaglianza di genere eil gender mainstreaming in tutte le poli-tiche europee e nazionali, ]'Unione Euro-pea ha creato e finanzia l'F.ige, Istitutoeuropeo per l'eguaglianza di genere consede a Vilnius (Lituania).

É grazie a questa rete di protezione e diincentivazione europea che l'Ufficio scola-stico regionale per la Sardegna può caldeg-giare ai dirigenti scolastici l'iscrizione aiSeminari formativi sulle politiche di gene-re promossi dall'Università di Cagliari edalla Comnússione regionale per le pariopportunità, rivolti alle scuole dell'infan-zia, primarie e secondarie di primo gra-do, statali e paritarie dell'isola. Essi han-no l'obiettivo di «incrementare le compe-tenze e le conoscenze» degli insegnanti suiseguenti argomenti: ,l'influenza degli ste-reotipi nella società e nella vita quotidia-na; la natura, la struttura, la trasmissio-ne degli stereotipi di "uomo" e "donna";gli stereotipi nella realtà scolastica: l'ef-fetto degli stereotipi sulle relazioni uomo-donna e sulla violenza sulle donne; tipolo-gie di violenza di genere; la modifica e la

«LE TEMATICHE DI GENERE DEVONO ENTRARE NEI LUOGHI DIFORMAZIONE DALLA SCUOLA PRIMARIA COSI DA MODIFICARE

LA CULTURA TRADIZIONALE», SCRIVE LA DIRETTRICE DELL'EIGE

li e coppie dello stesso sesso. Però quel-lo che realmente fanno i vari rapportiTarabella, Panzeri, Noichl, Ferrara, ecce-tera è formulare raccomandazioni aglistati. Invece l'uguaglianza di genere e ilgender mainslreaming sono realtà già inatto a livello di politiche, programmi eorganismi dell'Unione Europea. Si trova-no nella Strategia per la parità tra don-ne e uomini 2010-2015 che la Commissio-ne europea ha comunicato all'Europarla-mento nel settembre 2010; nell'integra-zione dell'uguaglianza di genere a Hori-zon 2020, il Programma quadro della Ueper la ricerca e l'innovazione; nelle lineeguida per la presentazione dei progetti

riduzione degli stereotipi e del loro effettosulle relazioni uomo-donna e sulla violen-za sulle donne; l'applicazione nella realtàscolastica dei percorsi per la modifica e lariduzione degli stereotipi e del loro effet-to sulle relazioni uomo-donna e stilla vio-lenza nei confronti delle donne.. LUffi-cio scolastico regionale e l'Università diCagliari possono permettersi di scrivere"uomo" e "donna" fra virgolette perché,come si legge nel sito dell'università allapagina "Master di I livello Gender Equality- Strategie per l'equità di genere", «Negliultimi anni, sia i singoli stati che l'Unio-ne Europea hanno dedicato una costanteattenzione al miglioramento delle prati-

che che possono influenzare le politiche digenere, con particolare attenzione, tra glialtri argomenti, al ruolo degli stereotipi digenere e alla violenza di genere, che fannoparte della Strategia sull'equità tra uomo edonna 2010-2015».

[;impostazione ideologica e la voca-zione all'ingegneria sociale dei program-mi di gender equality è trasparente nellasintesi degli interventi che Virginjia Lan-gbakk, la svedese direttrice dell'Eige, haprominciato a Roma durante un sennna-rio tenuto l'anno scorso: «Le donne sporti-ve sono presenti nei programmi televisivisolo dal 2 al 9 per cento del tempo dedica-to agli sport, anche se le donne spesso han-no risultati di grande rilevanza in termininon solo di capacità e abilità, rna anche dispettacolarità. Solo il 10 per cento dei poli-tici sono donne in tv e le donne sono anco-ra fortemente sottorappresentate sia comeesperte (16 per cento) sia come conduttri-ci (14 per cento). Negli studi scientifici c'èun'equa presenza negli anibiti delle scien-ze biologiche, ma un forte dislivello nellascelta delle facoltà tecnologiche. La presen-za femminile è sottorappresentata ai verti-ci delle università e nei CdA di università ecentri di ricerca (22 per cento)'..

Un valore da imporreContro queste inaccettabili discriminazio-ni bisogna intervenire per far sì che «letematiche di genere entrino nei luoghidi formazione fin dalla scuola primariaper modificare la cultura tradizionale».Non solo: ««Gli aspetti culturali contrari auna piena valorizzazione della presenzafemminile nella società e soprattutto leresistenze verso la condivisione dei lavo-ri di cura che, seppure in misura inferio-re rispetto all'italia, persistono nelle socie-tà europee, rendono ancora oggi necessa-ria l'adozione di politiche e azioni positi-ve specifiche per il pieno raggiungimentodella Gender Equality». Che significa esten-dere a tutti i paesi europei la normativasvedese che penalizza a livello di retribu-zione salariale le coppie che non riparti-scono i tempi del congedo parentale previ-sti dalla legge al 50 per conto a testa. In Sve-

zia il papà che dopo la nascita di un figlionon fa il mamno per un numero di oreidentico a quello della moglie o compagnasi trova meno soldi in busta paga.

Su] sito dell'Eige (finanziata da Bruxel-les cori 52,5 milioni di euro nel periodo2007-2013) si trova un articolo su urlo stu-dio secondo il quale le donne sono discri-minate nella distribuzione dei fondi perla ricerca scientifica. A chi obietta che talifondi sono assegnati sulla base della posi-zione accademica, l'articolo ribatte: «Nonsi può considerare la posizione accademi-ca come una variabile neutrale rispettoal genere in grado di spiegare le disegua-glianze di genere nei fondi per la ricer-ca. Dobbiamo invece chiederci: "Può con-siderarsi equo dal punto di vista del gene-re un sistema di ripartizione dei fondiper la ricerca se rafforza. anziché ridur-re, le strutture ineguali che sappiamo esi-stere nell'università?"». E non va meglio achi obietta che i fondi sono ripartiti sul-la base delle pubblicazioni peer-reviewed(cioè recensite da altri specialisti): la valu-tazione della qualità varia fra i componen-ti di un panel incaricato della peer-review,«essi possono ragionare in modo differenteriguardo alle competenze di uomini e don-ne; può accadere che gli uomini siano piùspesso definiti "scienziati brillanti", men-tre le donne "buoni scienziati"».

Non c'è da sorprendersi troppo diquesto modo di ragionare, perché l'ideadell'uguaglianza conte valore in sé daimporre con politiche mirate è insita nellaStrategia per la parità tra donne e uominidella Commissione europea. Lï sta scritto,nero su bianco, che l'obiettivo di Europa2020 è avere «un tasso di occupazione del75 per cento per donne e uomini». E nonci sono scuse, per raggiungerlo politici eburocrati europei sono pronti a tutto per-ché si verifichi «la partecipazione al merca-to del lavoro delle donne più anziane, del-le madri single, delle donne disabili, delledonne migranti e delle donne di minoran-ze etniche». I trattati europei sin dal 1957promuovono il principio dell'uguale retri-buzione per uguale lavoro, ma l'UnioneEuropea oggi si è data un altro obiettivo:

aI PRECONCETTI RELATIVI AL GENERE SONO COSÌ RADICATICHE NON BASTA L'INFORMAZIONE PER CAMBIARLI . BISOGNAROMPERE GLI SCHEMI TRADIZIONALI , PROVOCARE CRISI»

«Il divario retributivo fra i sessi (differenzainedia tra la retribuzione oraria lorda del-le donne e degli uomini ) resta del 17,8 percento nella Ue (...) questa situazione dovràchiaramente cambiare con il tempo, Lecause alla radice del divario retributivo trai sessi si estendono oltre la questione del-la parità retributiva. Le cause del divarioretributivo derivano anche dalla segrega-zione del mercato dei lavoro, dato che don-ne e uomini tendono a lavorare in setto-riJimpieghi diversi . Donne e uomini sonospesso sovrarappresentati in certi settorie i lavori " femminili " (assistenza sanitaria,istruzione (1 antministrazinnr pubblica) ingenere vengono valutati meno delle pro-fessioni tipicamente maschili».

Occorre dunque spazzare via la bal-zana visione del mondo secondo cui unuomo ha maggiore vocazione di una don-na a fare il capocantiere di un oleodot-to in costruzione e una donna maggiorevocazione di un uomo a dirigere le mae-stre di un asilo nido , con l'inevitabile dise-guaglianza di stipendi che ne deriva, e perfare questo occorre intervenire fin dallescuole elementari e medie . Conte? Lo spie-ga per esempio Angelika Paseka , docentedell'università di Amburgo specializzatain pedagogia scolastica, in Visions for Gen-der Equaiity, un report conunissionato epagato dalla Commissione europea : «1 pre-concetti relativi al genere sono profonda-mente radicati, e fanno apparire inevitabi-le la resistenza alle questioni di genere e algender mainstrealning , Cambiare questiatteggiamenti e valori così interiorizzatirichiede più della semplice informazione.(.'apprendimento devo essere visto "conteun processo di costruzione, ricostruzio-ne e decostruzione della realtà" (Reich2005 ). Ciò richiede una crisi, e creare unacrisi significa dare luogo a situazioni nel-le quali le abitudini, gli schemi e le atti-tudini tradizionali che diamo per sconta-ti non funzionano più, Avendo in mente

questo, gli insegnanti dovrebbero provo-care crisi per iniziare processi di appren-dimento nelle loro classi. Conce? Anzitut-to devono essere provocati a porre doman-de, vere domande». Cioè, il vostro figlioli-no va a scuola in priora elementare e lamaestra lo incalza così: «Giovannino, seicontento che tuo papà fa il vigile del fuo-co e tua manona cuce le camicie? Saresticontento se la mamma facesse il pompïe-re e il papà cucisse i vestiti? Ti piacerebbecucire le camicie da grande? Ti piacereb-be scambiare i pantaloncini che la mam-ma ti ha cucito con la gonnellina dellatua sore!h n.37,,.

«Gliai'tiate coli muovi OCCIIii»

Sono cose che accadono in Europa e chepresto capiteranno anche in Italia. ]nAustria sono stati organizzati "gender safa-ri" in citi «,agli studenti è chiesto di anda-re in un centro commerciale e guardare lecose da una nuova prospettiva: identifica-re prodotti maschili e femminili. Questosignifica che dovranno discutere che cosaintendono col termine "tipico del generemascltilejtemnntinile" e ricostruire le loroteorie stt ciò. Poi dovranno riflettere su pos-sibili cambiamenti: come si fa a rendereun prodotto "gender-neutral"? Allora avràluogo la decostruzione: vedranno i pro-dotti con Muovi occhi, e capiranno contesono diventati "tipicamente maschili/fem-rninili", trasformati in modo che risultas-sero attraenti per un solo genere. Potreb-bero anche discutere come loro stessi han-no contribuito a questi processi, acquistan-do prodotti del loro genere che trovavanoattraenti, e ciò li renderebbe consapevoliche anche loro sono responsabili del modoin cui sono fatti molti di quei prodotti». Maandassero a studiare un po' di letteratura.Come esordiva quella poesia? «Tanto gen-tile e tanto onesta pare la donna mia». Ahno, questa è sessista e noti è gender-neu-tral. Eliminarla dal programma. E