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L’ULTIMO SOGNATORE Pochi giorni dopo il suo settantesimo compleanno, Steven Spielberg porta al cinema il trentesimo film da regista: Il GGG - Il grande gigante gentile. Lo abbiamo incontrato per fargli gli auguri. E chiedergli il suo segreto... M a quando la definiscono il più grande regista vivente, come reagisce? «Facendo gli scongiuri...». Lo scorso 18 dicembre, Steven Spiel- berg ha compiuto settant’anni, ma non aspettatevi sia cresciuto, è sempre lo stesso, Peter Pan o se preferite Tintin, due dei suoi personaggi preferiti, guarda caso, due bambini. L’ho intervistato molte volte e gli ho fatto anche due regali. O meglio uno, perché l’altro se lo è fatto da solo. Il primo è stato un libro illustrato dedicato ai rapporti tra Tintin e l’arte. Il secondo, invece, una fotocopia. Era un articolo satirico che elencava una serie di capolavori del cinema e l’eventuale versione spielberghiana. Glielo di marco giovannini IL GGG USCITA PREVISTA 30 DICEMBRE The BFG Usa, 2016 Regia Steven Spielberg Con Mark Rylance, Ruby Barnhill Distribuzione Medusa LA STORIA — Un Gigante (Mark Rylance) che la piccola Sofia (Ruby Barnhill) sbircia dalla finestra dell’orfanotrofio, la rapisce perché non dia l’allarme. Come spiega l’acronimo GGG, il Grande Gigante Gentile ha però un animo dolce e Sofia lo aiuterà nel suo lavoro: catturare sogni positivi e trasmetterli ai bambini mentre dormono. L’OPINIONE — L’atteso incontro tra due dei più grandi storyteller del Novecento, Roald Dahl e Steven Spielberg. Il regista che ha letto il romanzo a tutti i suoi sette figli oggi più che nel disadattato GGG, si immedesima nell’orfanella Sofia. Più poesia che paura, e anche molte risate con il micidiale sciroppo grazie a cui Spielberg filma i primi peti della sua lunga e onorata carriera. SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE... — Ov- viamente E.T.-L’extra-terrestre (1982), scritto dalla stessa sceneggiatrice, Melisssa Mathison. Ma meritano una rivisitazione anche i bimbi sperduti di Hook (1991). MOVIES.DISNEY.COM/THE-BFG 1 CIAKMAGAZINE.IT | 39

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l’ultimosognatore

Pochi giorni dopo il suo settantesimo compleanno, Steven Spielberg porta al cinema il trentesimo film da regista: Il GGG - Il grande gigante gentile. Lo abbiamo incontrato per fargli gli auguri. E chiedergli il suo segreto...

M a quando la definiscono il più grande regista vivente, come reagisce?«Facendo gli scongiuri...».Lo scorso 18 dicembre, Steven Spiel-berg ha compiuto settant’anni, ma non

aspettatevi sia cresciuto, è sempre lo stesso, Peter Pan o se preferite Tintin, due dei suoi personaggi preferiti, guarda caso, due bambini. L’ho intervistato molte volte e gli ho fatto anche due regali. O meglio uno, perché l’altro se lo è fatto da solo. Il primo è stato un libro illustrato dedicato ai rapporti tra Tintin e l’arte. Il secondo, invece, una fotocopia. Era un articolo satirico che elencava una serie di capolavori del cinema e l’eventuale versione spielberghiana. Glielo

di marco giovannini

il GGGuscita prevista 30 dicembre

The BFG Usa, 2016 Regia Steven Spielberg Con Mark rylance, ruby Barnhill Distribuzione Medusa

la storia — un Gigante (Mark rylance) che la piccola sofia (ruby Barnhill) sbircia dalla finestra dell’orfanotrofio, la rapisce perché non dia l’allarme. come spiega l’acronimo GGG, il Grande Gigante Gentile ha però un animo dolce e sofia lo aiuterà nel suo lavoro: catturare sogni positivi e trasmetterli ai bambini mentre dormono. l’opinione — L’atteso incontro tra due dei più grandi storyteller del Novecento, roald Dahl e steven spielberg. il regista che ha letto il romanzo a tutti i suoi sette figli oggi più che nel disadattato GGG, si immedesima nell’orfanella sofia. più poesia che paura, e anche molte risate con il micidiale sciroppo grazie a cui spielberg filma i primi peti della sua lunga e onorata carriera.se vi è piaciuto guardate anche... — Ov-viamente e.t.-L’extra-terrestre (1982), scritto dalla stessa sceneggiatrice, Melisssa Mathison. Ma meritano una rivisitazione anche i bimbi sperduti di Hook (1991).

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mostrai per un commento. Invece di offendersi, ha insistito perché glielo lasciassi. STEVEN, IL PRESTIGIATORE Settant’anni sembrano un sacco di tempo se si pensa che quando è nato Spielberg, nel 1946, il Presidente americano era Harry Truman e il papa Pio XII. Meno se si considera che secondo il celebre sito IMDB la sua filmografia si compone di oltre 200 titoli, 56 da regista, 22 da sceneggiatore e 161 da produttore: un’enormità. Ha vinto tre Oscar su sedici nomination, più l’Irving G. Thalberg Memorial Award, sorta di Oscar onorario. Ha collezionato onorificenze in tutto il mondo: me-daglia presidenziale della Libertà (Usa), Cavaliere dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia), Croce al Merito (Germania), Cavaliere di Gran Croce (Italia), Commendatore dell’Ordine dell’Impero (Regno Unito). Mentre è in sala Il GGG- Il Grande Gigante Gentile, Spielberg ha già finito un altro film, il distopico Ready Player One, tratto da Player One di Ernest Cline (ISBN Edizioni) e in uscita a marzo 2018, e si prepara ad approdare in Italia per il dramma storico The Kidnapping of Edgar-

do Mortara (vedi pag. 47). In tutti e tre c’è Mark Rylance, a cui ha fatto vincere l’Oscar con Il ponte delle spie (vedi intervista a pag. 45).Malgrado la sua attività frenetica però, lei sem-bra sempre così dolce e calmo, più o meno come rylance, che però ha unicamente responsabilità da attore. come fa?Calmo? Evidentemente fingo bene. Ma grazie per il «dolce». Abbiamo molto in comune io e Mark, possiamo confrontarci su qualsiasi argomento, per-fino sulla condizione generale del mondo. Colto, grandissimo lettore, mi fa sentire in colpa, perché io con tutte le sceneggiature che mi passano per le mani, non leggo tutti i libri che dovrei. E poi Mark è un attore magnifico: ogni tanto sul set de Il GGG restavo ipnotizzato a guardare le otto macchine da presa che riprendevano quello che faceva, per poi usarlo come riferimento della motion capture. Era magico.Quale è la sintesi dello stato generale del mondo nei discorsi che fate?Impera il cinismo. Passi per il pragmatismo, che è positivo, ma il cinismo no. Perché? Perché è una

una vita avventurosa quella di roald Dahl, autore de il GGG (salani editore), libro da cui è

tratto il film di spielberg: nato nel Galles nel 1916 e morto nel 1990, fu aviatore durante la seconda guerra mondiale nella raf, spia e scrittore per bambini. i suoi romanzi, divertenti, semplici, ma sempre scorretti e con un tocco horror, sono stati saccheggiati dal cinema, a cominciare dagli anni settanta, senza contare le numerose sceneggiatu-re, vedi agente 007 si vive solo due volte a citty citty Bang Bang. il primo successo fu Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato con Gene Wilder, nel 1971, dal romanzo del 1964 che avrebbe poi ispirato anche tim Burton e La fabbrica di cioccolato, nel 2005. e poi ecco Matilda 6 mitica di

Danny De vito (1996), chi ha paura delle streghe? del grande Nicolas roeg (1990, da Le streghe, libro che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo), James e la pesca gigante e Fantastic Mr Fox di Wes anderson, che era tratto da Furbo, il signor volpe. Dahl scrisse anche una sceneggiatura per la

Disney per i Gremlins nel 1943 che non venne mai utilizzata: il film, prodotto da spielberg, si ispirò però poi proprio a quello script. il GGG era già stato portato sul grande schermo nel 1989 in un cartoon uscito in italia in vHs con il titolo il mio amico gigante. Giacomo Airoldi

willy wonkA

L’AuTOREROALd dAhL

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il mio Amico GiGAnte

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steven spielberg racconta di aver conosciuto Melissa Mathison, sceneggiatrice de il GGG, scomparsa nel novembre del 2015 a 65 anni,

nel deserto della tunisia sul set di i predatori dell’arca perduta, dov’era andata a trovare il fidanzato Harrison Ford, che sposò nel 1983 e da cui divorziò nel 2004. e scoprì due cose: era stata la babysitter dei figli di Francis Ford coppola e aveva scritto la sceneggiatura di uno dei suoi film preferiti, Black stallion, sull’amicizia tra un bambino e un cavallo. Le offrì allora di scrivere il suo film successivo, e.t. L’extra-terrestre, ma ci volle l’intercessione di Ford per convincerla. con quel film la Mathison fu candidata all’Oscar, ma continuò ad essere selettiva. Firmò solo altri due film: La chiave magica di Frank Oz e, buddista praticante, Kundun di Martin scorsese, sulla vita del Dalai Lama. «Melissa aveva una qualità rara», ricorda spielberg, «sapeva raccontare una storia per adulti dal punto di vista dei bambini, come ha fatto con il GGG, a cui ha lavorato per cinque anni. sono contento di essere riuscito a farglielo vedere. almeno in moviola».

l’ultimo viaGGio di melissa

A fianco, Steven Spielberg sul set spiega una

scena alla piccola Ruby Barnhill che prima de Il GGG aveva fatto

solo un’apparizione televisiva nella serie tv inglese 4 O’Clock Club. Qui sopra, il povero GGG nelle

mani dei giganti cattivi e a fianco ancora con la Barnhill.

SUl Set

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cani da corteLi abbiamo appena visti in Natale a Londra: Dio salvi la Regina, nelle braccia dei maldestri Lillo & Greg: sono i corgi, ovvero i cani gallesi della regina Elisabetta, che in realtà si chiamano Holly e Willow. Li ritroveremo a Buckingham Palace ne Il GGG, ma questa volta saranno addirittura tre. A partire dagli anni Cinquanta e con l’aiuto di altre persone, la regina ha personalmente curato un programma di allevamento di corgi nella sua tenuta del castello di Windsor. Adesso ne rimangono solo due che nel 2012, nello spot delle Olimpiadi di Londra, facevano strada addirittura al James Bond di Daniel Craig.

continua messa in discussione delle motivazioni. Credo sia proprio il cinismo a nutrire malattie contemporanee come fame, terrorismo, razzismo. Da Duel a Il GGG, la sua filmografia è varia al limite della schizofrenia, tra adulti e bambini, avventura e impegno, fantascienza e storia. Un leggendario detto dei registi è: «Uno per me, uno per il pubblico». Vale anche per lei?No, perché io non ho nessun piano prestabilito. Non ho mai fatto scelte in base alle possibili reazio-ni o alla convenienza. Sono come lo slogan di certi locali: «First come, first served», ovvero il primo che arriva ha la precedenza. Quando l’idea di un film mi bussa sulla spalla, mi chiedo: «Mi sentirò in colpa se non la racconto?». Se la risposta è si, lo faccio, senza ulteriori ragionamenti, piani, mappe.come fa a lavorare su tanti progetti simultanei?Mi sono reso conto molto presto in carriera che concentrarmi su uno alla volta, mi faceva perde-re obiettività. Sembrava sempre tutto bellissimo, anche se non lo era. Per questo ho bisogno di astrarmi, mettere le cose in prospettiva.Con Il GGG torna a lavorare con un bambino. Quale è il segreto per lavorare con i più piccoli?Trattarli da colleghi, simili, pari grado. Non im-pongo niente, vanno rispettati e ascoltati. E spinti a contribuire. Un giorno sul set di E.T., Melissa (Mathison, vedi box a pag. 43, Nda) mi disse: «Vedo che parli con Drew (Barrymore, Nda), ma così sei più alto di lei. Perché non ti abbassi alla sua altez-za?». E da allora mi chino o mi inginocchio, per-ché è decisivo che i bambini capiscano che siamo allo stesso livello. Ruby (Barnhill, la protagonista de Il GGG, Nda) che è sveglia, assisteva alle mie conversazioni con Mark e non avrebbe accettato

Qui sopra, da sinistra, Rebecca Hall (34 anni), Rafe Spall (33),

Penelope Wilton (70), la Regina d’Inghilterra, e Ruby Barnhill. Qui sotto, il Grande Gigante Gentile, ancora Rylance, a Buckingham

Palace, a Londra, dove va assieme alla piccola Sofia per

sgominare la banda dei giganti cattivi.

il gigantee la regina

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Quando un giorno steven ha visto che sul set leggevo un libro sulla battaglia di Dunkerque,

si è rabbuiato. poi mi ha pregato di non farlo diventare troppo geloso», ricorda Mark rylance, attore inglese che a cinquantasei anni sembra improvvisamente diventato l’alter ego dì steven spielberg. Qual era il problema? che nei loro quattro film insieme (il ponte delle spie, il GGG, ready player One, che già hanno girato, e the Kidnapping of edgardo Mortara checominciano a breve), si era intrufolato christopher Nolan, convincendo l’attore ad unirsi a tom Hardy, cillian Murphy, Kenneth Branagh (e ad Harry styles degli One Direction) nel suo atteso Dunkirk, sulla seconda guerra mondiale, che vedremo ad agosto (vedi foto sotto). Grande attore teatrale (ha vinto due Olivier e tre tony), malgrado l’Oscar per il ponte delle spie, rylance si diverte a passare per un attore cinematografico dilettante. allo scorso festival di cannes, in cui il GGG è stato presentato, chiedeva a tutti i giornalisti consigli sui film da vedere: «Mi sa che Ken Loach è bello, ma un po’ simile ai suoi film precedenti, e a me piace essere invece sopreso. Non c’è qualcosa che sembri un nuovo rashomon? e the Handmaiden è violento? io amo i film coreani, ma mia moglie è facilmente impressionabile». il cinemA«verso il cinema conservo un atteggiamento da spettatore, ovvero quello che finora è stato il mio ruolo. Ho sviluppato doti teatrali che sono diverse da quelle cinematografiche, e forse è proprio questo che ha incuriosito e intrigato steven. Ma penso di essere differente anche da molti attori teatrali perché, a un certo punto, ho capito che non si trattava di vocazione, ma ciò che amavo era più semplice e infantile: pretendere di non essere me stesso e vivere situazioni e vite altrui. se all’inizio era una fuga, in seguito è diventato invece un piacere, come giocare a tennis o suonare». eppure rylance avrebbe potuto cominciare la sua collaborazione con steven spielberg addirittura trent’anni fa quando il regista gli offrì una parte ne L’impero del sole. «e ora steven parla come gli innamorati: dice che abbiamo sprecato un sacco di tempo e chissà quanti film avremmo potuto girare. sarà, io credo invece che nulla succeda casualmente e, comunque, io all’epoca non mi sentivo pronto. Non ero come Daniel Day-Lewis, Gary Oldman,

Kenneth Branagh, gli attori della mia generazione che si sono sempre destreggiati con naturalezza tra teatro e cinema. ricordo che proprio nello stesso periodo de L’impero del sole, mi avevano offerto il dramma L’ebreo errante e usai i ching per farmi consigliare. Non mi è poi andata male, perché rifiutato il film, in palcoscenico ho incontrato mia moglie». il GiGAnteOra è invece rylance è diventato un attore molto più aperto e curioso: «chi avrebbe mai detto che sarei diventato un effetto speciale usando quella strana diavoleria che è la motion capture? e che mi sarebbe piaciuto? sono rimasto a bocca aperta quando, dopo aver girato delle scene da solo, sullo schermo mi sono ritrovato come per magia accanto a ruby, con cui ho avuto un rapporto splendido e professionlmente fruttifero. i bambini sono grandi attori naturali, perché non conoscono l’ego e non usano trucchi. steven le dava istruzioni basiche e le seguivo anch’io, perché è sempre utile che qualcuno te lo ricordi». Quello che lo ha veramente convolto nelle riprese de il GGG però è stato il gobblefunk, la lingua dei giganti inventata da Dahl, piena di parole inesistenti e strafalcioni. e ha insistito per usarne il più possibile, d’accordo con la sceneggiatrice Melissa Mathison, anche se spielberg aveva qualche dubbio, perché temeva che il pubblico potesse non capire. «Ma io mi ci sono ritrovato perfettamente perché praticamente non ho parlato fino ai sei anni e quando ho cominciato dimenticavo le parole o le storpiavo, togliendo le consonanti». e sull’ipotesi di vincere un altro Oscar per il GGG, ha le idee chiare: «Diciamo che non mi sono ancora del tutto ripreso da quella serata. Non avevo neanche il publicist ed è stato un inferno. Meryl streep, che sull’argomento ne sa di certo più di me, mi ha detto: spero sempre di aver lavorato bene, ma non abbastanza da essere candidata all’Oscar...». ma.Gio.

dA SPIeLBeRG A noLAn: L’IncRedIBILe ASceSA dI un MeRAvIGLIoSo SconoScIuTo

dunkirk

L’ATTOREMARk RyLANcE

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tutti i bambini di

stevenda drew barrymore a Ke Huy Quan, da E.T. a jurassic park fino a il ggg: tutte le volte cHe spielberg Ha girato ad altezza di piccolo

Steven Spielberg sul set de Il GGG con la

piccola attrice inglese Ruby Barnhill. Nata nel 2004 nel

Cheshire, in Inghilterra, è la figlia di Paul Barnhill, attore britannico che

oltre a fare un’apparizione ne Il GGG sarà nel prossimo film del

regista, Ready Player One.

2016

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1977incontri raVVicinati Del terzo tipo Spielberg sul set con cary Guffey, che poi avrebbe girato in Italia Uno sceriffo extraterrestre... con Bud Spencer.

1982e.t. Il regista con drew Barrymore. nel cast, un altro bambino: Henry Thomas. 1994

SchinDler’S liSt dopo tanti sogni, l’orrore: oliwia dabrowska, la bambina dal cappotto rosso.

1984inDiana

JoneS e il teMpio

MaleDetto Spielberg con Ke Huy Quan,

piccolo braccio destro di

Harrison Ford nel film.

2001a.i.

intelligenza artificiale

Questa volta il protagonista è

Haley Joel osment.

JUraSSic park Sul set con Joseph

Mazzello. dietro di loro, Sam

neill, osservala scena.

1987

1993

l’iMpero Del Sole Spielberg in una pausa sul setcon christian Bale. Molti anniprima de Il cavaliere oscuro.

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che le parlassi in maniera diversa. I bambini vogliono crescere molto più in fretta di quello che noi grandi desideriamo. Mi è preso un colpo quando ho realizzato che la mia figlia più piccola (Destry Allyn Spielberg, nata nel 1996, Nda) ha appena compiuto vent’anni. Quando è successo?Qualche critico ha giudicato Il GGG meno pau-roso del romanzo di Dahl. le piacerebbe prima o poi fare un film fantasy veramente dark?Guillermo Del Toro li fa magnificamente. Ma non è quello per cui batte il mio cuore. Io sono un inguaribile ottimista, quindi è meglio che continui a farli lui.oggi a hollywood vanno molto i cinecomics.lei un film di supereroi lo farebbe?Se trovassi la storia giusta, perché no? Guardiani della galassia lo sarebbe stata, ma non me l’hanno offerto. Così come, in tutti questi anni, non mi hanno mai offerto un film della serie di James Bond. Avrei accettato a scatola chiusa. Quele è la parte che preferisce de Il GGG?Quella sui sogni. Perché mi ci riconosco. Il Gi-gante avrebbe catalogato i miei sogni da bambino fra i troglogobli, perché erano incubi, forse anche un po’ turpedoni e ippoghigni. Escluso quello ricorrente di volare, gli altri erano orribili, mi sentivo posseduto, mi svegliavo urlando. I miei genitori temevano fossi pazzo, ma era solo la mia fantasia che mi brutalizzava. Da bambino avevo un’immaginazione veramente superattiva.e ora?Ce l’ho ancora, ma riesco a controllarla e i sogni sono diventati piacevoli. E li faccio anche di giorno, a occhi aperti. Anche perché la notte dormo poco, non più di sei ore. Mai venuta la tentazione di lavorare meno?

Ma per me fare film non è lavorare. Girare è hobby, gioco, piacere, regalo, privilegio, urgenza creativa. Un prurito che non riesco a grattarmi.Ma la sua famiglia non si è mai lamentata?Com mia moglie (Kate Capshaw, incontrata nel 1984 sul set de Indiana Jones e il tempio maledetto, Nda) abbiamo fatto un patto: esco dall’ufficio alle cinque e mezzo per essere a casa massimo alle sei, in modo da mangiare tutti insieme con i bambini. Ho anche provato a portarli sul set, ma l’hanno trovato noiosissimo. Mica è un caso che nessuno dei miei sette figli voglia fare il regista.pensa che Il GGG sia il più puro dei suoi film per bambini e famiglie?Sicuramente è quello che spiega meglio la mia

visione del mondo attuale, il più personale da anni a questa parte.È anche il suo primo film in assoluto che in america ha girato per la Disney. Si è mai sen-tito una versione moderna di Walt Disney?No. E non mi ci sentirò mai. Come certi cam-pioni sportivi che si ritirano, nessuno può essere degno di mettersi la maglietta col suo numero sulla schiena. Disney è stato la mia musa, la mia ispirazione. I miei genitori non mi facevamo guardare la televisione perché pensavano avesse una cattiva influenza, quindi niente telefilm di Dragnet (serie tv degli anni Cinquanta, Nda), come avrei voluto. Ma mi portavano a vedere i cartoni di Walt Disney senza problemi. Non ave-vano capito che c’era molta più violenza e paura in quelli che in Dragnet. Chi ha mai superato i traumi di Dumbo e Bambi?Quindi quale è il suo cartoon preferito?Biancaneve e i sette nani. ■

1. il ggg (Mark rylance) 2. ciucciabudella (chris gibbs) 3. trita-bimbo (Jonathan holmes) 4. Spella-fanciulle (Ólafur Darri Ólafsson) 5. San guinario (Bill hader ) 6. Strizzateste (adam godley)7. inghiotticicciaviva (Jemaine clement)8. Vomitoso (paul Moniz de Sa)9. crocchia-ossa (Michael adamthwaite)10. Scotta-dito (Daniel Bacon)

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spielberG, la sfidaitaliana

IL nuovo FILM dI STeven SPIeLBeRG? SARà GIRATo neL LAzIo GRAzIe AncHe ALLA ROma LazIO FILm COmmIssIOn. PARLA IL PReSIdenTelUciano SoVena

ad aprile, mi auguro, si batterà in italia, nel Lazio, il primo ciak del nuovo film di steven

spielberg, un’importante produzione americana ambientata nella seconda metà del XiX secolo, il cui piano di lavorazione prevede la presenza del set per circa un mese nella zona tra viterbo, caprarola e tuscania (nelle foto di questa pagina

le immagini delle location prescelte, nda). segno ulteriore che la nostra regione è terra di cinema di grande tradizione». a raccontarlo è Luciano sovena, presidente della roma Lazio Film commission che segue da vicino e supporta la preparazione di the Kidnapping of edgardo Mortara, storia di un ragazzo ebreo strappato alla sua famiglia per essere cresciuto come cristiano, sullo sfondo delle battaglie per l’unificazione d’italia. il cast attualmente prevede Oscar isaac e Mark rylance in ruoli chiave. Quello che per il momento è un progetto in fase avanzata annunciato ufficialmente da variety, è già un bel risultato per la politica della Film commission. Ne è convinto sovena: «Nella mia carriera decennale come presidente ed amministratore Delegato dell’istituto Luce, ho cercato di dare spazio, oltre alle produzioni nazionali, anche alle grandi produzioni internazionali impegnandomi a coprodurre e distribuire pellicole come il mercante di venezia di Michael radford con al pacino o 2046 di Wong Kar-wai, convinto che il futuro del cinema mondiale dipenda molto dalle sinergie che si possono stringere con i rapporti di coproduzione. per questo ho accettato, nel 2014, con grande entusiasmo, la proposta del presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, di guidare la nuova vita della roma Lazio Film commission. Grazie alla lungimiranza di una politica che crede fermamente nel supporto alla cultura come importante sviluppo e ricaduta economica sul territorio, oggi, la nostra regione, in europa, è seconda soltanto alla regione di Berlino Brandeburgo per i fondi destinati alle co-produzioni. si tratta di un considerevole stanziamento di 10 milioni di euro, il bando Lazio cinema

international, che proprio in questi giorni vede la sua seconda edizione ed è destinato a tutti i progetti audiovisivi in regime di co-produzione internazionale prodotti da industrie laziali e che si girino, in parte, nel Lazio. sono convinto che il compito di una Film commission sia incentivare le imprese nazionali e straniere del settore cinematografico e audiovisivo ad investire e produrre a roma e nel territorio regionale, promuovendone l’immagine per far conoscere il patrimonio culturale, ambientale e turistico». i risultati di questo sforzo? «La presenza della roma Lazio Film commission come punto di riferimento e di incontro per le produzioni nei più importanti festival e mercati internazionali, come cannes e Berlino, ha riportato negli ultimi due anni le grandi produzioni straniere a lavorare nel nostro territorio. solamente fra il 2015 e il 2016 sono stati girati qui spectre, Zoolander 2, Ben-Hur, con una significativa ricaduta económica per tutti i settori dell’audiovisivo e del turismo, senza contare poi quell’80%, una cifra rilevante, di produzioni nazionali, che si girano interamente nel Lazio. Fra i progetti del 2016, interamente girati nella nostra zona, ci tengo a segnalare la serie the Young pope del premio Oscar paolo sorrentino». in attesa di spielberg, naturalmente. www.romalaziofilmcommission.it

luciano Sovena, presidente della Roma Lazio Film commission. Qui sotto, tre delle location che Spielberg userà per il suo nuovo film, The Kidnapping Of Edgardo mortara.

caprarola

tuscania, abbazia cistercense

Viterbo

di tina pedrotti

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