LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della...

32
LUCA SINATRA A A N N I I M M E E D D I I C C E E N N E E R R E E RACCONTI

Transcript of LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della...

Page 1: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

LLUUCCAA SSIINNAATTRRAA

AANNIIMMEE

DDII CCEENNEERREE RRAACCCCOONNTTII

Page 2: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 2 ~

Gli occhi di Barbara

Collana di letteratura

n. 13

Comitato di direzione:

Sergio Collura

Salvo Garufi

Enrico Guarneri

Impaginazione e grafica:

Francesca Tosto

Page 3: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 3 ~

Secondo una vecchia superstizione, le fotografie possono rubarti

L'ANIMA.

Io, che un'anima non la possiedo ancora,

non mi sono mai interessato di fotografia.

Ma, mi affascina molto la storia del bambino,

che fotografava gli animali, per portarli sempre con sé.

QUESTO LIBRO

è dedicato a lui; e a chi prima di lui ha portato il suo nome.

Nella speranza che nessuno dei due debba mai leggerlo.

Page 4: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 4 ~

Page 5: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 5 ~

Anime di cenere

Tante storie che si uniscono a formarne una - la

mia - e quella del mondo.

Le anime di cenere sono quelle che lasciano segni

evidenti su di noi solo toccandoci, quelle che sono spaz-

zate via da un semplice soffio di vento.

Le Anime di Cenere bruciano e si consumano,

consumando anche i corpi. Abitano uomini e donne ema-

ciati e stanchi; ma dotati di uno sguardo forte, sereno, al-

tezzoso, a volte arrogante, sempre deciso e determinato.

Mi risulta impossibile descrivere il nostro tempo

prescindendo dai personaggi di questo scritto, insieme

archetipi del genere umano e uomini e donne che ho at-

traversato, con i quali mi sono mischiato, e che hanno fi-

nito per fare parte di me, come in un rito ancestrale, come

se fossi un connettore di pensieri ed emozioni.

Se Calvino, in Le città invisibili, ricordava che “le

città come i sogni sono costruite di desideri e paure, anche se il

filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospet-

tive ingannevoli ogni cosa ne nasconde un’altra”, le storie di

Artemisia, di Zoe, del giovane e degli altri saranno sem-

pre suscettibili, a diversi livelli di lettura, tutte parziali,

tutte per forza di cose filtrate (dal mio modo di racconta-

re, e da quello del lettore di interpretare), tutte in defini-

Page 6: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 6 ~

tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-

zionalità nel caos del mondo.

Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni

per perpetuare la nostra esistenza in questa realtà. Prima

fra tutte, il bisogno costante di acquisire conoscenza e

quello - indissolubilmente legato al primo - di trarre dai

casi particolari delle regole dell’essere vivi universalmente

condivisibili (ah, il vecchio Benedetto Croce!).

O, nella fattispecie della mia permanenza, il sem-

plice bisogno di raccontare.

6 Marzo 2015

Page 7: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 7 ~

Prologo

Che nel deserto possa improvvisamente esplodere

la vita, che dal nulla possa nascere un giardino, è evento

quanto mai raro; ma scientifico.

Raro come è rara la bellezza, quella bellezza scon-

volgente di certe donne arabe. Rara come la nobiltà d'a-

nimo. Rara, se non unica, come la storia del Principe Pira-

ta.

Il principe aveva sempre trovato assurdo, quasi

ridicolo, che qualcuno si rivolgesse a lui chiamandolo Sua

Altezza Reale. Aveva gli stessi lineamenti, gli stessi modi

degli uomini che gli stavano dinanzi, seguiva le loro stes-

se tradizioni e, nonostante questo, poteva guardarli con

disprezzo, impartire loro ordini umilianti, come se la

morte un giorno non avrebbe avuto una carezza anche

per il suo dolce viso di porcellana.

Con gli anni realizzò cosa avrebbe voluto. Se era

davvero il principe e se poteva avere tutto, avrebbe desi-

derato di vivere in un mondo tutto suo, di pensieri, di

storie, di musiche - le uniche cose che veramente hanno

valore! - come in alto mare, rientrando sulla terra solo per

bere del vino.

Espose ogni suo quesito al saggio di corte.

Page 8: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 8 ~

"Tu che sei anziano e hai girato il mondo, hai mai

visto un uomo sempre in alto mare, che ruba ciò che c'è

di valore nella vita, e che torna sulla terra per bere?”

E il saggio:

"Ma certo, l'uomo di cui parli è un pirata."

Decise dunque di diventare un pirata.

Si chiese, poi, quale sarebbe stata la sua nuova ca-

sa. Tornò dal saggio a domandargli se esisteva un luogo

nel quale i contorni e le distanze si confondono, un luogo

nel quale è difficile vivere, nel quale tutti gli uomini sono

uguali e un fiore può sbocciare in un lampo.

"Il posto di cui voi parlate, maestà, è il deserto."

Il pirata del deserto, ecco cosa sarebbe stato da

quel momento!

Page 9: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 9 ~

1

Il disgelo era solo l'inizio dello stillicidio di anime.

L'inverno era tornato e la memoria era come sempre ve-

nuta meno, in assenza di cuori caldi e di prosperosi doni

di miele.

Aspetta Zoe, la pensierosa, avvolta nel rosso man-

to rubino di una coperta. Non sa ancora che quella sera

tutti gli angeli hanno da fare. Elimina spietata e fredda

ogni intralcio alla sua ascesa, stanca, provata dal sole

troppo tiepido. Elimina ciò che di superfluo si attanaglia

alla sua schiena.

Nell'altra stanza gli angeli, incuranti di suppliche e

preghiere, spazzolano le proprie ali, perché siano perfet-

te, domani, alla corte del loro padrone.

Il tardo suicida non poté che trovare lei, dunque,

dall'altra parte del telefono, quando telefonò alla ricerca

di un miracolo.

"Sono le due di notte. Se non hai idea di come

farmi godere, o addormentare, nel corso dei prossimi

quindici minuti, ti consiglio di riagganciare…"

Una sigaretta fra le dita, putto dell'ultim'ora. con

un viso da puttana.

Page 10: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 10 ~

2

Aveva le mani ancora sporche di vita, quando

pensò alle dolci parole della signora Osaki. Respirò forte

e l'aria fresca dell'alba liberò i suoi polmoni, impregnati

dello zolfo di casa.

Vivo com’era stato molto prima di morire, Lazzaro

tatuato, redivivo underground, avvolto come un neonato

in una t-shirt dei Clash.

Fosse stato davvero uomo…

Cinque monete di debiti per rose da regalare a

labbra di fragola… profumo di biscotti e di virginale pu-

rezza… la sua pelle…

Fosse stato davvero uomo, e davvero vivo, se mai

ci fossero stati uomini vivi!

Eccolo, sulla porta di casa, a chiedere della signora

Osaki. Ma, è già lontana, è già partita. Chi ha il nuovo in-

dirizzo?

Troppe colpe da pagare… debiti karmici… troppi

chilometri da percorrere… chiedere la sua mano…

O dare la propria in pegno, per filtri d'amore ad

una zingara. Se aveva vissuto senza un cuore, pensava,

non sarebbe stato difficile vivere senza un arto.

Page 11: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 11 ~

Quella sera il professore gli parlò di come scrivere

di beltà e giovinezza, nonostante la vita stessa. Della far-

falla che sarebbe morta domani. Del supplizio nostro, di

ammirare milioni di battiti d’ali, sempre uguali, come se

non esistesse che oggi, in un eterno presente di farfalla.

Page 12: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 12 ~

3

Cercava, nel cuore della notte, di enumerare le sue

amanti.

Quanto può essere triste, squallido, immondo, pe-

netrare nelle anime e scivolare poi via, senza tener conto

di tendini e sangue e carne e grida - invocazioni a un Dio

libidinoso, che non smetta di saziare gli afrori dei piaceri

di Venere -.

Indicazioni preliminari senza protezione: cosa

contare? Non aveva forse passato una vita insieme alla

donna senza nome, incontrata sul treno di sfuggita?

Non l'aveva portata forse con sé, in letti senza a-

more, in giornate fredde di pioggia?

E non era ancora lì, senza nome per passato, solo

seduta sulla poltrona, paga della perfezione dei suoi ricci

neri?

E chi era, del resto, egli stesso?

Il suo spirito si era sfregato su mille pagine di li-

bro, levigandosi, e ad ogni passo, ad ogni sguardo. Ave-

va lasciato un'impronta indelebile su qualcuno, su qual-

cosa.

E magari nessuno avrebbe ricordato più il suo vol-

to, il suo odore. Forse era quello il suo destino, non esi-

stere mai, non essere mai esistito.

Page 13: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 13 ~

Non esiste vita al di fuori del ricordo, come in uno

scherzo.

Si alzò dalla scrivania, poco prima dell'alba. La-

sciando ricordi e numeri sul foglio che aveva davanti.

Aveva, ancora, vissuto l'ennesima vita meraviglio-

sa,

All'ombra dei mandorli tristi.

Page 14: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 14 ~

4

Né di menta né di zagara odora adesso l'aria.

Amami Artemisia, come il profumo della magno-

lia. Amami come scarpette da ballo sull'ultimo dei palco-

scenici. Amami come fai col freddo e con la pioggia, con i

palmi delle mani verso il cielo – disperatamente -, con oc-

chi accesi, attenti, folli, silenziosi.

Amami Artemisia, Amami più di quanto tu possa

amare il mare, il mare che s’infrange sulla tua pelle ab-

bronzata. Amami Artemisia, portami a bere un mojito

lungo quelle spiagge di cui sempre mi parli, dove sirene

cantano la bossa nova, portami a piangere sulle colonne

d'Ercole.

La nostra auto è già piena del vento di Eolo.

Danzeremo attorno al fuoco per la festa di paese,

eccitati dal nettare degli dei, quello che offristi ai padroni

del monte, ciechi solo per metà.

Amami come se la zagara non dovesse mai appas-

sire. Tessi una tela di baci sulla mia schiena. Stringimi

come il vento stringe i miei passi veloci, stringimi per

quello che farò finta di essere domani.

Sarò radice per te. Non dirò mai più devo andare.

Page 15: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 15 ~

Intermezzo

Doveva essere avvenuto in una notte senza luna,

complici gli effluvi della Venere Pagana, i rituali di uno

spirito della foresta, o semplicemente la fame. Un matri-

monio benedetto dalle tenebre come prima del tempo.

Adesso era li, come il ritmo terzinato su quella bat-

teria, a fare ballare le donne.

Il freddo, i suoi capelli castani e gli abiti firmati, il

passato dei suoi avi negrieri, il nuovo mondo, la televi-

sione, le parole, la cioccolata…

Ma rimaneva comunque nero. Ma rimaneva co-

munque jazz.

Page 16: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 16 ~

5

Ringrazio mio padre, suo malgrado, per avermi

insegnato la solitudine e l'attesa. Lo ringrazio di essere

stato assente. E della sua convinzione che sempre vada

tutto bene.

Lo ringrazio per aver fatto di me un disilluso, un

uomo capace di accontentarsi.

Ringrazio mio padre della sua incoerenza emotiva,

della sua adolescenza rivissuta nel momento sbagliato.

E per quella sopraggiunta maturità che gli fece ca-

pire di essere stato un pessimo figlio nei miei confronti,

tanto da chiedermi scusa.

L'editore un figlio ce l'aveva. Ma, anche lui era

mio padre. E anche lui mio figlio. Anche suo figlio, in al-

tri tempi e in altri luoghi, era stato un padre e un figlio. Il

passato prossimo si fondeva con il remoto, nella mia

mente tutto si appiattiva in un presente vigile di analisi.

Un'unica entità, esisteva. Ed era padre ed era fi-

glio. Gli stessi occhi ciechi brillavano, bruciando, in-

fiammandosi a discorsi antitetici.

La ruota gira, la corda vibra, ed ecco Vico e Kant a

saltare sul selciato. Un ego smisurato non può entrare in

Page 17: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 17 ~

un rifugio da artista, figuriamoci due. Entrambi, padre e

figlio, fragili nelle lacrime dell'uno, mai dell'altro.

Ma, torna il passato che tutto plasma, che riscrive

sulle ferite, con il sangue raggrumato e freddo.

Ed ecco in altre vite e in altri luoghi uno qualun-

que dei miei padri intento a piangere, un altro ad abbrac-

ciarmi, con mani qualunque, con mani banalmente uguali

alle altre. Silenzio, le parole sono sabbia mossa dal vento

irascibile, profumata di calda nostalgia.

Tornano a dormire uno alla volta, spiriti corrotti.

Pervadendo il domani, chiedendo ancora perdono. Santi.

Page 18: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 18 ~

6

E, quando rideva, cantava.

Si lasciava attraversare come da un oceano verde.

Malediva iddio e la sua natura per quel paradiso negato,

per l'anelito d’infinito puntualmente disatteso, per la

consapevolezza - più forte in lui che in ogni altro - della

propria corruzione.

Mille occhi e chilometri aveva atraversato. Ogni

paio di occhi gli era sembrato quello giusto. Ma, gli occhi

veramente ciechi, erano i suoi. Incapaci di cogliere la fi-

siognomica del sentimento.

Ma, sapeva, nonostante tutto, che amare fosse più

importante che aver ragione.

Page 19: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 19 ~

Intermezzo II

Se tu potessi rimanere immobile in questa posa,

con gli occhi spalancati e sfuggenti al tempo stesso, con il

sorriso di chi sa restare in silenzio, con i tendini della

mano tesi per stringere, chiudere, tenere con te.

Se tu fossi esattamente così, non basterebbe la fa-

me di tutti i miei demoni a placare tutto l'amore che pro-

verei.

Page 20: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 20 ~

7

Difficile non annoiarti, ragazzo. Per te tutto è ba-

nale, scontato. Ti basta scollegarti dal mondo artefatto di

zero e uno nel quale vivi, per credere che tutto vada be-

ne. Ti bastano le certezze della crisi insanabile e metafisi-

ca, del deficit della speranza e niente potrebbe andare

meglio di quanto non vada male.

Ma io ho toccato la pelle diafana di dee evanescen-

ti, ed ero anch'io soltanto un ragazzo, allora. A volte non

bastavano le preghiere a contenere la devozione.

A volte non bastava semplicemente aspettare.

Page 21: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 21 ~

8

Distinti, unici, altri da tutto, unici fra la folla, di-

stinti dalla barbarie quotidiana …

Li sfioriamo, ne incontriamo a decine senza quasi

accorgercene, eppure un brivido elettrico corre lungo le

nostre schiene, sollecitato dall'elettricità del loro cuore.

Soggiacciono ad altre regole, provano percezioni

diverse dalle nostre. Conoscono altre stanchezze e altre

solitudini.

Provare a trovarli, scovarli come prede per poi ri-

cavarne il loro nettare di arte e poesia è il lavoro che Zoe

vorrebbe fare, da grande.

Page 22: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 22 ~

9

Andava a regalargli una notte che mai sarebbe esi-

stita. Andava da lei, un'ultima volta. o almeno era ciò che

si prometteva.

Pioveva, a tratti. A tratti sorrideva, il poeta, lungo

il viaggio. Pensava che mai avrebbe eguagliato in eccen-

trica e sadica originalità gli intrecci di vita di quei giorni.

Pensava alle meraviglie vissute e a quelle ancora da veni-

re.

Trovare se stesso era stato difficile. Adesso avreb-

be voluto condurre con sé grandi spiriti, imprigionati in

esili corpi di cenere. Ripensava a quando, alla fine di ogni

viaggio, si ripeteva di tornare a casa.

Ed, a partire da quel punto, iniziava la sua esisten-

za nuova, come in un battesimo continuo di sudore. A-

tomi sparati nel vuoto da forze cieche, pensiero in movi-

mento.

Conservava il ricordo delle sue particelle, cellule

che esplodono a contatto con l'aria e la luce, dopo aver

tanto vissuto nella penombra di uno studio polveroso.

Cellule che cozzano e si estinguono per poi rivivere.

Rendendolo nuovo, diverso. Ecco, quello avrebbe dovuto

insegnare alle agognate anime di cenere.

Page 23: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 23 ~

Come tornare a casa dopo il lungo vagare. Sempre

nuovi, sempre diversi.

Aveva sognato di nastri rossi e della rivoluzione

che avrebbe compiuto insieme a lei.

A volte sorrideva, a volte pioveva lungo il tragitto.

Niente acqua o orgasmi. Solo abbracci cercavano.

Page 24: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 24 ~

10

Mi chiedo già ora, Anima Nuova, come farò a

spiegarti fra dieci anni dove affondino le radici della raz-

za nostra.

Dovrei farlo ora, che solo ora capiresti. Adesso

troveresti normale che l'anima di chi già ha portato il

nome nostro ci guidi. Adesso un dolore, proveniente da

qualcosa che non esiste, ti sembrerebbe meno forte. Sol-

tanto ora, Anima Nuova, capiresti quanta luce serva per

illuminare dei ricci neri. E, oltretutto, non avresti pro-

blemi a farlo.

Mi chiedo se saprò riconoscerti, quando diverrai

un'anima fra le tante. Come reagirò, pensando che non

ho salvato proprio te, te che più di tutti avresti potuto

salvarmi.

Siediti accanto a me, accanto all'anima secolare che

porta il tuo nome.

Saprai quanto possa fare male un bacio non dato,

una frase sussurrata, una smisurata ambizione. Saprai

che ci si può addormentare con l'amore della propria vi-

ta, ma che spesso ci si sveglia con una semplice amica. E

che a volte si tratta dello stesso letto, nella stessa stanza, e

della stessa persona.

Page 25: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 25 ~

Anima nuova, che tutto, ancora, potresti capire,

saprai quando seminare lacrime che bagnino la terra e

quando raccogliere grida di virtù e forza. Ti volterai e ri-

marrai senza parole, osservando la montagna di schegge

di cuori. Coltiverai la luce, regalandone ai passanti.

Sarai un uomo in più, e un'anima grande. O sarai

semplicemente quello che vuoi.

Page 26: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 26 ~

11

Cosa siamo e saremo? Quanti baci ci siamo dati?

Come pagheremo le nostre colpe domani? Chi ha vera-

mente colpa in tutto questo? E di cosa?

Quant’è costata questa notte in euro, in battiti car-

diaci, in rimpianti? Chi ha recitato quale parte? Quanto

ha contato improvvisare e quanto prepararsi a casa? Chi

ha deciso se e quando inserire un lieto-fine?

Chi apparteneva a chi? E quando? Cosa diremo ai

nostri figli e cosa abbiamo detto ai nostri genitori? Per

quanto tempo siamo restati in silenzio? Quanto a lungo

ricorderemo l'uno l'odore dell'altro?

E, soprattutto, cosa ci manca per essere felici?

Quanto tempo resisteremo, senza implorarci vi-

cendevolmente abbracci e carezze? Quanto mi atterrò ai

miei piani quinquennali? Quanto vorrai restare sola?

Da dove viene il nostro malessere ancestrale? Chi

potrà curarci e come? Quanto dovrebbe essere grande ca-

sa nostra per contenere le nostre lacrime?

Soprattutto, quanto sei bella?

Page 27: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 27 ~

12

Quando ci si rese conto che era già troppo tardi,

che non sarebbe successo più nulla e che nulla era mai

successo, che gli attimi e i giorni avrebbero continuato ad

inseguirsi e a trascorrere, ma nonostante tutto ciò era tar-

di, tardi per tutto, tardi per cominciare o per finire, tardi

per amare, quando l'umanità tutta aprì gli occhi e si rese

conto di quanto era tardi…

Stamattina mi chiedevo quale fosse la soluzione.

La soluzione a tutti i problemi, la soluzione dell'essere

umani, la soluzione dell'essere vivi.

Un problema che mi attanaglia fin da quando ho

coscienza, fin da quando da bambino chiedevo a mia

madre perché si è vivi.

La risposta è che si è vivi perché non si potrebbe

essere altrimenti.

Paganini suonava divinamente nel lavabo. Nessu-

no da bambino mi raccontava delle storie. Volevo una

semplice storia. Sono solo, nell'immensità dell’universo.

Oggi ho parlato con Nico come quando eravamo bambi-

ni. Mi sarebbe piaciuto dire a tutti loro che gli voglio be-

ne, che forse mai più ci rivedremo. Mi sarebbe piaciuto

Page 28: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 28 ~

abbracciarli tutti e ognuno. Mi piacerebbe gridare, rega-

lare loro qualcosa di meglio, un lavoro e una casa. E vive-

re insieme a loro, sempre… che sono stato sempre solo,

indifeso, e che quella è la mia famiglia.

Ma, la felicità non è stasi. Il mondo è bello e feroce.

Il mondo è vivo, è vero, non è uno dei tuoi racconti. Rac-

contami piuttosto di quella volta che hai parlato con gli

dei in una pozza di vomito…

Anche in quel caso quella era la tua famiglia?

Cosa vuoi che sia la tua misera esistenza di fronte

all'immensità del creato? Davvero osi desiderare la felici-

tà?

Page 29: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 29 ~

4 Febbraio

E allora chiusi la porta, pensando ancora alle quat-

tro ore che mi separavano dal suo risveglio, mentre tutto

intorno il mondo si faceva più vuoto, senza di lei.

Tutta una notte senza il suo afrore, perchè morire

e basta sarebbe stato troppo semplice. Tutta una notte

senza sfiorarla, temendo di farle male con lo sguardo, di

svegliarla con il rumore del mio battito cardiaco. Tutta

una notte respirando a stento.

Non Parlare. Non farmi alcuna domanda, non

muoverti. Smettila di fissarmi, di attendere con occhi im-

pazienti che io faccia qualcosa.

Sento il tuo respiro vicino, mentre scrivo. Sei die-

tro di me a leggere, sei davanti a me a pretendere, sei tut-

to intorno a me e non sai cosa chiedere.

Presentarmi, fare morire qualcuno. Per Dio, dovrei

fare qualcosa.

Nemmeno io so a cosa credere, se può consolarti.

Certo, i miei pensieri saranno ben più parchi e cupi dei

tuoi, voyeur della pagina imbandita, figlio del fratello

grande.

Sono a terra esangue, esanime, sono là fuori, come

tutti a fingere. Sono in questa stanza, in un millesimo di

Page 30: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 30 ~

lucidità, in un anelito di forza. Sono ospite di una casa di-

sabitata e senza finestre.

Sono vivo, e lo so per certo, senza ricorrere ad in-

dagini di mercato. Sono vivo in questa casa presa in affit-

to da nessun padrone. Il mio carcere. Ma anche l'unico

luogo che ancora esista.

Artemisia dice di Amarmi. E' convinta di non es-

ser nulla. E, intanto, cura la gente che, come me, brucia

fino a consumarsi.

E intanto è fatta di diamante, e ha delle costella-

zioni tatuate sulla schiena.

E intanto dice di Amarti. E ti ama.

Prestare dei guanti ad un'anima nuova, perché

possa suonare senza che le sue mani diventino gelide. E

immaginare di prestargli le mie ossute tristi mani, che le

sue sono troppo giovani, per suonare il blues.

Page 31: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 31 ~

5 Luglio, l'alba.

Se per ogni uomo ci sono sette donne, altro giro,

altra corsa.

Dal balcone un sole ribelle ti sputa in faccia la sua

boriosa luce di redenzione borghese. Pensi a quanto fosse

poca, la luce raccolta al tavolo, poche ore prima.

Il volo degli uccelli ti rapisce. Elabori soluzioni da

onesto cittadino del lunedì mattina, chiedendoti a cosa

serva volare senza meta, né direzione.

Seni di miele e rugiada non ti bastano più, scivola

il tuo pensiero e va oltre, nella depravazione del toccare il

suo cuore.

Corvi nell'alba di luglio.

Ripensi a quando ventenne entrasti in un night e

chiedesti alla cameriera russa l'indirizzo di Satana.

Ma, raccontato così non sembra neanche una sto-

ria vera.

Page 32: LUCCAA SSINAATTRRAA AANNIIMMEE · tiva frutto della necessità impellente di trovare della ra-zionalità nel caos del mondo. Credo, infatti, che davvero poche siano le ragioni per

~ 32 ~

Finito di stampare

Nel maggio 2015

Presso

Il Garufi Edizioni s.r.l.

Via Vittorio Emanuele II, 126

Catania

Contatti: ilgarufi@libero. It

Mobile: 393.4808985