LUNEDÌ 9 APRILE 2018 «Si realizza il sogno Calcinate, in...
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L’ECO DI BERGAMOCultura e Spettacoli 31LUNEDÌ 9 APRILE 2018
il cavaliere rappresenta la fede, Sancho raffigura l’umanità che, vivendo insieme a don Chisciot-te, cambia e si eleva diventando quasi il vero protagonista e dan-do vita a un finale a sorpresa».
Il lavoro di preparazione sultesto è stato fatto insieme al pro-fessor Alfonso Calavia, docente di Lettere Spagnole nella scuola«San Ignacio de Loyola» di Tor-relodones a Madrid: «Un testo letterario molto ricco e molto complesso, che presenta molte-plici elementi teatrali di diversogenere, dal comico, al dramma-tico, dal romantico al filosofico –continua Aresi –. Per scrivere la sceneggiatura mi sono concen-trato proprio sulla figura del Don Chisciotte». Tanti i ragazzi del liceo artistico, linguistico e scientifico della scuola che han-no realizzato lo spettacolo in va-rie vesti: attori, aiutoregisti, sce-nografi, costumisti, scenotecni-ci, illuminotecnici, tecnici del suono, grafici e fotografi. Per re-alizzare la scenografia, ad esem-pio, gli studenti insieme alle do-centi di architettura e disegno Lidia Sega e Maria Premarini sono partiti da oggetti di recupe-ro presi in discarica per un pro-getto ideale aderente al copionee imitare così Don Chisciotte che cerca di scorgere qualcosa dipiù dentro la realtà. Info e pre-notazioni: [email protected] e 035.842404. Micaela Vernice
Lo spettacoloIl nuovo lavoro della compagnia teatrale La Traccia, diretta da Cesare Aresi, da oggi sul palco della scuola
Quel gentiluomo della Mancia amante dei romanzi ca-vallereschi, Alonso Chisciano, protagonista insieme al suo scu-diero di incredibili e paradossaliavventure e di uno dei capolavo-ri della letteratura mondiale, prenderà vita nello spettacolo «Don Quisciotte e Sancho Pan-za», nuovo lavoro della compa-gnia teatrale La Traccia, del-l’omonimo centro scolastico di Calcinate. Oggi, giovedì 12, ve-nerdì 13 e sabato 14 aprile alle 20,30 sarà rappresentata nel-l’auditorium della scuola (via San Paolo della Croce, 2) una commedia in due atti tratta dal-l’opera di Miguel de Cervantes «El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha», per l’adattamento teatrale di CesareAresi seguendo la lettura criticadi Miguel de Unamuno, scritto-re e intellettuale spagnolo auto-re di «Vita di Don Chisciotte e Sancho».
«La lettura di Unamuno ci haconvinto e ha entusiasmato an-che i ragazzi – spiega Cesare Aresi, docente di discipline pro-gettuali e regista –. Don Chi-sciotte è l’uomo che vede nella realtà sempre qualcosa in più diquello che vedono gli altri e, in questo senso, il nostro protago-nista rappresenta l’uomo di fe-de, l’uomo che crede. Quindi la trama dello spettacolo si centra proprio sull’avventura: affron-tare la realtà come avventura. L’avventuriero è colui che af-fronta a viso aperto la vita. Il ve-ro gesto eroico è vivere quello che ti capita nella quotidianità. Compagno irrinunciabile del Don Chisciotte è Sancho Panza,che abbiamo messo anche nel ti-tolo perché ricoprirà un ruolo fondamentale nella vicenda: se
L’allestimento della scenografia
PROVINI ON THE ROAD IN 38 ALLA STAZIONE DI BERGAMO
Il sogno di «X Factor»conquista anche i trentenni
XFactor On the Roadin cerca di talenti aBergamo, e ieri inpiazzale Guglielmo
Marconi dalle 12,30 alle 18,30sono arrivate 38 persone aiprovini per partecipare allaXII edizione del talent di Sky.Silenziosi i candidati, avevanotutti un atteggiamento com-posto e riservato. Educati, timidi e quasi imba-razzati, ma non appena affer-rano il microfono vengono ibrividi, come quando JoseGomez di 20 anni di Colicocon la sua chitarra ha dato unassaggio del brano scelto, eprova di quanto talento na-scosto che aspetta solo di
esplodere ci sia in questi ragazzi.Si chiama energia dei sogni ed ètrasversale, universale e si puòdavvero toccare con mano. Lamaggior parte dei ragazzi arriva-va da Bergamo e provincia, maanche da Milano, Como, Lecco.L’età media intorno ai venti: daigiovanissimi di 15 e 16 anni rigo-rosamente accompagnati dai ge-nitori, fino ai trentenni che nonvogliono perdere l’occasione direalizzare il famoso sogno casset-to, come Fabio di Almenno di 27anni e Damiano di 17 di Bergamoche hanno già in curriculum di-verse partecipazioni a concorsie premi e puntano sulle canzoniitaliane dell’ultima edizione diSanremo; Matteo di 31, dalla Val-
cavallina, con fisique du role elook perfetto, che ha già tentatoi provini nelle scorse edizioni aMilano e Como e porta un pezzocountry. In attesa del colloquio conosciti-vo e del momento decisivo in cuinon si può sbagliare davanti allatelecamera, anche Andrea di Tre-score di 24 anni che cantava inoratorio da quando aveva 5 anni,Daniela e Roberta di 16 anni, RafiSamuel da Villa d’Ogna, di 24 annioriginario di Santo Domingo chepunta sull’hip hop, e Romy di 16anni, di origine marocchina, chegià da piccola sognava il palcosce-nico con il microfono di Barbie.E poi seduti su qualche murettodel piazzale intenti a provare altri
ragazzi con la chitarra: il duocomposto da Walter e Niccolòdi 21 anni, che scrivono e suo-nano i loro pezzi da due annie il duo dei cugini Aurora (18)e Emilio (17), dalla provinciadi Lecco, che inizialmente vo-levano proporsi singolarmen-te ma la reazione ha spintoaffinché si unissero... e anchequi brividi alle prime note. Raffaella Ferrari
Alcuni dei partecipanti a «X Factor on the road» ieri a Bergamo FOTO BEDOLIS
UGO BACCI
Riki Cellini non è un«Rettoriano» solo perché ha de-dicato a Rettore un disco conquel titolo, è tale per via di unapassione che è cresciuta con luisin da quando Donatella speri-mentava le prime azzardosecanzoni d’autore.
Una volta ci ha confessato:«Credo che lei sia la cantautricepiù innovativa e all’avanguardiadel panorama musicale italiano,ancora con uno sguardo rivoltoavanti».
Lo sguardo della Rettore invero è sempre andato oltre itempi. La signora ha apprezzatomolto le cover e le canzoni a leidedicate, tanto da decidere divoler Riki alla sua corte nellaprossima tournée che parte il 30aprile da Parma e prevede diver-se date in giro per l’Italia. Celliniaprirà i concerti da «rettoriano»che non sta più nella pelle.
Artisticamente è un momen-to felice. Giovedì suona al «Dru-so» di Ranica per festeggiare lanotizia (inizio 22; ingresso libe-ro), sta lavorando ad un nuovoalbum e ultimando una canzoneper l’estate che s’intitola «WithMy Dog», dedicata al suo delizio-so border collie di nome Yoko. Lacanzone è schierata: Cellini conleggerezza pop affronta il temadell’abbandono dei quadrupedi.
«Col tour si realizza un sogno– spiega Riki-, il disco è nato perdare sfogo ad una mia grandepassione, mai e poi mai pensavoche la Rettore mi chiamasse alsuo fianco. L’occasione è buonaper presentare il progetto in gi-ro».
Il singolo dedicato ai cani fortunati
e sfortunati la lega ulteriormente
Riki Cellini (giovedì in concerto al Druso) con la sua border collie Yoko
Calcinate, in scena«Don Quisciotte e Sancho Panza»
«Si realizza il sognoIn tour con la Rettore»L’intervista. Riki Cellini aprirà i concerti della cantante, in tournée dal 30 aprile. La sua prossima canzone contro l’abbandono dei cani
E l’album?
«Insieme a Valerio Baggio stia-mo già lavorando. Stiamo pen-sando a dove orientare il nuovolavoro, anche se c’è ancora dalavorare “Rettoriano”. AncheDonatella Rettore sta inciden-do il suo nuovo disco e uno deipezzi più intensi è dedicato alsuo cane».
A proposito, non ha mai pensato di
scrivere una canzone per la Retto-
re?
«No, del resto non avrei maicreduto di fare un tour con lei,e mai pensato di diventare unsuo amico, di avere sempre conme una canina di due anni cheè figlia del suo border collieOrso. In futuro però potrei scri-verlo un pezzo. Mi piacerebbe».
Come state architettando il prossi-
mo disco?
«L’album indicherà un nuovopercorso musicale. Nel 2019festeggio trent’anni di musicapop, ma grazie ai musicisti co-me Valerio a quel genere ab-biamo dato venature jazzy,funky. Al prossimo giro voglia-mo cambiare le carte in tavola.Siamo abbastanza maturi persperimentare. Siamo indipen-denti, non abbiamo assilli con-trattuali, ci possiamo prende-re il tempo giusto per esserecoerenti e andare avanti in li-bertà. L’importante è che ci sidiverta, perché così è più faciledivertire chi ascolta. Me neaccorgo quando faccio le sera-te».
Che rapporto ha la gente con il pop
«rettoriano»?
«Donatella è stata la scheggiaimpazzita di un periodo che leiha reso attualissimo, senzatempo, direi. Quanto a “Retto-riano” è piaciuto di più a chi nonconosceva la Rettore e ascol-tando il disco se n’è fattoun’idea. I “rettoriani” però sidividono: ci sono anche quelliche dicono “non toccare nien-te”».
L’ultima cosa. Gira voce che lei apra
un locale musicale?
«Tre decenni di musica sono unbel viaggio, ma questa forse èuna tappa più grande di me. Illocale si chiamerà “Up” e saràun piccolo salotto al serviziodella musica, in pieno centrocittadino. L’idea è quella dellasala d’ascolto di una volta, pic-cola, intima, dove avranno spa-zio il jazz e le altre musiche,solo in chiave acustica».
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alla Rettore?
«In vero sì: c’è un meravigliosointreccio, i nostri canini sonoimparentati. “With My Dog”nasce dal mio amore per gli ani-mali. Ho deciso di scrivere unpezzo contro l’abbandono deicani come dei gatti perché è unacosa che fa pensare: siamo nelfuturo e questo gesto è barbari-co, senza giustificazioni. La can-zone naturalmente è solare,parla del rapporto con il miocane ed è un inno di speranzache condivido con Yoko affinchécerte cose non accadano più. Amodo mio faccio una piccola esentita denuncia pop. Il singoloè in produzione, esce prima del-l’estate, il periodo cruciale degliabbandoni. Speriamo serva aqualcosa».