Luigi Reale, Fondazione ISTUD - Il portale ISTUD di ... · (Ordine dei medici di Roma) Centro studi...
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FONDAZIONE ISTUD |
Narrazione e aspetti economici: verso
l’appropriatezza di cura
Luigi Reale, Fondazione ISTUD
II Modulo: Medicina Narrativa come catalizzatore per generare sostenibilità
19 Giugno 2015 [email protected]
@Gigirea
FONDAZIONE ISTUD |
Sostenibilità,
non solo una questione economica Definizione: “E’ l’equilibrio tra il soddisfacimento delle esigenze
presenti, senza compromettere la possibilità delle future generazioni
di sopperire alle proprie.”
Nella sanità è confrontarsi con la lotta alla corruzione,
all’inappropriatezza, alla parcellizazione tra le specialità, agli
sprechi da disallineamento tra valore per il paziente e prassi
dell’operatore.
Ma di più, oggi è lotta alla demotivazione, all’inaridimento, al
disincanto, al born out, al crollo dei valori.
FONDAZIONE ISTUD |
Appropriatezza delle cure
La cura appropriata richiede la conoscenza profonda ed
individuale della persona, la competenza e l'impegno del
professionista sanitario ed un patto solido di fiducia tra i
due.
Esistono numerosi fattori socio-culturali e professionali
che possono distanziare i professionisti sanitari e i
pazienti: aspettative, stato emotivo, tecnologia, pressioni
esterne (pressioni sul budget, influenze politiche ecc….)
La cura efficace ha bisogno di abbandonare la deriva
frettolosa ed impersonale con un attento ascolto,
attenzione, empatia, fiducia personale.
FONDAZIONE ISTUD |
Cosa succede quando viene meno la fiducia del
paziente verso la figura professionale del professionista
sanitario e della struttura in cui opera?
Quali conseguenze porta al sistema sanitario
l’estensione dei confini della responsabilità medica?
FONDAZIONE ISTUD |
Le dinamiche in atto negli ultimi anni in sanità
• Aspettative sempre più alte rispetto agli effetti
salvifici dell’atto medico;
• Benessere e tecnologia hanno generato una nuova
concezione di salute;
• Facilità di accesso all’informazione (70% degli italiani
si ritiene ben informato in tema di salute, il 42% usa
internet per aggiornarsi, Rapporto CENSIS 2014)
• Modificata l’impostazione del rapporto
medico/paziente: tra obbedienza e fai da te;
FONDAZIONE ISTUD |
Le dinamiche in atto negli ultimi anni in sanità
• Spersonalizzazione delle cure, focus sul contenimento dei
costi,
• Aumentata la percezione sociale della medical malpractice;
• Maggiore attribuzioni di responsabilità civile e penale al
medico;
* Fonte CENSIS 2014
FONDAZIONE ISTUD |
Sviluppo di un atteggiamento difensivo che altera il modello dei
processi decisionali relativi alla diagnosi e alla cura della persona.
FONDAZIONE ISTUD |
• Aumento del numero di assicurazioni
• 30.000 cause civili intentate l’anno
• Aumento più del 10% delle cause penali
rispetto alla media europea…
….2/3 vengono assolti o rigettata la domanda perché il
fatto non sussiste o azione infondata
MEDICINA DIFENSIVA
IN ITALIA Medicina
difensiva
(Ordine dei medici di Roma)
Centro studi “Federico
Stella”
Medicina difensiva
nell’urgenza
Catino, Locatelli
Anno 2010 2008 2010
Campione di indagine 2.783 307 1.327
Rappresentatività Medici italiani fino
a 70 anni in tutti i
ruoli (pubb/privato)
43-52 anni = 29,6%
53-62 anni = 47,7%
Anzianità di servizio:
21-30 anni=31%
> 30 anni = 44%
37-47 anni = 33 %
Anzianità di servizio:
11-20 anni=27,8%
21-30 anni= 25%
Adottato un comportamento
di medicina difensiva negli
ultimo mese
78% 90%
Inserito annotazioni inutili in
cartella clinica
82,8% 72,8%
Ha proposto il ricovero di un
paziente gestibile
ambulatorialmente
49,9% 69,8% 61,2%
FONTE: Impatto sociale, economico e giuridico della pratica della medicina difensiva in Italia e negli Stati Uniti
Programma “Scienziati in Azienda” - XII Edizione FONDAZIONE ISTUD 26 settembre 2011 – 16 luglio 2012
Rocco Barresi, Alfonso Battaglino, Alessandro Calabrese, Rossella Lomastro, Gennaro Maffione, Valentina Natoli, Eliana Parente, Alessandro Quazzico
Medicina difensiva Centro studi “Federico
Stella”
Medicina difensiva
nell’urgenza
Prescritto numero maggiore
di esami diagnostici rispetto
al necessario
71% 61,3% 77,7%
Ha richiesto un consulto
non necessario ad altri
specialisti
73% 58,6% 67,3%
Riassumendo, i principali dati emersi:
• Elevata incidenza della medicina difensiva nella pratica clinica
• Maggior utilizzo della medicina difensiva nei giovani medici
• Il ricorso alla medicina difensiva è dettato principalmente dal timore di
ripercussioni legali
Motivazioni e Cause individuali
La principale motivazione al ricorso alla medicina difensiva è :
• il rischio di contenzioso medico-legale (80,4% - 69%)
• timore di una richiesta di risarcimento (59,8% - 50,4%)
• impatto sulla reputazione (16,4% -43,5% -26,4%)
• Influenza di precedenti esperienze di colleghi (48,4% -65,7% - 50%)
Fonte : *PIT Salute 2011, Tribunale dei diritti del Malato
Motivazioni e Cause individuali
Fonte : *Rapporto PIT Salute 2014, Tribunale dei diritti del Malato
1. La mancanza di
attenzione e
comunicazione;
2. Lacune nella pratica
del consenso
informato;
3. La "leggerezza" nella
compilazione della
documentazione
clinica.
Medicina difensiva, uno spreco da 10 mld €
I costi di medicina difensiva è mediamente pari al 10%-
11% della spesa sanitaria di uno stato industrializzato*.
Come se ogni cittadino pagasse 160 euro annui per
visite/esami evitabili.
* Fonta OCSE 2012
FONDAZIONE ISTUD |
Gli sprechi generati da atteggiamento difensivo
Ricette farmaceutiche: la medicina difensiva incide tra il
10,5% e il 17,2% della quantità/costo totale( tra 122,5 e
199,8 mln €)
Visite specialistiche: la medicina difensiva incide tra il 19% e
il 28,7% sul totale del settore (tra 116,6 e i 176,0 mln di €).
•Accertamenti: la medicina difensiva va dal minimo del 20,3% al
massimo del 30,7% (tra i 351,3 e i 530,3 mln di €).
•Ricoveri: la percentuale dei ricoveri difensivi va dal 9,5 al 15,6% di
tutti i ricoveri (tra i 543,9 e gli 893,2 milioni di euro.)
•Attegiamento difensivo: genera un danno di 13 miliardi l’anno, pari a
circa l’11,8% della spesa sanitaria totale (pubblica e privata).
Fonte = Indagine commissionata dall’Ordine dei medici di Roma, 2010
FONTE : World Health Organization. Rational use of medicines. Fact sheet N°338, May 2010
FONDAZIONE ISTUD |
La cattiva gestione della farmaceutica genera spreco
• Oltre metà dei pazienti non assumono correttamente i farmaci prescritti
(mancata adesione alla terapia)
• Il sovra utilizzo (overuse), il sottoutilizzo (underuse) e l’utilizzo errato
(misuse) dei farmaci causano effetti avversi e determinano ingente spreco di
risorse economiche. (La capacità comunicativa tra medico e paziente risulta
inversamente correlata alla frequenza di errori nell’assunzione dei farmaci.)
• Oltre la metà dei paesi non implementano politiche nazionali finalizzate a
promuovere l’uso razionale dei farmaci.
• 50% dei farmaci venduti via internet sono riconducibili a truffa, 5% è
autentico, il 20% è contraffatto, 75% composto da copie non autorizzate.
FONTE : World Health Organization. Rational use of medicines. Fact sheet N°338, May 2010
Indagine campionaria OMS, ISS e NAS
FONDAZIONE ISTUD |
Ripercussioni della medicina difensiva
sulla professione di cura
Aumento dell’influenza delle massime
giurisprudenziali e delle regole Amministrative ed organizzative
Rischio di appiattimento verso “l’obbedienza” con la perdita
della coscienza delle peculiarità delle proprie competenze;
Resistenze all’uso fisiologico della discrezionalità professionale;
Verso la deresponsabilizzazione del medico che demanda la presa di
decisioni sempre più a terzi o apparecchiature/processi (ES. Passività
nell’adesione alle linee guida; Contenuto dei moduli di consenso informato).
FONDAZIONE ISTUD |
Il medico che vorrei • Si mostra interessato alla tua situazione personale
•Ti spiega ciò che vuoi conoscere dei tuoi sintomi e della tua malattia
•Ti aiuta a gestire le emozioni che ti genera la malattia
•Completezza delle informazioni
•Ti rende semplice parlare dei tuoi problemi
•Ascolta
•Ti visita
•Ti coinvolge nelle decisioni
•Ti prepara a quello che devi aspettarti dalla visita specialistica o dal ricovero in ospedale
•Ti spiega le ragioni per cui deve essere fatto un esame o un ricovero ospedaliero
•Si ricorda ciò di cui avete parlato la volta precedente o ciò che è stato fatto
•Ti aiuta a capire perchè dovresti seguire le sue prescrizioni
55.000 pazienti rispondenti
23 domande
- Relazione medico-
paziente
- Abilità nelle cure
- Informazione e supporto
- Organizzazione delle cure
- Accessibilità del medico
FONDAZIONE ISTUD |
Art. 4 Umanizzazione delle cure
Le Regioni e le Province Autonome si impegnano ad attuare
interventi di umanizzazione in ambito sanitario che coinvolgano
gli aspetti strutturali, organizzativi e relazionali dell’assistenza.
Programma annuale con formazione del personale e
cambiamenti organizzativi (priorità: Area critica, Pediatria,
Comunicazione, Oncologia, Ass. Domiciliare).
Previsti strumenti condivisi Stato Regioni di monitoraggio della
qualità percepita dai cittadini.
FONDAZIONE ISTUD |
Raccomandazione ISS
Si raccomanda di introdurre la
competenza narrativa in tutti i suoi
aspetti e ambiti di applicazione nei
percorsi formativi accademici e di sanità
pubblica degli operatori sanitari e socio-
sanitari.
Si raccomanda la progettazione di
percorsi multidisciplinari e
interprofessionali con uso di metodi attivi
e strumenti come: - raccolte di storie di
pazienti, familiari e operatori sanitari; -
scrittura riflessiva; - letteratura, cinema e
altre arti espressive; - web 2.0.
Si raccomanda la promozione di un’attività di ricerca in Medicina Narrativa
orientata prevalentemente alla sanità pubblica che favorisca
l’integrazione tra EBM e NBM usando metodologie miste quali-quantitative;
FONDAZIONE ISTUD |
L’impiego della narrazione per…
1- Livello organizzativo:
rapporto medico paziente
2 -Livello organizzativo: risvolti
professionali
3 - Livello organizzativo: Effetti sul sistema
.
Dal diario di una paziente (Illness narrative)
La prima volta, che mi è stato diagnosticato un carcinoma alla mammella sinistra, mi
è crollato il mondo addosso: ho pianto tanto, ho maledetto i giorni in cui abbiamo
concepito i nostri figli perché i primi pensieri erano stati quelli di morire, di quanto
sarei stata di peso alla mia famiglia, di non sapere come sarebbero diventati grandi i
miei figli (avevano due anni e mezzo e quasi quattro anni). Insomma avevo un
enorme senso di colpa. È una grandissima angoscia anche perché chi ti sta vicino
sta peggio di te.
Mi sono sentita meglio ed ho iniziato ad accettare a fatica la situazione quando i
medici ( chirurghi,...oncologi...) mi hanno presa per mano e insieme abbiamo
affrontato il lungo cammino. Gli interventi: mastectomia totale della mammella
sinistra più annessi e connessi l'ho vissuto come un momento di purificazione da
qualcosa che mi "sporcava"; la chemio come il periodo in cui mi impegnavo a
"partorire" la mia salute e il togliere la parrucca come “fine di un incubo”. Poi è
iniziato il periodo dei controlli semestrali che è durato quasi quattro anni e poi… La
recidiva: non è possibile l'intervento "purificatore", la chemio era ad oltranza e il
togliere la parrucca non coincideva con la fine di un incubo. Mi sentivo un
"kamikaze" ed ero arrabbiatissima: ma perché ancora un'altra volta! Basta non
voglio più fare la chemio! Che senso ha una vita del genere in cui non puoi fare
progetti!
Le aspettative
infrante
Analisi di clima e storie di operatori e di pazienti del dipartimento di Oncologia di un’Azienda Ospedaliera. – Fondazione ISTUD1
Come si sente
intimamente
Cosa
rappresentano le
cure
.
Dal diario di una paziente (Illness narrative)
.Nel frattempo (da San Tommaso quale io sono) mi sono documentata, attraverso riviste
informative del settore e su Internet, sulle chemio-immunoterapia finché ho capito che non
ero un oncologo e che dovevo fidarmi di ciò che mi veniva detto. Tutto questo nasceva
dall'immaginario collettivo che quando un cancro non viene operato non c'è più niente da
fare! Ha iniziato a fidarmi sempre più dei medici e delle infermiere anche perché questa
terapia non mi faceva stare male, mi permetteva di vivere, di prendere le mie decisioni; di
gestire la mia vita, la mia famiglia; di non essere di peso a nessuno; di "girare" come zingara
con il camper; di far progetti; di sistemare la nostra casa…
Ci sono stati diversi fattori che mi hanno supportato egregiamente. In primis il personale del
DH con cui si è instaurato un rapporto di reciproca fiducia e rispetto. Con i medici parlo dei
miei viaggi, dei miei figli,… E non solo della mia malattia e questo mi fa sentire viva. Con le
infermiere chiacchiero e sono diventate delle amiche con cui di volta in volta ci si aggiorna
sui figli, sulle marmellate, sui mariti, sui miei sintomi, sul mio stato di salute… E mi fanno
sentire viva. Nel corso del tempo mi è capitato di non essere sempre d'accordo su ciò che mi
viene detto… Ma ho capito che mi ascoltano!
Nella vita di tutti i giorni le persone con cui posso parlare del mio problema le ho scelte con
cura perché non tutti sono disponibili ad ascoltarti: c'è chi non ne vuole sentir parlare; chi ti
dice che è colpa tua se ti sei ammalata; c'è chi ti compassiona, c'è chi usa la malattia come
alibi per non affrontare una determinata problematica dicendoti che sei depressa e non hai
una visione serena della situazione... Ma c'è chi, come le mie cugine, è disponibile a darti un
aiuto materiale e soprattutto morale incondizionato, senza fartelo pesare.
La “scelta “del
caregiver
Analisi di clima e storie di operatori e di pazienti del dipartimento di Oncologia di un’Azienda Ospedaliera. – Fondazione ISTUD
La ricerca
della fiducia
I motivi del
successo
FONDAZIONE ISTUD |
Chiave organizzativa :
rapporto medico/paziente
Il significato della malattia del paziente
Benefici terapeutici della scrittura
Contesto biografico/sociale dell‘esperienza di malattia
Cosa rappresentano le cure
Le strategie di coping e le potenzialità di sviluppo personale
Di che tipo di medico/caregiver hanno bisogno?
"Desideravo professionisti sanitari che ascoltassero empaticamente la
mia storia, che non avrei potuto raccontare senza il loro ascolto" (A. W.
Frank)
Benefici attesi per il paziente:
Parallel chart
“La sua storia scritta e la sua maggiore tranquillità, forse dovuta al fatto che ora si fida di me,
mi hanno aiutato a fare diagnosi. Tra l’altro viene fuori che a periodi gli compare sulla pelle una
dermatite che potrebbe essere psoriasi. Proprio una bella sorpresa. Grazie Narrative Medicine.”
“Dopo 30 giorni, mi consegna la busta con dentro la storia, non la leggo subito. Questa volta mi
sembra sia più serena, mi dice che un lieve miglioramento c’è stato e che la storia che mi ha
scritto, anche se non è molto aderente alle mie indicazioni le è servita molto come sfogo dopo
anni che gira tra medici, le dico che la leggerò a breve. Ci rivedremo a breve previo accordo
telefonico. C’è uno spiraglio di speranza di mettere in piedi un rapporto sereno ed efficace”.
“È una persona dolce che ha già sofferto per la perdita del marito ed è sempre piena di
attenzioni per me. Mi chiede spesso come sto, se sono stanca, se può permettersi di farmi altre
domande. È molto consapevole della gravità della sua situazione ed è stata molto brava a
coinvolgere il figlio in questa fase della malattia. La paziente sa che le cure che le ho proposto
non la faranno guarire e che sono un tentativo di rallentare la crescita della malattia. Questa
sua consapevolezza mi fa sentire più leggera e libera di esprimermi e mi permetterà di essere
schietta e onesta nella comunicazione della valutazione della risposta. Sarà dura per me
quando peggiorerà e non riuscirò più a vederla perché è quasi una figura familiare. L'obiettivo
che mi porgo è essere sincera perchè lei ha bisogno di fidarsi di me. Voglio sempre mantenere
la lucidità per fare la scelta giusta nel momento in cui mi renderò conto che la chemio non serve
Progetto di medicina narrativa in dermatologia – Master in Medicina Narrativa Fondazione ISTUD
Creazione
del rapporto
di fiducia
Facilita la
diagnosi
Cosa si prova
nel
relazionarsi
col paziente
Obiettivo
Aspettative
sulla terapia
Come mi
sento
FONDAZIONE ISTUD |
Chiave organizzativa :
rapporto medico/paziente Benefici attesi per il professionista sanitario:
Migliora la fase diagnostica della malattia
<<Il 75% delle informazioni che conducono alla diagnosi corretta
possono essere raccolte attraverso il dialogo anamnesico con il
paziente >>
(Alexander Lown)
Contesto sociale di riferimento
Comprendere quali sono le aspettative sul mio operato e come le vivo;
Favorisce l’instaurarsi di un rapporto più sereno ed autentico tra medico
e paziente aumentando il percorso di fiducia reciproca;
Cosa si prova nel relazionarsi con il paziente/caregiver
Maggiore probabilità di corretta aderenza del paziente alle terapie;
Co-costruire l’obiettivo di cura;
Maggiori elementi per personalizzare le cure;
La camera di Vincent ad Arles
FONDAZIONE ISTUD |
L’impiego della narrazione per…
- Narrazione come strumento che affianca il dato clinico
per confronto in equipe sui singoli casi
- Analisi delle storie per individuare criticità
organizzative, strutturali e relazionali del reparto;
- Prevenire la sindrome di burn out;
- Narrazione per effettuare un’analisi di clima
organizzativo
- Narrazione per effettuare un’analisi di identità
professionale: riflettere sulla motivazione professionale, le
aspettative, la coscienza del proprio operato e permettendo
la raccolta delle esperienze.
- Ricostruire il percorso Diagnostico, Terapeutico,
Assistenziale e Riabilitativo e lavorare sulle criticità
2- Livello organizzativo
meso: strumento al
servizio della pratica
clinica quotidiana
FONDAZIONE ISTUD |
La narrazione per analizzare il clima
organizzativo Clima organizzativo: è la parte intangibile di una organizzazione, espressione
delle motivazioni dei professionisti, del modo in cui si relazionano e vivono la
quotidianità del lavoro, elemento fondamentale per raggiungere più facilmente gli
obiettivi e conseguire buoni risultati in termini di efficienza.
Organizzazione tangibile
Strumenti tradizionali
Quali-quantitativi validati
Organizzazione intangibile
Narrazione
Affiancare la narrazione agli strumenti di indagine tradizionali
FONDAZIONE ISTUD |
Il caso del progetto VEDUTA -
Valori Esistenziali contro il
Dolore nelle Unità di Terapia e
Assistenza
Analisi sull’identità professionale progettata e realizzata da
Fondazione ISTUD nel 2012 con Federdolore, Ministero della Salute e
Cittadinanza Attiva.
184 interviste quali-quantitative e 87 storie (secondo il copione
della fiaba classica) raccolte da terapisti del dolore in Italia.
FONDAZIONE ISTUD |
Chiave organizzativa: effetti sul sistema –Permette di analizzare i percorsi assistenziali
(potrebbe favorire le relazioni tra ambiti di cura
differenti)
– Fornisce materiale utile da analizzare per
nuove strategie di cura
–Minor costo assistenza e ricorso al doctor
shopping;
– Maggior fiducia e quindi minor ricorso a
contenzioso medico-legale;
– Minor numero di ricoveri inappropriati
(reospedalizzazioni, mancata adesione alla
terapia ecc.)
–Permette di conoscere e quantificare “il burden
of illness” del vivere con una malattia
FONDAZIONE ISTUD |
le Odissee delle persone con lesione midollare,
alla ricerca del posto letto in unità Spinale
Le linee guida sono chiare e prevedono tre
tappe: 118-Trauma Center- Unità Spinale
Quante tappe in più alla ricerca del posto
letto corretto?
45 testimonianze raccolte in tutta Italia il
cui punto di partenza era…
Traccia:
“Prima dell’incidente mi trovavo…”
FONDAZIONE ISTUD |
«Sono prima stato in una
clinica riabilitativa della mia
Regione, ma mi sono trovato
molto male, si faceva poca
riabilitazione e la struttura
era fatiscente. Dopo qualche
mese, tramite conoscenze,
sono riuscito ad andare in
un’Unità Spinale del Nord
Italia, dove ho trovato il
paradiso. Dopo tutto quello
che avevo passato, mi sono
rincuorato»
«Sono passati 12 anni dall’incidente, ma posso
dire di avere risolto i miei problemi solo
da 3 anni» (10 trasferimenti in 5 Ospedali e 1
Unità Spinale)
«Nell’Unità Spinale è iniziata
la mia liberazione»
«Quando sono arrivato in Unità Spinale mi
hanno finalmente spiegato cosa era successo»
«Ho contattato tutte le persone che conoscevo
per capire cosa fare»
«Sono venuto qui per cercare
risposte precise»
«Ho avuto una lesione midollare 12 anni fa. Ho visitato tutti i centri di riabilitazione e posso dire che nella
mia Regione non c’è niente di qualificato. Un disastro. Ma allora non potevo rendermene conto. Ho capito
invece che si poteva fare molto meglio e ricevere un’assistenza più qualificata quando sono giunto in
questa Unità Spinale»
«E’ stata mia
sorella che,
facendo una
ricerca su
internet, ha
trovato questa
Unità Spinale»
«Per il momento ho fatto solo 3 brevi esperienze in 3 ospedali diversi; ogni volta che iniziavo
ad ambientarmi, mi spostavano da un’altra parte, e non è facile cambiare»
L’Unità Spinale,
la vera Itaca
FONDAZIONE ISTUD |
I costi di ricoveri inappropriati raccolti
attraverso le narrazioni su una popolazione
campione
Su un campione di storie ascoltate e trascritte nel 53% dei casi di
lesione midollare traumatica vi è stato almeno un ricovero in
strutture non appropriate (nel 30% da due ricoveri in su), per una
media minima di tre settimane di ricovero, ad un costo medio
giornaliero di 850 Euro di degenza. Dato valido per Nord, Centro e
più accentuato al Sud Italia.
Se moltiplichiamo questo tasso di inappropriatezza al numero di
nuovi casi di persone con lesione midollare in Italia, otteniamo una
cifra di Euro spesi in centri non dedicati alla cura esperta: è uno
spreco.
FONDAZIONE ISTUD |
Il Processo Assistenziale è uno strumento di management
sanitario che racchiude la sequenza spaziale e temporale
delle attività da svolgere, sulla base delle conoscenze
tecnico-scientifiche, delle risorse organizzative,
preofessionali, tecnologiche a disposizione.
Casati e Vichi “Il percorso del paziente in ospedale”, McGraw Hill, 2002
Oppurtunità :
1. Ricostruzione del processo di governance della salute
2. Definizione degli obiettivi che si intende perseguire con lo
strumento narrativo
3. Definizione dello strumento da utilizzare
4. Monitoraggio e misurazione (prima, durante e dopo)
Mettere a processo la narrazione
FONDAZIONE ISTUD |
Patient Journey: un percorso sequenziale
Per la costruzione del Patient Journey si
utilizzano le tecniche della mappatura di
processo per capire e «tracciare» l’esperienza
del paziente attraverso l’identificazione degli
eventi, dei passaggi e delle decisioni che
avvengo durante tutto il percorso di cura.
La serie sequenziale dei passaggi nel provvedere
alla cura del paziente può contenere sia
passaggi clinici che non clinici.
Ad ogni step del percorso, il patient journey
riflette le decisioni prese sia dai pazienti che
dalle equipe di cura, il razionale dietro le
decisioni e le emozioni provate.
FONDAZIONE ISTUD |
Gli attori coinvolti
Al fine di massimizzare l’efficacia e l’efficienza dei percorsi di cura il
Patient Journey viene scritto coinvolgendo non solo i pazienti e i
medici, ma tutti i professionisti coinvolti nella cura.
E 'improbabile, infatti, che una sola figura possa comprendere appieno
l'intero servizio fino a quando il processo non è stato mappato.
Il patient journey, quindi, deve descrivere non solo il numero totale di
step, ma anche il numero totale di persone coinvolte, il tempo totale
necessario per eseguire la fase di processo, e tutti i documenti
utilizzati.
FONDAZIONE ISTUD |
1. Individuare il punto d’inizio e il punto di fine del journey
da mappare
Metodologia di mappatura del Journey
FONDAZIONE ISTUD |
1. Individuare il punto d’inizio e il punto di fine del journey da
mappare
2. Definire la mappa degli attori coinvolti
Metodologia di mappatura del Journey
FONDAZIONE ISTUD |
1. Individuare il punto d’inizio e il punto di fine del journey da
mappare
2. Definire la mappa degli attori coinvolti
3. Elencare, in sequenza, le azioni da svolgere che si susseguono
nel processo, collegandole a chi le svolge
Metodologia di mappatura del Journey
FONDAZIONE ISTUD |
1. Individuare il punto d’inizio e il punto di fine del journey da
mappare
2. Definire la mappa degli attori coinvolti
3. Elencare, in sequenza, le azioni da svolgere che si susseguono
nel processo
4. Rappresentazione grafica del processo tracciando
dei diagrammi di flusso
Metodologia di mappatura del Journey
FONDAZIONE ISTUD |
Azione/attività che si compie
Metodologia di mappatura del Journey
Simbolo di inizio e fine del processo
Produzione di un documento
Snodo decisionale che genera due possibili percorsi
Direzione del flusso delle attività (legame forte)
Direzione del flusso delle attività (legame debole)
FONDAZIONE ISTUD |
1. Definire Individuare il punto d’inizio e il punto di fine del
journey da mappare
2. Definire la mappa degli attori coinvolti
3. Elencare, in sequenza, le azioni da svolgere che si susseguono
nel processo
4. Rappresentazione grafica del processo tracciando dei
diagrammi di flusso
5. Indicare i tempi di svolgimento delle attività e individuare
le criticità
Metodologia di mappatura del Journey
FONDAZIONE ISTUD |
1. Definire Individuare il punto d’inizio e il punto di fine del journey
da mappare
2. Definire la mappa degli attori coinvolti
3. Elencare, in sequenza, le azioni da svolgere che si susseguono nel
processo
4. Rappresentazione grafica del processo tracciando dei diagrammi di
flusso
5. Indicare i tempi di svolgimento delle attività e individuare
le criticità
6. Accanto al patient’s journey definire un progetto di medicina
narrativa:
. Obiettivo della raccolta storie
- Fase in cui prevedo di effettuare la raccolta
- Professionisti coinvolti
. Strumento narrativo utilizzato
. Indicatori
. Monitoraggio del progetto e
valutazioni intermedie
Metodologia di mappatura del Journey
FONDAZIONE ISTUD |
– Soddisfazione dei pazienti e dei familiari
– Miglioramenti nella capacità diagnostica
– Numero di contenziosi
– Motivazione del professionale sanitario (prima e dopo)
– Adesione alle terapie
– Contenimento dei costi
– Attrattività
– Indice di fuga
– Ecc.
L'importanza del misurare
FONDAZIONE ISTUD |
Narrazione e aspetti economici: verso
l’appropriatezza di cura
Luigi Reale, Fondazione ISTUD
La narrazione per quantificare il Burden of illnes 19 Giugno 2015
@Gigirea
FONDAZIONE ISTUD |
Quantificare il burden of illness attraverso
la narrazione
• Con il termine burden of Illness (BOI, “peso/carico di una malattia”), intendiamo sia l’onere causato dalla malattia direttamente al singolo paziente (ed alla sua famiglia) sia l’onere che la malattia genera sulla comunità sociale di appartenenza.
• Il burden of Illness esamina diverse componenti: fisiche, psicologiche, relazionali, economiche, lavorative, spirituali che dipendono dalla mortalità e morbilità della malattia, dalle perdite funzionali causate dalla stessa o dagli effetti collaterali delle terapie.
• Sensibilizzare i decision maker e la comunità scientifica di riferimento sull’importanza dell’impatto che la malattia ha sul nucleo paziente/famiglia.
• Quantificazione dei costi indiretti, impatto sulla Qualità della Vita (QoL).
FONDAZIONE ISTUD |
La Dimensione delle Valutazioni Economiche
in sanità
2. Definire il Punto di vista: (Società, Azienda, Dipartimento,
Paziente/famiglia);
1. Definizione degli obiettivi;
3. Mappa degli attori coinvolti;
4. Items da indagare;
5. Definizione degli strumenti di indagine;
6. Definizione di indicatori;
FONDAZIONE ISTUD |
Proposta di lavoro
Divisi in gruppi provate ad impostare un progetto di burden of illness,
definendo: il razionale di progetto, gli obiettivi, gli strumenti di indagine.
Il “Mandala della salute”
T. Hancock, The Mandala of
Health: a Model of the Human
Ecosystem, in «Fam. Comm.
Health», 8 (3)
Costi diretti sanitari (Costi legati a PDTAR)
– Esami di laboratorio
– Visite specialistiche
– Terapie farmacologiche
– Degenza ospedaliera
– Prestazioni riabilitative
– Prestazioni di diagnostica strumentale
Costi diretti non sanitari (al di fuori del circuito sanitario)
– Trasporti (andare in ospedale)
– Diete particolari
– Servizi sociali
– Assistenza informale (familiari – professionale)
Costi indiretti
– Mancato guadagno per giornate dedicate al trattamento
– Mancato guadagno per attività di assistenza
– Occasioni/opportunità perdute
Tipologia dei Costi
A – Valutare strumenti quantitativi validati in Letteratura
B – Definizione di una sezione quantitativa
– Aspetti socio-demografici
– Stato di salute fisica
– Condizione lavorativa
– Degenza ospedaliera
– Costi socio-sanitari
– Attività di caregiving
Strumento quantitativo
FONDAZIONE ISTUD |
1. L’inizio
Ero ……………………………………………………………….……………………………….
quando mi è successo di ………….……………………………………………………………
Allora per capire cosa stesse accadendo ………..............................................................
Alla fine gli esperti mi dissero ………………………...........................................................
Nel momento in cui mi comunicarono che avevo la ……………………..…………….........
io mi sentii come…..…….Pensai che…………………………………………………………..
e decisi di………………………………………………………………………………………….
In casa riuscivo/non riuscivo…..…………………………………………………………...……
Al lavoro riuscivo/non riuscivo..…………………………………………………………………
Fuori casa riuscivo/non riuscivo………………………………………………………………..
Con i miei cari mi capitava di……………………………………………………………………
Sentivo che il mio corpo …………………………………………………………………………
Racconta la tua storia
FONDAZIONE ISTUD |
2. Ieri: il viaggio nelle cure
Presso il centro che mi aveva/non mi aveva diagnosticato la malattia e mi sentii/non mi
sentii curato in modo……………………………..……………………………………………
Rimasi sempre nello stesso centro /visitai altri centri perché……………………………..
Quando ero a casa ……………………………………………………………………………
Mi sentivo utile se………………………………………………………................................
In alcuni momenti ho avuto paura che .……………………………………………………..
In altri momenti ho avuto speranza di ……………………………………………………….
Quando mi capitava che la malattia………………………………………………………….
La persona/le persone a me vicine era/erano…………………………………….…………
FONDAZIONE ISTUD |
3. Oggi
Ora mi sento……………………………………………………………………..……………
e la malattia oggi …………………………………………………………………………….
Il mio corpo e le mie sensazioni sono………………………………………………………
Mi sento………………………………………………………………………..………………
E di poter……………..…………………………………………..……………………………
Penso che le cure siano state……………………………………………………………….
e in particolare le terapie con………………………………….sono state………………..
Quando sono in casa riesco/non riesco………………………………………………..…..
Con i miei cari …………………………………………..…………………………………….
Sul lavoro riesco/non riesco……..…………………………………………………………..
Fuori casa riesco/non riesco………………………………………………………………..
Nel corso della malattia, i soldi………………………………………………………………
4. Domani
Se penso al domani…….……………………………………………………………………..
E vorrei che succedesse ……………..………………….…………………………....……..
Come si è sentito nel poter raccontare la sua esperienza?
FONDAZIONE ISTUD |
“Molto bene, non lo avevo mai fatto, e alcune cose non le ho mai
raccontate a nessuno. Sapere che la mia testimonianza potrebbe
sostenere e aiutare delle persone a non abbattersi mai, mi rende
molto felice”
“Ho aperto il mio cuore e credo sia una cosa molto bella, mi sono
sentito bene perché spero che questo possa essere di
aiuto/ispirazione per qualcuno in difficoltà”
“Mi sono sentita come una ragazza che ogni qual volta parla della sua
esperienza metabolizza continuamente. Mi è servito a ricordare quei
momenti e quelle sensazioni che, credo, nessuno debba mai
dimenticare perché ti portano a fare un confronto tra ieri e oggi. E il
mio confronto è positivo perché oggi sto bene e non mi sento
sbagliata.”
Come ti sei sentito nel raccontare la tua
esperienza?