L'ULTIMO LO SCULTORE DELLA SAGRADA FAMILIA … · della cattedrale igrossi cubi di marmo an-cora...

5
\"" L'ULTIMO ""'<';. OCCIDENTE .' LOSCULTOREDELLA SAGRADA FAMILIA Ilcostruttore di cattedrali È un genio, è diventato cattolico, ha ereditato da Gaudf il cantiere della chiesa più "medievale" d'Europa. Si chiama Etsuro Sotoo. E viene dal Giappone D ICEVAMICHELANGELO ISPEZIONANDO la ma- teria che «quidentro c'è Cristo».n gio- vane Etsuro Sotoo, galvanizzato da tale celestiale missione, scolpiva con vee- mente furia apocalittica quel tronco d'albe- ro accantonato in un angolo dell'università. E scolpisci e scolpisci, alla fine, «del volto del Cristo nemmeno l'ombra. Però avevo tJlla bella montagna di trucioli». Ha spiega- to Sotoo alle quattrocento persone che lo hanno ascoltato a un recente incontro orga- nizzato dal Centro culturale di Milano che quel finale ammasso truciolare era il risul- tato di «una domanda sbagliata». Perché lo scultore che pensa solo alla forma poi cerca drtrasferire l'idea nella materia. «Invecebi- sogna chiedersi cos'è la materia. Cercare l'a- nima del ferro, del legno, della pietra. Dal- la materia nascerà la forma, come risultato». Lanovità è un parto dell'essere, non il frut- to di una buona idea, e per comprenderlo, Sotoo, che è uno dei migliori scultori del- l'orbe terracqueo, ha impiegato tutta una vi- ta. Però la domanda l'ha sempre posta, an- che quando non sapeva ancora balbettarla. Qualche anno fa ha raccontato che quando era giovane la gente pensava fosse «un po' matto. Mi si poteva incontrare in centro cit- tà intento ad accarezzare qualche pietra». Stramberie d'artista che lo hanno portato, trent'anni fa, al culmine del successo e del- la celebrità, a regalarsi un anno sabbatico per intraprendere un viaggio «alla ricerca dell'anima della pietra, là dove è sorta la ci- viltà della pietra,I'Europa». Sotoo è capitato per un accidente a Bar- cellona, ai piedi della Sagrada Familia «che 44 I 22 marzo 2007 I TEMPI I non capivo se stessero demolendo o co- struendo». Ma soprattutto, mentre tutti i turisti facevano incendiare i flash verso l'alto delle guglie, lui ammirava ai piedi della cattedrale i grossi cubi di marmo an- cora non lavorati. Vuoi mettere lo splendo- re del grezzo? Eccoci, pensò. Fece doman- da e lo assoldarono. Oggi è lo scultore prin- cipe della Sagrada. Lui, di natali orientali, si trova nella posizione che fu del geniale catalano Antoni Gaudi, l'arquitecto de Dios. A margine della sua conferenza mila- nese ha confidato che «la prima volta che entrai nella Sagrada Familia intuii che era opera di un altro. Oggi, mi .sembri}di e~!T~-- -- re in casa mia». L'ampiezza della ferita rivela l'arco che ha scoècato il dar~o.to squarcio nella car- . ne dell'artista Etsuro Sotoo non ha mai ~ Sotto, a sinistra. Antoni Gaudi. architetto della Sagrada Familia; a destra. Etsuro Sotoo, che oggi è lo scultore principale dell'opera. A IatO e nelle pagine a seguire. particolari della basilica di Barcellona m !!! o. .5 a:: <o: .s ~

Transcript of L'ULTIMO LO SCULTORE DELLA SAGRADA FAMILIA … · della cattedrale igrossi cubi di marmo an-cora...

\"" L'ULTIMO""'<';. OCCIDENTE

.'

LOSCULTOREDELLA SAGRADA FAMILIA

Ilcostruttoredi cattedraliÈ un genio, è diventato cattolico,ha ereditato da Gaudf il cantieredella chiesa più "medievale" d'Europa.Si chiama Etsuro Sotoo. E viene dal Giappone

DICEVAMICHELANGELO ISPEZIONANDO la ma-

teria che «quidentro c'è Cristo».n gio-vane Etsuro Sotoo, galvanizzato da

tale celestiale missione, scolpiva con vee-mente furia apocalittica quel tronco d'albe-ro accantonato in un angolo dell'università.E scolpisci e scolpisci, alla fine, «del voltodel Cristo nemmeno l'ombra. Però avevotJlla bella montagna di trucioli». Ha spiega-to Sotoo alle quattrocento persone che lohanno ascoltato a un recente incontro orga-nizzato dal Centro culturale di Milano che

quel finale ammasso truciolare era il risul-tato di «una domanda sbagliata». Perché loscultore che pensa solo alla forma poi cercadrtrasferire l'idea nella materia. «Invecebi-sogna chiedersi cos'è la materia. Cercare l'a-nima del ferro, del legno, della pietra. Dal-la materia nascerà la forma, come risultato».Lanovità è un parto dell'essere, non il frut-to di una buona idea, e per comprenderlo,Sotoo, che è uno dei migliori scultori del-l'orbe terracqueo, ha impiegato tutta una vi-ta. Però la domanda l'ha sempre posta, an-che quando non sapeva ancora balbettarla.Qualche anno fa ha raccontato che quandoera giovane la gente pensava fosse «un po'matto. Misi poteva incontrare in centro cit-tà intento ad accarezzare qualche pietra».Stramberie d'artista che lo hanno portato,trent'anni fa, al culmine del successo e del-la celebrità, a regalarsi un anno sabbaticoper intraprendere un viaggio «alla ricercadell'anima della pietra, là dove è sorta la ci-viltà della pietra,I'Europa».

Sotoo è capitato per un accidente a Bar-cellona, ai piedi della Sagrada Familia «che

44 I 22marzo2007 I TEMPI I

non capivo se stessero demolendo o co-struendo». Ma soprattutto, mentre tutti ituristi facevano incendiare i flash versol'alto delle guglie, lui ammirava ai piedidella cattedrale i grossi cubi di marmo an-cora non lavorati. Vuoi mettere lo splendo-re del grezzo? Eccoci, pensò. Fece doman-da e lo assoldarono. Oggi è lo scultore prin-cipe della Sagrada. Lui, di natali orientali,si trova nella posizione che fu del genialecatalano Antoni Gaudi, l'arquitecto deDios.A margine della sua conferenza mila-nese ha confidato che «la prima volta cheentrai nella Sagrada Familia intuii che eraopera di un altro. Oggi, mi .sembri}di e~!T~-- --re in casa mia».

L'ampiezza della ferita rivela l'arco cheha scoècato il dar~o.to squarcio nella car- .ne dell'artista Etsuro Sotoo non ha mai ~

Sotto, a sinistra.Antoni Gaudi.architettodella Sagrada Familia;a destra. EtsuroSotoo, che oggi èlo scultore principaledell'opera.A IatO e nelle paginea seguire. particolaridella basilicadi Barcellona

m!!!o..5a::<o:.s~

I TEMPI I22marzo2007 I 45

~~L'ULTIMO OCCIDENTE LOSCULTOREDELLA SAGRADAFAMILIA

~smessodisanguinare.Ripercor- " Antoni Gaudfrendo al contrario il tragitto della .. - .. ..frecciaèarrivatoin Spagna,a quel- Nonvorrei termmare IOIlavori.Bisognala chiesa in cui - disse una volta conservare lospirito del monumento,ma la sua~audi- un giorno. «gliang,oli spa- vita dipende dallegenerazioniche se la tramandanonranno e la matena svelera le sue .

-"~rotOIiaità astral1~lrsolepenetrerà'-- --e'eon"~ualH~_

lesa VIVe-@-SI-mcarna -r- IIII'--~ ,--..

in tutte le direzioni. Sarà la rappre-sentazione del Paradiso». ~..

Un dandy dall'animo anticoSecondo George Weigell'Europa contem-poranea ha scelto come suo monumento icartesiani spigoli de LaDéfense obliando larigogliosa magnificenza della cattedraledi Notre Dame. LaSagrada Familia è l'ecce-zione architettonica che conferma la rego-la moderna. Lavolle il libraio José Maria Bo-cabella, presidente dell'Associacio de De-vots de Sant Josep, che acquistò un pezzodi terreno in una zona allora periferica del-la città. Si dice che le 170 mila pesetas concui acquistò il terreno fossero state custo-dite per anni nel pavimento del suo nego-zio. Poiché la chiesa era stata progettataper essere un tempio espiatorio, fu posta co-me condizione non negoziabile che i lavo-ri procedessero solo grazie alle offerte dei

46 I 22 marzo2007 I TEMPI I

fedeli. Questo spiega perché, qualche annofa, un gruppo di facoltosi giapponesi si of-fu di finanziarne il completamento, ma laproposta fu rifiutata. LaSagrada Familia èl'unica chiesa al mondo costruita con i tem-pi lenti e anonimi del Medioevo. «Questotempio sarà finito da san Giuseppe» ripete-va spesso Gaudi, che aveva in sé la coscien-za medioevale che la chiesa è un'opera col-lettiva di un popolo, non il pregevole ma-nufatto di un singolo. «Nonvorrei termina-re io i lavori. perché non sarebbe conve-niente. Bisogna sempre conservare lo spiri-to del monumento, ma la sua vita deve di-pendere dalle generazioni che se la traman-dano e con le quali la Chiesa vive e si incar-na», spiegava ancora. «Lafinirà san Giusep-pe. Il mio cliente, colui che me l'ha ordina-ta non ha fretta. In questa chiesa tutto è

frutto della Provvidenza, inclusa la miapartecipazione come architetto».

Lavita stessa di Gaudi è l'emblema di ta-le assunto. Nato nel 1852 a Reus, figlio di unramaio, mostrò sin da giovane tutta la pro-pria sregolata genialità. Snobbato dai com-mittenti pubblici che non ne apprezzava-no le stravaganti fughe futuristiche (tuttociò che gli ha commissionato il Comune diBarcellona è la costruzione di un lampio-ne), Gaudi ebbe la fortuna di trovare mece-nati che ne favorirono Ugenio. Anticlerica-le socialisfeggiante, cbhducev~ serafico lavita del dandy. Capelli biondi e folti, occhiazzurri. portamento signorile, si facevapreparare i cappelli a cilindro da Arnau, ilmiglior negozio di copricapi di Barcello-na, e si lasciava radere la barba solo dal so-fisticato coiffeur Audonard. Quando il 3

...~

~'IL MONASTERO VERDE E L'ECO~PARROCCHIA' ;;').\,;' ,»',:"f9;t,;/i,,~;:

Intanto il culto si fa compatibile

t,I~.1 suo ultimo numero La Nuova Ecologia,il mensilediLegambiente, spiega qual è il vero compito dei cattolici nel mondo.

Si narra la storia di una congregazione di duecento suoreamericane che hanno ristrutturato il loro convento di Monroe,' nel

Mic~igan, secondo i dettami della bioedilizia Filtraggio e ricicl6

, dellea.cque t'~~ue, coib~ntazione:!,!g .efflcienza energetica, sistemageotermico di riscaldamento e"raffreddamento, riutilizzo dimateriali. Un restauro .duratO dùe anni e costato 58 "milionidi

"'cJaìiaFi.Lé'soielle «'la1i;ia:IÌO.tbsì~~II~'g~~'èr;;zio~ifòfu~eu~segnc/tangibile.c!!!lIa loro missione d'amore e di Race>~perche «la.sostenìbilffàamblen-tale ,è il mandato mòtàle del XXIseQolo»:

Anchèpaore Morris ha trasformato lasu~ chiesa di.Saint Elisabeth

. dqttè: Detroit, in;un~'eçQ-parrocchia": Ha installato una pala.

I~quasi tre m'etri e tre pannelii solari, ha sostituito lè"

. Jaq:p' $9~ iL:R',ba ~9iQ~r:i~~oJefi~estre e il p~vi'J1eQto. <c;, «Alt e;le preCllchenon bastano»,ha ammonltoJI don.Gesu

non c'entra. Il curato si riferisce all'esigenza di diffondere la causa

, ecologista ~eço~sacerd6te'Ì1à: ilìfiàmmato i cuori di rabbini e imam

della zona che,hanno abbracciato «lo sviluppo sostenibile nella

pratica della loro fede». Del;'restprMorris dirige la Michigan

InterfaithPowe~& Light che m'ettè on line proposte di prodotti a

,basso impatto ambientale. ndelabri ebr,aicLa bulbi afflu6re~~enzaper risparmia ma anche librichein~nano

«come ridurre drasticamente in 30giomi le proprie emissioni di

anidride carbonica». Ed.erano'tèntt le petsone adivàte!d~tutteleperiferie di Wyandotte per vedere il film proposto dal parroco. «Ci

siamo éommossituttÌ», ha detto"Morrls. Per.The Passior/?'No, per,ÀI Go~é"e il ;u~ A'n.ihconveÌ1i~ntTfuJi. filr'h-doèumenkrio'~ùì

r.iscaldamento gl(>bale. ~ro, PIaJ:rt.a..". ,i!j.. "",., :~. " "~c"

Ha detto Gaudi: «Nella Sagrada Fami- sono quindici metri come l'altezza minimalia tutto èprovvidenziale. Già all'inizio una delle colonne. La distanza fi-a i colonnati èsignora fece una dOl1azione di 700 mila pe- 22,5 metri, cioè tre volte il modulo e il tet-setas che permise di dare al progetto una to è sette volte il modulo: 52,5 metri. Ci so-dimensione superiore a quella prevista in no 90 metri dall'ingresso fino in fondo,origine». Già nel 1914,quando Gaudi sip':~~ ~.cioè dodici volte Z5 wetrLGaudihausato

VavanelmezzoGeila-vori,eranostàtispe-. questa misura come linguaggio architet-si più di 3 milioni di pesetas.Anche non fi- tonico, ma non ha mai dimenticato il cuo-nita, comnnque"la Sa,gradaFamilia è il mo- re, ha sempre usato sia la tecnica sia il cuo-numento spagnolò pÌù visitato: ogni anno re. Non bisogna esseredominati dagli stru-accoglie 2 milioni e mezzo di visitatori. Per menti: ciò significherebbe giungere al mo-il completamento definitivo della chiesa mento in cui l'io si fi-antuma». L'anima èservono invece almeno 20 o 30 anni, se si nell'idea gaudiana che è la natura la verarispettano i piani stabiliti. La cattedrale, a opera d'arte, eDio il suo pittore. All'artista130 anni dalla posa della prima pietra, è an- spetta il compito di riproporla in tutto ilcora un grande cantiere. suo rigoglìo floreale e faunistico.

Nel tormento vitale delle pietre di Gau-di si trova rappresentato tutto ciò che stasotto il cielo. Rane, dragoni, salamandre,lu-certole, serpenti stanno abbarbicati sullepareti esterne «senzapoteq~!ltrare all'inter-no perché esseri demonìaci».Tacchini egalline, foglie di palma e segni zodiacaliornano ogni dove muri e soffitti, guglie edoccioni. Un'inusitata illustrazione di epi-sodi biblici si trova sulle pareti perché Gau-di non voleva solo costruire un luogo dipreghiera, ma una vera e propria bibbia ~

novembre 1883gli fu affidata la Sagrada Fa-milia aveva 31 anni. Diverrà l'opera dellasua vita, come la Divina Commedia perDantee il Faustper Goethe.Vi lavorò ma-niacalmente per 43anni, di cui 12passatiesclusivamente sul posto. Morirà il 10giu-gno 1926 all'incrocio tra la Gran Via e la cal-le Bailén, investito da un tram. Laleggen-da vuole che nessuno riconobbe in quelcenciosomoribondo il grande architetto eche alcuni tassisti si rifiutarono di traspor-tare quel maleodorante accattone all'ospe-dale più vicino. Ma due giorni dopo il cor-teo funebre che accompagnò la sua salmaera lungo un chilometro, dall'ospedaleSanta Cruz alla Sagrada Familia. Oggi è se-polto nella cripta, nella cappella della Ver-gine del carmine cui era devoto. L'epigraferecita: Antonius Gaudi Cornet, reusensis.

È la natura la vera opera d'arteSeè vero che l'architetto Gaudi era traspor-tato dalla sua esuberanza creativa a pro-gettare realizzando, è anche vero che lastruttura di base dell'opera e i suoi riman-di interni, come una Divina Commedia dipietra, sono numerosissimi. Li spiega So-too: «Sipensava che un passo umano fossedi settantacinque centimetri. Dieci passisono 7,5 metri: questo è il modulo. Ladi-stanzatra le colonne è 7,5 metri. Il doppio

I TEMPJ: I 22marzo2007I 47

L'ULTIMOOCCIDENTE LOSCULTOREDELLA SAGRADAFAMILIA..

~ che, ogni giorno, «aperta al bacio del so-le, grande pittore delle nostre terre, si do-rerà e colorerà da sola».

«Labellezza è lo splendore della verità»ripeteva Gaudi che era maniacale nella cu-ra dei più minimi dettagli. Nell'architravedella porta nel portico della Fede si vede ilcuore di Cristo rappresentato con crudorealismo, mentre le spine lo trafiggono e ifiori e le api lambiscono il sangue divino.«Siccomel'arte è bellezza, senza verità nonc'è arte. Perconoscere la verità, si devono co-noscere bene gli esseri del mondo creato»,sentenziava. È per questb che sceglieva co-me modelli per le sue sculture le personeche lavoravano alla costruzione del tempio.Andava persino a recuperare i cadaveri del-l'hospital de la Santa Creu, traendo calchie maschere per i propri personaggi.

Oggi ardite guglie simili a stalagmiti at-tratte dal cielo, come per una sorta di for-ma di gravità al contrario, sono collegateda ponti che, nella testa del maestro, era-no simboli papali: la chiesa è sempre incostruzione e i direttori dei lavori sono iPontefici (da ponti-fex, colui che cura lacostruzione del ponte). Nelle parole di Gau-di: «LaChiesa edifica"continuamente deitempi che rappresentano il ponte per rag-giungere la Gloria».

Il pellicano invisibileC'è chi ritiene, davanti a tale complessitàdi particolari e a tale mastodontica visionecomplessiva, impossibile poter proseguirenell'opera di Gaudi. L'arquitecto de Diosnon ha lasciato nulla di scritto, affidandole sue idee solo alla memoria dei suoi disce-poli e a pochi disegni, la gran parte perdu-ti. A chi gli domanda come sia possibileproseguire, Sotoo spiega che «di fronte al-la pietra bisogna essere umili. La pietra èuna grande maestra. Di fronte a Gaudi è lastessa cosa. Ogni giorno, guardando la pie-

lréf; chiedo"d-GmrdITùsa fare». Per meglio"farsi intendere Sotoo illustrauna scultura che sta appenasotto l'Albero della vita: un pel-licano, l'animale che secondoun'antica tradizione, sacrifi-candosi per sfamare i propripiccoli, avevagrattato fino allamorte la propria pancia pienadi pesci. «Èvariamente inter-pretato - spiega Sotoo - ma siconcorda sul fatto che sia il simbolo dell'a-more materno, esempio di Cristo nell'euca-restia o Cristo resuscitato». Accadde che ilpellicano si ruppe, rischiava di cadere e,chi osa Sotoo, «èun tipo di amore maternomolto pericoloso se ti cade sulla testa». Glichiesero di restaurarlo e lo fece in modo co-

sì mirabile che gli architetti proposero dispostarlo in altra parte della chiesa in mo-do che fosse più visibile. «Michiedevo: per-ché Gaudi l'ha invece pensato per essere

«Sel'architettòè Dio,.eflon Gàudi,persapere come proseguire non devi guardareGaudi,devi guardare dove indica)),spiegaSotoo, che nel 1991 ha chiesto il battesimo.«Da tempo cercavo, quando ho trovatoGaudie la Sagrada Familiaho aderito))

48 I 22 marzo2007 I TEMPI I

così lontano dall'osservatore? Ero un giap-ponese in Spagna, lontano da casa, distan-te dagli affetti. L'amore per antonomasia èl'affetto per la madre, un tipo di amore cheaffiora nella nostra coscienza soprattuttoquando è assente. Siamo così stupidi noiuomini, ci accorgiamo del bene quandonon c'è, di rado quando è presente. Gaudivoleva comunicarci esattamente questo:farci sentire lo struggimento per questoamore distante. Voleva ammonirci, per

contrasto, richiamandoci ad amare quelche ci è vicino».

Sotoo fece ricollocare il pellicano là do-v'era. Oggi, per un suggestivo incrocio didestini. a proseguire la costruzione dellacattedrale cattolica è uno scultore giappo-ne. Ed è significativo che, sempre oggi,mentre tanti architetti europei brancolanodubbiosi non sapendo più dove porre leproprie pietre angolari, sia diventato So-too il loro pùnto di riferimento. Lui sa co-sa fare. Sa'dire dove e come le pietre vada-no collocate'. Il segreto è semplice: «Sel'ar-chitetto è Dio, e non Gaudi, per sapere co-me proseguire occorre guardare nella stes-sa direzione in cui guardavjil Gaudi. Nondevi guardare Gaudi, deviguàrdare dove in-dica». Dice lo scultore che questo gli ha per-messo di essere libero: «Tutti i contempora-nei sono stanchi, anche quando non fannoniente. Perché? Perché sentiamo il nostroagire come frutto di un'imposizione, di unordine. Per liberarsi da questa costrizioneoccorre un maestro che indichi l'apprododel viaggio, ma ci lasci liberi di giungervisecondo la nostra creatività».

Un'arpa senza cordeLafantasia creativa di Sotoo assume le for-me più strane. A volte, addirittura, si ma-nifesta attraverso una mancanza. Tra le pri-me sculture che gli furono affidate c'eraquella di un angelo che suonava l'arpa.Quando Sotoo terminò, mostrò l'esecuzio-ne ai discepoli di Gaudi che gli fecero no-tare la mancanza delle corde dello stru-

mento. «Non le ho messe di proposito, ri-sposi. Lesculture non sono completate dal-lo scultore, ma da chi le osserva. L'arte èun continuo rinnovarsi, un continuo dia-logo tra chi opera e chi osserva, senza mairecare noia. lo volevo che le corde dell'ar-pa fossero messe da chi vedeva la scultura.

_Volevo che lo spel1ator~}.J;Il}".ll~gin.qsse_ciò. .che non c'era».

Intanto prosegue un altro tipo di "co-struzione": il cardinale Ricardo MariaCarles Gord6, arcivescovo emerito di Bar-cellona, il 12 aprile del 2000 ha apertosolennemente il processo di beatificazio-ne di Gaudi. Sotoo, con altri teologi, archi-tetti, storici, biografi, artisti, è fra i testi-moni. Dopo essere passato attraverso ilbuddismo, lo scintoismo, la new age, nel1991 ha chiesto il battesimo. «Gaudi è sta-to una scintilla, non è stato tutto» ha rac-contato. «Da tempo cercavo, quando hotrovato Gaudi e la Sagrada Familia ho ade-rito». Secondo molti.,~>tudiosi, quando laSagrada Familia sari'terniinata supereràin grandiosità ed esuberanza tutte le chie-se realizzate da duemila anni di cristiani-tà. Quando sarà pronta risuoneranno nel-le sue navate le note di cinque organi e levoci di oltre duemila cantori.

Emanuele Boffi